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la violenza di genere, manuale di educazione al genere e alla sessualità cap 6, Dispense di Cultural Studies

Riassunto che raccoglie tutti i punti di maggior rilievo del capitolo 6 (la violenza) del Manuale di educazione al genere e alla sessualità (Corbisiero, Nocenzi). questo documento tratta principalmente: - della violenza domestica - della vittimologia, vittimizzazione primaria e secondaria - delle donne coinvolte in organizzazioni criminali o atti terroristici

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 20/06/2023

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studentessa_linguestraniere 🇮🇹

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Scarica la violenza di genere, manuale di educazione al genere e alla sessualità cap 6 e più Dispense in PDF di Cultural Studies solo su Docsity! CAPITOLO 6 - LA VIOLENZA La violenza è un a tto o un comportamento che fa uso della forza fisica (con o senza l'impiego di armi) per recare danno ad altri individui. Questo tipo di abuso di potere e di controllo arreca non solo danni fisici ma anche psicologici, e molto spesso, sfortunatamente, si trasforma in strumento che va contro una discriminazione etnica o di genere. Quando parliamo di violenza di genere non ci riferiamo soltanto al femminicidio, ma anche ad esempio allo stupro, alla prostituzione forzata, ai cosiddetti delitti d'onore… la violenza si manifesta sotto varie sfaccettature. Questo è un fenomeno che esiste già da molto tempo in diverse culture. Ne troviamo delle tracce nei testi religiosi, nelle cronache di guerra o anche nelle rivluzioni. Fino agli anni Settanta, tali atti violenti non erano considerati veri e propri reati o abusi, non erano inseriti nei codici penali. Venivano esposte delle motivazioni a seguito di queste manifestazioni di violenza di genere, reputate come giuste e necessarie al fine, ad esempio, di mantenere saldo il rapporto matrimoniale oppure nell’intento di “correggere” i comportamenti di soggetti quali prostitute, alcolizzate o persone senza fissa dimora. Ma a partire dunque dagli anni 70, la violenza di genere viene finalmente riconosciuta come problema sociale, e questa categoria specifica di reati prende il nome di Violence Against Women per poi cambiare in Gender Based Violence negli anni 90 (che riguarda non solo le donne, ma appunto tutte le possibili discriminazioni fatte per genere). Nel caso dell’Italia, fino al 1981 il reato di stupro non era minimamente riconosciuto come tale se avvenuto all’interno del matrimonio. Inoltre, erano previsti degli sconti dalla pena per chi uccideva la propria moglie, sorella o figlia se colpevole di adulterio (ma ciò non sarebbe accaduto in caso contrario, ovvero se ad uccidere il marito, il figlio o il fratello fosse stata la donna). Le più diffuse forme di violenza subite dalle donne sono sicuramente la violenza nelle relazioni di intimità e in generale la violenza domestica. La metà delle donne uccise a seguito di violenze fisiche o sessuali sono morte per mano del partner o di un familiare. Con l'espressione Violenza Domestica si intende l’insieme di tutti quegli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all'interno della famiglia, tra coniugi o partner. Come riportano i dati sulla violenza contro le donne in Italia, è il 31,5% delle donne di età compresa tra i 16 e 70 anni che ha sofferto di almeno un tipo di violenza fisico-sessuale durante il corso della vita. Oggi esiste una branca della criminologia, chiamata vittimologia, che si concentra appunto sulla vittima in sé e sulla condizione in cui si ritrova dopo aver subito violenza. la vittimologia fa distinzione, in particolare, tra una vittimizzazzione primaria e quella secondaria. sono due stadi di vittimizzazione. - La vittimizzazione primaria è quella in cui la vittima subisce violenza dall'aggressione. - La seconda invece (che colpisce maggiormente le donne) è quel tipo di violenza che colpisce la vittima nel momento successivo, quando si trova ad esempio a dover denunciare l’accaduto. Spesso, infatti, diventa nuovamente vittima e bersaglio di giudizi inappropriati o nuove discriminazioni. Prendiamo l'esempio di un caso di violenza sessuale di un gruppo di persone nei confronti di una ragazza, evento avvenuto in una grande città italiana. L'Italia è stata condannata a risarcire la vittima in quanto colpevole di aver utilizzato durante la sentenza linguaggio e argomentazioni in cui si evince un pregiudizio nei confronti della ragazza -> chiara situazione di discriminazione di genere. Parlando di azioni violente che includono anche le donne, è bene anche discutere delle organizzazioni criminali e degli attacchi terroristici. Il terrorismo è un fenomeno volontario che ha l'intento di generale un grande impatto psicologico, che vada oltre le vittime dirette dell'azione violenta -> vuole comunicare qualcosa di più grande. Molte sono le donne oggi usate come mezzo terroristico o che scelgono in prima persona di attuare piani terroristici come mezzo di espressione, in una società che le reprime sempre di più -> provano dunque rabbia ed è per questo che si scagliano contro lo Stato. Esempio di manifestazione terroristica usata dalle donne, anche le giovanissime: suicide bombing.