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Le allergie ai pollini, Appunti di Botanica Generale

L’aria che respiriamo contiene un gran numero di particelle (liquide e solide) di origine naturale (pollini, acari, ceneri, virus, batteri,..) e di origine antropica, prodotte dagli scarichi industriali, veicolari o agricoli.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 28/04/2019

Nymeria2015
Nymeria2015 🇮🇹

5

(2)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Le allergie ai pollini e più Appunti in PDF di Botanica Generale solo su Docsity! i d ® . 29 n Il polline come allergene L’aria che respiriamo contiene un gran numero di particelle (liquide e solide) di origine naturale (pollini, acari, ceneri, virus, batteri,..) e di origine antropica, prodotte dagli scarichi industriali, veicolari o agricoli. Tra quelli di origine naturale, il polline sta diventando sempre più pericoloso a causa della sua capacità di indurre processi allergici in seguito ad inalazione. Provoca una serie di fenomeni clinici, asma, riniti e congiuntiviti, che vanno sotto il nome di pollinosi. Cause: Fattori personali • Stato socio-economico, è stata dimostrata una correlazione tra le scadenti condizioni igienico- sanitarie e lo sviluppo di allergie. • Nutrizione, l’allattamento artificiale, scarso consumo di vitamine, sono tutti fattori che favoriscono lo sviluppo di allergie • Genetico, se entrambi i genitori soffrono di allergie, i figli hanno la probabilità del 70% di essere allergici. Le patologie allergiche hanno notevoli ripercussioni economiche in quanto causano la perdita di numerose giornate lavorative e scolastiche e costi sociali per medicinali e ricoveri ospedalieri. Aerobiologia La scienza che si occupa, in modo complementare alle ricerche chimiche e fisiche, delle problematiche dell'inquinamento atmosferico, attraverso il monitoraggio sporo- pollinico. •Il contributo che l'Aerobiologia può dare con il monitoraggio in continuo dei pollini e delle particelle aerodisperse non è limitato soltanto al campo medico, e in particolare all'allergologia, ma si estende anche ad altri settori quali l'agricoltura, la fitopatologia, la conservazione dei beni culturali nonchè allo studio della biodiversità, del clima e dell'inquinamento atmosferico. Negli ultimi anni l’azione dell’uomo e le variazioni climatiche, hanno inciso sull’ambiente determinando importanti modificazioni della flora, con scomparsa di alcune specie e comparsa di nuove specie in un determinato habitat. L’applicazione del monitoraggio aerobiologico, nell’ambito dello studio della biodiversità rende possibile valutare le modificazioni della flora locale grazie al riconoscimento dei granuli pollinici, focalizzando l’attenzione sulla comparsa o scomparsa di specie (analisi di tipo qualitativo) e su variazioni numeriche di queste ultime (analisi di tipo quantitativo). Monitoraggio aerobiologico e biodiversità Un esempio di specie introdotta in maniera accidentale è rappresentato dalla pianta di Ambrosia (Compositeae), erba infestante e molto resistente agli inquinanti, il cui polline è fortemente allergizzante; molto diffusa nel Nord Italia, sta sempre più avanzando verso il Sud (circa 6 Km l’anno). La tetrade di microspore può essere contenuta all’interno di una parete molto resistente formata da callosio. Quando l’antera è giunta a maturazione, le cellule della parete dell’antera (esotecio) provocano l’apertura delle sacche polliniche tramite movimenti igroscopici e morte cellulare programmata di alcune cellule (deiscenza). Importante è la funzione del tappeto perchè oltre a nutrire le microspore controlla anche la formazione della parete del polline. Il malfunzionamento di questo tessuto può portare alla formazione di polline sterile. filamento Meiosi sacca pollinica . pani iii LE RS 3 _ ses rel SS RIO ro tappeto sacca pollinica microsporocito diade cellulare tetrade antera i b Mitosi granulo cellula vegetativa pollinico germinato nucleo generativo tubetto (o) (@ pollinico <a Gerenza nuclei spermatici nucleo vegetativo stame nucleo granulo pollinico microspore a vegetativo (gametofito maschile) fi e d Figura 13.2 Sviluppo del polline dallo stadio di microsporocito a granulo pollinico. (a) Stame. (b) Sezione trasversale di antera; il tappeto circonda strettamente la sacca pollinica. (c) Sviluppo delle tetradi polliniche dallo microsporocito per meiosi. (d) Quattro mitospore. (e) Granulo pollinico. (f) Germinazione del granulo pollinico. L’ESINA e l’INTINA costituiscono la parete del polline. L’esina è composta principalmente da SPOROPOLLENINA. L’intina, composta essenzialmente di cellulosa e pectine, viene depositata dal protoplasto della microspora. L’esina e l’intina contengono peptidi Oltre al riconoscimento tassonomico, la diversa composizione proteica della parete esterna del granulo pollinico permette il riconoscimento da parte delle papille dello stigma. Inoltre.... La reazione allergica che scatena il polline è dovuta sia a proteine presenti nell’esina che alle glicoproteine dell’intina, che vengono rilasciate attraverso i pori del granulo una volta che il granulo viene idratato dalle mucose delle vie respiratorie. Alcuni allergeni sono stati identificati anche nel citoplasma, nel reticolo endoplasmatico e nei granuli di amido del polline. L’impollinazione • Specie autogame = autoimpollinazione • Specie allogame = impollinazione incrociata • Ibridazione = impollinazione fra fiori di specie diverse • Anemogama • Idrogama • zoogama impollinazione idrogama • limitata ad alcune piante acquatiche (es. Vallisneria spiralis). I fiori maschili, giunti a maturazione, si staccano dalla pianta che li ha prodotti e vengono trasportati dalle correnti fino a contatto con i fiori femminili. Le piante ad impollinazione idrogama non costituiscono un problema per le pollinosi. impollinazione zoogama • divisione in base al tipo di animali impollinatori: - entomogama (insetti in generale) - ornitogama (uccelli) - chirotterogama (pipistrelli). • L’impollinazione ad opera di insetti provvisti di una proboscide (imenotteri, epidotteri), ha favorito il differenziamento dei fiori a simmetria bilaterale, con corolle gamopetale e provviste di lunghi tubi corollini, in fondo ai quali si trova il nettare (coevoluzione). • periodo di apertura dei fiori, ed esposizione dell’entera, coincide con quello di massima diffusione degli insetti pronubi. (Cupressaceae - Cipresso, il Cedro Giapponese, et al) Periodo di fioritura: la fioritura di questa famiglia di arbusti è compresa tra Gennaio e Maggio. La prima pianta che rilascia il polline all’inizio della primavera è il Cipresso. Alte concentrazioni di pollini si registrano solitamente nei mesi di Febbraio e Marzo. Diffusione: diffuse su tutto il territorio, soprattutto nelle regioni dell’Italia settentrionale e centrale, si possono trovare sia nelle zone di mare che a circa 700-800 metri sul livello del mare. Allergeni: negli ultimi anni l’importanza allergenica dei pollini di questa famiglia è stata rivalutata. Si è notato un notevole incremento dei casi di sensibilizzazione alle Cupressacee riconducibile, molto probabilmente, all’aumento del numero di impianti a scopo di forestazione e ornamentale CORILACEE (Corylacea - Nocciolo, Carpino bianco, Carpino nero, etc.) Fioritura: il periodo di pollinazione può iniziare già a fine Dicembre e protrarsi fino all’inizio di Marzo. Il Nocciolo è uno dei primi alberi a fiorire. Il Carpino fiorisce tra metà Marzo fino a Giugno. La concentrazione di pollini raggiunge picchi importanti ad Aprile e Maggio. Diffusione: il Nocciolo è largamente diffuso in tutta l’Italia, il Carpino è presente principalmente nelle regioni centro- settentrionali, nelle regioni alpine e lungo l’Appennino. Allergeni: il polline delle Corilacee è cross reagente, vale a dire che tra i suoi allergeni ce ne sono alcuni responsabili di reazioni crociate con altri pollini. Le Corilacee, nello specifico, manifestano spesso reazioni crociate con le Betullaceae Cross-reaction Una reazione crociata è un’allergia scatenata da un gruppo a peptidi simili o affini. Una reazione crociata può dipendere dalla presenza di: - Sequenze peptidiche simili (scientificamente chiamate epitopi) in pollini diversi o in pollini ed alimenti; - allergeni presenti in più prodotti vegetale e chiamati anche provenienti da specie non correlate dal punto di vista tassonomico Questo fenomeno si manifesta perché in molti alimenti sono presenti molecole proteiche, o parti di esse, simili a quelle che si trovano nei pollini. Queste molecole vengono riconosciute dal sistema immunitario anche dopo ingestione dell'alimento, scatenando – così – la reazione alimentare crociata. URTICACEE (Urticaceae – Parietaria, Urtica, etc.) Periodo di fioritura: generalmente il periodo della fioritura va da Marzo a Ottobre ma, a seconda della latitudine, può protrarsi anche durante l’intero anno. Il periodo pollinico delle Parietarie è molto prolungato: inizia a Marzo, raggiunge l’apice tra Aprile e Maggio e permane fino a Luglio; può seguire un secondo picco tra Settembre e Ottobre e una minore presenza pollinica perdura per tutta l’estate Diffusione: Le famiglie delle Urticacee sono comunemente presenti nell’Europa centroccidentale, dove normalmente non superano la quota dei 1200 metri di altezza. In Italia la loro presenza è infestante in tutto il territorio ed è per questo motivo che rappresenta una famiglia molto pericolosa dal punto di vista allergenico. Allergeni: Il grado di allergenicità è molto elevato e il lungo periodo di diffusione pollinica determina un’esposizione prolungata e quasi continua soprattutto nel sud Italia. GRAMINACEE (Graminaceae, Gramineae o Poaceae - Gramigna, Avena, Orzo, Granoturco, Segale, Grano, Fieno, Cereali, etc.) Periodo di fioritura: considerando il grande numero di specie, la fioritura della famiglia è distribuita per un periodo molto lungo che va da Marzo fino ad Settembre. Il periodo di massima pollinazione inizia a Maggio nell’Italia settentrionale e centrale ed a metà Aprile in quella meridionale. La pollinazione continua poi fino a fine Giugno con una riduzione in Luglio ed una ripresa, generalmente minore, tra fine Luglio e Agosto. Diffusione: La famiglia è cosmopolita, è presente a tutte le latitudini, e si adatta a condizioni climatiche estremamente variabili. In Italia le presenze maggiori di questi pollini si individuano nella Valle Padana, negli Appennini centrali, in Calabria ed in Sardegna. Allergeni: Le diverse specie di Graminacee cross reagiscono ampiamente tra di loro. OLEACEE (Oleaceae – Frassino, Ulivo, Gelsomino, Forsizia, Lillà, Ligustro, etc.) Periodo di fioritura: Il periodo di fioritura va da Marzo a Giugno. La presenza di pollini di Oleacee raggiunge picchi considerevoli tra fine Maggio e inizio Giugno. Diffusione: prevalentemente diffuse nel bacino del mediterraneo, in Italia le Oleacee sono diffuse in tutto il territorio con maggiori concentrazioni nelle zone costiere e sulle isole. Allergeni: Le diverse specie di Oleaceee cross-reagiscono ampiamente tra di loro. Un soggetto allergico all’Olivo può presentare sintomatologia anche in presenza di pollini di altre Oleacee quali Frassino, Ligustro, Gelsomino, etc. Come prevenire le pollinosi - Utilizzare nei parchi piante non allergeniche o femminili se dioiche (pioppi, ginepro) • In casa utilizzare piante a fiori grandi e dai colori vivaci, generalmente sono ibridi maschio sterili. • Limitare la diffusione delle erbacee allergeniche tramite frequenti tagli. • Effettuare studi aerobiologici che permettono il riconoscimento delle piante allergeniche e del loro periodo di fioritura - Calendari pollinici Il calendario pollinico varia a seconda di: zona geografica, condizioni metereologiche, altitudine. Classicamente si distinguono 4 periodi di pollinazione:gennaio-febbraio: pollinazione precoce degli alberi (cipresso, betulla, nocciolo, ontano…). Marzo-giugno: pollinazione delle erbe da campo (graminacee, composite, lanciuola, parietaria, farinaccio, solidago…). Luglio agosto: continua la pollinazione di parietaria, composite; fine agosto-settembre: riduzione dei pollini di lanciuolae parietaria e ripresa, in tono minore, dei pollini di graminaceae. Calendario pollinico Lun Mar Ol-mag 02-mag Cheno-Amarantaceae Compositae Corylaceae Cup'Taxaceae Euphorbiaceae Fagaceao Graminaceae Oleaceae Pinaceae Plantaginaceae Platanaceae Polygonaceae Salicaceae Urticaceae Pollinazione: Mer 03-mag Palermo (PAO1) Gio 04-mag Ven 05-mag Sab 06-mag Dom 07-mag Assente: Bassa: Media: A Max Calendari pollinici associati a studi di proteomica. febbraio 975 spots marzo 357 spots 364 spots 351 spots aprile maggio Studio di proteomica sul polline di Parietaria judaica La composizione proteica del polline di Parietaria judaica cambia in relazione al periodo (mese, settimana) di produzione. Identificazione delle proteine visualizzate nelle mappe proteomiche mediante tecniche di spettrometria di massa (MALDI-TOF ed LC-ESI/MS/MS). • Le piante che sono la maggiore causa di allergie sono quelle che affidano al vento il loro polline (anemofile). • Tra queste il kiwi • Il kiwi è una specie dioica e posside due tipi di polline, quello maschile fertile e quello che proviene dai fiori pistilliferi (femminili), sterile, in quanto incapace di germinazione. Reazione PAS (acido periodico di Schiff) mette in evidenza nei pollini vitali i colpi di germinazione, colora l’intina. maschile femminile Test Alexander evidenzia il citoplasma di pollini vitali maschile maschile femminile femminile Fig. 7 Polline femminile (A, B, C) e maschile (D, E, F) di Acrinidia deliciosa colorato con Orceina acetica (Le barre riportate nelle ficure corrisnondona a 10um) Fig. 9 Polline femminile non germinato (A, B) e maschile (C, D, E) a vari stadi di germinazione. In E è mostrato un processo di crescita anomalo (Le barre riportate nelle figure corrispondono a 10 um).