Scarica Le leggi della semplicità e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Design solo su Docsity! Le Leggi della Semplicità La semplicità non è soltanto una qualità che induce ad un’appassionata lealtà nei confronti del design di un prodotto, ma è anche uno strumento strategico chiave attraverso cui le imprese possono confermare le loro intrinseche complessità. Per l’autore la complessità e la semplicità sono concepite come importanti l’una rispetto all’altra, in quanto necessariamente rivali. Così arriva alla conclusione che liberarsi della complessità potrebbe non essere ciò che veramente desideriamo, anche se potrebbe apparire il percorso più breve verso la semplicità universale. Leggi: 1- RIDUCI IL MODO PIÙ SEMPLICE PER CONSEGUIRE LA SEMPLICITÀ È ATTRAVERSO UNA RIDUZIONE RAGIONATA. Il modo più elementare per semplificare un sistema è rimuovere alcune delle sue funzionalità, però dobbiamo stare attenti a ciò che rimuoviamo. Questo metodo viene chiamato SHE (SHRINK ovvero rimpicciolisci, HIDE ovvero nascondi, EMBODY ovvero incorpora). La semplicità ha a che fare con il piacere inatteso che deriva da ciò che sembra insignificante e che altrimenti passerebbe inosservato. Spesso più un oggetto è piccolo più ci induce ad un comportamento inaspettato ad esempio proviamo dolcezza nei confronti di esso perché è piccolo. Allo stesso modo un oggetto grande potrebbe invece causare un nostro atteggiamento completamente diverso. Un esempio di SHRINK (rimpicciolimento) è la tecnologia in quanto ormai ci sono alcuni oggetti che vengono progettati per essere piccoli; Es. I chip. I chip sono il cuore dei dispositivi complessi moderni e permettono di crearne sempre di più piccoli. Oggi giorno non c’è nessuna possibilità di tornare ai tempi in cui l’oggetto grande era complesso e invece quello piccolo semplice. Ridurre l’inevitabile complicazione delle tecnologie oggi attraverso il rimpicciolimento può sembrare una forma d’inganno; ma tutto ciò che può rendere più tollerabile la complessità è una forma di semplicità anche quando si tratta di un trucco. Nell’epoca delle tecnologie wireless la potenza è diventata assoluta. HIDE (nascondi) Quando tutte le cose che si potevano rimuovere sono state rimosse e un prodotto è stato reso snello, leggero e sottile si passa all’Hide. Si tratta di nascondere la complessità attraverso sistemi brutali. Un esempio potrebbe essere quello del coltellino svizzero, in cui le lame non utilizzate rimangono nascoste. Un ulteriore esempio è il computer, perché esso ha una capacità infinita di nascondere, creando l’illusione della semplicità: la barra dei menù contiene altri menù che appaiono con un click; si tratta in un certo senso di Design a conchiglia. Il rimpicciolimento di un oggetto riduce le aspettative e l’occultamento delle complessità permette ai possessori di gestirle da sé. La tecnologia crea il problema della complessità, ma allo stesso tempo offre nuovi materiali e nuovi metodi per modellare le nostre relazioni a riguardo. EMBODY(incorporare) Quando alcune funzionalità vengono nascoste e il prodotto rimpicciolito, aumenta la necessità di incorporare nell’oggetto un senso di valore che va perso dopo il nascondi e il rimpicciolisci. I consumatori saranno più attratti dall’oggetto più piccolo e meno funzionale solo se questo sarà dotato di maggiore valore. Incorporare la qualità è una decisione di carattere soprattutto commerciale più che di design o di tecnologia. La percezione dell’eccellenza può essere indotta tramite la potenza del marketing, ovvero attraverso spot televisivi o l’associazione con un personaggio famoso. 2- ORGANIZZA L’ORGANIZZAZIONE FA SÌ CHE UN SISTEMA COMPOSTO DA MOLTI ELEMENTI APPAIA COSTITUITO DA POCHI. La casa è solitamente il primo campo di battaglia che viene in mente quando affrontiamo la sfida quotidiana di gestire la complessità. Esistono 3 strategie per ottenere la semplicità bel regno in cui abitiamo. -comprare una casa più grande -immagazzinare tutto ciò che non è veramente indispensabile -organizzare i beni di cui si dispone in maniera sistematica Queste soluzioni potrebbero portare anche a soluzioni contraddittorie perché una casa più grande al tempo stesso per evitare di essere totalmente vuota viene arredata con più cose rispetto ad una casa piccola. L’organizzazione dei beni è ben rappresentata dagli accessori per organizzare il guardaroba, che permettono di dare struttura al caos fino a quando sia in grado di seguirne i principi organizzativi. Celare la reale portata del disordine, sia sparpagliando le cose sia nascondendole, è un approccio non troppo sofisticato la cui efficacia è garantita dalla prima legge del riduci. Bisogna solo porsi due domande: Cosa nascondere? Dove metterlo? Senza troppo bisogno di riflettere, una stanza viene liberata dal caos in poche ore e resta in ordine almeno per qualche giorno. A lungo andare però se si cerca un successo definitivo bisogna adottare uno schema valido di organizzazione, aggiungendo alle altre la domanda: che cosa va con cosa? Anche in questo caso esistono una serie di metodi che Maeda riassume in un’unica parola: SLIP (Sort, Label, Integrate e Prioritize). Sort (ordinare) Scrivete su dei post-it i dati che devono essere sottoposti allo slip, poi distribuiteli su una superficie piana per individuare i raggruppamenti naturali. Label (etichettare) Si scoprì che quando il corso del processo veniva mostrato attraverso strumenti grafici o barre di progressione, l’utente aveva l’impressione che il computer impiegasse meno tempo rispetto a quando non veniva visualizzato nessun riferimento. Dire alle persone quanto ancora devono aspettare è una pratica che si sta sempre più diffondendo. La conoscenza è comfort e il comfort è l’essenza della semplicità. Da piccoli, l’idea di aspettare è qualcosa di estraneo e di semplicemente intollerabile. Tuttavia è proprio ciò che facciamo da adulti. Continuamente, far si che le cose procedano più velocemente è un grande beneficio per l’umanità, che richiede però un costo elevato: esempio, un volo diretto permette di risparmiare tempo rispetto ad uno con coincidenze, ma sarà molto più caro. Quando non è possibile accelerare un processo, l’esperienza d’attesa del cliente viene resa più tollerabile fornendogli attenzioni extra (es: assai nei ristoranti prima del pasto). In conclusione quindi il processo SHE, ci aiuta a manipolare la nostra relazione con il tempo in modo da renderla migliore. 4- IMPARA LA CONOSCENZA RENDE TUTTO PIÙ SEMPLICE L’apprendimento si realizza al meglio quando vi è un desiderio di acquisire conoscenze specifiche. A volte questo desiderio coincide con il bisogno di migliorare la propria cultura, ma nella maggior parte dei casi bisogna ricorrere ad un motivo più concreto, come un diploma o un dolce, per motivare le persone. Ad esempio, proporre agli studenti una sfida apparentemente impossibile da vincere fornisce la migliore motivazione all’apprendimento. Ma è da sceglie come approccio all’insegnamento è un processo che può essere riassunta con un altro acronimo, Brain (Basic, repeat, avoid, Inspired, Never), Che riassume un processo caratterizzato dalla esporre subito a principi di base Basic s’, ripetere spesso ciò che si è detto repeat, evitare di creare disperazione a void, ispirare tanto degli esempi in spider mai dimenticare di ripetere ciò che è stato detto Never. Per trasmettere i principi di base bisogna innanzitutto mettersi nei panni di chi apprende qualcosa per la prima volta; bisogna poi osservare ciò che non viene compreso, da chi non hai esperienza dell’argomento in modo da capire in che modo trasmettere le cose. Ripetere ciò che si è detto può sembrare imbarazzante, ma non ti si deve vergognare perché ripete le funziona, dal momento in cui ogni volta che si ripete una cosa la si ripete in modo diverso da quello precedente. Evitare la disperazione è qualcosa a cui puntare e quando si ha a che fare con l’apprendimento, tutti desideriamo entusiasmare le persone fin dall’inizio con la meraviglia di uno stupefacente nuovo prodotto, ma per evitare che questo entusiasmo diventi disperazione, è necessario partire con un inizio delicato e stimolante per convincere le persone che ascoltano. L’ispirazione è il catalizzatore fondamentale dell’apprendimento la motivazione interna ha sempre la meglio sul compenso esterno. La grande fiducia in qualcuno in qualcosa aiuta ad alimentare l’autostima e fornisce una chiara direzione da seguire. Sentirsi al sicuro evitando la disperazione, avere fiducia in se stessi padroneggiando i principi di base e sentirsi istintivi attraverso il condizionamento per mezzo della ripetizione, soddisfano i bisogni relazionali. L’ispirazione fornisce un obiettivo più elevato che rappresenta il vero compenso. Un’altra importante regola per apprendere i sistemi complessi è tradotta da Maeda con l’acronimo LIFM abbreviazione di leggi il F** TTUTO manuale; il massimo della semplicità. Ma questa soluzione non è perfetta poiché potrebbe non esserci un manuale da leggere. Quindi un’alternativa è il più sofisticato approccio del dell’Amin Hair. I migliori designer sposano funzione forma per creare esperienza intuitiva e da comprendere immediatamente, senza lezione di alcuna lezione. Il buon design non si basa infatti sulla abilità di installare un senso di immediata familiarità, aspirando ad una reazione del tipo questo l’ho già visto, che genera la fiducia necessaria a indurre le persone a testare il prodotto. Il design sfrutta l’istinto umano di cercare relazioni, le traduce in oggetti utili e tangibili e alla fine aggiungi un po’ di sorpresa. Abbreviando: metti in relazione, traduci, sorprendi! Un classico esempio di ciò è quello della metafora della scrivania: infatti venne sfruttata l’emergente potenza grafica dei computer insieme con il Comune paradigma della scrivania da ufficio per stabilire una relazione riconoscibile tra una persona e le sue informazioni, dando vita al noto desktop: certi aspetti della scrivania fisica vennero tradotti facilmente in una virtuale, alle cartelle contenenti documenti cartacei vennero fatte corrispondere cartelle con file di dati, al cestino per i rifiuti fisici venne fatto corrispondere un cestino per la spazzatura visuale dei dati cancellati. La sorpresa in questa invenzione si manifestò nell’opportunità di raccogliere, attaccate coalizzare, ridistribuire e riproporre molti più documenti di quanto ritenuto prima possibile. Metti in relazione, traduci, sorprendi, si basa sull’esistenza di un’esperienza comune alla quale far corrispondere una particolare esperienza, il che purtroppo limita l’approccio a culture e abitudini specifiche. Per esempio l’originale icona del cestino sul desktop del Mac risultava il riconoscibile per gli utenti giapponesi che non avevano mai visto contenitori metallici per i rifiuti. 5- DIFFERENZE LA SEMPLICITÀ E LA COMPLESSITÀ SONO NECESSARIE L’UNA ALL’ALTRA Nessuno vuole esclusivamente alla semplicità. Senza la controparte della complessità non potremmo riconoscerla quando la vediamo. Riconoscere il contrasto aiuta a identificare le qualità che desideriamo. Sappiamo apprezzare meglio qualcosa quando lo mettiamo a confronto con qualcos’altro; ed è per questo che la semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra. Piaccio e complessità nel mercato, più le cose semplici risultano evidenti. Nell’ambito del design, trasmettere la sensazione di semplicità significa rendere l’opposto evidente in una qualche forma esplicita. Ad esempio nel caso dell’iPod, la sua facilità d’uso viene esaltata nel paragone con la complessità dei prodotti concorrenti nel mercato dei lettori MP3. È ardua trovare l’equilibrio tra semplicità e complessità. Quella di riuscire ad arrivare ad una situazione in cui la differenza e favoriscono, anziché eliminare, entrambi, è un’arte è piuttosto facile. La migliore approssimazione della soluzione secondo Maeda è quella del concetto di ritmo, che si basa sulla modulazione delle differenze: si pensi a un grafico che sale verso la complessità e scende verso la semplicità. 6- CONTESTO CIÒ CHE STA ALLA PERIFERIA DELLA SEMPLICITÀ NON È ASSOLUTAMENTE PERIFERICO Questa legge sottolinea l’importanza di ciò che potrebbe andare perduta durante il processo di progettazione. Ciò che sembra essere di immediata rilevanza può contare poco se confrontato con quello che lo circonda. Se avessero a disposizione un’aria sgombra o una camera in più, gli esperti di tecnologia inventerebbero qualcosa per riempirle; in maniera simile agli uomini di affari non rinuncerebbero mai ad una potenziale opportunità. Un designer, invece, sceglierebbe di fare del suo meglio per preservare il vuoto perché crede che il nulla sia qualcosa di importante. L’opportunità persa a seguito dell’aumento dello spazio sgombro è compensata dalla maggiore attenzione per ciò che resta. Più spazio bianco significa che viene presentata me lo informazione e allo stesso tempo che è una maggiore attenzione sarà dedicata a ciò che è stato reso meno disponibile. Quando le cose di cui disponiamo sono poche, le apprezziamo molto di più. I piccoli particolari dell’ambiente circostante e contano di più quando siamo costretti a farci attenzione. Così quando non c’è il nulla su cui concentrarsi a parte ciò che sta attorno, il sottofondo o l’ambiente circostante prendono il sopravvento sul soggetto o sul compito su cui ci si è focalizzati. La creazione di spazi bianchi o nel caso di una stanza di spazi vuoti, permette a ciò che sta sullo sfondo di emergere. Per sintetizzare l’esperienza ambientale di semplicità, dobbiamo fare attenzione a tutto ciò che sembra non avere alcuna importanza. 7- EMOZIONE MEGLIO EMOZIONI IN PIÙ PIUTTOSTO CHE IN MENO La semplicità a volte può anche essere considerata sgradevole; ma da un punto di vista razionale la semplicità e economicamente desiderabile poiché produrre oggetti semplici e più facile e meno costoso e ciò che si risparmia può essere direttamente trasferito al consumatore attraverso a prezzi più bassi. Questa legge non è per tutti perché ci sarà sempre il modernista che rifiuta ogni oggetto che non abbia un look pulito industriale. Ma per Maeda vale la legge meglio emozioni in più piuttosto che in meno. Infatti egli afferma che quando pensiamo che le emozioni vengono prima di ogni altra cosa, non dobbiamo temere di aggiungere ornamenti e strati di significato interiori. Questo sembrerebbe contraddire la prima legge del Riduci, ma l’autore si giustifica subito trovando un principio specifico per determinare il giusto tipo di sovrappiù: senti e prova. Tutto ha origine dal riuscire a riconoscere le proprie sensazioni. L’autore fa l’esempio degli Smiley rispondendo alla domanda perché si sono sviluppati questi Smiley con coerenza e semplicità: per il bisogno umano di esprimere meglio le proprie emozioni, per catturare nella comunicazione le sfumature che diamo per scontato e quando parliamo. Gli Smiley si sono quindi evoluti come mezzo per attenuare alleggerire la conversazione testuale senza l’aiuto delle espressioni facciali. Ma è da fa poi riflettere, facendo riferimento agli accessori per i dispositivi come iPod cellulari eccetera sul motivo per il quale le persone, dopo essere state tratte dalla semplicità di un dispositivo, si affrettino a riempirlo di accessori. Egli afferma chi è la fornitura di custodia per prodotti semplici permette di raggiungere due importanti obiettivi: il metodo si può infondere la preoccupazione per la sopravvivenza dell’oggetto; la custodia risolve questa paura fornendo la protezione desiderata; il bisogno di esprimere se stessi e di bilanciare, con il calore umano, la freddezza glaciale dell’oggetto. La combinazione di un prodotto semplice con una moltitudine di accessori opzionali permette ai consumatori di esprimere le loro sensazioni e loro sentimenti nei confronti degli oggetti. Ci può essere un naturale attaccamento emotivo alla forza vitale dell’oggetto, che rappresenta una sorta di ornamento nascosto e profondo conosciuta soltanto a chi è in grado di coglierlo. Aichaku è il termine giapponese che indica il senso di attaccamento è una persona prova nei confronti di un manufatto. Amore forte descrive un tipo profondo di legame emotivo che è una persona può instaurare con un oggetto. Riconoscere l’esistenza dell’Aichaku nel nostro ambiente artificiale ti aiuta di aspirare a disegnare manufatti in cui identificarsi, a cui affezionar sì è da conservare tutta la vita. Perché questa chiave sia efficace e fondamentale importanza riuscire a trovare il modo per mantenere le comunicazioni sicure pure affidando il compito a terzi. 2- Aperto L’apertura semplifica la complessità. Essere veramente averti nella nostra società aperta può risultare rischioso proprio come quando ci si apre ad una persona, esponendo i propri sentimenti. Le aziende infatti non tendono solitamente ad aprirsi anche se c’è una crescente pressione sul mondo degli affari a disegnare i prodotti che siano più aperti. Aprire un sistema proprietario è un’attività ad alto rischio che l’azienda spesso non può affrontare poiché qualcuno potrebbe usare in modo improprio le informazioni. Secondo l’autore l’apertura semplifica la complessità, e per spiegare questo fa il sistema operativo Windows gratis è aperto che è più semplice di Linux a pagamento. Con un sistema aperto infatti il potere dei molti può compensare il potere dei pochi. Un esempio è anche il sito di Amazon e che offre libero accesso alle persone di progettare creare una propria vendita di libri online 3- Energia Usa di meno ottieni di più. I congegni elettronici non potranno mai diventare veramente semplici, me lo che non vengono liberati dalla dipendenza dall’energia elettrica. Un apparecchio elettronico senza alimentazione elettrica posso narrare come un ossimoro ma è fondamentale riuscire ad ottenerlo. Abbiamo un continuo bisogno di energia che sempre di meno. L’unica soluzione preferibile è un suo minore è più saggio impiego da parte di tutta l’umanità. In effetti se si pensa, si può fare molto di più di quando sia un computer quasi scarico che quando sia la possibilità di collegarsi ad una rete elettrica; l’urgenza allo spirito creativo vanno di pari passo, e l’innovazione che ne risulta è una preziosa ricompensa. Le tre chiavi lontano, aperto, energia, sono importanti punti fermi per il futuro della semplicità da una prospettiva tecnologica la tecnologia è la vita diventano complicate solo se lasciate che lo diventino.