Scarica letteratura italiana per il test d'ingresso in scienze della formazione primaria e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! LETTERATURA ITALIANA PAG 165-179 DEL TESTO EDITEST MANUALE IL MEDIOEVO La letteratura volgare nacque nel TREDICESIMO SECOLO a causa di varie frantumazioni linguistiche del latino che portarono alla nascita di parlate locali, quindi si diede vita ad una lingua parlata dal volgo, ossia il popolo, da cui deriva l’aggettivo “volgare”. Inoltre, si ebbero altre evoluzioni che portarono alla nascita di lingue NEOLATINE come il “volgar del sì” in ITALIA, il “volgar d’oil” in FRANCIA, il “volgar d’oc” in PROVENZA, infine il PORTOGHESE, il CASTIGLIANO e il CATALANO nella PENISOLA IBERICA. Il latino restò la lingua parlata in tutto il medioevo ma da sempre meno persone. Nel corso dell’undicesimo e dodicesimo secolo nacquero anche le cosiddette “LETTERATURE ROMANZE” che si dividono in vario genere: 1. Lingua d’oil opere del ciclo carolingio (carlo magno) e del ciclo bretone sulle imprese di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda 2. Lingua d’oc o provenzale si ebbe la poesia cortese Inoltre, nel nostro Paese, nacque anche un tipo di letteratura volgare dovuta a un frazionamento politico dell’Italia che portò alla nascita dei comuni e alla divisione del regno, al centro si affermò lo stato della Chiesa, mentre nell’Italia meridionale si affermò la dinastia dei Savoia, molto autoritaria. Tutta questa crisi fece si che nascesse una nuova classe sociale, quella BORGHESE, composta da artigiani, mercanti che iniziò ad esprimere le proprie esigenze sul piano della scrittura, proprio per questo nacque tale letteratura volgare che si esprimeva in poesia religiosa, dialettico-allegorica, poesia lirica e poesia burlesca, infine la prosa. LA POESIA RELIGIOSA La letteratura volgare del Duecento era incentrata sulla religione, si voleva trasmettere una condotta di vita più morale, in particolare, in Umbria, emersero due figure, ossia San Francesco D’Assisi e Jacopone da Todi 1. San Francesco D’Assisi è conosciuto per il suo cantico delle creature dove sosteneva il lodare Dio e ringraziarlo GENERE ALLEGORICO DIDATICO Molto diffuso nella poesia e nella prosa, vuole diffondere verità e fede ma anche nozioni di vario sapere ricorrendo all’allegoria, il caposcuola fu BRUNETTO LATINI LA LIRICA D’ARTE - LA SCUOLA SICILIANA: si sviluppa a Palermo grazie al regno di Federico II di Svevia che favorì la cultura e le arti, accogliendo così il tema dell’amor cortese visto come omaggio alla dama da parte del cavaliere - LA SCUOLA TOSCANA: dopo la caduta degli Svevi furono ripresi i temi della scuola Siciliana ma, adesso, ricorrenti in Toscana, oltre ai temi dell’amore si aggiunsero anche temi morali, civili e politici, il poeta più importante fu GUITTONE D’AREZZO - IL DOLCE STIL NOVO: si manifesta in toscana nella seconda metà del DUECENTO, si definisce DOLCE per la delicatezza e NUOVO per la descrizione dello stato d’animo del poeta difronte all’amore. Oltre Dante, altri autori furono GUIDO CAVALCANTI, CINO DA PISTOIA, LAPO GIANNI, GIANNI ALFANO. Nel dolce stil novo si aveva una nuova concezione della nobiltà che rappresentava l’animo dell’individuo, inoltre si sosteneva che solo un animo gentile poteva provare amore e la donna viene vista come una figura angelica che guida costui al perfezionamento sociale. POESIA REALISTICA E BURLESCA Si diffuse nella seconda metà del Duecento, era una poesia scherzosa che riguardava la vita quotidiana, importanti furono i temi dell’osteria e dell’amore carnale, i poeti maggiori furono CECCO ANGIOLIERI e RUSTICO DI FILIPPO. LA PROSA Poco usata, i testi più importanti furono il NOVELLINO, una raccolta di cento novelle di autore sconosciuto e il MILIONE, racconto di Marco Polo e dei suoi viaggi nella Cina del Gran Khan DANTE ALIGHIERI Nato a Firenze nel 1265, la persona che amò per tutta la vita fu BEATRICE, i suoi sentimenti sono raccolti nell’opera giovanile “vita nova” secondo i canoni del dolce stil novo, dopo la morte della donna nel 1290 iniziò a partecipare alla vita politica di Firenze che era luogo di una lotta tra Guelfi Bianchi e Neri che si impadronirono di Firenze grazie all’aiuto di Bonifacio Ottavo, allo stesso tempo Dante fu costretto a pagare una multa, all’interdizione dai pubblici uffici, ma qui cominciò un grande esilio dato che non si presentò a Firenze per saldare i suoi debiti, fu condannato a morte ma viaggiò molto e fu ospitato presso i DELLA SCALA, I MALASPINA E INFINE DAI POLENTA, non tornò mai a Firenze. Le prime composizioni Dantesche erano ricollegate al Dolce Stil Novo come le Rime e la Vita nova scritte in volgare, quest’ultima fu composta tra il 1292 e 1293 e tratta maggiormente della storia d’amore tra Dante e Beatrice. Abbiamo poi il “DE VULGARI ELOQUENTIA” scritto in latino che tratta dell’importanza del volgare, scrive l’opera con tale lingua poiché era rivolta agli intellettuali e infine abbiamo il “DE MONARCHIA” dove sono esposte le idee politiche di Dante sostenendo che l’Impero deve guidare la politica e che la Chiesa deve essere una guida spirituale, ora trattiamo della sua opera più importante, ossia la DIVINA COMMEDIA: capolavoro, scritto durante gli anni dell’esilio fino alla sua morte, l’opera è divisa in tre cantiche ognuna di 33 canti più un canto introduttivo in modo tale da avere 100 canti, l’aggettivo divina fu aggiunto da Boccaccio; sono in terzine di endecasillabi con la rima alternata. Dante immagina un viaggio nell’aldilà con Virgilio nelle prime due cantiche e con Beatrice nell’ultima che simboleggia la teologia o scienza divina, tale visione si ha nella Settimana Santa del 1300. Il poeta si immagina smarrito in una selva oscura che rappresenta il peccato e di essere impaurito dalle tre fiere, ossia, il leone che indica la superbia, la lince che indica la lussuria e infine la lupa che indica l’avidità. 1. L’INFERNO è il regno della dannazione che ha una forma di imbuto apertasi sotto Gerusalemme a causa di Lucifero che fu scaraventato dal regno divino fino alla terra, prima dell’inferno c’è l’ANTINFERNO dove si hanno gli ignavi che non hanno fatto né il bene e né il male nella vita, l’inferno è diviso in 9 cerchi, si ha la “Legge del contrappasso”. Nel primo cerchio si ha il LIMBO dove si hanno coloro che non sono battezzati e non vedranno mai la luce di Dio, nel secondo si hanno i LUSSURIOSI travolti da una bufera, nel terzo ci sono i GOLOSI nel fango sotto la pioggia, nel quarto si hanno gli AVARI che devono spingere dei massi, nel quinto cerchio ci sono gli IRACONDI immersi nella palude dello stige sotto di essi si hanno gli ACCIDIOSI. Nel sesto cerchio si hanno gli ERETICI che sono chiusi nelle loro tombe, nel settimo si hanno tre gironi dove ci sono i VIOLENTI contro il prossimo, contro sé stessi e Dio, nell’ottavo ci sono i FRAUDOLENTI con diverse punizioni e divisi in dieci bolge, nel nono, infine, si hanno i TRADITORI immersi nel ghiaccio. corruzione della società del tempo, altre opere importanti, ma in questo caso politiche, sono “Il principe” e i “discorsi sopra la prima deca di Tito Livio”, dove attua un totale pessimismo sulla natura umana , Machiavelli è considerato il fondatore della scienza politica dove si afferma l’autonomia dell’azione politica e la distinzione tra politica e morale. IL PRINCIPE è un piccolo trattato di ventisei capitoli, sono elencati i vari tipi di principato, i problemi delle milizie e la necessità di costituire eserciti cittadini invece di milizie mercenarie, si tratta del rapporto tra sudditi e il principe che deve essere virtuoso e quindi abile politicamente, deve possedere la forza e l’astuzia, l’opera propone anche l’idea di un principe moderno, ossia il Duca Valentino, in seguito si esamina la decadenza dell’Italia e la debolezza dei prìncipi locali, poi si tratta della fortuna che è imprevedibile e non può essere controllata e infine si esorta ad avere un nuovo tipo di principe. I DISCORSI SOPRA LA PRIMA DECA DI TITO LIVIO tratta di osservazioni sul testo dello storico romano, si hanno tre libri dove si parla della formazione dello stato, degli eserciti e degli elementi essenziali dello Stato che viene visto come necessario all’esistenza della nostra società, esso è un bene FRANCESCO GUICCIARDINI Nacque a Firenze nel 1483, fu al servizio del papa Leone X e di Clemente VII, dopo la cacciata da Firenze dei Medici, Guicciardini si rifugiò sulla villa di Finocchietto dove si dedica alla lettura, scrisse la STORIA D’ITALIA, inoltre nelle sue opere politiche come “considerazioni intorno ai discorsi di Machiavelli” e “ricordi civili e politici” Francesco sostiene il sistema oligarchico di governo che può garantire l’efficienza dello stato. Nella storia d’Italia narra le vicende italiane dalla morte del Magnifico fino a quella di Clemente VII, non credeva nella possibilità di raggiungere l’unità nazionale. AUTORI MINORI 1. Nel genere della TRATTISTICA si hanno castiglione con il CORTEGIANO, Giovanni Della Casa con il GALATEO 2. Nel genere EPICO si hanno Trissino che scrisse L’ITALIA LIBERATA DAI GOTI, Giovanbattista Cinzio con ERCOLE e Anibal Caro con l’ENEIDE VIRGILIANA 3. Nel genere della NOVELLISTICA ci sono Grazzini con LE CENE e Straparola con PIACEVOLI NOTTI, inoltre abbiamo Firenzuola e Bandello 4. Nel genere BIOGRAFICO ci sono Vasari, un pittore erede di Michelangelo e Cellini, orafo e scultore Per quanto riguarda il teatro si ebbe la commedia dove i più importanti furono BELOLOCO e RUZZANTE. LA CONTRORIFORMA Si ha con il dominio politico della Spagna e con il controllo culturale della Chiesa uscita dal Concilio di Trento, si ebbe così il decadimento del rinascimento, nacque il tribunale dell’inquisizione e l’indice dei libri proibiti, si diffuse poi il manierismo ossia il ricalcare esteriormente la maniera dei grandi maestri, una sorta di copia. TORQUATO TASSO Nacque a Sorrento nel 1544, la sua opera più importante fu la Gerusalemme Liberata, iniziò a manifestare disturbi psichici e fu rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Sant’Anna, i suoi scrupoli religiosi lo hanno convinto a scrivere la “Gerusalemme Conquistata” dedicata a Cinzio Aldobrandini. Tasso interiorizzò la contraddizione fondamentale della Controriforma, tra la libertà e gli scrupoli, voleva inoltre conciliare umanesimo e religione proprio nella composizione del suo primo poema che era un poema eroico incentrato sulla prima Crociata IL SEICENTO IL BAROCCO Si afferma il barocco, ossia un qualcosa di bizzarro, nelle arti e nella letteratura si rinuncia all’equilibrio e all’armonia propri del rinascimento. IL MARINISMO Prende il nome di Giambattista Marino concentrato sul concettismo ossia l’utilizzo abbondante di analogie, metafore, sul descrittivismo ossia nella descrizione minuziosa della realtà e infine nella musicalità che consiste nel disporre le parole in modo da produrre suoni. L’opera più importante è l’Aldone L’ANTIMARINISMO Ossia i sostenitori del classicismo come TESTI, CHIABRERA, GALILEI e SARPI GALILEO GALILEI Attuò una vera e propria rivoluzione culturale e scientifica, produsse un apprezzata prosa scientifica e fu processato per le sue idee sull’autonomia della scienza che non doveva lasciarsi condizionare da alcun principio d’autorità, inoltre fu processato poiché sosteneva un certo relativismo molto pericoloso per la centralità della Chiesa. Fu un valido scrittore, espose le sue idee e i suoi studi in una prosa lineare, costruisce il telescopio PAOLO SARPI Era libero di pregiudizi, scrisse le HISTORIE DELL’INTERDETTO e a HISTORIA DEL CONCILIO DI TRENTO dove racconta tale concilio visto come unificazione della cristianità ALESSANDRO TASSONI Autore di poemi eroicomici, scrisse la secchia rapita che narra in modo divertente della guerra tra Modenesi e Bolognesi, si mescolano elementi fantastici e storici, lui si scaglia contro i pregiudizi del tempo su qualsiasi base. LETTERATURA ITALIANA PAG-179-193 IL SETTECENTO Si ebbe un grande rinnovamento culturale circoscritto alla cerchia intellettuale, inoltre, cominciò gradualmente a formarsi una nuova figura di intellettuale che aveva l’obbiettivo di educare a valori etico- civili. Tale evoluzione si accentuò nella seconda metà del secolo dove prevalse l’idea illuminista dell’arte come impiego per lo sviluppo della società. Il Settecento fu caratterizzato dall’opposizione al Barocco e il ritorno al classicismo, si sviluppò il giornale in tutte le grandi zone d’Italia, ma il più importante era il “caffè” uscito a Milano grazie ai fratelli Pietro e Alessandro Verri. Gli esponenti più significativi di tale periodo furono Ludovico Antonio Muratori che scrisse opere di erudizione, Pietro Giannone uno storico avverso alla chiesa e infine Giambattista Vico, un napoletano che scrisse “Princìpi di una scienza nuova intorno alla natura delle nazioni” dove viene proposta la storia come scienza. L’ARCADIA L’accademia nacque nel 1690 a Roma promossa da Cristina di Svezia, il nome allude alla regione greca, in tale accademia si voleva reinstaurare la classicità e al tempo stesso si voleva evadere dalla realtà tramite la letteratura, si voleva ripristinare il buon gusto. Alcuni letterati che si ebbero qui furono Pietro Trapassi chiamato Metastasio, fu un autore di melodrammi. L’ILLUMINISMO Movimento culturale, filosofico, e letterario che nacque in Inghilterra e Francia per diffondersi in tutta Europa, la parola significa “lumi della ragione” nella quale si dava il primato a quest’ultima in tutti gli aspetti sociali della nostra vita, si oppone alle tenebre del medioevo. Con l’illuminismo si ha l’ideologia della borghesia in ascesa, esso produsse numerosi movimenti in varie parti dell’Europa come il liberalismo in Inghilterra, mentre in Francia si produsse l’opera dell’ENCICLOPEDIA grazie a D’Alembert e Diderot, importanti furono Montesquieu, Voltaire e il pedagogista Rousseau. Con l’illuminismo si ha fede nella ragione, rottura con il passato, si ha una tolleranza religiosa e politica e si rispettavano così diverse opinioni moderne e civili, in Italia fu influenzato dai Francesi, i principali centri illuministici furono Milano e Napoli, nella prima si raduno la “società dei pugni” un accademia che voleva sfidare il vecchio mondo feudale, importanti qui furono Alessandro e Pietro Verri e Cesare Beccaria con l’opera “Dei delitti e delle pene”, tratta dell’irrazionalità della tortura e della pena di morte. A Napoli, invece, si hanno Antonio Genovesi, Galiani, Filangieri, Pagano e Russo che si interessarono di studi giuridici ed economici. CARLO GOLDONI Nasce a Venezia, fu un noto commediografo, riformò il teatro comico, ma, stanco di polemiche e attacchi si trasferisce in Francia dove trasportò le sue commedie italiane e divenne anche precettore della corte di Re Luigi XVI. Le opere più importanti furono: il Mòmolo cortesan, dove lasciò gli attori improvvisare tranne per quanto riguarda il protagonista, che invece aveva una parte, poi scrisse la donna di garbo, commedia interamente scritta, i rusteghi e la locandiera GIUSEPPE PARINI Nasce a Brianza, ebbe alta coscienza morale e civile difatti i problemi sociali del suo tempo ispirano la stesura delle “odi” come la vita rustica, la salubrità dell’aria, l’impostura, l’educazione e così via, la più importante fu la caduta, dove esprime la sua integrità di uomo e di poeta. l’opera più conosciuta di Parini è il Giorno, diviso in quattro parti in base alla divisione della giornata, poemetto satirico didattico dove il poeta si finge precettore di un signor nobile e osserva le sue consuetudini e quelle del suo ceto sociale per denunciare la nobiltà parassitosa del tempo attraverso il quale l’uomo può recuperare la sua dignità, si può parlare inoltre di PESSIMISMO EROICO dove si accetta la realtà così com’è. Importante è la poetica della rimembranza che si ha in molte sue opere come: 1. LE RICORDANZE ricorda il suo ultimo soggiorno nel borgo natio di Recanati 2. LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA dove si propone la visione della vita recanatese di tutti i giorni, dove, passata la tempesta, si ha la gioia del borgo e delle persone che lì vivono, ma tale felicità è illusoria e transitoria che dura molto poco per poi tornare ad una realtà di angoscia e dolore 3. SABATO DEL VILLAGGIO si hanno scene vivaci di vita Recanatese dove la felicità è illusione dato che consiste semplicemente nell’attesa che qualcosa avvenga 4. A SILVIA tratta della morte prematura della giovane amata da Leopardi, la sua fine prematura rappresenta la fine delle speranze giovanili 5. LA GINESTRA è una sorta di testamento spirituale dove si tratta della consapevolezza della potenza del Vesuvio, quest’ultimo rappresenta la natura onnipotente, mentre una fragile Ginestra rappresenta la vita umana che resiste nonostante tutto 6. Le OPERETTE MORALI sono 24 prose incentrate sul tema dell’impossibile felicità. LA LETTERATURA RISORGIMENTALE Il romanticismo in Italia elaborò nuovi contenuti, generi letterari e un nuovo linguaggio più vicino alle forme del parlato LA TRATTATISTICA POLITICA Gli autori più importanti in tale contesto sono: 1. GIUSEPPE MAZZINI sosteneva l’Italia indipendente e repubblicana, fondò la GIOVINE ITALIA e poi la GIOVINE EUROPA, collabora con numerosi periodici e inoltre scrisse diversi saggi 2. MASSIMO D’AZEGLIO fu autore della “proposta di un programma per l’opinione nazionale italiana” di orientamento liberale moderato e filosabaudo e degli “ultimi casi di Romagna” 3. CESARE BALBO scrisse nel 1844 il saggio “speranze d’Italia” dove esponeva il progetto di una confederazione tra gli Stati italiani sotto la guida dei Savoia 4. VINCENZO GIOBERTI filosofo che pubblica “primato morale e civile degli Italiani” voleva l’indipendenza della Penisola sulla base di una confederazione scelta dai sovrani degli stati italiani e presieduta dal Papa, ma tale programma “neoguelfo” fallì 5. CARLO CATTANEO fonda la rivista “il politecnico” e scrisse “notizie naturali e civili sulla Lombardia” 6. CARLO PISACANE patriota mazziniano e socialista partecipa alla prima guerra d’indipendenza LA TRATTISTICA PATRIOTTICA Fu molto diffuso e gli autori principali furono: 1. GIOVANNI BERCHET con il “Conciliatore” 2. LUIGI MERCANTINI che scrisse l’“Inno di Garibaldi” 3. GOFFREDO MAMELI autore dell’inno nazionale italiano 4. ALESSANDRO POERIO esule napoletano che partecipa alla difesa della repubblica di Venezia ROMANZO STORICO I massimi esponenti in tale contesto furono Massimo D’Azeglio e Francesco Domenico Guerrazzi MEMORIALISTICA Gli autori di tale genere utilizzavano memorie della propria vita per offrire una testimonianza dell’impegno civile e del sentimento patriottico dato da loro stessi e dagli altri personaggi delle proprie opere, gli autori furono Massimo d’Azeglio, Silvio Pellico, Carlo Bini e Luigi Settembrini, nel filone rientra anche Giuseppe Cesare Abba POESIA DIALETTALE Si distinsero Gioacchino Belli, romano, che scrisse numerosi sonetti in dialetto romanesco e Carlo Porta che scrisse numerose satire della nobiltà e del clero e di descrizione delle condizioni di vita della gente umile I MAGGIORI ESPONENTI DELLA LETTERATURA RISORGIMENTALE 1. NICCOLO’ TOMMASEO avverso alla politica di Cavour e al potere temporale della Chiesa, fu un critico letterario molto apprezzato, il trattato più significativo è “Roma e il mondo” contro il potere temporale dei papi e “della pena di morte” contro la pena capitale 2. IPPOLITO NIEVO mazziniano, partecipa alla spedizione dei Mille, scrisse “confessioni di un italiano” considerata la migliore opera narrativa del periodo 3. FRANCESCO DE SANCTIS critico apprezzato e storico della letteratura che, conobbe il carcere e l’esilio, scrisse la “storia della letteratura italiana” opera principale dove viene compiuta una ricognizione sulla vita civile e culturale italiana dell’800 LA SCAPIGLIATURA MILANESE Gruppo di intellettuali e di artisti anticonformisti, la parola deriva da CLETTO ARRIGHI e la sua opera “la scapigliatura e il sei febbraio un dramma di famiglia”. Gli scapigliati erano trasgressivi alle convenzioni borghesi e descrivono il vero quotidiano, i più importanti sono Giuseppe Rovani ed Emilio Praga, infine abbiamo Arrigo Boito e Iginio Ugo Tarchetti IL NOVECENTO IL VERISMO Si afferma negli anni 70 e 80 del diciannovesimo secolo, si avevano sue premesse nel positivismo, sviluppatosi in Europa e nel naturalismo sviluppatosi in Francia. I maggiori esponenti di tale movimento furono Zola, Flaubert e Goncourt, soprattutto il primo sosteneva l’applicazione del sistema sperimentale anche alla letteratura per realizzare il passaggio dall’arte alla scienza. Si aveva impersonalità di narrazione e anche la riproduzione fedele della realtà tramite l’oggettiva trasposizione del documento umano, in Italia il verismo si ha con Verga e Capuana, quest’ultimo recensiva le opere di Zola e Balzac per distinguere verismo italiano e naturalismo francese. GIOVANNI VERGA Nasce a Catania, la sua produzione fu verista in parte, scrisse inizialmente romanzi che raccontano di passioni travolgenti e che hanno esiti drammatici dove si vede l’influenza del romanticismo, scapigliati e naturalismo. Pubblica Nedda nel 1874 dove la protagonista era vittima della passione in una società arcaica, in seguito produce romanzi e novelle, le più importanti sono: 1- I MALAVOGLIA romanzo corale dove i protagonisti sono la famiglia Toscano, dei pescatori che possiedono una barca denominata “provvidenza”, la famiglia cerca di migliorare la propria condizione economica che porta alla perdita dell’unità familiare causata da diverse tragedie 2- MASTRO DON GESUALDO è il secondo romanzo del ciclo dei vinti incentrato sul mito della roba, ambientata in Sicilia, il protagonista è un muratore che tramite sacrifici è riuscito ad arricchirsi e fare un salto nella classe della nobiltà, sposa così una nobildonna dalla quale avrà una figlia, Isabella. Lui viene disprezzato da tutti, difatti, sul punto di morte, trasferitosi a casa di sua figlia, viene disprezzato sia da lei, che dal marito e dagli altri collaboratori della stressa casa che non vedono l’ora arrivi la sua morte. Si ha un gande pessimismo in tale romanzo dove, tramite l’arricchirsi, si perde la dimensione umana senza poterla mai recuperare Altro scrittore verista è De Roberto, autore di novelle, opere teatrali e romanzi. SCRITTORI PSEUDO VERISTI Sono coloro che focalizzano la loro attenzione su ambienti popolari e costumi propri di alcune regioni meridionali usando un linguaggio vicino al parlato, sono scrittori regionalisti che subiscono influenze veriste e tardo romantiche, le autrici più importanti furono: 1. MATILDE SERAO fu scrittrice e giornalista, con il marito fonda “il corriere” e “il mattino”, infine anche “il giorno” 2. GRAZIA DELEDDA ebbe il premio Nobel per la letteratura, nelle sue opere fu influenzata dal naturalismo, decadentismo e umanitarismo GIOSUE’ CARDUCCI Nacque a Lucca, aderì al risorgimento e fu mazziniano, repubblicano, garibaldino e anticlericale. Fu definito poeta Vate della terza Italia, fu considerato punto di riferimento della cultura nazionale anche se non era riconducibile a un particolare movimento culturale o letterario, però possiamo dire che nella sua esperienza letteraria è riconoscibile una componente classicista e romantica, lui ama la tradizione ma si ha un’inquietudine nel suo animo, temi ricorrenti sono la natura, nostalgia, affetti familiari, patria e storia IL DECADENTISMO ma non riesce a condurre una vita normale e tornando al suo paese vede che la moglie si è fatta una nuova vita e che la sua è una morte sociale - UNO NESSUNO E CENTOMILA: si inizia con Vitangelo Moscarda che si guarda allo specchio e vede il suo naso storto, cosa che non ha mai notato, chiede alla moglie un suo parere e risponde che ha sempre avuto un naso del genere, da qui si rende conto di essere visto in milioni di modi diversi dalle persone circondate e per questo capisce di essere contemporaneamente uno nessuno e centomila - OPERE TEATRALI: il capolavoro è “sei personaggi in cerca d’autore” e giocano un ruolo fondamentale il rapporto tra finzione e realtà, tra forma e vita che si esprime tra il rapporto tra personaggio e attore ITALO SVEVO Nasce a Trieste, pubblica a sue spese i romanzi “una vita” e “senilità” che non hanno grande successo, mentre la coscienza di Zeno viene apprezzato prima all’estero e poi in Italia, voleva smettere di scrivere a causa di tali insuccessi, però nel frattempo incontra a Trieste numerosi autori importanti come James Joyce con cui diventa grande amico, conobbe la psicoanalisi di Freud, Joyce lo incitò a pubblicare le sue opere mentre Montale scrisse un elogio su costui. L’opera più importante fu appunto la COSCIENZA DI ZENO dove il protagonista si cura da uno psicoanalista, allo stesso tempo scrive un memoriale che viene pubblicato a insaputa di Zeno dallo stesso medico dove si tratta dell’incapacità di smettere di fumare IL FASCISMO E LA CULTURA Si impose con esso la censura della stampa che esercitava un grande controllo, Giovanni Gentile pubblica “manifesto degli intellettuali fascisti” dove invita letterati e uomini di cultura a firmarlo, erano lì condannati la libertà, le idee, il liberalismo ed esaltati il nazionalismo e la patria, si sviluppa inoltre il movimento “novecentista” dalla rivista “novecento” che esce per tre anni in francese e altri tre in italiano, importante è CURZIO MALAPARTE che aderisce al fascismo ma che al tempo stesso lo critica tanto che un suo libro pubblicato a Parigi creò sospetto per le gerarchie del regime ANTIFASCISMO Non si ebbero molti intellettuali antifascisti ma abbiamo Benedetto Croce redasse un manifesto contro il fascismo firmato da Eugenio Montale 1. BENEDETTO CROCE fu un filosofo molto apprezzato e scrisse opere importanti come la filosofia dello spirito 2. PIETRO GOBETTI che fonda la rivista “energie nuove” e in seguito anche “la rivoluzione liberale” e “il baretti” inoltre sostiene un rinnovamento sociale e culturale 3. ANTONIO GRAMSCI fonda il partito comunista italiano e nelle sue opere ha un punto di vista marxista vuole una nuova figura di intellettuale LA RESTAURAZIONE DELLA CLASSICITA’ Un gruppo di scrittori collabora alla rivista letteraria “la ronda” un periodico mensile che esce a Roma che vuole un ritorno al classicismo ottocentesco esaltando i valori di espressione dello stile. I più grandi esponenti sono Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi e Antonio Baldini che promossero la prosa d’arte con una grande eleganza. LETTERATURA ITALIANA PAG 205-214 L’ERMETISMO La parola è usata la prima volta dal critico Francesco Flora per indicare una poesia che tramite analogie aveva espressioni chiuse, cupe e oscure, essa si affidava alla fonicità delle parole e non al loro significato, in tale contesto si hanno Ungaretti e Valery, la parola ermetismo inizialmente aveva un significato negativo e nasceva dal nome di un autore che scrisse numerosi testi in un linguaggio difficile, in seguito questa connotazione negativa fu persa e indica una poetica con un linguaggio lirico essenziale, ermetici furono Ungaretti e Montale e anche altri letterati come Quasimodo, Caproni e Gatto, dopo la seconda guerra mondiale alcuni autori andarono oltre l’ermetismo e videro nella poesia uno strumento d’impiego civile e politico. GIUSEPPE UNGARETTI Nasce ad Alessandria D’Egitto, partecipa alla guerra e scrive “l’allegria”, le alte opere scritte, in seguito, sono dedicate alla morte del figlio Antonello come la poesia “il dolore”. Rinnovatore della poesia italiana, partecipò alla guerra come volontario, condividendo in versi la sua esperienza, elimina la punteggiatura, si accantona la metrica tradizionale e si esprime tramite parole isolate dagli spazi bianchi della pagina di improvviso silenzio EUGENIO MONTALE Nato a Genova, propose una nuova poesia dove andava direttamente alla descrizione dell’essenzialità umana fatta di sofferenze e solitudine, ciò, da Montale, è denominato “male di vivere”, su tale tema è incentrata la raccolta più importante, ossia “ossi di seppia”. Lui inoltre collabora con numerose riviste che fu costretto a lasciare in seguito poiché non iscritto al partito fascista. Altre raccolte importanti sono “la bufera e altro” e “satura”, vinse anche il Nobel per la letteratura nel 1975. Negli anni dell’ermetismo costui però non è riconducibile ad una corrente letteraria ben precisa SALVATORE QUASIMODO Nato a modica, fu esponente dell’ermetismo, nelle sue prime raccolte poetiche come “ed è subito sera” ricorda l’infanzia e la mitizzazione della Sicilia che si combinano in un solo sogno, ma l’ermetismo in Quasimodo termina con la Seconda guerra mondiale, la svolta è segnata con “giorno dopo giorno”, il linguaggio è più discorsivo, fu insignito nel 1859 al Nobel per la letteratura UMBERTO SABA Nasce a Trieste, era ebreo, fu ospitato da Montale a Firenze, scrisse una raccolta di poesie intitolata “canzoniere” dove autobiografismo e realismo si incrociano, si trasparisce amore per la vita, per la moglie e per Trieste, le poesie più belle sono “Trieste” e “la capra” IL NEOREALISMO Movimento culturale che si sviluppa negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale e fino alla metà degli anni 50, si vuole rappresentare la realtà sociale tramite un linguaggio nuovo aderente alla realtà, si hanno diversi filoni del neorealismo, ossia, quello sulla guerra, resistenza oppure sulla letteratura meridionalista e della condizione operaia, il termine neorealismo fu utilizzato per la prima volta da Bocelli 1. LA LETTERATURA SULLA GUERRA E SULLA RESISTENZA: autori di tale contesto furono Cesare Pavesi, Mario Stern, Mario Tobino, Italo Calvino che descrissero i bombardamenti e la durezza della guerra, importanti in questo contesto furono anche Beppe Fenoglio che partecipò alla lotta partigiana e Primo Levi che fu catturato dai nazifascisti e chiuso in un campo di concentramento, racconta della sua prigionia nel suo romanzo “se questo è un uomo” e infine Alberto Moravia che scrisse il suo capolavoro “gli indifferenti”. 2. LA LETTERATURA SULLA CONDIZIONE OPERAIA: si ha con Cesare Bernari che scrisse un romanzo incentrato sugli scioperi del primo dopoguerra e Vasco Pratolini 3. LA LETTERATURA MERIDIONALISTA: ricordiamo Corrado Alvaro, Ignazio Silone, Carlo Levi, Francesco Jovine, Elio Vittorini che trattano tutti delle condizioni di vita della classe operaia di diverse regioni e della bontà d’animo di tali individui, Infine abbiamo anche Cesare Pavese che scrisse numerose raccolte poetiche e fu avverso al regime mussoliniano tanto da essere condannato al confinio. LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI PERCORSI LETTERARI Si voleva dar vita a nuove modalità espressive soprattutto con Calvino, Adda e Pasolini 1. ITALO CALVINO: rappresenta il filone allegorico surrealista, dove si da attenzione alla realtà letta attraverso le lenti della fantasia, nelle sue opere si ha un grande realismo dai toni lirici e fiabeschi, infine indaga sull’alienazione dell’uomo contemporaneo e del suo senso di smarrimento 2. CARLO EMILIO GADDA: ha una concezione pessimistica della vita, nei suoi racconti manca la parte centrale e si hanno infiniti episodi di personaggi e ambienti diversi tra loro 3. PIER PAOLO PASOLINI: osservatore attento della realtà contemporanea, persona complessa, fu scrittore, cinematografico, critico letterario LA NEOAVANGUARDIA Movimento culturale che sperimenta il plurilinguismo, i maggiori esponenti furono: Elio Pagliarani, Nanni Balestrini, Edoardo Sanguineti, Giorgio Manganelli IL ROMANZO PSICOLOGICO La narrativa psicologica è molto vasta, si hanno numerosi romanzi e racconti che trattano di problemi psicologici, familiari e morali, alcuni rappresentanti sono. Carlo Cassola, Giorgio Bassani, Mario Tobino, Natalia Ginzburg e infine Giuseppe Tomasi di Lampedusa che scrisse il “gattopardo “pubblicato da Feltrinelli che tratta dei problemi psicologici del protagonista Fabrizio Salina IL TEATRO ITALIANO DOPO PIRANDELLO Pirandello ha ispirato il teatro italiano, in tale contesto si ricordano Ugo Betti e Diego Fabbri che portano sulla scena l’inquietudine dell’uomo contemporaneo, da ricordare è anche Eduardo De Filippo Napoletano, fu attore, regista e autore che tende a rappresentare la crisi dell’uomo contemporaneo, si ha un linguaggio spontaneo e vivace. C’è da dire che negli anni Sessanta e settanta si ha avuto il cambiamento del teatro dove si dava molta importanza al regista e agli attori, infatti, nel primo caso si tratta di teatro dei registi che hanno piegato il testo alla loro lettura personale guidando gli attori alla recitazione, nel secondo caso si ha il teatro laboratorio che propone un rapporto nuovo tra attori e spettatori. Importante fu Dario Fo, il quale diede nuova vitalità al teatro italiano che vuole recuperare le forme popolari di rappresentazione, porta le sue opere in periferia e in mezzo alle lotte popolari, si dichiarava “il giullare del popolo in mezzo al popolo” e ha prodotto numerose opere di teatro militante, la sua opera fondamentale fu “mistero buffo” dove i protagonisti sono papi, cardinali e altri personaggi della storia sacra. ORIENTAMENTO DELLA CULTURA CONTEMPORANEA La cultura, in tale periodo, deve essere una coscienza critica della società per trovare certezze al di la delle apparenze televisive che ci vengono proposte, in modo tale da permettere all’uomo di conservare la sua identità ed esercitare una ragione critica, importanti in questo contesto sono: