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lezione simulata per prova orale concorso scuola docenti scuola primaria, Slide di Didattica Pedagogica

lezione simulata di matematica sulla decina. classe prima

Tipologia: Slide

2012/2013

In vendita dal 03/04/2022

maestra-lorena
maestra-lorena 🇮🇹

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Scarica lezione simulata per prova orale concorso scuola docenti scuola primaria e più Slide in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! DECRETO MIUR n° 82 DEL 24/9/2012 “Indizione dei concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente nelle scuole dell'infanzia, primaria, secondaria di I e II grado”. Candidata: MAINERO LORENA PROVA ORALE: PRESENTAZIONE LEZIONE SIMULATA TRACCIA ESTRATTA PER LA SIMULAZIONE Insert text here NUMERI - Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente; - Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione posizionale; confrontarli e ordinarli, anche rappresentandoli sulla retta. “Quando non sapete verso che porto state navigando, nessun vento è favorevole.” Seneca Obiettivi di Apprendimento di Matematica (Indicazioni Nazionali 2012) Obiettivi Specifici - Rappresentare simbolicamente una quantità; - Saper riconoscere i simboli numerici. - Saper riconoscere le quantità numeriche. - Raggruppare elementi e registrare le unità e i gruppi ottenuti (in base 10). - Rappresentare, comporre e scomporre i numeri in vari modo (abaco,multibase, regoli). ABILITA' SCOLASTICHE E SOCIALI - Formulare ipotesi e verificarne la fondatezza; - Organizzare e interpretare i dati provenienti dall'esperienza sul campo, rappresentandoli con il codice scritto e iconografico; - Saper intervenire in modo adeguato e pertinente negli scambi comunicativi. CONOSCENZE - Il concetto di numero; - La decina. DESCRITTORI METODOLOGIA DI LAVORO - Metodologia IBSE o 5E-Model (Inquiry-Based Science Education) curricolo a spirale; - Didattica laboratoriale; - Drammatizzazione/approccio ludico; - Didattica socio-costruttivista (Vygotskij); - Discussione collettiva inter-gruppo (Pontecorvo-Ajello); - Learning by doing (Dewey); - Dopo un momento di discussione collettiva e brainstorming tra i bambini per fare emergere le idee pregresse sulla figura di Archimede, leggiamone poi insieme una breve biografia adattata per ragazzi dal sito (approccio narrativo, Gardner, 1991):x xhttp://www.treccani.it/enciclopedia/archimede_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/ soffermandosi in particolare sul passaggio seguente: Archimede aiutò il re anche in un'altra occasione. Gerone aveva dedicato agli dei una corona d'oro, ma sospettava che l'orefice l'avesse realizzata sostituendo un po' d'argento all'oro. La corona era stata consacrata e quindi non poteva venire distrutta per scoprire la frode. Il caso fu sottoposto ad Archimede: la tradizione racconta che il modo per risolvere il quesito gli venne in mente immergendosi in una vasca d'acqua piena fino all'orlo. Archimede notò l'acqua che usciva fuori e saltò fuori dal bagno gridando "Eureka!": si era reso conto di aver trovato un semplice sistema per calcolare il volume di un solido complicato come una corona, misurando l'equivalente quantità di acqua che fuoriusciva da una vasca per immersione dell'oggetto. Pesò poi la corona e fece preparare una quantità di oro purissimo della stessa massa della corona. Immerse l'oro nell'acqua e notò che il volume di liquido fuoriuscito non era lo stesso che in precedenza. Dimostrò così che la corona non era fatta con oro puro (l'argento e l'oro hanno diverso peso specifico) e smascherò l'infido orefice. Sembra che lo stesso episodio della vasca sia poi servito ad Archimede come spunto per elaborare l'idea che ogni corpo nell'acqua subisce una spinta verso l'alto pari al peso del volume dell'acqua spostata (la cosiddetta spinta di Archimede). - Invitiamo gli alunni a ricordare la sensazione di leggerezza che si prova mentre si è immersi nell'acqua della vasca o della piscina e avviamo una breve conversazione, guidando gli alunni attraverso la tecnica del rispecchiamento (Lumbelli,1999), così da iniziare le attività di laboratorio a partire dalla propria esperienza percettiva. - Distribuiamo a ogni alunno un foglio A4 raffigurante due bicchieri contenenti acqua e chiediamo di disegnare nel primo bicchiere un cubetto di ghiaccio (accertamento delle pre-conoscenze). L'osservazione dei disegni ci permetterà di avviare una discussione sul significato di galleggiamento. Questa fase consente di fare una prima valutazione sul livello di conoscenza circa l'argomento da trattare in quanto l'insegnante, attraverso la conversazione clinica piagetiana, rivolge domande aperte e di specificazione per rilevare la matrice cognitiva, ovvero le conoscenze possedute e la loro organizzazione (Damiano, 1995). 2) FASE DELL' EXPLORE Fase dell'ideazione di una sperimentazione in grado di fornire delle risposte sul fenomeno oggetto di indagine. - Introduciamo poi un cubetto di ghiaccio in un bicchiere e chiediamo ai bambini di suddividersi in gruppi di 6 secondo la metodologia cooperativa Phillips 6x6 (Phillips, 1948). Invitiamo i bambini ad eleggere un presidente con il compito di assicurare che tutti partecipino e un segretario, che riferirà sul lavoro del gruppo. Il gruppo avrà 6 minuti di tempo per consultarsi. Trascorsi i 6 minuti i bambini dovranno raffigurare il piccolo esperimento nell'altro lato del foglio, scrivendo in gruppo la propria ipotesi sul fenomeno osservato (perchè il ghiaccio galleggia?). - Invitiamo i segretari dei gruppi ad esporre l'ipotesi del proprio gruppo e raccogliamo tutte le ipotesi in un grafico a stella alla LIM. . b) Sulla base dei risultati del sociogramma attribuire a ogni alunno un cartoncino con raffigurante un personaggio letterario o dei cartoni animati e invitare gli alunni a formare i gruppi raggruppando tutti i personaggi appartenenti alla stessa storia. 3) FASE DELL' EXPLAIN Fase dell'esposizione a modelli, leggi e teorie per fornire gli strumenti necessari a spiegare scientificamente i risultati delle proprie indagini. - Durante la discussione scaturita dal confronto tra i gruppi sarà emerso che gli oggetti con densità maggiore dell'acqua affondano, mentre quelli con densità minore galleggiano e infine quelli con densità uguale restano sospesi in equilibrio idrostatico. - Sistematizziamo queste riflessioni con un approfondimento teorico: spieghiamo che la forza di gravità agisce sempre, ma la capacità di galleggiare dipende dal peso dell'acqua che un oggetto sposta. Enucleiamo così il principio di Archimede: Un corpo, immerso in un fluido, riceve una spinta diretta dal basso verso l'alto di intensità pari al peso del volume del fluido spostato. - Dimostriamo in pratica il principio utilizzando un dinamometro: mettiamo un contenitore pieno d'acqua dentro un altro contenitore più basso e largo. Inserendo un oggetto nell'acqua si nota che la spinta dell'acqua fa diminuire il peso del corpo immerso e tale diminuzione è segnalata dal dinamometro. Pesando poi l'acqua traboccata si scopre che il suo peso è proprio uguale alla diminuzione di peso del corpo immerso. 4) FASE DELL' ELABORATE Fase dell'elaborazione dei risultati delle indagini attraverso la loro applicazione ad altre situazioni e finalizzata a far scaturire nuovi interrogativi e nuove ipotesi da esplorare. - Ricostituiamo i gruppi di sperimentazione avendo cura di cambiare i ruoli e a metà di essi assegniamo l'esecuzione dell'esperimento 1, mentre l'altra metà dei gruppi eseguirà l'esperimento 2. ESPERIMENTO 1 ESPERIMENTO 2 MATERIALI - Bilancia da cucina digitale; - Contenitore graduato trasparente; - Acqua a temperatura ambiente; - Uovo crudo; - Sale fino; - Cucchiaio. - Bilancia da cucina digitale; - Plastilina; - Pellicola di alluminio; - Contenitori di plastica trasparenti. PROCEDIMENTO Versare 400 ml d'acqua nel contenitore e pesare. Azzerare la bilancia. Immergere l'uovo e registrare i dati: cosa succede? Aggiungere poco alla volta 30 g di sale: cosa succede? Se aggiungo ancora 2 g di sale cosa accade? Perchè? Riempire il contenitore d'acqua per 2/3. Tagliare due pezzi di plastilina di peso uguale.Con uno di essi fare una pallina. Fare una pallina di alluminio della stessa forma e registrare il peso.Immergere le palline: cosa accade? Perchè? Con l'altro pezzo di plastilina formare una barchetta o una zattera e immergerla? Cosa accade? Perchè? Prendere un pezzo di alluminio di ugual peso rispetto alla pallina creata con il medesimo materiale e ripiegarlo su se stesso fino a ottenere un cubo. Immergerlo: cosa accade? Perchè? “Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli.” -Lev Vygotskij- TUA RESPONSABILITA' RISPETTO AL LAVORO - Ho preferito che gli altri facessero la maggior parte del lavoro 1 - Ho avuto bisogno di essere sollecitato per partecipare 2 - Ho eseguito il lavoro e raramente ho avuto bisogno di sollecitazioni 3 - Ho eseguito sempre il lavoro senza bisogno di sollecitazioni 4 SPERIMENTAZIONE - Non siamo riusciti a seguire le indicazioni e l'esperimento non è riuscito. 0 - Abbiamo seguito le indicazioni ma l'esperimento non è riuscito bene. 1 - Abbiamo seguito le indicazioni e l'esperimento è riuscito bene. 2 PRODOTTO FINALE - Il lavoro non è né chiaro né accurato 0 - Il lavoro è chiaro e accurato in modo accettabile 1 - Il lavoro è chiaro e accurato in modo soddisfacente 2 - Il lavoro è chiaro e accurato ottimamente 3 AUTOVALUTAZIONE DI GRUPPO COLLABORAZIONE - Non abbiamo collaborato 0 - Abbiamo collaborato poco 1 - Abbiamo collaborato abbastanza 2 - Abbiamo collaborato con entusiasmo 3 VALUTAZIONE DELL'INSEGNANTE PRODOTTO FINALE QUALITA' DEI CONTENUTI Sbagliati = 1 Generici = 2 Accettabili = 3 Ricchi e precisi =4 GRAMMATICA, ORTOGRAFIA, PUNTEGGIATURA Molti errori = 1 Alcuni errori= 2 Pochi errori= 3 Nessun errore= 4 PRESENTAZIONE DEL LAVORO Disorganica e squilibrata (uso sbagliati immagini, impaginazione...) = 1 Poco organica = 2 Gradevole ma imprecisa = 3 Gradevole e precisa = 4 TOTALE VALUTAZIONE DELL'INSEGNANTE COMPORTAMENTI nome nome nome Suggerisce idee Incoraggia la partecipazione Controlla la comprensione Fornisce guida Partecipa attivamente ... Per “fare memoria” del percorso, anche nell'ottica delle buone prassi, l'insegnante avrà realizzato un diario di bordo contenente: - Indicazione delle ore previste e di quelle effettivamente utilizzate; - Metodologie attuate; - Argomenti trattati; - Dinamiche d'aula: richieste, bisogni, interesse e collaborazione degli alunni; - Contenuto globale; - Prodotti realizzati; - Risultati in base agli obiettivi. Il tutto corredato da: fotografie, diapositive, disegni illustrati e con didascalie (se realizzati),le riprese video di momenti di lavoro, di spettacoli, di lezioni, i copioni di spettacoli; raccolta degli elaborati, gli oggetti, materiali; interviste…. Documentazione del percorso: Adattamento curricolare: - Uso di mediatori iconici, attivi e analogici (Damiano,1995) durante le attività, la lettura, l'ascolto e la prova di verifica finale. - Attribuzione di ruoli di responsabilità nei lavori di gruppo. - Scaffolding (stile di insegnamento non direttivo, ma strategia “ponte”). - Peer tutoring. - Coaching. - Modeling o apprendimento osservativo (Bandura). - Rinforzamento positivo: uso di rinforzi simbolici (token economy), dinamici (fare qualcosa di gradito ecc.) e sociali (vicinanza, sorriso, gratificazioni). - Maggior tempo di esecuzione (DSA). - Esonero dalla lettura a voce alta (DSA). - Possibilità di usare ausili e/o strumenti compensativi per DSA (tablet edi-touch, righello guida per leggere, calcolatrice, pc, tavola pitagorica, audio libri, tabella dei caratteri alfabetici e delle formule di geometria e delle misure, delle regole ortografiche e morfosintattiche, software, generatori di strutture per il calcolo in colonna, vocabolari e dizionari digitali….). - Uso di quaderni con guide colorate per la scrittura (DSA). - Presentazione di testi semplificati con immagini e didascalie. - Podcasting: registrazione di parti di lezione significative perchè rappresentino un supporto facilitatore per le fasi successive di apprendimento. - Simboli PECS. - Strutturazione degli ambienti (approccio TEACCH) - Richieste verbali (ABA) BIBLIOGRAFIA Gardner H. (1991), Aprire le menti : la creatività e i dilemmi dell'educazione, Feltrinelli, Milano. Johnson D.W, Johnson R.T., Holubec E.J.,(1996), Apprendimento cooperativo in classe, Erickson, Trento. Kagan, S. (1994). Cooperative Learning. San Clemente, California. Kagan Publishing. Lumbelli L., Bechini B., Paletti G. (1999). Rispecchiamento: un caso di parafrasi molto peculiare, in Lumbelli, Mortara, Garavelli (a cura di) (1999), Parafrasi. Dalla ricerca linguistica alla ricerca psicopedagogica, ed dell'Orso, Torino. Moreno J.L., (1980), Principi di sociometria, psicoterapia di gruppo e sociodramma. ETAS, Milano. Pontecorvo, Ajello, Zucchermaglio (1991), Discutendo si impara, Carocci. Specchia A. (2001), La documentazione scolastica. La scuola tra memoria e futuro, Anicia, Roma Damiano E. (1995), Guida alla didattica per concetti nella nuova scuola elementare, Juvenilia, Bergamo.