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MANUALE DI GESTIONE E CURA DELLE COLLEZIONI MUSEALI - Federica Manoli, Sintesi del corso di Museologia

Riassunti dettagliati dei 15 capitoli del manuale

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Scarica MANUALE DI GESTIONE E CURA DELLE COLLEZIONI MUSEALI - Federica Manoli e più Sintesi del corso in PDF di Museologia solo su Docsity! 1 MANUALE DI GESTIONE E CURA DELLE COLLEZIONI MUSEALI Federica Manoli Capitolo 1 LA DOCUMENTAZIONE Le azioni sulle opere sono REGISTRATE e DOCUMENTATE adeguatamente. Il responsabile delle opere (direttore, conservatore, registrar) DEVE aver accesso o conoscere le informazioni riguardanti ogni oggetto. Il museo deve garantire per la documentazione : 1) corretta conservazione 2) costante aggiornamento 3) facile consultazione Il museo custodisce per le sue collezioni :  DOCUMENTAZIONE STORICA  ARCHIVIO CORRENTE (= insieme dei documenti utilizzati per le attività ordinarie) = INFORMAZIONI riguardanti  conoscenza scientifica delle opere  status amministrativo delle opere ATTIVITA’ DI CONOSCENZA DEL PATRIMONIO STORICO - ARTISTICO descritto nel CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO  attività di studio e ricerca  collaborazioni con centri di ricerca (ex. università). 1. ARCHIVIO CARTACEO MOBILE  punto di partenza per ogni ricerca storico – artistica E’ composto da : . DOSSIER (almeno al pari numero delle opere di proprietà del museo) . SCHEDA DOSSIER o SCHEDA MOBILE SE la documentazione relativa un’opera è molto abbondante (in questo caso è spesso conservata in un altro luogo  aggiunta della descrizione + indicazioni relative al luogo dove reperirla). Altre informazioni contenute sono Dati analitici, Restauri, Mostre nelle quali l’oggetto è stato esposto, Documentazione fotografica, Documentazione grafica e diagnostica… Sono dei VERI E PROPRI FONDI DOCUMENTARI e devono essere conservate in un luogo accessibile, con adatti valori microclimatici e in schedari dimensionati + cartelle in cassettiere (ordinati in base al N. di inventario). 2. ARCHIVIO FOTOGRAFICO e GRAFICO : ICCD = Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione  la normativa italiana prevede che tutti i beni siano fotografati secondo standard nazionali ICCD La documentazione fotografica è di fondamentale importanza perché : 1) permette l’IDENTIFICAZIONE INCONTROVERTIBILE dell’opera 2) è uno strumento prezioso per  CATALOGAZIONE  STUDIO  MONITORAGGIO DELLO STATO  CONSERVAZIONE 3) è un valido supporto contro le azioni criminose (foto = denuncia completa) 2 Ogni foto deve avere un’etichetta con informazioni specifiche, tra cui (oltre ai dati sull’opera) 3. Data della ripresa fotografica Autore della fotografia Note sulla fotografia + Crediti (come l’autore desidera essere citato) Le fotografie sono dentro  DOSSIER CARTACEI  in ARCHIVI (NO LUCE + T/ UR costanti) 3. LA CATALOGAZIONE  atto scientifico che prevede la raccolta organizzata di TUTTE le informazioni riguardanti un “bene culturale”  segue ICCD  SCHEDA DI CATALOGO (informazioni necessarie). Le metodologie comuni per la catalogazione sono stabilite dal Ministero + Regione + enti pubblici territoriali (anche università). GESTIONE AUTOMATICA E DIGITALIZZAZIONE INFORMATIZZATA DELLA DOCUMENTAZIONE Basata su specifici software detti “CMS” (Collection Management Systems) configurati in base alle caratteristiche del museo e delle sue collezioni per la gestione di tutti i dati delle opere. Capitolo 2 L’INVENTARIAZIONE Appena gli oggetti entrano a far parte di una collezione in un museo DEVONO essere inventariati :  REGISTRATI + DOCUMENTATI = monitorare la consistenza del patrimonio museale Attività di inventariazione in 2 fasi : 1) Attribuzione del N. di inventario registrazione sul Registro/ Libro inventario del N. di inventario + Scheda Inventariale (vedi sotto) 2) Apposizione fisica del N. di inventario all’oggetto Scheda inventariale = dati identificativi dell’oggetto (N. inventario, Ogg., Sogg., Autore, Firma…) Numero di inventario  eseguito da personale specializzato e autorizzato - funzioni  valore giuridico  identifica l’oggetto  collega l’oggetto alla documentazione scientifica e amministrativa Il numero di inventario è : 1) univoco 2) permanente (anche SE dibattito) 3) sequenziale 4) posizionato nella zona meno significativa = NO invasivo 5) applicato in una zona in buono stato 6) ben visibile (+ usare colori che contrastino) 7) con dimensioni variabili (in base alle misure dell’oggetto/ dello standard del museo...) 8) nel caso di oggetti compositi, un unico numero + tanti suffissi (numeri o lettere) Il numero di inventario può essere collocato in maniera diretta e indiretta* 5 Capitolo 3 LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA Si tratta di una funzione istituzionale del museo al fine di conservare il patrimonio del quale è responsabile, cercando di arrestare/ rallentare il processo di deterioramento = aumentare l’aspettativa di vita degli oggetti  programmi di prevenzione + cura delle opere/ degli edifici. - PIANI DI CONSERVAZIONE PREVENTIVA : 1) conoscenza collezioni + edificio museale 2) adozione di pratiche di manutenzione ordinaria/ straordinaria 3) costante monitoraggio 4) rimozione tempestiva delle cause di danneggiamento 5) adozione di procedure corrette (movimentazione/ deposito/ esposizione) La conservazione preventiva è una materia interdisciplinare con azioni su piani diversi :  tecnico – scientifici  gestionali + finanziari + formativi (per il personale) FONDAMENTI DELLA CONSERVAZIONE PREVENTIVA : 1) Prevenzione = att. che limita le situazioni di rischio connesse al bene culturale 2) Manutenzione = att./ interventi per il controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento della sua integrità + efficienza funzionale + identità 3) Restauro = intervento straordinario 4) Monitoraggio = registrazione periodica di dati/ parametri la cui analisi permette di stabilire 1. l’idoneità della gestione delle collezioni/ dell’ambiente 2. o di individuare la presenza di criticità . viene programmato con regolarità con personale specializzato, eseguendo una registrazione di dati oggettivi e di osservazioni in apposite schede che riguardano 3 livelli diversi : 1. scheda edificio (= museo) 2. scheda ambiente (= valori ambientali) 3. scheda conservativa (= collezioni) LE RISORSE UMANE Per la conservazione preventiva è utile il coinvolgimento attivo di TUTTO il personale del museo. La DIREZIONE DEVE  garantire la formazione al personale  corsi di aggiornamento  verificare conservazione preventiva  programmi di controllo Un ruolo essenziale nella conservazione preventiva sono i custodi che si occupano : 1) monitoraggio delle collezioni 2) servizi di accoglienza e di orientamento del pubblico 3) sorveglianza di tutti gli spazi accessibili LE CAUSE DEL DEGRADO  1° azione per la conservazione preventiva 3 categorie di danno  1) biologici (insetti, muffe...) = intaccano la struttura  2) fisici (stress meccanici) = abrasioni/ rotture perdite di parti  3) di natura chimica = reazione tramite un’agente esterno 6 Da ciò  2 macrogruppi di cause : 1) Cause intrinseche all’oggetto (materiale costituente, alla tecnica esecutiva, alla sua storia) 2) Cause esterne all’oggetto = 3 sottogruppi : 1. eventi calamitosi NON prevedibili (terremoti, inondazioni...) 2. eventi accidentali (rotture di impianti, cattivi restauri, no cura...) 3. atti di vandalismo = i danni causati dall’azione umana sono più numerosi IL MICROCLIMA NEGLI AMBIENTI MUSEALI ( da cui dipende la conservazione preventiva) Condizioni microclimatiche dell’ambiente sono in base tipologia del bene presentando valori costanti nel tempo. Quali sono i fattori ambientali che influiscono sulla conservazione preventiva? 1) Umidità Relativa (UR)  fattore x il microclima 2) Temperatura dell’aria (T)  fattore x il microclima 3) Illuminazione 4) Inquinamento atmosferico I 3 PARAMETRI FISICI per l’analisi di un microclima : 1) Umidità Relativa (UR) = indica il grado di saturazione di vapore acqueo nell’aria dell’ambiente  più pericolosa  dipende dall’umidità specifica (US) + temperatura (T) : . decresce all’aumentare della temperatura (T) . aumenta al crescere dell’umidità specifica (US) 2) Umidità Specifica (US) 3) Temperatura (T) = stato termico di un corpo/ di un sistema La maggior parte delle opere conservate in un museo sono costituite da materiale organico caratterizzato da una forte valenza igroscopica = assorbono/ cedono UR (tessili/ carta/ legno/ avorio/ osso…). 1. DANNI DELL’UMIDITA’ RELATIVA (UR) Rigonfiamento + disidratazione fibre = modifica volume delle fibre = danno alla struttura + degrado - ECCESSIVA UMIDITA’ (UR oltre il 60%) dannosa perché  muffe + batteri = degrado - ECCESSIVA SECCHEZZA (poca UR) dannosa perché : . imbarcamento (tavole, ossa, avori) . essicazione = indebolimento delle fibre = materiali fragili (tessili, carte, cuoio, pergamena) 2. DANNI RAFFREDDAMENTO/ RISCALDAMENTO (T) Dipendono da Velocità/ Intensità/ Quantità : - dilatazione/ restringimento = cambiamento delle dimensioni/ della struttura - accelerazione dei processi chimici/ biologici - variazione del contenuto di H2O nel materiale riscaldato Parametri  valori Termoigrometrici = conservazione chimico – fisica dei manufatti 7 UMIDITA’ RELATIVA (UR) = % . 20 – 30 %  fotografie bianco e nero . 20 – 60 %  porcellane, ceramiche, gres, terracotta . 25 – 60 %  vetri e vetrate stabili . 30 – 50 %  film, materie plastiche . 35 – 50 %  papiri, pitture su tela . < 40 %  armature in ferro, armi . < 45 %  metalli e leghe levigati, ottone, argento, peltro, piombo e rame  oro  ceramiche cotte a T bassa . < 55 %  bronzo . 40 – 60 %  materiale etnografico  tessuti, tappeti, arazzi, tappezzeria in stoffa  insetti e scatole entomologiche  collezioni anatomiche  dischi, nastri, magneti  erbari e collezioni botaniche . 40 – 65 %  legno . 45 – 60 %  mosaici, pitture murali  collezioni mineralogiche, marmi e pietre  pellicce, piume . 45 – 65 %  avori, ossa  legno dipinto, sculture policrome . 50 – 60 %  carta, cartapesta  cuoio, pelli, pergamena  lacche orientali  libri, manoscritti  mobili con intarsi e lacche  seta  pastelli, acquerelli, disegni, stampe . 50 – 65 %  materiale organico in genere Temperatura (T) = °C . da – 5 a + 15 °C  film (a seconda della sensibilità della pellicola) . 2 – 20 °C  fotografie bianco e nero . 10 – 21 °C  dischi, nastri, magneti . 15 – 21 °C  pellicce, piume . 19 – 24 °C  avori, ossa  carta, cartapesta  collezioni anatomiche 10 Queste tabelle dal punto di vista pratico sono molto difficili da poter applicare, soprattutto in 3 casi : 1. museo con sede in edifici storici 2. collezioni miste (casa-museo, musei civici...) 3. manufatti polimaterici (= difficile creare microclima differenziato) In generale influiscono anche fattori esterni al museo nel microclima interno con :  le variazioni termoigrometriche  influenza della presenza umana (visitatori...) = utili i depositi per il guardaroba + la moquette I parametri NON sono un sistema standardizzato astratto, MA essi tengono conto : 1. contesto geografico 2. caratteristiche dell’edificio/ dell’impianto di climatizzazione (riscaldamento/ raffreddamento) 3. specifiche esigenze degli oggetti conservati e il contesto microclimatico storico 4. benessere umano IL MONITORAGGIO  microclima può essere controllato e mantenuto stabile con : 1) Impianti di climatizzazione  mantengono l’UR/ T impostati 2) Umidificatori e Deumidificatori mobili (negli edifici antichi  soprattutto in Italia)  meno efficaci perché necessitano della presenza umana 3) Vetrine climatizzate/ Vetrine semplici = stabilizzatori di UR  SE oggetti igroscopici O sale con opere eterogenee Monitoraggio continuo  Termoigrometri portatili (lettura digitale)  Sensori (data-logger) Monitoraggio ambientale  controllo quotidiano di T/ UR (a carico del personale = custodi)  controlli periodici (annuali, compiuti da tecnici) ICVBC (Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali) sta compiendo studi/ ricerche sul microclima dei musei  il monitoraggio si deve sviluppare in 3 direzioni : 1) lo studio sul progredire del deterioramento dell’opera 2) lo studio dell’ambiente e delle cause ambientali del degrado 3) la verifica della permanenza del trattamento di restauro che può causare deterioramento L’ILLUMINAZIONE = naturale + luce artificiale Sale espositive = luce indiretta per gli ambienti + luce diretta per gli oggetti (= valorizzazione) Luce naturale/ artificiale = energia che si presenta sotto forma di radiazioni elettromagnetiche che sia che siano visibili che invisibili (= ultravioletta - UV a onde corte e infrarossa – IR a onde lunghe) si presentano dannose per i materiali organici. 3. I DANNI DELL’ILLUMINAZIONE UV  variazioni di colore (= colpisce i leganti/ pigmenti organici) : 1) sbiadimento dei pigmenti e delle foto 2) ingiallimento delle vernici 3) screpolatura delle lacche 11 IR  condizioni termoigrometriche (= produce calore) altera i valori di UR + innalza la T 1) alterazione dei leganti organici 2) disidratazione con microfratture 3) deperimento fibre vegetali/ animali 4) ingiallimento/ indebolimento della carta 5) essiccamento/ fessurazione del cuoio, avorio, osso e legno = riscaldamento  spostamento di massa d’aria  trasporto di calore/ vapore acqueo/ polveri = contaminazione delle opere circostanti I PARAMETRI DELL’ILLUMINAZIONE Influenza della luce nella conservazione in base alla quantità/ tempo. Illuminamento = rapporto tra Q flusso luminoso che incide su una S e la sua A = < distanza = > lux Limiti di esposizione energetica totale annua = lux per ora  lm x h = lxh In base alla fotosensibilità, i manufatti divisi in 4 categorie con i limiti massimi di illuminamento : 1) molto bassa (> 300 lux)  materiali relativamente insensibili alla luce : metalli, materiali lapidei e stucchi senza strati di finitura, ceramiche, gioielleria, smalti, vetri, vetrate policrome, reperti fossili 2) media (150 lux)  materiali moderatamente sensibili alla luce : pitture a olio/ tempera verniciate, affreschi, materiali organici (corno/ osso/ avorio/ legno) 3) alta (50 lux)  materiali moderatamente sensibili alla luce tessili, costumi, arazzi, tappeti, tappezzerie, acquerelli, pastelli, stampe, libri, cuoio tinto, pitture/ tempere NO verniciate, pittura a guazzo, pitture realizzate con tecniche miste o “moderne” con materiali instabili, disegni a pennarello, piume, pelli, e reperti botanici, materiali etnografici/ storia naturale di origine organica tinti con prodotti vegetali, carta, pergamena, legni bagnati 4) molto alta (50 lux)  materiali estremamente sensibili alla luce (limitazioni + protezioni)* mummie, sete, inchiostri, coloranti/ pigmenti a maggior rischio di scoloritura come lacche, ecc... *La luce diurna (UV + IR) può essere ridotta/ controllata con vetricamere IL MONITORAGGIO DELL’ILLUMINAZIONE  Azione periodica  luxmetro (radiazioni visibili)  UVmeter (radiazioni invisibili) LE QUALITA’ DELL’ARIA E DELLA VENTILAZIONE Batteri e agenti inquinanti vengono introdotti continuamente tramite masse d’aria  è utile : 1) Ricambio dell’aria  sistemi di filtrazione  filtraggio = purifica l’aria = NO aprire finestre 2) Controllo dello spostamento delle masse d’aria all’interno di un ambiente (NO correnti d’aria) corretta ventilazione Inquinamento atmosferico = inquinanti provenienti da  1) sorgenti esterne  2) sorgenti interne IL MONITORAGGIO DELL’ARIA (IAQ, Indoor Air Quality) tramite  bocchette aspiranti  speciali filtri  analisi aerobiologiche (microrganismi) 12 Strumenti  Anemometro a filo caldo : misura la velocità dell’aria (circolazione) che nei musei/ nelle biblioteche deve avere come valori : . da 0,05 m/s (metri al secondo) a 0,15 m/s per il riscaldamento . da 0,055 m/s a 0,20 m/s per il rinfrescamento LE VIBRAZIONI = possono danneggiare la struttura degli oggetti. I rimedi possibili devono garantire isolamento sismico con  isolatori sismici (vetrine)  sistemi di fissaggio  basamenti antisismici I DANNI BIOLOGICI  Sono processi chimici = modifiche di natura fisica a seconda del materiale (organico o inorganico) ( Guarda tabella pag. 47/ 48/ 49) Danni biologici provocati da  batteri  funghi  alghe  licheni  muschi e piante superiori  insetti (tarli ecc…) Focus sugli insetti  attaccano soprattutto i materiali cellulosici (legno, carta ecc…)  causa di infestazione : 1) condizioni ambientali (UR > 65% + t > 24° + illuminazione insistente) 2) NO zanzariera a trama fitta 3) nel caso di nuova acquisizione*  importante l’isolamento di 4 gg *È importante separare sale mostre temporanee da quelle con le collezioni permanenti VS insetti  insetticidi somministrati periodicamente  disinfestazione anossica (= NO O) SE in più sale del museo è utile  aerosol (diffusione di micro-particelle insetticide) IL MONITORAGGIO PER LE INFESTAZIONI  Trappole entomologiche = catturare insetti + individuare le specie dannose per definire l’intervento. Trappole dotate di attrattivi  chimici = feromoni  alimentari/ elettronici - Le trappole più comuni sono costituite da superficie di cartoncino coperta da materiale collante LA SCHEDA TECNICA AMBIENTALE  Conoscenza dell’interazione tra l’ambiente/ manufatti Caratteristiche  compilata da esperti e dallo staff del museo  riporta i valori di T + UR + oscillazione + lux/ UV + carica microbica + concentrazione batterica/ agenti inquinanti IL RESTAURO  Codice dei beni culturali + dall’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici di funzionamento e sviluppo dei musei  ente di riferimento è la Soprintendenza ai beni archeologici e alle belle arti (= segue le fasi del restauro + ne certifica il lavoro terminato) 15 - Dilatazione  aumento delle dimensioni di un materiale - Disgiunzione  separazione parziale o totale tra 2 o più elementi che compongono un oggetto - Efflorescenza  cristallizzazione superficiale di sali - Erosione  degrado (interessa soprattutto il vetro) “a cratere” o “ad anello” - Esfoliazione  degrado = sollevamento di lamelle di materia - Fenditura  frattura o spaccatura (manufatto in buona parte del suo spessore) - Fessura  piccola spaccatura a livello superficiale - Foro di sfarfallamento  piccoli fori fatte dalle larve di insetti xilofagi - Foxing  macchie della carta (muffa o ossidazioni) - Gora  alone che si forma attorno a una macchia - Graffio  solco formatosi sulla superficie (cause accidentali) - Imbarcamento  deformazione delle tavole - Incrostazione  depositi di sporcizia diversa - Infestazione  attacco esteso di un manufatto da parte di organismi vegetali/ animali - Ingiallimento  alterazione cromatica (trasformazione chimica) - Ingrigimento  degrado superficiale + abbassamento della saturazione dei colori - Iridescenza  degrado tipico del vetro con la formazione di reticolo = cambiamento dell’intonazione cromatica - Lacerazione  rottura traumatica di un tessuto o di un materiale organico - Lacuna  perdita di una parte del manufatto - Listello  elemento ligneo abitualmente usato in carpenteria - Offuscamento  perdita dell’intensità tonale delle superfici cromatiche - Opacizzazione  perdita della trasparenza - Ossidazione  reazione chimica nei metalli = perdita di lucentezza + formazione di ruggine/ incrostazioni - Sbeccatura  difetto della superficie = piccola rottura del materiale - Sbiancamento  opacizzazione della policromia o della superficie di un manufatto = superficie biancastra - Sbrecciatura  scheggiatura marginale di un materiale lapideo - Scalfitura  lieve incisione superficiale = deriva da stress meccanici 16 - Scodella  sollevamento del colore che produce una rete di sottili fratture minori fatta di tante isole a forma di ciotola/ scodellina - Sollevamento  rigonfiamento della pellicola pittorica (pronunciata) Capitolo 6 LA MOVIMENTAZIONE DELLE OPERE La movimentazione per le opere è rischiosa e per questo le opere si movimentano il meno possibile, cioè quando è indispensabile (restauro/ mostra…) REGOLE GENERALI PER LA MOVIMENTAZIONE DEGLI OGGETTI MUSEALI 1) Tutti gli oggetti museali vanno considerati come fragili e vanno maneggiati con delicatezza 2) Non si deve avere fretta nella movimentazione = massima concentrazione e cautela 3) NO movimenti bruschi 4) Movimentazione pianificata 5) Oggetti movimentati uno alla volta e spostandoli usando 2 mani 6) Ogni oggetto movimentato nella sua posizione più stabile 7) Gli oggetti vanno protetti 8) Previsto l’intervento di più operatori, tra i quali è importante il coordinatore 9) lavarsi le mani 10) indossare protezioni 11) indossare abbigliamento adeguato LA PIANIFICAZIONE DELLA MOVIMENTAZIONE La movimentazione è basata sulla valutazione dello stato di conservazione dell’oggetto e sull’organizzazione delle fasi esecutive = prevedere il tempo necessario = azione in sicurezza. Dev’essere preparato : 1) piano d’appoggio (tavolo da lavoro o supporto) solido + stabile + pulito 2) con copertura = strato ammortizzante 3) con rivestimento = strato isolante a Ph neutro (carta velina NO acida) Gli strumenti  per spostamento dell’oggetto (guanti + chiavi + cacciavite + pinze ecc…)  per le analisi (metro + lente + torcia ecc…)  per la documentazione (carta + matita + macchina fotografica + PC…) Oggetti di piccole dimensioni in  contenitori* di materiale plastico rigido o semirigido  scatole in cartone a Ph neutro  supporti *Contenitori  con all’interno una disposizione di oggetti separati con materiale ammortizzante = trasportati a mano/ su carrelli con ruote (più sicuro)** **Carrelli  con piano d’appoggio verticale inclinato dotati di sistema di fissaggio mediante corde/ cinghie (= per dipinti) che permettono il trasporto anche sulle scale (muletti). 17 Qualsiasi mezzo utilizzato per lo spostamento degli oggetti dovrà essere rivestito con : 1) materiale ammortizzante 2) materiale isolante (anti-choc, anti-vibrazioni) 3) carta velina NO acida I materiali protettivi  puliti e asciutti (NO muffe/ insetti…)  Ph neutro  ammortizzanti  solidi/ spessi in rapporto al peso e alla struttura dell’oggetto  NO abrasivi  NO elettrostatici  NO avere coloranti L’ABBIGLIAMENTO 1) Evitare abiti/ accessori che possano causare abrasioni (anelli/ orologi) + inciampi 2) Legare i capelli lunghi 3) Indossare scarpe dotate di suola antiscivolo 4) Tasche vuote (NO telefonini, portafogli ecc…) 5) Importanza dei guanti per proteggere gli oggetti dai grassi e dagli acidi della pelle : . SE NON ADERENTI o che IMPACCIANO = sconsigliati . diversamente, in base alle specifiche esigenze troviamo diverse tipologie di guanti : 1. in lattice per ceramiche senza invetriatura 2. in cotone per  dipinti o oggetti con superfici dipinte  metalli (sculture/ armi/ oreficerie/ vasellame)  rilegature, manoscritti  materiali dorati (sculture lignee, cornici, arredi)  ceramiche senza invetriatura  libri  cuoio, pergamena, tessili  fotografie 3. in gomma 4. guanti dotati di antiscivolo  oggetti pesanti o scivolosi MA NO guanti  ceramiche invetriate o voluminose, vetri + oggetti molto fragili = al max. sostituiti con carta giapponese, carta velina o tessuto NON acido SUGGERIMENTI PRATICI PER MANEGGIARE E MOVIMENTARE LE OPERE Prima di spostare un oggetto è utile individuare forma + dimensioni + peso + caratteristiche di stabilità + SE è composto/ SE ci sono zone fragili o indebolite = uso di 2 mani ovviamente ARREDI Un mobile anche se molto pesante dev’essere sollevato facendo presa sulle parti strutturali MA è importante 1) verificare la solidità delle parti che lo compongono 2) individuare eventuali tracce di insetti xilofagi Poi per facilitare lo spostamento  separare elementi smontabili  o utile fermare le parti mobili con fasce di tessuto/ carta Il mobile poi protetto con un panno + materiale ammortizzante 20 È possibile appoggiare i dipinti uno sull’altro su un piano o sul pavimento sopra uno strato ammortizzante o isolante in posizione leggermente inclinata con superficie dipinta verso il muro. SE NO cornici O cornici semplici  ordinati in base alle dimensioni (in o. decrescente) + strato protettivo ammortizzante tra un’opera e l’altra SE cornici molto decorate/ fragili  separare il dipinto e proteggere entrambi I DIPINTI MAI POSIZIONATI UNO SULL’ALTRO IN ORIZZONTALE! • Disegni, stampe, acquerelli  NO luce/ polvere/ liquidi - proteggerli singolarmente inserendoli in camicie, cartelle o passe-partout : . chimicamente stabili . strutturalmente resistenti - supporto cartaceo deve essere composto : . di fibre di canapa o di cotone al 100% . da carta a impasto altamente purificato + stabilizzato con una carica alcalina Per la conservazione del materiale cartaceo  cartone NON acido/ supporti di plastica trasparente  pregio = NO estrazione opera dalla custodia  difetto = possono causare la perdita di frammenti di materia (pr. elettrostatiche) Passe-partout Costituito da 2 fogli di cartone (NO acido) uniti su un lato con nastro telato : - quello superiore = apertura della forma/ della d. dell’immagine  visione opera - spessore (NO pieghe = planarità) con cartone = elemento distanziatore di sicurezza Compromesso tra criteri conservativi + facilità di consultazione, garantendo : 1) sovrapposizione dei disegni 2) migliore utilizzo degli spazi nei depositi 3) visione opera All’interno del passe-partout l’opera è posizionata con il fronte verso la finestra ed è fissata al supporto posteriore in 2 punti (= visionabile il retro) mediante piccole strisce di carta adesiva : - cartine + colla idrosolubile - strisce di carta giapponese + colla di metilcellulosa Immagine protetta da un foglio di carta velina NON acida/giapponese MA questa protezione non è necessaria SE il passe-partout ha uno spessore sufficiente per garantire distanza di sicurezza tra le opere + protezione dalla polvere (SE in scatole). In caso di opere con gessetti/ pastelli (= fragili) = NO carta! I passe-partout vanno tenuti generalmente in orizzontale, uno sull’altro in  scatole riposte su scaffalature in armadi o cassettiere  differenziando gli oggetti in base alle DIMENSIONI. • Manufatti tessili custoditi in cassettiere/ armadi/ scatole (cartone NO acido) Avvolti con carta velina NO acida o tela di cotone o di poliestere a tessitura fitta  protezione da luce + polvere  NO sacchi di plastica (= polvere + poca aria = condensa = degrado) 21 Nel riporre un tessuto = NO creare tensioni delle fibre/ pieghe = NO lacerazioni + deformazioni : - SE piccoli  cassetti/ scatole poco profondi in posizione orizzontale - SE grandi  SE richiede la piegatura = pieghe MA ammorbidite  MA tra i 2 strati leggera imbottitura di tessuto/ da fogli di carta velina morbida - SE di notevoli dimensioni  arrotolati in tubi riposti in  contenitori  armadi (sospesi) COME ARROTOLARE UN TESSUTO in tubi di cartone o di polietilene che deve avere un d il più grande possibile per ridurre la curvatura (= NO tensioni meccaniche) : - d = 5 cm x manufatti piccoli - d = 10 cm x manufatti medi - d = 20 cm x manufatti grandi • Gli abiti vanno riposti in  scatole O cassetti  stesi O piegati NO effetti di tensione o di schiacciamento  NO appesi  SI’ a manichini Capitolo 8 LA MISURAZIONE DEGLI OGGETTI Le misure rappresentano un importante fattore di selezione o di identificazione delle opere MA sono anche informazioni fondamentali ai fini della progettazione e della realizzazione di un allestimento o per fare costruire la cassa nel caso di trasporto. Sono importanti anche per motivi conservativi (= stato di conservazione). Per questo è importante eseguire la misurazione : . con la massima precisione . nel rispetto dei criteri specifici . compiendo una doppia misurazione (= precisione) Attrezzatura per la misurazione : . righelli . metri rigidi/ avvolgibili . calibri . in alcuni casi strumenti elettronici ad alta precisione = la scelta dello strumento in base alle esigenze di precisione + alle caratteristiche degli oggetti Elementi misurati : . altezza . larghezza . spessore (= profondità) = sistema metrico + il peso (in alcuni casi) in g o kg con bilance elettroniche Nelle fasi di misurazione si raccomanda di situare l’oggetto su un piano perfettamente orizzontale e solido, nella posizione più stabile (= posizione naturale) e di movimentarlo il meno possibile. Ci sono specifici criteri di misurazione in base alle tipologie di beni culturali. 22 • Armi e armature : - armature = altezza + larghezza + profondità (cm) + peso (kg) oggetti compositi = misurazione tot + singoli componenti - armi da fuoco = lunghezza tot + lunghezza della canna (cm) + peso (kg) - scudi o rotelle = diametro (cm) + peso (kg) - spade = lunghezza totale + lunghezza lama + larghezza + profondità (cm) + peso (kg) • Arnesi, suppellettili e attrezzi = lunghezza + spessore o diametro (cm/ mm) + peso (kg) SE oggetti compositi = dimensioni totali + quelle di ogni componente • Arredi = altezza + larghezza + profondità (cm) dimensioni totali + quelle di ogni componente - in ogni misurazione si considera la maggiore ampiezza • Dipinti = altezza + base + profondità (cm) = idem per le cornici - rotondi = + diametro - ovali o centinati = asse verticale (h) + quello orizzontale (larghezza) + specificata la forma - antichi (forma spesso irregolare) = almeno 2 rilevazioni per ogni lato e si registra il valor maggiore delle 2 Importante = indicare dimensioni superficie dipinta + superficie originale = le misure del dipinto vanno prese separatamente da quelle della cornice • Monete = diametro (+ talvolta quello di possibili fori) + spessore (mm) • Opere su carta = altezza (l sx) + base oppure diametro (mm) • Oreficerie : - anelli = diametro o altezza + larghezza + profondità (mm) + peso - pendenti = altezza + larghezza (mm) + peso (gr) - collane + bracciali + orecchini = lunghezza (mm) + peso (gr) - SE ci fossero gemme/ pietre preziose = utili anche queste dimensioni • Piatti = diametro (mm) • Sculture = altezza + larghezza + profondità (cm) - si indica la maggior ampiezza per ogni parametro - basamento incluso se è parte integrante • Tessili = altezza + base o diametro (cm) - SE frammenti o pezze = altezza corrisponde all’ordito + base alla trama - SE tessuto confezionato = criteri sartoriali - SE bordure e frange sono coerenti con il manufatto = vanno incluse • Vasi = altezza + diametro max. (mm) - SE anche anse = diametro piede + orlo - SE NO possibile definire un orientamento o lato principale = registrata la specifica posizione della misurazione • Ventagli = lunghezza delle stecche + ampiezza max. di apertura (cm) 25 - metalli (alluminio, bronzo, acciaio)  struttura della vetrina  supporti - fili di nylon/ poliestere  sospendere/ fissare gli oggetti - carta e cartone NON acido  isolare l’oggetto dal piano d’appoggio o dal supporto - vernici a base di acqua - adesivi acrilici (epossidici a doppio componente) • Materiali NON idonei : - adesivi monocomponenti (epossidici, polisulfidi, acetato di polivinile (PVA), cloruro di polivinile (PVC) nitrato di cellulosa, acido acetico, acido formico, formaldeide) - pitture a base di solventi - carta acida (giornali) - sigillanti acidi/ a base di solventi - tessuti colorati/ ignifughi Sostegni  materiali che reggono un peso almeno di 10 volte superiore a quello degli ogg. per cui verranno realizzati Protezione delle opere  isolare i supporti con materiale inerte  tessuto  cartoncino NON acido  feltro  materiale plastico Per il monitoraggio della qualità dell’aria all’interno di una teca SE è a tenuta ermetica (= NO stagnazione) possono essere utilizzati materiali assorbitori di gas inquinanti (ArtGas-Sorb) costituiti da permanganato + allumina + carbone attivo che rimuovono : 1) inquinanti gassosi VOC (composti volatili organici) 2) gas derivanti dagli ossidi di azoto, dallo zolfo e dall’ozono SICUREZZA: FURTI O ATTI VANDALICI 1) Sistemi di chiusura e sicurezza per gli accessi al museo 2) Sicurezza alla chiusura/ all’apertura del museo  personale addestrato 3) Allarme antintrusione (nelle h di chiusura) 4) Telecamere a circuito chiuso (CCTV) in tutte le sale 5) Dissuasori  elettronici (allarmi “a tendina” = segnali sonori oltrepassata una certa distanza)  fisici (barriere di metallo/ legno/ vetro) 6) Allarmi antifurto sulle vetrine + sugli oggetti 7) Custodi vigili e attendi durante l’orario di apertura 8) Vetrine + teche dotate di chiusura di sicurezza adeguati 9) Dipinti con vetri protettivi museali (trattamenti antiriflesso) SICUREZZA: ASPETTI STATICI Le vetrine, le basi, i basamenti e i piedistalli = ben stabili + fissati (ausilio di viti o fermi) L’ESPOSIZIONE A PARETE Vengono utilizzati  ganci ancorati alla parete attraverso tasselli/ staffe murate  sistemi costituiti da cavi scorrevoli su binari [ grande flessibilità + NO fori nella parete (anche se invasiva)] 26 Importante usare  viti (NO chiodi = NO danno alla struttura dell’oggetto)  fori già esistenti purché a tenuta (NO nuovi = NO indebolimento) Nei musei si utilizzano ganci dotati di appositi fermi avvitabili con chiavi/ attrezzi particolari  NO rapine  SI’ sistema di tenuta nel caso di urti accidentali o di scosse di terremoto CASI PARTICOLARI : 1) SE oggetti di grandi dimensioni/ peso significativo/ certa fragilità strutturale  aggancio nella parte superiore  scarico del peso nella parte inferiore (= basamento appoggiato) 2) SE muro contiene parte del sistema idrico  dipinti con distanziatori L’ESPOSIZIONE SU PIANO ORIZZONTALE Le opere su un piano d’appoggio  bilanciate rispetto al proprio baricentro  posizionate a una distanza adeguata dal bordo CASI PARTICOLARI : 1) SE oggetti con difetti statici = fissati saldamente su supporti costituiti da elementi foderati o dotati di isolante nei punti di contatto con l’opera che seguono la forma dell’oggetto 2) SE oggetti con dimensioni notevoli/ peso notevole/ certa instabilità = basamento resistente che NON faccia ribaltare l’opera LE VETRINE Servono per  creare una barriera tra visitatori e oggetti  proteggere gli oggetti da polvere + furti + rischi di danneggiamento  mitigare il microclima Le vetrine sono  ricavate da nicchie presenti nelle pareti (isolate nello spazio)  O addossate alle pareti Sono costruite con materiali solidi e idonei (= buona stabilità al suolo + NO vibrazioni dannose) e prodotte ad hoc e possono comprendere tutte le variabili possibili (es aree a climatizzazione differenziata). Obbiettivo vetrine  sicurezza degli oggetti + delle persone Requisiti irrinunciabili 1) stabilità al suolo (= piedi ammortizzanti + regolabili) 2) qualità dei materiali costruttivi (resistenti + inerti) 3) tenute ermetica = microclima interno** 4) apertura su più lati (agevole inserimento + estrazione) 5) sistema di apertura/ chiusura (= NO vibrazioni) 6) sicurezza NO furti (= cristalli antisfondamento + chiusure con serrature) 7) SE con illuminazione = NO modifica alla T interna/ esterna **I valori microambientali all’interno delle teche monitorati con strumenti come :  indicatori passivi di umidità monouso che segnalano su una scala di valori il val. max. di UR  data logger di dimensioni contenute dotati di display 27 Le vetrine, nonostante le innovazioni moderne, subiscono comunque l’influenza dei mutamenti che avvengono dall’ambiente esterno per questo vengono utilizzati : 1) stabilizzatori passivi di umidità (vedi sotto) 2) una scelta nel posizionamento  al centro della sala  SE vicine alle pareti  materiale isolante STABILIZZATORI PASSIVI DI UMIDITA’ Si tratta di materiali igroscopici con notevoli capacità di assorbimento + rilascio di UR che si comportano in modo simile ai materiali organici e funzionano secondo il principio di adsorbimento = permette al vapore acqueo di essere assorbito e rilasciato al variare della temperatura (= stabilizzare UR). Alcuni esempi di stabilizzatori passivi di umidità : 1) Silica gel (gel di silice) ottimo disidratante sotto forma di granuli per i reperti metallici - SE NON USATO CORRETTAMENTE = essiccazione eccessiva + rilascio di polveri nocive alle opere 2) Museum Sorb + Pro Sorb (biossido si silicio al 97% + ossido di alluminio al 3%) - sotto forma di granuli + sacchette + cassette 3) Art Sorb (sostanza a base di gel di silice + cloruro di litio) - sotto forma di granuli + cassette + fogli IL POSIZIONAMENTO DEGLI OGGETTI NELLO SPAZIO L’esposizione ha lo scopo principale di evidenziare nel modo più efficace le caratteristiche estetiche di un oggetto secondo dei criteri estetici diversi determinati dallo staff scientifico + curatore che vengono individuati essenzialmente in base a diversi fattori come esigenze conservative/ espositive/ caratteristiche degli spazi espositivi (altro). Principi generali  coerenza = applicazione dei criteri scelti a TUTTO l’ambiente : - stessi materiali costruttivi - unico criterio nel posizionamento delle opere/ delle didascalie Alcuni principi espositivi : 1) Posizionare opere al centro della vetrina/ del basamento 2) SE più oggetti suddividere lo spazio della vetrina per il loro n. 3) Sistemare didascalie SEMPRE sullo stesso lato/ sulla stessa distanza 4) Importante la gerarchia (= opere importanti al centro/ su piano rialzato o avanzato/ isolate) L’ILLUMINAZIONE NELL’ESPOSIZIONE  2 necessità : 1) creare le condizioni ottimali per la migliore osservazione 2) rispettare i requisiti per la loro conservazione L’illuminazione museale : - NO UV + NO (o a emissione limitata) IR - SE collezioni eterogenee deve prevedere per ciascun apparecchio d’illuminazione la possibilità di regolazione flusso luminoso emesso + orientabilità + eventuale aggiunta di schermi/ filtri 30 1) Richiesta di prestito (firmata dal direttore/ ente organizzatore della mostra) . con titolo dell’esposizione + date di apertura/ chiusura . con indicazione delle opere richieste 2) Progetto scientifico = informazioni  responsabile della custodia delle opere  nominativi dei curatori della mostra  nominativi dei componenti del comitato scientifico  autori del catalogo  curriculum dell’istituzione richiedente il prestito 3) Standard facilities report = scheda tecnica relative alle caratteristiche dello spazio espositivo e della struttura del museo ospitante con informazioni sui sistemi di controllo del microclima/ di sicurezza 4) Condizioni di prestito proposte dall’ente organizzatore 5) Scheda di prestito in cui siano specificati i dati relativi all’opera/ al prestatore + richiesta dell’autorizzazione all’uso delle immagini dell’oggetto prestato Nel momento in cui si prende in considerazione la richiesta di prestito di un oggetto come prima cosa occorre verificarne lo stato di conservazione compilando o aggiornando la scheda conservativa + valutando l’idoneità delle informazioni relative alla sede espositiva riportate nello Standard facilities report ( scheda dell’edificio). Nella valutazione delle condizioni conservative di un oggetto dovrebbero essere presi in considerazione i seguenti fattori : 1) SE lo stato di conservazione consente di sottoporre l’opera alla movimentazione/ al trasporto 2) SE necessario richiedere particolari condizioni microclimatiche/ di illuminazione/ di esposizione 3) SE nell’ultimo periodo (2/ 5 anni in base alla sua fragilità) l’opera sia stata oggetto di prestiti Nel comunicare la risposta definitiva e positiva alla richiesta di prestito si allega la seguente documentazione : a) scheda di prestito compilata + firmata dal direttore b) immagine dell’opera + indicazione sulle modalità espositive c) condizioni di prestito da far firmare agli organizzatori della mostra d) modulo per richiesta del materiale fotografico che sarà pubblicato nel catalogo della mostra e) eventuali preventivi SE mostra all’estero  museo organizzatore richiede Dichiarazione di restituzione dell’opera a fine mostra (indirizzata alla Direzione generale per i beni culturali e del turismo). RICHIESTE DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE AL PRESTITO La legge italiana prevede che il prestito dei beni culturali, per mostre organizzate in Italia e all’estero, sia autorizzato dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo attraverso la Direzione generale competente ( Codice dei beni culturali e del paesaggio). I beni il cui prestito è soggetto ad autorizzazione sono : a) beni di proprietà dello Stato b) beni mobili che presentino interesse artistico/ storico/ archeologico e demoetnoantropologico : 31 . di proprietà di enti pubblici . di proprietà di soggetti privati MA solo se importanti Inoltre un’opera imprestata ad un paese straniero ha una durata max. di 18 mesi dall’uscita dell’opera dal territorio nazionale. NORME COMUNITARIE E NAZIONALI PER I PRESTITI DI OPERE D’ARTE L’uscita temporanea delle opere d’arte dall’Italia per la partecipazione a mostre è regolata dalle : - norme comunitarie : . SE l’opera è diretta verso un Paese NON membro dell’UE . SE rientra nelle categorie previste dal regolamento CEE n. 3911 (vedi sotto) - norme nazionali : . SE l’opera è diretta verso un Paese membro dell’UE . SE NON rientra nelle categorie e NON supera la soglia di valore prevista dal regolamento CEE Attestato di circolazione temporanea ( opere rientrano nel CEE n. 3911/ 92) Si tratta di una licenza per l’esportazione dei beni culturali dal territorio ed è necessaria per tutte le opere che hanno più di 50 anni eseguite da artisti NON più viventi. La licenza viene rilasciata dallo stato di provenienza (= in Ita sono gli uffici esportazione del Ministero presso le Soprintendenze). Per la circolazione delle opere all’interno della Comunità europea (= NO dogana) ogni stato membro ha la facoltà di definire i criteri in base ai quali consentire o vietare l’uscita dei beni + le modalità per il rilascio della relativa autorizzazione. Mostre itineranti : . SE il bene rientra nel CEE 3911/ 92 ed è diretto  Stato comunitario  Paese extracomunitario, si deve comunque richiedere la licenza comunitaria prima che il bene esca dal Paese . SE il bene culturale è diretto verso un Paese Extracomunitario e poi verso uno Stato membro, la licenza comunitaria è sufficiente a coprire anche la circolazione inter-comunitaria Il 15/05/93 fu istituito un sistema di restituzione secondo il quale lo stato dal quale un bene è uscito in modo illecito, ha la facoltà di rivendicarlo attraverso un’azione giudiziaria presso il tribunale competente del Paese nel quale è staro rinvenuto. Il bene dev’essere però rivendicato entro un anno dalla data in cui lo stato richiedente è venuto a conoscenza del luogo nel quale esso si trova e dell’identità del detentore. L’unica autorità competente autorizzata per questo tipo di azione è il Ministero per i beni e le attività culturali con quello degli Affari Esteri. In Italia l’esportazione temporanea di opere d’arte per mostre è regolata dall’articolo 69 del Testo Unico letto in riferimento all’articolo 65 (divieto di uscita dal territorio nazionale) e dall’articolo 102 (mostre e esposizioni), così come sono stati recepiti dal Codice dei beni culturali (articoli 66/ 67 e seguenti). La richiesta di licenza va indirizzata all’Ufficio esportazione allegando moduli + fotografie opere. PROCEDURE PER LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE E’ firmata dal direttore del museo prestatore e dev’essere inoltre spedita al Ministero attraverso la Soprintendenza. Il termine minimo per la presentazione di questa richiesta è di 4/ 6 mesi rispetto alla data di inaugurazione della mostra (SE richiesta la garanzia statale = anticipo di 1 anno). 32 Alla richiesta di autorizzazione va allegata la seguente documentazione : a) progetto tecnico-scientifico della mostra b) elenco delle opere previste e dei prestatori c) indicazione della sede e delle date di inizio e termine della mostra d) scheda con i requisiti ambientali e di sicurezza della mostra (Standard facilities report) e) modalità di assicurazione delle opere durante il trasporto e la giacenza nelle sede espositiva f) modalità di imballaggio e di trasporto g) richiesta di esonero della cauzione h) schede conservative e le fotografie delle singole opere richieste in prestito i) eventuali prescrizioni k) notizie di provvedimenti di dichiarazione per le opere di proprietà privata l) richiesta di scorta armata L’atto finale di autorizzazione o di diniego viene firmato dal Direttore generale entro 120 giorni. CORRISPONDENZA CON L’ENTE ORGANIZZATORE PER DEFINIRE LE CONDIZIONI DI PRESTITO Dal momento in cui viene richiesto il prestito di un’opera fino al suo ritorno, i 2 musei dovrebbero tenere una corrispondenza continua  il 1° passo consiste nell’approvazione delle condizioni di prestito. È consuetudine a livello internazionale che tutte le spese inerenti il prestito siano a carico dell’ente organizzatore della mostra. Sarebbe corretto accertarsi delle modalità espositive scelte dagli organizzatori della mostra + segnalare agli organizzatori eventuali particolarità di cui tenere conto. ASSICURAZIONE  polizza stipulata con una compagnia di assicurazioni privata  garanzia statale LA GARANZIA DI STATO : prevede l’assunzione, da parte dello Stato, dei rischi connessi al trasporto/ all’esposizione e può essere concessa SOLO SE la mostra è promossa dal Ministero/ enti o istituti pubblici/ istituti italiani di cultura all’estero o da organismi all’estero. E’ rilasciata con decreto dal Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo con l’appoggio del Ministro dell’economia e delle finanze. La richiesta dev’essere inoltrata almeno 6 mesi prima. In Italia presenta alcune limitazioni e garantisce copertura sugli sposamenti nel territorio nazionale MA NON comprende la rinuncia alla rivalsa (= prevede che lo Stato possa rivalersi in caso di furto/ danno dell’opera, sugli eventuali responsabili) L’IMBALLAGGIO E LA SPEDIZIONE DELLE OPERE Lo spedizioniere si occupa della fornitura delle casse, dell’imballaggio delle opere, della loro spedizione, del viaggio del corriere di curare tutta la documentazione necessaria al trasporto e all’esportazione. DOCUMENTAZIONE RIGUARDANTE L’ESPORTAZZIONE DELLE OPERE • Airway bill (AWB)  contratto tra lo spedizioniere e il trasportatore : - contiene la lista dei beni trasportati - determina la responsabilità del trasportatore nella spedizione dei beni per via aerea • Bill of landing (BOL)  polizza di carico e valida per trasporti via mare 35 All’esterno deve presentare i simboli internazionali che indicano le caratteristiche del contenuto + la corretta posizione in cui dev’essere movimentata e trasportata + il lato di apertura. Inoltre utili sensori antiribaltamento. All’interno della cassa gli oggetti devono essere collocati nella loro posizione naturale o comunque in modo che la loro struttura NON venga sottoposta a stress meccanici. • LE TECHE CLIMATIZZATE SE oggetti delicati e caratterizzati da un elevato livello di igroscopicità si possono inserire in un contenitore a tenuta ermetica (climabox o climaframe) in cui siano mantenuti costanti i valori microclimatici, grazie all’inserimento di stabilizzatori di umidità. 1) Climabox  teca in plaxiglas  adottata generalmente per i dipinti su tavola Dotata di  sistema di chiusura ermetico  pannello interno fissato alla parete di fondo dove viene ancorata l’opera  spazio con stabilizzatore di umidità  sistema di fissaggio a parete Offre buone garanzie dal punto di vista del microclima (elemento isolante) MA NON idoneo per la movimentazione  SOLO per l’esposizione 2) Climaframe  cornice climatizzata Dotata di  involucro ermetico = isola l’opera dall’esterno  stabilizzatori passivi di umidità = controlla il microclima interno - Più sicura del climabox + migliora la valorizzazione dell’opera - Camera  con lastra di vetro (antiriflesso + antisfondamento) o plexiglas sul fronte dell’opera con 4 fogli di polietilene alluminato  con coperchio di metallo/ plastica/ legno fissato al retro della cornice (foderato) Può essere applicato alla cornice dell’opera o essere montato su una cornice detta “da viaggio” LINEE GUIDA PER I CORRIERI DI OPERE D’ARTE E’ buona norma che un rappresentante del museo prestatore accompagni l’opera presso la sede della mostra per supervisionare tutte le operazioni. Il corriere dovrebbe essere individuato in base alla conoscenza o alla famigliarità con l’oggetto (= spesso sono il registrar o il restauratore). Il corriere può viaggiare sullo stesso mezzo che trasporta la cassa oppure può recarsi in maniera indipendente presso la sede espositiva. Egli è responsabile dell’opera e ha pieni poteri decisionali riguardo alla sua custodia/ sicurezza/ installazione. • LA PREPARAZIONE DELLA MISSIONE Sia per l’andata che per il ritorno, il corriere DEVE assicurarsi di portare la documentazione : - per l’oggetto in prestito (scheda conservativa + fotografie + verbale di consegna…) - per se stesso (documenti personali + indirizzo del museo + nominativi…) Inoltre il corriere deve portare strumenti di lavoro, quali macchina fotografica digitale + guanti… • ALL’ARRIVO NELLA SEDA ESPOSITIVA Ispezionare l’esterno della cassa (SE ci sono danni)  apertura cassa  controllo stato di conservazione  installazione dell’opera 36 Dopo viaggi lunghi, SE in aereo, è necessario fare acclimatare la cassa SENZA aprirla per almeno 24h nelle sale espositive o in un luogo che sia sicuro/ pulito/ con adeguati valori microclimatici. Il corriere deve controllare  se l’ambiente è idoneo  disimballaggio  lo stato di conservazione corretto dell’opera = Scheda conservativa Una volta installata l’opera il corriere lo comunica al proprio museo e è buona norma che al rientro da una missione, compili una relazione utile a creare un archivio di informazioni. (Guarda check list prestiti in uscita  pag 184/ 185 = riassume le pratiche) 1) STANDARD FACILITIES REPORT : - scheda tecnica dell’edificio in cui viene organizzata la mostra per la quale è stato richiesto il prestito di opere d’arte - contiene seguenti informazioni : 1. Informazioni generali sull’ente e sull’edificio ; 2. Informazioni sugli spazi espositivi ; 3. Informazioni sui valori ambientali ; 4. Informazioni relativi ai sistemi di sicurezza 2) SCHEDA DI PRESTITO : - TITOLO + SEDE + DATA DELLA MOSTRA - PRESTATORE - OPERA/ OGGETTO DEL PRESTITO - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA - AUTORIZZAZIONE ALLA RIPRODUZIONE DELL’OPERA - CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE, DI TRASPORTO E DI ESPOSIZIONE Capitolo 12 L’ORGANIZZAZIONE DI ESPOSIZIONI TEMPORANEE Le mostre sono percepite come eventi temporanei più “facili” da comprendere rispetto all’eterogeneità delle collezioni permanenti. Veri attori delle mostre che ne rendono possibile la realizzazione sono curatori affiancati da un comitato scientifico di esperti nella specifica materia/ ideatori dell’allestimento/ organizzatori/ assicuratori/ società di spedizione di opere d’arte/ allestitori/ illuminotecnici/ sponsor Una mostra dev’essere gestita da un sistema organizzativo con un unico referente. Fasi organizzative  1) programmazione + l’organizzazione  2) fase di allestimento  3) monitoraggio delle opere nel periodo di apertura  4) operazioni di chiusura LA PROGRAMMAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE DI UNA MOSTRA Una volta definito il progetto scientifico + elenco delle opere esposte + le date di apertura/ chiusura della mostra (= TUTTO possibilmente 1 anno e mezzo prima), hanno inizio le seguenti fasi 37 organizzative : 1) Definizione del BUDGET PRELIMINARE E’ difficile stabilire il preventivo di spesa MA in una prima fase si può richiedere di presentare un preventivo di massima sulla base del n. indicativo di opere da esporre. Il budget verrà perfezionato man mano che giungeranno le conferme alle richieste di prestito  i prestatori potrebbero infatti richiedere il pagamento di tasse di prestito/ spese aggiuntive per la preparazione dell’opera/ per l’assicurazione. I costi ridotti  adottando la Garanzia di Stato  evitando di richiedere le tasse di prestito  accettando le offerte dall’ente organizzatore (trasporti, assicurazione…) Nel preventivo dei costi di trasporto vanno previste le spese relative al viaggio/ soggiorno + diaria dei corrieri che accompagnano le opere e dell’eventuale scorta armata Le spese relative ai corrieri incidono notevolmente sul budget della mostra MA sono utili. Gli standard internazionali prevedono una diaria di circa 80,00 euro per procedere alla sistemazione di un numero limitato di pezzi = 2 notti di pernottamento + 3 gg di lavoro. SE prolungamento della permanenza del corriere  sempre a carico del museo. L’uso del cell + taxi (…) = spese del corriere - volo areo = business class - alberghi = almeno 3 stelle 2) Invio delle RICHIESTE DI PRESTITO ai proprietari delle opere + monitoraggio I tempi di risposta possono richiedere anche diversi mesi. Le richieste di prestito dovrebbero perciò essere inviate almeno 1 anno e mezzo prima dell’apertura della mostra. La richiesta ufficiale firmata dal direttore del museo organizzatore deve contenere titolo + date + sede della mostra + documentazione (**) contenente : - progetto scientifico della mostra - elenco opere (richieste in prestito) + relativi prestatori - nominativo curatori della mostra + membri del comitato scientifico responsabile dell’organizzazione della mostra + responsabile della conservazione delle opere - Standard facilities report - condizioni di prestito + scheda di prestito SE prestatori stranieri = doc. nella lingua del Paese del prestatore o in inglese/ francese. • LE AUTORIZZAZIONI MINISTERIALI E LA NORMATIVA PER L’IMPORTAZIONE Bisogna tener conto delle differenze delle norme legislative presenti nei vari Paesi. In Italia il procedimento di autorizzazione ai prestiti per le opere d’arte è regolamentato dall’articolo 48 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e prevede il coinvolgimento : 1) ente organizzatore 2) Soprintendenza 3) Direzione Generale PaBAAC (Paesaggio Belle Arti Architettura e Arti Contemporanee) Dal 2010 è operativo GeSMO** = sistema automatizzato per la gestione del procedimento di autorizzazione dei prestiti delle opere d’arte  SOLO per le opere di musei/ enti pubblici = a tutela statale  per quelle all’estero = procedure relativa alle importazioni temporanee 40 3) L’ORGANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI DI CHIUSURA DELLA MOSTRA Solo dopo la partenza di TUTTE le opere si può procedere allo smontaggio dell’allestimento. • LE MOSTRE ITINERANTI Mostre itineranti = sedi differenti = sforzo organizzativo + di coordinamento superiore a quello richiesto per un’esposizione interna al museo. La fase iniziale  definizione del progetto scientifico + elenco delle opere + stesura di un contratto Alla richiesta di prestito (dal museo capofila con le firme di TUTTI i direttori partner dell’iniziativa) vanno allegati gli Standard facilities report di ciascuna sede + scheda di prestito. CHECK LIST MOSTRA (guarda pag. 213/ 214/ 215) Fase preliminare (1 anno e mezzo prima dell’apertura della mostra) con : . progetto scientifico, date mostra, elenco opere + prestatori . elaborazione budget preliminare . invio richieste di prestito (…) Fase preparatoria : - 9 mesi prima : . sollecito risposte + reperimento info (…) + negoziazione accordi di prestito . aggiornamento database . campagna fotografica - 6 mesi prima : . consegna info all’architetto/ allestitore . compilazione GEsMO . perfezionamento budget Fase operativa : - 5 mesi prima : . gara per affidamento allestimento . gara per affidamento trasporti . gara per affidamento assicurazione - 4 mesi prima : . invio circolazione informativa ai prestatori su affidamento dei servizi di trasporto, assicurazione e relative procedure - 3 mesi prima : . elaborazione programma di massima arrivi e allestimento opere con spedizioniere, architetto, allestitore… controllo impianti e piano custodi - 1 mese – 15 giorni prima : . richiesta di autorizzazione per importazione temporanea . richieste permessi vari (…) . elaborazione piano personale interno ed esterno . perfezionamento e programmi arrivi e allestimento opere . preparazione documentazione per arrivo opere (…) . eventuale predisposizione scorte - 10 gg prima : 41 . Briefing di coordinamento con tutti gli interessati (…) . organizzazione dei controlli di sicurezza e del monitoraggio ambientale Fase di apertura della mostra : - subito dopo l’apertura : . spedizione cataloghi e rassegna stampa . spedizione record settimanali microclimatici . elaborazione consuntivo apertura mostra - 30 gg prima della chiusura : . organizzazione e pianificazione chiusura mostra Fase conclusiva : - dopo la partenza delle opere : . consuntivo generale e chiusura bilancio . archiviazione pratica Capitolo 13 PIANO DI SICUREZZA ED EMERGENZA MUSEALE (PSEM) La sicurezza nel museo rappresenta tutte le misure, i dispositivi e le procedure che garantiscono la protezione e la salvaguardia delle persone + cose (l’edificio + collezioni). La priorità in un museo sono le collezioni. Piano di Sicurezza ed Emergenza = strumento per una strategia complessiva di sicurezza che permette di operare nell’ordinarietà come nell’emergenza da situazioni di rischio meno pericolose, a circostanze eccezionali e fino a condizioni di disastro ambientale. È ormai consolidata tra gli addetti ai lavori di considerare la necessità di : . prevenire = eliminando fattori di rischio o degrado . mantenere = garantendo la durabilità PSEM è specifico per ogni singola istituzione museale ed è uno strumento di conoscenza in continua evoluzione fondato su  analisi + elaborazione e valutazione dei rischi La Redazione del PSEM impone il coinvolgimento di tutto il personale = Manuale di Emergenza • L’INDICE DEL PIANO DI SICUREZZA ED EMERGENZA DEL MUSEO 1. Anagrafica del Museo  informazioni dell’Istituto museale sulla base di una serie di dati : . denominazione della struttura + breve descrizione + inquadramento ambientale + indirizzo . caratterizzazione generale del territorio a livello ambientale, urbano, infrastrutturale . organigramma di tutto il personale evidenziando certi ruoli (direttore + responsabili…) 2. Analisi dei rischi  Stabilisce  rischi esistenti e possibili + frequenza + conseguenze Fornisce una rappresentazione della probabilità di danno al sistema museo. Elenco dei rischi : 1) Rischi di carattere naturale 2) Rischi tecnologici e/o connessi alla struttura (interruzioni o blocchi improvvisi) : . nell’erogazione  delle forniture di energia elettrica  dell’acqua 42  del combustibile . nel funzionamento  dei collegamenti telefonici  del s. di riscaldamento/ condizionamento +  degli impianti di allarme  delle strumentazioni di rilevazione delle condizioni ambientali  dei servizi di manutenzione ordinaria/ emergenza . nell’accesso alla struttura da parte di persone + mezzi (anche di emergenza) 3) Incidenti  infortuni  al personale + pubblico all’interno/ esterno della struttura + collezioni 4) Incendi = uno dei rischi maggiori per un museo e possono essere di  limitate dimensioni  vaste dimensioni  origine dolosa 5) Furti = con scasso/ destrezza/ a mano armata  alle persone/ ai servizi di cassa + commerciali 6) Atti vandalici  danneggiamenti volontari alla opere  tentativi criminali di distruzione delle opere 7) Altri comportamenti criminali (molestie + aggressioni + consumo di droghe/ alcool…) Rischi derivati da condizioni sociali e politiche (scioperi + disordini + attentati…) Per un ordine di priorità è stato elaborato a livello internazionale uno schema che assegna un peso alla probabilità + frequenza + gravità delle conseguenze. (Guarda pag. 223) - Gravità 5 : . incendio limitato (frequenza = 5) . incendio vasto (f = 4) . furto notturno di oggetto importante (f = 3) . rapina a mano armata (f = 0,15) - Gravità 4 : . furto diurno di oggetto minore (f = 4) . allagamento per pioggia (f = 3) - Gravità 2 : . falla nelle coperture (f = 3) . rottura di tubature o allagamento (f = 3) - Gravità 1 : . interruzione di corrente (f = 4) 3. Analisi della struttura dal contesto ambientale dell’edificio Viene individuata su una planimetria 1:500/ 1:1000 la collocazione del museo che va analizzato attraverso schemi descrittivi sintetici (dimensioni + caratteristiche costruttive + data di costruzione/ dei successivi interventi) Vanno indicati anche i seguenti dati : - inserimento urbano + caratteristiche degli eventuali spazi verdi + accessibilità 45 • Procedure nella gestione - Chiavi e codici di allarme affidate al personale e la loro consegna dev’essere registrata : . utilizzo delle chiavi è attribuito sulla base di criteri funzionali e NON gerarchici - Accessi regolamentati + le zone riservate devono essere soggette a norme ben osservate . studiosi + operatori esterni vanno autorizzati + devono circolare con un cartellino identificativo - Regole comportamentali del pubblico e del personale : . per il pubblico = esposto all’ingresso con richiami in punti strategici . per il personale = norme di diligenza sul lavoro + regole - Le misure di mitigazione = sistemi di protezione attiva con gli allarmi + possibilità di aver immediata disposizione di strumenti/ materiali per far fronte all’emergenza - Impianti di allarme DEVONO essere efficaci + affidabili + NON sabotabili + flessibilità . rapida attivazione del servizio di sicurezza in caso di anomalie . ripartizione degli spazi - Comunicazione interna + esterna (= collegamenti telefonici ben funzionanti) - Materiali e strumenti per l’emergenza in luoghi raggiungibili - Procedure operative (risposta tempestiva) 8. Gestione dell’emergenza (ricoveri temporanei, depositi d’emergenza…) Vanno gestite attivando il sistema di relazioni costruito durante la redazione del PSEM sia all’interno, con relazioni disciplinate e sia all’esterno, con il coinvolgimento degli interlocutori interessati. - Emergenze minori possono essere affrontate (informando il Direttore + Responsabile della Sicurezza) direttamente dal personale addetto secondo procedure individuate - Emergenze di media entità devono contenere il danno e tempestivamente eliminarlo - Emergenze gravi prevedono la rapida attuazione di procedure a carattere globale attuate sotto la responsabilità del Direttore/ Responsabile della sicurezza . SE bisogna recuperare e trasferire le opere fuori dal museo, le squadre che opereranno, coordinate da un unico responsabile, dovranno poter contare sull’allestimento del ricovero temporaneo (autorizzato dalla Soprintendenza)  si potrà procedere all’imballo + ogni opera viene identificata dalla propria scheda di accompagnamento ( pag. 237)  le opere nel ricovero temporaneo vengono trasportate nei depositi di emergenza 9. Rapporto con il Piano di Emergenza Comunale Stretto rapporto con il sistema di Protezione Civile comunale nella raccolta di dati generali nella fase di analisi del rischio e nell’individuare il museo come edificio nel sistema di protezione civile comunale = Piano di Protezione Civile Comunale  è lo strumento con il quale le autorità locali predispongono e coordinano gli interventi a tutela delle persone + dei beni. 46 L’istituzione museale dovrà sollecitare l’Amministrazione competente a inserire tra gli obbiettivi prioritari del Piano la predisposizione di misure per l’eventuale trasferimento dei beni mobili, fornendo il proprio contributo tecnico scientifico nell’individuare idonei depositi di emergenza. 10. Manuale di Emergenza  lo strumento che sintetizza un modo chiarissimo e immediato attraverso elaborati planimetrici + check list le procedure per affrontare l’emergenza. Il Manuale è tratto dal Piano di sicurezza ed Emergenza che è divulgato a tutti gli operatori e deve contenere sempre aggiornate le informazioni sui depositi di emergenza, sulle procedure di evacuazione sia di persone che del patrimoni, sulle planimetrie con individuate vie di fuga… informazioni generali/ immediate sulla conoscenza del singolo operatore, dei propri compiti e delle responsabilità individuali. 11. Formazione ed aggiornamento del personale La possibilità di poter contare su un’organizzazione responsabile implica un’adeguata formazione generale capace di diffondere la metodologia globale che sottende il progetto di sicurezza e un aggiornamento continuo  tutti gli operatori devono essere addestrati periodicamente. 12. Monitoraggio Bisogna verificare che siano previste tutte le procedure per garantire la protezione delle opere. Il Piano di Sicurezza ed Emergenza va considerato per raggiungere gli obbiettivi di protezione del museo e dev’essere sostenuto nel tempo dal consiglio di amministrazione, dal direttore e da tutti i livelli del personale. Inoltre è semplice, perché si concentra principalmente sulle situazioni che hanno più probabilità di verificarsi, quanto flessibile perché può accogliere situazioni impreviste. Capitolo 14 L’ASSICURAZIONE Poiché è impossibile prevedere ogni evenienza di rischio, un museo può tutelarsi con una copertura assicurativa. L’assicurazione è una forma di protezione, essenzialmente in termini economici, nel caso di danni o perdite dovuti a eventi NON prevedibili. Un’adeguata copertura nell’ambito dei beni culturali deve comprendere tutti i rischi. La compagnia richiede che il museo presenti un Facility report completo e aggiornato e che dia garanzia di adottare le fondamentali misure di sicurezza, nonché le necessarie azioni nell’ambito della conservazione preventiva. Nello specifico, un’istituzionale museale dovrebbe avvalersi di una copertura assicurativa nei seguenti casi : a) collezione permanente b) prestito delle opere per mostre organizzate da terzi c) restauri o indagini scientifiche in luoghi esterni al museo d) opere di proprietà di terzi (musei o privati) prestate per mostre Alcune definizioni : - Contraente della polizza  sottoscrittore = il museo - Assicurato  beneficiario della polizza = proprietario dell’opera - Broker  intermediario tra la compagnia e il cliente = tutela gli interessi del cliente 47 - Valore assicurativo  valore economico coperto dalla polizza di assicurazione - Premio  costo della polizza assicurativa calcolato in base a tassi applicati dalle compagnie - Indennizzo  somma di denaro corrisposta dall’assicuratore all’assicurato a titolo di risarcimento del danno causato da un sinistro Le clausole che non dovrebbero mancare in una copertura completa e tutelante sono : - la stima accettata = stabilire sul quale si baserà la liquidazione di un eventuale sinistro ; - il risarcimento = deprezzamento delle opere fino al 100% del valore assicurato ; - la maggiore perdita di valore per danneggiamento di beni facenti parte di coppie, servizi, set e parure (= la perdita di valore di un insieme NON andrà calcolata su una mera base numerica ma su un valore più elevato, rappresentato proprio dal valore residuo dell’insieme) ; - il furto con destrezza, quindi avvenuto durante l’apertura della sede espositiva eludendo l’attenzione delle opere presenti ; - danni causati da colpa grave del contraente/ assicurato ; - danni provocati da dolo o colpa grave delle persone ; - danni derivanti da variazioni climatiche o di temperatura ; - eventi catastrofali ; - danni causati da guerra (anche civile), rivoluzione, ribellione, scioperi, vandalismo ; - danni provocati da atti terroristici. Nel caso di uscita temporanea delle opere del museo per restauri o indagini scientifiche, oppure per essere prestate a mostre organizzate da terzi, e per opere in prestito in occasione di mostre organizzate allo stesso museo, alle clausole elencate prima vanno aggiunte : - trasporto in andata e ritorno ; - vizio o difetto di imballaggio ; - rinuncia alla rivalsa nei confronti dei terzi coinvolti ; - che il foro competente sia fissato in Italia. = “da chiodo e chiodo” la polizza adottata per le mostre prevede la copertura, altre per la giacenza anche per i trasporti e l’allestimento Le compagnie di assicurazione si assumono la responsabilità di coprire un rischio solo se l’ente organizzatore della mostra (il contraente) garantisce che le operazioni di trasporto, imballaggio e movimentazione delle opere siano affidate a personale e a società specializzati. In caso di sinistro Al più presto possibile devono essere avvisate le autorità competenti e gli assicuratori. Successivamente dovranno essere eseguite queste azioni : . denuncia . inviare comunicazione scritta agli assicuratori, con descrizione dettagliata dell’evento e dei danni subiti, allegando se possibile, una documentazione fotografica . annotare i nominativi delle persone presenti all’accaduto 50 . il museo è tenuto ad esercitare il controllo sul contenuto e sulla correttezza dei programmi, delle mostre e delle attività • Personale : 1.11 Gestione del personale : . per garantire che ogni decisione nei confronti del personale sia presa secondo quanto previsto dalle politiche del museo e in conformità con le norme e le procedure di legge 1.12 Nomina del direttore o del responsabile : . costituisce una funziona chiave . all’atto della designazione, le amministrazioni responsabili sono tenute a considerare le conoscenze e le competenze richieste . = requisiti devono comprendere capacità intellettuali e conoscenze professionali unitamente ad un alto profilo deontologico 1.13 Rapporto con le amministrazioni responsabili : . il direttore deve rendere conto direttamente e avere rapporto diretto con le amministrazioni responsabili 1.14 Competenza del personale museale : . è necessario l’impiego di personale qualificato con la competenza ed esperienza richieste per far fronte alle responsabilità affidate 1.15 Formazione del personale : . a tutto il personale vanno garantite adeguate occasioni di formazione continua e crescita professionale per mantenere efficacia operativa 1.16 Conflitti etici : . le amministrazioni responsabili NON devono MAI chiedere al personale di agire in modo che possa essere giudicato in contrasto con le disposizione del Codice etico dell’ICOM per i musei 1.17 Personale e volontari : . adottare in forma scritta la propria politica in materia di lavoro volontario che favorisca l’interazione efficace tra i volontari e il personale del museo 1.18 Volontariato ed etica : . garantire che i valori che svolgono attività museali abbiano piena conoscenza del Codice etico dell’ICOM per i musei 2) I musei custodiscono le loro collezioni a beneficio della società e del suo sviluppo  Principio : i musei hanno il dovere di acquisire + conservare + valorizzare le proprie collezioni al fine di contribuire alla salvaguardia del patrimonio ; Le collezioni dei musei godono di un trattamento giuridico particolare e sono tutelate dal diritto internazionale. • Acquisizione delle collezioni : 2.1 Politica delle collezioni : 51 . adottare in forma scritta e a rendere pubblica la propria politica in materia di acquisizioni + cura e utilizzo delle collezioni 2.2 Titolo valido di proprietà : . nessun oggetto o esemplare deve essere acquisito SE il museo acquirente NON ha la certezza dell’esistenza di un valido titolo di proprietà 2.3 Provenienza e obbligo di diligenza : . prima di procedere all’acquisizione di un oggetto, le amministrazioni responsabili sono tenute ad accertarsi con ogni mezzo che esso non sia stato illecitamente acquisito nel Paese di origine o in un Paese di transito = obbligo di doverosa diligenza per ricostruire l’intera storia dell’oggetto 2.4 Oggetti ed esemplari provenienti da ricerche e raccolte sul campo NON autorizzate o NON scientifiche : . i musei NON devono acquisire oggetti qualora vi sia un ragionevole dubbio che il loro rinvenimento sia avvenuto senza autorizzazione o con metodi NON scientifici . NON si deve procedere all’acquisizione se il proprietario (…) non è stato informato del ritrovamento 2.5 Materiali culturalmente “sensibili” : . le collezioni di resti umani o di oggetti che hanno significato sacro e dono essere acquisite SOLO se possono essere collocate in luogo sicuro e trattate con rispetto 2.6 Materiale biologico o geologico protetto : . i musei NON devono acquisire esemplari biologici o geologici che siano stati raccolti, venduti, . = contravvenendo la normativa locale, regionale, nazionale o internazionale, e i trattati sulla protezione della natura o delle specie 2.7 Collezioni viventi : . le collezioni includono esemplari vividi che vanno tenuti in particolare considerazione l’ambiente naturale e sociale da cui provengono e i trattati sulla protezione della natura o delle specie 2.8 Collezioni in uso : . la politica applicata alle collezioni deve prevedere disposizioni nel caso in cui siano presenti collezioni in uso, ovvero unità patrimoniali in cui i processi culturali/ scientifici/ tecnici ad esse applicati, siano ritenuti prevalenti sugli oggetti . o quando oggetti ed esemplari siano conservati al fine di permettere attività educative che prevedano una frequente manipolazione 2.9 Collezioni che NON rientrano nella politica di acquisizione : . il museo può procedere all’acquisizione di oggetti o esemplari che NON rientrino nell’amb ito della politica dichiarata in casi eccezionali : - in questi casi le amministrazioni sono tenute a prendere in considerazione i pareri professionali disponibili  in queste circostante gli oggetti ed esemplari NON possono essere acquisiti senza un valido titolo di proprietà 52 2.10 Acquisizioni da parte di componenti delle amministrazioni responsabili o del personale museale : . particolare vigilanza va osservata nel caso di vendita/ offerta/ donazione da parte di componenti dell’amministrazione responsabile o del personale del museo o da membri delle loro famiglie o di persone a loro vicine 2.11 Deposito d’emergenza : . NULLA impedisce a un museo di servire da deposito d’emergenza per oggetti o esemplari di provenienza ignota o acquisti illecitamente e recuperati nel territorio di riferimento • Alienazione di collezioni : 2.12 Diritto giuridico o altro diritto alla alienazione : . qualora il museo abbia acquisito oggetti alienabili, deve conformarsi rigorosamente alle procedure di legge e a ogni altro obbligo previsto . qualora l’acquisizione sia soggetto a condizioni modali o ad altre restrizioni, queste devono essere rispettate 2.13 Alienazione di collezioni museali : . DEVE avvenire solo a condizione che siano stati considerati la rilevanza del bene, la sua natura, lo status giuridico e il danno che tale de-accessione può comportare alla funzione di pubblico servizio del museo 2.14 Responsabilità nella alienazione : . decisione di procedere all’alienazione spetta all’amministrazione responsabile in accordo con il direttore e con il conservatore della collezione interessata 2.15 Alienazione di oggetti provenienti dalle collezioni : . ogni museo è tenuto ad avere una politica che definisca i metodi autorizzati per : a) procedere all’alienazione permanente di un oggetto dalle collezioni b) permettere il trasferimento incondizionato del titolo di proprietà al soggetto ricevente 2.16 Ricavi da alienazione : . le collezioni museali sono costituite a fini di pubblico interesse e NON possono essere considerate fonte di reddito : - le somme/ compensazioni devono essere usate a beneficio delle collezioni 2.17 Acquisto di collezioni provenienti da alienazioni : . NON è consentito acquistare oggetti provenienti da collezioni di cui sono responsabili • Cura delle collezioni : 2.18 Permanenza delle collezioni : . le collezioni DEVONO essere : a) disponibili per l’uso corrente b) trasmesse alle generazioni future per migliori condizioni 2.19 Delega della responsabilità delle collezioni : . la responsabilità professionale della cura delle collezioni va attribuita a persone con appropriate conoscenze e competenze 55 4.4 Ritiro dall’esposizione al pubblico : . il museo è tenuto a rispondere con prontezza/ rispetto + sensibilità a eventuali richieste avanzate dalle comunità di origine di ritirare dall’esposizione al pubblico resti umani oppure oggetti sacri . la politica deve stabilire con precisione le procedure da seguire nell’ottemperare tali richieste 4.5 Esposizione di materiali di provenienza NON certificata : . i musei DEVONO evitare di esporre/ usare in altro modo materiali di provenienza incerta . = NO traffico illecito • Altre risorse : 4.6 Pubblicazioni : . DEVONO essere documentate + esatte . DEVONO tenere nella dovuta considerazione le discipline scientifiche, le società e le credenze religiose di cui trattano 4.7 Riproduzioni : . ogni copia dev’essere permanentemente segnalata in quando facsimile 5) Le risorse presenti nei musei forniscono opportunità ad altri istituti e servizi pubblici  Principio : i musei si avvalgono di una vasta gamma di conoscenze specialistiche, competenze e risorse materiali che possono trovare applicazione anche all’esterno. La condivisione di tali risorse o la prestazione di servizi possono costituire un’estensione delle attività museali. • Servizi di identificazione : 5.1 Identificazione di oggetti di provenienza illecita o illegale : . i musei che offrono servizi di identificazione di oggetti NON DEVONO dare adito al sospetto di trarre vantaggio diretto o indiretto da tale attività . l’identificazione e autentificazione di oggetti DEVONO essere rese pubbliche prima di averne informato le autorità competenti 5.2 Autentificazione e valutazione (perizia) : . il museo può effettuare una valutazione economica allo scopo di assicurare le proprie collezioni . = la stima del valore monetario di altri oggetti avverrà soltanto su richiesta ufficiale di altri musei o di pubbliche istituzioni competenti 6) I musei operano in stretta collaborazione con le comunità da cui provengono le collezioni e con la comunità di riferimento  Principio : le collezioni riflettono il patrimonio culturale e naturale delle comunità e il loro carattere può comprendere forti legami con l’identità nazionale, regionale, locale, etnica, religiosa o politica. 6.1 Cooperazione : i musei DEVONO favorire la condivisione delle conoscenze, della documentazione e delle collezioni con i musei e gli organismi culturali che hanno sede nei Paesi e nelle comunità di origine delle 56 collezioni = accordi di partenariato 6.2 Ritorno di beni culturali : i musei DEVONO essere pronti ad aprire un dialogo per favorire il ritorno di beni culturali nel Paese o presso il popolo di origine ; La procedura sarà imparziale, basata su criteri : . scientifici . professionali . umanitari 6.3 Restituzione di beni culturali : qualora il Paese o il popolo di origine richiedano la restituzione di un oggetto, il museo deve prontamente e responsabilmente attivarsi per collaborare alla restituzione 6.4 Beni culturali provenienti da un Paese occupato : i musei DEVONO astenersi dall’acquistare o acquisire beni culturali provenienti da territori occupati. = rispettare leggi + convenzioni che regolano importazione + esportazione + trasferimento di materiali facenti parte del patrimonio • Rispetto dovuto alle comunità di riferimento : 6.5 Comunità esistenti : quando le attività di un museo coinvolgono una comunità o il suo patrimonio… = mutuo ed esplicito consenso = rispetto al volere delle comunità. 6.6 Finanziamento di interventi che coinvolgono una comunità : . interessi della comunità NON devono essere compromessi in alcun modo 6.7 Uso di collezioni provenienti da comunità esistenti : . esigono il rispetto della dignità umana/ delle tradizioni/ delle culture che li utilizzano . le collezioni DEVONO essere utilizzate per promuovere : - il benessere - lo sviluppo sociale - la tolleranza - il rispetto = favorendo espressione multisociale + multiculturale 6.8 Organizzazione di sostegno : . armonioso rapporto tra personale e comunità 7) I musei operano nella legalità  Principio : i musei sono tenuti ad agire in conformità con le norme stabilite dalla legislazione ; l’amministrazione responsabile DEVE assolvere ogni obbligo legale riguardante qualsiasi aspetto pertinente il museo, le sue collezioni e le sue attività. • Quadro giuridico : 7.1 Legislazione nazionale e locale : = i musei DEVONO attenersi alla legislazione nazionale e locale + rispettare quella di altri stati 57 7.2 Normativa internazionale : = le politiche dei musei DEVONO riconoscere le legislazione internazionale in quanto norme valide per interpretare il Codice etico dell’ICOM per i musei ( Guarda pag. 262/ 263) 8) I musei operano in modo professionale  Principio : i professionisti museali sono tenuti a : . rispettare le norme e le leggi in vigore . garantire la dignità e il prestito della loro professione . proteggere il pubblico del museo da ogni condotta professionale illegale o contraria all’etica . informare ed educare il pubblico in merito agli obbiettivi, alle finalità e alle aspirazioni della professione . far comprendere lo scopo/ il ruolo del museo nella società • Condotta professionale : 8.1 Conoscenza della legislazione in materia : ogni professionista museale DEVE : . conoscere la legislazione internazionale, nazionale e locale . evitare situazioni che possano essere interpretate come comportamento scorretto 8.2 Responsabilità professionale : i professionisti museali hanno obbligo di attenersi alle politiche + procedure dell’istituzione cui appartengono 8.3 Condotta professionale : la lealtà nei confronti dei colleghi e del museo DEVE fondarsi sul rispetto dei principi etici fondamentali che si applicano alla professione nel suo complesso ; i professionisti museali DEVONO conformarsi al Codice etico dell’ICOM per i musei 8.4 Responsabilità intellettuale e scientifica : i professionisti museali DEVONO promuovere la ricerca + la protezione + l’uso di qualsiasi informazione riguardi le collezioni 8.5 Traffico illecito : i professionisti museali NON DEVONO mai contribuire direttamente o indirettamente al traffico o al commercio illecito di beni naturali o culturali 8.6 Riservatezza : i professionisti museali DEVONO tenere riservate le informazioni confidenziali ricevuto nell’esercizio della loro professione. Ci sono anche informazioni riservate inerenti oggetti portati al museo per essere identificati 8.7 Sicurezza del museo e delle collezioni : il personale del museo DEVE tenere riservata ogni informazione riguardante la sicurezza del museo o di collezioni e spazi privati conosciuti nell’espletamento delle proprie funzioni