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Manuale di Letteratura e Cultura Inglese, Crisafulli & Elam - RIASSUNTO VITTORIANI, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Riassunto della parte relativa ai Vittoriani (pagina da 281 a 326) del Manuale di Letteratura e Cultura Inglese di K. Elam e L.M. Crisafulli

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 10/06/2021

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Scarica Manuale di Letteratura e Cultura Inglese, Crisafulli & Elam - RIASSUNTO VITTORIANI e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! I VITTORIANI Periodo vittoriano: 1837, ascesa al trono della regina Victoria (o 1832, Reform Bill) – 1901, morte della regina Victoria. Romanticismo: inizio dell’estetica modernista. MA post-Romanticismo vittoriano (800): fase di transizione della storia e della cultura > complessità e contraddittorietà della società vittoriana. I pensatori del periodo interpretano nelle loro opere la fine di ogni certezza. The Origin of Species (1859), Darwin: testo che conferma questa sensazione collettiva di transitorietà. Gli scrittori vittoriani scrissero opere in cui dicotomie irrisolvibili (passato-futuro, campagna-metropoli) diventano la scena di una crisi profonda che interessò sia la società che le modalità artistiche. Periodo di dubbio e di paura verso l’ignoto. IL ROMANZO VITTORIANO Romanzo: principale voce estetica dell’epoca (per il Romanticismo era la poesia); include diversi sottogeneri. Assume ruolo polemico, critico del mondo che cerca di rappresentare. Si diffondono le storie a episodi pubblicate nei periodici mensili/bimestrali dell’epoca. Numero elevato di romanzi > pubblico vasto: ha il potere di influenzare l’andamento dell’intreccio, dei personaggi. Il romanzo borghese (di formazione e fantastico) diventa un oggetto di consumo, e quindi riflette la domanda di mercato, ma cerca anche di farsi riconoscere come vera e propria opera d’arte. PUBBLICAZIONE DI UN ROMANZO IN EPOCA VITTORIANA Pubblicare un romanzo era costoso. Di solito si preferiva pubblicare in 3 volumi, ma rimaneva troppo costoso per la gente comune. Ecco perché si diffondono sempre di più le biblioteche circolanti (attive già dal 700) > Mudie’s Select Library: garantiva la reperibilità del romanzo in 3 volumi (comprendeva per lo più romanzi), ma la maggior parte degli abbonati provenivano comunque dalla borghesia; Mudie poi era una sorta di censore, eseguiva un rigido controllo dei libri ammessi nella sua libreria. Si diffondono anche forme di pubblicazione di romanzi abbordabili per le classi meno abbienti > storie spesso di ambientazione gotica o sensazionale venivano serializzate settimanalmente. ! Lo stesso Charles Dickens scelse un tipo di pubblicazione mensile per rendere i suoi romanzi accessibili a tutti. Inoltre un romanzo, dopo la prima edizione, veniva spesso ripubblicato in un formato meno costoso (unico volume o brossura). Gli sviluppi dell’editoria sono una conseguenza del pubblico sempre più vasto e socialmente trasversale PUBBLICO DI MASSA La lettura dei romanzi (che rappresenta una fuga da una realtà opprimente) diviene sempre più un’esperienza condivisa anche da persone di classi più umili. Come conseguenza del diffondersi della letteratura fra ceti bassi, si diffonde volontà di controllo, censura, soprattutto da parte dei direttori dei periodici (vedi Bulwer-Lytton che fa cambiare il finale di Great Expectations); gli scrittori spesso obbedivano quando veniva chiesto loro di apportare modifiche ai loro romanzi perché scrivevano più che altro per guadagnarsi da vivere. ROMANZO REALISTA Romanzo borghese: nasce nel 700, ma riscontra il massimo successo/divulgazione nell’800, in particolare in epoca vittoriana. Il realismo costituisce il punto di partenza della prosa narrativa del periodo. La stori del romanzo vittoriano seguiva quella del romanzo di formazione (Bildungsroman): protagonista giovane che dopo varie peripezie raggiunge la maturità e si conclude con lieto fine. Differenza: nel romanzo vittoriano la società è più complessa e varia. Se il Romanticismo aveva sviluppato il concetto dell’individuo, il realismo del Vittorianesimo esamina l’individualismo prodotto dalla società capitalista, borghese e patriarcale dell’800. Lo scrittore era portato a elaborare convenzioni formali che facilitassero l’opera del lettore > narratore onnisciente e extradiegetico che guida il lettore. Tutti i grandi scrittori vittoriano criticano la società e le sofferenze da essa prodotte ! Dickens descrive I mali dei poveri o dei bambini; Hardy denuncia le convenzioni sessuali della sua epoca. La conclusioni venivano spesso manipolate per fornire una cornice consolatoria, rassicurante > nel “lieto fine” del romanzo ottocentesco finisce il realismo e si palesa la finzione. IL RACCONTO FANTASTICO Nell’800 fiorisce il genere noir, che deriva dal romanzo gotico romantico e si sviluppa in più sottogeneri: - Romanzo giallo (vedi Sherlock Holmes) - Science fiction : romanzo del sovrannaturale, del paranormale. Il fantastico vittoriano ≠ fantastico romantico > è il racconto di eventi assolutamente non realisti (es. A Christmas Carol), è una sorta di ritorno del represso. Elizabeth Gaskell: attraverso il fantastico esprime insoddisfazione verso gli ideali di progresso storico e sociale. Joseph Sheridan Le Fanu: gotico inglese e mistery vittoriano, ma le sue storie tendono ad evitare effetti dichiaratamente soprannaturali. Particolarmente importante e la novella Carmilla che ha ispirato Dracula. Nel processo di sviluppo del romanzo fantastico si intensifica il tema della frattura, dello sdoppiamento nella personalità del personaggio, nel tentativo di mantenere/ritrovare l’identità perduta. 3 opere importantissime con questo tema: - The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde : science-fiction, esempio di psicologia freudiana; dimostra come la separazione del Bene dal Male è irrealizzabile, il Male (anche fisico, correlato alla Morte) ha la meglio. - The Picture of Dorian Gray : messaggio finale ambiguo, non è chiaro se la morale sconfigge l’arte o viceversa. - Dracula : sviluppa il sottogenere del vampire tale intensificandone l’atmosfera perturbante; narrazione multipla, sdoppiarsi del personaggio; vampiro come rappresentazione simbolica dell’erotismo per eccellenza. Attraverso questi temi emerge la lotta dei valori vittoriani (chiesa, impero, borghesia patriarcale) contro il diabolico e la sovversione. Attraverso la topografia include lo strano nel familiare. In questo romanzo Stoker rafforza i pregiudizi di fin-de-siècle. “GENDER” E REALISMO Il fatto che ci fossero molte scrittrici donne ad occuparsi di fiction durante l’800 rappresentava un ostacolo alla rappresentazione della “Verità”, perché molti aspetti venivano nascosti alle donne. Ecco perché diverse scrittrici donne scelsero di pubblicare con pseudonimi maschili, per essere giudicate alla pari, per potersi esprimere francamente su temi preclusi alle donne, per rimanere fedeli ai propri ideali estetici ed allo stesso tempo rappresentare la realtà in modo obiettivo (es. sorelle Bronte). Salomé (1891)  commedia rappresentata solo a Parigi nel 1896, dramma simbolista che ripropone la figura Salomé (ampiamente utilizzata nell’immaginario 800), ma portando i canoni della poetica simbolista alle estreme conseguenze. Il principale biografo di Wilde, Ellmann, ed il critico Dollimore sostengono che egli non faccia parte dell’Ottocento vittoriano, bensì del nuovo secolo: estetica trasgressiva, rifiuto di qualsiasi identità stabile e imposta (leitmotiv delle sue opere), esaltazione della cultura della superficie (in continuo mutamento), decentramento dell’io, perdita del centro e del senso della realtà nel rapporto uomo-mondo. LA NEW WOMAN Ultimo decennio XIX secolo (fin de siècle): periodo ambiguo, contraddittorio > fine epoca vittoriana, inizio fase di transizione, incertezza. Emergono nuove figure Dandy: accusato di mettere in discussione l’ideale vittoriano di virilità New Woman : nuova figura di donna dalla femminilità più moderna e consapevole, che sfida i dettami della morale sociale dell’epoca (per questo considerata una minaccia alle classiche definizioni di femminilità); rappresenta l’icona della cultura storico-letteraria di fine secolo. La New Woman veniva rappresentata sui giornali come una donna spregiudicata, incapace di adattarsi al tradizionale ruolo di madre-moglie (vedi The Odd Women, George Gissing). In realtà si tratta di una creatura sfuggente, con molteplici identità, una figura reale e romanzesca. Posero le basi per lo sviluppo del movimento femminista contemporaneo. LE ORIGINI The Story of An African (1883), Olive Schreiner: la protagonista Lyndall è considerata la prima new woman della letteratura inglese. MA troviamo esempi di New Women anche nella letteratura precedente: Middlemarch e Daniel Deronda di George Elliot. Il movimento delle New Women riprese tematiche già presenti in opere come The Vindication of the Rights of Woman di Mary Wollstonecraft e The Subjection of Women di John Stuart Mill. Le New Women si battevano per la totale uguaglianza di uomini e donne di fronte alla legge, alla vita professionale e famigliare e osteggiavano la promulgazione di leggi come i Contagious Desease Acts (1864-1886), che diffondevano il pregiudizio sull’inesperienza e l’innocenza sessuale delle donne e prevedevano l’internamento nei lock hospitals di donne contagiate (mentre gli uomini rimanevano impuntiti). In The Heavenly Twins (1893), Sarah Grand dimostra che le uniche vie di uscita dall’ignoranza e dal contagio siano l’educazione e la consapevolezza della donna. LA SCRITTURA DELLA NEW WOMEN I principali mezzi di espressione della ribellione delle New Women erano la scrittura letteraria e i dibattiti da essa suscitati  letteratura come sfida alle convenzioni sociali e morali per conquistare libertà sessuale, artistica e intellettuale. Ma i romanzi ed i saggi delle New Women contenevano molteplici contraddizioni ed ambiguità che, pur ostacolando una lettura univoca (tante scrittrici/idee diverse), rivelano i tratti comuni: - il desiderio di auto-definizione - volontà di cambiare il futuro - necessità di riforme politiche e sociali a vantaggio della condizione femminile Contraddizione: alcune New Women sostenevano la politica imperiale britannica e la superiorità razziale. LA NEW WOMAN E LA POETICA NARRATIVA Sebbene in alcuni casi le New Women non abbiano saputo superare i limiti culturali imposti dalla loro epoca, furono protagoniste del lento procedimento che portò all’abbattimento dei rigidi gender-codes vittoriani. Innovatrici sia a livello socioculturale (campagne di emancipazione sociale e sessuale) sia a livello letterario: anticipano spirito di rottura del Modernismo. Distacco con le convenzioni letterarie del passato, quali: - short stories percepite come genere più femminile - matrimonio : NON più punto di chiusura e soluzione dei problemi (romanzo vittoriano), ma punto di partenza che dà origine alle difficoltà e raramente porta ad un happy ending. Nuove tecniche narrative: analisi intimistica e introspettiva dei personaggi, uso del monologo interiore, molteplici voci e punti di vista che si intrecciano, studio dei meccanismi della psiche femminile. ! tutti elementi approfonditi da autrici del XX secolo (2° generazione di New Women). ORIGINE DEL TERMINE Apparve per la prima volta (a indicare un novo modello di identità femminile) nella rivista femminista The Woman’s Herald (1893), ma entrò nell’uso comune dopo che la scrittrice Ouida lo estrapolò da un articolo di Sara Grand del 1894, intitolato The New Aspects on the Woman Question, al quale la stessa Ouida rispose con un articolo intitolato, appunto, The New Woman. LA POESIA VITTORIANA All’inizio del regno della regina Vittoria, la poesia inglese era ancora sotto l’influsso dei poeti romantici. I poeti vittoriani ereditano dei romantici: - linguaggio di Keats (cadenze, sensibilità) - atmosfere gotiche I POETI DI TRANSIZIONE Thomas Hood: affronta sentimenti umanitari, impegno sociale + vena satirica; molto presenti echi da Keats e dalle ballate popolari (influsso di “The Rime of the Ancient Mariner”). John Clare: scene di vita rurale; linguaggio romantico nella scelta dei temi, ma anche classico nel controllo. Thomas Lovell Beddoes: gusto per il macabro e per le atmosfere sinistre, spettrali; nelle liriche brevi Beddoes trova un’espressione più felice. I GRANDI VITTORIANI ALFRED TENNYSON Poeta più rappresentativo del periodo vittoriano; nominato Poet Laureate e Lord. In Memoriam: raccolta di liriche in memoria dell’amico Hallam, affronta il tema della morte, dell’immortalità e del tentativo di pervenire alla fede. La sua maggiore raccolta è Poems in Two Volumes: tono elegiaco, atmosfera malinconica. Contiene Ulysses: monologo drammatico ispirato ad Ulisse, che interpreta temi vittoriani della vitalità e della volontà di agire. The Princess: poema che testimonia l’attenzione di Tennyson nei confronti del dibattito sull’istruzione e sui diritti delle donne. Melodramma Maud: composto da una serie di monologhi drammatici, viene descritto un amore che conduce alla pazzia. Tennyson era turbato dalla scienza moderna e dai suoi riflessi sulla fede. ROBERT BROWNING Marito di Elizabeth Barret, con cui visse in Italia. La sua poetica è svincolata dagli stilemi romantici e da ogni stilema vittoriano. La sue composizioni drammatiche in versi, Paracelsus e Sordello, si interrogano sulla natura/funzione della poesia > ricerca di una poesia all’insegna della sperimentazione e della massima oggettività attraverso la forma del monologo drammatico: un personaggio (NO poeta) parla ad un presunto ascoltatore che non interviene mai. I monologhi drammatici di Browning vogliono rappresentare una personalità storica o inventata o un momento storico (VS Tennyson che attraverso il monologo drammatico esprimeva stati d’animo tristi). ! NON sono veri e propri monologhi, ma lunghe battute di dialogo senza risposta, interlocutore muto MA essenziale. L’opera più famosa di The Ring and the Book, esperimento ispirato all’Old Yellow Book (atti processuali di due omicidi a Roma): raccontare una storia attraverso 12 monologhi drammatici, in ciascuno un personaggio racconta la sua versione dei fatti; in quest’opera la tecnica dell’occultamento dell’io poetico e della rappresentazione ambigua raggiunge la sua espressione più compiuta. ELIZABETH BARRETT BROWNING Poesia caratterizzata da una forte emotività, repertorio di immagini e linguaggio non convenzionali. Appoggia diverse cause umanitario: in The Cry of Children denuncia lo sfruttamento dei bambini nella società industriale; in Casa Guidi Windhouse esalta la causa della libertà italiana > queste opere hanno più interesse documentario che poetico/letterario. Aurora Leigh: poema narrativo semiautobiografico ed enciclopedico in cui la riflessione sull’artista si intreccia a quella sulla condizione della donna. I POETI DEL DUBBIO Matthew Arnold: voce dell'intellettuale Vittoriano; riflessioni sulla perdita della fede e sul significato dell’esistenza umana. Caratteristiche della sua poesia: - desolazione di fronte al vuoto della vita moderna - ellenismo nostalgico - attrazione per leggende/racconti popolari - interesse per meditazioni, fantasticherie - descrizioni di paesaggi malinconici, calma notturna La sua produzione rappresenta un’interessante testimonianza poetica vittoriana: Arnold riuscì ad esprimere il malessere diffuso all'epoca, il senso di solitudine, di precarietà e i timori/incertezze dell'individuo. Arthur Hugh Clough: tipico intellettuale vittoriano tormentato; poesie non molto riuscite. James Thomson: la sua poesia nasce da esperienze personali (vita infelice, povera). Trasforma i propri incubi in poesia. I POETI PRERAFFAELLITI Movimento artistico (molto ispirato a Keats) che ebbe un’enorme influenza sulla poesia e sull'arte vittoriana. Periodo di congiunzione tra periodo post-romantico (prima del Vittorianesimo) ed estetismo (seconda metà 800). Preraphaelite Brotherhood: fondata come movimento pittorico nel 1848 da Dante Gabriel Rossetti, Holman Hunt, John Everett Millais, William Michael Rossetti in opposizione all'accademismo ottocentesco dell’ambiente artistico ufficiale. Semplicità e accuratezza dei particolari (ispirazione dall'arte medievale). Legami/influenze tra pittura e poesia. Famose anche le opere nate dalla collaborazione di William S. Gilbert e Arthur Sullivan: The Mikado rappresenta l’ereditò più significativa dall’epoca vittoriana al teatro musicale del XX secolo. Burlesque: comic play che si prendeva in gioco delle opere e dei drammi amati dalle classi abbienti. Accanto ai veri teatri prolificano poi i music halls: nati come osterie per uomini in cui si beveva e si ascoltavano canzonette, dopo il 1843 diventano delle vere e proprie sale dall’offerta più varia (es. musica operistica). Rimasero comunque locali di stampo popolare. Accanto al predominio di spettacoli di puro svago, intorno agli anni 40 dell’800 inizia ad emergere un teatro di maggiore impegno, rivolto soprattutto alle classi più ricche e colte; metteva in scena la realtà della borghesia, a cui si rivolgeva. IL NATURALISMO Thomas Robertson: fu tra i primi drammaturghi ottocenteschi a realizzare dei plays di stampo pre-naturalistico > argomenti di carattere sociale MA senza mettere in discussione la morale vittoriana. Le sue opere hanno ancora le caratteristiche del melodramma MA realismo delle scene + impronta sociale della trama A differenza del panorama europeo degli ultimi anni del XIX secolo (vedi Ibsen), il panorama inglese si distinse per il conservatorismo. Massimi esponenti del society drama furono Henry Artur Jones e Arthur Wing Pinero: posizioni meno radicali, NO rottura con la morale borghese dell’epoca. - Jones : porta sulla scena la vita della classe media, ma non quella delle classi più umili che poteva mettere in discussione il decoro del teatro. - Pinero : posizioni conformiste, ma affronta problemi del tempo quali la questione femminile (pur rimanendo fede agli ideali di stampo coservatore). SHAW Teatro ottocentesco: crescita pubblico, spettacolarizzazione Fin de siècle: periodo di svolta > drammaturgia ricercata e provocatoria. George Bernard Shaw: massimo rappresentante della drammaturgia europea di fine 900. Grande conoscitore di Ibsen, di cui difendeva le innovazioni, quali l’uso della discussione come base di un play, e di cui apprezzava la visione di un teatro nuovo che ponesse al centro i problemi della società borghese. Plays Unpleasant (1898): raccolta in cui affrontava temi spiacevoli (es. sfruttamento dei quartieri poveri, la prostituzione e i problemi legati al matrimonio) attraverso il teatro per trasmettere al pubblico l’importanza di queste tematiche sociali Plays Pleasant (1898) affrontava invece le “romantic follies”, i falsi ideali che impediscono ai singoli individui di comprendere i veri valori della vita, gettando le basi per una rinascita sociale. OSCAR WILDE Protagonista del teatro inglese della tarda età vittoriana. I suoi primi due plays (anni 80) non ottennero grande successo, che arrivò invece con l’opera Salomé (1896): in francese, trionfo dell’estetismo decadente. 4 commedie: Lady Windermere’s Fan (1892), A Woman of no Importance (1893), An Ideal Husband (1895) e The Importance of Being Earnest (1895)  opera che, apparentemente in linea con il society drama, ne sovvertono in realtà le regole dall’interno. Qui Wilde inserisce la polemica sociale attraverso battute ironiche e paradossi. Lady Windermere’s Fan: donna innamorata del marito ma che viene corteggiata anche da un altro uomo; Wilde non si concentra sulle implicazioni morali del tema, ma è interessato piuttosto al wit, all’umorismo paradossale. In A Woman of no Importance e An Ideal Husband Wilde tratta il tema del contrasto tra i condizionamenti della tradizione sociale e il valore dei sentimenti e della comprensione umana. Nell’opera The Importance of Being Earnest si dedica, invece, a giochi di parole e aforismi misti a paradossi e motti di spirito. LE DRAMMATURGHE Nel teatro vittoriano ci fu anche una forte presenza di donne drammaturghe, soprattutto nella seconda metà dell’800 > opere impegnate e connotate politicamente. Tra queste si ricordano Catherine Gote, Madeline Lucette Ryley, e Clotilde Graves. Le loro tematiche privilegiavano eroine passionali in aperta polemica con i limiti imposti dalla società patriarcale vittoriana. Tra le drammaturghe più importanti si ricorda anche Elizabeth Robins: fu un’attiva suffragetta che scrisse il play Votes for Women (1907) e fu la prima a parlare della questione del suffragio femminile a teatro.