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manuale di letteratura e cultura inglese. Elam, Crisafulli, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

riassunto libro

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016
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Scarica manuale di letteratura e cultura inglese. Elam, Crisafulli e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! IL CINQUECENTO interludi: testi drammatici generalmente brevi rappresentati nelle sale dei banchetti delle dimore signorili o a corte. A volte anche nelle piazze, nelle chiese e nelle scuole ecc. Non indicava un genere in particolare ma era sinonimo di rappresentazione drammatica e indica tutta la produzione dal 1485 al 1576(apertura primo teatro a Londra). Nonostante la varietà di temi non perde mai il legame con il contesto politico sociale e culturale. Questa differenza maggiore con il teatro delle moralità che invece mirava ad un applicazione universale atemporale. Compagnie itineranti e non; comincia orala professionalizzazione dell'attore. Circolo More, cancelliere d'Inghilterra dal 1529 al 1532, tra i maggiori rappresentati dell'umanesimo inglese. I contemporanei di Shakespeare The Theatre vine fatto costruire nel 1576 da James Burbage a nord della city, gli altri principali tutti al di sotto del Tamigi(rose, swan e globe) avevano forma circolare e 3 ordini di gallerie. È più simile al cortile degli interludi che al tradizionale spazio rinascimentale. Le rappresentazioni avvengono alla luce del giorno. Date le limitazioni della scena e del contesto del teatro, l'opera deve fare appello all'immaginazione degli spettatori. Il criterio che permette questo è l'allusione. La storia antica rimanda al presente, il privato esemplifica il pubblico,la sfera individuale si intreccia con la città, lo stato. Ma l'imitazione in questa prima fase non riguarda solo i temi ma anche i metodi. I primi autori elisabettiani scrivono anche di teatro ma si interessano sopratutto alla poesia. L'opera teatrale riceve legittimità dalla comunanza con la poesia e ricalca i modelli stranieri. La prevalenza di questi modelli con il repertorio retorico che sostiene l'argomentazione morale giunge al culmine nell'opera di Kyd “spanish tragedy”: il contesto forestiero che permette di fingere che quegli stravolgimenti della psiche siano appannaggio mediterraneo, il gusto per l'intrigo. L'eccesso evidente è dovuto a una compresenza di modelli e fonti Questa compresenza c'è anche in Marlowe (1564-93) ma con un cambiamento: la sua imitazione trae dalle fonti straniere sopratutto storie e trame; i modelli espressivi sono quelli classici. Ribadisce la natura poetica dell'impresa teatrale e adotta lo stile elevato.i protagonisti detengono la scena e questo è reso possibile dal suo capolavoro poetico, il verso sciolti. Che diventerà il metro principale del teatro elisabettiano. La polifonia rimane ma rispetto a quella iniziale, basata sulla molteplicità di rimandi stilistici e tematici, ora si concentra sul singolo passo testuale. Questo apre la strada a Shakespeare e rappresenta il vero inizio del teatro elisabettiano. La polifonia che i Kyd era giustapposta attraverso elementi rappresentativi, ora è autenticamente espressa dal testo sia nei temi che nella resa stilistica. L'altro abile traduttore è Ben Jonson la cui lunga carriera ricoprirà tutte le fasi del teatro elisabettiano. Con Marlowe e Jonson le sterminate fonti disponibili non vengono solo omaggiate e ripetute ma anche adattate al pubblico inglese. Con una distinzione: per Marlowe la traduzione delle forme classiche rinascimentali è sopratutto creazione di un linguaggio poetico elevato a scapito della trama, per Jonson è piuttosto la creazione di tipi inglesi ricalcati su quelli classici e formazione di intrecci. Sarà la seconda direzione a prevalere. Il teatro di Shakespeare Shakespeare era prima di tutto un uomo di teatro, attore presso la compagnia dei Lord Chamberlain's Men. Era anche fra i coopropietrari del Globe Theatre e per cui aveva un triplice interesse nella riuscita dei suoi lavori. Shakespeare riesce a conciliare l'essere accessibile a tutti con la ricchezza intellettuale e retorica, accessibile a pochi. Vi è una perfetta simbiosi tra udito e vista, le opere nascono grazie anche al presupposto di una compagnia di attori che l'autore conosceva bene e di una struttura architettonica che rendeva possibile la realizzazione. la forma del teatro elisabettiano incide non solo sugli aspetti esteriori ma anche sule ragioni profonde della drammaturgia shakespeariana. Il teatro era il dominio dell'attore e Shakespeare creava per i suoi attori personaggi in grado di dominare la scena e ricreare il mondo della fiction teatrale. Il personaggio shakespeariano da vita all'ambiente che lo circonda e lui a sua volta viene costruito proprio da quell'ambiente. In mancanza di altre indicazioni sceniche(scenografia assente nel teatro elisabettiano) spettava all'attore raffigurare al pubblico luogo, tempo e contesto sociale. (nell'incipit di Otello: E' NOTTE). La centralità dell'attore nel ricreare l'atmosfera provocò all'epoca lo sdegno dei neoclassici che lamentavano la mancanza di realismo e richiedevano al pubblico uno sforzo di immaginazione. Ciò è esattamente quello che Shakespeare chiede al pubblico nel prologo di Henry V, e su questo patto convenzionale fra attori e pubblico si basava il teatro elisabettiano. Ci sono 3 proprietà del teatro che rendono possibile l'emergere dell'attore-personaggio shakespeariano: l'apertura, la multi dimensionalità e la fluidità. L'apertura dipende dalla particolare forma del palcoscenico e dal rapporto che si instaura fra scena e arena nel teatro pubblico e I vantaggi di una simile apertura erano diversi. La seconda proprietà caratteristica, la multi dimensionalità, riguardava la struttura dello stesso parlo e la sua articolazione nello spazio. La straordinaria ampiezza del parco era funzionale alla drammaturgia e sfruttata da essa: oltre a simboleggiare la grandezza del mondo rappresentato permetteva agli attori di stare contemporaneamente sul palco creando effetti di simultaneità e contrapposizione. Anche la dimensione verticale era significativa e la zona sottostante al palco veniva chiamata Hell mentre il soffitto sopra al palco Heaven. La terza caratteristica, la fluidità, riguarda il rapporto fra scena e platea e fra attore e spettatore. La complicità che si sviluppava tra loro influiva nello sviluppo della drammaturgia e ha portato alla possibilità di creare una drammaturgia privata, dove il soggetto interroga se stesso di fronte a una vasta arena e il monologo prende la forma di una confessione. Il monologo confidenziale di solito avveniva sull'avanscena. Shakespeare è il primo drammaturgo inglese a dare ampio spazio sia discorsivo che scenico alla donna come protagonista dell'azione drammatica. È il primo a permettere alla donna di occupare l'avanscena ed è ancora più marchevole se si considera che il teatro elisabettiano esculenta le attrice, e i ruoli femminili erano interpretati dai boy actors. L'esempio più clamoroso è Cleopatra, che mette sempre in primo piano le proprie passioni spesso contraddittorie. Anche Lady Macbeth domina la scena, la incontriamo per la prima volta sola e anche la sua ultima comparsa la pone in primo piano. Se le eroine tragiche conquistano l'immaginario dello spettatore tramite la potenza della loro presenza scenica,i personaggi femminili sono ancora di più privilegiati nelle commedie. Le protagoniste comiche sono le artefici indiscusse delle proprie vicende e del proprio destino. Quasi sempre la donna si dimostra superiore all'uomo anche intellettualmente. Non sorprende che le eroine del teatro shakespeariano scelgano o siano costrette a recitare spesso ruoli maschili: questa non è un invenzione di Shakespeare, il modello è italiano. Firts Folio Buona parte delle opere di Shakespeare venne pubblicate per la prima volta nell'edizione postuma del Folio del 1623 a cura di due membri della sua compagnia Heminge e Condell. Ben Jonson scrive la prefazione in cui definisce Shakespeare il grande bardo della poesia e della letteratura inglese LA PROSA DEL 500 Presenta una tale ricchezza e varietà che ogni tentativo di sistematizzazione è inadeguato e parziale. Ciò che accomuna tutti i testi è il dichiarato intento di seguire il principio oraziano dell'”utile dulci”, ovvero l'unione fra utile e dilettevole. Il precetto è ribadito da Sidney nella maggiore opera di critica letteraria del periodo The defence of Poesy(1595) . Tutti i lavori ruotano intorno ai due poli dell'intrattenimento e dell'edificazione. Nel primo gruppo di opere l'intento didattico è dominante: utopia di Thomas more del 1516, the boke named the governor di Elyot , dedicato a Henry VIII, e The Schoolmaster di Ascham. Oltre che dall'umanesimo un notevole impulso venne dal protestantesimo: sai sermoni di argomento religioso e da tutta la produzione letteraria che accompagnò la riforma : the obedience of a Christien Man di Tyndale avversario di More. L'opera più colossale di carattere religioso fu The Acts and Monuments of The Church di Foxe, noto come il libro dei martiri. Con la riforma in tutto il mondo protestante divento di massima importanza poter leggere la bibbia e le traduzioni dovevano rispecchiare il più possibile il messaggio divino. Un altro gruppo di scritti sempre a intento didattico è quello dei lavori di natura antiquaria e storica,e le cronache in lingua in inglese, che mirarono ad alimentare il senso di identità nazionale. Uno spirito ugualmente patriottico si ritrova anche nei resoconti di viaggio di coloro che espandevano l'influenza britannica sui mari. Questi racconti furono pubblicati da Richard Hakluyt in una racconta The principal navigations, voiages,traffiques and discoveries of the english nation nel 1589. altre opere in prosa pur non tralasciano la finalità didattica mirarono all'intrattenimento del pubblico che stava aumentando. Negli anni 60 e 70 ci fu un esplosione della novella: the palace of pleasure di Painter, poi Gascoigne e Lyly. Anche il romance di Philip Sidney, Arcadia, ebbe molto successo e influenzò le generazioni successive. Negli anni 80 troviamo Greene, poi Nashe e Deloney. LA POESIA DEL 500 Nel 1579 Edmund Spencer pubblica The Shepheards Calender e si presenta come “the new poet” ma in qualche modo anche classico, ed è fra novità e classicità, tradizione e innovazione, che ci crea la poesia del 500 inglese. In molti lamentavano la povertà e la piattezza della lingua inglese e sentivano l'esigenza di un coloniale. La gran Bretagna acquisisce la baia di Hudson e terranova, le rotte atlantiche, e consolida il dominio sull'india, acquisisce anche Canada e Lousiana diventando il più vasto impero coloniale al mondo.. la guerra d'indipendenza americana si consumò tra il 1775 e il 1783 e si concluse con il distacco di una parte di possedimenti, ma intanto nel 1770 James Cook scopre l'Australia IL ROMANZO DEL700 Il settecento è il punto di partenza del romanzo moderno, e ciò è dovuto a un insieme di fattori socio- economici e culturali. Nel 700 il romanzo è il medim per eccellenza, come lo er astato il teatro per gli elisabettiani. L'interesse si sposta sul quotidiano, si situazione riconoscibili come realistiche. La caratteristica del novel è il distacco dalle forme di scrittura in prosa conosciute allora come romance, dominate da personaggi alti, idealizzati alle prese con avventure fantastiche e destinate a un pubblico di élite La novel vuole essere credibile e questo spiega il perché viene di norma preceduta da un avvertenza dove l'autore spiega come è venuto in possesso del manoscritto. Cosi previene la censura e si rende credibile. Il progressivo allargamento dell'audience e l'accesso più facile ai libri se da un lato accomuna i lettori dall'altro costringe anche le tematiche letterarie entro confini precisi. L'innovazione dei codici culturali si accompagna a un nuovo messaggio e nuovi processi comunicativi. Il tema fondamentale del novel è la ricerca da parte dell'eroe/eroina della sopravvivenza e d un ruolo appropriato e confortevole nella società. La forma prescelta nella prima fase è la narrazione in prima persona (defoe e Richardson); Fielding poi introdurrà la narrazione in terza persona con narratore onnisciente. Il pubblico è vasto e diversificato e le donne lettrice sono in numero sempre crescente. Il modo della lettura sta cambiando diventando privato,silenzioso e individuale. Una nuova retorica viene messa in atto, che privilegia la varietà e la novità per ricreare un piacere simile a quello del teatro Il termine oggi in uso novel esisteva già come aggettivo(nuovo) e come sostantivo(notizia). L'area era comunque quella nella novità. In tutti gli autori si individua la tensione verso una rappresentazione dell'esperienza umana nell'ottica dell'individuo e del suo confrontarsi con il mondo: personaggi credibili, luoghi e situazioni plausibili. L'interesse per il documento e per il dettaglio avvicinano la scrittura a quella della storia in senso moderno. Se il romance poteva ancora parlare alla nobiltà e ai suoi modelli comportamentali, la novel emargina il meraviglioso, l'illusione e l'incredibile in funzione del probabile, implicando credibilità e contemporaneità. Nei primi 50 anni del secolo emerge la mancanza di una direttrice unica: il genere prende una varietà di forme diversificate. Robinson Crusoe è in genere indicato come il punto di inizio del romanzo moderno, perché il personaggio incarna peculiarità epocali e un assenza totale di amore e sessualità(romance) sostituiti da problematiche dell'obbedienza e materialità del mondo. Un intraprendente uomo della middle class usando gli strumenti messi a sua disposizione dalla civiltà, sia sotto forma di abilità e cultura che di utensili, fa di necessità virtù in modo da trasformare la propria disgrazia in occasione di progresso, glorificando la tecnologia europea. La donna assume una posizione centrale con Moll Flanders(eroina prostituta e criminale) e Roxana, or the fortunate mistress. Anche in Richardson con Pamela, che con fini apertamente didattici indica il comportamento morale da seguire e la prudenza e il controllo della passione con le ragioni. Pamela costituì un vero manuale di comportamento linguistico e di vita per una classe minacciata dall'amoralità dell'aristocrazia. Anche Clarissa ha come protagonista un eroina virtuosa. Il sentimentalismo ebbe un enorme successo grazie a Richardson, inteso nell'accezione. Aumentano le donne scrittrici, incoraggiate da colleghi uomini e comunità che le sostenevano Gulliver's Travel di Swift nel 1726 segue lo schema e le convenzioni della letteratura di viaggio ma allo stesso tempo lo parodizza. I mutamento economici, sociali e politici favorirono l'aumento demografico e l'alfabetizzazione aumentò in numero dei potenziali lettori. Nasce il mercato libraio, sempre più accessibile a vari strati della popolazione e nasce la figura dello scrittore di professione. L'eliminazione della censura con Licensing Act del 1695 segnò il vero inizio della libertà di stampa.Nasce il giornale Spectator di Adison. la differenza tra giornalismo e letteratura è spesso difficile da definire in questo periodo, Adison stesso si considerava un uomo di lettere. The book of the Civilized Man di Daniel of Beccles del XIII è tutt'oggi il primo esempio di courtesy book, genere che divenne popolarissimo in Inghilterra nel 400. ben più di un galateo era una vera e propria filosofia di vita. I conduct book fin dal 600 avevano contribuito a diffondere indicazioni morali e pratiche. Un formato più sintetico sono i chapbooks e i jestbooks. La scrittura polemica o politica fu molto vivace tutto il secolo. A modest Proposal di Swift usa la satira per mettere a nudo il carattere coloniale dell'Inghilterra LA LETTERATURA COLONIALE La connotazione coloniale può assumere diverse valenze a seconda dell'approccio. Può essere la letteratura prodotta in seguito a un'esperienza di viaggio, i memoriali, le lettere, i resoconti e i diari di bordo, oppure può essere la letteratura pubblicata durante il periodo storico di massima espansione imperialistica, l'800, che tratta argomenti direttamente o indirettamente connessi al concetto di imperialismo e colonialismo. Infine può essere la letteratura prodotta da autori provenienti da terre colonizzate. Il termine post-coloniale indica le opere scritte nel periodo successivo alla prima fase di colonizzazione, quando gli autori manifestano una riflessione più diretta del concetto di identità singola e nazionale. La letteratura coniale riflette uno stato di contatto e conflitto con una controparte sia ambientale che umana. La letteratura di fine 700 e 800 in Inghilterra ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del discorso imperialista(Robinson Crusoe, Gulliver's travel e Heart of Darkness), tuttavia questa produzione non può essere interpretata solo a sostegno della dominazione imperialistica, poiché questi hanno dato voce anche all'impegno sociale. Esistono inoltre una serie di pubblicazioni di stampo antimperialista se non abolizionista. Nel 1807 il parlamento inglese approvò l'abolition of the slave trade act e una serie di eventi come la rivoluzione americana e il trattato di Versailles diedero origine al dibattito. Alla fine dell'800 l'Inghilterra era il più vasto impero coloniale della storia. Esploratori viaggiatori e scienziati furono i primi a lasciare testimonianze legate alla colonizzazione di un territorio, e insieme a loro le viaggiatrici donne, che dimostrano un punto di vista più simpatetico nei confronti delle nuove realtà. I numerosi resoconti di viaggio influenzeranno la produzione letteraria successiva. La colonia è dipinta come un luogo paradisiaco, esotico ma allo stesso tempo è sinonimo i paura dello sconosciuto. Un altra icona che condiziona i romanzo coloniale vittoriano è Robinson Crusoe. Storie di naufraghi, isole del tesoro sempre con la dicotomia Bianco-civilizzatore/ schiavo-barbato. Si tratta sempre di eroi maschili che vivono solitarie avventure. Temi centrali : uomo conquistatore, rappresentazione dell'altro intesa come entità sconosciuta. L'affermazione di autorità viene usata per descrivere i rapporti con le popolazione dei paesi dominati al fine di legittimare il potere europeo. Canada Le letterature coloniali nascono in Canada, la prima grande colonia su cui punta l'Inghilterra Inizialmente si è diffusa ad opera di emigrati sia inglesi che europei in generale, che quindi vengono riconosciuti in base al paese di origine prima che canadesi. Inizia relativamente tardi perché gli emigrati non diedero un imprinting letterario sostanziale, non sentirono inizialmente l'esigenza di una letteratura di stampo nazionale o nazionalistico. Ciò nonostante alcuni tentativi ci furono già alla fine del 700: The History of Emily Montague(1769) di Frances Brooke, il primo romanzo definito canadese, è un romanzo epistolare : lettere tra Inghilterra e la colonia. Nasce anche un teatro e una drammaturgia coloniale. Le prime due tragedie scritte in nord America sono di due ufficiali britannici: La conquista del Canada di Cockins(1768) e Pontiac di Rogers (1789), la storia di un capo indiano che si ribella agli inglesi che non hanno rispettato i patti, viene aiutato da un prete che spera in un ritorno della Francia nel Quebec per riaffermare la chiesa. Pontiac viene sconfitto e fugge nelle praterie. Queste non sono considerate perché sono inglesi. Nasce molta più poesia che narrativa. Il primo poeta è considerato Oliver Goldsmith. La poesia usata per creare il mito della colonia. Il topos è il rapporto con il landscape,il paesaggio, completamente diverso dalla madre patria. È una natura matrigna sconosciuta: l'uomo si pone davanti a questa natura a attraverso la poesia deve trasformarla in mito. La grande difficoltà sta nel fatto che non si hanno le parole per descrivere ed esprimersi adeguatamente. Vengono adottate forme diverse per esprimersi: – il long poem(1000 versi) perché per descrivere si devono usare molte parole – il catalogo, elenco – introduzione di vocaboli della lingua locale Assenza di legge sul copyright quindi inizialmente nessun interesse a creare opere nuove perché si potevano copiare direttamente da Londra i più grandi successi. Non c'era molto mercato per gli scrittori locali. Il pubblico coloniale è stretto; l'Inghilterra ha un'atteggiamento di superiorità e questi scrittori sono considerati inferiori. Nascono i primi dizionari di inglese canadese e inglese americano: lingue ibride mutuate da chi ha preceduto gli inglesi nella colonizzazione (spagnoli e francesi). Dal 1860: gli inglesi che vivono stabilmente in Canada vengono premiati con il “dominion”, una certa autonomia/ statuto speciale, anche se la regina ufficialmente è quella inglese. Trasformazioni anche letterarie: Sangster inventa il sonetto sangsteriano, allontanandosi dal long poem perché ormai si sta acquistando un linguaggio più conciso. Poeti della confederazione: da un lato una poesia che esalta queste trasformazioni politiche, dall'altro una poesia che continua a rivolgersi al landscape. Inizia la colonizzazione delle praterie: sono spazi aperti illimitati che creano ansia, non si hanno punti di riferimento ed è impossibile importare il modello europeo. Un sostanziale cambiamento avviene negli anni 20 del 900 quando iniziano a penetrare le influenze dello sperimentalismo europeo e nordamericano. La svolta definitiva si ha però con il modernismo che attua una rivoluzione anche in termini geografici: il baricentro culturale si sposta a Montreal; il gruppo di Montreal propone una poesia traditional, catholic and alive, che tenga conto di elementi simbolici, metafisici e cubisti che caratterizzano le nuove istanze moderniste. L'impresa riesce meglio sul piano teorico che quello pratico. Il landscape assume caratteri i una terra desolata, con A.M.Klein il mondo non è più idealizzato, ma restituito alla dimensione reale.Pratt interpreta il landscape come il luogo del quotidiano confronto tra uomo e natura. Il landscape inizia a essere usato in termini di metafora. La small town diviene lo specchio nel quale si riflettono i cambiamenti che il Canada sta vivendo, diviene una forma di difesa dall'esterno in cui l'uomo ricreale condizioni ottimale per la propria esistenza. Negli anni 30 ci sono i primi tentativi di approfondimento psicologico, in seguito alla tensioni crescenti che accompagnano la crisi economica della grande depressione, e la tragedia del conflitto che ha appena sfiorato il Canada; si inizia a spostare l'attenzione sull'ambiente urbano e sulla narrativa di impegno sociale, il tema del rapporto uomo/società nel contesto urbano degradato delle grandi metropoli e c'è una contrapposizione sempre più netta tra campana e città. La figura della donna viene alienata e tema della letteratura degli anni 30 è la dicotomia tra la donna angelica e non. Con gli anni 40 si afferma una nuova forma di survival: al centro della riflessione non è più il contrasto tra Canada e europa,nuovo e vecchio mondo, ma quello tra Canada e Canada, tra una società agricola primitiva e una moderna società industriale La letteratura caraibica Sono il primo luogo in cui arrivano gli europei, e sono esattamente l'opposto d un paradiso terrestre. Sono sempre passati a proprietari diversi proprio perché nessuno le voleva e quindi lingue diverse su ogni isola. L'unica inglese è Jamaica, che comunque è disastrata non ci sono condizioni per lo sviluppo di una letteratura coloniale. Molti scrittori sono inglesi di passaggio In queste colonie lo sviluppo della letteratura è ancora più difficile, per la scarsa alfabetizzazione delle popolazioni e per la diversificazione linguistica. La Nation Language è un incontro tra creole english e gli idiomi africani. A parte l'autobiografia di un ex schiavo africano, Equiano, nel 1789, la letteralizzazione è affidata a autori inglesi. Lewis, dopo la morte del padre si deve recare a visitare i possedimenti e scrive il romanzo gotico The Monk, sulla vita degli schiavi neri. Un altro ibrido letterario è The English in the West Indie di Froude del 1888 che suscita una grossa polemica tra gli abitanti nativi che non si riconoscono nella descrizione e provoca la risposta di J.J. Thomas con Frodatrice, il primo inizio di letteratura nativa, di affermazione di una propria identità, altra da quella costruita dai colonizzatori. Spesso il tema sarà quello dell'esilio e del confronto con il mondo di lingua inglese che evidenzia la loro condizione di subalternità razziale e sociale: se da un lato il contatto con la madrepatria fornisce loro le parole per raccontare la propria esperienza, dall'altro riempie ancora più di nostalgia la divisione dalla patria. L'Australia e La nuova Zelanda L'Australia fu scoperta da James Cook nel 1770; nata come insediamento per galeotti e deportati fu popolata per molti anni da detenuti e soldati britannici. Verso la metà dell'800 cominciarono ad arrivare anche liberi coloni, attratti dalle possibilità che offriva e insieme agli ex galeotti avviarono una violenta colonizzazione causando lo sterminio dei nativi, gli aborigeni. Di conseguenza a prima produzione letteraria locale in lingua inglese avviene ad opera dei primi emigrati. Il primo giornale “the Sidney garzette” fu fondato nel 1803 da George Howe e qui vennero pubblicati i primi racconti che descrivevano la dura vita della colonia e la nostalgia per la terra nativa. Uno dei primi poeti galeotti fu Francis MacNamara: ballate ispirate a quelle irlandesi ma ambientate in quello che viene descritto come l'inferno sulla terra. Anche sul versante narrativo i primi romanzi sono resoconti di vita dura e degradata. Il decennio successivo(1840-50) prima dell gold rush fu importante perché il consolidamento economico permise una fioritura di giornali fondamentali per la circolazione di short stories. Il primo poeta australiano di rilievo è Charles Harpur e con lui si assiste a un mutamento generazionale di scrittori che essendo ormai nativi australiani si pongono in rapporto diretto e dialogico con il paese. Si forma un primo modello poetico australiano che ingloba la tradizione inglese e la trasforma radicandola nel nuovo territorio, di cui il bush diventa elemento onnipresente.Gli anni della corsa all'oro aumentarono le migrazioni e quindi gli scambi letterari. Questo ritrovato vigore tematico e espressivo porta al proliferare di piccoli teatri che iniziano a mette in scena esclusivamente testi di autori canadesi. Il fenomeno è accompagnato dagli anni 60 dalla nascita di case editrici specializzate che permettono di individuare nel documentary drama, costruito intorno a fatti di cronaca, e nel conventionl realism, ripropone elementi della storia passata per un analisi della società contemporanea, un identità che si va delineando. In questo teatro emergente si trovano anche scrittrici femministe che si concentrano sulle grandi problematiche femminili. Australia e Nuova Zelanda Assistiamo a un processo pressoché analogo. Dagli anni 50 con la guerra di corea la letteratura cerca di uscire dal “modernismo marcato” prendendo due direzioni: quella di un impegno più maturo, distaccato dalla mistica del bush e da altre caratteristiche auto-isolanti con una votazione internazionale, dall'altro quella della produzione aborigena. Alla prima categoria appartengono Wright , che rispecchia nella sua poesia il senso di colpa e la denuncia della colonizzazione e dove la terra diventa inscape, un luogo interiore,e White, che percorre un viaggio sempre più all'interno dell'uomo. Nell'ambito di una poesia che ingenerale del dopoguerra sembra ripiegarsi su s Tessa E farsi imitativa dei modelli americani troviamo un gran numero si scrittori. Infine anche in Australia troviamo un fioritura del teatro. La letteratura aborigena le cui origini sono agli inizi dell'800, entra a far parte di quella australiana nel 1964 con We Are Going di Oodgeroo Noonuccal e Colin Johnson che pongono davanti a tutti nella lingua dei colonizzatori il proprio destino fatto di violenze sfruttamento e perdita dell'identità. La presa di coscienza della propria condizione, il desiderio di comunicarlo al mondo e l'inserimento all'interno della società conferiscono a questa lettura una dimensione nuova. Africa Il punto di partenza della letteratura sudafricana inglese p The story of an African Farm di Schreiner,1883, il cui viene affrontato il tema della condizione della donna nella società coloniale lasciando sullo sfondo problematiche politiche e sociali. Solo negli anni 30 gli scrittori inizieranno a occuparsi dell'apartheid. La nascita della letteratura africana post coloniale si fa risalire a Albert Achebe e al suo primo romanzo Things Fall Apart. Ancora più della narrativa la poesia africana in lingua inglese è caratterizzata dalla sperimentazione stilistica e linguistica e della contaminazione britannica. Caraibi la narrativa post coloniale dei Caraibi nasce negli anni'50 grazie a un gruppo di scrittori, tra cui Naipul,di provenienza diversa che si ritrovano a Londra per studiare. sono accomunati oltre che dalla lingue,dal tema dell'esilio e dalla ricerca dell'identità dalla necessità non solo di misurasi con la seconda patria ma di servirsene per riappropriarsi della propria cultura. A detta di molti Naipul è lo scrittore più significativo dei Caraibi: nato a Trinidad, di origini indiane, scrive in inglese e parla della comunità indiana che vive sull'isola, aprendo un universo di emarginazione e mancanza di modelli culturali, critica nei confronti della società borghese e affermazione del riscatto. Le persone caraibiche più “intelligenti”andavano a studiare in Inghilterra o Canada Tutta questa situazione frammentaria trova un unità nella Nation Language. Nella poesia la tendenza alla sperimentazione si fa più marcata, sia per la tradizione orale sia per l'uso di altri “inglesi”, per l'uso ritmico della musica: lo dimostrano Harris, Dabydeen. Discorso apparte per Walcott, nobel nel 92. India L'india è il luogo che meglio incarna la fase più recente del writing back, di Salman Rushdie e altri scrittori della diaspora che ci restituiscono un ritratto dell'india liberata dalle sovrastrutture occidentali e facendo compiere alla lingua inglese una rivoluzione. Emblematico del cambiamento è anche il fiorire di una scrittura al femminile, incentrata sulla condizione della donna. La poesia non è meno importante, è alternativa a quella tradizionale in lingua indiana. Tutto questo costituisce il sostrato da cui nasce The Midnight's Children di Salman Rushdie nel 1981, capolavoro di questa fase della narrativa indiana. Rushdie è uno scrittore di origini pakistane, colpito dalla Fatwa, ovvero la condanna a morte del suo autore, per la pubblicazione di “versetti Satanici” del 1988, accusato di bestemmia, e si è quindi rifugiato in Inghilterra. Il romanzo che segue il poco apprezzato Grimus è scritto in uno stile che amalgama il mito e la fantasia con la vita reale. È la storia di un bambino nato alla mezzanotte del 15 agosto 1947,all'indipendenza. Lui per gli scrittori successivi costituisce un modello ma anche un limite, un punto di arrivo difficile da eguagliare. Letteratura della diaspora indiana: molti di questi scrittori lasciano l'india per l'Inghilterra o il Canada, questa letteratura parla dell'india anche se gli autori hanno fatto altre scelte LETTERATURE EBRAICHE DI LINGUA INGLESE letterature ebraiche di lingua inglese (inglese, americana e canadese). In particolare, verranno analizzati Israel Zangwill per la letteratura inglese, A. Cahan, I.B. Singer, C. Ozick per la letteratura americana e A.M. Klein per la letteratura canadese. Graduale impoverimento dell'europa nel corso dell'800 che porta a una maggiore mobilità. Nell'europa settentrionale-orientale questo processo colpisce in particolare gli ebrei. Gli ebrei sono sempre stati un popolo molto chiuso, si considerano “il popolo eletto”, superiori agli altri. Inizialmente erano poche tribù nomadi che vivevano in Palestina. Le 613 mitzvot sono i 613 precetti che un ebreo deve seguire. Alcune non sono regole religiose ma sanitarie, la religione è lo strumento per imporle. Kosher significa “ammesso” e si riferisce al cibo. La carne di maiale è vietata perché a 40° fa male. L'alcol è proibito perché bere vodka con 40 gradi è una follia. Il pane azimo perché non avevano forni, solo acqua e farina e nemmeno il tempo per lievitare quindi lo mettono sulle pietre e si cuoce da solo. Anche la circoncisione è per motivi igenici. Tutto questo diventa pratica tradizionale e costituisce un identità. Non c'è mediazione tra uomo e dio, il rapporto è personale. Il rabbino è uno studioso delle scritture non un prete, non celebra. Nel momento in cui gli ebrei iniziano a disperdersi nel mondo non parlano più la loro lingua ma questa rimane come lingua della religione. In tutto questo rimangono molto chiusi, ovunque vanno incontrano dei problemi e creano situazioni difficili. Al seguito dei normanni arrivano anche in Inghilterra Sono molto ricchi e vengono mal visti dagli altri nobili: accusati di uccidere i bambini per fare il pane azimo. Nel 1192 c'è l'espulsione degli ebrei dall'Inghilterra e si trasferiscono anche più a nord. Gli ebrei Aschenazi(della Germania) perdono le caratteristiche degli ebrei sefarditi(spagnoli)e assumono quelle che oggi sono le caratteristiche degli ebrei ortodossi. Parlano un dialetto tedesco traslitterato in ebraico: yiddish. Anche in Germania hanno problemi e all'inizio del '700 vanno in Polonia. Pale of Settlement: zona al confine tra Polonia e russia. Vengono messi in questi villaggi popolati solo da ebrei: comunità autosufficienti dove si parla Yiddish, anche se la lingua della religione rimane l'ebraico. Sulla fine dell'800 iniziano i Pogrom che porteranno alla fuga dalla zona di residenza verso il nuovo mondo: Montreal, Chicago e New York. Arrivano tutti questi ebrei che non parlano inglese e vanno a “ghettizzarsi”, qui però sono a stretto contatto con i locali. Questi in termini letterari produce: prima una serie d scrittori che raccontano l'immigrazione degli ebrei a New York o Montreal . Inizia all'interno dell'ebraismo un processo che porta alcuni ad assimilare la nuova cultura distaccandosi dalla tradizione: ebraismo riformato. Iniziano a scrivere in inglese adottando tecniche ibride come nei Caraibi, usando anche termini yiddish. In America oltre che nel mondo economico acquisiscono il predominio sul mondo dello spettacolo con la tradizione teatrale Yiddish. Nasce Broadway: per gli ebrei e gestito da ebrei. Tutto questo in America porta al massimo sviluppo di una letteratura ebraica nel secondo dopoguerra: Malamood, Bellow,Roth costruiranno una letteratura che parla degli ebrei in America mettendo in discussione anche alcune caratteristiche degli ebrei. Professor Gebbia, cosa accomuna il beat alla letteratura ebraica, al crudo fantastico di Poe e a Shakespeare? La letteratura inglese in senso lato, e intendo le letterature che poi dalla letteratura inglese sono nate (canadese, americane, coloniali e post-coloniali) hanno tutte un comune denominatore e sono tutte legate da un filo rosso, nel senso che abbiamo assistito ad uno sviluppo paradigmatico di tutte queste letterature; niente è a caso e niente nasce dal nulla. Noi dobbiamo considerare che a partire da Shakespeare in poi alcune tematiche ricorrono frequentemente, come la sperimentazione. Shakespeare fa una sperimentazione in due direzioni. In primis linguistica, poiché in Inghilterra l’inglese non esisteva, c’erano solo il francese ed il latino, in quanto prende una lingua popolare non scritta e la trasforma in una lingua orale che è quella del teatro. La seconda è la sperimentazione del teatro come medium, che viene utilizzato per l’informazione popolare in quanto aveva una funzione (detto in maniera riduttiva) che oggi hanno i giornali e la televisione. Quindi il teatro shakespeariano è anzitutto teatro e non letteratura, e poi è un teatro che utilizza molte metafore, perché chiaramente non si poteva parlare apertamente. Il pubblico però immediatamente si rendeva conto dell’argomento contemporaneo che veniva affrontato durante lo spettacolo. Questo permetteva una diffusione a livello di storia, politica, pettegolezzo, fatti di corte, e così via. Questa è la rivoluzione rispetto ad un teatro precedente che invece era un teatro rinascimentale di puro intrattenimento di corte, adoperando maschere e riproduzione di tornei cavallereschi. L’innovazione è in questa idea di portare sulla scena la vita quotidiana e soprattutto una lingua che ancora non esisteva. Da allora in poi tutta la letteratura inglese e poi di conseguenza quella americana, canadese, australiana, anglo-indiana e per ultima africana, hanno seguito sempre questo modello. Quindi in ogni caso sono tutte legate. Pensando al cinema, quest’anno io ho fatto un modulo sulle versioni infedeli di Shakespeare. Così si prende il cinema americano nei generi più disparati come anche il western in cui c’è Shakespeare, con la trama riprodotta in un contesto e in un ambiente diverso. Poe viene fuori come una reazione alla letteratura puritana in quanto è il primo autore non puritano della storia della letteratura americana. Però Poe è un autore di formazione europea, pur non essendosi mai mosso dall’America. Quindi sviluppa il gotico, che è alla base dei suoi scritti, utilizzando, e questa è un’altra forma di sperimentazione, la forma racconto. Hawthorne, che è più o meno contemporaneo. Entrambi vanno a riprendere il gotico, il problema del doppio e del faustismo, tutte tematiche presenti all’interno della letteratura romantica europea. Però tutti e due poi si muovono nella direzione di arrivare al romanzo e soprattutto di inserire un contesto e una storia americana all’interno di una struttura che americana non era. In seguito Poe muore prematuramente e Hawthorne scrive il primo grande romanzo della letteratura americana che è La Lettera Scarlatta. Anche in questo c’è grande sperimentazione perché entrambi devono muoversi in modo da impedire di essere censurati, poiché i puritani non ammettevano la letteratura, considerandola un prodotto del demonio. Poe da una parte deve inventare storie fantastiche pur non avendo grossi problemi coi puritani, invece Hawthorne ce li aveva e doveva contrabbandare tutto come niente altro che una ricostruzione della storia; quindi fatti realmente accaduti e dimostrati anche qui utilizzando un linguaggio che è nuovo rispetto alla prosa puritana. Un linguaggio che deve essere altamente metaforico da una parte e simbolico dall’altra, proprio perché, come nel teatro di Shakespeare, non si può raccontare la verità nuda e cruda e quindi c’è bisogno di fare un lavoro di sperimentazione. I beat fanno la stessa cosa in un momento di grande crisi. Tutti gli esempi citati nascono da grandi momenti di crisi. L’errore che noi facciamo nell’impostazione del discorso letterario è che ogni tanto parliamo di avanguardie come se fossero una caratteristica soltanto del ’900. In realtà le avanguardie sono sempre esistite. Nel momento di crisi c’è un gruppo di scrittori e di autori i quali tentano di sovvertire un ordine costituito a livello formale, linguistico o argomentativo. Quindi si lega tutto, anche il noir e il vittoriano sono tutte una conseguenza, cioè tematiche che vengono riprese e poi attualizzate. Il romanzo vittoriano che cos’è essenzialmente se non un gotico che però viene rivisto e rifiltrato attraverso le scoperte del positivismo e della scienza? La letteratura è sempre la stessa, il modello occidentale è quello che ci ha dato l’antico testamento, perciò le trame sono le stesse da milioni di anni. Il nostro modello letterario non può essere altrimenti, è chiaro che di volta in volta viene riverniciato. Quale letteratura nazionale si presenta come la più completa sotto il profilo di istanze non solo letterarie ma anche politiche, sociali e religiose? Quale insomma, la letteratura che ha arricchito di più ed ha funzionato da modello per le culture dei vari continenti più che essere arricchita e “modellata” da essi? Senza ombra di dubbio quella inglese. Anche qui torniamo un po’ al discorso che facevamo prima. Oggi la critica letteraria deve sopravvivere e la sua sopravvivenza è fondata su delle “invenzioni”. Arriva un periodo in cui appunto gli storici della letteratura danno delle definizioni campate per aria perché in realtà sono un tentativo di creare dei contenitori all’interno dei quali noi mettiamo quello che avviene in un determinato periodo storico sotto particolari condizioni politiche, sociali etc. Però gli autori secondo me, anche quelli ascritti ad un determinato movimento, ne sono parzialmente consapevoli: l’autore fondamentalmente è un essere individuale. È difficile riuscire ad avere delle vere e proprie scuole di pensiero, almeno in letteratura. Possono essere accostati degli autori quando però in verità dei movimenti organici non esistono, o almeno nel mondo anglo-sassone e ancor di più in quello anglo-americano perché lì l’individualismo è