Scarica Manuale di letteratura e cultura inglese L.M Crisafulli e più Dispense in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Parte prima La storia della Gran bretagna nel medioevo è caratterizzata da numerose invasioni e da scontri e incontri di etnie e culture→ ciò portò alla compresenza di più lingue nello stesso territorio che contribuirono alla formazione della lingua nazionale. Nel 410 le ultime guarnigioni romane abbandonarono l’isola e i Britanni (popolazione celtica che risiedeva nella parte centrale e meridionale) dovettero contrastare gli invasori che provenivano dalla Scozia settentrionale. Secondo il Venerabile beda i britanni fecero appello ai sassoni (di origine germanica) che vennero seguiti da Angli e Iuti che presero possesso dell'isola a partire del 450 circa, confinando la popolazione locale ai margini e sulle isole. Gli invasori anglo-sassoni parlavano una lingua di origine germanica che in assenza della popolazione locale si sviluppò indipendentemente dal celtico e dal latino, dando origine all'anglosassone o Old English→ prime opere della letteratura inglese Non si ebbe alcun cambiamento con le invasioni danesi fino al 1066, con la conquista normanna, e la sconfitta dell’ultimo sassone Harold II a Hastings ad opera di William the Conqueror. I normanni provenivano dalla normandia (stanziati già nel X secolo) parlavano una varietà del francese, il franco normanno. Una volta arrivati sul suolo britannico rimasero legati alla proprie origini sia sul piano politico che amministrativo, importando la gestione di stampo feudale tra aristocrazia e sudditi, ma anche la lingua e la cultura. Così la lingua cortigiana ufficiale e politica divenne il franco-normanno, mentre, quello della chiesa e dalla cultura alta il latino. Gli abitanti originari sottoposti al dominio straniero continuavano ad utilizzare l’anglo-sassone. L’old English subì comunque gli effetti della vicinanza francese trasformandosi in una lingua composita, in cui sono evidenti le radici germaniche e gli influssi neolatini→ divenne così il Middle English. L’oscillazione tra mondo germanico e neolatino caratterizzò la letteratura inglese nel suo forte ibridismo, marchio distintivo , che portò alla rielaborazione e adattamento alla esigenze del pubblico locale per permettere la trasmissione di messaggi specifici e contingenti. La storia politica e sociale tardo medievale ebbe conseguenze importanti nel peso sociale della classe media che diede alla letteratura lineamenti autonomi. Geoffrey Chaucer (1343-400) eleggeva come protagonisti delle sue novelle pellegrini appartenenti alla fascia media scegliendo per ognuno di loro la storia più adatta e verosimile attraverso adeguate modalità espressive e un linguaggio appropriato. *nel 300,il mercato del lavoro mutò, a seguito della peste che decimò le forze lavorative maschili, tanto che uno dei protagonisti + brillanti e originali, è proprio una donna la “wife of Bath” , donna dal carattere e dall’energia senza pari, capace di proseguire in autonomia l'attività da drappiera ereditata da uno dei suoi numerosi mariti . La letteratura inglese medievale è un fenomeno complesso e polifonico nella forma e nei suoi contenuti, dove la cultura ecclesiastica ha compiuto un’opera di livellamento minore rispetto a quanto si pensi. è, invece, necessario considerare le influenze delle altre letterature, che hanno prodotto una letteratura originale attraverso l’appropriazione e la rielaborazione. Ricordiamo che le opere si collocano a cavallo tra produzione orale e scritta dove la conoscenza assumeva un ruolo fondamentale. I testi sono in maggior parte anonimi, in una sola redazione di qualche secolo più tarda, influenzata dal dialetto degli scribi rendendo difficile la collocazione geografica e un’attribuzione cronologica precisa rendendo impossibile una critica sulla modalità di produzione e fruizione. è possibile solo un’analisi comparata tra testi che sembrano essere dei tasselli tutti ugualmente significativi di uno stesso mosaico. Inoltre, la soppressione dei monasteri tra 1525 e 1539 impone la chiusura dei luoghi dove era possibile riprodurre e conservare i testi, riducendo il numero di opere tramandate. Anche un recupero improvviso potrebbe modificare le nostre attuali convinzioni. la storia della letteratura inglese è stata ricostruita sulla base di documentazione frammentaria e casuale, recuperata e ripristinata in contesti culturali differenti. il Medievalismo romantico in Inghilterra si assunse il compito di svolgere una ricerca delle origini seguendo una continuità delle tradizioni autoctone, compiendo un lavoro prezioso che portò al recupero di materiali e opere appartenenti alla cultura popolare (e quindi di difficile trasmissione)- hanno però emendato e rivisitato tali opere sulla base della propria percezione del Medioevo (riducendo il divario tra uniformità e staticità del mondo medievale e la vitalità e multiformità romantica). La convinzione di poter ricostruire le proprie tradizioni senza una documentazione certa ha portato a colmare ogni lacuna attraverso la fantasia, cercando di ricostruire la forma originaria delle opere correggendo, completando e semplificando o sostituendo con testi di invenzione→ ciò era funzionale all’affermazione del proprio assunto. L'intervento romantico ha influenzato gli studiosi vittoriani e filologi novecenteschi nella ricezione della letteratura medievale, giungendo anche ai nostri giorni Da beowulf a Malory 1. La letteratura in Old English La cultura anglosassone si espanse in primo luogo nelle regioni del nord, in particolare, a York, per poi essere soffocata dalle invasioni danesi fino a che re Alfred creò un nuovo centro culturale nel Wessex. Quasi tutti i poemi anglosassoni che possediamo sono giunti in 4 manoscritti e copie del X secolo: 1. Cotton Vitellius A 15 2. Exeter Book 3. Vercelli Book 4. Junius XI Il metro allitterativo e l’uso di un linguaggio fortemente formulaico sono caratteristiche formali della poesia in Old English. Beowulf→ è un poema di 3182 versi che presenta tali caratteristiche ed è l’unico esemplare della produzione eroica del suo tempo. Composto probabilmente all’inizio del VII secolo da un poeta della Northumbria o della Mercia, giunto a noi in redazione tarda, fatta risalire all’anno 1000 → nel dialetto del Wessex in un solo manoscritto . Sir Gawain and the Green Knight→ è prova del processo di appropriazione e rielaborazione del genere, riconducibile all’ultimo quarto del 14esimo secolo, l’opera è composta nel dialetto dei Midlands occidentali ma non si conosce l’identità del suo autore o chi lo ha commissionato. Giunto a noi in un solo manoscritto dove si trova vicino a 3 poemetti di stampo religioso → Pearl, Cleanness, Patience- probabilmente a mano di uno stesso autore “Gawain poet”. Composto probabilmente presso la corte del nord, indipendente dal potere centrale londinese. Adotta il verso allitterativo della tradizione anglosassone accostandosi al verso rimato di stampo francese. La materia appartiene al ciclo bretone → Sir Gawain è il nipote di re artù con il quale condivide una vita brillante e piacevole in una corte raffinata - fino a quando non deve difenderne l’onore combattendo con un cavaliere di dimensioni spropositate e di colore verde. Il duello è insolito: il cavaliere verde invita il cavaliere arturiano a staccargli con un colpo netto la testa, che raccoglie da terra e porta via con sé, dopo aver invitato Gawain a riprendersi il colpo di lì ad un anno. l’anno seguente Gawain muore verso il nord dell'Inghilterra compiendo un percorso facilmente ricostruibile, alla ricerca della cappella verde (luogo della sfida) nel corso del viaggio viene ospitato per tre giorni nel castello di un certo Sir Bertilak che lo invita a un ulteriore gioco→ uno scambio serale del bottino ottenuto nella giornata Mentre Gawain deve donare tutti i proventi delle battute di caccia del cavaliere, a questi può che dare solo i baci che ottiene dalla moglie del suo ospite. A fine della terza giornata gli nasconde il dono di una cintura verde che conferisce invulnerabilità. Una volta sul luogo del duello Gawain scopre che il cavaliere verde è SIr Bertilak trasformato dalla fata morgana, il quale gli infligge un colpo leggero e permanente sul collo come riprovero perenne dell’atto di viltà. i fattori che testimoniano l’incontro del mondo cavalleresco di tradizione cortese e continentale con il folktale popolare e celtica sono: - le caratteristiche soprannaturali che richiamano il mondo naturale dello sfidante di Gawain - il rinnovamento della tradizione del beheading game - il ciclo annuale come tempo della storia è interessante la scelta dell’autore che colloca una vicenda di un passato mitico (origine della nazione inglese ricondotta allo sbarco di enea sulla costa italiana) in una Inghileterra identificabile facilmente e con dettagli contemporanei→come prova della volontà di attualizzare il romanzo cavalleresco e rintracciare una mitologia delle origini della propria nazione nella tradizione classica continentale. Non sappiamo se la materia fosse già presente in un romanzo perduto ma la trama coinvolgente e l’alternanza e intreccio dei vari motivi nella conclusione sono attribuibili al “Gawain poet”. l’autore ha accolto la lezione formale del romanzo cortese francese e tracciando un grande affresco sulla vita della nobiltà medievale (opera aristocratica) staccandosi, però, dal suo modello accostando al piano di lettura superficiale (invito a godersi l’avventura) un livello profondo (implica una valutazione morale). la finalità ETICO-DIDATTICA è sottolineata dall’accostamento del manoscritto (sir gawain and the green knight) a 3 poemetti di stampo religioso. Cleanness narra del diluvio universale e della caduta di babilonia e Patience riferisce la storia biblica di Giona, Pearl è un esempio di dream poem (genere che descrive una visione vissuta come sogno dal narratore). in Pearl → (fonte ritrovabile nell’Olympia di Boccaccio) il poeta narra, in versi combinati tra allitterazione e rima, di essersi addormentato e di aver avuto una visione di una fanciulla al di là del fiume, oltre cui vi è il Paradiso. Il poeta cerca di raggiungerla ma facendo così cade nel fiume e si risveglia. Il dream poem si fonde con varie tradizioni: l’ambiente di stampo cortese si mescola con il sogno di stampo classico e con la visione cristiana di Gerusalemme celeste. Il maggior esempio di dream poem in middle english è The VIsion of Piers Plowman di William Langland, pervenuto in 3 redazioni diverse risalenti tra gli anni tra 1370 e 1390. La narrazione racconta di come il poeta si sia addormentato e si ritrovi nel mezzo di una schiera di persone in una piana tra la torre della Verità e la segreta del Male. Vi è una ambientazione allegorica ma il racconto si basa su dettagli concreti e attuali. La composizione della folla (baroni, borghesi e contadini) propone rappresentanti di numerosi mestieri e arti come una folla che richiama il gruppo di pellegrini nelle novelle di Geoffrey Chaucer The Canterbury Tales. 3. Geoffrey Chaucer e le origini della letteratura inglese moderna Nato a Londra intorno al 134o, rappresenta la borghesia che stava assumendo sempre + importanza in quegli anni. Figlio di un mercante di vini divenne paggio presso la corte di Edward III, fece parte delle truppe inglesi che combatterono in Francia nel 1359 in una delle schermaglie della guerra dei Cent’anni. Sposò una dama di corte della regina, di nome Philippa. Godette del favore del duca di Lancaster John of Gaunt , per la morte della cui moglie scrisse The Book of Duchess nel 1369. La letteratura per egli non era la principale professione, ebbe una vita molto attiva colma di incarichi commerciali e diplomatici che gli consentirono di compiere viaggi e missioni in Europa, da cui tornava portando manoscritti delle letterature che lì conosceva. Solo durante la vecchiaia (morte nel 1400) rallentò la sua attività per dedicarsi alla letteratura. Come John Gower (che scrisse opere in latino, francese e inglese) egli recepì le diverse tradizioni letterarie antecedenti, riconoscendone l’autoritas ma rielaborandole e adattandole ai tempi . Egli affiancò la lezione degli antichi con la conoscenza dei contemporanei francesi e italiani. Si deve a lui il fatto che il dialetto londinese diventasse la lingua ufficiale della letteratura inglese. Chaucer operò in numerosi generi della letteratura del suo tempo portandoli alla massima elaborazione e sviluppo. Nel Book of duchess propone l’espediente del sonno con l'uso di ottonari a rima baciata (metro tipico del romanzo francese), espediente che è presente in the house of fame (opera di stampo tipicamente medievale) → mostrando una conoscenza elevata dei classici e della letteratura italiana , stesso espediente che compare nuovamente nell’opera matura the Parliament of Fowles. l’opera tarda The legend of God ha una struttura medievale composta da prologo e 9 leggende in pentapodie giambiche a rima baciata → verso che compare anche in The canterbury tales Al genere del romance dedica Troilus and Criseyde (deriva dal filostrato di Boccaccio con prestiti a Benoit a guido delle colonne e spunti da Boezio e Dante) → mostrando la capacità dell’autore di fondere fonti diverse in un’opera originale. Egli seguì fedelmente Boccaccio, aggiungendo circa 2.000 versi dedicati al travaglio psicologico e morale dei personaggi, attribuendo a ogni personaggio un proprio eloquio e una propria gestualità (uno dei caratteri distintivi dell’opera maggiore) Nel filostrato il narratore coincide con il protagonista mentre in Chaucer è una figura esterna di cui il lettore percepisce una continua presenza. *come in The Canterbury Tales il narratore comunica direttamente con il lettore condividendo con lui una difficoltà nel trattare la materia come l’amore, della quale non ha esperienza personale e sollecitandone la comprensione. The Canterbury Tales: si basano su un impianto apparentemente non innovativo→ la cornice (Decameron di Boccaccio) che racchiude una serie di racconti. Il pretesto è qui offerto da un gruppo di 28 pellegrini che si ritrovano presso il Tabard Inn di Southwark, sulla riva del Tamigi , per compiere un pellegrinaggio verso Canterbury dove renderanno omaggio alla tomba del martire Thomas Becket. L’oste della taverna decide di unirsi alla compagnia e per ingannare il tempo durante il viaggio propone un certame letterario→ i partecipanti dovranno narrare 2 novelle all’andata e due al ritorno e una cena al momento del ritorno premierà colui che avrà narrato il racconto migliore. La raccolta, però, non venne mai completata e presumibilmente alcuni dei racconti che compaiono nei manoscritti dell’opera riconducibili al XV secolo erano già stati scritti prima che Chaucer ne percepisse l’impianto. Il narratore si unisce a sua volta ai pellegrini e nel General Prologue li presenta al lettore uno ad uno così come gli sono apparsi durante la prima sera trascorsa assieme al Tabard ,dichiarandone lo stato sociale e descrivendo l'abbigliamento e l'atteggiamento. L’alter ego dell'autore è del tutto dissimile ad esso, proponendosi come una persona timida e poco dotata, la cui scarsa abilità letteraria gli consente di riferire parola per parola e in modo La storia della Bibbia appare come riscritta in un affresco comico. Esemplare è il dramma Second Shepards’ Play (appartenente al ciclo Wakefield) che accosta alla drammatizzazione della natività l’aggiunta di una vicenda popolare: Mak, un pastore furbo quanto spiantato, ruba ai propri compagni di sventura, sottoposti al gelo e alla carestia dell'inverno nella brughiera del Lincolnshire, una pecora nascondendola in una culla, cercando di farla passare un figlio deforme appena nato (moglie Gill). I pastori derubati scoprono l’inganno e puniscono Mak attraverso un rituale pagano facendolo saltare in un lenzuolo per cacciare il demone che alberga in lui. il collegamento del sottotesto con il testo della natività è un riferimento a una culla e a una nascita e alla netta contrapposizione tra la demonicità della nascita fittizia creata da Mak e la sacralità della nascita vera a Betlemme. Le rappresentazioni dei drammi biblici potevano svolgersi secondo due modalità: 1. la rappresentazione su pageant o carri→ che si muovevano per le strade della città e si arrestano nei luoghi deputati alla rappresentazione necessitava di AZIONI STATICHE CONTENIBILI IN SPAZI LIMITATI e di plays compiuti in se stessi- Il livello del carro rappresentava il mondo terreno, una struttura sopraelevata il mondo celeste, mentre i personaggi infernali precipitavano e si muovevano nello spazio inferiore che coincideva con il terreno 2. l’allestimento dello spettacolo in uno spazio fisso di forma circolare “in the round” (adottata dal Ludus Convertire e probabilmente dal ciclo di Wakefield) consentiva una maggiore mobilità degli attori e offriva la possibilità di collocare azioni temporanee in spazi diversi. Il pubblico circondava i luoghi dell’azione e interagiva con gli attori. I plays si susseguivano senza soluzione di continuità → maggiore coesione testuale tra una scena ed un’altra e una struttura compatta all’interno del ciclo Alla forma e distribuzione dello spazio scenico del theater in the round Alla simbologia degli spazi del teatro su carri sarà debitore il futuro teatro elisabettiano. 5. The book of Margery kempe e le Paston Letters L’interesse per la microstoria, sviluppatosi negli ultimi decenni del 900, ha portato alla luce documenti non inclusi tra la storiografia ufficiale. In Inghilterra 2 opere testimoniano l’organizzazione sociale, la condizione femminile, l’istruzione e il livello della literacy nelle diverse fasce sociali nel 15esimo secolo: - il diario di Margery Kempe→ donna del Norfolk, devota dai molteplici coinvolgimenti mondani e con un passato da imprenditrice nell’impresa familiare - l’epistolario della famiglia paston→testimonianza della concretezza nel raccontare il quotidiano (tipico della letteratura inglese) The book of Margery kempe: è classificato da alcuni critici come la prima autobiografia inglese, è suddiviso in 2 parti asimmetriche: la 1^ → ha come tema principale la conversione di Margery e la narrazione dei suoi pellegrinaggi la 2^ → si concentra sulla conversione del figlio e sull’ultimo viaggio compiuto con la nuora dopo la morte di quest'ultimo. ↘suddivisione che si deve a un processo di scrittura particolare. MArgery è illetterata, per questo si serve di uno scrivano, la cui morte avviene prima di completare l’opera, inducendola a fare ricorso a un secondo redattore. La differenza è notevole: la prima parte è ricca di dettagli che descrivono in maniera peculiare le visioni della protagonista e le sue crisi mistiche, la seconda ha un ritmo rapido che si conclude con l’elenco delle preghiere che la donna è solita recitare. Il filtro maschile assume un ruolo importante: da un lato (a causa del suo analfabetismo) non le consentiva di scrivere, dall’altro la mediazione dello scriba garantiva ai lettori la veridicità della narrazione. Nel proemio il diario viene specificato che lo scopo del libro è quello di celebrare le opere del signore e di dare testimonianza di come egli abbia consentito a una povera peccatrice di redimersi (consapevole ricerca di un pubblico a cui trasmettere un messaggio attraverso l’opera) La famiglia Paston rappresenta un campione perfetto delle condizioni di vita nel tardo medioevo di una famiglia originaria del Norfolk e appartenente alla gentry. La collezione comprende + di 1.000 testimonianze tra lettere cere e documenti giuridici del 15esimo secolo, molti scritti dai membri della famiglia o a loro diretti. le lettere trattano di affari privati e pubblici e sono ricche di informazioni che riguardano i modi di vita, prassi giuridica e comportamenti ricorrenti a cui vengono aggiunti fatti storici contemporanei. Accanto ai problemi pratici troviamo anche sentimenti dei Paston e affari familiari privati (visite, educazione dei figli, gravidanze e lutti). 6. Thomas Malory La morte Darthur ampia e articolata arturiade composta a londra nella seconda metà del 400 da “Sir Thomas Maleoré Knyght” (come egli stesso si firma a fine opera) raccoglie in una sola narrazione in prosa numerosi episodi incentrati sulle figure di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, di cui tratta di avventure cavalleresche compiute per contribuire all’onore del sovrano e della compagnia e le vicende private (imprese foriere di gloria terrena e le imprese celesti- tra cui la ricerca del sacro Graal). Le vicende vengono distribuite secondo un ordine cronologico preciso (dall’ascesa al trono di Artù, celebrazione delle sue conquiste, la fase massima del suo regno per esaurirsi con il resoconto dei tradimenti e delle rivalità nella tavola rotonda fino al crollo della società) Alle vicende dei cavalieri arturiani Malory accosta la storia del cavaliere di Cornovaglia Tristano e della sua amata Isotta (la cui presenza a corte coincide con il momento di massimo splendore del regno). La morte di darthur esemplifica la complessità delle trasformazioni culturali che caratterizzano la transizione dal medioevo all’epoca moderna in Inghilterra. Il cui autore era esponente della piccola nobiltà inglese e rappresentante parlamentare per la contea di Warwick, Malory nato verso la fine della guerra dei 100 anni e vissuto durante la guerra delle due rose, viene travolto da tale conflitto per un ipotetico cambio di fronte e concluse la sua vita in prigione (dove compose la sua unica opera). È possibile che la sua onerosa impresa letteraria gli venisse suggerita dall’esigenza di narrare in inglese una vicenda che facesse appello alla vecchia aristocrazia inglese (confusa dal corso degli eventi) ma anche alla nuova classe gentilizia. → Crisi dei principi di diritto dinastico. significative sono anche le modalità di diffusione dell’opera: - manoscritta per una fruizione collettiva e una lettura ad alta voce→ privilegio per il riassunto e per la ripetizione (raggiunse il pubblico nella versione a stampa). La morte Darthur vide le stampe il 31 luglio del 1485 nella tipografia di William Caxton a Westminster. Il testo era preceduto da una prefazione di Caxton che la descriveva come un’opera priva di consistenza storica ma di piacevole lettura, dedicata a un pubblico colto che sarebbe stato in grado di cogliere l’intento didattico in essa sotteso. Unica versione conosciuta fino a quando, nel 1934, venne ritrovato a Winchester un manoscritto che differiva da quello diffuso da Caxton. Dal confronto delle 2 versioni risulta chiaro come egli avesse modificato lo stile per adattarlo alla fruizione individuale mediante lettura, eliminando la struttura paratattica e intervenendo sulla sintassi, sulla grammatica e sulla punteggiatura. Decise inoltre di tagliare le descrizioni di battaglie e di duelli e di affiancare vocaboli di derivazione francese a quelli anglosassoni dell’autore per sottolineare le fonti francesi dell’opera riportandola a un contesto letterario meno popolare. ● Approccio alla scrittura dell’opera da parte di Malory→il riferimento a una sola fonte francese che egli sta passivamente traducendo rivela la necessità di affidarsi a una auctoritas di stampo medievale- mentre- le ricerche delle fonti hanno dimostrato che fece uso di diverse versioni delle storie arturiane in lingua inglese. Egli non selezionò una sola versione ma si attenne a verità parziali provenienti da diverse rielaborazioni spesso in contraddizione tra loro. Il processo di riscrittura rivela la sua consapevolezza del cambiamento dei tempi e della trasformazione di mentalità. Grazie alle sue contaminazioni la versione non suona come una ripresa nostalgica della letteratura del passato ma diventa lo specchio della sua epoca. L’interesse primo del revival arturiano stava nell’esaltazione della nazione e nella difesa del suolo britannico, il cui interesse era confrontare il passato e presente per sottolineare le somiglianze e le differenze implicite nella transizione verso nuove situazioni sociali e politiche, Malory fa dei cavalieri personaggi concreti e articolati meno soggetti al destino e + capaci di farsi artefici della propria sorte - anche se i tragici eventi della tavola rotonda appaiono storicamente determinati e incontestabili. Anche la rielaborazione del genere romance indica la consapevolezza della divergenza tra storia e finzione attribuendo alla letteratura un ruolo essenziale nella rappresentazione di un mondo fatto di una realtà contraddittoria e dove ogni singolo soggetto era alla ricerca di una identità e di un ruolo. il 500 Il Cinquecento inglese inizia con la presenza di Erasmo da Rotterdam ( ospite straniero illustre) che si trovava in Inghilterra tra L'estate del 1499 e il gennaio del 1500. Tale presenza testimonia l'esistenza di una cultura umanistica già degna della sua attenzione e preludeva un secolo di riforme religiose,scolastiche e sociali che avrebbero portato ad una ricchezza culturale e letteraria importante per l’inghilterra. Erasmo nelle sue lettere racconta di una nazione avanzata per quanto riguarda gli studi classici e umanistici, a cui si deve un ringraziamento al re Henry VII, appassionato delle scienze umane e patrono degli studi e delle arti, la cui corte divenne un punto di riferimento per studiosi e scrittori come More e Skelton. Il Rinascimento arrivò tardi in Inghilterra per alcune sfere culturali come le arti visive, la nuova musica e il teatro laico (si affermano a fine 500) ma non in altri campi come quello letterario e delle traduzioni. 2. Il Teatro del Periodo di Tudor a fine 400 → terminano le guerre civili e inizia la dinastia tudor si affermano gradualmente gli interludi→ rappresentazioni drammatiche eredi dirette delle moralit con le quali si condividevano la finalità edificante - reinventano la psicomachia La lotta tra vizi e virtù diventa la lotta tra sapere e ignoranza come In the nature of the four elements o neiWit-interludes che comprendonoWit and science, the marriage of wit and science, a MArriage between Wit and Wisdom. Negli interludi politici il protagonista che rappresentava il genere umano. è il principe, con l’obiettivo di raggiungere il buongoverno, non la salvezza. ex Magyfycence e respublica. Con la riforma l’interludio assume toni della polemica religiosa che non esita a sfociare nel vituperio, la lotta tra vizi e virtù diventa quella tra cattolicesimo e la nuova fede ex: king Johan o Ana Satire of the Thrie Estasitis Negli anni ‘60 e ‘70 gli interludi diventano satira sociale e attaccano il materialismo avanzante. ex: All for Money e Enough is as good as a feast Anche il teatro degli interludi è popolato da astrazioni accanto a cui cominciano ad apparire dei tipi sociali o personaggi storici come avviene in king Johan- tali drammi riportano accentuando il carattere ibrido che era proprio delle moralità, che mescolavano elementi seri con alcuni comici. ❖ Sono infatti dominati dal Vice, che assieme ai suoi collaboratori è una fonte inesauribile di riso. Il termine interludio copre una vastità di testi drammatici diversi tra loro. Drammi brevi (non è il caso di Respublica che conta circa 2000 versi)- rappresentati nelle sale dei banchetti delle dimore signorili o a corte, messi in scena nelle piazze e nelle chiese, nei cortili delle locande, in sale municipali, nei saloni dei monasteri, di scuole, di università e corporazioni, nelle inns of court (scuole dove si formavano avvocati e amministratori) Il termine interludio, veniva spesso utilizzato nei frontespizi dei testi, facendoci pensare che venisse utilizzato come sinonimo di rappresentazione drammatica tout court. Tale termine viene quindi utilizzato per indicare convenzionalmente tutta la produzione drammatica tra 1485 (dinastia tudor) e 1576 (apertura primo teatro pubblico a londra). Tratta numerose tematiche ma non perde mai il legame con il contesto politico, sociale e culturale. Ricordiamo che sono gli anni in cui prende forma lo stato inglese moderno, si afferma sempre di più il potere centrale del sovrano e si costituisce la corte come centro di cultura. Grandi controversie religiose, cambiano 4 sovrani mutando l'atteggiamento con la Riforma- resta costante la fiducia nel teatro come modellatore di coscienze e trasportatore dell’opinione pubblica. SI HA UN GRADO ALTO DI TOPICALITÀ → differenza maggiore con il teatro delle moralità essendo atemporale (applicazione universale). Non rispecchia solo i mutamenti di un periodo travagliato ma contribuisce ad innescarli → con animato spirito rinascimentale, divulgando la nuova concezione di mondo e uomo e facendo una propaganda- specchio di principi, elargendo consigli e ammonimenti (+ o - celati) al monarca, al cui cospetto gli interludi venivano rappresentati. Le compagnie che mettevano in scena gli interludi erano di 2 tipi: - itineranti → troupe professioniste - non itineranti → formati da gruppi di persone impegnate in altri tipi di attività e che occasionalmente si esibivano in rappresentazioni drammatiche , potevano essere studenti, ragazzi delle corali o del personale della cappella (coloro che nella residenza del nobile avevano il ruolo di organizzare riti religiosi Con l’interludio inizia la professione attoriale vera e propria, il ridursi dell’impianto spettacolare le compagnie si riducono formate da 4 o 5 elementi (“4 man and a boy”), che per coprire ogni ruolo utilizzavano il doubling, recitando + parti ciascuno. Erano generalmente al servizio di un patrono (nobile, dignitario di corte o il sovrano). *dal 1572 gli attori dovevano dimostrare di essere al servizio di un nobile per non incorrere sanzioni contro i vagabondi. Anche se già prima era un enorme vantaggio, aumentando il prestigio della compagnia e rendeva + facile farsi ospitare in tour da altri signori o ottenere l’autorizzazione di esibirsi nelle città. Regno di Henry VIII - John Heywood→ 6 drammi divisi in farse e dibattiti the Foure PP è la narrazione di una comica contersa tra un pellegrino professionista- un venditore di medicamenti- un indulgenziere corrotto per stabilire quale sia il cammino + sicuro per raggiungere la salvezza. Il venditore ambulante viene nominato dai contendenti giudice della gara- vi sono frequenti riferimenti alla chiesa e all’ordine gerarchico The Play of the Wether dove 8 postulanti si rivolgono a Jupiter per ottenere un tempo per le loro esigenze personali - il padre degli dei seda la disputa lasciano tra la soddisfazione generale tutto invariato - Magnyfycence di John skelton - King Johan di John Bale Magnyfycence scritto nel 1516 è vicino allo Speculum Principis che il poeta John Skelton aveva scritto nel 1510 per il suo allievo (futuro Henry VIII). Nel dramma un principe (Magnyfycence) viene sviato da 6 cattivi consiglieri diventando vittima della lussuria e dell’ira cadendo in disgrazia, viene salvato in extremis dall’intervento di Good Hope, REdresse, Cyrcumspeccyin and Perseveraunce. King Johan scritto nel 1538 da John Bale, frate carmelitano convertitosi al protestantesimo vine considerato il primo dramma storico inglese. Il protagonsita considerato un lascivo e codardo oppressore del popolo diventa martire sfidando la tirannide papale per il bene del paese. Dramma che si inserisce nella campagna propagnadistica del Lord Cancelliere Thomas Cromwell creando consenso nelle misure legislative- inoltre il play vuole persuadere il sovrano ad andare oltre con la RIforma (King Johan come incarnazione di Henry VIII) - Regno di Mary Tudor Respublica→ di Nicholas Udall viene messo in scena da una compagnia di ragazzi durante le festività natalizie del 53. personaggi come astrazioni tranne per Avarice /the vice of the Play” = tipo sociale- Moralità politica che viene composta per celebrare l’avvento al trono di Mary Tudor- il drammaturgo appare cauto nel promuovere un nuovo stato di cose non sollevando alcuna questione dottrinale, tono conciliatorio e di denuncia dell’avidità del regnoprecendete accompagnando a ciò un appello di clemenza rivolto alla nuova sovrana. > Il privato esemplifica il pubblico → dietro le vicende individuali i personaggi illustrano le preoccupazioni dell’età moderna >l’allusione permette all’autore di parlare di storia, religione e politica senza incorrere a sanzioni di ogni tipo L'imitazione riguarda anche i modelli formali ed espressivi → gli elisabettiani traggono i loro modelli dai paesi con cui sono in guerra diretta, tra cui la Spagna o che sono la sede della depravazione e corruzione legata al cattolicesimo. → il ciclo cavalleresco viene unito alla moda spagnola →viene ripresa la scena, l’intreccio e lo stile dei modelli italiani della commedia e della pastorale Vi sono 2 tradizioni autoctone: Didattica e retorica - Didattica→ riferimenti alla Bibbia- testi scritti affidati alla memorizzazione con il ciclo di preghiere quotidiane, sermoni spesso concomitanti alle rappresentazioni e alle allusioni, citazioni orali e scritte - Retorica→ (affianca le moralities, i mysteries, le massime dei filosofi antichi e i detti popolari) una classifica di generi oratorii e stili alti, medi e bassi collegati allo status dei personaggi teatrali - L’imitazione: Lodge, Greene, Kyd Gli autori del teatro elisabettiano, tranne poche eccezioni, provengono dalle università di Oxford e Cambridge, dagli Inns of Court della professione legale a Londra o da altre forme di istruzione scolastica superiore. Il Teatro elisabettiano esordisce con scrittori che vantano di: studi di retorica, conoscenza di lingue classiche e altre lingue nazionali. Alcuni compiono frequentemente viaggi all’estero (Robert Greene e Thomas Lodge). Le loro opere e pubblicazioni sono a ridosso tra l’esaltazione di Marlowe e l’affermazione di Shakespeare- La cuo esplosione generativa si concentra tra il 1586- 87 (periodo di rappresentazione della prima Spanish tragedy) e il 1594 (anno della morte del suo autore- 93 morte Marlowe) Le opere di questo periodo non sono che esempi della provvisoria canonizzazione delle prime sperimentazioni elisabettiane. → nel 1592 compare il testo “Groatsworth of Wit" di Henry Chettle dove la morte di Greene lascia libero spazio alla celebre invettiva contro il nuovo autore che si sta facendo il bello con le penne degli altri “corvo di Shakespeare”- la polemica si rivolgeva, quindi ai nemici del teatro e alle nascenti fazioni- >George Peele→ precursore di alcune delle mode teatrali elisabettiane (opera desunta dalla cronaca europea, ritualizzazione della storia biblica e l’history play.) >thomas Nashe→ scrittore satirico di prosa compone “Summer’s Last Will and Testament” opera allegorica sul trapasso e sulla rigenerazione delle stagioni. ↳insieme scrivono The Old Wives’ Tale= versione satirica della moda cavallersca Si interessano della prosa e della poesia . Lodge scrive una Defence of Poetry, music and Stage Plays→ in cui difende le arti tra cui il teatro - Un'altra opera certa di Lodge con Greene è A Looking Glasse for London: in cui è chiaro l’intento di additare la corruzione dei costumi agli abitanti della nascente metropoli londinese. La produzione di Greene illustra perfettamente il rapporto dell’autore con i modelli e le fonti, si passa dall’argomento esotico di Alphonsus King of arragon (trasposizione in chiave ispani di un’opera didattica) alla farsa con elementi grotteschi in Friar Bacon and Friar Bongay all’adattamento dell’Ariosto in Orlando Furioso fino alla storia locale di James IV ↳notevole giustapposizione tra modello erudito italianeggiante e argomento locale La storia riceve una trattazione analoga → i personaggi esprimono la loro natura allegorica attraverso lunghi dibattiti in un contesto arcadico e pastorale di derivazione italiana attraverso dialoghi con poca animazione teatrale e un’azione scenica quasi inesistente. L’opera teatrale riceve la sua legittimità dalla comunanza con la poesia e ricalca i modelli stranieri→ come la cornice allegorica e pastorale, la concezione romantica ed esotica come favola che nasconde riferimenti al presente. tali modelli spesso intrecciati tra loro, con un repertorio retorico che sostiene l’argomentazione morale traendo esempi dalla storia lontana e presente, con venature allegoriche giunge al suo culmine con la Spanish Tragedy di Tyd, autore a cui viene attribuita una versione di Hamlet precedente a quella di Shakespeare. La storia si basa sulla ricerca di vendetta da parte di Hieronimo (maresciallo di spagna)dell’omicidio del figlio, cui assistono i fantasmi di Andrea e la personificazione della Revenge. Contiene tutti i segmenti tematici e stilistici dell’appropriazione elisabettiana: > contesto apparentemente forestiero >tematica della vendetta e dell’onore > gusto per l’intrigo di corte > vessazioni inferte alla donna (debole e inerme) >i fantasmi che diventano la cornice dell’opera, giustificando espedienti trucidi e sanguinari >gusto per la cornice metateatrale >esagerazione iperbolica e numerosi frasi in latino la Spanish tragedy è una compresenza di modelli poetici e fonti con ricche azioni sceniche - LA traduzione elisabettiana: Marlowe & Jonson la compresenza di modello poetico e numerose fonti sopravvive nelle opere di Marlowe(1564-1593) ma con un cambiamento nella POLIFONIA. Egli proviene dall’università , ha una formazione accademica e una certa familiarità con la tradizione classica - traducendola e rimaneggiandola in Dido (con una collaborazione con Nashe). Marlowe trae dalle fonti straniere storie e trame mentre i modelli espressivi sono quelli classici. Egli ribadisce la natura poetica dell’impresa teatrale e adotta lo stile elevato, riservato alla tragedia e a personaggi di alto rango attraverso uno stravolgimento. I suoi protagonisti detengono la scena e sono gli unici capaci di argomentare tramite ampi argomenti e ricche retoriche la propria ambizione smisurata di potere. Tamerlane ne è un esempio (unica opera dell’autore pubblicata in vita) il despota orientale conduce stragi, omicidi e immani guerre di conquista con un forte stile di esaltazione e gloria- reso possibile dal verso sciolto (metro principale del teatro elisabettiano). La polifonia di Marlowe si concentra su un signola passo testuale → in un solo discorso compaiono mescolati riferimenti aulici alla tradizione antica con riferimenti alla storia contemporanea, mentre, la tradizione biblica e omiletica si sposa a quella retorica e comica le fonti tematiche e stilistiche si raggruppano in un solo punto, aprendo la strada a Shakespeare e al teatro elisabettiano. Altro esempio e Jew of Malta testo in cui la storia contemporanea si mescola a citazioni bibliche ed erudire e ad una tradizione comica e bassa- Così il testo diventa polifonico nella scelta dei temi e nella resa stilistica. Nel Doctor Faustus l’operazione provocatoria sfiora la divisione tra male e bene con la figura di Mefistofele, fornendo poi la figura di un re fiacco in Edward II, descrivendo l'amore e l’attrazione tra uomini e nella divisione di compiti ruoli e distinti tra uomo e donna- Dedica poi alla strage di San Bartolomeo e alle guerre di religione l’opera the Massacre at Paris, giunta in forma incompleta. MArlowe tramite la traduzione di poetici e retorici classici in una lingua inglese potente rappresenta vividamente le passioni a differenza degli altri autori che fuggivano dall’analisi della coscienza. Altro abile traduttore è Ben Jonson (1572- 1637) la cui lunga carriera gli permette di coprire tutte le fasi del teatro elisabettiano diventando un modello di riferimento. Le sue prime opere ricalcano gli impianti della commedia classica ed erudita di segno italiano appoggiandosi sulla divisione dei personaggi in umori (comportamenti meccanici) Every man in his humour e Every man out of his humour ↳Con Marlowe e Jonson le molteplici forme vengono adattate al pubblico inglese. - MArlowe→traduce le forme classiche creando un linguaggio poetico elevato e iperbolico a scapito della trama - Johnson→ attraverso la creazione ,meccanica e poco ispirata,dei tipi inglesi ricalcati su quelli classici e rinascimentali e sulla formazione degli intrecci Il teatro di shakespeare, Dalla scena al testo - Quale Shakespeare? Di Shakespeare c’è n’è più di uno: - L’autore di opere per la scena elisabettiana e giacomiana - omonimo autore di testi che vanno in scena tutt’oggi - lo sceneggiatore di film - poeta autore di poemetti e sonetti - oggetto di discorsi critici o di speculazioni biografiche - e quello tout court > nome prestigioso e icona culturale Il rapporto tra Shakespeare messo in scena in epoca elisabettiana e quello di oggi è problematico, essendo le condizioni e i modi scenici completamente cambiati, così come il significato delle opere e la loro ricezione presso il pubblico sono del tutto diversi. la realtà biografica dell'autore appare difficoltosa nello stabilire un nesso convincente o interessante fra vita e opere. Bisogna quindi operare su studi ristretti, rischiando però di far comparire la ricchezza retorica, drammaturgica e scenica nei rapporti con i generi letterari e drammatici dell'epoca nei rapporti intertestuali con altre opere shakespeariane, con le proprie fonti o con drammi di altri autori contrapposizione tra parti o schieramenti opposti (ex: accampamenti avversari nei drammi storici) e consentiva di stabilire nessi narrativi tra scene e trame diverse. VERTICALE- dimensione verticale creata grazie a 3 aree di recitazione: sotto- sopra e sul piano del palco- >Il sottopalco era creato dall’elevazione del palco di circa 5 piedi dal suolo permettendo una maggiore visibilità della scena (in parte retaggio dei pageants o carri tardomedievali utilizzati nelle piazze per la performance dei mystery plays e morality plays, dove erano abitato da diavoli e spiriti maligni) gli attori elisabettiani continuavano a chiamare la scena come Hell anche se non aveva un ruolo diretto nello svolgersi dello spettacolo. > il soffitto sovrastante era chiamato heavens (gli affari terreni erano così posti tra cielo e inferno). Per questo il teatro The Globe allude al Theatrum Mundi, ovvero teatro del mondo intero, capace di rappresentare totalmente il genere umano- inoltre il mondo è fatto teatro (all the world’s a stage) → il mondo si presta alla rappresentazione teatrale perché i suoi abitanti sono già degli attori che recitano delle parti. Il teatro diventa la scena in cui l’uomo si autorappresenta e autorispecchia. La tragedia fa leva non solo su lessico e sull’opposizione sopra sotto ma anche sulla provenienza.(In Bernardo si accinge a raccontare la comparsa del fantasma invitando i presenti in scena di sedersi con gli uditori nelle gallerie indirizzando lo sguardo verso la stella - entra poi il fantasma in scena dallo hell attraverso la botola spiazzando e creando l’opposizione tra alto e basso, preannunciando la provenienza e affidabilità dello spettro) Tale collocazione assume poi un significato simbolico e ideologico (come la contesa per il trono)- I drammi storici fanno riferimento alla nozione della sacralità della corona richiamando la dottrina del diritto divino dei re al trono, sancendo l’incontestabilità del potere del sovrano- anche se la corona rimane numerosamente contestata (in Richard II Shakespeare fa allusione al concetto della divinità della monarchia ereditaria, mettendo in bocca all’oppositore politico Bolibroke tale allusione proprio nel momento in cui sta per deporlo.L’ultima comparsa reale di Riccardo si avrà nell’upper stage) Altra espressione politica e drammaturgica si ritrova in Titus Andronicus dove una didascalia detta l’ordine e la posizione di entrata degli schieramenti , dove i 2 gruppi di potere, senatori e tribuni entrano sull’upper stage mentre sotto entrano i due rivali per il titolo di imperatore. In altre opere l’antitesi tra stage upper stage assume connotazioni sociali (in Othello la dialettica alto-basso si configura nell’articolazione della scena in due aree lungo l’asse verticale mettendo in evidenza la superiorità o inferiorità sociale dei personaggi) 3.fluidità→ riguarda il rapporto tra scena e platea, ovvero fra attore e spettatore, il palco era dotato anche di una notevole profondità (8m) permettendo alla compagnia di variare le distanze tra azione e ricezione. L’attore era in grado di stabilire rapporti di vicinanza con il pubblico ponendosi all’estremità anteriore della scena per essere a un massimo di 35 piedi dagli spettatori + distanti e quasi ad un contatto fisico con quelli + vicini (così gli attori potevano bisbigliare o guardare gli spettatori negli occhi) Complicità e intimità influirono molto sullo sviluppo della drammaturgia shakespeariana (Hamlet è in stretto contatto ideale e spaziale con chi lo ascolta). Shakespeare crea così una drammaturgia privata, ovvero quella del soggetto che interroga se stesso in una vasta arena pubblica. Con Richard II si ha la creazione di un personaggio-io , dove viene dato ampio spazio al monologo già dal discorso di apertura, presentandosi mettendo se stesso in scena in tutti i sensi come “io” egocentrico. L’opposizione tra io e altro chiama in causa la fluidità del palcoscenico portando il personaggio al contatto con il pubblico , entrando in un rapporto di intimità e complicità con lo spettatore.Il monologo diventa una confessione e annunciazione celata del piano di conquista del trono. La prima parola della tragedia è Now fondandosi su 3 dimensioni temporali e conoscitive: 1.momento storico in cui è collocato (1471) 2.momento storico della messa in scena (1591-2) 3.momento in cui l’attore-personaggio si rivolge al suo uditorio Così il personaggio storico diventa un io- qui-ora- Così Shakespeare mette in scena per la prima volta nel contesto della storia inglese l’io. Riccardo accenna a una dimensione psicoanalitica anche se all'insegna dell’inganno, egl confida al pubblico che la propria innata deformità sia il motivo del suo rifiuto dell’amore a favore della guerra, Anne poi rivela che il sonno del marito è disturbato da incubi e nell’ultima scena la visita dei fantasmi delle vittime del re si presenta a metà strada tra evento soprannaturale e incubo. Dopo l’apparizione dei fantasmi il protagonista si scinde in due. Il discorso intimo ma ingannevole viene rivisitato poi successivamente con Iago che si confessa allo spettatore in modo poco affidabile. L’uso della avanscena porta all’esplorazione della personalità individuale. Cosa diversa si ha per Amleto che a differenza dei primi due offre monologhi e soliloqui diversificati tra loro anche se legati alla comunicazione intima con il pubblico, dove l’autenticità della comunicazione non viene messa in dubbio. “to be or not to be” pare essere un’ autointerrogazione sulle ragioni profonde del vivere ma in realtà appare come un discorso pubblico sulla questione vita vs morte- si tratta quindi di un monologo interiore ad alta voce che portava l’attore Burbage sull’avanscena (James burbage- falegname e attore padre di Richard Burbage che fu il primo Amleto) Era anche un’opera PLURIPROSPETTICA permettendo l’uso di tutte le aree recitative del palco, chiedendo agli attori grande agilità e abilità negli spostamenti e nei posizionamenti di scena. L’attore aveva a disposizione un ampio raggio di dominio performativo, doveva catturare attenzione dovunque si trovasse e indirizzarsi ad ogni angolo della platea, anzi sarebbe stato opportuno indirizzarsi agli spettatori + vicini al bordo del palco essendo i groundlings (parte meno abbiente e socialmente meno elevata)-mentre gli spettatori privilegiati stavano nelle gallerie, dietro il palco, nell’upper stage o balcone. il fondo del palcoscenico veniva sfruttato per creare effetti di lontananza fra azione scenica e platea dando vita a scene formali dove occorre una visione panoramica da parte dello spettatore. (In Richard II la scena dell’incoronazione aveva luogo sullo sfondo per dare la possibilità al pubblico di vedere tutti i personaggi in scena, inoltre era necessario tale posizionamento essendo il trono calato dall’alto dalla capanna che si trovava al fondo della scena- l’allontanamento fisico del protagonista rispetto alla platea segna la fine dello spettatore-complice e la perdita del controllo retorico e politico sull’altro- è poi costretto a rivelarsi e a far taperlare le sue autentiche passioni. Shakespeare trasforma un dettaglio tecnico in evento politico e simbolico mostrando l’ascesa al trono di Riccardo come inizio della parabola discendente. - Donne sull’avanscena. Shakespeare è il primo drammaturgo inglese a dare ampio spazio discorsivo e scenico alla donna come protagonista dell'azione drammatica, è poi anche il primo autore a permettere al personaggio femminile di occupare di diritto l’avanscena mettendo la donna leggermente davanti ai personaggi maschili. Protagonismo che in molte opere è rimarchevole poiché il teatro elisabettiano era solito escludere le attrici dai ruoli + importanti che dovevano essere recitati dai boy actors. esempio clamoroso di personaggio femminile che riempie la scena è Cleopatra che mette in primo piano le proprie passioni (come l’ira e disperazione che esplodono alla morte di antonio), è inoltre l’eroina che maggiormente si mette in mostra e in movimento, sfruttando tutte le aree recitative per catturare lo sguardo di tutti.Non c’è zona del palco che non sia in dominio della regina egiziana . altro esempio è Lady Macbeth che incontriamo per la prima volta sola mentre legge la lettera del marito riflettendo ad alta voce sul proprio ruolo di istigare il marito a realizzare le profezie alle streghe. Essa viene sempre posta in primo piano e in avanscena, ricordiamo la scena del sonnambulismo, episodio talmente potente sul piano della rappresentazione della psiche scissa che Freud gli dedicò un saggio. Anch’essa sfrutta tutte le aree, anche quelle più lontane, come nella scena del banchetto dove riesce a mettersi al centro pur in mezzo allo scompiglio. Il territorio privilegiato per la rappresentazione della soggettività femminile è la commedia Shakespeariana. Nelle tragedie la protagonista si presenta come parte di un insieme /(coppia cleopatra- antonio, o lady Macbeth e Macbeth) nelle commedie la donna assume piena autonomia come soggetto-individuo. Le protagoniste comiche (caterina, porzia, Viola, Beatrice) sono artefici delle proprie vicende e destini. L’appartenenza ad una coppia è un punto di arrivo e non partenza, le donne attraversano da sole ostacoli, pericoli e soprusi che mettono a dura prova il loro ingegno, la loro morale e la loro identità di genere. Quasi sempre la donna si dimostra superiore all’uomo anche dal punto di vista intellettuale. La donna diventa sinonimo di vita, di salvezza, di redenzione. Il principio attivo della commedia shakespeariana è quello femminile, vitale e salvifico. Il vero soggetto protagonista è la donna dotata di forte interiorità, di eloquio straordinario e spiccato senso di iniziativa. Non sorprende che le più memorabili eroine delle commedie recitano parti maschili, così il travestitismo diventa una condizione costitutiva del teatro dell’epoca, ricorrente trovata nelle comiche di Shakespeare. si tratta di una convenzione- costruzione a cui illude Cleopatra quando immagina una messa in scena dove la sua parte sarà recitata da un ragazzo, destino che costituisce uno dei motivi per cui la regina preferisca la morte alla cattura. Il travestitismo assume un ruolo vitale nella commedia romantica permettendo alle eroine di salvarsi e di affermarsi ma anche di acquistare piena maturità e indipendenza come donne, fungendo come una sorta di rito di passaggio da una condizione di acerba adolescenza alla piena maturità dando vita a una Bilding teatrale. Attraverso la temporanea rinuncia al proprio genere sessuale le protagoniste rafforzano la loro autoconsapevolezza come donne; diventando uno dei miracoli paradossali di Shakespeare. Non si tratta di un’invenzione Shakespeariana, il modello è quello italiano a cui l’autore dà uno spessore inedito. Il travestitismo diventa occasione autentica, non finta, complicità tra personaggio e spettatore . La maschera permette al personaggio di nascondersi ma anche di svelarsi al pubblico tramite l’a parte (aside) femminile→ crea per i suoi personaggi femminili un uso particolare intimo, confessionale e sincero lontano dai soliloqui ingannevoli di Riccardo III o di Iago- la donna svela le proprie passioni e disagi, chiedendo sostegno allo spettatore per usare il dolore come stimolo alla risoluzione. (ex: il triangolo amoroso in The > The Obedience of a Christen Man→ di Tyndale dove il tema centrale del libro è l’obbedienza passiva dovuta ai governanti, giustificata facendo ricorso a episodi e passi biblici che dimostrano la derivazione divina >The Acts and Monuments of The Church (The book of Martyrs’)→ opera più popolare in tale periodo con carattere religioso del protestante Foxe, pubblicato la prima volta nel 1563 e ampliato in 3 edizioni successive- In esso egli cerca di sostituire alle vecchie leggende dei santi esempi moderni di pia risoluzione raccontando le sofferenze dei protestanti inglesi durante le persecuzioni mariane. Opera che ricevette approvazione e supporto dei vescovi. > Marprelate tracts→ violenti attacchi di ispirazione puritana contro l’episcopato inglese che apparvero negli anni 1588-89 ad opera dello pseudonimo Martin Marprelate (anonimo)- Pamphlets satirici di contenuto scurrile , vigorosi, con stile popolare e linguaggio colloquiale con numerose osservazioni spiritose e scherzi che spaventarono i vescovi fino ad indurli a pagare alcuni scrittori per sferrare un contrattacco servendosi di opuscoli con lo stesso stile esuberante. Al centro della Riforma vi era l’affermazione dell’indipendenza e dall’autonomia nazionale che trovarono espressione nella letteratura che voleva unire il paese in un comune credo religioso.La Riforma aveva significato la rinuncia ad una parte del patrimonio culturale identificato in passato con matrice cattolica. La soppressione delle istituzioni monastiche aveva portato la dispersione delle loro biblioteche e la furia, inoltre le chiese vennero purgate delle loro immagini e dei loro archivi, memoria storica della comunità. Alcuni antiquari come John Leland “Antiquario reale” percorse tra 1536 e 42 Inghilterra e Galles per salvare i documenti e informazioni che sarebbero stati perduti, Leland non riuscì a completare il suo progetto e a scrivere la sua “History and Antiquities of this nation” ma i suoi appunti fornirono informazioni e ispirazione ai suoi discepoli elisabettiani >John Stow nel 1598 scrisse la sua opera + importante “A Survey of London” >William Camden che nel 1587 pubblicò Britannia studio di Gran Bretagna e Irlanda scritta in latino e pubblicata poi in inglese nel 1610. Le cronache in lingua inglese agli inizi del 16 secolo miravano ad alimentare il senso di identità nazionale in un paese reduce di sanguinose guerre civili e che stava sperimentando dopo tanti anni un governo stabile e un periodo di pace. Tali lavori sono quasi delle liste cronologiche di regnanti come nel caso di “This is the Cronycle of all the kynges names that have ben in England” che si apre con Bruto (ritenuto fondatore e primo sovrano di Britannia) Più elaborato è “The Union of the Two Noble and Illustre Families of Lancaster and York” di edward Hall che racconta gli avvenimenti della storia inglese da Henry Iv a Henry VIII con la sua interpretazione degli anni delle guerre civili fissando il mito dei tudor. Hall incorpora nel suo resoconto la history of Richard III composta in latino da Thomas More. L’opera di Hall fu a sua volta incorporata nelle chronicles di Holinshed→ opera a cui Shakespeare si rifece per i suoi drammi storici. - Il dialetto Altre opere in prosa appartenenti al regno di elizabeth I mirarono in modo + vistoso all’intrattenimento di un pubblico che si andava diversificando e allargando. Gli anni ‘60 e ‘70 videro un’esplosione di interesse per la novella. traduzioni e adattamenti di novelle trovarono successo tra il pubblico inglese (“ The Palace of Pleasure” raccolta di Painter che nel 1566 ebbe molta voga, tanto che un anno dopo fu seguita da una seconda parte, contando per 4 edizioni e molti imitatori) Le fonti di Painter sono continentali ma anche classiche il cui intento è didattico dove nella prima parte l’autore afferma di voler fornire buoni esempi e nella prefazione si preoccupa di specificare la morale che il lettore deve trarre dalla storia. Negli anni ‘70 si sviluppa la narrativa cortese tra cui >“The Adventures of Master F.J”→ uscì nel 1573 in un volume anonimo che raccoglieva drammi e poesie di Gascoigne che 2 anni più tardi ne rivendicò la paternità dando alla stampe una versione rivista, dove narra le avventure amorose tra il cortese protagonista con la Dama Elinor, gentildonna sposata. Quello che rende interessante la narrazione è il gioco tra i molteplici punti di vista. La storia è presentata attraverso dialoghi e la relazione degli eventi non è sempre affidabile. - G.T con i suoi commenti le lettere e poesie di F.J e le risposte di Elinor. La co-presenza di diverse fonti di informazione rende la vicenda ironica mettendo in evidenza la volontà di F.j di ricoprire il ruolo di amante cortese e la realtà , dove il codice cortese viene trasgredito (per la facilità della dama, lo stupro e il compiacimento dell’amante per aver regalato al marito delle corna) >”the anatomy of Wit”→ di lyly mostra l’influsso delle questioni d’amore e presenta il triangolo amoroso con al centro una dama volubile- la parodia si centralizza nello stile della vicenda, fortemente allitterativo con una sintassi formata da antitesi bilanciate dove si utilizzano numerose analogie illustrative, paradossali e ricavate dalla saggezza popolare, dalla mitologia classica o dalla fenomenologia naturale. Narrazione di un giovane spensierato e arrogante che non esita a sottrarre al suo amico la donna che ama, trasformato poi dall’esperienza in un modello di virtù e dispensatore di lezioni morali. la psicologia dei personaggi appare centrale, attraverso soliloqui, si offrono come esempi da cui trarre insegnamento. Lyly nella lettera dedicatoria richiama l'attenzione sul desiderio degli inglesi di affinare la propria lingua. Euphues riscosse enorme successo con il suo seguito pubblicato due anni dopo- ebbe poi più di venti edizioni prima della fine del 500. Anche il romance di Philip Sidney, Arcadia, esercitò enorme influenza, combinando il genere pastorale con il romance cavalleresco e intercalando delle egloghe alla narrazione in prosa. Esistono due redazioni dell’opera ma non furono pubblicate dall’autore che morì in battaglia. Il testo completo “old Arcadia” scritta fra 1577 e 1580 fu rinvenuto solo nel 1907 Thomas Wyatt tradusse alcuni sonetti di Petrarca nella propria struttura e forma metrica. Egli fu in missione diplomatica per conto di Henry VIII nel 1527 (Petrarca nel 25 viene indicato come modello della lirica). Wyatt da cortigiano e poeta viene in contatto con le discussioni che erano in corso in Italia e importò la forma sonetto in Inghilterra. I poeti inglesi seguirono Wyatt per tradurre Petrarca, si appropriarono della tematica del Canzoniere per inserirla nel contesto storico e sociale del tutto diverso rispetto al trecento italiano. Wyatt traducendo Petrarca lo immise nell’ambiente di corte di Henry VII modificando la lettera e il senso con smontando, rettificando e rimontando il sonetto, lasciando poco del poeta italiano. Egli cancella le notazioni paesaggistiche di Petrarca, i colori lasciando posto ai tormenti e alla frustrazione dell’avventura cortigiana. La spinta al divino diventa un gioco crudele retto dalle leggi della corte- la candida cerva di Petrarca è emblema di Laura (donna volta al cielo, la cui collana di diamanti e topazi è simbolo di purezza che la rende intoccabile agli uomini) - la donna di wyatt indossa una collana ma è dono di un potente ed è intoccabile perché appartiene ad un altro uomo - Poesia a corte La corte e il rapporto con i sovrani Henry VII ed Elizabeth I influenzano e condizionano la poetica del 500. La sorte dei poeti è legata al monarca,Wyatt e Surrey, ne sono un esempio, le cui fortune furono connessi a dati esterni al valore letterario dei loro versi. Walter Raleigh fu favorito per un certo periodo da Elizabeth I, in particolare nel “the 21st canto of ocean to cynthia” dove si lamenta di un errore che ha alienato il favore della sovrana. La sua vita a corte è insicura e oscillata, soggetta agli sbalzi di umore del sovrano e al gioco dei rapporti mutevoli retti dalle ambizioni di potere delle grandi famiglie nobiliari. Tema ricorrente diventa la Fortuna. Nel canto a Cynthia egli illustra il culto lunare della regina vergine e paragona il cortigiano al mare che si muove a seconda del moto della Luna, il mare tende a lei ma rimane irraggiungibile. Leggendo i sonetti e le canzoni di Surrey si è colpiti dalla convenzionalità del tema amoroso, dalla levigatezza dei versi, dal tono di intrattenimento cortigiano notando l’insistenza sulla figura di Cupido, capriccioso dio dell’amore che colpisce a caso condannando ad amare, qualcuno che spesso non ricambia l’amore→ immagine della fortuna e del caso, instabilità della vita dell’uomo Sotto il gioco cortigiano egli cela domande e dubbi esprimendo un senso di insoddisfazione dovuto alla mancanza di punti di riferimento (una semplice freccia può travolgere la vita di un uomo). Dal Canzoniere i poeti inglesi trassero la dimensione di sospensione esistenziale del poeta italiano, nella descrizione dell’intimo trascurando il lato spirituale e religioso , usando l'ossimoro come trama di infiniti testi, figura che non risolve o scioglie i nodi esistenziali dell’anima del poeta. I canzonieri petrarcheschi iniziarono dalla pubblicazione nel 1591 di Astrophel and stella di Sidney , seguito da altri canzonieri o sonnet sequences. La forma tipica inglese divenne una sequenza di sonetti priva di canzoni(Delia, Ideas Mirror, Amoretti) La dimensione di tali sonetti è la terra dove la carne domina lo spirito, il cui culmine si raggiunge con i Sonnets di Shakespeare dove l’io poetico è diviso tra due amori uno per “fair youth” e una “dark lady” dove all’amore per la donna si aggiunge l’amore per un ragazzo. La regina Elizabeth fu cantata con vari nomi (Gloriana, Atrea,Diana, Cinzia..) Astrea (ultima divinità a lasciare la terra nel momento del trapasso all'età del ferro) il cui ritorno significa il ritorno all’età dell’oro perduta col passare dei secoli, all’età dell’ordine e armonia. AL CENTRO della poesia rinascimentale inglese vi è la tendenza all’ordine, la lotta contro il caos, aspirazione a un Cosmos ricomposto. Nella Defence di Daniel egli scrive che un sonetto ha il potere di ordinare il caos e se la vita a corre è insicura, il mondo e la realtà sono esperienza della molteplicità e frammentazione, se l’amore petrarchesco è riflesso di un io diviso, se le nuove scoperte geografiche ampliano la misura conosciuta del mondo la poesia cerca di dare ordine al disordine, unendo la frammentarietà, sospendendo il passare del tempo, chiudendo e ingabbiando il tutto nella metrica e nelle forme chiuse usate. La retorica diventa un mezzo che dà ordine al pensiero e alla forma letteraria e quindi al mondo. I poeti prediligono forme fisse e chiuse per ingabbiare e fissare l’esperienza del sensibile. Nel canzoniere di Spenser la celebrazione della cerimonia tra poeta e donna amata è un pretesto per celebrare l’unità dell'amore divino e dell'armonia cosmica. Drayton descrive invece il riflesso del macrocosmo nel microcosmo che è l'uomo Davies invece attraverso la danza il poeta costruisce una mappa stellare affermando che l’armonia di essa sia un riflesso dell’armonia delle sfere celesti. - Poesia e Poetica Per Sidney la poesia è superiore alla filosofia e alla storia perché supera il dato particolare per giungere all'universale- il poeta in quanto saggio, profeta e creatore può dare vita a mondi nuovi, ideali che si pongano come modello da imitare. Scopo della poesia è ordinare, facendosi leggere, insegnare, trasmettere la conoscenza di un ordine al quale il poeta ha dato forma- Scopo del poeta è Fashion a lover oppure Fashion a gentleman. Il teaching ha un ruolo fondamentale nella poesia rinascimentale: Spenser nel The fairy Queen aggiunge una nota moralizzatrice e didattica che manca nell’Orlando Furioso , perchè tutto deve essere exemplum A mirror for Magistrates→ è una serie di esempi di caduta di uomini importanti, come allegorica messa in guardia contro le insidie del mondo. SCOPO della poesia è insegnare, invitare l’uomo a pensare e riflettere a cui deve seguire l’azione (in campo politico e religioso) → concetto caro all'Inghilterra protestante. Nella Defence for Poesy la poesia deve ri-disegnare e definire il mondo dando ordine e concretezza , dando un senso ad un mondo che ne è privo. Il mondo è raffigurato come teatro dove l’uomo è un semplice attore, la vita è il palcoscenico dove commedia e tragedia si alternano. Il mondo viene visto come dominato da illusioni che si fanno inevitabilmente disilussioni- viene espressa poi la relatività della verità, l’io rimane in crisi. In Amoretti dal caos dell’io si giunge ad un ordine esteriore ed interiore. Drayton raffigura una cosmologia valida per tutti mentre Barnfield la personalizza e privatizza. LA + grande opera poetica del secolo è The Faire Queene di Spenser→ opera immensa, poema cavalleresco, epico-nazionale e eroico-religioso, con il quale l’autore dà all'Inghilterra il poema epico che mancava e che doveva celebrare la dinastia Tudor nella figura di Elizabeth I e la nuova religione anglicana . I primi due libri sono dedicati a San Giorgio (cavaliere della Rossa Croce) e a Sir Guyon (cavaliere della temperanza)- Compatti e unitari che narrano l’incarico ricevuto da Gloriana portato a termine dai due. Già dal terzo libro la trama si sfalda e si sfilaccia (la guerriera Britomart, campionessa della castità, non conclude la propria impresa nel libro ma la continua nel quarto) nel 5^ (dedicato alla giustizia) torna la struttura chiusa nel 6^ si fa poema pastorale (calidore perde di vista la propria impresa per amore di una pastorella) Il poema rimane incompiuto di cui rimangono due canti di un possibile 7^ libro, dove la Mutability vorrebbe dominare anche il mondo degli dei portando il caos terreno. Nel corso del 500 fa la sua comparsa la scrittura femminile in modo meno sporadico. -MAry Sidney→ diffuse i propri componimenti poetici in un circolo chiuso di nobili -Isabella Whitney→ prima donna a pubblicare un testo poetico in Inghilterra, di modesto ceto sociale pubblica “the copy of a Letter” e “A sweet Nosegay”- Ella compie un atto rivoluzionario prendendo in mano la penna e scrivendo invece che dedicarsi alle faccende domestiche. Rivoluzione a cui si oppone il tono moralizzatrice dei suoi versi dove vuole insegnare alle sorelle il retto comportamento femminile rivelandosi come garante dell’ordine. Ella lascia in testamento a londra le sue strade, gli edifici e le persone che la abitano La traduzione e la lingua letteraria - Introduzione Gli scrittori elisabettiani hanno un forte potere di intuizione, anticipano Walter Benjamin. I traduttori per natura del loro lavoro di artigianato si misuravano con lingue retoricamente e lessicalmente + ricche contribuendo in prima persona allo sviluppo e arricchimento della propria lingua attraverso le lingue straniere con cui erano in contatto. - Un secolo di Traduzioni Il 500 è contrassegnato da una intensa attività traduttiva in lingua volgare- epoca dove la mobilità sociale, linguistica e culturale dove la traduzione trasporta dal passato al presente opere di ogni genere (trattati religiosi, manuali di scienze,arti e attività quotidiana, libri di viaggio, narrativa..) Nel regno di Elizabeth I sono state calcolate più di mille traduzioni, se si aggiungono le ristampe, costituiscono ⅕ del prodotto librario. *king james bible come le migliore traduzione di tutti i tempi tradotta e pubblicata sotto il regno di james I - Translation is learning it self: la traduzione come mezzo di conoscenza La frenetica attività traduttiva era alimentata dalla forte istanza divulgatrice dei traduttori e stampatori, supportata dai bassi costi della stampa che rendevano il libro un prodotto largamente accessibile agli illetterati o coloro che non erano in grado di capire le lingue straniere classiche o moderne. L’istanza divulgatrice di uomini di cultura e operatori culturali come traduttori o stampatori incontrava il desiderio di alfabetismo di un pubblico crescente di lettori che volevano accostarsi a testi religiosi come la Bibbia ma anche a testi laici. Il volgare era d’obbligo perchè si poteva fare a meno dell’intermediazione degli uomini di chiesa come rivendicato dalla Riforma , nel secondo caso era + facile istruirsi in una società moderna in cui vi era la necessità di consultare manuali di ogni genere e di conoscere il mondo dell’antichità con la lettura dei classici da poco riscoperti e il mondo circostante attraverso la lettura di opere contemporanee di paesi culturalmente + avanzati. L’intento didattico e utilitario delle traduzioni appare nei frontespizi, nei paratesti e nelle prefazioni delle traduzioni attraverso parole come benefit e useful. ex: il libro cortegiano nella traduzione di Hoby si professa come very necessary and profitable, mentre lo stampatore rivolge un saluto al lettore ricordandogli che il libro è stato tradotto per suo beneficio. maggioranza in parlamento). I contrasti tra Re e Parlamento continuarono peggiorando con Charles I fino a sfociare in una guerra civile che vide la maggior parte della ricca borghesia cittadina e proprietari terrieri schierarsi contro il re- sostenuto da aristocrazia e alto clero anglicano. Il pretesto per l’apertura delle ostilità fu di carattere religioso ma le motivazioni erano di ordine economico e politico. L’esercito parlamentare sconfisse le forze fedeli al re nel 1646 e nel 48. l’anno dopo il re fu giustiziato e la sua famiglia fuggì in esilio in Francia. Venne instaurata una repubblica e Cromwell fu nominato Lord Protettore nel 1653. Alla sua morte nel 58 gli successe il figlio Richard che non possedeva alcuna qualità di leader del padre e dopo un anno fu costretto ad abdicare. L’unica soluzione fu quella di richiamare il figlio del re in esilio Charles II e di instaurare la monarchia nel 1660. Il periodo che precede la Resturazione ha un contraddittorio panorama letterario e culturale, dove si può vedere un contrasto tra vecchio e nuovo, la tradizione tolemaica→ forniva concetti e immagini attingendo da poeti e prosatori precedenti, problematizzando e mettendoli in discussione. Tutte le branche della vecchia scienza erano minacciate dalla necessità del metodo empirico sostenuta da Francis Bacon, dagli esperimenti di Gabriel Harvey con la sua scoperta della circolazione del sangue, dal telescopio di Galileo . Sotto james I e il suo successore la corte era lugo di attività letterarie e numerose rappresentazioni teatrali >Shakespeare era in attività nei primi anni del secolo e all’apice della sua fama > i nuovi drammaturghi come Webster e John Ford crearono grandi successi A corte erano celebri gli spettacoli masques composti da Ben Jonson e allestiti da Inigo Jones , nei quali spesso recitavano e danzavano anche membri della corte e della famiglia reale→ divennero sofisticati durante il regno di Charles I e della regina Henrietta Maria che portò dalla francia un gusto raffinato e trovò espressione ogni manifestazione artistica e un generoso mecenatismo. - 1660-1700 La restaurazione della monarchia e il ritorno di Charles II stuart diede nuova speranza alla nazione che era esausta e lacerata da 20 anni di guerra civile, così la maggior parte della popolazione accolse con entusiasmo il ritorno del re: la corte e la chiesa riconquistarono gli onori e i puritani furono perseguitati e sottoposti a sanzioni. i cattolici furono emarginati ed esclusi per la maggior dalla vita pubblica- per esempio Pope non poté frequentare l'università o possedere terreni o ricoprire cariche pubbliche. I cattolici inglesi erano sospettati di essere responsabili dell’incendio che distrusse gran parte di Londra nel 1666. I problemi che avevano diviso Charles I e il parlamento non furono risolti: il nuovo re aveva promesso di governare tramite il parlamento ma in realtà egli consolidò la propria autorità evitando di confrontarsi con il parlamento nascondendo le proprie simpatie per la chiesa cattolica. La crisi si palesò e il re sciolse il Parlamento, così il paese si divise in 2 nuovi partiti politici: > Tories→ sostenevano il re essendo garante di stabilità sociale e politica, conservatori e avevano l’appoggio del clero anglicano e dei proprietari terrieri > Whigs→ aperti alla tolleranza religiosa e sostenevano il commercio e la libera iniziativa raccogliendo esponenti di classi diverse (nobili inglesi del potere della corono, mercanti, finanzieri della capitale, vescovi e sacerdoti della low church e puritani dissenzienti) La sola cosa che univa i 2 partiti era che non potevano accettare che alla morte di Charles II governasse il fratello James II- convinto cattolico- che non appena salito al trono nel 85 si arrogò il diritto di promulgare leggi senza consultare il parlamento cominciando a far entrare i cattolici nell’esercito e nel governo. Nel 1688 vi fu la nascita di un erede maschio al trono e si rese concreta la prospettiva di una dinastia cattolica consolidata in Inghilterra- iniziarono negoziati segreti tra Parlamento e William D’Orange→ elettore del Palatinato, campione del protestantesimo e marito di Mary una delle figlie di James II William sbarcò con un piccolo esercito e si diresse verso Londra mentre James fuggiva in Francia in esilio permanente- La Glorious revolution si concluse senza spargimento di sangue e portò alla stesura del Bill of Rights del 1689 scritta dal parlamento e sottoscritta dal sovrano, documento che limitava i poteri della corona, ri-affermava la supremazia del parlamento e garantiva alcuni diritti fondamentali del cittadino. Accanto ai cambiamenti politici della seconda parte del secolo vi furono mutamenti e aperture in campo letterario: Charles II aveva portato con sé dall’esilio una grande ammirazione per la letteratura e i costumi francesi e per scrittori come Corneille, Boileau e Racine che diventarono di moda e influenzarono gli scrittori inglesi. La letteratura della Restaurazione si esprimeva negli heroic plays scritti da Dryden che attinge dalle tragedie francesi esasperando il tema del conflitto fra amore e dovere. Il teatro della restaurazione è in primo luogo legato alla commedia, genere letterario centrale in tale periodo. Ogni sera i londinesi si affollavano nei teatri riaperti dopo la chiusura dei puritani, ad ascoltare le comedies of manners di Etheridge, Wycherley e Congreve, dove vi erano dialoghi arguti, trame piccanti, costumi corrotti, personaggi che incarnavano i vizi dell’umanità, i libertini protagonisti delle commedie che avevano come unico impegno nella vita quello di soddisfare i propri piaceri come visione pessimistica dell’essere umano. La seconda parte del 600 è detta età agustea o neoclassica con richiamo esplicito al regno di cesare augusto (dopo la morte di Giulio cesare) periodo della storia romana che godette di stabilità politica e un fiorire di arti e letteratura. L’inghilterra dopo la guerra civile vide un periodo di stabilità e di prosperità economica (grazie all’espansione coloniale, alla rivoluzione agraria e alla rivoluzione industriale.) John Dryden→ poeta, critico e drammaturgo e personalità centrale durante la Restaurazione, salutò il ritorno di Charles II nel poema Astrea redux scritto in distici eroici- segnando l’inizio della poesia neoclassica inglese. Lo scetticismo e la maggiore esigenza di libertà di pensiero, scaturiti in gran parte da violente trasformazioni socio politiche, cambiarono il volto della nazione mettendo in dubbio ogni autorità. Vi fu un forte incoraggiamento della scienza a sfidare le conoscenze e le certezze del passato, epoca con forte impronta razionale che dimostra lo sviluppo di scienze naturali, dell’astronomia e la diffusione del metodo scientifico. La poesia è didascalica , satirica, elegante esercizio intellettuale vicino alla prosa se non per la perfezione formale dell’heroic couplet. Nascono poi il giornalismo, il romanzo e la saggistica. Prosa che si raccoglieva attorno alla Royal Society fondata nel 1660, strumento flessibile e adatta al saggio giornalistico, a trattati politici o scientifici, a meditazioni religiose, biografie e autobiografie con un linguaggio chiaro, preciso e polemico. Il teatro del primo 600 - Guerre fra teatri Il commerciante che nel Knight of the Burning Pastle→ parodia del dramma passato e della donchisciottesca fissazione per i romanzi cavallereschi a opera di Francis Beaumont . Interviene nella platea chiedendo che non si rappresentino solo questioni legate alla nobiltà ma anche ai cittadini comuni. Dal punto di vista tematico il teatro del primo 600 si rivolge a considerare il contesto londinese osservando se stesso anche con le sue guerre. La scena del Knight si svolge nel teatro privato più importante dell’epoca, il Blackfriars dove la compagnia che la recita è composta da bambini. Dopo il superamento della guerra contro i puritani e altri nemici del teatro, la gara al suo interno è libera. Della war of the theatres abbiamo numerose testimonianze di Jonson e Dekker. La guerra è segno di molteplicità: le sedi e le scene possibili aumentano grazie ai teatri nella city. Nella corte si sviluppa il genere raffinato del masque → insieme di balli, musiche e scenografie e poesia in cui eccelle l’opera di Ben Jonson, di Beaumont e Middleton. Altro elemento che contribuisce alla moltiplicazione è la collaborazione fra autori, segnata da un'elevata specializzazione dei talenti e attribuzioni delle parti a mani diverse. Molte opere presentano doppio intreccio affidato a due o + autori separati, di cui diventa difficile riconoscere il responsabile o a chi vada attribuita l’opera. - 3 Filoni principali Il modello poetico di MArlowe viene omaggiato o canzonato ma poco seguito, predomina Shakespeare nella selezione di fonti e argomenti senza la sua ambivalenza della raffigurazione morale ed estetica dei personaggi. -Women Beware Women→ si concentra sulle vicende di una venezia ereditiera Bianca Capello che una volta scappata a firenze con un banchiere viene notata da un granduca di cui diventa amante= si tratteggia l’affetto dell’arricchimento sulla virtù delle nascenti classi medie. Nonostante la presenza di elementi tipici del seicento la fonte d’ispirazione principale rimane la city. The Changeling→ è probabilmente la tragedia più significativa del tempo, scritta da Middleton, dove si narra la negazione di un amore reciproco tra due giovani; Beatrice e Alsemero a causa di un matrimonio programmato con Tomazo- A tutto ciò segue una catena di atti criminosi e la corruzione da parte di De Flores, un astuto ragionatore della scuola di Iag. In tale opera si ricapitolano tutte le fonti a disposizione dell’autore → ambientazione mediterranea, l’arte comica di De Flores, l’orrore e l’micidio come simbolo del male interiore e la degradazione della donna. - La Proliferazione nel terzo gruppo di opere vi fu una proliferazione di generi. Si afferma la tragicommedia; nata da una contaminazione di generi e a sua volta pronta a strutturarsi con convenzioni di genere. Vi sono poi temi, elementi e trame tratte dalla tradizione europea con una marca evidente di esotismo (collegabile all’ultimo Shakespeare e all’avventura romantica dell’età carolina) Lo spirito satirico di jonson si attenua, Beaumont e Fletcher maneggiano lo stile tragicomico Philaster→ il re deposto vive a corte travestito (regalità negata e sospesa) Vi è poi un’ambientazione esotica e una selezione corposa di fonti italiane e spagnole (Love’s Pilgrimage, The Window e The Spanish Gipsie) Massinger: ripristina le vecchie forme del miracle play in una nascosta apologia cattolica (The virgin Martyr, The Maid of Honour e The renegado), riprende il modello di Jonson (The Roman Actor) e tratteggia la rivolta degli schiavi (The Bondman) Ford→ tematiche come incesto, orrore e intropezione psicologica Ambientazione preferibilmente italiana , permane un'atmosfera morale cupa e sorda. Il Teatro del secondo Seicento - Il contesto storico e culturale Istituzione del sistema monopolistico. La corte e le scene Nonostante gli editti contro le rappresentazioni teatrali emessi dai puritani, che ordinarono la chiusura dei teatri nel 1642, durante il protettorato di Oliver Cromwell gli spettacoli continuarono in modo irregolare, in vari edifici della capitale come sede temporanea di rappresentazioni semi-clandestine, che a fine protettorato ospitarono i primi drammi musicali diWilliam Davenant. Egli per ottenere il permesso per la messainscena innestò nei suoi drammi una innovativa componente musicale per volgere l’attenzione del censore dall’elemento parlato dello spettacolo a quello cantato, meno avversato. Il sovrano Charles II consapevole del ruolo essenziale che il teatro avrebbe nel garantire il consenso popolare e nel legittimare il potere monarchico, concesse il privilegio reale a William Davenant e Thomas Killigrew, licenza che permetteva di fare teatro con l’approvazione diretta del sovrano. Essi dettero via a 2 compagnie teatrali distinte collegate direttamente alla corte, come ben si comprende dai loro nomi: La Duke of York’s Men → le viene assegnato il teatro situato a Lincoln's Inn Fields, dotato di quinte mobili e un arco di proscenio la King’s COmpany→ l’altra si istallò al Red Bull per poi spostarsi nella sede di Brifges Street at Drury Lane, che nel 1674 venne rilanciato con il nome di Drury Lane - Il repertorio e le donne La sospensione delle attività teatrali durante l’Interregnum aveva reso impossibile o compromesso la composizione di nuovi lavori drammatici e probabilmente il repertorio delle due compagnie risultò formato da lavori elisabettiani e giacomiani ad opera di Johnson, Beaumont, Fletcher e Shakespeare. A ciascuna troupe venne affidato un repertorio drammatico preciso, repertorio calcolato che oltre a ripartire equamente l’attenzione del pubblico metteva in risalto le capacità e le tipologie degli attori dei due teatri. Killigrew, beniamino del sovrano, si accaparrò il diritto esclusivo di rappresentare i drammi + noti, costringendo Davenant a concentrarsi sulla messinscena spettacolare con un repertorio debole e attori meno esperti. Per la prima volta vi fu un certo numero di attrici che fino a quel momento erano state interpretate dai boy actors, divennero presto una delle maggiori fonti di attrazione del teatro e una presenza efficace dal punto di vista economico. Divennero anche un nuovo elemento drammatico. Le licenze di Charles II furono un sistema vero e proprio di monopolio delle scene che perdurò fino al secolo successivo, lasciando il segno nel teatro inglese. Tra gli effetti che produsse vi fu il consolidamento di una ideologia drammatica di portata ampia e duratura. La regolamentazione dei teatri comportò la limitazione implicita al numero dei lavori nuovi , dove il repertorio consolidato venne rimodernato dal punto di vista delle forme, dei temi e del linguaggio e riadattato. Pose Però un freno allo sviluppo di una produzione teatrale autonoma al femminile, anche se gradita dal pubblico (Aphra behn, Mary Pix e Catherine Trotter) che era però priva della tradizione pregressa culturalmente elevata e al consolidato successo scenico. La dipendenza dal favore reale istituita dalla produzione teatrale del 600 sottolinea la dimensione politica e sociale del teatro della Restaurazione, ufficializzata da vincoli di dipendenza politica ed economica che legavano gli artisti di scena al sovrano. I drammi storici vennero riadattati anche dal punto di vista linguistico, per esaltare l'autorità monarchica e il ritrovato ordine civico. - Dalla corte alla city: la nascita di un nuovo pubblico Gli storici analizzando il periodo della restaurazione, a causa delle complessità culturali che la contraddistinguono, fanno difficoltà a determinare degli spartiacque cronologici per delimitare tale fase storica. La restaurazione del Sovrano Charles Stuart nel 1660 offre un post quem certo, mentre è incerta l’individuazione dell’ ante quem. Come data simbolica di chiusura della fase tardo-secentesca si è deciso di adottare per convenienza il 1702, anno che segnò l’ascesa al trono della regina Anne, ultima sovrana Stuart. Il periodo di transizione dalla dinastia Stuart a quella Hannover è segnato da due eventi fondamentali interdipendenti tra loro: 1. Affermazione della cultura coffee- house 2. Nascita giornalismo LA cultura materiale a stampa, prodotta, diffusa e consumata come mai prima da un vasto pubblico di lettori anonimi investì anche il teatro. Parte del repertorio drammatico viene testualizzato per arrivare ad oggi che viene valutato anche come un testo da leggere in solitudine. tali mutazioni vedono il tramontare del potere aristocratico e l’ascesa della Middle class borghese e mercantile, con il trionfo dell’homo oeconomics, individualista, domestico e di vocazione urbana. Il teatro inizia ad attrarre un pubblico sempre + vasto e variegato composto da mercanti, borghesi e cittadini, nuovi detentori di potere economico derivato dal commercio, dalle finanze e dall’industria. - Il repertorio drammatico > la tragedia I.il dramma politico e la tragedia eroica→ il dramma eroico colse il legame instauratosi tra politica e rappresentazione teatrale di cui John Dryden e Nathaniel Lee furono i massimi esponenti. I personaggi erano eroi e eroine di dinastia nobile appartenenti ad epoche e civiltà distanti nello spazio e nel tempo spesso vittime di un conflitto (distruttivo e quasi sempre irrisolvibile) tra sentimenti personali di amore e dedizione– e– obblighi di onore e fedeltà nei confronti dello stato. Genere artificioso nello stile e nei contenuti, con toni ampollosi e solenni- il cui scopo era suscitare l'ammirazione del pubblico colpito dalla nobiltà d’animo e dal valore dei protagonisti che apparivano irraggiungibili allo spettatore. La violenza e l'efferatezza dell’azione tragica erano spesso fini a se stesse. Questo gusto per l'enfatizzazione per l’orrore si va a sostituire un sentimento nuovo di partecipazione umana che crea sbalordimento e compassione nel pubblico. Elemento patetico e componente privata iniziano a imporre le proprie ragioni sulle vicende di stato. Nel dramma All for Love; or, the World Well Lost i sentimenti che Antonio prova nei confronti Cleopatra e di Ottavia hanno pari o superiore importanza al suo dovere di uomo pubblico. ii. il dramma tardo barocco tra patetico e domestico→ sottogenere del dramma barocco che si consolida tra 1670 e 80. Secondo tale tipologia la pietà per le sventure dei protagonisti prende il posto del sentimento di ammirazione della tradizione eroica. Nei titoli dei drammi di tale genere l’attenzione si focalizza sulla vittimizzazione della protagonista (The Orphan, The Fatal Marriage, The Innocent Adultery) The mourning Bride di William Congreve → dramma che mostra il cambiamento di gusto che stava prendendo campo. III.La she tragedy→ si vede poi la diffusione di scene con forte impatto emotivo basate sull’abilità di donne come Elizabeth Barry, che avevano lo scopo di provocare una reazione affettiva nel pubblico, mosso a compassione e di conseguenza istruito- seguendo la teoria della catarsi. Sinfonie del pathos che erano incentrate su figure di donne deboli e vulnerabili ma allo stesso tempo coraggiose. Perseguitate e vittime della loro virtù , poste al centro dei drammi. (per questo hanno questo nome :)) The Anatomy of Melancholy= è il trattato di Burton pubblicato nel 1621 che offre una testimonianza della coesistenza dell’interesse per le scoperte scientifiche e l’autoritarismo delle dottrine legate al passato, che doveva essere uno studio scientifico e un trattato di medicina e psicologia fondato sulla teoria degli umori legato ai 4 elementi dell'universo. Se un umore prevarica viene compromesso e può condurre alla malattia del corpo e dello spirito. Tra i filosofi scienziati vi è anche Hobbes→ con un pensiero materialista ed empirico che si fonda sulla teoria del movimento secondo cui la realtà è formata da corpi ossia dalla materia dell’universo composto di atomi in movimento continuo. In Leviathan traccia un quadro della società umana spietato, concentrato nel concetto “Homo homini lupus" → dove compare la necessità di difendere l’uomo da se stesso, dalla violenza e dalle guerre che scatena . Secondo egli gli uomini hanno stipulato un patto reciproco con il quale ognuno rinuncia a soddisfare le proprie inclinazioni naturali che lo condurrebbero a fare ciò che vorrebbe, e un gruppo di individui o uno solo è chiamato a farlo rispettare.Ateo e seguace dell’assolutismo non esercitò alcun ruolo decisivo nello sviluppo di un pensiero politico. Locke→ fu il grande filosofo del 18^esimo secolo (come Newton lo scienziato), il cui pensiero anticipa le idee fondanti dell’illuminismo- La sua opera + famosa Essay Concerning Human Understanding espone le sue teorie sulla conoscenza basata sull’esperienza e sul dato sensoriale legati alla dimostrazione logica. Nei two Treatises of Government teorizza uno stato basato su un contratto fra popolo e autorità il cui mandato in caso di inadempienza, può essere revocato→ considerato padre del moderno pensiero liberale. - Scienza e donna: il Caso di Margaret Cavendish Margaret Cavendish, duchessa di Newcastle, fu un personaggio molto noto nella Londra della Restaurazione per i suoi modi eccentrici. Essa aveva seguito la regina Henrietta Maria di Francia dopo l’assassinio di re Charles I e durante il suo esilio in Francia conobbe suo marito (marchese di Newcastle) e il filosofo Hobbes (fuggito a causa della sua posizione filorealista) che la influenzò notevolmente. Essa, una delle prime voci femminili nella cultura e letteratura inglese, aveva interessi culturali insoliti che la ponevano in una condizione anomala. La decisione + rivoluzionaria che fece scandalo fu quella di pubblicare sotto il proprio nome, grazie al denaro e posizione del duca, tutte le sue opere→ trattati di filosofia e scienza, lettere, racconti, poesie, orazioni, biografia del marito e la propria e un romance “the Blazing World” . Fu anche la prima donna ad essere invitata dalla Royal Society nel 1660 ad assistere ad alcuni esperimenti scientifici in un’epoca in cui anche alle dame era proibito frequentare le Grammar schools e le università. Essa era insofferente alle limitazioni imposte al proprio sesso e fu anticipatrice delle future rivendicazioni femministe. Difese con passione il diritto della parità culturale con l’uomo nella lettera Philosophical and Physical Opinions indirizzata alle università di Oxford e Cambridge dove era vietato l’accesso alle donne. Anche altre opere precedenti furono meritevoli di un certo interesse, rappresentando uno dei primi approcci femminili alla scienza,fornendo un riassunto confuso del sapere antico e moderno - importante testimonianza della presenza di diverse scuole di pensiero attive durante il secolo della rivoluzione scientifica. - Scienza, utopia e altri mondi: la letteratura lunare. L’interesse per le nuove scoperte scientifiche, in particolare nel campo astronomico, portò allo sviluppo di numerosi scritti di scienza e fantasia intrecciati tra loro. In alcune opere del periodo si possono già individuare alcuni temi che verranno successivamente sviluppati dalle utopie fantascientifiche Thomas More→ creatore della letteratura utopica inglese, con la sua Utopia e inventore di quel nome che designerà il futuro genere letterario. Nella prima parte del 600 è necessario inserire nel filone utopico-scientifico lo scritto “New Atlantis” di Bacon pubblicato nel 27 e rimasto incompiuto, dove l’autore costruisce un progetto utopico e descrive i prodigi della nuova scienza . L’idea centrale dell'isola di Bensalem= sede della comunità umana dove la civiltà è giunta al grado massimo di coesione grazie alla scienza- pare essergli venuta dalla lettura delle + famose utopie rinascimentali, dall’opera di More e dalla Città del sole di Campanella. In More e Campanella il motivo ispiratore era morale e sociale, mentre Bacon ha come tema centrale il potere dell’uomo derivato dalla scienza e dallo studio della natura. Gli abitanti dell’isola di bensalem sono superiori rispetto ai viaggiatori che giungono dall’altro mondo - L’isola diventa il topos dei racconti utopici (More stesso , narra di una società che si trova su un’isola = luogo che permette isolamento e di preservare il luogo utopico da ogni possibile contaminazione ). L’accademia scientifica di Salomone che regge la vita dell’isola sembra assomigliare alla Royal Society- Creata da Salomone con lo scopo di conoscere le cause e i moti segreti delle cose. Gli Esperimenti qui condotti stupiscono per il loro valore profetico (silos per conservare gli alimenti, energia eolica, specie di robot, macchine per andare sott’acqua) VI fu forte interesse dell'invenzione del telescopio e dei nuovi mondi → che ci viene rivelato nel romance fantascientifico di Francis Godwin “the man in the moone” che ebbe grande successo. Testo influenzato dalle scoperte astronomiche che destavano curiosità in tutti, opera che fornisce un esempio chiaro dell’intreccio fra scienza e immaginazione- rigore nazionale e evasione fiabesca, che caratterizza non solo la letteratura ma anche opere di scienziati. Passato e futuro si confrontano dando forma a modelli di struttura dove si intrecciano vari generi (trattato scientifico e viaggio immaginario). La letteratura lunare acquista vigore, uno scienziato come Keplero, volle cimentarsi in tale genere, provando gli scambi tra letteratura e scienza. Il Somnium del 1634 viene considerato da egli stesso il primo racconto di viaggio scientifico sulla luna, i dati scientifici si affiancano a congetture e descrizioni fantastiche. VI è poi un susseguirsi di scritti a metà tra letteratura e scienza che commentano le nuove scoperte astronomiche, partendo dal 1609 con la pubblicazione di Sidereus Nuncius di Galileo. Le congetture sulla presenza di vita sulla luna non sono una novità ma risalgono alla tradizione classica e alla filosofia presocratica. Punto chiave dell’opera di Godwin e degli altri scritti sullo stesso argomento è il viaggio nello spazio verso la luna per mezzo di uccelli e altri animali alati o con l’aiuto di ali posticce. Mito di Icaro che ritorna frequentemente, come simbolo di orgoglio umano che prende a poco a poco valenze negative rappresentando un viaggio di conoscenza libero da ogni vincolo terreno. Con Godwin il mito e la nuova scienza concorsero per la prima volta formando un racconto completo di un viaggio lunare, storia di un uomo che viene trasportato sulla luna da uno stormo di uccelli. Nei mondi descritti da Gonsales si esprime la visione utopica del viaggiatore del 600, nata dall’introduzione delle nuove scoperte geografiche. La credenza antica dell'abitualità della luna ricevette nuova attenzione nel 600 e divenne terreno di discussione fra gli studiosi. L’interesse per l’argomento varcava i limiti scientifici per estendersi alla cultura intera dell’epoca dove gli accenni alla luna e i suoi abitanti sono frequenti ("Paradise Lost”) Nella seconda metà del secolo, si assiste alla sostituzione graduale della scienza astronomica con un atteggiamento critico. L’intento parodico nei confronti della scienza delle teorie che si crearono intorno all’astro lunare si esprime nel poema burlesco di Samuel Butler Hudibras→ dove viene irrisa la scienza e gli scienziati che vengono presentati dal mago imbroglione Sidrophel. Satira contro la scienza e gli scienziati che compare anche nella commedia The Virtuoso di Shadwell, mentre la commedia The emperor of the Moon scritta da Aphra Behn nel 84 pone in ridicolo la credenza diffusa che la luna fosse abitata. Satire che però non nocquero alla popolarità della letteratura lunare ma contribuirono alla nascita di un sottogenere che si continuerà a sviluppare anche successivamente. The Blazing World di Cavendish è un’opera difficilmente catalogabile, può essere letta come un racconto di viaggio o di fantascienza, come una fiaba, una satira o un’autobiografia. Testo che narra di una bella e ricca fanciulla che dopo varie disavventure giunge in un mondo parallelo al nostro, dove vi sono infinite isole dove i loro abitanti, metà umani, metà animali la guidano conducendola fino alla capitale Paradise dove sorge il palazzo dell’imperatore. Egli colpito dalla bellezza della giovane, la sposa e la conduce al potere. Fiaba zoomorfa, dove le creature ibride assumono una funzione specifica, nate dall’unione tra uomo e animale, ossia tra ragione e istinto, forza intellettuale e naturale→ metafore dell’ansia di ricerca di un’epoca intera tesa alla scoperta dei segreti dell’universo . il compito degli scienziati-bestia è esplorare la natura per ampliare le conoscenze della loro imperatrice e soddisfarne la curiosità, ognuno seguendo le attitudini della loro specie (uomini-pesce→ profondità oceano- uomini verme→ viscere della terra) nei colloqui tra imperatrice e scienziati vengono esposte e discusse le recenti scoperte scientifiche con notizie e spiegazioni varie. La mancanza di rigore metodologico è colmata dalla passione e dall’entusiasmo di un intellettuale volto alla partecipazione scientifica. L'accademia di Blazing World sembra essere la proiezione della Royal Academy con la differenza che è stata fondata e viene presieduta da una donna. Il Progetto che sta alla base del racconto è quello di rifondazione globale del ruolo della donna che apporta modifiche sostanziali proponendo un modello costruito sull’immaginario femminile. Fra gli argomenti trattati si pone attenzione particolare sui telescopi e microscopi, dove lo stupore provocato dal capovolgimento delle misure e la perdita delle proporzioni della realtà, la scienza sembra un gioco magico e mostruso. Nel Gulliver’s Travels di Swift si utilizzano medesimi strumenti ottici con una meraviglia del protagonista, dove il mondo viene capovolto - offrendosi come esempio dell’utilizzo del rovesciamento per denunciare le follie umane e diventare strumento di satira - Il romanzo A partire della metà del secolo iniziano ad apparire il saggio giornalistico e il romanzo. Tra i romanzi del periodo ricordiamo Incognita di Congreve→ importante per la prefazione dove l’autore indica le caratteristiche del genere. John Donne→ già attivo negli anni ‘90 e autore di 5 satires e di una ventina di Elegies ispirate a Ovidio- immette anche nella lirica amorosa più matura i toni spregiudicati e irriverenti (derivanti dal latino) . Nella raccolta Song and Sonnets si trovano composizioni che celebrano l’amore reciproco come esperienza di valore supremo - titolo che associa l’opera alla tradizione petrarchesca mettendola però in discussione. Si tratta di raccolta inorganica, collezione di poesie scritte in forma e metri diversi , composizioni non riconducibili ad un solo soggetto, narratore contraddittorio. Instancabile sperimentatore e maggiore esponente della corrente metafisica - Donne ignora il principio del decoro e combina immagini eterogenee attingendo da numerose fonti trovandovi somiglianze inaspettate. La sua poesia propone un modello di interpretazione nuovo del mondo facendo leva sui contrasti e instaurando un collegamento costante tra gli oggetti dell’esperienza sensibile e il mondo della speculazione intellettuale e morale- amalgama pensiero e sentimento trasformando un nell’altro e così viceversa → trascrivendo esperienze di vita in termini astratti o traducendo concetti astratti in immagini emblematiche e oggetti concreti. Donne ha un forte immediatezza espressiva attraverso il linguaggio colloquiale, poesia caratterizzata da forte intenisità emotiva e passionale che si combina con intelligenza attiva e analitica. Alla ricerca di una verità che scaturisca dall’esperienza, diffida dalle voncenzioni sociale e dalle opinioni passivamente condivise affidandosi al wit, ovvero arguzia e paradosso intellettuale, attiva un processo di scoperta come aderenza e reazione alla condizione di crisi. Anniversaries→ meditazioni sulla decadenza e disgregazione dell’universo 1^=destino dell’anima secondo=turbamento provato negli spiriti dalle nuove scoperte in campo astronomico si sgretola il modello tolemaico e di conseguenza i rapporti fra gli uomini che sono pianificati secondo tale modello- ciascuno di noi si sente come fenice, entità a sé stante, indipendente e autonoma.il senso di incertezza si rivede nella struttura frammentata e la scomparsa di ordinamenti tradizionali con l’ampliarsi del campo tematico e delle prospettive. nei componimenti amorosi mancano le celebrazioni alla donna amata e viene resa centrale l’esperienza dell’amore. Parla un io libertino e promiscuo che traccia ogni donna di incostanza, si proclama alla ricerca di tutte e reclamando piena libertà d’azione, insiste poi sul bisogno di reciprocità d’amore. -AMORE RECIPROCO→ come stato di pienezza totale e perfezione assoluta , trascendente il mondo del transitorio e del materiale. vi è poi una rara intesa e unione di spiritualità e sensualità che si oppone al pensiero neoplatonico secondo cui l’amante può ascendere all’amore spirituale solo rinnegando il corpo impuro secondo Donne l’amore spirituale e trascendente è anche sessuale. -Ben Jonson→ drammaturgo e autore di 3 raccolte poetiche e di versi miscellanei Epigrams, The forest e Underwood Considerato insieme a DOnne il maggior poeta dell'età giacominiana. Classicista per formazione e convincimenti si rifà a criteri di equilibrio, decoro e disciplina- si pone sulla scia dei classici latini e in particolare di Orazio celebrando i valori della mediocritas e quelli connessi alla figura del poeta-vate aspirandone a ricoprire il ruolo civile e morale. Donne è stravagante ed eccessivo in costante tensione e mobilissimo i versi Jonson vigorosi e asciutti (strong lines) appaiono misurati e depositari di ideali senza tempo. Donne destina i suoi scritti a un gruppo di lettori ristretto destinandoli in forma manoscritta Jonson ne cura personalmente la pubblicazione scegliendo di dare alle stampe i suoi testi drammatici e le sue composizioni in versi. Egli curò poco il tema amoroso preferendo la messa in scena le frustrazioni di amante. Nelle forme della satira e dell’encomio privilegiò temi sociali e civili che lo portarono a parodiare vizi e malcostumi del suo tempo, ritraendosi in tipi umani i cui tratti salienti seppe cogliere in versi lapidari e fulminei. Importante è il panegirico in cui vi sono gli ideali etici ed estetici di cui gli illustri personaggi destinatari vengono indicati a personificazione vivente, egli da voce ai suoi ideali di moderazione, autosufficienza della virtù, socievolezza e integrità che lo fanno riconoscere come L’Orazio inglese. (to penshurst→ prima country house poem inglese) Poeta prolifico e versatile, scrisse satire, elegie, epitaffi, odi→ generi che insieme ad altri ancora attestano la sua padronanza di una gamma ampia di forme metriche e tonalità espressive. Egli divenne un punto di riferimento per i poeti di giovane generazione che pur non condividendo il suo rigore etico, si riconoscono come suoi figli prendendone modi e tematiche. - Poesia religiosa e secolare: George Herbert e Robert Herrick Tra 1606 e 1617 Donne si cimentò in versi di carattere religioso con inni e sonetti, poi confluiti nei Divine Poems. George Herbert→ The temple, organizzata secondo la metafora indicata dal titolo, l’opera è a sua volta architettura verbale, edificio di parole eretto in lode di Dio. Simile ai canzonieri d’amore nel registrare le gioie e i dolori dell’io poetico, non presenta un filo narrativo proprio come Songs and Sonnets (la cui poesia era a lui nota essendo la madre Magdalene patrona di artisti e letterati). La sua organizzazione non si rifà al concetto di tempo ma a quello di spazio. A strutturarla è il gioco di abbinamenti e riflessi incrociati fra idee o stati d’animo che sono espressione di un soggetto diviso e vittima dell’incostanza. Gli stati d’animo o versioni dell’io passano dall’astratto al tangibile attraverso la trascrizione di oggetti tratti dall’esperienza sensibile, tra cui arredi o parti architettoniche della chiesa. Herbert non riconosce l’iperbolica drammaticità di Donne che gioca su violenti contrasti mentre egli preferisce sommerse soluzioni dove gli echi della teologia protestante giungono smorzati . -Final twist → I versi finali hanno spesso una sorpresa che condensano e capovolgono l’idea sviluppata nel corso della lirica con effetti inaspettati e illuminanti -Duplicazione del senso in suono o in figurazione visiva → nello shaped poem “Easter wings” le strofe sono disposte a forma di ali che riproducono i temi della caduta e della resurrezione, la cui lettura spinge la voce a spegnersi e poi dispiegati traducendo musicalmente la gioia espansiva della liberazione. Herrick → (1591-1674) poeta che segue da vicino il modello jonsoniano, stemperandone il vigore stilistico intellettuale e morale con una poesia elegante improntata a un tradizionalismo edonistico e paganeggiante. Entrò a far parte del cenacolo di Jonson “la Tribe of Ben” due decenni dopo nel Devon compose circa 1400 liriche. Devoto a una musa definita “Jocund”, egli privilegiò la stagione primaverile, le gioie dell’amore e la letizia di svaghi e feste campestri → momenti festosi si cui egli colse la fugace letizia in liriche leggiadre e brevi. Jonson è il poeta della satira e dell’encomio idealizzante Herrick→ è cantore di edonismo lieve consciamente vissuto. Nella sua celebrazione dei piaceri vi è la volontà di sanzionare la politica dei re Stuart, intervenuti a difendere i lawful pastimes dei loro sudditi dagli attacchi dei puritani con un proclama “Book of sport”. Il bisogno di evadere nella letizia di un giorno di festa, di un mattino di maggio o in effimere avventure galanti trapela nella poesia svagata e superficiale di egli. Pur lontano dai Jonson e Donne, anch’esso tradisce lo spaesamento di quest'età, lo scettico disincanto dei suoi versi è ciò che si ritrova al fondo della poesia che fiorisce presso la corte di carles I→ la poesia dei cavalieri - Cavalieri e poeti religiosi NEgli anni ‘40 (1640-1660) numerosi poeti passano dalla pratica della circolazione manoscritta alla pubblicazione dei loro versi, escono così: Poems di Carew, Fragmenta Aurea, The Mistress, Lucasta.. LA spiegazione è legata all’ipotetico disperdersi delle elites di lettori e poeti dovuto ai dissesti della guerra civile, inoltre ad aver influito deve essere stata l’intenzione di alimentare nel grande pubblico il sentimento monarchico e anglicano con la divulgazione di scritti di autori legati alla corte o votati alla causa del re e alla religione aglicana. La denominazione Cavaliers di applicò a coloro che tra i gentiluomini di corte spinsero il loro lealismo fino a difendere con le armi la causa della monarchia. Poi venne genericamente applicata ai poeti di parte monarchica - sons of ben = discepoli del maestro ben Jonson La triade dei Cavalier poets → Thomas Carew, John suckling e Richard Lovelace (poeti e cortigiani) furono influenzati anche dalla poesia decollare di Donne. Preminente nella loro produzione è il tema d’amore accostato al mondano disinganno, passando dalla frivolezza artificiosa alla ribalderia libertina o al franco erotismo, ostentando un materialismo cinico che riduce tutto a gioco dissacratorio e passatempo puro. Carew e Suckling condussero una vita licenziosa e trasgressiva Richard Lovelace→ il più giovane della triade e unico ad assistere alla caduta della monarchia, nelle liriche degli anni ‘40 ritrova valore i sentimenti dell’amicizia, dell’onore e dell’amore. Il tema del ritiro campestre diventa per i cavalier poets un modello di riferimento costante. La dimora rurale, luogo di abbondanza e generosità , divine difensiva per estinguersi e tramutarsi in un solo spazio interiore→ breast del poeta che in sintonia con l’amico Cotton, continuerà ad ardere di devozione per il suo re spezzato da falci impietose. HEnry Vaughan → Silex Scintillans= raccolta di poesie religiose scritte dal 1647 in poi. inizialmente affiliato alla poesia di corte, abbandona l’attivismo politico e al termine della firs civil war fa ritorno nel nativo Galles dove conosce la Regeneration che da titolo alla poesia con cui si apre la raccolta del 1650 ispirata dichiaratamente all'opera di Herbert. La differenza tra i due è palpabile, come se l’avversione puritana per il rituale religioso avesse provocato la scomparsa letterale degli edifici destinati al culto, così la natura diventa tempio, muovendo le sue creature alla ricerca di Dio. La sua poesia più autentica ha un carattere visionario e si affida alla contemplazione ingenua per penetrare il mistero. la sconfitta monarchica sospinge l’anglicano Vaughan verso un misticismo che si muove a ritroso verso in prima vicino a dio- crisi che porta anche all’esilio. Richard Crashaw → abbandona l’inghilterra nel 43 e da li a poco anche la religione anglicana di cui era sacerdote per poi vonveritrsi al cattolicesimo nel 45. LA raccolta Steps Jibbia fra gli antichi. E con assiduità curò la sua formazione, animato dalla speranza - e dall'ambizione - di riuscire ad emulare quei grandi sia "for the §. JOHN MILTOn (1608-1674) John Milton, grande paladino della Rivoluzione oltre che grande poeta, ha cinquant'anni quando pone mano alla composizione del Paradise Lost (1667 e 1674 in versione definitiva), il poema che vede le stampe nell'epoca della Restaurazione e che, da subito, viene meritatamente riconosciuto come un capolavoro. Per la consacrazione del poema a classico della letteratura inglese occorre però attendere il Settecento, il secolo che assiste alla trasformazione di Milton, da attivista rivoluzionario e ardente repubblicano in poeta ispirato e sublime. Né, dopotutto, si tratta di pura distorsione storica: i grandi temi della ribellione (di Satana) e della disobbedienza (di Adamo ed Eva) affrontati nel Paradise Lost sono sicuramente ma solo indirettamente connessi alle vicende storiche che ne costituiscono 'imprescindibile retroterra. Più agevole identificare la matrice culturale di questo poema che, se molta influenza esercitò sullo sviluppo della poesia preroman-tica e romantica, appare innanzi tutto come il frutto maturo e straordinario della lunga stagione umanistico-rinascimentale, i cui valori e ideali vengono qui assunti, integrati e superati, da quelli propriamente cristiani. Contemporaneo dei poeti carolini, il giovane Milton poco infatti si rifece a Donne o a Jonson. Piuttosto, scelse a maestri Spenser e Shakespeare fra i poeti inglesi: Dante, Ariosto, Tasso e Du Bartas fra i continentali; Ome-ro, Virgilio, Ovidio e la Jibbia fra gli antichi. E con assiduità curò la sua formazione, animato dalla speranza - e dall'ambizione - di riuscire ad emulare quei grandi sia "for the §. JOHN MILTOn (1608-1674) John Milton, grande paladino della Rivoluzione oltre che grande poeta, ha cinquant'anni quando pone mano alla composizione del Paradise Lost (1667 e 1674 in versione definitiva), il poema che vede le stampe nell'epoca della Restaurazione e che, da subito, viene meritatamente riconosciuto come un capolavoro. Per la consacrazione del poema a classico della letteratura inglese occorre però attendere il Settecento, il secolo che assiste alla trasformazione di Milton, da attivista rivoluzionario e ardente repubblicano in poeta ispirato e sublime. Né, dopotutto, si tratta di pura distorsione storica: i grandi temi della ribellione (di Satana) e della disobbedienza (di Adamo ed Eva) affrontati nel Paradise Lost sono sicuramente ma solo indirettamente connessi alle vicende storiche che ne costituiscono 'imprescindibile retroterra. Più agevole identificare la matrice culturale di questo poema che, se molta influenza esercitò sullo sviluppo della poesia preroman-tica e romantica, appare innanzi tutto come il frutto maturo e straordinario della lunga stagione umanistico-rinascimentale, i cui valori e ideali vengono qui assunti, integrati e superati, da quelli propriamente cristiani. Contemporaneo dei poeti carolini, il giovane Milton poco infatti si rifece a Donne o a Jonson. Piuttosto, scelse a maestri Spenser e Shakespeare fra i poeti inglesi: Dante, Ariosto, Tasso e Du Bartas fra i continentali; Ome-ro, Virgilio, Ovidio e la Jibbia fra gli antichi. E con assiduità curò la sua formazione, animato dalla speranza - e dall'ambizione - di riuscire ad emulare quei grandi sia "for the honour" che "(the] instruction of my country" (1642). Alla maniera degli scrittori del Rinascimento, Milton assegna infatti grande importanza alla formazione dell'individuo e crede nella letteratura come agente di incivilimento della società. La produzione poetica miltoniana è scandita in due periodi separati fra loro da un intervallo di vent'anni - quelli della Rivoluzione - durante i quali Milton attese quasi esclusivamente alla composizione di scritti in prosa, intesi a commentare così come ad incidere sullo sviluppo degli eventi. Appartiene alla produzione giovanile, il volume Poems (1645) che comprende testi già di assoluto rilievo, oltre che diversamente anticipatori delle tematiche e tecniche della maturità: la magnifica ode religiosa "On the Morning of Christ's Nativity" (1629) che, vertiginosamente, raccoglie intorno all'evento celebrato l'intera storia del mondo dalla Creazione al Giudizio; il dittico "L'Allegro" e "Il Pensero-so" (composto nel 1631 circa), la cui struttura specularmente antitetica dipinge i piaceri della gioia così come quelli della malinconia; il masque Comus (rappresentato nel 1634 e pubblicato nel 1637) che allegorizza il tema della tentazione nelle figure di un adescatore scaltro ed eloquente e di una Lady che, come poi il Cristo del Paradise Regained, si mostra intangibile nella sua inerme ed eppur possente innocenza; l'elegia funebre "Lycidas" (1638), lamento per la morte del giovane poeta Edward King che, indirettamente, si interroga sui costi della vocazione poetica ("Alas! What boots it [...] strictly meditate the thankless Muse?", vv. 64-66). L'amore del sapere e la pratica della virtù sorretta dalla fede sono i principi-guida del severo itinerario che Milton volle seguire, all'insegna di quell' inscindibilità fra arte e vita che gli farà affermare che il vero poeta ought himself to be a true poem (Apology [...) Against Smectymnuus, 1642). I passi autobiografici che figurano in taluni dei suoi trattati in The Reason of Church Government (1642) e in Defensio Secunda (1654), oltre che nella summenzionata Apology - recano testimonianza dell'altissima tensione intellettuale e spirituale che animò Milton, così come l'epistola latina Ad Patrem (1637) della sua idea di poesia quale arte divina, prova suprema del nostro essere creature di Dio. Le vicende della Rivoluzione, se poterono distogliere Milton dalla vocazione poetica, non fiaccarono l'indomito puritano, nel frattempo passato a posizioni sempre più radicali nella sua strenua difesa della libertà di coscienza: dall'iniziale principio della separazione fra stato e chiesa anglicana, alla tolleranza per ogni confessione religiosa (tranne la cattolica), alla scelta della repubblica come sola forma di governo. Pur se sconfitto, marginalizzato e ostracizzato (*with dangers compassed round, / And solitude', VII, w. 27-28), oltre che oramai completamente cieco, Milton prende infatti la parola nel Paradise Lost - composto fra 1658-1663 ca. e rivolto all'Inghilterra restaurata - per rappresentarsi in memorabili proemi (ai libri I, III, VII e IX) come poeta ispirato e illuminato: mediatore, alla stregua dei profeti biblici, di verità dispensate dallo Spirito divino ai cuori "upright [...] and pure" (I, v. 18); veggente, nonostante la penosa cecità (III, vv. 22-55); l'eletto d'una Musa Celeste che, nella notte, gli detta "unpremeditated verse" (IX, v. 24) e lo ammaestra (taught by the Heav'nly Muse to venture down / The dark descent, and up to reascend, /Though hard and rare', III, vv. 19-21). Con giusta ragione, in Paradise Lost si è visto anche il primo poema dell'era astronomica moderna: stupefacentemente, infatti, l'azione è collocata in un cosmo sconfinato e, grazie ad abilissimi giochi prospettici, colto nella sua tridimensionalità. Ma altrettanto totalizzante e onnicomprensiva è la dimensione temporale: intorno all'azione principale indicata dal titolo - la perdita del Paradiso terrestre - il poema raccorda infatti l'intera storia biblica dalla Creazione al Giudizio Finale, ripercorrendola retrospettivamente nel colloquio fra l'arcangelo Raffaele e Adamo (V-VIII) ed evocandone i futuri sviluppi coi racconti e le visioni presentati dall'arcangelo Michele ad Adamo (XI-XII). Paradise Lost presenta altresì personaggi straordinari: non solo Satana, l'"Archangel ruined" (I, v. 593) che per l'ardire della concezione ha inevitabilmente affascinato generazioni di lettori, ma il primo uomo e la prima donna, colti nella loro "naked majesty" (IV, v. 290), ovvero nella loro integrale perfezione. Da subito indicato come poema per eccellenza sublime per la grandezza delle idee, la forza dello stile, la vastità e la ricchezza immaginativa, Paradise Lost non di meno stupisce infatti - e a notarlo è anche lo scettico disincantato Voltaire (Sulla poesia epica, 1727) - quando dal Cielo e dall'Inferno si passi alla Terra, poiché ciò che Milton ha saputo credibilmente rappresentare è la natura umana incorrotta. Interpretazioni autorevoli e influenti vedono nel Paradise Lost un poema narrativo ed enciclopedico, una summa delle forme letterarie occidentali e delle relative implicazioni ideologiche, riprese ma trasformate in senso cristiano e puritano: all'eroismo antico incarnato da Satana e dai demoni, Milton contrappone e antepone il vero eroismo della mitezza, obbedienza, sacrificio impersonati da Cristo; nella descrizione della vita edenica, integra la modalità dell'idillio con quella georgica, espressiva della dignità del lavoro; piega le convenzioni della lirica cortese alla celebrazione dell'amore coniugale; trasforma la tragedia della Caduta nella tragicommedia' della rigenerazione spirituale e della riconciliazione fra Adamo ed Eva e tra questi e Dio. Ma il capolavoro miltoniano è anche un poema costruito assai arditamente. A reggerne la trama e raccordare fra loro episodi personaggi situazioni, è infatti un gioco di opposizioni e contrasti che flessibilmente da vita ad ambigui rispecchiamenti, a differenze parodiche e potenziali rassomiglianze: tra il mondo dei demoni e quello divino, tra la 'maestà di Dio e quella di Satana (II, v.I e III, v.58), tra l'eroica impresa di questi e quella dello stesso io poetico, parimenti impegnato a "discendere' così come a 'risalire nel suo volo' avventuroso (II, vv. 929-38 e III, v. 19-21). E' da vedere in ciò, secondo le interpretazioni ortodosse del poema, la messa in atto di una sapiente strategia autoriale: oltre che narrativizzata nella rivolta di Satana e dell'uomo, la dialettica fra "libertà' e 'obbedienza' tornerebbe infatti inscritta nella stessa struttura dell'opera che, con accostamenti ironici e paradossali, mira a rafforzare in chi legge giudizio e capacità di discriminazione. Con Paradise Lost Milton forgia uno stile appropriatamente alto, per lo più plasmato sul modello ciceroniano, che duttilmente accorda a registri lirici, comici, tragici o, come negli splendidi discorsi di Satana dei primi due libri, piega agli scopi dell'eloquenza fo-rense. Di questo stile inconfondibile rimangono le tracce, ma non la ricchezza espressiva, nel successivo Paradise Regained (1671), epica breve che inscena il confronto dialogico fra Cristo tentato nel deserto e l'avversario Satana, qui impoverito nel ruolo di "crafty seducer". La tematica della tentazione ricompare nel dramma Samson Agonistes (1671), anch'esso' strutturato come sequenza di incontri e scambi dialogici fra il protagonista cieco e prigioniero e i vari personaggi che, in successione, gli rendono visita. In una dimensione tutta interiore, viene così delineato il sofferto percorso di affrancamento di Sansone da un passato d'orgoglio e di errori alla resa alla volontà di Dio. Nell'immola-zione dell'eroe, predestinato liberatore di Israele, si è vista la riaffermazione dello spirito libero e ideale della Rivoluzione puritana, rivoluzione voluta da Dio ma sconfitta nella storia, a causa della debolezza di uomini incapaci - come dapprima Sansone - di coniugare alla forza la virtù e la saggezza. Nonostante la forte sperimentazione metrica e il parziale recupero della rima - polemicamente rigettata a favore del blank verse in Paradise Lost, così come si legge nella premessa "The Verse" (1674) - Samson Agonistes è tuttavia un dramma monocromatico, cupo e aspro non da ultimo nei confronti delle donne (vv. 373-419): qualcosa di ben diverso dalla dottrina della soggezione femminile sostenuta in Paradise Lost, e I peraltro accompagnata dall'idea di matrimonio come autentica 'compa-nionship', oltre che quasi smentita dalla dignità e dalla grazia davvero sublimi conferite alla figura di Eva. - JOHN DRYDEN E L'ETÀ DELLA RESTAURAZIONE (1660-1700) Il panorama poetico dell'età della Restaurazione è dominato dalla figura di John Dryden (1631-1700). In lui che fu autore di composizioni celebrative e satiriche, traduttore e critico oltre che drammaturgo, si assommano infatti, al meglio, le tendenze dominanti di questa età che non conosce la lirica, sia amorosa che religiosa, e che mira a una sorta di impersonalità con distici ortosillabici sonori ruvidi e spesso rozzi. Cruda e aspra è anche la maniera di John Oldham (1653-1683), ricordato soprattutto come autore di quattro Satires upon the Jesuits (stampate clandestinamente fra 1678-1681), in cui si serve di una maschera ironica - quella del gesuita - per attaccare i cattolici e lo stesso re, loro presunto alleato in una cospirazione intesa a riportare l'Inghilterra sotto il dominio di Roma. Preminentemente satirica, infine, è anche la produzione di John Wilmot, conte di Rochester (1647-1680), poeta, cortigiano e notissimo libertino. Tipica figura di rake brillante, colto, dissoluto e dissacratore, Rochester è autore di una quarantina di liriche amorose per lo più comiche e oscene, apparentate alla poesia dei Cavalier, e di una ventina di satire alimentate dal senso della totale futilità della vita ("Satire against Mankind", "On Nothing"). Rochester condivide e accentua il pessimismo di Hobbes, con lo scorgere nella ragione ciò che entra in conflitto con la hatura istintuale dell'uomo, rendendola ancor più perversa. Di qui, l'edonismo nichilista che alimenta la sua poesia, peraltro notevole per l'economia e il vigore dell'espressione. Mai pubblicata in vita, l'opera di Rochester vide le stampe nell'anno della sua morte. La poesia femminile in inghilterra tra 500 e 600 - Esiste un RInascimento della poesia delle donne? nel 1977 è Joan Kelly a porre tale domanda nel saggio la studiosa volle dare la risposta paradossalmente negativa che di fatto le donne erano state + libere avendo maggiori diritti sociali e maggiore controllo economico, addirittura nel medioevo. Il modello da perseguire per la donna rinascimentale bien-élevé era quello del silenzio e obbedienza: nascondere la propria personalità e abbassare lo sguardo davanti a chiunque. Tuttavia nell'Inghilterra del tardo 500 e del 600, la poesia femminile ebbe una fioritura molto abbondante, le cui manifestazioni comprendevano anche le classi medio- basse. Elizabeth I aveva ereditato dal padre un talento per la versificazione e un eccezionale intelligenza e in diversi momenti della sua vita compose molte poesie in inglese, latino e francese. Una delle Antologie di poesia rinascimentale britannica oggi disponibili comprende le liriche di oltre 160 poetesse dal 1520 al 1700 alcune di lingua gaelica. Emerge la straordinaria estensione e varietà di versificazione che danno prova che queste poetesse non scrivessero solo del proprio privato o dell’ambito sociale di appartenenza, la poesia femminile si cimentava anche con la sfera religiosa e politica o con il mondo del lavoro → attraverso discussioni e polemiche alla letteratura di per se e la divulgazione della poesia in tradizione. Le poetesse scrivevano poi dell’amore, delle emozioni e della psiche per costruirsi identità artistica e politica. - La poesia, le traduzioni e il mecenatismo femminile di MAry Sidney Herbert, contessa di pembroke La poesia early modern si propagava tramite il sistema del mecenatismo, sviluppatosi alla corte della regina Elisabeth e poi nelle corti minori di campagna, ovvero nelle country houses dell’aristocrazia dove regnavano le padrone di casa, contesse e duchesse di solito persone coltissime che incoraggiavano il formarsi di coteries intellettuali dove la peisa fioriva e trovava lettori e critici competenti. La famiglia più importante era quella dei Sidney- Herbert, proprietari delle 2 grandi case di Wilton nello Wiltshire e di Penshurst nel Kent. Wilton apparteneva alla famiglia di Henry Herbert, conte di Pembroke e di sua moglie Lady MAry Sidney Herbert, sorella del poeta cortigiano Sir Philip Sidney e fu lei, MAry, negli anni 80 e 90, la promotrice di un vero e proprio salon intellettuale, fondato anche su un protestantesimo convinto. In tale corte venivano ospitati e incoraggiati scrittori come Nicholas breton , William Browne e Samuel Daniel da un padrona di casa anch’essa traduttrice e poetessa. Dopo la morte di Philip in battaglia nelle fiandre, mary prende su di sé l’incombenza di curare e completare le opere letterarie lasciate incompiute dal fratello, iniziando la propria carriera di scrittrice dal progetto interrotto di tradurre o parafrasare i salmi di davide. Ella riuscirà nel suo intento tanto che il Salterio sidneiano venne riconosciuto come un capolavoro Philip era già partito dal Salterio, il primo in inglese di Thomas Stearn Hold e John Hopkins, con una matrice protestante , reso nella metrica semplice e scarna utilizzata per le ballate. Basandosi sulla Bibbia di Ginevra e sulla traduzione dei salmi del book of common prayer egli aveva pensato di creare una versione simile a quella francese di marot e de beze che adoperava 110 forme di metrica, rifacendosi alla lirica d’amore elisabettiana del periodo con sviluppi straordinari nei campi della metrica e retorica tramite una nuova soggettività lirica. Il progetto di Philip Sidney è + poetico che teologico o èpolitico, Mary continua l’opera del fratello con la stessa idea riuscendo a rendere ogni salmo in una forma metrica diversa e a privilegiare e sviluppare la voce poetico-lirica dell’individuo, fondamentale nella prospettiva protestante. Ogni salmo diventa una poesia a sé stante, anche perchè spesso Mary sidney sfrutta le capacità mimetiche della metrica, adattandola al contenuto del singolo salmo. Mary riteneva i Salmi la sua opera più notevole ma la traduzione del Trionfo della morte di Petrarca costituisce un testo altrettanto basilare della sua produzione poetica. La traduzione, resa in terza rima - compito non certo facile dall'italiano all'inglese - affascina anche per la scelta del poema da tradurre: il terzo dei sei Trionfi (dell'Amore, della Pudicizia, della Morte, della Fama, del Tempo e dell'Eternità) composti fra il 1340 circa e la morte del grande poeta italiano. L'ipotesi tradizionale sulla motivazione della scelta di Mary Sidney si basava sull' ovvia, banale connessione tra l'affetto profondo che ella nutriva per Philip e il lutto per la sua morte prematura: scelta, dunque, che sarebbe stata dettata dalla sua sensibilità femminile. Studi testuali recenti hanno tuttavia dimostrato come la decisione di Mary fosse di ordine più estetico che emotivo. Già l'insieme dei Trionfi costituiva un testo base della rappresentazione cortese nell'Inghilterra del Cinquecento, e in particolare della sovrana: la descrizione di una donna virtuosa, morale, casta ma, ciononostante, potente, che trionfa sull'amore e sul desiderio terreno, si proponeva assai utilizzabile per tratteggiare la figura di Elisabeth. Inoltre, il Trionfo della morte dispiega gli elementi fondamentali della poetica del Petrarca per poi sovvertirli, sostituendoli con un registro dell'encomio diverso da quello del Canzoniere, fondato sui concetti di eternità e di mutabilità piuttosto che sull'amore terreno." La scelta da parte di Mary di questa particolare opera di Petrarca si giustifica quindi per l'interesse poetico-estetico, ma anche politico-religioso, che il Trionfo della morte poteva offrire a una poetessa protestante, quella che Peter Ackroyd definisce "[undoubtedly] the most important female poet of the sixteenth century - ISABELLA WHITNEY: UNA VOCE PICCOLO BORGHESE NELLA VITA QUOTIDIANA DI LONDRA Isabella Whitney nacque nella contea di Cheshire, verso la metà del Cinquecento (alcuni studiosi danno il 1540 come possibile data di nascita) e morì presumibilmente dopo il 1580. Si sa poco delle sue origini (pare che fosse sorella di Geoffrey Whitney, autore della prima, conclamata silloge inglese di emblemi, A Choice of Emblems, del 1586); meno ancora sappiamo della sua vita. Proveniente forse da una famiglia piccolo borghese, la cui parabola sociale era in discesa, fini, come pure due sue sorelle, al servizio di nobili: le difficoltà economiche, in effetti, oltre ad affiorare come tema della sua poesia, sono uno dei motivi che la spinse a scrivere. Nel 1567 pubblicò la raccolta di poesie The Copy of a Letter, lately written in metre by a young gentlewoman to her inconstant lover, seguito nel 1573 da una seconda raccolta, A Sweet Nosegay or a Pleasant Posy. La letteratura critica sulle opere della Whitney tende ad evidenziare il fatto che la scrittrice è la prima donna del periodo early modern a pubblicare i suoi versi, e che il motivo di tale scelta è di trarne guadagno. Isabella Whitney non possiede né la ricchezza materiale, come tante sue corforelle artistiche provenienti dall'aristocrazia, né il loro bisogno di esprimere un punto di vista politico o religioso, e neppure il desiderio di rivaleggiare con un padre o con un fratello. E tuttavia, le sue motivazioni anticipano quelle delle scrittrici di oggi: ambizione, denaro - certo - ma soprattutto il divertimento del lettore, oltre che dello stesso poeta. Salzman considera la prima poesia di The Copy of a Letter, "I.W. To Her Unconstant Lover", quale "literary tour de force"," evidenziando come la Whitney si cimenti in una forma poetica in voga presso i poeti di questo periodo, influenzati da Ovidio e in particolare dalle sue Eroidi, raccolta di fittizie lettere d'amore 'scritte da eroine della mitologia e della storia ai loro amanti. L'opera per la quale la Whitney è costantemente citata è tuttavia la poesia "The Manner of her Will"*, l'ultima della sua seconda raccolta A Sweet Nosegay. La poesia, di 340 versi, prende a pretesto la partenza da Londra dell'autrice allo scopo di sottoscrivere un testamento. E così che la Whitney rielabora e combina due generi discorsivi tipicamente Tudor: da un lato il blasone (elenco particolareggiato del corpo femminile), dall'altro il testamento (sotto-genere alquanto problematico per una voce poetica femminile, dato che le donne avevano pochissimi diritti di proprietà). Isabella Whitney adopera la forma del blasone per descrivere, similmente al corpo femminile, la mappa urbana, il cityscape della Londra del Cinquecento:e usa la modalità del 'testamento' sia per denunciare il fatto che la sua povertà la costringe a lasciare la città sia per vendicarsi di una società che le impone tale abbandono." - IL 'CANZONIERE' DI LADY MARY WROTH: LO SGUARDO IN ALTO DI UNA DONNA NEL RINASCIMeNTO Lady Mary Wroth nacque il 18 ottobre del 1587, primogenita di Sir Robert Sidney (1563-1626), conte di Leicester, e di Lady Barbara Gamage (1563-1621), e nipote di Sir Philip Sidney e di Mary Sidney Herbert, contessa di Pembroke: dunque connessa per legami familiari all'ambiente letterario aristocratico forse più importante dell'Inghilterra tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Mary passò infatti gran parte della sua infanzia a Penshurst, la residenza di campagna dei Sidney. Nel 1604 sposò Sir Robert Wroth e divenne una figura importante alla corte di James I (1566-1625) e della con-sorte, regina Anne (1574-1619), successori al trono di Elizabeth I nel 1603. Partecipò a numerosi masques, alcuni dei quali di Ben Jonson (1572-1637), un prediletto dei mecenati Sidney-Herbert, frequente visitatore delle case di Wilton e Penshurst. Dopo la morte del marito nel 1614, Mary si trovò in gravi difficoltà economiche, dato che Sir Robert aveva accumulato ingenti debiti; si innamorò poi di suo cugino William Herbert, conte di Pembroke (1580-1630), e dalla loro relazione nacquero due figli illegittimi.