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Paniere 2022 DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE prof.ssa Simone Maria Grazia, Panieri di Didattica generale e speciale

Paniere 2022 con risposte chiuse di DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE prof.ssa Simone Maria Grazia

Tipologia: Panieri

2021/2022

In vendita dal 06/01/2022

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Scarica Paniere 2022 DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE prof.ssa Simone Maria Grazia e più Panieri in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! Set Domande DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE Generato il 05/11/2021 SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Generato il 05/11/2021 16:03:25 N° Domande Aperte 212 N° Domande Chiuse 309 Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Indice Indice Lezioni Lezione 002 .... Lezione 003 Lezione 004 Lezione 005 Lezione 006 Lezione 007 Lezione 008 Lezione 009 Lezione 010 Lezione 011 Lezione 012 Lezione 013 Lezione 014 Lezione 015 Lezione 016 Lezione 017 Lezione 018 Lezione 019 Lezione 020 Lezione 021 Lezione 022 Lezione 023 Lezione 024 Lezione 025 Lezione 026 Lezione 027 Lezione 028 Lezione 029 Lezione 031 Lezione 032 Lezione 033 Lezione 034 Lezione 035 Lezione 036 Lezione 037 Lezione 038 PPPPPPPPPDIDIDPIDPIPIPDPIPIDIIPIIDIIPIDDIDID Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 002 01. Laspecificità del discorso didattico deriva dalla sua imprescindibile esigenza di assumere l'apprendimento in correlazione: [D] all’indottrinamento [O] alta scienza [alla pedagogia [all'insegnamento 02. La didattica è una scienza che si colloca all’interno del più ampio settore delle scienze: [O] antropologiche [O filosofiche [[ sociologiche 03. Interrogarsi sull’apprendimento significa ricercare il senso del processo per il quale l’uomo costruisce il suo: [O ambiente [O cicto vitale [adattamento 04. Nella scuola, il compito dell’insegnamento è sempre: [Dia valutazione [O] l'educazione [D l'osservazione [Dia differenziazione 05. Istruzione e insegnamento: [O] riguardano soltanto la scuola [D] riguardano soltanto gli altri ambienti educativi [U non riguardano soltanto la scuola [sono la stessa cosa 06. In che cosa consiste la specificità del discorso didattico? 07. Lo studente descriva i settori di indagine della scienza didattica Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 003 Docente: Simone Maria Grazia 01. L'educazione pone necessariamente le sue basi nella: filosofia [O memoria [scuola 02. “Azione che promuove lo sviluppo umano a più livelli”. La definizione si riferisce al termine: [socializzazione [D] inculturazione [O pedagogia [] educazione 03. Circa il concetto di educazione, le defi [O] due [O poche Dee ioni possibili sono: 04. La pedagogia è un ragionare sui fatti che hanno a che fare con: [Dil sociale [Dil quotidiano [D] l’ambiente scolastico 05. Il percorso formativo della persona è costantemente: [in divenire Din sé definito [O] problematico 06. Il processo formativo verte soprattutto su scelte: [O relazionali [sociali [D] sconomiche 07. Il processo formativo, al giorno d'oggi, segue linee evolutive sempre meno: [O] sviluppate [O sosteni [specifiche Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE 08. La formazione è sviluppo del soggetto nella sua: Docente: Simone Maria Grazia umanità [O scuola [O fratellanza [D] vita quotidiana 09. L'educazione può definirsi come una esperienza: [circoscritta [eccezionale [O episodica 10. Educazione e formazione, nel linguaggio comune, vengono talvolta usati senza una chiara: [titolazione [D definizione [O] formulazione [O differenziazione 11. Lo studente argomenti la seguente affermazione: “La formazione riguarda il processo di crescita, di maturazione e di sviluppo che porta la persona a “tras-formarsi costantemente...” descrivendo perché e in relazione a che cosa. 12. Che cosa si intende con il termine “educazione”? 13. Lo studente descriva i rapporti tra pedagogia ed educazione 14. Che tipo di evoluzione ha conosciuto il concetto di formazione nel corso della storia? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 006 Docente: Simone Maria Grazia 01. Trai tratti essenziali dell’apprendimento, NON rientra: [O] accrescimento della esperienza personale [O] acquisizione delle informazioni [O] fruizione personale del dato conoscitivo 02. Lo studente descriva il duplice livello curricolare dell'esperienza educativa Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 007 01. Le occasioni di interazione tra soggetto ed ambiente devono risultare sempre ricche: [D di persone [O] di guadagno economico [O di fantasia {O di stimolazioni 02. Lo studente descriva, tra i cinque tratti essenziali dell’apprendimento, quello denominato Riorganizzazione del rapporto Io-Mondo Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 008 01. L'autonomia della scuola deve oggi farsi carico delle istanze pedagogiche della: [O differenza [O uniformità 02. Quali sono i campi di impegno cui è chiamata oggi la scuola? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 011 01. Secondo la pedagogia emendativa, il soggetto considerato “anormale” va: D corretto DO ripreso D ignorato DI compreso 02. Le scuole speciali in Italia: [[] s0n0 ancora attive [[ sono attive soltanto in alcuni contest [sono state abolite [non sono mai esistite 03. Gli apprendimenti e le pratiche didattiche, ispirati dalla pedagogia speciale, possono generare nelle classi delle azioni di tipo: DI ssciusivo [D] differenziale Dsciettivo 04. Quale è la situazione e le sfide della pedagogia speciale oggi? 05. Come la pedagogia speciale può lavorare per diffondere la cultura dell’inclusione oggi? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 012 01. Quando disadattamento e devianza si manifestano all’interno della scuola, vanno trattati: [O affetti vamente [O psichiatricamente [U pedagogicamente [D cnergicamente 02. Che cosa accade quando disadattamento e devianza si manifestano all’interno della scuola? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 013 01. La pedagogia interculturale si sforza di riconoscere il valore delle: [O] identità [somiglianze [D] disuguaglianze 02. Con la globalizzazione della comunicazione e delle conoscenze, non si può più far riferimento a parametri: DO generali [D pluriculturati [O indefiniti 03. La differenza ha sul piano sociale toni e forme molto: [opposti [identici Dsimili DD variegati 04. La pedagogia interculturale ha fatto un lungo percorso per giungere a valorizzare le differenze culturali. Lo studente descriva le principali tappe di tale percorso 05. Che rapporto c'è tra pedagogia speciale e pedagogia interculturale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 016 01. Secondo R. Caldin, se oggi dovessimo indicare che cosa è manchevole nell’integrazione/ inclusione in Italia, essa sarebbe relativa all’area: [D] dell’inclusione [della socializzazione [D] della medicalizzazione [O della garanzia dell’apprendimento 02. Lalegge n. 517 è stata emanata nel: 01877 0] 1957 01927 19 03. Nel sistema educativo italiano, la possibilità per gli studenti portatori di disabilità di usufruire di tirocini e stage è: D asnpia DO fimitata [ricca [O] itlimitata 04. Lalegislazione italiana circa la disabilità è tra le più avanzate: (io italia in Europa [O] in Occidente 05. Lo studente argomenti le criticità, presenti in Italia, relative all’inserimento occupazionale dei soggetti portatori di disabilità Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 017 01. La disuguaglianza è conseguenza tragica della incapacità di accogliere la diversità come: [O principio [opzione [criterio 02. La diversità è dovuta ad una molteplicità di: [persone [O problemi [risorse 03. Il più delle volte la diversità viene vista come: [] un ostacolo [D] un fattore di contesto [O un bene comune 04. La logica della identificazione tende alla: originalità [O] conclusione [O siereotipia 05. Perché la diversità suscita percezioni negative? 06. Quali sono le variabili e i livelli relativi alla diversità in ogni cultura? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 018 Docente: Simone Maria Grazia 01. In educazione è improdutti' [O] armonizzare [D] interpretare [O costruire 02. I problemi del vantaggio e dello svantaggio socio economico: [sono soltanto in parte di pertinenza della pedagogia speciale [O potrebbero divenire in futuro di pertinenza della pedagogia speciale [O] non sono di pertinenza della pedagogia speci {[ sono di pertinenza della pedagogia speciale 03. 11 problema della diversità in pedagogia si affronta: [D] mettendo in dubbio le potenzi [O] ignorando il deficit [[] definendo il del 04. L'approccio pedagogico alla diversità ha portato alla considerazione di ciò che v'è nell’altro-diverso di: [I citico [D] negativo [D] incompiuto 05. Che cos'è, secondo E. Morin, il paradigma della disgiunzione? 06. In che modo la pedagogia speciale ha affrontato i problemi connessi al tema della diversità dello sviluppo? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 021 Docente: Simone Maria Grazia 01. La comunicazione si motiva e si struttura nel rapporto: Qio-noi Qiowi [O] lo-me stesso 02. Ogni nostra visione delle cose ha bisogno, da parte degli altri, di: [O conferma [smentita [O] dibattito [O] chiarimento 03. La competenza comunicativa si sviluppa: [O sin da neonati [O nell'età adulta [O nella giovinezza [O nella fanciullezza 04. Che cosa comporta comunicare con il diverso? 05. Perché la diversità può essere intesa, al tempo stesso, come “promessa” e come “minaccia”? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 022 01. Il clima organizzativo: [Dè distacolo alla vita di una organizzazione [O] non influenza nessun aspetto della vita di una organizzazione [O inftuenza soltanto alcuni aspetti della vita di una organizzazione 02. Che cos'è la comunicazione aumentativa alternativa? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 023 01. Secondo Rivoltella, la fruizione delle tecnologie multimediali all’interno del setting didattico viene scandita dalle attività di: [O] rappresentazione, ideazione, condivisione e costruzione [D] rappresentazione, implementazione, condivisione e costruzione [O] rielaborazione, comunicazione, condivisione e costruzione [D rappresentazione, comunicazione, condivisione e costruzione 02. I nuovi media suggeriscono all’agire didattico nuovi compiti che sono in tutto: O? Da D6 03. La lettura ipertestuale rende l'apprendimento: [sequenziale e lineare [sociale e di gruppo [divertente e ludico 04. L'introduzione delle nuove tecnologie della comunicazione in che maniera ha modificato la natura del contesto didattico? 05. Quali sono i compiti dell’agire didattico relativamente ai nuovi media? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 026 01. La necessità di individualizzare gli interventi sottende, al suo interno, una logica: Qin [O comune [I personatistica De idualistica 02. Favorirono la creazione di un ambiente scolastico inclusivo. Si sta parlando delle classi: [scoperte Os [O differenziali 03. La legge che introduce la figura dell'insegnante di sostegno è la legge: [On 1859 del 1962 [O n. 104 del 1992 Dn 118del 1971 [Tn.517 del 1977 04. Lalegge n. 517 del 1977 parla dello svantaggio socioculturale: [soltanto all’inizio [Qin molte sue parti [Din alcune sue parti 05. Si insiste sulla parola “integrazione” a partire dalla legge: [O n. 1859 del 1962 Dn 118 del 1971 [n.517 del 1977 [O n. 104 del 1992 06. La legge n. 517 del 1977, che cosa riconobbe agli allievi in situazione di disal 07. Che cosa prevede l’individualizzazione degli interventi secondo la legge n. 517/1977? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 027 01. Per quanto riguarda l'integrazione scolastica, la legge n. 194/1992 ha fissato le basi, per l’allievo portatore di disabilità, di un progetto al tempo stesso: [O contestualizzati e individualizzato [[ individualizzato e circoscritto [O comprensivo e contestualizzato 02. La dichiarazione di Salamanca venne stilata nell’anno: [1962 Qi 1994 D 1992 03. La legge n. 104/1992 si è occupata dei bisogni educativi speciali: Ds [D] soltanto nelle sue conclusioni Qi [solo in parte 04. A partire dalla legge n. 104/1992 un ruolo sempre più attivo viene attribuito: [alta scuola [Dagli specialisti di area medica [O alta famiglia [Dal gruppo dei pari 05. Che cosa ha stabilito la Dichiarazione di Salamanca? 06. Che cos'è la diagnosi funzionale? 07. Che cos'è il profilo dinamico funzionale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 028 01. Lalegge che sancisce l'ingresso della parola integrazione all’interno del lessico, non soltanto scolastico, è la: [On 104 del 1992 [O] n. 1859 del 1962 [n 517 del 1977 Dn 118del 1971 02. A seguito dell’abolizione delle classi differenziali, l’inserimento dei portatori di disabilità nelle classi normali venne da alcuni definito come: DI comune speciale [integrato 03. Lalegge n. 118 del 1971 sancì che l'istruzione dell'obbligo per i soggetti portatori di disabilità doveva avvenire nelle classi normali: [O della scuola paritaria [O delta scuola pubblica [D] della scuola speciale [delta scuola privata 04. 2. «A questa legge si riconosce l’aver introdotto la parola “inserimento”, per sancire il processo di accoglienza, all’interno delle mura scolastiche, degli allievi con disabilità”. Si tratta della legge: Dn. 517 del 1977 [O n. 104 del 1992 [O n. 1859 del 1962 05. Che cosa si intende con il termine “integrazione”? 06. Che differenza c'è tra il termine “inserimento” e il termine “integrazione”? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 032 Docente: Simone Maria Grazia 01. Le strategie di gestione della classe risultano ormai: Mdifti [ assodate e validate dalla ricerca [D] affidate all’estro di ciascun docente [O] desuete i da definire 02. In una scuola inclusiva il soggetto in difficoltà non deve avere la percezione di essere: D integrato [O uguale agli altri [D] incluso 03. La didattica speciale per una scuola inclusiva inizia necessariamente dal concetto di gestione: [D] del corpo docenti [O dei metodi [D degli allievi portatori di disabilità 04. Comesi caratterizza la gestione della classe inclusiva? 05. Che ruolo e che percezione ha l’allievo in difficoltà all’interno della classe inclusiva? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 033 01. Nella disabilità intellettiva, la compressione delle abilità psichiche si manifesta durante il periodo: [D] diagnostico [scolastico [O cinico evolutivo 02. 5.1 domini interessati dalla disabilità intellettiva sono in tutto: Die DI quattro DI cinque [due 03. Le aree di deficit delle funzioni intellettive sono in tutto: [O] quattro Die Dsi [due 04. Quali sono i domini interessati dalla disabilità intellettiva e quali le loro caratteristiche? 05. Nel caso della disabilità intellettiva, quali sono le caratteristiche dell'intervento educativo e didattico speciale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 034 01. I disturbi dello spettro autistico rientrano nell’ambito dei: [[ disturbi pervasivi dello sviluppo [D] disturbi invalidanti dello sviluppo [D] disturbi clinici dello sviluppo 02. La compromissione, sempre presente nei disturbi dello spettro autistico, è quella relativa: [D alta competenza motoria [all'interazione sociale [D] alla competenza logico-matemati [all'intelligenza spaziale 03. La dlasse dell’allievo con disturbi dello spettro autistico può divenire un contesto inclusivo se si adatta facilmente: [Dalle sue peculiari crisi comportamentali [O] alle sue difficoltà di apprendimento [O] alle sue peculiari modalit sggressive 04. La presenza ed il ruolo dei compagni, per l’allievo con disturbi dello spettro autistico, rappresentano: {] una risorsa [D] un elemento ininfluente [un fattore di criticità [O un elemento di disturbo 05. Quale è il ruolo dei compagni di classe nel favorire il processo di inclusione dell’allievo affetto da disturbi dello spettro autistico? 06. Che cosa sonoi disturbi dello spettro autistico e che cosa comportano? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 037 01. La distanza ottimale nella conversazione con l'allievo sordo non deve mai essere oltre: [D] due metri [Dun metro e mezzo [0730 centimetri un metro 02. Per utilizzare la lingua italiana dei segni (LIS) occorre ricorrere: [O alta sensibilità dei compagni [O] all'insegnante curriculare [O] all'insegnante di sostegno 03. Quali sono gli accorgimenti pratici per favorire l’inclusione e l'apprendimento del soggetto sordo in classe? 04. Quali sono i principali criteri di progettazione per realizzare lezioni o unità di apprendimento per lo studente sordo? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 038 01. In assenza della vista, gli altri sensi cooperano tra di loro per sopperire a tale mancanza mediante un processo note come: [D] corrispondenza [assonanza [O dissonanza 02. Nell'ambito della stessa disabili [[ non vedente 0 ipovedente [D non vedente o disabile intellettivo visiva, molto differente può essere la percezione della realtà a seconda se s [O ipovedente 0 disabile intellettivo [O vedente 0 ipovedente 03. Il disabile visivo, circa l'apprendimento, necessita di: [O simoti vis [O stimoti uditivi [O tempi più brevi 04. Come si caratterizza la sfera psicologica del disabile visivo? 05. Nel caso dell'allievo non vedente, quali strategie didattiche il docente può mettere in atto? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 039 01. Le strategie didattiche più favorevoli ad un alunno con disabilità visiva fanno riferimento a una prospettiva di tipo: Disivo O cogniti [I esperienziale [O] concettuale 0 02. Nell’intervento didattico a favore dello studente con disabilità visiva, occorre anche ponderare il ruolo dei meccanismi: Dei vicarianza 03. Tra gli obiettivi dell'intervento didattico a favore dello studente con disabilità visiva, vi è anche l'acquisizione di una buona competenza: [psicologica [linguistica [O] personale 04. Come si caratterizzano i tempi di apprendimento dello studente con disabilità visiva? 05. Quali sono le caratteristiche dell'intervento didattico a favore del disabile visivo? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 042 01. Una delle seguenti NON è una strategia di adattamento didattico: [D] partecipazione alla cultura del compito [U sostituzione 02. La strategia didattica della facilitazione prevede: [D l'offerta di attività libere [O] ia riduzione del contenuto dell'attività [O] un esonero dallo svolgimento dell’attività 03. Nella strategia didattica della sostituzione, si vanno a sostituire: i metodi [Dx consegne [DO gli obiettivi 04. Lostudente scelga una strategia di adattamento didattico e la commenti 05. Perché si attua l'adattamento dei materiali didat 06.._In che cosa consiste la partecipazione alla cultura del compito? 07. In che cosa consiste la semplificazione? 08. In che cosa consiste la scomposizione nei nuclei fondanti della disciplina? 09. In che cosa consiste la sostituzione? 10. In che cosa consiste la facilitazione? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 043 Docente: Simone Maria Grazia 01. Nel caso di ipoacusia, il banco va posto di fronte: [Dalla finestra [Dalia foresta [O] alla cattedra [Dai compagni 02. In presenza di deficit uditivo, la compromissione dell’udito si può compensare con: Dsppositi strumenti Da voce Qiltatto 03. In presenza di deficit visivo si possono utilizzare: [O] mappe DO schemi Dtiassuni 04. Per quanto riguarda la comprensione del testo per un allievo ipovedente, si può utilizzare del materiale di lettura: DO in Braille Qus alternativo [speciale 05. In caso di disabilità sensoriale, a carico della vista e dell'udito, il PEI suggerisce: [[ scomposizione dei nuclei fondanti della disciplina [sostituzioni 0 semplificazioni [O] partecipazione alla cultura del compito [O semplificazioni o facilitazioni 06. Come si può intervenire per sostenere l'apprendimento per l’allievo con disabilità uditiva mediante strategie di adattamento didattico ? 07. Come si può intervenire per sostenere l’apprendimento per l’allievo con disabilità visiva mediante strategie di adattamento didattico? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 044 01. Nell’ambito dei disturbi generalizzati dello sviluppo, la strategia didattica della facilitazione prevede il ricorso al mediatore: [O giobale [O] verbale testuale DO iconico 02. In caso di disturbi di attenzione, concentrazione e iperattività, i materiali didattici vanno presentati con: [O rapidità e tempestività [O eppositi strumenti [O semplicità e ordine [D] complessità e disposizione 03. Le strategie di facilitazione nei disturbi oppostivi provocatori e comorbilità con ADHD si possono strutturare mediante la modali [die leaming {scritta [on line 04. Un esempio di sostituzione, nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, è: [Dia scomposizione dei nuclei fondanti della disciplina [Dia partecipazione alla cultura del compito [Diatacilitazione 05. Quali sono le strategie di facilitazione nei disturbi dello spettro autistico? 06. Che rapporto c'è tra la comunicazione aumentativa alternativa (CA) e l’autismo? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 047 01. Secondo l’Universal Design for Learning, includere significa promuovere: [D tutti i portatori di disabilità [D tutti gii attievi Qiacreatività [O tutte le intelligenze 02. Secondo il criterio della tolleranza dell’e Dici {imitare l'insuccesso [D] contenere gli errori ore, la proposta didattica è tanto più efficace quanto più è pensata per: e l’espressione corporea [D favorire la sempli: 03. I principi dell’Universal Design for Learning sono in tutto: DI quattro Dsi DO due 04. Lelinee Guida elaborare dal CAST circa l’Universal Design for Learning risalgono al: 26 [01999 0221 05. In che cosa consiste il principio dell’Universal Design for Learning denominato “Fornire molteplici mezzi per manifestare l’impegno”? 06. Lo studente scelga un principio delll’Universal Design for Learning e lo commenti 07. In che cosa consiste il principio dell’Universal Design for Learning denominato “Fornire molteplici mezzi per acquisire e rappresentare la conoscenza”? 08. In che cosa consiste il principio dell’Universal Design for Learning denominato “Fornire molteplici mezzi di azione ed espressione”? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 048 01. La possibilità di attività coinvolgenti e motivanti per lo studente si può attuare mediante: [O iavori individuali [O] verifiche individuali [D] verifiche di gruppo 02. Secondo il principio “fornire molteplici mezzi per manifestare impegno”, l'apprendimento in classe è un processo di: [D costruzione di significato [D] implementazione [D valutazione 03. Che cosa suggeriscono le Linee Guida riguardo al principio “fornire molteplici mezzi per manifestare impegno”? 04. Che cosa suggeriscono le Linee Guida riguardo al principio “fornire molteplici mezzi di azione e di espressione”? 05. Che cosa suggeriscono le Linee Guida riguardo al principio relativo a “fornire molteplici modalità di acquisizione e rappresentazione della conoscenza”? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 049 01. La direttiva del 27 dicembre 2012 pone alla scuola, per la prima volta, il problema: 02. La persona con svantaggio socio-economico linguistico culturale, senza alcuna diagnosi: [O] potrebbe rientrare nei BES [O rientra nei BES [D] non rientra nei BES [D)è esclusa categoricamente dai BES 03. Che cosa stabilisce la legge n. 170/2010 recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”? 04. Quali sono le tipologie di allievi con problemi che ricadono all’interno del bisogno educativo speciale (BES)? 05. Che cos'è un bisogno educativo speciale (BES)? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 052 Docente: Simone Maria Grazia 01. Gli allievi con dislessia hanno difficoltà: [O] pel calcolo rapido [D] del ragionamento [O pelta scrittura 02. Nella scuola, gli allievi che presentano disturbi specifici dell’apprendimento: [sono in diminuzione [D] sono rimasti numericamente invariati negli anni [sono la maggioranza 03. Le strategie ritenute efficaci per la comprensione del testo degli allievi con DSA si distinguono in: [D] strategie singole e strategie multidisciplinari [[ strategie statiche e strategie dinamiche [strategie semplici e strategie complesse 04. Quali sono le strategie multiple, ritenute efficaci da Traversetti e Rizzo (2020), per la comprensione del testo da parte degli allievi con DSA? 05. Quali sono le strategie singole, ritenute efficaci da Traversetti e Rizzo (2020), per la comprensione del testo da parte degli allievi con DSA? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 053 01. Le misure dispensative sono interventi che consentono all’alunno con DSA di: [O non svolgere alcune prestazioni [O] rimandare alcune prestazioni [D] riflettere su alcune prestazioni [D svolgere alcune prestazioni 02. Per l’alunno con DSA, gli strumenti compensativi: {sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta [sosti [D] consentono non svolgere la prestazione scono ma non facilitano la prestazione cono la prestazione richiesta 03. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative, a favore degli studenti con DSA, trovano la loro ragion d'essere: [O nei principi di individualizzazione e personalizzazione didattica [O] nella pratica della collegi: tà [D] nel momento della verifica e della valutazione [O] nel PEI (piano edi vo individualizzato) 04. S. Pinelli (2015) suddivide gli strumenti compensativi a seconda che siano: [Datecnologia multimediale o ipertestuale [Da tecnologia analogica o digitale [Dl atecnologia personale o sociale 05. Quali sono gli strumenti ad “alta tecnologia”, secondo Pinelli? 06. Quali sono gli strumenti compensativi a “bassa tecnologia”, secondo Pinnelli? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 054 01. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è un disturbo: [D] della sfera sensoriale [DU] della sfera motoria [D] dell’autostima [O dell’autocontrollo 02. Diversi autori sostengono che il deficit principale della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) sia rappresentato da difficoltà che si manifestano: [D] pelle situazioni scolastiche ma non in quelle lavorative e soci [O] pelle situazioni lavorative e scolastiche ma non in quelle s« [D] pelle situazioni soci manon in quelle scolastiche e lavorative 03. Secondo alcuni autori, la caratteristica distintiva del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è: [O] l'asocialità 04. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) insorge: [O] in epoca perinatale [Din età evolutiva [O nell'età adulta [Din epoca prenatale 05. Quali sono le caratteristiche dell’allievo con deficit di attenzione e iperattività (ADHD)? 06. Che rapporto c'è, secondo alcuni autori, tra deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e impulsività? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 057 Docente: Simone Maria Grazia 01. Una difficoltà di funzionamento della persona genera: [Duna disabilità sensoriale [Qun disturbo specifico dell’apprendimento 02. L’affermazione seguente “un bisogno educativo speciale può scaturire da moltissime combinazioni di fattori sfavorevoli per l'alunno”: [U corrisponde parzialmente a verità [O] potrebbe corrispondere a verità [O] non corrisponde a verità 03. Nel modello di funzionamento della persona dell'OMS agli estremi superiori e inferiori si trovano: [D] i fattori contestuali e le condi: colastiche [Olic condizioni fisiche e i fattori contestuali [Die condizioni fisiche e i fattori meni [Die condizioni familiari e i fattori ereditari 04. Da quali fattori può originarsi una difficoltà di funzionamento della persona nel modello dell'OMS? 05. Che cos'è il modello di funzionamento della persona realizzato dall’OMS? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 058 01. Lo scopo generale della classificazione ICF è di fornire un linguaggio standard e unificato circa: [Diadisabilità motoria [C] un bisogno educativo speciale [Didisturbi speci i dell’apprendimento 02. La seguente definizione “insiemi pratici e significativi di funzioni fisiologiche, strutture anatomiche, azioni, compiti, o aree di vita correlate” nell’ICF si riferisce ai: [O fattori contestuali [fattori ambientali [D] funzioni cognitive 03. I domini nell’ICF sono descritti in due elenchi principali: [O] Funzioni e Strutture Comunicative; Attività e Partecipazione tà e Relazione e Strutture Corporee; Atti e Strutture Mentali; At 04. Quali sono le finalità principali dell’ICF ? 05. Che cos'è 'ICF? 06. In che rapporto stanno l’ICD-10 el’ICF? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Lezione 059 Docente: Simone Maria Grazia 01. La sigla PEI sta per: [U progettazione educativa incorporata [DU piano riat [O piano educativo individualizzato [O] piano educ: vo indi vidualizzato tituzionalizzato 02. Il PEI è elaborato è approvato: [O] dal collegio dei docenti [O] dal team degli insegnanti di sostegno [O dagli spe lella patologia 03. Le sezioni del PEI più significative per la valorizzazione della prospettiva bio-psico-sociale sono quelle dedicate: [al contesto [Dalle strutture mentali [Dai fattori personali [Dalle strutture corporee 04. Che cos'è un PEI? 05. In quante sezioni è suddiviso il Pei? 06. Perché si è avvertita la necessità di assunzione di una prospettiva bio-psico-sociale nella stesura del PEI? 07. Quale è la normativa di più recente definizione del PEI in prospettiva bio psico sociale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 062 01. La certificazione delle competenze dell'allievo portatore di disabilità è prevista al termine: [[ delta classe quinta della Scuola Primaria e della classe terza della Scuola Secondaria di primo grado [D della classe terza della Scuola Secondaria di primo grado ma non della classe quinta della Scuola Primaria [D] non è prevista [O] della classe quinta della Scuola Primaria ma non della classe terza della Scuola Secondaria di primo grado 02. Le sezioni in cui è suddiviso il nuovo PEI sono in tutto: Dpove sete [O quattro 03. Circa gli interventi, per la scuola dell’infanzia bisogna precisare che i campi di esperienza si sviluppano ed intrecciano in: Dpercon [U percorsi propedeutici e non in percorsi didatti [percorsi educativi e non in percorsi didattici [DU percorsi educ: idat e non in percorsi educat e non in percorsi ludici 04. Il progetto individuale è redatto: [O] dalla famiglia [D] dalla scuola [O] dalla ASL [D dall'ente locale 05. Nella sezione n. 6 del nuovo PEI relativa al contesto, che cosa si intende per “barriere” e “facilitatori”? 06. Lo studente scelga una sezione del nuovo PEI e la descriva Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 063 OL. La prospettiva bio-psico-sociale alla base di ICF identifica, nei fattori contestuali, due grandi ambiti, che interagiscono tra di loro: [O fattori personali e fattori sociali [O] fattori intrinseci e fattori estrinseci [D tattori statici e fattori dinamici 02. In ambito scolastico possiamo osservare a volte fattori contestuali che hanno: [D soltantola valenzadi fi [O pessuna valenza [O entrambe le valenze di facilitatore o di barriera [D soltanto la valenza di barriera 03. Il ruolo dei fattori contestuali nell’influenzare il funzionamento e la partecipazione dello studente: [O] non è stato ancora approfondito Dè inilevante Dè ambiguo 04. In che modoi fattori contestuali possono influenzare positivamente o negativamente il funzionamento e la partecipazione dello studente? 05. Quali sono le principali strategie per rendere l’ambiente di apprendimento attento alla diversità e inclusivo? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 064 01. Introdurre la dizione “piano educativo individualizzato-progetto di vita” significa aver compreso che occorre: [D] ricordare che l’esistenza del soggetto portatore di disabilità non va oltre letà della scolarizzazione [U pensare l’esistenza del soggetto portatore di disabilità oltre letà della scolarizzazione [O tenere a mente che il soggetto portatore di disabi non può fare a meno dell'aiuto degli altri [O] pianificare rigorosamente l’esistenza del soggetto portatore di disabi 02. Il raggiungimento di una buona qualità della vita adulta si predispone a partire: [DI dall'età della scuola secondaria di secondo grado [U] dall’età della scuola secondaria di primo grado [D] dall'età della scuola primaria 03. Lepri osserva che l’idea che le persone con disabilità (in particolare intellettiva) possano “diventare grandi” è : [ormai ampiamente di maggioranza [D] tutta da verificare [ stag! 04. Perché è stata introdotta la dizione “piano educativo individualizzato-progetto di vita”? 05. Come è possibile supportare un bambino o un preadolescente portatore di disabilità a divenire un adulto che riesce a gestirsi nello spazio e nel tempo di vita? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 067 01. È stato osservato che più si è svantaggiati e più ci si allontana dalla disponibilità: [Dal cambiamento [al dialogo con gli altri [Da frequentare percorsi scolastici [Dad accettarsi 02. Lostereotipo, di per sé, NON: Dosise [Dè un elemento positivo Mèun elemento importante 03. Occorre aiutare l’identità personale dell’adulto marginale a divenire disponibile ad accogliere: Dia realtà [Dil passato [O ianiovità Di presente 04. A volte il formatore del soggetto marginale può essere inconsapevolmente vittima di: Dpestesso [D] emarginazione sociale [episodi di bullismo 05. Come conviene accostarsi, dal punto di vista educativo e formativo, al soggetto marginale? 06. Che rapporto c'è tra marginalità sociale e stereotipia? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 068 01. Nell’intervento formativo rivolto al soggetto marginale occorre ridurre la diffidenza verso la situazione: [D] economica DO familiare [O di apprendimento [O] personale 02. La marginalità sociale è una forza che inibisce, tra gli altri aspetti, anche la: [D stereotipia [O diagnosi [D scolarizzazione 03. 1 messaggi comunicativi, rivolti al soggetto marginale, NON devono essere: [O] ridondanti [chiari [O complessi semplici 04. Nei percorsi di formazione il soggetto in condizione di marginalità sociale spesso avverte uno scollamento tra gli argomenti proposti e: [Qiltorosigni [iatorout Dia scuola to tà a livello cognitivo 05. Come deve essere impostata la comunicazione rivolta al soggetto adulto marginale? 06. Quali sono le criticità dell'intervento formativo rivolto al soggetto adulto marginale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 069 01. Paradossalmente, più si è svantaggiati e più ci si allontana dalla disponibilità ad affrontare: [O nuovi cammini ed orizzonti [Di problemi personali [] nuovi cammini e persone [O nuovi percorsi familiari 02. L’adulto in condizioni di disagio ha bisogno di progetti impegnativi, oltre: [ogni sua previsione [ua sua volontà [Diascuola Dtasoglia minima 03. «Non c'è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”. Lo ha affermato [Nicola Paparella [Jerome Bruner [D] Bartolo Longo 04. Il tentativo di “puntare in alto” nella formazione degli adulti marginali trova ulteriori ostacoli: [O nei loro parenti [D] nei loro docenti [Din alcune loro rigidità [O] in alcune loro prerogative 05. Quale è la percezione che gli operatori della formazione ricavano dal contatto con gli adulti socialmente svantaggiati? 06. Perché, negli interventi di formazione rivolti agli adulti marginali, occorre “puntare in alto”? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 072 01. La finalità dell'intervento formativo, destinato a soggetti adulti marginali è [D] incrementare il loro bagaglio lessicale [O] renderli conformi alla convivenza ci [D renderli conformi alla normal 02. Un fronte sul quale lavorare, per assicurare empowerment al soggetto în condizione di marginalità, è il sostegno: a reddito [Dal linguaggio Dai suo sistema fami 03. Il soggetto marginale, mediante le nuove conoscenze acquisite in un percorso formativo, va ad arricchire: [Die pratiche formative [DU Vistituzione che rappresenta [Dil gruppo dei formatori 04. Come si può sostenere la motivazione nella formazione del soggetto svantaggiato? 05. In che modo si può assicurare empowerment al soggetto marginale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 073 01. Dal punto di vista educativo, lo stato di madre sola disagiata può penalizzare anche l'esercizio della funzione: genitoriale [O simbolica [O riproduttiva Dssecutiva 02. Sulla categoria delle madri sole disagiate si concentrano una serie di: [eventi fortuiti Qfigli [O partner Qaisagi 03. Le giovani madri sole disagiate risultano povere soprattutto di: [D validi sussidi economici [D] validi titoli di studio [valide soluzioni abitative 04. Chi sono le madri sole “per scelta” e le madri sole “per forza”? 05. Quali sono le criticità cui deve far fronte una giovane madre sola disagiata? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 074 01. Come osserva F. Bimbi, le madri sole nubili, in passato, erano soggette ad una forte: [D disapprovazione sociale [O] depressione [D] considerazione sociale [O empatia da parte dei familiari 02. Ilegami sentimentali di una giovane madre sola disagiata sono in genere caratterizzati: [O] dalla presenza di violenza [O] dal supporto della propria madre [O] dalla presenza di un partner stabile 03. Le giovani madri sole disagiate rappresentano un fenomeno sociale non ancora adeguatamente analizzato anche dal punto di vi [O pedagogico [O] psicologico [sociale 04. Quali sono i tratti caratteristici delle giovani madri sole disagiate rispetto all'istruzione e alla formazione? 05. Esistono, seppur all’interno delle differenti specificità individuali, alcune costanti di fondo, tipiche di ogni giovane madre sola in stato di disagio? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 077 01. Per favorire il destino di una giovane madre sola disagiata possono influire: [D] condizioni soggettive e condizioni oggettive [U condizioni familiari e variabili contestuali [O] condizioni etniche e vari. ‘ambientali [[ condizioni fisiche e variabili contestuali 02. Bolton, Laner e Kane affermano che i bambini di una madre sola adolescente sono esposti al rischio di: [D malformazioni [[] difficoltà comportamentali [O devianza [ maltrattamento 03. La trasmissione di madre in figlia della condizione di giovane madre sola disagiata è: [D difendi Dè vera [D] dimostrata dal punto di vista scienti 04. Che cos'è la “cultura della povertà” teorizzata da O. Lewis e quale il suo legame con le giovani madri sole disagiate? 05. Si commenti la seguente affermazione: “Nel caso delle giovani mamme sole in stato di disagio sociale, è da ipotizzarsi un trasferimento del disagio lungo il versante delle generazioni ed un trasferimento del disagio lungo il versante dei generi”. Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 078 01. Il bambino in condizione di disagio sociale vive l'esperienza scolastica con forte: [O distacco emotivo [entusiasmo [D] coinvolgimento emotivo DO tissporto 02. Crosnoe e Copper affermano che i bambini in stato di marginalità sociale, economicamente svantaggiati, a scuola ottengono: [O punteggi più bassi rispetto agli altri compagni [D] più considerazione da parte dei compagni [D] punteggi più alti rispetto agli altri compagni [D] più considerazione da parte dei docenti 03. La scuola frequentata dal bambino in condizione di marginalità sociale può essere il luogo in cui intercettare i suoi primi segnali: [O di comunicazione {O di disagio [O] di insofferenza [O di apprendimento 04. Come si deve svolgere l'osservazione del comportamento del bambino in condizione di disagio sociale? 05, Il bambino in condizione di disagio sociale come vive l’esperienza della frequenza scolastica? 06. Quali caratteristiche deve avere l'intervento didattico a favore del bambino in condizione di disagio sociale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 079 01. Il focus del disagio infantile oggi può essere legato al concetto di povertà: [O aucativa [O] economica DD familiare [sociale 02. Il fenomeno della povertà educativa non può lasciare indifferente lo sguardo: [dei genitori [UD] delle scienze sociologiche [D] delle scienze economiche {delle scienze pedagogiche 03. Nei contesti del disagio sociale, avere un solo genitore rappresenta un: [O] fattore ininfiuente [O grande punto di forza [D utteriore fattore di sostegno 04. Che rapporto c'è tra disagio sociale infantile e povertà educativa? 05. Di che cosa è “povero” il bambino che vive in condizione di disagio sociale? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 082 01. Rispetto alle madri inserite nelle comunità di accoglienza, l'intervento educativo intende migliorare le loro capacità: TI genitoriali [soggettive [ambientali [O contestuali 02. Il problema, da parte dell'utenza, della mancata accettazione del percorso comunitario, specie in fase iniziale, è piuttosto: Qiuo [saltuario [D] normale [O frequente 03. Come ha affermato M. Zappa, “chiudere davvero gli istituti” significa soprattutto lavorare sul territorio per costruire, a favore delle famiglie, una politica: [DU] di animazione sociale [D] di partecipazione globale [DM di negoziazione 04. Che rapporti si devono stabilire tra gli operatori che lavorano in comunità (pedagogisti, educatori, psicologi, assistenti sociali) e i servizi sociali del territorio? 05. Che tipo di problematiche può incontrare l’utenza, soprattutto adulta, nella fase di inserimento in comunità di accoglienza? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 083 01. Il bambino si manifesta nel mondo e struttura una propria identità mediante: Dil corpo e il movimento [Dil ruolo degli educatori [Dil ruolo degli insegnanti [Dil corpoela sua vivacità 02. Alle funzioni motorie (corpo e movimento) sono collegate quelle: Mambientali [O fisiologiche [O psichiche [D organiche 03. Quale dei seguenti NON è un obiettivo educativo contemplato nel progetto educativo individualizzato di un bambino ospite di una comunità educativa di accoglienza: [D] incremento delle capacità relazionali [O] Raggiungimento del successo scolastico [O] Acquisizione delle routine quotidiane 04. Quali e quanti sono gli obiettivi educativi che intende perseguire il progetto educativo individualizzato in comunità a favore dei singoli bambini? 05. Comesi possono consolidare le competenze motorie del bambino inserito in comunità educativa di accoglienza? 06. Lostudente scelga uno degli obiettivi che intende perseguire il progetto educativo individualizzato in comunità a favore del bambino e lo commenti Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 084 01. Il modello di convivenza nella comunità di accoglienza ha come riferimento: [O l'ambiente familiare [O] l'ambiente esterno [Dil contesto assistenziale [Dil contesto scolastico 02. La maternità deve essere una condizione: [assegnata [I citica [O] fortemente ricercata 03. L'intervento educativo, rispetto alla dimensione assistenziale: è successivo Dè ripetitivo [Dè precedente 04. Il problema, da parte dell'utenza, della mancata accettazione del percorso comunitario, specie in fase iniziale, è piuttosto: [D] normale [D] saltuario Draro 05. Comesi possono supportare le giovani madri în comunità nello sviluppare resilienza? 06. Quante tipologie vi sono di donne accolte in comunità mamma-bambino? 07. Che cosa ha dimostrato l’indagine svolta su alcune giovani madri sole ospiti di case di accoglienza e di comunità, citata da Marchigiani e Grasso? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 087 01. Per praticare davvero percorsi di deistituzionalizzazione delle risposte di accoglienza in comunità educativa sono fondamentali: [D relazione e corresponsabilità [D] valutazione e azione [O relazione e comprensione [D corresponsabilità e azione 02. Nella pratica professionale quotidiana dell’educatore, non è più ammissibile una assenza, seppur parziale, di: [O controllo [D] imprenditoria serenità 03. Quale è il ruolo dell’educatore in una comunità di accoglienza? 04. In comunità sono sperimentabili alcune situazioni di criticità che possono interessare sia l’assistito che l’educatore nell'esercizio delle sue funzioni. Lo studente le argomenti. 05. L. Pati ritiene che le competenze dell’educatore si debbano esprimere soprattutto in tre ambiti essenziali. Quali? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 088 01. La comunità educativa di accoglienza esprime e rivendica una forte identità: DO terapeu [O istituzionale [riabilitativa 02. 1 professionisti operanti nelle comunità educative di accoglienza devono primariamente essere disposti: [Dalla valutazione [Da raccontare [O] alla conversazione 03. Nella comunità educativa di accoglienza, per gli assisti, il benessere diventa una prospettiva esistenziale: [scontata [O già raggiunta in passato Dinilevante 04. Quale è il rapporto tra la comunità educativa di accoglienza e gli altri servizi, operanti sul territorio, di supporto al disagio sociale? 05. In che senso la comunità educativa di accoglienza si caratterizza per una forte identità pedagogica? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 089 01. La comunità educativa mamma-bambino nasce dall’esigenza di non privare il piccolo della presenza di una madre: DD valida [D] molto adeguata sola [O seppur parzialmente adeguata 02. Lateoria dell’attaccamento ha sottolineato come il legame con la madre sia il contesto privilegiato per lo sviluppo: [sociale [O umano [O globale 03. Quali obiettivi si pone una comunità educativa mamma-bambino? 04. Che cosa è e che finalità ha il “Villaggio della madre e del fanciullo” fondato a Milano nel 1945 da Elga Mazzocchi Scarzella? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 092 01. Gli allievi di origine straniera, portatori di disabilità, sono caratterizzati da doppia: [O potenzialità difformità [DO socialità [O ditterenza 02. L'attenzione pedagogica sugli allievi di origine straniera, portatori di disabilità, finora è stata: [O misurata [continua [O consistente 03. La disabilità è una variabile anche di tipo: [speciale [Q]linguistico [D] eccezionale 04. Quali sono le caratteristiche dell'intervento scolastico a favore dell’allievo di origine straniera, portatore di disabilità? 05. Chi è l'allievo di origine straniera, portatore di disabilità? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 093 01. Silva sostiene che una scuola in grado di accogliere le diversità degli alunni deve necessariamente essere attenta anche alle loro: [razze [O leggende Detnie sottolinea che, nel nostro Paese, le pratiche rivolte a garantire una funzionale collaborazione con le famiglie di origine immigrata, con figli portatori [risultano consistenti [O] risultato attualmente bloccate [D] risultano del tutto consolidate 03. La famiglia dell’allievo di origine immigrata, portatore di disabilità, collabora attivamente con la scuola se si percepisce come: [D] indipendente [O autonoma [O propria 04. Il principale ostacolo, per un proficuo rapporto scuola-famiglia dell'allievo di origine immigrata, portatore di disabilità, è rappresentato dal gap: [O potenziale [D] grammaticale [sociale 05. Recenti ricerche attestano che le famiglie di origine immigrata sono caratterizzate da una condizione di: [DO ceprivazione {solitudine [D] maleducazione [arretratezza 06. Quali sono le principali problematiche che affronta la famiglia dell’allievo di origine immigrata, portatore di disabilità? 07. Come si dovrebbe configurare il rapporto tra la scuola e la famiglia dell’allievo di origine immigrata, portatore di disabilità? Set Domande: DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE Docente: Simone Maria Grazia Lezione 094 01. La presa in carico dell’allievo portatore di disabilità è di pertinenza: [O dell'intera camunità scolastica [degli educatori socio sanitari [DI esclusiva del docente di sostegno [O degli insegnanti curricolari 02. La famiglia dell'allievo straniero portatore di disabilità collabora attivamente con la scuola se si percepisce come: [O propria DO autonoma [D] indipendente 03. Secondo Ianes, la figura dell'insegnante di sostegno oggi richiede una forte: [O esperienza sul campo [retribuzione economi [specializzazione universitaria [D dose di pazienza 04. Quali competenze comunicative e relazionali deve mettere in atto il docente per rendere proficua l’esperienza scolastica dell’allievo di origine immigrata, portatore di disabilità? 05. Che cosa afferma D. Ianes a proposito della figura dell'insegnante di sostegno?