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Paniere Diritto Tributario Avanzato prof. Pollari 3 in 1, Panieri di Diritto Tributario

Il documento contiene il paniere SUPER-completo 3 in 1 dell'esame di Diritto Tributario Avanzato del corso tenuto dal professor Pollari al CDL in Scienze dell'economia alla università telematica e-Campus, febbraio 2023. Contiene quiz, risposte alle domande aperte e risposte alle domande fuori paniere. Documento completissimo e chiarissimo.

Tipologia: Panieri

2022/2023

In vendita dal 11/02/2023

G.Pellegrino
G.Pellegrino 🇮🇹

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Scarica Paniere Diritto Tributario Avanzato prof. Pollari 3 in 1 e più Panieri in PDF di Diritto Tributario solo su Docsity! lOMoAR cPSD|9679654 DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO QUIZ + RISPOSTE APERTE + ALTRE DOMANDE FUORI PANIERE SVILUPPATE 3 DOCUMENTI IN 1 ! Prof. Pollari CdL: Scienze dell’Economia Ecampus Febbraio 2023 lOMoAR cPSD|9679654 Il documento contiene il paniere completo, quiz + risposte aperte+fuori paniere, dell'esame di Diritto Tributario Avanzato del corso tenuto dal prof. Pollari - Scienze dell'economia- presso università telematica e-Campus. Lezione 038 ............................................................................................................................... p. 41 Lezione 039 ............................................................................................................................. p. 42 Lezione 040 ............................................................................................................................. p. 43 Lezione 041 ............................................................................................................................. p. 44 Lezione 042 ............................................................................................................................. p. 45 Lezione 043 ............................................................................................................................. p. 46 Lezione 044 ............................................................................................................................. p. 47 Lezione 045 ............................................................................................................................. p. 48 Lezione 046 ............................................................................................................................. p. 49 Lezione 047 ............................................................................................................................. p. 50 Lezione 048 ............................................................................................................................. p. 51 01. Quale tra i seguenti gruppi non rientra ai sensi dell'Articolo 73 del TIUR? Le società di capitali ed enti equiparati, comprese le società europee, anche cooperative residenti nel territorio dello Stato Le società e gli enti di ogni tipo, con o senza personalità giuridica, non compresi i trust, non residenti nel territorio dello Stato Gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché i trust, aventi per oggetto principale o esclusivo l'esercizio di attività commerciale residenti nel territorio dello Stato (cd. enti commerciali) Gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché i trust, non aventi per oggetto principale o esclusivo l'esercizio di attività commerciale residenti nel territorio dello Stato (cd. enti non commerciali) 02. L'IRES si può definire: L'imposta regionale sul reddito delle società L'imposta sul reddito delle società L'imposta sul reddito delle imprese individuali L'imposta sul reddito delle società di capitali e degli enti che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciale 03. L'IRES si può definire: Un'imposta proporzionale sul reddito delle società Un'imposta proporzionale indiretta Un'imposta progressiva sul reddito delle società Una tassa sulle società di capitali 04. L'attuale misura dell'aliquota IRES è: 43% 24,00% 33% 22% 05. Gli elementi qualificanti dei soggetti passivi IRES sono: Effettiva attività esercitata e la residenza La commercialità ed effettiva attività esercitata La commercialità e la residenza Funzione svolta ed effettivo svolgimento di un attività commerciale 01. Il termine ricavo invero da un punto di vista fiscale va suddiviso in una serie di sottocategorie, quali sono? Ricavi da corrispettivi, dai contrattuali, da contribuenti Ricavi da corrispettivi, da contributi e dall'utilizzo per usi personali di alcuni beni Ricavi da corrispettivi, da indennità e dall'utilizzo per usi personali di alcuni beni Ricavi da corrispettivi, da indennità, da contributi e dall'utilizzo per usi personali di alcuni beni 02. I dividendi percepiti da imprenditori individuali o società di persone sono invece tassati per il del loro ammontare. 10% 30% 20% 40% 03. Le componenti positive di reddito sono ... lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 006 01. Se la società partecipata detiene partecipazioni in regime di participation exemption, le eventuali plusvalenze da esse derivanti saranno tassate in capo alla società trasparente nella misura del del loro ammontare. 40% 12.5% 27.5 % 10% 02. L'art 115 prevede che la trasparenza possa essere esercitata solo dalle società di capitali alle quali partecipano: Non inferiore al 10% e non superiore al 50 % Non inferiore al 20% e non superiore al 80 % Non inferiore al 50% e non superiore al 90 % Non inferiore al 10% e non superiore al 90 % 03. Il legislatore ha previsto per le c.d. imprese minori la possibilità della tenuta di una contabilità semplificata. Come considerate se una impresa è minore? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 007 01. Il settore del "non profit" è costituito da una gamma piuttosto ampia di attività che vengono svolte da soggetti collettivi. L'espressione "non profit" deriva dai termini anglosassoni: Not for profit activity Not for profit organization Not for profit work Not for profit society 02. Gli enti non commerciali residenti sono soggetti: All'IRPEF ed all'IRES All'IVA All'IRES All'IRPEF 03. ONLUS si può definire: Organizzazioni Non Lusso di Utilità Sociale Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale On-Line Utilità Sociale Organizzazioni Non Lucrative di Umane Sociale 04. Per quanto attiene agli enti non commerciali residenti il reddito complessivo è formato dai: Redditi fondiari, redditi di capitale, redditi regionali e redditi diversi Redditi fondiari, redditi diversi, redditi regionali e redditi di impresa Redditi fondiari, redditi regionali, redditi di impressa e redditi di capitale Redditi fondiari, redditi di capitale, redditi diversi e redditi di impresa 05. In generale, come si determina il reddito delle società e degli enti non residenti? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 008 01. Le cessioni di partecipazioni iscritte tra le immobilizzazioni generano plusvalenze imponibili. Se però tali partecipazioni possiedono i requisiti richiesti per la partecipation exemption sono esenti da tassazione in misura del (soggetto IRES). 33% 84% 27.5% 60% 02. Nella scissione non si realizzano plusvalenze o minusvalenze rilevanti dal punto di vista fiscale, perché si configura una operazione: fiscalmente positiva fiscalmente equilibrata fiscalmente negativa fiscalmente neutra 03. Quali sono le operazioni straordinarie nel reddito di impresa? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 011 01. Un valore corrente che si forma in un mercato perfettamente efficiente, in antitesi con il principio di valutazione al costo, si definisce: Fair Value Fare trading Fare value Fair share 02. I principi contabili internazionali sono emanati dal: International Accounting Standard Board International Accounting Standard Association International Accounting Society International Accounting Group 03. In Italia oggi, la normativa civile è affiancata e completata, per tutti gli aspetti tecnici che non riesce a definire, dai Principi contabili, insieme di regole che hanno origine dall'iniziativa privata del: International Accounting Standard Board Organismo Italiano di Contabilità Agenzia delle Entrate International Accounting Group 04. Legge finanziaria 2008 è ... Novità legge finanziaria 2008: Per le partecipazioni di trading (detenute per la negoziazione), quotate e non, è attribuita rilevanza fiscale ai maggiori o minori valori iscritti e stabilita l’integrale tassazione dei dividendi (eliminato il problema del dividend washing). Per le partecipazioni che si considerano immobilizzate restano irrilevanti le plus e le minus da valutazione e la detassazione dei dividendi. E’ stato introdotto un particolare meccanismo per quelle con i requisiti per la pex (partecipation exemption) che vengono cedute prima dei 12 mesi: rettifica del costo della partecipazione in misura pari ai dividendi esclusi incassati nel periodo di detenzione, relativi alla partecipazione (eliminato il problema del dividend washing). Il legislatore, con la Finanziaria 2008, ha voluto stabilire per chi adotta gli IAS una più forte dipendenza della determinazione dell’imponibile dal bilancio d’esercizio. La scelta del legislatore è opposta a quella che ha prevalso in un primo momento, essendo ora prevista nel nostro ordinamento una duplice modalità di tassazione dell’imponibile, a seconda che il soggetto passivo adotti o meno gli IAS/IFRS. Per i soggetti che adottano gli IAS/IFRS la tendenza è quella di tassare un reddito potenziale e non effettivo. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 012 01. Alle seguenti, qual è non corretto in rispetto alla determinazione della plusvalenze? La plusvalenza è costituita dallo stesso tra il valore normale e il costo non ammortizzato dei beni, in caso di assegnazione ai soci Nei casi di scioglimento del vincolo sociale limitatamente a un soci, di riduzione del capitale ovvero di liquidazione La plusvalenza è costituita dalla differenza tra il valore normale e il costo non ammortizzato dei beni, in caso di assegnazione ai soci La plusvalenza è costituita dalla differenza fra il corrispettivo o l'indennizzo, nelle ipotesi di realizzo della partecipazione mediante cessione a titolo oneroso 02. Uno degli effetti della participation exemption è che si abroga il regime di imposta sostituiva sulle plusvalenze derivanti del 19% 27.5% 33% 5% 03. Participation exemption per soggetti IRPEF è ... Plusvalenze: realizzate da persone fisiche esercenti attività d’impresa o da società di persone commerciali la tassazione è del 49,72% della plusvalenza (fino al 31.12.2008: 40%). Minusvalenze per i soggetti IRPEF: - se correlate a partecipazioni aventi i requisiti per l’esenzione: deducibilità parziale pari al 49,72% (fino al 31.12.2008: 40%) delle minusvalenze da realizzo. - Se correlate a partecipazioni non aventi i requisiti per l’esenzione: deducibilità totale. - Minusvalenze da valutazione: sempre indeducibili. 04. La participatio exemption nasce per? La "participation exemption" (abbreviata in Pex) indica la parziale esenzione fiscale delle plusvalenze realizzate nell’ambito di un’attività d’impresa ed è il criterio utilizzato nel nostro ordinamento, come in molti altri sistemi fiscali europei, per coordinare la tassazione delle società con quella dei soci, nell'intento di evitare una doppia tassazione della medesima capacità economica. La necessità di coordinamento non riguarda solo i redditi di periodo, cioè utili per la società e successivamente dividendi per i soci, ma anche plusvalenze e minusvalenze su partecipazioni societarie Participation exemption per soggetti IRES Plusvalenze: Esenzione al 95% (dal 1° gennaio 2008) se partecipazione posseduta da + di 12 mesi (prima 18). Minusvalenze: Sempre indeducibili TOTALMENTE se partecipazione posseduta da almeno 12 mesi 05. Participation exemption per soggetti IRES è ... Plusvalenze: Esenzione al 95% (dal 1° gennaio 2008) se partecipazione posseduta da + di 12 mesi (prima 18). Minusvalenze: Sempre indeducibili TOTALMENTE se partecipazione posseduta da almeno 12 mesi lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 013 01. Possibilità concessa ad un società controllante di sommare algebricamente al proprio reddito imponibile quello di una o più società controllate secondo alcune regole specifiche. Regime del Consolidato Fiscale Fare value Participation exemption (pex) Regime di Trasparenza 02. Tassazione diretta del reddito in capo ai soci proporzionalmente alla loro quota di partecipazione agli utili indipendente dalla percezione. Regime del Consolidato Fiscale Regime di Trasparenza Participation exemption (pex) Fare value 03. I vantaggi del regime di trasparenza 04. Gli svantaggi del regime di trasparenza lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 016 01. Quali sono i soggetti obbligatori coinvolti nel trust? Disponente, Trustee, Beneficiario, Protector Disponente, Trustee, Beneficiari Disponente, Beneficiario Disponente, Beneficiario 02. Che cos'è il trust? è un soggetto giuridico società o persona fisica uno strumento giuridico che, nell'interesse di uno o più beneficiari o per uno specifico scopo, permette di strutturare in vario modo "posizioni giuridiche" basate su legami fiduciari è un soggetto giuridico società o persona fisica è una formula di collaborazione tra imprenditori per la produzione o distribuzione di servizi e/o beni 03. Il disponente può essere: Solo una persona giuridica Solo una persona giuridica Persona giuridica o persona fisica Solo una persona fisica 04. Quale la differenza tra trust discrezionali e non discrezionali? Nel Trust discrezionale il trustee può valutare l'opportunità e la misura delle attribuzioni o l'identità dei beneficiari mentre nel Trust non discrezionali i beneficiari hanno diritti immediati alla percezione di quote di capitale o di reddito Nel Trust discrezionale i beneficiari hanno diritti immediati alla percezione di quote di capitale o di reddito mentre nel Trust non discrezionali il trustee può valutare l'opportunità e la misura delle attribuzioni o l'identità dei beneficiari La differenza non è dettata dall'aver diritto alla percezione di redditi o capitale La differenza non è dettata dall'aver diritto alla percezione di redditi o capitale 05. I trust liberali possono essere Irrevocabili Revocabili o irrevocabili Revocabili Irrevocabili 06. Cosa disciplina gli obblighi e i diritti del trustee? Un regolamento interno L'atto costitutivo Solo la disposizioni di legge senza necessità di regolamenti interni o atti costitutivi Solo la disposizioni di legge senza necessità di regolamenti interni o atti costitutivi lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 017 01. Nel caso in cui i trust non sono identificabili come avviene la tassazione del reddito? Proporzionalmente in capo al Trust e ai beneficiari In capo ai beneficiari Proporzionalmente in capo al Trust e ai beneficiari In capo al Trust 02. Quali sono gli obblighi contabili per il trust? Presentare solo la dichiarazione dei redditi Dotarsi di un codice fiscale o partita IVA (a seconda dei casi) presentare annualmente la dichiarazione dei redditi Dotarsi esclusivamente del codice fiscale o partita IVA Presentare solo la dichiarazione dei redditi 03. Quali principi ha introdotto la legge finanziaria 2007? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 018 01. Il luogo in cui vengono assunte le decisioni più importanti e strategiche per la vita della società è: La sede legale Partita IVA La sede amministrativa La sede di direzione 02. Il primo elemento al quale bisogna far riferimento per la determinazione della residenza è: Partita IVA La sede di direzione La sede legale La sede amministrativa 03. La fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che invece ha la sua attività e persegue il suo oggetto sociale in Italia si definisce: Sede di direzione Treaty shopping Esterovestizione Regime di trasparenza 04. Ai fini delle imposte sui redditi, quando si considerano residenti le società e gli enti? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 021 01. Il fenomeno di diretta violazioni della disciplina tributaria è: Rule shopping Evasione fiscale Transfer pricing Elusione fiscale 02. L'abuso del diritto che mira all'utilizzo di forme e fattispecie legittime per scopi illegittimi è Elusione fiscale Rule shopping Evasionefiscale Transfer pricing 03. Può definirsi treaty shopping: L'operazione effettuata da parte di un'impresa (multinazionale) nei confronti di controparti correlate (anche non residenti), aventi ad oggetto riallocazioni di funzioni aziendali, rischi e/o assets, compresi i beni immateriali Il fenomeno di diretta violazioni della disciplina tributaria L'utilizzazione delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni al fine di ottenere un beneficio fiscale attraverso la configurazione di una transazione commerciale internazionale L'abuso del diritto si mira all'utilizzo di forme e fattispecie legittime per scopi illegittimi 04. Le recenti sentenze 3242/2013 e 4901/2013 della Corte di Cassazione hanno riconfermato che l'abuso del diritto sia applicabile anche in materia: Scolastica Economica Finanziaria Tributaria 05. Delineare il principio stabilito dall'art.37-bis, del DPR 600/1973 (disciplina l'elusione). lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 022 01. Può definirsi CFC: Care for Children Controlled Forex Change Companies For Companies Controlled Foreign Companies 02. Un paese in cui vige un sistema privilegiato di imposizione sul reddito (con imposte molto basse rispetto a quelle italiane) viene definito come: Mark down Treaty shopping Paradiso fiscale Thincapitalizationrule 03. Delinearela disciplina del regime fiscale nazionale delle CFC ControlledForeign Companies dal D.L. n. 78 del 2009: lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 023 01. Il legislatore italiano è intervenuto con l'articolo 167, comma 5, del T.U.I.R. regolando le esimenti sulle CFC ed ha stabilito che l'imputazione del reddito non avrà luogo se: 02. Quali sono i due principali effetti della nuova normativa CFC (Art. 10 della legge 212 del 2000) in Italia? 03. Quali sono le varie tipologie di esimenti? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 025 01. Nell'ambito delle operazioni esenti, quali dei seguenti concetti non è corretto? L'effettuazione di operazioni esenti determina un limite alla detraibilità sugli acquisti, comportando necessariamente un maggior vantaggio rispetto alle ipotesi di non imponibilità. Le operazioni esenti si caratterizzano per il fatto che non comportano l'applicazione dell'Iva, però da esse discendo comunque gli obblighi formali di fatturazione e dichiarazione. L'effettuazione di operazioni esenti determina un limite alla detraibilità sugli acquisti, comportando necessariamente un minor vantaggio rispetto alle ipotesi di non imponibilità. Le operazioni esenti sono disciplinate all'art. 10 D.P.R. 633 del 1972 02. Salvo deroghe, le prestazioni di servizi si considerano effettuate nel momento: Della stipula del contratto Della sottoscrizione del mandato Della consegna dell'operato Del pagamento del corrispettivo 03. I soggetti Iva sono obbligati a presentare un'apposita dichiarazione, obbligo che sussiste anche in assenza di operazione attive e passive registrate ai fini Iva. Ogni 2 anni Ogni 6 mesi Ogni 3 mesi Annualmente 04. Nasce per il cessionario o committente nel momento in cui l'IVA diviene esigibile, a nulla rilevando il fatto che l'imposta sia o meno stata pagata. Bollo CFC Imposte sul Registro La detrazione 05. Salvo deroghe, le cessioni di beni immobili si considerano effettuate nel momento: Della consegna del bene Del pagamento del corrispettivo Dell'incasso da parte del venditore Della stipula del contratto 06. Perché è fondamentale conoscere il momento in cui un operazione e da considerarsi effettuata? 07. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nell'esercizio d'impresa o nell'esercizio di enti o professioni possono essere ritenute automaticamente rilevanti ai fini IVA quando vengono eseguito nel territorio dello Stato? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 026 01. La territorialità delle prestazioni di servizi soggiace a quale delle seguenti regole generali? Il luogo di destinazione del servizio Il luogo della prestazione del servizio I soggetti che intervengono nelle operazioni siano entrambi soggetti passivi o (B2B o B2C) Il luogo di residenza del committente 02. Nei rapporti con l'estero le cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuate nell'esercizio d'imprese ovvero nell'esercizio di arti o professioni non possono essere ritenute automaticaticamente rilevanti ai fini IVA ma è necessario verificare: Di volta in volta l'art.7 e ss La tipologia di bene ceduta o servizio prestito Esclusivamente art.7 bis e 7 ter Solo l'art.7 03. Salvo deroghe, il criterio fondamentale nella determinazione della territorialità relativamente alle cessione di beni è: Il luogo di esistenza fisica dei beni stessi nel momento della produzione Il luogo di consegna del bene oggetto di scambio Il luogo di esistenza fisica dei beni stessi nel momento della cessione Il luogo di stipula del contratto 04. Per le cessioni di beni senza trasporto il luogo della cessione è: Dove si trovano i beni al momento iniziale della spedizione o dal trasporto o destinazione dell'acquirente Il luogo di residenza di venditore Il luogo di residenza dell'acquirente Dove si trovano i beni al momento della cessione 05. Nelle cessioni di beni con trasporto, generalmente, il luogo della cessione è: Dove si trovano i beni al momento della cessione Dove si trovano i beni al momento iniziale della spedizione o dal trasporto o destinazione dell'acquirente Il luogo di residenza dell'acquirente Il luogo di residenza di venditore 06. Definire l'aspetto territoriale ai fini IVA delle prestazioni di servizi secondo la regola generale B2B e B2C. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 027 01. Nelle prestazioni di trasporto passeggeri la territorialità sussiste in base: Alla nazionalità della compagnia aerea Alla nazionalità della maggior parte dei passeggeri Al luogo di destinazione del trasporto Alla distanza percorsa nel territorio dello Stato 02. Al fine di stabile la territorialità delle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi ricreativi e simili si deve tener conto Del luogo della prestazione del servizio Del luogo di residenza del prestatore Del luogo di residenza del committente Del committente che sia un operatore economico o un privato 03. Quali tra le ipotesi di seguito non possono annoverarsi tra le derogatorie? Prestazioni di ristorazioni e di catering Prestazioni di trasporto di passeggeri e di beni Prestazioni di servizi relative agli immobili Prestazioni di professionali 04. Ai fini IVA e per le prestazioni di servizi qual'è la regione per cui esistono delle deroghe ai criteri generali per specifici servizi? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 030 01. Le operazioni intracomunitarie possono essere di due tipi: Acquisti intracomunitarie e Cessione all'esportazione Acquisti intracomunitarie e plafond Acquisti intracomunitarie e cessioni intracomunitarie Cessione all'esportazione e cessioni intracomunitarie 02. Lo "status" di esportare abituale si acquisisce se l'ammontare dei corrispettivi delle operazioni sopra elencate, registrate nell'anno solare precedente costituisce più del: 5% 4% 10% 33% 04. Descrivere i profili IVA degli scambi con la Città del Vaticano? Le cessioni eseguite mediante trasporto o consegna dei beni nel territorio dello Stato Vaticano e le prestazioni ad esse connesse sono NON imponibili. Ad esse si applica lo stesso regime previsto per le esportazioni e per i servizi internazionali o connessi a scambi internazionali. Ai fini della prova dell’avvenuta introduzione dei beni nel territorio del Vaticano è sufficiente il timbro del Governatorio Pontificio su una copia della fattura. Gli acquisti provenienti dalla città del Vaticano inoltre sono auto fatturati. 03. Descrivere i profili IVA degli scambi con la Repubblica di San Marino? GLI SCAMBI CON LA CITTA’ DI SAN MARINO Repubblica di San Marino. La disciplina speciale per gli scambi con San Marino si applica soltanto alle cessioni di merci: ne sono infatti escluse le prestazioni di servizi, alle quali si applicano le disposizioni ordinarie del D.P.R. 633/72 e del DL 331/93. • emettere un documento di trasporto o di consegna dei beni in tre esemplari • La circolare n. 225/1996 ha stabilito che l’obbligo di emissione del ddt sussiste anche in caso di fatturazione immediata; • emettere fattura non imponibile in quattro esemplari; • conservare, in allegato al documento di trasporto, la fattura vistata restituita dall’acquirente sammarinese; • annotare sul registro sul registro delle fatture emesse il ricevimento dell’esemplare della fattura regolarizzato Nel caso in cui il cedente italiano, entro quattro mesi dalla cessione, non rientri in possesso della copia della fattura vistata dalle autorità sammarinesi, dovrà fare apposita comunicazione sia all’ Ufficio Tributario di San Marino, sia al proprio Ufficio Iva. Nel caso di vendite a cittadini privati della repubblica di S. Marino, le operazioni sono soggette ad IVA in Italia con esclusione delle cessioni di mezzi di trasporto nuovi, cessione in base a cataloghi, per corrispondenza, ecc. Gli acquisti da San Marino possono seguire due differenti procedure, a seconda che la fattura rechi o meno l’indicazione dell’IVA. Nel primo caso l’acquirente italiano, che può detrarre tale IVA, deve unicamente registrare la fattura vistata dall’Ufficio Tributario di San Marino sul registro acquisti; nel secondo caso, l’acquirente italiano soggetto passivo IVA deve autofatturarsi (ex art. 17 D.P.R. 633/72) registrando la fattura sia sul registro acquisti, sia su quello delle vendite. I numeri progressivi annuali attribuiti con tali registrazioni devono essere comunicati all’Ufficio IVA della propria circoscrizione. Analogamente alle cessioni verso privati sammarinesi, anche gli acquisti effettuati da privati italiani sono generalmente imponibili a San Marino. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 031 01. Le operazioni nelle quali i beni sono oggetto di due trasferimenti giuridici, ma vengono consegnate direttamente dal primo fornitore al secondo cessionario con un unico trasferimento si definiscono. Acquisti intracomunitarie Cessione all'importazione Cessione all'esportazione Operazione triangolari 02. In base alla residenza dei soggetti partecipanti si possono avere: Triangolazioni nazionali, triangolazioni comunitarie e triangolazione extracomunitarie Triangolazioni nazionali e triangolazioni comunitarie Triangolazioni nazionali e triangolazioni internazionali Triangolazioni nazionali e triangolazione extracomunitarie 03. Delineare i principi generali della disciplina sui depositi IVA lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 032 01. Con una serie eterogenea di operazioni che le imprese pongono in essere al di fuori della gestione ordinaria allo scopo di: modificare la struttura o la forma giuridica dell'impresa; trasferire la titolarità dell'azienda o il controllo dell'imprese e liquidare l'azienda per poi estinguere l'impresa, si configura Operazioni straordinarie Operazioni mondiale Operazioni triangolare Operazioni economico 02. Si parla di operazioni straordinarie in senso giuridico quando: 03. Si parla di operazioni straordinarie in senso economico quando: SI FA RIFERIMENTO ALLE OPERAZIONI SUI BENI, OSSIA CESSIONI E CONFERIMENTI DI AZIENDE O DI PARTECIPAZIONI DI CONTROLLO O COLLEGAMENTO, DOVE RESTA IMMUTATA LA STRUTTURA GIURIDICA DEL SOGGETTO MA SI MODIFICA LA STRUTTURA PATRIMONIALE. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 035 01. Il conferitario subentra nei contratti stipulati dal conferente per l'esercizio della stessa, fatta eccezione riguardo ai contratti di carattere personale; se vi è giusta causa il terzo contraente ceduto può recedere entro dall'iscrizione del conferimento nel Registro delle Imprese. 1 mese 2 mesi 1 anno 3 mesi 02. Il conferimento d'azienda può essere efficacemente utilizzato per il perseguimento di diversi finalità, quali sono? Riassetto organizzativo, agevolare processi di liquidazione ed effettuare operazioni di concentrazione di imprese Riassetto organizzativo e agevolare processi di liquidazione Riassetto organizzativo ed effettuare operazioni di concentrazione di imprese Agevolare processi di liquidazione ed effettuare operazioni di concentrazione di imprese 03. Il conferente è uno dei soggetti del conferimento, i conferenti possono essere: Persona fisica non imprenditore, imprenditore individuale e società Persona fisica non imprenditore, imprenditore individuale, società e titolare di diritti di proprietà o altro diritti reale Persona fisica non imprenditore, imprenditore individuale, società, ente e titolare di diritti di proprietà o altro diritti reale Persona fisica non imprenditore, imprenditore individuale e ente 04. Indica il motivo per cui il conferimento rientra tra le operazioni straordinarie. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 036 01. Il valore presunto dell'azienda trasferita. Valore di realizzo Scritture contabili Valore di bilancio Costo fiscalmente riconosciuto 02. A partire dal 2004, l'imposta sostitutiva del 19% sulle plusvalenze da conferimenti aziendali è stata: aumentata doppiata abolita ridotta 03. L'atto di conferimento richiede sempre la forma scritta, e in particolare: Atto pubblico redatto da un notaio e riassetto organizzativo Riassetto organizzativo e scrittura privata autenticata Riassetto organizzativo e agevolare processi di liquidazione Atto pubblico redatto da un notaio e scrittura privata autenticata 04. Le regole stabilite dalla riforma delle operazioni di ristrutturazione aziendale del 1997 e potenziate dalla riforma fiscale in vigore dal 2004 sono caratterizzate: lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 037 01. L'imposta di registro l'atto di conferimento va registrato entro 20 giorni dalla stipula ed è soggetto all'imposta misura fissa di: € 16.00 € 68.00 € 168.00 € 200.00 02. Quali dei seguenti concetti non è corretto in relazione agli aspetti fiscali del conferimento di azienda? Oggetto del conferimento: azienda o rami di esse, sono escluse le partecipazioni. Requisiti soggettivi: la società conferitaria deve essere soggetto IRES Requisiti soggettivi: il conferente può anche essere imprenditore individuale o società personale Requisiti soggettivi: la società conferitaria deve essere soggetto IVA 03. Vi possono essere dei conferimenti capaci di generare minusvalenza, se si quando: lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 040 01. La relazione degli esperti non è necessaria: In caso di fusione per incorporazione di una società interamente posseduta dall'incorporante Nel caso di fusione In caso di conferimento In caso di trasformazione. 02. Quando la fusione dà luogo ad una unione fra aziende di dimensioni e valori economici sostanzialmente uguali, attraverso la quale si ottiene una partecipazione ed una gestione paritetica dell'azienda unificata, si definisce Fusione di una società di capitali in ente associativo Fusione che comporta la riorganizzazione di aziende esistenti Fusione che implica una gestione paritetica Fusione che maschera vere e proprie acquisizione di aziende 03. Quali sono i documenti che il legislatore prevede per il procedimento di fusione? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 041 01. Le operazioni nelle quali l'incorporante è controllata dall'incorporata si definiscono Trasformazioni riverse Fusioni inverse Trasformazioni inverse Fusioni 02. Il legislatore prevede la redazione di una serie di documenti per il procedimento di fusione, quali sono? Progetto di fusione, relazione degli amministratori e relazioni degli esperti Progetto di fusione, situazione patrimoniale e relazioni degli esperti Progetto di fusione, situazione patrimoniale, relazione degli amministratori e relazioni degli esperti Progetto di fusione, situazione patrimoniale e relazione degli amministratori 03. Un'attività di acquisizione del controllo di una società prevalentemente finanziata da indebitamento, il cui piano di remunerazione e rimborso si fonda sui flussi finanziari generati dall'azienda acquisita si definisce Last In First Out Leverage Buy Out Leverage Buy In First In First Out 04. Delineare le fasi dell'operazione di fusione di società. Le fasi del processo di fusione possono essere diverse. Tra i diversi processi di fusione uno è l’LBO, Leverage Buy Out, tecnica finanziaria che consente di acquisire il controllo di una società riducendo al minimo utilizzo di capitale di rischio e facendo il maggior ricorso possibile al credito. Le fasi del processo di fusione tramite LBO sono le seguenti: - • Costituzione di una società ad hoc che effettuerà l’operazione di leveraged buy out; • - • Ricorso a prestito di terzi (investitori privati e istituzioni) • - • Acquisto del patrimonio o delle azioni della società target (asset o stock based transaction); • - • Fusione per incorporazione della società target nella newco, o viceversa ( forward merger o • reverse merger); • - • Restituzione del debito tramite il cash flow generato dalla società target. Inoltre,occorre che vi sia il deposito degli atti presso le sedi delle società partecipanti nei 30 giorni che precedono l’assemblea e fino alla delibera della fusione; occorre la delibera di approvazione da parte delle società partecipanti e la stipula dell’atto di fusione e successiva iscrizione presso il registro delle imprese. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 042 01. Nell'ambito alle fusione di società, quale dei seguenti concetti non è corretto? La fusione costituisce realizzo distribuzione delle plusvalenze e minusvalenze dei beni della società partecipanti all'operazioni. La società incorporante deve presentare la dichiarazione annuale IVA successiva alla fusione in un'unica dichiarazione. Le fusione sono soggette ad imposta di registro in misura fissa. L'operazione di fusione non rientra tra i presupposti per l'applicazione dell'IVA. 02. Che cosa il principio di neutralità fiscale? 03. La determinazione del reddito delle società partecipanti alla fusione: lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 045 01. Ai fini delle imposte dirette, gli aspetti fiscali della scissione sono trattati in relazione a: Neutralità fiscale dell'operazione e limiti al riporto di perdite Neutralità fiscale dell'operazione e differenze di scissione Neutralità fiscale dell'operazione, differenze di scissione e limiti al riporto di perdite Differenze di scissione e limiti al riporto di perdite 02. Esaminando gli aspetti fiscali della scissione di società, quale dei seguenti concetti non è corretto? Si generano plus/minusvalenze imponibili in capo alla società scissa. È irrilevante il concambio delle azioni o quote che avviene in capo ai soci L'operazione di scissione è fiscalmente irrilevante Sono irrilevanti i plusvalori iscritti nella contabilità della società beneficiaria 03. La società scissa è tenuta alla presentazione della dichiarazione dei redditi (e IRAP) per l'attività non trasferita a seguito della Trasformazione Totale Trasformazione Parziale Scissione Totale Scissione Parziale 04. Dal punto di vista delle imposte dirette, la scissione è un operazione? lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 046 01. In caso di scioglimento della società per emersione di perdite che hanno eroso il capitale sociale portandolo al di sotto del minimo legale quale azione deve essere intrapresa? L'organo amministrativo deve predisporre una situazione dei conti alla data di effetto dello scioglimento L'organo amministrativo deve convocare l'assemblea dei soci per le necessarie deliberazioni. L'organo amministrativo dovrà porre molta attenzione nel momento del passaggio di consegna. L'organo amministrativo avvenire nel pieno rispetto delle finalità liquidatorie 02. In quale fase spetta ai liquidatori compiere tutti gli atti utili per la liquidazione della società. Fase amministrativo Fase tributaria Fase conservativa Fase liquidatoria 03. Delineare le fasi della liquidazione di società. La liquidazione di una società è un insieme di operazioni volte a disinvestire attività, estinguere passività, acquisire il residuo patrimoniale da liquidare e ripartire tra i soci, cancellare la società dal registro delle imprese. L’operazione può essere suddivisa in 3 fasi: - • accertamento del verificarsi di una causa di scioglimento della società e relativa pubblicità: la gestione dell’impresa è affidata agli amministratori fino alla data di pubblicazione della nomina dei liquidatori; • - • procedimento di liquidazione, che va dalla data di pubblicazione della nomina dei liquidatori fino al deposito del bilancio finale di liquidazione ed all’esecuzione del piano di riparto; • - • estinzione della società a seguito della sua cancellazione dal registro delle imprese e deposito dei libri contabili sociali. lOMoAR cPSD|9679654 Set Domande: DIRITTO TRIBUTARIO AVANZATO SCIENZE DELL'ECONOMIA Docente: Pollari Nicolo' Lezione 047 01. Come si definisce il bilancio che riguarda la frazione di esercizio sociale intercorrente tra la chiusura dell'esercizio a cui si riferisce l'ultimo bilancio approvato e la data di pubblicazione della nomina dei liquidatori dando inizio alla gestione liquidatoria. Fase liquidatoria Conto sulla gestione Rendiconto sulla gestione Fase conservativa 02. Il bilancio redatto dal liquidatore, presentato alle scadenze previste per il bilancio di esercizio della società e approvato dall'assemblea si definisce: Cancellazione della società Bilancio iniziale di liquidazione Bilancio finale di liquidazione Bilancio intermedio 03. Delineare gli aspetti generali della cancellazione della società: Una volta approvato il bilancio finale di liquidazione, la disciplina dispone che i liquidatori in carica procedano alla richiesta di cancellazione della società dal registro delle imprese. L’approvazione del bilancio può avvenire o tacitamente decorsi 90 giorni senza reclami, o espressamente, quando il socio rilascia senza riserve la relativa quietanza riferita all’ultima quota di riparto. Dopo la cancellazione dal registro si ha l’estinzione dell’ente indipendentemente dalla sussistenza o meno di creditori insoddisfatti, i quali possono rivolgersi nei confronti dei soci ed eventualmente liquidarli. lOMoARcPSD|9679654 le spese per prestazione di lavoro I singoli componenti negativi: sono ovviamente del tutto deducibili. Sono invece deducibili in base a certi meccanismi casi particolari come i fringe benefit, deducibili nella misura in cui rappresentano reddito tassabile per il dipendente, le spese di istruzione e assistenza sociale, i compensi spettanti agli amministratori in deroga al principio della competenza. Nel caso degli interessi passivi si deve menzionare il fatto che sussistono delle norme finalizzate a limitare la deducibilità attraverso specifici principi. La prima norma è la c.d. del pro- rata ordinario, per effetto della quale in presenza di proventi tassabili e non tassabili viene ridotta la deducibilità degli interessi passivi. Il pro-rata patrimoniale comporta che il possesso di partecipazioni esenti rileva, ai fini della deducibilità, sugli interessi passivi connessi all’acquisto di partecipazioni esenti. La thin capitalization rule ha lo scopo invece di frenare l’utilizzo, da parte delle società, di finanziamenti dei soci qualificati, la norma prevede che gli interessi che vanno a remunerare i finanziamenti di tali soci non sono deducibili oltre una certa cifra e che la remunerazione del socio finanziatore è considerata dividendo. Le minusvalenze sono i valori di cessione di beni ad un importo inferiore al costo fiscalmente riconosciuto, assumono rilievo da un punto di vista del bilancio al momento del realizzo. Le sopravvenienze passive si hanno quando si verifica il mancato conseguimento di ricavi che hanno concorso alla formazione del reddito in esercizi precedenti, oppure il sostenimento di spese ed oneri relativi a proventi di esercizi precedenti, infine la sopravvenuta insussistenza di attività iscritte a bilancio. Le perdite oltre che ai beni dell’impresa si riferiscono anche ai crediti. In senso strettamente fiscale abbiamo una perdita sul credito quando viene meno la possibilità di riscossione. La norma fiscale prevede la possibilità di accantonare annualmente un certo importo, a titolo di fondo rischi per lOMoARcPSD|9679654 perdite su crediti, anticipando così la deducibilità della perdita sui crediti. Il principio di competenza comporta che i beni la cui utilità non si limita ad un solo esercizio, debbano essere ammortizzati per gli anni in cui saranno utilizzati. All’acquisto i beni sono iscritti tra le immobilizzazioni materiali per il loro costo di acquisto e sono annualmente ammortizzati. L’ammortamento dei beni è ammesso solo per quelli strumentali, in quanto quelli non strumentali sono ammortizzabili civilisticamente ma non ai fini fiscali. L’ammortamento decorre dalla data di entrata in funzione del bene con l’obbligo di ridurre al 50% la quota di ammortamento del primo esercizio. Ai fini del calcolo il costo è dato da quello storico del bene, invece le aliquote variano a seconda del caso, nell’ammortamento ordinario si ha un aliquota prevista da decreto ministeriale. Cosa è modello "all in, all out"? A differenza del consolidamento nazionale, l’opzione per il mondiale deve essere onnicomprensiva, dovendo avere per oggetto la totalità delle controllate non residenti (principio all in, all out).Permanendo il requisito del controllo, l’opzione è irrevocabile per un periodo non inferiore a 5 esercizi del controllante. I successivi rinnovi hanno un’efficacia non inferiore a 3 esercizi. l modello “all in, all out” nasce per impedire un consolidamento che interessi solo le società in perdita con danno per l’Erario. Viene così imputato alla società residente controllante una quota di reddito della società estera determinata in relazione alla partecipazione posseduta, tenendo conto della demoltiplicazione causata dalla catena societaria di controllo. Per questa opzione i requisiti riguardano il fatto che interessi tutte le controllate non residenti, ci sia identità di esercizi sociali, deve sussistere la revisione dei bilanci di tutte le società del gruppo e un’attestazione da parte delle stesse in cui risulti il loro consenso alla revisione dei propri bilanci, deve essere ottenuta risposta positiva dall’Agenzia dell’Entrate attraverso l’interpello. Dal punto di vista fiscale vi è il vantaggio di compensare le perdite fiscali delle società controllate non residenti con i redditi imponibili delle società residenti, determinando però la tassabilità immediata in Italia degli utili delle controllate non residenti attraverso il sistema di imputazione alla controllante. Il legislatore ha previsto per le c.d. imprese minori la possibilità della tenuta di una contabilità semplificata. Come considerate se una impresa è minore? lOMoARcPSD|9679654 Il legislatore italiano ha voluto, tuttavia, aiutare i professionisti e le aziende più piccole (con minore fatturato annuo) istituendo anche la contabilità semplificata (L. 106/2011) che semplifica molti degli obblighi imposti dalla contabilità ordinaria. In generale, come si determina il reddito delle società e degli enti non residenti? Il reddito complessivo di tali soggetti , siano essi commerciali o non commerciali è fomato ( art 151e 153 tuir ) solo da redditi prodotti nello stato , con l’esclusione di quelli esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva . I redditi prodotti nello stato sono quelli indicati nell’art 23 del TUIR , tali redditi , ad eccezione di quelli di impresa derivanti da da attività esercitate nel territorio dello stato mediante stabile organizzazione , disciplinati dall’art 152, concorrono a formare il reddito complessivo . Dal reddito complessivo degli enti non residenti si deducono gli oneri indicati nelle lettere a e g del comma 1 dell’art 10 del tuir . Infine dall’imposta lorda si detrae un importo pari al 19 % degli oneri di cui alle lettere a,g,h,h-bis,i,i-bis e i- quarter del comma 1dell’art 15 del tuir . Per gli enti non commerciali con stabile organizzazione nel territorio dello stato fatta eccezione per le società semplici , invece, il reddito complessivo è determinato secondo le disposizioni valevoli per gli enti commerciali l regime di contabilità semplificata è applicabile dalle persone fisiche che esercitano imprese commerciali, se i ricavi conseguiti o percepiti nell’annualità precedente risultino non superiori a:400.000,00 euro, per imprese con oggetto prestazioni di servizi;700.000,00 euro, per imprese esercenti altre attività.Il regime di contabilità semplificata e quello forfetario sono regimi per i contribuenti minori, per cui il soggetto interessato può transitare dal regime semplificato al forfetario se in possesso dei requisiti per la sua applicazione.In tal caso, infatti, il contribuente passa da un regime naturale a un altro regime naturale, come sostenuto dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 9 del 10.4.2019. lOMoARcPSD|9679654 ratio Allo stesso modo, le realizzate negli ambiti soggettivi ed oggettivi sopra indicati sono totalmente indeducibili.Occorre rilevare, infine, un aspetto molto importante. Ai fini del regime PEX trova applicazione il principio generale di di cui all’ . Ciò comporta che “le plusvalenze si intendono realizzate nel momento in cui si perfeziona la cessione a titolo oneroso delle partecipazioni, titoli e diritti piuttosto che nell’eventuale diverso momento in cui viene liquidato il corrispettivo della ”. cessione articolo 109 comma 2 del TUIR competenza economica minusvalenze Infatti, da un punto di vista pratico, le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni societarie emergono quando una società produce utili in modo continuo, generando così un aumento del valore patrimoniale del capitale. Ecco una guida semplice e completa al regime di esenzione fiscale delle plusvalenze, meglio noto come partecipation exemption o PEX. PEX, esenzione fiscale plusvalenze societarie: i riferimenti normativi La partecipation exemption - PEX - è disciplinata dall’articolo 87 del TU IR .I l regime PEX prevede l’esenzione fiscale dalla tassazione sui redditi delle plusvalenze realizzate negli ambiti soggettivi ed oggettivi. In particolare, il regime PEX prevede diverse aliquote di esenzione fiscale delle plusvalenze a seconda del soggetto che detiene la partecipazione nell’impresa:  aliquota di esenzione del 95% delle plusvalenze per i soggetti IRES ;  aliquota di esenzione del 50,28% delle plusvalenze per i soggetti IRPEF . La participatio exemption nasce per? La , nota anche con l’acronimo PEX, indica la par un’ elle . realizzate nell’ambito di La PEX è stata introdotta nell’ordinamento tributario italiano nell’ambito della cosiddetta “riforma Tremonti”, varata nel corso del Governo Berlusconi II. La dell’introduzione della PEX è quella di evitare la duplicazione di tassazione del reddito societario prodotto, prima in capo alla società e poi in capo al partecipante nel momento in cui si viene a realizzare la plusvalenza Questa disciplina nasce per adeguare l’ordinamento tributario italiano a quello di altri paesi industrializzati ed evitare pianificazioni con paesi in cui vige un regime agevolato, per una tassazione di tipo definitivo sulle società partecipate dove si è prodotta la materia imponibile e per evitare la doppia imposizione degli utili già conseguiti o conseguibili che dovranno essere tassati in via definitiva presso la società che li ha prodotti, incorporati nella plusvalenza ceduta. Participation exemption per soggetti IRES è ... plusvalenze partecipation exemption ziale esenzione fiscale d attività d’impresa lOMoARcPSD|9679654 In pratica la Participation Exemption è un regime di esenzione e riguarda la non imponibilità, ai fini delle imposte dirette (IRES/IRPEF) della plusvalenza derivante dalla cessione di partecipazioni. L’esenzione da tassazione può essere ottenuta dal soggetto cedente soltanto al sussistere di alcuni requisiti che sono indicati agli articoli 58 e 87 del DPR n 917/86. In caso di mancato rispetto di detti requisiti la plusvalenza resta imponibile. Quindi deve essere soggetta al “regime ordinario” di tassazione. Il regime della Partecipation Exemption (PEX) prevede un’esenzione da tassazione della plusvalenza maturata dalla cessione di partecipazioni. La misura dell’esenzione ottenibile dipende dal soggetto che detiene la partecipazione in regime di impresa: lOMoARcPSD|9679654 comma 2 e articolo 68, comma 3, del DPR n 917/86. La plusvalenza si considera realizzata al momento della consegna dei titoli. Oppure se successivo, al momento in cui si verifica l’effetto traslativo della proprietà stabilito contrattualmente. Le minusvalenze dei beni relativi all’impresa, diversi da quelli indicati negli articoli 85, comma 1, e 87, Ne deriva che le minusvalenze relative a partecipazioni aventi requisiti della Participation Exemption non I vantaggi del regime di trasparenza La tassazione per trasparenza è un particolare regime fiscale che consente al soggetto che ne fa richiesta di diventare, Vantaggi del regime di trasparenza rispetto al regime ordinario  Attraverso l’adesione ad regime di trasparenza si evita la doppia imposizione IRES (24%) e, dal 2018, la ritenuta unificata per le partecipazioni qualificate e non al 26% sugli utili distribuiti.  E’ vantaggioso quando la società a fine anno non presenta rilevanti costi indeducibili e pertanto l’utile fiscale, e quello che si potrà distribuire, saranno abbastanza simili tra loro. Il vantaggio è rappresentato dalla doppia imposizione IRES + Ritenuta al 26% che verrà eliminata.  Con l’eliminazione dell’IRES a bilancio la società presenterà un utile più alto visto che la tassazione verrà spostata interamente in capo ai soci. Soggetti passivi IRES. Esenzione del 95% della plusvalenza. Questo ai sensi dell’articolo 87 del DPR n.917/86; percezione. proporzione alla propria quota di possesso, gli utili o le perdite generate dalla società, a prescindere dall’effettiva fiscale è un sistema in base al quale il reddito della società è tassato imputando direttamente a ciascun socio, in Il regime di trasparenza a tutti gli effetti per il Fisco, trasparente, ovvero evitare che su di lui insorgano obblighi tributari. lOMoARcPSD|9679654 nell’art 73 del tuir Per espressa previsione normativa l’art 74 tuir disciplina i soggetti non soggetti ad ires , gli organi e le amministrazioni dello stato , inclusi quelli ad ordinamento autonomo , anche se dotati di persona giuridica , i comuni , i consorzi tra enti locali , le associazioni e gli enti gestionari di demanio collettivo , le comunità montante , le province e le regioni. Lo stesso art 74 stabilisce una presunzione assoluta di non configurazione dello svolgimento di attività poste in essere da enti pubblici ad esempio l’esercizio di funzioni statali o l’esercio di attività previdenziali , assistenziali e sanitarie . Secondo quanto stabilito dall'articolo 162, comma 4, del T.U.I.R., quali sono le ipotesi negative? La legge di bilancio 2018 è intervenuta anche sulla negative list contenuta nell'articolo 162, cioè sull'elenco del comma 4, che include le ipotesi non comprese nel concetto di stabile organizzazione. Le fattispecie indicate, che restano sostanzialmente le stesse delle versione previgente, sono le seguenti:  l'uso di un'installazione ai soli fini di deposito, di esposizione o di consegna di beni o merci appartenenti all'impresa  la disponibilità di beni o merci appartenenti all'impresa immagazzinati ai soli fini di deposito, di esposizione o di consegna  la disponibilità di beni o merci appartenenti all'impresa immagazzinati ai soli fini della trasformazione da parte di un'altra impresa  la disponibilità di una sede fissa di affari utilizzata ai soli fini di acquistare beni o merci o di raccogliere informazioni per l'impresa  la disponibilità di una sede fissa di affari utilizzata ai soli fini dello svolgimento, per l'impresa, di ogni altra attività lOMoARcPSD|9679654  la disponibilità di una sede fissa di affari utilizzata ai soli fini dell'esercizio combinato delle attività sopra menzionate. La novità è rappresentata dall'inserimento del nuovo comma 4-bis, secondo cui le ipotesi incluse nella negative list trovano applicazione a condizione che tali attività (o l'attività complessiva della sede fissa di affari nel caso indicato dall'ultimo punto dell'elenco) abbiano "carattere preparatorio o ausiliario". Ne deriva che, diversamente da quanto accadeva in passato, ora sarà necessario valutare caso per caso se le attività esercitate in Italia dall'impresa estera costituiscono o meno parte essenziale della sua attività complessiva. Solo se le attività elencate nella negative list hanno una funzione preparatoria e ausiliaria rispetto al core business aziendale sarà possibile escludere la configurazione di una stabile organizzazione in Italia. In altri termini, esse per poter essere considerate irrilevanti ai fini della nozione di stabile organizzazione devono, in concreto, avere natura preparatoria e ausiliaria rispetto all'attività principale dell'impresa non residente. Quali principi ha introdotto la legge finanziaria 2007? La legge finanziaria 2007 ha introdotto 2 principi, di residenza fiscale (presunzione relativa) del trust con intento elusivo (presunzione assoluta). La prima disposizione è una presunzione relativa che ammette la prova contraria, ossia è possibile dimostrare l’effettiva residenza fiscale del trust all’estero attraverso ad esempio la localizzazione degli elementi istitutivi del trust, gli uffici, la struttura del trust, ecc... Inoltre, il trust estero deve essere istituito in un paese non whitelist e almeno uno dei disponesti e uno dei beneficiari del trust sia fiscalmente residente in Italia. La seconda disposizione, è anch’essa una presunzione relativa di residenza con possibilità di dimostrare l’effettiva residenza ed anche qui il trust estero deve essere istituito in un paese non whitelist. Un’altra condizione prevista è che il soggetto residente in Italia, successivamente all’istituzione del trust, effettui in favore dello stesso un’attribuzione che comporta il trasferimento di proprietà di immobili o la costituzione/trasferimento di diritti reali immobiliari, anche per quota, nonché vincoli di destinazione sugli stessi. Ai fini delle imposte sui redditi, quando si considerano residenti le società e gli enti? in base al terzo comma dell’art 73 del tuir , si considerano residenti le società e gli enti che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno la sede legale o amministrattiva o l’oggetto principale della loro attivittà nel territorio dello stato .ne deriva che non ha rilevanza ai fini del tributo in esame ( ires) , che la società sia costituita all’estero , purche abbia in italia , per la maggior parte del periodo d’imposta , uno degli elementi sopracitati. Si considerano altresi residenti nel territorio dello stato gli organismi di investimento colletivi e salvo prova contraria , i trust e gli istituti aventi lOMoARcPSD|9679654 analogo contenuto istituti in stati diversi da quelli con i quali è attuabile lo scambio di informazioni ai sensi delle convenzioni : in cui almeno uno Dei disponenti ed uno dei beneficiari siano fiscalmente residenti nel territorio dello Stato; Quando successivamente alla loro costituzione un soggetto residente non territorio dello Stato effettui in favore del trust una attribuzione che importi il trasferimento di proprietà dei beni mobili o la costituzione o il trasferimento di diritti reali immobiliari anche per quote nonché vincoli di destinazione sugli stessi .Secondo l'articolo 73 del tuir comma 5 bis per le società ed enti che detengono partecipazioni di controllo in società ed enti residenti commerciali la sede amministrativa si considera esistente nel territorio dello Stato se i medesimi enti o società: Sono controllati anche indirettamente da soggetti residenti nello stato Sono amministrati da un consiglio di amministrazione o altro organo equivalente di gestione composto prevalentemente di consiglieri residenti nel territorio dello Stato . Il principio di libera concorrenza Il termine “transfer pricing” significa letteralmente prezzo di trasferimento; quest’ultimo descrive la procedura attraverso la quale società , le imprese o le multinazionali associate tra loro determinano i prezzi delle transazioni internazionali all’interno di un gruppo, interessando più Stati. La disciplina del transfer pricing per essere esaminata nello specifico deve essere calibrata alla luce delle leggi fiscali in materia dei diversi Paesi europei , nonché in riferimento alle norme emanate dalle organizzazioni sovranazionali che negli ultimi anni hanno profuso energie per trovare strumenti di cooperazione e scambio di informazioni tra loro. Per determinare il “giusto prezzo” nelle operazioni infragruppo, al fine di evitare spostamenti artificiosi di utili, le imprese multinazionali dovranno fare riferimento al principio di libera concorrenza, disciplinato dall’art. 9 del lOMoARcPSD|9679654 utili ripartizione che sarebbe stata concordata in operazioni non controllate comparabili, tenendo conto del contributo rispettivamente off erto alla realizzazione dell’operazione controllata dalle imprese associate ovvero attribuendo a ciascuna di esse quota parte dell’utile, o della perdita, che residua dopo che alcune delle funzioni svolte in relazione all’operazione controllata sono state valorizzate sulla base di uno dei metodi descritti sopra. I metodi reddituali I metodi reddituali sono: - Ripartizione dei profitti globali, consiste nella ripartizione di questi profitti derivanti dalle vendite o dalle transazioni effettuate tra imprese collegate sulla base di una congrua chiave di allocazione; - Comparazione dei margini netti, confronto tra i margini di utili netti relativi ad una base di riferimento ritenuta adeguata, conseguiti da parti correlate ed operatori indipendenti coinvolti in attività commerciali simili. Quando, per il principio della libera concorrenza in cui per determinare il prezzo di trasferimento nelle transazioni si ha una impossibilità di individuazione di un prezzo congruo con uno dei tre metodi “tradizionali” di determinazione (metodo del confronto del prezzo, metodo del prezzo di rivendita e metodo del costo maggiorato) con conseguente inapplicabilità, l’OCSE raccomanda l’applicazione dei metodi reddituali. Delineare il principio stabilito dall'art.37-bis, del DPR 600/1973 (disciplina l'elusione). Un primo esempio Di norma anti elusiva se ha avuto con l'articolo 10 della legge 408 del 1990 sostituito in seguito dall' articolo 37 bis del DPR 600 1973. In base a tale disposizione risultano essere in opponibili all'amministrazione finanziaria tutti quegli atti privi di valide ragioni economiche di reti ad aggirare obblighi o divieti previsti dall' ordinamento tributario e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi altrimenti indebiti. Pertanto affinché la norma potesse essere applicata era necessario che ci fosse un vantaggio fiscale, ci fosse un comportamento volto ad aggirare il sistema fiscale gli atti fossero posti in essere senza valide ragioni economiche. Per valide ragioni economiche si intende un apprezzabilità economico gestionale e non una formale validità giuridica. L'applicazione di tale normativa è stata particolarmente travagliata rilevandosi insufficiente a individuare in maniera certa e precisa le fattispecie di condotta abusiva fiscalmente illecite ciò ed in lOMoARcPSD|9679654 aggiunta ai contraddistinti orientamenti giurisprudenziali nazionali e comunitari ha generato un contesto di profonda incertezza instabilità. Per far fronte a tali inconvenienti il governo e stato delegato articolo 5 legge 23 /2014 ad adottare una normativa chiara ed esaustiva in grado di determinare senza ambiguità i connotati della abuso e le modalità dell uso distorto degli strumenti negoziali Virgola in sostituzione del richiamato articolo 37 bis . Delineare la disciplina del regime fiscale nazionale delle CFC ControlledForeign Companies dal D.L. n. 78 del 2009: La disciplina del Controlled Foreign Companies, CFC, è stata introdotta dal D.L. n. 78 del 2009 ha un approccio misto, si fonda anche sull’attrazione a tassazione immediata di tutta una serie di redditi passivi o facilmente delocalizzabili, a prescindere dal Paese in cui sono prodotti attraverso una CFC (cd. transactional approach). La disciplina sulla CFC è volta ad imputare per trasparenza (in proporzione alla quota di partecipazione agli utili) i redditi delle controllate estere, residenti in paesi a fiscalità privilegiata, direttamente in capo alla controllante al fine di contrastare la delocalizzazione in paradisi fiscali di attività prive di qualsiasi radicamento con detti territori che, pertanto, devono essere ricondotte alla società residente. Il legislatore italiano è intervenuto con l'articolo 167, comma 5, del T.U.I.R. regolando le esimenti sulle CFC ed ha stabilito che l'imputazione del reddito non avrà luogo se: L’imputazione del reddito non avrà luogo se: - la società o altro ente non residente svolga un’effettiva attività industriale o commerciale, come sua principale attività, nello Stato o nel territorio nel quale ha sede; - dalle partecipazioni non consegua l’effetto di localizzare i redditi in Stati o territori in cui sono sottoposti a regimi fiscali privilegiati (identificati da apposita black list contenuta nel decreto ministeriale del 21 novembre 2001). Quali sono i due principali effetti della nuova normativa CFC (Art. 10 della legge 212 del 2000) in Italia? lOMoARcPSD|9679654 I due effetti della nuova normativa CFC in Italia sono: Il primo è che le attività “operative” svolte nei paradisi fiscali non sono state sanzionate dalla normativa né dalla sua applicazione concreta ad opera dell’Agenzia, ricevendo anzi piena legittimazione nell’ottica di una libera pianificazione fiscale; Il secondo è che molti soggetti controllanti, anziché scegliere la strada della disapplicazione, hanno percorso quella della dismissione delle proprie attività detenute in Stati o territori a fiscalità privilegiata; attività che evidentemente presentavano natura elusiva non facilmente dissimulabile alla luce della vigente procedura. Quali sono le varie tipologie di esimenti? Le varie tipologie di esimenti trovano applicazione: - nella distribution exemption, quando la società controllata estera distribuisce una certa percentuale dei propri utili realizzati nell’esercizio; - nella effective business activity, quando la società controllata ha come propria attività principale una effettiva attività industriale o commerciale; - nella minimis exemption, quando gli utili della controllata non superano un certo ammontare; - quando la società controllata è quotata in un mercato regolamentato Perché è fondamentale conoscere il momento in cui un’operazione e da considerarsi effettuata? Con il termine momento impositivo si intende il momento in cui un’operazione si considera effettuata. È pertanto di fondamentale importanza individuare tale momento, perché a esso saranno poi agganciati tutti gli adempimenti previsti dalla normativa, in primis l’emissione dello scontrino o l’emissione della fattura . Per i beni mobili, ha rilievo la consegna o spedizione, salvo anche qui il caso in cui gli effetti traslativi siano differiti; in ogni caso, però, l’operazione si ha per effettuata dopo il decorso di un anno dalla consegna o spedizione. Le prestazioni di servizi si considerano effettuate quando è pagato il corrispettivo. Non ha rilievo, quindi, la conclusione della prestazione, ma il pagamento. Sia per le cessioni di beni che per le prestazioni di servizi, vi sono delle fattispecie anticipate di effettuazione delle operazioni: la prima di tali lOMoARcPSD|9679654 regola generale del B2B e B2C. Ai sensi dell’articolo 7-ter D.P.R. 633/1972 le prestazioni di servizi si considerano effettuate nel territorio dello Stato: 1. quando sono rese a soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato; 2. quando sono rese a committenti non soggetti passivi da soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato. Quindi l’articolo 7-ter fissa la regola generale per determinare il luogo di tassazione delle prestazioni di servizi “generiche” distinguendo la territorialità Iva delle stesse in funzione della natura del committente della prestazione stessa:  le prestazioni “B2B”, nelle quali il committente è un soggetto passivo d’imposta: l’operazione si considera rilevante nel Paese del committente;  le prestazioni “B2C”, nelle quali il committente non è un soggetto passivo d’imposta: l’operazione si considera rilevante nel Paese del prestatore. Le deroghe al criterio generale di rilevanza territoriale sono invece contenute negli articoli da 7-quater a 7-septies, i quali prevedono, per alcune tipologie di servizi, dei criteri di individuazione del luogo di tassazione dei servizi che derogano alla regola generale stabilita nel precedente articolo 7- ter. Ai fini IVA e per le prestazioni di servizi qual è la regione per cui esistono delle deroghe ai criteri generali per specifici servizi? La ragione risiede nel fatto che per alcuni servizi i criteri generali non conducono alla tassazione del luogo in cui avviene il consumo effettivo. Sebbene queste deroghe sembrino eterogenee, sono accomunate da un obiettivo comune a cui tendono: individuare l’impresa o la stabile organizzazione, sia essa riferibile al prestatore o al lOMoARcPSD|9679654 committente, situata nel Paese di consumo effettivo del servizio, e quindi correlare ad essa la territorialità dell’operazione. lOMoARcPSD|9679654 Definire la nozione di stabile organizzazione ai fini IVA. Ai fini Iva, l’articolo 11 Regolamento UE 282/2011 prevede che la stabile organizzazione designa qualsiasi organizzazione caratterizzata da un grado sufficiente di permanenza e da una struttura idonea in termini di mezzi umani e tecnici, necessari a consentirle di ricevere e di utilizzare i servizi che le sono forniti per le esigenze proprie di detta organizzazione.La stabile organizzazione è un centro di attività stabile organizzata sia di mezzi che di persone alle dipendenze del soggetto passivo non residente. Ai fini IVA occorre la contemporanea presenza sia dell’elemento materiale che di quello personale. La Corte di Giustizia ha affermato che la stabile organizzazione ai fini iva in un dato paese è l’attività imprenditoriale caratterizzata da un collegamento non occasionale con il territorio di quello stato, dall’effettivo impiego di beni e di attività lavorativa, con la presenza di persone operanti e, infine, da un’effettiva, seppur limitata, autonomia funzionale. La direttiva comunitaria individua due tipi principali di cessioni all’esportazione, quali sono? Sono due e sono: a) La cessione di beni spediti o trasportati direttamente dal fornitore, o per conto suo, fuori dal territorio della sua comunità; b) La cessione di beni spediti o trasportati fuori dalla comunità dell’acquirente o per suo conto. La prima categoria riguarda le cessioni all’esportazione definite dirette ed è la forma più comune, la seconda, invece, riguarda le cessioni all’esportazione definite improprie in cui il trasporto viene organizzato dall’acquirente con mezzi propri o tramite terzi. Descrivere i profili IVA degli scambi con la Repubblica di San Marino Le cessioni di beni effettuate nei confronti di privati sanmarinesi sono soggette ad IVA in Italia, mentre le cessioni poste in essere nei confronti di italiani non soggetti IVA sono imponibili in San Marino. In ogni caso valgono le eccezioni relative alle cessioni di mezzi di trasporto nuovi e alle vendite per corrispondenza imponibili sempre nel paese di destinazione salvo diversa opzione da parte dell’acquirente. Per gli acquisti provenienti da San Marino non si applica la normativa prevista per le importazioni pur trattandosi di uno Stato extra UE. Le operazioni di acquisto possono avvenire con due modalità lternative vvero cquisto on ddebito i mposta a ar te el ornitore i an arino cquisto enza ddebito 'imposta. La disciplina speciale per lOMoARcPSD|9679654 del 1997 e potenziate dalla riforma fiscale in vigore dal 2004 sono caratterizzate: sono caratterizzate dalla volontà del legislatore fiscale di rendere fiscalmente neutrali le operazioni di conferimento, cioè non produttive di risultati tassabili. Ovvero le plusvalenze rimarranno - in tutto o parzialmente - latenti al momento del conferimento, e verranno tassate quando: 1. il conferente cederà la partecipazione ricevuta in cambio, oppure 2. il conferitario cederà l’azienda ricevuta o i singoli beni di cui è composta. Vi possono essere dei conferimenti capaci di generare minusvalenza, se si quando: Vi possono essere quando: Il perito ha attribuito all’azienda un valore economico inferiore al costo fiscale riconosciuto, pertanto le parti, non potendo superare il valore di perizia senza disattendere le norme dettate a tutela del patrimonio sociale, lo accoglieranno nelle proprie scritture contabili; In assenza di stima peritale le parti hanno convenzionalmente attribuito al complesso aziendale un valore inferiore al costo fiscale riconosciuto. Delineare gli aspetti giuridici nella trasformazione da una società di persone a una società di capitali. Nell’ambito delle operazioni di ristrutturazione societaria le trasformazioni riguardano le ipotesi in cui cambia la forma sociale ma non il soggetto. In questo caso il periodo di imposta si divide in due tronconi prima e dopo l’operazione. Andrà predisposto un conto economico e dovrà essere presentata una denuncia dei redditi entro sette mesi dalla trasformazione per ciascun periodo. Per le riserve il legislatore ha previsto che se costituite prima della trasformazione mantengono il regime fiscale originario. In caso di passaggio da società di persone a società di capitali, si dovrà predisporre un conto economico per il periodo che va dall’inizio dell’esercizio al realizzarsi della trasformazione, con relativa denuncia dei redditi da presentarsi entro 7 mesi dalla trasformazione. lOMoARcPSD|9679654 Delineare gli aspetti giuridici nella trasformazione da una società di capitali a una società di altro tipo (sempre capitali). Si verifica una trasformazione quando una società , durante la sua vita , assume un organizzazione sociale diversa da quella disposta dall’atto costitutivo . La società trasformata , anche se diversamente organizzata non perde la sua identità e conserva i diritti e gli obblighi anteriori alla trasformazione , ciò è regolato dall’art 2498 del c.c . Il legislatore tributario adeguandosi alla normativa civilistica , considera la trasformazione societaria come evento fiscalmente irrilevante dal quale non emergono ne plusvalenze ne minusvalenze ne altri componenti positivi o negativi di reddito ( principio di neutralità fiscale )il motivo di tale concezione deve ricercarsi nel fatto che la trasformazione non attiene alla gestione dell’impresa , ma costituisce semplicemente una modifica della veste giuridica . Può accadere che una società di capitali tipo una S.r.l. si trasformi in un altro tipo di società sempre di capitali tipo una S.p.a. I motivi della trasformazione possono consistere nell'esigenza di adeguare la struttura societaria alla crescita produttiva, nella necessità di reperire nuovi finanziamenti o nuovi soci. Al contrario la trasformazione da S.p.a. in S.r.l. è legata alla necessita di ridimensionare la struttura organizzativa, potendo ridurre il capitale sociale per diversi motivi tipo di carattere fiscale, di trasferimento della quota sociale o di semplificazione delle scritture sociali. La trasformazione eterogenea Dal primo gennaio del 2004 è stat introdotta , nel nostro ordinamento , la disciplina fiscale relative alla trasformazioni eterogenee, recependo cosi quanto previsto in materia dal codice civile. Gli art 2500 septies e2500 octies dell c.c disciplinano , infatti le ipotesi fi trasformazione da società di capitali in consorzi , società consortili società cooperative , comunioni d’azienda associazioni non riconosciute e fondazioni e viceversa. L’art 171 del tuir disciplina , invece , solo l’ipotesi di trasformazione : - da società soggetta ad ires ad ente non commerciale - in comunione di azienda - da ente non commerciale a società soggetta ad IRES nella prima ipotesi i beni della società si considerano realizzati in base al valore normale salvo che non siano confluiti nell’azienda o nel complesso aziendale dell’ente stesso. Alle riserve costituite prima della trasformazione si applica lo stesso trattamento previsto nel caso di trasformazione da soggetto ires a soggetto non ires . In caso di trasformazione in comunione d’azienda si applicano le regole previste per l’affitto e la concessione di usufrutto dell’unica azienda da parte lOMoARcPSD|9679654 dell’imprenditore per cui si determina la produzione di un reddito diverso in caso di successiva vendita totale o parziale della società. La trasformazione di un ente non commerciale in società soggetta all’ires si considera conferimento limitatamente ai beni diversi da quelli già compresi nell’azienda o complesso aziendale dell’ente stesso. Quali sono i documenti che il legislatore prevede per il procedimento di fusione? La redazione del progetto é a cura dell’Organo amministrativo di ciascuna societá partecipante. Nelle societá personali ove non esiste Organo amministrativo provvedono, ai sensi degli artt. 2257 e 2258 c.c., i soci che svolgono funzione amministrativa. Il progetto di fusione deve essere depositato per l’iscrizione nel Registro delle Imprese del luogo ove hanno sede le società partecipanti alla fusione (pubblicità esterna). Tra l’iscrizione del progetto e la data fissata per la decisione in ordine alla fusione devono poi decorrere almeno 30 giorni. Inoltre il progetto di fusione, come visto, deve essere depositato presso la sede delle società coinvolte nell’operazione di fusione per almeno 30 giorni. Peraltro quest’ultima forma di pubblicità è posta a tutela dei soci (e non anche dei terzi creditori) che, pertanto, possono rinunciare al termine con il consenso unanime. Il Progetto di fusione deve contenere, ai sensi dell’articolo art. 2501-ter c.c., i seguenti elementi essenziali: - Aspetti anagrafici - Atto costitutivo della nuova società risultante dalla fusione o di quella incorporante - Rapporto di cambio - Modalità di assegnazione azioni o quote - Tempi di partecipazione agli utili - Decorrenza degli effetti contabili Inoltre il Progetto può contenere informazioni relative a particolari categorie di soci o di azioni ovvero a vantaggi degli amministratori. Delineare le fasi dell'operazione di fusione di società. lOMoARcPSD|9679654 all’esecuzione del piano di riparto; Estinzione della società a seguito della sua cancellazione dal registro delle imprese e deposito dei libri contabili sociali. Delineare gli aspetti generali della cancellazione della società: Dopo l’approvazione del bilancio finale di liquidazione, l’art. 2495 C.C. dispone che i liquidatori in carica procedano alla richiesta di cancellazione della società dal registro delle imprese. L’approvazione del bilancio finale di liquidazione può avvenire in modalità “tacita”, decorsi novanta giorni in assenza di reclami, o in modalità “espressa”, quando il socio rilascia, senza riserve, la relativa quietanza riferita all’ultima quota di riparto. Dopo la cancellazione della società dal registro delle imprese, si verifica a pieno titolo l’estinzione dell’ente, e ciò indipendentemente dalla sussistenza o meno di creditori insoddisfatti, i quali possono rivolgersi unicamente nei confronti dei soci, ed eventualmente, dei liquidatori, sia pure con diversi limiti e a diverse condizioni Definire gli elementi che differenziano le modalità di tassazione previste dal nostro ordinamento. Gli elementi che differenziano le modalità di tassazione previste dal nostro ordinamento sono: la natura del soggetto percipiente, quindi si fa una distinzione a seconda che i dividendi siano percepiti da una società di capitali o da persona fisica, e che in aggiunta quest’ultima agisca nell’esercizio d’impresa commerciale, ovvero privatamente. La tipologia della partecipazione, ovvero se qualificata o non qualificata. FUORI PANIERE Cosa è il criterio di competenza? Il criterio di competenza è un principio di gestione contabile che si basa sulla data di registrazione di entrate e uscite. Secondo il criterio di competenza, le entrate e le uscite sono rilevanti e imputabili dal punto di vista contabile nel momento in cui si registrano, indipendentemente dal momento in cui si manifestano economicamente ovvero avviene l'effettivo pagamento. lOMoARcPSD|9679654 Il principio di competenza economica, così come il principio di cassa, è un principio contabile. Si basa sulla correlazione tra costi e ricavi e serve per calcolare un preciso risultato economico che si riferisce ad un determinato lasso di tempo considerando solo costi e ricavi. Non prende in considerazione quello che potrà essere, né quello che è già avvenuto. Guarda solo ora e qui. Non prende quindi in considerazione la così detta manifestazione finanziaria. Un bilancio aziendale deve rispettare il principio di competenza economica sul quale si basa il calcolo annuale delle tasse. È un principio obbligatorio per la maggior parte delle aziende. Chi non vi è obbligato, significa che segue il principio di cassa Le sopravvenienze sono: Come ampiamente esposto, i componenti positivi e negativi di reddito sono contabilizzati in base al principio di competenza: può, però, accadere che si verifichi un evento per effetto del quale si debba modificare nella sostanza un evento già contabilizzato. E’ il caso di un ricavo contabilizzato in un certo esercizio il cui credito nell’esercizio successivo si scopre che non è esigibile; oppure in un certo esercizio viene meno una passività già contabilizzata nell’esercizio precedente. Ovviamente tali sopravvenienze possono essere positive o negative e sono generate da: spese, perdite, oneri e comunque passività iscritte in bilancio in precedenti esercizi, che vengono meno; o, ancora, ricavi maggiori rispetto a quanto concordato e contabilizzato in precedenti esercizi, o infine dalla sopravvenuta insussistenza di componenti negative dedotte in precedenti esercizi. Quelle appena esposte sono sopravvenienze in senso stretto del termine ovvero derivanti dalla normale attività gestionale; vi sono, invece, sopravvenienze attive che derivano da fatti estranei alla normale gestione dell’impresa. Tra esse si possono annoverare: le indennità risarcitorie per danni su beni che non generano ricavi oppure i proventi conseguiti a titolo di contributi o liberalità, con esclusione dei versamenti a fondo perduto o in conto capitale effettuate dai soci in società in quanto essi hanno natura di conferimenti di capitale. L’imputazione dei costi al conto economico: Le norme fiscali non disciplinano tutti i componenti negativi, in quanto essi possono essere dedotti se rispecchiano i requisiti generali previsti dal sistema fiscale. Tali principi sono la competenza, l’inerenza e l’imputazione nel conto economico. Quindi l’imputazione nel conto economico in base a tale principio, un costo è deducibile se è imputato al conto economico dell’esercizio di competenza. Tale principio trae origine dal fatto che un costo, solo transitando nel conto lOMoARcPSD|9679654 economico, può correttamente concorrere alla determinazione del risultato d’esercizio. Esistono una serie di deroghe, quali quella in base alla quale può essere dedotto un costo dell’esercizio precedente quando esso è stato rinviato all’esercizio successivo in base a norme che lo consentono. Un’ulteriore deroga riguarda i compensi ai soci promotori e fondatori, deducibili anche se non transitati per il conto economico. Ancora, è prevista una deroga per i costi quali ammortamenti ed accantonamenti ed infine un’ulteriore deroga è prevista per i costi correlati a ricavi anch’essi non transitati nel conto economico (ricavi non dichiarati ma accertati per i quali sono riconosciute talune spese di produzione). lOMoARcPSD|9679654 Quali soggetti sono esclusi dall’applicazione del regime di trasparenza? L’art. 115 del Tuir delimita l’ambito soggettivo di applicazione dell’istituto della tassazione per trasparenza delle società di capitali ponendo: 1) le c.d. “condizioni legittimanti” l’esercizio dell’opzione; 2) le c.d. “condizioni ostative” l’esercizio della stessa la cui presenza costituisce preclusione all’accesso a tale regime o, se sopravvenute, causa di decadenza dallo stesso. L’individuazione delle condizioni legittimanti si risolve nell’individuazione di particolari tipologie societarie che devono ricoprire, in qualità di partecipata e di partecipante, i soggetti che intendono esercitare l’opzione. 135 Nell’ambito della trasparenza fra società di capitali sia la società partecipata sia le società partecipanti devono essere esclusivamente soggetti rientranti nella previsione di cui all’art. 73, comma 1, lettera a) del Tuir, vale a dire: - società di capitali (società per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata); - società cooperative; - società di mutua assicurazione. Sul punto, la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 49/E del 22 novembre 2004, par.2.4.1, ha ribadito che la presenza anche di un solo socio avente forma giuridica diversa dalle società sopra indicate (come ad esempio, una società di persone, un ente pubblico economico o un consorzio non costituito in forma societaria) o di un socio persona fisica non rende possibile l’opzione per la trasparenza. Descrivere il fenomeno del dividend washing Le pratiche maggiormente adottate nell’ambito del “rule shopping” investono le disposizioni convenzionali sul regime dei dividendi, in relazione ai quali il modello OCSE prevede l’assoggettamento ad imposizione anche nello Stato della fonte, attraverso l’applicazione di una ritenuta. Il contribuente, per evitare tale ritenuta, potrebbe far ricadere la propria fattispecie produttiva di reddito nell’ambito di un’altra disposizione convenzionale, questo è il caso del cosiddetto “dividend washing”, che si sostanzia nella ricerca dell’applicazione convenzionale della clausola sui capital gain, in base alla quale vi è assoggettamento ad imposizione solo nello Stato di residenza di chi lo realizza; in tale ipotesi, l’obiettivo consiste nel percepire il valore del dividendo attraverso l’alienazione della partecipazione azionaria in un momento in cui il dividendo è già certo, ma non ancora distribuito, trasformando, in tal modo, il dividendo in plusvalenza. Cosa è il “transactional approach”? il “transactional approach” è il metodo utilizzato in tutti quegli Stati in cui, lOMoARcPSD|9679654 mancando nel proprio sistema tributario una definizione normativa dei Paesi a fiscalità privilegiata, viene imputato per intero il reddito prodotto dall’impresa estera in capo al soggetto residente che ne detiene le partecipazioni, in base al criterio della trasparenza, indipendentemente da dove sia localizzata la CFC (Controlled Foreign Company, ossia impresa estera controllata). Quali sono le varie tipologie di esimenti? Le varie tipologie di esimenti possono trovare applicazione: - quando la società controllata estera distribuisce una certa percentuale dei propri utili realizzati nell’esercizio (c.d. “distribution exemption o acceptable distribution policy”). Questa esimente è utilizzata nel Regno Unito, con percentuali diverse a seconda che la controllata svolga o meno attività commerciale (trading company); - quando la società controllata ha come propria attività principale una effettiva attività industriale o commerciale (c.d. “effective business activity”). Questa esimente mira solitamente a verificare sia la natura dell’attività svolta che le modalità dell’insediamento nel paradiso fiscale (con l’utilizzo di una struttura operativa, ecc.), nonchè la natura del reddito percepito dal soggetto estero. - quando la localizzazione della società controllata non ha avuto lo scopo principale di sfuggire alla tassazione del Paese a fiscalità ordinaria. L’esimente utilizzata, ad esempio, nel lOMoARcPSD|9679654 Regno Unito è di difficile applicazione alla luce delle complesse regole necessarie per la valutazione; - quando la società controllata è quotata in un mercato regolamentato (c.d. “public quotation exemption”). - quando gli utili della controllata non superano un certo ammontare (c.d. “de minimis exemption”). L’esimente è utilizzata da svariati ordinamenti di common law (Regno Unito, Australia, Stati Uniti) oltre che dalla Germania. Il Rapporto OCSE segnala che alla sua base figurano esigenze amministrative di praticità e semplificazione. Cosa sono le operazioni “irrilevanti”? operazioni irrilevanti (cc.dd. “escluse, anche in senso tecnico ex art. 2 co. 3 D.P.R. n. 633/1972/fuori campo IVA/non soggette”), che difettano del requisito soggettivo, oggettivo e/o territoriale (ad es., un soggetto che effettua occasionalmente attività di volantinaggio, ecc.). Tali operazioni non prevedono né l’applicabilità del tributo, né l’adempimento degli obblighi formali (eccetto le operazioni irrilevanti difettando del requisito territoriale, ex art. 21 co. 6-bis D.P.R. n. 633/1972) né il diritto alla detrazione (eccetto talune operazioni ex art. 2 co. 3). Che cosa è un’operazione triangolare? La normativa sull’IVA prevede alcune agevolazioni per le ipotesi riguardanti le operazioni triangolari e per gli acquisti da parte di abituali esportatori. Il primo caso si verifica quando il bene è ceduto ad un soggetto residente che lo esporta e, per sua disposizione, i beni vengono inviati direttamente all’estero dal cedente (triangolazione). In questa ipotesi non si ha l’applicazione né nel primo passaggio dal cedente al cessionario esportatore, né ovviamente sull’esportazione. Tale disposizione ha lo scopo di evitare che l’esportatore versi l’IVA al cedente maturando un credito verso lo Stato. Nel secondo caso la norma consente, a chi nell’anno precedente ha registrato un certo volume di esportazioni, di acquistare beni senza pagamento dell’IVA, allo scopo di arginare i crediti che tali imprese maturano verso lo Stato, in quanto acquistano con IVA e rivendono senza IVA, trattandosi di esportazioni. Non si tratta di non tassare il bene ma solo di evitare che soggetti che operano abitualmente con l’estero (cc.dd. “esportatori abituali”, ex artt. 1-5 del D.L. n. 746/1983 conv., con modif., dalla Legge n. 17/1984) debbano attendere ciclicamente il rimborso dell’IVA con conseguenze negative dal punto di vista finanziario Cosa è la situazione dei conti nella procedura di liquidazione?