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Paniere compilato di Economia Applicata (prof. Laino) | eCampus, Panieri di Economia Applicata

Set domande e risposte dell'esame di Economia Applicata della prof. Laino del cdl triennale in Economia dell'Uni eCampus

Tipologia: Panieri

2019/2020

Caricato il 27/11/2020

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Scarica Paniere compilato di Economia Applicata (prof. Laino) | eCampus e più Panieri in PDF di Economia Applicata solo su Docsity! Set Domande e Risposte ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella Università Telematica eCampus Paniere compilato Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 4/121 Lezione 001 01. La tecnica è la capacità di creare e utilizzare procedure conosciute un insieme di operazioni per produrre un bene un insieme di conoscenze pratiche e scientifiche un insieme di conoscenze teoriche e scientifiche 02. le fasi dell'attività di R&D sono ricerca di base, sviluppo e commercializzazione ricerca di base, ricerca applicata, sviluppo ricerca di base, sviluppo e brevettazione ricerca scientifica, innovazione e sviluppo 03. Il technology bundling é. Una ricombinazione delle conoscenze per soddisfare nuove richieste di mercato c. Una ricombinazione delle conoscenze per sottrarre clienti ai concorrenti Una combinazione di metodi tecnologici che mira ad incrementare l’output una combinazioen di metodi tecnologici che mira ad incrementare l'input 04. La ricerca di base: c. Può non prevedere un’applicazione pratica Prevede sempre un’applicazione teorica Prevede sempre un’applicazione pratica Prevede sempre una fase di sviluppo 05. Le innovazioni incremental rappresentano: Una diversa definizione di ciò che già esiste Un adeguamento alle modifiche normative un miglioramento di ciò che già esiste un esempio di invenzione 06. Secondo Gallino la tecnologia rappresenta: il metodo di utilizzo delle risorse tutte false L’impiego di conoscenza per risolvere in modo efficiente problemi pratici l'impiego di conoscenze per risolvere problemi teorici 07. La tecnologia è tutte false un insieme di procedimenti per la realizzazione di un bene la capacità di creare e utilizzare tecniche conosciute un bene pubblico Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 7/121 Lezione 003 01. il modello a catena è la rappresentazione del pensiero neoclassico del pensiero evolutivo tutte false del pensiero di Arrow 02. il modello lineare è la rappresentazione del modello evolutivo del modello a crescita esogena tutte false del modello neoclassico 03. nel modello lineare l'innovazione prevede introduzione, maturità, declino ricerca di base, invenzione, lancio del prodotto ricerca di base, ricerca applicata, realizzazione del prodotto tutte vere 04. che differenza esiste tra modello lineare e modello a catena 05. che differenza esiste tra innovazioni incrementali e radicali Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 8/121 Lezione 004 01. quali sono le fasi dell'attività di ricerca e sviluppo? argomentare Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 9/121 Lezione 005 01. il technology bundling è la ricombinazione di tecnologie conosciute per soddisfare nuove richieste la spinta del mercato verso l'innovazione di prodotto la ricombinazione di tecnologie sconosciute per soddisfare nuove richieste la ricombinazione di tecnologie conosciute per soddisfare vecchie richieste 02. secondo Schumpeter lo sviluppo del capitalismo è un elemento che disincentiva l'innovazione è un elemento di dicontinuità creato dall'innovazione non ha alcuna relazione con l'innovazione è un elemento di continuità creato dall'innovazione 03. secondo Schumpeter l'innovazione ha un andamento tutte false crescente a grappolo a 'esse' 04. quale ruolo svolge la domanda nell'adozione di una nuova tecnologia? 05. cosa si intende per tecnology bundling? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 12/121 Lezione 007 01. Gli evolutivi studiano il sistema economico: in transizione in disequilibrio tutte vere in equilibrio 02. secondo Schumpeter l'imprenditore innovatore affronta un processo di esito predefinito agisce con perfetta razionalità affronta un processo con simmetria informativa agisce con razionalità limitata 03. secondo Schumpeter innovazione e crescita sono fenomeni autonomi l'uno dall'alto l'innovazione emerge nei periodi di crescita economica tutte false il cambiamento tecnologico segue un percorso evolutivo distinto dal cambiamento strutturale 04. secondo Schumpeter innovazione e crescita sono fenomeni interdipendenti tutte vere cambiamento economico e strutturale seguono i medesimi percorsi di evoluzione l'innovazione spesso emerge da una crisi 05. Secondo gli evolutivi: Il mercato è un meccanismo di selezione delle imprese più innovative il mercato è un meccanismo di selezione delle imprese più grandi Il mercato è un meccanismo di selezione delle imprese più profittevoli Il mercato è un meccanismo di selezione delle imprese più efficienti 06. il pensiero evolutivo mutua da Schumpeter Il concetto di routine Il concetto di distruzione creativa Il concetto di sciame di innovazioni il concetto di potere di mercato 07. Secondo gli evolutivi l’impresa è: un organismo attivo un organismo proattivo un organismo passivo Un organismo inerziale Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 13/121 08. Le routine sono frutto: di scelte di automatismi di imposizioni di modellizzazioni 09. Le routine hanno carattere. prevalentemente manifesto prevalentemente programmato prevalentemente tacito tutte false 10. Le routine fanno parte: del patrimonio sociale del patrimonio intangibile del patrimonio fisso del patrimonio materiale 11. Secondo i neoclassici la tecnologica: equivale all'informazione equivale all'esperienza equivale alla conoscenza equivale alle routine 12. Secondo gli evolutivi il nucleo dell’impresa è rappresentato : dalle esperienze dalle routine dalle strategie dalle competenze 13. secondo Schumpeter il cambiamento tecnologico è endogeno è esogeno tutte false è costante 14. secondo Schumpeter il cambiamento tecnologico è strutturale è industriale è endogeno è esogeno Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 14/121 15. secondo Schumpeter la concentrazione del mercato favorisce l'innovazione sfavorisce l'innovazione incentiva la nascita di duopoli stimola la concorrenza 16. si parla di ipotesi schumpeteriana alludendo alla relazione tra imprenditore e innovazione alla relazione tra potere di mercato e capacità di innovazione alla relazione tra innovazione e invenzione alla relazione tra tecnica e tecnologia 17. l'unità di analisi dell'approccio evolutivo è la conoscenza il mercato l'imprenditore l'ìmpresa 18. Le innovazioni si distribuiscono a grappolo: A causa dell’inerzia sociale A causa dell’inerzia industriale a causa dell'inerzia settoriale A causa dell’inerzia imprenditoriale 19. Scumpeter sostiene che: Solo il monopolio stimola l’innovazione Solo la concorrenza perfetta stimola l’innovazione Solo i mercati molto concentrati stimolano l’innovazione solo i mercati poco concentratiu stimolano l'innovazione 20. Secondo Schumpeter la politica antitrust favorisce l'innovazione È ininfluente rispetto all’innovazione Frena l’innovazione è molto influente rispetto all'innovazione 21. Nel sistema economico schumpeteriano: Il cambiamento tecnologico è endogeno Il cambiamento tecnologico è creato dallo Stato Il cambiamento tecnologico è esogeno Il cambiamento tecnologico è creato dai consumatori Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 17/121 Lezione 009 01. l'unità di analisi dell'approccio evolutivo è tutte vere la conoscenza tacita la conoscenza manifesta tutte false 02. secondo l'approccio evolutivo il mercato seleziona le imprese che acquisiscono maggiori brevetti seleziona le imprese più efficienti seleziona le imprese più innovative non è un meccanismo di selezione 03. secondo la teoria evolutiva gli agenti economici sono soggetti con perfetta razionalità sono soggetti che soffrono di asimmetria informativa sono soggetti a razionalità limitata sono soggetti che subiscono esternalità 04. illustrare i punti cardine del pensiero evolutivo Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 18/121 Lezione 010 01. le routine hanno carattere prevalentemente tacito sono facilmente trasmissibili fanno parte del patrimonio tangibile dell'impresa tutte false 02. le routine emergono dall'apprendimento di natura formale sono meccanismi di interdipendenza sono meccanismi automatici emergono da scelte effettuate dall'impresa 03. secondo gli evolutivi il nucleo dell'impresa sono le competenze sono le invenzioni sono le informazioni sono le strategie 04. le routine sono difficilmente trasmissibili fanno parte del patrimonio intangibile tutte vere hanno carattere prevalentemente tacito 05. le routine vengono cambiate per effetto dell'innovazione quando si ha un cambiamento dell'ambiente di riferimento a scadenze predefinite quando si dimostrano inefficaci 06. secondo Nelson-Winter l'ambiente tecnologico è rappresentato dal contesto in cui ha origine l'innovazione dalle relazioni tra imprese e istituzioni tutte vere dalle relazioni tra imprese 07. l'impresa modifica il proprio patrimonio genetico quando interagisce con altre imprese quando modifica le routine in fase di acquisizione di un brevetto tutte false Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 19/121 08. secondo gli evolutivi la tecnologia è legata all'ambiente è legata alla conoscenza è legata all'informazione è legata alla dimensione d'impresa 09. le routine tutte false fanno parte del patrimonio materiale dell'impresa sono facilmente trasmissibili hanno carattere formale 10. illustrare il concetto di routine individuandone i caratteri specifici e i momenti di cambiamento Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 22/121 Lezione 013 01. l'incentivo strategico è dato da confronto tra profitti dell'incumbent e profitti del potenziale entrante confronto tra perdite dell'incumbent non innovatore e profitti del potenziale entrante non innovatore tutte false differenza tra profitti dell'impresa che decide di innovare e profitti dell'impresa che decide di non innovare 02. si ha prevalenza dell'effetto efficienza se: incentivo ad innovare entrante>incentivo incumbent tutte vere incentivo ad innovare entrante<incentivo incumbent incentivo ad innovare entrante=incentivo incumbent 03. nella concorrenza potenziale l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore del profitto che ritiene di ottenere l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore attuale del profitto che ritiene di ottenere l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore netto del profitto che ritiene di ottenere non si ha incentivo ad innovare per il nuovo entrante 04. l'incentivo tecnologico è la differenza tra profitto dell'impresa innovatrice e profitto dell'impresa non innovatrice la differenza tra i profitti pre-innovazione e profitti del potenziale entrante la differenza tra profitto pre-innovazione e profitto post-innovazione il rapporto tra profitti pre-innovazione e profitti posti-innovazione 05. secondo Arro il monopolista non trae vantaggio dall'innovazione perchè non ha concorrenti tutte vere è l'unico operatore sul mercato rischia l'effetto cannibalizzazione 06. secondo Arrow nei mercati troppo concentrati non si hanno investimenti in ricerca il livello di ricerca è ottimale il livello di ricerca èmaggiore di quello ottimale il livello di ricerca è minore a quello ottimale 07. secondo Arrow il beneficio ad innovare è minimo per il monopolista perchè crea l'effetto di cannibalizzazione è massimo per il monopolista che così conquista l'intero mercato è massimo per l'impresa in concorrenza monopolistica perchè diventa monopolista è minimo per l'impresa concorrenziale che non può scegliere il prezzo Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 23/121 08. si ha prevalenza dell'effetto di rimpiazzo se incentivo ad innovare entrante=incentivo incumbent incentivo ad innovare entrante<incentivo incumbent incentivo ad innovare entrante>incentivo incumbent profitto post innovazione entrante>profitto pre innovazione entrante 09. quali sono i modelli per studiare l'incentivo ad innovare? 10. Quando prevale l’effetto efficienza? 11. cosa si intende per incentivo ad innovare nell'accezione di Arrow? 12. Cosa sostiene Arrow a proposito dell’incentivo ad innovare del monopolista? 13. Quando si ha concorrenza potenziale? 14. cosa si intende per incentivo strategico? 15. quando prevale l'effetto di rimpiazzo? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 24/121 Lezione 014 01. nei modelli patent race l'impresa cerca di diventare monopolista tutte false cerca di diventare follower cerca di assumere la posizione di leadership 02. secondo il modello Lee-Wilde all'aumentare degli investimenti in R&S diminuisce il numero di imprese e diminuiscono i profitti complessivi all'aumentare degli investimenti in R&S aumenta il numero di imprese e diminuiscono i profitti complessivi all'aumentare degli investimenti in R&S aumenta il numero di imprese e aumentano i profitti complessivi non esiste una relazione tra investimento in ricerca e numerosità delle imprese 03. il modello di Loury sostiene che se aumenta la concorrenza aumenta l'incentivo ad innovare se diminuisce la concorrenza diminuisce l'incentivo ad innovare non esiste relazione tra concorrenzialità del mercato e incentivo ad innovare se diminuisce la concorrenza aumenta l'incentivo ad innovare 04. il modello Lee-Wilde sostiene che l'investimento in innovazione è un flusso variabile l'investimento in innovazione è un costo variabile l'investimento in innovazione è pari ad un costo fisso più un flusso periodico l'investimento in innovazione è un costo fisso 05. il modello Dasgupa-Stiglitz contesta l'ipotesi schumpeteriana secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca contesta l'ipotesi di Arrow secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca sostiene l'ipotesi di Arrow secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca sostiene l'ipotesi schumpeteriana secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca 06. il modello Dasgupa-Stiglitz dimostra che in equilibrio l'investimento in ricerca decresce all'aumentare del numero di imprese presenti sul mercato in equilibrio l'investimento in ricerca decresce al diminuire del numero di imprese presenti sul mercato in equilibrio l'investimento in ricerca cresce all'aumentare del numero di imprese presenti sul mercato non vi è relazione tra investimento in ricerca e numero di imprese presenti sul mercato 07. nei modelli senza memoria la probabilità di innovare dipende dalla potenziale perdita in caso di nuovi ingressi dal profitto atteso dagli investimenti in ricerca e sviluppo dalle minacce di ingresso Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 27/121 22. nei modelli senza memoria la probabilità di innovare dipende dalle spese passate di R&S la probabilità di innovare dipende dalle spese correnti in R&S la probabilità di innovare dipende dagli investimenti in R&S dei concorrenti la probabilità di innovare dipende dalla durata del brevetto 23. nei modelli patent race non esiste possibilità di brevettazione il brevetto ha durata ventennale il brevetto ha durata illimitata il brevetto ha durata limitata 24. nei modelli statici le imprese sono diverse per i benefici attesi dall'innovazione le imprese sono diverse per la struttura dei costi le imprese sono identiche per i benefici attesi dall'innovazione le imprese differiscono per la durata dei brevetti ottenuti 25. il modello Dasgupta-Stiglitz ritiene che gli investimenti in ricerca e sviluppo decrescano all'aumentare del numero di imprese come il modello Gilbert Newberry il modello di Loury il modello Reinganum il modello Lee-Wilde 26. nel modello Dasgupta-Stiglits ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dall'incertezza del processo di ricerca ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dalla certezza del processo di ricerca ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dall'onerosità del processo di ricerca ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dalla lunghezza temporale del processo di ricerca 27. secondo il modello Dasgupta-Stiglitz ritiene che maggiore è l'incertezza del processo di ricerca e minore è il numero di imprese nell'industria ritiene che maggiore è il costo del processo di ricerca e maggiore è il numero di imprese nell'industria ritiene che maggiore è la lunghezza della protezione brevettuale del e maggiore è il numero di imprese nel paese ritiene che maggiore è l'incertezza del processo di ricerca e maggiore è il numero di imprese nell'industria 28. secondo il modello di Reinganum la probabilità di ottenere il brevetto dipende dalla dimensione dell'impresa è diversa per ogni impresa è uguale per tutte le imprese dipende solo dall'investimento in ricerca 29. attraverso quali modelli si studia l'incentivo ad innovare? 30. quali sono le ipotesi alla base dei modelli patent race? 31. cosa sono i modelli senza memoria? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 28/121 32. illustrare i punti cardine del modello Dasgupta-Stiglitz 33. illustrare il modello Lee-Wilde 34. illustrare il modello di Loury 35. quali differenze sono riscontrabili tra i modelli statici analizzati? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 29/121 Lezione 015 01. l'assunto di base del modello Reinganum è che l'ottenimento del brevetto non è scontato la probabilità di ottenere il brevetto è uguale per tutte le imprese del settore la probabilità di innovare è uguale per tutte le imprese del settore al crescere dell'investimento si velocizza la realizzazione dell'innovazione 02. Nel modello Gilbert Newberry il massimo incentivo ad innovare si ha in concorrenza perfetta in oligopolio in monopolio in concorrenza monopolistica 03. nel modello Gilbert Newberry più si investe in ricerca e prima si realizza l'innovazione meno si investe in ricerca e prima si realizza l'innovazione se diminuisce la concorrenza aumenta l'incentivo ad innovare la concentrazione del mercato incentiva la ricerca 04. quali sono i caratteri dei modelli asimmetrici? 05. illustrare il modello di Gilbert-Newberry 06. illustrare il modello di Reinganum 07. cosa suggerisce l'analisi congiunta del modello Gilbert-Newberry e Reinganum? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 32/121 Lezione 017 01. se il compenso per gli accordi di licenza è corrisposto alla stipulazione del contratto si ha un surplus per il licenziatario si ha un vantaggio per il licenziatario aumenta il rischio di insolvenza si ha un vantaggio per il licenziante 02. con i contratti di licenza ex-post le imprese utilizzando tutte la tecnologia tradizionale si realizza efficienza produttiva le imprese utilizzano tutte la tecnologica più avanzata possono convivere imprese che utilizzano tecnologie a stadi di sviluppo diversi 03. con gli accordi ex-post, in caso di innovazione drastica tutte false il licenziante impone sempre un canone fisso il licenziante cede la tecnologica all'impresa a monte disposta a pagare di più il licenziatario riesce ad appropriarsi del surplus 04. il licensing può creare esternalità di rete barriere all'ingresso del mercato economie di scala differenziazione del prodotto 05. con gli accordi di licenza ex-ante il licenziatario decide liberamente le condizioni della licenza il licenziante diviene follower si colma il gap di conoscenza tra licenziante e licenziatario si accentua il gap di conoscenza tra licenziante e licenziatario 06. con gli accordi di licenza ex-ante si colma il gap di conoscenza tra licenziante e licenziatario si accentua l'aspetto competitivo dell'operazione si trasferisce al licenziatario il know-how si accentua l'aspetto strategico dell'operazione 07. con gli accordi di licenza ex-ante si accentua l'aspetto strategico dell'operazione tutte vere vengono stipulati accordi prima dell'investimento in ricerca si controlla l'ingresso nel mercato di nuove imprese Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 33/121 08. con gli accordi di licenza ex-ante si riduce il gap di conoscenza tra licenziante e licenziatario si cede il know how allo Stato si cede il know how al licenziatario si evitano onerose forme di concorrenza 09. con le licenze ex-ante si elimina la duplicazione nella ricerca si riduce la duplicazione nella ricerca si accentua la duplicazione nella ricerca si persegue la duplicazione nella ricerca 10. con gli accordi di licenza ex-post, con innovazione non drastica emerge inefficienza paretiana inefficienza produttiva inefficienza interna inefficienza allocativa 11. con gli accordi di licenza ex-ante: si accentua l'aspetto strategico della cooperazione non si ha collaborazione si accentua l'aspetto tattico della collaborazione si accentua l'aspetto programmatico della cooperazione 12. con le RJV si riduce il benessere sociale : come in qualunque forma di innovazione come in qualunque mercato monopolistico come in qualunque forma di collusione come in qualunque mercato con intervento dello Stato 13. definire l'accordo di licenza 14. in quali accordi prevale l'aspetto strategico? 15. vantaggi e svantaggi della corresponsione del canone all'inizio del contratto o in fase successiva Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 34/121 Lezione 018 01. attraverso le RJV si rendono i partner più deboli si riducono i profitti nel mercato si aumentano i profitti nel mercato si duplicano gli sforzi di ricerca 02. le RJV permettono di superare le distorsioni del mercato della conoscenza permettono di internalizzare le esteranalità positive tutte vere migliorano i profitti dei partecipanti 03. attraverso le RJV si realizzano economie di scala e di scopo tutte vere si sfruttano le sinergie si distribuisce il rischio su più soggetti 04. la collaborazione nella ricerca permette tutte false di realizzare efficienza produttiva di allocare in modo migliore le risorse tutte vere 05. le RJV migliorano i benessere sociale solo se raggruppa poche imprese solo se raggruppa imprese di grandi dimensioni solo se raggruppano molte imprese tutte false 06. la cooperazione nell'ambito della ricerca è desiderabile socialmente solo per spillover di conoscenza elevati sempre solo per spillover di conoscenza bassi mai 07. affinché i benefici della collaborazione si realizzino è necessario il coordinamento la scelta di un'impresa leader la definizione formale dei termini dell'accordo la gerarchia Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 37/121 Lezione 019 01. Secondo il modello D’Aspremont-Jacquemin: Se lo spillover è alto i benefici che l’impresa trae dagli investimenti in ricerca sono uguali a quelli ottenuti dai concorrenti tutte false Se lo spillover è alto i benefici che l’impresa trae dagli investimenti in ricerca sono maggiori di quelli ottenuti dai concorrenti Se lo spillover è basso i benefici che l’impresa trae dagli investimenti in ricerca sono minori di quelli ottenuti dai concorrenti Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 38/121 Lezione 020 01. non sono fattori chiave della ricerca relazioni competenze opportunità rischi 02. secondo la teoria evolutiva la conoscenza è un benenon rivale e non escudibile è un bene pubblico puro è un bene pubblico impuro è un bene meritorio 03. la conoscenza codificata riguarda la conoscenza che può trasferirsi a determinate condizioni la conoscenza radicata nel comportamento la conoscenza che non può trasferirsi da un soggetto all'altro la conoscenza che si trasferisce da un soggetto all'altro 04. secondo l'approccio evolutivo la conoscenza è un bene non rivale e non escludibile rivale ed escludibile rivale e non escludibile non rivale ed escludibile 05. le trappole delle competenze interessano le imprese già insediate nel mercato le imprese neonate le imprese di grandi dimensioni tutte le imprese presenti nel mercato 06. sono fattori chiave della ricerca secondo l'approccio evolutivo la conoscenza accumulata i metodi di ricerca tutte vere le opportunità che derivano dall'ambiente 07. la conoscenza codificata si può trasmettere si può cedere con un contratto di licenza non si può trasmettere tutte false Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 39/121 08. il patrimonio di ogni singola impresa è specifico grazie alla presenza di beni pubblici grazie alla presenza di conoscenza codificata grazie alla presenza di conoscenza tacita grazie alla presenza di asimmetrie informative 09. secondo la teoria evoutiva la conoscenza è elaborazione di un'informazione tutte vere comprensione di un'informazione apprendimento di un'informazione 10. secondo l'approccio evolutivo le opportunità nascono dai rapporti con i fornitori, clienti ed altre imprese dai rapporti con i leader del mercato dai rapporti con le istituzioni dai rapporti con gli attori interni 11. per l'impresa innovativa è molto importante l'aspetto organizzativo perchè è il canale che permette di difendere la proprietà intellettuale è il canale che permette lo scambio di informazioni è il canale che permette il coordinamento con altre imprese è il canale che permette di controllare gli ambiti di ricerca 12. la prospettiva evolutiva incentiva la nascita delle rete tutte false disincentiva la collaborazione tra imprese incentiva la collusione 13. secondo l'approccio evolutivo le imprese possono sfruttare l'accumulo di conoscenza anche senza formalizzare la protezione solo il brevetto temporaneo permette una protezione assoluta solo il sapere codificato si può proteggere con il segreto industriale senza brevettazione non si ha protezione dell'innovazione 14. il contesto in cui l'impresa opera rende diversi i modelli di apprendimento non ha effetti sui modelli di apprendimento rende simili i modelli di apprendimento è determinante per superare le asimmetrie informative 15. cosa si intende per 'trappole delle competenze'? 16. perchè spesso le imprese neonate sono più innovative di quelle già insediate? 17. quali differenze esistono tra conoscenza tacita e codificata Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 42/121 Lezione 022 01. Il costo unitario di produzione Tjt=: (g v c)/aj(t-1) (g v)/c aj(t 1) (g v c)/a (g v c)/aj(t 1) 02. Per effetto dell’apprendimento: si acquisisce solidità si acquisiscono competenze si acquisisce qualità si acquisiscono routine 03. Nei modelli Nelson-Winter: il mercato è uno strumento di selezione il mercato è uno strumento di collaborazione il mercato è uno strumento di apprendimento tutte false 04. la produttività latente è il livello massimo di produttività ottenibile al termine del processo innovativo il livello massimo di produttività reale ottenibile con date opportunità tecnologiche il livello massimo di produttività nominale ottenibile con date opportunità tecnologiche tutte false 05. le routine si modificano con le azioni dei competitors con l'apprendimento su indicazione della normativa con gli assetti societari 06. le routine sono l'accumulo di conoscenza ed esperienza dell'impresa l'accumulo di capitale dell'impresa l'insieme di relazioni dell'impresa l'insieme di collaborazioni dell'impresa 07. Il mark –up dell’impresa M= (e-S) tutte false e/(e – S) e*(e-S) Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 43/121 08. Quando il tasso di crescita della produttività latente è moderato: L’imitatore può eliminare dal mercato l’impresa innovativa l'imitatore collabora con l'impresa innovatrice L’impresa innovativa elimina dal mercato l’impresa imitatrice L’impresa innovativa non permette l’accesso al mercato da parte dell’imitatore 09. le routine sono l'insieme dei beni tangibili e intangibili dell'impresa i protocolli di azione all'interno dell'impresa il patrimonio genetico dell'impresa i modelli di reazione alle azioni dei competitors 10. nei modelli Nelson-Winter le innovazioni permettono di ridurre i costi unitari di produzione di aumentare i ricavi unitari di migliorare l'efficienza allocativa di ridurre la dipendenza dal mercato 11. secondo i modelli Nelson-Winter il mercato è uno strumento di selezione delle imprese che realizzano efficienza produttiva delle imprese più innovative delle imprese con maggiori opportunità di sopravvivenza delle imprese che realizzano efficienza allocativa 12. tramite la selezione operata dal mercato si individuano le imprese con maggior potere di mercato si individuano le routine produttive che permettono la sopravvivenza dell'impresa si individua il sentiero di crescita dell'impresa si individuano le imprese più efficienti 13. nei modelli Nelson-Winter i fattori produttivi presentano elasticità pari a zero elasticità incrociata elasticità pari a uno elasticità pari ad infinito 14. i modelli Nelson-Winter presuppongono assenza di accumulo di competenze razionalità limitata degli operatori assenza di processo di apprendimento rifiuto dell'ipotesi schumpeteriana Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 44/121 15. i modelli Nelson-Winter si basano su: simulazioni su imprese potenziali simulazioni su imprese nazionali simulazioni su scenari potenziali simulazioni su imprese reali 16. come si determina il markup? 17. secondo le simulazioni quali sono i fattori chiave per definire l'industria? 18. cosa si intende per modelli Nelson-Winter? 19. quali sono le ipotesi di base dei modelli Nelson-Winter? 20. a quali risultati giungono le simulazioni? 21. definire la produttività latente 22. cosa sono le simulazioni Nelson-Winter? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 47/121 Lezione 024 01. i modelli history friendly sono creati sulla base dei dati di sviluppo del settore sulla base di simulazioni sulla base di modelli astratti tutte false 02. cosa sono i modelli history-friendly Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 48/121 Lezione 025 01. la produzione di conoscenza presenta vantaggio marginale del produttore>vantaggio sociale vantaggio marginale del produttore vantaggio marginale del produttore<vantaggio sociale vantaggio marginale del produttore=vantaggio sociale 02. gli investimenti in ricerca per produrre conoscenza in un mercato senza intervento pubblico sono spesso a livello più che ottimale a livello ottimale a livello efficiente a livello sub-ottimale 03. gli investimenti in ricerca senza intervento pubbllico sono a livello sub-ottimale percheè il vantaggio marginale del produttore < vantaggio sociale il vantaggio marginale del produttore > vantaggio sociale il vantaggio marginale del produttore = vantaggio sociale vantaggio del produttore<vantaggio sociale 04. la conoscenza genera beni pubblici esternalità positive esternalità negative asimmetrie informative 05. il mercato della conoscenza si presenza tutte vere inesistente imperfetto tutte false 06. il bene conoscenza presenta elevati costi fissi di produzione ed elevati costi di riproduzione elevati costi marginali di produzione ed elevati costi di riproduzione bassi costi fissi di produzione ed elevati costi di riproduzione elevati costi fissi di produzione e costi quasi nulli di riproduzione 07. il bene conoscenza presenta elevati costi marginali di produzione elevati costi fissi di produzione elevati costi totali di produzione elevati costi variabili di produzione 08. quali caratteri presenta il bene conoscenza? 09. perchè nell'ambito della conoscenza emergono fallimenti del mercato? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 49/121 10. perchè si ritiene necessario l'intervento dello Stato nel mercato della conoscenza? 11. quali regole vigono nell'ambito della comunità scientifica che produce conoscenza? 12. che relazione esiste tra conoscenza e innovazione? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 52/121 Lezione 027 01. quali scopi persegue l'area ricerca e sviluppo di un'impresa? 02. quali imprese possono essere coinvolte nella ricerca di base? 03. perchè una ricerca con finanziamento pubblico è più varia? 04. quali vantaggi presenta il sistema pubblico della ricerca in tema di ampiezza della stessa? 05. perchè il sistema privato della ricerca soffre di path dependency? 06. quali sono le ragioni del divario tra sistema pubblico e privato in termini di incentivo alla produzione di conoscenza? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 53/121 Lezione 028 01. Secondo l’approccio schumpeteriano si parla di tecnologia-informazione: quando la conoscenza è limitata da un brevetto quando la conoscenza è limitata dal diritto d'autore quando non vi è segretezza nella conoscenza quando vi è segretezza nella conoscenza 02. le competenze sono un modo per utilizzare le conoscenze uno strumento per la brevettazione un esempio di routine un modo per acquisire informazioni 03. cosa sono le competenze nell'ottica evolutiva? 04. Definire, secondo l’approccio schumpeteriano, il concetto di tecnologia-informazione e tecnologia conoscenza 05. Cosa si intende per impresa innovativa nell'ottica evolutiva Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 54/121 Lezione 029 01. il learning by doing deriva dal monitoraggio e aggiornamento dei processi scientifici da procedure organizzate di apprendimento dall'accumulo di conoscenze attraverso l'esperienza tutte false 02. lo sviluppo di una stabile organizzazione reticolare di relazioni stabili rappresenta una forma di learning by using learning by interacting learning by doing learnign by monitoring 03. il learning by doing è un processo di aggiornamento scientifico un processo di interazione un processo di azione un processo di apprendimento 04. il learning by acting si sviluppo attraverso le relazioni esterne all'impresa attraverso le relazioni internazionali attraverso le relazioni interne all'impresa attraverso le relazioni con le istituzioni 05. rientrano tra le attività interne all'impresa learning by interacting , learning by searching e learning by using learning by doing, learning by searching e learning by using learning by doing, learning by monitoring e learning by using learning by interacting, learning by monitoring e learning by using 06. quali sono in dottrina i tipi di apprendimento conosciuti? 07. illustrare il learning by doing 08. illustrare il learning by searching 09. illustrare il learning by using 10. illustrare il learning by interacting 11. illustrare il learning by monitoring 12. Cosa sostiene Senge a proposito dell’impresa? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 57/121 Lezione 031 01. nel lungo periodo se l'impresa decide di uscire dall'industria avrà costi pari ai costi marginalei avrà costi uguali a zero avrà costi pari ai costi variabili avrà costi pari ai costi fissi 02. nell'approccio evolutivo la struttura più efficace è quella che decentra la creazione di conoscenza e centralizza lo scambio di informazioni è quella che centralizza la creazione di conoscenza e decentra lo scambio di informazioni è quella che decentra la creazione di conoscenza e lo scambio di informazioni è quella che centralizza la creazione di conoscenza e lo scambio di informazioni 03. In quali casi è da preferire il coordinamento orizzontale? 04. Quale è la migliore struttura organizzativa secondo l’approccio evolutivo? 05. In quali casi la struttura organizzativa gerarchica è la migliore per l’impresa? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 58/121 Lezione 032 01. l'impresa è coerente quando non diversifica diversifica in modo non contiguo al settore di appartenenza differenzia il prodotto sulla base dei segmenti di mercato diversifica in modo afferente al settore di appartenenza 02. se il cambiamento tecnologico è repentino l'integrazione è indispensabile l'integrazione non risulta conveniente l'integrazione risulta conveniente l'integrazione è impossibile 03. le imprese integrate verticalmente hanno risorse molto generiche hanno processi di apprendimento veloci hanno processi di apprendimento lenti svolgono sempre le medesime funzioni 04. l'impresa è coerente quando opera su attività statisticamente correlate opera su attività tecnologicamente correlate opera su attività economicamente correlate opera su attività strategicamente correlate 05. Cosa si intende per impresa con diversificazione coerente? 06. Sulla base dei caratteri di coerenza dell’impresa quali sono le principali forme organizzative ? 07. Quando si dice che un’impresa è coerente? 08. In quali casi, secondo l’approccio evolutivo, le imprese si integrano verticalmente? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 59/121 Lezione 033 01. il brevetto è inefficiente in senso statico perchè garantisce un surplus per il consumatore tutte false perchè garantisce una rendita al produttore perchè determina l'uguaglianza tra prezzo e costo marginale 02. la presenza del brevetto determina inefficienza allocativa inefficienza paretiana efficienza paretiana inefficienza produttiva 03. la presenza del brevetto determina p=AC p<MC p>MC p=MC 04. per il successo della rete è necessario un elevata adesione allo standard una ridotta adesione allo standard uno standard imposto una continua modifica dello standard 05. il distretto industriale rappresenta una forma di integrazione orizzontale una forma di coerenza di impresa una forma di integrazione verticale un network con elevata specializzazione 06. nel caso di cambiamenti strutturali è da preferire un distretto industriale un'integrazione a valle un network con leadership un network innovativo 07. il costo marginale del bene conoscenza è minore di uno è minore di zero è uguale a zero è uguale a uno Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 62/121 Lezione 036 01. secondo gli evolutivi il vantaggio competitivo dipende dal capitale umano e dagli investimenti in R&S dalle risorse e dai competitors dai fallimenti del mercato da specifiche competenze organizzative e dalla capacità di adattamento 02. le rendite differenziali(ricardiane) derivano dalla diversa utilità delle risorse dal diverso costo delle risorse dalla diversa produttività delle risorse tutte vere 03. secondo la RBV le differenze di profitto tra imprese dipendono dalla scarsità delle risorse e dalla difficoltà di imitazione dall'asimmetria informativa e dalla difficoltà di imitazione dalla scarsità di investimenti e dalla difficoltà di replicazione dalla rivalità della conoscenza e dalla difficoltà di replicazione 04. la rendita paretiana(quasi rendita) è tutte false il rendimento del fattore che eccede quello che l'offerente riceverebbe per l'utilizzo di un fattore analogo il rendimento del fattore che eccede quello che l'offerente riceverebbe per l'utilizzo immediatamente superiore il rendimento del fattore che eccede quello che l'offerente riceverebbe per l'utilizzo immediatamente inferiore 05. con la perfetta mobilità delle risorse il vantaggio competitivo non sarebbe sostenibile il vantaggio assoluto non esisterebbe il vantaggio competitivo non esisterebbe il vantaggio competitivo sarebbe infinito 06. cosa si intende per rendita paretiana? 07. cosa sono le rendite ricardiane? 08. Da cosa dipende, secondo la RBV la sostenibilità di lungo periodo del vantaggio competitivo? 09. cosa è la RBV Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 63/121 Lezione 037 01. Quali risultati realizza la teoria che ha alla base il pensiero di Penrose? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 64/121 Lezione 038 01. Da cosa dipende il vantaggio competitivo per l’approccio evolutivo Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 67/121 Lezione 041 01. le imprese scale intensive utilizzano molto la ricerca universitaria utilizzano molto i brevetti utilizzano molto il learning by doing utilizzano molto il segreto industriale 02. le imprese supplier-dominated sono imprese di grandi dimensioni sono imprese che non ricorrono all'apprendimento sono imprese appartenenti a comparti tradizionali sono imprese che hanno molti brevetti in portafoglio 03. le imprese supplier-dominated ricorrono a modalità di apprendimento learning by doing formalizzato attraverso processi integrati attraverso apprendimento continuo 04. nelle imprese scale-intensive l'appropriabilità è molto alta l'appropriabilità è molto impossibile l'appropriabilità è molto bassa l'appropriabilità è improbabile 05. le imprese specialized-suppliers operano per la produzione di nuova tecnologia nei settori tradizionali nell'ambito di conoscenza generiche tutte false 06. nei settori science-based la maggior barriera all'entrata è rappresentata dalle economie di varietà è rappresentata dalle economie di scopo è rappresentata dalle economie di scala è rappresentata dalle economie di apprendimento 07. la tassonomia di Pavitt individua le seguenti tipologie di settori supplier dominated, sale intensive, specialized suppliers, science integrated supplier dominated, sale intensive, specialized suppliers, science based traditional firm, sale intensive, generalized suppliers, science based supplier dominated, labor intensive, specialized suppliers, science based 08. cosa è la tassonomia di Pavitt? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 68/121 Lezione 042 01. nella fase di crescita dell'industria non si possono ottenere brevetti emerge un design dominante non ci sono barriere all'entrata aumenta la numerosità delle imprese 02. il modello sviluppato da Pasinetti lega il cambiamento strutturale alla brevettazione all'apprendimento all'innovazione alla dimensione 03. l'analisi della dinamica strutturale si realizza con l'esame congiunto della dinamica di apprendimento e innovativa della dinamica industriale e settoriale della dinamica di apprendimento e di profitto della dinamica industriale e innovativa 04. la dinamica strutturale è spesso analizzata attraverso il modello del ciclo di vita del prodotto tutte false il modello del ciclo di vita dell'industria il modelli patent race 05. nella fase iniziale del ciclo di vita dell'industria le innovazioni sono sequenziali le innovazioni sono incrementali le innovazioni sono radicali non si hanno innovazioni 06. nella fase iniziale del ciclo di vita del'indutria non vi sono barriere all'entrata vi sono notevoli barriere all'entrata le barriere all'entrata dipendono dal tipo di innovazione le barriere all'entrata sono di tipo istituzionale 07. nella fase di maturità dell'industria le innovazioni sono incrementali le innovazioni sono residuali non ci sono innovazioni le innovazioni sono radicali 08. Illustrare il modello del ciclo di vita dell’industria 09. cosa si intende per dinamica strutturale Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 69/121 10. Quali critiche si possono muovere al modello del ciclo di vita dell’indutria? 11. A quali conclusioni giungono gli studi di Pasinetti? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 72/121 Lezione 046 01. la diffusione delle innovazioni è rappresentabile graficamente con una semiretta che parte dall'origine con una curva ad esse con una retta inclinata negativamente tutte false 02. i costi di adozione di una nuova tecnologia riguardano gli investimenti strutturali per la sua introduzione gli investimenti pubblicitari per la sua reclamizzazione gli investimenti per la sua brevettazione gli investimenti formativi per la sua introduzione 03. secondo Rogers l'innovazione si diffonde con rapidità se presenta i seguenti caratteri vantaggio assoluto , coerenza, semplicità, sperimentabilità, osservabilità vantaggio relativo, coerenza, semplicità, sperimentabilità, osservabilità vantaggio relativo, coerenza, semplicità, segretezza, osservabilità vantaggio assoluto, sequenzialità, semplicità, sperimentabilità, osservabilità 04. la presenza di economie di scala rallenta il processo di adozione della tecnologia non influisce sul processo di adozione della tecnologia accellera il processo di adozione della tecnologia non permette adozione della tecnologia 05. la decisione di adottare una tecnologia dipende dai benefici, dai costi , dal rischio, dall'ambiente istituzionale dai benefici, dai costi, dal rischio, dal ciclo di vita del prodotto dai benefici, dai costi , dalle possibilità di brevettazione, dall'ambiente istituzionale dai benefici, dai costi , dai ricavi medi, dall'ambiente istituzionale 06. Quali incertezza presenta la valutazione dei costi di adozione di una nuova tecnologia? 07. Quali caratteri, secondo Rogers,deve avere l’innovazione per diffondersi rapidamente e con successo? 08. Quali sono i costi di adozione dell’innovazione 09. Quali variabili si considerano per decidere se adottare o meno un’innovazione ? 10. Da quali variabili dipende la diffusione delle innovazioni? 11. rappresentare graficamente l'andamento della diffusione dell'innovazione 12. Cosa sono gli switching cost e che effetto hanno sulla diffusione dell’innovazione ? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 73/121 Lezione 047 01. nei modelli a soglia si ritiene che solo le imprese con soglia dimensionale > alla soglia critica adotteranno l'innovazione solo le imprese con soglia dimensionale = alla soglia minima adotteranno l'innovazione solo le imprese con soglia dimensionale < alla solgia critica adotteranno l'innovazione solo le imprese con soglia dimensionale = alla solgia critica adotteranno l'innovazione 02. per una diffusione più ampia dell'innovazione è necessario che la soglia critica rimanga invariata la soglia critica diminuisca nel tempo non vi sia soglia critica la soglia critica aumenti nel tempo 03. nel modello di diffusione di David la dimensione dell'impresa innovativa dipende dalla tipologia di innovazione la dimensione dell'impresa pre e post innovazione non varia la dimensione dell'impresa pre innovazione è maggiore al post innovazione la dimensione dell'impresa pre innovazione è minore al post 04. nei modelli di adozione ad interazione strategica i rendimenti derivanti dall'adozione sono infiniti sono decrescenti sono crescenti sono costanti 05. i modelli di adozione a soglia pongono attenzione al vantaggio relativo e all'indipendenza all'imitabilità e all'appropriabilità al vantaggio assoluto e ai benefici alla dimensione e all'interazione strategica 06. nei modelli di adozione ad interazione strategica si ritiene che tutte le imprese che adottano l'innovazione ne traggono il medesimo beneficio indipendentemente dal momento di adozione le imprese che per prime adottano l'innovazione ne traggono maggior beneficio le imprese che annunciano l'adozione dell'innovazione ne traggono maggior beneficio le imprese che per ultime adottano l'innovazione ne traggono maggior beneficio 07. illustrare i modelli ad interazione strategica 08. illustrare i modelli di adozione a soglia 09. illustrare il modello di adozione di David 10. quali limiti presenta il modello di adozione di David? 11. cosa sono i modelli di adozione? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 74/121 Lezione 048 01. nei modelli di adozione a massa critica i tempi di adozione dell'innovazione dipendono dal tempo di ottenimento delle informazioni dall'apprendimento dalla dimensione dell'impresa dalle esternalità positive 02. nei modelli da adozione a massa critica l'elemento caratterizzante è la diversa dimensione dell'impresa tutte vere la diversa avversione al rischio la diversa qualità dell'informazione 03. cosa sono i modelli a massa critica? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 77/121 Lezione 051 01. nei cluster, a differenza del distretto si evidenziano maggiori economie di rete l'elemento sociale è molto rilevante non sono presenti le istituzioni sono presenti anche imprese appartenenti a settori diversi 02. nei distretti industriali sono presenti asimmetrie informative economie esterne esternalità di rete economie interne 03. nel distretto sono prevalenti learnign by doing research joint venture centri di ricerca aziendali centri di ricerca universitari Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 78/121 Lezione 052 01. il milieux innavateur tutte vere è un ambiente che riduce l'incertezza dell'innovazione è un ambiente in cui sia presente cultura tecnica è un ambiente che si sviluppa con innovazione e apprendimento 02. nel milieux innovateur sono presenti learning by doing, interazione temporale, capitale relazionale apprendimento collettivo, interazione spaziale e capitale relazionale apprendimento collettivo, interazione temporale e capitale relazionale learning by doing, learning by using, capitale relazionale 03. nel milieux innovateur si mescolano esternalità ed economie di scala si mescola know-how ed esperienza si mescola industrialità e innovazione si mescola industrialità e socialità 04. cosa si intende per prossimità socio-culturale? 05. cosa sono le economie di prossimità geografica? 06. cos'è il milieux innovateur? 07. Cosa è necessario affinché sia minimo l’opportunismo e massima l’interazione tra soggetti? 08. quale processo di apprendimento prevale nel m.i.? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 79/121 Lezione 053 01. nel distretto tecnologico è determinante il ruolo della comunità il ruolo dell'università il ruolo delle imprese leader tutte vere 02. definire il distretto tecnologico 03. quale istituzione è centrale del distretto tecnologico? 04. cos'è lo spin-off accademico? 05. In che ambito spaziale gli spillover di conoscenza hanno effetto? Come vengono effettuate queste valutazioni? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 82/121 08. nella collaborazione con clienti/fornitori si ottiene un più rapido sviluppo dell'attività di innovazione si peggiorano le asimmetrie informative tutte vere si realizzano esternalità di rete 09. si traggono più benefici da un network in presenza di dimensioni d'impresa contenute in presenza di distretto tecnologico in presenza di imprese di dimensioni rilevanti in presenza di una sola impresa 10. il network è più vantaggioso in presenza di imprese di piccole dimensioni perchè si attivano molti rapporti informali si attivano rapporti formali si attiva il learning by doing si attiva il learning by search 11. se il sistema economico è molto competitivo l'attività innovativa non è conveniente l'attività innovativa è stimolata l'attività innovativa è impossibile l'attività innovativa è frenata 12. se l'ambiente reconomico è molto competitivo il sistema innovativo nazionale è poco performante il sistema innovativo nazionale non si crea il sistema innovativo nazionale è poco stimolante il sistema innovativo nazionale è molto performante 13. per la conoscenza generale e astratta valore sociale<valore privato valore sociale=valore reale valore sociale>valore privato valore sociale=valore privato 14. le transfer sciences sono discipline per il trasferimento della conoscenza tacita discipline per la modellizzazione dell'innovazione tutte false discipline per la risoluzione di problemi pratici Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 83/121 15. il finanziamento della ricerca nell'ambito delle transfer science solitamente è a carico delle imprese è a carico delle università è a carico dello Stato è a carico del SIN 16. se il mercato per il reperimento dei capitali per la ricerca non è di tipo bancario tutte vere le imprese ottengono più facilmente i finanziamenti è necessario che il progetto di ricerca abbia maggiore visibilità e certezza di risultato il sistema è più performante 17. il ricorso al venture capital per il finanziamento della ricerca è opportuno quando tutte vere il settore è molto dinamico nascono continuamente nuove imprese il settore presenta continui cambiamenti 18. è alla base di un'efficiente sistema di ricerca un opportuno modello di sviluppo intersettoriale un opportuno sistema educativo un opportuno sistema innovativo nazionale un opportuno sistema innovativo settoriale 19. le politiche industriali sulla ricerca sono più efficaci se prevedono interventi di beve periodo di lungo periodo di medio periodo internazionali 20. una normativa che tutela in modo molto forte la proprietà intellettuale ostacola la diffusione di conoscenza incentiva la cumulatività della conoscenza tutte false incentiva la diffusione di conoscenza 21. Cosa si intende per 'istituzioni' con riferimento all'attività di innovazione 22. quale definizione danno Patel e Pavitt del SIN? 23. quale definizione da Freeman del sistema innovativo nazionale? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 84/121 Lezione 057 01. nei settori tradizionali non si ha innovazione la conoscenza di base è generica la conoscenza di base è specifica si ha prevalentemente innovazione di prodotto 02. ogni settore ha una propria attività innovativa perchè presenta specifiche opportunità tecnologiche perchè definisce diverse conoscenze di base perchè presenta diversa appropriabilità dei risultati tutte vere 03. confrontando le attività innovative nei diversi settori emerge che le conoscenze di base necessarie sono diverse non ci sono differenze settoriali in tema di appropriabilità le relazioni tra imprese all'interno del settore seguono un modello standard tutti i settori hanno le medesime opportunità tecnologiche 04. nei settori tradizionali tutte vere l'attività innovativa riguarda il processo l'attività innovativa è limitata l'attività innovativa mira al contenimento dei costi 05. nel settore agricolo si ha prevalentemente innovazione di prodotto non si ha innovazione si ha prevalentemente innovazione di processo si ha prevalentemente innovazione radicale 06. Cosa si intende per transfer sciences? 07. Come si definisce un sistema settoriale di innovazione secondo Breschi e Malerba? 08. Cosa suggerisce l’evidenza empirica internazionale sulla brevettabilità? 09. Quale è la precondizione affiché l’attività di ricerca finanziata a livello governativo si efficiente? 10. Quale ruolo deve ricoprire lo Stato nell’ambito del SIN? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 87/121 Lezione 059 01. il modello di Arrow conferma l'ipotesi evolutiva non conferma l'ipotesi schumpeteriana conferma l'ipotesi schumpeteriana tutte false 02. il modello di Arrow dimostra che il monopolista ha maggior incentivo ad innovare solo nel caso di innovazione drastica quando (c-c') è trascurabile quando (c-c') è infinito quando (c-c') è molto elevato 03. secondo il modello di Arrow solo se (c-c') è trascurabile l'impresa in concorrenza ha incentivo ad innovare il monopolista ha più incentivo ad innovare per il minor grado di appropriabilità il monopolista ha meno incentivo ad innovare per il maggior grado di appropriabilità il monopolista ha più incentivo ad innovare per il maggior grado di appropriabilità 04. secondo il modello di Arrow l'appropriabilità è maggiore in concorrenza se (c-c') è trascurabile (c-c') è rilevante (c-c') è infinito (c-c') =(p-p') 05. la previsione di brevetti ampi e lunghi sfavorisce l'incumbent disincentiva i potenziali entranti incentiva i potenziali entranti non è considerata nel modello di Arrow 06. il modello di Arrow dimostra che, in caso di innovazione drastica il miglioramento di benessere collettivo prodotto dal monopolio è pari a profitti + surplus del consumatore profitti - surplus del consumatore surplus del consumatore profitti 07. il modello di Arrow dimostra che , in caso di innovazione non drastica il miglioramento del benessere collettivo è pari a surplus del consumatore profitto tutte false profitto + surplus del consumatore Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 88/121 08. il modello di Arrow non considera il benessere sociale tutte false considera la frontiera delle possibilità produttive non considera la frontiera delle possibilità produttive 09. nel modello di Arrow non si fa riferimento alle rendite del consumatore alla concorrenza tra inventori ai profitti dell'inventore alla posizione di monopolio dell'inventore 10. il modello di Arrow dimostra che tutte false l'incentivo all'innovazione è minore il monopolio che in concorrenza perfetta l'incentivo all'innovazione è maggiore in monopolio che in concorrenza perfetta monopolio e concorrenza perfetta forniscono il medesimo incentivo ad innovare 11. il modello di Arrow dimostra che in monopolio l'incentivo ad innovare è sempre maggiore che in concorrenza solo se (c - c') è molto elevato in monopolio si ha più incentivo ad innovare che in concorrenza perfetta solo se (c - c') è trascurabile in monopolio si ha meno incentivo ad innovare che in concorrenza perfetta solo se (c - c') è trascurabile in monopolio si ha più incentivo ad innovare che in concorrenza perfetta 12. in caso di innovazione drastica la rendita dell'inventore è pari a r=c - c' r=p'm- c' r= p' + c r=p' - p 13. nel caso di innovazione non drastica l'innovatore guadagna r=c'+r r= c-c' r=p' + r' r=p'm-c' 14. nel caso di innovazione non drastica p'm≠c p'm=c p'm<c p'm>c Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 89/121 15. nell'approccio neoclassico le politiche pubbliche per l'innovazione riguardano il sostegno pubblico all'innovazione tutte false riguardano il sostegno pubblico alla ricerca riguardano il sostegno pubblico al sistema di istruzione 16. secondo gli economisti neoclassici il processo innovativo fa emergere per lo Stato tutte vere esternalità negative un monopolio asimmetria informativa 17. il modello di Arrow assume che tutte false il mercato della conoscenza non determina fallimenti l'intervento dello Stato sia necessario per correggere i fallimenti nel mercato della conoscenza l'intervento dello Stato non sia necessario per correggere i fallimenti nel mercato della conoscenza 18. secondo il modello di Arrow la conoscenza è un bene privato è un merit good è un bene di club è un bene pubblico 19. la non rivalità nel consumo del bene conoscenza determina costi prossimi allo zero nella riproduzione dell'informazione che non sia possibile impedirne il consumo ad un soggetto con caratteri di free riding costi molto elevati nella produzione dell'informazione costi molto elevati nella riproduzione dell'informazione 20. la non rivalità del bene conoscenza è determinata da costi tendenti a zero nella sua produzione dalla completa appropriabilità dei risultati da costi tendenti a zero nella sua riproduzione dalla non completa appropriabilità dei risultati 21. nel modello di Arrow si assume che i risultati della ricerca appartengano allo Stato i costi di riproduzione dell'informazione siano prossimi allo zero i risultati della ricerca siano completamente appropriabili i costi di produzione dell'informazione siano prossimi allo zero Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 92/121 tutte false la curva rappresenta la domanda delle imprese in concorrenza perfetta e in monopolio nel modello di Arrow la curva rappresenta la domanda dell'impresa di monopolio nel modello di Arrow la curva rappresenta la domanda delle imprese in concorrenza nel modello di Arrow 28. nel modello di Arrow l'incentivo del'inventore dipende dal settore di appartenenza tutte vere dal grado di appropriabilità dal tipo di invenzione Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 93/121 29. nel modello di Arrow, in concorrenza, dopo l'introduzione dell'innovazione il prezzo è p=costo unitario post-innovazione + royalty p=costo medio post-innovazione - royalty p=costo marginale post-innovazione + royalty p=costo marginale post-innovazione - royalty 30. nel caso di innovazione drastica la rendita è uguale tutte false alla royalty percepita al profitto unitario di monopolio al profitto unitario di concorrenza perfetta 31. nel caso di innovazione drastica tutte false tutte vere l'impresa assume il ruolo di monopolista l'impresa spiazza il mercato 32. secondo l'approccio neoclassico lo Stato non deve intervenire nella ricerca lo Stato deve intervenire nella ricerca perchè questa determina esternalità negative lo Stato deve intervenire nella ricerca perchè questa determina esternalità positive lo Stato deve intervenire nella ricerca perchè questa determina asimmetrie informative 33. illustrare, anche graficamente, il modello di Arrow 34. Cosa si intende, nell’approccio neoclassico, per politiche pubbliche all’innovazione ? 35. quali effetti ha la previsione di un brevetto troppo lungo o troppo ampio? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 94/121 Lezione 060 01. nel modello di Nordhaus le imprese sostengono spese di innovazione per ridurre i costi fissi di produzione per ridurre i costi variabili di produzione per ridurre i costi unitari di produzione per ridurre i costi marginali di produzione 02. nel modello di Nordhaus le imprese operano in un oligopolio in un duopolio in un mercato di concorrenza monopolistica in un mercato di concorrenza perfetta 03. il finanziamento alla ricerca con sgravi fiscali tutte false comporta maggiori costi amministrativi è più evidente sul bilancio pubblico comporta problemi di consenso politico 04. il sostegno alla ricerca con sgravi fiscali è meno evidente nel bilancio pubblico non solleva problemi di consenso politico tutte vere comporta minori costi amministrativi 05. se l'impresa riesce a ottenere un completo finanziamento dei progetti inframarginali ottiene un totale sostegno su progetti che realizzerebbe comunque il sussidio diviene un semplice trasferimento verso l'impresa tutte vere si realizza uno spiazzamento della spesa privata 06. l'impresa ha incentivo a far finanziare dallo Stato i progetti di ricerca inframarginali i progetti di ricerca in cui il beneficio marginale è superiore al costo marginale tutte false tutte vere 07. nel modello di Nordhaus è disincentivato l'investimento privato in ricerca perchè lo Stato attribuisce un sussidio pari alla parte di investimento non finanziata è stimolato l'investimento privato in ricerca perchè lo Stato attribuisce un sussidio pari all'autofinanziamento è stimolato l'investimento privato in ricerca perchè lo Stato attribuisce un sussidio pari al finanziamento bancario ottenuto è stimolato l'investimento privato in ricerca perchè lo Stato non attribuisce un sussidio Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 97/121 08. la nuova organizzazione industriale è in antitesi alle argomentazioni di Arrow ritiene il potere di mercato ininfluente per l'attività innovativa tutte false condivide le argomentazioni di Arrow 09. a quali conclusioni giungono i modelli sviluppati dalla nuova organizzazione industriale? 10. quali sono le posizioni della nuova organizzazione industriale di Tirole? Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 98/121 Lezione 062 01. le complemetarietà dinamiche si instaurano tra imprese che operano a stadi diversi del processo produttivo tra imprese in collaborazione tutte vere all'interno della singola impresa 02. le complementarietà dinamiche sono le sinergie all'interno della ricerca di base ed applicata tutte false le sinergie tra imprese integrate verticalmente le sinergie all'interno del processo di sviluppo e diffusione di innovazioni 03. l'impresa ha interesse a sviluppare ricerca di base se ha scarsa appropriabilità dei risultati è un'impresa monoprodotto la base tecnologica è ristretta tutte false 04. la singola impresa ha vantaggio ad investire nella ricerca di base se ha un'elevata appropriabilità della ricerca attua un'elevata diversificazione del prodotto la base tecnologica è molto ampia tutte vere 05. la ricerca di base crea esternalità negative per il sistema industriale crea esternalità positive per il sistema industriale crea disincentivo alla ricerca privata crea asimmetria informativa per lo Stato 06. per il fallimento dei processi di apprendimento lo Stato può intervenire svolgendo in proprio tutte le fasi del processo innovativo incentivando la collaborazione tra imprese ed università incentivando le collaborazioni tra imprese concorrenti incentivando la diffusione dell'innovazione 07. secondo l'approccio evolutivo lo Stato dovrebbe sostenere imprese particolarmente innovative tutte vere sviluppare processi innovativi incerti e nuovi sostenere i pionieri delle tecnologie Set Domande: ECONOMIA APPLICATA ECONOMIA (D.M. 270/04) Docente: Laino Antonella © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Generazione 21/03/2018 15:41:28 - 99/121 08. per evitare le persistenza di uno standard 'vecchio' lo Stato deve tutte vere tutte false calibrare l'attività di regolazione calibrare la normativa anti-trust 09. il trade-off tra protezione e diffusione dell'innovazione è affidato all'impresa privata è affidato alle università è affidato al segreto industriale è affidato al sistema dei brevetti 10. un sistema di protezione della proprietà intellettuale molto forte restringe la varietà di approccio tecnologico incentiva i nuovi inventori evita la path dependency amplia la varietà di approccio tecnologico 11. se è difficile tenere separati ambiti della ricerca di base e della ricerca applicata si creano economie interne si creano simmetrie informative si creano economie esterne si creano asimmetrie informative 12. la possibilità di sfruttare la conoscenza di base a livello industriale dipende dalle esternalità che questa determina dall'esistenza di idonee professionalità dalla presenza di brevetti forti dalla diffusione dell'innovazione 13. i processi di apprendimento possono fallire tutte vere per mancanza di professionalità per l'impossibilità di utilizzare l'innovazione perchè i privati impiegano poche risorse 14. lo Stato può intervenire nei fallimenti dell'apprendimento tutte false con le imprese statali con il sostegno alla ricerca con la realizzazione di brevetti forti