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Paniere completo di risposte aperte Diritto Tributario del Lavoro Prof. Nicolò Pollari, Panieri di Diritto Tributario

Paniere 2024 completo di risposte aperte Diritto Tributario del Lavoro Prof. Nicolò Pollari ( Servizi Giuridici\ Giurisprudenza).

Tipologia: Panieri

2023/2024

In vendita dal 28/02/2024

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Scarica Paniere completo di risposte aperte Diritto Tributario del Lavoro Prof. Nicolò Pollari e più Panieri in PDF di Diritto Tributario solo su Docsity! PANIERE COMPLETO DI RISPOSTE APERTE DIRITTO TRIBUTARIO DEL LAVORO PROF. NICOLO’ POLLARI Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 1 LEZIONE 002 • Da cosa possono derivare le risorse economiche di cui lo Stato e gli Enti Pubblici minori necessitano per svolgere le loro funzioni? o Imposte: Le imposte sono una delle principali fonti di entrate per lo Stato e gli enti pubblici minori. Queste possono includere imposte sul reddito, imposte sul valore aggiunto (IVA), imposte sulle proprietà, imposte sulle transazioni finanziarie, e altre forme di tassazione. o Tasse: Le tasse sono pagamenti obbligatori imposti dallo Stato o dagli enti locali su varie attività o beni. Ad esempio, ci possono essere tasse per l'uso di servizi pubblici come l'acqua o il trasporto, tasse di concessione per l'uso di risorse naturali o tasse di licenza per le imprese. o Entrate da prestiti: Lo Stato può ottenere risorse economiche prendendo in prestito denaro da istituzioni finanziarie, mercati obbligazionari nazionali o internazionali, o da altre fonti. Questi prestiti possono essere utilizzati per finanziare progetti infrastrutturali, programmi sociali o altre spese pubbliche. o Entrate da vendite di beni e servizi: Lo Stato e gli enti pubblici possono generare entrate dalla vendita di beni e servizi. Ad esempio, possono vendere beni come terreni, edifici o risorse naturali, o offrire servizi come trasporti pubblici, istruzione o sanità a pagamento. o Trasferimenti da altre fonti: Lo Stato può ricevere trasferimenti da altre fonti, come sovvenzioni o aiuti finanziari da organizzazioni internazionali, da altri governi o da enti privati, per sostenere specifici programmi o iniziative. o Reddito da investimenti: Lo Stato e gli enti pubblici possono ottenere reddito da investimenti, ad esempio attraverso la gestione di fondi pensione, investimenti in titoli di stato o partecipazioni in imprese pubbliche. • Di cosa si occupa il Diritto Finanziario? Il Diritto Finanziario si occupa della disciplina giuridica dell'attività finanziaria dello Stato e degli enti pubblici. Essa comprende la regolamentazione della gestione delle risorse economiche pubbliche, la creazione e l'amministrazione del bilancio pubblico, e le norme relative alla copertura delle spese pubbliche. • Come viene definito il Diritto Tributario? Il Diritto Tributario è definito come la disciplina giuridica relativa alla creazione, applicazione e riscossione delle imposte. Esso si occupa delle norme che regolano l'imposizione fiscale e le relazioni tra il fisco (l'autorità impositrice) e i contribuenti. • Il diritto tributario è costituito da 2 discipline. Quali? Il Diritto Tributario è costituito da due discipline principali: Diritto Tributario Oggettivo: Stabilisce le norme che regolano l'istituzione, l'applicazione e la riscossione delle imposte. Diritto Tributario Soggettivo: Tutela i diritti e gli interessi dei contribuenti, disciplinando il rapporto tra l'autorità fiscale e il contribuente. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 4 che la regola generale dell'equilibrio di bilancio può essere derogata solo in presenza di gravi crisi economiche o in situazioni eccezionali stabilite dalla legge. • In cosa consiste il cd. pareggio di bilancio? Il pareggio di bilancio consiste nell'equilibrio tra entrate e spese nel bilancio pubblico. In altre parole, le entrate previste devono essere sufficienti a coprire tutte le spese previste, evitando deficit di bilancio. • L’articolo 75 della Cost. introduce una rilevante specificità per la materia tributaria. Quale? L'articolo 75 della Costituzione italiana attribuisce alle Regioni la competenza esclusiva in materia di tributi sulle entrate delle Regioni stesse. Ciò significa che le Regioni hanno il potere di istituire e disciplinare tributi sulle loro entrate, senza interferenze da parte dello Stato centrale. • Quando un tributo viene definito «progressivo»? Un tributo viene definito "progressivo" quando la sua aliquota aumenta all'aumentare della base imponibile. In altre parole, a misura che il reddito o la ricchezza soggetti a tassazione aumentano, la percentuale dell'imposta applicata cresce. • Cosa sancisce il principio di uguaglianza tributaria? Il principio di uguaglianza tributaria sancisce che i cittadini devono essere trattati in modo equo e senza discriminazioni dal punto di vista fiscale. Questo significa che persone in situazioni simili devono essere soggette a trattamenti fiscali simili. • Cosa si intende per capacità contributiva di un soggetto? La capacità contributiva di un soggetto si riferisce alla sua capacità di contribuire alle spese pubbliche in base alle sue possibilità economiche. Questo principio sostiene che coloro che dispongono di maggiori risorse dovrebbero contribuire in misura maggiore al finanziamento delle spese pubbliche. • Nelle Regioni a statuto ordinario, è possibile distinguere tra tributi propri e tributi impropri. Parlane brevemente. Nelle Regioni a statuto ordinario, si può distinguere tra tributi propri, che sono di competenza esclusiva della Regione e riguardano le entrate proprie della stessa, e tributi impropri, che sono di competenza statale ma devoluti alle Regioni. • LEZIONE 005 • Come è possibile definire il contributo fiscale? Il contributo fiscale è una prestazione patrimoniale imposta dall'autorità pubblica (Stato o ente pubblico) con l'obiettivo di finanziare le spese pubbliche. È una forma di tributo che può includere imposte, tasse e contributi sociali. • Cosa si intende per parafiscalità? La parafiscalità si riferisce a tributi o contributi imposti da enti diversi dallo Stato, come camere di commercio o ordini professionali. Questi tributi sono destinati a finanziare specifiche attività o servizi correlati al settore che li impone. • Quali sono le differenze tra prelievi fiscali e prelievi parafiscali? Le differenze tra prelievi fiscali e prelievi parafiscali includono il soggetto che li impone (lo Stato nel caso dei prelievi fiscali e enti diversi dallo Stato nel caso dei prelievi parafiscali) e la destinazione delle risorse Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 5 raccolte (finanziamento generale dello Stato per i prelievi fiscali e finanziamento di specifici settori o attività per i prelievi parafiscali). • La tassa è definita come un tributo “para commutativo”. Perché? La tassa è definita "para commutativo" perché la sua entità è stabilita in modo commisurato all'utilità o ai servizi forniti dallo Stato. In altre parole, chi paga la tassa riceve in cambio un beneficio o un servizio da parte dell'autorità pubblica, e la misura della tassa è proporzionata a questo beneficio. • Quali sono le imposte indirette più importanti attualmente vigenti nel sistema tributario italiano? Alcune delle imposte indirette più importanti in Italia includono l'IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), l'accisa su alcuni beni, l'imposta di registro e l'imposta di bollo. • Quali sono le principali imposte dirette attualmente vigenti nel sistema tributario italiano? Le principali imposte dirette in Italia sono l'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), l'IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e l'IVA sulle importazioni. • Indica alcune delle classificazioni dell’imposta. Alcune delle classificazioni dell'imposta includono: o Dirette e Indirette: In base a come vengono applicate sul reddito o sul consumo. o Reali e Personali: In base all'oggetto dell'imposta. o Proporzionali, Progressive e Regressive: In base alla relazione tra aliquota e base imponibile. o Ordinarie e Straordinarie: In base alla loro natura e alla loro durata. • I tributi costituiscono la principale entrata “iure imperii”. Tale categoria di “prestazioni patrimoniali imposte” cosa comprende? La categoria di "prestazioni patrimoniali imposte" comprende le imposte, che rappresentano la principale entrata "iure imperii". Queste sono prestazioni coattive richieste dallo Stato senza la necessità di un corrispettivo diretto. • Rispetto all’arco temporale di durata i tributi come possono essere? Rispetto all'arco temporale di durata, i tributi possono essere classificati come permanenti (di lunga durata) o temporanei (con scadenza prestabilita). • Come è possibile definire “il Tributo”? Il tributo è definito come una prestazione patrimoniale imposta coattivamente da uno Stato o da un ente pubblico, in base a una legge. Essa è finalizzata a finanziare le spese pubbliche. • Cos’è e qual è lo scopo del monopolio fiscale? Il monopolio fiscale è il diritto esclusivo dello Stato di imporre determinati tributi o di svolgere determinate attività economiche. Lo scopo è garantire al governo il controllo su alcune fonti di entrata per finanziare le spese pubbliche. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 6 • LEZIONE 006 • Quando vi è sovrapposizione di fattispecie? Vi è sovrapposizione di fattispecie quando una stessa situazione può configurare più di una figura impositiva, creando un potenziale conflitto normativo. • Come possono essere definite le fattispecie agevolate? Le fattispecie agevolate sono situazioni previste dalla legge in cui sono previste riduzioni o esenzioni fiscali per favorire determinati comportamenti o settori. • Cosa sono le fattispecie equiparate (o equivalenti) e le fattispecie surrogatorie (o supplementari)? Le fattispecie equiparate sono situazioni che, sebbene non coincidano perfettamente con la fattispecie prevista dalla legge, sono trattate in modo analogo. Le fattispecie surrogatorie, invece, sono situazioni create dalla legge per sostituire o integrare altre fattispecie. • In cosa consiste il meccanismo della tassazione separata? Il meccanismo della tassazione separata prevede l'applicazione di aliquote fiscali separate per diverse componenti del reddito o per soggetti diversi all'interno di una stessa famiglia o impresa. • Indica qualche esempio di fattispecie sostitutiva. Un esempio di fattispecie sostitutiva potrebbe essere l'istituzione di una tassa piatta che sostituisce varie imposte sul reddito con aliquote progressive. • Quando si ha una fattispecie sostitutiva o regime fiscale sostitutivo? Una fattispecie sostitutiva o regime fiscale sostitutivo si ha quando un contribuente può optare per un regime fiscale alternativo, diverso da quello ordinario, che prevede regole semplificate o agevolate per il calcolo delle imposte. • Delinea la differenza tra esenzioni ed esclusioni. • Esenzioni: Sono situazioni in cui, per disposizione di legge, il soggetto non è tenuto al pagamento di determinate imposte. • Esclusioni: Indicano casi in cui la norma tributaria non si applica a determinati soggetti o attività. • Per individuare le fattispecie esenti quali criteri si possono seguire? Per individuare le fattispecie esenti, si possono seguire criteri come la natura del soggetto, la natura dell'attività svolta o il tipo di reddito generato. • Cosa sono le esenzioni? Le esenzioni sono situazioni in cui, per disposizione di legge, il soggetto non è tenuto al pagamento di determinate imposte. In questo caso, il tributo è previsto ma non si applica a specifiche situazioni o soggetti. • Delinea la differenza tra tributi con accertamento e senza accertamento. • Tributi con accertamento: Sono tributi che richiedono una procedura di accertamento da parte dell'autorità fiscale per determinare la base imponibile e l'ammontare dovuto dal contribuente. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 9 o Soggetti Attivi Originari: Sono gli enti pubblici o autorità fiscali che hanno il diritto di imporre tributi direttamente. o Soggetti Attivi Derivati: Sono enti o soggetti a cui è delegata la facoltà di imporre tributi da parte degli enti attivi originari. • Che cos’è il Corpo della Guardia di Finanza e che funzioni svolge? Il Corpo della Guardia di Finanza è una forza di polizia italiana che ha compiti di polizia economica, finanziaria e di controllo del territorio. Le sue funzioni includono la lotta all'evasione fiscale, il contrasto al contrabbando, e la sorveglianza del sistema economico-finanziario. LEZIONE 009 • Per quale motivo la sostituzione a titolo di acconto è detta “impropria”? La sostituzione a titolo di acconto è detta "impropria" perché il contribuente, in tal caso, versa l'imposta prima dell'accertamento definitivo della base imponibile e senza che ci sia un'esatta corrispondenza tra l'importo versato e l'imposta effettivamente dovuta. La somma versata può poi essere regolata in base all'accertamento successivo. • In che cosa consiste la parasoggettività? La parasoggettività è un concetto che si riferisce al fatto che l'imposta colpisce non solo il soggetto economico o giuridico direttamente coinvolto nell'operazione, ma anche altri soggetti collegati o legati a quella situazione. • In cosa consiste “la traslazione” o “trasferimento d’imposta”? La traslazione o trasferimento d'imposta si verifica quando il carico fiscale, inizialmente a carico di un soggetto, viene trasferito su un altro soggetto attraverso variazioni nei prezzi o nelle condizioni contrattuali. • Cosa stabilisce il principio della “tassazione mondiale”, definita anche “worldwide income taxation”? Il principio della tassazione mondiale prevede che un individuo o un'impresa sia soggetto a tassazione non solo sui redditi generati nel proprio paese di residenza, ma anche su quelli generati all'estero. • I sostituti di imposta sono indicati dagli artt. 23 e seguenti D.P.R. 600/73. Quali sono? I sostituti di imposta sono soggetti designati dalla legge a riscuotere l'imposta per conto del contribuente. Possono includere datori di lavoro, istituti di credito, locatari di immobili, ecc. • La sostituzione può essere configurata a titolo di imposta («sostituzione propria») e a titolo di acconto («sostituzione impropria»). Parlane brevemente. o Sostituzione Propria: Il sostituto riscuote l'imposta quale debito proprio e la versa all'erario. o Sostituzione Impropria: Il sostituto riscuote l'imposta quale acconto, e il contribuente deve poi regolare il debito in base all'accertamento successivo. LEZIONE 010 • Quali semplificazioni sono previste per chi aderisce al regime forfetario? Chi aderisce al regime forfetario beneficia di semplificazioni come l'applicazione di un'imposta sostitutiva, l'esonero dalla contabilità ordinaria, e il calcolo delle imposte su un reddito forfettario. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 10 • Il regime forfetario è l’unico regime fiscale agevolato attualmente vigente in Italia, delinea i caratteri essenziali. Il regime forfetario è un regime semplificato che prevede l'applicazione di un'imposta sostitutiva su un reddito forfettario, senza la necessità di tenere una contabilità ordinaria. È applicabile a determinate categorie di contribuenti. • Quando si verifica l’uscita dal regime di contabilità semplificata? L'uscita dal regime di contabilità semplificata avviene quando il contribuente supera determinati limiti di ricavi stabiliti dalla legge. • Quali sono gli adempimenti obbligatori in regime forfetario? Gli adempimenti obbligatori in regime forfetario includono la presentazione della dichiarazione dei redditi e il versamento dell'imposta sostitutiva. • Con riferimento alle operazioni soggette ad IVA, il contribuente deve procedere mensilmente o trimestralmente alla liquidazione dell'Iva eventualmente dovuta. In cosa consiste la liquidazione? La liquidazione dell'IVA consiste nel calcolare l'imposta IVA dovuta in base alla differenza tra l'IVA addebitata sui beni o servizi venduti e l'IVA deducibile pagata sui beni o servizi acquistati. • Con riferimento ai soggetti titolari di redditi d’impresa, nel regime della contabilità ordinaria quali sono le scritture contabili (cfr. artt. 14, 15, 16 D.P.R. 600/1973) obbligatorie? In regime di contabilità ordinaria, i soggetti titolari di redditi d'impresa devono effettuare scritture contabili obbligatorie come l'annotazione delle fatture emesse e ricevute, la registrazione degli acquisti e delle vendite, ecc. • Cosa si intende per «regime contabile fiscale»? Il regime contabile fiscale si riferisce alle regole e alle procedure contabili stabilite dalla legge che i contribuenti devono seguire per la registrazione e la documentazione delle transazioni finanziarie ai fini fiscali. • Che differenza c’è tra principio di competenza e principio di cassa? o Principio di Competenza: Si basa sulla registrazione dei ricavi e delle spese nel periodo in cui si sono verificati, indipendentemente dal momento in cui sono effettivamente incassati o pagati. o Principio di Cassa: Si basa sulla registrazione dei ricavi e delle spese solo quando sono effettivamente incassati o pagati. • La mancata tenuta delle scritture contabili obbligatorie è espressamente sanzionata solo in via amministrativa. Vi è, tuttavia, una condotta penalmente rilevante. Quale? La condotta penalmente rilevante è la falsificazione delle scritture contabili obbligatorie. In caso di falsificazione, è possibile configurare reati penali. • La giurisprudenza tende ad applicare il regime probatorio stabilito dal 2709 c.c. a tutti i libri tenuti dall’imprenditore, obbligatori e facoltativi. Cosa stabilisce l’art. 2079? L'articolo 2079 del Codice Civile stabilisce che i libri dell'imprenditore devono essere tenuti in maniera da rappresentare correttamente l'entità del patrimonio, la situazione economica e la gestione dell'impresa. • Quale importante novità in merito alle modalità di tenuta dei registri contabili ha introdotto il Decreto Crescita (DL 34/2019)? Il Decreto Crescita ha introdotto la possibilità Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 11 di tenere i registri contabili in formato elettronico, abolendo l'obbligo della forma cartacea e semplificando le procedure di registrazione e conservazione. • Per la tenuta delle scritture contabili sono previste determinate formalità a garanzia della loro inalterabilità e corretta compilazione. Parlane brevemente. Le formalità previste includono la numerazione progressiva delle pagine, la sottoscrizione iniziale di ogni volume da parte dell'imprenditore, l'indicazione di data e numero di protocollo nei documenti ricevuti, e l'obbligo di conservazione per un determinato periodo. • Quali sono i soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili, a norma degli articoli 19 e 20 del DPR 600/1973? Sono obbligati alla tenuta di scritture contabili gli imprenditori commerciali, gli enti commerciali, e altri soggetti elencati negli articoli 19 e 20 del DPR 600/1973. • Che cos’è l’obbligo contabile? L'obbligo contabile si riferisce all'obbligo giuridico imposto dalla legge agli imprenditori di tenere le scritture contabili secondo le norme stabilite. • La Contabilità Semplificata è un regime contabile relativamente snello. Per quali soggetti rappresenta il regime naturale? La Contabilità Semplificata rappresenta il regime naturale per i piccoli imprenditori commerciali, agricoli o professionali, che soddisfano determinati requisiti dimensionali e reddituali. • Nel regime della contabilità semplificata è sufficiente la tenuta di quali documenti/registri? Nel regime della contabilità semplificata è sufficiente la tenuta di un libro giornale e di un registro degli acquisti e delle vendite. LEZIONE 011 • Che cos’è la Dichiarazione doganale? La Dichiarazione doganale è un documento che deve essere presentato all'ufficio doganale per dichiarare la natura, origine, destinazione e valore delle merci che attraversano le frontiere nazionali. • Nell’ipotesi di Dichiarazioni IVA presentate dopo la scadenza dei termini, si distinguono due ipotesi. Quali? Nell'ipotesi di Dichiarazioni IVA presentate dopo la scadenza dei termini, si distinguono due ipotesi: o Dichiarazioni integrate a favore: Quando il contribuente presenta spontaneamente una dichiarazione correttiva a favore dello Stato. o Dichiarazioni integrate a debito: Quando il contribuente è invitato dall'Agenzia delle Entrate a presentare una dichiarazione correttiva e a versare quanto dovuto. • Quali sono gli adempimenti per i soggetti tenuti ad operare le ritenute alla fonte devono? I soggetti tenuti ad operare le ritenute alla fonte devono effettuare il versamento delle somme ritenute entro i termini stabiliti dalla normativa, compilare e consegnare ai beneficiari delle ritenute il relativo certificato di pagamento (modello F24), e presentare la relativa dichiarazione. • Per le conseguenze sull’accertamento del tributo e sul piano sanzionatorio, la come può essere la dichiarazione? La dichiarazione può essere: o Veridica: Quando rispecchia la realtà. o Omissiva: Quando omite elementi rilevanti. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 14 particolare natura dei redditi rendono necessaria un'analisi dettagliata per accertare correttamente il reddito dichiarato. • Come può essere definito l’accertamento tributario? L'accertamento tributario è l'insieme delle operazioni effettuate dall'Agenzia delle Entrate per determinare l'ammontare dell'imposta dovuta, sia attraverso la verifica della correttezza delle dichiarazioni presentate dai contribuenti (accertamento formale), sia attraverso la valutazione e determinazione del reddito imponibile (accertamento sostanziale). • L’accertamento sintetico (art. 38, 4°-5°c., DPR n. 600/1973) cosa prevede? L'accertamento sintetico prevede la determinazione del reddito imponibile in base a criteri presuntivi o induttivi, senza la necessità di una verifica puntuale delle singole voci di spesa. Si basa su coefficienti di redditività applicati a specifiche spese sostenute dal contribuente. • L’accertamento sintetico per determinare l’imposta sul reddito è applicabile a tutte le persone fisiche, anche se esercitano imprese, arti e professioni. Il calcolo del reddito viene eseguito prendendo in esame specifiche spese sostenute dal soggetto durante il periodo d’imposta e moltiplicandone gli importi per determinati coefficienti di riferimento. L’A.d.E. utilizza un sistema, chiamato Redditest. In cosa consiste? Redditest è un sistema utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per l'accertamento sintetico del reddito. Si basa su un modello di calcolo che tiene conto di diverse spese deducibili e dei coefficienti di redditività associati a ciascuna categoria di spesa, permettendo di stimare il reddito imponibile in modo semplificato. • In materia di accertamenti relativi a soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili, nei confronti dei titolari di redditi di impresa e di lavoro autonomo, l’accertamento si compone di una procedura analitico-contabile e di un sistema di accertamento induttivo extra-contabile. Quanti e quali tipi di metodi sono contemplati? Nei confronti dei titolari di redditi di impresa e di lavoro autonomo, l'accertamento si compone di una procedura analitico-contabile e di un sistema di accertamento induttivo extra-contabile. I metodi previsti sono: o Analitico-contabile: Basato sull'esame puntuale delle scritture contabili. o Induttivo extra-contabile: Basato su criteri presuntivi o induttivi che non richiedono l'analisi dettagliata delle scritture contabili. • In cosa consiste “Il metodo induttivo extra-contabile” (art. 39, comma 2, lett. a), c), d), d-bis), d) -ter ed art. 41 del DPR n. 600/1973; art. 55 comma 2 del DPR 633/1972 - termine utilizzato dal DPR 633), detto anche: “accertamento induttivo puro”? Il metodo induttivo extra-contabile, anche chiamato "accertamento induttivo puro", si basa sull'applicazione di criteri presuntivi, stimando il reddito del contribuente senza la necessità di analizzare dettagliatamente le sue scritture contabili. Viene utilizzato in situazioni in cui l'esame delle scritture contabili risulta difficile o impossibile. • Voglia il candidato argomentare brevemente sull’accertamento con adesione (artt. 1 e ss. del D.Lgs. 19 giugno 1997, n. 218). L'accertamento con adesione è una procedura che consente al contribuente di concordare con l'Amministrazione finanziaria gli elementi della Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 15 dichiarazione e le eventuali rettifiche. Si basa sulla volontaria collaborazione del contribuente e prevede la firma di un apposito accordo di adesione. • Con riferimento all’attività di accertamento, con specifico riferimento alla posizione dell’Amministrazione Finanziaria, voglia il candidato procedere ad un breve raffronto della situazione prima e dopo gli anni 90’. Perché anche l’impostazione «procedimentale» in materia di accertamento tributario non è risultata esente da successive ed ulteriori elaborazioni? Prima degli anni '90, l'attività di accertamento era più incentrata su metodi tradizionali, mentre dopo gli anni '90 si è assistito a una maggiore enfasi sull'adozione di approcci più flessibili e conciliatori, come l'accertamento con adesione. L'evoluzione procedimentale è stata influenzata da una crescente consapevolezza della necessità di coinvolgere attivamente i contribuenti nel processo di definizione degli accertamenti. • In cosa consiste la teoria procedimentalista (in materia di accertamento tributario)? La teoria procedimentalista sostiene che, oltre alla corretta determinazione dell'imposta, è essenziale seguire procedure e regole formali per garantire la legittimità e l'efficacia dell'accertamento. Questa teoria enfatizza l'importanza del rispetto delle norme procedurali nel corso dell'attività di accertamento tributario. • Perché si arrivò pian piano a potenziare il metodo di accertamento induttivo- contabile? Il potenziamento del metodo di accertamento induttivo-contabile è avvenuto in risposta alla complessità crescente delle attività economiche e al bisogno di un approccio più dettagliato e accurato nella determinazione del reddito imponibile. L'uso di criteri presuntivi è stato integrato con l'analisi delle scritture contabili per migliorare l'efficacia dell'accertamento. • La teoria dei metodi di accertamento analizza le differenti norme introdotte dal legislatore che si occupano della rettifica della dimensione qualitativa e quantitativa del presupposto dell’imposizione, resa dal contribuente, attraverso la dichiarazione tributaria. La teoria dei metodi di accertamento si occupa di studiare le norme legislative che disciplinano la rettifica della dimensione qualitativa e quantitativa del presupposto d'imposta dichiarato dal contribuente attraverso la dichiarazione tributaria. Analizza i diversi approcci e metodologie utilizzati dall'Amministrazione finanziaria per accertare correttamente l'imposta dovuta. • Quali sono gli interessi confliggenti che entrano in gioco? Gli interessi confliggenti riguardano la necessità dell'Amministrazione finanziaria di garantire una corretta riscossione delle imposte e il diritto del contribuente alla tutela dei propri interessi, inclusi quelli di privacy e sicurezza giuridica. Il bilanciamento tra l'efficacia dell'accertamento e la tutela dei diritti del contribuente è un elemento cruciale nella gestione degli interessi confliggenti. • Cosa sono i “Parametri contabili di determinazione di ricavi, compensi, valore aggiunto”, art. 3 c. 180, 181 della L. 28 dic. 1995, n. 549/95? I parametri contabili sono criteri stabiliti dalla legge per determinare i ricavi, i compensi e il valore aggiunto di un'attività economica. Gli articoli citati della legge del 1995 forniscono disposizioni specifiche riguardo a tali parametri, definendo le modalità di calcolo per determinate categorie di contribuenti. LEZIONE 013 Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 16 • L’A.F. può procedere all’accertamento analitico-contabile in ipotesi tassative (art. 39 comma 1 D.P.R. n. 600/1973). Quali? L'Amministrazione finanziaria può procedere all'accertamento analitico-contabile in ipotesi tassative stabilite dall'articolo 39, comma 1, del D.P.R. n. 600/1973. Tali ipotesi includono, ad esempio, la mancata tenuta delle scritture contabili obbligatorie, la presenza di scritture contabili incomplete o non veritiere, o situazioni in cui il contribuente non fornisce la documentazione richiesta. • I controlli sostanziali sono controlli che non si basano esclusivamente sui dati contenuti in dichiarazione o su eventuali documenti a supporto della dichiarazione stessa, ma introducono diverse modalità di rettifica e di controllo? Parlane brevemente. I controlli sostanziali vanno oltre la semplice verifica dei dati dichiarati dal contribuente. Introducono modalità di rettifica e controllo più approfondite, che possono includere analisi dettagliate delle transazioni, delle operazioni contabili e di altri elementi sostanziali. Questi controlli mirano a garantire la correttezza e l'accuratezza delle informazioni dichiarate. • Come viene effettuato il controllo automatico di liquidazione – art. 36-bis d.p.r n. 600/1973 (per le dichiarazioni dei redditi e dei sostituti d’imposta) e art. 54-bis n. 633/1972 (iva)? Il controllo automatico di liquidazione avviene attraverso sistemi informatici che analizzano automaticamente le dichiarazioni dei redditi e dei sostituti d'imposta, nonché le dichiarazioni dell'IVA. Questo controllo si basa su algoritmi e parametri predefiniti per identificare anomalie, discrepanze o situazioni che richiedono ulteriori verifiche. • Che cos’è e in cosa consiste il controllo fiscale? Il controllo fiscale è un'attività svolta dall'Amministrazione finanziaria per verificare la correttezza e l'aderenza alle norme fiscali delle dichiarazioni presentate dai contribuenti. Può comprendere diversi approcci, tra cui controlli documentali, accertamenti analitico-contabili, controlli sostanziali e altri strumenti finalizzati a garantire la conformità fiscale. • Quali sono gli effetti penali dell’accertamento con adesione? Gli effetti penali dell'accertamento con adesione sono limitati, in quanto il contribuente, mediante la firma dell'accordo di adesione, rinuncia a contestare le irregolarità fiscali riscontrate. L'accertamento con adesione non comporta sanzioni penali, ma possono essere previste sanzioni amministrative o interessi di mora. • Quali sono gli effetti principali dell’accertamento in adesione? Gli effetti principali dell'accertamento in adesione includono la definizione consensuale delle irregolarità fiscali, l'accettazione da parte del contribuente delle rettifiche proposte dall'Amministrazione finanziaria e la possibilità di beneficiare di riduzioni delle sanzioni previste per il ravvedimento operoso. • Il modello procedimentale dell’accertamento con adesione consta di alcune fasi. Voglia il candidato illustrarle brevemente. Il modello procedimentale dell'accertamento con adesione prevede diverse fasi, tra cui: o L'invito formale da parte dell'Amministrazione finanziaria al contribuente per aderire all'accertamento proposto. o La presentazione da parte del contribuente di un'apposita dichiarazione di adesione, accettando le rettifiche proposte. o La definizione consensuale delle questioni fiscali oggetto dell'accertamento. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 19 alle normative fiscali e semplificare le procedure di adempimento degli obblighi tributari. Il tutoraggio mira a promuovere la trasparenza e la corretta applicazione delle norme fiscali, contribuendo alla collaborazione tra l'Agenzia delle Entrate e le imprese di maggiori dimensioni. • L’Amministrazione evidenzia che gli uffici sono tenuti ad attivare e valorizzare il contraddittorio preventivo, ove possibile, anche nelle ipotesi accertative per le quali lo stesso non è obbligatoriamente previsto. La mancata attivazione del contraddittorio cosa comporta? La mancata attivazione del contraddittorio preventivo comporta che il contribuente non sia stato messo a conoscenza degli elementi e delle ragioni su cui si basa l'accertamento fiscale. Il contraddittorio preventivo è una fase in cui il contribuente ha la possibilità di esprimere le proprie osservazioni e fornire eventuali chiarimenti prima che venga emesso l'atto di accertamento. • Lo Statuto dei Diritti del Contribuente stabilisce quali sono i diritti concessi al contribuente in sede di verifica. Particolarmente importante è che il contribuente, al momento dell’accesso sia informato su alcuni aspetti. Voglia il candidato indicarne alcuni. Al momento dell'accesso durante una verifica, il contribuente ha il diritto di essere informato su vari aspetti, tra cui: o La finalità dell'ispezione. o Il diritto di essere assistito da un difensore. o La possibilità di esprimere le proprie osservazioni. o L'eventuale obbligo di fornire documenti richiesti • In cosa consistono le altre rilevazioni (o «rilevazioni tecniche»)?Le altre rilevazioni, o rilevazioni tecniche, comprendono analisi, accertamenti e verifiche di natura tecnica volte a ottenere informazioni sulla situazione fiscale del contribuente. Ciò può coinvolgere, ad esempio, esami contabili, valutazioni di beni, o analisi approfondite di specifiche operazioni. • Cosa sono le verificazioni? Le verificazioni sono attività svolte dalle autorità fiscali per accertare la correttezza delle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti. Possono includere controlli formali, accertamenti e ispezioni. • A chi è affidata la titolarità della potestà di controllo? La potestà di controllo è affidata all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza in Italia, a seconda delle competenze e delle specifiche tipologie di controlli da effettuare. • Indichi il candidato i principali strumenti a disposizione delle Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per l’espletamento delle attività di controllo. ra i principali strumenti a disposizione dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per l'espletamento delle attività di controllo ci sono: o Accesso e ispezione. o Accertamenti fiscali. o Perquisizioni. o Richiesta di documenti e informazioni. • Quali sono gli adempimenti a cui sono tenuti funzionari nel momento dell’acceso? Durante l'accesso, i funzionari sono tenuti ad identificarsi, presentare l'ordine di servizio, informare il Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 20 contribuente sulla finalità dell'intervento e concedere il diritto di esprimere le proprie osservazioni. • Quando è possibile l’accesso presso l’abitazione privata del contribuente, tutelata dall’art. 14 della Costituzione? L'accesso presso l'abitazione privata del contribuente, tutelata dall'art. 14 della Costituzione, è possibile solo in determinate circostanze, ad esempio quando sussistono gravi indizi di evasione fiscale e con l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria. • Una volta effettuato l’accesso l’attività ispettiva prosegue con l’ispezione. In cosa consiste? L'accesso presso l'abitazione privata del contribuente, tutelata dall'art. 14 della Costituzione, è possibile solo in determinate circostanze, ad esempio quando sussistono gravi indizi di evasione fiscale e con l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria. • In fase di ispezione cosa possono o non possono sequestrare i verificatori? In fase di ispezione, i verificatori possono sequestrare documenti, registrazioni contabili o beni solo nel rispetto delle normative e con il rispetto dei diritti del contribuente. Il sequestro è generalmente finalizzato a preservare prove pertinenti alla procedura di accertamento. • In fase di ispezione l’eventuale omissione della consegna di documenti richiesti viene sanzionata con la preclusione amministrativa e processuale all’allegazione dei dati e dei documenti non forniti in quell’ambito. Tale inutilizzabilità consegue in modo automatico all'inottemperanza all'invito, può beneficiare il contribuente di eventuali deroghe? L'eventuale omissione della consegna di documenti richiesti durante l'ispezione può comportare la preclusione amministrativa e processuale all'allegazione di tali dati e documenti non forniti. Questa inutilizzabilità è automatica in caso di mancato rispetto dell'invito. Tuttavia, il contribuente potrebbe beneficiare di eventuali deroghe se può dimostrare che la mancata consegna è giustificata da motivi validi e documentabili. LEZIONE 015 • L’adempimento si attua generalmente con il pagamento del tributo attraverso con la corresponsione di denaro. Sono contemplati altri tipi di adempimento? Sebbene l'adempimento sia generalmente associato al pagamento del tributo mediante la corresponsione di denaro, possono essere contemplati anche altri tipi di adempimento, come il versamento di beni in natura o l'adempimento mediante compensazione con crediti vantati nei confronti dell'ente impositore. • Che cos’è la riscossione? La riscossione è il processo attraverso il quale si effettua il recupero effettivo dei tributi dovuti. Questo può avvenire attraverso vari strumenti, come avvisi di pagamento, ruoli, cartelle esattoriali, e può coinvolgere anche la riscossione coattiva in caso di mancato pagamento volontario. • Qual è la differenza tra ruoli provvisori e definitivi? I ruoli provvisori sono elenchi temporanei con importi presunti, mentre i ruoli definitivi rappresentano l'ufficializzazione e la certificazione degli importi effettivamente dovuti dopo eventuali rettifiche e verifiche. • Che cos’è la “cartella di pagamento” e quali elementi deve contenere? La cartella di pagamento è un documento che contiene l'indicazione dell'importo dovuto, le modalità di pagamento e la data di scadenza. Può essere emessa in seguito a una procedura di accertamento fiscale. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 21 • Che cos’è l’avviso di accertamento e quali elementi deve contenere? L'avviso di accertamento è un atto mediante il quale l'ente impositore comunica al contribuente l'esito di una verifica fiscale, indicando gli importi dovuti e le motivazioni dell'accertamento. • Che differenza vi è tra gli atti imporiscossivi primari e quelli secondari? Gli atti imporiscossivi primari sono direttamente finalizzati al recupero del credito tributario, come la notifica della cartella di pagamento. Gli atti imporiscossivi secondari sono quelli che coadiuvano la riscossione, come le procedure di pignoramento o iscrizione ipotecaria. • Cosa sono gli atti imporiscossivi? Gli atti imporiscossivi sono atti amministrativi volti a ottenere l'effettivo recupero delle somme dovute a titolo di tributo, compresi quelli che possono coinvolgere la riscossione forzata. • Che cos’è l’ingiuzione fiscale? L'ingiunzione fiscale è un atto con cui l'ente impositore intima al contribuente di pagare un debito tributario, preludio a eventuali procedure esecutive in caso di mancato adempimento. • Qual è la differenza tra i ruoli ordinari e straordinari? I ruoli ordinari contengono le somme dovute in base alle scadenze fiscali ordinarie, mentre i ruoli straordinari possono riguardare debiti non rientranti nelle scadenze ordinarie, come quelli derivanti da accertamenti successivi. • Che cos’è la “compensazione”? Come è possibile distinguerla? La compensazione è un meccanismo che consente al contribuente di estinguere un debito tributario attraverso la compensazione con un credito d'imposta o con somme dovute dallo Stato. La distinzione può avvenire in due modi principali: la compensazione orizzontale, tra crediti e debiti di natura omogenea (ad esempio, IVA), e la compensazione verticale, tra crediti e debiti di natura diversa (ad esempio, tra tributi di diversa natura). • In cosa consiste “La Ritenuta diretta” effettuata dalla P.A.? La ritenuta diretta dalla Pubblica Amministrazione (P.A.) consiste nel trattenere direttamente da somme dovute al contribuente l'importo del debito tributario, evitando così che tale somma venga versata integralmente al beneficiario. • Sussistono, essenzialmente, 3 modalità di riscossione dei tributi. Quali? e tre principali modalità di riscossione dei tributi sono: o Riscossione diretta da parte dell'ente impositore o tramite concessionari. o Riscossione tramite ruoli e cartelle esattoriali. o Riscossione tramite agenzia delle entrate riscossione o altri enti incaricati. • La legge di bilancio 2022 ha modificato la "governance" dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. In che modo e per quale fine? La legge di bilancio 2022 ha modificato la governance dell'Agenzia delle Entrate Riscossione per potenziarne l'efficienza e l'adeguamento alle esigenze del sistema fiscale. Le modifiche potrebbero riguardare la struttura organizzativa, le competenze e la gestione delle attività di riscossione. • L’«Agenzia Entrate Riscossione» è stata istituita ai sensi dell’articolo 1 del DL 22.10.2016 n. 193 (conv. in L 1. 12. 2016 n. 225). Di cosa si tratta? L'Agenzia Entrate Riscossione è stata istituita con il Decreto Legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito con Legge 1 dicembre 2016, n. 225. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 24 • Secondo le previsioni dell’art. 38 del D.P.R. 29.9.1973, n. 602, i soggetti che abbiano effettuato versamenti diretti non dovuti, cosa possono fare? Secondo l'art. 38 del D.P.R. 602/1973, i soggetti che abbiano effettuato versamenti diretti non dovuti possono richiedere il rimborso presentando una domanda all'ufficio competente. • Le fonti dell’indebito tributario sono molteplici. Elencare alcune. Alcune fonti dell'indebito tributario includono errori materiali, illegittimità dell'atto impositivo, pagamento di tributi non dovuti, ecc. • Vi sono rimborsi non da indebito che avvengono d’iniziativa dell’ufficio. Quali rimborsi rientrano in tale fattispecie? I rimborsi d'iniziativa dell'ufficio sono quelli che vengono effettuati senza richiesta del contribuente e possono riguardare, ad esempio, correzioni agli errori dell'amministrazione finanziaria o ricalcoli derivanti da modifiche normative. • Nell’ambito dell’IVA, il rimborso può considerarsi fisiologico. Perché? Il rimborso nell'ambito dell'IVA può considerarsi fisiologico perché l'imposta sul valore aggiunto è un'imposta sul valore aggiunto al consumo, e quindi il rimborso può verificarsi quando il contribuente ha sostenuto una tassazione in eccesso rispetto al valore aggiunto effettivamente generato nell'economia. • I casi di rimborso d’ufficio sono tassativamente previsti dalla legge. Per quali crediti si determinano? I casi di rimborso d'ufficio sono tassativamente previsti dalla legge e si determinano per crediti come quelli derivanti da indebito tributario, errori dell'Amministrazione finanziaria, ecc. • A quale ufficio deve essere presentata l’istanza di rimborso per versamenti eccedenti o non dovuti relativi all’imposta di registro e alle altre imposte indirette diverse dall’IVA? L'istanza di rimborso per versamenti eccedenti o non dovuti relativi all'imposta di registro e alle altre imposte indirette diverse dall'IVA deve essere presentata all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente per la gestione del tributo interessato. • L’istanza deve contenere degli elementi essenziali. Quali? L'istanza di rimborso deve contenere elementi essenziali come l'indicazione del tributo, l'anno a cui si riferisce la richiesta, l'importo richiesto in rimborso, la motivazione dettagliata, la documentazione comprovante il diritto al rimborso, e altre informazioni richieste dalla normativa vigente. • Per le imposte indirette, la disciplina del rimborso è uniforme poiché destinatario dell’istanza deve essere l’agenzia che gestisce il tributo indebitamente pagato. Da quando decorre il termine di decadenza per domandare il rimborso sanzionatorio amministrativo. In che modo? Per le imposte indirette, il termine di decadenza per domandare il rimborso sanzionatorio amministrativo decorre dalla data di notifica della cartella di pagamento. Se il contribuente non presenta la richiesta di rimborso entro il termine previsto dalla normativa fiscale, può incorrere in sanzioni amministrative. Il termine di decadenza può variare a seconda delle specifiche disposizioni normative vigenti e deve essere verificato nell'atto normativo corrispondente. • L’art. 21 detta una regola generale di tutela del diritto al rimborso avverso il rifiuto tacito dell’amministrazione finanziaria, indicando i tempi e i casi in cui il contribuente può proporre ricorso. Cosa emerge da tale norma? L'art. 21 stabilisce una regola generale per proteggere il Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 25 diritto al rimborso in caso di rifiuto tacito dell'amministrazione finanziaria. Indica i tempi e i casi in cui il contribuente può presentare ricorso. • Le ragioni che possono portare al rimborso di un tributo pagato sono di due tipologie. Quali? Le ragioni che possono portare al rimborso di un tributo pagato sono di due tipi: errori materiali e indebito. • Cosa sono i rimborsi? I rimborsi sono restituzioni di somme di denaro che un contribuente ha pagato erroneamente o in eccesso a titolo di tributo. LEZIONE 018 • Il nostro legislatore ha previsto degli strumenti proprio al fine di contrastare la cd. “evasione da riscossione”, che può essere realizzata attraverso l’occultamento dei beni da parte del contribuente. Indicane alcuni. er contrastare l'evasione da riscossione, il legislatore può prevedere strumenti come il pignoramento, la sospensione della carta di credito, il sequestro di beni, ecc. • In cosa consiste il pignoramento presso terzi? Il pignoramento presso terzi consiste nel sequestrare i beni di un debitore non presso di lui, ma presso un terzo che detiene beni del debitore. • Cosa sono “Le misure cautelari patrimoniali” in ambito tributario? Le misure cautelari patrimoniali sono provvedimenti che l'amministrazione finanziaria può adottare per garantire il recupero dei crediti tributari. • L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha diverse opzioni per indurre a pagare il contribuente e recuperare le somme dei tributi non versati. Quali? L'Agenzia delle Entrate Riscossione può adottare diverse opzioni per indurre il contribuente a pagare, come il pignoramento, la sospensione della patente, il sequestro di beni, ecc. • Quando il pignoramento immobiliare non può essere effettuato? Il pignoramento immobiliare non può essere effettuato in alcuni casi, ad esempio se l'immobile è l'abitazione principale del debitore. • L’INPS e l’INAIL possono definire procedure di cooperazione rafforzata, finalizzate al contrasto delle indebite compensazioni. Che azione possono intraprendere? NPS e INAIL possono definire procedure di cooperazione rafforzata per contrastare indebite compensazioni, intraprendendo azioni sinergiche. • Per la proficuità dell’azione esecutiva l’Agente della riscossione quale attività/azione può compiere? Per la proficuità dell'azione esecutiva, l'Agente della Riscossione può compiere attività come notifiche, pignoramenti, iscrizioni di ipoteche, ecc. • Quali sono i presupposti per la presentazione dell’istanza per l’applicazione di misure cautelari, a garanzia dei crediti che l’A.F. vanta nei confronti dei contribuenti? presupposti per la presentazione dell'istanza per l'applicazione di misure cautelari includono l'esistenza di un credito tributario da parte dell'Amministrazione Finanziaria nei confronti del contribuente. • In cosa consiste “La sospensione amministrativa” (o “fermo amministrativo”) dei rimborsi? La sospensione amministrativa o fermo amministrativo dei rimborsi consiste nell'adozione di Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 26 provvedimenti da parte dell'amministrazione finanziaria per sospendere temporaneamente l'erogazione dei rimborsi al contribuente. • Cosa prevede la “sospensione e compensazione” dei crediti tributari, prevista dal d.lgs. n. 472/1997? La sospensione e compensazione dei crediti tributari, disciplinata dal D.Lgs. n. 472/1997, prevede la possibilità di sospendere il pagamento di una somma contestata, utilizzando il credito che l'ente creditore ha nei confronti del contribuente. • Entro quali limiti opera l’eventuale provvedimento di sospensione del rimborso? L'eventuale provvedimento di sospensione del rimborso opera entro limiti temporali e circostanziati, in base alle normative vigenti e alle condizioni specifiche del caso. LEZIONE 020 • Il D. Lgs. n. 158/2015 ha dato seguito alla posizione espressa dalla Corte di Giustizia e ha dato attuazione concreta al principio di proporzionalità all’interno del sistema sanzionatorio amministrativo. In che modo? In dattaglio alcuni dei principali modi in cui il D. Lgs. n. 158/2015 ha dato attuazione al principio di proporzionalità: o Introduzione di criteri di proporzionalità: Il decreto ha stabilito criteri chiari e obiettivi per la determinazione delle sanzioni, tenendo conto della natura e della gravità dell'infrazione commessa, nonché della capacità economica del trasgressore. o Limiti massimi e minimi delle sanzioni: Il decreto ha fissato limiti massimi e minimi per le sanzioni amministrative, assicurando che queste non siano eccessivamente punitive o troppo lievi rispetto alla gravità dell'illecito. o Considerazione delle circostanze aggravanti e attenuanti: Il decreto ha previsto la possibilità di tener conto delle circostanze aggravanti e attenuanti nella determinazione delle sanzioni, consentendo una valutazione più equa e proporzionata del comportamento del trasgressore. o Revisione delle sanzioni esistenti: Il decreto ha potuto anche rivedere e adeguare le sanzioni esistenti per garantire che fossero proporzionate e adeguate alla natura e alla gravità delle infrazioni. Complessivamente, il Decreto Legislativo n. 158/2015 ha rappresentato un importante passo avanti nell'assicurare che il sistema sanzionatorio amministrativo fosse conforme al principio di proporzionalità, garantendo che le sanzioni fossero commisurate in modo equo e ragionevole alla gravità degli illeciti commessi. • Nell’ambito del trattamento sanzionatorio per violazione dell’obbligo di operare le ritenute fiscali il D. Lgs. n.158/2015 apporta delle novità. Quali? Il D.Lgs. n. 158/2015 ha introdotto una serie di novità nel trattamento sanzionatorio per la violazione dell'obbligo di operare le ritenute fiscali, includendo la possibilità di sanzioni ridotte in caso di ravvedimento operoso e stabilendo criteri specifici per la determinazione delle sanzioni. • In cosa consiste la condotta prevista e punita dall’art. 4 d.lgs. n. 74/2000 (Dichiarazione infedele)? L'art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000 punisce la dichiarazione infedele, che consiste nell'esporre fatti falsi o documenti non veritieri al fine di ottenere vantaggi fiscali indebiti. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 29 • Al fine di semplificare le attività correlate al PTT, l’art.16 del D.L. n° 119/18 con l’introduzione dell’articolo 25-bis del D. Lgs. n° 546/92 quale potere attribuisce al difensore del contribuente, al difensore o al dipendente di cui si avvalgono l'ente impositore, l'agente della riscossione ed i soggetti iscritti nell'albo per la riscossione degli Enti locali? L'art. 16 del D.L. n° 119/18, con l'introduzione dell'articolo 25-bis del D. Lgs. n° 546/92, attribuisce al difensore del contribuente, al difensore o dipendente dell'ente impositore, all'agente della riscossione e ai soggetti iscritti nell'albo per la riscossione degli Enti locali il potere di comunicare con l'Ufficio del contenzioso tributario per accedere a informazioni e documenti. • Che cos’è l'istituto della prenotazione a debito del Contributo Unificato Tributario e chi ne può usufruire? L'istituto della prenotazione a debito del Contributo Unificato Tributario consente al contribuente che si trova in condizioni economiche disagiate di richiedere la dilazione o la sospensione del pagamento del contributo unificato. • Che natura ha il contributo unificato Tributario e quando va versato? Il contributo unificato tributario ha natura di tributo ed è dovuto al momento della proposizione dell'atto giudiziario. Deve essere versato entro 30 giorni dalla notifica dell'atto. • Cosa deve indicare la nota di iscrizione a ruolo (NIR)? La nota di iscrizione a ruolo deve contenere l'indicazione del tributo, l'anno a cui si riferisce, l'importo iscritto a ruolo, e altri dati necessari per l'identificazione del contribuente e dell'atto. • Per quanto riguarda la proposizione del ricorso avverso il ruolo e la cartella di pagamento cosa ha stabilito il nuovo comma 4-bis dell'art. 12, D.p.r. n. 602/1973 introdotto nell’ordinamento con l’art. 3-bis del decreto-legge n. 146/2021? Il nuovo comma 4-bis dell'art. 12, D.P.R. n. 602/1973, introdotto con l'art. 3-bis del decreto-legge n. 146/2021, ha stabilito la sospensione dell'azione esecutiva in caso di proposizione del ricorso avverso il ruolo e la cartella di pagamento, garantendo un'ulteriore fase di tutela del contribuente. • Ai sensi dell’art. 19, D. Lgs. n° 546/92, il ricorso può essere proposto avverso vari atti. Elencane alcuni. L'art. 19, D. Lgs. n° 546/92, consente di proporre ricorso avverso atti come avvisi di accertamento, avvisi di liquidazione, cartelle di pagamento, provvedimenti di riscossione, ecc. • Chi sono le parti nel processo dinanzi alle Corti di Giustizia Tributaria? Le parti nel processo dinanzi alle Corti di Giustizia Tributaria sono il contribuente e l'ente impositore. • Il concetto di Giustizia Tributaria trova il suo fondamento nei principi enunciati dalla Costituzione. Quali? I principi costituzionali che fondano la giustizia tributaria includono il principio di legalità, il principio di uguaglianza, il principio di capacità contributiva e il principio di giustizia. • Quali controversie appartengono alla giurisdizione tributaria? Appartengono alla giurisdizione tributaria le controversie relative a tributi, imposte, tasse e contributi. • Quali sono gli elementi essenziali che il ricorso alla C.d.G.T.di I° grado deve contenere (art 18, D. Lgs. n° 546/1992 e art. 14, comma 3 bis, D.P.R. n115/2002)? Gli elementi essenziali del ricorso alla C.d.G.T. di I° grado devono includere il tributo oggetto di controversia, l'atto impugnato, l'esposizione dei fatti e delle ragioni di fatto e di diritto, nonché l'indicazione della prova offerta. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 30 LEZIONE 022 • L'impugnazione per revocazione può essere ordinaria e straordinaria. Parlane brevemente. L'impugnazione per revocazione può essere ordinaria, quando basata su nuovi fatti o prove, e straordinaria, quando basata su vizi del giudizio. • Che cos’è il cd. ricorso per saltum? Il ricorso per saltum è una forma di ricorso che consente di saltare le normali fasi del contenzioso tributario e accedere direttamente alla Corte di Cassazione in casi specifici previsti dalla legge. • Quali sono i presupposti per esperire il giudizio di ottemperanza (art. 70, D. Lgs. n° 546/92)? I presupposti per esperire il giudizio di ottemperanza sono l'inottemperanza a una sentenza passata in giudicato o a un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, e la presentazione di un'istanza motivata. • Quali sono le indicazioni che Il ricorso introduttivo del giudizio di appello deve contenere a pena di inammissibilità? Il ricorso introduttivo del giudizio di appello deve contenere l'indicazione dell'atto impugnato, l'esposizione dei fatti e delle ragioni di fatto e di diritto, la richiesta dell'annullamento o della riforma della decisione impugnata, e altre informazioni essenziali a pena di inammissibilità. • Quali indicazioni deve avere la Sentenza? La sentenza deve indicare in modo chiaro e preciso il dispositivo, le ragioni della decisione, la data di pubblicazione e il nome del giudice relatore. • Durante la sospensione o l'interruzione non possono essere compiuti atti del processo e i termini in corso sono interrotti e cominciano a decorrere dalla presentazione dell'istanza prevista dall'art. 43 del D.Lgs. 546/1992? Di quale istanza si tratta? Durante la sospensione o l'interruzione, non possono essere compiuti atti del processo e i termini in corso sono interrotti. La sospensione avviene con l'istanza di rimessione alle autorità comunitarie, mentre l'interruzione avviene con l'istanza di cui all'art. 43 del D.Lgs. 546/1992. • Quando si verifica l’interruzione del processo? Il processo si interrompe quando viene presentata l'istanza di rimessione alle autorità comunitarie ai sensi dell'art. 43 del D.Lgs. 546/1992. • I provvedimenti che il Collegio (Corte di G.T.) può emettere possono essere di 2 tipi. Quali? I provvedimenti che il Collegio può emettere sono di due tipi: ordinari (decisori) e istruttori (volte a disciplinare la fase istruttoria). • Che cos’è la conciliazione giudiziale? La conciliazione giudiziale è un accordo tra le parti del processo raggiunto con l'assistenza di un giudice, al fine di risolvere la controversia. • Che cos’è la sospensione amministrativa? La sospensione amministrativa è un'azione volta a sospendere l'esecuzione di un atto impugnato nell'ambito tributario. • L’stanza, ai sensi dell’art. 47 del D. Lgs. n° 546/92 come modificato dall'art. 4, comma 1, lett. f) della L. n. 130/2022, che il ricorrente deve presentare alla Corte di Giustizia Tributaria di I per la sospensione dell’esecuzione dell'atto impugnato, cosa deve contenere? L'istanza per la sospensione dell'esecuzione deve contenere l'indicazione del tributo oggetto di controversia, l'atto impugnato, la prova del versamento della cauzione, e altre informazioni essenziali. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 31 • Il legislatore della riforma ha modificato il co. 4 dell’art. 7, D.Lgs. n. 546/1992. Cosa ha previsto per i ricorsi notificati a decorrere dal 16.09.2022? Le modifiche al co. 4 dell'art. 7 del D.Lgs. n. 546/1992, a decorrere dal 16.09.2022, riguardano i termini per impugnare gli atti tributari notificati dal contribuente. • La discussione del ricorso in “Camera di Consiglio” è esercitata dalle parti osservando, a pena di decadenza, alcuni termini. Quali? La discussione del ricorso in "Camera di Consiglio" è esercitata dalle parti osservando, a pena di decadenza, i termini fissati dal presidente della Corte di Giustizia Tributaria. LEZIONE 023 • Descrivere le addizionali regionali e comunali all’IRPEF. In sintesi, le addizionali regionali e comunali all'IRPEF sono strumenti utilizzati dalle regioni e dai comuni italiani per ottenere risorse finanziarie aggiuntive per finanziare i propri servizi e le proprie attività, consentendo una maggiore autonomia fiscale a livello locale. Di seguito alcune caratteristiche principali delle addizionali regionali e comunali all'IRPEF: o Addizionale regionale: Le regioni italiane hanno il potere di introdurre un'imposta aggiuntiva sul reddito delle persone fisiche residenti all'interno dei loro confini. L'aliquota e le modalità di calcolo di questa addizionale sono stabilite autonomamente da ciascuna regione e possono variare da regione a regione. Le entrate generate da questa addizionale vengono utilizzate per finanziare servizi regionali come istruzione, sanità, trasporti e altri servizi pubblici. o Addizionale comunale: Allo stesso modo, i comuni italiani possono introdurre un'imposta aggiuntiva sul reddito delle persone fisiche residenti nel loro territorio. Anche in questo caso, le aliquote e le modalità di calcolo dell'addizionale comunale sono stabilite autonomamente da ciascun comune e possono variare notevolmente da un comune all'altro. Le entrate generate da questa addizionale vengono utilizzate per finanziare servizi comunali come manutenzione stradale, raccolta dei rifiuti, servizi sociali e culturali, e altre attività locali. o Somma delle addizionali: Le addizionali regionali e comunali vengono sommate all'aliquota nazionale dell'IRPEF per determinare l'aliquota complessiva dell'IRPEF che il contribuente deve pagare. Ad esempio, se un individuo risiede in una regione e in un comune che applicano entrambi un'addizionale all'IRPEF, l'aliquota totale sarà la somma delle aliquote regionali, comunali e nazionali. o Dichiarazione dei redditi: Le addizionali regionali e comunali vengono calcolate e pagate insieme all'IRPEF attraverso la dichiarazione dei redditi annuale presentata dai contribuenti. Le aliquote e le detrazioni delle addizionali vengono applicate in base al reddito complessivo dichiarato e alle specifiche disposizioni regionali e comunali. • Parlare brevemente dei caratteri ideali che dovrebbe avere un sistema tributario “soddisfacente”. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 34 • Come si determina il reddito complessivo ai fini Irpef? Il reddito complessivo ai fini IRPEF si determina sommando tutti i redditi di varia natura (lavoro dipendente, autonomo, di capitale, etc.) e sottraendo gli oneri deducibili. • Cosa sono gli oneri deducibili? Gli oneri deducibili sono le spese che il contribuente può detrarre dal proprio reddito complessivo, riducendo così la base imponibile soggetta a tassazione. • Addizionale comunale all'Irpef, istituita dal 1999 dall’art. 1, D.Lgs. 360/1998 (modificato, da ultimo, dall’art. 25, co.1, L. 448/2001), è suddivisa in due quote distinte. Quali? L'addizionale comunale all'IRPEF è suddivisa in due quote distinte: la prima destinata al finanziamento dei comuni e la seconda all'assegnazione di risorse specifiche ai comuni stessi. • Quali sono i redditi che anche se corrisposti da un soggetto residente (o da stabili organizzazioni), sono comunque tassati in Italia (in genere con ritenuta definitiva), anche se non derivano da attività svolte o da beni posseduti in Italia? Alcuni redditi, se corrisposti da un soggetto residente o da stabili organizzazioni, sono tassati in Italia, anche se non derivano da attività svolte o beni posseduti nel paese. • Cosa si intende per “redditi diversi” rilevanti ai fini Irpef? I "redditi diversi" ai fini IRPEF sono redditi che non rientrano nelle categorie tradizionali di lavoro dipendente, autonomo o di capitale, ma sono comunque soggetti a tassazione. Possono includere redditi provenienti da attività diverse. • Il regime delle perdite fiscali delle imprese individuali e delle società di persone è stato modificato dall'art. 1, co. 23-26, L. 145/2018.Cosa è stato previsto? L'art. 1, co. 23-26, L. 145/2018 ha introdotto modifiche al regime delle perdite fiscali delle imprese individuali e delle società di persone. Tra le novità, potrebbe essere stata prevista una riduzione della possibilità di compensare le perdite fiscali, limitando l'ammontare compensabile o il periodo di utilizzo delle perdite. LEZIONE 026 • 11. Parla del c.d. principio di derivazione rafforzata (art. 83, co. 1, del TUIR). Il principio di derivazione rafforzata, previsto dall'art. 83, co. 1, del TUIR, indica che i redditi di fonte estera attribuibili a una stabile organizzazione sono considerati prodotti direttamente dalla stabile organizzazione stessa. • 12. In consiste il c.d. principio di derivazione o dipendenza dal risultato del conto economico (art. 83, co. 1, del TUIR)? Il principio di derivazione o dipendenza dal risultato del conto economico, anch'esso contemplato dall'art. 83, co. 1, del TUIR, stabilisce che i redditi di fonte estera sono determinati in base al risultato del conto economico della stabile organizzazione, indipendentemente dalla titolarità giuridica dei beni e delle attività. • Cosa si intende per Stabile organizzazione (art. 162 T.U.I.R.)? La stabile organizzazione, ai sensi dell'art. 162 del T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), rappresenta un'unità stabile di organizzazione aziendale situata in un paese diverso da quello in cui l'impresa ha la sua Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 35 residenza principale. Può comprendere sedi di direzione, filiali, succursali, uffici, fabbriche, officine o altri luoghi di attività. • Relativamente ai trust, la C.M. 6.8.2007, n. 48/E e la R.M. 4.10.2007, n. 278/E hanno chiarito che esistono, ai fini delle imposte dirette, tre tipologie di trust.Quali? Relativamente ai trust, la C.M. 6.8.2007, n. 48/E e la R.M. 4.10.2007, n. 278/E hanno chiarito che, ai fini delle imposte dirette, esistono tre tipologie di trust: trust trasparenti, trust con residenza estera, e trust opachi. Ognuna di queste tipologie comporta diversi trattamenti fiscali per i soggetti coinvolti nel trust. • Chi sono i soggetti esclusi dall’Ires? Dall'IRES sono esclusi, ad esempio, gli enti non commerciali, le società di persone e le imprese individuali, che sono invece soggetti ad altre forme di imposizione. • Per i soggetti di cui alle lettere a) e b) dell’art. 73, co. 1, D.P.R. 917/1986 il reddito, come è considerato e come si determina? Per i soggetti di cui alle lettere a) e b) dell'art. 73, co. 1, D.P.R. 917/1986 (enti pubblici e organizzazioni sindacali e associative), il reddito è considerato quale risultante dall'applicazione delle norme civilistiche. • In cosa consiste il c.d. principio di attrazione del reddito d'impresa? l principio di attrazione del reddito d'impresa stabilisce che il reddito di una società è tassato nello Stato in cui è situata la sua sede effettiva di amministrazione e non necessariamente nello Stato in cui sono localizzate le sue sedi legali. • Quando una società si definisce di comodo? Una società si definisce di comodo quando è costituita allo scopo di ottenere benefici fiscali o di altre nature, senza avere una vera attività economica o commerciale. • Sono due gli articoli fondamentali che regolano la determinazione del reddito per le società di capitali e gli enti commerciali. Quali? Parlane brevemente. Gli articoli fondamentali per la determinazione del reddito delle società di capitali sono l'art. 81 (redditi di impresa) e l'art. 110 (redditi finanziari) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). • L'oggetto esclusivo o principale dell'ente residente è determinato in base alla legge, all'atto costitutivo o allo statuto, se esistenti in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata. In mancanza dell'atto costitutivo o dello statuto nelle predette forme, come è determinato l'oggetto principale dell'ente residente? In mancanza di atto costitutivo o statuto nelle forme di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata, l'oggetto principale dell'ente residente è determinato in base alla legge. LEZIONE 027 • La base imponibile dell’IRAP è rappresentata dal “cd. valore aggiunto prodotto”. Di cosa si tratta? Il valore aggiunto prodotto rappresenta la base imponibile dell'IRAP ed è costituito dalla differenza tra il valore della produzione e il valore dei consumi intermedi. • Cosa ha affermato in relazione all’IRAP la Corte Costituzionale con la fondamentale sentenza 156 del 2001? La Corte Costituzionale, con la sentenza 156/2001, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di alcune disposizioni relative all'IRAP, sottolineando la necessità di una corretta determinazione della base imponibile. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 36 • L'ultima Legge di Bilancio ha apportato una grande modifica alla soggettività IRAP. Cosa ha previsto? L'ultima Legge di Bilancio ha esteso la soggettività dell'IRAP alle società di persone e ha introdotto l'aliquota unica del 24%. • Quali sono i “Metodi Di Determinazione Della Base Imponibile” l’IRAP? I principali metodi di determinazione della base imponibile IRAP sono il metodo analitico, il metodo dimensionale, e il metodo sintetico. • Con riferimento alla base imponibile IRAP quali sono le particolarità per le pubbliche amministrazioni e gli enti non commerciali? Per le pubbliche amministrazioni e gli enti non commerciali, la base imponibile dell'IRAP può essere determinata in modo diverso, tenendo conto delle specificità delle attività svolte da questi enti. LEZIONE 028 • Quali sono le operazioni non imponibili ai fini IVA? Le operazioni non imponibili ai fini IVA includono, ad esempio, le prestazioni di servizi e le cessioni di beni effettuate nell'ambito di operazioni finanziarie o assicurative, nonché le operazioni relative a valori mobiliari. • Le cessioni di beni sono disciplinate dall’art. 2, D.P.R. 633/1972.In cosa consistono? Le cessioni di beni sono disciplinate dall'art. 2 del D.P.R. 633/1972 e consistono nel trasferimento della proprietà di beni da parte del cedente al cessionario in cambio di un corrispettivo. • Quali sono, ai fini IVA, le operazioni che costituiscono prestazioni di servizi? Le prestazioni di servizi ai fini IVA includono operazioni diverse dalle cessioni di beni, dove il soggetto che le effettua si obbliga nei confronti del destinatario a compiere un'attività. • Parla di un caso particolare di operazione assimilata, ai fini IVA, alle prestazioni di servizi. Un caso particolare di operazione assimilata, ai fini dell'IVA, alle prestazioni di servizi è rappresentato dalle cosiddette "prestazioni miste". Le prestazioni miste si verificano quando un soggetto effettua un'unica operazione che comprende elementi caratteristici sia di una vendita di beni che di una prestazione di servizi. In questi casi, l'operazione viene considerata un'unica fornitura di servizi ai fini dell'IVA, anche se contiene componenti che potrebbero essere considerate vendite di beni. Ad esempio, supponiamo che un'azienda offra un pacchetto turistico che include il trasporto, l'alloggio e l'intrattenimento. Anche se questo pacchetto può includere la vendita di beni (come ad esempio il cibo o le bevande fornite durante il soggiorno), l'operazione nel suo complesso è considerata una prestazione di servizi agli occhi della legge fiscale. La principale implicazione di questa assimilazione è che l'aliquota IVA applicabile sarà quella relativa alla prestazione di servizi, anche se l'operazione contiene elementi che potrebbero essere considerati vendite di beni. Questo può essere rilevante per determinare l'aliquota IVA corretta da applicare e per il calcolo dell'imposta dovuta. • Con riferimento all’Imposta sul Valore Aggiunto e, nello specifico alle esclusioni oggettive, sono previste dall’art. 4, co. 5, D.P.R. 633/1972 alcune specifiche.Quali? L'art. 4, co. 5, D.P.R. 633/1972 prevede esclusioni oggettive dall'IVA, ad esempio, per le operazioni finanziarie, le prestazioni effettuate dagli enti pubblici, le operazioni relative a valori mobiliari, ecc. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 39 • In ambito di prelievi parafiscali, parlare del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC). Il DURC attesta la regolarità contributiva e assicurativa delle imprese. I prelievi parafiscali includono contributi e tasse a carico delle imprese, e il DURC è richiesto per dimostrare la regolarità in questo contesto. LEZIONE 031 • Anche il lavoro agile, o smart working, è una particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato. In cosa consiste? Il lavoro agile, o smart working, è una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, caratterizzata da un'organizzazione del lavoro basata sulla flessibilità degli orari e sulla possibilità di lavorare da remoto. • Quando il lavoro a domicilio si configura invece come autonomo? Il lavoro a domicilio si configura come autonomo quando il lavoratore svolge la propria attività in modo indipendente, senza vincoli di subordinazione, organizzazione del lavoro o orari stabiliti dall'azienda. • Qual è l'elemento essenziale di differenziazione tra lavoro autonomo e lavoro subordinato. Parlane brevemente. L'elemento essenziale di differenziazione tra lavoro autonomo e subordinato è la presenza o assenza di vincoli di subordinazione. Nel lavoro autonomo, il lavoratore agisce in modo indipendente, mentre nel lavoro subordinato è soggetto alle direttive e al controllo dell'azienda. • In base all’art 2094 del codice civile qual è la definizione civilistica di prestatore di lavoro subordinato? L'articolo 2094 del codice civile italiano definisce il prestatore di lavoro subordinato come colui che si obbliga, mediante retribuzione, a collaborare nell'organizzazione e nell'attività del datore di lavoro, ponendosi sotto la sua direzione e controllo. La subordinazione è caratterizzata dalla dipendenza gerarchica e organizzativa del lavoratore rispetto al datore di lavoro. • Come vengono definiti dall’articolo 49 del TUIR i redditi di lavoro dipendente? L'articolo 49 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) definisce i redditi di lavoro dipendente come quelli derivanti da un rapporto di lavoro subordinato, comprensivi di stipendi, salari, trattamenti di fine rapporto, indennità e altri emolumenti. • Nell’ordinamento tributario interno dove è contenuta la disciplina generale dei redditi di lavoro dipendente? La disciplina generale dei redditi di lavoro dipendente è contenuta nel TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), il quale stabilisce le norme fiscali applicabili a tali redditi. • Argomenta brevemente. In che modo il lavoratore dipendente paga le imposte sui redditi da lavoro? Il lavoratore dipendente paga le imposte sui redditi da lavoro principalmente attraverso la ritenuta alla fonte, ovvero il datore di lavoro trattiene un'anticipazione delle imposte direttamente dallo stipendio del dipendente e le versa all'Agenzia delle Entrate. LEZIONE 032 • Ai sensi dell’art. 49 comma 2 dpr 917/86 lettera a e b, cosa costituiscono redditi di lavoro dipendente? Ai sensi dell'articolo 49 comma 2 del DPR 917/86, rientrano nei redditi di lavoro Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 40 dipendente sia i compensi in denaro che in natura. La lettera a si riferisce ai compensi in denaro, mentre la lettera b si riferisce ai compensi in natura. • Il candidato esponga almeno 5 tipologie reddituali tra quelle elencate dall’art. 50 del DPR n. 917/1986. Tra le tipologie reddituali elencate nell'articolo 50 del DPR n. 917/1986, si possono citare stipendi e salari, compensi per lavoro straordinario, indennità di trasferta, indennità di malattia e indennità di maternità. • In cosa consiste il cosiddetto “principio di onnicomprensività” sancito dall’art. 51 comma 1 del TUIR? Il principio di onnicomprensività, sancito dall'articolo 51 comma 1 del TUIR, stabilisce che tutti i redditi, indipendentemente dalla loro natura, devono essere inclusi nella base imponibile complessiva del contribuente. • L’art. 50 del TUIR riporta un elenco tassativo di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, una categoria reddituale che accomuna fattispecie diversificate. Di quali redditi si tratta? L'articolo 50 del TUIR elenca redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, tra cui rientrano i compensi per attività direttamente prestata a favore dell'imprenditore o del suo nucleo familiare, compensi per attività sportive dilettantistiche, e compensi per attività artistiche o letterarie. LEZIONE 034 • In cosa consiste il principio di cassa? Il principio di cassa si riferisce al momento in cui si riconoscono i ricavi o si deducono i costi ai fini fiscali. In base a questo principio, i ricavi sono riconosciuti quando sono effettivamente incassati e i costi sono dedotti quando sono effettivamente pagati, indipendentemente dal momento in cui sono stati generati. • Il momento di percezione è quello in cui il provento esce dalla sfera di disponibilità dell’erogante per entrare nel compendio patrimoniale del dipendente. Per quanto concerne i redditi in natura quale momento si considera? Per i redditi in natura, il momento di percezione si considera nel momento in cui il bene o servizio entra nella sfera di disponibilità del beneficiario, ovvero quando diventa fruibile o utilizzabile a suo piacimento. • L’Agenzia delle entrate, con la circolare 5/2020, ha sollevato alcune perplessità sul meccanismo di funzionamento di alcune casse sanitare, spesso associate alle piattaforme di welfare aziendale, e sull’osservanza del principio di mutualità previsto dalla norma. Su cosa sorgono le criticità? La circolare 5/2020 dell'Agenzia delle Entrate ha sollevato perplessità sulle casse sanitarie, associate alle piattaforme di welfare aziendale, riguardo all'osservanza del principio di mutualità. Le criticità sorgono spesso in relazione alla trasparenza e alla reale natura mutualistica delle operazioni. LEZIONE 035 • In cosa consistono i compensi reversibili di cui alle lettere b) ed f) del comma 1 dell’art.50? I compensi reversibili, di cui alle lettere b) ed f) dell'art. 50, riguardano rispettivamente i compensi per attività sportive dilettantistiche e quelli per attività artistiche o letterarie. Essi sono reversibili nel senso che possono essere ceduti o trasferiti, anche a terzi, in tutto o in parte, al di fuori della sfera di disponibilità del beneficiario originario. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 41 LEZIONE 036 • La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 20 luglio 2007 n. 174 analizza il caso in cui i dipendenti siano obbligati a cedere le azioni per espressa previsione del piano di azionariato qualora si interrompa il rapporto di lavoro. Cosa viene affermato? La risoluzione 20 luglio 2007 n. 174 dell'Agenzia delle Entrate afferma che, nel caso in cui i dipendenti siano obbligati a cedere le azioni in seguito all'interruzione del rapporto di lavoro, il ricavo è tassato come reddito di lavoro dipendente. LEZIONE 037 • Cosa ha precisato la Circolare n. 5/E/2008 circa i destinatari dei servizi di mensa? La Circolare n. 5/E/2008 precisa che i servizi di mensa possono essere considerati destinati a tutti i lavoratori dipendenti e ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. • La gestione della mensa può essere diretta da parte dell’impresa o indiretta. Parlane brevemente. La gestione della mensa può essere diretta quando è effettuata direttamente dall'impresa, o indiretta quando è affidata a terzi, come società specializzate nel settore della ristorazione collettiva. LEZIONE 038 • Il lavoratore in smart working ha diritto al buono pasto? Il diritto al buono pasto per un lavoratore in smart working dipende dalle normative aziendali e contrattuali. In alcuni casi, il lavoratore in smart working potrebbe avere diritto al buono pasto, mentre in altri potrebbe non essere previsto. LEZIONE 039 • Che differenza vi è tra l’indennità sostitutiva di mensa e i buoni pasto? L'indennità sostitutiva di mensa è una somma erogata al lavoratore in alternativa alla fruizione del servizio mensa, mentre i buoni pasto sono voucher prepagati che il dipendente può utilizzare per acquistare pasti presso esercizi convenzionati. La principale differenza è nel modo in cui vengono erogati e utilizzati. • La retribuzione del lavoratore dipendente che figura in busta paga è composta da due categorie principali di voci quali? Parlane brevemente. La retribuzione del lavoratore dipendente in busta paga è generalmente composta da due categorie principali di voci: il reddito principale, rappresentato dallo stipendio o salario base, e le voci accessorie, che includono bonus, straordinari, indennità e altri emolumenti. LEZIONE 040 Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 44 • L’istituto della sostituzione di imposta è funzionale alla tutela dell’interesse fiscale dello Stato comunità e presenta molti vantaggi. Quali? L'istituto della sostituzione di imposta, attraverso la ritenuta alla fonte, offre vantaggi come: o Tempestività: Le imposte vengono riscosse tempestivamente al momento del pagamento del reddito. o Semplificazione: Riduce la complessità per il contribuente, poiché evita il versamento di una somma di imposta a scadenze successive. o Sicurezza per l'Erario: Garantisce un'accertata riscossione delle imposte, riducendo il rischio di evasione. • Il sostituito è chiamato a dichiarare il reddito oggetto di ritenuta, includendolo nel reddito complessivo, ed a calcolare la corrispondente imposta, di cui la ritenuta operata costituisce di fatto un mero acconto. Quali esempi di ritenuta alla fonte a titolo di acconto nel nostro ordinamento si rinvengono? Esempi di ritenuta alla fonte a titolo di acconto nel nostro ordinamento possono includere la ritenuta sui redditi di lavoro dipendente, ritenuta sui redditi di lavoro autonomo, ritenuta sui redditi di capitale e ritenuta sui redditi di lavoro occasionale autonomo. LEZIONE 050 • Indica almeno cinque tipologie di redditi per i quali, ai sensi dell’art. 17 del TUIR, l'imposta si applica separatamente. L'articolo 17 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) disciplina diverse tipologie di redditi per i quali l'imposta si applica separatamente. Ecco almeno cinque di queste tipologie: o Redditi di lavoro dipendente: Si tratta dei redditi derivanti da lavoro dipendente, cioè guadagni ottenuti attraverso un rapporto di lavoro subordinato, come stipendi, salari, premi, gratifiche e altri emolumenti percepiti da dipendenti. o Redditi di lavoro autonomo: Questi redditi derivano da attività lavorative esercitate in modo autonomo e comprendono ad esempio gli utili di impresa, i compensi per prestazioni professionali, gli onorari per consulenze, le royalties e altri redditi assimilati. o Redditi di capitale: Si tratta dei redditi prodotti da capitali mobiliari, come ad esempio interessi su depositi bancari, dividendi per azioni, rendite per obbligazioni, nonché altri proventi finanziari. o Redditi di terreni e fabbricati: Questi redditi derivano dalla proprietà, dal possesso o dal godimento di terreni agricoli, fabbricati e diritti reali su di essi, inclusi ad esempio i redditi da affitto di immobili. o Redditi diversi: Questa categoria comprende tutti i redditi che non rientrano nelle precedenti categorie, come ad esempio i redditi da partecipazione in società, i redditi da giochi e scommesse, i redditi da trasferimento di beni immobili e mobili, nonché altre tipologie di reddito non ricompresi nelle categorie precedenti. Queste sono solo alcune delle tipologie di reddito per le quali l'imposta si applica separatamente, come disciplinato dall'articolo 17 del TUIR. È importante notare che Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 45 esistono ulteriori specificazioni e dettagli normativi relativi a ciascuna categoria di reddito, che vengono trattati in altri articoli del TUIR e delle relative disposizioni di attuazione. LEZIONE 054 • Dal reddito complessivo si deducono, se non sono deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formarlo, vari oneri sostenuti dal contribuente. Indicane alcuni. Dal reddito complessivo, si possono dedurre vari oneri sostenuti dal contribuente, se non sono già deducibili nella determinazione dei singoli redditi che contribuiscono a formarlo. Alcuni esempi di oneri deducibili includono spese mediche, spese per l'istruzione dei figli, interessi passivi su mutui, e altri oneri specificati dalla normativa fiscale. • Dunque la lettera e) dispone la piena deducibilità dei contributi previdenziali ed assistenziali corrisposti in ottemperanza a disposizioni di legge (contributi per i quali l’omesso versamento produce le applicazioni di sanzioni erogate dall’Ente Pensionistico) nonché corrisposti facoltativamente alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza. Quali altri contributi versati sono deducibili? Oltre ai contributi previdenziali ed assistenziali, deducibili ai sensi della lettera e) dell'art. 10 del TUIR, sono deducibili anche altri contributi versati, come ad esempio quelli per forme pensionistiche complementari obbligatorie o volontarie e quelli per l'assicurazione sulla vita. • Come possono essere classificate le forme pensionistiche complementari? Le forme pensionistiche complementari possono essere classificate in diverse categorie in base a diversi criteri. Ecco alcune delle principali classificazioni: In base al soggetto che promuove il piano pensionistico: Pensioni aziendali: Sono promosse direttamente dalle aziende per i propri dipendenti, offrendo loro un'opportunità di integrazione della pensione pubblica. Fondi pensione: Sono istituiti da enti previdenziali o associazioni e gestiti da società di gestione del risparmio. Possono essere promossi da singole aziende o da categorie di lavoratori. In base alla forma giuridica: Fondi pensione: Sono entità giuridiche autonome con patrimonio separato dagli enti promotori. Fondi negoziali: Sono fondi pensione costituiti sulla base di accordi collettivi tra sindacati e datori di lavoro di un determinato settore o categoria professionale. Fondazioni pensionistiche: Sono entità giuridiche senza scopo di lucro che offrono prestazioni pensionistiche complementari e sono regolate da un regolamento interno. In base alla flessibilità nell'investimento dei contributi: Piani a contribuzione definita (DC): Definiscono il livello del contributo e la prestazione futura dipenderà dal rendimento degli investimenti. Piani a prestazione definita (DB): Garantiscono una prestazione pensionistica prestabilita in base a formule definite, indipendentemente dal rendimento degli investimenti. In base al livello di adesione: Piani collettivi: Destinati ai dipendenti di un'azienda o ad una categoria professionale specifica. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 46 Piani individuali: Offrono soluzioni pensionistiche personalizzate per singoli individui, spesso attraverso prodotti assicurativi o piani pensionistici individuali. In base alla finalità: Fondi chiusi: Riservati ai dipendenti di un'azienda o di un gruppo specifico. Fondi aperti: Accessibili a tutti i partecipanti che soddisfano determinati criteri, indipendentemente dal settore o dall'azienda di appartenenza. Queste sono solo alcune delle principali classificazioni delle forme pensionistiche complementari. La complessità del panorama delle pensioni complementari può variare da paese a paese a seconda delle leggi, delle normative e delle prassi locali. LEZIONE 056 • Cosa si intende per parafiscalità? Le forme pensionistiche complementari possono essere classificate in forme pensionistiche complementari obbligatorie (Fondi di previdenza complementare obbligatoria) e forme pensionistiche complementari volontarie (Fondi pensione aperti e Fondi pensione chiusi). • Il fenomeno della parafiscalità va osservato nel più vasto contesto della sicurezza sociale. Come deve essere intesa quest’ultima? La parafiscalità si riferisce a contributi e tasse che hanno uno scopo specifico, generalmente destinato a finanziare servizi o prestazioni sociali. Questi contributi sono diversi dalle tasse generali e sono finalizzati a specifiche finalità, come la previdenza sociale. • La tutela previdenziale ha quale oggetto, i «rischi», rappresentati da quegli eventi futuri ed incerti che possono provocare, potenzialmente, un danno parziale o totale alla capacità di lavoro degli individui. Quali possono essere tali rischi? La tutela previdenziale ha come oggetto i "rischi", che sono eventi futuri ed incerti che possono potenzialmente causare un danno parziale o totale alla capacità di lavoro degli individui. I principali rischi coperti includono: o Malattia: L'incapacità di lavorare a causa di problemi di salute. o Infortunio: Lesioni causate da eventi accidentali sul luogo di lavoro o al di fuori. o Vecchiaia: La perdita di capacità lavorativa legata all'età avanzata. o Invalidità: L'incapacità di lavorare a causa di disabilità permanente. o Disoccupazione: La perdita involontaria del lavoro. LEZIONE 058 • Come si classifica la contribuzione in relazione allo scopo assicurativo da raggiungere? La contribuzione può essere classificata in contribuzione previdenziale quando è finalizzata a coprire rischi legati alla previdenza sociale, e in contribuzione assistenziale quando è destinata a coprire rischi di natura assistenziale, come ad esempio per il sostegno a persone con disabilità. • Le entrate «parafiscali» presentano due caratteristiche. Quali? Le entrate parafiscali presentano due caratteristiche principali: Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 49 • La definizione tributaria adottata dall’art. 53, comma 1, del Testo Unico delle imposte sui redditi del 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR) richiama il profilo civilistico del lavoro autonomo. Come lo definisce? Il lavoro autonomo, secondo la definizione tributaria dell'art. 53, comma 1, del TUIR, richiama il profilo civilistico del lavoro autonomo e si riferisce a un'attività svolta in modo indipendente e continuativo, senza vincoli di subordinazione nei confronti di un datore di lavoro, e che non costituisce attività di impresa. • In che modo viene individuata la nozione giuridica della fattispecie «lavoro autonomo»? Parlane brevemente. La nozione giuridica della fattispecie "lavoro autonomo" si individua attraverso l'analisi di vari elementi. In generale, il lavoro autonomo è caratterizzato dalla prestazione di attività lavorativa in modo indipendente, senza essere subordinato gerarchicamente a un datore di lavoro. La persona che svolge lavoro autonomo opera in modo autonomo, gestisce il proprio tempo e risponde dei risultati del proprio lavoro • I “sostituti d’imposta” se corrispondono a soggetti residenti nel territorio dello Stato compensi per prestazioni di lavoro autonomo devono operare all'atto del pagamento una ritenuta a titolo d’acconto. A quali lavoratori nello specifico devono operare tali ritenute? I sostituti d'imposta, se corrispondono compensi per prestazioni di lavoro autonomo a soggetti residenti nel territorio italiano, devono operare all'atto del pagamento una ritenuta a titolo d'acconto. Tale obbligo si applica in particolare ai lavoratori autonomi che non hanno partita IVA, come ad esempio i collaboratori coordinati e continuativi o i prestatori di lavoro occasionale. • Quali sono gli adempimenti dei sostituti d’imposta? Gli adempimenti dei sostituti d'imposta includono il calcolo e l'applicazione delle ritenute alla fonte sui compensi corrisposti ai lavoratori autonomi, la compilazione e l'emissione dei modelli di pagamento (F24) per il versamento delle ritenute effettuate, e la trasmissione delle dichiarazioni fiscali alle autorità competenti LEZIONE 065 • In Italia quante e quali tipologie di Regime Fiscale gli esercenti attività di lavoro autonomo possono adottare? In Italia, gli esercenti attività di lavoro autonomo possono adottare diverse tipologie di Regime Fiscale, tra cui: o Regime Forfettario: Prevede l'applicazione di un'imposta sostitutiva in misura fissa e agevolazioni contributive. o Regime Ordinario: Si basa sulla determinazione del reddito netto attraverso la deduzione di tutte le spese sostenute per l'esercizio dell'attività. o Regime dei Minimi: Riservato a coloro che non superano determinati limiti di ricavi e compensi, offre semplificazioni contabili e contributive. • I redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, o nel settore privato a progetto, possono rientrare tra i redditi professionali abituali in due casi. Quali? I redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, o nel settore privato a progetto, possono rientrare tra i redditi professionali abituali in due casi: quando la collaborazione è Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 50 svolta in modo abituale e continuativo, oppure quando il compenso supera determinate soglie stabilite dalla normativa fiscale. • In cosa consistono i compensi in denaro o in natura? I compensi per prestazioni di lavoro autonomo possono essere erogati in denaro o in natura. I compensi in denaro sono pagamenti monetari, mentre quelli in natura consistono in beni o servizi diversi dal denaro. • La determinazione del reddito da lavoro autonomo avviene in osservanza del principio di cassa. Vi sono delle deroghe all’ applicazione di tale principio? Se si indica quali. Il principio di cassa stabilisce che il reddito da lavoro autonomo deve essere determinato in base all'effettivo incasso e pagamento nel periodo di imposta. Tuttavia, esistono delle deroghe a questo principio. Alcune di queste possono includere: o Regime di Competenza: In alcune situazioni, soprattutto per soggetti con ricavi superiori a determinate soglie, può essere applicato il principio di competenza. Ciò significa che i ricavi e le spese sono rilevanti fiscalmente nel momento in cui sono maturati, indipendentemente dal momento in cui sono effettivamente incassati o pagati. o Regime di Cassa: Per alcune categorie di contribuenti, come i professionisti e gli artisti, è possibile optare per il regime di cassa. In questo caso, i ricavi e le spese sono rilevanti fiscalmente solo quando sono effettivamente incassati o pagati. • La determinazione del reddito da lavoro autonomo avviene in osservanza del principio di cassa. Cosa prevede il principio di cassa? Il principio di cassa prevede che il reddito da lavoro autonomo venga determinato tenendo conto degli incassi e dei pagamenti effettivamente avvenuti nel periodo di imposta. Ciò significa che i ricavi sono rilevanti fiscalemente quando sono effettivamente incassati, e le spese sono deducibili fiscalmente quando sono effettivamente pagate.Questo principio mira a rendere la determinazione del reddito più aderente alla realtà finanziaria dell'individuo o dell'impresa, basandosi sul flusso di cassa effettivo piuttosto che sui diritti o obblighi derivanti da fatture emesse o ricevute.L'applicazione del principio di cassa può semplificare la gestione fiscale, specialmente per chi ha una gestione finanziaria basata sugli incassi e pagamenti effettivi. Tuttavia, come menzionato, esistono deroghe che permettono l'applicazione di altri criteri, come il regime di competenza, in determinate situazioni o per specifiche categorie di contribuenti. • Di regola il reddito dei lavoratori autonomi è determinato analiticamente e per ogni periodo d’imposta. In che modo? Di regola, il reddito dei lavoratori autonomi è determinato analiticamente e per ogni periodo d’imposta attraverso: o Registro delle Entrate: Dove vengono annotate tutte le somme percepite in ordine cronologico. o Registro delle Uscite: Dove vengono annotate tutte le spese sostenute in ordine cronologico. o Registro dei Beni Ammortizzabili: Per la registrazione degli investimenti in beni strumentali. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 51 • Il regime di contabilità ordinaria prevede la tenuta di una serie di registri contabili quali? Il regime di contabilità ordinaria prevede la tenuta di vari registri contabili, tra cui: o Libro giornale: Dove vengono registrate tutte le operazioni economiche in ordine cronologico. o Libro degli inventari: Dove vengono annotati periodicamente l'inventario dei beni e i risultati. o Libro mastro: Dove vengono riepilogate le operazioni del libro giornale in forma analitica. • L’opzione per la tenuta della contabilità ordinaria deve essere oggetto di comunicazione preventiva? Sì, l'opzione per la tenuta della contabilità ordinaria deve essere oggetto di comunicazione preventiva all'Agenzia delle Entrate. • La legge non prevede una forma obbligatoria di registri, dispone solo che nei registri vengano annotati in ordine cronologico, tutte le somme percepite nell’esercizio della professione. Per ogni incasso cosa deve essere annotato? Per ogni incasso, devono essere annotati nel registro delle entrate la data, l'importo, la causale, e i dati identificativi del cliente o del committente. • A prescindere dal volume d’affari conseguito nell’anno precedente, la contabilità semplificata è il regime naturale in cui ricade l’esercente arte o professione, il quale deve tenere alcuni registri. Quali? A prescindere dal volume d’affari conseguito nell’anno precedente, l’esercente arte o professione che adotta la contabilità semplificata deve tenere i seguenti registri: o Registro delle entrate e delle uscite: Per annotare cronologicamente tutte le somme percepite e le spese sostenute nell'esercizio dell'attività. o Registro dei corrispettivi giornalieri: Per registrare, in modo analitico e giornaliero, i corrispettivi delle operazioni effettuate. o Registro dei beni ammortizzabili: Per la registrazione degli investimenti in beni strumentali sottoposti a regime amministrativo di ammortamento. • Indica almeno 5 tra i principali componenti positivi (compensi) che definiscono il reddito professionale. Alcuni dei principali componenti positivi che definiscono il reddito professionale includono: o Compensi per prestazioni professionali: Onorari e compensi derivanti da attività professionali svolte. o Ricavi per la cessione di beni strumentali: Proventi derivanti dalla vendita di beni strumentali dell'attività. o Risarcimenti assicurativi: Indennizzi ricevuti a seguito di sinistri o eventi coperti da assicurazioni. o Redditi da partecipazione in società di persone o associazioni professionali: Quote di utili o compensi per la partecipazione a tali entità. o Altri proventi occasionali: Proventi derivanti da fonti occasionali non riconducibili all'attività principale. • Da cosa è rappresentata l’entità della plusvalenza/minusvalenza? L'entità della plusvalenza o minusvalenza è rappresentata dalla differenza tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto del Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 54 o Limite di deducibilità percentuale: La deducibilità è limitata a una percentuale in base all'utilizzo esclusivamente strumentale. o Limite massimo di deduzione: Esiste un limite massimo di deduzione, indipendentemente dalla percentuale di utilizzo esclusivamente strumentale. • Il contributo INPS "10%" (Contributo INPS Gestione Separata) è stato istituito dalla legge 335/1995 che ha stabilito l'obbligo contributivo per i percettori di quali redditi? Il contributo INPS "10%" è stato istituito dalla legge 335/1995, che ha stabilito l'obbligo contributivo per i percettori di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. Questo contributo si applica ai lavoratori autonomi, collaboratori coordinati e continuativi, e altri soggetti equiparati. • Anche i professionisti iscritti alla gestione separata possono applicare una maggiorazione del 4%. Tale importo a quale titolo è richiesto? Deve essere tassato? I professionisti iscritti alla gestione separata possono applicare una maggiorazione del 4% al contributo INPS. Questa maggiorazione è richiesta a titolo di contributo volontario e non è soggetta a tassazione. • Dove vengono versati e come sono calcolati i contributi dovuti dai professionisti non iscritti ad una cassa professionale? I professionisti non iscritti ad una cassa professionale versano i contributi direttamente all'INPS. I contributi sono calcolati in base ai redditi dichiarati e sono versati tramite il modello F24. • L’articolo 10, comma 1, lettera e) del DPR n 917/86 (TUIR) dispone la completa ed illimitata deducibilità dal reddito professionale IRPEF di alcune tipologie di contributi, indicando sia i versamenti obbligatori che i versamenti volontari. Indica quali versamenti rientrano in quest’ultima categoria Secondo l'articolo 10, comma 1, lettera e) del TUIR, sono completamente e illimitatamente deducibili dal reddito professionale IRPEF i versamenti volontari effettuati per forme di previdenza obbligatoria o complementare, gestite da enti pubblici o privati. • Quali sono i redditi che non sono soggetti a contribuzione? Alcuni redditi non sono soggetti a contribuzione previdenziale. Tra questi rientrano i redditi soggetti a tassazione separata, come quelli derivanti da partecipazione a giochi e concorsi a pronostico, e i redditi da locazioni brevi. • Con la Riforma Dini quale forma di previdenza è stata introdotta per i lavoratori autonomi? Con la Riforma Dini, è stata introdotta la forma di previdenza obbligatoria per i lavoratori autonomi, denominata "Gestione Separata". Questa gestione prevede l'obbligo di versare i contributi previdenziali per tutti i lavoratori autonomi, anche quelli non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. • Quale innovazione apporta l’art 1 L. n. 81/2017 recante “misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”? L'art. 1 della Legge n. 81/2017 introduce misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e favorisce l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. Tra le innovazioni, vi è la possibilità di adottare forme di lavoro agile o smart working, che consentono al lavoratore dipendente di svolgere l'attività in modalità flessibile, anche al di fuori della sede aziendale. Questa normativa mira a promuovere la conciliazione tra lavoro e vita privata. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 55 LEZIONE 067 • Il reddito di lavoro autonomo in alcuni casi è interamente assoggettato a tassazione. Quando? Il reddito di lavoro autonomo è completamente assoggettato a tassazione quando il contribuente opta per il regime forfetario. • Indica almeno 3 tipologie di redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo. le tipologie di redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo sono: 1. Redditi derivanti da attività di lavoro autonomo occasionale. 2. Redditi derivanti da attività di lavoro autonomo esercitate in modo prevalente nell'anno. 3. Redditi derivanti da attività di lavoro autonomo esercitate in modo non occasionale. • In cosa consistono gli “altri” redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo (di cui all’art. 53, 2° c., TUIR)? Gli "altri" redditi assimilati sono quelli derivanti da attività di lavoro autonomo che non rientrano nelle tipologie specificate, ma sono comunque assimilati a tali redditi. LEZIONE 068 • Che cos’è il regime forfetario e per quale fine è stato previsto? Il regime forfetario è un regime fiscale semplificato previsto per facilitare la dichiarazione e il pagamento delle imposte da parte di alcuni contribuenti. • Quali sono in sintesi le caratteristiche principali del regime forfetario? Le principali caratteristiche del regime forfetario includono una tassazione forfettaria su ricavi o compensi, esclusione dalla deducibilità delle spese, e la semplificazione degli adempimenti fiscali. • Il reddito di lavoro autonomo per il lavoratore e l’impresa in regime forfetario viene determinato esclusivamente in base a quale criterio? Il reddito di lavoro autonomo per il lavoratore e l'impresa in regime forfetario viene determinato esclusivamente in base ai ricavi o compensi percepiti, senza considerare le spese sostenute. • La scelta del regime forfettario come deve avvenire? La scelta del regime forfetario deve essere effettuata in sede di dichiarazione dei redditi. Gli adempimenti obbligatori includono la compilazione di specifici quadri nella dichiarazione dei redditi. • Quali sono gli adempimenti obbligatori derivanti dalla scelta del regime forfettario? Alcuni contribuenti, come i professionisti iscritti ad albi professionali e coloro che esercitano attività commerciali o agricole, non possono accedere al regime forfettario. • Quali sono i contribuenti che non possono quindi accedere al regime forfettario? Il contribuente che intende uscire dal regime forfetario deve attendere almeno cinque anni dalla sua adesione e deve comunicare l'intenzione all'Agenzia delle Entrate. • Il contribuente che intende uscire dal regime forfettario cosa deve fare? il regime forfettario è un regime fiscale semplificato che si applica a determinate categorie di contribuenti, come ad esempio i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori. Se un contribuente desidera uscire dal regime forfettario, deve seguire alcune procedure specifiche. Tuttavia, è fondamentale consultare un commercialista o un esperto fiscale per ottenere informazioni aggiornate e personalizzate sulla situazione fiscale specifica. Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 56 LEZIONE 069 • Quali sono i requisiti che caratterizzano il lavoro autonomo occasionale? E’ caratterizzato da una prestazione lavorativa svolta in modo saltuario e non abituale. Alcuni dei requisiti che solitamente caratterizzano il lavoro autonomo occasionale includono: o Occasionalità: La prestazione lavorativa deve essere occasionale e non abituale, il che significa che il lavoratore svolge il lavoro in modo sporadico e non in modo regolare. o Assenza di subordinazione: Il lavoratore autonomo occasionale non deve essere sottoposto a un controllo gerarchico o direttivo da parte del committente. Non deve esistere un rapporto di subordinazione tra le parti. o Assenza di vincoli organizzativi: Il lavoratore autonomo occasionale dovrebbe essere libero di organizzare il proprio lavoro senza vincoli significativi imposti dal committente. o Indipendenza economica: Il lavoratore autonomo occasionale dovrebbe essere economicamente indipendente, non dipendendo esclusivamente dal committente per la propria fonte di reddito. o Fatturazione: Solitamente, il lavoratore autonomo occasionale emette una fattura al committente per i servizi resi, anziché ricevere uno stipendio. • I redditi da lavoro autonomo occasionale in quale categoria rientrano? Come può essere definita tale categoria? l lavoro autonomo occasionale è caratterizzato da: o Occasionalità: Non è esercitato in modo abituale o continuativo. o Assenza di una relazione di lavoro subordinato. • Il lavoratore autonomo occasionale deve rilasciare al committente ossia a colui che richiede la sua prestazione, una ricevuta “non fiscale”, nella quale è tenuto ad indicare quali elementi obbligatori? Il lavoratore autonomo occasionale deve rilasciare al committente una ricevuta "non fiscale" indicando almeno l'importo della prestazione, la data, e la natura dell'attività svolta. • L’obbligo di comunicazione all’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente dell’impiego di lavoratori autonomi occasionali quali imprese e committenti riguarda? L'obbligo di comunicazione all'Ispettorato del Lavoro territorially competente dell'impiego di lavoratori autonomi occasionali riguarda sia le imprese che i committenti. Entrambi devono effettuare tale comunicazione. • Quali collaborazioni o rapporti sono esclusi l’obbligo di comunicazione all’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente dell’impiego di lavoratori autonomi occasionali? Sono esclusi dall'obbligo di comunicazione all'Ispettorato del Lavoro i rapporti di lavoro autonomo occasionale con compensi complessivi inferiori a una determinata soglia e i rapporti di lavoro autonomo svolti nell'ambito di specifiche attività escluse. • Cosa deve indicare la comunicazione da inviare all’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente per l’impiego di lavoratori autonomi occasionali? La comunicazione deve indicare i Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 59 dedurre le spese sostenute per lo svolgimento dell'attività (articolo 54-bis del TUIR). o Obblighi di dichiarazione: I soggetti che percepiscono redditi da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi ai sensi delle disposizioni generali previste dal TUIR. • Cosa è stato evidenziato per i rapporti di collaborazione continuativa e coordinata, in relazione all’orario di lavoro, dalla riforma sul lavoro introdotta con il Jobs Act? Con l'introduzione del Jobs Act, la riforma sul lavoro avvenuta in Italia, sono state apportate modifiche significative anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, con particolare riferimento all'orario di lavoro. Le principali novità riguardanti questo aspetto includono: o Flessibilità dell'orario di lavoro: o Riduzione delle limitazioni sull'orario di lavoro o Introduzione della prestazione occasionale o Promozione della flessibilità contrattuale: In sintesi, la riforma sul lavoro introdotta con il Jobs Act ha favorito una maggiore flessibilità dell'orario di lavoro per i collaboratori coordinati e continuativi, consentendo loro di organizzare il proprio lavoro in modo più adattabile e personalizzato. • Il periodo di lavoro nell’anno di lavoro per le collaborazioni coordinate e continuative, viene determinato sulla base di alcune specifiche regole. Di quali elementi si deve tenere conto? ll periodo di lavoro nell'anno di lavoro per le collaborazioni coordinate e continuative viene determinato sulla base di alcune specifiche regole che tengono conto di diversi elementi. Ecco quali sono i principali: o Numero di ore lavorate o di giornate lavorate: Il periodo di lavoro può essere determinato tenendo conto del numero di ore lavorate o delle giornate lavorate nel corso dell'anno di riferimento. Questo può essere utile soprattutto per lavoratori che svolgono un'attività con orari flessibili o variabili. o Durata del contratto: Se il lavoratore ha un contratto a tempo determinato, il periodo di lavoro nell'anno di lavoro sarà determinato dalla durata del contratto stesso. Ad esempio, se il contratto ha una durata di sei mesi, il periodo di lavoro sarà considerato di sei mesi. o Presenza di periodi di sospensione o di inattività: Nel calcolare il periodo di lavoro nell'anno di lavoro, è importante considerare anche eventuali periodi di sospensione o di inattività. Ad esempio, se il lavoratore ha avuto periodi di malattia, ferie, o altri periodi di sospensione dell'attività lavorativa, questi verranno sottratti dal periodo di lavoro effettivo. o Eventuali periodi di prova: Se il contratto prevede un periodo di prova, questo potrebbe influenzare la durata complessiva del periodo di lavoro nell'anno di lavoro. o Clausole contrattuali specifiche: Talvolta, le clausole contrattuali specifiche possono stabilire regole particolari per determinare il periodo di lavoro nell'anno di lavoro. È importante verificare se il contratto contiene disposizioni particolari in merito a questo aspetto. Questi sono solo alcuni degli elementi che possono essere presi in considerazione per determinare il periodo di lavoro nell'anno di lavoro per le collaborazioni coordinate e continuative. La modalità Paniere Completo Di Risposte Aperte di Diritto Tributario Del Lavoro Prof. Nicolo’ Pollari 60 esatta di calcolo può variare a seconda delle normative locali, dei contratti individuali e delle pratiche aziendali specifiche. LEZIONE 072 • Con l’entrata in vigore dal 13 agosto 2022 del D.Lgs. 27 giugno 2022, n. 104 (G.U. n. 176 del 29 luglio 2022), è stata recepita in Italia la Direttiva (UE), relativa alle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili. Quali sono le novità più rilevanti, rispetto all’assetto precedente in vigore dal 1997? o Diritto alla prevedibilità degli orari di lavoro: I lavoratori hanno il diritto di conoscere in anticipo gli orari di lavoro e le relative modifiche. o Diritto alla disconnessione: I lavoratori hanno il diritto di non essere contattati per motivi di lavoro al di fuori dell'orario di lavoro stabilito, salvo eccezioni specifiche. o Limiti all'estensione degli orari di lavoro: Vi sono limiti alla possibilità di estendere gli orari di lavoro oltre i limiti stabiliti dalla legge, garantendo il rispetto del tempo di riposo e delle pause. o Maggiori tutele per lavoratori a termine e a chiamata: Maggiori tutele sono previste per i lavoratori con contratti a termine e a chiamata. • Quali sono le informazioni richieste all’atto di instaurazione del rapporto di lavoro che il datore di lavoro deve obbligatoriamente indicare? o Nome e cognome del lavoratore: Dati identificativi del lavoratore. o Indirizzo del lavoratore: Indicazione dell'indirizzo di residenza o di domicilio del lavoratore. o Qualifica professionale: Indicazione della qualifica o mansione del lavoratore. o Data di inizio del rapporto: Specifica della data di inizio del rapporto di lavoro. o Durata del contratto: Indicazione della durata del contratto, se a tempo determinato. • Qualora la programmazione oraria sia in gran parte non prevedibile, il datore di lavoro cosa deve fare? o Obbligo di informazione: Il datore di lavoro deve informare il lavoratore in anticipo sugli orari di lavoro previsti, anche se la programMazione è in gran parte non prevedibile. o Possibilità di modifiche: Il datore di lavoro può apportare modifiche agli orari di lavoro, ma deve fornire le giuste informazioni e, in alcuni casi, ottenere il consenso del lavoratore. o Diritto alla disconnessione: In presenza di programmazioni non prevedibili, i lavoratori hanno il diritto alla disconnessione al di fuori dell'orario di lavoro stabilito.