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Paniere Domande Esami TFA Sostegno 2024, Panieri di TFA Sostegno

Questo file contiene mini riassunti e panieri aggiornati al 2024 di tutte le 10 materie del corso di specializzazione per le attività di sostegno per la secondaria di primo grado che ho frequentato all'Università di Messina. N.B. Il file contiene le domande degli esami che si sono svolti a febbraio, non delle preselettive.

Tipologia: Panieri

2023/2024

In vendita dal 24/02/2024

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Scarica Paniere Domande Esami TFA Sostegno 2024 e più Panieri in PDF di TFA Sostegno solo su Docsity! VIII CICLO - CORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER LE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DIDATTICO AGLI ALUNNI CON DISABILITÀ 2022/2023 QUELLI DEL TFA MESSINA 1 - PEDAGOGIA E DIDATTICA SPECIALE DELLA DISABILITÀ INTELLETTIVA E DEI DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO - PROF.RE DE SALVO DARIO 1) A partire dagli anni Novanta del Novecento si ritiene che: a) Anche la persona con Ritardo Mentale può apprendere, maturare e crescere secondo un percorso esistenziale orientato all’autonomia; b) La persona con Ritardo Mentale non possa essere integrata; c) La persona con Ritardo Mentale debba seguire un percorso individualizzato di auto apprendimento; d) La persona con Ritardo Mentale non sia un soggetto fragile. 2) Il fine dell’educazione e i suoi metodi: a) Seguono sempre un paradigma predefinito; b) Debbono essere rivisti continuamente, anche in relazione all’evoluzione della società; c) Sono coincidenti tra loro; d) Devono seguire gli orientamenti governativi. 3) La didattica è: a) Una scienza effimera; b) Una scienza poietica; c) Un’opportunità per analizzare l’azione d’insegnamento; d) Inutile ai fini delle valenze formative. 4) Oggetto della Pedagogia speciale è: a) Lo studio dei modelli educativi suddivisi per territorio; b) Lo studio della terapia farmacologica nei disturbi dell’apprendimento; c) Dare risposte universali a qualsivoglia bisogno; d) La risposta ai bisogni laddove si trovano e non la risposta ai bisogni raggruppati per categorie. 5) Le caratteristiche diagnostiche del Ritardo Mentale secondo il DSM-IV: a) Si basano sulla misurazione del Q.I; b) Escludono la misurazione del Q.I; c) Non sono da prendere in considerazione; d) Sono completamente avulse dalla realtà. 6) La disabilità intellettiva: a) Non può essere considerata una disabilità; b) È un disturbo del neuro sviluppo; c) È un disturbo dell’apprendimento; d) È un disturbo sensoriale. 7) Tra i più grandi teorici dello sviluppo cognitivo: a) Levi-Strauss; b) Freud; c) Piaget; d) Dewey. 8) Secondo il DSM-IV in caso di disturbi generalizzati dello sviluppo: a) Non si presentano caratteristiche evidenti; b) Gli handicaps sono coerenti con il livello di sviluppo e l’età psichica; c) Le anomalie non sono constatabili nella fanciullezza; d) Gli handicaps non sono coerenti con il livello di sviluppo e l’età psichica. 9) Una delle caratteristiche comuni ai disturbi generalizzati dello sviluppo (DSM-IV) è sicuramente: a) La compromissione del rapporto qualitativo delle interazioni sociali reciproche; b) L’attaccamento al padre e non alla madre; c) Il rifiuto del cibo; d) Nessuna delle risposte precedenti. 10) In ambito di disturbi generalizzati dello sviluppo tra le teorie interpretative si ricorda: a) La teoria psicanalitica Freud; b) La teoria della mente (Baron Cohen, Leslie, Frith); c) Il personalismo (Mounier); d) Il criticismo (Kant). 11) Quali sono i gradi di gravità del ritardo mentale? a) lieve, moderato, grave, estremo b) adagio, forte, fortissimo, estremo c) I, II, III, IV d) 70, 80, 90, 100 12) Cosa si intende con l’acronimo BES? a) bisogni educativi speciali b) bisogni emozionali speciali c) benefici educativi speciali d) bisogni esecutivi straordinari 13) La pedagogia ha come oggetto di studio: a) l’educazione b) l’arte dello scrivere c) la cura del bambino d) lo sviluppo del ragazzo 14) Che cosa si intende per metodo ABA? a) significa essere capaci di comprendere pensieri, opinioni e desideri altrui b) è l’acronimo di applied behaviour analysis che serve per l’osservazione e la registrazione del comportamento c) è l’acronimo di aiuto di base per l’autismo d) indichiamo un’attività riferita esclusivamente alla tecnica di musicoterapia 9) Il Profilo di Funzionamento a) Abolisce la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale b) Supera la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale c) Sostituisce ma ricomprende la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale d) Non considera la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale 10) I qualificatori per le barriere nel codice ICF sono dopo il punto e a) Sono i numeri 8 e 9 b) Sono preceduti da un punto c) Sono preceduti dal segno – d) Sono preceduti dal segno + 11) La componente (d) dell’ICF fa riferimento a: a) funzioni corporee b) attività e partecipazione c) strutture corporee d) fattori ambientali 12) La componente (s) dell’ICF fa riferimento a: a) Funzioni corporee b) Strutture corporee c) Attività e partecipazione d) Fattori ambientali 13) La componente (b) dell’ICF fa riferimento a: a) funzioni corporee b) attività e partecipazione c) strutture corporee d) fattori ambientali 14) L’ICF può essere utilizzato da: a) solo dai clinici b) da tutti c) solo dalla scuola d) solo dai responsabili delle unità multidisciplinari 15) L’ICF è stato realizzato da: a) APA b) Erickson c) OMS d) Cast 16) Il qualificatore performance e capacità occupano dopo il punto rispettivamente il posto: a) il primo e il secondo b) il terzo e il quarto c) il secondo e il primo d) il quarto il terzo 17) Qual è la legge quadro sulla disabilità? a) Legge 270/2010 b) Legge 118/71 c) Legge 104/ 92 d) Legge 517/ 1977 18) Quale articolo della legge quadro individua i soggetti aventi diritto? a) 3 b) 2 c) 5 d) 1 19) La legge 517/77 a) riconosce il PEI come strumento di intervento b) riconosce la figura del docente di sostegno c) definisce le linee guida per l’integrazione d) abolisce le classi differenziali 20) La componente (e) dell’ICF fa riferimento a: a) funzioni corporee b) attività e partecipazione c) strutture corporee d) fattori ambientali 21) La classe di un alunno con disturbo specifico dell’apprendimento ha diritto all'insegnante di sostegno: a) Vero b) Falso 22) Cosa indicano i codici contrassegnati dalle lettere “a” e “p”? a) attività e partecipazione b) funzioni e strutture c) barriere e facilitatori d) ambiente e fattori 23) L'ICF è a) un documento per redigere le diagnosi b) un manuale per redigere le diagnosi c) un documento volto a descrivere il funzionamento di chiunque d) un documento volto a descrivere il funzionamento dei disabili 24) Il codice d 2401. 03 indica che la persona a) gestisce lo stress negli ambienti di vita ma non in quelli standard b) sa gestire lo stress c) Non sa gestire lo stress d) nessuna delle precedenti è vera 25) Il modello antropologico dell'ICF si ispira a a) approccio bio-psico-sociale b) approccio etnometodologico c) approccio struttural funzionalista d) approccio psicofisico e sensoriale 26) L'ICF è strutturato in due parti: quali? a) attività e partecipazione/fattori contestuali b) fattori ambientali e contestuali/funzioni e strutture corpor c) Fattori ambientali/ fattori personali d) Funzioni e strutture - attività e partecipazione/ fattori contestuali 27) Nella prima componente (CORPO) della prima parte dell'ICF troviamo: a) fattori personali b) attività e partecipazione c) strutture corporee d) funzioni corporee 28) Il Progetto individuale di cui alla L n. 328/00 è redatto a) dal competente Ente locale sulla base del Profilo di Funzionamento b) dall'Insegnante di sostegno c) Dal dirigente scolastico sentito il GLO d) Dalle ASL 29) Cosa significa disabilità secondo l'ICF? a) La conseguenza funzionale di una minorazione limitazione b) Gli aspetti negativi dell'interazione fra persona e contesto c) Il termine disabilità è stato sostituito da Diversabilità 30) i codici dell'ICF servono per completare la descrizione nosografica redatta attraverso a) l'ICDH b) Il DSM-V c) Il DSM-IV-Tr. d) L'ICD-10 31) IL PROFILO DI FUNZIONAMENTO È INTRODOTTO DA a) L. 104/92 b) D. LVO 66/2017 32) Tutti gli insegnanti di una classe/sezione sono responsabili del percorso dell'alunno con disabilità a) True b) False 33) La classe di un alunno con disturbo specifico dell'apprendimento ha diritto all'insegnante di sostegno a) True b) False 34) IL PROFILO DI FUNZIONAMENTO a) Unifica la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale b) Abolisce la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale c) Supera la Diagnosi funzionale ed il Profilo dinamico-funzionale d) Chiarisce criteri di valutazione speciali e include la Diagnosi funzionale 35) Cosa sono i qualificatori? a) Dopo il codice, se precedut i da un punto indicano livello di funzionamento b) Qualificano la persona perché ne indicano il genere c) Possono essere sostituiti dai quantificatori 14. Differenza tra controllo psicologico e comportamentale PSICOLOGICO può fare molto danno al ragazzo perché un eccessivo controllo dei genitori mina l’autonomia del ragazzo (tecniche manipolative); COMPORTAMENTALE non è negativo, riguarda le regole del comportamento che danno i genitori (buone maniere). 15. Perfezionismo ricerca dell’impeccabilità, propensione alla ricerca di standard eccessivamente elevati. 16. Learned helplesness (impotenza appresa) è uno stato psicologico che si determina nell’individuo che si imbatte in eventi percepiti come incontrollabili. Convinzioni che il verificarsi di eventi positivi sia improbabile, mentre quelli negativi e immodificabili molto elevata. 17. Rifiuto Scolastico Si manifesta con: rifiuto a frequentare la scuola, assenze continuative, difficoltà di rimanere a scuola per l’intero giorno. Può essere caratterizzato da comportamenti esternalizzanti (comportamenti aggressivi, fuga da scuola) ed internalizzanti (ansia, depressione) 18. Token Economy è una tecnica psicologica sviluppata sulla base della psicologia comportamentale. Consiste in una forma di “contratto educativo” tramite il quale l’educatore stipula un accordo con il soggetto: ad ogni comportamento corretto, quest’ultimo riceverà un gettone (o altri oggetti simbolici) e ad ogni infrazione, gliene sarà tolto uno o non gliene verrà assegnato alcuno. In cambio di un certo numero di gettoni sarà garantito al soggetto l’accesso ad un determinato premio. La tecnica viene utilizzata in diversi contesti educativi. 19. Bullismo Fa parte di un comportamento esternalizzante, cioè un comportamento connotato da forme di aggressività, impulsività e iperattività. 20. Differenza tra aggressività reattiva e strumentale reattiva il soggetto reagisce in maniera aggressiva a delle provocazioni (anche se non sono reali), STRUMENTALE: prototipo del bullo (stuzzica, minaccia, deride, ecc..). 21. Aggressività Proattiva Azione a “sangue freddo” non richiede stimoli scatenanti. 22. ADHD disturbo evolutivo dell’autocontrollo che include difficoltà di attenzione, di controllo degli impulsi e di controllo dell’attività. 23. Aggressività proattiva rispetto a quella reattiva è caratterizzata da azioni premeditate in vista del raggiungimento di un obiettivo 24. La consapevolezza fonologica consiste nella capacità di individuare ed operare mentalmente sui fenomeni 25. L’osservazione Sistematica consente di misurare frequenza durata e intensità del comportamento 26. Per strutturare un comportamento assente nel repertorio del soggetto è opportuno utilizzare prompting e/o shaping 27. Il Contratto Educativo richiede l’utilizzo di un’altra tecnica a supporto: token economy 28. Al Disturbo Da Deficit Dell’attenzione E Iperattivita’ si possono presentare in comorbilità il comportamento oppositivo al compito e aggressività. 29. Un programma di rinforzo parziale o intermittente consente di stabilizzare il comportamento e mantenerlo nel tempo 30. Il mutismo selettivo è caratterizzato da incapacità di parlare in contesti extrafamiliari 31. La disortografia implica una difficoltà nella accuratezza della scrittura di parole e di non parole 32. Il rinforzo positivo consente di incrementare l ‘ emissione di un comportamento 33. Per estinguere un comportamento disfunzionale è opportuno utilizzare costo della risposta 34. L’autismo è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato da difficoltà nei processi comunicativi, di interazione e presenza di comportamenti routinari 35. L’analisi funzionale del comportamento consente di misurare frequenza, durata e intensità del comportamento 36. La procedura di modeling si caratterizza per esposizione ad un modello che esegua il comportamento 37. La task analysis è una procedura che consente la classificazione del compito in sud- unità 4 - DIDATTICA SPECIALE E APPRENDIMENTO PER LE DISABILITÀ SENSORIALI - PROF.RE DE SALVO DARIO 1. Cosa si intende per DATTILOGIA? a) Un linguaggio che utilizza la mano per comunicare, ma si caratterizza per il fatto di rappresentare con i movimenti delle dita le singole lettere dell’alfabeto; b) Un ambito specifico delle scienze dell’educazione rivolte alla ricerca, elaborazione, progettazione di soluzioni didattiche e percorsi educativi e formativi per i soggetti ipovedenti e privi della vista; c) L’uso dei gesti; d) l’uso delle parole. 2. Il fine dell’educazione e i suoi metodi: a) seguono sempre un paradigma predefinito; b) Devono essere continuamente rivisti anche in relazione all’evoluzione della società; c) Sono coincidenti tra loro. d) Devono seguire gli orientamenti governativi. 3. La didattica è: a) Una scienza effimera; b) Una scienza poietica; c) Un’opportunità per analizzare l’azione di insegnamento; d) Inutile ai fini delle valenze formative. 4. Oggetto della PEDAGOGIA SPECIALE è: a) Lo studio dei modelli educativi suddivisi per territorio; b) Lo studio della terapia farmacologica dei disturbi; c) Dare risposte universali a qualsivoglia bisogno; d) La risposta ai bisogni là dove si trovano e non la risposta ai bisogni raggruppati per categorie. 5. L’IPOACUSIA è: a) La riduzione di udito di qualunque grado e natura; b) La privazione/ riduzione elevata del senso visivo; c) L’incapacità di sentire rumori; d) Un disturbo del comportamento. 6. Chi fu l’ideatore del metodo Braille? a) Giuseppe Ferruccio Montesano b) Louise Braille; c) Maria Montessori; d) Augusto Romagnoli. 7. Che cosa si intende per TIFLODIDATTICA? a) Studio Dei Fenomeni Atmosferici b) Un Percorso Educativo Per Disabili c) L’educazione dei sordi; d) Settore della pedagogia che ha per oggetto lo studio del metodo di insegnamento più adeguato per alunni ciechi e ipovedenti. 8. L’inclusione dei soggetti con minorazione uditiva si promuove tenendo in considerazione il fatto che il soggetto sordo: a) Va considerato come gli altri ma con esigenze specifiche, con bisogni educativi speciali; b) Isolando il bambino sordo all’interno … b) Libri illustrati c) Musica d) Corsivo 26. Quante sono le possibili combinazioni previste dal metodo Braille? a) 33 b) 58 c) 64 d) 86 5 - PEDAGOGIA DELLA RELAZIONE D'AIUTO - PROF.SSA PANARELLO 1. Importanza 50% metodo 50% persona: il successo dipende dal metodo del docente e dalla capacità umana di rassicurare il bambino. 2. Che cos’è il Progetto G.I.O.CO? Il progetto G.I.O.CO (gioco, imparo, opero, coopero) è una metodologia didattica creata e sperimentata dalla docente Angela Lenzo, in cui ogni studente è messo al centro del processo di apprendimento, soprattutto gli alunni sempre esclusi e isolati. Il modello pedagogico attuato è basato su una didattica solidale che mette in evidenza il bene comune. L’obiettivo è garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti, soprattutto a chi ha poche opportunità attraverso la creazione di un ambiente improntato al rispetto, all’ascolto e all’accoglienza della persona nei suoi interessi. Tutti i soggetti sono coinvolti nella ideazione, progettazione, creazione di giochi ludico- didattici che permettono di apprendere in modo sereno e che permettono l’emergere delle potenzialità di ciascuno studente. Tale progetto rende motivante lo studio, efficace il processo di apprendimento, favorisce lo sviluppo delle capacità progettuali, analisi e sintesi, favorisce la soluzione dei problemi, rende possibile capire quale sia il proprio stile di apprendimento, facilita lo sviluppo delle abilità trasversali, fondamentale per la vita. Valorizza i diversi tipi di intelligenza. o Gioco giocato: piacere di conoscere o Gioco costruito: apprendere o Gioco creato: risolvo problemi o Gioco cooperativo: bene comune o Gioco azzardo: scommettere su impossibile 3. Che cos’è il metodo Kumon? E’un metodo di apprendimento personalizzato sviluppato da Toru Kumon in Giappone. Tale metodo è formulato a fare in modo che gli alunni pensino autonomamente per risolvere da soli i problemi, trovando le risposte da soli. Gli istruttori Kumon osservano gli alunni durante la compilazione di schede da studio (20 min al giorno) e li aiutano solo in caso di necessità, in modo che sviluppino autonomamente le capacità di apprendere in modo autonomo. 4. Che cos’è la Relazione d’aiuto? Consiste nell’istaurare un clima sereno, positivo, senza minacce, usare una buona comunicazione (motivare, distrarre), dare la possibilità agli studenti di organizzarsi per sviluppare senso di autonomia. L’insegnante deve essere un punto di riferimento morale e di comportamento, deve fare diventare la classe una squadra e far emergere il piacere di studiare. Come creare clima ludico-giocoso-gratificante per studenti e docenti; aula circolare; coltivare dialogo sereno e assertivo per favorire rispetto e fiducia reciproci. 5. Perché adottare il progetto G.I.O.CO e in cosa differisce da altre metodologie: rendere protagonisti gli alunni, promuove il gusto per il bello, l’arte, il giusto, il vero e il bene, possibilità di diventare primi, puntando a sviluppare la Kalokagathia da sempre ricercata nei processi di formazione. Creatività, emozioni libere, ascolto per il prossimo (come fine non come mezzo). 6. Cos’è la Pedagogia dell’indispensabilità: Sentimenti al primo posto, essere accettato, sentirsi partecipe, necessità di affetto, creare un clima basato sul rispetto, cambiare le regole del gioco per includere tutti. 7. Cos’è il Metodo Maieutico: è un metodo di insegnamento che prende le mosse dal metodo socratico, è stato sviluppato da Danilo Dolci negli anni ’40 -’50 in Sicilia. I banchi si dispongono in cerchio, quindi è bene che la classe non sia numerosa, si inizia un giro di riflessioni su una determinata tematica, poi si fa un secondo giro in cui ogni studente afferma e descrive le proprie emozioni. 8. Saper far squadra Conoscere le regole ne rispetto degli altri e del compito per raggiungere l’obiettivo. Sviluppo sociale e culturale in una classe: come favorirlo? Clima pacifico, rispetto e collaborazione, valorizzare curiosità incentivando la curiosità verso gli altri e proponendo attività che sviluppino le competenze sociali, riflettere sulle proprie esperienze ascoltando quelle degli altri. Mi impegno al massimo per giocare la partita della vita. Mi impegno per conoscere le regole e collaborare con i compagni non creando disparità, poiché tutti ci prefissiamo come obiettivo quello di essere parte attiva della squadra (gruppo classe) e arrivare insieme all’obiettivo finale (vittoria). Sapere, saper essere, saper fare sono il giusto equilibrio per fare bene qualsiasi cosa nella vita e nella scuola. 9. Metacognizione: stati emozionali, capacità di riflettere, pensiero sul pensiero. Ci aiuta la conoscenza sulle nuove risorse e la conoscenza su sè stessi. Sappiamo attraverso questa su quali risorse poter contare. 10. Come creare un clima di accoglienza, rispetto empatico e intenzionalità creativa. L’atteggiamento emotivo agisce sui processi di apprendimento e di insegnamento. Mirare a raggiungere le competenze basilari, garantendo di raggiungere le competenze basilari ad ogni alunno, garantendo di far sviluppare le proprie risorse e i propri talenti attraverso una proposta differenziata che permette lo sviluppo delle proprie abilità cognitive. Creare un buon clima per favorire lo sviluppo di tutti. -Come promuovere l’accoglienza, la reale inclusione, l’interazione e il protagonismo tra gli alunni: coinvolgere tutto il tutto il gruppo classe, assegnando ad ogni allievo un compito da svolgere per conseguire il risultato finale collaborando. 11. Gioco costruito, costruisco giochi, imparo ad apprendere: i docenti propongono un’attività cooperativa, studenti liberi di scegliere il gruppo, i gruppi discutono sulle domande assegnate dal docente per confrontarsi. Incoraggiare autovalutazione. 12. Come può essere usato il gioco per l’apprendimento della matematica? Una didattica della matematica innovativa, basata sul gioco, stimola la creatività e l’intuizione, ponendo i ragazzi in situazioni stimolanti che rendono la disciplina più gradevole. Tra i giochi: scacchi, scala 40, sudoku, battaglia navale, tombola, gare matematiche di squadra. 13. Cosa significa garantire il diritto allo studio? Persone svantaggiate con poche opportunità. Metodologie polivalenti, ascolto attivo e accoglienza. 14. Scuola inclusiva e progressista: inclusiva, emancipata, progressista, cooperativa. Metodologie basate sulla filosofia del rispetto e dell’accoglienza. Per dare un futuro a tutti gli studenti è necessario personalizzare la didattica. 15. Come creare un ambiente stimolante? Studenti a loro agio attraverso colori, illuminazione adeguata, arredamento. Opzioni di apprendimento e sport. Ampia varietà di spazi flessibili per stimolare apprendimento: biblioteca o laboratori informatica. 16. Cos’è il gioco di azzardo nel progetto G.IOCO? Imparare a scommettere sull’impossibile, rendendo interessante lo studio andando oltre i propri limiti. Favorisce individuare i propri punti di forza e debolezza, sviluppando abilità trasversali. b) l'utilizzo di procedure di estinzione c) l'assegnazione di funzioni educative ad un coetaneo d) l'utilizzo di rinforzi e punizioni 9. La task analysis è una procedura che consente: a) il rinforzo di comportamenti adeguati b) l'estinzione di comportamenti inadeguati c) la scomposizione del compito in sub-unità d) la classificazione dei disturbi 10. L’osservazione sistematica consente: a) la classificazione del disturbo o della difficoltà b) la definizione del quoziente intellettivo di performance c) la rilevazione delle opinioni dello studente d) di misurare frequenza, durata e intensità del comportamento 11. L’aggressività proattiva rispetto a quella reattiva È caratterizzata da azioni premeditate in vista del raggiungimento di un obiettivo 12. Il mutismo selettivo è caratterizzato da Incapacità di parlare in contesti extrafamiliari 13. La consapevolezza fonologica consiste nella Capacità di individuare ed operare mentalmente sui fonemi 14. Il contratto educativo richiede l’utilizzo di un’altra tecnica a supporto Token economy 15. Al disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività si possono presentare, in comorbilità Comportamenti oppositivi al compito e aggressività 16. La difficoltà a tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit che ne ostacolino la ricezione è manifestata in soggetti con Disortografia 17. La sindrome di Asperger è Un disturbo dello spettro autistico non presente nel DSM-5 18. Il livello cognitivo nella dislessia è Normale 19. L’osservazione sistemica consente: Di misurare frequenza, durata e intensità del comportamento 20. secondo Bandura, per favorire l’acquisizione di un comportamento assente o poco frequente nel repertorio del soggetto e opportuno fare ricorsa a: Un modello che segua il comportamento. 21. Un programma di rinforzo o intermittente Consente di stabilizzare il comportamento di mantenere nel tempo 22. Al disturbo da deficit di attenzione e iperattivita’si possono rappresentare ,in comorbilita’ Comportamenti oppositivi al compito e aggressività 23. I processi di accomodamento che consentono di strutturare nuovi schemi in funzione dei dati dell’esperienza si basano: Sul principio di novità. 24. Accomodamento: modifica i propri schemi per adattarli ai propri dati (novità) 25. I processi di assimilazione che consentono di incorporare nei propri schemi i dati di esperienza si basano: Sul principio di conservazione 26. L’ aggressività proattiva può manifestarsi anche attraverso: Azioni impulsive dettate dalla rabbia. 27. L’intervento centrato sulla conoscenza delle emozioni di colpa e vergogna, è opportuno realizzarlo in soggetti che manifestano aggressività proattiva: Vero. 28. L’aggressività reattiva è caratterizzata da Difficoltà a gestire le emozioni di rabbia e deficit nei processi di problem solving. 29. Compiere iperattribuzioni ostili delle intenzioni altrui è tipico del comportamento: Aggressivo reattivo. 30. Nell’autismo, la difficoltà nell’attribuire stati mentali, intenzioni e punti di vista agli altri, è dovuta ad un deficit in: Teoria della mente. 31. L’ autoefficacia può essere definita come: La fiducia nelle proprie capacità. 32. Autoefficacia: la fiducia nelle proprie capacità di riuscire a portare a termine un compito con successo. 33. L’autostima può essere definita come: La valutazione di sé stessi. 34. Il comportamento di aggressività proattiva (bullismo) si caratterizza per: Atti aggressivi finalizzati a intimidire e dominare gli altri. 35. è competente socialmente: colui che sa affrontare e risolvere una situazione sociale grazie alle abilità di problem solving. 36. La competenza sociale implica lo sviluppo di: Abilità, comportamenti, motivazione e valori tipici della propria cultura. 37. Il concetto di sé può essere definito come: L’ immagine che i bambini costruiscono di sé stessi. 38. il concetto di sé: è l’immagine che i bambini costruiscono di sé stessi 39. COPING: meccanismo di difesa che promuove lo sviluppo di complesse strategie cognitive e comportamentali per fronteggiare eventi stressanti 40. COPING ATTIVO: strategie finalizzate sul controllo emotivo e sul problema; quindi, il bambino deve assumere una decisione e intraprendere un’azione diretta; si lega ad un’alta autostima e controllo emotivo 41. COPING DI FUGA: sforzi cognitivi per sopprimere i pensieri sulla situazione stressante e si lega ad una bassa autostima e ad alti livelli di ansia. 42. COPING DI DISTRAZIONE: si avvale di strategie alternative come ascoltare musica, svolgere attività fisica in modo da ridurre momentaneamente lo stress. 43. COPING DELLA RICHIESTA DI AIUTO: esigenza di supporto sociale sia dei coetanei che degli adulti 44. La definizione operativa di un comportamento: Definisce in termini osservabili e misurabili il comportamento che il soggetto emette. 45. La differenza tra ciò che il bambino sa fare da solo e ciò che sa fare insieme ad un altro, è definita: Zona di sviluppo prossimale. 46. Al disturbo di deficit di attenzione e iperattività si possono presentare in comorbilità: Comportamenti oppositivi al compito e aggressività. 47. Nei casi di ADHD, deficit di attenzione e iperattività, l’approccio cognitivo mira a: Favorire l’autoregolazione. 48. Un deficit di attenzione focale e sostenuta, attività motoria incongrua e afinalistica, difficoltà nella pianificazione e organizzazione, incapacità di inibire risposte automatiche, sono alcuni dei sintomi tipici di quale disturbo: ADHD 49. La capacità di comprendere le emozioni miste si sviluppa tra i 9 e gli 11 anni: Vero. 50. Se si vuol far diminuire la frequenza di un comportamento problematico, eliminando i rinforzatori (ad es.l’attenzione) che lo mantenevano, si sta mettendo in atto una procedura di: Estinzione 51. FADING: consiste nella progressiva riduzione degli aiuti quando il bambino acquisterà sicurezza ed automaticità 79. Secondo la teoria di Bruner, durante la fase simbolica: La realtà viene codificata attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici. 80. Animismo: tendenza a dare anima ad ogni cosa 81. Apprendimento di concetti: attraverso discriminazione, generalizzazione e categorizzazione 82. L’approccio allo sviluppo umano: Analizza lo sviluppo tipico e atipico considerando l’azione simultanea di più fattori in interazione tra loro (teorie multicasuali probabilistiche). 83. Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo comporta dei processi di progressiva modifica delle proprie strutture mentali (schemi) in base alle richieste ambientali: Vero. 84. Secondo la teoria piagetiana, gli stadi sono: Forme organizzate della conoscenza, gerarchicamente integrate tra loro. 85. Secondo la teoria di Piaget l’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze (teoria organistica): Vero. 86. Secondo la teoria piagetiana, lo stadio delle operazioni concrete si caratterizza per la capacità del bambino di: Operare mentalmente avvalendosi di oggetti. 87. Secondo la teoria piagetiana lo stadio delle operazioni formali si caratterizza per la capacità del bambino di: Operare mentalmente senza far ricorso ad esperienze concrete. 88. Durante la fase dell’egocentrismo, il bambino: Non è capace di assumere un punto di vista diverso dal proprio. 89. Alcune funzioni esecutive sono (segna tutte le risposte corrette): Pianificazione e controllo dell’inibizione; Attenzione e flessibilità cognitiva. 90. INTELLIGENZA EMOTIVA: implica 3 aree di sviluppo, la comprensione della causa, della natura e della possibilità di controllo 91. LIFE SKILL: capacità di comportamento adattivo e positivo che consentono all’individuo di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana (definizione dell’OMS) 92. Uta Frith: modello di lettura e scrittura che si basa sull’organizzazione gerarchica di più fasi, il bambino che impara a leggere e a scrivere, trasformando i fonemi in grafemi e viceversa. Ù 93. Errori ortografici: inversione, omissione 94. Errori fonologici: sostituzioni (f/v t/d), omissioni e aggiunte di lettere. 95. Errori NON fonologici: separazioni e fusioni illegali, scambio grafema omofono, omissioni o aggiunte di H 96. Errori fonetici: omissioni o aggiunte di accenti, omissione o aggiunte di doppie. 97. La capacità di regolare le emozioni avviene: Dopo lo sviluppo della capacità di conoscere ed attribuire le emozioni. 98. Lo sviluppo della metaemozione indica la capacità di: Comprendere e regolare i propri stati emotivi. 7 - PEDAGOGIA SPECIALE DELLA GESTIONE INTEGRATA DEL GRUPPO CLASSE - PROF.SSA NACCARATO CONCETTINA 1. L’essere addentro è una strategia: fondata sulla volontà di prevenire i comportamenti inadeguati 2. L’essere addentro si ottiene: mostrando di essere presenti anche fisicamente ai problemi che nascono in classe. 3. Il controllo prossimale è una strategia volta: a promuovere il comportamento idoneo. 4. Il controllo prossimale si ottiene: avvicinandosi all’allievo 5. Quando deve essere usata la strategia dell’effetto onda: raramente, se vuole sortire effetto Comunicare in modo chiaro e preciso le direttive significa soprattutto: esplicitare con semplicità le aspettative comportamentali, verbali e partecipative. 6. Esibire livelli adeguati di dominanza significa: assumere atteggiamenti sicuri, decisi, ma rispettosi dell’alunno. 7. Usare la comunicazione non verbale in classe significa: avere uno strumento fondamentale per gestire la classe in molte occasioni 8. Perché occorre controllare la voce nell’insegnamento in classe? Perché la comunicazione educativa passa attraverso la voce. 9. Occuparsi dei comportamenti positivi significa: ricordare che per gestire bene la classe occorre considerare i comportamenti degli allievi, sia quelli positivi sia quelli negativi. 10. Quale delle seguenti affermazioni è errata: a) I disturbi specifici dell’apprendimento interessano specifiche attività dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. b) Per l’alunno DSA non è previsto l’insegnante di sostegno c) L’alunno con DSA non ha mai problemi con la memoria a breve termine. 11. L’alunno cieco ha bisogno soprattutto: di una proposta educativa e didattica basata sui bisogni 12. A scuola è importante lavorare sull’autonomia dell’allievo cieco? È la parte centrale del progetto educativo e didattico. 13. Quale delle seguenti affermazioni è errata: a) L’allievo sordo o ipoacusico ha bisogno di vedere in viso l’interlocutore b) È utile fornire all’allievo uno schema dei passaggi previsti c) Quando un compagno fa una domanda l’insegnate deve sintetizzare la questione posta. d) Occorre sempre parlare con un tono di voce alto. 14. Quale delle seguenti affermazioni è errata: a) L’allievo con disabilità ha bisogno di concretezza nella proposta formativa b) L’allievo con disabilità intellettiva regredisce più facilmente rispetto ai suoi compagni c) L’allievo con dis. Intellettiva ha bisogno di ripetere le cose che acquisisce d) L’allievo con disabilità intellettiva ha bisogno di astrazione nella proposta didattica. 15. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? a) Con un allievo con disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività occorre essere precisi nel far rispettare i tempi di consegna del compito 8. Ai sensi della l. n. 170/2010, la disortografia è: a) Un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica b) Un disturbo concernente le capacità di calcolo c) Una carenza di conoscenze grammaticali e sintattiche d) Un disturbo della grafia 9. La l. n. 170/2010 persegue, tra l’altro, la finalità di: a) Sanzionare i genitori in caso di indifferenza nei confronti delle problematiche legate ai DSA b) Favorire il successo scolastico e promuovere lo sviluppo delle potenzialità dello studente c) Garantire la presenza di un insegnante di sostegno in favore di uno studente affetto da DSA d) Garantire la guarigione dello studente disabile ai sensi dell’art. 3, comma 1, l. n. 104/1992 10. La cura e la riabilitazione della persona handicappata si realizzano a) Tramite il finanziamento di cure erogate da parte di strutture private b) Solo mediante erogazione di finanziamenti individuali c) Con programmi che prevedano prestazioni sanitarie e sociali integrate tra loro, che valorizzino le abilità di ogni persona handicappata e agiscano sulla globalità della situazione di handicap, coinvolgendo la famiglia e la comunità. d) Attraverso borse di studio per i meritevoli 11. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti e indicato, sulla base del piano educativo individualizzato a) Il complesso delle misure integrative e di sostegno b) L’età, l’altezza e il peso dello studente c) Solo il progetto di vita d) Solo il numero di ore di sostegno 12. Per ciascun ambito territoriale provinciale, ovvero a livello delle città metropolitane, è costituito Il Gruppo per l'Inclusione Territoriale (GIT). 13. È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. 14. La rimozione delle cause invalidanti, la promozione dell'autonomia e la realizzazione dell'integrazione sociale sono perseguite attraverso almeno il seguente obiettivo Assicurare la prevenzione, la diagnosi e le necessarie cure e terapie 16. La Repubblica Garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società 17. NELLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI HANDICAPPATI DA PARTE DEGLI INSEGNANTI È INDICATO, SULLA BASE DEL PEI: (art.318, D.lgs.297/94 “valutazione del rendimento prove d’esame): Il complesso delle misure integrative e di sostegno. Per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline. 18. I BES POSSONO DERIVARE: (Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012) Uno svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale, un disturbo specifico di apprendimento o evolutivo; una disabilità fisica e/o mentale. 19. AI SENSI DELLA L. 170/2010 (NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO) LA DISORTOGRAFIA È: Un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. 20. LA L.170/2010 (ART.2) PERSEGUE, TRA L’ALTRO, LA FINALITÀ DI: Favorire il successo scolastico e promuovere lo sviluppo delle potenzialità dello studente. Garantire il diritto all’istruzione, ridurre i disagi relazionale ed emozionali, adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti, preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA, favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi, incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari, assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. 21. AL FINE DELLA DEFINIZIONE DEI PEI E DELLA VERIFICA DEL PROCESSO DI INCLUSIONE, COMPRESA LA PROPOSTA DI QUANTIFICAZIONE DI ORE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE MISURE DI SOSTEGNO, TENUTO CONTO DEL PROFILO DI FUNZIONAMENTO, PRESSO OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA SONO COSTITUITI: I gruppi di lavoro operativo (GLO). Ogni Gruppo di lavoro operativo è composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno/a con disabilità, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con l’alunno/a con disabilità nonché con il necessario supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare 22. IL DIRITTO ALLA SALUTE: È sia una libertà negativa, sia una libertà positiva. È compito dello Stato garantire cure agli indigenti 23. L’INSERIMENTO E L’INTEGRAZIONE SOCIALE DELLA PERSONA HANDICAPPATA SI REALIZZANO ANCHE MEDIANTE: (Art.8 L.104/1992) Interventi di carattere sociopsicopedagogico, di assistenza sociale e sanitaria 24. GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO: Assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti. (art.13 L.104/92) 25. AI SENSI DELLA L. 170/2010, LA DISCALCULIA È: un disturbo specifico della capacità di calcolo 26. COSA È IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE, SANCITO DALL’ART.26 DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI? Il diritto all’istruzione è senza dubbio un diritto sociale (libertà positiva) perché impone al potere pubblico di garantire a tutti l’accesso a un adeguato sistema scolastico. Allo stesso tempo, però, si configura anche come diritto di libertà (libertà negativa), perché riconosce a ciascuno la possibilità di formarsi proprie convinzioni, impedendo l’indottrinamento di stampo totalitario. 27. PERCHÉ IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE È UN DIRITTO SOCIALE? Perché impone al potere pubblico di garantire a tutti l’accesso a un adeguato sistema scolastico. 28. LIBERTÀ NEGATIVA: “libertà da” ovvero divieto per gli altri di compiere una data azione che interferisca sulla mia libertà. Alla libertà negativa corrispondono i diritti civili (es. diritto alla libertà personale, alla inviolabilità di domicilio, alla libertà di pensiero). Sono diritti che pongono un obbligo di non fare, e un dovere di astensione e di non interferenza. La libertà negativa può coincidere con l’autodeterminazione. 29. LIBERTÀ POSITIVE: “libertà di” ovvero obbligo di compiere una data azione per mettermi nelle condizioni di attuare quella azione. Alla libertà positiva corrispondono i diritti sociali (es. diritto all’istruzione, alla salute, all’assistenza sociale). Sono diritti che pongono un dovere per lo Stato e gli altri cittadini di salvaguardare la mia libertà, ma non astenendosi dall’agire, anzi, al contrario, agendo in positivo, cioè mettendomi nelle condizioni di potere esercitare quel diritto. Senza l’ospedale e il Servizio sanitario nazionale non potrei godere del diritto alla salute, così senza la scuola pubblica non potrei godere del diritto all’istruzione. 30. LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO: Ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente (art.1 del d.lgs.297/1994) 31. LIMITI ALLA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO: l’azione di formazione è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni. (d.lgs 297/94) 32. REGIONI A STATUTO SPECIALE E SCUOLA: le regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) e le due province autonome di Trento e Bolzano possono legiferare in materia scolastica adottando disposizioni migliorative rispetto a quelle nazionali (DOMANDE BONUS PERCHE’ NON SI SA MAI) 33. PERCHÉ IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE È UN DIRITTO SOCIALE Il diritto all'istruzione è senza dubbio un diritto sociale perché impone al potere pubblico di garantire a tutti l'accesso a un adeguato sistema scolastico. 34. COS’È IL DOLO? Riguarda il comportamento intenzionale, volontario diretto, finalizzato alla consapevolezza del reato, Il dolo è coscienza e volontà, (Voglio commettere questo reato). 35. COS’È LA COLPA? E’ una negligenza, una disattenzione e violazione di regole. E’ il titolo di imputazione in base al quale un fatto è ascritto alle responsabilità di un soggetto giuridico, in ragione della negligenza, dell’imprudenza, all’inosservanza di specifiche regole cautelari. 36. COME SI IMPRONTANO LE RELAZIONI TRA SCUOLA E FAMIGLIA Le Relazioni scuola-famiglia avvengono attraverso Il Patto educativo di corresponsabilità che é il documento, che deve essere firmato da genitori e studenti contestualmente all'iscrizione nella scuola secondaria di I grado , che chiarisce i principi e i comportamenti che scuola, famiglia e alunni condividono e si impegnano a rispettare. Coinvolgendo tutte le componenti, tale documento si presenta dunque come strumento base dell'interazione scuola-famiglia. Ha come obiettivo l’armonioso sviluppo/ crescita personale e professionale dello studente. -sulle caratteristiche del compito; (è un calcolo..?) -sulle strategie impiegabili per affrontarlo; (come calcolarlo?) -sulle condizioni nelle quali deve essere effettuato il compito. (quanto tempo ho?) 13. Chi parlò dello sviluppo della conoscenza metacognitiva? Flavell e Wellman. Il modello si basa sugli attributi personali, sulle caratteristiche del compito, sulle strategie per affrontarlo, sulle condizioni su come deve essere effettuato il compito. 14. Che cos’è il modello operativo? Schema di organizzazione della conoscenza (metacognizione-strategia-contestualizzazione) 15. Su che cosa si orienta il modello di Flavell? Obiettivi che si pone nell’agire, sulle esperienze metacognitive (vissuto emozionale, sensazioni legate all’esperienza), il gioco è nell’azione che si intraprende. 16. Su cosa si orienta il modello Wellman? Riconoscimento degli stati mentali, memoria, fattori influenzanti (strategie che si utilizzano per le variabili della personalità), processi di natura cognitiva ed emozionale, riconoscere e distinguere i diversi atti mentali. 17. Su cosa si orienta il modello Brown? Rendersi conto dell’esistenza di un problema, saper progredire, pianificare, guidare, riconoscere “cognizione fredda, cognizione calda”. (ATTENZIONE: concentrazione “Selettiva e sostenuta) 18. Condizione fredda? Intelligenza, memoria, attenzione, velocità di elaborazione 19. Condizione calda? Emozione, motivazione, obiettivo, auto-percezione 20. Cos’è la teoria della mente? Capacità del bambino di attribuire a se stesso e ad altri credenze e stati mentali (FALSA CREDENZA) 21. Quali sono le strategie cognitive? Strategie di memoria: intenzionali azione associazione, codifica evidenziazione, ripetizione) 22. Su cosa si basa il modello Cottini (Falsa credenza)? Relazione tra prestazione e conoscenza e utilizzo di strategie, stili attributivi, motivazione, autostima. 23. Autoregolazione cognitiva: planning (pianificazione), autoistruzioni verbali, automonitoraggio 24. Apprendimento cognitivo Articolazione riflessione, esplorazione, 4 strategie (promting, shaping, chaninig, fading) 25. Automonitoraggio? Capacità di controllare in corso d’opera lo svolgersi delle azioni messe in atto per raggiungere l’obiettivo. 26. Modello Brown autoregolazione cognitiva? Consapevolezza, predire, pianificare, monitorare-riadattare 27. Come sviluppare conoscenza metacognitiva BORKOWSKI? Buon elaboratore di informazioni è colui che riesce a comprendere informazioni “cognitive, motivazionali, personali, situazionali”. Conoscenza specifica della strategia: compito, uso della strategia prestazione. Conoscenza strategica generale, cioè il sistema di credenze e l’importanza attribuita all’impegno personale. 28. Modello Dwerk-Mindset Teoria su che cosa si basa? Autostima-autoefficacia Bandura abbassare il livello del compito. Intelligenza come entità – intelligenza incrementale. Feedback aumentare il senso di autoefficacia. 29. Che cos’è il locus of control? Ragionare su fattori interni. I successi non determinati dall’impegno sociale. Autoregolazione cognitiva (fissare un obiettivo chiaro, darsi istruzioni, osservare l’andamento). Autoistruzioni verbali: capire il compito, pensare alle possibili soluzioni. 30. Cos’è l’autoistruzione? Consiste nel darsi istruzioni verbali per il conseguimento dell’obiettivo (o dopo il raggiungimento dell’obiettivo, per rievocarne e/o spiegare i passi) 31. Che cosa propone l’Apprendistato cognitivo? Integra le quattro strategie dell’apprendimento tradizionale (modelling, coaching, scaffolding, fading) con tre inedite strategie più centrate sulla dimensione metacognitiva del processo di articolazione riflessione esplorazione. 32. Quali sono secondo la Brown i fattori che condizionano il controllo metacognitivo e l’autoregolazione cognitiva? La consapevolezza di dover cambiare (a volte) le azioni abituali per affrontare una situazione nuova; la capacità di predire l’esito delle proprie azioni in relazione alle proprie risorse; la capacità di pianificare le azioni cognitive e comportamentali in relazione al compito; la capacità di monitorare e riadattare l’intero processo di azioni svolte. 33. Carico cognitivo Estraneo Informazioni superflue o divergenti rispetto all’obiettivo di apprendiemento 34. Carico cognitivo Intrinseco: complessità delle informazioni in relazione al numero di variabili e di elementi da dover prendere simultaneamente in considerazione. Azioni: Adattare/semplificare con: Chunking: scomposizione del compito Sequencing: sequenzializzazione in fasi Pacing: adattamento del tempo di lavoro a ritmi individuali 35. Carico cognitivo Pertinente Definisce i rapporti di comprensione, ovvero le attività di recupero, integrazione e strutturazione di schemi mentali (attività che richiedono scambio intenso di informazioni con la memoria a lungo termine) 36. Cosa sono le funzioni esecutive? Insieme di processi cognitivi che permettono di esercitare forme di autocontrollo, di focalizzare l’attenzione su un determinato compito, di trattenere in memoria un’esperienza e di controllare l’esecuzione. 37. Da chi è stato proposto un modello delle funzioni esecutive che si basa su una triade funzionale? Naomi Friedman, Arika Miyake 38. Funzioni esecutive della Triade Funzionale Inibizione -> capacità di sopprimere informazioni non pertinenti interne o esterne Flessibilità mentale -> capacità di passare da un’attività mentale ad un’altra, da un’operazione ad un’altra. Aggiornamento -> modificazione contenuto della memoria di lavoro (a breve termine) in base all’affermazione più recente. 39. Come si divide l’attenzione? SELETTIVA capacità di selezionare alcuni stimoli tra tanti. DIVISA: capacità di sostenere due compiti simultaneamente. SOSTENUTA: sforzo attentivo prolungato nel tempo. 40. La memoria di riconoscimento Si sviluppa precocemente e permette di riconoscere oggetti, volti ecc. 41. La memoria semantica Compare più tradi ed è legata allo sviluppo del linguaggio 42. Quando cominciano ad emergere le funzioni esecutive? Intorno al SETTIMO mese di vita 43. Come si definisce il cooperative learning? Come un metodo di insegnamento di apprendimento che utilizza i piccoli gruppi, grazie ai quali è possibile sia apprendere che migliorare le relazioni sociali. 44. Come si CONFIGURA il cooperative learning? Un tipo di apprendimento legato a una metodologia di conduzione del lavoro in classe capace di valorizzare la dimensione cognitiva (delle conoscenze) così come di sviluppare un maggiore senso di consapevolezza, di responsabilità individuale, di solidarietà tra gli allievi. POSITIVA E PROFICUA INTERDIPENDENZA, RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE, UN’INTERAZIONE SIMULTANEA, SVILUPPO METAABILITA’-VALUTAZIONE (gli allievi prendono consapevolezza dei loro contributi, del loro impegno, delle dinamiche di gruppo). 45. Il learning together (Johnson e Johnson) su quali principi si basa? 5 principi chiave: interdipendenza positiva, responsabilità individuale e di gruppo, interazione simultanea, abilità sociali, valutazione individuale e di gruppo. 46. Turn 4 thought Tecnica che permette di aiutare a sviluppare la dimensione cognitiva e una più efficace sinergia di gruppo. 47. Windows Le finestre sono uno dei modi per far ordinare le informazioni ai gruppi 48. ALL e ONE: strategia semplice per individuare le somiglianze e le differenze 49. Approccio didattico spostare il focus del prodotto al processo 75. Di cosa si occupa Carol Dweck? Indaga in che modo lo stile di pensiero e le convinzioni, la credenza su di sé (Teorie del sé) possono influenzare il proprio comportamento di apprendimento. 76. Teoria dell’entità? Alcuni ritengono che l’intelligenza sia un tratto fisso, cioè credono di possedere una quantità di intelligenza e che questa sia stabile e immutabile, come un’entità. (TEORIA ENTITARIA DELL’INTELLIGENZA/ TEORIA DELL’INTELLIGENZA FISSA secondo Dweck) 77. Teoria incrementale? Alcuni ritengono che l’intelligenza sia un qualcosa che è possibile accrescere attraverso l’apprendimento, può essere migliorata con l’impegno, questa convinzione genera alcune conseguenze negli studenti, stimola la voglia di imparare (TEORIA DELL’INTELLIGENZA INCREMENTLE, DWEK) 78. Nella definizione di Carnoldi e Caponi l’atteggiamento metacognitivo riguarda? La generale propensione a riflettere sulla natura della propria attività cognitiva e a riconoscere la possibilità di usarla ed estenderla. 79. Nel modello di Carnoldi e Caponi l’attività di controllo metacognitivo e i processi cognitivi di controllo sono? Controllo metacognitivo -> tentativo di tenere sotto controllo tutta quella serie di operazioni che ricorrono in ogni esperienza di problem solving Processi metacognitivi di controllo-> scelta, applicazione e valutazione delle strategie. Riguarda anche i processi di previsione, ovvero la possibilità di formulare giudizi preventivi sulle attività e i compiti da svolgere. 80. Nel modello di Borkowsky e Muthukrishna, oltre ad evidenziare la differenza fra la conoscenza strategica generale e quella specifica, quali variabili mettono in risalto? Variabili di tipo emotivo-motivazionale, che si vanno ada giungere a quelle cognitive (i processi strategici). Fra queste grossa rilevanza rivestono gli stili attribuitivi, la percezione di autoefficacia, l’autostima e la motivazione. 81. Winner e Perner hanno elaborato un paradigma denominato? Compito della falsa credenza 82. Su cosa si basa il modello Cottini (Falsa credenza)? Relazione tra presentazione e conoscenza e utilizzo di strategie, stili attributivi, motivazione e autostima. 83. Quale capacità rappresenta l’essenza della teoria della mente? La meta rappresentazione, consente al sistema cognitivo di costruire descrizioni di eventi ipotetici, come le descrizioni di oggetti di finzione, pensieri, sogni, u quali si rifanno ad altre rappresentazioni. 84. Quali sono le strategie cognitive? Strategie di memoria: intenzionali azione associazioni, codifica evidenziazione, ripetizione. 85. Le strategie della memoria Sono le attività intenzionali del soggetto, i piani d’azione e i controllu esecutivi che egli mette in atto per apprendere e ricordare (associazione, codifica, evidenziazione, ripetizione/reiterazione, ripasso ecc.) 86. Quali sono gli elementi protometacognitvi? Imitazione, condivisione, gioco simbolico 87. Quali sono gli aspetti protometacognitivi? Scoperta neuroni specchio, teoria della mente e autismo, gioco simbolico e mentalizzazioni avanzate (finzione). 88. Che cos’è la didattica metacognitiva? Applicazione all’ambito didattico del concetto di metacognizione, ovvero lo studio di modalità che permettono all’individuo di acquisire consapevolezza dei propri processi cognitivi. 89. L’operatore opera a quattro livelli, quali? Sulle conoscenze relative al funzionamento cognitivo generale, sull’autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, sull’uso di strategie di autoregolazione cognitiva, sulle variabili psicologiche sottostanti. 90. Howlin, Baron-Cohen e Hadwin hanno elaborato un programma di intervento ispirato ai principi della teoria della mente per indagare la possibilità di far apprendere ai bambini autistici a leggere la mente, cosa prevede? L’insegnamento progressivo degli stati mentali in tre aree: emozioni, sistema delle credenze e false credenze, gioco simbolico, con riferimento al gioco di finzione. 91. UDL - Universal design for learning: cos’è? Abbandona l’approccio clinico della disabilità e si focalizza sull’ambiente che può essere causa di barriere e impedimenti 10 - NEUROPSICHIATRIA INFANTILE - PROF.SSA GERMANO' EVACARTELLA 1. Secondo i criteri diagnostici oltre al deficit del funzionamento cognitivo quale altre abilità devono essere deficitarie per parlare di disabilità intellettivo o ritardo mentale? Funzioni adattive 2. Qual è il test intellettivo più utilizzato per fare diagnosi di disabilità intellettiva in età scolare? La scala Wisch 3. Qual è la malattia genetica cromosomica più geneticamente associata a ritardo mentale? Sindrome di Down 4. Qual è la sindrome più associata all’autismo Sindrome dell’X Fragile 5. Per fare una diagnosi di autismo qual è il test che viene utilizzato Ados 6. Per fare una diagnosi i sintomi comportamentali devono essere presenti in tanti contesti Almeno due es: (casa scuola) 7. L’esordio dei sintomi per fare diagnosi di ADHD deve essere: Prima dei 12 anni 8. Quale di questi disturbi neuro sensoriali può essere associate ai disturbi del linguaggio secondari non specifici La sordità 9. Cosa intendiamo per disturbo specifico nel linguaggio: Un disturbo che interessa solo il linguaggio 10. Cosa intendiamo per disturbo specifico dell’apprendimento Un disturbo che interessa solo in modo specifico alcuni domini di abilità in particolar modo le Competenze scolastiche 11. Quali possono essere i fattori di rischio prescolari di un disturbo specifico dell’apprendimento Disturbo del linguaggio correlato all’insorgenza successiva di un disturbo del linguaggio specifico 12. Se facciamo una diagnosi a criteri sono sempre comportamentali oppure dobbiamo fare riferimento a un esame del sangue a una RMA un encefalogramma Comportamentali 13. Nella epilessia assenze dell’infanzia il bambino cosa presenta Uno sviluppo mentale normale 14. Con quale disturbo potrebbe essere confusa un’epilessia assenza dell’infanzia Con un disturbo di attenzione