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Parafrasi accurata e dettagliata del II libro dell'Iliade, traduzione di Vincenzo Monti, Versioni di Italiano

Parafrasi letterale e accurata del II libro dell'Iliade. Ideale per preparare interrogazioni di italiano e compiti in classe.

Tipologia: Versioni

2023/2024

In vendita dal 17/01/2022

nadia.misino
nadia.misino 🇮🇹

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Tutti ancora dormìan per l'alta notte Tutti i guerrieri e gli dei ancora
i guerrieri e gli Dei; ma il dolce sonno dormivano nel profondo della notte;
già le pupille abbandonato avea ma il dolce sonno aveva già abbandonato
di Giove che pensoso in suo segreto gli occhi di Giove che, pensieroso, in
5 divisando venìa come d'Achille, segreto stava organizzando come mostrare
con molta strage delle vite argive, la vendetta di Achille,con grande strage di vite
illustrar la vendetta. Alla divina Achee. A Zeus infine parve miglior cosa
mente alfin parve lo miglior consiglio inviare ad Agamennone il malefico Sogno.
invïar all'Atride Agamennóne
10 il malefico Sogno. A sé lo chiama, Lo chiama a sé e velocemente gli dice,
e con presto parlar, Scendi, gli dice, Scendi, scendi, sogno ingannevole, alle veloci
scendi, Sogno fallace, alle veloci navi dei Greci e, una volta entrato nella tenda
prore de' Greci, e nella tenda entrato di Agamennone, esponi esattamente quello
d'Agamennón, quant'io t'impongo, esponi che ti impongo.
15 esatto ambasciator. Digli che tutte Digli di armare tutte le squadre, perchè
in armi ei ponga degli Achei le squadre, oggi in cielo è stata decisa la caduta di Troia,
che dell'iliaco muro oggi è decreta
su nel ciel la caduta; che discordi che gli dei non sono più discordi.
degli eterni d'Olimpo abitatori
20 più non sono le menti; che di Giuno Digli che tutti cedettero al supplicare di
cessero tutti al supplicar; che in somma Giunone, che è giunto l'ultimo giorno
l'estremo giorno de' Troiani è giunto. dei Troiani.
Disse; ed il Sogno, il divin cenno udito, Disse; e Sogno, sentito l'ordine divino,
avvïossi e calossi in un baleno velocemente scese alle navi Achee.
25 su l'argoliche navi. Entra d'Atride Entra nella tranquilla tenda di Agamennone
nel queto padiglione, e immerso il trova e lo trova avvolto nel dolce sonno.
nella dolcezza di nettareo sonno.
Di Nestore Nelìde il volto assume, Assume le sembianze di Nestore, di Nestore
di Nestore, cui sovra ogni altro duce che Agamennone rispettava più di tutti
30 Agamennóne riveriva, e in queste gli altri capi e, sospeso con questa immagine
forme sul capo del gran re sospesa, sulla testa del grande re, gli disse:
così la diva visïon gli disse:
Tu dormi, o figlio del guerriero Atrèo? Tu dormi, o Atride? Non conviene dormire
Tutta dormir la notte ad uom sconviensi tutta la notte agli uomini potenti, ai quali
35 di supremo consiglio, a cui son tante sono sottomesse tante genti e tanti impegni,
genti commesse e tante cure. Attento Attento, dunque, ascoltami.
dunque m'ascolta. A te vengh'io celeste Vengo a te come messaggero di Giove,che
nunzio di Giove, che lontano ancora ancora da lontano veglia su di te.
su te veglia pietoso. Egli precetto Giove ti consiglia di mettere subito in arme tutti
40 ti fa di porre tutti quanti in arme Achei.
prontamente gli Achei. Tempo è venuto E' giunto il tempo che la grande Troia cada
che l'ampia Troia in tua man cada: i numi nelle tue mani: gli dei,grazie all'intercessione
scesero tutti, intercedente Giuno, di Giunone, sono tutti d'accordo, e ai Troiani
in un solo volere, e alla troiana li aspetta la sconfitta finale preparata da Giove.
45 gente sovrasta l'infortunio estremo
preparato da Giove. Or tu ben figgi Ora tu memorizza bene questo avviso
questo avviso nell'alma, e fa che seco nell'animo, e fai in modo che non scompaia
non lo si porti, col partirsi, il sonno. Quando ti sveglierai.
Sparve ciò detto; e delle udite cose, Detto ciò scomparve e per le cose sentite,
50 di che contrario uscir dovea l'effetto, al contrario di ciò che avrebbe dovuto,
pensoso lo lasciò. Prender di Troia lo lasciò pensieroso. Sperò di prendere
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Tutti ancora dormìan per l'alta notte Tutti i guerrieri e gli dei ancora i guerrieri e gli Dei; ma il dolce sonno dormivano nel profondo della notte; già le pupille abbandonato avea ma il dolce sonno aveva già abbandonato di Giove che pensoso in suo segreto gli occhi di Giove che, pensieroso, in 5 divisando venìa come d'Achille, segreto stava organizzando come mostrare con molta strage delle vite argive, la vendetta di Achille,con grande strage di vite illustrar la vendetta. Alla divina Achee. A Zeus infine parve miglior cosa mente alfin parve lo miglior consiglio inviare ad Agamennone il malefico Sogno. invïar all'Atride Agamennóne 10 il malefico Sogno. A sé lo chiama, Lo chiama a sé e velocemente gli dice, e con presto parlar, Scendi, gli dice, Scendi, scendi, sogno ingannevole, alle veloci scendi, Sogno fallace, alle veloci navi dei Greci e, una volta entrato nella tenda prore de' Greci, e nella tenda entrato di Agamennone, esponi esattamente quello d'Agamennón, quant'io t'impongo, esponi che ti impongo. 15 esatto ambasciator. Digli che tutte Digli di armare tutte le squadre, perchè in armi ei ponga degli Achei le squadre, oggi in cielo è stata decisa la caduta di Troia, che dell'iliaco muro oggi è decreta su nel ciel la caduta; che discordi che gli dei non sono più discordi. degli eterni d'Olimpo abitatori 20 più non sono le menti; che di Giuno Digli che tutti cedettero al supplicare di cessero tutti al supplicar; che in somma Giunone, che è giunto l'ultimo giorno l'estremo giorno de' Troiani è giunto. dei Troiani. Disse; ed il Sogno, il divin cenno udito, Disse; e Sogno, sentito l'ordine divino, avvïossi e calossi in un baleno velocemente scese alle navi Achee. 25 su l'argoliche navi. Entra d'Atride Entra nella tranquilla tenda di Agamennone nel queto padiglione, e immerso il trova e lo trova avvolto nel dolce sonno. nella dolcezza di nettareo sonno. Di Nestore Nelìde il volto assume, Assume le sembianze di Nestore, di Nestore di Nestore, cui sovra ogni altro duce che Agamennone rispettava più di tutti 30 Agamennóne riveriva, e in queste gli altri capi e, sospeso con questa immagine forme sul capo del gran re sospesa, sulla testa del grande re, gli disse: così la diva visïon gli disse: Tu dormi, o figlio del guerriero Atrèo? Tu dormi, o Atride? Non conviene dormire Tutta dormir la notte ad uom sconviensi tutta la notte agli uomini potenti, ai quali 35 di supremo consiglio, a cui son tante sono sottomesse tante genti e tanti impegni, genti commesse e tante cure. Attento Attento, dunque, ascoltami. dunque m'ascolta. A te vengh'io celeste Vengo a te come messaggero di Giove,che nunzio di Giove, che lontano ancora ancora da lontano veglia su di te. su te veglia pietoso. Egli precetto Giove ti consiglia di mettere subito in arme tutti 40 ti fa di porre tutti quanti in arme Achei. prontamente gli Achei. Tempo è venuto E' giunto il tempo che la grande Troia cada che l'ampia Troia in tua man cada: i numi nelle tue mani: gli dei,grazie all'intercessione scesero tutti, intercedente Giuno, di Giunone, sono tutti d'accordo, e ai Troiani in un solo volere, e alla troiana li aspetta la sconfitta finale preparata da Giove. 45 gente sovrasta l'infortunio estremo preparato da Giove. Or tu ben figgi Ora tu memorizza bene questo avviso questo avviso nell'alma, e fa che seco nell'animo, e fai in modo che non scompaia non lo si porti, col partirsi, il sonno. Quando ti sveglierai. Sparve ciò detto; e delle udite cose, Detto ciò scomparve e per le cose sentite, 50 di che contrario uscir dovea l'effetto, al contrario di ciò che avrebbe dovuto, pensoso lo lasciò. Prender di Troia lo lasciò pensieroso. Sperò di prendere

quel dì stesso le mura egli sperossi, le mura di Troia quel giorno stesso, né di Giove sapea, stolto! i disegni, e non conosceva, lo stolto, i progetti né qual aspro pugnar, né quanta il Dio di Giove, né quanti motivi di lacrime e 55 di lagrime cagione e di sospiri sospiri per i Greci e per i Troiani il Dio ai Troiani e agli Achivi apparecchiava. preparava. Si riscuote dal sonno, e la divina Si sveglia dal sonno e la voce divina voce dintorno gli susurra ancora. ancora gli sussura intorno. Si tira su e, Sorge, e del letto su la sponda assiso seduto sul bordo del letto, indossa 60 una molle s'avvolge alla persona una morbida tunica nuova, immacolata; tunica intatta, immacolata; gittasi si getta addosso il manto regale, indossa il regal manto indosso; il piè costringe i bei calzari, infila sulla spalla la spada ne' bei calzari; il brando aspro e lucente lucente con le borchie d'argento, d'argentee borchie all'omero sospende, impugna lo scettro inviolato, ereditato dagli 65 l'invïolato avito scettro impugna, avi e va alle navi degli Achei. ed alle navi degli Achei cammina. Già sul balzo d'Olimpo alta ascendea Già dall'Olimpo scendeva l'Aurora, di Titon la consorte, annunziatrice annunciatrice della luce agli Dei e agli dell'alma luce a Giove e agli altri Eterni; uomini; quando i banditori, per comando 70 quando con chiara voce i banditori di Agamennone, a voce alta convocavano gli per comando d'Atride a parlamento Achei, che velocemente accorsero numerosi. convocaro gli Achei, che frettolosi accorsero e frequenti. Ma raccolse Ma Agamennone dapprima riunì i nobili de' magnanimi duci Agamennóne capi in assemblea alla nave di Nestore, e, 75 prima il senato alla nestorea nave, una volta raccolti, con queste parole e raccolti che fûro, in questi accenti propose il suo prudente progetto; il suo prudente consultar propose: M'udite, amici. Nella queta notte Acoltatemi, amici. Nella tranquilla notte una divina visïon m'apparve, ebbi una visione divina che a te, Nestore, 80 che te, Nestore padre, alla statura, sia come altezza, sia come modi, sia agli atti, al volto somigliava in tutto. come volto somigliava in tutto. Sul mio capo librossi, e così disse: Sul mio capo si mise e mi disse: Figlio d'Atrèo, tu dormi? A sommo duce Atride, tu dormi? Ad un sommo capo che cui di tanti guerrieri e tante cure ha il peso di tanti guerrieri e impegni 85 commesso è il pondo, non s'addice il sonno. non si addice il sonno. M'odi adunque: mandato a te son io Ascoltami dunque. Io sono mandato a te da Giove che dal ciel di te pensiero da Giove, che dal cielo si prende cura di prende e pietate. Ei tutte ti comanda te e ha pietà. Lui ti comanda di armare armar le truppe de' chiomati Achei, tutte le truppe degli Achei, perchè è 90 ché di Troia il conquisto oggi è maturo; arrivato il giorno della conquista di Troia, poiché di Giuno il supplicar compose perchè le preghiere di Giunone hanno la discordia de' numi, e grave ai Teucri messo d'accordo gli dei e si prepara una danno sovrasta per voler di Giove. Grande sconfitta per i Troiani Tu di Giove il comando in cor riponi. Tu tieni a mente il comando di Giove. 95 Sparve, ciò detto, e quel mio dolce sonno Detto ciò, scomparve, e quel sogno mi m'abbandonò. La guisa or noi di porre abbandonò. Ora noi esaminiamo il gli Achivi in arme esaminiam. Ma pria modo con cui armare gli Achei. Ma giovi con finto favellar tentarne, prima conviene con false notizie, fin dove lice, i sentimenti. Io dunque per quanto possibile, testarne i sentimenti. 100 comanderò che su le navi ognuno Io dunque comanderò che ognuno possa si disponga alla fuga, e sparsi ad arte fuggire su le navi, voi invece cercate voi l'impedite con opposti accenti. Di impedirlo con parole opposte.

Del prepotente Iddio questo è il talento, Questa è l’abilità del Dio prepotente, 155 di lui che nell'immensa sua possanza di lui che con la sua potenza già distrusse già di molte città l'eccelse rocche le alte rocche di molte città e molte distrusse, e molte struggeranne ancora. ancora ne distruggerà. Ma qual onta per noi appo i futuri Ma che vergogna per noi davanti ai posteri che contra minor oste un tale e tanto quando sapranno che un esercito tanto forte, 160 esercito di forti una sì lunga contro un nemico inferiore, combattè in una guerra guerreggi; e non la compìa ancora? Guerra così lunga, senza arrivare alla fine? Certo se tutti convocati insieme Certamente, se Troiani e Achei, convocati salda pace a giurar Teucri ed Achivi, insieme, dopo aver stretto una tregua, e di questi e di quei levato il conto, volessimo contarci, se per ogni gruppo 165 ad ogni dieci Achivi un Teucro solo di dieci Achei, uno solo dei Troiani mescer dovesse di lïeo la spuma, versasse il vino, molti gruppi dei nostri molte decurie si vedrìan chiedenti rimarrebbero senza bere. Così tanto con labbro asciutto il mescitor: cotanto stimo essere maggiore il nostro numero maggior de' Teucri cittadini estimo rispetto ai Troiani. 170 il numero de' nostri. Ma li molti Ma molti alleati, da diverse città , sono da diverse città raccolti e scesi in lor sussidio bellicosi amici giunti in loro aiuto e mi ostacolano, duro intoppo mi fanno, e a mio dispetto vietandomi, contro la mia volontà, mi vietano espugnar d'Ilio le mura. di espugnare le mura di Troia. 175 Già del gran Giove il nono anno si volge Già sono passati nove anni, da quando da che giungemmo, e già marciti i fianchi giungemmo qui, e già le travi delle son delle navi, e logore le sarte; navi sono marce e le funi sono logore, e le nostre consorti e i cari figli e certamente le nostre mogli e i figli desïando ne stanno e richiamando sono a casa a desiderare il nostro ritorno. 180 nelle vedove case. E noi l'impresa E noi ancora non siamo riusciti a portare che a queste sponde ne condusse, ancora a termine l’impresa per la quale siamo consumar non sapemmo. Al vento adunque, venuti qui. Mettiamo in mare le navi,io diamo al vento le vele, io vel consiglio, ve lo consiglio, e di comune accordo alla dolce fuggiam terra natìa torniamo in patria, perché la conquista 185 di concorde voler, ché disperata di Troia è un’impresa disperata. delle mura troiane è la conquista. Mosse quel dire delle turbe i petti, Quelle parole sconvolsero i partecipanti, e fremea l'adunanza, a quella guisa l’assemblea si agitò, come le onde del che dell'icario mare i vasti flutti mare Icario, quando i venti Euro e Noto, 190 si confondono allor che Noto ed Euro provenendo dalla nube di Giove , lo della nube di Giove il fianco aprendo sconvolgono. a sollevar li vanno impetuosi. E come quando di Favonio il soffio E come quando il soffio di Zefiro scompiglia denso campo di biade urta, e passando un campo di grano e ne piega le spighe; 195 il capo inchina delle bionde spiche; tal si commosse il parlamento, e tutti allo stesso modo si agitò l’assemblea, alle navi correan precipitosi e tutti precipitosi correvano alle navi, con fremito guerrier. Sotto i lor piedi gridando. Sotto i loro piedi si alzava s'alza la polve, e al ciel si volve oscura. la polvere, che sollevandosi, oscurava 200 I navigli allestir, lanciarli in mare, il cielo. Tutti si affaccendavano a preparare espurgarne le fosse, ed i puntelli le navi, a metterle in mare, a ripulire i canali,

sottrarre alle carene era di tutti e togliere i fermi alle carene. la faccenda e la gara. Arde ogni petto Tutti gli animi ardono per l’amore per la del sacro amore delle patrie mura, propria patria e in cielo echeggiano tutte 205 e tutto di clamori il cielo eccheggia. le voci. E degli Achei quel dì sarìa seguìto, E quello sarebbe stato stato il giorno della contro il voler de' fati, il dipartire, partenza, contro il volere degli dei, se Atena se con questo parlar non si volgea non si fosse rivolta con queste parole a Era: Giuno a Minerva: O dell'Egìoco Padre O figlia invincibile di Zeus, così dunque, 210 invincibile figlia, così dunque, coprendo il mare di navi in fuga, gli Achei il mar coprendo di fuggenti vele, torneranno in patria? al patrio lido rediran gli Achivi? Ed a Priamo l'onore, ai Teucri il vanto Così lasceranno a Priamo e ai Troiani il vanto lasceran tutto dell'argiva Elè na di Elena, dopo che tanti greci morirono per lei, 215 dopo tante per lei, lungi dal caro lontani dalla patria? nido natìo, qui spente anime greche? Deh scendi al campo acheo, scendi, ed adopra Suvvia, scendi al campo greco, parla in lusinghiero parlar, molci i soldati, modo lusinghiero, addolcisci i soldati, frena la fuga, né patir che un solo ferma la fuga, non sopportiamo che una sola 220 de' remiganti pini in mar sia tratto. delle navi sia messa in mare. Obbediente la cerulea Diva La diva dagli occhi azzurri obbedì e scese dalle cime d'Olimpo dispiccossi velocissima dalle cime dell’Olimpo e subito velocissima, e tosto fu sul lido. fu sul lido. Ivi Ulisse trovò , senno di Giove, Lì trovò Ulisse, simile a Giove in saggezza, 225 occupato non già del suo naviglio, che non si occupava di partire ma del dolore ma del dolor che il preme, e immoto in piedi. che provava, fermo in piedi. Gli si fece davanti la divina Gli si mise davanti Minerva, dagli occhi azzurri, Glaucopide dicendo: O di Laerte dicendo:”O figlio di Laerte, prudente Ulisse, generoso figliuol, prudente Ulisse, così dunque ve ne andrete?e tornerete in 230 così dunque n'andrete? E al patrio suolo patria? E lascerete a Priamo il vanto della navigherete, e lascerete a Priamo vostra fuga? E ai Troiani lascerete Elena? di vostra fuga il vanto, ed ai Troiani e non vendicato il sangue di tanti compagni che d'Argo la donna, e invendicato il sangue. qui morirono? di tanti, che per lei qui lo versaro, 235 bellicosi compagni? A che ti stai? Che fai? Vai dagli Achei, rompi gli indugi, T'appresenta agli Achei, rompi gl'indugi, usa parole dolci e trattienili, non permettergli dolci adopra parole e li trattieni, di mettere in mare le navi. né consentir che antenna in mar si spinga. Così disse la Dea. Ne riconobbe Così disse la dea. Ulisse ne riconobbe la voce, 240 l'eroe la voce, e via gittato il manto, gettò via il mantello, che raccolse dopo di lui che dopo lui raccolse il banditore il messaggero Euribate, e si mise a correre; Eurìbate itacense, a correr diessi; e incontrato l'Atride Agamennóne, Quando incontrò Agamennone ne prese ratto ne prende il regal scettro, e vola lo scettro regale e , con esso in mano, 245 con questo in pugno tra le navi achee; si diresse tra le navi achee; e quanti ei trova o duci o re, li ferma e a tutti quelli che trovava, un capo o un re, con parlar lusinghiero; e, Che fai, dice, v diceva con parole lusinghiere: Cosa fai, aloroso campione? A te de' vili valoroso campione? A te non conviene la disconvien la paura. Or via, ti resta, paura, che è dei vili. Suvvia, resta, ti prego,

che d'Ilio uscito lo ti rechi al piede, che, uscito da Troia, ti si inginocchi 300 prezzo del figlio da me preso in guerra, per riscattare con tanto oro il figlio da me medesmo, o da qualch'altro Acheo? preso in guerra da me o qualche O cerchi schiava giovinetta a cui altro Greco? O cerchi qualche giovane mescolarti in amore alla spartita? schiava a cui unirti? Eh via, che a sommo imperador non lice Suvvia che ad un sommo capo non è 305 scandalo farsi de' minori. Oh vili, far scandalo riguardo ai minori. oh infami, oh Achive, non Achei! Facciamo O vili, o infami Achee e non Achei! vela una volta; e qui costui si lasci Partiamo e lasciamo qui costui a qui lui solo a smaltir la sua ricchezza, godersi la sua ricchezza in modo che onde a prova conosca se l'aita se serve o no l’aiuto delle nostre armi. 310 gli è buona o no delle nostr'armi. E dianzi E noi abbiamo visto questo superbo nol vedemmo pur noi questo superbo far sgarbo ad Achille, ad Achille, a un guerrier che sì l'avanza ad un guerriero che lo supera così tanto di fortezza, for onta? E dell'offeso di forza. E non si tiene egli la schiava non si tien egli la rapita schiava? rapita? Ma se Achille,anche se arrabbiato, 315 Ma se d'Achille il cor di generosa non fosse anche lui un vile, questo sarebbe bile avvampasse, e un indolente vile stato l’ultimo dei tuoi torti, Agamennone. non si fosse egli pur, questo sarìa stato l'estremo de' tuoi torti, Atride. Così contra il supremo Agamennóne Così Tersite delirava contro il capo supremo 320 impazzava Tersite. Gli fu sopra Agamennone. Subito gli fu sopra Ulisse, repente il figlio di Laerte, e torvo guardandolo storto, gridò: Finiscila con guatandolo gridò: Fine alle tue le tue logorroiche offese, pettegolo Tersite. faconde ingiurie, ciarlator Tersite. E tu sendo il peggior di quanti a Troia E tu, essendo il peggiore di quanti giunsero 325 con gli Atridi passâr, tu audace e solo a Troia con gli Atridi, tu audace e solo non dar di cozzo ai re, né rimenarli non ti scontrare con i re, e non parlarne su quella lingua con villane aringhe, con parole volgari e non impicciarti del ritorno né del ritorno t'impacciar, ché il fine perché la fine di questi fatti a noi è oscura e di queste cose al nostro sguardo è oscuro, non sappiamo se questo ritorno sarà felice 330 né sappiam se felice o sventurato o sventurato. questo ritorno riuscir ne debba. Ma di tue contumelie al sommo Atride Ma io so il perché delle tue offese al capo so ben io lo perché: donato il vedi Agamennone: ti dai da fare per offenderlo di molti doni dagli achivi eroi, perché vedi che gli Achei gli fanno molti 335 per ciò ti sbracci a maledirlo. Or io doni. Ora io ti dirò cosa accadrà. cosa dirotti che vedrai compiuta. Se com'oggi insanir più ti ritrovo, Se ti trovo un’altra volta a impazzire, caschimi il capo dalle spalle, e detto mi cascasse il capo dalle spalle, e io di Telemaco il padre io più non sia, non sia più il padre di Telemaco, mai più, 340 mai più, se non t'afferro, e delle vesti se non ti afferro e ,svestito, non ti caccio tutto nudo, da questo almo consesso da questa nobile riunione piangente e malconcio. non ti caccio malconcio e piangoloso. Sì dicendo, le terga gli percuote Così dicendo lo percuote sul dorso e sulle spalle con lo scettro e le spalle. Si contorce Si contorce e piange il brigante, sotto i colpi dello 345 e lagrima dirotto il manigoldo scettro dorato, che gli fa tutta la schiena rossa. dell'aureo scettro al tempestar, che tutta gli fa la schiena rubiconda; ond'egli per questo egli , reso ormai docile dal dolore

di dolor macerato e di paura e dalla paura, si sedette e guandandosi intorno s'assise, e obbliquo riguardando intorno storto, si puliva le lacrime con il dorso della 350 col dosso della man si terse il pianto. Mano. Rallegrò quella vista i mesti Achivi, Quella scena rallegrò i tristi Achei, e surse in mezzo alla tristezza il riso; e, tra la tristezza, si misero a ridere; e fu chi vò lto al suo vicin dicea: e ci fu chi, rivolto verso il suo vicino, diceva: Molte in vero d'Ulisse opre vedemmo “In realtà vedemmo grandi azioni di Ulisse 355 eccellenti e di guerra e di consiglio, sia in guerra sia in astuzia, ma questa volta, ma questa volta fra gli Achei, per dio! per Dio, ha fatto la più bella di tutte le imprese, fe' la più bella delle belle imprese, fermando le parole di questo cane che deride. frenando l'abbaiar di questo cane dileggiator. Che sì, che all'arrogante In modo che all’arrogante passi la voglia di 360 passò la frega di dar morso ai regi! attaccare i re. Mentre questo dicean, levossi in piedi Mentre dicevano questo si alzò in piedi ulisse, e collo scettro di parlar fe' cenno espugnatore di città ,con lo scettro fece l’espugnatore di cittadi Ulisse. cenno di parlare. In sembianza d'araldo accanto a lui Con le sembianze di un araldo, vicino a lui, 365 la fiera Diva dalle luci azzurre Minerva imponeva il silenzio a tutti, in modo silenzio a tutti impose, onde gli estremi che sentissero le sue parole e potessero del par che i primi udirne le parole apprenderle quelli che erano in prima fila potessero, ed in cor pesarne il senno. come quelli che erano in fondo. Allora il saggio diè principio: Atride, Allora il saggio incominciò a parlare: 370 questi Achivi di te vonno far oggi. “Agamennone, questi Achei oggi vogliono il più infamato de' mortali. Han posto renderti il più infamato tra i mortali. le promesse in obblìo fatte al partirsi Hanno dimenticato le promesse fatte quando d'Argo alla volta d'Ilïon, giurando partirono da Argo, diretti a Troia, giurando di non tornarsi che Ilïon caduto. Di non tornarci finchè Troia non fosse caduta. 375 Guardali: a guisa di fanciulli, a guisa. Guardali:come dei fanciulli, come delle di vedovelle sospirar li senti, vedove li si sente sospirare e pianger tra di e a vicenda plorar per lo desìo loro per il desiderio di tornare in patria. di riveder le patrie mura. E in vero E in verità qui si patisce una tale sofferenza tal qui si pate traversìa, che scusa che giustifica il desiderio di patria. 380 il desiderio de' paterni tetti. Se a navigante da vernal procella Se per un marinaio ,bloccato e sbattuto in impedito e sbattuto in mar che freme, mare agitato da una tempesta invernale, è pur di un mese è crudel la lontananza crudele la lontananza della moglie, dalla consorte, che pensar di noi cosa bisogna pensare di noi che già 385 che già vedemmo del nono anno il giro siamo da nove anni su questa spiaggia? su questo lido? Compatir m'è forza. Devo quindi compatire gli Achei, se stanno dunque agli Achivi, se a mal cor qui stanno. qui a malincuore. Ma dopo tanta dimoranza è turpe Ma dopo essere stati così tanto qui vôti di gloria ritornar. Deh voi, è vergognoso tornare senza gloria. 390 deh ancor per poco tollerate, amici, Suvvia voi, amici, sopportate ancora per poco, tanto indugiate almen, che si conosca aspettate almeno finchè si sappia se è vera se vero o falso profetò Calcante. o falsa la profezia di Calcante. In cuor riposte ne teniam noi tutti Tutti noi ci ricordiamo le sue divine parole, le divine parole, e voi ne foste e voi ne foste testimoni, quelli di voi che 395 testimoni, voi sì quanti la Parca che non la Parca non ha portato via. non aveste crudel. Parmi ancor ieri Mi sembra ancora ieri che le navi achee

nulla cal della guerra. Ove n'andranno interessa la guerra. Dove andranno a finire i giuramenti, le promesse e i tanti i giuramenti, le promesse, i consigli dei più consigli de' più saggi e i tanti affanni, saggi e le tante sofferenza, i sacrifici agli Dei, le libagioni degli Dei, la fede le fede delle strette di mano? 450 delle congiunte destre? Dissipati Se ne andranno sprecati con il fumo n'andran col fumo dell'altare? Achei, dell’altare? Achei, noi litighiamo invano, noi contendiamo di parole indarno, e in vane induge il tempo si consuma, e perdiamo tempo in cose vane e il tempo che dar si debbe a salutar riparo. passa, ………..? 455 Tien fermo, Atride, il tuo coraggio, e fermo E tu Agamennone, tieni duro e guida su gli Achei nelle pugne alza lo scettro: gli Achei nelle battaglie: e lascia marcire ed in proposte, che d'effetto vote nelle proposte che non avranno nessun cadran mai sempre, marcir lascia i pochi effetto quei pochi che, in disparte, che in disparte consultano se in Argo si consultano sul dover ritornare ad Argo 460 redir si debba, pria che falsa o vera prima che si sappia se la promessa fatta si conosca di Giove la promessa. da Giove sia vera o falsa. Io ti fo certo che il saturnio figlio, Io ti assicuro che, il giorno in cui gli il giorno che di Troia alla ruïna Achei si imbarcarono per portare la sciolser gli Achivi le veloci antenne, rovina a Troia, Zeus fece un sicuro 465 non dubbio cenno di favor ne fece cenno di approvazione, lampeggiando balenando a diritta. Alcun non sia sulla destra. Non ci sia dunque nessuno dunque che parli del tornarsi in Argo, che parli del tornare ad Argo, se prima se prima in braccio di troiana sposa con in braccio una sposa troiana non non vendica d'Elèna il ratto e i pianti. vendichi il rapimento di Elena e le sofferenze. 470 Se taluno pur v'ha che voglia a forza Ma se qualcuno ha lo stesso voglia di partire di qua partirsi, di toccar si provi da qua a forza, provi a toccare la sua nave, il suo naviglio, e troverà primiero e per primo troverà la meritata morte. la meritata morte. Tu frattanto Tu intanto, o signore, prima consigliati pria ti consiglia con te stesso, o sire, con te stesso e poi con gli altri, e non 475 indi cogli altri, né sprezzar l'avviso disprezzare il mio parere. ch'io ti porgo. Dividi i tuoi guerrieri Dividi i tuoi guerrieri in tribù e fratrìe, per curie e per tribù, sì che a vicenda in modo che a vicenda si diano aiuto si porga aita una tribù con l'altra, una tribù con l’altra e una fratrìa con l'una con l'altra curia. A questa guisa, l’altra. In questo modo, se gli Achei ti 480 obbedendo agli Achei, ti fia palese obbediranno, ti sarà chiaro sia dei capitani de' capitani a un tempo e de' soldati sia dei soldati quali siano i valorosi e quali qual siasi il prode e quale il vil; ché ognuno i vigliacchi; perché ognuno con simile con emula virtù pel suo fratello virtù combatterà per suo fratello. combatterà. Conoscerai pur anco Così scoprirai anche cosa ti impedisce la 485 se nume avverso, o codardìa de' tuoi, conquista delle mura di Troia: se un dio o poca d'armi maestrìa ti tolga ostile, se la viltà dei tuoi, o se la scarsa delle dardanie mura la conquista. Bravura con le armi. Saggio vegliardo, gli rispose Atride, Gli rispose Agamennone: “Saggio vecchio, in tutti della guerra i parlamenti tu sei sempre davanti in tutte le assemblee 470 nanzi a tutti tu vai. Piacesse a Giove, della guerra. Volessero Giove, Minerva e a Minerva piacesse e al santo Apollo, il santo Apollo che io potessi averne altri ch'altri dieci io m'avessi infra gli Achei dieci saggi come te tra gli Achei; e a te pari in consiglio; ed atterrata sconfitta Troia cadrebbe ben velocemente. cadrìa ben tosto la città troiana.

475 Ma me l'Egìoco Giove in alti affanni Ma a me Giove sommerse tra i guai, e sommerse, e incauto mi sospinse in vane incautamente mi spinse in vani litigi e gare e contese. Di parole avemmo contese. Io e Achille avemmo una grande gran lite Achille ed io d'una fanciulla, lite per una fanciulla ed io fui il primo ed io fui primo all'ira. Ma se fia ad arrabbiarmi. Ma se tornassimo d’accordo 480 che in amistà si torni, un sol momento Troia cadrà in un attimo. non tarderà di Troia il danno estremo. Or via, di cibo a ristorar le forze Ora via, andate tutti a rinforzarvi con il itene tutti per la pugna. Ognuno cibo per la battaglia. Ognuno riaffili la l'asta raffili, ognun lo scudo assetti, lancia, ognuno sistemi lo scudo, 485 di copioso alimento ognun governi ognuno dia abbondante cibo ai cavalli, i corridor veloci, e diligente e con attenzione controlli i carri, e pensi visiti il cocchio, e mediti il conflitto; alla guerra; in modo che questo sia onde questo sia giorno di battaglia un giorno intero di battaglia, sempre tutto e di sangue, e senza posa alcuna, a combattere, senza sosta, finchè non 490 finché la notte non estingua l'ire arrivi la notte a fermare l’ira dei guerrieri. de' combattenti. Di guerrier sudore Si bagnerà di sudore dei guerrieri la cinghia bagnerassi la soga dello scudo dello scudo sui caldi petti, si stancherà sui caldi petti, verrà manco il pugno la mano sopra la presa della lancia, e sovra il calce dell'asta, e destrier molli i cavalli stanchi tireranno il carro con fatica. 495 trarranno il cocchio con infranta lena. Qualunque io poscia scorgerò che lungi Quelli che poi io troverò che resteranno lontano dalla pugna si resti appo le navi dalla battaglia, presso le navi, sopraffatti neghittoso, non fia chi salvo il mandi dalla pigrizia, non si salveranno dalla dalla fame de' cani e degli augelli. fame dei cani e degli uccelli. 500 Così disse, e al finir di sue parole Così disse e , alla fine delle sue parole, mandâr gli Achivi un altissimo grido gli Achei alzarono un fortissimo grido, somigliante al muggir d'onda spezzata simile al muggire dell’onda, agitata dal all'alto lido ove il soffiar la caccia furioso Noto, quando si spezza sull’alto di furioso Noto incontro ai fianchi lido, incontrando uno scoglio che sporge, 505 di prominente scoglio, flagellato flagellato da tutti i venti e da continue da tutti i venti e da perpetue spume. schiume del mare. Si levâr frettolosi, si dispersero Si alzarono frettolosi, si dispersero per le navi, destâr per tutto il lido tra le navi, si alzarono per tutto la globi di fumo, ed imbandîr le mense. spiaggia nuvole di fumo, preparano le mense. 510 Chi a questo dio sacrifica, chi a quello, Chi faceva sacrifici per un dio, chi per al suo ciascun si raccomanda, e il prega un altro, ciascuno pregava il proprio dio, di camparlo da morte nella pugna. e lo pregava di salvarlo dalla morte nella Ma il re de' prodi Agamennóne un pingue battaglia. Ma il re dei guerrieri,Agamennone, toro quinquenne al più possente nume sacrifica un grasso toro di 5 anni al più 515 sagrifica, e convita i più prestanti: potente degli dei e invita i più nobili: Nestore primamente e Idomenèo, per primo Nestore e Idomenéo, quindi entrambi gli Aiaci, e di Tidèo quindi entrambi gli Aiaci e il figlio Tideo l'inclito figlio, e sesto il divo Ulisse. (Diomede), e per sesto il divino Ulisse. Spontaneo venne Menelao, cui noto Per conto suo venne Menelao, a cui ben 520 era il travaglio del fratello. E questi nota era la sofferenza del fratello. fêr di sé stessi una corona intorno E questi si riunirono a cerchio intorno alla alla vittima, e preso il salso farro vittima e, presi i grani d’orzo, nel mezzo nel mezzo Agamennóne orando disse: Agamennone disse pregando: