Scarica Pedagogia Riassunto ai fini del Concorso Straordinario Ter 2023 e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! PEDAGOGIA: La pedagogia si configura come la scienza o il gruppo delle scienze e del sapere relativi all’EDUCAZIONE. Per EDUCARE si intende un processo di INTERVENTO CULTURALE SULL’INDIVIDUO che coinvolge quindi, il comportamento ETICO. L’educazione è relativa alla dimensione dello SVILUPPO DELLE POTENZIALITà UMANE e alla sfera affettiva e delle relazioni sociali. Spesso FORMARE ed EDUCARE sono considerati sinonimi. In realtà, in alcuni casi FORMARE è SPECIFICO (es. pensare ad un corso di formazione pc) anche se la connotazione corretta è COMPLESSO DI EVENTI IN GRADO DI INFLUENZARE IN MANIERA GLOBALE il soggetto. Perciò, quando si parla di ATTIVITà FORMATIVA ci si riferisce al complesso di attività adottare affinché una società trasmetta la propria cultura, i propri gusti, codici di comportamento ossia i suoi valori di fondo. INFLUENZA IN MANIERA GLOBALE IL SOGGETTO Formare significa GUIDARE l’individuo affinché sviluppi una PIENA COSCIENZA DI Sé e del MONDO che lo CIRCORDA. I campi coinvolti sono: -psichico relativo alla sfera interiore, affettiva e cognitiva; -sociale relazione del soggetto con l’ambiente che lo circonda e con le istituzioni politiche in cui vive -etico relazione con GLI ALTRI INTERSOGGETTIVA; EDUCARE ALLA COMPLESSITà: Il progetto di fondo della pedagogia è L’EDUCAZIONE ALLA RAGIONE intsa oggia come RAGIONE COMPLESSA, pertanto, educare alla ragione significa EDUCARE A PENSARE IN MANIERA COMPLESSA conoscere la nutra stessa della conoscenza e del processo cognitivo. L’Obiettivo BASE di qualsiasi processo EDUCATIVO-FORMATIVO è formare il soggetto affinché sia in grado di interagire POSIVIAMENTE con la sfera umana e sociale che lo circondano o ad un livello più profondo significa guidare il soggetto affinché sviluppi AL MASSIMO GRADO LA PROPRIA IDENTITà psichica e sociale, i propri tratti caratteriali e la propria visione del mondo. Nel corso della storia dell’educazione in merito alla base del processo educativo-formativo si sono contrapposte due TEORIE: -SOCIOCENTRICHE volte alla protezione della società, il soggetto deve sottostare al sistema sociale, si deve ADUGUARE ad esso. Non è un caso, infatti, che questo tipo di teorie furono adottate durante periodi politici in cui vi è un FORTE intervento dello STATO nella società es. FASCIMO, NAZISMO ecc. -INDIVIDUALISTICHE al centro vi è la LIBERTà INDIVIDUALE, anche se questa si contrappone ai modelli sociali dominanti. Attualmente sono sorte delle teorie che possono essere considerate un punto di incontro delle precedenti. Si tratta di ipotesi secondo le quali: il POTENZIAMENTO DELLE ABILITà del soggetto può essere considerato un arricchimento per il gruppo sociale di appartenenza e non come un adattamento ad esso. Secondo JEROME BRUNER padre della psicologia culturale ed esperto mondiale dei PROBLEMI EDUCATIVI libro LA CULTURA DELL’EDUCAZIONE i fenomeni di apprendimento devono coinvolgere sia la sfera INDIVUALE le abilità personali che quella SOCIALE relazione con gli altri. DELORS europeista NELL’EDUCAZIONE UN TESORO sostiene la tesi del precedente ed afferma che EDUCARE significa IMPARARE A VIVERE INSIEME, IMPARARE A CONOSCERE, IMPARARE A ESSERE, IMPARARE A FARE. LE SCIENZE DELL’EDUCAZIONE hanno L’OBIETTIVO di SINTIZZARE quel SAPERE sotteso ALL’ATTIVITà EDUCATIVA. Questo sapere è relativo ALLO SCOPO PER IL QUALE SI SVOLGE L’ATTIVITà, ai MEZZI che si intende utilizzare e all’OGGETTO a cui l’attività è destinata. Un tempo la PEDAGOGIA era considerata come una disciplina minore che affiancava filosofia o religione e come semplice PRATICA DI INSEGNAMENTO. Nell’età moderna invece di è sviluppata una METODOLOGIA dei PROCESSI EDUCATIVI. L’obiettivo delle SCIENZE dell’EDUCAZIONE è individuare dei MODELLI SPERIMENTALI facilmente modellabili e applicabili al maggior numero di soggetti. La pedagogia oggi deve la sua scientificità a due fattori: - le scoperte avvenute nel 900 in campo psicologico relativa alla natura e allo sviluppo CONGITIVO soprattutto dei PROCESSI E MACCANISMI di APPRENDIMENTO di adolescenti e bambini e il secondo è relativo alla TENICA DELL’ISTRUZIONE, individuare i METODI più efficaci per PROGETTARE e VERIFICARE il risultato effettivo del precesso dell’INSEGNAMENTO. LE PRIME TEORIZZAZIONE PEDAGOGICHE si hanno in Grecia nel V secolo. In questo periodo si affermano i SOFISTI, i quali si occupavo di insegnare dietro compenso grammatica e retorica ai giovani appartenenti al ceto dirigente per renderli abili negli affari e nella vita politica. Durante questo periodo di sviluppa il cosiddetto ILLUMINISMO GRECO ossia la RAGIONE prevale sul pregiudizio e sulla tradizione. Mentre la svolta pedagogica si ha a seguito dell’importanza riconosciuta al SAPERE e alla concezione di CULTURA come formazione GLOBALE dell’individuo. Perciò i SOFISTI arricchiscono il significato di PAIDEIA intenso non più come educazione ossia PREPARAZIONE DEL GIOVANE ALLA VTA e ALLA CULTURA ma bensì LA CULTURA COME *VALORE* DELLA PESONALITà. Dal punto di vista dei SOFISTI la virtù dipende dal SAPERE; pertanto, si propongono di diffondere la conoscenza a gruppi di persone sempre più ampi. Essi insegnavano: -retorica capacità di PERSUASIONE attraverso un linguaggio elegante ed efficace; -dialettica capacità di far valere la propria tesi anche se in contrasto con quella del proprio interlocutore; -cultura generale sapere enciclopedico per essere alla pari con il mio avversario. SOCRATE: Socrate condivide con i SOFISTI l’interesse per l’uomo e la convinzione che lo stato e la società non sono una creazione divina ma bensì prodotti dalla RAGIONE UMANA. Discosta dai sofisti dalla convinzione che la virtù sia il sapere in quanto è connessa alla DIMENSIONE ETICA, ossia l’azione alla classe dirigente. IMPORTANTE MARCO FABIO QUINTILIANO riprende il progetto di Cicerone attraverso un lungo interscolastico e costante esercizio l’uomo piò divenire IL VERO UOMO DI TASTO. Nell’ISTITUTO ORATORIO afferma l’importanza non soltanto della cultura enciclopedica ma effettua delle importanti OSSERVAZIONI DIDATTICHE che costituiranno un modello per le successive teorizzazioni didattiche è importante stimolare la mente del bambino sin dai 3 anni in famiglia. Si fa promotore di una scuola PUBBLICA, è importante il CONFRONTO che può scaturire in una ambiente eterogeneo, è a favore di un’educazione liberale premiare i successi. Gli studi devono centrarsi sulla retorica e grammatica, nelle superior filosofia, diritto e arte oratoria. CRISTIANESIMO: L’avvento del CRISTIANESIMO si ha una vera rivoluzione in campo culturale. Si svikuppa una nuova società guidata dai principi del Vangelo. IL NUOVO SCOPO dell’ATTIVITà EDUCATIVA è LA SALVEZZA DELL’ANIMA. Si educa alla CHARITAS amore per il prossimo. Il maestro è il portatore del messaggio di Cristo. Con l’Editto di Milano promulgato da Costantino 313 si apre la strada alla religione cristiana in tutto l’Impero che diverrà l’unica religione con Teodosio. SANT’AGOSTINO rappresenta la sintesi perfetta tra cultura pagana e nuova cultura pagana. Si pone il problema dell’educazione in questo nuovo contesto culturale. Segue i dettami i Socrate e Aristotele il processo educativo è un processo attraverso cui l’uomo penetra nella propria coscienza poiché li risiede la verità. Si interroga su cosa significa insegnare e apprendete mediante i segni e afferma che questo può condurre soltanto in un universo fatto soltanto di parole mentre importante è che la mente dell’uomo sia aperta all’esperienza diretta, solo dentro di lui può trovare la verità, perché in noi risiede Dio. PERIODO DI POTERE CULTURALE PER LA CHIESA Con la conquista bizantina dell’Italia il potere culturale è soprattutto in mano della Chiesa. Mentre in Oriente si afferma il PACOMIO, luogo in cui viene seguita la forma di Benedetto da Norcia ORA ET LABORA in Occidente i monaci si rendono utili alla società. Su queste basi si fonda il Sacro Romano Impero di Carlo Magno eletto dal Papa nel 800. C. M pur essendo un illetterato aveva compreso l’importanza dell’assetto culturale per la restaurazione dell’Impero. Promesse l’istituzione di scuole vescovili per diffondere il messaggio di Cristo. Raccolse intorno a sé un gruppo di letterati che formano la SCUOLA PALATINA retta dal chierico inglese ALCUINO il quale divise l’istruzione in: primaria apprendere a leggere, scrive, nozioni basi di volgare, comprensione della Bibbia e dei testi liturgici, secondaria sette arti liberali (trivio+quatrivio); superiore studio delle Sacre Scritture. Nel BASSO MEDIOEVO nascono le prime UNIVERSITà, intese come coorporazioni di studenti, docenti o docenti e studenti che condividono e difendono i propri interessi in un centro di ricerca. Le facoltà erano: medicina, diritto, teologia e arti liberali. TOMMASO D’AQUINO sintesi tra Agostino e Aristotele. Riprendendo Agostino afferma che il maestro sia Cristo ma a dispetto del primo ritiene che la ragione si INDIPENDENTE dalla fede. Distingue DUE forme di EDUCAZIONE la prima ha un carattere PASSIVO si ha quando si apprende dall’altro che usa SEGNI quindi parole, quindi si usa la ragione in rapporto a queste parole mentre nella seconda l’uomo con la propria intelligenza apprende da sé stesso. N.B Per Tommaso la conoscenza si sviluppa per gradi: l’uomo possiede la conoscenza ma soltanto in termini di POTENZA, è il docente a trasformarla in ATTO. PERIODO UMANISTICO RINASCIMENTALE: Il Rinascimento segna il passaggio dall’età medievale all’età moderna. Centrale è la CONSIDERAZIONE DELL’UOMO. Condivide con l’Umanesimo l’importanza dello studio dei classici. In entrambi i periodi viene esaltata la figura dell’homo feber uomo capace di autoaffermarsi, capace di modifcare il proprio destino e il mondo. Da tale concezione in questo periodo si sviluppano molteplici modelli educativi con caratteristiche già moderne: CONSIDERAZIONE DELLA PSICOLOGIA DELL’ALUNNO, STIMOLO POSITIVO, GRADUALITà. In tale periodo il bambino non è più visto come un piccolo adulto, inizieranno a diffondersi materiali didattici, abiti e giochi adatti alla loro età. Nei diversi modelli proposti: - Il latino viene studiato come lingua viva; - Vi è un rapporto di comprensione tra maestro e alunno; - Iniziano a svilupparsi scuole anche per le classi meno agiate; - Rivalutazione dell’attività fisica. PANORAMA ITALIANO UMANESIMO-RINASCIMENTO: Francesco Petrarca con le sue opere apre l’Umanesimo. Secondo il poete l’uomo diviene tale attraverso la COSTRUZIONE MORALE DI Sé che avviene mediante la cultura. Egli si occupa principalmente dello studio degli adulti, sancisce l’importanza dello studio delle opere classiche come metro di confronto con sé stessi. Pier Paolo Vergerio parla dell’educazione del principe. Nell’educazione secondo questo studio è importante il ruolo svolto dalla famiglia che deve: trovare un nome degno, indurlo alla conoscenza delle arti ed educarlo nelle migliori città. VITTTORINO DE FELTRE istituisce a Mantova la SCUOLA GIOCAriconosce quindi l’importanza del processo ludico come processo di apprendimento. Nella CASA GIOCOSA gli alunni ricevono un’educazione severa e amorosa, sotto il dettame religioso, alternano giochi a esercizi fisici. GUARINO GUARINI fonda un Collegio a Ferrara riconosciuto poi, Università. Per Guarini l’educazione fornisce all’uomo all’accesso all’umanità. Egli ha sottolineato l’importanza del MAESTRO COLTO, PREPARATO. Il suo Collegio era diviso in: elementare apprendere a leggere e scrive, prime nozioni di grammatica latina. GRAMMATICALE storica e metodica; RETORICA filosofia e retorica. LEON BATTISTI ALBERTI Nel I LIBRI DELLA FAMIGLIA parla dell’educazione del borghese cittadino. Nel processo educativo per il letterato è fondamentale la famiglia: il padre deve insegnare i bambini a leggere e a scrivere, far conoscere loro i classici che dovranno imparare a memoria. Importante è anche lo studio del trivio e del quatrivio. MEFFEO VERGIO alla formazione completa dell’uomo contribuiscono: la cultura intellettuale, la virtù e la preparazione fisica. È compito prima dei genitori e del maestro dopo indurre il fanciullo alle belle arti (le madri si devono occupare dell’educazione delle donne basa su una vita di clausura). Il modello di Vergio prevede: - I genitori devono soddisfare i bisogni fisiologici e psicologici dell’educazione, il mestro si occupa della formazione intellettuale; - Il processo di insegnamento si fonde sulle attitudini del discente; - È fondamentale conoscere le opere classi che dovranno essere anche apprese a memoria. BALDASSARE CASTIGLIONE In pieno Rinascimento pubblica il CORTEGIANO in cui parla della formazione del principe. Accanto a bellezza e nobilità di nascita si deve affiancare lo studio dei classici e la preparazione fisica. PANORAMA EUROPEO UMANESIMO-RINASCIMENTO: Il contesto europeo è fortemente influenzato dalla Riforma protestante (1517). ERASMO DA ROTTERDAM sosteneva l’importanza di affidare la formazione a mestri adeguati culturalmente e psicologicamente. Considera fondamentale lo studio della filosofia in quanto slegata da false opinioni. FRANCOIS REBELAIS le facoltà del fanciullo devono essere sviluppate al massimo, rigetta una disciplina imposta. Micheal de Montaigne afferma che il problema dell’educazione non è il contenuto ma il mondo in cui si apprende, non bisogna valutare l’apprendimento in base alla capacità del discente di ricordare a memoria. Secondo lo studio l’ACQUSIZIONE DEVE ESSERE UN PROCESSO ATTIVO, il discente deve prendere posizione e sviluppare un pensiero. LA PEDAGOGIA E LA RIFORMA PROTESTANTE La Riforma protestante sotto la ferma convinzione che chiunque potesse leggere la Sacra Bibbia ha indotto un GRANDE MOVIMENTO DI ALFABETTITAZIONE POPOLARE. Il padre della riforma protestante Martin Luter nel suo libro La libertà del cristiano afferma che la libera interpretazione dei testi suppone necessariamente la capacità di lettura quindi Lutero esortò le autorità all’apertura di scuole popolare che venne nel 1524. Il curriculo di tali scuole nate dallo spirito riformista fu elaborato da MELANTONE, il quale individuò tre cicli. Fondamentale era lo studio dei classici, introdusse la matematica nelle università mentre la filosofia veniva studiata negli istituti superiori. CONTRORIFORMA [quindi tutti prettamente con uno scopo religioso rivolto alla salvaguardia della fede cristiana] Nel tentativo di riaffermare l’autorità della Chiesa e combattere l’eresia vengono istituiti nuovi ordini religiosi, tra cui i GESUITI ad opera di Ignazio di Loyola. Si diffonde una maggiore attenzione alla formazione del clero e della classe dirigente Si istituisce la Ratio atque institutio studiorum che ha dato una precisa organizzazione alla scuola, alla didattica e ai contenuti. Per Ignazio di Loyola l’obiettivo della formazione è guidare l’anima al mondo ultraterreno. L’educazione richiede l’interesse attivo del discente, il massimo profitto e la perfezione. Questo tipo di scuole serve per favorire e affermare la fede cristiana. Anche se il processo educativo è basato molto sull’emulazione si riteneva fondamentale anche il confronto con gli altri studenti. N.B a dispetto della formazione in campo protestante che è attenta alla scuola primaria, i gesuiti sono attenti alla scuola superiore poiché rivolta alla classe aristocratica. Queste scuole gesuite verranno chiuse nel 1773 soltanto dopo con Napoleone verrà istituito l’ordine dei Gesuiti, formeranno altre scuole ma con una nuova Ratio. Altri ordini religiosi Somaschi e Bernabiti istituti da S. Antonio Zaccaria, si occupano della formazione delle classi meno agiate, promuovo un programma di alfabetizzazione e di educazione al lavoro. Nel 1666 i Bernabiti istituiscono collegi con una Ratio che riprende quella gesuitica ma privilegiano le materie scientifiche e l’insegnamento della lingua italiana. Un’educazione positiva invece pretendere che Emio diventasse adulto anticipando non solo l’eserzione della ragione e della conoscenza ma anche la formazione morale. Il modello di Rosseau si afferma come un modello INVENTINO e del LAVORO. PEDAGOGIA IN FRANCIA Due sono i momenti fondamentali in campo pedagogico in Francia il 1762 anno in cui verranno cacciati i Gesuiti e il 1789 anno della Rivoluzione Francese in cui si passa dalle critiche alle istituzioni presenti a PROPESTE per riformare il sistema scolastico francese. CONDILLAC attribuì grande importanza alle attitudini del discente affinché il maestro possa organizzare su queste la sua didattica. Egli dovrà passare dal particolare al generale per approdare poi alle singole discipline. Anche HELVETIUS attribuirà grande importanza alle attitudini del discente esiste uno stretto rapporto tra EDUCAZIONE E PERSONALITà. Egli ha attribuito al monopolio della Chiesa l’impossibilità di riformare il sistema scolastico francese. Questo però gli porterò una condanna da parte dello Stato e della Chiesa. Particolarmente importanti sono i documenti CAHIERS DE DOLEANCES testimonianza dello stato di desolazione in cui riversava il sistema scolastico francese durante ancien-regime. In questo documento si legge che circa il 75% della popolazione era analfabeta. MIRABEU vede nell’educazione uno strumento di controllo del popolo. Afferma che lo Stato deve garantire l’istruzione a tutti i suoi cittadini. La Costituzione del 1791 sancisce la creazione di un’istruzione pubblica comune a tutti i cittadini. Il marchese di Condorcet Nicolas Caritat organizzerà il sistema scolastico francese. Ha redatto le cinque Memorie sull’istruzione pubblica individuano 5 gradi di istruzione: - Scuola primaria nei villaggi con almeno 400 abitanti, i discenti apprenderanno a leggere, scrivere e l’obiettivo è fornire le regole fondamentali della vita scolastica; - Scuola secondaria in villaggi con almeno 4000 abitanti; sono scuole medie a carattere tecnico-professionale; - Istituti fornisce un’istruzione in tutti i campi; - Licei nove sullo stato nazionale per studi più approfonditi - Società nazionale delle scienze e delle arti con il compito di sorvegliare gli alti istituti. Nel rapporto afferma che anche le donne hanno libero accesso alla cultura proprio in nome del principio di eguaglianza. In particolare, con Napoleone si ha un maggiore controllo sull’istruzione verranno istituiti presidi, ispettori, esami e le scuole saranno vigilate dai prefetti. Anche se proprio con Napoleone le scuole elementari faranno capo in gran parte alla Chiesa. Napoleone si concentra così tanto sull’istruzione poiché ritiene che uno stato politico stabile dipenda da un corpo docente con principi politici fissi. CAMPO ITALIANO ILLUMINISMO Le proposte di riforma in campo scolastico in Italia hanno 3 fondamenta comuni: - Il principio dell’utilità della cultura; - La necessità di riformare gli studi; - Il valore sociale e politico dell’educazione; GIUSEPPE GORANI ha auspicato un’educazione laica, scientifica e aperta a tutti anche se divisa per classi sociali. Tesi sostenuta anche da GAETANO FILANGIERI anche se meno approfondita dell’educazione privata, educazione pubblica forma il cittadino, sviluppando quelle virtù che hanno reso grande Roma e la Grecia. GIAMBATTISTA VICO sostiene l’importanza degli studi umanistici. Egli prima di Rousseau ha riconosciuto la “diversità” della mente del bambino che vede in maniera diversa e alternativa rispetto al sapere adulto. Alla base della sua conoscenza linguistica e poetica vi è la FANTASIA che si esprime nel dar senso a cose prive di significato e rendere vive le cose inanimate per cui, il curricolo almeno nella sua fase iniziale deve concentrarsi sulla fantasia e sul linguaggio. Anche nelle fasi successive deve essere redatto tenendo in considerazione le attitudini del discente. CAMPO TEDESCO In territorio tedesco Prussia momento di svolta è segnato dal 1717 quando Guglielmo Honzollern auspica ad un’istruzione obbligatoria e comune per tutti che si realizzerà con Federico il Grande il quale considera l’istruzione come un mezzo mediante il quale formare sudditi obbedienti e con abilità lavorative utili agli interessi dello Stato. Per tale obiettivo riprenderà anche iniziative pedagogiche private come quella di Rochow il quale creò nella sua tenuta una scuola con lo scopo di istruire i figli dei contadini alla razionalità. Il modello di Rochow si fonde su 4 pilastri: un ottimo edificio, un maestro competente, un ordinamento e programma adeguato. L’obiettivo della scuola è istruire il discente a leggere, scrivere, capacità di calcolo e sviluppare la capacità di ragionamento e osservazione. Altra teoria è quella di BASEDOW il quale propone una scuola comune per tutti che superi le differenze di classe. Considera più importanti le materie scientifiche in quanto più utili rispetto a quelle umanistiche. L’obiettivo dell’istruzione non è riempire la memoria ma produrre una vera conoscenza. Il metodo da adottare è secondo lui: intuitivo e pratico. A causa della casa praticità del modello di BASEDOW la sua scuola avrà vita breve. KANT il filosofo tedesco elaborò la sua teoria pedagogica nei suoi 40 anni di insegnamento universitario. Secondo il filosofo non bisogna insegnare al discente il pensiero ma INDURLO A PENSARE, non PORTARE l’allievo ma GUIDARLO. Insegnamento INSEGNA A PENSARE, la formazione SVILUPPA LA MORALITà. L’UOMO DIVIENE IL PRODOTTO DELL’EDUCAZIONE. L’obiettivo dell’educazione è la LIBERTÀ attraverso la guida dell’insegnante alla naturale anonima del bambino si sostituisce l ETERONIMIA, conoscenza delle regole del mondo che lo circa, ciò lo condurrà all’abitudine della disciplina e di conseguenza all’autonomia. Ma egli ritiene che l’educazione privata possa condurre a risultati più efficaci rispetto a quella pubblica. ROMANTICISMO la cultura viene vista come potenzialità dello spirito umano. Si sviluppa la PEDAGOGIA IDEALISTICA il valore individuale deve sottostare al destino collettivo. FICTHE afferma l’educazione sia fondamentale per il risorgimento germanico. L’educazione deve essere totale affinché tutti possano sviluppare un perfezionamento morale e creare quindi, identità nazionale. In questo modello il maestro deve essere rigido e sottomettere la libera volontà dell’allievo. L’obiettivo dell’educazione è sviluppare un’AUTOEDUCAZIONE MORALE avere il senso del dovere e aderire agli ideali vigenti. HEGEL attraverso l’educazione si può conservare l’identità nazionale. FRIEDRICH FROBEL si è dedicato all’istruzione per LA PRIMA INFANZIA. La sua concezione pedagogica si lega alla sua visione romantica di natura intesa come vitale e unitaria. L’apprendimento del bambino si deve generare in una ambiente adatto che egli definisce GIARIDNO D’INFANZIA ossia l’ambiente è il giardino e i bambini costituiscono le piante che devono svilupparsi in maniera spontanea. Diventa fondamentale in quest’ottica il GIOCO considerato non solo come divertimento ma fonte di vita e pedagogia. Dal momento che nel giardino d’infanzia tutto nasce dal fare e dal momento che il bambino si esprime abitualmente attraverso il gioco i pensieri, i rapporti sociali e i sentimenti del bambino nascono dall’attività ludica. Frobel per il suo scopo propone l’uso di strumenti didattici, adatti alla psicologia infantile: - Palla la cui forma simboleggia unicità e semplicità, può essere utilizzare per diversi scopi; - Sfera indica il senso di movimento; - Conoindica il senso di stabilità; - Cilindro la sintesi degli ultimi due. Questi strumenti non soltanto rimandano alle forme geometriche della realtà, ma sono utili anche a formare idee pedagogiche nella società contemporanea. Affinché l’azione educativa sia efficace si deve sviluppare un’adeguata teoria dello sviluppo a supporto Nella visione di Frobel importante è la CONTINUITà quanto si apprende nella fase successiva dipende da ciò che si è appreso in quella precedente, ogni interruzione può essere dannosa. Egli individua tre fasi di sviluppo: - Periodo del lattante senso corporeo - Periodo dell’infanzia apprende il linguaggio e l’attività rappresentativa fondamentale in questa fase è il gioco che diviene il supporto per lo sviluppo del linguaggio; - Periodo della fanciullezza centrata sull’apprendimento La funzione del maestro secondo la visione di Frobel è quella di mediare tra la natura interiore ed esteriore dell’allievo, aiutarlo a scoprire la propria legge interiore e sottomettervi. PESTALOZZI importante esponente dell’educazione popolare. Per Pestalozzi l’obiettivo dell’educazione è sviluppare nel discente moralità e socialità. L’attività formativa deve svilupparsi innanzitutto in famiglia, il compito dell’educatore è sviluppare le capacità intellettuali, morali e pratiche già possedute dal discente e trasformare le intuizioni oscure in rappresentazioni chiare e concetti distinti. Infatti, secondo Pestalozzi senza azione educativa l’uomo è di natura pigro, Istituì l’istituto San Cerbone aveva l’obiettivo di istruire i contadini, in realtà era un convitto per giovani appartenenti a classi agiate. Veniva dato particolare spazio alle materie scientifiche, allo studio delle lingue moderne, all’attività fisica che si alternavano al giardinaggio e all’attività agricola. Scrisse due opere DELLA EDUCAZIONE e DELLA ISTRUZIONE nella prima sviluppa il suo pensiero di educazione morale. Egli afferma che esiste un punto di incontro tra principio di autorità dell’educatore e principio di libertà del discente, punto in cui l’educatore diviene un COOPERATORE, indirizzando il discente a far ciò che giusto anche quando ancora a lui dispiaccia. L’educazione deve essere sia indiretta che diretta, nella prima l’ambiente è organizzato in modo da evitare ogni forma di ostacolo ed è favorevole all’educando, nella seconda il discente subisce l’influsso diretto dell’educando. Il metodo da adottare è partire dal globale giungendo al graduale, dal complesso al semplice, dall’indistinto al distinto. FERRANTE APORTI è una delle figure più importanti della pedagogia in Italia durante l’800. Egli ha proposto di distinguere tra educazione morale intesa come l’arte di affinare le qualità naturali e istruzione intesa come l’arte di affinare le abilità cognitive. Una non esclude l’altra. Dalla sintesi di queste avrà luogo lo sviluppo della personalità del fanciullo. Aporti ha proposto un programma e forma di organizzazione per trasformare le Sala Asilo in vere e proprie scuole. Egli distingue tra educazione e istruzione fisica, intellettuale, morale e religiosa. Il bambino deve dormire molto, avere libertà di movimento e curare l’igiene. L’educazione intellettuale deve essere uniforme alla maturità cognitiva del discente: forma il suo giudizio e comprende l’insegnamento della lingua (mediante il contatto diretto (conversazione) con essa) e della nomenclatura mediante il processo PRESENTAZIONE, OSSERVAZIONE, DENOMINAZIONE dell’oggetto in modo che cosa e nome abbiamo un rapporto diretto. Nel caso in cui non è possibile ricorrere al materiale necessario Aporti consiglia di ricorrere a tabelloni e raffigurare su di esse l’oggetto da imparare. Per l’educazione morale considera fondamentale il ruolo svolto dai genitori devono essere paziente e giusti nei confronti del fanciullo. IL POSITIVISMO si sviluppa a metà 800. Ripone piena fiducia nella SCIENZA. Questo fa emergere diversi problemi in campo educativo. È richiesta un aumento della cultura di base per formare il cittadino, emerge così il problema della scolarizzazione di massa. Si sviluppa l’idea che l’educazione che avviene mediante la scuola possa portare il PROGRESSO SOCIALE, ciò fa emergere l’esigenza di cambiare l’assetto teorico della pedagogia e ancorarlo al dato scientifico. In questo periodo è importante, ad esempio, la rivoluzione di Darwin, il quale pone attenzione sulla PSICOLOGIA DELL’Età EVOLUTIVA. CONTE DI SAINT-SIMON Claude Hernri de Rouvroy ha criticato aspramente le discriminazioni di classe affermando l’universalità del diritto all’educazione inteso come uno strumento per la trasformazione sociale. Ha criticato l’assetto educativo vigente in quanto deve avere carattere scientifico. AUGUSTE COMTE scrittore di Corso di filosofia positivista e Sistema di politica positivista ha auspicato alla formazione di un’educazione positivista su base scientifica in sostituzione di quella teologica. Ha affermato che lo studio umanistico deve affiancare quello scientifico. Dai 0 a 7 anni l’educazione è affidata alla madre; dai 7 ai 14 inizia l’istruzione pubblica dai 14 ai 21 studi di carattere enciclopedico dai 21 ai 28 studi di carattere universitario 28 inserimento nel mondo produttivo, Comte auspica ad un’educazione che duri tutta la vita, permanente e che non termini con l’inserimento del soggetto dell’attività adulta. ROBERTO ARDIGO uno dei maggiori rappresentati della pedagogia positivistica in Italia. Egli ritiene che l’educazione sia fondamentale per l’entrata in società delle nuove generazioni. L’educazione scaturisce in famiglia e a scuola. Per Ardigò fondamentale è L’INTUZIONE. Il metodo INTUITIVO si divide in: - metodo diretto e naturale - diretto e artificiale Attraverso la prima noi conosciamo il mondo, in maniera autonoma, ci avvaliamo dei nostri sensi. Si divide in: intuizione, sensazioni ed esperienza Per la seconda ci avvaliamo dell’esperienza degli altri. Es. tutti conosciamo il fiore ma mediante un insegnante possiamo coglierne gli aspetti specifici. Anche Ardigò come Pestalozzi afferma che bisogna partire dal noto e giungere all’ignoto, dal semplice al complesso. ARISTIDE GABELLI più che un teorico del Positivismo come Ardigò, ha messo in pratica le teorizzazioni sull’organizzazione scolastica. Egli non aderisce pienamente al Positivismo a cui critica l’aspetto anticlericale ma ne abbraccia la scientificità. Fondamentale per Gabelli è la formazione della mente e del carattere, la scuola deve insegnare a COME pensare non cosa. Nel fanciullo è importante IL GIOCO, poiché attraverso il gioco sperimenta ed impara. Egli parla di CURRICULUM IMPLICITO il docente deve tener conto di ciò che il bambino ha ricevuto nel suo ambiente famigliare. L’azione didattica deve basarsi sull’interesse del discente, motivarne la curiosità. Lo scopo primario è la formazione di abitudini e il fine più alto è quello morale. ATTIVISMO PEDAGOGICO LE SCUOLE NUOVE A fine XIX secolo, sotto l’influsso del POSITIVISMO, la didattica tradizionale venne assunta come inadeguata a far fronte alle esigenze della nuova società che si stava costruendo che richiedeva un’alfabetizzazione di massa, specializzazione del lavoro, crescita del sapere tecnico-scientifico. Le nuove proposte confluirono in ciò che venne definito MOVIMENTO DELLE NUOVE SCUOLE. Per quanto eterogene queste proposte sono accomunate dalla concezione di ATTIVISMO PEDAGOGICO (concezione già anticipata da Rousseau e dalle teorie romantiche) in cui l’educazione non è vista più semplicemente come la trasmissione di un sapere oggettivo e statico, ma come la formazione dinamica di una personalità, viene superato il tradizionale dualismo tra sapere umanisto e tenico-scinetifico (soprattutto per far fronte ai nuovi assetti della società che si stava formando). Fondamentale è anche lo sviluppo di ciò che venne definito PEUROCENTRISMO la visione dell’infanzia come un’età qualitativamente diversa rispetto alle atre fasi di sviluppo dell’uomo, dotata di caratteristiche proprie e autonome da gestire mediante le nuove scoperte psicopedagogiche, in modo da RUOTARE l’intero processo educativo sul BAMBINO, sula sua natura e bisogni. Questo movimento ATTIVISTA, riprende aspetti generalmente trascurati dalla didattica tradizionale quali: - il lavoro manuale e le attività pratiche; - la co-educazione dei sessi, per stimolare lo sviluppa della capacità di interattiva e di socializzazione del discente - il ruolo del docente, assunto come esperto psico-pedagogico che non è centrale nella didattica, ma guida il discente in un processo di auto-educazione. Nel 1889 a Ginevra venne fondata l’UFFICIO INTERNAZIONALE DELLE SCUOLE NUOVE, nel 1912 venne fondato L’ISTITUTO SUPERIORE J.J. ROUSSEAU PER LE SCIENZE DELL’EDUCAZIONE, NEL 1921 SI FONDò LA LEGA INTERNAZIONALE PER L’EDUCAZIONE NUOVA. In INGHILTERRA a fine 800 si fondarono 3 scuole “nuove”. TOLSTOJ diede vita nella sua tenuta ad una scuola popolare con l’obiettivo di istruire i figli dei contadini. Questa scuola aderire ai principi di Rousseau di educazione: NATUALE, INDIRETTA, NEGATIVA. Per cui viene soppresso il principio di autorità, viene promosso il libero sviluppo della personalità del discente, vengono soppressi i tradizionali vincoli imposti dalla didattica (orari, programmi ecc) il ruolo del docente che si pone in una posizione di interazione con il discente e stimola il suo percorso di ricerca ed autoapprendimento. Diversa è la proposta di Cecil Reddie che nel 1889 fondò la New School, scuola-convitto per le classi più agiate in cui: - si insegnano materie di carattere umanistico e tecnico-scientifico; - vengono promosse le attività extracurriculari; - attenzione sugli aspetti etnici, morali e comportamentali; - didattica anti-nozionistica, centrata sull’esperienza concreta In questo periodo si formò anche il movimento BOY SCOUT di Robert Powell indirizzato verso aree non popolare con l’intento di educare giovani in grado di mantenere lo spirito e le tradizionali imperiali britanniche attraverso un nuovo metodo pedagogico come il contatto con la natura, lo spirito di avventura, la vita di gruppo, organizzazione simile a quella militare. Nonostante i limiti di questo metodo bisogna riconoscere una metodologia di educazione integrale, centrata sullo spirito d’osservazione, senso di responsabilità e appartenenza ad un gruppo, oltre che sul concetto di servizio ed ideale umanitario. GERMANIA Prima dell’avvento del nazismo la Germania fu campo di nuove metodologie didattiche e pedagogiche. Il tedesco Hermann Lirtz fondò istituti noti come CASA DI EDUCAZIONE, su ispirazione del progetto dell’inglese Cecil Reddie. Questi istituti erano rivolti alla classe aristocratica e centrali nella loro didattica era: amore per la patria, il culto degli eroi e il nazionalismo. L’individuo, secondo questa concezione che avrà risvolti tragici nelle esperienze totalitarie nel 900, deve partecipare attivamente alla vita collettiva, inserirsi nelle istituzioni fondativi e mostrare rispetto e reverenza nei confronti dello Stato e della Chiesa. INDIVIDUO, che può essere stimolata ma non disciplinata o generata dalla didattica. Per cui bisogna considerare l’educazione come una forma di AUTO-EDUCAZIONE, bisogna rivalutare il ruolo dell’insegnante, della scuola, della pedagogia come mezzi AUSILIARI per la realizzazione in un IO interiore. CASA DEI BAMBINI Nelle case dei bambini il tutto è a misura di bambino in base ai loro bisogni ed esigenze. In particolare: non vi è più il rigido arredamento scolastico, collocati nel tessuto urbano, le classi non sono particolarmente numerose, l’aula è vista come una sala di lavoro, la cura degli ambienti è affidata ai bambini, il ruolo dell’insegnante non è più guida spirituale ma coordinatrice o direttrice, il materiale didattico ha la funzione di sviluppo cognitivo. La psiche infantile deve essere considerata come un’attività energetica in cui vi sono picchi di fertilità cognitiva, detti periodi SENSATIVI. La Montessori definisce la mente del bambino ASSORBENTE, differisce da quello dell’adulto, sembra crearsi da solo il proprio mondo interiore. In campo sovietico invece si sviluppa la visione pedagogica di Anton Semanovic Makararenko la sua visione pedagogica è espressa nel POEMA PEDAGOGICO rivaluta l’importanza del lavoro inteso non come attività in sé ma bensì come dimensione di produttività elemento importante per la sopravvivenza di tutti i membri di una comunità. Secondo Makarenko non è importante educare la singola persona ma l’intera comunità. Nell’assunzione dei compiti e delle responsabilità che derivano dalla partecipazione alla vita comune si sviluppa la formazione personale e capacità di giudizio del singolo. ADOLPHE FERRIERE la concezione di Ferrière può essere riassunta mediante la concezione di SCUOLA ATTIVA. Secondo Ferriere la scuola deve proporre un’attività spontanea, personale e creare. Deve dare importanza al LAVORO non soltanto inteso come manuale ma anche come attività di progettazione e realizzazione INTELLETTUALE. La classica lezione che verte sulla passività dell’alunno e il protagonismo del docente deve essere sostituita con la SCUOLA ATTIVA in 3 tempi: - raccolta documenti gli alunni scegliendo un argomento effettuando delle ricerche mediante l’uso di manuali, riveste e visite sul luogo d’interesse; - classificazione rielaborano i dati raccolti; - elaborazione discutono il lavoro in gruppo. A livello di TERIA DELLO SVILUPPO COGNITIVO, Ferrière sostiene che gli interessi dei discenti sono dettati dalla loro età: - interessi corporei 0-3 anni la scuola non interviene - interessi sparsi 4-6 attività tipiche delle culture primitive fortemente legate al gioco - interessi immediati 7-10 si sviluppa la curiosità e la scuola attiva deve stimolare l’attività di ricerca ed espolarazione; - interessi concreti 10-12 anni si può sviluppare l’interesse per singole discipline - interessi semplici 13-15 si studiano tutte le materie secondo il metodo tradizionale - interessi astratti-complessi 15/18 si possono studiare discipline quali: filosofia, psicologica, diritto, economia. Ne consegue che il discente organizzerà la sua didattica in base all’età del discente, anche sulla base della legge BIOGENETICA l’uomo ripercorre le tappe dell’evoluzione dell’umanità. EDUARD CLAPARèDE psicologo e neurologo svizzero, è legato alla storia e allo sviluppo dell’Istituto Rosseau di Scienze dell’Educazione. Egli ritiene che la riforma della scuola e dell’educazione debba basarsi sullo STUDIO SCIENTIFICO dello SVILUPPO COGNITIVO. Centro fondamentale della sua teoria sono i PROCESSI MENTALI che egli definisce FUNZIONI con il compito di adattare l’organismo all’ambiente. In questa visione fondamentali sono i concetti di BISOGNO ogni bisogno genera atti volti al suo soddisfacimento e L’INTERESSE ogni comportamento è dettato da un interesse. Pertanto, in campo pedagogico l’EDUCAZIONE deve partire da questi elementi SPONTANEI del fanciullo e guidarlo nel dare risposte adeguate agli stimoli naturali e sociali, per cui deve essere di supporto all’auto-sviluppo del discente. L’insegnante, dotato di competenze psicologiche, deve comprendere i bisogni del fanciullo, stimolarlo nell’interesse, abbattendo la resistenza allo sforzo. Come la Montessori, propone una scuola su misura: - classi parallele con alunni con capacità omogenee o mobili gli studenti si spostano dalle classi in base alla materia e al loro livello - sezioni parallele che offrono proposte formative diverse; - SISTEMA DELLE OPZIONI con un programma di base comune a tutti e poi varie offerte fornendo un’ampia gamma di scelta allo studente; - Individualizzazione metodologica modello che tenga conto della successione cronologica degli interessi. Il compito della scuola è quindi TRASFORMARE IN INTERESSI IMMEDIATI tutto ciò che costituirà LAVORO, SOCIALIZZAZIONE, AZIONE E SCOPO nella vita. OVIDE DECROLY si inserisce nel movimento attivista. Neuropsichiatra belga nel 1907 fondo la Scuole dell’Ermitage una delle istituzioni più importanti della nuova didattica. Scrisse: Verso la scuola rinnovata e La funzione della globalizzazione e l’insegnamento. Come Ferrière considera la scuola come uno strumento di adattamento del maggior numero di individui alla società. Egli rifiuta la didattica tradizionale, affermando che il processo formativo debba basarsi sugli interessi, sistemi simbolici e bisogno dell’alunno. La scuola deve fornire un ambiente che consenta al discente di entrare in contatto con attività pratiche e sociali, una strutturazione di attività scolastiche il cui la chiave centrale sia il CENTRO DI INTERESSE. Secondo Decroly: - Bisogna scegliere un argomento relativo ad uno degli interessi fondamentali; - Osservazione ed esplorazione dell’ambiente; - Associazione dei fenomeni e degli oggetti a livello temporale e geografico; - Cura dell’espressione linguistica (composizione scritta, attività grafiche): - Intensificazione del lavoro manuale. Questa sua visione di una didattica basata sul centro d’interesse è legata alla proposta di Decroly di GLOBALISMO o metodo GLOBALE che vede un’inedita visione delle modalità di apprendimento del bambino. Secondo questa visione il bambino possiede capacità PERCETTIVO-COGNITIVE mediante il quale coglie l’insieme INDISTINTO delle cose e dei fenomeni, soltanto dopo procede all’analisi degli elementi che costituiscono le cose. Tesi in contrasto con la Montessori metodo analitico educazione sensoriale il cui scopo è affinare i sensi. Altro tentativo di didattica nuova è la SCUOLA SERENA proposta da Maria Boschetti Alberti, insegnante che dal 1917 al 1924 operò una personale applicazione del metodo Montessori nella scuola di Muzzano, a cui seguì l’esperienza della SCUOLA SERENA di Agno dal 1925 al 1951. Si tratta di una località del Caton Ticino composto prevalentemente da contadini e artigiani che riversavano in uno stato di povertà e disagio culturale e sociale. Boschetti dimostrò che era possibile applicare un metodo nuovo anche in una scuola comunale, senza l’esigenza di creare scuole speciali in ambienti speciali. Pur condividendo l’idea dei limiti della didattica tradizionale, Boschetti sperimenta un’idea di scuola rinnovata in cui il ruolo centrale è assegnato al docente rispetto ad attrezzature didattiche nuove e costose. Il suo lavoro in classe prevede 3 attività: - Accademia: si legge, ascoltano poesie, recitazione volte allo sviluppo del senso del bello; - Controllo autocontrollo delle attività svolte ogni due settimane da parte degli alunni; - Lavoro libero gli alluni scelgono un argomento su cui lavorare La SCUOLA SERENA è il tentativo di dimostrare la possibilità di genere una scuola che rispetti LIBERTà, AUTO-EDUCAZIONE E RISPETTO DELL’INDIVIDUO. In un clima di serenità, il discente arriverà ad apprendere il programma scolastico e prende coscienza dell’importanza di ciò che la scuola offre per il suo percorso di vita. Le critiche mosse al metodo di Alberti sono l’eccessiva iniziativa personale e l’intuito del docente. Non è possibile costruire programmi di apprendimento efficaci per tutti gli allievi e classi. ROGER COSUSINET propone di sostituire la didattica tradizionale con un lavoro svolto per GRUPPI scelti in maniera autonoma dagli stessi allievi. CéLESTIN FREINET nasce in Provenza nel 1896 in una famiglia contadina. Allo scoppio della guerra fu arruolato nell’esercito francese e qui rimase gravemente ferito e dopo tale esperienza divenne un fermo pacifista. Nel 1919 ottiene un posto di insegnante in un piccolo villaggio. NEL 1923 riprese gli studi e si laureò in lettere e aprì la scuola ECOLE FREINET. Allo scoppio della guerra fu imprigionato durante tale periodo scrisse le sue opere più importanti. Nel 1961 creò il MOVIMENTO DI COOPERAZIONE EDUCATIVA con lo scopo di coordinare gli aderenti al suo metodo. L’esperienza di Freinet nasce dal suo lavoro svolto come insegnante. Inizialmente influenzato dalla visione di Ferriere, Cousinet e dai dettami dell’Istituto di Rousseau in seguito se ne distacca considerarli troppo astratti e lontani da ciò che richiede effettivamente il ruolo del docente soprattutto nelle aree caratterizzate da un alto tasso di analfabetismo, devianza e povertà. Freinet propone una PEDAGOGIA POPOLARE con il compito di recuperare il profilo culturale delle classi subalterne. Mosso dal rifiuto della lezione come unico strumento didattico, la ricerca e costante scambio di esperienze tra soggetti inducono Freinet alla ricerca di una STRUMENTAZIONE utile a cambiare l’assetto scolastico. Creare un nuovo clima e favorire un’attività educativa che sviluppi nel discente la capacità di inserirsi in una società che richiede la consapevolezza nei cittadini dell’esistenza di diritti e doveri. Freinet trasformò la scuola in una PICCOLA COMUNITà, retta sulla costante collaborazione tra docenti e docenti alunni, dotata di laboratori utili allo sviluppò delle capacità manuali e intellettuali. Le attività di laboratorio erano supportate da strumenti quali: - Testo libero che sostituisce il componimento il cui argomento era scelto dal docente; - Articolazione didattica mensile; - Libertà delle discipline scelte vi è una sorta di contratto tra docente e allievo; - Gestione degli spazi e temi educativi abolizione della tradizionale classe; - Lezione collettiva e libertà di gestione del tempo libero dedicato ai laboratori. In questa metodologia l’insegnante diviene un ausilio dello studente. Carleton W. Washburne Altro allievo di Dewey e che sperimentò una nuova metodologia pedagogica fu Crleton Washburne. Egli effettuò il suo esperimento a Winnetka, esperimento che divenne celebre con il libro Winnetka. Storia e significato di un esperimento pedagogico. Negli anni 50 del 900, quest’esperienza divenne il simbolo dell’interno movimento attivista e delle scuole nuove. Grazie ad un notevole sostegno economico, strutturale e organizzativo l’esperienza di Winnetka rese reale l’utopia attivista: la possibilità di auto-educazione mediante l’auto-correzione. In particolare, era: - Doppia articolazione: una sezione di contenuti essenziali e una di sviluppo volta all’incremento della capacità creativa; - Partire dalle concrete situazioni di partenza dell’allievo; - Strumenti didattici per auto-educazione e auto-correzione; - Test e possibilità di recupero continue; - Stimolazione della capacità innovativa, pragmatica degli studenti. PEDAGOGIA NON DIRETTIVA Nella metà degli anni 50 del 900 si assiste a nuovi tentativi di formazioni di istituzioni scolastiche a carattere liberatorio e quindi una pedagogia non-direttiva. Ciò che accomuna i diversi tentavi è la visione dell’inadeguatezza del sistema scolastico tradizionale, per cui viene proposta una ROTTURA RADICALE dei modelli e dei metodi. Su questa scia si pone la visione di CARLOS ROGERS, psicoanalista di formazione cercò di applicare le sue conoscenze all’ambito pedagogico sviluppando ciò che è noto come TERAPIA CENTRATA SUL CLIENTE, sviluppata a seguito del suo contatto con giovani disadattati. Secondo Roger il sistema scolastico tradizionale non era capace di risponde alle esigenze scaturite con le continue trasformazioni sociali e bisognerebbe adottare una PEDAGOGIA NON DIRETTIVA l’alunno si trasforma autonomamente nell’atto stesso in cui apprende. Nel sistema scolastico pensato da Roger: - L’insegnante non deve impartire nozioni; - Non deve interrogare né fare lezione eccetto se questo non sia richiesto dagli alunni; - L’insegnante deve presentare soltanto i contenuti base della disciplina e gli studenti dovranno poi lavorare in gruppo autonomamente e applicare l’auto-valutazione. Sulla stessa scia di Carlos Rogers si pone Paulo Freire che fondò MOVIMENTO BRASILIANO DI EDUCAZIONE POPOLARE e autore dell’opera Pedagogia degli oppressi. Con i suoi lavori, che non sono puramente pedagogici, aspira ad un ALFABETIZZAZIONE DI MASSA. Secondo l’idea di Freire la rivoluzione politica deve essere svolta dagli OPPRESSI e il compito della pedagogica si basa su due momenti: - Presa di coscienza della situazione in cui riversa la società; - Stimolo ad un processo di permanente liberazione polita e individuale. L’educazione dev’essere LIBERTARIA: - Centrata sul dialogo; - Si deve superare il dualismo insegnante-alunno, entrambi devono essere soggetti interattivi di un medesimo processo di crescita. Ancora più critico rispetto al sistema scolastico tradizionale si pone Ivan Illich che nel 1961 fondò il Centro Interculturale di Documentazione in Messico ed espose le sue teorie nelle celebri opere: Descolarizzare la scuola, Distruggere la scuola. Il punto di partenza di Illich è che la società a lui contemporanea è caratterizzata da una profonda diseguaglianza economica nonostante i principi di sviluppo sociale e uguaglianza sociale professati. Nell’ottica di Ivan la scuola è il centro principale in cui si sviluppa l’ideologia dettata dal sistema politico e sociale della società-tardo industriale, pertanto, nell’impossibilità di attuare una riforma scolastica, egli propone di abolire la scuola che dovrà essere sostituita con STRUTTURE APERTE in cui operare sia attività volte allo sviluppo intellettuale che manuale da attuare in gruppo. [caratteri generali fascismo libro pag 101) PEDAGOGIA E FACISMO Il processo di fascistizzazione dell’Italia si deve in parte all’opera svolta da Giovanni Gentile, Ministro dell’Istruzione che si occupò si riformare l’assetto scolastico seguendo i dettami del regime fascista. L’opera di Gentile è preceduta dal disegno di legge di Benedetto Croce, Ministro della Pubblica Istruzione, durante il governo Giolitti, nel quale aveva proposto di inserire l’educazione religiosa nella scuola pubblica. Quando Gentile divenne ministro, riuscì a far approvare questo disegno di legge. Lo scopo della Riforma era CONTROLLARE l’educazione scolastica, intesa come mezzo mediante il quale è possibile MANIPOLARE le future generazioni. Per tale motivo: - Vennero limitati i collegi tra docenti; - Fu affidata maggior potere ai presidi, i quali aveva il compito di vigilare la competenza e l’affidabilità etica, morale e ideologico-politica dell’insegnante; - Il Consiglio superiore della pubblica istruzione fu privato di qualsiasi potere. A livello organizzativo: - L’obbligo scolastico era fino ai 14 anni; - Venne effettuata una riqualificazione del settore medio dell’istruzione; - Venne previsto un durissimo esame di Stato con l’obiettivo di eguaglia la scuola pubblica con l’istruzione privare, in realtà il vero obiettivo era individuare un’elité culturale che avrebbe costituto la futura classe dirigente. In relazione alla formazione filosofica di Gentile, egli diede maggior peso alle materie filosofiche e umanistiche, abolendo il ramo scientifico nei vari istituti tecnici, fu abolito il Liceo Moderno costruito nei primi anni nel 900 di impronta scientifica ispirata ai principi del positivismo, che fu sostituita con il Liceo Scientifico che insieme agli istituti tecnici venivano considerati istituti inferiori rispetto al Liceo Classico, in quanto consentivano l’accesso soltanto a data università. Fu istituito poi, l’Istituto magistrale dalla durata di 4 anni. Sul piano prettamente pedagogico si cerca di coronare l’unione fascismo e tradizione clericale. La religione cattolica fu dapprima inserita nelle scuole elementari e poi nel 1929 con i Patti Lateranensi estesa a tutte le tipologie di scuole. Insieme alle riforme di Gentile, il regimo intraprese una serie di attività in senso decisamente totalitario come OPERAZIONE NAZIONE BALILLA (divenuta poi GIOVENTù ITALIANA DEL LOTTORIO) che prevedeva l’istruzione obbligatoria da 6 anni, organizzava anche il tempo libero, erano previste delle adunate volte all’addestramento militare e all’addottrinamento politico. L’Operazione Nazionale Balilla si occupò anche degli insegnanti. Furono inseriti insegnati di educazione fisica negli istituti superiori, creazione e gestione di palestre, laboratori. Infine, nel 1928 i maestri delle scuole elementari furono costretti a giurare fedeltà al partito fascista e nel 1933 tutti gli insegnanti furono costretti ad iscriversi al partito. A questo livellò però, la riforma Gentile venne considerata insufficiente e il compito di Gentile venne affidato a Giuseppe Bottai che nel 1939 presentò al Parlamento la CARTA DELLA SCUOLA, orientata alla realizzazione di una scuola popolare nel rispetto dei valori della razza italiana. Questa Carta prevedeva: Elementari per tutti; La fusione della media unica (ginnasio, istituto tecnico e magistrale): La secondaria rimase invariata. A livello metodologico innovativo fu: l’uso dei mezzi di comunicazione di massa e associazione tra dimensione dello studio e lavorativa. LOMBARDO RADICE: Contemporaneo di Gentile è Lombardo Radice (figura non legata al Regime), filosofo che nel 1922 sotto le direttive di Gentile creò programmi ministeriali per la scuola primaria. In seguito, quando il Regime manifestò la sua natura totalitaria, passò ad insegnare pedagogia nell’Istituto di magistero di Roma e l’abbandono della collaborazione con il governo gli costò un periodo di emarginazione e fu costretto a ritirarsi dalla politica attiva. A dispetto di Gentile, Radice nella sua opera pedagogica si preoccupò dell’effettiva condizione in cui riversava il sistema scolastico italiano ed era più aperte a nuove metodologie. Accogliendo l’eredità delle Scuole Nuove e dell’operazione della Scuola serena, nel suo sistema scolastico: - Insegnamento doveva svolgersi in un clima di serenità ed equilibrio; - Vi doveva essere una continuità tra educazione scolastica e famiglia; - Valorizzazione dell’attività e dell’esperienza artistica in cui possa esprimersi la spontaneità del bambino. Le sue prime esperienze pedagogiche risalgono ai primi del Novecento quando insegnò nel Collegio dei Barnabiti agli orfani dei marinai. Egli vede la scuola come una rivoluzione del cammino. La scuola ha il compito di conoscere tutto dell’allievo ossia il contesto famigliare dov’è cresciuto, sociale e culturale. Nella sua visione il sapere dev’essere utilizzato per raggiungere FINI NOBILI e non per assoggettare l’uomo ai propri scopi. DOPO IL FASCISMO Nel periodo del secondo dopoguerra si sviluppano correnti di pensiero pedagogico centrate sul RINNOVAMENTO DEMOCRATICO del Paese mediante l’istruzione. Si sviluppano tre correnti di pensiero: laico e democratico, socialista e marxista, cattolico e cristiano. Ci sono diverse caratteristiche che accomunano queste tre correnti: - Il rapporto tra sapere e fare