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perchè la chiesa riassunto, Dispense di Teologia

riassunto del libro perchè la chiesa, teologia

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 06/09/2019

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e123456789000 🇮🇹

4.3

(15)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica perchè la chiesa riassunto e più Dispense in PDF di Teologia solo su Docsity! CHIESA indica un fenomeno storico il cui unico significato consiste nell’essere per l’uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo. Per raggiungere questa certezza su Cristo gli uomini hanno tentato diverse strade corrispondenti a 3 atteggiamenti fondamentali: 1. Si considera Cristo come un fatto del passato. Come Giulio Cesare o Napoleone. Si cercano tutti i documenti e si cerca di tirare una conclusione. Così però non si riesce a raggiungere una conclusione sulla pretesa di Cristo di essere Dio e si essere sempre presente nella storia. Chi considera Cristo solo come un fatto del passato svuota il messaggio cristiano prima di averlo verificato per quello che è. 2. Questo atteggiamento è più religioso: riconosce la grandezza assoluta di Dio e la sua capacità di rendersi presente permanentemente. Raggiunge l’uomo attraverso un’illuminazione interiore grazie alla quale da sentire all’uomo la verità su Gesù. SOGGETTIVISMO PROTESTANTE per raggiungere il fatto di Cristo stabilisce un rapporto diretto e interiore con lo Spirito. Il problema è che questo metodo riduce l’esperienza cristiana ad esperienza interiore. 3. Considera l’annuncio cristiano come annuncio di Dio che si è fatto carne, perciò per conoscerlo occorre sperimentare l’incontro con questa presenza concreta. Questo atteggiamento ortodosso cattolico valorizza ciò che c’è di positivo nei due atteggiamenti precedenti infatti: • Valorizza la ricerca storica perché rende partecipi della stessa esperienza che ha generato i documenti storici e quindi rende capaci di comprenderli, • Valorizza il rapporto dello spirito divino con la singola creatura: questo rapporto è condivisione di vita concreta con la presenza divina stessa. Difficoltà a capire le parole cristiane: • MEDIOEVO Dio era concepito come una realtà che centra con tutti gli aspetti della vita. L’ideale umano per eccellenza era quella del santo. • UMANESIMO mentalità radicalmente diversa: Dio concepito come realtà che non determina la vita concreta dell’uomo. Ciò che segna la vita dell’uomo è l’ideale della riuscita: è valido l’uomo che riesce almeno in un campo della vita sociale. • RINASCIMENTO nell’esistenza concreta dell’uomo è la realtà naturale a dare energia perché l’uomo stesso si possa realizzare. Determina anche una svolta in campo morale: è bene ciò che la natura spinge a fare, è male ciò che frena l’impeto naturale. La religione inizia a sentirsi come limite alla vitalità dell’uomo. • RAZIONALISMO nasce dalla scoperta che i meccanismi e le leggi della natura trovano corrispondenza nella ragione dell’uomo. Così la ragione è concepita come misura di tutte le cose e ciò che non rientra in questa misura viene negato. • SCIENTISMO forma attuale del razionalismo. Convinzione che la scienza risolverà ogni problema dell’uomo e porterà al dominio di tutta la realtà. Concetto di progresso: l’illusione di poter trasportare nel futuro realizzazioni di cui l’umanità è incapace nel presente. Due obiezioni radicali: 1. Al centro di tutto c’è l’umanità intera e non l’uomo concreto presente; quindi l’uomo concepito astrattamente si rivela una grande illusione perché è con se stessi e con le proprie esigenze che si deve vivere. 2. Se il fenomeno umano non riguarda l’io’ allora di parla di uomo e umanità in connessione logica. Il valore che si afferma è quello della collettività: sorge chi pretende di essere l’autentico interprete della realtà sorge il totalitarismo. L’uomo moderno ritiene che Dio non centra con la vita concreta, con i suoi problemi o con le sue aspettative. Da una parte si ha lo sviluppo di un ateismo e dall’altra il diffondersi di un profondo dualismo. La vita concreta, sociale e personale; sull’altro il mondo spirituale. CHIESA funzione principale: essere la continuità fisica di Cristo dentro la storia. Si pone come rapporto con Cristo vivo. I discepoli dichiarano che stanno insieme perché Cristo è risorto e si rende presente tra loro. Dio non è venuto al mondo per essere ricordato vagamente, rimane nella storia. Gesù è qualcuno da testimoniare ancora presente e operante. Il contenuto dell’autocoscienza della Chiesa delle origini sta nel fatto che essa è la continuità di Cristo nella storia. Perciò ogni dettaglio analitico dovrà portarci alla verifica di questa radice. 3 fattori costitutivi del fatto cristiano come continuità di Cristo nel tempo e nello spazio. Il fatto cristiano si pone nella storia come comunità. Questo è il primo rilievo che colpisce accostando la vicenda cristiana. Un concetto base dell’antico testamento è Israele come popolo di Jahvè. È Gesù a proporre ai suoi discepoli di attingere alle profondità del metodo che essa fa emergere. 1. Cambiamento della personalità: quel ‘dono dall’Alto’ aveva il potere di cambiare la personalità, di rinnovarla dando all’uomo un nuovo sentimento e una nuova concezione di sé. 2. Tutta la realtà in modo nuovo: avevano coscienza che questo cambiamento dava la possibilità di incominciare a sperimentare la realtà in modo nuovo. Caparra dello Spirito cioè inizio, pegno o primizia indica ciò che il cristiano è chiamato a sperimentare e a dimostrare: l’alba di un nuovo mondo. I cristiani con il dono dello spirito hanno la possibilità di incominciare a sperimentare la realtà in modo nuovo, ricco di verità. È la realtà quotidiana a trasformarsi. 3. La capacità di missione: grazie al dono dall’alto si ha la capacità di pronunciarsi di fronte al mondo, una forza di testimonianza e di missione. Sia l’individuo sia la comunità si sentono in grado di pronunciarsi di fronte al mondo. Si tratta della capacità di PROFEZIA. Profeta è colui che annuncia il senso del mondo e il valore della vita. È una forza che non è solo verbale ma investe e muta i cardini dell’esistenza.