Scarica PREPARAZIONE AL CONCORSO PER IL TFA SOSTEGNO SCUOLA SECONDARIA e più Sintesi del corso in PDF di TFA Sostegno solo su Docsity! RIASSUNTO MANUALE EDIZIONE SIMONE EDIZIONE 2020 TFA SOSTEGNO SCUOLA SECONDARIA PARTE 1 SEZIONE 2: LA NORMATIVA SULL’INCLUSIONE Indice degli argomenti trattati: 1. La normativa sull’integrazione degli alunni disabili: storia ed evoluzione a. L.118/1971, Doc. Falcucci, l.517/1977, l. 104/1992, l.18/2019…… 2. La valutazione dei disabili (ICF – ICI-10) 3. L’attuale quadro normativo in materia di inclusione 4. Centri territoriali e gruppi di lavoro 5. PEI 6. Ruolo dell’insegnante di sostegno CAPITOLO 1: LA NORMATIVA SULL’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI: STORIA ED EVOLUZIONE Nel linguaggio comune i termini integrazione e inclusione sono usati come sinonimi; integrazione è però un concetto superato, anche se sempre innovatore rispetto agli inizi degli anni ’60 in cui si riteneva che i disabili dovessero seguire percorsi di istruzione separati da quelli ordinari. Dal 2009 si è passati al concetto di inclusione, infatti non è l’alunno con problemi che deve integrarsi all’interno di una classe di normodotati, ma è la scuola, la classe che deve includerlo e accoglierlo, rimodellando il suo stesso approccio, la didattica e valorizzando la diversità che diventa risorsa anche per il gruppo. Per esempio, l’inclusione di alunni stranieri rappresenta una preziosa risorsa per scoprire nuove culture, mettere a confronto storie diverse e recuperare la nostra memoria. L’idea di una scuola aperta a tutti nasce durante la contestazione giovanile del ’68 quando in Europa i movimenti studenteschi diedero vita ad accese manifestazioni che misero in discussione il mondo sociale, politico, culturale e le istituzioni: prima tra tutte la Scuola perché rifletteva le differenze sociale del mondo borghese. In questo contesto i pedagogisti e gli insegnanti si posero il problema che una scuola democratica e accessibile a tutti i componenti della società dovesse esserlo soprattutto per tutti gli alunni svantaggiati (socialmente e culturalmente) e ai disabili, relegati fino a quel momento nelle scuole speciali. La legge del 30 Marzo 1971 n.118 stabilisce che l’istruzione per i minori invalidi civili debba avvenire nelle classi normali della scuola pubblica, salvo gravi casi. Quindi qualsiasi alunno disabile (tranne i casi più gravi) deve essere inserito nelle classi comuni. L’art 28 di questa legge contiene anche delle misure per garantire la frequenza scolastica degli alunni non autosufficienti: trasporto gratuito, accesso alla scuola senza barriere architettoniche, assistenza durante gli orari scolastici. Nel 1975 viene emanato il Documento Falcucci (essenza della filosofia dell’integrazione scolastica) che prevede una serie di novità: Per superare qualsiasi forma di emarginazione, la scuola deve favorire lo sviluppo personale e valutare il grado di maturazione raggiunto sia globalmente, sia a livello degli apprendimenti realizzati, superando il concetto rigido del voto e della pagella. Introduzione del concetto: PROGETTO EDUCATIVO che supera il modello insegnante classe e attribuisce ad un gruppo di insegnanti interagenti la responsabilità globale verso un gruppo di alunni L.517/1977: abolisce le classi differenziali per gli svantaggiati e introduce l’insegnante di sostegno nelle scuole del primo ciclo e il principio dell’individualizzazione dell’insegnamento. La classi che accolgono alunni portatori di handicap sono costituite al massimo da 20 alunni. Queste enunciazioni trovano espressione nella programmazione educativa collegiale. L.104/1992 È la legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. È il punto di riferimento normativo e impegna lo Stato a rimuovere le condizioni invalidanti. La domanda per l’accertamento della disabilità si presenta all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale), deve essere corredata di certificato medico contenente la diagnosi clinica e la valutazione del funzionamento a cura dell’ASL locale. A questo proposito è importante specificare che se, nel decreto precedente la commissione medica doveva essere composta da un medico legale e due medici specialisti in pediatria/neuropsichiatria/medico specializzato in una determinata patologia, ora invece il decreto 96 del 1999 stabilisce che siano sempre presenti un medico specialista in pediatria/neuropsichiatria e uno specializzato nella patologia dell’alunno. La legge 104 individua alcuni strumenti di istruzione e formazione necessari alla effettiva integrazione degli alunni con disabilità: 1. DIAGNOSI FUNZIONALE (DF) contiene il tipo di deficit, le potenzialità e gli obiettivi a medio-lungo termine. 2. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) si basa sulla conoscenza che gli operatori scolastici hanno dell’alunno, tale conoscenza è documentata dal fascicolo personale che contiene la storia dell’alunno e i prodotti più significativi, atti ad evidenziare i processi evolutivi in tutte le aree. 3. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI) a sua volta costituito da: a. Progetto riabilitativo redatto dall’ASL b. Progetto di socializzazione previsto dagli enti locali 2. Partecipazione a eventi sportivi, ricreativi, culturali e a tutti i servizi desiderati. 3. Uguaglianza 4. Occupazione (devono poter aver diritto ad un posto di lavoro) 5. Istruzione e formazione 6. Protezione sociale (dimensione reddituale) pensioni di accompagno/invalidità 7. Salute (rendere accessibili anche economicamente le strutture e i trattamenti offerti) 8. Azione esterna: il raggio di azione è internazionale. L’ATTUALE QUADRO NORMATIVO IN MATERIA DI INCLUSIONE Nella legge numero 66 del 2017 si legge che l'inclusione riguarda le bambine e i bambini le studentesse e gli studenti e risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione, all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità della vita. Il principio dell'autodeterminazione pone lo studente nella condizione di esprimersi nella massima misura possibile per poter essere protagonista del proprio progetto di vita. Il principio dell'accomodamento ragionevole si riferisce agli adattamenti necessari ed appropriati per garantire alle persone disabili il godimento e l'esercizio di tutti i diritti umani, riferisce all'utilizzo delle risorse e alla realizzazione delle prestazioni per l'inclusione scolastica. Il principio della corresponsabilità educativa richiama l'intera comunità scolastica all'adozione di strategie, di volti al soddisfacimento dei bisogni educativi individuati. Togliti allora in questi giorni siamo in casa siamo contatti in casa non possiamo Il primo elemento di novità è dato dal coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche e l'incremento della partecipazione delle famiglie e delle associazioni. Questo decreto stabilisce che lo Stato provvede ad Assegnare i docenti di sostegno, in relazione al numero degli studenti disabili, le risorse economiche sulla base dei disabili accolti. L'osservatorio permanente per l'inclusione scolastica istituito presso il Miur deve monitorare, dare e proporre leggi e attività nel campo dell'inclusione. La valutazione della qualità dell'inclusione è molto importante e è prodotta dall'invalsi che analizza i seguenti indicatori: Livello di inclusività del ptof Iniziative e attività formative per i docenti Accessibilità e fruibilità di risorse attrezzature strutture e spazi CENTRI TERRITORIALI E GRUPPI DI LAVORO I CTS sono i centri territoriali di supporto e si differenziano dai CTI che sono invece i centri territoriali per l'inclusione. I primi sono stati istituiti Dagli uffici scolastici regionali e rappresentano il. Per le scuole in sinergia con province comuni servizi sanitari eccetera e si informano i docenti gli alunni di denti e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili sia gratuite sia commerciali. Dopo, cuori di presentazione di nuovi ausili, web oppure direttamente agli insegnanti. Organizzano iniziative di formazione sui temi dell'inclusione scolastica e offrono anche consulenza. A livello territoriale Meno esteso che può coincidere con il Distretto Socio Sanitario, operano altre scuole come polo per l'inclusione che sono i centri territoriali per l'inclusione CDI. L'organizzazione territoriale per l'inclusione prevede quindi: GLH (gruppi di lavoro handicap) a livello di scuola affiancati dai GLI parentesi gruppi di lavoro per l'inclusione) GLH di rete CDI a livello di distretto socio-sanitario CTS a livello provinciale Il GLH di istituto si riunisce almeno due volte l'anno e ha due competenze: Organizzativo: Gestione delle risorse umane e gestione risorse materiali Progettuale: Continuità tra i diversi ordini di scuole, formulazione progetti, formazione del personale. Il GLH può anche essere operativo e in questo caso si riferisce ad un singolo alunno ed è composto da DS, CDC, ASL e famiglia dell'alunno. I gruppi di lavoro per l'inclusione gni rilevano tutti i bisogni educativi speciali presenti nella scuola e dopo aver raccolto la documentazione, confrontano i casi, i colleghi monitorano la valutazione del livello di inclusività della scuola. Il loro compito principale è l'elaborazione del ovvero piano annuale per l'inclusività che viene discusso e deliberato in sede di collegio dei docenti per la richiesta di organico di sostegno. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Questo documento (da aggiornare al passaggio da un grado di istruzione a quello successivo) è redatto sulla base del profilo di funzionamento, definisce gli strumenti per l’alternanza scuola lavoro -o anche chiamata percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento-. Anche il PEI va redatto secondo la classificazione ICF e deve contenere la quantificazione delle ore e delle risorse necessarie per il sostegno. Va redatto in via provvisoria a Giugno e, in via definitiva, non oltre il mese di Ottobre. Per stilare il PEI sarà necessario prima di tutto prendere in esame la documentazione degli anni precedenti: relazioni, verbali, progetti e PDP e poi dedicarsi all’osservazione attraverso schede di osservazione, griglie e questionari. Accettazione del Pei Per l'alunno con difficoltà si inserisce all'interno della programmazione della classe ma ovviamente procede per obiettivi minimi semplificati e, scuola secondaria di secondo grado, che essere indifferenziata la famiglia può accettare o rifiutare la proposta di programmazione differenziata per il proprio figlio perché in questo caso al termine del percorso di studi non si avrà un diploma pensi un attestato di frequenza di un determinata scuola in questo caso l'insegnante di sostegno dovrà cercare di trovare dei punti in comune tra la programmazione e gli obiettivi di classe con gli obiettivi individuali e successivamente scegliere gli strumenti più idonei Infatti uno stesso obiettivo può essere raggiunto con strumenti diversi e uno stesso strumento può consentire di raggiungere più obiettivi. Spesso occorrono vari tentativi prima di individuare il metodo più idoneo alla situazione. Case in cui si verifichi un passaggio da un grado di scuola all'altro il PEI dovrà analizzato con la collaborazione dei docenti del ciclo precedente. La ricerca-azione è da una continua evoluzione metodologica volta all'analisi dei bisogni formativi degli alunni dalla ricerca di risposte oggi che è azioni concrete finalizzate al raggiungimento di adeguate competenze specifiche e sociali. Nella stesura finale del Pei si utilizza un modello e si seguono delle indicazioni dettate dal ministero della Pubblica Istruzione articolato solitamente in cinque sezioni Storia clinica e familiare del ragazzo Valutazione aree fondamentali dello sviluppo Valutazione della Dimensione psicologico emotiva Progetto educativo Verifica finale e in itinere Il Ministero raccomanda che il soggetto sia sottoposto a osservazione costante. L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO L'insegnante di sostegno assume la contitolarità della sezione della classe in cui opera insieme agli altri docenti, partecipa alla programmazione educativa e didattica, organizza attività di sostegno alla classe, favorisce il processo di integrazione degli alunni con disabilità e, secondo l’agenzia europea per lo sviluppo dell'Istruzione degli alunni disabili, il profilo dei docenti inclusivi si fonda su quattro aree fondamentali: 1- Valorizzare la diversità dell'alunno considerandola una risorsa e non un limite