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Psicologia dello sviluppo - riassunto manuale di Santrock, IV edizione, Schemi e mappe concettuali di Psicologia dello Sviluppo

Natura dello sviluppo infantile - teorie dello sviluppo - studio scientifico dello sviluppo processi biologici, sviluppo fisico e percettivo - dagli inizi biologici alla nascita - sviluppo fisico, motorio e percettivo cognizione e linguaggio - approcci allo sviluppo cognitivo - all'elaborazione di informazioni - psicometrico - sviluppo del linguaggio sviluppo socio-emotivo - sviluppo emotivo - identità e sviluppo morale contesti sociali dello sviluppo - famiglia, pari e cultura

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 12/04/2022

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Scarica Psicologia dello sviluppo - riassunto manuale di Santrock, IV edizione e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! 1 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Riassunto manuale di Santrock, IV edizione 2 CAPITOLO 1: INTRODUZIONE Sviluppo infantile ieri e oggi - Prospettive storiche: o Peccato originale: bambini come creature malvagie. L’educazione doveva togliere il peccato dalla loro vita o Tabula rasa: secondo John Locke i bambini erano tavolette vuote su cui era possibile scrivere qualsiasi cosa. Le esperienze erano importanti per determinare la persona adulta o Bontà innata: secondo Rousseau i bambini erano innatamente buoni e dovrebbe essere permesso loro di crescere in modo naturale o Oggi: bambini protetti dallo stress, dalle responsabilità del mondo del lavoro. Disponiamo di severe leggi per giudicare i loro crimini. Ci sono strutture che aiutano nei casi in cui le famiglie falliscano il loro compito. Valorizziamo l’infanzia come momento speciale di crescita e cambiamento, e investiamo molte risorse nella cura e nell’educazione dei figli. - Studio moderno: o Importanza dell’infanzia o Progressi metodologici ▪ Studi sperimentali e osservazione attendibile: • Gesell (1928): osservò sistematicamente il comportamento dei bambini senza interrompere le loro attività. Precisione nel rilevare i comportamenti dei bambini in determinati momenti della loro vita. Le sue idee sono state influenzate dalla teoria evoluzionistica di Darwin. • Hall (1904): Affermava che lo sviluppo infantile segue un corso evolutivo naturale che può essere spiegato attraverso lo studio del bambino in vari stadi dello sviluppo. ▪ Imaging: tecniche per lo studio del funzionamento cerebrale - La cura del bambino: o Genere: le caratteristiche delle persone come l’essere maschio o femmina o Contesti e diversità ▪ Cultura: tipi di comportamento, le credenze e tutti gli altri prodotti di un gruppo, che sono trasmessi da una generazione all’altra ▪ Status socio-economico: categoria basata sull’insieme di caratteristiche occupazionali, educative, economiche di una persona ▪ Etnicità: caratteristica basata su eredità culturale, nazionalità, razza, religione e linguaggio o Parenting o Educazione o Salute e benessere Processi e periodi di sviluppo - Processi: o Cognitivi: cambiamento nel pensiero, nell’intelligenza e nel linguaggio dell’individuo o Biologici: cambiamenti fisici dell’individuo o Socio-emotivi: cambiamenti nelle relazioni con le altre persone, nelle emozioni, e nella personalità 5 IO: frutto del principio di realtà. È il dominio dell’ES. è prevalentemente conscio. Siamo per la maggior parte del tempo presenti a noi stessi. Ha comunque delle aree di pre-conscio (tutti i contenuti presenti nella parte conscia ma non richiesti nel momento presente, che possono essere tirati fuori in un dato momento). Nel pre-conscio sono presenti anche i meccanismi di difesa. SUPER-IO: identificazione con i genitori - IDEALE DELL’IO: aspettative, modello di noi a cui vogliamo tendere. Risente delle aspettative genitoriali. (se un genitore alza le aspettative sui figli, eccede nelle richieste, il figlio non si sente mai abbastanza) - COSCIENZA VERA E PROPRIA: Organo morale. È la parte punitiva, che ci bacchetta quando facciamo male, che ci dice cosa è bene e cosa è male. È la parte che ci fa sentire in colpa quando sbagliamo. o Teoria psicosociale di Erikson Ha sostenuto che durante l’intero ciclo di vita gli individui si sviluppano affrontando una serie di compiti personali e sociali che necessitano di essere portati a termine ai fini di un ulteriore sviluppo. Ognuno di questi compiti, che caratterizza ciascuno degli otto stadi di sviluppo psicosociale (richieste che derivano dalla società: ad un adolescente viene chiesto di rendesi autonomo, ad un adulto viene chiesto di prendersi cura della famiglia) descritti dall’autore, provoca una crisi in quanto innesca processi di cambiamento nella costruzione della propria identità, che ad ogni stadio viene messa in discussione. MODELLO DI SVILUPPO PSICOSOCIALE PER STADI DI ERIKSON 1. Orale senso-motoria Fiducia/sfiducia 2. Anale/muscolare Autonomia/vergogna, dubbio 3. Locomotoria/fallica Iniziativa/colpa 4. Scolastica/Latenza Operosità/inferiorità 5. Pubertà/Adolescenza Identità/diffusione 6. Giovane età adulta Intimità/isolamento 7. Seconda età adulta Generatività/stagnazione 8. Vecchiaia Integrità/disperazione - Teorie cognitive o Teoria socio-culturale di Vygotskij Nasce n Russia e negli anni della sua formazione mostra un particolare interesse per il linguaggio e la letteratura che esprimerà più tardi nel suo lavoro sullo sviluppo cognitivo. Cominciò ad occuparsi di sviluppo cognitivo lavorando con bambini con deficit sensoriali e con ritardo mentale. Influenzato dal marxismo, costruisce una visione storico-culturale della psicologia evolutiva, dando rilievo all’interazione con le altre persone all’interno dei vari contesti sociali e al ruolo degli strumenti psicologici. 6 o Teoria evolutiva di Piaget Piaget è considerato il maggior teorico dello sviluppo cognitivo. Svizzero di nascita, specializzato in biologica, durante l’adolescenza si appassionò di epistemologia, una branca della filosofia che studia le origini della conoscenza. Si occupò di una vasta gamma di comportamenti e funzioni psichiche, dallo sviluppo all’intelligenza, al gioco, all’imitazione, all’interazione tra coetanei, allo sviluppo morale, all’acquisizione di concetti. I bambini costruiscono attivamente la loro conoscenza del mondo attraverso quattro stadi di sviluppo cognitivo. Alla base di questa costruzione cognitiva del mondo ci sono due processi: l'organizzazione e l'adattamento, in quanto al fine di dare un senso al mondo che ci circonda, dobbiamo organizzare le nostre esperienze. - Stadio senso-motorio (0-2 anni): il bambino conosce il mondo attraverso gli organi di senso e i movimenti motori che compie sull’ambiente esterno. - Stadio pre-operatorio (2 – 7 anni): il bambino inizia a rappresentare il mondo simbolicamente. - Stadio operatorio concreto (7 – 11 anni): il bambino impara le regole, fa i primi esperimenti, ma ha bisogno ancora si oggetti concreti - Stadio operatorio formale (12 – childhood): L’adolescenza può trascendere la situazione concreta e pensare al futuro (verosimile e impossibile) o Teoria dell'elaborazione delle informazioni sottolinea il fatto che gli individui manipolano le informazioni, le controllano e fanno scelte strategiche a partire da esse. secondo questa teoria, individui sviluppano una crescente abilità nell'elaborazione dell'informazioni virgola che consente loro di acquisire conoscenze e capacità sempre più complesse. Sieger, un esperto del campo dell'elaborazione dell'informazione nei bambini, sostiene che il pensiero consiste nell'elaborazione di informazioni. - Approccio comportamentista o Comportamento classico di Pavlov se uno stimolo neutro viene associato a uno stimolo che produce una reazione automatica, quella reazione sarà causata anche solo dallo stimolo che in precedenza era neutro. il condizionamento classico spiega perché sviluppiamo molte reazioni involontarie, come la paura. o Condizionamento operante di Skinner le conseguenze di un comportamento producono cambiamenti nella probabilità che questo comportamento si ripeta. Un comportamento seguito da una gratificazione ha più probabilità di ripetersi di un comportamento seguito da una punizione. 7 o Teoria socio-cognitiva di Bandura I processi cognitivi hanno un importante collegamento con l'ambiente e con il comportamento. Le prime ricerche si concentravano sull'apprendimento osservativo, un tipo di apprendimento che si verifica attraverso l'osservazione di ciò che fanno gli altri punto le persone acquisiscono una vasta gamma di comportamenti, pensieri ed emozioni attraverso l'osservazione dei comportamenti altrui e che queste osservazioni rappresentano una grande parte dello sviluppo infantile. - Teoria etologica o Basi biologiche, evoluzione e periodi critici. La presenza o meno di certe esperienze hanno influenza a lungo termine sugli individui. (Lorenz, esperimento sulle oche selvatiche) ▪ Imprinting: Rapido innato processo di apprendimento limitato a un breve periodo critico che produce attaccamento nei confronti del primo soggetto in movimento visto ▪ l'attuale teoria etologica propone un periodo sensibile più esteso. il lavoro di John bowlby afferma che l'attaccamento alla persona che si prende cura di noi nel primo anno di vita a importanti conseguenze lungo tutto l'arco della nostra vita. se questo attaccamento è positivo e sicuro, l'individuo disporrà di solide basi grazie alle quali potrà svilupparsi in un individuo competente che stabilisce relazioni sociali positive ed è emotivamente maturo. Se l'attaccamento e insicuro, il bambino avrà più difficoltà nello stabilire le relazioni sociali e nell'affrontare le sue emozioni. - Teoria ecologica di Bronfenbrenner o La teoria ecologica si concentra sui contesti ambientali dello sviluppo, il quale è influenzato da 5 sistemi: ▪ Macrosistema: contesti in cui l'individuo vive ▪ Mesosistema: relazioni tra micro-sistemi o le connessioni tra contesti differenti (relazioni tra le esperienze familiari e quelle scolastiche) ▪ Esosistema: chiamato in causa quando le esperienze vissute in altri contesti sociali influenzano ciò che l'individuo vive nel suo contesto più immediato ▪ Macrosistema: rappresentato dalla cultura in cui l'individuo vive ▪ Cronosistema: include quei cambiamenti causati da eventi ambientali e dalle transizioni che avvengono nel corso della vita, così come le circostanze storico sociali - Approccio eclettico o Scegli gli elementi più convincenti da ogni teoria 10 o Intervista/questionario: una serie di domande standard e utilizzate per ricavare delle persone risposte relative ai loro atteggiamenti e alle loro convinzioni riguardo un argomento particolare. Limiti: Il loro impiego presenta dei limiti connessi con il livello di sviluppo dei soggetti partecipanti all'intervista o ai quali è rivolto il questionario. Le informazioni raccolte con le risposte aperte dovrebbero essere sottoposte a un processo di codifica laborioso che parte con l'identificazione e l'esclusione delle informazioni irrilevanti o inutili fornite dai rispondenti. o Test: presenta procedure uniformi per il completamento e l'assegnazione di un punteggio. Molti test standardizzati consentono e ricercatori di fare un confronto tra i risultati di un individuo e quelli di altri individui. Limiti: i test standardizzati non sempre riescono a prevedere comportamenti in situazioni al di fuori del test, non tengono conto che il comportamento di una persona può essere instabile e spesso sono basati sulla cultura occidentale o Misurazioni psicofisiologiche: ▪ Neuroimaging: tecniche che includono vari metodi per produrre diversi tipi di immagini della struttura del cervello. Tra le più note troviamo la risonanza magnetica (f-MRI) e gli ERP. i vantaggi sono legati alla possibilità di studiare le competenze cognitive dei bambini all'interno di situazioni che non implicano cariche attentivi e ha la possibilità di utilizzare lo stesso compito con persone di diversa età, ricavando misure confrontabili. i limiti sono legati alle competenze specifiche sia per l'uso di macchinari sia per l'interpretazione dei risultati restituiti o Metodi trasversali/longitudinali ▪ Approccio longitudinale: una strategia di ricerca in base alla quale gli stessi soggetti vengono studiati lungo un certo periodo di tempo, solitamente molti anni o più ▪ approccio trasversale: una strategia di ricerca in base alla quale soggetti di età differenti vengono messi a confronto in un preciso momento. o Norme etiche ▪ Riservatezza ▪ Rischi ▪ Consenso informato ▪ Protezione soggetti ▪ Diffusione ricerche 11 CAPITOLO 3: DAGLI INIZI BIOLOGICI ALLA NASCITA Prospettiva evoluzionistica - Selezione naturale: processo che favorisce individui adatti a sopravvivere e riprodursi. Teoria elaborata da Charles Darwin in un libro chiamato “l'origine delle specie”(1859), in cui riporto le osservazioni rispetto al fatto che la maggior parte degli organismi se riproduci a un ritmo che in teoria causerebbe enormi aumenti nella popolazione della specie di appartenenza; eppure le popolazioni rimangono pressappoco costanti. Darwin sosteneva che questi individui sopravvissuti si erano adattati al meglio allora ambiente rispetto a coloro che non sopravvivevano o Comportamenti adattivi: sono comportamenti che promuovono la sopravvivenza di un organismo nel suo habitat naturale. - Psicologia evoluzionistica dello sviluppo Evidenzia l'importanza dell'adattamento, della riproduzione ed è la sopravvivenza del più forte nel determinare il comportamento. Buss sostiene che l'evoluzione influenza profondamente il modo in cui prendiamo decisioni, la nostra aggressività, le nostre paure e le nostre dinamiche di accoppiamento. Secondo la psicologia evoluzionistica, la mente non è uno strumento generico che può essere utilizzato allo stesso modo per affrontare una vasta gamma di problemi. Al contrario, dal momento che dovevano affrontare una serie di problemi ricorrenti, i nostri antenati hanno sviluppato in moduli specializzati nell'elaborazione di informazioni relative a ciascuno di quei problemi. Un'alternativa della teoria evoluzionistica potrebbe essere la prospettiva bidirezionale virgola in cui l'ambiente e le caratteristiche biologiche si influenzano a vicenda. L'evoluzione ci ha dato strutture fisiche e potenzialità biologiche; non è tuttavia l'unica determinante del comportamento. Persone diverse hanno utilizzato le loro potenzialità biologiche per costruire culture differenti Dibattito natura-cultura - Genetica comportamentale: Il campo che cerca di determinare l'influenza dei fattori ereditari e dell'ambiente sulle differenze individuali nelle caratteristiche nello sviluppo umani o Studi sui gemelli: studi in cui le somiglianze nel comportamento di gemelli monozigoti sono paragonate alle somiglianze tra gemelli di zigoti. I gemelli monozigoti sono più simili geneticamente di quelli di zigoti o Studi sui figli adottivi: studi mediante i quali i ricercatori tentano di stabilire se i comportamenti e le caratteristiche psicologiche dei bambini adottati sono più simili a quelli dei genitori adottivi, i quali hanno determinato il loro ambiente domestico, o a quelli dei genitori biologici virgola che hanno contribuito le loro caratteristiche ereditarie. Un altro tipo di studio sui figli adottivi fa un confronto fra figli adottivi e figli biologici. - Correlazioni geni-ambiente: o Attive: Correlazioni che si verificano quando un bambino cerca un ambiente che trova stimolante compatibile con le proprie attitudini o Evocative: correlazioni che si verificano quando le caratteristiche di un bambino provocano un certo tipo di ambiente fisico e sociale o Passive: correlazioni che si verificano quando i genitori biologici, i quali sono imparentati geneticamente con il bambino, costruiscono un ambiente educativo per il bambino 12 - Esperienze ambientali: l’ambiente determina lo sviluppo o Non condivise: le esperienze uniche proprie del singolo bambino, sia all'interno sia al di fuori della famiglia virgola che non sono condivise con un fratello. Anche le esperienze vissute all'interno della famiglia possono far parte dell'ambiente non condiviso o : Esperienze in comune tra fratelli, come la personalità o le attitudini intellettuali dei genitori, lo status socio economico della famiglia e il quartiere in cui vivono - Prospettiva epigenetica: Approccio che sottolinea come lo sviluppo sia risultato di uno scambio continuo e bidirezionale tra fattori ereditari e ambiente. o Per far avanzare la ricerca e studiare l'impatto dei fattori psicologici ambientali sull'effetto genetico si utilizza la risonanza magnetica funzionale per immagini. Questi studi si basano sull'interazione gene X ambiente. l'interazione di una variabile specifica e misurata nel dna e di un aspetto specifico e misurato all'ambiente. il campo della farmacogenetica studia le interazioni gene-ambiente coinvolgendo i genotipi degli individui e il trattamento farmacologico. Sviluppo prenatale - Si suddivide in: o Periodo germinale: dal concepimento a 10-14 giorni. Termina con lo zigote o Periodo embrionale: da 2 a 8 settimane dal concepimento. L’embrione si differenzia o Periodo fetale: da 2 mesi dal concepimento alla nascita. Gli organi maturano permettendo al feto di vivere fuori dall’utero - Sviluppo del cervello: o Migrazione neuronale e connessioni ▪ 1-2 trimestre: struttura base del cervello ▪ 3 trimestre e 2 anni post-natale: connettività e funzionamento neuroni Tubo neurale: il tubo si chiude alle due estremità a circa 24 giorni dal concepimento. Due problemi legati a malformazioni del tubo neurale che non si chiude come dovrebbe: ▪ anencefalia: difetto di chiusura dell'estremità superiore del tubo neurale ▪ spina bifida: malformazione del midollo spinale è dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre Individui con spina bifida hanno bisogno di un'assistenza medica intense e spesso anche di numerosi interventi chirurgici. Il dosaggio dell'acido folico e la sua somministrazione alla donna fin da prima che abbia inizio la gravidanza sembrano essere buone strategie per prevenire difetti del tubo neurale o la generazione di nuovi neuroni è chiamata neurogenesi. I neuroni si moltiplicano con un ritmo di circa 4000 nuovi neuroni al secondo. Da quando la cellula migra verso la sua destinazione, essa deve maturare e sviluppare una struttura più complessa. - Teratologia: studia gli agenti che provocano difetti alla nascita o Sostanze psicoattive: sostanze che agiscono sul sistema nervoso e vengono assunte per alterare gli Stati di coscienza, per modificare le percezioni e per cambiare l'umore (alcol, nicotina, marijuana, cocaina ed eroina) o Farmaci (antibiotici, antidepressivi, contenitori d’ormoni) o Gruppi sanguigni: ▪ donna RH- e uomo RH+ = RH+ ▪ donna RH+ e uomo RH- = il feto può essere attaccato dagli anticorpi 15 crescita peli ricci, crescita peli ascellari, cambiamenti marcati nella voce, crescita di barba e baffi. ▪ Immagine corporea: gli adolescenti si preoccupano del loro corpo e sviluppano idee personali su come il loro corpo appare. L’ansia legata alla propria immagine corporea è molto forte per tutta l’adolescenza, ma è particolarmente acuta durante la pubertà. Esistono differenze in base al genere nella percezione del proprio corpo. Sia durante la pubertà, sia durante l’adolescenza, le ragazze sono generalmente più insoddisfatte. Sono però da tenere conto anche le differenze individuali. o Sviluppo precoce e ritardato Lo sviluppo di maturazione è legato allo sviluppo socio-emotivo. Il cervello o Strutture e funzioni ▪ Neuroni: Elaborazione informazioni (Working memory, neuroni specchio) ▪ Emisferi • Prosencefalo • Corteccia cerebrale: ricopre il prosencefalo. Ogni emisfero della corteccia è costituito da lobi: o Lobo frontale: pensiero, intenzioni, movimenti volontari o Lobo parietale: posizione spaziale, attenzione e controllo motorio o Lobo temporale: udito, elaborazione linguistica e memoria o Lobo occipitale: visione Sotto la corteccia sono presenti anche altre strutture importanti come l’ipotalamo, l’amigdala e l’ippocampo o Prima infanzia ▪ Sindrome del bambino scosso: studiare il cervello del bambino non è semplice. Brain imaging e MRI non sempre sono funzionali per i bambini. Utilizzo dell’elettroencefalogramma per misurare l’attività elettrica del cervello. ▪ Prime esperienze e cervello (PET): Se si confronta il cervello di un bambino normale con quello di uno istituzionalizzato, si vede una maggiore attivazione delle aree cerebrali nel cervello del bambino normale, rispetto all’istituzionalizzato la cui attività appare depressa. Tuttavia, il cervello mostra plasticità e resilienza, dunque capacità di riadattamento. Il cervello infantile aspetta le esperienze che determinano come si realizzeranno le connessioni tra i suoi neuroni. Dopo la nascita, i fattori ambientali aiutano le connessioni neurali del cervello a prendere forma. Più il bambino è piccolo, più il grado di plasticità del cervello è alto. o Cambiamenti evolutivi ▪ Mielinizzazione: processo di rivestimento degli assoni con la guaina di mielina, che consente la trasmissione più veloce ed efficiente delle informazioni. • 6 mesi: fasci nervosi delle vie visive • 4-5 anni: vie uditive • 8 anni: aree associative dei lobi, incluse le aree del linguaggio ▪ Pruning: Processo di eliminazione cerebrale degli assoni e dei dendriti di un neurone che non viene stimolato spesso. Avviene per mezzo delle interazioni ambientali. Per questo la qualità delle relazioni nell’infanzia hanno conseguenze sullo sviluppo. Si tratta di 16 ricostruire nuovi percorsi, attraverso però percorsi molto lunghi. La riparazione di un cervello adulto è molto complessa. Quello che una madre fa in 1 anno, uno psicoterapeuta lo fa, se riesce, in 10 anni. o Seconda infanzia ▪ Rapidità crescita testa-cervello ▪ Modifica aree di attivazione: Aumento efficienza cognitiva specialmente nel controllo cognitivo o Adolescenza Il cervello subisce significativi cambiamenti strutturali ▪ Corpo calloso: area del cervello dove fasci di fibre nervose collegano gli emisferi destro e sinistro del cervello. ▪ Amigdala: il sito che controlla le emozioni del cervello ▪ Corteccia prefrontale: punto estremo dei lobi frontali che è implicato nel ragionamento, nella presa di decisioni e nell’autocontrollo. Il sonno - Il ciclo sonno-veglia: l’alternanza sonno veglia è una caratteristica universale, mentre il ritmo con cui si verifica è influenzato dal comportamento dei genitori e da aspetti connessi con la cultura di appartenenza. i risvegli notturni a 1 anno di età predicono minore efficienza del sonno a 4 anni. - Sonno REM: condizione in cui l’attività del cervello è simile a quando siamo rilassati ma svegli e gli occhi hanno rapidi movimenti. Gli infanti passano più del 50% del sonno in fase REM per via dell’autostimolazione, cioè per rielaborare le stimolazioni ottenute durante la veglia. La diminuzione del sonno REM nella prima infanzia è dovuta alla maturazione del cervello, dunque l’infante può ricevere un numero più elevato di stimolazioni senza la necessità di ricorrere all’autostimolazione del sonno REM. - Sids, sindrome della morte improvvisa: una condizione che accade quando il neonato cessa di respirare, solitamente di notte, e improvvisamente muore senza una causa apparente. Lo sviluppo motorio - Teoria dei sistemi dinamici (Esther Thelen): i comportamenti motori sono eseguiti per percepire e agire. Quando i bambini sono motivati nel fare qualcosa è possibile che sviluppino un nuovo comportamento motorio. Dopo che il bambino ha provato questi movimenti, li affina rendendoli più scorrevoli ed efficaci, attraverso la ripetizione della stessa azione e della percezione delle conseguenze dell’azione. Secondo la teoria dei sistemi dinamici, lo sviluppo motorio non è un processo passivo nel quale i geni determinano lo sviluppo, ma è un processo attivo del bambino di creazione di un’abilità per raggiungere un obiettivo all’interno dei limiti corporei e ambientali. - Riflessi: o Riflesso di rooting: avviene quando si accarezza la guancia di un bambino o un lato della bocca. In risposta, il neonato si gira dalla parte in cui è stato toccato in uno sforzo evidente di trovare qualcosa da succhiare o Riflesso di suzione: avviene quando il neonato comincia a succhiare automaticamente un oggetto che gli è stato messo in bocca. Questo riflesso permette di trarre nutrimento prima ancora di avere associato un capezzolo al cibo o Riflesso di moro: avviene in risposta a un suono o un movimento improvviso e intenso. Quando è spaventato, il neonato arcua la schiena, butta indietro la testa e tende braccia e gambe verso l’esterno. Dopodichè il neonato ritrae velocemente gli arti. 17 o Riflesso di pressione: avviene quando qualcosa viene a contatto con il palmo delle mani del neonato. Il bambino risponde stringendo fortemente la mano attorno a ciò che lo tocca. - Sviluppo grosso-motorio Abilità grosso motorie: capacità che comportano ampie attività muscolari, come muovere un braccio o camminare. o Postura: è un processo dinamico legato alle informazioni sensoriali provenienti: ▪ Posizione nello spazio: segnali propriocettivi della pelle, articolazioni e muscoli ▪ Senso dell’equilibrio: organi vestibolari dell’orecchio interno, vista e udito. o Camminare: Nell’apprendimento della locomozione (che non avviene prima di 1 anno di età), i bambini imparano anche quali spazi e superfici sono più sicuri. (Studi di Adolph sulla specificità dell’apprendimento e l’importanza della pratica nello sviluppo di nuove abilità motorie). ▪ Prima infanzia: Culmina con la capacità di camminare con facilità. Il bambino è capace di esplorare l’ambiente circostante. ▪ Seconda infanzia: i bambini sono più capaci e mobili dal punto di vista motorio. • 13-18 mesi: salire i gradini • 18-24 mesi: camminare velocemente, correre goffamente, rimanere in equilibrio sui loro piedi in posizione rannicchiata, camminare all’indietro, calciare un pallone, lanciare una palla, saltare sul posto. ▪ Età pre-scolare: il movimento all’interno dell’ambiente diventa automatico. Dai 3 ai 5 anni, i bambini diventano sempre più avventurosi. Lo sport organizzato può avere effetti positivi e negativi sui bambini: • Positivi: aumento di benefici a livelli fisico e motorio, ma anche dell’autostima, dell’interazione con i pari, della persistenza. Fare sport previene la possibilità dell’obesità. • Negativi: pressione per la prestazione e la vittoria, incidenti fisici, distrazione dall’impegno scolastico e aspettative irrealistiche su sé stesso. Sviluppo sensoriale e percettivo SENSAZIONE: Avviene quando l’informazione interagisce con i recettori sensoriali: occhi, orecchie, lingua, narici e pelle. PERCEZIONE: è l’interpretazione di ciò che viene sentito. - Teoria ecologica: Questa teoria, proposta da Gibson, sostiene che percepiamo direttamente le informazioni che esistono nel mondo esterno a noi. La percezione ci mette in contatto con l’ambiente circostante di modo che possiamo interagire e adattarci ad esso o Secondo Gibson, tutti gli oggetti hanno delle Affordance (disponibilità): le possibilità d’interazione fornite dagli oggetti, necessarie per compiere azioni. - Vista o Prima infanzia ▪ Acuità della vista: Il neonato percepisce il mondo secondo un suo ordine. I neonati non vedono piccoli oggetti lontani. Entro i 6 mesi, la vista corrisponde ai 20/40 mentre entro il primo anno di età diventa pari a quella dell’adulto. ▪ Percezione di volti: I neonati mostrano interesse per i volti umani. Dopo 12 ore, guardano molto più il volto di una madre che quello di un’estranea. Dai 3 mesi, 20 ▪ Reazioni circolari terziarie, novità e curiosità (12-18 mesi): schemi in cui il bambino intenzionalmente esplora nuove possibilità con gli oggetti, facendo cose sempre nuove con essi. Punto di partenza della curiosità. ▪ Interiorizzazione degli schemi (18-24 mesi): capacità di utilizzare rudimentali simboli mentali. L’infante può pensare ad oggetti senza percepirli. L’infante può anche manipolare e trasformare gli eventi rappresentati in modo molto semplici. CARATTERISTICHE STADIO SENSO-MOTORIO ▪ Permanenza dell’oggetto: Indica la comprensione del fatto che gli oggetti e gli eventi continuino a esistere anche quando non possono essere rilevati dagli organi di senso. ▪ Errore A non B: è l’espressione utilizzata per descrivere i bambini che compiono l’errore di scegliere il luogo familiare per un nascondiglio al posto di un nuovo luogo (B) mentre procedono verso il sotto-stadio 4 dello stadio senso-motorio. I bambini cercano l’oggetto nel posto in cui lo si è trovato in precedenza (A), piuttosto che in posto nuovo in cui è stato messo (B). ▪ Dibattito natura/cultura: Spelke sostiene l’idea di core knowledge, cioè l’idea che i bambini nascono con sistemi di conoscenza innati e dominio-specifici, che fanno riferimento ai concetti di spazio, numero, permanenza dell’oggetto e linguaggio. Spelke sosteneva che Piaget avesse sottovalutato le capacità innate degli infanti. o STADIO PRE-OPERATORIO (2-7 ANNI) Il bambino comincia ad utilizzare le rappresentazioni mentali per comprendere il mondo. Viene utilizzato il pensiero simbolico che va oltre la connessione tra informazione sensoriale e azione fisica. Alcune restrizioni di questo stadio sono l’egocentrismo e l’irreversibilità. Il bambino compie operazioni: azioni interiorizzate che permettono al bambino di compiere mentalmente ciò che prima poteva fare solo fisicamente. Sono operazioni mentali reversibili. SOTTOSTADI: ▪ Funzione simbolica (2-4 anni): Il bambino acquisisce la capacità di rappresentare mentalmente un oggetto non presente. Alcuni limiti: • Egocentrismo: incapacità di distinguere la propria prospettiva da quella degli altri. o Egocentrismo radicale (fino a 4 mesi): Il bambino non distingue sé dal mondo. o Egocentrismo intellettuale: il bambino non concepisce la possibilità che la realtà possa rappresentarsi agli altri diversamente da come si presenta a lui. • Animismo: consiste nel credere che oggetti inanimati abbiano qualità legate all’essere vivi e siano capaci di compiere azioni. • Finalismo: è il principio secondo cui si crede che tutti i fenomeni abbiano uno scopo orientato a garantire all’uomo le condizioni di una vita serena. • Artificialismo: tendenza a credere che le cose siano state costruite dall’uomo o da un’attività divina che opera secondo le regole della costruzione umana. 21 ▪ Pensiero intuitivo (4-7 anni): i bambini cominciano a utilizzare ragionamenti rudimentali e vogliono risposte a tutti i tipi di domande. Alcuni limiti: • Irreversibilità: incapacità di annullare, invertire o compensare un certo risultato. • Centrazione: la concentrazione dell’attenzione su una sola caratteristica a esclusione di tutte le altre. • Conservazione: consapevolezza che una data quantità rimane inalterata al di là di come il suo contenitore cambia. • Trasduzione: ragionamento tipico del periodo preoperatorio che si verifica quando il bambino ricava erronee conclusioni di carattere casuale tra eventi contigui nello spazio o nel tempo. Va dal generale al particolare. o STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI) Il bambino può ragionare in modo logico su eventi concreti, comprendere il concetto di conservazione, organizzare gli oggetti in classi gerarchiche e disporre gli oggetti in serie ordinate. La comprensione del mondo è caratterizzata dal ragionamento logico, che è dimostrato da: ▪ Conservazione: coinvolge il riconoscimento che lunghezza, numero, massa, quantità, area, peso e volume degli oggetti e delle sostanze non cambiano per la sola alterazione del loro aspetto. Dècalage orizzontale: le capacità simili non emergono nello stesso momento in un determinato stadio di sviluppo (8 anni lunghezza, 9 anni peso, 11-12 anni volume). ▪ Operazioni logiche: coordinazione di punti di vista differenti tra loro che possono appartenere a individui diversi oppure anche allo stesso individuo. Scompare egocentrismo, finalismo… • Gruppo INRC: un’azione rispetto ad un’altra può essere: o I = Identica o N = inversa: ogni azione è annullata da quella opposta o R = reciproca: A<B allora B>A o C = correlativa ▪ Classificazione • Fino ai 5 anni: collezioni figurali, gli oggetti sono riuniti senza un criterio comune. • 5-6 anni: collezioni non figurali, i bambini raggruppano gli oggetti in base a un criterio, ma non riescono a compiere azioni sulle collezioni costruite. • Dai 7 anni: si sviluppano delle capacità o Seriazione: operazione concreta che comprende l’ordinare stimoli in una dimensione quantitativa (come la lunghezza) o Transitività: se esiste una relazione tra il primo e il secondo oggetto, e anche tra il secondo e il terzo, allora esiste una relazione anche tra il primo e il terzo. o STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (11-15 ANNI) L’adolescente ragiona in modo più astratto, idealistico e logico (ipotetico-deduttivo). Ragionamento ipotetico-deduttivo: concezione del pensiero delle operazioni formali secondo cui gli adolescenti sviluppano la capacità cognitiva di fare ipotesi su come risolvere un problema e sistematicamente deducono o concludono quale sia il miglior percorso da seguire. 22 Egocentrismo adolescenziale: l’aumentata coscienza di sé degli adolescenti, che si riflette sulla loro convinzione che gli altri siano interessati a loro e al loro senso di unicità e invincibilità tanto quanto lo sono loro stessi. ▪ Pubblico immaginario: tendenza tipica dell’egocentrismo adolescenziale ad assumere comportamenti per richiamare l’attenzione su di sé. Tentativo di essere notati. ▪ Fiaba adolescenziale: è quella parte dell’egocentrismo adolescenziale che comprende la sensazione di unicità e di invincibilità dell’adolescente. Fa pensare di essere diversi da tutte le altre persone, con interessi e sentimenti che nessuno può realmente comprendere. • Alcuni studiosi ritengono che il senso di unicità e invincibilità sia alla base dei comportamenti più a rischio fra gli adolescenti. • Alcuni ricercatori ritengono che l’invulnerabilità sia da suddividere in: o Invulnerabilità al pericolo: tendenza ad assumere rischi fisici o Invulnerabilità psicologica: invulnerabilità nei sentimenti correlata al disagio personale o psicologico. Applicazioni e valutazioni della teoria di Piaget - Piaget e l’educazione o Assumere un approccio costruttivista o Facilitare l’apprendimento piuttosto che dirigerlo o Considerare le conoscenze e il livello di pensiero del bambino o Utilizzare valutazioni continue o Promuovere la salute intellettuale degli studenti o Trasformare l’aula in un setting di esplorazione e scoperta - Valutazioni o Metodo clinico-critico: metodo utilizzato da Piaget consistente nel mettere insieme metodi diversi come l’osservazione, il metodo clinico e il quasi-esperimento. Si basa sul metodo critico che consiste nel predisporre al bambino prove e compiti che permettono di verificare il comportamento di fronte a problemi che sarebbero troppo difficili da porre in termini verbali. - Critiche o Sottovalutazione delle competenze infantili o Neo-piagetiani: teorici dello sviluppo che partendo dalla teoria di Piaget hanno sviluppato la convinzione che lo sviluppo cognitivo dei bambini è in molti casi più specifico di quanto sia proposto da Piaget o Stima delle competenze negli stadi o Cultura ed educazione esercitano influenze più forti nello sviluppo di come Piaget si era immaginato 25 CAPITOLO 6: APPROCCIO DELL’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI L’approccio dell’elaborazione delle informazioni - L’approccio nello sviluppo Approccio focalizzato sui modi in cui i bambini elaborano le informazioni sul loro mondo, manipolano, monitorano le informazioni e creano strategie per gestirle. o Risorse cognitive: capacità e velocità (tempo di reazione) nella gestione delle informazioni - Meccanismi di cambiamento: o Codificazione: processo per il quale le informazioni passano nella memoria o Automaticità: capacità di elaborare informazioni con poco o nessuno sforzo o Costruzione di una strategia: scoprire un nuovo procedimento per l’elaborazione delle informazioni o Metacognizione: cognizione della cognizione, ossia sapere si sapere. Da questo concetto dipende l’auto-modifica (Siegler). - Differenza con Piaget o All’interno dell’approccio information processing la posizione dominio specifica prevale sulla posizione dominio generale presente nella teoria di piaget. Sono diversi i domini a seconda del contenuto a cui fanno riferimento, ma anche diverso il modo con cui il dominio è di volta in volta definito. L’attenzione - Cos’è l’attenzione? È la messa a fuoco di risorse mentali. Ci sono diversi modi attraverso cui si può distribuire l’attenzione: ▪ Attenzione selettiva: focalizzarsi su un aspetto specifico dell’ambiente esterno trascurando il resto ▪ Attenzione divisa: concentrarsi su più di una attività contemporaneamente ▪ Attenzione sostenuta: abilità di mantenere l’attenzione sullo stimolo selezionato per un periodo prolungato di tempo ▪ Attenzione esecutiva: azioni di pianificare, distribuire l’attenzione ai diversi obiettivi, monitorare i progressi sui compiti, trattare circostanze nuove o difficili. o PRIMA INFANZIA ▪ Orientamento attentivo: implica il dirigere l’attenzione a localizzazioni potenzialmente importanti nell’ambiente e il passare in ricognizione gli oggetti e le loro caratteristiche, come colore e forma. ▪ Abituazione e disabituazione: l’attenzione negli infanti è dominata da novità e dall’abituazione. Quando uno stimolo diventa familiare, l’attenzione diminuisce e i bambini sono più vulnerabili alla distrazione. ▪ Attenzione congiunta: Gli individui si focalizzano sullo stesso oggetto o evento; richiede l’abilità di identificare la traiettoria del comportamento di un altro, dirigere l’attenzione di una persona e avere un’interazione reciproca. 26 o SECONDA INFANZIA ▪ Aumento dell’attenzione esecutiva e sostenuta ▪ Incremento esplorazione visiva: più dettagliata e esaustiva e migliora la capacità di focalizzare l’attenzione su certi aspetti salienti dell’ambiente e dell’esperienza, mentre se ne ignorano altri meno evidenti. Questo cambiamento evolutivo riflette il passaggio al controllo cognitivo dell’attenzione che permette ai bambini di agire in modo meno impulsivo e più riflessivo. o ADOLESCENZA ▪ Attenzione divisa: incremento del multitasking ▪ Un incremento dell’attenzione esecutiva richiede anche un incremento dell’autocontrollo rispetto allo sforzo o INVECCHIAMENTO: Rallentamento dei tempi di attenzione e difficoltà nell’attenzione divisa. La memoria - Cos’è la memoria? La ritenzione di informazioni nel tempo - Processi e tipi di memoria I processi necessari alla memoria sono: o Codificazione: assumere le informazioni nella memoria o Accumulo: trattenimento delle informazioni nel tempo o Recupero: recupero delle informazioni al di fuori del magazzino Tipi di memoria esistenti: o Memoria a breve termine: ritenzione delle informazioni intorno ai 15-30 secondi a meno di qualche ripasso d’informazione. Attraverso il ripasso di questa è infatti possibile aumentare la durata della memoria a breve termine. o Memoria a lungo termine: è un tipo di memoria relativamente permanente e illimitata. - Working memory “banco di lavoro” mentale sul quale gli individui manipolano e assemblano le informazioni mentre prendono decisioni, risolvono problemi e comprendono il linguaggio scritto e orale. o Modello di Baddeley ▪ Memoria visuo-spaziale: trattenere informazioni ricevute per mezzo del canale visivo ▪ Memoria fonologica: trattenere informazioni ricevute per mezzo del canale uditivo ▪ Esecutivo centrale: sistema di controllo consapevole che decide quali informazioni immagazzinare (in quale tipo di memoria vanno le informazioni). Il sistema esecutivo centrale ha anche il compito di mantenere le informazioni nella memoria a breve termine per mezzo della ripetizione. 27 - Costruzione dei ricordi o Teoria degli schemi: sostiene che le persone rimodellano le informazioni in modo che calzino con le informazioni che già esistono nelle loro menti. ▪ Schemi: strutture mentali che organizzano concetti e informazioni o Teoria della traccia sfocata: sostiene che quando si codificano le informazioni si creano 2 tipi di rappresentazioni: ▪ Tracce verbatim: si riferisce ai dettagli precisi ▪ Tracce sfocate: si riferiscono all’idea centrale dell’evento - Contenuto di conoscenza La nostra capacità di ricordare dipende molto da quanto già ne sappiamo dell’argomento. o Expertise: ha a che fare con la costruzione di una conoscenza particolarmente estesa e approfondita relativamente a uno specifico argomento o dominio. Rimanda dunque a uno sviluppo dominio-specifico. o PRIMA INFANZIA ▪ Primi ricordi: • Memoria implicita (procedurale): è priva di una ricostruzione conscia; si tratta delle memorie di capacità e procedimenti abituali che vengono eseguiti automaticamente, come andare in bicicletta • Memoria esplicita (dichiarativa): si riferisce alla memoria conscia rispetto a fatti ed esperienze. Dai 6 ai 12 mesi la maturazione dell’ippocampo e la circostante corteccia cerebrale rendono chiara la comparsa della memoria esplicita. La memoria continua a migliorare nel secondo anno, quando queste strutture aumentano le connessioni fra loro. ▪ Amnesia infantile: l’incapacità di ricordare gli eventi accaduti durante i primi 3-4 anni di vita. ▪ Memoria episodica e semantica • Memoria episodica: sistema di memoria in cui i ricordi sono connessi allo specifico contesto spaziotemporale in cui sono avvenuti gli eventi a cui si riferiscono. Nelson sottolinea che il ricordo di eventi sia il frutto di una interazione adulto-bambino e che il linguaggio è fondamentale per permettere al bambino di riconoscere, organizzare e rielaborare le proprie esperienze (ricordo collaborativo) o Memoria autobiografica: sottosistema della memoria episodica, contiene le esperienze personali significative che hanno il focus sul sé, sul soggetto che ricorda questi eventi. • Memoria semantica: contiene la rappresentazione dei concetti e delle loro relazioni, cioè tutte le conoscenze che si formano con l’aiuto dei processi di astrazione. Integra quei concetti su base sensoriale in un sistema gerarchico, permettendone una formulazione linguistica. o SECONDA INFANZIA ▪ Span di memoria: consiste nell’ascoltare una breve serie si stimoli, solitamente numeri, presentati velocemente e nel ripeterli subito dopo. Lo span aumenta con l’età, perché cambia la velocità con cui i ricordi sono individuati. ▪ Strategie: 30 - La metacognizione Si tratta della cognizione della cognizione, cioè sapere di sapere. o Metamemoria: conoscenza individuale rispetto alla propria memoria Nei bambini: o Fino ai 5-6 anni: metamemoria limitata. Apprendono i concetti familiari, gli elenchi più corti. Ma hanno un’opinione esagerata delle loro capacità mnemoniche o 7-8 anni: cominciano ad apprezza l’aiuto di cues per la memoria o 11-12 anni: la memoria migliora considerevolmente ▪ Apprendimento auto-regolato: consiste nell’autogenerazione e nell’automonitoraggio di pensieri, sentimenti e comportamenti intrapresi per raggiungere un obiettivo. Negli adolescenti o Aumento dell’apprendimento auto-regolato o Aumento delle capacità di gestione delle risorse esistenti o Migliore meta-livello di comprensione delle strategie - La teoria della mente Teoria introdotta da Premark e Woodruff (1978). Si tratta di pensieri su come funzionano i processi mentali, come quando un bambino acquista consapevolezza che la mente esiste o comprende le connessioni mentali con il mondo fisico (psicologia del senso comune o psicologia intuitiva). o Falsa credenza: Paradigma sperimentale introdotto da Wimmer e Perner. Ha lo scopo di verificare la capacità dei bambini di prevedere il comportamento di un’altra persona in base all’attribuzione di stati interni. PRECURSORI DELLA TEORIA DELLA MENTE o Condivisione dell’attenzione: meccanismo che consente di capire se il bambino e un’altra persona stanno osservando lo stesso oggetto, focalizzando entrambi l’attenzione su esso. o Comunicazione intenzionale pre-linguisitica: per rivolgere una richiesta comunicativa, è necessario che il bambino sia in grado di rappresentare l’adulto come dotato di stati mentali influenzabili e capace di comprendere gli stati mentali altrui o Imitazione o Gioco di finzione CAMBIAMENTI EVOLUTIVI o Innatismo modulare: lo sviluppo della teoria della mente è legato alla maturazione di moduli innati specie-specifici, relativamente indipendenti dalle esperienze o Al contrario c’è chi sostiene che lo sviluppo della teoria della mente sia legato a fattori di tipo affettivo, culturale, sociale e familiare. ▪ Bruner: pensiero narrativo che collega l’esperienza delle persone alle loro intenzioni, credenze, emozioni e desideri. La teoria della mente ha natura sociale • Percezioni: dai 2 anni scoprono che le persone vedono altre cose rispetto a quello che vedono loro • Desideri: comprendono che se qualcuno vuole qualcosa, proverà ad ottenerlo • Emozioni: distinzione tra emozioni positive e negative 31 A 2-3 anni i pensieri sono scollegati dai comportamenti. A 4-5 anni possono rappresentare gli oggetti e gli eventi in modo più dettagliato e realizzano anche le false credenze. ▪ Wellman: • psicologia del desiderio-credenza: le azioni delle persone possono essere presagite in base a desideri e credenze che gli vengono attribuiti in una data circostanza. A 3 anni i bambini sono in grado di comprendere desideri e credenze, ma non sono in grado di comprendere le false credenze, in quanto sono in grado di anticipare il comportamento delle altre persone facendo riferimento solo ai loro desideri. Il desiderio non richiede di attribuire alla persona una rappresentazione mentale, in quanto si tratta di uno stato interno diretto ad un oggetto concreto esterno. Tra i 5-7 anni, i bambini sviluppano una più sottile comprensione della mente in sé in sostituzione della sola comprensione degli stati mentali. DIFFERENZE INDIVIDUALI o Ambiente familiare: cosa sviluppa la teoria della mente ▪ Genitori che parlano delle emozioni al bambino a 2 anni (lessico emotivo) ▪ Qualità delle relazioni in ambito familiare ▪ Attitudine della madre a commentare in modo appropriato gli stati interni del bambino AUTISMO o Disturbi dello spettro autistico: classe di disturbi caratterizzata a livello clinico da anormalità nella reciprocità sociale, nella comunicazione non-verbale e da aderenza rigida e inflessibile a comportamenti e modalità di pensiero ripetitive e ristrette. o Colpisce maggiormente i maschi. o Le cause sono tutt’oggi sconosciute. L’autismo ha un elevato tasso di ereditarietà (in particolare gemelli monozigoti). Una mutazione del cromosoma 16 può facilitare la presenza dell’autismo, così come il deficit nell’attivazione delle espressioni facciali fa presagire un malfunzionamento dei neuroni specchio. TEORIA DELLA MENTE NELL’AUTISMO I bambini con autismo mostrano un deficit importante nelle abilità sociali, verbali e non verbali. Alcuni ricercatori hanno dimostrato che i bambini con autismo hanno difficoltà nello sviluppare una teoria della mente, ma l’incapacità nel capire la credenza e le emozioni degli altri deriva anche da altre cause quali la difficoltà a focalizzare l’attenzione o altre limitazioni cognitive generali. Gli individui con autismo mostrano atipicità in domini cognitivi multipli che includono la teoria della mente e le funzioni esecutive. 32 CAPITOLO 7: APPROCCIO PSICOMETRICO Il concetto di intelligenza - Cos’è? L’abilità di risolvere i problemi, di adattarsi e imparare dall’esperienza. Cornoldi: pone un rapporto molto stretto fra intelligenza e meccanismi cognitivi (l’intelligenza distingue l’uomo dall’animale, un adulto da un bambino, la persona a sviluppo tipico dal disabile intellettivo). - Test d’intelligenza o Test di Binet: Binet sosteneva che la capacità intellettiva di un bambino aumenta con l’età. Consiste in 30 item che vanno dalla capacità di toccarsi il naso o la testa su richiesta, alla capacità di disegnare schemi memorizzati o definire concetti astratti. ▪ Età mentale (Binet): livello di sviluppo mentale di un individuo rispetto ad un altro. ▪ Quoziente intellettivo (Stern): (Età mentale divisa / età cronologica) x 100 • Distribuzione normale: una curva simmetrica in cui la maggior parte dei casi ricade al centro di una gamma di risultati possibili e pochi risultati si situano ai punti estremi della gamma La quinta versione della scala, Stanford-Binet, include subscale verbali e non verbali per valutare conoscenze generali, ragionamento quantitativo, processamento visuo-spaziale, ragionamento fluido, memoria di lavoro. Si ottiene un risultato generale che riflette l’intelligenza complessiva. o Scala di Wechsler: indice di comprensione verbale, indice di ragionamento percettivo, indice di memoria di lavoro, indice di velocità di elaborazione. USO E ABUSO DEI TEST: Il risultato di un QI può portare a false aspettative rispetto ad un individuo. I test d’intelligenza misurano le prestazioni correnti, dunque esperienze di maturazione possono cambiare lo stato intellettivo del bambino. Un solo test d’intelligenza non basta per stabilire se un bambino sia sveglio o lento, ma è bene tenere in considerazione anche la storia del bambino, la salute, il contesto familiare e scolare… - Intelligenze multiple o Approcci fattoriali ▪ Spearman, teoria bifattoriale: teoria secondo cui esiste sia un’intelligenza generale, sia un numero di intelligenze specifiche • Analisi fattoriale: procedura statistica che correla i punteggi di un test per identificare i fattori o cluster sottostanti ▪ Thurstone, teoria multifattoriale: teoria secondo cui l’intelligenza consiste in sette abilità mentali primarie o Teoria triarchica di Stenberg: l’intelligenza ha 3 forme, che vanno spesso utilizzate insieme: ▪ Analitica: analisi, giudizio, valutazione… ▪ Creativa: disegnare, creare, inventare… ▪ Pratica: usare, applicare, implementare… 35 - BASI NEURALI o Coinvolte aree corticali dell’emisfero destro o Disattivazione zone parietali e attivazione della corteccia pre-frontale mediale: dissociazione intrinseca all’attività creativa. Nell’improvvisazione la produzione di materiale nuovo avviene al di fuori della consapevolezza e al di là del controllo volontario. Si tratta di un’attenzione senza focus, libera di oscillare e di dare vita ad associazioni spontanee non programmate. - Disturbi dell’apprendimento DSA: Disturbo cronico e persistente, che interessa in maniera selettiva lettura (dislessia), scrittura (disortografia), grafia (disgrafia) e calcolo (discalculia), isolatamente o in combinazione fra loro. CARATTERISTICHE: o Q.I. nella norma o Esclusione di disturbi emotivi o problemi linguistici o Difficoltà in aree specifiche come la lettura o la matematica Prevale l’idea che i DSA abbiano un’origine neurobiologica costituzionale e vadano spiegati a partire da anomalie nell’elaborazione cognitiva di informazioni provenienti da diverse regioni del cervello. Negli ultimi anni si va sempre più verso l’identificazione di caratteristiche trasversali che influenzano la capacità e gli esiti dell’apprendimento indipendentemente dai contenuti specifici. Tra questi fattori sembrano svolgere un ruolo di primo piano il temperamento e gli aspetti emotivo- motivazionali. 36 CAPITOLO 8: LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Definizione di linguaggio - Cos’è? Forma di comunicazione, parlata, scritta o a gesti, basata su un sistema di simboli. Il linguaggio non serve solo per comunicare, ma anche per pensare e ragionare. o Generatività infinita: capacità di produrre un numero infinito di frasi di senso compiuto a partire da un numero finito di parole e regole. - Sistemi di regole del linguaggio o Fonologia: sistema dei suoni di una lingua, cioè i tipi di suoni esistenti e le loro possibili combinazioni. Fonologia non è fonetica, in quanto studia la funzione dei suoni all’interno del sistema linguistico, non per le loro caratteristiche fisiche. o Morfologia: l’insieme di unità di significato diverse nella formazione della parola. Un morfema è un’unità minima di significato o Sintassi: il modo in cui le parole sono tra loro combinate per ottenere frasi e sintagmi accettabili. In linguistica si intende il gruppo di parole che costituiscono la frase o Semantica: il significato di parole e frasi. Ogni parola ha una serie di caratteristiche semantiche legate al significato. o Pragmatica: uso appropriato del linguaggio in contesti diversi. Gruppo di sistemi e corrispondenti regole del linguaggio. (utilizzo di linguaggio formale o non formale, attesa del turno per parlarel…). Le regole pragmatiche possono variare in base alla cultura. Come si sviluppa il linguaggio - Infanzia o Vocalizzazioni ▪ Piangere ▪ Tubare: emissioni di suoni in “uu”, come “cu” o “gu” ▪ Babbling o lallazione: indica la sequenza di sillabe, consonanti e vocali, ripetute due o più volte (mamama, papapa, tatata) che il bambino comincia a produrre a circa 4- 6 mesi di vita o Gesti comunicativi: utilizzati da 8-10 mesi i primi, dai 12 ai 18 i secondi ▪ Gesti performativi o deittici: esprimono intenzione comunicativa del bambino, che li usa per riferirsi a oggetti/eventi esterni. Esistono 3 tipi di gesti: indicare (funzione richiestiva o funzione dichiarativa, mostrare e richiedere) ▪ Gesti simbolici, referenziali rappresentativi o iconici: hanno un referente specifico indipendente dal contesto, ossia il loro contenuto semantico non varia al variare del contesto. (appoggiare la mano sulla guancia per indicare “nanna”). Compaiono anche le prime parole. A 16 mesi il numero di gesti e parole è lo stesso e man mano che il numero di parole aumenta, decrementa l’uso di gesti. ▪ FASI: • Riconoscimento dei suoni del linguaggio (0-8 mesi): raffinate distinzioni tra i suoni di una lingua, anche prima dell’apprendimento delle parole. o 6 mesi: I bambini distinguono le parole della propria lingua. L’ambiente linguistico orienta in modo selettivo le predisposizioni 37 innate del bambino, restringendo l’orizzonte con eventuali disattivazioni, ma accentuando specifiche capacità discriminative. o 8 mesi: individuazione dei confini tra una parola e un’altra. • Prime parole (8-12 mesi): riflettono il livello base delle cose: si riferiscono a oggetti o eventi che condividono il maggior numero di proprietà o caratteristiche. A 2 anni i bambini arrivano a dire anche 200 parole. o Sovraestensione: tendenza ad applicare una parola a oggetti a essa non legati o inappropriati o Sottoestensione: tendenza ad applicare una parola in modo troppo ristretto. Con il passaggio all’uso referenziale, le parole denotano oggetti, persone e eventi indipendentemente dagli schemi di azione ai quali le parole erano associate. o Markman: ipotesi innatista secondo cui il bambino associa referenti a parole a partire da una serie di vincoli determinati biologicamente o Clark: il significato si costruisce a partire dall’individuazione di caratteristiche percettive che qualificano l’oggetto o Nelson: i significati delle parole si formano a partire dall’individuazione di proprietà estrapolate dal contesto sociale (ripetute interazioni con l’oggetto). • Combinazioni transmodali (16 mesi): combinazioni parola-gesto. Si distinguono combinazioni diverse: o Equivalenti: entrambi gli elementi portano lo stesso significato o Complementari: i due componenti si riferiscono allo stesso referente ma uno di questi è un elemento deittico o Supplementari: uno dei due elementi aggiunge informazioni all’altro Si parla di combinazioni solo se c’è concatenamento temporale, relazionalità semantica e legame strutturale unificante. • Olofrase (18-24 mesi): frase che consiste di una sola parola in cui il significato implicito nella parola singola equivale a quello di una frase completa (parola “voio” per dire “io voglio”) - Seconda infanzia Progressi: o Fonologia e morfologia: allontanandosi da espressioni a 2 parole diventa evidente che i bambini conoscono le regole morfologiche. I bambini sono capaci di astrarre le regole per adattarle a situazioni nuove. o Sintassi e semantica: a 3 anni, le frasi sono più lunghe e complete dal punto di vista sintattico (frasi nucleari complete), in cui si ha il verbo con i suoi elementi. A 4-5 anni, compaiono gli enunciati complessi (presenza di 2 verbi). A 6 anni, il bambino impara 22 parole al giorno grazia alla mappatura rapida, che implica la capacità dei bambini di stabilire una connessione iniziale tra una parola e il suo referente dopo solo un’esposizione limitata alla parola. Un aspetto importante è assunto dall’acquisizione del lessico psicologico che consiste nell’insieme dei termini che esprimono stati interni di natura cognitiva e la distinzione tra sé e gli altri (indicatore precoce della teoria della mente). o Pragmatica: 40 o La cognizione è necessaria al linguaggio? o Il linguaggio è necessario alla cognizione? A un estremo, troviamo che la risposta sembrerebbe essere negativa a entrambe le domande, dall’altra parte esistono prove dei legami tra linguaggio e pensiero. Sempre più si pensa che linguaggio e pensiero non siano parti di un sistema cognitivo singolo e automatizzato, ma piuttosto siano elementi della mente evolutisi come separati, modulari e biologicamente predisposti. Gli studi compiuti sulla sindrome di Williams sostengono questa prospettiva modulare. 41 CAPITOLO 9: LO SVILUPPO EMOTIVO E AFFETTIVO Esplorando le emozioni - che cosa sono? L'emozione è un sentimento, o affetto, che sorge quando una persona si trova nel corso di un evento, di una interazione che riveste una particolare importanza, specialmente per il suo benessere punto la presenza di una emozione è rivelata dalla manifestazione del comportamento, che riflette il piacere o il dispiacere nello stato d'animo o del momento che la persona sta vivendo. - influenzate da: o base biologica: la teoria evoluzionistica di Darwin ha dato un fondamento biologico alle emozioni. le emozioni sono collegate con le regioni del sistema nervoso umano a sviluppo precoce, incluse le strutture del sistema limbico e il cervello. Durante l'infanzia e l'età prescolare i bambini fanno progressi significativi nelle risposte emotive come risultato di cambiamenti nei sistemi neurobiologici. La maturazione della corteccia cerebrale permette un decremento di cambiamenti di umore imprevedibili e un incremento dell'autoregolazione delle emozioni. Durante l'adolescenza i cambiamenti di umore tornano ad aumentare per effetto dello sviluppo dell'amigdala e del protratto sviluppo della corteccia frontale. o Esperienza: la cultura influenza l'espressione delle emozioni attraverso le regole di espressione o esibizione. - approccio funzionalista Emozione come risultato di adattamento al contesto. le risposte emotive di un bambino non possono essere separate dalle situazioni che le hanno provocate virgola che rappresentano spesso contesti interpersonali. o fenomeno relazionale: le emozioni sono fenomeni relazionali piuttosto che strettamente interni e intrapsichici o obiettivi individuali: le emozioni sono collegati in molti modi agli obiettivi individuali - competenza emotiva: abilità di affrontare in maniera funzionale le emozioni e quelle degli altri nell'ambito della vita quotidiana, mantenendo modificando in modo adeguato e socialmente appropriato gli scambi con l'ambiente. o abilità di: ▪ espressione: abilità di comunicare gli stati emozionali attraverso il linguaggio verbale e non verbale (gesti e posture, mimica facciale, voce) • teoria differenziale: le emozioni sono programmi neurali innati • teoria della differenziazione: le emozioni non sorgono all'improvviso, ma da sistemi precursori. regole di espressione: si riferiscono a quando, dove e come le emozioni dovrebbero essere espresse; non sono universali, ma dipendono dalle diverse culture. ▪ Comprensione: capacità di dare significato eventi emotivi propri e altrui, anche riconoscendo nelle cause. Queste possono essere sia esterne alla persona, sia interne, come desideri, credenze, ricordi e valori morali. • 4 anni: emozioni relazionali • 5-6 anni: ricordo delle emozioni • 7-8 anni: valori morali • 9-10 anni: rievocazione emozioni negative e comportamenti sbagliati 42 ▪ Regolazione: consiste nel controllare o attenuare efficacemente il proprio stato di attivazione o eccitamento psicofisiologico (arousal) per adattarsi e raggiungere uno scopo. Tra le dinamiche per la regolazione dell'emozione durante l'infanzia possiamo trovare le seguenti: • stimoli da esterni a interni: i neonati fanno riferimento soprattutto ai genitori per regolare le emozioni. è importante nel primo anno di vita. • strategie cognitive: pensare alle situazioni sotto una luce positiva. capacità che aumenta con l'età. • attivazione emotiva (arousal): crescendo i bambini sono in grado di controllare il loro eccitamento emotivo • scegliere e gestire con testi e relazioni: selezionare e gestire situazioni relazioni in modi utili a ridurre le emozioni negative • fronteggiare lo stress: aumenta con l'età dei bambini Sviluppo delle emozioni - Prima infanzia (0 – 18/24 mesi) o prime emozioni ▪ emozioni primarie: si trovano negli umani e negli altri animali e compaiono nei primi sei mesi dello sviluppo del neonato. Esse includono la sorpresa, l'interesse, la gioia, la rabbia, la tristezza, la paura e il disgusto. ▪ emozioni autoconsapevoli: richiedono autoconsapevolezza che implica coscienza e un senso di me. Essi includono empatia, gelosia, imbarazzo, orgoglio, senso di colpa e vergogna e appaiono per la prima volta a circa 1 anno e mezzo - 2 anni. alcune implicano oltre che la consapevolezza di sé anche quella dell'altro. o espressioni emotive e relazioni sociali non solo i genitori cambiano le loro espressioni emotive in risposte alle espressioni dei neonati, ma sembra che anche i neonati modifichino le proprie in risposte a quelle dei loro genitori. tali interazioni sono descritte come reciproche o sincronizzate. genitori sensibili e responsivi aiutano i loro bambini a sviluppare la competenza emotiva. ▪ pianto • base: un modello ritmico che consiste generalmente di un pianto, un silenzio più breve, un fischio inspiratorio è più corto che ha una tonalità più alta del pianto principale virgola e poi una breve pausa prima del pianto successivo. è stimolato dalla fame • rabbia: un pianto simile a quello di base ma con una maggiore quantità d'aria spinta attraverso le corde vocali (associata a esasperazione o rabbia) • dolore: un'improvvisa comparsa di un pianto sonoro senza la presenza di un lamento preliminare e un lungo pianto iniziale seguito dal trattenimento del respiro per un periodo prolungato ▪ sorriso • endogeno: un sorriso che non avviene risposta simboli esterni. Si presenta nel primo mese dopo la nascita, generalmente durante i periodi di sonno irregolare virgola non quando il neonato è in stato vigile. • Esogeno: un sorriso prodotto da sveglio in risposta a stimoli acustici o visivi, come il volto o la voce, indifferenziati. 45 o Autocontrollo e regolazione: include focalizzazione dell'attenzione e spostamento, controllo inibitorio, sensitività percettiva e piacere a bassa intensità. i bambini con alta capacità di controllo sono abili nel far sì che il loro arousal non aumenti troppo; i bambini con bassa capacità di controllo spesso non sanno gestire il loro arousal e si agitano facilmente provando emozioni intense. - Studi dell’Axia: 6 dimensioni comportamentali del temperamento: o emozionalità positiva o emozionalità negativa o orientamento sociale o attenzione o attività motoria o inibizione alle novità - Influenza o Biologica: Il punto di vista contemporaneo è che il temperamento sia una caratteristica del comportamento a base biologica, ma che si evolve con lo sviluppo. Gli attributi del temperamento diventano sempre più radicati col passare del tempo, man mano che l'individualità si sviluppa all'interno di una rete di auto percezioni, preferenze comportamentali ed esperienze sociali che insieme formano lo sviluppo della personalità. o Ambientale ▪ Il genere influenza il destino del temperamento ▪ L'ambiente la cultura possono modulare la persistenza di un certo temperamento. - Contesti di intervento alcuni studi rivelano alcune continuità tra certi aspetti del temperamento nell'infanzia e l'adattamento nella prima maturità. La discontinuità deriva dai contesti reali, non biologici. Molti aspetti dell'ambiente del bambino possono incoraggiare o no la persistenza delle caratteristiche del temperamento. o Scuola o Ambiente fisico o Caregiver o Pari - Goodness of fit Si riferisce alla consonanza ottimale tra il carattere di un bambino e le richieste ambientali a cui il bambino deve far fronte. o l'ambiente in armonia con le caratteristiche del bambino porta delle conseguenze costruttive. o quando i bambini sono soggetti a stati ansiosi i genitori possono: ▪ ignorare l'ansia ▪ obbligare il bambino a comportarsi bene Ann Sanson e Mary Rothbart Hanno raggiunto le seguenti conclusioni rispetto alle migliori strategie genitoriali da utilizzare in relazione al temperamento dei bambini: o attenzione e rispetto per l'individualità o strutturazione dell'ambiente del bambino o programmi di parenting per il bambino difficile 46 Sviluppo sociale precoce - Abilità sociale precoce: pre-requisito del legame di attaccamento. Fin dall'inizio del loro sviluppo i bambini sono attratti dal loro mondo sociale. Questa precoce abilità sociale si riflette nella percezione infantile delle azioni altrui come motivati intenzionalmente e dirette a uno scopo. - Orientamento sociale e cooperazione (2-3 mesi): Infanti rispondono le persone differentemente dal modo con cui rispondono agli oggetti, mostrando così più emozioni positive verso le persone che verso gli oggetti inanimati. Molti bambini si aspettano che le persone reagiscano positivamente quando essi mettono in atto un comportamento, come un sorriso o una vocalizzazione. I bambini apprendono informazioni sul loro mondo sociale attraverso contesti come il gioco di interazione faccia a faccia, il gioco imitativo e reciproco, l’imitazione di azioni. - Competenze di locomozione: esplorazione del mondo sociale. Lo sviluppo del sistema nervoso è la presenza di un ambiente di supporto aumenta la motivazione del bambino raggiungere un obiettivo. Non appena il bambino ha l'abilità di muoversi nello svolgimento di nuova attività dirette a uno scopo, ricompensa che deriva da queste attività dà ulteriore forza per esplorare e sviluppare attività locomotorie. - Attenzione condivisa: Il bambino riconosce che anche il caregiver ha degli interessi o Risposta: si intende la capacità di seguire la direzione dello sguardo dell'altro fino a orientare il proprio sul suo focus attentivo o Iniziativa: si intende la capacità di attirare l'attenzione dell'altro con l'adozione di comportamenti come l'uso di gesti quali l'indicare o il mostrare - Social referencing: lettura dei segnali motivi degli altri al fine di decidere come agire in una particolare situazione. A 2 anni i bambini sono più competenti nel dare un significato alle espressioni e associarle ad un'emozione. L’attaccamento - Cos’è: Legame emotivo stretto tra due persone. Legame particolare che unisce stabilmente il bambino alla madre o comunque al caregiver e cioè alla persona adulta che si prende cura di lui a partire dalla nascita. Non è un legame di dipendenza del bambino dalla madre, bensì un legame affettivo, intimo, costante e duraturo che Lega i due membri della diade in modo da garantire vicendevolmente vicinanza, protezione e sicurezza. se interrotto provoca ansia da separazione. o Freud: Il bambino si attacca a chi o cosa li nutre o Harlow: il nutrimento non è tutto. Il piacere della vicinanza del contatto è importante o Comportamentismo: L'attaccamento al caregiver deriva dalla soddisfazione dei bisogni primari, secondo le leggi del condizionamento di Pavlov. o Herikson: Senso di fiducia alla base dell'attaccamento, perché sia duraturo. o Bowlby: l'attaccamento deriva da comportamenti innati, che possono essere prossimali o distali, e che hanno come obiettivo è risultato immediato quello di rimanere vicino al caregiver, mentre l'effetto a lungo termine è quello di poter sopravvivere. - Fasi Concettualizzazione dell'attaccamento proposta da bowlby: o 0-2 mesi: attaccamento non selettivo o 2-7 mesi: segnali orientati Maggiormente verso una persona o 7-24 mesi: attaccamenti specifici 47 o 24 mesi in poi: considerano sentimenti altrui. Cominciano a programmare delle loro azioni. si stabilizza la relazione tra madre e bambino che cooperano per un comune scopo. - Differenze individuali o Differenze individuali ▪ Tipologie di bambini • Sicuri: il bambino usa il caregiver come base sicura da cui partire per esplorare l'ambiente. • Insicuri evitanti: bambini che mostrano in sicurezza evitando la madre • Insicuri resistenti: bambini che potrebbero aggrapparsi al caregiver e poi resistergli lottando contro la sua vicinanza, magari colpendolo o spingendolo via • Insicuri disorganizzati: bambini che mostrano insicurezza essendo disorganizzati e disorientati ▪ Si valutano con la strange situation: tecnica ideata da Ainsowrth basata sull'osservazione dell'attaccamento dei bambini al caregiver che richiede che il bambino passi attraverso una serie di introduzioni, separazioni e riunioni col suo caregiver e un adulto estraneo secondo un ordine predefinito. all'obiettivo di intensificare i comportamenti di attaccamento del bambino nei confronti del genitore, sottoponendolo a una situazione di stress moderato ma crescente nel tempo. - Differenze di attaccamento nel corso dello sviluppo ▪ Montropia: termine formulato da Bowlby per indicare il legame privilegiato del bambino con una sola figura di attaccamento, nella convinzione che la relazione affettiva esclusiva che l'attaccamento rappresenta debba essere unica. ▪ Attaccamenti multipli: l'attaccamento può essere rivolto già al suo formarsi anche ad altri familiari oltre alla figura materna, mettendo in discussione quindi l'esclusività di cui la madre reinvestita e negando che una relazione affettiva tra il bambino e il padre possa costituirsi solo conseguentemente a quella primaria tra il bambino e la madre. - Il legame genera Modelli Operativi Interni (MOI): strutture mentali affettivo-cognitive costituite da rappresentazioni virgola che comprendono ricordi autobiografici, credenze, attitudini, motivazioni, organizzate in base alle aspettative di risposta delle figure significative dell'infanzia. Bowlby conia l'espressione Internal working models per sottolineare il carattere dinamico delle rappresentazioni e l'apertura al cambiamento a seguito di possibili nuove esperienze l'individuo o Sensibilità materna: indica la capacità della madre, o della figura di attaccamento virgola di accorrere in sincronia con il bisogno del bambino. - Stili di cura e attaccamento ▪ Mind-mindedness: Capacità della madre di individuare il livello di competenza del bambino è di rivolgersi a lui facendo riferimenti a appropriati suoi stati mentali. e la propensione della madre a considerare il proprio bambino come soggetto separato da sé è dotato di una mente, cioè capaci di rappresentare sé stesso e gli altri come dotati di stati mentali. ▪ disponibilità emotiva: osservazione del genitore per valutare quanto sia presente emotivamente ai segnali del bambino e al contempo anche del bambino per valutare quanto sia in grado di coinvolgere il genitore. le scale della disponibilità emotiva (EAS, emotional availability scales) si suddividono in sei dimensioni • dei genitori: sensibilità, strutturazione, non intrusività, non ostilità 50 parlare al bambino delle emozioni degli altri, allora è più probabile che questo comprenda e parli dei sentimenti e desideri altrui. o Fanciullezza: aumento del perspective taking: abilità nell’assumere la prospettiva di un’altra persona e di capire i suoi pensieri e sentimenti. Comprensione che alcune persone possono possedere maggiori informazioni o informazioni diverse dalle proprie. La capacità di perspective taking permette lo sviluppo di comportamenti o attitudini pro-sociali o anti- sociali. Durante gli anni scolari diventano sempre più scettici rispetto ad alcune fonti d’informazione sui tratti psicologici delle persone. Autostima e concetto di sè - Che cosa sono? o Autostima: dimensione valutativa globale del sé: quanto si ritiene di valere; detta anche immagine del sé. Per alcuni bambini l’autostima riflette percezioni che non sempre corrispondono alla realtà. o Concetto di sé: autovalutazioni in domini specifici del sé. - Assesment: Valutazioni dell’autostima o Profilo dell’autopercezione per bambini (e per adolescenti): resa scolastica, performance atletica, accettazione sociale, aspetto fisico, condotta comportamentale (amicizia, attrazione amorosa e competenza lavorativa) o TMA (Test di valutazione multidimensionale dell’autostima): dai 9 ani 19 anni, l’autostima è riferita ad un concetto globale sul sé. - Cambiamenti dello sviluppo alta nell’infanzia, declina in adolescenza, aumenta in età adulta e decresce nuovamente in tarda età. Per tutto l’arco della vita, l’autostima è generalmente più alta nei maschi. - Modifiche nell’autostima Aumentare l’autostima non porta sempre a vantaggi. I bambini con alta autostima hanno più iniziativa, ma possono produrre risultati positivi o negativi e possono essere inclini ad azioni sociali e antisociali. o Autostima correlata al livello di felicità o Bassa autostima nella fanciullezza può portare alla depressione nell’adolescenza. o Alcune qualità parentali sono associate all’autostima dei ragazzi Autoefficacia: credenza che si possa controllare una situazione e produrre risultati favorevoli. Autoefficacia significa “credere di essere capace”, mentre incapacità è “pensare di non essere in grado”. Identità - Cos’è? Complesso autoritratto composto da diversi pezzi: o Identità lavorativa, politica, religiosa, motivazionale, stato civile, preferenze sessuali, provenienza, passioni e hobby, caratteristiche della personalità. Tutti questi pezzi vanno visti nel tempo e all’interno di un contesto sociale. - Erikson o Identità vs diffusione identità: quinto stadio di sviluppo di Erkson che gli individui sperimentano durante l’adolescenza. In questo periodo, gli adolescenti esaminano chi 51 sono, cosa sono e dove stanno andando. Sperimentano un forte senso di responsabilità di sé stessi. o Moratoria psico-sociale: indica il vuoto che si crea tra la sicurezza dell’infanzia e l’autonomia dell’adulto che gli adolescenti sperimentano come parte della loro esplorazione dell’identità. Damon afferma che i giovani di oggi non vanno verso una qualche soluzione identitaria, ma dilazionano la costruzione di un’identità di successo. Essere senza una direzione non è una moratoria costruttiva. I giovani hanno bisogno di adulti significativi che forniscano guida e feedback e di un contesto culturale che supporti le loro chance di realizzazione senza demoralizzarsi. - Cambiamenti nello sviluppo La costruzione dell’identità è un processo che dura tutta la vita, ma è nell’adolescenza che per la prima volta lo sviluppo fisico, cognitivo e socio-emotivo può progredire al punto che l’individuo può riordinare le identità e le identificazioni per costruire un percorso fattibile verso la maturità adulta. o STATI D’IDENTITÀ: Marcia divide la teoria di Erikson in 4 stati d’identità, basandoli sul loro grado di crisi (periodo durante il quale l’individuo esplora le alternative) e impegno (investimento personale su ciò che faranno): ▪ Confusione dell’identità: status di chi non ha ancora sperimentato una crisi o un impegno. Poco interesse per le scelte lavorative e ideologiche. ▪ Blocco dell’identità: status di chi ha preso un impegno, ma non ha sperimentato una crisi. Può capitare che i genitori impongano gli impegni ai figli ▪ Moratoria dell’identità: status di chi è nel mezzo di una crisi, ma i cui impegni sono assenti o definiti vagamente. ▪ Conquista dell’identità: status di chi è passato attraverso una crisi e ha preso un impegno. A questo status si arriva attraverso: • Fiducia nel supporto parentale • Orientamento stabilizzato dell’operosità • Posizione autoriflessiva verso il futuro o ADULTITÀ EMERGENTE: La conquista dell’identità si sviluppa attraverso la tarda adolescenza e la prima età adulta; il blocco e la confusione dell’identità declinano attraverso gli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado, ma fluttuano nella tarda adolescenza e nella prima età adulta. Una larga parte di individui non ha ancora raggiunto la conquista dell’identità all’inizio dell’età adulta. - Contesti sociali o Influenza familiare: ▪ Individualità: elemento importante nello sviluppo dell’identità dell’adolescente. Consiste di 2 dimensioni: • Autoassertività: capacità di avere e di comunicare un punto di vista • Unicità: uso di modelli di comunicazione per esprimere come si è diversi dagli altri. ▪ Socialità: elemento importante nello sviluppo dell’identità dell’adolescente. Consiste di 2 dimensioni: • Reciprocità: sensibilità e rispetto per i punti di vista degli altri • Permeabilità: apertura verso i punti di vista altrui o Identità etnica: aspetto duraturo del sé che include un senso di appartenenza a un gruppo etnico insieme alle attitudini e ai sentimenti legati a quella appartenenza. 52 Il genere - Cos’è: dimensioni psicologiche e socio-culturali dell’essere uomo o donna - Identità di genere: implica il senso del proprio sesso, incluse la comprensione e l’accettazione dell’essere maschio o femmina o Identità sessuale: riguarda il riconoscersi come appartenenti all’uno o all’altro sesso biologico, come maschi o femmine. - Ruolo di genere: una serie di aspettative che stabilisce come dovrebbero pensare, agire, percepire le femmine e i maschi - Tipizzazione di genere: acquisizione di un ruolo tradizionale maschile o femminile (emerge prima dei 2 anni di età) Le influenze sullo sviluppo dell’identità sessuale e di genere - Influenze biologiche: 23 coppie con 2 cromosomi x producono una femmina, con un cromosoma x e uno y producono un maschio o Ormoni: Anche se non deterministico, esiste un collegamento tra comportamento e ormoni sessuali. Il più confermato è quello del testosterone sul comportamento aggressivo e sessuale. ▪ Estrogeni: ormoni, il più importante dei quali è l’estradiolo, che influenzano lo sviluppo delle caratteristiche sessuali fisiche femminili e aiutano la regolazione del ciclo mestruale. ▪ Androgeni: Ormoni, il più importante dei quali è il testosterone, che promuovono lo sviluppo dei genitali e delle caratteristiche secondarie sessuali maschili. o Inusuali livelli di ormoni possono provocare: ▪ Sindrome andrenogenitale congenita: innalzamento livello androgeni. Genitali o più simili a quelli maschili, o a quelli femminili ▪ Sindrome da insensibilità agli androgeni: il corpo maschile, nonostante l’apparato riproduttivo sia maschile, ha dei tratti femminili ▪ Castrazione dopo la nascita ▪ Ragazzo senza il pene - Differenze psicologiche e biologiche o Psicologia evoluzionistica: sostiene che l’adattamento durante l’evoluzione dell’uomo ha prodotto delle differenze psicologiche tra maschi e femmine, i quali si sono trovati a far fronte a pressioni diverse nell0ambiente primitivo, quando la specie si stava evolvendo. La selezione naturale ha favorito i maschi che adottavano strategie di accoppiamento a breve termine, competendo con altri maschi per guadagnarsi l’accesso alle femmine. Questo ha stimolato nei maschi una disposizione verso la violenza, la competizione, l’assunzione di rischi. o Psicologia interazionista: posizioni teoriche diverse: ▪ Necessarie determinate condizioni ambientali prima che appaiano della attitudini preprogrammate ▪ Un ambiente particolare avrà effetti diversi a seconda elle predisposizioni del bambino 55 CAPITOLO 11: LO SVILUPPO MORALE I domini dello sviluppo morale - Cos’è? Si tratta dei cambiamenti nei pensieri, sentimenti e comportamenti che riguardano il principio di giusto e sbagliato. Ha una dimensione interpersonale e intrapersonale - Pensiero morale o PIAGET: ▪ 4-7 anni: i bambini mostrano una moralità eteronoma: le regole e la giustizia sono considerate proprietà immutabili del mondo, su cui le persone non hanno controllo. Il bambino crede nella giustizia immanente, cioè che se una regola viene rotta arriva subito la punizione. ▪ 7-10 anni: transizione tra il primo stadio e il terzo, in cui ha un ruolo importante i gruppo dei pari piuttosto che la famiglia. ▪ 10 anni in poi: i bambini mostrano una moralità autonoma: consapevolezza del bambino che regole e leggi sono create dalle persone e che, nel giudicare un’azione, si dovrebbero tenere presenti le intenzioni di chi le compie così come le conseguenze. o KOHLBERG Elabora 6 stadi universali dello sviluppo morale. Il passaggio da uno all’altro è incoraggiato dalle opportunità di prendere la prospettiva delle altre persone ed esperire il conflitto tra uno stadio corrente di pensiero morale e il tipo di ragionamento previsto dallo stadio più alto. Kohlberg ha descritto 3 livelli di pensiero, ciascuno composto da 2 fasi: ▪ LIVELLO PRE-CONVENZIONALE (fino a 9 anni): il ragionamento morale è controllato da premi e punizioni • Moralità eteronoma: i bambini ubbidiscono perché gli adulti dicono di obbedire (paura). Nessuna interiorizzazione • Individualismo: i bambini perseguono i propri interessi ma lasciano che gli altri facciano lo stesso ▪ LIVELLO CONVENZIONALE (prima adolescenza): gli individui tengono fede a certi standard ma sono standard di altri, come i genitori o le leggi della società • Aspettative interpersonali: a fondamento dei giudizi morali c’è la fiducia, l’altruismo e la lealtà • Mantenimento sociale: i giudizi morali si basano sull’ordine sociale, sulla legge, sulla giustizia e sul dovere. ▪ LIVELLO POST-CONVENZIONALE (adolescenti): la moralità è del tutto interiorizzata e non è basata sugli standard degli altri • Contratto sociale: valori, diritti e principi stanno alla base e vanno oltre la legge • Principi etici universali: la persona sviluppa un modello morale basato su diritti umani universali. Quando si trova a far fronte ad un conflitto tra legge e coscienza, segue una coscienza personale individualizzata. Anche Kohlberg riporta l’importanza dell’influenza dei pari nello sviluppo morale dell’individuo, in quanto nel gruppo dei pari le regole non sono imposte, ma si creano democraticamente. 56 CRITICHE A KOHLBERG: ▪ Troppa enfasi sul pensiero morale e poca sul comportamento morale. Le ragioni morali spesso possono essere un rifugio per il comportamento immorale. Imbroglioni e ladri possono sapere cosa sia giusto, ma possono comportarsi in modo sbagliato. ▪ Ragionamento morale: Kohlberg creava delle storie che si focalizzavano principalmente sulla famiglia e sull’autorità. In realtà dalle storie degli adolescenti emergono dilemmi che riguardano campi più ampi (amici, conoscenti…) ▪ La cultura: Kholberg riteneva che i suoi stadi di ragionamento fossero universali, in realtà alcuni critici hanno replicato che fossero influenzati dalla cultura. ▪ L’ambiente familiare: Kohlberg ha sottostimato l’importanza dell’ambiente familiare come possibile luogo in cui sviluppare il pensiero morale. ▪ Identità di genere: Secondo Gilligan, Kohlberg ha sottovalutato una prospettiva di cura, lasciando troppo spazio ad una prospettiva di giustizia, probabilmente in quanto appartenente al genere maschile (infatti molti esperimenti sono stati fatti con ragazzi maschi). ▪ Emozioni: Kohlberg sostiene che le emozioni hanno influenze negative. In realtà giocano un ruolo positivo nello sviluppo morale. ▪ Coscienza del pensiero morale: Haidt sostiene che il pensiero morale sia maggiormente istintivo che cosciente. - Comportamento morale o Processi: ▪ Punizione, imitazione, rinforzo, situazione o Auto-controllo: Mischel sostiene che l’autocontrollo è fortemente influenzato da fattori cognitivi. Le razionalizzazioni cognitive sono più efficaci nel far sì che i bambini imparino a resistere alla tentazione nel tempo, di quanto siano le punizioni che non usano il ragionamento. o Teoria socio-cognitiva: La teoria che distingue tra competenza morale (capacità di mettere in atto comportamenti morali) e l’attività morale (l’attuazione di quei comportamenti in situazioni specifiche). Secondo Bandura, più che il ragionamento astratto, la chiave per lo sviluppo positivo della morale è l’autocontrollo. - Sentimento morale o Teoria psico-analitica: la colpa e il desiderio di evitare il senso di colpa sono i fondamenti del comportamento morale. Il super-io è l’istanza morale della personalità: ▪ Ideale dell’io ▪ Coscienza Complesso di Edipo: il bambino interiorizza il modello giusto e sbagliato del genitore, sviluppando il super-io. Inoltre, l’istanza morale si radica anche nell’inconscio e si sperimenta in modo auto-punitivo come colpa. I bambini si conformano agli standard sociali per evitare il senso di colpa. In questo modo, l’autocontrollo sostituisce il controllo genitoriale. o Empatia: reagire ai sentimenti di un altro con una risposta emotiva che è simile ai sentimenti dell’altro (perspective taking). ▪ Periodo neonatale: empatia globale. Il neonato non distingue tra sentimenti propri e altrui ▪ 1-2 anni: i bambini comprendono il disagio dell’altro, ma non sanno tradurre la comprensione dell’infelicità dell’altro in un’azione efficace 57 ▪ Prima infanzia: i bambini comprendono che ciascuno ha una sua prospettiva riguardo alle stesse situazioni. Questo permette al bambino di rispondere in maniera più appropriata all’angoscia di un altro ▪ 10-12 anni: i bambini cominciano a provare empatia per le persone più sfortunate. ▪ Adolescenza: sensibilità che aggiunge un punto di vista umanitario, ideologico e politico. o Prospettiva contemporanea: sia i sentimenti positivi che quelli negativi contribuiscono allo sviluppo morale dei bambini. Quando vengono sperimentati in modo forte, influenzano i bambini ad agire in accordo con gli standard di giusto e sbagliato. - Personalità morale o Identità morale: aspetto della personalità che è presente quando gli individui hanno nozioni e impegni morali come centrali nella loro vita. Comportarsi in maniera che viola questi impegni morali significa mettere a rischio l’integrità del sé. o Carattere morale: implica avere la forza delle proprie convinzioni, persistere e superare distrazioni e ostacoli. Presuppone che la persona abbia un set di obiettivi morali e che il raggiungimento di questi implichi l’impegno ad agire in accordo con gli obiettivi stessi. o Esemplari morali: persone che hanno vissuto una vita esemplare. Enfatizzano lo sviluppo di personalità, identità, carattere e virtù a un livello che riflette eccellenza e impegno morali. I contesti dello sviluppo morale - Parenting I genitori, per il fatto stesso di allevare ed educare i figli contribuiscono allo sviluppo della loro moralità. In particolare, l’attaccamento gioca un ruolo importante nello sviluppo morale dei bambini. - Disciplina genitoriale o Rifiuto affettivo: tecnica di disciplina in cui il genitore sottrae al figlio attenzione nel tentativo di controllarne il comportamento o Affermazione dell’autorità: tecnica di disciplina in cui il genitore cerca di ottenere il controllo sul comportamento del figlio attraverso un uso arbitrario di premi e punizioni, cioè punendolo oppure minacciando punizioni o ancora promettendo premi o Induzione: tecnica di disciplina in cui il genitore usa il ragionamento e spiega al figlio come le sue azioni possono avere degli effetti sulle altre persone. Hoffman ritiene che rifiuto affettivo e affermazione dell’autorità sono entrambe dannose, perché evocano nel bambino emozioni negative. L’induzione è più probabile che produca nei bambini un moderato livello di attivazione emotiva. Un’importante strategia genitoriale sta nel prevenire protettivamente potenziali comportamenti inadeguati dei bambini prima che questi abbiano luogo. - Scuola o Curriculum nascosto: veicolato dall’atmosfera morale che caratterizza ogni scuola. Regole della classe e della scuola, orientamento morale degli insegnanti e dirigenti scolastici, dei test… o Educazione al carattere: approccio educativo diretto che implica insegnare agli studenti un alfabetismo morale di base per prevenire il loro coinvolgimento in comportamenti immorali o che facciano del male a sé stessi o agli altri. o Chiarimento dei valori: approccio in cui si aiutano le persone a chiarire il senso della loro vita e il valore di ciò che fanno. 60 Fa riferimento a un processo biologico e sociale che implica l’allevare e l'educare un individuo dalla nascita fino all'età adulta. il parenting non è uno stato predeterminato univocamente, bensì un processo multi-determinato ed evolutivamente aperto. o Bornstain: tassonomia dei processi di caregiving ▪ Parenting come cura: • Nurturant: necessità fisica e biologica del bambino • Linguistica: modalità trasversale del parenting per tutti i precedenti domini • Didattica: stimolare a imparare e comprendere • Materiale: ambiente in cui vive • Fisica: sviluppo motorio • Sociale: coinvolgimento nelle relazioni interpersonali - Adattamento dei genitori o Transizione alla genitorialità: diventare genitori implica una fase di disequilibrio e richiede un adattamento. il passaggio della coppia alla genitorialità avviene non senza traumi. o Infanzia: ▪ 1 anno: accudimento giornaliero ▪ 2-3 anni: questioni disciplinari, punizioni fisiche seguite da ragionamento quando è più grande ▪ 7 anni: aiutare in casa, autonomia, relazioni con i coetanei o Fanciullezza: 5- 12 anni, scaffolding o Genitori manager: i genitori possono regolare le opportunità sociali del bambino. - Baumrind: stili genitoriali o Efficacia: può dipendere dal contesto o Genitorialità ▪ Indulgente: stile in cui i genitori sono molto coinvolti con i loro bambini ma fanno poche richieste ed esercitano poco controllo su di loro. Questo è associato a un'incompetenza sociale nei bambini e a una mancanza di controllo e di rispetto per gli altri. ▪ Negligente: stile in cui il genitore è molto poco coinvolto nella vita del bambino è associata a un'incompetenza sociale dei bambini, in particolare a una mancanza di autocontrollo e un'autostima povera ▪ Autorevole: questo stile incoraggia i bambini a essere indipendenti ma pone ugualmente dei limiti e dei controlli sulle loro azioni è permesso un notevole scambio verbale virgola e i genitori sono calorosi ed educativi verso il bambino. Questo stile è associato a un comportamento dei bambini socialmente competente, con successo scolastico e autoefficacia. ▪ Autoritario: e uno stile restrittivo e punitivo in cui i genitori esortano il bambino a seguire le loro direttive e a rispettare il loro lavoro e i loro sforzi. al bambino vengono posti dei limiti è un controllo molto fermi, ed è permesso poco scambio verbale. Questo stile è associato a un comportamento dei bambini socialmente incompetente, con povertà di iniziativa e abilità comunicative precarie. Accettante, attento Rifiutante, disattento Esigente, controllante Autorevole Autoritario Poco esigente, non controllante Indulgente negligente - Punizioni 61 per secoli la punizione corporale è stata considerata un metodo necessario anche auspicabile nella disciplina dei bambini. gli studi hanno fornito delle regioni per cui la punizione corporale andrebbe evitata: o Imitazioni: quando gli adulti puniscono un bambino urlando, gridando o sculacciano, stanno esibendo un modello di gestione delle situazioni fuori controllo. i bambini possono imitare questo comportamento incontrollato e aggressivo o Evitamento: pu infondere paura rabbia o evitamento o Feedback negativo: indica il bambino ciò che non va fatto piuttosto ciò che va fatto o Possono essere abusive La punizione in modo calmo e ragionato comporta benefici per lo sviluppo del bambino. - Maltrattamento o Abuso fisico: caratterizzato dall’infliggere ferite fisiche e azioni dannose per il bambino o Abuso sessuale: include accarezzare i genitali del bambino, lo sfruttamento commerciale della prostituzione o la produzione di materiale pornografico o abuso emotivo: comprende atti o omissioni dei genitori di altri caregiver che hanno causato e potrebbero causare gravi problemi comportamentali, cognitivi o emotivi o Trascuratezza: incapacità di soddisfare i bisogni di base del bambino ▪ trascuratezza fisica: rifiutarsi di ricercare assistenza medica per il bambino è in ritardo nel provvedere alle cure adeguate ▪ trascuratezza educativa: implica il permettere un'assenza cronica da scuola, il non iscrivere il bambino a scuola, il non occuparsi dei bisogni educativi speciali del bambino ▪ trascuratezza emotiva: include azioni di marcato disinteresse verso i bisogni affettivi del bambino, il rifiuto di ricercare cure psicologiche o inadempienza provvedere a tali cure. o Abuso non vi è un solo fattore che provoca il maltrattamento del bambino, ma è più probabile che vi contribuisca una serie di fattori ▪ Famiglia ▪ Cultura ▪ Caratteristiche evolutive del bambino - Co-parenting: supporto che i genitori si forniscono a vicenda nel condividere la crescita del figlio. una coordinazione scarsa tra i genitori è una condizione che mette il bambino a rischio per numerosi problemi. Le relazioni genitore-adolescente - Caratterizzate da: o Libertà vs controllo o Autonomia: mentre l'adolescente spinge per l'autonomia, l'adulto saggio agisce in modo appropriato: non reprime o impone ma c'è del controllo in quelle aree in cui l'adolescente può prendere delle decisioni ragionevoli, anche se continua a guidarlo nelle aree in cui le 62 conoscenze sono più limitate. gradualmente gli adolescenti acquisiscono l'abilità di prendere decisioni mature in maniera autonoma. - Attaccamento ▪ Sicuro/autonomo ▪ Distanziante/evitante ▪ Preoccupato/ambivalente ▪ Irrisolto/disorganizzato - Conflitti genitore/adolescente Possono essere determinati da vari fattori: cambiamenti biologici della pubertà, cambiamenti cognitivi, cambiamenti sociali focalizzati sull'indipendenza e l'identità, cambiamenti nella maturazione dei genitori e nelle aspettative. il conflitto maggiore è presente nella prima adolescenza e diminuisce intorno ai 17-20 anni. i conflitti quotidiani possono esercitare una funzione positiva nello sviluppo, in quanto piccole dispute e negoziazioni facilitano la transizione dell'adolescente dalla dipendenza dai genitori a un'autonomia individuale. - Post adolescenza: Adultità emergente: concetto che si riferisce all'adulto in fase di sviluppo e cioè ai giovani dai 18 ai trent'anni spesso inseriti socialmente nel campo degli studi o in un'attività professionale, oppure in situazioni professionali o personali precarie che vivono ancora con i genitori oppure vivono da soli, ma dai genitori sono ancora dipendenti punto non sono più adolescenti, ma nemmeno già adulti. da adultità emergente è una condizione personale influenzata dalle strutture sociali. I fratelli - Caratteristiche relazioni o Variazioni: non tutte le relazioni fra fratelli sono uguali o Intimità: aumenta la competenza sociale. Il conflitto invece o provocare depressione nell'infanzia. o Qualità emotiva: spesso fra fratelli sono espresse si emozioni negative sia positive intense Azioni dei genitori nei confronti dei conflitti fra fratelli: o Intervengono e aiutano o Ammoniscono o Non fanno niente - Importanza: ordine di nascita o aspettative per il più grande o i primogeniti sono più orientati verso l'adulto rispetto ai loro fratelli o con l'arrivo del secondogenito si apre il conflitto tra genitore e primogenito, il quale deve iniziare a dividere l'amore e l'affetto dei genitori con altri fratelli o in generale i genitori sono più presenti nella vita del primogenito o i figli unici sono spesso orientati al successo e mostrano una personalità piacevole, soprattutto rispetto ai bambini non primogeniti e a quelli appartenenti a famiglie numerose l'ordine di nascita non spiega tutto, in quanto ci sono altri fattori che influenzano il comportamento dei bambini. 65 - Bullismo Connota il fenomeno delle prepotenze fra pari. È caratterizzato da: o Intenzionalità o Persistenza o Asimmetria Esistono 2 tipi di bullismo: o Diretto: manifestazioni esplicite, verbali e non o Indiretto: si manifestano in modo nascosto Figure coinvolte: o Il bullo ▪ Profilo psicologico: • Aggressivo con i coetanei, impulsivo. Può esserlo anche con gli adulti • Ha un forte bisogno di dominare gli altri • Bassa tolleranza alla frustrazione • Atteggiamento positivo verso la violenza come mezzo per ottenere i propri scopi • Presunta superiorità • Buona considerazione di sé • Grosse difficoltà nel rispettare le regole • Cerca di trarre vantaggio usando l’inganno • Rendimento scolastico che tende ad abbassarsi con l’aumentare dell’età • Atteggiamento negativo verso la scuola • Scarsa empatia nei confronti della vittima e scarsa sensibilità morale o La vittima: ▪ Profilo psicologico: • Ansiosa, insicura e introversa rispetto agli altri • Bassa autostima e immagine di sé negativa • Si sente poco intelligente, poco piacevole e tende a considerarsi inferiore rispetto agli altri. Esistono 2 tipi di reazione della vittima: • Passiva/sottomessa • Provocatrice o aggressiva o L’aiutante del bullo: partecipa agli episodi ma occupa un ruolo secondario o Il sostenitore del bullo: agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo o Il difensore della vittima: prende le difese della vittima e tenta di consolarla o L’esterno: si tiene in disparte e fa in modo di non esserne coinvolto Interventi di prevenzione: o Responsabilizzare i più grandi nel sorvegliare i più piccoli o Stabilire regole della casa con sanzioni o Formare gruppi di amici per adolescenti che vengono solitamente presi di mira o Pubblicizzare programmi antibullismo o Incoraggiare i genitori nel rinforzare i comportamenti positivi dei loro figli o Identificare precocemente i bulli o Contattare psicologo, assistente sociale… 66 Il gioco Attività piacevole che viene intrapresa per sé stessi. o Freud e Eriskon: il gioco aiuta il bambino a controllare ansie e conflitti. ▪ Giocoterapia: permette al bambino di buttare fuori le frustrazioni ed è un mezzo attraverso il quale il terapeuta può analizzare i conflitti del bambino e i suoi modi di affrontarli. I bambini possono sentirsi meno minacciati ed essere più disposti a esprimere i loro veri sentimenti in un contesto di gioco. o Piaget: il gioco è l’attività che favorisce nel bambino lo sviluppo cognitivo, per esercitare le loro competenze e abilità in modo rilassato e piacevole. o Vygotskij: gioco utile per lo sviluppo cognitivo, in particolare il gioco simbolico e la finzione o Berlyne: Gioco come eccitante e piacevole per sé, che soddisfa la spinta all’esplorazione. o Studi recenti: gioco importante per lo sviluppo del linguaggio, della comunicazione attraverso discussioni, negoziazioni di ruoli e regole del gioco. Il gioco insegna anche le regole legate al genere. - Tipi di gioco: o Gioco senso-motorio: comportamento messo in atto dai neonati per ricavar piacere dall’esercizio dei loro schemi senso-motori. Relegato principalmente all’infanzia. o Gioco d’esercizio: implica la ripetizione di un comportamento quando vengono apprese nuove abilità o quando vengono richiesti un controllo fisico o mentale e la coordinazione per dei giochi o per degli sport. Può essere utilizzato per tutta la vita. o Gioco di finzione o simbolico: gioco di un bambino che trasforma l’ambiente fisico in un simbolo. Compare ai 18 mesi e raggiunge il picco ai 4-5 anni. o Gioco sociale: implica delle interazioni sociali con i pari o Gioco costruttivo: mette insieme le attività senso-motorie con le rappresentazioni simboliche delle idee. Il gioco costruttivo lo fanno i bambini quando si concentrano nella creazione o costruzione autoregolata di un prodotto o nella soluzione di un problema. o Giochi strutturati: attività in cui ci si impegna per piacere e che prevedono delle regole e spesso la competizione con uno o più individui. L’amicizia - Funzioni: o Compagnia o Stimolazione: informazioni interessanti, eccitamento e divertimento o Supporto fisico: fonte di risorse e assistenza o Supporto all’Io: soddisfa aspettative di supporto, incoraggiamento e feedback o Confronto sociale o Intimità/affetto Sullivan: gli amici giocano un ruolo importante nella formazione del benessere e dello sviluppo nell’infanzia e nell’adolescenza. Tutti abbiamo bisogni sociali di base, che compongono il nostro benessere emotivo. Avere legami di amicizia riduce la possibilità di sentirsi soli e depressi e, dallo studio longitudinale di Hartup, facilita le transizioni normative (passaggio da una scuola all’altra). 67 - influenze o Genere: le amicizie fra ragazze sono più intime di quelle dei ragazzi, che invece tendono a enfatizzare il potere o l’eccitamento. Tuttavia, alcuni aspetti delle amicizie possono essere legati a problemi emotivi adolescenziali (la co-ruminazione delle ragazze, che si riflette nella discussione eccessiva dei problemi, produceva un aumento dei sintomi depressivi. Il numero di amicizie con il sesso opposto aumenta con l’età. A volte, le amicizie con l’altro sesso sfociano in comportamenti negativi come precoci rapporti sessuali, aumento del consumo di alcool e delinquenza. o Età: preoccupazione generale per amicizie con ragazzi più grandi di età. Relazioni tra pari in adolescenza - Caratterizzate da o Pressione tra pari e conformismo: in particolare nella prima adolescenza e comprende principalmente gli adolescenti incerti della propria identità sociale, che possono avere bassa autostima e alta ansia sociale. la pressione dei pari, tuttavia, può avere anche un influsso positivo, se il gruppo dei pari è armonico. o Comportamenti a rischio: il bisogno di conformismo può indurre gli adolescenti a cimentarsi in comportamenti a rischio per la salute fisica, per il bisogno psicologico e sociale. diversi sono i comportamenti: ▪ Consumo di alcool e sostanze stupefacenti ▪ Anoressia nervosa e bulimia nervosa - Gruppi o Selezionati: piccoli gruppi che vanno da 2 a 12 persone, con una media da 5 a 6 individui. I gruppi scelti possono formarsi per amicizia o perché gli individui si ritrovano in attività simili, i partecipanti generalmente sono dello stesso sesso e hanno pressappoco la stessa età. o Allargati o “compagnie”: è una struttura più grande del gruppo selezionato. Gli adolescenti in genere diventano membri di un gruppo allargato scegliendolo sulla base della sua reputazione e possono o meno passarci molto tempo. Molti gruppi allargati sono definiti in base alle attività che gli adolescenti vi svolgono. - Primi appuntamenti e relazioni sentimentali o Relazioni eterosessuali ▪ CyberDating: nuove opportunità online di fare conoscenza e incontri ▪ Storie sentimentali dichiarate: nel corso dell’adolescenza cambia la motivazione delle relazioni sentimentali o Relazioni omosessuali Copione del primo appuntamento: modelli cognitivi che adolescenti e adulti utilizzano per dirigere e valutare le interazioni del primo incontro.