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Include MAPPE BASI per capitoli e più Appunti in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! PSICOLOGIA GENERALE CAPOTOLO 1 Che cos’è la psicologia? La psicologia è lo studio scientifico del comportamento e della mente. (studia 3 aspetti: comportamento, pensieri ed emozioni) Il termine “comportamento” è riferito ad azioni e risposte che possiamo osservare direttamente. Il termine “mente” è riferito a degli stati interiori e processi, come pensieri e sentimenti, ma che non possono essere visti direttamente, ma vanno individuati da risposte osservabili e misurabili. (es: non possiamo vedere direttamente il senso di solitudine di una persona ma dobbiamo dedurre che cosa prova basandoci sul suo comportamento, sulla sua dichiarazione verbale di sentirsi sola o sulla sua espressione emotiva). TIPOLOGIE DI RICERCA La psicologia è una disciplina che viene considerata a tutti gli effetti una scienza; come tale anch'essa ha due generi differenti di tipologie di ricerca: la ricerca di base e la ricerca applicata. 1. RICERCA DI BASE : esamina come e perché le persone si comportano, pensano e sentono in un certo modo. (E’ completamente teorica, che si concentra su principi di base e teorie di test. Tende a capire la legge fondamentale.) aiuta ad aggiungere nuove conoscenze alle conoscenze già esistenti. 2. RICERCA APPLICATA : E’ volta a risolvere i problemi specifici e pratici. Qui gli psicologi utilizzano spesso conoscenze scientifiche di base per progettare, implementare e determinare programmi di intervento. (Ha un approccio pratico, con l’obiettivo di trovare una soluzione al problema analizzato) GLI OBIETTIVI DELLA PSICOLOGIA Gli obiettivi principali della psicologia sono 5: 1) DESCRIVERE come si comportano le persone e le altre specie. (es: Dei ricercatori osservano il comportamento di 2 gruppi di ragazzi, in condizioni diverse) 2) COMPRENDERE le cause di tali comportamenti. ( Essi ritenevano che la competizione avrebbe provocato ostilità fra due gruppi e la collaborazione l'avrebbe ridotta). 3) PREVEDERE come si comporteranno le persone e animali in determinate condizioni. (predissero che la competizione avrebbe creato ostilità fra i due gruppi e che la collaborazione avrebbe ridotto questo conflitto.) 4) INFLUENZARE il comportamento controllandone le cause. (verificarono ciò facendo gareggiare i due gruppi di uni contro gli altri e poi creando situazioni che le avrebbero obbligati a collaborare tra di loro. 5) APPLICARE le conoscenze psicologiche in modo da migliorare il benessere dell’uomo. (come previsto la competizione che ostilità e la collaborazione la ridusse indicando che l'interpretazione dei ricercatori era corretta. successivamente i ricercatori riuscirono ad applicare con successo le loro conoscenze). I CAMPI D’INDAGINE LEGATI ALLA PSICOLOGIA: La psicologia può essere collegata e sovrapporsi a molte altre discipline come la biologia, l'antropologia, la medicina, l'informatica e la sociologia. Di conseguenza questo porta ad avere tre livelli di analisi: - LIVELLO BIOLOGICO: esamina processi cerebrali e influenze genetiche. - LIVELLO PSICOLOGICO: esamina pensieri, sentimenti e motivazioni. - LIVELLO AMBIENTALE: esamina ambienti fisici e sociali, passati o attuali, ai quali siamo esposti. Esempio: Cannon, analizzò le morti dovute a “maledizione magiche”. Coloro che si sottoponevano a questo rituale stavano male: tremavano, i muscoli si contraevano, sbiancano, gli occhi strabiliati….. -Esso notò come le vittime credevano fermamente di essere condannate: questo per la vittima rappresenta il livello psicologico. -A livello ambientale la convinzione era supportata da familiari, amici e nemici della vittima, oltre che dalla cultura. -A livello biologico, Cannon, ipotizzò che la convinzione della vittima scatenasse una risposta allo stress profonda e persistente, che mandavano la vittima in uno stato di shock psicologico. L'ipotesi di Cannon non è un'alternativa plausibile alle spiegazioni sovrannaturali ed è coerente con le ricerche che dimostrano che i pensieri negativi rispetto ad una situazione stressante possono scatenare rapidamente la secrezione degli ormoni dello stress. (ESEMPIO: MANGIARE 1. Livello biologico. Circuiti chimici/neurali del cervello che rispondono ai segnali del corpo e aiutano a regolare la sensazione di fame-sazietà. 2. Livello psicologico: umore, preferenze alimentari, motivazioni 3. Livello ambientale: attenzione verso stimoli specifici come aspetto/profumo degli ambienti -Questo esempio illustra quelle che vengono definite INTERAZIONI CORPO-MENTE, cioè il rapporto fra i processi mentali che avvengono nel cervello e il funzionamento di altri sistemi del corpo. (vi è una connessione continua fra il livello psicologico ed il livello biologico). Quindi la mente è un'entità spirituale separata dal corpo oppure una parte delle attività del corpo? Si sono individuate 3 spiegazioni differenti: 1. DUALISMO MENTE-CORPO: molti filosofi dell'antichità avevano la convinzione che la mente fosse un'entità spirituale non soggetta alle leggi fisiche che governano il corpo. Cartesio credeva che la mente fosse un'entità spirituale e non materiale. si alle idee innate 2. MONISMO: esso afferma che mente corpo sono una cosa sola, quindi la mente non è un'entità separata. (Thomas Hobbes sosteneva ciò) 3. EMPIRISMO: esso afferma che tutte le idee e le conoscenze vengono acquisite in modo empirico, ovvero attraverso i sensi e l'esperienza diretta. (non esistono le idee innate; ma le idee nascono attraverso l’esperienza diretta). Secondo gli empiristi l'osservazione è uno strumento di conoscenza più valido della ragione, in quanto la ragione ha un grande potenziale di errore; le teorie invece, devono essere fondate sull'osservazione e la ricerca del mondo. JOHN WATSON ed il COMPORTAMENTISMO (1913) Il comportamentismo è una scuola di pensiero che mette in luce il controllo ambientale del comportamento attraverso l'apprendimento, in particolare il condizionamento. Essa cominciò a nascere nel 1913 con Watson il quale credeva che il vero oggetto della psicologia fosse il comportamento osservabile, non la coscienza intima, che non è osservabile. (la mente ed i suoi processi sono esclusi dalle indagini di Watson perché troppo complessi da studiare in maniera oggettiva) Esperimento: Watson fece l'esperimento sul piccolo Albert. Il piccolo bambino fu condizionato ad aver paura di un coniglio bianco (condizionamento alla paura). Inizialmente il bambino giocava con il coniglio tranquillamente, poi cominciò il condizionamento: tutte le volte che arrivava il coniglio, il bambino era disposto ad un suono fortissimo che lo spaventava. Dopo aver ripetuto questa associazione molte volte (coniglio-suono spaventoso), Albert alla sola viso del coniglio, anche senza la comparsa del suono, iniziava a piangere e a mostrare paura. -Questo esempio vuole mostrare come dall'associazione tra più stimoli si possano creare delle paure e addirittura delle fobie. OBIETTIVI: Mostrare che un'emozione (come la paura) è il risultato di un processo di condizionamento ambientale studiare l'evoluzione del condizionamento attraverso l'osservazione sistematica IL COMPORTAMENTISMO MODERNO e SKINNER Skinner fu la figura più eminente del comportamentismo moderno. Esso attraverso degli esperimenti arrivò alla conclusione che i processi mentali non sono necessari per spiegare il comportamento; bastano i principi del condizionamento per forgiare il comportamento e arrivare ad un maggior benessere. Esempio: le sue ricerche erano ampiamente basate su studi di ratti e piccioni, attraverso i quali voleva studiare il CONDIZIONAMENTO OPERANTE . Il suo modo classico di studiarlo era attraverso la Skinner-box, una gabbia in cui un ratto si trovava, dopo una serie di tentativi per caso a premere una leva e quindi riceveva del cibo, quindi un rinforzo positivo (ricompensa). Il rinforzo faceva sì che l'animale avesse associato al suo comportamento (premere la leva) una conseguenza positiva (ricevere il cibo) e quindi lo ripeteva. -Questo è un esempio di condizionamento operante, per cui attraverso un'operazione, un comportamento si impara ad associarne una conseguenza. In caso di punizione il comportamento avrà meno probabilità di essere ripetuto. altro esempio: Un comportamentista potrebbe spiegare la timidezza di una persona esaminando e valutando se in passato le esperienze vissute invitando a uscire una ragazza/o non siano state positive o forse fallimentari. Tale insuccesso diminuisce la probabilità di uno esito positivo, quindi la persona potrebbe evitare di prendere altri appuntamenti. -Successivamente il comportamentismo ispirò importanti tecniche note come “modificazioni comportamentali”. Essi infatti miravano a diminuire i problemi comportamentali e ad aumentare comportamenti positivi manipolando i fattori ambientali. CRITICA AL COMPORTAMENTISMO con BANDURA Il comportamentismo aveva definito la mente come una black-box che esiste ma che è inaccessibile allo studio scientifico, questo pensiero portò alla crisi e al sorgere di nuove correnti di pensiero: IL COMPORTAMENTISMO COGNITIVO. Il comportamentismo cognitivo afferma che le esperienze di apprendimento e l'ambiente, influenzano le nostre aspettative ed i pensieri e, a loro volta, i nostri pensieri influenzano il modo in cui ci comportiamo. (apprendimentopensiericomportamento) -Bandura è ricordato principalmente per aver coniugato la prospettiva comportamentista e quella cognitivista. (la teoria sociale cognitiva). Esso crede che tra individuo e ambiente ci sia un potere di condizionamento reciproco: infatti il soggetto con le sue idee e i suoi comportamenti condiziona l'ambiente che lo circonda e le persone che incontra. A loro volta le persone che incontra e l'ambiente condizionano il pensiero e l'azione del soggetto; fino a verificarsi un'influenza due direzioni chiamato determinismo reciproco. (esempio: Un'adolescente deve acquistare un capo d'abbigliamento. La sua scelta sarà determinata da ciò che lei stessa considera bello, ma anche dalle influenze dei suoi amici, famiglia. Anche la scelta del negozio sarà influenzato da fattori ambientali, poiché l'adolescente sceglierà il negozio che tutti dicono essere a buon prezzo, oppure quello più trendy. A sua volta però l'adolescente ha un potere di influenza poiché la sua scelta sarà osservata dai suoi amici e magari anche copiata.) -in questo esempio è evidente come ambiente ed individuo si sono influenzati reciprocamente LA PROSPETTIVA UMANISTICA Verso la metà del XX secolo mentre le prospettive psicodinamiche e comportamentali si disputavano il dominio intellettuale nel campo della psicologia, si presentò un nuovo punto di vista che sfidò entrambi. Infatti essi respingevano i concetti psicodinamici degli esseri umani controllati da forze inconsce; ma negavano anche la concezione dei comportamentisti che vedeva gli esseri umani reagire in risposta e in funzione dell'ambiente. il loro pensiero è noto come prospettiva umanistica, il quale pone l'accento sul libero arbitrio, la crescita personale e la ricerca del significato della propria esistenza. I teorici dell'umanismo credono che ciascuno di noi possieda una forza innata che tende all'autorealizzazione ovvero a raggiungere il proprio potenziale. MASLOW È considerato uno dei teorici dell'umanismo più importanti. Esso crede che quando la personalità umana si sviluppa in un ambiente che le è di sostegno, allora emerge la natura intima e positiva di una persona. All'opposto infelicità e sofferenza si presentano quando l'ambiente frustra la nostra tendenza innata all'autorealizzazione. Siamo noi stessi ad avere in mano il significato della nostra esistenza. Esempio: Parlando di timidezza e solitudine, secondo un umanista, dal momento in cui una persona ha ricevuto tanti rifiuti in passato, deve assumersi per prima la responsabilità di cambiare la situazione. Secondo Maslow è opportuno investire su poche amicizie per soddisfare il “senso di appartenenza”; cioè la primaria necessità umana di accettazioni sociali e di compagnia. PSICOLOGIA POSITIVA: la psicologia positiva dà risalto allo studio delle forze dell'uomo, alla soddisfazione e al modo ottimale di vivere. essa invece di rivolgere la propria attenzione anche cosa non funziona nel nostro mondo (per esempio disturbi mentali, conflitti o pregiudizi), la psicologia positiva esamina come possiamo incoraggiare il meglio che c'è in noi e nella società per crearci una vita felice e appagante. infatti la felicità non è solo un obiettivo da raggiungere ma può essere un modo è uno stile di vita. LA PROSPETTIVA COGNITIVA (1960) La prospettiva cognitiva esamina la natura della mente ed il modo in cui i processi mentali possono influenzare il comportamento. Le origini della prospettiva cognitiva iniziano con la scuola di pensiero nota come PSICOLOGIA DELLA GESTALT. Infatti si potrebbe tradurre la parola “gestalt” con il termine “insieme” oppure “ organizzazione globale”. Anziché cercare di scomporre la coscienza o la percezione nei suoi elementi, gli psicologi della Gestalt affermarono che le nostre percezioni sono organizzate in modo che “l'insieme risulti più grande della somma delle sue parti”. i singoli elementi di questo quadro sono verdure, ma l'insieme viene percepito come ritratto di un volto. Inoltre rovesciando l'immagine il volto scompare. LE IMPORTANTI FIGURE DEL COGNITIVISMO: 1. JEAN PIAGET: Viene considerato il fondatore della psicologia dello sviluppo poiché si pone l'obiettivo di studiare lo sviluppo cognitivo dei bambini. (vuole analizzare come l'uomo conosce la realtà e il mondo che lo circonda, ponendosi il problema di come ogni uomo si adatti all'ambiente). E’ considerato il maestro dell'osservazione; infatti molte delle sue conclusioni sullo sviluppo cognitivo furono il risultato di un'attenta osservazione di bambini che risolvevano dei problemi. 2. LEV SEMENOVICH VYGOTSKY: E’ ricordato per i suoi studi sullo sviluppo del pensiero e del linguaggio umano. Esso credeva che linguaggio e pensiero fossero strettamente correlati e pensava che l'ambiente in cui crescevano i bambini ed i fattori sociali e culturali ai quali erano esposti avessero una notevole influenza sul loro sviluppo. Infatti è considerato il padre della scuola storico culturale: Sosteneva che lo sviluppo del pensiero nell'uomo è collegato con la cultura poiché l'essere umano si differenzia dagli animali per l'utilizzo del pensiero. Questa differenziazione sarebbe dovuta al salto culturale che l'uomo ha compiuto rispetto agli animali: ha iniziato ad usare simboli e rappresentazioni per relazionarsi con altri individui e compiere scambi. -Il bambino cresce ed interiorizza gli strumenti culturali del mondo e delle persone che lo circondano (il linguaggio, il disegno, la musica, i simboli) e questo gli serve per sviluppare il pensiero. 3. BROADBENT (brodbent): è ricordato per aver sviluppato una nuova metafora “la mente come un sistema che elabora archivia e reperisce informazioni”un computer. 4. CHOMSKY: esso guidava i linguisti, nel dibattito fra comportamentisti (guidati da Skinner) e linguisti (guidati da Chomsky). Chomsky affermava che gli esseri umani sono biologicamente “preprogrammati” ad acquisire il linguaggio e che i bambini giungono a comprenderlo come un insieme di “regole mentali”. (i comportamentisti invece affermavano che il linguaggio si acquisisce attraverso i principi basilari del condizionamento) Questo dibattito convinse molti psicologi che il linguaggio fosse troppo complesso per essere spiegato con principi comportamentali e quindi fosse necessario esaminarlo in una prospettiva cognitiva. Di conseguenza negli anni 60 e 70 si parla di un periodo di rivoluzione cognitiva. HEBB: propose che i cambiamenti nelle connessioni fra neuroni del cervello fossero la base biologica di apprendimento, memoria e percezioni. Infatti credeva che i collegamenti neurali del cervello cambiassero mentre l'individuo apprendesse, ricordasse e percepisse. - La regola di Hebb lo afferma se due neuroni sono attivi all'incirca nello stesso momento, le loro connessioni vengono rafforzate . Inoltre credeva che la ripetizione di queste attività celebrali avrebbe portato alla formazione di memorie e quindi connessioni sempre più stabili. -La ricerca neuroscientifica ha portato anche alla scoperta dei NEUROTRASMETTITORI: sono sostanze chimiche rilasciate dalle cellule nervose che permettono a queste di comunicare fra loro. Le neuroscienze si concentrano su processi in gran parte invisibile a occhio nudo e utilizzano tecniche di mappatura del cervello e apparecchi che registrano le onde cerebrali. infatti gli psicologi possono osservare le attività in zone specifiche del cervello, mentre le persone vivono emozioni, percepiscono stimoli o compiono attività. DIFFERENZE TRA: NEUROSCIENZE COMPORTAMENTALI : essi studiano la biologia di fame, sete, sesso, la regolazione della temperatura corporea, emozione e processi sensoriali come vista udito e gusto. Inoltre usano la PET, per misurare l'attività celebrale mentre le persone svolgono varie attività. (giallo e rosso indicano le regioni della principale attività) NEUROSCIENZE COGNITIVE : esse studiano i processi cerebrali all'origine di attenzione, ragionamento e risoluzioni dei problemi. NEUROSCIENZE AFFETTIVE : esse studiano le basi neurali delle emozioni : da quelle di base come paura, rabbia ,tristezza ,disgusto e felicità ad emozioni più complesse come l'amore la gelosia, e la compassione. LA GENETICA DEL COMPORTAMENTO: Da tempo gli psicologi si interessano alla genetica del comportamento, cioè lo studio di come le tendenze comportamentali sono influenzati da fattori genetici. Per esempio è possibile allevare in maniera selettiva gli animali per quanto riguarda le caratteristiche fisiche, ma è possibile farlo anche per quanto riguarda i tratti comportamentali come l’aggressività e l'intelligenza: infatti ci si riesce facendo accoppiare maschi e femmine estremamente aggressivi o molto intelligenti nel corso di generazioni. (ricordati Geerz con i combattimenti) Quindi il comportamento umano è influenzato anche da fattori genetici, infatti alcuni bambini mostrano un comportamento di estrema timidezza che sembra proprio avere origine biologiche e persiste dall'infanzia fino all'età adulta. (due gemelli omozigoti, che hanno lo stesso genotipo, sono molto simili in parecchie caratteristiche comportamentali anche se sono stati cresciuti in famiglie diverse e in ambiti diversi. oltre alla cultura e l’ambiente, anche la genetica influenza il comportamento dell’uomo) LA PSICOLOGIA EVOLUTIVA Charles Darwin pubblicò la sua teoria dell'evoluzione nel 1859. Esso fu colpito dalle numerose differenze fra specie apparentemente simili che vivevano in ambienti diversi e con ciò considerare quelle differenze come il modo in cui le diverse specie si erano adattate ai singoli ambienti. Notò come singoli membri di determinate specie differenziavano in maniera naturale sotto molti aspetti; infatti alcuni possedevano dei tratti specifici in misura superiore ad altri. -Perciò, sviluppò un processo chiamato “SELEZIONE NATURALE”: Se un tratto ereditario dà ad alcuni membri un vantaggio sugli altri (per esempio aumenta a loro capacità di sfuggire ai pericoli o di procacciarsi il cibo), è più probabile che quei membri sopravvivano e trasmettono questa caratteristica ai loro discendenti. Invece, i tratti che svantaggiano alcuni membri tendono a divenire meno comuni nelle specie nel corso del tempo, poiché i membri che li possiedono hanno minori probabilità di sopravvivere e di riprodursi. In questo modo la biologia di una specie si evolve rispondendo alle condizioni ambientali: Le falene che vivevano in aree urbane inquinate diventavano più scure, non per l'inquinamento ma perché le falene che ereditava una colorazione leggermente più scura si mescolavano meglio nel loro ambiente. Per questo motivo sopravvivevano più facilmente ai predatori e passavano il loro gene più scuro alla loro prole. -PSICOLOGIA EVOLUTIVA: cerca di spiegare come l'evoluzione abbia formato il comportamento dell'uomo moderno. Secondo gli psicologi evolutivi, attraverso la selezione naturale, le capacità della mente umana e le tendenze comportamentali si sono evolute con l'evolversi del corpo. (esempio: quando i nostri antenati svilupparono nuove abilità fisiche, come la camminata eretta, che rese possibile l'utilizzo delle mani, essi hanno cominciato ad utilizzare strumenti ed armi per cacciare e vivere in gruppo). -inoltre essi cercano di spiegare l'evoluzione dei comportamenti sociali umani : perché nel matrimonio vi è la tendenza da parte dell'uomo a desiderare una compagna più giovane e da parte della donna cercare un compagno maturo? Secondo alcuni psicologi evolutivi, attraverso la selezione naturale, uomini e donne sono diventati biologicamente predisposti a cercare doti diverse in un compagno ed una compagna. LIVELLI DI ANALISI DELLA PSICOLOGIA Il comportamento può essere interpretato ad un livello di: ANALISI BIOLOGICO: attraverso di esso possiamo sapere che certi pensieri ed emozioni sono associati ad attività in particolare regioni cerebrali, mai esso non ci dice quali siano questi pensieri (perciò dobbiamo prendere in esame anche il livello psicologico) ANALISI PSICOLOGICO: attraverso di esso possiamo analizzare come pensiero, memoria e pianificazione influenzino il comportamento. ANALISI AMBIENTALE: con questo livello possiamo utilizzare le prospettive comportamentali e socio culturali per esaminare come gli stimoli nell'ambiente fisico e sociale formano il comportamento, i pensieri ed i sentimenti -Per comprendere appieno il comportamento ci si deve muovere avanti e indietro fra questi 3 livelli. (possiamo descrivere un ambiente familiare come estremamente violento ed allo stesso modo la tendenza di un bambino maltrattato a preoccuparsi e ad essere ansioso. Nel primo caso se utilizza il livello biologico mentre nel secondo caso il livello psicologico). Esempio: LA DEPRESSIONE Spesso la depressione è la risposta ad un evento negativo significativo o ad una perdita che l'individuo ha vissuto. Quando queste emozioni sono intense e persistono per un lungo periodo, accompagnati dalla incapacità di provare piacere e dalla disperazione, allora l'individuo superato il confine fra una reazione normale e la depressione clinica. 3 livelli per analizzare la depressione: Livello biologico: sembra che i fattori genetici predispongano alcuni allo sviluppo della depressione. infatti uno studio ha riscontrato che i parenti di persone che avevano sviluppato una grave depressione prima dei vent'anni avevano probabilità 8 volte maggiori di diventare depressi rispetto ai parenti di persone non depressi. -Anche i fattori biochimici hanno una certa influenza, in particolar modo i neurotrasmettitori, i quali hanno la funzione di trasmettere i segnali fra le cellule nervose nel cervello. in molte persone depresse, i neurotrasmettitori fuori non operano normalmente e per riportare a livelli normali l'attività dei neurotrasmettitori, l'individuo assume farmaci antidepressivi. Livello psicologico: qui la depressione è associata ad uno stile di pensiero, nel quale la persona interpreta in modo pessimistico gli eventi. infatti essi tendono a rimproverare se stessi per quanto di negativo accade loro in non badano molto alle cose buone che avvengono nella loro vita. Molti studi dimostrano che è più probabile che depressi, rispetto ai non depressi, abbiamo vissuto un rifiuto dei genitori, abusi sessuali o la perdita di un genitore per morte o separazione durante l'infanzia. Livello ambientale: i comportamentisti considerano la depressione una reazione ad un ambiente non gratificante. il circolo vizioso comincia quando l'ambiente è scarsamente gratificante per una persona, tanto che alcuni si sentono male al punto di smettere di fare quello che abitualmente fa loro piacere, diminuendo ulteriormente le gratificazioni ambientali. questo porta il depresso ad allontanarsi dagli altri e ad essere emarginato: di conseguenza vi è un peggioramento dell'ambiente con minori gratificazioni minore supporto da parte degli altri. -Nonostante i tre livelli di analisi che organizzano i fattori causali della depressione, questo fenomeno può avere differenti cause da persona a persona. PUNTI CHIAVE CAPITOLO 1: 1) In quanto scienza, la psicologia è empirica. Infatti, predilige l'osservazione diretta alla pura intuizione o al ragionamento come mezzi per conoscere il comportamento. 2) Nonostante i psicologi studiano il comportamento in modo oggettivo, riconoscono che la nostra esperienza personale del mondo è soggettiva. 3) il comportamento è determinato da molteplici fattori causali, compresi la dotazione biologica, l'ambiente e l'educazione, e i fattori psicologici che includono i nostri pensieri. 4) il comportamento è un mezzo per adattarsi alle richieste dell'ambiente: nella storia di ciascuna specie le capacità si sono evolute in quanto facilitavano l'adattamento e la sopravvivenza 5) il comportamento e i processi cognitivi sono influenzati dall'ambiente sociale e culturale nel quale cresciamo e viviamo MAPPA CAPITOLO 1 1) DEFINIZIONE di PSICOLOGIA o Cosa studia o Tipologie di ricerca (di BASE e APPLICATA) o Obiettivi (descrivere, comprendere, prevedere, influenzare ed applicare) o Campi d’indagine + livelli (biologico, psicologico, ambientale) o Interazioni corpo-mente (3 aspetti: dualismo, monismo, empirismo) 2) WUNDT e STRUTTURALISMO: strutture della mente con introspezione 3) WILLIAM JAMES e FUNZIONALISMO: funzioni della mente 4) FREUD e PSICODINAMICA o Pazienti con malattie neurologiche: cause psichiche o Conscio ed inconscio o Ipnosi e metodo delle associazioni libere: traumi infantili o Processo di rimozione CAPITOLO 2 I PRINCIPI SCIENTIFICI IN PSICOLOGIA Lo psicologo è in primo luogo uno scienziato, il quale utilizza un approccio scientifico cauto e misurato, la cui attività professionale è caratterizzata da un metodo basato sulle prove. Quindi la psicologia è la scienza della mente e del comportamento. LE FASI DEL PROCESSO SCIENTIFICO: esempio: Una ragazza viene pugnalata e in seguito violentata da un uomo armato mentre rientrava dal lavoro nel suo appartamento di New York. L’aggressione dura circa 30 minuti, durante i quali le sue grida e le sue richieste di aiuto furono udite da almeno 38 vicini. Molti si affacciarono alla finestra per vedere cosa stava succedendo eppure nessuno l'aiutò e, quando qualcuno chiamò la polizia, la ragazza ormai era morta. (apatia sociale e rifiuto di restare coinvolti) FASE 1: LA CURIOSITA’ La prima fase consiste nell’identificazione di una questione di interesse, (come articoli scientifici o esperienze personali) e successivamente porsi una domanda. (Perché nessuno l’ha aiutata?) FASE 2: RACCOGLIERE INFORMAZIONI e FORMULARE IPOTESI La seconda fase consiste nel raccogliere teorie o informazioni che potrebbero aiutare a rispondere alla domanda iniziale. In un secondo momento viene data una spiegazione provvisoria a quanto accaduto e questo prende il nome di IPOTESI, cioè una previsione specifica di un determinato fenomeno. Molto spesso viene utilizzata una dichiarazione del tipo “SE..-ALLORA”. ( in una situazione di emergenza, SE sono presenti molti spettatori, ALLORA si riduce la probabilità che uno qualsiasi di loro intervenga) poiché si pensa che agirà un’altra persona al posto nostro. FASE 3: VERIFICARE L’IPOTESI con una RICERCA Per verificare l'ipotesi è necessario fare un esperimento in grado di verificare una spiegazione provvisoria che l'individuo ha dato dell'accaduto. Quindi in questo esempio specifico: Si deve creare “un’emergenza” in ambiente controllato Manipolare il numero di spettatori percepito Misurare in quanti forniscono aiuto (Quindi: Organizzare in un laboratorio un'emergenza e osservarono le reazioni degli studenti universitari che avrebbero discusso dei problemi personali che gli studenti universitari devono affrontare. Venne anche detto loro che per garantire la privacy, sarebbero state stanze separate ed avrebbero comunicato mediante un interfono; e che lo sperimentatore non avrebbe ascoltato le loro conversazioni. Nel lasso di tempo, durante il quale, il partecipante parlava, gli altri non avrebbero potuto né interromperlo né sentirlo perché i loro microfoni sarebbero stati spenti. All'inizio della discussione uno di loro descrisse le difficoltà nell'adattarsi alla vita universitaria e rivelò di soffrire di attacchi convulsivi. Al turno successivo lo stesso partecipante cominciò ad ansimare e al balbettare chiedendo aiuto poiché stava morendo. Gli altri partecipanti non sapevano che in realtà stavano ascoltando una registrazione. In questo modo tutti erano stati esposti alla stessa emergenza. Per verificare quanto influisse il numero di spettatori sul possibile aiuto manipolarono il numero di persone che ogni partecipante riteneva fosse presente e ascoltasse attraverso l'interfono. Infatti, ogni partecipante era solo ma veniva portato a credere che: o Era solo con la vittima o c'era un altro ascoltatore presente o c'erano altri quattro ascoltatori presenti Tutti ritenevano che l'attacco fosse vero e grave, ma hanno portato aiuto?) FASE 4: ANALIZZARE i DATI, trarre CONCLUSIONI PROVVISORIE e RIFERIRLE In questa fase vengono raccolti i dati dell'esperimento e analizzati. Questo ci fa capire se l'ipotesi iniziale può essere confermata, come in questo caso, o meno. Nel caso in cui i dati non supportassero l'ipotesi, questa va riveduta e riverificate -(In questo caso specifico le conclusioni ottenute sostenevano l'ipotesi iniziali: infatti coloro che ritenevano di essere soli con la vittima erano intervenuti entro 3 minuti dall'inizio della crisi; mentre con l'aumentare del numero dei presunti spettatori, diminuiva la % dei partecipanti che intervenivano e i tempi di intervento erano più lunghi. da questo esperimento si può vedere come la ricerca può contraddire i vecchi detti, come “la sicurezza sta nel numero”). FASE 5: COSTRUIRE UN CORPUS DI CONOSCENZE Gli scienziati, a questo punto, comunicano le loro scoperte alla comunità scientifica e la diffusione della loro ricerca permette ad altri scienziati di conoscere nuove idee e scoperte. Con il sopraggiungere di nuove prove, gli scienziati “nuovi e vecchi “cercano di costruire teorie. Una TEORIA è un insieme di dichiarazioni formali, che spiegano come e perché alcuni eventi sono correlati fra loro. - Le teorie vengo utilizzate per sviluppare nuove ipotesi, che a loro volta vengono sperimentate medianti ulteriori ricerche e raccogliendo nuovi dati. In questo modo il processo scientifico diventa autocorrettivo: Se la ricerca supporta in modo coerente l'ipotesi derivata dalla teoria, si rafforza la fiducia nella correttezza della teoria. Se al contrario le previsioni della teoria non trovano supporto, sarà necessario modificarle, oppure scartarle. -La ripetizione di una ricerca è una componente di estrema importanza nello sviluppo di un supporto per l'ipotesi e nello sviluppo della fiducia nella teoria esaminata. 2 APPROCCI PER COMPRENDERE IL COMPORTAMENTO: 1) IL SENNO DEL POI : la comprensione successiva al fatto “La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti” Søren Kierkegaard La comprensione successiva al fatto è il ragionamento che avviene, dopo che è stata elaborata la conclusione. -Questo è il metodo maggiormente utilizzato per comprendere il comportamento e gli studiosi hanno individuato un vantaggio ed uno svantaggio: • VANTAGGIO: è utile per fornire spunti e idee per ulteriori studi scientifici • SVANTAGGIO: gli eventi passati possono essere spiegati in svariati modi esempio: se vi capitasse di sentir dire che “ le persone che utilizzano le cinture di sicurezza guidano in modo più responsabile,” potreste spiegare tale affermazione dicendo: “chiaro, perché le cinture rammentano ai guidatori il pericolo che corrono loro e gli altri, quindi la loro guida riflette questo pensiero”. Quando vi dicono che indossare le cinture di sicurezza non rende una persona più responsabile alla guida, ma esistono prove controverse che indicano che in realtà guidano ad una velocità più elevata, non è difficile arrivare a una spiegazione altrettanto plausibile. Infatti, potreste affermare: “certo che vanno più veloci, si sentono più sicuri perché usano le cinture; quindi pensano di poter andare più velocemente ed essere altrettanto al sicuro rispetto a quando non le utilizzano.” 2) COSA CAUSA COSA: previsione, controllo e costruzione di una teoria Se comprendiamo realmente le cause di un determinato comportamento; allora dovremmo essere in grado di prevedere in quali condizioni quello stesso comportamento potrà verificarsi in futuro. Allo stesso modo, se abbiamo la possibilità di controllare quelle condizioni (per esempio in laboratorio), dovremmo anche essere in grado di riprodurre tale comportamento. esempio: la ricerca sul caso di Kitty genovese, ragazza assassinata con la presenza di altri spettatori, rappresenta questo tipo di approccio. Infatti i due studiosi: • Hanno previsto che la presenza di parecchi spettatori nel corso di un'emergenza riducesse l'aiuto dei singoli. (quindi hanno previsto in quali condizioni quello stesso comportamento si sarebbe verificato in futuro) • Successivamente, hanno messo in scena un'emergenza e manipolato la convinzione dei partecipanti riguardo al numero di spettatori presenti. in modo da poter dimostrare la loro previsione. ( riproduzione di tale comportamento in laboratorio) • Le loro previsioni si sono avverate e quindi c'è stata la costruzione di una teoria. Una teoria valida/buona possiede diverse caratteristiche importanti: Inserisci le conoscenze esistenti in un contesto ampio; quindi organizza le informazioni in maniera significativa E’ verificabile: genera nuovi ipotesi le quali possono essere valutate raccogliendo nuove prove Le previsioni fatte sono supportate dalle scoperte della nuova ricerca Si adatta alla legge della parsimonia: se due teorie possono spiegare e prevedere lo stesso fenomeno, viene preferita la teoria più semplice. STANDARD ETICI NELLA RICERCA UMANA: Al fine di salvaguardare i diritti dei partecipanti, i ricercatori devono attenersi a standard etici (CODICI ETICI) fissati dai regolamenti governativi e dalle associazioni nazionali degli psicologi. CONSENSO INFORMATO: in base al codice etico del consenso informato, prima che la persona accetti di partecipare alla ricerca dovrebbe essere informata riguardo a: o scopo e procedure dello studio o potenziali benefici dello studio o potenziali rischi per i partecipanti o diritto di rifiutare la partecipazione e possibilità di ritirarsi in qualsiasi momento senza penalizzazione o se le risposte sono confidenziali, oppure, in caso contrario, in quale modo verrà tutelata la privacy dei partecipanti. -Quando sono coinvolti i bambini o altre persone vulnerabili, come malati mentali, che non possono dare un vero consenso informato, si deve ottenere il consenso dei genitori, dei tutori o dei medici. ANGOSCIA, STIGMA e DANNO: non si dovrebbe in alcun modo causare malessere ai partecipanti, i quali non dovranno mai essere angosciati o sentirsi stigmatizzati in qualche modo. Il sentimento dell'angoscia potrebbe verificarsi, nel caso in cui uno psicologo vuole vedere la reazione delle persone a immagini di guerra oppure materiale pornografico. -inoltre i partecipanti, hanno il diritto di partecipare o meno senza penalizzazioni: un esperimento che può far ciò un ricercatore è interessato al rapporto fra dolore e concentrazione, perciò è richiesto al partecipante di mettere la mano nell'acqua ghiacciata. Questa, è una procedura dolorosa, ma non dannosa; poiché il partecipante è in grado di togliere la mano non appena ne sente il bisogno. L’INGANNO: viola il principio del consenso informato, ma alcuni suoi sostenitori affermano che, nello studio di alcuni casi di comportamento, è l'unico modo per ottenere risposte naturali e spontanee da parte dei partecipanti. Infatti, le linee guida possono consentire l'inganno solo quando non esiste altra alternativa praticabile e lo studio comporta benefici educativi o pratici tale da superare il costo etico dell'inganno. ( all'inizio di un esperimento si ricorda al partecipante di spegnere la luce prima di uscire dalla stanza. si assegnano al partecipante una serie di mansioni, per verificare se esse impediranno al partecipante di ricordarsi di spegnere la luce prima di uscire. ovviamente comunicare al partecipanti che tutto quello che farà è assolutamente irrilevante poiché a noi interessa solo capire se si ricorderà di spegnere la luce, rovinerebbe la procedura). -Nonostante l'inganno, il vero scopo dello studio dovrebbe essere spiegato ai partecipanti una volta terminato, nel corso di una procedura chiamata “DEBRIEFING”. (“andare a rapporto al termine di una missione”) PRIVACY e RISERVATEZZA: i dati che le persone forniscono nello studio non dovrebbero essere pubblicamente collegati a loro: la loro riservatezza dovrebbe essere rispettata e la loro identità non dovrebbe essere rivelata nei verbali. -Per fare questo, e consigliato di far scegliere al partecipante un acronimo con il quale sarà conosciuto per tutto il resto della ricerca: come le iniziali o un numero di identificazione; i quali consentiranno ai ricercatori di farlo senza registrare nomi dei partecipanti e i loro dati. Il DEBRIEFING: Si tratta di una fase importante del processo di ricerca. Dopo che i partecipanti hanno completato la loro funzione nella raccolta dei dati, viene fornito loro un documento che spiega i retroscena di essa. Esso, può essere sostituito da un'approfondita conversazione con il ricercatore. -Un buon Debriefing, fornirà informazioni su dove un partecipante può andare per avere un sostegno qualora ne sentisse la necessità oppure qualora la procedura avesse provocato una conseguenza negativa. Infatti il vero scopo del debriefing e riportare il partecipante allo stato in cui era all'inizio della procedura. STANDARD ETICI NELLA RICERCA ANIMALE: La ricerca sugli animali è un argomento dibattuto sia nella comunità degli psicologi che al di fuori di questa Nonostante questo dibattito, le linee guida etiche richiedono che: Gli animali siano trattati con umanità L’importanza della ricerca deve essere maggiore , rispetto ai rischi connessi L’importanza del benessere degli animali per una buona ricerca -Ci sono molti gruppi, come l’INTERNATIONAL FUND FOR ANIMAL WELFARE (IFAW) che controllano se viene garantito il benessere degli animali durante esperimenti e ricerche. I METODI DI RICERCA Gli psicologi conducono ricerche per raccogliere prove sul comportamento e le sue cause. Il metodo di ricerca prescelto dipende: o dai problemi oggetto di studio, o dagli obiettivi dell'indagine e o dai principi etici 1)LA RICERCA DESCRITTIVA Essa ha l'obiettivo di capire in che modo si comportano gli uomini e altri animali, in particolare nell'ambiente naturale. Nella ricerca descrittiva si possono usare 3 metodi diversi: studio di un caso, osservazione naturalistica e il metodo dei sondaggi. PER GLI UOMINI: Lo STUDIO DI UN CASO, cioè un'analisi approfondita di un individuo, un gruppo o un evento. I dati, possono essere raccolti attraverso l'osservazione, interviste, test psicologici o rivelazioni fisiologiche ed esecuzioni di compiti. VANTAGGIO: lo studio di un caso singolo può mettere in discussione la validità di una teoria o di una credenza scientifica molto diffusa. inoltre può essere una ricca fonte di nuove idee che, in seguito, possono essere esaminate con altri metodi di ricerca. PER GLI ANIMALI: Nell’ OSSERVAZIONE NATURALISTICA il ricercatore osserva il comportamento in un ambiente naturale, in particolar modo del comportamento animale. Molti ricercatori hanno studiato gli scimpanzé, tra cui: o GOODALL: scoprì che gli scimpanzé presentavano comportamenti, come la realizzazione dell'uso di strumenti, prima ritenuti azione esclusivamente degli umani. o BOESCH: Osservò che gli scimpanzé utilizzavano alcuni strumenti con una tecnica che ricordava quella del martello e dell'incudine. Inoltre notò che le madri sembrano volutamente insegnare ai piccoli come applicare le tecniche. -Queste osservazioni naturalistiche possono fornire una ricca descrizione del comportamento e vengono utilizzate anche per studiare quello umano. Per esempio, gli psicologi dello sviluppo osservano i bambini in un ambiente naturale per capire come collaborano nel gioco, la loro aggressività e le amicizie. -Infine, gli osservatori devono evitare il più possibile di influenzare il comportamento dei partecipanti, poiché la presenza di un osservatore umano può alterare il comportamento di un animale o di una persona. Con il passare del tempo, le persone e gli animali di norma si adattano e ignorano la presenza di un osservatore. questo processo di adattamento si chiama ABITUAZIONE. E’ importante sapere che gli animali si abituano in questo modo, poiché anche i bambini possono mostrare comportamenti simili. Di conseguenza, gli esperimenti possono essere ideati per sfruttare questa abituazione, oppure per tenerne conto nelle procedure sperimentali. -Il METODO del SONDAGGIO: Sotto forma di questionari o interviste di solito pone domande riguardo ad atteggiamenti, opinioni e comportamenti dei partecipanti: per esempio riguardo al sonno, su come lo regoliamo poiché è una componente vitali della nostra esistenza ed estremamente importante per il nostro benessere. Due concetti chiave del metodo del sondaggio sono: La POPOLAZIONE: è formata da tutti gli individui rispetto ai quali siamo interessati a trarre delle conclusioni. ( per esempio gli adulti svedesi nell'esempio del sondaggio sul sonno). Però spesso è irrealizzabile studiare l'intera popolazione, infatti si parla del sondaggio ad un campione: Il CAMPIONE: è un sottoinsieme di individui estratti da una popolazione più vasta. -Per trarre conclusioni valide è necessario un CAMPIONE RAPPRESENTATIVO, il quale riflette le caratteristiche importanti della popolazione. TIPOLOGIE DI CAMPIONE: o Per ottenere un campione rappresentativo, molto spesso viene utilizzato il CAMPIONAMENTO CASUALE , dove ciascuno dei membri della popolazione ha le stesse probabilità di essere scelto per il sondaggio. o Un'altra alternativa comune di questa procedura è detta CAMPIONAMENTO CASUALE STRATIFICATO: Una procedura in cui la popolazione è divisa in sottogruppi ed i partecipanti del campione sono scelti per corrispondere con la % della popolazione. (supponiamo che il 55% della popolazione sia formato da donne. in questo caso il 55% degli spazi del campionamento verrà assegnato alle donne e il 45% agli uomini. si utilizza poi il campionamento casuale per selezionare i singoli che parteciperanno al sondaggio.) -Le conclusioni tratte dal campione rappresentativo, sono un ritratto fedele di tutta la popolazione. - I campioni non rappresentativi, possono produrre risultati più distorti. che la gente vada a nuotare, significa un'accresciuta probabilità di annegamento (Y) e non hanno nulla a che vedere con il gelato. IL COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE: In statistica indica direzione e forza del rapporto fra due variabili. Si possono fare correlazioni solo se esistono dati numerici di due o più variabili in un certo numero di individui diversi. Le variabili possono essere correlate positivamente o negativamente: POSITIVAMENTE: una correlazione positiva significa che i punteggi più elevati di una variabile sono associati a punteggi più elevati di una seconda variabile. l'altezza e il peso di una persona hanno una correlazione positiva (generalmente le persone più alte pesano di più) . NEGATIVAMENTE: una correlazione negativa si verifica quando i punteggi più elevati di una variabile sono associati a punteggi più bassi di una seconda variabile. negli studenti, l'ansia da test e il rendimento sotto esame hanno una correlazione negativa (gli studenti con livelli più elevati di ansia da test tendono a rendere peggio sotto esame). Come si mostra la correlazione di 2 variabili? GRAFICI A DISPERSIONE: -I grafici a dispersione mostrano la correlazione fra due variabili. -I coefficienti di correlazione variano tra i valori + 1,00 e -1,00. -Il segno + o - indica la direzione della correlazione (ovvero se la variabile ha una correlazione positiva o negativa). -Più la correlazione è vicina a +1,00 o al -1,00 più strettamente due variabili sono collegate. Quindi una correlazione di -0,59 indica un'associazione più forte fra X e Y di quanto non faccia una correlazione di +0.37. -Una correlazione (0,00) significa che X e Y non sono statisticamente correlate: quando le cifre di X aumentano o diminuiscono, le cifre di Y non cambiano in modo ordinato. LA CORRELAZIONE COME BASE PER LA PREVISIONE: VANTAGGI -Gli studi di correlazione possono stabilire generalizzazioni al di fuori del laboratorio. se per esempio gli esperimenti di laboratorio dimostrano che parlare al telefono mentre ci si trova a un simulatore di guida, provochi un numero maggiore di incidenti simulati; gli studi di correlazione; seppure non dimostrano causa effetto, possono almeno stabilire se esiste un'associazione nel mondo reale fra l'uso del cellulare alla guida e la percentuale di incidenti stradali. - Gli studi di correlazione possono generare idee per ulteriori studi di laboratorio. -Gli studi di correlazione permettono di studiare variabili, che per motivi pratici o etici non potrebbero essere studiate in laboratorio. non possiamo manipolare a livello sperimentale quanto religiosa possa essere una persona, ma possiamo misurare la religiosità delle persone e determinare se sia associato da altre variabili, come i tratti della personalità. -Gli studi di correlazione permettono ai ricercatori di fare predizioni. conoscere il punteggio di una variabile ci permette di stimare il punteggio dell'altra. 3)GLI ESPERIMENTI: esaminare causa-effetto Diversamente dai metodi descrittivi e di correlazione, gli esperimenti sono uno strumento per esaminare i rapporti fra causa ed effetto. Esempio: immaginiamo di condurre un esperimento per esaminare se il rumore influenza la capacità di apprendere nuove informazioni negli studenti universitari. Ciascuno studente viene fatto accomodare da solo in una stanza e ha 30 minuti per studiare 5 pagine di un testo, poi viene sottoposto ad un test a risposta multipla di 20 domande. ( alcuni studenti si trovano in una stanza rumorosa mentre altri in una stanza silenziosa) Un esperimento ha 3 caratteristiche essenziali: 1. Il ricercatore manipola/controlla una o più variabili nell'esempio del rumore il ricercatore manipola, ovvero controlla, una variabile: la quantità di rumore nella stanza. 2. Il ricercatore misura se la manipolazione influenza altre variabili (ovvero le variabili che rappresentano le risposte dei partecipanti) nell'esperimento del rumore, il ricercatore utilizza il test a risposta multipla per misurare se l'apprendimento è diverso in condizioni di rumore e in condizioni di assenza di rumore. 3. Il ricercatore cerca di controllare i fattori esterni che potrebbero influenzare l'esito dell'esperimento. per esempio, non vogliamo che un gruppo abbia risultati migliori perché il testo o le domande erano più facili. Quindi ogni partecipante leggerà lo stesso materiale sarà sottoposto allo stesso test. Verranno mantenute costanti sia la temperatura della stanza che l'illuminazione e il ricercatore sarà gentile con tutti. Se i due gruppi rispondono in modo diverso, la spiegazione più probabile è che queste differenze siano dovute dalla variabile manipolata, in questo caso il rumore LE VARIABILI DIPENDENTI e INDIPENDENTI: o V.INDIPENDENTE: è il fattore che viene manipolato dallo sperimentatore o V.DIPENDENTE: è il fattore che viene misurato dallo sperimentatore e che può essere influenzato dalla variabile indipendente. Quindi v. dipendenteDIPENDE dalla v. indipendente (nell'esempio l'apprendimento degli studenti dipenderà dal fatto che si trovi in una stanza rumorosa o silenziosa). Quindi v. indipendenteCAUSA V. dipendente EFFETTO GRUPPO SPERIMENTALE: è il gruppo che riceve la cura o una data condizione della variabile indipendente. ( gruppo posto in condizioni di rumore) GRUPPO di CONTROLLO: non viene esposto alla cura o riceve la variabile indipendente a livello zero. Il suo scopo è quello di fornire uno standard di comportamento, con il quale compiere il rafforzo con il gruppo sperimentale. (i gruppo posto in assenza di rumore). 2 MODI PER REALIZZARE UN ESPERIMENTO: 1. ASSORTIMENTO CASUALE: o è una procedura mediante la quale ciascun partecipante ha uguali probabilità di vederti assegnato ad un qualsiasi gruppo di un esperimento. Questa procedura viene utilizzata per equilibrare le differenze tra i vari individui nelle varie condizioni dell'esperimento. (una persona più ansiosa potrebbe concentrarsi di meno sia se posta in una stanza silenziosa o rumorosa) 2. Un secondo modo per realizzare un esperimento è esporre ciascun partecipante a tutte le condizioni. ( misurare fino a che punto le stesse persone imparano se esposte al rumore o se collocate in una stanza silenziosa) in questo modo i fattori personali del singolo individuo sono mantenuti costanti nelle condizioni di assenza di rumore e in quelle di rumore, tanto che si possono escludere come spiegazione a qualsiasi risultato si possa ottenere. - Questo però ha dei lati NEGATIVI: • Avrebbe poco senso che i partecipanti leggessero lo stesso testo e si sottoponessero due volte allo stesso test a risposta multipla. infatti era necessario sviluppare due test diversi di uguale difficoltà. • I partecipanti potrebbero essere affaticati dopo aver fatto la prima prova e prima di sottoporsi alla seconda. per evitare questo i ricercatori utilizzano 3. il CONTROBILANCIAMNETO: una procedura mediante la quale l'ordine delle condizioni viene variato in modo che nessuna condizione presenti un vantaggio complessivo rispetto alle altre. (la metà dei partecipanti verrebbero esposti al primo test subito e al secondo dopo; mentre l'altra metà avrebbe fatto prima il secondo test e dopo il primo). 4)LA RICERCA QUALITATIVA pag 72 PAGINA 19-20 SCRIVI La ricerca qualitativa si pone come obiettivo l'analisi delle parole contenute nelle interviste, nelle immagini, nei libri e nei video. SCIENZA, PERCEZIONE EXTRA-SENSORIALE e FENOMENI PARANORMALI Vi è una branca della psicologia conosciuta come PSICOLOGIA ANOMALISTICA, la quale è un'area di studi che comprende indagini sui fenomeni come la telepatia mentale (la trasmissione del pensiero fra individui) e la precognizione (prevedere il futuro). In tutto il mondo la credenza nel paranormale è molto diffusa e alcuni ricercatori li studiano. Nelle indagini sulle esperienze paranormali sono molto importanti la replicabilità dell'esperienze o delle conclusioni. -L'effettiva esistenza di persone con capacità paranormali non è mai stata realmente dimostrata. Infatti per concludere che un fenomeno sia paranormale, dobbiamo escludere tutte le spiegazioni fisiche o psicologiche di cui siamo attualmente a conoscenza e questo comprende un attento controllo dell'ambiente e la manipolazione delle variabili. LA PROCEDURA GANZFELD: in questo approccio un partecipante, detto il ricevente, ascolta in cuffia un suono sibilante e attraverso occhiali traslucidi vede una luce rossa. I parapsicologi ritengono che questa procedura rende il ricevitore più sensibile ai segnali di telepatia mentale. In un'altra stanza protetta il mittente si concentra su una di quattro diverse forme visive presentate in ordine casuale. In questi studi i riceventi hanno riferito la forma corretta nel 32% dei tentativi. -Alcuni scienziati credono che questa procedura sia la prima prova concreta di un fenomeno medianico; mentre altri credono che questa tecnica non offre un metodo replicabile per produrre il laboratorio. Di conseguenza questo ci fa capire come la scienza progredisce e opera: infatti viene pubblicato un nuovo materiale che mette in dubbio una teoria o sostiene una teoria e altri ricercatori controllano attentamente per vedere se le affermazioni contenute in essa sono valide e sostenute da prove. -Per far ciò è importante che i ricercatori tengano la mente aperta e non inizino un'indagine già convinti che troveranno o meno qualcosa. _____________________________________________________________________________ ANALIZZARE ed INTERPRETARE i DATI Le statistiche vengono utilizzate per: o DESCRIVERE i DATI o TRARRE delle CONCLUSIONI USARE LE STATISTICHE per DESCRVERE i DATI La ricerca psicologica spesso comporta un gran numero di misurazioni. Di solito non è facile trarre un senso dai dati (ovvero le informazioni raccolte), esaminando i punteggi individuali di ciascun partecipante. Più siamo informati su come le statistiche possono essere utilizzate e abusate, e minore probabilità abbiamo di essere truffati e ingannati dell'aziende, dai ciarlatani e anche dai governi. -La STATISTICA DESCRITTIVA ci permette di riassumere e descrivere le caratteristiche di un gruppo (o distribuzione) di dati. In statistica esistono 3 misure di tendenza centrale: MODA: è il punteggio che compare più frequentemente in una distribuzione MEDIANA: è il punto che divide a metà una distribuzione di punteggi quando questi sono ordinati dal più basso al più alto. MEDIA: è la media aritmetica di un gruppo di punteggi. Essa è la misura di tendenza centrale più comunemente utilizzata nella ricerca e anche nella vita quotidiana poiché comprende tutte le informazioni in un dato gruppo di punteggi. LE MISURE DI VARIABILITA’ Per descrivere un insieme di dati è necessario sapere anche se i punteggi sono raggruppati o hanno notevoli variazioni. Le misure di variabilità colgono il grado di variazioni in una distribuzione di punteggi. in due aziende, il salario medio è lo stesso, ma ciò che cambia; ma la prima azienda ha i salari più vicini (quindi meno variabili) gli uni agli altri; rispetto alla seconda. -La misura più semplice, ma meno informativa, di variabilità è l’INTERVALLO, cioè la differenza fra il punteggio più alto e quello più basso in una distribuzionel'intervallo dei salari della prima azienda è 237.00$ ; mentre della seconda è solo 11.00$. -Il dato statistico più importante è la DEVIAZIONE STANDARD, che tiene conto di quanto ciascun punteggio di una distribuzione differisca dalla media. USARE LE STATISTICHE PER TRARRE DELLE CONCLUSIONI: Nonostante la statistica descrittiva permette ai ricercatori di riassumere con efficienza i dati, i ricercatori vogliono andare oltre la pura descrizione e trarre delle conclusioni (inferenze) dai loro dati. Esempio: si prendono in analisi 80 studenti, 40 dei quali casualmente vengono posti alla condizione di rumore e 40 alla condizione di silenzio. Tutti e 80 gli studenti studiano per 30 minuti lo stesso testo e poi si sottopongono ad un test a risposte multiple di 20 domande. alla fine scopriamo che in media gli studenti nella stanza numerosa hanno un rendimento inferiore (8,20 di risposte corrette) rispetto agli studenti nella stanza silenziosa (12,50 risposte corrette): usare le statistiche per descrivere i dati. una volta fatto questo vorremmo trarre delle conclusioni: “il rumore ostacolo l'apprendimento di un testo da parte degli studenti”. -Nonostante ciò potrebbe succedere che per puro caso nella stanza rumorosa abbiamo messo 40 studenti che non avrebbero comunque avuto un rendimento particolarmente altro neppure se fossero stati in una stanza silenziosa. Infatti, in ogni tipo di ricerca, la STATISTICA INFERENZIALE, voi ci permette di trarre conclusioni su una popolazione, da dati forniti da un campione di quella distribuzione. in questo caso specifico, esse ci aiutano a determinare la probabilità che otterremo risultati simili, se il nostro esperimento fosse ripetuto più volte con altri campioni presi dalla stessa popolazione di studenti universitari. Quindi essa dice ai ricercatori se le loro conclusioni sono statisticamente significative. La SIGNIFICATIVITA’ STATISTICA vuol dire che è molto improbabile che una particolare conclusione sia dovuta solo al caso. (infatti solitamente gli psicologi considerano statisticamente significativi risultati solo se questi avrebbero potuto presentarsi per caso MENO di 5 volte su 100) LA META-ANALISI Essa è una procedura statistica che serve a combinare i risultati di studi diversi che esaminano lo stesso argomento, poiché gli scienziati devono raggiungere conclusioni generali su come sono collegate le variabili. -In una meta analisi ciascuno studio viene trattato come fosse un singolo partecipante i suoi risultati generali vengono analizzati insieme a quelli di altri studi. Quindi essa sarà in grado di dire ai ricercatori la direzione e la forza statistica del rapporto fra due variabili. esempio: “pensate che fare ginnastica durante il giorno aiuti le persone a dormire meglio la notte?” una metanalisi ha combinato i risultati di 38 studi e ha concluso che il rapporto generale è debole. Infatti in media le persone dormivano 10 minuti in più quando avevano fatto ginnastica due giorno e si addormentavano solo un minuto prima. I ricercatori che utilizzano la meta analisi devono decidere quali studi includere e descrivere le limitazioni comuni. Infatti, gli autori della metanalisi su ginnastica e sonno hanno sottolineato il fatto che gran parte degli studi esaminava soltanto i giovani adulti che dormivano bene. Quindi molti ricercatori considerano la meta analisi il metodo più obiettivo per integrare le conclusioni di vari studi e raggiungere conclusioni generali sul comportamento. ___________________________________________________________________________ PUNTI CHIAVE capitolo 3 1) PSICOLOGIA come SCIENZA o Le fasi del processo scientifico: -curiosità -raccogliere informazioni e generare un’ipotesise…allora -verificare ipotesi con un esperimento e manipolazione dei dati -analizzare dati dell’esperimento con conclusioni provvisorie -comunicare scoperte alla comunità scientifica: TEORIA (altre ipotesi ed esperimenti) o Approcci per capire il comportamento: -SENNO DEL POI: comprendere dopo aver scoperto una conclusione eventi spiegati in svariati modi (esempio cintura e velocità) -COSA CAUSA COSA: previsione, controllo e teoria ( adattare alla legge della parsimonia; verificabile; supporta altre scoperte; organizzare informazioni in maniera significativa) mai vera per sempre 2) VARIABILE e TECNICHE PER MISURARLA o AUTOVALUTAZIONE: rispondere onestamente ed essere consapevoli + rischio della desiderabilità sociale. anonimi e segreti. compilati da terzi o MISURE COMPORTAMENTALI: Osservare il comportamento osservabile direttamente. sistemi di codificazione (genitori che osservano il figlio): affidabili e coerenti. PROCEDURE NON INTRUSIVE: comportamenti cambiano se persone si sentono osservate o TEST PSICOLOGICI: tratti di personalità; test di intelligenza, test neuropsicologici (ricordare elenco) o MISURE FISIOLOGICHE: cosa persona sente e prova (frequenza cardiaca, respiro) 3) PRINCIPI ETICI DELLA RICERCA o Competenza, responsabilità, integrità, rispetto : standard etici o UMANI: scopo e procedure, benefici, rischi, diritto di rifiutare, privacy. non provocare danni o angoscia nella persona(si test acqua fredda). inganno solo in casi specifici (luce nella stanza) e seguito da DEBRIEFING. o ANIMALI: trattare come umani, benessere international fund for animal welfare 4) METODI di RICERCA o Ricerca DESCRITTIVA: in che modo si comportano nell’AMBIENTE NATURALE -UOMINI: studio di un caso attraverso interviste, osservazione -ANIMALI: degli scimpanzè -concetto di ABITUAZIONE e influenze esterne Metodo dei SONDAGGI: popolazione e campione -campione rappresentativo: caratteristiche principali con campione casuale: stessa probabilità di essere scelti -campione casuale stratificato: campioni corrispondono alla % della popolazione (25 donne nella popolazione, 25 donne campione). -vantaggiotante informazioni e svantaggiono conclusioni causa-effetto o Studio di CORRELAZIONE: Variabile X, variabile Y e correlazione tra X ed Y -casualità: X a Y; Y a X: a vicenda; nessuno delle due perché c’è Z -coefficiente di correlazione: positiva (peso e altezza: aumenta una e l’altra) o negativa (una aumenta e una diminuisce) -GRAFICI A DISPERSIONE: correlazione tra 2 variabili (valore da +1 a-1) + vice a +1 o -1 allora si variabile. LE FORME ALTERNATIVE DI UN GENE: Gli ALLEI sono forme alternative di un gene che determinano caratteristiche diverse: così un allele codifica per gli occhi chiari e un altro allele codifica per gli occhi scuri. Inoltre: -Nel fenotipo si esprimono solo i caratteri che sono presenti in entrambi gli alleli (omozigoti) oppure, quando gli alleli sono diversi (eterozigoti) solo il carattere codificato dalla allele dominante. Quindi: - il carattere dominante fa emergere la caratteristica specifica che controlla, indipendentemente dal fatto di essere presente su uno o su entrambi gli alleli - il carattere recessivo non fa emergere la caratteristica specifica che controlla, a meno che anche il gene corrispondente ereditato dall'altro genitore non sia anch'esso recessivo. Quindi, esso si manifesta solo quando presenti su tutte e due gli alleli. (esempio: Gli occhi marroni sono dominanti rispetto agli occhi azzurri. Un bambino avrà gli occhi azzurri solo se entrambi i genitori hanno fornito geni recessivi che fabbricano gli occhi azzurri. Se eredita un gene dominante per gli occhi marroni da un genitore ed un genere eccessivo per gli occhi azzurri dall'altro, avrà gli occhi marroni e la caratteristica “occhi azzurri” resterà in nascosta nel suo genotipo per essere, eventualmente, trasmessa alla prole). -In tantissimi casi, varie coppie di geni combinano i propri effetti per determinare un singolo e specifico tratto fenotipico. Questo prende il nome di TRASMISSIONE POLIGENICA, il che complica notevolmente il quadro rispetto alla situazione in cui tutte le caratteristiche sono determinate da una sola coppia di geni. MAPPA GENETICA del CERVELLO Il cervello del topo è identico per il 99% al cervello umano, dunque viene usato frequentemente dai neuroscienziati per studiare le funzioni cerebrali dell'uomo. Quasi Tutte le cellule del topo contengono il genotipo intero: quello che diventerà una determinata cellula come funzionerà dipende dai geni, i quali vengono attivati; perciò una cellula epatica apparirà e funzionerà diversamente da una cellula epiteliale o da una cellula cerebrale. LA GENETICA COMPORTAMENTALE I ricercatori che si occupano di genetica comportamentale studiano come l'ereditarietà ed i fattori ambientali influenzano le caratteristiche psicologiche. (ogni bambino riceve metà del proprio materiale genetico da ciascun genitore: quindi la probabilità che un figlio condivida un determinato gene con uno dei genitori è il 50%, ossia 0,50. Anche fratelli e sorelle hanno il 50% di probabilità di condividere lo stesso gene, in quanto derivano il proprio materiale genetico dagli stessi genitori. I gemelli omozigoti hanno 1,00 probabilità di condividere ogni gene con il proprio fratello o sorella. Mentre, la probabilità che i nipoti condividano uno stesso gene è di 0,25 perché, per esempio, la nonna materna ha passato metà dei suoi geni alla madre, che ne ha passati metal figlio.) i ricercatori studiano i parenti per determinare la somiglianza genetica su un determinato tratto. -questi dati sull’affinità genetica forniscono la base per studiare il ruolo dei fattori genetici nelle caratteristiche fisiche e comportamentali dell'individuo. Se una caratteristica ha una CONCORDANZA (compresenza di una caratteristica in persone diverse) più elevate in persone che sono più strettamente legate tra di loro, ciò suggerisce una possibile contribuzione genetica, specie se le persone hanno vissuto in ambienti diversi GLI STUDI DI ADOZIONE e SUI GEMELLI Molti studi hanno dimostrato che più le persone sono geneticamente affine, più lo sono anche psicologicamente. Un metodo di ricerca utilizzato per stimare l'influenza dei fattori genetici è lo: o STUDIO DI ADOZIONEin cui persone che sono state adottate nella primissima infanzia vengono confrontate su qualche caratteristica sia con i genitori biologici, con cui condividono il 50% dei loro geni; sia con i genitori adottivi, con i quali condividono lo stesso ambiente, ma nessun gene. (se le persone adottate sono più simili ai genitori biologici che a quelli adottivi, significa che i fattori genetici prevalgono su quelli ambientali nella determinazione di quella particolare caratteristica). o STUDI SUI GEMELLI che confrontano le affinità delle caratteristiche nei gemelli omozigoti ed eterozigoti. I gemelli omozigoti sono geneticamente uguali, poiché si sviluppano dallo stesso uovo fecondato. Mentre, i gemelli eterozigoti oppure biovulari si sviluppano da due uova fecondate, perciò hanno in comune il 50% del patrimonio genetico, come qualunque altra coppia di fratelli e sorelle. -I gemelli vengono solitamente allevati in un ambiente familiare molto simile, ne deriva che, se dal confronto dei TASSI di CONCORDANZA (affinità dei tratti) in una determinata caratteristica i gemelli omozigoti sono più simili l'uno all'altro dei gemelli eterozigoti, è probabile che quella caratteristica dipenda da un fattore genetico. -Molto spesso, i gemelli omozigoti anche se sono stati separati da piccolissime sono cresciuti in ambienti diversi tendono ad essere più simili tra di loro dei gemelli eterozigoti. I gemelli omozigoti cresciuti assieme tendono ugualmente ad essere un po’ più simili su alcune caratteristiche rispetto a quelli allevati in due famiglie diverse, a riprova del fatto che anche l'ambiente ha importanza. L’EREDITABILITA’ Il COEFFICIENTE DI EREDITABILITA’ è la stima che permette di misurare l'importanza dell'eredità biologica, rispetto all'azione dell'ambiente, nel determinare dei caratteri ereditari. (esempio: la propensione al divorzio è relativamente elevata, intorno al 50%. è importante capire cosa non significa questo coefficiente 0,50 di ereditabilità. infatti non vuol dire che il 50% della propensione al divorzio di una determinata persona è dovuta a fattori genetici e l'altro 50% fattori ambientali. L’ ereditabilità si applica solo alle differenze che si registrano all'interno di gruppi specifici.). I genetisti comportamentali si rendono conto che geni e ambiente operano in un unico sistema integrato; poiché l'espressione dei geni viene influenzata quotidianamente dall'ambiente (due bambini che hanno lo stesso potenziale intellettuale potrebbero mostrare una differenza di ben 15 o 20 punti negozianti intellettivi se uno viene allevato in un ambiente disagiato e l'altro in un ambiente mangiato). -E’ importante ricordare che è la genetica che predispone a certi disturbi, come provato nel caso della depressione: poiché è stato dimostrato che chi ha dei parenti colpiti dalla depressione prima dei vent'anni è notevolmente più predisposta a soffrirne a un certo punto della sua vita. (ciò non significa che succederà). IL RUOLO DELL’APPRENDIMENTO L'essere umano viene al mondo con delle capacità biologiche che gli permettono di reagire in maniera adattiva (flessibile, adattabile). Questi meccanismi aiutano a percepire l'ambiente a ragionare e a risolvere problemi come pure ricordare eventi progressi e a trarre profitto dalle esperienze passate. E’ l'apprendimento che consenta all'uomo di usare l'eredita biologica per trarre profitto dall'esperienza e adattarsi all'ambiente circostante. I MECCANISMI Per molti anni, lo studio dell'apprendimento è andato avanti su due binari separati: comportamentismo ed etologia. o COMPORTAMENTISMO : I sostenitori del comportamentismo credevano nell'esistenza di legge dell'apprendimento che si applicherebbero praticamente a tutti gli organismi. A sostegno di questo portavano l'evidenza per cui ogni specie studiata (uccelli rettili ratti -Le differenze relative all'ambiente familiare sono molto più importanti nelle famiglie di condizione sociale medio bassa che nelle famiglie di condizione sociale medio alta. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le famiglie meno agiate, differiscono maggiormente tra di loro nella vivacità intellettiva dell'ambiente domestico rispetto alle famiglie più ricche. (una famiglia ricca che legge dei libri e promuove l'impegno scolastico dei figli potrebbe essere un ottimo ambiente per un bambino intellettivamente dotato). -Altri studi dimostrano come i bambini che vengono allontanati da ambienti meno agiati ed inseriti in famiglie di classe medio alta; mostrano un incremento progressivo del QI di 10-12 punti. Mentre, quando i bambini rimangono nel proprio ambiente familiare (povero) non mostrano alcun miglioramento del QI o perdono addirittura dei punti nel corso del tempo. EDUCAZIONE ed INTELLIGENZA Quanto le esperienze educative possono avere un impatto sullo sviluppo dell'intelligenza? -La frequenza scolastica può innalzare il QI, mentre una frequenza discontinua può abbassarlo. Inoltre una lieve diminuzione del QI si registra durante le vacanze estive specie tra i bambini delle famiglie a basso reddito. Quindi è evidente che l'esposizione ad un ambiente in cui i bambini sono messi in condizione di esercitare la mente è importante per consolidare le proprie capacità intellettive. (ma lo sviluppo intellettivo non dipende solo dal patrimonio genetico e dal vantaggio ambientale; ma anche dagli interessi, dalla motivazione e da altre caratteristiche personali che incidono sulla nostra volontà di applicazione e sulla nostra capacità di sfruttare i doni e le opportunità avute dalla natura e dall'ambiente.) PERSONALITA’ FATTORI GENETICI e PERSONALITA’ In che modo i fattori genetici influenzano la personalità dell’individuo? Una teoria importante sui tratti di personalità è il modello dei 5 fattori. I suoi sostenitori come Robert McCrae e Paul Costa sono convinti che le differenze di personalità si possano spiegare con la variazione che si determina sul 5 macro-dimensioni della personalità, le cosiddette “BIG FIVE”: 1. Estroversione-introversione: carattere socievole, portato al contatto umano avventuroso e spontaneo VS carattere silenzioso, riservato e solitario. 2. Disponibilità: carattere premuroso e aperto VS carattere cooperativo e diffidente 3. Coscienziosità: carattere responsabile, con lo scopo di raggiungere gli obiettivi ed affidabile VS carattere inaffidabile, superficiale ed irresponsabile. 4. Nevroticismo: carattere preoccupato, ansioso ed emotivamente instabile VS carattere equilibrato, sicuro e rilassato 5. apertura alle nuove esperienze: carattere creativo, raffinato e dotato di sensibilità artistica VS carattere rozzo e sgarbato, privo di curiosità intellettuale. -Il 40-50% delle differenze di personalità tra gli individui è attribuibile a differenze del genotipo; quindi le differenze di personalità in parte dipendono da fattori genetici. (queste caratteristiche della personalità vengono trasmesse da generazioni a generazioni) FAMIGLIA e PERSONALITA’ Le esperienze familiari come l'amore dei genitori e altre pratiche educative, costituiscono fattori importanti per lo sviluppo della personalità. -I ricercatori hanno scoperto che coppie di bambini cresciuti nella stessa famiglia differiscono tra loro tanto quanto coppie di bambini presi a caso nella popolazione. -La correlazione media riguardo le variabili di personalità tra fratelli e sorelle adottati che sono geneticamente diversi, ma hanno in comune gran parte dell'ambiente, inclusi i genitori che li allevano, le scuole che frequentano e la formazione religiosa è uguale a 0,00. Fatta eccezione per i bambini che subiscono abusi o sono fortemente trascurati, i genitori ricevono più Lodi del dovuto quando i bambini mostrano una personalità equilibrata, e più critiche del dovuto quando invece non la mostrano. -E’ importante capire che le differenze di personalità dipendono da alcune esperienze specifiche (avere un'insegnante che enfatizza l'apertura a nuove esperienze) oppure dall'interazione con determinati compagni di scuola o di gioco (amici molto estroversi). Ma è opportuno rendersi conto che anche nella stessa famiglia, i fratelli e le sorelle maturano esperienze diverse nel loro percorso di crescita e sono queste esperienze specifiche che contribuiscono a plasmare lo sviluppo della personalità. Quindi, il genetisti comportamentali hanno scoperto effetti importanti dell'ambiente familiare sullo sviluppo dell'intelligenza, sugli atteggiamenti, sulle preferenze lavorative…che non si estendono ai tratti generali della personalità come la Big five. (quindi i fattori genetici influenzano in parte la personalità; mentre la famiglia no)? LE INTERAZIONI TRA GENI ed AMBIENTE come l'ambiente può influenzare l'espressione dei geni? Per capire le interazioni tra geni e ambiente viene utilizzato il RANGE di REAZIONI, cioè il range di possibilità, compreso tra il limite superiore il limite inferiore, consentito dal codice genetico. (esempio: dire che l'intelligenza è influenzata dalla genetica non vuol dire che l'intelligenza sia fissa e modificata dalla nascita; ma significa che l'individuo eredita un range di intelligenza potenziale che ha un limite superiore e un limite inferiore. Saranno gli effetti ambientali a stabilire dove si colloca quella persona entro i limiti predeterminati dalla genetica). -Le Stime di ereditabilità non sono universali; ma possono variare a seconda del campione esaminato e possono anche essere influenzate da fattori ambientali. Infatti: consideriamo due soggetti B ed H, i quali hanno gli stessi range di reazione; ma B cresce in un ambiente povero mentre h cresce in un ambiente stimolante che assicura molti vantaggi culturali ed educativi. Di conseguenza, H è in grado di realizzare appieno il suo potenziale innato e ha un QI superiore di 20 punti rispetto a quello di B. adesso confrontiamo i soggetti C ed I. C ha un potenziale intellettivo superiore a quello di I, ma finisce per avere un quoziente intellettivo più basso perché vive in un ambiente che non gli permette di svilupparlo. infine prendiamo in analisi G, che è nato con un patrimonio genetico molto ricco ed è stato allevato in un ambiente ricco e stimolante. Esso, ha un QI pari a 110 ( poco superiore alla media) il che fa pensare che non abbia sfruttato in maniera adeguata né la sua capacità biologica né i suoi vantaggi ambientali. Di conseguenza questo ci fa capire che lo sviluppo intellettivo non dipende solo dal patrimonio genetico e dal vantaggio ambientale; ma anche dagli interessi, dalla motivazione e da altre caratteristiche personali che incidono sulla nostra volontà di applicazione e sulla nostra capacità di sfruttare i doni e le opportunità avute dalla natura e dall'ambiente. Quindi, sicuramente gli ambienti dei privati possono limitare l'intelligenza dell'individuo; ma allo stesso tempo lo sviluppo intellettivo non dipende solo dall'ambiente o dai geni trasmessi. come i geni possono influenzare l'ambiente? Esistono 3 modalità con cui il gene può influenzare l'ambiente che, a sua volta, può influenzare lo sviluppo delle caratteristiche personali: 1) influenza aspetti dell’ambiente familiare: potrebbe influenzare diversi aspetti dell'ambiente in cui vive il bambino. Il figlio di genitori molto intelligenti avrà quasi sempre un buon potenziale intellettuale poiché sappiamo che l'intelligenza ha una forte ereditabilità. Se, i genitori forniscono al bambino umano ambiente stimolante mettendogli a disposizione libri giocattoli educativi computer e così via questo ambiente potrebbe contribuire a promuovere lo sviluppo di abilità mentali che collocano il bambino al limite superiore del suo range di reazione. Quindi, un bambino intelletto veramente brillante è sia il prodotto dei geni condivisi con i genitori, sia della capacità di trarre profitto dall'ambiente che loro gli hanno messo a disposizione. 2) influenza evocativa: questo termine indica il fenomeno per cui comportamenti a base genetica del bambino tendono a suscitare determinate reazioni negli altri adulti. Molti bambini sono molto teneri, socievoli ed estroversi fin da piccoli; mentre altri sono più distaccati timidi e poco inclini ai contatti fisici e socievoli. Queste caratteristiche sono parzialmente di origine genetica: i bambini estroversi si lasciano coccolare dai genitori e suscitano reazioni amichevoli nel prossimo man mano che crescono, creando un ambiente che ne supporta in rafforza le tendenze comunicative e socievoli. Invece, i bambini timidi e solitari suscitano quasi sempre reazioni meno positive negli altri il che potrebbe rafforzarne la tendenza di origine genetica ad evitare contatti sociali. 3) influenza la selezione di ambiente compatibile: gli individui cercano attivamente determinati ambienti e ne evitano altri. Di conseguenza, un ragazzo robusto e aggressivo sarà attratto dagli sport competitivi che comportano un intenso contatto fisico; mentre un ragazzino timido e di introverso eviterà per quanto possibile gli eventi sociali preferirà dei giochi solitari o frequenterà un numero limitato di amici. -I vari ambienti auto-selezionati potrebbero avere effetti molto diversi sullo sviluppo successivo. quindi il modo in cui si sviluppano le persone viene influenzato sia dalla biologia sia dall'esperienza. (i geni trasmessi come il peso o l'altezza influenzano gli ambienti scelti in un secondo momento dall'individuo). LA MANIPOLAZIONE GENETICA Inizialmente i genetisti a parte l'allevamento selettivo di piante e animali per favorire lo sviluppo di certe caratteristiche, non potevano influenzare direttamente geni. geneticamente identiche, collocate in ambienti diversi possono assumere un aspetto fisico del tutto diverso a seconda delle condizioni climatiche presenti nella fase di sviluppo della larva. o Nel Regno umano, l'applicazione dei concetti di selezione naturale e adattamento all'evoluzione parte dall'idea che la biologia di un organismo ne determina le capacità comportamentali; e che il suo comportamento ne determina la sopravvivenza. Esempio: a causa di alcune deforestazione in alcune parti della terra i primi primitivi furono obbligati a scendere dalle piante e ad andare a caccia di cibo nelle pianure erbose; quindi le possibilità di sopravvivere erano maggiori per quelli in grado di camminare su due zampe. Inoltre, la caccia in gruppo e la capacità di sottrarsi a pericolosi predatori incoraggiò l'organizzazione sociale che richiedeva lo sviluppo di ruoli sociali specifici che esistono ancora in molte culture: come quello di cacciatore e protettore nel maschio e di allevatrice dei figli nella femmina. L’EVOLUZIONE DEL CERVELLO L'utilizzo degli strumenti, dei piedi e l'organizzazione sociale rappresentarono nuove pressioni evolutive a carico di molte parti del corpo, tra cui i denti le mani e il bacino, ognuna delle quali si modificò nel corso del tempo a fronte di nuove esigenze alimentari e comportamentali. Però, la pressione maggiore andò a gravare sulle strutture cerebrali nelle quali vi erano le abilità più critiche per il nuovo stile di vita: attenzione, memoria, linguaggio e pensiero. Queste abilità mentali divennero importanti per sopravvivere in un ambiente che richiedeva un apprendimento rapido e la capacità di risolvere velocemente i problemi. -Il cervello umano si è evoluto nell'arco di milioni di anni ed il massimo sviluppo sia avuto nelle aree che presiedono ai processi mentali più complessi come la memoria, il pensiero e il linguaggio. Nelle prime fasi del processo evolutivo, dopo l'uomo erectus si crearono due sentieri separati di sviluppo: L'homo sapiens ne prese uno e l'homo Neanderthal ne prese un altro, infatti esso non può essere considerato un nostro avo valutativo; ma semmai un cugino evolutivo con cui avevamo un progenitore in comune. -Uno studio ha osservato che la dimensione media della neocorteccia in una determinata specie è fortemente correlata alla dimensione del gruppo sociale che è quella specie può mantenere. Infatti, Robin DUNBAR, nell'ambito della sua “ipotesi del cervello sociale” ha definito il cosiddetto numero di Dunbar che corrisponde alla dimensione teorica massimo del gruppo sociale che un individuo può mantenere: negli esseri umani questo numero è 150. (la nostra vita sociale vincolata dalle dimensioni della neocorteccia e noi possiamo avere mantenere un raggruppamento sociale che comprende al massimo 150 persone). LA CULTURA EVOCATIVA Questo termine indica che: le culture potrebbero essere il prodotto di meccanismi biologici che si sono evoluti per rispondere ai problemi di adattamento che si ponevano a gruppi specifici in luoghi specifici e in momenti specifici. La cultura, una volta consolidata dall'adattamento viene trasmessa ai suoi futuri membri tramite l'apprendimento sociale come accaduto a tutti noi nel nostro processo di sviluppo. -Attraverso Il comportamento gli esseri umani possono creare degli ambienti che influenzano la successiva selezione naturale di tratti biologici adatti al nuovo ambiente. L’EVOLUZIONE e LA NATURA Per gli psicologi evolutivi quella che chiamiamo natura umana è l'espressione di tendenze biologiche nate che si sono evolute attraverso la selezione naturale. Vi è un vasto repertorio di caratteristiche e di capacità che si manifestano in un essere umano, il quale si sviluppa in maniera classica. I bambini nascono con la capacità di acquisire qualunque lingua parlata nel mondo, ma poi apprendono effettivamente solo le lingue alle quali vengono esposti. Anche i bambini sordi hanno un'analoga capacità di acquisire il linguaggio dei segni. -Quindi, il linguaggio è fondamentale per il pensiero e per la comunicazione degli esseri umani. i neonati sono geneticamente predisposti a percepire determinati stimoli. Esempio: sono in grado di distinguere l'odore del latte della madre da quello del latte di altre donne. Questo, rafforza i vincoli affettivi con chi si prende cura di essi. i neonati mostrano competenze matematiche primitive distinguendo correttamente tra due e tre oggetti. Queste vo abilità migliorano con l'età in assenza di qualunque soluzione. Secondo Hogan, Stabilire delle relazioni cooperative all'interno di un gruppo era decisivo per la sopravvivenza e per il successo riproduttivo della specie umana. Infatti, gli esseri umani hanno sviluppato un innato bisogno di appartenenza per cui temono fortemente la disapprovazione sociale. Gli esseri umani tendono all'altruismo e all'aiuto reciproco soprattutto nei confronti dei bambini e dei parenti. Gli evoluzionisti ipotizzano che l'aiuto prestato a familiari e parenti faccia aumentare la probabilità di trasmissione dei geni che hanno in comune con essi. Esistono una serie di emozioni universalmente condivise: come il sorriso, il quale ha un'espressione universale di felicità e disponibilità che tipicamente suscita negli altri reazioni positive. Tutte le emozioni sono mezzi importanti di comunicazione sociale che fanno scattare i meccanismi mentali emotivi e comportamentali nell'altro individuo. In tutte le culture, i maschi sono più violenti e propensi a uccidere (specialmente altri maschi) rispetto alle femmine. Gli evoluzionisti ipotizzano che la violenza tra maschi affondi le sue radici nella caccia nelle gerarchie basate sulla dominanza e nelle competizioni per conquistare le donne più fertili assicurandosi così la sopravvivenza personale e riproduttiva. SESSUALITA’ e PREFERENZE NELLA SCELTA DEL PARTNER Lo scopo dell'evoluzione è quello di continuare la specie e l'unico mezzo è la riproduzione: per trasmettere i propri geni conservare la specie le persone si devono accoppiare. Per questo, la RICERCA DI UN PARTNER è un aspetto importante nelle relazioni tra esseri umani. Nonostante gli uomini, rispetto alle donne mostrano quasi sempre più interesse per i rapporti occasionali e preferiscono avere un maggior numero di relazioni di breve durata; ad un certo punto della propria vita la maggior parte degli uomini e delle donne si impegnano con un partner a lungo termine. Ovviamente, ci sono delle differenze: o Gli uomini preferiscono donne un po’ più giovani, perché apprezzano maggiormente l'aspetto fisico e le qualità domestiche della partner potenziale. o le donne preferiscono uomini un po’ più vecchi, perché apprezzano maggiormente il potenziale di reddito, lo status e l'ambizione del partner potenziale. Come si spiegano queste differenze? -Gli psicologi evoluzionisti parlano di 2 teorie differenti: 1) della teoria delle strategie sessuali e del modello correlato denominato teoria dell'investimento genitoriale: secondo questo approccio le strategie e le preferenze in tema di accoppiamento riflettono tendenze per elitarie sviluppatosi nei secoli quali risposte differenti problemi ad attivi che uomini e donne dovevano affrontare. Infatti, gli uomini che si accoppiavano con più partner accrescevano la probabilità di avere un maggior numero di figli; e leggevano nella giovinezza nell'aspetto sano e attraente di una donna segnali di fertilità e di una buona capacità di crescere dei figli per molti anni. Le donne, invece, volevano accoppiarsi bene e non tanto perché, accoppiandosi con più uomini riducevano la disponibilità del maschio ad impegnare delle risorse nell'allevamento del bambino. -Quindi, le donne aumentavano la probabilità di trasmettere i propri geni accoppiandosi bene, gli uomini accoppiandosi tanto: attraverso la selezione naturale, le diverse qualità che consentivano il successo riproduttivo degli uomini e delle donne entrarono a far parte della loro natura biologica. 2) La teoria della struttura sociale: la quale afferma che uomini e donne esibiscono preferenze dissimili non perché così vuole la natura ma perché la società impone loro due ruoli diversi. -Le donne hanno meno potere, salari più bassi e meno accesso alle risorse rispetto agli uomini. Infatti, voi quando lavorano sia il marito che la moglie e quasi sempre la donna passare al part-time oppure a lasciare l'impiego per badare ai figli: quindi secondo i sostenitori di questa teoria; è logico che le donne cerchino uomini di elevata posizione socioeconomica e che gli uomini cerchino donne in grado di avere figli disposti a occuparsi della casa. Quindi, i comportamenti adattivi (che favoriscono l'adattamento all'ambiente) potrebbero essere stati trasmessi dai genitori e figli non tramite geni ma tramite l'apprendimento. LA TEORIA DELLA PERSONALITA’ Da dove vengono e da cosa dipendono i tratti di personalità mostrati dagli esseri umani? Questa teoria cerca l'origine di tratti di personalità universali nei bisogni adattabili che si sono via via determinati nella storia evolutiva della nostra specie. -Il modello di personalità incentrato su 5 tratti più importanti (big five) viene riscontrato in tutte le culture e di conseguenza secondo alcuni studiosi sono presenti in tutti gli esseri umani. Quindi, le big five (estroversione, disponibilità, coscienziosità, nevroticismo e apertura nuove esperienze) sono state messe al centro della teoria evoluzionistica della personalità. Esse, secondo David Buss i persistono negli esseri umani perché ci hanno aiutati a raggiungere due obiettivi principali: Sopravvivenza fisica successo riproduttivo 1) tratti come l'estroversione e la stabilità emotiva ci avrebbero permesso di ottenere posizioni di dominanza anche nella selezione del partner. 2) la coscienziosità e la disponibilità sono importanti per la sopravvivenza del gruppo ma anche per la riproduzione e la cura dei figli. CAPITOLO 4 CERVELLO e COMPORTAMENTO Dal punto di vista psicologico il nostro organo più importante è il cervello perché tutte le esperienze vengono rappresentate la dentro. I NEURONI I neuroni sono gli elementi base del sistema nervoso, cioè cellule altamente specializzate. Stimati in circa 100 milioni tra cervello e midollo spinale sono strettamente interconnessi attraverso circuiti elettrici simili a quelle di un computer. Tutti i neuroni sono avvolti da una membrana cellulare che non si limita a svolgere funzioni protettive ma gioca un ruolo fondamentale nel regolare gli scambi tra interno ed esterno della cellula con importanti ripercussioni di tipo funzionale. Ogni neurone è costituito di 3 elementi principali: un corpo cellulare: chiamato anche “soma” contiene il nucleo e le strutture biochimiche necessarie al metabolismo cellulare dendriti: dal soma si diramano i dendriti, cioè strutture di ricezione simili ad antenne che raccolgono i messaggi provenienti dai neuroni circostanti e li inviano al corpo cellulare. I tanti rami dei dendriti possono ricevere input da 1000 neuroni circostanti. Anche la superficie del corpo cellulare ha delle aree ricettive che possono essere stimolate direttamente da altri neuroni. assone: da una parte del corpo cellulare fuoriesce un singolo assone chiamato anche neurite o cilindrasse che trasmette gli impulsi elettrici emessi dal corpo cellulare ad altri neuroni, muscoli e ghiandole. L'assone si dirama all'estremità in diversi terminali assonici. Ogni terminale assonico prende il contatto con i dendriti di numerosi neuroni permettendo a un singolo neurone di trasmettere messaggi a migliaia e migliaia di altri neuroni. -Indipendentemente dalla dimensione della forma tutti i neuroni parlano la stessa lingua basata sullo scambio di segnali elettrici. -Intorno ai neuroni in numero 10 volte superiore ci sono le cellule gliali, che oltre a fornire un'impalcatura strutturale, svolgono un'importante funzione metabolica fornendo ai neuroni sostanze nutritive e neutralizzando sostanze tossiche. L’ATTIVITA’ ELETTRICA DEI NEURONI i neuroni comunicano tra loro e con altre strutture non nervose come muscoli e ghiandole generando e propagando segnali elettrochimici. Questa attività si articola secondo le seguenti fasi: 1. il neurone ha una potenziale di riposo elettrico dovuto ad una distribuzione asimmetrica degli ioni positivi e negativi ai due lati della membrana cellulare. 2. quando viene stimolato, un flusso di ioni che entrano ed escono dalla membrana cellulare e si inverte la carica elettrica del potenziale di riposo e produce un potenziale di azione o impulso nervoso . 3. dopo che il neurone ha generato e scaricato l'impulso nervoso, l'equilibrio ionico originale vieni ripristinato e il neurone torna in stato di riposo . -In tutto questo processo, il ruolo fondamentale è svolto dalla membrana cellulare: una sorta di filtro semipermeabile che permette a certe sostanze contenute nel fluido extracellulare di entrare nella cellula attraverso dei canali ionici, e al contempo impedendo o limitando il passaggio ad altre sostanze. POTENZIALE DI RIPOSO: Il neurone è separato dal fluido circostante da una membrana cellulare e le sostanze passano attraverso dei canali ionici. -Gli ioni interni hanno una maggiore carica negativa rispetto a quelli esterni, per cui l'interno della cellula risulta negativo rispetto all'esterno (interno NEGATIVO) POTENZIALE D’AZIONE: il potenziale d'azione è una variazione di potenziale elettrico, che si verifica quando il neurone viene stimolato per cui l'interno diventa positivo rispetto all'esterno. questo dura circa un millisecondo. (INTERNO POSITIVO) -Questo venne scoperto da HODGKIN e HUXLEY i quali capirono che il meccanismo chiave era l'azione dei canali per il sodio e il potassio presenti sulla membrana cellulare. Nello stato di riposo i canali del sodio e del potassio sono chiusi e la concentrazione di ioni Na+ è 10 volte superiore all'esterno rispetto all'interno del neurone. (interno negativo) Quando si applica uno stimolo di intensità sufficiente i canali del sodio si aprono. Attirati dagli ioni proteici negativi che si trovano all'interno gli ioni Na+ si riversano nell' ASSONE creando uno stato di depolarizzazione. In un istante l'interno diventa positivo rispetto all'esterno. Creando così il potenziale di azione (PDA). Con un'azione automatica finalizzata a ripristinare il potenziale di riposo, la cellula chiude i canali del sodio ed espelle ioni potassio; ripristinando così il potenziale negativo di riposo. Alla fine gli ioni sodio in eccesso escono dal neurone e gli ioni potassio fuoriusciti vengono recuperati. le variazioni di voltaggio conseguenti ai fenomeni sopra riportati. -Quando si determina un POTENZIALE DI AZIONE in qualunque punto della membrana i suoi effetti si estendono ai segmenti adiacenti ed il pda si propaga su tutta la lunghezza dei terminali dell'assone. Per pochi istanti successivi al pda, il neurone non è stimolato in alcun modo in quanto non vi sono ioni disponibili per innescare i meccanismi sopra descritti: si parla del periodo refrattario assoluto ossia il brevissimo lasso di tempo in cui la membrana non è eccitabile e non è in grado di scaricare un altro impulso. (questo determina un limite al ritmo a cui possono viaggiare gli impulsi che negli esseri umani si colloca intorno ai 300 impulsi al secondo). LEGGE DEL TUTTO O NULLA In base alla legge del tutto o nulla i potenziali di azione si determinano con un'intensità uniforme di massima o non si determinano affatto. - Infatti il potenziale negativo che si crea all'interno dell'assone va modificato tramite l'afflusso di ioni di sodio dell'assone prima di poter innescare il potenziale di azione. I cambiamenti intervenuti nel potenziale negativo di riposo che non raggiungono la soglia di innesco del potenziale di azione prendono il nome di POTENZIALI GRADUATI. (cioè cambiamenti che intervengono nel potenziale negativo di riposo senza raggiungere la soglia di innesco del potenziale di azione). GUAINA-MIELINICA Alcuni assoni sono ricoperti da una guaina-mielinica cioè uno strato isolante grasso e biancastro prodotto dalle cellule gliali durante lo sviluppo e sono quindi detti assoni mielinica. Altri assoni invece sono privi di guaina mielinica infatti vengono chiamati amielinici. -La guaina mielinica viene interrotta a intervalli regolari dai nodi di Ranvier: zone in cui la mielina è sottilissima o assente rendendo gli assoni mielinici simili a piccole salsicce messe in fila. Negli assoni amielinici, il potenziale di azione percorre l'assone da un punto all'altro come una miccia accesa. Negli assoni mielici la depolarizzazione passa da un nodo al nodo successivo permettendo alla conduzione elettrica di saltare da un nodo all'altro con un significativo incremento di velocità. In molti neuroni la guaina mielinica non si forma completamente fino a un po’ di tempo dopo la nascita. Di conseguenza si ha un progressivo incremento di efficienza della trasmissione neurale che è responsabile almeno in parte dei progressi mostrati dai bambini piccoli nel coordinamento muscolare e nella funzione cognitiva man mano che crescono. Mentre i danni riportati dal rivestimento mielinica possono avere effetti tragici: infatti nelle persone affette da patologie demielinizzanti è compromessa, per esempio la trasmissione di impulsi nervosi diretti ai muscoli. Quindi ne derivano movimenti sempre più scoordinati seguiti dalla paralisi. COME COMUNICANO I NEURONI? Con l'avvento del microscopio elettrico i ricercatori hanno potuto analizzare meglio lo spazio sinaptico: cioè un minuscolo vuoto che separa l'estremità dell'assone dal neurone immediatamente successivo. Di conseguenza ci si è posti una domanda: IL SISTEMA NERVOSO Il sistema nervoso è il centro di controllo del corpo e ci sono 3 categorie principali di neuroni che gestiscono le funzioni di input, output ed integrazione del sistema. o I neuroni sensoriali portano al cervello e al midollo spinale i messaggi (input) emessi dagli organi di senso. o i neuroni motori trasmettono ai muscoli e agli organi i messaggi (output) inviati dal cervello e dal midollo spinale. o gli interneuroni mettono in relazione le funzioni di input e di output, infatti svolgono funzioni connettive o associative all'interno del sistema nervoso. per esempio essi permetterebbero di conoscere un amico mettendo in relazione l'input sensoriale fornito dal sistema visivo al ricordo delle caratteristiche di quella persona immagazzinato in un'altra parte del cervello. -Il sistema nervoso si può suddividere in 2 parti: Sistema nervoso centrale (SNC) sistema nervoso periferico (SNP) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO esso contiene tutte le strutture nervose che si trovano al di fuori del cervello del midollo spinale e che non sono contenute all'interno di una struttura ossea (cranio o colonna vertebrale). I suoi neuroni specializzati contribuiscono a svolgere: 1. Le funzioni input che ci permettono di percepire ciò che accade all'interno e all'esterno del nostro corpo 2. le funzioni output che ci permettono di rispondervi con i muscoli o con le ghiandole. Il s.n.p. si divide in: sistema nervoso somatico e sistema nervoso autonomo, il quale a sua volta si divide in sistema nervoso autonomo simpatico e sistema nervoso autonomo parasimpatico SISTEMA NERVOSO SOMATICO Esso è composto da neuroni sensoriali specializzati nella trasmissione di messaggi provenienti dagli occhi dalle orecchie e da altre strutture recettoriali e da neuroni motori che trasmettono i messaggi inviati dal cervello e dal midollo spinale, ai muscoli che controllano tutti i nostri movimenti volontari. -Gli assoni dei neuroni sensoriali si raggruppano come tanti fili di una corda a formare i nervi sensitivi come gli assoni dei neuroni motori si raggruppano a formare i nervi motori. Molti nervi sono misti contenendosi a fibre sensitive che fibre motorie. Quindi il sistema nervoso somatico consente di percepire l'ambiente e reagire ai suoi stimoli/alle sue sollecitazioni. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Esso controlla in parte l’ambiente interno dell’organismo: controlla le ghiandole, la muscolatura cardiaca, i vasi sanguigni ed il rivestimento dello stomaco e degli intestini. Il sistema autonomo governa prevalentemente funzioni involontarie come respirazione, circolazione, digestione ed è coinvolto anche in molti aspetti della motivazione del comportamento emotivo e delle risposte allo stress. Questo è suddiviso in 2 parti: sistema nervoso simpatico e sistema nervoso parasimpatico. 1) Il sistema nervoso simpatico ha una funzione di attivazione o di stimolazione e tende ad agire come un tutt'uno. (quando siamo alle prese con una situazione stressante, il simpatico ci aiuta ad affrontarla contemporaneamente in diversi modi: accelera il battito cardiaco per fare affluire più sangue ai nostri muscoli, dilata le pupille per far entrare più luce nei nostri occhi e migliorare la visione… quindi mobilita tutte le risorse del corpo per quella che è definita reazione di fuga o di combattimento. prepara l’organismo al pericolo. 2) il sistema nervoso parasimpatico è molto più specifico nelle sue azioni che sono dirette su uno o due organi alla volta. In linea generale esso rallenta i processi e mantiene uno stato di quiete. (mentre il simpatico accelera il battito cardiaco il parasimpatico lo rallenta) stimola la quiete, il rilassamento, il riposo, la digestione e l'immagazzinamento di energia; -Lavorando assieme per mantenere l'equilibrio dei nostri organi interni i due sottoinsiemi possono mantenere l'omeostasi, Il processo per cui si mantiene l'equilibrio del mezzo interno. A volte le attività del simpatico e del parasimpatico si coordinano per mettere in atto certi comportamenti: per esempio la funzione sessuale del maschio comporta l'erezione del pene (attraverso la dilatazione parasimpatica dei vasi sanguigni), seguita dalla eiaculazione (funzione simpatica). IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE Esso comprende il cervello e il midollo spinale, che connette quasi tutte le parti del sistema nervoso periferico al cervello. MIDOLLO SPINALE un denso fascio di fibre nervose che trasmettono i messaggi dai neuroni sensoriali verso i neuroni motori. Quasi tutti i nervi entrano ed escono dal sistema nervoso centrale attraverso il midollo spinale. Caratteristiche: Ha una struttura che nell'adulto è lunga poco più di 40 cm, con un diametro di circa 2 ½ cm. Il midollo spinale assomiglia ad una H oppure ad una farfalla. La parte a forma di h è composta in prevalenza da corpi cellulare di colore GRIGIO e dalle loro interconnessioni. Mentre la parte esterna bianca è composta dagli ASSONI mielinizzati, che collegano i vari livelli del midollo spinale tra di loro e con i centri superiori del cervello. -Alcune semplici sequenze stimolo-risposta, i cosiddetti RIFLESSI SPINALI, si possono innescare a livello del midollo spinale senza alcun coinvolgimento del cervello. (se tocchiamo qualcosa che scotta i recettori dolorifici della cute attivano degli impulsi nei nervi sensitivi che veicolano il segnale al midollo spinale dove contraggono sinapsi con gli interneuroni. Gli interneuroni eccitano poi dei neuroni motori che inviano degli impulsi alla mano in modo che si ritragga. Nello stesso tempo altri neuroni trasmettono il messaggio “scotta” al nostro cervello tramite il midollo spinale, ma non dobbiamo attendere che il cervello ci dica cosa fare). Quindi il sistema dei riflessi spinali riduce sensibilmente i tempi di reazione e in questo caso anche il danno potenziale ai tessuti. CERVELLO Il cervello è il più grande consumatore di energia di tutto il corpo, non si riposa mai e il suo metabolismo energetico è relativamente costante sia di giorno che di notte. infatti quando si sogna il ritmo metabolico del cervello aumenta. VARI METODI PER STUDIARE LA STRUTTURA e LE FUNZIONI DEL CERVELLO: 1) NEUROPSICOLOGIA La neuropsicologia studia i danni cerebrali e le funzioni cognitive. Vengono utilizzati i test neuropsicologici per misurare i comportamenti verbali e non verbali di coloro che hanno subito danni cerebrali a seguito di un incidente o di una malattia. Quindi essi forniscono importanti informazioni sulle relazioni tra funzionalità cerebrali e comportamento utili tanto sia a fini clinici che di ricerca. 2) LA DISSOCIAZIONE SEMPLICE e DOPPIA preparazione né iniezione di materiale di contrasto; e dunque un metodo non invasivo per valutare la funzionalità cerebrale. Nonostante, non possa sostituire la RMN, perché non scende allo stesso livello di dettaglio; è comunque un metodo molto importante nella psicologia. La TAC e la RMN forniscono informazioni morfologiche estremamente dettagliate (entrambe analizzano delle immagini, ma la prima usa raggi x e la seconda utilizza un magnete), mentre la PET e la fMRI consentono ai ricercatori di fotografare l'attività cerebrale. 6) STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA (TMS) Essa fornisce ai ricercatori la possibilità di esaminare i risultati di una lesione temporanea, non a caso definita da alcuni virtuale. La funzionalità cerebrale può essere interrotta in diverse aree della corteccia utilizzando un apparecchio composto da: un filo arrotolato attraverso cui passa una corrente elettrica di elevata intensità: questo genera un campo magnetico focalizzato. A questo punto, lo sperimentatore tiene l'apparecchio sopra il cranio in corrispondenza della regione da esaminare. Adesso, il campo magnetico attiva i neuroni, per cui una parte molto piccola del cervello si può accendere e spegnere a comando permettendo in tal modo di studiare la funzionalità cerebrale. esempio: l'utilizzo della TMS in corrispondenza della corteccia visiva può disturbare l'elaborazione delle immagini. Quindi la TMS si può utilizzare per produrre una lesione temporanea e reversibile controllando all'esterno aspetti specifici del cervello. ___________________________________________________________ fine s. n. centrale LE STRUTTURE E LE FUNZIONI COMPORTAMENTALI del CERVELLO Le strutture di base del cervello, che condividiamo con altri vertebrati, governano le funzioni fisiologiche primarie che ci tengono in vita, come la respirazione e il battito cardiaco. Su di esse si sono innestati i sistemi più recenti che coinvolgono funzioni via via più complesse: percezioni sensoriali, emozioni, desideri, pensieri e ragionamenti. Il cervello è sempre stato diviso in 3 segmenti principali: > romboencefalo > mesencefalo (sopra al rombencefalo) > Prosencefalo l'elemento chiave dello sviluppo cerebrale è la corteccia cerebrale. 1) IL ROMBOENCEFALO E’ il livello più basso e primitivo del cervello. Quando entra nel cervello, il midollo spinale si allarga per formare il midollo allungato ed il ponte, strutture che, assieme al mesencefalo, compongono il tronco encefalico. Al tronco encefalico si attacca l'altra parte principale del rombencefalo, il cervelletto. romboencefalo: tronco encefalico con midollo allungato e ponte + cervelletto. TRONCO ENCEFALICO Le strutture del tronco encefalico controllano funzioni essenziali per la vita. Ne fa parte il midollo allungato, il ponte ed il mesencefalo. (dal punto di vista evolutivo il midollo allungato il ponte ed il cervelletto formano il romboencefalo). Il MIDOLLO ALLUNGATO lungo tra i 3 e i 4 cm ed è la prima struttura sovrastante al midollo spinale. Esso ha un ruolo importante nel controllo di funzioni vitali come il battito cardiaco e la respirazione; infatti grazie al midollo allungato queste funzioni si svolgono in maniera automatica. il danneggiamento del midollo allungato determina quasi sempre la morte o nella migliore delle pose l'esigenza di rimanere attaccati alle macchine respiratorie. la soppressione dell'attività del midollo allungato può avvenire per lesioni traumatiche o vascolari, ma anche metaboliche come per esempio una gravissima intossicazione alcolica, causando la morte per blocco cardiaco o respiratorio. -Inoltre il midollo allungato è anche un passaggio per tutti i tratti nervosi sensoriali e motori che salgono dal midollo spinale e scendono dal cervello. La maggior parte di questi tratti si incrociano nel midollo allungato, perciò la parte sinistra del cervello ci riceve input sensoriali dalla parte destra del corpo su cui esercita il controllo motorio; mentre la parte destra del cervello controlla la parte sinistra del corpo. Il PONTE si trova poco al di sopra del midollo allungato e rappresenta anch'esso una struttura di passaggio delle fibre nervose tra i livelli superiori e inferiori del sistema nervoso. Contiene anche dei gruppi di neuroni che contribuiscono a regolare il sonno e controlla funzione vitale, in particolar modo la respirazione per cui una sua lesione può causare la morte. IL CERVELLETTO E’ attaccato alla parte posteriore del tronco encefalico e assomiglia ad un cervello in miniatura. La sua corteccia corrugata è composta principalmente da corpi cellulari grigi; ed esso è importante principalmente per il coordinamento muscolare ma un ruolo anche nella memoria. -Infatti il cervelletto regola movimenti complessi e rapido cambiamento che richiedono una tempistica precisa come quelli di un ballerino. Le funzioni di controllo motorio esercitate dal cervelletto vengono alterate facilmente dall'alcol tanto che gli ubriachi non sono in grado di camminare dritto di toccare la punta del naso con l'indice. -Il danneggiamento del cervelletto causa gravi disturbi motori caratterizzati da movimenti incontrollati dall'incapacità di compiere normali attività motorie come il camminar e. 2) IL MESENCEFALO E’ la parte più breve ed anteriore del tronco dell'encefalo ed è formato da 2 strutture: peduncoli cerebrali e laterali il tetto inoltre il mesencefalo contiene i collicoli superiori inferiori i quali sono i coinvolti nelle funzioni visive e uditive. (quindi contiene gruppi di neuroni sensoriali e motori) LA FORMAZIONE RETICOLARE All'interno del mesencefalo si trova un sistema di neuroni che prende il nome di formazione reticolare: una struttura che svolge un ruolo cruciale nei processi di regolazione dell'attività cerebrale. Essa avvisa i centri superiori del cervello che stanno arrivando dei messaggi, e decide se bloccarli o lasciarli passare. La formazione reticolare ha una parte: > ascendente: manda input alle regioni superiori del cervello per allertarlo. > discendente: attraverso la quale i centri superiori del cervello possono ammettere o rifiutare l'input sensoriale. Questa funge da cancello poiché alcuni impulsi vengono ammessi mentre altri vengono lasciati fuori in base ai segnali provenienti dai centri vicereali superiori -Essa, ha un ruolo fondamentale poiché senza la stimolazione reticolare delle regioni superiori del cervello i messaggi sensoriali non arrivano alla consapevolezza anche se gli impulsi nervosi raggiungono le aree corrispondenti del cervello. (e come se il cervello non fosse abbastanza sveglio da registrarlo). -inoltre essa incide anche sul sonno e sulla veglia. 3) IL PROSENCEFALO E’ La porzione più avanzata del cervello dal punto di vista evolutivo la sua struttura principale, il CEREBRUM, ossia il cervello: composto da due emisferi, destro e sinistro che si avvolgono intorno al tronco encefalico. La porzione esterna del prosencefalo ha un sottile rivestimento: la corteccia. TALAMO il talamo è situato al di sopra del mesencefalo. Talamo destro e sinistro richiamano l'immagine di un letto matrimoniale e ha una struttura molto complessa poiché è suddiviso in più zone dai fasci di fibre che lo percorrono. Dal punto di vista funzionale il talamo è stato assimilato ad un centralino che organizza gli input provenienti dagli organi sensoriali e l'indirizzo nelle aree appropriate del cervello. vista, udito e tatto hanno tutti importanti centri di ricezione nel talamo. Proprio perché il talamo ha un ruolo fondamentale nell'invio delle informazioni sensoriali alle regioni superiori del cervello, capita spesso che le lesioni del talamo provochino uno stato confusionale. IPOTALAMO L'ipotalamo è composta minuscoli gruppi di cellule neurali che stanno alla base del cervello, Sopra il palato. -L'ipotalamo gioca un ruolo importante in molti aspetti della motivazione, delle emozioni inclusi il comportamento sessuale, la regolazione della temperatura corporea, il sonno, l'appetito, la sete era aggressività. I danni all'ipotalamo possono stravolgere/cambiare questi comportamenti in maniera radicale. (la distruzione di un'area dell'ipotalamo può determinare in un uomo la completa perdita del desiderio sessuale o il danneggiamento di un'altra parte può produrre una fame compulsiva che può portare all'obesità estrema). -L'ipotalamo ha connessioni importanti con il sistema endocrino, composto dalle ghiandole che producono ormoni attraverso la connessione con l'ipofisi (ghiandola comandante chi governa le altre ghiandole del sistema endocrino), l'ipotalamo controlla direttamente molte secrezioni ormonali che regolano lo sviluppo sessuale e il comportamento sessuale, il metabolismo e le relazioni allo stress. - E’ coinvolto anche nel piacere nel dispiacere, chiamate con “aree cerebrali della ricompensa e della punizione” alcune delle quali si trovano nell'ipotalamo. All’interno del cervello (prosencefalo) ci trova il: -sistema limbico -corteccia cerebrale (parte esterna del cervello) le parole ma se prese singolarmente o in combinazione tra loro non hanno nessun tipo di significato) L’AREA di BROCA: è situata nel lobo frontale ed è coinvolta principalmente nella produzione del linguaggio attraverso le sue connessioni con la regione della corteccia motoria che controlla i muscoli utilizzati per parlare. I danni riportati in quest'area lasciano i pazienti in condizioni di comprendere il linguaggio ma impediscono loro di esprimersi verbalmente in maniera fluente. -Queste 2 aree che presiedono al linguaggio di norma operano contemporaneamente durante la conversazione, permettendo di comprendere ciò che dice il nostro interlocutore di esprimere i nostri pensieri. < Quando vengono danneggiate le due aree dell'emisfero sinistro ne deriva afasia: ossia l'incapacità parziale o totale di comunicare/di produrre il linguaggio. -Dovremmo ricordare che le donne sono meno soggette all'afasia quando viene danneggiato il loro emisfero sinistro il che fa pensare che nelle donne il linguaggio sia rappresentato in entrambi gli emisferi in misura superiore a quanto osservato negli uomini. Quando viene danneggiato l'emisfero destro invece si ha un quadro clinico completamente diverso: di solito le funzioni del linguaggio non ne risentono ma la persona fa molta fatica a percepire le relazioni spaziali. (il paziente potrebbe non riuscire a riconoscere le facce oppure dimenticare un percorso abituale). LA CORTECCIA ASSOCIATIVA E’ coinvolta in tante funzioni mentali importanti, tra cui la percezione e linguaggio e il pensiero. Queste aree vengono dette anche “aree silenziose” perché la stimolazione elettrica delle stesse non dà origine a esperienze sensoriali né a esperienze motorie. (per queste ci sono la corteccia motoria e la corteccia somatosentoriale) -I danni riportati da parti specifiche della corteccia associativa causano l'alterazione di funzioni come il linguaggio, la memoria e la capacità di ragionamento. -Il RUOLO della corteccia ass ociativa nelle funzioni mentali emerge quando si considerano alcune sindromi neuropsicologiche: per esempio la prosopagnosia. (un paziente aveva un comportamento del tutto normale con una singola eccezione, pur avendo una vista perfetta faticava spesso a riconoscere persone e oggetti familiari. infatti parlava con i mobili si domandava perché non rispondevano accarezzava la sommità degli idranti pensando che fossero dei bambini. Esso aveva subito un danno cerebrale che gli impediva di raccogliere le informazioni inviate alla corteccia visiva con le informazioni immagazzinati in altre aree corticali che concentravano la natura degli oggetti. Quindi non esistevano più i neuroni associativi che collegavano i due tipi di informazione. LOBI FRONTALI La lesione dei lobi frontali non causa tanto una perdita di capacità intellettiva quanto piuttosto l'incapacità di pianificare ed eseguire una serie di azioni anche quando i pazienti sono in grado di verbalizzare ciò che dovrebbero fare. -Negli ultimi anni una regione del lobo frontale è stata oggetto di un sempre maggiore attenzione: La CORTECCIA PREFRONTALE: situata proprio dietro la fronte, ed è la sede delle cosiddette funzioni esecutive. Esse sono la pianificazione strategica mentale e il controllo degli impulsi, che consentono alle persone adattare i loro comportamenti all’ambiente circostante. -Le persone affette da disturbi della corteccia prefrontale sembrano ignorare le conseguenze future delle loro azioni e preoccuparsi unicamente delle conseguenze immediate. EMISFERO DESTRO ed EMISFERO SINISTRO L'emisfero destro e l'emisfero sinistro sono collegati da un'ampia fascia bianca di fibre nervose mieliniche: CORPO CALLOSO il corpo calloso è un ponte neuronale composto da fibre mieliniche bianche che funge da raccordo comunicativo principale tra i due emisferi e consente loro di operare in maniera unitaria. -Anche se agiscono normalmente in maniera comune, vi sono importanti differenze, tanto che si parla della lateralizzazione: fa riferimento alla localizzazione relativamente maggiore di una funzione in un emisfero un altro. (la differenza lo si vede anche nelle aree di broca e di wernicke) < -I 2 emisferi differiscono: > nelle funzioni cognitive > nei loro collegamenti con le emozioni positive e negativi: l'emisfero destro è più attivo in presenza di emozioni negative come la tristezza e l'ira; mentre le emozioni positive come la gioia e la felicità sono accompagnate da un'attivazione maggiore nell'emisfero sinistro. (DESTRO: negativo e SINISTRO: positive) LA DIVISIONE: il cervello funziona normalmente come un tutt'uno perché i due emisferi comunicano tra di loro attraverso il corpo calloso. ma cosa accadrebbe se questa comunicazione venisse interrotta? Roger Sperry, ed i suoi collaboratori hanno studiato delle persone in cui il corpo calloso era stato reciso per impedire che gli attacchi epilettici si propagassero da un emisfero cerebrale all'altro. Da questi studi si notò che, a condizione che il soggetto mantenga gli occhi fissi al centro è possibile informare un solo emisfero alla volta, di quanto avviene nel nostro spazio visivo. -I soggetti con corpo calloso intatto non sono consapevoli di questa situazione in quanto, proprio grazie alle strutture commisurabili, sperimentano un mondo visivo unitario anziché i due mezzi mondi separati. Ma, quando il corpo calloso viene reciso gli input visivi raggiungono un solo emisfero alla volta a seconda dello spazio in cui siano stati presentati. -In questo esperimento i pazienti che avevano il cervello diviso fissavano un punto fisso al centro dello schermo mentre una serie di stimoli visivi come parole, immagini venivano presentati per un tempo breve sul lato destro e sul lato sinistro del puntino centrale. Esso scopri che: > Quando le parole comparivano nel campo a destra del punto fisso e venivano inviati quindi solo all'emisfero sinistro che è la sede della produzione del linguaggio i pazienti erano in grado di descrivere verbalmente quello che avevano visto. > Quando le parole venivano proiettate sul lato sinistro del campo visivo e quindi inviate all'emisfero destro i pazienti non era in grado di descrivere ciò che avevano visto sullo schermo. Ma non implicava tuttavia che l'emisfero destro fosse incapace di conoscerli: se l'immagine di un oggetto con una spazzola per capelli veniva inviata all'emisfero destro e la mano sinistra, selezionava immediatamente la spazzola però la persona non era in grado di dire il nome, ma se la spazzola veniva trasferita nella mano destra poteva identificarla immediatamente; dato che corrispondeva all’emisfero sinistro. -Queste scoperte indicavano che l'emisfero destro non possedendo adeguate abilità linguistiche e non può svolgere correttamente questi compiti. Se presente il corpo calloso i compiti vengono risolti con il congiungimento dell'emisfero sinistro in assenza del corpo calloso non sarà possibile portare a termine il colpo di assegnato. Le ricerche successive hanno dimostrato la netta superiorità dell'emisfero destro rispetto all'emisfero sinistro nel riconoscere delle configurazioni spaziali di stimoli complessi quali per esempio i volti umani. LA PLASTICITA’ del CERVELLO La plasticità neuronale è la capacità dei neuroni di modificarsi nella struttura e nella funzione. 2 aspetti della plasticità neurale: gli effetti dell'esperienza iniziale sullo sviluppo del cervello il recupero della funzionalità cerebrale rappresentano temi di interesse scientifico. come influisce l'esperienza sullo sviluppo del cervello? lo sviluppo del cervello è programmato da comandi complessi impartite ai nostri geni, ma il modo in cui si esprimono questi comandi genetici può essere influenzato in larga misura dall'ambiente in cui ci sviluppiamo incluso l'utero materno. ESEMPI: 1. per il feto che cresce nell'utero l'esposizione a dosi elevate di alcool ingerite dalla futura madre può compromettere lo sviluppo del cervello e produrre il danno mentale e comportamentale permanente che si riscontra nella sindrome alcolica fetale. 2. alcuni studiosi sono convinti che lo stress abbia un effetto negativo sulla formazione dei neuroni del cervello producendo o mantenendo perciò la depressione clinica. Gli antidepressivi intensificano l'azione della serotonina sul cervello e la serotonina aumenta la produzione di neuroni nel cervello. -Queste e altre scoperte dimostrano che il cervello di ogni singolo individuo segue un suo processo evolutivo specifico: Il cervello si modifica e si adatta in funzione delle esperienze di vita. studi dimostrano che il bambino di età compresa tra uno e due anni ha circa il 50% di sinapsi cerebrali in più rispetto agli adulti maturi. il maggior numero di sinapsi potrebbe contribuire a spiegare perché i bambini si possono riprendere da danni cerebrali più rapidamente e più completamente rispetto agli adulti. -Infatti le sinapsi inutilizzate si deteriorizzano o indeboliscono con l'età, ragione per cui il cervello perde un po’ della sua plasticità. -inoltre la morte delle cellule è programmata in ogni neurone dai suoi geni, ma i neuroni restanti formano delle nuove connessioni a risposte e alle esperienze e alle formazioni di nuovi ricordi. Quindi questa plasticità e la capacità di formare nuove connessioni possono essere influenzati da diversi fattori ambientali: la nicotina per esempio favorisce la concentrazione produce effetti benefici su malati di Parkinson ma studi recenti hanno dimostrato che riduce la plasticità delle cellule nei lobi frontali. GUARIRE IL SISTEMA NERVOSO Quando il tessuto nervoso è lesionato oppure muoiono dei neuroni per effetto dell'invecchiamento, i neuroni sopravvissuti possono ripristinare le funzioni in 2 modi: 1. A livello strutturale: sviluppando delle reti allargate di dendriti oppure estendendo gli assoni dei neuroni sopravvissuti 2. A livello biochimico: aumentando la quantità di neurotrasmettitori rilasciati dalla sinapsi (dalle vescicole sinaptiche) o NEUROPSICOLOGIA: test neuropsicologici o DISSOCIAZIONE semplice e doppia o TECNICA di ABLAZIONE e STIMOLAZIONE (rimuovere parte) o TECNICA di REGISTRAZIONE ELETTRICA (elettroencefalografo) o IMAGING CELEBRALE - TAC (parte interna con raggi x ) - RMN (parte interna con magnete) - PET (attività celebrale: immagini con colori su computer) - fMRI (attività celebrale immediata) - NIR (zone profonde del cervello con raggi semi infrarossi) o STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA (TMS) 5) STRUTTURE GERARCHICHE DEL CERVELLO o Romboencefalo: tronco encefalico (con ponte, midollo allungato e mesencefalo) e cervelletto o Mesencefalo: collicoli superiori ed inferiori, tetto + formazione reticolare (avvisa centri superiori del cervello dell’arrivo di messaggi e può bloccarli o farli passare) o Prosencefalo: talamo ed ipotalamo 6) S. LIMBICO: Ippocampo (ricordi) e Amigdala (emozioni) 7) CORTECCIA CEREBRALE, struttura, fessure e lobi o Corteccia MOTORIA (azioni volontarie) e lobo frontale posteriore (emisfero destro e sinistro motorio, ed opposto) o Corteccia SOMATOSENSORIALE (percezioni di sete, freddo ed equilibrio ) e lobo parietale anteriore. Udito e Vista o AREA di WERNICKE: comprensione del linguaggio o AREA di BROCA: produzione del linguaggio o Corteccia ASSOCIATIVA: neuroni associativi o Corteccia PREFRONTALE: funzioni esecutive (pensare al presente e non alle conseguenze future)danneggiamento 8) DIVISIONE EMISFERO destro e sinistro: corpo calloso o Em. Sinistro: produzione del linguaggio o Em. Destro: riconoscere immagini 9) PLASTICITA’: cervello cambia in base all’esperienza e all’ambiente 10) GUARIRE il s. NERVOSO: strutturalmente o biochimicamente o Cellule staminali neuronali e percorso 11) SISTEMA ENDOCRINO: ormoni e ghiandole surrenali SISTEMA IMMUNITARIO: antigeni ed anticorpi CAPITOLO 5 SENSAZIONE e PERCEZIONE In psicologia esiste una distinzione tra: SENSAZIONE processo di rilevazione dello stimolo, il quale viene ricevuto dai recettori sensoriali. Questi recettori traducono le caratteristiche dello stimolo, inviandolo sottoforma di impulsi nervosi inviati al cervello. PERCEZIONEattribuire un “senso” (significato) a quello che ci dicono i nostri sensi. È il processo attivo che organizza l'input dato e gli attribuisce un significato. Dal momento in cui la percezione è un processo attivo e creativo, lo stesso input sensoriale può venire percepito in molti modi e in tempi diversi. I PROCESSI SENSORIALI Alcuni neuroni si sono sviluppati fino a diventare recettori sensoriali specializzati: sono specializzati nel captare specifiche informazioni, come il suono, la temperatura, la pressione, lo stiramento oppure il dolore. Quindi i sistemi sensoriali dell'uomo sono fatti per estrarre dall'ambiente le informazioni che ci servono per funzionare e sopravvivere. (anche se la nostra sopravvivenza non dipende dall'avere un occhio d'aquila o delle orecchie sensibili quanto quelle dei gatti, abbiamo dei sensori specializzati che possono rilevare una quantità di stimoli con notevole sensibilità-) L'area scientifica della psicofisica, la quale studia il rapporto fra le caratteristiche fisiche degli stimoli e le capacità sensoriali si occupa di due tipi di sensibilità: 1. la prima riguarda i limiti assoluti della sensibilità. (per esempio la luce più fioca, il suono più debole o la soluzione salina meno concentrata che gli esseri umani riescono a rilevare.) 2. il secondo tipo di sensibilità ha a che vedere con le differenze fra stimoli. (per esempio la minima differenza fra due sfumature di grigio.) 1. LA SOGLIA ASSOLUTA (LIMITI ASSOLUTI DELLA SENSIBILITA’) Quanto intenso deve essere uno stimolo prima che possiamo rilevarne la presenza? I ricercatori definiscono la soglia assoluta come l'intensità più bassa alla quale uno stimolo si può rilevare il 50% delle volte. (quindi più bassa e la soglia assoluta è maggiore e la sensibilità.) Dagli studi sulle soglie assolute possiamo stimare i limiti generali della sensibilità umana per i 5 sensi principali. 1. LA TEORIA DELLA DETENZIONE DEL SEGNALE Gli psicologi hanno scoperto che il concetto di una soglia assoluta fissa non è accurato, in quanto non esiste un singolo, sull'intensità della scala che separi la non rilevazione dalla rilevazione di uno stimolo. Esiste invece un margine di incertezza e le persone stabiliscono un proprio CRITERIO DI DECISIONE, cioè uno standard di quanto si deve essere certi della presenza di uno stimolo prima di affermare di averlo rilevato. Il Criterio di decisione può anche cambiare di volta in volta e dipende da fattori come la stanchezza, l'aspettativa (per esempio aver guardato un film horror: prima di andare a letto è più probabile tendere le orecchie cercando di sentire dei suoni che possano segnalare la presenza di un mostro o di un intruso in casa; in questa occasione si può sentire un suono debole e inquietante che probabilmente non avremmo neppure non adattato se avessimo guardato un film comico) e la potenziale importanza dello stimolo. La TEORIA DELLA DETENZIONE DEL SEGNALE si occupa dei fattori che influenzano i giudizi sensoriali. Esempio: un suono/uno stimolo può essere presentato molto rapidamente in un ambiente rumoroso. Sia quando il suono viene effettivamente presentato, sia quando il suono non viene presentato il partecipante può dire sì o no. I ricercatori possono spingere i partecipanti a rispondere SI o NO, manipolando ricompense e costi in caso di risposte giuste o sbagliate. In questo modo i partecipanti risponderanno + SI con l'aumentare dei costi per i falsi allarmi, facendo derivare soglie di detenzione più elevate. (Come, per esempio, è + probabile che un operatore della Marina noti un debole segnale nel corso di una missione di guerra, poiché una mancata rilevazione potrebbe avere conseguenze disastrose, rispetto a quanto succede durante un viaggio in tempo di pace). Quindi, la ricerca sulla detenzione del segnale mostra come in parte la percezione sia una decisione. 2. LA SOGLIA DIFFERENZIALE Distinguere fra vari stimoli può essere altrettanto importante che rilevarli. Quando cerchiamo di abbinare colori delle vernici o dell'abbigliamento possono essere molto importanti piccole differenze di stimoli. Allo stesso modo una lieve variazione del gusto potrebbe indicare che un cibo può essere contaminato o deteriorato. Quindi parliamo di soglia differenziale, la quale viene definita come la differenza minima fra due stimoli che le persone riescono a percepire per il 50% della volte. In Particolar modo Ernest Weber scoprii che esiste un certo grado di ammissibilità nella gamma delle sensibilità dei nostri sistemi sensoriali, tanto da parlare di LEGGE DI WEBER. Essa, afferma che la soglia differenziale è direttamente proporzionale alla grandezza dello stimolo con il quale viene fatto il raffronto. (e può essere espressa mediante la frazione di Weber). additivo di molti segnali potrebbe essere sufficiente ad attivarla. Questo spiega perché ci riesce più facile rilevare uno stimolo debole, come una stella non molto luminosa, se osserviamo leggermente di lato in modo che l'immagine non cada sulla fovea ma sulla posizione periferica della retina dove si trova la maggiore densità di bastoncelli. - Anche i Coni che si trovano sulla periferia della retina condividono le cellule bipolari. Però nella fovea ciascuno dei Coni fittamente addensati ha un proprio collegamento dedicato con una sola cellula bipolare: ne deriva che la nostra ACUITA’ VISIVA (cioè la capacità di vedere i particolari più piccoli) è maggiore quando l'immagine visiva si proietta direttamente sulla fovea. Questa Messa a fuoco ha come risultato l'attivazione di un gran numero di Coni e delle loro cellule bipolari. (alcuni uccelli da preda come le aquile e i falchi hanno due fovee per occhio e questo contribuisce a dar loro l'acuità visiva che gli permette di vedere piccole prede a terra mentre si librano in aria anche a 100 m di altezza). > Il nervo ottico formato dagli assoni delle cellule gangliari esce dal retro dell'occhio, non lontano dalla fovea, creando un punto cieco dove mancano i fotorecettori. di norma non siamo consapevoli del nostro punto cieco perché il nostro sistema percettivo riempie la parte mancante del campo visivo. PROCESSO VISIVO: 1. Il cristallino rovescia l'immagine da destra a sinistra e dall'alto al basso quando proietta sulla retina 2. Invio dell'input visivo al cervello attraverso il NERVO OTTICO 3. Il cervello ricostruisce l'input visivo nella direzione corretta Da cosa dipende vedere con chiarezza? -La capacità di vedere con chiarezza dipende in parte dalla capacità del cristallino di mettere a fuoco l'immagine direttamente sulla retina e denota come ACCOMODAZIONE. Infatti: se vediamo bene gli oggetti vicini ma abbiamo difficoltà a vedere oggetti lontani probabilmente soffriamo di miopia. ànei miopi (ipometropia) il cristallino mette a fuoco l'immagine davanti alla retina (o troppo vicina al cristallino) quindi l'immagine degli oggetti lontani rimane sfocata. Essa è generalmente dovuta ad una lunghezza eccessiva del bulbo oculare (dal davanti verso il retro) rispetto alla norma. al contrario alcune persone hanno una visione eccellente in distanza ma hanno difficoltà vedere chiaramente gli oggetti vicini. L'ipermetropia (presbiopia) si ha quando il cristallino non si ispessisce a sufficienza e l'immagine, quindi, viene messa fuoco su un punto dietro la retina (o troppo lontano dal cristallino). Gli occhiali le lenti a contatto servono a correggerli incapacità naturale del cristallino di mettere a fuoco l'immagine visiva direttamente sulla retina. LA TRASDUZIONE VISIVA I FOTOPIGMENTI sono molecole proteiche che, attivandosi, permettono ai bastoncelli e ai Coni di tradurre le onde luminose in impulsi nervosi. L'assorbimento della luce da parte dei foto pigmenti produce una reazione chimica che fa variare la frequenza di rilascio del neurotrasmettitore dalla sinapsi del recettore alle cellule bipolari. Maggiore è il cambiamento nel rilascio del trasmettitore, più forte è il segnale che viene trasmesso alle cellule bipolari e, a loro volta, alle cellule gangliari. -Se uno stimolo scatena le risposte nervose a ciascuno dei tre livelli (bastoncello o cono, cellula bipolare e cellula gangliare), il messaggio viene inviato istantaneamente alla stazione di passaggio nel talamo e da lì alla corteccia visiva del cervello. L’ADATTAMENTO AL BUIO Anche se i bastoncelli sono per natura sensibili alla bassa illuminazione in alcune circostanze si comportano in modo inaspettato e ci tradiscono. L'adattamento al buio è il miglioramento progressivo nella sensibilità alla luminosità che avviene nel corso del tempo in condizioni di bassa illuminazione. -Infatti, dopo aver assorbito la luce un fotorecettore viene privato delle molecole pigmentate per un breve periodo di tempo: se l'occhio è stato esposto a condizioni di elevata illuminazione, come la luce del sole, i foto pigmenti si ridurranno in modo sostanziale. Durante l'adattamento al buio, le molecole dei foto pigmenti si rigenerano e la sensibilità dei recettori aumenta lentamente. coloro che fanno ricerche sulla visione hanno tracciato il corso dell'adattamento quando le persone si spostano da condizioni di luce forte all'oscurità: -Il percorso dell’adattamento al buio viene indicato come grafico nel tempo. La curva è in due parti: una per i coni, i quali si adattano completamente in circa 10 minuti e una per i bastoncelli, i quali continuano ad aumentare la sensibilità per altri 20 minuti. (successivamente si scoprì che la luce rossa stimola solo i Coni e i bastoncelli rimangono in uno stato di adattamento al buio pronti al servizio immediato al buio.) L’UDITO Gli stimoli che arrivano al nostro senso dell'udito sono le onde sonore, cioè una forma di energia meccanica. Quello che noi definiamo “suono” è in realtà onde pressorie nell'aria, nell'acqua ed in qualsiasi conduttore. quando il volume di uno stereo è abbastanza alto riusciamo a vedere la copertura degli altoparlanti che si muove avanti e indietro. Oppure se mettiamo in equilibrio un pezzettino di carta o una pallina di ping pong sul cono di un altoparlante, li vediamo muoversi con la musica mentre il cono li spinge in aria. -Le vibrazioni che ne derivano provocano altre onde di compressione e di espansione fra le molecole dell'aria che circondano la fonte del suono. Queste onde sonore hanno due caratteristiche: 1. frequenza 2. ampiezza 1. FREQUENZA: è il numero di onde sonore, o cicli, al secondo. la misura dei cicli al secondo è l’Hertz; 1 Hz equivale ad un ciclo al secondo. la frequenza delle onde sonore (cioè con quale frequenza si ripetono i cicli) è riferita al tono . (LA LUNGHEZZA D’ONDA DETERMINA LA FREQUENZA) -più alta è la frequenza e maggiore è l'intensità percepita. (gli esseri umani sono in grado di percepire frequenza da 20 a 20.000 Hz) -normalmente più siamo giovani più alte sono le frequenze che riusciamo a percepire mentre invecchiando percepiamo la sensibilità alle frequenze più alte. 2. L’AMPIEZZA: si riferisce alla dimensione verticale delle onde sonore ovvero alla profondità fra alti e bassi dell'onda sonora. Essa è la determinante primaria del volume del suono percepito. -le differenze di ampiezza sono espresse in decibel cioè una misura della pressione sonora applicata sul timpano. zero decibel è definita la soglia assoluta minima ovvero non possiamo sentire nulla di più silenzioso. LA TRASDUZIONE UDITIVA Il sistema di trasduzione dell'orecchio è formato da ossa piccolissime cioè membrane e condotti piene di liquido che servono a tradurre le onde pressorie in impulsi nervosi. Le tre sezioni del sistema sono: - orecchio esterno - orecchio medio - orecchio interno ORECCHIO ESTERNO Esso è formato: - Il padiglione auricolare (pinna), è la parte visibile dell'orecchio. Esso ha 2 ruoli: o il suo ruolo principale è quello di raccogliere i suoni. se mettiamo una mano a Coppa dietro la Pinna riusciremo a sentire un numero maggiore di suoni e questo ci aiuterà a sentire le voci quando ci troviamo ad un tavolo affollato oppure in una stanza rumorosa. o ma anche il ruolo nella localizzazione dei suoni - il condotto uditivo cioè la parte che contiene il cerume ORECHHIO MEDIO Esso contiene tre ossicini: - il martello - l'incudine - la staffa Il ruolo degli ossicini si potrebbe definire adattamento dell'impedenza: poiché la vibrazione di queste ossa amplifica le onde sonore. Inoltre, sono un meccanismo di salvaguardia che contribuisce ad evitare danni al sensibile orecchio interno. ORECCHIO INTERNO Esso contiene: -La coclea, un condotto a forma di chiocciola, lungo circa 3,5 cm -La membrana basilare, contenente all'interno della coclea ed è un tessuto che percorre tutta la lunghezza della coclea. -L'organo dei corti, poggiato sulla membrana basilare e che contiene migliaia di minuscole cellule ciliate che sono i veri recettori del suono. le estremità delle cellule ciliate contengono delle protrusioni ancor più minuscole dette stereociglia le quali si trovano sotto un'altra membrana: -Inoltre un piccolo numero di recettori si trova sul palato e sul fondo della lingua in modo che anche le persone prive di lingua possono avere un minimo di senso del gusto. Cosa avviene all’interno della bocca? Quando una sostanza entra in bocca interagisce con la saliva per formare una soluzione chimica che penetra nel poro gustativo e stimola le cellule dei recettori. Il gusto è il risultato di un complesso di modelli di attività neurali prodotto dalle papille gustative. CARATTERISTICHE del GUSTO: o crea piacere o ha un significato adattivo poiché discrimina fra nutrienti e tossine: -i veleni tendono ad avere un gusto amaro - i cibi ricchi di Calorie tendono ad avere un gusto dolce OLFATTO il senso dell'olfatto ha grande importanza per molte specie poiché se gli esseri umani sono maggiormente orientati verso il suono e la vista, i cani per esempio hanno una vista relativamente debole ma un senso dell'olfatto estremamente sviluppato. Inoltre le persone private di altri sensi hanno un senso l'olfatto estremamente sviluppato. I recettori dell'olfatto sono lunghe cellule che fuoriescono dall'epitelio della parte superiore della cavita nasale e si inseriscono nella membrana mucosa. Gli esseri umani hanno all'incirca 40 milioni di recettori olfattivi di 350 tipi diversi. Come funziona l’olfatto? I recettori che si attivano inviano l'input al bulbo olfattivo cioè una struttura del prosencefalo collocata superiormente nella cavità nasale. -il comportamento sociale sessuale degli animali è regolato più fortemente dall'olfatto rispetto a quello degli esseri umani: infatti molte specie utilizzano l'urina per segnare il territorio mentre noi umani troviamo altri sistemi come spargere le nostre cose sulla scrivania che stiamo usando in biblioteca. nonostante ciò anche gli esseri umani come gli animali hanno dei recettori speciali nel naso che inviano impulsi ad una zona olfattiva separata del cervello il quale si connette con le strutture cerebrali dedicate al comportamento sociale e riproduttivo. -alcuni ricercatori suggeriscono che i feromoni cioè segnali chimici che si trovano negli odori naturali del corpo possono influenzare inconsapevolmente il comportamento umano. (Wilson un sociologo ha affermato che i ferormoni sono i segnali più importanti utilizzati dagli organismi di ogni tipo). PERDITA DELL’OLFATTO Una malattia poco conosciuta è chiamata anosmia: essa può provocare notevoli problemi sociali e di percezione. CAUSE: può essere causata da una lesione al cervello oppure da un'infezione. CURE: possono variare da cicli di trattamenti con medicinali a un intervento chirurgico. La cura può migliorare la situazione dell'individuo e provocare: - la fantosmia cioè odori fantasma; - la parosmia cioè una distorsione dell'olfatto. LA PELLE ed i SENSI del CORPO La pelle ed i sensi del corpo comprendono: - il senso del tatto - la cinestesia, cioè il senso del movimento muscolare - l'equilibrio Gli ultimi due sono detti “sensi del corpo “ e collettivamente “PROPIOCEZIONE” cioè la capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo nello spazio. per esempio ci dicono se stiamo correndo o siamo fermi, se siamo sdraiati o seduti. IL TATTO Il senso del tatto è molto importante poiché: 1. Ci permette di sfuggire al pericolo esterno 2. Ci avverte dei disturbi interni al nostro corpo 3. Fonte di piacere della vita. (il massaggio può favorire lo sviluppo dei neonati; mentre la mancanza di contatto tattile con un adulto che lo assiste può ritardare notevolmente lo sviluppo fisico sociale ed emotivo) Gli esseri umani sono sensibili a 4 sensazioni tattili: - Pressione (tocco), - dolore, - caldo e - freddo Queste sensazioni vengono trasmesse dai recettori della pelle e dei nostri organi interni. Una mescolanza di queste sensazioni è la base di tutte le altre sensazioni comuni della pelle come il prurito. LA PELLE La pelle è una struttura elastica a più strati che si estende per sei metri quadrati e pesa fra 2,7 4,5 kilogrammi. E’ l'organo più grande del nostro corpo. La pelle contiene un'ampia varietà di strutture recettive: o Terminazioni nervose libere: recettori primari del dolore e della temperatura. Sono semplici cellule nervose poste sotto lo strato superficiale della pelle che somigliano ai rami nudi di un albero. o Cellule a canestro: recettori del tocco e di una lieve pressione. Esse, sono situate alla base dei follicoli piliferi. -il cervello è in grado di collocare sensazioni perché i recettori della pelle inviano messaggi al punto corrispondente nella corteccia somatosentoriale che corrisponde alla zona del corpo dove è collocato il recettore. a volte il cervello individua sensazioni che non possono assolutamente essere presenti: questo avviene nel fenomeno dell'arto fantasma, mediante il quale gli amputati percepiscono nette sensazioni provenienti dall'arto mancante. CAUSE: Questo avviene poiché le Irritazione dei nervi che avevano origine in quell'arto inganni il cervello facendogli interpretare gli impulsi nervose come sensazioni reali. CURA: L'arto fantasma tende a sparire quando vengono montati gli arti protesici e cominciano ad usarli. I SENSI DEL CORPO e L’EQUILIBRIO Grazie alla PROPIOCEZIONE, cioè il senso della cinestesia che ci fornisce le informazioni sulla posizione dei nostri muscoli delle giunture e dei movimenti; gli individui sono in grado di coordinare i movimenti del proprio corpo. i recettori cinestetici sono delle terminazioni nervose dei muscoli nei tendini e nelle giunture. Collabora con la cinestesia il SISTEMA VESCIBOLARE, cioè il senso dell'orientamento del corpo e dell'equilibrio e della postura. i Recettori vestibolari si trovano nell'apparato vestibolare dell'orecchio interno. Una parte del sistema dell'equilibrio è formato da 3 canali vestibolari semicircolari che contengono il recettore dei movimenti della testa. Ogni canale è posto su un piano diverso: - sinistra destra - indietro avanti o - su giù. Questi canali sono pieni di fluido e rivestiti di cellule ciliate che fungono da recettori: quando la testa si muove, il fluido del relativo canale si sposta stimolando le cellule ciliate ed inviando messaggi al cervello. i canali semicircolari rispondono soltanto all'accelerazione alla decelerazione: infatti quando si raggiunge una velocità costante il fluido e le cellule capillari tornano al normale stato di riposo. (ecco perché il decollo e l'atterraggio su un aereo ci danno il senso della velocità). inoltre alla base dei canali semicircolari ci sono i sacchi vestibolari che contengono cellule ciliate, le quali rispondono alla posizione del corpo e ci dicono se siamo in posizione retta o inclinata. Queste strutture costituiscono la seconda parte del sistema sensoriale del corpo. DANNEGGIAMENTO Se questo sistema di equilibrio si danneggia o si infetta il risultato può essere estremamente sgradevole con nausee costanti e la percezione di instabilità con capogiri e vertigini una malattia è detta labirintite: essa insorge quando un virus attacca la struttura simile a un labirinto che contiene e alloggia le componenti vestibolari dell'orecchio interno . PROTESI SENSORIALI Le protesi sensoriali forniscono l'input sensoriali che, entro certi limiti, può sostituire quello che i recettori sensoriali della persona non percepiscono. LA VISIONE BIONICA Un ricercatore sviluppò un macchinario: installò una videocamera montata sugli occhiali, la quale inviava dei segnali (dell’immagine che vedeva) ad un piccolo apparecchio impiantato chirurgicamente nella retina. Gli elettrodi di questo apparecchio stimolano la retina, inviando dei segnali al nervo ottico e al centro di elaborazione della visione del cervello. LA VISIONE ARTIFICIALE: approccio per dare ai ciechi una visione I ricercatori hanno sviluppato un apparecchio per stimolare direttamente la corteccia visiva: quando le cellule della corteccia visiva vengono stimolate elettricamente dei discreti lampi di luce detti fosfeni vengono percepiti sia da persone che ci vedono sia dai ciechi. I ricercatori hanno sviluppato tale apparecchio: è formato da una striscia di silicone che contiene migliaia di minuscoli elettrodi di stimolazione Impiantati nei singoli neuroni della corteccia visiva. i quali producono modelli di fosfeni che corrispondono alla scena osservata attraverso la videocamera e dunque codificatore. Anche se tutti i Coni possono essere stimolati da gran parte delle lunghezze d'onda in misura variabili, i singoli Coni sono sensibili alle lunghezze d'onda che corrispondono al blu, verde e rosso. Cosa succede? - probabilmente ciascuna di queste tre classi di recettori invia messaggio al cervello, che si basano sulla misura nella quale sono attivati dalle lunghezze d'onda dell'energia luminosa. - il sistema visivo poi combina i segnali per ricreare la sfumatura originale Secondo questa teoria, la quale segue la teoria adattiva, il giallo viene prodotto dall'attività dei recettori del rosso e del verde; ma e stato dimostrato che alcune persone che sono cieche al rosso-verde e che non sono in grado di percepire nessuno dei due colori, in qualche modo riescono a percepire il giallo. LA TEORIA DEI PROCESSI OPPONENTI di HERING Essa proponeva che ciascuno dei 3 tipi di Coni rispondesse a due diverse lunghezze d'onda: - un tipo risponde al blu o al giallo - Un altro al rosso o al verde - Un altro al bianco al nero Per esempio un cono rosso verde risponde con una reazione chimica ad uno stimolo verde e con l'altra reazione chimica opposta ad uno stimolo rosso. Vi è un esempio che sostiene l'esistenza dei processi opposti: se fissiamo intensamente il centro di una bandiera con le strisce gialle, ed il resto blu per circa un minuto; e poi osserviamo rapidamente un foglio di carta bianca dovrebbero apparire i colori opposti. infatti la parte gialla della bandiera viene percepita come blu e quella blu come gialla. Secondo questa teoria mentre fissiamo il blu ed il giallo i processi neurali che registravano quei colori si sono stancati e quando abbiamo guardato la superficie bianca, che riflette tutte le lunghezze d'onda è avvenuta una reazione di “REBOUND” mentre ogni recettore rispondeva quelle proprie reazioni opposte. LA TEORIA DI DOPPI PROCESSI La teoria dei doppi processi combina l'esperienza tricromatica e quella dei processi opposti per spiegare il vero processo di trasduzione dei colori - In modo coerente con la teoria tricromatica: tre tipi di Coni sono sensibili al massimo rispettivamente a lunghezze d'onda: CORTE: BLU MEDIE: VERDE LUNGHE:ROSSO - i processi opposti però non avvengono a livello dei Coni; ma si verificano quando le cellule gangliari della retina rispondono agli stimoli come in un processo opposto, quindi: - BLU-GIALLO - ROSSO-VERDE - BIANCO-NERO -Se una luce rossa viene puntata sulla retina una cellula gangliare del processo costo potrebbe rispondere con un'elevata frequenza di attivazione ma una luce verde attiverebbe la stessa cellula ad una frequenza molto bassa. IL DALTONISMO 1. Tricromatica : persona con una normale visione del colore. Quindi sono sensibili a tutti tre i sistemi blu- giallo, rosso-verde bianco-nero. 2. Dicromatico : persona che non vede solo uno dei due sistemi (blu-giallo o rosso-verde) 3. Monocromatico: persona sensibile solo al sistema bianco-nero e completamente cieca ai colori ANALISI E RICOSTRUZIONE DI SCENE VISIVE Come avviene il riconoscimento delle immagini? 1) Dalla retina, il nervo ottico invia impulsi ad una stazione di collegamento situata nel talamo il centralino sensoriale del cervello. 2) Da lì, l'input viene instradato verso diverse zone della corteccia in particolare verso la corteccia visiva primaria del lobo occipitale nella parte posteriore del cervello. degli studi hanno dimostrato che esiste nella corteccia visiva una corrispondenza punto-punto fra minuscoli regioni della retina e gruppi di neuroni; chiamata MAPPATURA RETINOTOPICA. -Esiste più di una mappa retino topica, poiché se una sbaglia o viene danneggiata in qualche modo si ha un buon numero di ricambi ai quali fare ricorso I gruppi di neuroni all'interno della corteccia visiva sono organizzati per ricevere e integrare gli impulsi sensoriali nervosi che hanno origine specifiche regioni della retina. Alcune, di queste cellule note come rilevatori di caratteristiche si attivano in modo distinto e risposta agli stimoli visivi che possiedono specifiche caratteristiche. 3) Gli stadi finali del processo di costruzione di una rappresentazione visiva avvengono quando l'informazione, analizzata e ricombinata dalla corteccia visiva primaria viene inoltrata ad altre regioni corticali: CORTECCIA VISIVA ASSOCIATIVA, voi dove le caratteristiche della singola scena visiva vengono combinate e interpretate alla luce dei nostri ricordi e delle nostre conoscenze. (quindi se tutto funziona correttamente un processo iniziato con impulsi nervosi provenienti dai bastoncelli e coni termina con il riconoscimento, per esempio di un pallone da spiaggia) 2 TEORIE DIVERSE per spiegare come RICONOSCERE gli OGGETTI: o Il primo è il modello computazionale di David Marr o il secondo è la teoria di Biederman del riconoscimento per componenti MODELLO COMPUTAZIONALE David Marr considera la percezione visiva un processo diviso in 3 stadi, che porta l'osservatore che da una visione bidimensionale estremamente basilare (2D) dell'oggetto percepito fino ad una più complessa rappresentazione tridimensionale (3D) 1. La prima cosa che vediamo è un abbozzo primario: dell'oggetto si ha solo luci e ombre, che una volta elaborati ci forniscono le informazioni sui contorni. 2. L'informazione successiva viene sviluppato in quello che Mar definisce “abbozzo 2 ½ D”: le informazioni delle ombreggiature vengono ricostruite nella nuova rappresentazione che fornisce informazioni riguardo alle distanze relative da noi alle diverse parti dell'oggetto 3. alla fine sviluppiamo un modello tridimensionale: abbiamo interiorizzato il modello visivo dell'oggetto che stiamo osservando, sviluppando una conoscenza per esempio di quello che dovrebbe essere l'aspetto dell'oggetto visivo da dietro RICONOSCIMENTO per COMPONENTI Questa teoria può essere considerata uno sviluppo del lavoro di Marr: secondo Biederman gli oggetti sono composti da 36 forme basilari, definite GEONI, poiché il punto centrale della sua teoria e la rilevazione dei bordi. -Infatti, identifica 5 proprietà invarianti dei bordi, che in combinazioni diverse, ci permettono di identificare diversi geoni: - curvatura: i punti sui bordi sono su una curva -parallelismo: i punti sono in parallelo -coterminazione: i bordi finiscono nello stesso punto -simmetria: i punti sono in linea retta -colinearità: i punti sono in linea retta Questo significa che è sufficiente vedere molti oggetti solo in piccola parte per identificarli e una gran dei parte dell'oggetto e ridondante se lo si deve solo identificare. questa teoria crede che il punto diviso dell'osservatore diviene irrilevante nel momento in cui i geoni possono essere identificati. (differenza con teoria di Marr) QUINDI: -MODELLO di MARR: ci fa comprendere come si possano utilizzare i processi sistematici nella rappresentazione del mondo che vediamo. -MODELLO di BIEDERMAN: indica che gli oggetti che vediamo possono essere composti da una combinazione di forme semplici, dette geoni. Questi possono essere identificati semplicemente dalla nostra conoscenza dei voti e anche se parzialmente oscurati dovremmo ancora essere in grado di rilevarli e isolarli dall'esterno eliminando l'importanza del punto di vista dell'osservatore. Molti hanno criticato entrambe le teorie poiché possono permetterci di identificare una tazza un bicchiere oppure un gatto ma nessuna delle due ci permette di capire se l'oggetto che vediamo è la nostra tazza preferita oppure se l'animale è il nostro gatto di casa. ______________________________________________________________________________ -Gregory afferma che ciascuna delle nostre percezioni sia essenzialmente UN’IPOTESI sulla natura dell'oggetto o sul significato dell'informazione sensoria. A queste immagini possono essere dati due significati differenti: o Può sembrare un coniglio o può sembrare un'oca Questo avviene perché lo stimolo creato dal nuovo orientamento si combina con altre rappresentazioni percettive. IL SET PERCETTIVO: le aspettative In alcune occasioni le nostre aspettative di una scena possono influenzare in modo significativo alla nostra percezione: per esempio in tempi di guerra si sparò ad un aereo con 290 passeggeri a bordo poiché venne scambiato per un aer eo da combattimento, dei nemici. Gli psicologi per spiegare ciò hanno identificato un fenomeno noto come set percettivo: la nostra percezione di una scena può essere influenzare dal contesto nel quale viene vissuta, a causa di una facilità a percepire gli stimoli in un certo modo. Le COSTANZE PERCETTIVE: gli stimoli ed il cambiamento Quando una porta chiusa si apre all'improvviso proietta sulla retina un'immagine diversa ma continuiamo comunque a percepirla come una porta; infatti la nostra ipotesi percettiva rimane la stessa. Questo avviene grazie alle costanze percettive che ci permettono di riconoscere stimoli familiari in condizioni variabili. (senza di esso dovremmo riscoprire che cosa sia qualcosa ogni volta che ci appare in condizione diversa) -Nella visione sono importanti diverse costanze: COSTANZA della FORMA: Essa ci permette di riconoscere le persone altri oggetti da angolazioni diverse. una porta che si apre o si chiude ci appare sempre con la forma del solito triangolo. COSTANZA della LUMINANZA: essa permette che l'illuminazione relativa degli oggetti resta la stessa in condizioni diverse di illuminazione, come per esempio in pieno sole o in piena ombra COSTANZA delle DIMENZIONI: essa è la percezione che la dimensione degli oggetti che vediamo resta relativamente costante anche se le immagini sulla nostra retina cambiano dimensioni col variare della distanza. LA PERCEZIONE della PROFONDITA’, DISTANZA e MOVIMENTO PROFONDITA’ e DISTANZA Uno degli aspetti più affascinante la percezione visiva e la nostra capacità di valutare la profondità. In che modo? La retina riceve le informazioni solo in 2 dimensioni: - Lunghezza - Larghezza Ma il cervello traduce queste indicazioni in percezioni tridimensionali. questo lo fa utilizzando: - le indicazioni di profondità monoculari - e quelle binoculari INDICAZIONI MONUCULARI di PROFONDITA’ Valutare le distanze relative degli oggetti è importante percepire la profondità. Esistono varie indicazioni monoculari di distanza e profondità: o Giochi di luce e ombra o prospettiva lineare: si riferisce alla percezione che le linee parallele convergano o si dirigano una verso l'altra quando si allontanano dall'osservatore. (se si guardano le rotaie ferroviarie più aumenta la distanza più sembrano convergere e noi utilizziamo questa percezione come indicazione di profondità. la stessa cosa avviene con i lati di un'autostrada) o l'interposizione: in essa gli oggetti più vicini a noi possono toglierci parte della visuale degli oggetti distante. o L'altezza sul piano orizzontale: di un oggetto e un'ulteriore fonte di informazione. (una nave che si trova a 10 km all'arco appare su un piano più alto e più vicino all'orizzonte di un'altra che è a soli 2,5 km da riva). o La texture: la struttura o la trama di un oggetto sembrano più fini con l'aumento della distanza o la chiarezza: e una traccia importante per valutare la distanza poiché possiamo vedere le colline vicine più chiaramente di quelle lontane, in particolare nelle giornate nebbiose. o la dimensione relativa: se vediamo due oggetti, che sappiamo essere in dimensioni simili, valuteremo che quello che sembra più piccolo e più lontano. (queste indicazioni potrebbe avere come esempio di una certa importanza l'illusione della luna) nessuna di queste indicazioni monoculari comporta il movimento dell'oggetto degli oggetti ma un'ultima indicazione monoculare: o il parallasse di movimento: ci dice che, se ci stiamo spostando, gli oggetti vicini sembrano muoversi più rapidamente in direzione opposta rispetto a quelli più lontani. Il movimento ci fornisce informazioni che possiamo utilizzare per valutare la distanza e quindi la profondità INDICAZIONI BINOCULARI di PROFONDITA’ Le percezioni più notevoli di profondità derivano dalle indicazioni di profondità binoculare che richiedono l'uso di entrambi gli occhi. lo stereoscopio utilizza il principio della disparità vincolare in funzione della quale ciascun occhio vede un'immagine leggermente diversa. nel cervello l'input visivo dei due occhi viene analizzato da rilevatore di caratteristiche che sono tarati sulla profondità: alcuni di questi rivelatori di caratteristiche rispondono soltanto a stimoli che si trovano solo davanti o solo dietro il punto sul quale stiamo fissando lo sguardo. Le risposte di questi neuroni sensibili alla profondità vengono integrate per produrre la nostra percezione della profondità. -esistono diversi metodi per sviluppare questa percezione e in questo momento il più comune è la: o POLARIZZAZIONE : due immagini separate vengono proiettate sullo schermo nello stesso momento. ciascuna lente degli occhiali indossati dagli spettatori permette l'ingresso solo alla luce di una delle due proiezioni. in questo modo ogni occhio vede un'immagine diversa. Una seconda indicazione binoculare di distanza è la o CONVERGENZA : essa è prodotta dal feedback dei muscoli che fanno ruotare l'occhio verso l'interno per osservare un oggetto vicino. (se teniamo un dito a circa 30 cm dalla faccia poi muovendolo lentamente verso di noi, i messaggi inviati al nostro cervello dai muscoli dell'occhio ci forniscono un'indicazione della profondità). LA PERCEZIONE del MOVIMENTO La percezione del movimento è un processo complesso che a volte richiede al cervello di integrare informazioni provenienti da sensi diversi. (se teniamo una penna davanti alla faccia e tenendo ferma la testa spostiamo la penna avanti e indietro; percepiamo che la penna si sta muovendo. Se teniamo ferma la penna e muoviamo la testa avanti e indietro la stessa velocità con la quale avevamo mosso la penna: in entrambi i casi le immagini della penna si è spostata attraverso la nostra retina più o meno allo stesso modo; ma quando abbiamo spostato la testa il nostro cervello ha tenuto conto dell'input provenienti dai sistemi propriocettivi e vestibolare e a concluso che noi ci stavamo muovendo, ma la penna no. la prima indicazione per percepire il movimento è: o Il moto dello stimolo attraverso la retina : in condizioni ottimali un'immagine retinica ha bisogno di spostarsi solo per circa 1/5 del diametro di un solo cono per poter percepire il movimento o il moto relativo di un oggetto su uno sfondo strutturato : per esempio se fissiamo un uccello in volo il moto relativo dell'oggetto contro lo sfondo è una forte indicazione per percepire la velocità del movimento Max Wertheimer psicologo della Gestalt parla del: o movimento stroboscopico :cioè un movimento illusorio prodotto quando si accende brevemente una luce nel buio poi qualche millisecondo dopo si accende un'altra luce vicino alla prima. se il calcolo dei tempi è corretto la prima luce sembra spostarsi da un punto all'altro in modo che non è distinguibile da un vero movimento. -il movimento stroboscopico è anche il principio che sta dietro i film che consistono in una serie di foto ferme proiettate su uno schermo in rapida successione con intervalli scuri fra un'inquadratura e l'altra. LE ILLUSIONI: false ipotesi percettive Le illusioni sono delle percezioni affascinanti ma inesatte. Gran parte delle illusioni visive possono essere attribuite a costanze percettive che, di norma, ci aiutano a percepire in modo più accurato. le indicazioni di distanza possono essere manipolate per creare illusioni di dimensioni: per illustrare questo principio Adelbert Ames costruì una stanza speciale. Essa vista attraverso uno spioncino con un solo occhio, rappresenta la scena della stanza con una sconcertante inversione di dimensioni. (a) Il nostro sistema percettivo ritiene che la stanza abbia una normale forma rettangolare perché di fatto gran parte delle stanze sono fatte così. Le indicazioni di profondità monoculare non ci permettono di vedere che in realtà l'angolo sinistro della stanza è due volte più lontano dell'angolo destro: di conseguenza, qualsiasi persona si sposti in quell’angolo risulta molto + piccola (la costanza delle dimensioni viene meno. Lo studio delle costanze percettive mostra che le nostre ipotesi percettive sono fortemente influenzate dal contesto o dall'ambiente circostante nel quale si verifica uno stimolo. cerebrali che lo governano. (se un periodo critico passa senza aver fatto quelle esperienze troppo tardi per eliminare il deficit che ne deriva) Effetti della privazione visiva: I gattini cresciuti in una stanza righe verticale come quella in figura mancavano delle cellule corticali che si attivavano e risposta agli stimoli orizzontali. Infatti, si comportavano come se non riuscivano a vedere una penna tenuta in posizione orizzontale e mossa verso l'alto e verso il basso di fronte a loro. non appena la penna veniva messa in posizione verticale però gli animali cominciavano a seguirla con gli occhi negli spostamenti. -Questo ci dimostra come l'esperienza si essenziale per lo sviluppo delle attività percettive. CAPITOLO 6 ATTENZIONE e COSCIENZA COSCIENZA Il sonnambulismo e l’agnosia visiva (incapacità di riconoscere visivamente gli oggetti che vengono riconosciuti attraverso altre modalità sensoriali come il tatto) sono delle deviazioni patologiche rispetto al nostro stato abituale di consapevolezza. In realtà queste esperienze presentano delle caratteristiche che non sono così lontane dalla nostra vita quotidiana come potremmo pensare: infatti noi non siamo consapevoli dei tanti cambiamenti di posizione che effettuiamo mentre dormiamo; ma una parte di noi in qualche modo è consapevole di dove si trova il bordo del letto. LE CARATTERISTICHE della COSCIENZA: La coscienza viene definita spesso come la consapevolezza momento per momento di noi stessi e del nostro ambiente. Essa ha varie caratteristiche: Soggettiva e privata : gli altri non possono sapere direttamente cos'è la realtà per noi e noi non possiamo entrare direttamente nella loro esperienza. Dinamica (in continuo cambiamento): noi passiamo in continuazione da uno stato mentale all'altro. Autoriflessiva e centrale per il nostro senso del se : la mente è consapevole della sua coscienza; Infatti qualsiasi cosa sia l'oggetto della nostra consapevolezza come un bellissimo tramonto o la schiena che ci prude, possiamo riflettere sul fatto che siamo gli unici ad averne coscienza. Intimamente connessa con il processo di attenzione selettiva : Esso è il processo che focalizza la consapevolezza su alcuni stimoli escludendone altri. -William James ha osservato che “la mente è in ogni fase un teatro di possibilità simultanee” :se la mente è un teatro di attività mentale allora la coscienza riflette ciò che viene illuminato sul momento (la zona illuminata nel palcoscenico) e l'attenzione selettiva, cioè il processo che focalizza la consapevolezza su alcuni stimoli escludendone altri. MISURARE gli STATI di COSCIENZA Gli scienziati che studiano la coscienza devono definire operativamente gli Stati interiori privati in termini di risposte misurabili: 1) Le misure di autovalutazione o self reports chiedono alle persone di descrivere le proprie esperienze interiori. offrono le indicazioni più dirette sulle esperienze soggettive di una persona ma non sono sempre verificabili o facili da ottenere. (la maggior parte di noi durante il sonno non parla e non possiamo nemmeno completare dei questionari auto descrittivi) 2) le misure comportamentali registrano la performance su determinate attività. Esse sono oggettive ma ci richiedono di desumere/ricavare lo stato mentale della persona. E’ importante anche l'autoconsapevolezza: l’esperimento nel quale veniva appiccicato sulla punta del naso un bollino rosso di bambini molto piccoli ed essi venivano posti di fronte ad uno specchio; da parte loro vi fu fin da subito la consapevolezza di riconoscersi di fronte ad esso tanto che iniziarono a fare anche delle facce buffe. 3) le misure fisiologiche stabiliscono la corrispondenza tra processi fisici e stati mentali. con degli elettrodi attaccati al cuoio capelluto l'elettroencefalogramma misura le onde cerebrali che riflettono l'attività elettrica continuativa di vasti gruppi di neuroni. I diversi andamenti corrispondono a diversi stati di coscienza come la vigilanza, il rilassamento e il sonno leggero oppure profondo. 4) le tecniche di imaging cerebrale permettono agli scienziati di esaminare più approfonditamente l'attività delle regioni che supportano i vari stati psichici. -Il problema della coscienza è che non si può vedere ed è difficile da descrivere così come il passaggio da un pensiero all'altro oppure l'impatto di un'opinione di un'immagine o di uno stimolo di qualche altro tipo sul nostro comportamento. I LIVELLI DI COSCIENZA Esistono 2 punti di vista differenti: - il punto di vista freudiano - il punto di vista cognitivo IL PUNTO DI VISTA FREUDIANO Nel 1900 Sigmund Freud ipotizzò che nella mente umana esistessero 3 livelli di consapevolezza: 1. La mente conscia contiene i pensieri e le percezioni di cui siamo attualmente consapevoli 2. Gli eventi mentali preconsci stanno al di fuori della consapevolezza attuale ma si possono ricordare facilmente in certe condizioni: non pensiamo ad un amico da anni ma quando qualcuno cita il suo nome ci torna alla mente dei ricordi piacevoli. 3. Gli eventi mentali inconsci non si possono portare a livello di consapevolezza nelle situazioni ordinarie. Esso, credeva che alcuni contenuti dell'inconscio, come pulsioni sessuali inaccettabili e aggressive, i ricordi traumatici ed i conflitti emotivi; venissero repressi cioè tenuti al di fuori della consapevolezza conscia perché avrebbero causata ansia, senso di colpa o altre emozioni negative. -I comportamentisti criticavano pesantemente le idee di Freud, poiché essi cercavano di spiegare il comportamento senza evocare dei processi mentali consci e tantomeno inconsci. Inoltre, secondo Freud i processi inconsci possono influenzare il comportamento: Silverman ha usato un metodo denominato “attivazione psicodinamica subliminale” (SPA) per analizzare la teoria psicoanalitica. -Come avviene? si presenta subliminalmente (nascosta) una frase al soggetto e si misura la sua performance su un determinato compito: Silverman ha scoperto che presentando ai lanciatori di freccette la frase “è giusto battere il Papà” si ottenevano delle performance più brillanti rispetto a quella indotta dalla frase “è sbagliato battere il Papà”. Questo, lo ha portato a concludere che il desiderio di competere vittoriosamente con la figura paterna viene attivato e legittimato dalla prima delle due frasi. -Degli studi successivi hanno portato Silverman a concludere che la frase “mamma e io siamo una cosa sola” è estremamente importante in quanto attinge ad un desiderio inconscio di unirsi alla figura materna: quindi la realizzazione di questo desiderio può influenzare in qualche modo la persona. IL PUNTO DI VISTA COGNITIVO Gli psicologi cognitivi rifiutano l'idea di una mente inconscia guidata da bisogni istintivi e conflitti repressi: essi infatti considerano la vita mentale conscia e la vita mentale inconscia due forme complementari di elaborazione delle informazioni che operano in armonia. Molte attività: richiedono un'elaborazione automatica (inconscia o implicita) e si possono svolgere senza una consapevolezza dell'attenzione o dell'impegno. essa avviene il più delle volte quando compiamo azioni quotidiane o svolgiamo compiti come imparare ad andare in bicicletta: inizialmente occorre una profonda attenzione consapevole a ciò che stiamo facendo; io un secondo momento, con la pratica, le esecuzioni di questi compiti diventa più automatica e certe aree del cervello coinvolte nel pensiero conscio diventano meno attive. -SVANTAGGIO: può ridurre la probabilità di scoprire nuovi approcci alla soluzione dei problemi. -essa facilita anche l'attenzione divisa cioè la capacità di seguire e di svolgere più di un'attività contemporaneamente: possiamo parlare mentre camminiamo, scrivere a macchina mentre leggiamo e così via. Nonostante ciò, l'attenzione divisa ha dei limiti e diventa più difficile quando due compiti richiedono risorse mentali simili. (per esempio non possiamo seguire due messaggi separati che ci arrivano nello stesso momento su due auricolari). come lo studio, richiedono un'elaborazione controllata (conscia o esplicita): ossia l'uso consapevole dell'attenzione e dell'impegno. -essa è più lenta dell'elaborazione automatica ma più flessibile e più aperta al cambiamento La PERCEZIONE INCONSCIA e la sua INFLUENZA Ci sono voluti ricerche meticolose per dimostrare che gli stimoli si possono percepire senza una consapevolezza conscia e possono influenzare a loro volta il nostro comportamento ed il nostro sentire. In che modo? Vari esempi: