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Realismo e urbanizzazione, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Ilmovimento artistico del realismo e delle sue caratteristiche, con un focus sull'arte francese. Inoltre, si discute dell'urbanizzazione delle città europee durante la seconda rivoluzione industriale, con particolare attenzione a Parigi e Vienna. Si parla di come l'industrializzazione abbia portato a nuovi problemi e trasformazioni, come la creazione di cinture periferiche dequalificate e la costruzione di edifici pubblici importanti. Si menziona anche la figura dell'ingegnere e l'utilizzo di nuovi materiali per la costruzione di strutture efficienti.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 21/09/2022

gaiabonfante
gaiabonfante 🇮🇹

4 documenti

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Scarica Realismo e urbanizzazione e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Realismo Nel 1848 iniziano le rivolte della nuova borghesia contro gli stati sociali di quel momento; di queste rivolte si fa portavoce l'arte, che vuole rappresentare la realtà di quel momento. Ci si sgancia dai modelli del passato che fino ad ora erano stati presi come esempio e a cui si era legati, e ci si sposta sul presente: si vuole PArararaNaUestaMresgnie. tema anticipato dal realismo e poi sviluppato nell'impressionismo. Con l'ascesa di Napoleone Ill nasce una nuova corrente, quella del positivismo, attraverso cui si dà valore alla scienza come risposta a tutti i problemi, arte compresa. Ci si concentra quindi sul progresso, si sollecitano le innovazioni scientifiche e tecnologiche dall'inizio della seconda rivoluzione industriale. L'arte realista è un'arte che risponde al presente e anticipa la rivoluzione impressionista. In Italia c'è ancora la fase del risorgimento, le cose cambieranno solo successivamente. Parigi diventa la capitale europea dell'arte. Caratteristiche realismo In Francia nasce il realismo nella pittura di paesaggio, il gruppo di Barbizon inizia a lavorare realizzando solamente parti di dipinto o bozzetti ad acquerello, successivamente nel corso degli anni 50 si inizieranno a realizzare i quadri en plein air. Questo gruppo inizia a lavorare nel 39. un anno dopo si ha la svolta decisiva: Camille Corot sarà colui che darà inizio alla isti senza filtri, i realisti coglieranno ciò che è reale e lo rsopisaerieranna! Tra la fine degli anni 30 e l'inizio degli anni 40 viene diffuso un REERigIANIPatSagial8, del quale sono gli uomini i protagonisti, in particolare coloro che facevano parte del proletariato. Si distinguono in maniera particolare due artisti, ovvero M.llel e 41 ir il primo darà una versione di questa [&alialproletariaidealizzata, quasi addolcita per poter essere digerita dai compratori dei quadri ,ovvero i borghesi, (filone addolcito), il secondo invece rappresenta la Tealià cosi 'comiè (filone estremo). In questi anni (1839) abbiamo anche la nascita della fotografia, che “ruba” il compito del realismo, poiché era in grado di rappresentare meglio la realtà=> crisi nel mondo dell'arte sia per quanto riguarda i generi artistici sia per quanto riguarda il ruolo dell'artista. Si care Rudi u una pittui le stare al. con la foi tare la realt: e za ica istante. La fotografia viene "oiicierbe' uno strumento meccanico di r'bioduzione, non una == d ‘arte, vuole emulare la morbidezza e la qualità pittorica. Nasce una nuova concezione del tempo, dovuta anche alle nuove correnti come il positivismo e il contingentismo filosofico (si occupa dell'istante). Le città L'industrializzazione porta a nuovi problemi, si consolida una nuova idea di vivere, più salutare, che comporta dei cambiamenti, delle trasformazioni. Nelle città vengono abbattute le mura medievali con relative porte urbane, nel centro storico vengono rasi al suolo interi quartieri per le stazioni ferroviarie e da quelle al centro una SGriediViali larghi lUminosireralbaratichetcolleganoli VarisemiziTondamientali, nel reticolo dei viali sorgono nuovi edifici storicisti ed eclettici, poiché la borghesia vuole estromettere il popolo dal centro storico, classi sociali basse che hanno sempre vissuto in centro devono abbandonarlo perché la borghesia vuole appropriarsi di esso (rappresentativo del potere) e dovranno trasferirsi nella periferia più lontana dove la città si sta ingrandendo a macchia d'olio con la @Raezionetanunammumerasansarata QuanierzaanaiOrO, creando cinture periferiche dequalificate dove le condizioni di vita sono molto dure. A Vienna, per procedere all'ampliamento delle città fuori dalle mura medievali si è dovuta modificare una legge che impediva di costruire appena fuori le mura per avere una zona neutra di rispetto militare, quindi la città si era creata dietro le mura, per poi avere uno spazio vuoto e poi un'altra parte di città. Francesco Giuseppe elimina questa legge e la città si ricompatta, viene riempito il territorio vuoto, vengono abbattute le mura e EFEATBNITINÀ (circonvallazione di Vienna), e anche una rete di strade che dal ring procede verso l'interno, collegando il centro con la periferia. Sul ring vengono costruiti gli edifici pubblici più importanti, come il municipio in stile neogotico, l'opera in stile barocco e l'università in stile neo-rinascimentale. Noî |, vengono demolite le mura ma la rete viene mantenuta quasi del tutto integralmente. In questo periodo nasce la figura dell'ingegnere: prima questi uomini erano tecnici che lavoravano sulle strutture di servizio, ora invece diventano ingegneri che, nel momento in cui a metà secolo sì iniziano a utilizzare materiali come ferro e acciaio, unici detentori di questo nuovo sapere tecnico e scientifico {esco la scienza delle cosiiiizioni). Le formule e le regole matematiche vengono applicate all'uso dei nuovi materiali per realizzare con essi delle strutture efficienti che danno la possibilità di realizzare delle architetture mai viste prima. Da questo punto di vista gli architetti restano un po' indietro, inizialmente sono considerati dei conservatori (gli ingegneri sono invece i progressisti). Nascono i EGIgoRI ASI TESposizioni URIVERSAII. che sono a livello mondiale e c'è quindi bisogno di spazi coperti molto grandi-> attraverso l'utilizzo di questi nuovi materiali non ci sono più le esigenze e le problematiche dei materiali tradizionali. Crystal Palace Nel 1851 a Londra abbiamo la prima esposizione universale, e il compito di realizzare una struttura che sia in grado di ospitare l'esposizione viene affidato a [SSERNIPAXIGT, un costruttore di serre, che dovrà replicare metallo in grandi quantità per creare la struttura. Si diffonde il concetto di prefabbricazione: vengono usate tutte le fonderie di Londra che producono pezzi modulari attaccati l'uno all'altro e assemblati sul posto per creare la struttura. È un procedimento molto meno costoso e più efficiente, infatti il Crystal Palace viene assemblato in 6 mesi al centro di Hyde Park. La sua forma richiama quella di una basilica a croce latina con enormi volte a botte, che può anche inglobare alberi. Verrà poi rimontata in un quartiere periferico ma verrà distrutta da un incendio nel 37. Resta il fatto che fosse una SMAU , a cui non serviva nessun tipo di illuminazione, e grazie alla quale si è mi denaro. mi: Tour Eiffel Viene realizzata nel 1889 in occasione dell B3PSsiziona Universale tanParigi, che coincide anche con il primo centenario della rivoluzione francese. Costruita in soli due anni diventa il simbolo del progresso francese e degli ideali francesi che hanno portato al progresso (partendo dagli ideali illuministi e arrivando alla rivoluzione). Sorge molto vicina alla Senna, quindi scavando per realizzare i quattro piloni in cemento hanno trovato acqua dalla parte del fiume, così vennero inventate e costruite idrobolle per togliere l'acqua. | lavori vennero quindi rallentati a causa di questo problema. Fun fact: 0 morti ma uno morì perché si lanciò dalla torre perché era convinto di poter volare. Per la prima volta [AlfammadelintrastrutturaMmanivienelscaltalini basalali'architetto. Eiffel doveva realizzare una torre alta 300 metri per vedere come reagisce il ferro in determinate circostanze. Vennero calcolati tutti gli agenti esterni che potessero interagire, attraverso un'equazione che ha prodotto come risultato una parabola matematica che determina prima questa forma, quella di 4 piloni a base quadrata che si elevano In Italia invece, essendo ancora un paese agricolo, arrivano dei modelli da nord che vengono reinterpretati con le tecniche tradizionali, e l'utilizzo dei materiali tradizionali comporta infinite problematiche per quanto riguarda la realizzazione delle strutture. Un esempio è la Mole Antonelliana di Torino, iniziata su commissione della comunità ebraica per realizzame la sinagoga, ma nel momento in cui si nota che la struttura ha dimensioni gigantesche in fase di costruzione, interviene una linea “razzista” perché non si vuole che una sinagoga ebraica sia più grande di una chiesa cattolica. La costruzione viene quindi ostacolata, verrà infatti iniziata nel 1863 e finita nel 1889, diventando il SIBSISIVISIVATISIATEINA. Consiste in un grande parallelepipedo alla base circondato da un colonnato classico che si restringe fino ad arrivare fino alla cupola a padiglione con una lanterna interminabile. Diventò il centro espositivo per il comune di Torino. A Milano abbiamo invece Galleria Vittorio Emanuele Il, che collega piazza duomo e la piazza del teatro alla scala. La galleria è una tipologia che rispecchia il modo di vivere dell'alta borghesia, riprende un modello nato in Francia in occasione dei Mi@fEAlManessiIesHal8s, realizzati con modello i suq arabi (dei mercati coperti). Le gallerie sono e etro. La forma è a croce e ricorda quella di una gigantesca cupola, solo le coperture rispecchiano l'uso dei nuovi materiali, che ‘appoggiano su edifici della tradizione. Jean-Frangois Millet Le spigolatrici 1857 È un quadro di Millet che si contrappone agli spaccapietre. Jean-Frangois Millet si è sempre occupato della rappresentazione più cosmetizzata, filtrata rispetto al realismo nudo e crudo di Courbet. Quì lui rappresenta la classe sociale più povera in assoluto della società francese: le Spigolatrici erano 1onne vedove con numerosi figli che non avevano nessuna risorsa e che andevano nei campi dopo raccolto è cercare qualche chicco per arrivare a casa con qualcosa per fare una pagnotta-> condizione terrificante, stavano piegate anche per 12 ore. C'è prospettiva, vediamo la linea alta dell'orizzonte e la luce dorata crea ombre e fa in modo che i colori siano slavati, i dettagli non vengono realizzati in maniera perfetta, la luce crea un effetto di soluzione dei dettagli (l'essere in controluce permette di non far vedere i dettagli). Notiamo che il realismo di Millet è meno “vero”: gli abiti delle tre donne sono decorosissimi, puliti, non hanno rammendi, né tantomeno pieghe o laceri, e anche la postura non è realistica (qui hanno la mano dietro alla schiena). Le spigolatrici sembrano non essere affaticate, dando l’idea di una Gimensione più -> nobiltà dei lavori dei campi, esclusi tutti gli aspetti più terribili, racconto epico e nobile della vita contadina. Honoré Daumier Si occupa della Vignetta satirica, lavora su tutti i giornali dell'opposizione con vignette incisive e intelligenti. | suoi lavori sono principalmente grafiche e caricature, in cui inserisce anche alcuni dipinti. ll vagone di terza classe 1864 Questo dipinto è una documentazione fedele della vita quotidiana degli operai che dovevano recarsi ogni giorno in città a lavorare, il treno in cui viaggiavano raggiungeva le zone più interne delle fabbriche. L'atmosfera è sospesa, tutte le persone sono una grande folla riunita insieme ma sembrano non parlarsi, sembra ci sia un silenzio di tomba. A sinistra lo sguardo si concentra sulla figura femminile, una giovane donna con un neonato al seno-> continuano a lavorare anche con i figli appena nati. AI centro abbiamo la vecchia, a destra un bambino che doveva contribuire al sostentamento della famiglia, si appoggia alla vecchia morto di sonno. Tutte le altre figure hanno volti di persone che non riescono a comunicare, sono volti quasi caricaturizzati, Daumier Si serve della caricatura per far comprendere l'idea che illavoro non nobilita l'uomo ma lo rende un animale, consuma ogni identità e umanità, ci costringe alla totale incomunicabilità. Lo stile del dipinto è particolare e singolare, è un olio su tela che sembra più un diseo colorato, il colore è secondario e dato in maniera tirata che fa intravedere la trama della tela e delle linee di costruzione. | colori sono degli azzurri polvere/grigi, marroni, tutti colori che trasmettono un senso di tristezza e malinconia. | tratti sono grotteschi e tendono a rappresentare un'ùmanità disumanizzata dal lavoro. I Macchiaioli È il primo movimento organizzato in Italia sulla falsariga della scuola di Barbizon. Nella seconda metà degli anni 50 dell 800 a Firenze si ritrovano. vari artisti, Roche il E di Toscana è lo gato più libertario. realismo sociale legato alla rappresentazione del res umano, nonostante non ci A quel realismo politico di Courbet, vorranno solo faGcontare la Vita moderna del nuovo giovane stato italiano. Sono due gli eventi principali che danno il via a questo nuovo programma: - 1855, a Firenze arriva Edgar Degas, un giovane pittore realista che fa visita al raduno che si teneva al caffè Michelangelo in Via Larga e racconta ciò che avveniva nella Francia di quell'epoca - 1856, il principe russo Demidoff apre al pubblico nel suo palazzo fiorentino la sua ricchissima In questo modo i giovani artisti possono conoscere le opere della scuola di Barbizon, e dar vita al loro programma. Uno dei concetti fondamentali di questo movimento riguarda la luce: noi vediamo le cose attraverso la luce, ma questa veicola tutti i colori da un oggetto all’altro e ci permette di Vedere le cose n în maniera colorata attraverso macchie di colore-> en plein air, stando davanti al soggetto lo vediamo attraverso larghe macchie corpose di colore, e questo è proprio ciò che scatena la critica dell'accademia. Nel 1862 realizzano la prima mostra collettiva a Firenze-> in una famosa rivista letteraria accademica la recensione di questa mostra è negativa e venne coniato il termine “macchiaioli” in senso dispregiativo, ma questa etichetta viene accolta con orgoglio e diventa la bandiera del loro programma artistico. A seconda degli interessi possiamo dividere il gruppo in due sottogruppi: =. gruppo di castiglioncello-> predilige la rappresentazione della vita di campagna, dei contadini e degli animali “gruppo di piagentina-> predilige la rappresentazione della vita sociale urbana della nuova piccola borghesia italiana La realtà viene dipinta a macchie perché hanno una certa idea della realtà da rappresentare, realtà che ha una profonda matrice classica alla base come concezione, ma è una f'@altà contadina & preindustriale: si pensa di poter raccontare la totalità e la complessità di questa realtà (che è statica e colta nella sua complessità attraverso la sintesi delle macchie). Vogliono rappresentare l' inzialità della realtà, ciò che di etero e di immutabile è presente in essa, una Matra sempre Uguale a se stessa-> struttura che è fatta di larghe macchie costruttive che individuano forme geometriche basilari su cui si fondano tutti gli elementi della realtà. L'unico artista che si occupa di tematiche sociali in modo esplicito è Telemaco Signorini. Giovanni Fattori Studia all'accademia delle belle arti a Firenze finché, dopo uno scontro con il maestro “il Bezzuoli”, se ne andrà e si formerà in proprio. A metà degli anni 50 si incontra con gli altri artisti a Firenze e diventa il portavoce del gruppo, ha creduto sempre fino in fondo a questo nuovo linguaggio. Era anche impegnato nella vita politica, negli anni che precedono l'unità d'Italia è molto attivo nella resistenza contro gli Asburgo. Era il fattorino del partito d'azione, in bici portava volantini di propaganda incendiari contro gli austriaci per sollecitare la rivolta contadina. Venne nominato senatore del nuovo regno d'Italia. Quando vede le sue speranze andare in fumo, ‘esprime la sua delusione attraverso la pittura. Egli rappresenta i temi della vita contadina in maniera metaforica: ad esempio, nel “cavallo morto”, il cavallo rappresenta l’Italia. Nello “Staffato” il cavaliere viene trascinato via nella corsa e la linea dell'orizzonte rappresenta la morte, a cui si sta avvicinando. Si vede la sua poetica: raffigura nei suoi dipinti soldati e contadini, che per lui sono la stessa cosa-> sono quei contadini strappati alle loro terre e infilati nella divisa e mandati nella trincea, senza capire le dinamiche= uomo che non è padrone del proprio destino. Il campo alla battaglia di Magenta 1862 Vince un concorso che consisteva nel portare un quadro delle battaglie del Risorgimento italiano. Nel suo quadro non viene rappresentata la battaglia (che è sull’orizzonte), bensì quello che succede nelle retrovie: vengono portati via i corpi per mezzo della croce rossa aiutata da ufficiali e soldati. Il tema è quindi quello della rappresentazione di un momento antieroico, di morte e sofferenza. Le ombre sono rappresentate a macchia, le varie parti sono dipinte in modi diversi fra loro. La rotonda dei bagni palmieri 1866 Viene rappresentata una stazione balneare alla moda negli anni post unitari, vicino a Livomo. Quì c'è un gruppo di donne che fanno i bagni di sole. Attraverso una novità, ovvero l'utili. i lungo orizzontalmente, Fattori vuole raffigurare una visuale più ‘ampia del cono ottico dell'occhio umano, il punto di fuga è la donna al centro e nelle oblique ci sono le altre donne. | colori prevalenti sono il grigio, il rosso, il beige e il nero. Se non ci fossero le donne si tratterebbe di un fondale piatto. Nonostante ci siano quattro donne a sinistra e solo due a destra il tutto è comunque bilanciato dal colore rosso della donna a destra. In vedetta 1872 Il soggetto è una ronda di tre soldati a cavallo che in maniera infinita girano intorno a questo forte in una soluzione di continuità, e ciclicamente si ritrovano in questa posizione. È una sensazione che scaturisce dalla rappresentazione stessa, è una pittura sintetica ed essenziale a macchie senza dettagli che ci proietta in una dimensione alemporale, quasi metafisica, dove tutto sembra sospeso immobile. Il punto di fuga è laterale, e non viene completato nel quadro ma viene bloccato per la presenza dei due soldati in fondo, quindi l'orizzonte diventa il punto di fuga. Il mare azzurro con le luci creano una scenografia piatta sullo sfondo. | soldati sono rappresentati come delle macchie colorate, si crea una contrapposizione tra i bianchi/ocra e i grigi/neri, il tutto dà l'idea di assoluta essenzialità. L'unico dato realistico sono i cumuli di feci dei cavalli ai piedi del muro. Un altro momento che dà un senso di continuità all'opera sono i profondi solchi che indicano che ci troviamo su un sentiero (si vedono le ruote del carro). Il primo soldato è più definito, ha lo sguardo fisso un po' alienato, e questo conferma la chiave di lettura di questi soldati/contadini infilati in una divisa che svolgono un'operazione di cui non capiscono il senso, e sono destinati a perdere nel senso che non riusciranno a migliorare le proprie condizioni. Il riposo 1887 Il soggetto sono due buoi che campeggiano al centro del dipinto e ne occupano la gran parte. Il carro è decentrato e irrealistico, e dona un senso dinamico che invece al centro manca. impostazione è prospettica: la visione è ribassata e permette all'artista di monumentalizzare rro e i buoi, rendendo piccolo l'uomo, il punto di fuga esterno al dipinto perché la prospettiva segue l'ombra. È una condizione che ci permette di visualizzare l'insignificanza dell'uomo. Fattori, a differenza di Millet, vuole enfatizzare il resto e non l'uomo, che diventa insignificante. La sala delle agitate 1865 Opera di Telemaco Signorini, l'unico che rappresenta la socialità, preso dalla Francia. Quando i critici faranno rilevare la presenza di temi miserevoli lui cercherà di sfilarsi da questo abito di pittore politicamente impegnato: è un modo per essere accettato dalla cultura ufficiale ma in realtà è evidente che ci sia una chiave di lettura polemica. La scena è rappresentata nell'ospedale di San Bonifacio di Firenze, Signorini illustra momenti di vita quotidiana delle donne ricoverate. Il pavimento è in cotto, il muro è mal dipinto, ci sono due grandi finestre che notiamo dalle luci e dalle ombre proiettate. Si crea un effetto di controluce seducente. Signorini riprende la tecnica del ton gris=> preparare prima la tela con un fondo grigio prima di procedere a dipingere, rispetto ad un fondo bianco dava un maggior tono spento ai colori sovrapposti e creava colori tristi meno brillanti. La costruttività prospettica è tipicamente classica: la visione non è perpendicolare al nostro sguardo, la sala è vista di spigolo, crea un effetto dinamico, sono costruiti i tavoli sulla diagonale su cui le donne stanno sedute ed esprimono le varie patologie. Si crea l'idea di sfondamento grazie alla diagonale, ma la porta è chiusa da un cancello di ferro, è un ostacolo insuperabile, la donna seduta contro il cancello sembra essere scivolata lungo quel muro dopo una serie di urla ed esternazioni. | toni sono tristi e grigi, c'è l'effetto del controluce-> modalità ripresa dopo aver visto i dipinti di Millet e che ha un larghissimo uso in Italia, fa in modo di creare figure in maniera realistica e di non dare l'occasione di analizzare tutti i particolari delle figure. Il tema che lui affronta è qualcosa che nessuno avrebbe mai affrontato, ovvero mettere la figura della donna al centro, rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Impressionismo Tra gli anni 50 e 60 si crea un gruppo di amici che si ritrovano per definire un nuovo linguaggio sulla scia della scuola di Barbizon. Questi artisti si connotavano per il loro realismo (realizzazione dei dipinti empier HH}). per l'ampia scena tematica con la MITINIAMANA Arese nata ANIA NGIANENE. soprattutto quella moderna, senza un approccio a generi o temi precisi. Negli anni 60 si ritrovano al caffè Guerbois in Rue de Batignolles-> non avevano un programma ma discutevano e lavoravano assieme=> gruppo di Batignolles. Nel 1874, stanchi dei continui rifiuti dei loro quadri ai salon ufficiali, creano una società anonima cooperativa e affittano locali dal celebre fotografo Felix Nadar-> 15 aprile 1874 prima mostra comune, che dieci giorni dopo verrà battezzata con il nome di mostra degli impressionisti, basandosi sull'articolo di un critico accademico che era rimasto inorridito dalla mostra. solo in maniera dinamica e nuova con modello la fotografia e la cinematografia. Questa è una realtà in continuo mutare e divenire, imposta la visione del mondo che è anche contingentista (oltre al positivismo), e del momento perché ormai il tempo ci sfugge. Si formano nuove filosofie più irrazionalistiche (Bergson sviluppa un nuovo concetto di tempo, inteso come durata soggettiva e interiore, fatto di attimi che non riguardano gli attimi del tempo analogico, non sono minuti o secondi ma di una lunghezza soggettiva). La loro realtà si concentra sull'attimo fuggente, l'artista ha una sua impressione di quell'attimo, che è frutto della soggettività interiore ed è diverso da quello successivo più in maniera universale, è un [@NdgeHe Gamblarconimuamiante e questo cambiamento corrisponde a un cambiamento continuo del mio modo di percepire, [iitarigritataalianista mutarcantinuamente, anche se c'è una visione ancora classica di comunione tra uomo e realtà (se cambia la realtà cambio anche io). Verranno definiti come puri registratori di retina, agli occhi accademici diventa una definizione negativa. L'artista impressionista ha il compito di rappresentare una realtà totalizzante in sintesi-> come in un riassunto di un romanzo, diverso per ognuno in base a cosa ci ha colpiti di più. Essendo una sintesi e avendo poco tempo l'artista deve sviluppare una tecnica veloce-> REmmGlaterapiagtaNundat8 ma che sommariamente vanno a definire gli oggetti nello spazio con poche pennellate, si deve guardare il dipinto da lontano e non da vicino. | colori sono disposti accuratamente uno vicino all’altro, facendo sì che non si mescolino tra di loro. Si trova la giusta posizione di accostamento di pennellate una vicina all'altra preferibilmente di colori complementari tra di loro. Le ombre vengono rappresentate nel chiaroscuro (rivoluzione delle ombre). Non usano mai il bianco e il nero puri, li definiscono “non colori”. La Grenouillère 1869 Renoir e Monet si erano conosciuti e diventati molto amici, spesso andavano sulle rive della Senna vicino ad uno stagno, che al centro aveva una piccola piattaforma su cui un'orchestrina suonava, e i due artisti vogliono interpretare questa gioia di vivere-> lavorano gomito a gomito ma realizzano opere diverse: Renoir riesce a [OMBRA INISISNANS8 mentre Monet BIUNGnTana. Monet-> paesaggio naturale come tema prediletto, più spazio dato alla natura, figure distanti, sintesi assoluta. La pennellata è più larga e costruttiva. Renoir-> avvicina la piattaforma per dare più spazio alla rappresentazione umana dove la natura fa da contomo, le figure sono rappresentate più definite e quindi con più dettagli. La pennellata è simile ad un ricamo, effetto di trama/traforo. Renoir si era formato alla scuola di arti e mestieri dove diventa decoratore di porcellana, gli resta l'idea della pennellata sottile e leggera che crea una trama fitta. Sono quadri del 69, anno in cui nasce il vero e proprio impressionismo come stile e corrente pittorica, sono i primi veri quadri totalmente impressionisti. Acqua: elemento mobile per eccellenza, sull'acqua ci sono infiniti giochi e riflessi di luce, e questo permette loro di studiare il loro argomento fondamentale (movimento), il EAMBIareeoRTAUSIARIANa8 e cambiare delle cose per via della luce e dei riflessi. La luce modifica anche la forma, la sostanza, la luminosità degli oggetti, si rappresenta l'attimo fuggente che è l'unico che si può rappresentare nella pittura. Claude Monet Nasce a Parigi nel 1840, passa tutta la sua infanzia e adolescenza a Le Havre (in Normandia). Disegna fin da piccolo e inizia a recarsi a Nadar e a dare lezioni di pittura di paesaggio da Bourdain. Sviluppa interesse per il tema che poi per lui sarà oggetto della sua pittura, ovvero la luce e i cambiamenti che essa provoca negli oggetti. Tra il 59 e il 60 torna a Parigi sovvenzionato dalla zia e qui comincia a studiare nello studio di un grande pittore di matrice accademica Gleyre (uomo dalla personalità aperta ed elastica, che lasciava sperimentare i giovani ma dava loro un insegnamento di tipo accademico). Incontra Renoir, con cui diventerà poi molto amico e insieme daranno inizio al gruppo di Batignolles. Nel 1866 vediamo come il suo linguaggio si sta evolvendo verso l'impressionismo. Ricordiamo il dipinto “donne in giardino” per il modo di lavorare su questo: aveva fatto scavare una fossa e fatto inserire un cavalletto, avendo poco tempo e lavorando diverse ore al giorno la luce cambiava, e lui spostava il quadro più su o più giù in base alle sue esigenze. Impression, soleil levant 1872 Si tratta del quadro che ispira il critico dell'articolo. Il nome è stato dato d'improvviso quando un pittografo ha chiesto a Monet quale fosse il titolo-> è ciò che ispira Leroy. Qui è già presente tutta la poetica di Monet-> tema acqua e nebbia (importante perché dà una connotazione nuova e misteriosa agli oggetti nello spazio, non sono più quello che sono nella realtà ma sono qualcos'altro). Vediamo un sole rosso/arancio che sta cominciando a salire, è un dipinto costruito con due colori: aranci e azzurro cupo/blu. Il riflesso è ottenuto dopo che il colore dell'acqua era asciutto, in modo che non si mescolassero. In primo piano, dopo aver usato l'arancione, lo sporca nel blu e lo usa sull'acqua per creare riflessature verdi, Con il nero sporcato nel blu realizza le silouhettes delle barche e le svirgolettature che definiscono il movimento dell'acqua, tutto sembra molto sospeso. Le cattedrali 1892-1894 Siamo oltre l'impressionismo, Monet però (essendo il leader del gruppo) continua ossessivamente sulla strada degli obiettivi impressionisti e questo lo porterà ad un cambiamento nella sua pittura. Dagli anni 90 infatti comincia ad inaugurare il concetto di serle, prevede un soggetto/tema-> in questo caso si tratta di una parte della facciata della cattedrale di Rouen. Nella serie lui vuole indagare a seconda delle stagioni, dell'ora e del tempo atmosferico i cambiamenti che la luce provoca sull'oggetto. A questi cambiamenti corrisponde anche un cambiamento interiore dell'artista. Nasce il concetto di relativismo, la luce è sempre diversa e individua un oggetto che non è mai uguale a sé stesso. Il primo dei tre dipinti è effettuato in una giornata nebbiosa e umida, la superficie di pietra sembra fatta di sabbia, come se la luce mangiasse la superficie e la rendesse diversa in modi altrettanto diversi. L'obiettivo di Monet non è quello di documentare il grande monumento storico, ma vuole vedere come la luce nel tempo trasforma la realtà delle cose=> Gi si concentra sul particolare. Questa idea lo porta a sviluppare un'arte sempre più astratta, perché già qui l'obiettivo non è quello di raccontare l'oggetto ma quello di vedere come la luce trasformi l'oggetto, e più avanti con gli anni perderà di vista completamente il soggetto, concentrandosi solo sulla luce. Le ninfee L'acqua ferma diventa una superficie riflettente, ed è il tema perfetto per poter raccontare una realtà a 360 gradi, poiché ogni cosa si riflette su di essa. Inoltre, ci si può concentrare anche su una seconda superficie, ovvero quella dell’acqua con vita lacustre, ninfee, pulci d'acqua, una realtà completa che può essere rappresentata. /nizialmente Monet si concentra su una visione a distanza dello stagno, poi è come se si avvicinasse e si occupasse solo di una porzione e della superficie dello stagno, senza dare indizi su quale sia la superficie che sta analizzando. Il suo obiettivo è quello di raffigurare come la luce trasformi gli ggetti=> la forma di questi oggetti si disfa sulla superficie dell'acqua e si arriva a risultati astratti. Dopo essersi operato alla cataratta solo in un occhio (nell'altro continuerà a vedere i colori tutti gialli e rossi) inizierà a dare un senso di profondità in una visione astratta. Delle ninfee abbiamo 8 dipinti, tutti al museo dell'Orangerie. Pierre-Auguste Renoir A differenza di Monet era interessato a raffigurare gli uomini e attraverso essi la sua gioia di vivere. Nasce nel 1841 e ha una primitiva formazione nell'ambito della decorazione che gli lascia il segno, le sue svirgolettature sono di una sottigliezza e rapidità assurda. Nell'analisi della luce va a definire la componente principale di un colore con tante pennellate. Usa sempre gli stessi modelli nei suoi dipinti, ponendi al centro la figura femminile. Vuole raccontare la parte più gioiosa e spensierata del boom economico di quegli anni. Tra gli anni 70 e 80 si concentra sul tema di studiare come la luce che piove dall'alto filtra attraverso i rami degli alberi e cade sui corpi delle persone e degli oggetti già frammentata in mille frammenti luminosi. A differenza di molti altri impressionisti è molto più sensibile alle critiche, che definiscono l'impressionismo come una pittura insignificante priva di contenuti, anche se l'obiettivo di questi artisti era quello di raccontare la realtà in un modo diverso. Nell'81, prima di un celebre viaggio in Italia, lui dipinge un quadro dove si vede il suo fitomo alle regole, facendo un passo indietro, ridà una maggior costruttività alle fiaure che immerae in uno spazio prospettico ritrovato. anche se lascia la pennellata sciolta smaterializzante di prima. Con il suo viaggio in Italia, vedendo gli affreschi di Raffaello capirà quale sia la sua strada, distaccandosi dagli altri impressionisti. Dagli anni 90 dipingerà sempre meno a causa dell'artrite deformante: non riuscendo più a usare le mani si farà legare i pennelli ai polsi. Muore nel 1919. Il ballo al Moulin de la Galette 1876 Lo presenta alla seconda mostra degli impressionisti del 76. Raffigura un momento di giola di giovani Borghesi che si radunano in uno dei tanti nuovi locali, si ritrovano la domenica pomeriggio per stare insieme. Parigi stava diventando sempre di più una città industriale e sempre meno agricola, una parte di città come quella di Montmartre era una parte periferica più agricola. Alcuni imprenditori decidono di fistrutturare i mulini e trasformati in locali di divertimento-> pagando il biglietto si aveva diritto a una bibita e dei biscotti secchi (gallette-> galette). Le persone ballavano sulla piattaforma sotto ad un pergolato di alberi. Lo spazio continua al di là del dipinto. Il tema è tipicamente impressionista, anche qui le figure danzanti rappresentano il movimento universale, un divenire continuo. Renoir pc illeggiamenti delle persone: nella folla vediamo la coppia che sta ballando un po' isolata dal resto della folla a sinistra. Attraverso le macchie luminose che cadono sulla pavimentazione, quest'ultima non è più una pavimentazione prospettica che porta il nostro sguardo verso il fondo, ma sembra quasi un piano verticale-> arte giapponese che incombe. Dall'altro lato nel porre questa ossessiva attenzione nei confronti dell'analisi della luce che si frammenta, Renoir perde di vista il senso dello spazio, ma lui capisce che questo tipo di pittura che ha per obiettivo l'analisi della luce porta per forza a una perdita del senso dello spazio. In primo piano vediamo come i frammenti di luce provocano degli effetti particolari, oltre al giovane visto di spalle c'è anche la ragazza di fronte con l'abito a righe rosa e grigie, lui rappresenta perfettamente l'abito di raso in seta. La luce cade ma anche rimbalza e si riflette verso l’alto sul tessuto, guardandole il volto /a parte inferiore è violentemente illuminata mentre quella superiore è più nella penombra. Attraverso questa rifrazione luminosa crea in noi l'idea di movimento, di divenire. e l'attenz ver La colazione dei canottieri 1880-1881 È il quadro finito poco prima del suo viaggio in Italia. Renoir rappresenta un: una va domenica mattina portano le ragazze in questo ristorante a mangiare. La situazione è è molto realista, i giovani hanno appena finito di mangiare. In questa pausa di discussione abbiamo gli atteggiamenti e le pose più diverse dei personaggi, tutti radunati sotto il tendone che crea una scatola Prospettica, come un parallelepipedo trasparente in uno spazio ben definito dal punto di vista prospettico. La natura in profondità è raccontata con la pennellata rapida e veloce tipicamente impressionista-> sfocatura delle cose in lontananza. | personaggi sono raffigurati con una trama della pennellata motto £ sottile e costruita, che dà alla forma la sua consistenza. Questo aspetto determina nella forma un limite e una definizione ben precisi. Con questo linguaggio lui definisce tante situazioni divers&: giovane in piedi dietro ad Aline Charigot (donna col cane) che guarda gli altri personaggi, sembra che stia prendendo fiato dopo una grande mangiata. Aline è intenta a giocare col cagnolino, il suo atteggiamento è tipico di chi vezzeggia il cane. Dalla parte opposta c'è il giovane seduto in maniera baldanzosa, evidenzia l'arroganza giovanile, sta osservando la ragazza, mentre l'altro ragazzo è venuto a parlare con la ragazza che lo ascolta. Anche la ragazza in secondo piano vicino alla balaustra sta guardando la scena. Tutti i personaggi sono amici del pittore, che hanno posato per lui in una serie di domeniche dell'estate dell'80. La tavola è imbandita con la natura morta, c'è disordine, è molto realistica e rappresenta proprio un taniche de vie (pezzo di vita). Edgar Degas Nasce in una famiglia abbastanza ricca: il padre è un amante dell’arte, e Degas inizia ad apprezzare una formazione di stampo accademico classicista, anche se poi cerca anche lui attraverso contatti con il gruppo di Batignolles di specchiare quel linguaggio, partendo però da una base più classica degli altri componenti del gruppo. La principale differenza che possiamo trovare tra gli impressionisti del gruppo e Degas è il fatto che lui + Lui infatti vedeva una situazione dal vero e da