Scarica Relazione di tirocinio TFA SOSTEGNO 2023 e più Tesi di laurea in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! ANNO ACCADEMICO 2021/2022 Corso di Formazione per il conseguimento della Specializzazione per le attività di Sostegno (D.L. del 30.09.2011) RELAZIONE SULL’ESPERIENZA PROFESSIONALE DI TIROCINIO Ordine di scuola: Secondaria di Secondo Grado TUTOR SCOLASTICO DI TIROCINIO: Prof. Tommaso Di Castri ISTITUTO SCOLASTICO: Liceo De Sanctis Galilei TIROCINANTE Valentina Acquaro INDICE INTRODUZIONE........................................................................................................... 1 CAPITOLO 1 .................................................................................................................. 3 1.1 l’Istituto Scolastico ................................................................................................. 3 CAPITOLO 2 .................................................................................................................. 7 2.1 Presentazione delle classi ....................................................................................... 7 2.2 Presentazione del caso ........................................................................................... 8 CAPITOLO 3 ................................................................................................................ 11 3.1 L’osservazione ...................................................................................................... 11 CAPITOLO 4 ................................................................................................................ 15 4.1 Intervento educativo e didattico condotto ............................................................ 15 4.2 Fasi dell’intervento ............................................................................................... 16 CONCLUSIONI ............................................................................................................ 19 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ............................................................................... ALLEGATI ....................................................................................................................... 3 CAPITOLO 1 1.1 l’Istituto Scolastico La scuola in cui ho svolto il mio tirocinio è il Liceo De Sanctis Galilei di Manduria. Il Liceo opera, purtroppo, in un territorio caratterizzato da pochi riferimenti culturali, e sono rare le occasioni di aggregazione sociale e crescita culturale; il contesto è caratterizzato da condizioni di precarietà economica e di crisi del settore industriale.1 “Al sistema produttivo di carattere agricolo, che faticosamente cerca di adattarsi ai mercati mondiali (soprattutto con la produzione di vini di qualità), si connette un mercato del lavoro identificabile nell’elevato numero di persone in cerca di occupazione o fuoriusciti dal circuito lavorativo.”2 Gli studenti del Liceo provengono sia dal comune di Manduria che da comuni limitrofi, ad esempio Sava, Lizzano, Torricella, Avetrana, Erchie, San Pancrazio Salentino, Oria, ecc.3 La scuola si trova in una zona vicina alle fermate dei trasporti pubblici ed è strutturata in due plessi: sede “De Sanctis” che ospita le classi dell’indirizzo Classico, dell’indirizzo Scienze Umane, del primo biennio dell’indirizzo Linguistico, gli uffici amministrativi e la Presidenza; la sede “Galilei” dove sono ubicate le classi dell’indirizzo Scientifico e del triennio dell’indirizzo Linguistico.4 Nel nostro paese non vi sono molte strutture destinate allo sport e alla cultura; infatti, l’auditorium del Liceo viene spesso utilizzato per attività culturali di altre scuole o associazioni, mentre le palestre si prestano spesso per le numerose attività di associazioni sportive del territorio.5 Il Liceo è un punto di riferimento di valori e di prevenzione e contrasto al bullismo6 e rappresenta una comunità attiva e aperta al territorio; infatti, ha stretto una fitta rete di collaborazioni, in cui gli attori lavorano in sinergia, integrando risorse e bisogni. 1 Cfr. Piano Triennale Offerta Formativa, Liceo "F. De Sanctis - G. Galilei", Triennio 2019/20-2021/22 2 Ibidem 3 Ibidem 4 Ibidem 5 Ibidem 6 Ibidem 4 L’Istituto collabora infatti con il Comune di Manduria e con la Soprintendenza, per la promozione e valorizzazione dei beni culturali e archeologici del posto; con associazioni di volontariato per educare alla solidarietà verso stranieri, disabili e persone che vivono in situazioni di disagio economico; con associazioni culturali, artistiche, sportive e di orientamento al lavoro. 7 Dispone di 112 docenti di cui 16 di sostegno e 28 persone che lavorano come personale ATA.8 Il Liceo è anche sede dello sportello territoriale CSV, Centro per l’alfabetizzazione degli stranieri, Test Center AICA e Cambridge.9 Per quanto riguarda gli spazi, la scuola è dotata di laboratori di informatica, di lingue, di fisica, tutti coperti da collegamento ad Internet; sono presenti inoltre una sala proiezioni, un auditorium, una biblioteca, due palestre ed un ampio parcheggio adiacente. Inoltre, è stata adibita una stanza apposita dove gli alunni possono usufruire di incontri con la psicologa ed anche un laboratorio di potenziamento. Tale laboratorio è un’aula ampia e luminosa, in cui sono presenti materiali utili al lavoro che le educatrici e gli insegnanti di sostegno svolgono ogni giorno insieme agli alunni con disabilità; l’aula è fornita di due grandi banchi rotondi, alcuni computer, una Lim e una stampante. Qui gli studenti con bisogni educativi speciali hanno a disposizione uno spazio tranquillo e confortevole in cui possono trovare stimoli per sviluppare le loro potenzialità fisiche, cognitive e sociali.10 Nella scuola sono infatti presenti sia alunni con Bisogni Educativi Speciali con diagnosi psicologica e/o medica e alunni con Bisogni Educativi Speciali senza diagnosi. 11 L’istituto è dotato di strutture adeguate all’accesso a soggetti con problemi motori; infatti, all’entrata principale vi è un’ampia rampa per accedere all’edificio; anche in auditorium, vi sono due rampe che permettono agli alunni con disabilità di superare senza fatica i gradoni presenti nella stanza. Inoltre, essendo la scuola strutturata su due piani, vi è uno spazioso ascensore che permette agli alunni con disabilità di raggiungere più facilmente il primo piano. 7 Ibidem 8 Ibidem 9 Ibidem 10 Ibidem 11 Ibidem 5 Per ciascun alunno con disabilità la scuola, in collaborazione con la famiglia ed un’equipe psicopedagogica, predispone un PEI e si avvale di insegnanti di sostegno e personale specializzato messo a disposizione dalla ASL (educatori e assistenti alla comunicazione).12 La scuola promuove sempre la partecipazione degli alunni disabili alle attività svolte in classe insieme ai compagni; qualora questo non fosse possibile si preferisce un apprendimento in laboratorio di potenziamento, per quei compiti e attività che necessitano dell’utilizzo di particolari strumenti o maggiore attenzione e concentrazione. 13 Le famiglie sono sempre coinvolte nel processo di inclusione.14 Il GLHI analizza le problematiche degli alunni con disabilità e BES, definisce gli interventi e presiede all’elaborazione del PAI, PEI E PDP mentre il GLI d’istituto funge da supporto per docenti e alunni. 15 La scuola promuove la cultura dell’inclusione contro ogni discriminazione: sulla base dei valori di interculturalità e valorizzazione delle differenze, gli studenti sono coinvolti attivamente sia in attività extracurriculari di ampliamento dell’offerta formativa, che nei PCTO. In tal modo anche gli alunni con disabilità possono essere integrati, nell’ottica di un inserimento futuro in un’attività lavorativa. 16 Gli alunni con particolari attitudini disciplinari vengono sostenuti grazie ad un arricchimento dell’offerta formativa, con corsi pomeridiani di preparazione alle Olimpiadi di Matematica, Fisica, Scienze, Italiano, Filosofia, Statistica. Economia e Finanza, di Lingue Classiche, certificazioni linguistiche e informatiche. 17 Oltre alle attività curriculari, nel Liceo si svolgono numerosissime attività integrative che consentono agli alunni di avere anche in ambito scolastico momenti ricreativi, vivendo pienamente la scuola. Alcune di queste attività sono autogestite dagli stessi studenti che in questo modo si sentono attivi e responsabili: ad esempio, ho potuto partecipare alla “settimana dello studente” durante la quale i ragazzi hanno organizzato diversi laboratori che si svolgevano in contemporanea nelle diverse aule (laboratorio di latino, di musica, di makeup, di pittura, partita di pallavolo in palestra, ecc.). 12 Ibidem 13 Ibidem 14 Ibidem 15 Ibidem 16 Ibidem 17 Ibidem 8 Anche gli altri due alunni con PDP usufruiscono delle stesse misure dell’alunna sopracitata, cioè interrogazioni programmate in anticipo, a volte suddividendo gli argomenti in più interrogazioni. In questa classe non sono presenti alunni stranieri o ripetenti. Senza dubbio le dinamiche del gruppo sono fondamentali al fine di un buon insegnamento e, soprattutto, di un buon apprendimento: ho potuto notare una buona coesione tra gli alunni ed un buon rapporto con i docenti, sebbene vi siano alcune ragazze più vivaci che spesso necessitano di richiami di attenzione da parte dei professori. Vi è un buon clima interno, impostato al rispetto reciproco e al dialogo, all’ascolto e a una collaborazione che non esclude conflitti, ma ha la capacità di riconoscerli ed elaborarli. In particolare, l’atteggiamento della classe è accogliente e di supporto nei confronti di S. I compagni interagiscono con lui facendolo sempre sentire parte del gruppo, e gli insegnanti lo supportano fornendogli materiali di studio e interpellandolo spesso durante le lezioni, anche per catturare la sua attenzione quando si distrae. La personalità e sensibilità di S. vengono rispettate da tutti i docenti e non vengano mai messi in atto comportamenti discriminatori: le lezioni si svolgono prestando al ragazzo un’adeguata attenzione da un punto di vista didattico e umano. I banchi sono disposti a coppie ed S. è seduto al primo banco laterale accanto alla finestra; il posto accanto a lui viene occupato di solito dall’insegnante di sostegno. I rapporti tra i docenti sono positivi, tesi a condividere obiettivi educativi e a individuare comportamenti comuni per favorire una migliore organizzazione dell’attività didattica. Anche con l’insegnante di sostegno i rapporti sono sereni e collaborativi; generalmente le attività proposte dall’insegnante di sostegno vengono accettate dal resto dei docenti, oppure vengono concordate aggiungendovi altre idee. 2.2 Presentazione del caso Come anticipato nel precedente paragrafo, i casi che ho seguito durante il mio tirocinio sono due: S. M (disturbo dello spettro autistico [F84] con compromissione delle funzioni specifiche del linguaggio e degli apprendimenti e difficoltà nella regolazione emotiva- relazionale); C. M. (disturbo pervasivo dello sviluppo [F84] dal quale consegue una compromissione delle funzioni relative all'attività e partecipazione e al pensiero). 9 Nella mia relazione di tirocinio ho deciso di approfondire il caso di S., avendo trascorso con lui e la sua classe la maggior parte delle ore. Il nucleo familiare di S. M. è composto da padre, madre, una sorella maggiore; la famiglia lo sostiene e ne asseconda gli interessi stimolando la sua curiosità e migliorandone l’autostima. S. racconta di trovarsi bene a scuola e di frequentarla con piacere perché incuriosito dagli argomenti trattati e dall'incontro con i compagni. Le sue passioni sono: le ferrovie, i treni, i quiz televisivi, il cinema e il doppiaggio. Per quando riguarda le funzioni e strutture corporee, non vi sono evidenti deficit sensoriali, ma le abilità motorie e di coordinazione sono carenti. Il linguaggio è caratterizzato da ecolalia, ripetitività, soliloqui, alterazioni della prosodia. Riesce a mantenere l’attenzione solo per tempi brevi e si stanca facilmente, ma ha buone abilità di memoria per tutto ciò che riguarda i suoi interessi specifici e le date. Per quanto riguarda l’ambito cognitivo, è presente un funzionamento intellettivo limite e un pensiero rigido; ha molta difficoltà nella progettazione e programmazione delle operazioni. Vi sono interessi e aspetti di contesto che rappresentano per lui elementi di criticità; rappresentano barriere, ad esempio: - tutte quelle modalità didattiche che non facilitano la partecipazione dello studente; - sminuire e non porre attenzione ai suoi interessi. Sono invece dei facilitatori: - i testi e materiali in formato digitale; - strumenti informatici (computer e software compensativi); - guida dell’adulto (docenti educatori); - lavoro in coppia o in gruppi; - feedback positivi, sostegno e fiducia. Da quanto ho potuto osservare, l’alunno S. viene a scuola con piacere: di norma trascorre sempre la prima ora, cioè dalle 08:15 alle 09:15, nel laboratorio di potenziamento, dove insieme alla sua educatrice, agli insegnati di sostegno e ad altri studenti, svolge diverse attività, mirate soprattutto alla promozione della sua autonomia, di supporto alle sue difficoltà e alla socializzazione con gli altri. Ho potuto assistere all’attuazione di diverse iniziative che lo riguardano: ad esempio, la recita natalizia, in cui lui ha interpretato il personaggio principale, ed è riuscito a gestire 10 benissimo la “pressione” di avere una parte molto lunga da recitare e di conseguenza una certa responsabilità nella buona riuscita della rappresentazione; il progetto EduGreen, un PCTO a cui S. partecipa con grande interesse, che vuole sensibilizzare alla sostenibilità e all’ambiente, in una società inclusiva. Il ragazzo si è cimentato, insieme ai compagni, nella semina di alcune piantine, nella loro cura ed infine nella raccolta, ascoltando e partecipando attivamente a tutte le attività. 13 soprattutto durante le lezioni in classe ed anche, seppur in misura minore, in laboratorio di potenziamento. Se viene ripreso dall’insegnante smette solo per pochi secondi; così, dopo diversi richiami, anche da parte dei suoi compagni, il professore di sostegno porta S. fuori dall’aula, affinché possa svolgere attività alternative o di potenziamento. Ho potuto osservare infatti che il ragazzo riesca a concentrarsi meglio in un contesto più silenzioso e tranquillo rispetto all’aula. Quando invece S. è impegnato in attività specifiche, come un compito o l’ascolto di una spiegazione che attira il suo interesse, tale comportamento problematico non si verifica. In genere, “le funzioni di un comportamento che ricorrono con maggiore frequenza sono le seguenti: • richiedere attenzione: l’attenzione dell’altro ha ruolo di rinforzo positivo. Essa può esprimersi in varie forme: sguardo, rimprovero, contatto fisico. • ottenere un oggetto o accedere a un’attività piacevole: il ragazzo autistico mette in atto un comportamento disfunzionale al fine di ottenere ciò che desidera, in quanto non è capace di esprimersi diversamente. • ottenere una stimolazione interna (funzione autostimolatoria): il comportamento inadeguato ha la finalità di produrre un rinforzo di tipo intrinseco. • ottenere evitamento e fuga da una situazione vissuta come avversa: sfuggire da una situazione ritenuta frustrante. Per questa ragione, il soggetto si allontana fisicamente dalla situazione spiacevole attraverso un comportamento di fuga. In realtà numerosi comportamenti sono multifunzionali poiché sono controllati da più variabili.”19 Ho analizzato i comportamenti di S. tramite una valutazione qualitativa (analisi funzionale descrittiva o ABC): vedere Allegato 2. Il comportamento problema di S. potrebbe avere funzioni diverse: - richiedere attenzione, come rinforzo, in forma di rimprovero. 19 F. MORFINI, I disturbi del neurosviluppo: verso un modello clinico integrato. Il trattamento dell’autismo ad alto funzionamento: l’analisi funzionale in un’ottica integrata, vol. 3, n. 2, 2021, p. 3,4 in https://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/121/102 14 - di fuga/evitamento: viene messo in atto quando il ragazzo vuole evitare qualcosa, es. ascoltare una lezione che non trova interessante. Nel nostro caso, l’insegnante entra in classe e inizia a spiegare; S. comincia a parlare tra sé e sé ad alta voce, disturbando i compagni e l’insegnante curriculare. L’insegnante di sostegno lo riprende più volte, finché non decide di portarlo in laboratorio a svolgere attività alternative, per non disturbare la classe. Il ragazzo ha così ottenuto quello che voleva: lasciare l'aula e andare in laboratorio. Tale comportamento però si verifica anche in altre situazioni, ad esempio quando S. non è impegnato in alcuna attività particolare: in questo caso potrebbe rappresentare per lui un comportamento auto stimolante, un modo per mantenere la concentrazione o alleviare la tensione. “È necessario dunque cercare di implementare nel soggetto modalità comportamentali che assolvano alla stessa funzione del comportamento problema ma in modo funzionale. Il fine è, naturalmente, produrre un miglioramento della qualità della vita.”20 Le possibili soluzioni, che insegnanti ed educatori cercano di attuare, sono le seguenti: - Intervento Reattivo: mantenimento dell'istruzione, cioè permettere a S. di uscire dall’aula e andare in laboratorio solo dopo aver portato a termine un compito. - Intervento Proattivo: proporre allo studente sequenze di richieste semplici, strutturando tempi, spazi, attività e prevedibilità, adeguando il più possibile le attività alle caratteristiche, alle capacità, alle motivazioni del ragazzo. - Cercare di sostituire il comportamento problema con una risposta alternativa, che può anche essere chiedere di smettere o cambiare attività. È importante quindi insegnare a comunicare lo stress o il sovraccarico per chiedere aiuto. 20 F. MORFINI, I disturbi del neurosviluppo: verso un modello clinico integrato. Il trattamento dell’autismo ad alto funzionamento: l’analisi funzionale in un’ottica integrata, vol. 3, n. 2, 2021, p.3,4 in https://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/121/102 15 CAPITOLO 4 4.1 Intervento educativo e didattico condotto Terminato il periodo di osservazione, ho iniziato a svolgere con S. alcune attività, per capire con quali metodologie e strumenti approcciarmi all’alunno. In collaborazione con il mio tutor ho proposto materiali semplificati su argomenti di studio, mappe concettuali, spiegazione e approfondimento di alcuni argomenti trattati in classe, nelle materie di filosofia, matematica e fisica, inglese. Nelle spiegazioni degli argomenti all’alunno, ho sempre cercato di sfruttare il suo interesse speciale come stimolo per aumentare la sua motivazione: ad esempio, per fargli comprendere a grandi linee i vettori e le operazioni con questi ultimi, ho utilizzato, sotto consiglio del mio tutor, l’esempio del treno (modulo), direzione (binario). Negli allegati sono presenti alcuni documenti riguardanti queste attività. Vedere Allegato 3. L’intervento che ho voluto attuare con l’alunno S. è un’attività di comprensione del testo e produzione di un discorso organizzato dell’argomento, con verifica dei risultati. La materia scelta è stata letteratura italiana, e si tratta di un approfondimento della struttura dell’Inferno di Dante. Il ragazzo segue una programmazione differenziata, quindi ho potuto trattare questo tema anche se non rientra nel programma di letteratura italiana di terzo anno. Ho deciso di scegliere questo argomento dopo essermi confrontata con la professoressa di Italiano: abbiamo discusso insieme e riflettuto sugli interessi di S. e sulle sue materie preferite; così ho avuto l’idea di introdurre l’argomento proprio partendo dall’interesse speciale del ragazzo per i treni, così come sarà spiegato in seguito. Tale argomento rappresenta uno degli interessi ristretti di S., ma al contempo coinvolge anche le sue aspirazioni, sogni e speranze per il futuro. Successivamente ho proposto l’argomento al mio tutor scolastico, che è anche uno dei due professori di sostegno di S. L’attività si è svolta durante la “settimana dello studente”, a metà febbraio: ho preferito svolgerla in questo periodo affinché S. potesse avere più tempo a disposizione durante l’orario scolastico, non essendo impegnato con lo studio delle diverse materie o con interrogazioni e compiti in classe. 18 I punti di forza dell’attività proposta sono sicuramente la possibilità di utilizzare gli interessi di S. come stimolo all’apprendimento e punto di partenza per la creazione del materiale didattico, ma anche come strumento di condivisione per migliorare la relazione con i suoi compagni. Se da una parte sono riuscita a sfruttare l’interesse di S. come ponte per stimolare il confronto con i compagni, tale elemento ha sicuramente rappresentato anche una criticità: coinvolgere l’intera classe su un tema così particolare come i treni non è facile, e trovare il modo di attirare l’attenzione su argomenti così specifici, ai quali non tutti sono interessati, è stato complicato. Tuttavia, avendo avuto la possibilità di proiettare sulla Lim la presentazione del “Treno di Dante”, sono riuscita comunque a catturare l’attenzione di tutti, proponendo la possibilità di prendere spunto dalle varie tappe del treno per una gita scolastica. 19 CONCLUSIONI L’esperienza di tirocinio è stata positiva, mi ha permesso di entrare in contatto per la prima volta con il contesto scolastico, in una prospettiva diversa da quella di cui avevo avuto esperienza come studentessa, nella stessa scuola. Durante questi cinque mesi ho vissuto in una realtà ricca di esperienze nuove e interessanti a cui ho partecipato con curiosità e trasporto; ho osservato, sperimentato ed imparato nuove cose. Sono convinta che svolgere un tirocinio prima di iniziare a lavorare nella scuola sia fondamentale, per evitare di esservi catapultati senza nessuna indicazione, soprattutto dovendosi occupare di alunni con disabilità. Il confronto con i docenti curriculari mi è stato di grande aiuto: ho ascoltato con interesse le loro opinioni, consigli e riflessioni. Ho avuto la fortuna di conoscere insegnanti amanti del loro lavoro, a cui si dedicano con tutto l’impegno necessario, non semplicemente trasmettendo nozioni, ma competenze a cui gli alunni possano attingere anche al di fuori del contesto scolastico, contribuendo alla loro crescita intellettuale e formazione. Ho potuto constatare che la figura dell’insegnante di sostegno, che spesso viene percepita dal sentire comune come secondaria rispetto agli altri docenti curriculari, rappresenta, al contrario, un valore aggiunto che non solo contribuisce al successo formativo e scolastico dell’alunno disabile ma che mette a disposizione il proprio intervento a tutta la classe; potremmo dire che ricopre il ruolo di mediatore di equilibri molto delicati tra docenti curriculari, genitori, alunni con bisogni educativi speciali e i loro compagni. Ogni giorno mi sono ritrovata a gioire dei successi dell’alunno, ma sono consapevole di quanto sia importante sviluppare una forte resistenza alle frustrazioni, perché non sempre si può riuscire ad ottenere i risultati sperati. Ho imparato che nella didattica abbiamo sempre a che fare con persone, ognuna delle quali ha caratteristiche personali e culturali differenti l’una dalle altre e speciali per ciascuno; pertanto, è necessario che l’insegnante adotti uno stile d’insegnamento efficace, promuovendo la specificità di ognuno e soprattutto il rispetto per la diversità. Non posso non menzionare un tassello fondamentale per la mia esperienza, e cioè tutti gli alunni delle classi in cui ho svolto il tirocinio. Mi hanno accolta con gentilezza e si sono subito fidati di me, raccontandomi delle loro esperienze a scuola, sia positive che 20 negative, e chiedendomi consigli. Mi hanno trasmesso tutta la loro voglia di conoscere e scoprire, di collaborare e sostenersi reciprocamente. Il loro atteggiamento accogliente e protettivo verso il loro compagno S. rappresenta senza alcun dubbio il risultato di un percorso di integrazione scolastica ben riuscito. Con la consapevolezza di avere ancora tanto da imparare, sia sotto l’aspetto disciplinare che umano, sono fiduciosa di poter iniziare il lavoro di docente di sostegno il prima possibile, facendo tesoro di quanto osservato e messo in pratica durante questa esperienza formativa, e svolgerlo con passione ed impegno. Hanno un atteggiamento eccessivamente confidenziale × Sono timorosi dell’insegnante × Partecipano attivamente × Collaborano tra loro × Ascoltano con interesse × Disturbano la lezione × (Allegato 1) ANTECEDENTE ANTECEDENT (cosa è successo prima) COMPORTAMENTO BEHAVIOR (descrizione oggettiva) CONSEGUENZA CONTEST (cosa è successo dopo) Il professore tiene la sua lezione. L’alunno inizia a ripetere a voce alta determinate parole o frasi tra sé e sé. Il professore richiama la sua attenzione; se S. continua il professore lo fa uscire dall’aula (R-) per svolgere attività alternative. I compagni lo richiamano chiedendogli di smettere. (Allegato 2) La classe partecipa ad un convegno in auditorium L’alunno inizia a ripetere a voce alta determinate parole o frasi tra sé e sé. Il professore richiama la sua attenzione; se S. continua il professore lo fa uscire (R-) per svolgere attività alternative. MATERIA/LUOGO FREQUENZA INDICATIVA DURATA INTENSITA’ laboratorio di potenziamento 1 volta 2 minuti 1 (debole) aula (durante una qualsiasi lezione) 5 volte 1 minuto 2 (forte) convegno in auditorium 5 volte 2 minuti 2 (forte) Altre attività svolte durante il tirocinio (Allegato 3) Duplicazione del DNA Il DNA ha la forma di una doppia elica al cui interno ci sono i nucleotidi (simili a dei bastoncini) composti da basi azotate (adenina A, guanina G, timina T, citosina C). 1. I filamenti di DNA iniziano a separarsi grazie all’enzima elicasi che li allontana (come una cerniera che si apre); 2. Alcune proteine mantengono separati i due filamenti; 3. Ciascun filamento di DNA funziona da “stampo” per creare un nuovo filamento; 4. Il nuovo filamento viene creato grazie al DNA polimerasi con l’aiuto del RNA primasi che crea un filamento di avvio (primer). 5. I nucleotidi del nuovo filamento si uniscono a quelli del vecchio, ma non a caso: l’adenina si unisce sempre alla timina e la citosina sempre alla guanina. [A con T; C con G] nucleotidi Tabella di valutazione dell’attività Livello 1 (0-4) Livello 2 (4-5) Livello 3 (5-6) Livello 4 (7-8) Livello 5 (9-10) Acquisizione della conoscenza di base sull’argomento x Capacità di gestione del tempo a disposizione x Capacità e consapevolezza nell’utilizzo della strumentazione tecnologica del laboratorio x Capacità di ricerca del materiale necessario alla soluzione del problema x Capacità organizzative e di problem solving x (Allegato 4) Alcune foto dell’attività svolta (Allegato 5)
In che lingua è seria
la Divina Commedie?