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Relazione finale di tirocinio tfa sostegno, Tesi di laurea di TFA Sostegno

Il documento fa riferimento alla tesi di tirocinio tfa sostegno di Catania per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola secondaria di secondo grado.

Tipologia: Tesi di laurea

2022/2023

In vendita dal 23/08/2023

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Scarica Relazione finale di tirocinio tfa sostegno e più Tesi di laurea in PDF di TFA Sostegno solo su Docsity! UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA SPECIALIZZAZIONE PER LE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DIDATTICO AGLI ALUNNI CON DISABILITÀ SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO RELAZIONE FINALE ESPERIENZA PROFESSIONALE DI TIROCINIO TUTOR COORDINATORE: PROF. GAETANO MASSIMO SOTTILE DIRETTRICE DEL CORSO: PROF.SSA PAOLINA MULÈ ________________________________________________________________ ANNO ACCADEMICO 2021 -2022 1 INDICE INTRODUZIONE...................................................................................................................................... 2 1. Contesto scolastico del tirocinio .............................................................................................................. 5 1.1 La scuola............................................................................................................................................ 5 1.2 Il Ptof ................................................................................................................................................. 7 1.2.1 Piano scolastico per la didattica digitale integrata......................................................................... 8 1.2.2 I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento ........................................................ 9 1.3 L’inclusione scolastica per tutti gli alunni BES ..................................................................................10 2. Attività in aula........................................................................................................................................12 2.1 La classe ...........................................................................................................................................12 2.2 Il caso seguito ...................................................................................................................................13 2.3 La fase di osservazione......................................................................................................................16 2.4 Prima Uda realizzata .........................................................................................................................17 2.5 Seconda Uda realizzata .....................................................................................................................22 3. Considerazioni finali sull’esperienza di tirocinio ...................................................................................24 APPENDICE .............................................................................................................................................26 Elenco delle relazioni trasmesse al Tutor coordinatore: ...........................................................................26 ALLEGATO 1 – Prima UDA realizzata ..................................................................................................27 ALLEGATO 2 – Griglia di valutazione ...................................................................................................34 ALLEGATO 3 – Questionario di autovalutazione ...................................................................................37 ALLEGATO 4 - Strumenti didattici utilizzati ..........................................................................................38 ALLEGATO 5- Seconda UDA realizzata ................................................................................................42 ALLEGATO 6 – Griglia di valutazione ...................................................................................................49 ALLEGATO 7 – Griglia di autovalutazione ............................................................................................50 ALLEGATO 8 – Strumenti didattici utilizzati .........................................................................................51 4 Infine, nell’ultima parte, invece, verranno riportate le considerazioni finali a cui sono giunta al termine del mio percorso di tirocinio diretto e indiretto e, più in generale, verranno condivise delle riflessioni personali sul percorso formativo intrapreso. 5 1. Contesto scolastico del tirocinio 1.1 La scuola La scuola presso cui ho svolto il tirocinio è l’”Istituto professionale statale ........ con sede centrale in viale degli Oleandri a con una sede distaccata in via Sorda Sampieri e una succursale a........Nello specifico il mio tirocinio è stato realizzato in una seconda classe del corso di studio “Enogastronomia e ospitalità alberghiera” indirizzo “Sala e bar”. A seguito dell’analisi delle informazioni contenute nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e sulle considerazioni effettuate durante il percorso di tirocinio è emerso che codesta scuola raccoglie un numero elevato di studenti provenienti non solo dal territorio modicano ma anche dai comuni limitrofi (Scicli, Ispica, Vittoria, Pozzallo ecc…). La scuola purtroppo soffre della problematica dell’abbandono precoce degli studi soprattutto nel biennio, causato da un elevato numero di assenze, scarso impegno e partecipazione discontinua e incostante alle attività scolastiche. L'abbandono scolastico è dovuto a un background medio basso delle famiglie e all'alto tasso di pendolarismo: inoltre molti ragazzi sono iscritti per assolvere all’obbligo scolastico, decaduto il quale, abbandonano il corso. Pertanto l’Istituto si pone l’obiettivo di offrire un’opportunità e una prospettiva di formazione, educazione e istruzione di piena cittadinanza a tutti gli allievi, anche a coloro che si iscrivono senza fiducia in attesa solo di superare l’età dell’obbligo, combattendo così la dispersione scolastica, piaga del nostro Paese, e creando le migliori condizioni per far continuare gli studi anche a ragazzi che, pur in condizioni di disagio, nutrono passioni e speranze, e a ragazzi problematici e oppositivi, che più insistentemente e duramente interpellano l'istituzione scolastica, inducendola a riconoscere l'urgenza dei loro bisogni. In base alle recenti disposizioni, come esplicitato nell’art. 3 comma 1 del Decreto Legislativo n. 61/2017, l’Istituto “..............” offre ben tre diversi indirizzi di studio: 1) Indirizzo per l’Enogastronomia e ospitalità alberghiera che permette di ottenere le seguenti qualifiche: - Operatore ai Servizi di Ristorazione indirizzo Produzione di Pasticceria; - Operatore ai Servizi di Ristorazione indirizzo Sala bar; 6 - Operatore ai Servizi di Promozione e Accoglienza indirizzo Strutture ricettive. 2) Indirizzo per Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane, con la quale si ottiene la seguente qualifica: - Operatore agricolo indirizzo Sviluppo, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio. 3) Indirizzo Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Ottico, con la quale si ottiene la seguente qualifica: - Operatore meccanico del Settore Ottico. I percorsi dell’istruzione professionali sono strutturati in cinque anni, articolati in un biennio e in un successivo triennio. Quest’ultimo è articolato in un terzo, quarto e quinto anno e consente agli studenti di effettuare i passaggi tra i percorsi di istruzione professionale e quelli di istruzione e formazione professionale e viceversa. Al fine di realizzare l’integrazione, l’ampliamento e la differenziazione dei percorsi e degli interventi in rapporto alle esigenze e specificità territoriali, la nostra Istituzione Scolastica ha attivato percorsi di istruzione e formazione professionale per il rilascio della qualifica triennale. Si evidenzia, comunque, che gli istituti professionali possono altresì attivare percorsi per il rilascio del diploma professionale quadriennale. Il quinto anno dell’istruzione professionale è strutturato nell’ambito della autonomia, in modo da consentire il conseguimento del diploma di istruzione professionale previo superamento degli Esami di Stato, nonché di maturare i crediti per l’acquisizione del certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS). L’orario settimanale è di 32 ore di lezione svolte in sei giorni settimanali. Il corpo docenti impiegato presso L’Istituto “Principe Grimaldi” è caratterizzato da un’alta percentuale di professori giovani, anche ex alunni del medesimo Istituto, che si occupano principalmente dell’insegnamento delle discipline tecniche-pratiche che caratterizzano la scuola. L’Istituto gode della collaborazione di professionisti esterni nonché esperti fortemente specializzati nei settori lavorativi di riferimento dell’Istituto, che, oltre a fornire ottimi spunti a livello di know how, producono importanti feedback sulle scelte didattiche della scuola. 9 l’attività didattica in DDI, a livello di istituzione scolastica, tenendo in considerazione le esigenze di tutti gli alunni, in particolar modo degli alunni più fragili. Le modalità di realizzazione della didattica digitale integrata, metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento complementare e integrativa della tradizionale esperienza di scuola in presenza, devono fondarsi su un equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone. La progettazione della didattica in modalità digitale deve tenere conto del contesto e assicurare la sostenibilità delle attività proposte e un generale livello di inclusività, evitando che i contenuti e le metodologie siano la mera trasposizione di quanto solitamente viene svolto in presenza. Nella didattica digitale integrata la tecnologia entra in “classe”, in aula o a casa, mediante metodologie e strumenti tipici dell’apprendimento attivo che supportano la didattica quotidiana. In questa prospettiva compito dell’insegnante è quello di creare ambienti sfidanti, divertenti, collaborativi in cui:  valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni;  favorire l’esplorazione e la scoperta;  incoraggiare l’apprendimento collaborativo;  promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere;  alimentare la motivazione degli studenti;  attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità (Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali). Il Piano fissa le finalità e gli obiettivi didattico-educativi-formativi e viene integrato dal Regolamento della Didattica Digitale Integrata che ne declina l’organizzazione e la regolamentazione. 1.2.2 I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento I nuovi ordinamenti del secondo ciclo di istruzione e formazione considerano i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, ex alternanza scuola-lavoro così rinominati dall’art. l co. 784, della L 30 dicembre 2018, n 145, come una risorsa indispensabile per raggiungere le competenze di riferimento di ogni percorso di studio. Collegamento importante tra istituzioni scolastiche e formative e il mondo del lavoro e la società civile, i P.C.T.O rappresentano una metodologia didattica basata sullo sviluppo di processi di apprendimento che privilegiano la dimensione dell’esperienza e promuovono la cultura del lavoro, esaltando i rapporti tra mondo della scuola/lavoro/territorio, opportunità necessaria per le imprese nel concorrere alla formazione di figure professionali più vicine 10 alle proprie esigenze. I destinatari sono gli studenti a partire, dal terzo anno. Vengono realizzati percorsi anche per studenti disabili qualora il percorso educativo individualizzato lo preveda, in modo da favorire l’inserimento socio – professionale nell’ambito del progetto di vita. I P.C.T.O costituiscono, quindi, una risorsa per valorizzare il ruolo sociale delle scuole secondarie superiori sul territorio, realizzando un ’importante innovazione del rapporto insegnamento/apprendimento, in cui l’attività didattica svolta in aula interagisce con le esperienze vissute in contesti di lavoro, dove gli studenti consolidano le loro conoscenze, abilità e competenze e ne acquisiscono di nuove. Le attività, organizzate secondo un preciso progetto formativo, si snodano per l’intero ciclo scolastico proponendo la partecipazione a manifestazioni, a concorsi interni ed esterni, a stage/tirocini formativi, ad attività laboratoriali specifiche, a seminari con esperti del settore, anche a visite aziendali con partecipazione alle fiere e infine offre i corsi con esperti esterni nei moduli formativi (sicurezza nei luoghi di lavoro, Haccp, preparazione all’ingresso in azienda, preparazione CV). Il percorso della durata complessiva di 210 ore si realizza nell’ultimo triennio di studi. Esso è parte integrante del percorso formativo personalizzato ed è volto alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi. Il progetto rimodulato, tiene conto delle ore non svolte dagli alunni, delle classi quarte e quinte, negli anni precedenti per l’emergenza Covid-19. Il percorso si realizza a partire già dal mese di novembre: è inoltre previsto un periodo di sospensione delle attività didattiche per dare la possibilità agli studenti del quarto e quinto anno di completare i PCTO con stage formativi presso le aziende locali, regionali o nazionali. Inoltre ci si propone l’organizzazione dei seguenti corsi di formazione interni alla scuola, facenti parte di percorsi di competenze trasversali per l’orientamento: corso HACCP per alimentaristi, corso sulla sicurezza sul lavoro, seminario di orientamento al lavoro, corso di micologia, corso di degustazione grana padano, corso gluten free, corso di esperto pizzaiolo, latte art, corso bartender, una giornata sull’olio, educazione all’imprenditorialità, corso di caseificazione e valorizzazione dei prodotti. 1.3 L’inclusione scolastica per tutti gli alunni BES L’inclusione scolastica rappresenta un fulcro importante per l’Istituto .......... e tra gli obiettivi che si propone di raggiungere vi è proprio quello di realizzare azioni specifiche volte al potenziamento dei percorsi didattici e inclusivi con particolare attenzione agli alunni con Bisogni Educativi Speciali garantendo loro il successo formativo. Proprio per questo motivo la scuola ha 11 attivato azioni con l’obiettivo di guidare e supportare i percorsi formativi di questi studenti, contribuendo così a creare condizioni favorevoli che facilitano il percorso di inclusione scolastica di ciascun studente. Nello specifico, l’Istituto ........ ha previsto l’attivazione di uno sportello di ascolto all’interno dei locali scolastici gestito da figure professionali esperte in psicologia e psicopedagogia, si tratta di uno spazio scolastico dedicato alla salute, in cui studenti, genitori, docenti e personale scolastico, vengono accolti per esprimere in assoluta privacy le proprie difficoltà e insicurezze, le esperienze che vivono e che non riescono ad affrontare da sé. Grazie a questo servizio la scuola vuole garantire agli studenti un posto sicuro all’interno della propria struttura, dove ognuno di essi possa sentirsi ascoltato e libero di condividere fragilità o difficoltà riscontrate dentro o fuori la scuola e che necessitano di essere seguite attraverso il supporto di figure specialistiche. Infine, di particolare rilevanza è stata anche la decisione presa dal dirigente di attivare un ciclo di incontri formativi indirizzati al corpo docente della scuola circa i temi riguardanti la didattica inclusiva. Anche questa, rappresenta un’azione di notevole importanza che se ben integrata con le restanti azioni attivate permettono di realizzare un contesto scolastico attento e sensibile ai temi dell’inclusione di tutti i propri studenti, anche con disabilità. Tutti i docenti sono responsabili del processo di inclusione per cui ciascuno, in seno alla propria area di competenza elabora le strategie più opportune e un progetto educativo individualizzato che sia calato nella programmazione delle singole discipline. Il docente di sostegno riveste un ruolo molto importante poiché diventa coordinatore dell’attività programmata, verificata per iscritto da tutti i docenti e ponderata sulle peculiarità di ogni alunno con disabilità. Per verificare l’efficacia degli interventi programmati vengono disposte delle verifiche in itinere e, qualora non sia possibile perseguire gli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali, si procederà per una programmazione differenziata, con riferimento al PEI. Al suo interno la valutazione diventa una componente variabile in virtù del ritmo e della qualità dell’apprendimento dell’alunno, cosicché si possa agire positivamente sul suo processo formativo, garantendone il successo e incrementando la sua autostima e motivazione all’apprendimento. Il processo di inclusione è di fondamentale importanza all’interno della scuola per cui tutti i docenti devono farsi carico della programmazione del PEI, nello specifico il docente di sostegno avrà anche il ruolo di raccordo fra tutti gli operatori (dentro e fuori dalla scuola) che ruotano attorno ai bisogni speciali dell’alunno. 14 Entrando nello specifico, è bene analizzare le diverse dimensioni:  dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione: l’alunno interiorizza le regole della classe ed assume un comportamento socialmente accettabile. Ho avuto modo di constatare che V. tende all’isolamento e di tanto in tanto la modalità di interazione risulta inadeguata. La soglia di attenzione è bassa, necessita di stimoli importanti che sappiano catturare il suo interesse. V. comunque sa prendere iniziative personali, fa delle richieste spontanee e quasi sempre è disponibile ad accettare i suggerimenti e gli stimoli. Si relaziona educatamente con i docenti e tutto il personale scolastico. V. ama essere d’aiuto e ciò aumenta la sua autostima.  Dimensione della comunicazione e del linguaggio: lo studente possiede un lessico semplice, essenziale, fatto di frasi minime ma pertinente; a volte incomprensibile per problemi fonetici e di pronunzia. Si esprime sempre in lingua italiana e con essa comunica bisogni, stati d’animo e desideri. Comprende consegne e richieste, legge a voce alta, anche se in maniera frammentaria. Comprende ciò che legge se si tratta di pagine o letture di facile comprensione anche se quasi sempre ha bisogno di qualcuno che decodifichi il testo e lo semplifichi.  Dimensione dell’autonomia e dell’orientamento: V. mostra di possedere capacità basilari di organizzazione per attività semplici e concernenti il quotidiano; dal punto di vista scolastico, invece, presenta una spiccata cura ed ordine nell’utilizzo e nella gestione del proprio materiale scolastico ma non ha ancora acquisito un metodo di lavoro autonomo. Ha bisogno di una guida per raggiungere le attività sociali essenziali soprattutto al di fuori dell’ambiente familiare. Si muove negli spazi conosciuti sia scolastici che extra-scolastici in modo abbastanza autonomo.  Dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento: l’alunno ha sufficienti capacità mnestiche viso-associative e accettabile memoria di lavoro. Le capacità di attenzione e concentrazione dipendono dal tipo di lavoro proposto, dalla motivazione, dalla presenza o meno del docente di sostegno e dalle modalità in cui il lavoro è proposto. Riesce talvolta a trasferire le competenze che possiede utilizzando competenze pregresse, l’alunno scrive solo a stampatello maiuscolo, mantiene il rigo, il tratto è comprensibile ma non scrive correttamente infatti omette lettere, inverte fonemi e non sa usare le doppie. Scrive sotto dettatura molto lentamente e altrettanto lentamente legge, non rispettando sempre la punteggiatura. In un brano di facile 15 comprensione individua i personaggi principali, i fatti, la sequenza cronologica, risponde a domande-guida se guidato e se l’argomento è di facile trattazione. Riesce a fare calcoli mentali, opera con le quattro operazioni ma ha difficoltà nella divisione; sa operare con le equivalenze, usa la calcolatrice, conosce le figure geometriche e se aiutato ne calcola il perimetro. Guidato risolve situazioni problematiche di compravendita. All’avvio del mio percorso di tirocinio diretto, l’alunno si è subito relazionato in maniera positiva ed accogliente. Dopo un primo naturale periodo di imbarazzo dovuta alla mia presenza fino a quel momento sconosciuta, l’interazione ha poi acquisito dinamiche di scambio reciproco, di interesse e di collaborazione. V. ha preso parte in maniera attiva alle attività di gruppo proposte dagli insegnanti e con interesse alle attività laboratoriali, sperimentando per la prima volta semplici abilità professionali. Ad oggi, a conclusione del percorso scolastico realizzato, l’alunno risulta essere molto più sicuro di sé, in grado di muoversi con autonomia all’interno degli spazi scolastici ed extrascolastici, è in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze di cura e alimentazione. V. predilige un apprendimento uditivo, motivo per cui le verifiche avranno lo scopo di verificare se quanto ascoltato sia stato appreso ed interiorizzato dall'alunno. Da sempre non accetta prove e verifiche che non siano uguali a quelle proposte ai compagni infatti questa scelta di seguire lo stesso percorso didattico della propria classe, con cui lo studente risulta essere molto legato e affezionato, è un aspetto che lui stesso riconosce e che in maniera esplicita dichiara di apprezzare, essendo questo un modo che lo fa sentire parte del gruppo classe e lo unisce ancora di più ai propri compagni. Inoltre ho potuto constatare che tutti i docenti componenti il CdC collaborano e si adoperano affinché l'alunno si senta partecipe ed elemento importante all'interno del gruppo-classe. V. è sempre coinvolto nelle attività proposte, aiutato nei momenti di difficoltà e gratificato alla consegna di un lavoro assegnato o durante le verifiche periodiche, il loro impegno è prezioso. 16 2.3 La fase di osservazione Il tirocinio diretto è stato caratterizzato inizialmente da una fase di osservazione che rappresenta uno degli aspetti più importanti dell’attività stessa perché permette all’insegnante tirocinante di iniziare a raccogliere le informazioni necessarie sia relative allo studente singolo, sia in relazione all’ambiente scolastico in generale: la classe, gli insegnanti, il personale scolastico e la didattica. Inoltre, l’attività di osservazione risulta importante a livello professionale perché consente a qualsiasi insegnante di comprendere le specificità degli studenti con cui andrà a lavorare e ciò permetterà ad esso di riuscire a programmare degli interventi didattici maggiormente rispondenti alle reali esigenze d’apprendimento e di vita dei propri studenti. Per tutte queste ragioni, l’azione di osservazione è stata una fase chiaramente pianificata insieme alla mia Tutor, con la quale, all’inizio del mio percorso di tirocinio, abbiamo stabilito dei primi incontri conoscitivi e di osservazione dello studente e del contesto classe in diverse situazioni, in modo che io potessi meglio cogliere gli aspetti di cui mi aveva essa stessa parlato durante gli incontri di tirocinio indiretto e la fase di analisi della documentazione dello studente. In un secondo momento, ho osservato le dinamiche relazionali del gruppo classe, in che modo lo studente si relazionava con il gruppo classe e viceversa, in che maniera egli interagiva con l’insegnante di sostegno, gli altri docenti curricolari e con il personale scolastico, ed infine in che modo la mia presenza fungeva da barriera o risorsa all’interno della classe. Successivamente ho analizzato in che modo le diverse attività didattiche venivano accolte dallo studente e dalla classe, quali fossero le sue modalità di lavoro e quali le metodologie utilizzate dalla Tutor d’aula e dai docenti curricolari. Al termine di questo periodo intensivo di osservazione che ho continuato a realizzare a fianco dell’intervento diretto in aula, ho avuto modo di constatare sia gli aspetti su cui già ci eravamo soffermati insieme alla Tutor, sia di rendermi maggiormente conto di quelli che fossero i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza. Tra i punti di forza sicuramente rientra la cura e l’attenzione che dedica allo svolgimento delle attività didattiche che gli vengono proposte, l’interesse spiccato per la tecnologia e i videogames, oltre al desiderio di voler interagire con gli altri. Di particolar pregio è questo bisogno di autonomia che emerge anche se spesso il timore di sbagliare inibiva la sua iniziativa. Tra i punti di debolezza rientrano una scarsa autonomia nel lavoro scolastico e difficoltà a trovare soluzioni e risolvere problemi, tende all’isolamento e di tanto in tanto la modalità di interazione risulta inadeguata. Inoltre presenta una soglia dell’attenzione bassa e necessita di stimoli importanti che 19 L’idea centrale è quella di far accrescere nei ragazzi la consapevolezza del proprio territorio, l’importanza dei prodotti locali che lo caratterizzano imparando a valorizzarlo avendo una visione d’insieme delle sue tecniche di lavorazione. Al fine di raggiungere tale obiettivo, sono stati coinvolti i docenti del consiglio di classe, nello specifico si sono resi disponibili quelli di alcune discipline che fanno parte dell’asse dei linguaggi, l’asse storico-sociale e l’asse matematico-scientifico. Trasversalmente si sono sviluppate anche le competenze di cittadinanza, tra cui: - imparare ad imparare; - progettare; - comunicare e comprendere; - collaborare e partecipare; - individuare collegamenti e relazioni; - acquisire ed interpretare l’informazione. Per ogni materia sono state previste specifiche abilità e conoscenze da dover acquisire a fine Uda. Nello specifico per la disciplina di Italiano le abilità da raggiungere riguardano la capacità di comprendere e rielaborare le informazioni fornite e di saperle esporre in modo chiaro realizzando in base a ciò dei prodotti digitali. Le conoscenze interiorizzate riguardano l’acquisizione del lessico fondamentale per la realizzazione dei prodotti assegnati e la composizione di una ricetta. Nell’ambito della produzione e dell’interazione orale, attraverso l’ascolto attivo e consapevole, si è cercato di far padroneggiare situazioni di comunicazione tenendo conto dello scopo, del contesto, degli studenti destinatari, riflettendo sulla lingua dal punto di vista lessicale, morfologico, sintattico. Per quanto riguarda l’insegnamento della Storia si è cercato di valorizzare le risorse storiche e culturali del proprio territorio attraverso l’osservazione di eventi storici e di leggere, anche in modalità multimediale le differenti fonti letterarie, iconografiche, documentarie ricavandone informazioni su eventi storici di diverse epoche. Tra le conoscenze risiede l’utilizzo di strumenti essenziali per leggere il tessuto produttivo del proprio territorio e di saper interagire in gruppo comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali altrui. Relativamente a Scienze degli alimenti le abilità da perseguire riguardano l’individuazione delle caratteristiche nutrizionali del cioccolato, riconoscerei prodotti tipici del territorio ed essere in grado di collegare le conoscenze con l’esperienza e viceversa. Le conoscenze assimilate mirano a valorizzare l’elaborazione, la presentazione di prodotti dolciari e di panificazione locali, nazionali e 20 internazionali utilizzando tecniche tradizionali e innovative, acquisendo così la padronanza del valore nutritivo del cioccolato e la classificazione dei suoi alimenti. È importante saper utilizzare le corrette tecniche di lavorazione e gli strumenti di lavoro, di realizzare delle attività, in autonomia o in collaborazione con altre figure, che rispecchino le proprie attitudini e talenti. Queste caratteristiche rientrano tra le competenze professionali di cui ciascun alunno dovrebbe disporre. L’Uda ha previsto tre fasi così suddivise: 1. Presentazione dell’UDA e introduzione al tema; 2. brainstorming e avvio delle attività; 3. realizzazione del prodotto finale. Le risorse impiegate nelle diverse fasi sono state interne tra cui i docenti curriculari (italiano, storia e scienze degli alimenti), l’insegnante di sostegno, la mia figura nel ruolo di tirocinante e l’intera classe. Sono stati impiegati specifici materiali e strumenti digitali per favorire e facilitare l’apprendimento dei ragazzi quali ad esempio libri di testo, LIM, mappe concettuali, computer e rete internet. Gli spazi utilizzati sono stati l’aula didattica e il laboratorio informatica. Analizzando specificatamente i vari momenti emerge che la prima fase ha interessato l’insegnamento di Storia per un totale di un’ora: la metodologia adottata è stata la lezione frontale partecipata. Attraverso l’ausilio della LIM, l’insegnante ha proiettato alla classe una mappa concettuale sulla storia del cioccolato modicano, la sua materia prima, definendo gli aspetti principali della sua composizione, i processi di lavorazione a cui viene sottoposto prima di arrivare alla fase della commercializzazione. V. ha seguito la lezione con il supporto di una mappa concettuale realizzata da lui stesso (con l’aiuto dell’insegnante di sostegno) e da alcuni compagni di classe (peer tutoring). Insieme all’insegnante di sostegno abbiamo introdotto brevemente a V. il significato della mappa e la modalità di lettura della stessa, per poi lasciargli leggere in autonomia le informazioni scritte in modo tale da facilitare la comprensione del tema durante la spiegazione. La mappa mentale si è rivelato uno strumento abbastanza utile perché attraverso le immagini è stata favorita l’acquisizione e la memorizzazione dei concetti fondamentali. La mappa concettuale è stata realizzata attraverso l’applicativo Cmap Tools, invece grazie all’ausilio di Mindomo è stato possibile creare una mappa mentale. La fase intermedia ha interessato la disciplina di Italiano per una durata di 2 ore in cui l’insegnante ha introdotto un breve momento di brainstorming grazie all’utilizzo di Mentimeter, favorendo così un dialogo tra docente e studenti, per lanciare delle idee sul tema illustrato “il cioccolato modicano”. 21 Dopo aver trovato le parole chiave, la classe divisa in piccoli gruppi si è occupata della descrizione delle didascalie e della scelta delle foto da inserire nella brochure una volta realizzata. V. ha aiutato il suo gruppo nella selezione e nella scelta delle immagini più adatte alla brochure formulando delle frasi semplici da inserire come didascalie. Tutti i ragazzi hanno collaborato attivamente coinvolgendo e stimolando V. al dialogo tant’è che il clima si è rivelato abbastanza positivo e privo di conflittualità. L’ultima ora della lezione è stata spesa per la realizzazione di un unico prodotto digitale esaustivo e completo nelle sue parti. Ogni gruppo ha avuto a disposizione libri di testo e prodotti digitali, rete internet, pc in modo da poter attingere a diverse fonti. Infine la terza fase progettata nell’Uda ha interessato per un’ora la disciplina di Scienze degli alimenti in cui il docente, durante la lezione frontale partecipata ha illustrato i processi nutritivi del cioccolato modicano, con particolare riferimento alle materie prime utilizzate e successivamente ciascun gruppo, lavorando in cooperative learning, ha avuto il compito di illustrare alla classe le foto scelte con le rispettive didascalie. V. insieme ad un altro compagno del suo gruppo ha mostrato le foto riguardanti il cioccolato modicano e la sua lavorazione a tutta la classe. Al termine di ciò i gruppi si sono riuniti, secondo la suddivisione precedentemente operata, per la stesura della ricetta del cioccolato modicano da inserire nella brochure. A conclusione dell’Uda a tutta la classe è stato somministrato un semplice Kahoot! per verificare l’acquisizione delle conoscenze sulla tematica trattata. V. ha partecipato attivamente al percorso di apprendimento in quanto ha percepito il compito come un “gioco” e non come l’assegnazione di un compito e richiedendo quando necessario il supporto mio e dell’insegnante di sostegno. Il prodotto finale è stato realizzato attraverso Canva grazie al quale è stato possibile esplicare tutte le fasi di lavorazione del cioccolato modicano, dall’utilizzo delle materie prime fino alla fase di commercializzazione dando così la possibilità a chi volesse cimentarsi in cucina di sperimentarsi con la ricetta descritta nella brochure. I ragazzi sono stati osservati e monitorati in itinere da parte dei singoli docenti durante le fasi di lavoro facente riferimento alla comprensione delle consegne, al rispetto dei tempi, all’apprendimento dei contenuti e alla collaborazione all’interno del gruppo. Per la valutazione finale invece sono state previste due griglie: una riguardante gli obiettivi raggiunti degli studenti in termini di cooperazione, partecipazione, rielaborazione del materiale fornito e l’utilizzo del materiale per la creazione della brochure. 24 3. Considerazioni finali sull’esperienza di tirocinio A conclusione di questo percorso di tirocinio mi ritengo molto soddisfatta per l’esperienza vissuta, poiché sino ad ora ero entrata in una classe solo da studente e, avere avuto la possibilità di mettere in atto concretamente ciò che si è studiato, affiancata da una tutor esperta, è stato molto formativo. Il mondo della disabilità è una realtà con cui ci si interfaccia spesso nella vita per ragioni diverse ma conoscerla davvero è tutt’altra cosa. Importantissimi sono stati i momenti di scambio e riflessione con la docente tutor che ha messo a disposizione il suo bagaglio di esperienze e buone pratiche didattiche, tesoro fondamentale di ogni aspirante insegnante. L’esperienza positiva sicuramente mi motiva a proseguire con entusiasmo e determinazione in questo cammino, per la prima volta mi sono relazionata nei panni di “docente” con una reale classe scolastica composta da un variegato gruppo di studenti che si sono fatti portatori di specifiche esigenze didattiche ed educative. Questa esperienza formativa mi ha permesso di riflettere su quanto sia importante e sinergico il ruolo che rivestono la scuola e l’insegnante di sostegno in quanto cercano di sviluppare le potenzialità, in parte nascoste ma esistenti, degli studenti con disabilità. L’insegnante di sostegno assume una posizione di osservazione privilegiata poiché detiene la possibilità di approcciarsi con lo studente in un contesto extra familiare, sicuramente meno protetto rispetto a quello familiare, ma allo stesso tempo interfacciandosi con la famiglia diventa ascoltatrice e depositaria di quello che è stato il racconto di vita dello studente fino a quel momento. Dunque, l’insegnante di sostegno è quella figura che mantiene il legame all’interno di una grande visione progettuale futura tra studente, famiglia e scuola. Purtroppo non sempre le risorse della scuola permettono di far fronte a tutte le necessità che si palesano ma al contempo, ho notato come la voglia di lavorare bene e la creatività di molti docenti possa creare delle continue alternative e opportunità di apprendimento. Favorire un clima di classe che sia caratterizzato dalla disponibilità, dalla voglia di “formare” da parte di un docente è un passo importante perché credo che la relazione sia il fondamento su cui poter costruire poi il processo didattico e il successo formativo dell’alunno. Vedere insegnanti lavorare adottando una prospettiva empatica e una forte motivazione mi ha rincuorata rispetto alla possibilità di poter creare un cambiamento in ogni realtà. Pur avendo fatto esperienza solo con un ragazzo con disabilità sono consapevole che questo sia una piccola parte che compone il vasto mondo della disabilità seppur abbia rappresentato una componente importante nel mio processo formativo come futura docente di sostegno ma prima di tutto come 25 persona. L’alunno che ho seguito ha delle potenzialità e reali possibilità di crescita e di raggiungere traguardi di autonomia e di adultità, l’insegnante di sostegno avendo ben chiare queste capacità e le possibilità esistenti sul territorio, guiderà e accompagnerà lo studente in questo percorso proponendo a lui e alla famiglia opportunità concrete per continuare a studiare potenziando le proprie abilità e competenze già esistenti per una futura costruzione di una propria vita adulta e indipendente. La professione del docente oggi prevede che la sua formazione sia continua e, perciò, il periodo di tirocinio diretto rappresenta una tappa imprescindibile, in cui porre in relazione quanto appreso teoricamente con la realtà scolastica che è in continua evoluzione. 26 APPENDICE Elenco delle relazioni trasmesse al Tutor coordinatore: Relazione seminario “Alta tecnologia a supporto della disabilità” Relazione seminario “Giornata informativa sulla CAA” Relazione webinar “Inclusione scolastica di qualità. Come valutarla?” Relazione webinar “Inclusione informativa e sociale per una scuola più giusta ed equa. Questioni e prospettive pedagogiche” Relazione seminario “Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo” Relazione seminario “Trasformazioni sociali e nuove professioni educative: per una nuova dimensione inclusiva” Relazione “Polo tattile di Catania” 29 UNITA’ DI APPRENDIMENTO INCLUSIVA STORIA  Individuare i fatti e i fenomeni relativi alla ricetta;  Valorizzare le risorse storiche, artistiche e culturali del proprio territorio;  Riconoscere le dimensioni del tempo e dello spazio attraverso l’osservazione di eventi storici e di aree geografiche;  Leggere, anche in modalità multimediale, le differenti fonti letterarie, iconografiche, documentarie e ricavandone informazioni su eventi storici di diverse epoche e differenti aree geografiche;  Fatti e fenomeni storico-culturali relativi alla ricetta;  Strumenti essenziali per leggere il tessuto produttivo del proprio territorio;  Interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri;  Orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio; SCIENZE DEGLI ALIMENTI  Individuare le caratteristiche merceologiche e nutrizionali del cioccolato;  Saper riconoscere i prodotti tipici del territorio;  Operare nel rispetto delle norme igienico- sanitarie relative alla pulizia degli ambienti e delle attrezzature;  Essere in grado di collegare le conoscenze con l’esperienza e viceversa.  Conoscenza di base della classificazione degli alimenti;  Conoscenza del valore nutritivo di base del cioccolato;  Conoscenza del cioccolato e delle sue caratteristiche;  Valorizzare l’elaborazione e la presentazione di prodotti dolciari e di panificazione locali, nazionali e internazionali utilizzando tecniche tradizionali e innovative. Utenti destinatari Classe II CA dell’Istituto Professionale di Servizi per l’Enogastronomia e ricettività Alberghiera “.......... La classe è composta da 22 alunni (17 maschi e 5 femmine). In classe è presente anche V., un alunno che presenta un Disturbo dello spettro autistico cod. F84.0 e Disabilità intellettiva lieve cod. F70 con associati disturbo del linguaggio e disturbo dell’apprendimento. Segue un percorso didattico differenziato. L’insegnante di sostegno segue l’alunno per n.18 ore settimanali. Il clima della classe è positivo ma c’è una certa frammentarietà e una competenza empatica appena sufficiente. Non manca, inoltre, una vivacità che spesso disturba e ostacola il normale svolgimento delle lezioni. 30 L’obiettivo che si intende perseguire attraverso la somministrazione di quest’Uda è di duplice valenza: - Acquisizione, da una parte, delle nozioni relative alla storia del cioccolato modicano e della sua materia prima, dei suoi processi nutritivi e delle sue tecniche di lavorazione; - Miglioramento, dall’altra parte, del clima classe, rafforzandone la coesione e potenziamento della competenza empatica. Prerequisiti  Conoscenze pregresse della lingua italiana;  Capacità di sperimentare in attività laboratoriali per la realizzazione di un prodotto;  Capacità di lavorare in gruppo;  Saper utilizzare gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento. Fase di applicazione STORIA FASE 1: Lezione frontale partecipata (1 ora) . Presentazione dell’UDA agli studenti e introduzione della tematica. Attraverso l’ausilio della LIM, l’insegnante proietterà alla classe una mappa concettuale sulla storia del cioccolato modicano, la sua materia prima, definendo gli aspetti principali della sua composizione, i processi di lavorazione a cui viene sottoposto prima di arrivare alla fase della commercializzazione. V. seguirà la lezione con il supporto di una mappa concettuale realizzata da lui stesso (con l’aiuto dell’insegnante di sostegno) e da alcuni compagni di classe (peer tutoring). ITALIANO FASE 2: Brainstorming e cooperative learning (2 ore). 1 ora: L’insegnante introdurrà un breve momento di brainstorming per lanciare delle idee sul tema illustrato “il cioccolato modicano”. Dopo aver trovato le parole chiave, la classe divisa in piccoli gruppi si occuperà della descrizione delle didascalie e della scelta delle foto da inserire nella brochure una volta realizzata. V. aiuterà il suo gruppo nel selezionare e scegliere le immagini più adatte alla brochure e di formulare delle frasi semplici da inserire come didascalie. 1 ora: Alla fine, è prevista la realizzazione di un unico prodotto digitale che sia esaustivo e completo nelle sue parti. Ogni gruppo avrà a disposizione libri di testo e prodotti digitali, rete internet, pc in modo da poter attingere a diverse fonti. SCIENZA DEGLI ALIMENTI FASE 3: Cooperative learning e lezione partecipata (1 ora). L’insegnante illustrerà i processi nutritivi del cioccolato modicano, con particolare riferimento alle materie prime utilizzate; successivamente ciascun gruppo avrà il compito di illustrare alla classe le foto scelte con le rispettive didascalie. 31 V. si occuperà di presentare, insieme ad un altro compagno del suo gruppo, le foto riguardanti il cioccolato modicano e la sua lavorazione. Al termine i gruppi si riuniranno, secondo la suddivisione precedentemente operata, per la stesura della ricetta del cioccolato modicano da inserire nella brochure. A tutta la classe verrà somministrato un semplice Kahoot! per verificare l’acquisizione delle conoscenze sulla tematica trattata. V. avrà il supporto dell’insegnante di sostegno durante questa fase e potrà partecipare attivamente al percorso di apprendimento rispettando le sue difficoltà. Tempi Primo quadrimestre, 4 ore totali suddivise in: Italiano: 1 ora di lezione frontale partecipata Storia: 2 ore di cui:  1 ora brainstorming  1 ora cooperative learning Scienze degli alimenti: 1 ora di cui:  30 minuti cooperative learning  30 minuti lezione partecipata Spazi  Aula didattica;  Laboratorio di informatica. Esperienze attivate  Conoscenza delle proprietà nutritive del cioccolato modicano;  Lavorare in maniera autonoma e in piccoli gruppi;  Relazionarsi con i pari e con i docenti;  Produzione di un lavoro multimediale;  Uso di software specifici per la costruzione di documenti con testi e immagini;  Creazione, da parte del docente di un clima favorevole al lavoro di gruppo. Metodologia  Lezione frontale partecipata;  Cooperative learning;  Brainstorming;  Peer tutoring. Collegamento con il PEI Lo studente con disabilità, in base a quanto indicato nel PEI, segue una programmazione differenziata. Dunque nella realizzazione dell’Uda sarà fornito, quando necessari, materiale didattico semplificato (mappe concettuali, schemi); sarà guidato e osservato dall’insegnante di sostegno e dalla tirocinante mentre lavora in gruppo e si relaziona con i compagni di classe. Nell’area della relazione, dell’interazione e della socializzazione si evince che V. interiorizza le regole della classe e assume un 34 ALLEGATO 2 – Griglia di valutazione Valutazione del processo – Griglia di valutazione Competenze Criteri Livello di padronanza Collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni Interazione Elevato/Intermedio/Base Collaborazione Elevato/Intermedio/Base Confronto Elevato/Intermedio/Base Comunicazione efficace Elevato/Intermedio/Base Risoluzione dei conflitti Elevato/Intermedio/Base Partecipazione e contributo personale Espressione delle proprie idee Elevato/Intermedio/Base Originalità Elevato/Intermedio/Base Flessibilità Elevato/Intermedio/Base Rielaborazione del materiale fornito e approfondimento Comprensione Elevato/Intermedio/Base Ricerca Elevato/Intermedio/Base Linguaggio specifico Elevato/Intermedio/Base Utilizzo del materiale per la creazione della brochure Strumenti digitali (fotografie, pc, tablet) Elevato/Intermedio/Base Chiarezza e coerenza Elevato/Intermedio/Base Automonitoraggio Completezza Elevato/Intermedio/Base Continuità Elevato/Intermedio/Base 35 Valutazione del prodotto – Griglia di valutazione Griglia di autovalutazione Quesito Sezione alunno Comprensione del compito □ Ho compreso con chiarezza il compito richiesto; □ Ho compreso il compito richiesto; □ Ho fatto fatica a comprendere il testo. Impostazione del compito □ Ho impostato il lavoro in modo preciso e razionale; □ Ho impostato il lavoro senza difficoltà; □Mi sono trovato in difficoltà nell’organizzare il lavoro. Utilizzo delle conoscenze □ Ho potuto valorizzare pienamente le mie conoscenze; □ Ho utilizzato le mie conoscenze; □ Ho utilizzato un contenuto di conoscenza scarso. Svolgimento del compito □ Ho svolto il compito in modo pienamente autonomo; □ Ho svolto il compito in modo autonomo; □ Ho chiesto molte volte spiegazioni ed aiuti. Dimensioni di osservazione Criteri Livello Struttura e analisi della brochure Originalità Elevato/Intermedio/Base Correttezza Elevato/Intermedio/Base Completezza Elevato/Intermedio/Base Padronanza delle informazioni Elevato/Intermedio/Base Coerenza Elevato/Intermedio/Base 36 Griglia di valutazione del processo dell’alunno con disabilità Quesito Sezione alunno Hai collaborato con il tuo gruppo per la realizzazione del prodotto finale? □ Poco □ Abbastanza □ Molto Sei soddisfatto del lavoro svolto? □ Poco □ Abbastanza □ Molto Hai utilizzato strumenti digitali per la realizzazione del prodotto finale? □ Poco □ Abbastanza □ Molto Hai approfondito il materiale fornito? □ Poco □ Abbastanza □ Molto Griglia di valutazione del prodotto dell’alunno con disabilità Dimensioni di osservazione Criteri Sezione alunno Struttura e analisi della brochure Originalità □ Poco □ Abbastanza □ Molto Completezza □ Poco □ Abbastanza □ Molto Padronanza delle informazioni □ Poco □ Abbastanza □ Molto C) https://www.menti.com/alknxxfi47fm Acosati fa pensare la parola ud Mentimeter cioccolato? ‘aduno stato di benessere bontà Imnunciabile tif Pea energiae salute Li relax x e aNinfanzia » © dolcezza $ 85 felicità dolce 2 î 55 profumo pasqua salute pi abbraccio bambini »O 39 D) https://create.kahoot.it/details/4a433399-0fa7-4ace-a0cf-c3d44f109386 Kahoot! ®@ Esplora Giocoteca pill Statistiche RAR Gruppi Domande (10) 1- Quiz Qual è la materia prima del cioccolato di Modica? 2- Vero o falso La consistenza del cioccolato di Modica è granulo Cioccolatiamo quiz Chi ha reso famoso il cioccolato di Modica in tutte Kahoot in corso Enne OTO) 4-Vero o falso ci sono vari gusti di cioccolato modicano? 5- Quiz Qual è lo strumento di lavorazione del cioccolato 6- Quiz Quali sono i benefici del cioccolato? 7-Quiz Quali sono gli ingredienti del cioccolato modican 8- Vero o falso La temperatura di lavorazione del cioccolato di M 9- Quiz Che forma ha il cioccolato di Modica? joccolato di Modica? Marketplace a 40 E) https://www.canva.com/design/DAFcs0 PAMA/SThnFGcP7J5Ue8tUcHOK30/edit?utm _content=D AFcs0_ PAMA&utm_campaign=designshare&utm medium=link2&utm_source=sharebutton Per lavorare Îl cloccolato si utilizzava Il ‘metate”. una speciale pietra ricurva riscaldata da un braciere sottostante sulla cui superficie venivano macinate le fave con l'ausilio di un pistone anch'esso in pietra. La temperatura sulla superficie esterna del metate, mantenuta a circa 42°-45 impedisce infatti ai cristalli dello zucchero di sciogliersi conferendo al cioccolato una speciale consistenza ruvida al palato, gustosa e granulosa. Le fave di cacao sono i semi della pianta di cacao e sono l'ingrediente base per la produzione del cioccolato. Nell'antichità le fave di cacao venivano utilizzate dai popoli indigeni dell'America centrale come moneta di scambio, il cacao era infatti considerato il “cibo degli dèi”. All’interno della cabossa, le fave sono protette da una polpa bianca e zuccherina e solo dopo la fase di fermentazione e torrefazione, assumono il caratteristico sapore di cacao. La lavorazione a freddo consente di mantenere inalterate queste caratteristiche e crea un prodotto capace di sprigionare in bocca tutte le sostanze volatili che andrebbero perdute attraverso un concaggio moderno, ad alta temperatura. Il composto viene poi versato negli appositi stampi di latta che vengono sbattuti per far uscire le bolle d'aria e per renderlo omogeneo. Ricetta tradizionale: Il cacao ha numerose proprietà benefiche è rieco di vitamine e minerali tra cui magnesio, ferro e calcio, oltre che antiossidanti, flavonoidi e polifenoli che * 60 g di burro di cacao no alimentare positivamente sulla salute 60 g di cacao. + 120 g di zucchero semolato 0 Valori nutrizionali di canna; * Energia 571.50 Kcal 2360,50 K| * Grassi saturi Se amate il cioccolato puro + Carboidrati 16.15 fermatevi qui. altrimenti. per gli * Carboidrati zuccheri 9.67 gr aromi. ci sarà solo l'imbarazzo della * Fibre 14,94 gr scelta: peperoncino. cannella. + Proteine 12,64 gr cardamomo, noce moscata. arancia. + Sale 0,03 vaniglia, pepe bianco. 41 44 UNITA’ DI APPRENDIMENTO INCLUSIVA  Utilizzare le tecnologie digitali per la presentazione di un progetto o di un prodotto in italiano o in lingua straniera;  Affrontare molteplici situazioni comunicative scambiando informazioni e idee per esprimere anche il proprio punto di vista;  Rielaborare in forma chiara informazioni;  Elaborare prodotti multimediali (testi, immagini, suoni) anche con tecnologie digitali;  Adottare nella vita quotidiana comportamenti responsabili per la tutela e il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali;  Argomentare una propria idea e la propria tesi su una tematica specifica, con dati pertinenti e motivazioni valide, usando un lessico appropriato all’argomento e alla situazione.  Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;  Comunicare e comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti;  Esprimere e sostenere il proprio punto di vista e riconoscere quello altrui. DIRITTO ED ECONOMIA  Riconoscere nella Costituzione la sua funzione di tutela della persona, della collettività e dell’ambiente;  Adottare nella vita quotidiana comportamenti responsabili.  Adottare nella vita quotidiana un comportamento capace di rispettare l’ambiente circostanze;  Conoscere le condotte funzionali al rispetto del patrimonio ambientale. Utenti destinatari Classe II CA dell’Istituto Professionale di Servizi per l’Enogastronomia e ricettività Alberghiera “.......... La classe è composta da 22 alunni (17 maschi e 5 femmine). In classe è presente anche V., un alunno che presenta un Disturbo dello spettro autistico cod. F84.0 e Disabilità intellettiva lieve cod. F70, con associati disturbo del linguaggio e disturbo dell’apprendimento. 45 UNITA’ DI APPRENDIMENTO INCLUSIVA Utenti destinatari Dal 08/03/2023 il CdC ha approvato la revisione del PEI modificando l’intervento didattico della programmazione differenziata ad un intervento didattico per obiettivi minimi. L’insegnante di sostegno segue l’alunno per n.18 ore settimanali. Il clima della classe è positivo ma c’è una certa frammentarietà e una competenza empatica appena sufficiente. Non manca, inoltre, una vivacità che spesso disturba e ostacola il normale svolgimento delle lezioni. L’obiettivo che si intende perseguire attraverso la somministrazione di quest’Uda è di duplice valenza: - Assimilare, innanzitutto le nozioni relative ai rifiuti, alla loro classificazione e ai corretti comportamenti da seguire al fine di effettuare una corretta differenziata; - Migliorare, dall’altra parte, il clima classe, rafforzandone la coesione e potenziamento della competenza empatica. Prerequisiti  Capacità di collaborare e partecipare ai lavori di gruppo, valorizzando le proprie e altrui capacità e con propensione all’inclusione di tutti;  Saper ascoltare ed esprimere la propria idea;  Saper fare ipotesi;  Saper osservare e raccontare quanto osservato;  Saper utilizzare internet per scopo di ricerca. Fase di applicazione Fase 1 - Scienze: 2 ore. Presentazione dell’Uda alla classe e della consegna agli studenti. L’insegnante spiegherà alla classe tramite lezione frontale partecipata cosa sono i rifiuti, quanti tipi si possono classificare e quali benefici comporta il riciclo corretto di questi. A seguito della spiegazione si svolgerà un’esercitazione tramite l’utilizzo di LearningApps, somministrata a tutti gli studenti, ai quali si darà un dispositivo con testo da completare su quanto spiegato. V. avrà a disposizione una mappa mentale creata tramite Mindomo che spiega in maniera semplificata cosa sono i rifiuti e cosa comporta il corretto riciclo degli stessi, fornita dall’insegnante di sostegno e dalla tirocinante. 46 UNITA’ DI APPRENDIMENTO INCLUSIVA Fase 2 - Diritto ed economia: 1 ora. Proseguimento dell’attività e commento sulle condotte funzionali al rispetto del patrimonio ambientale. L’insegnante spiega nello specifico il tema della tutela dell’ambiente per avvicinare i ragazzi al problema della raccolta differenziata e all’importanza del proprio ruolo da cittadini. In un secondo momento, tramite Storyboard Creator, l’insegnante illustrerà agli studenti quali sono le corrette azioni da seguire per beneficiarne tutti e in particolare l’ambiente. Gli studenti saranno valutati sugli argomenti trattati attraverso un questionario somministrato con Google moduli. Fase 3 - Italiano: 2 ore. Proiezione di un video sul corretto riciclo dei rifiuti e realizzazione del prodotto finale. Attraverso l’ausilio della LIM si proietterà un video in cui viene illustrato l’impatto sull’ambiente dovuto al corretto riciclo dei rifiuti e successivamente sarà svolto un brainstorming tramite l’utilizzo di Padlet per la raccolta finale di sensazioni e pensieri suscitati dal video proiettato. In seguito, la classe divisa in piccoli gruppi, pianificherà il lavoro attraverso l’attribuzione a ciascun gruppo di una tematica da sviluppare e realizzeranno il prodotto finale tramite Book Creator, tenendo in considerazione quanto appreso durante le ore di scienze, italiano e diritto ed economia. Per V. non saranno previsti particolari adattamenti, se non la presenza degli insegnanti e del gruppo classe in caso di bisogno (peer to peer). Tempi Secondo quadrimestre, 5 ore totali suddivise in:  Scienze: 2 ore di lezione frontale partecipata con esercitazione finale;  Diritto ed economia: 1 ora lezione frontale partecipata;  Italiano: 2 ore di cui 1 ora brainstorming e 1 ora realizzazione del prodotto finale. Spazi  Aula didattica  Laboratorio di informatica Esperienze attivate  Acquisizione di condotte funzionali al rispetto del patrimonio ambientale;  Lavorare in maniera autonoma e in gruppo;  Relazionarsi con i pari e con i docenti;  Produzione di un lavoro multimediale;  Uso di software specifici per la costruzione di documenti con testi e immagini;  Creazione, da parte del docente di un clima favorevole al lavoro di gruppo. 49 ALLEGATO 6 – Griglia di valutazione Valutazione del processo – Griglia di valutazione Competenze Criteri Livello di padronanza Collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni Interazione Elevato/Intermedio/Base Collaborazione Elevato/Intermedio/Base Confronto Elevato/Intermedio/Base Comunicazione efficace Elevato/Intermedio/Base Risoluzione dei conflitti Elevato/Intermedio/Base Partecipazione e contributo personale Espressione delle proprie idee Elevato/Intermedio/Base Originalità Elevato/Intermedio/Base Flessibilità Elevato/Intermedio/Base Rielaborazione del materiale fornito e approfondimento Comprensione Elevato/Intermedio/Base Ricerca Elevato/Intermedio/Base Linguaggio specifico Elevato/Intermedio/Base Utilizzo del materiale per la realizzazione del prodotto finale Strumenti digitali (fotografie, pc, tablet) Elevato/Intermedio/Base Chiarezza e coerenza Elevato/Intermedio/Base Automonitoraggio Completezza Elevato/Intermedio/Base Continuità Elevato/Intermedio/Base Valutazione del prodotto – Griglia di valutazione Dimensioni di osservazione Criteri Livello Struttura e analisi del prodotto finale Originalità Elevato/Intermedio/Base Correttezza Elevato/Intermedio/Base Completezza Elevato/Intermedio/Base Padronanza delle informazioni Elevato/Intermedio/Base Coerenza Elevato/Intermedio/Base 50 ALLEGATO 7 – Griglia di autovalutazione Griglia di autovalutazione Quesito Sezione alunno Comprensione del compito □ Ho compreso con chiarezza il compito richiesto; □ Ho compreso il compito richiesto; □ Ho fatto fatica a comprendere il testo. Impostazione del compito □ Ho impostato il lavoro in modo preciso e razionale; □ Ho impostato il lavoro senza difficoltà; □ Mi sono trovato in difficoltà nell’organizzare il lavoro. Utilizzo delle conoscenze □ Ho potuto valorizzare pienamente le mie conoscenze; □ Ho utilizzato le mie conoscenze; □ Ho utilizzato un contenuto di conoscenza scarso. Svolgimento del compito □ Ho svolto il compito in modo pienamente autonomo; □ Ho svolto il compito in modo autonomo; □ Ho chiesto molte volte spiegazioni ed aiuti. 51 ALLEGATO 8 – Strumenti didattici utilizzati A) https://www.mindomo.com/it/mindmap/067c08422b8b4f909e946063179a5c18 B) https://learningapps.org/watch?v=pidmrq54t23