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Relazione finale tirocinio asilo nido, Tesine universitarie di Relazioni Internazionali

Scarica un esempio di relazione finale per il tirocinio presso l'asilo nido. Prendi spunto per descrivere al meglio il tuo percorso di formazione.

Tipologia: Tesine universitarie

2017/2018
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Caricato il 01/07/2018

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Scarica Relazione finale tirocinio asilo nido e più Tesine universitarie in PDF di Relazioni Internazionali solo su Docsity! RELAZIONE FINALE Corso di Laurea: Scienze dell’educazione Ho scelto di svolgere il mio tirocinio all’interno di un asilo nido perché , quest’ultimo, ha come obiettivo quello di educare, formare e accompagnare i bambini durante il percorso dell'infanzia; infatti l'asilo è un luogo in cui il bambino cresce insieme con altri bambini,ed è percepito come un luogo tra pari che favorisce la crescita dell'individuo offrendogli la possibilità di: apprendere,sperimentare,conoscere e creare. L’asilo nido promuove la formazione della personalità del bambino con la prospettiva di formare soggetti liberi, responsabili e soprattutto partecipi alla vita sociale. Ogni bambino è una persona unica, dotata di competenze e caratteristiche proprie, che è necessario conoscere e rispettare, per questo si cerca di modellare l’azione e la relazione educativa in base ai tempi del singolo, rendendolo così un soggetto attivo e protagonista del proprio percorso. Importante nella pratica educativa è l’ identità di ciascun bambino, il che significa: rispettarlo e aiutarlo ad acquisire sicurezza e capacità di creare legami significativi; un certo livello di autonomia, che consente al bambino di accrescere la propria autostima, di fidarsi di sé e degli altri, di relazionarsi con disinvoltura in ambienti diversi. Importante è anche la competenza cioè dare la possibilità di sperimentare, di esplorare, di osservare e poi riflettere sulle esperienze vissute, facendo emergere le potenzialità insite fin dalla nascita. L'infanzia è un periodo molto importante della vita di ogni essere umano,e per questo risulta fondamentale averla vissuta in maniera serena e tranquilla in modo tale da poterne portare un ricordo meraviglioso per il resto della vita. La crescita del bambino, è un fatto naturale scandito da precisi eventi che rappresentano piccoli e costanti passi in avanti; ed è proprio in questa fase della crescita che si inizia a delineare la prima realtà sociale. Tuttavia, un asilo nido ,deve essere capace di aiutare i bambini ad acquisire le capacità psicologiche, fisiche e comportamentali attraverso il mantenimento costante della routine, che si concretizzano con lo svolgimento delle stesse attività eseguite e ripetute quotidianamente. Ecco perché le educatrici, saranno sempre vicino ai bambini per aiutarli nelle varie attività, con l’osservazione di ogni singolo bambino, per diventare intermediarie fra il bambino, gli oggetti e gli spazi. Le routine per i bambini sono quelle attività quotidiane che si riferiscono alla cura di base di un bambino,come per esempio il pranzo, il cambio, il riposo, il giocare. Vivere bene le routine è per il bambino una tappa fondamentale nella costruzione della sua identità e,nel cammino verso l'autonomia. La struttura presso la quale ho svolto il mio tirocinio è l'asilo nido privato ………, rivolta all'utenza di bambini da 0 a 3 anni; aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 7,30 alle ore 17,30. Il servizio offerto si basa su una progettazione educativa incentrata sulle specifiche esigenze di ciascun bambino, tenendo conto dei ritmi e dei bisogni individuali. Come suggerisce il nome “ case dei bimbi”, è un asilo che si ispira al metodo Montessori, ed è stato concepito come un grande spazio dinamico, ricco di potere educativo, dove ogni cosa è pensata e realizzata per offrire al bambino, secondo la sua età, i materiali di sviluppo e gli stimoli opportuni per favorire la sua crescita personale, sperimentando, confrontandosi con piccole sfide, apprendendo, scoprendo il piacere di collaborare e di vivere positivamente a contatto con gli altri. Tutto è realizzato per corrispondere alle sue esigenze e consente al bambino di entrare in contatto con le proprie potenzialità, libero di sperimentare secondo i suoi modi e tempi di apprendimento. Ciascun bambino entra così in contatto profondo con le proprie attitudini, arricchisce le proprie risorse personali e attiva le proprie potenzialità innate, senza essere costretto ad adeguarsi a modelli imposti dall’esterno e uguali per tutti. La struttura si appoggia al servizio della Guarda di Finanza per garantire una maggior sicurezza sia per i bimbi ma anche per i genitori; ed è convenzionata con un centro antiviolenza per le donne per fornire, alle mamme, il supporto che ne necessitano. Il personale è composto dalla coordinatrice della struttura, Giada e da altre tre dipendenti:Sara, Maria e Elisa; dalla donna delle pulizie Ilaria, e dal maestro di musica Franco. La struttura si presenta molto luminosa, grazie alla presenza di una grande vetrata, priva di tende ma addobbata con vari lavoretti svolti dai bambini durante l’anno, che permette sia ai bambini di vedere quello che accade fuori (come ad esempio il passare delle macchine, pullman e persone), ma anche di vedere quello che accade all’interno del nido. L’edificio è inserito in un contesto che permette al bambino di entrare in contatto diretto con la natura, grazie al giardino che si trova nella parte posteriore dell’edificio. Esso è utilizzato nei periodi primaverili ed estivi quando il tempo lo permette, ed è ornato da alberi e fiori e fornito di casette e giochi vari, come scivoli e tunnel, dove i bambini possono correre e giocare liberamente. All’interno l'ambiente si presenta subito accogliente, divertente, caldo, stimolante, interessante e curioso per lo sviluppo e l'equilibrio dei bambini. E’ possibile trovare l’area accoglienza, dove sono presenti i vari armadietti dei bambini, con il proprio simbolo, cosicché possano lasciare e successivamente riprendere i propri effetti personali; la zona bagno dedicata all'igiene e al cambio; una cucina interna dove viene preparata la merenda e il pranzo; un’area dedicata alla distribuzione dei pasti, dove è presente un tavolino ma anche dei seggioloni per i bimbi più piccoli; la stanza del sonno contenente vari lettini dove i bimbi possono riposare. L’ampia stanza ricreativa,invece dove i bambini giocano liberamente, è suddivisa in angoli come quello della cucina affiancato a quello del travestimento, delle bambole e dei peluche dove i bambini più grandi iniziano a praticare il gioco pre- simbolico e simbolico. E’ presente anche l’angolo dei giochi di costruzione, per giocare da soli o in gruppo, inventando, costruendo e assemblando, per scoprire le caratteristiche degli oggetti e realizzare strutture, perfezionando quindi sempre meglio i propri movimenti, coordinando l'uso della mano e del corpo. Infine l’angolo del morbido, molto importante perché trasmette al bambino un particolare senso di sicurezza, affinché impari a giocare con il proprio corpo. Una parte della stanza è adibita allo svolgimento sia di attività specifiche, quali i lavori di Natale, Pasqua festa del papà, della mamma ed altre ricorrenze sia allo svolgimento di attività riguardante il progetto educativo scelto. La mattinata viene articolata in diverse fasi: -dalle 7:30 alle 9:00 circa vi è il momento dell’accoglienza dei bimbi nella struttura caratterizzato dal gioco libero - intorno alle 9:15 viene data loro una piccola merenda -intorno alle 10:30 in un primo momento ci si dedica alle attività didattiche o laboratori creativi e, successivamente al gioco libero -i bambini vengono preparati per il pasto -intorno alle 11:30/40 circa vi è il momento del pranzo -dopo il pasto i bambini venivano cambiati per tornare a casa con i genitori o nonni, oppure per essere accompagnati nella stanza del sonno per il riposino. 2 (sempre nel rispetto degli altri e delle cose, ovviamente) Questo, da la possibilità di capire e di conoscere il carattere dei bambini, ci sarà un bambino prevalentemente solitario, quello che è un leader assoluto ecc… Durante questa attività il bambino gioca autonomamente o in compagnia ad esempio con la cucina, con i peluche, con le costruzioni ecc. Una volta terminate le attività accompagnavo, con una delle educatrici, i bambini in bagno per essere lavati e/o cambiati. Il cambio del bambino al nido comprendeva il lavaggio delle mani prima e dopo ogni pasto e il lavaggio dei genitali ad ogni cambio di pannolino. Di norma i prodotti che venivano utilizzati sono specifici per la prima infanzia, inoltre i prodotti (quali guanti, asciugamani...) che utilizzano le educatrici sono monouso. Il momento del cambio è per i lattanti un momento di relazione significativa con l'educatrice, mentre per quanto riguarda i grandi è un occasione per poter raggiungere un buon livello di autonomia. I cambi venivano effettuati più volte durante la giornata, in tal modo i bambini saranno sempre puliti ed eviteranno fastidiosi arrossamenti. Dopo ciò i bimbi più grandi venivano accompagnati al tavolo da pranzo, mentre i più piccini fatti sedere sul seggiolone e, fatto indossare a ciascuno il proprio bavaglino per far sì che non si sporcassero. Il pranzo rappresenta un momento molto importante nella vita del bambino; in quanto possiamo ritenerlo,un momento importante di relazione che ha come fine ultimo,la conquista dell'autonomia. Le abitudini alimentari che da adulti possediamo, sono il frutto delle abitudini acquisite durante la primissima infanzia; nutrirsi per il bambino deve essere un’attività spontanea e naturale. Il momento del pranzo al nido è fondamentale, in quanto diventa una occasione per poter socializzare con i pari, molte volte la presenza di un altro bambino è un aiuto importante, poiché con il compagno possono esserci scambi d'aiuto. Attività importante da svolgere con il cibo è anche la manipolazione, consentendo così al bambino di sapere quello che mangia ed averne un contatto diretto. I menù che sono presenti nell’ asilo nido, variano di giorno in giorno, e sono stati disposti dal nutrizionista dell’USL Umbria 1, per poter garantire al bambino un’ alimentazione variata , che possa soddisfare il suo bisogno nutrizionale. Il pranzo non veniva preparato all’interno dell’asilo ma fatto arrivare da un servizio di catering e, poi preparate le porzioni, ed era composto da pasta o riso, carne o pesce, contorno, pane, frutta o yogurt. In questa situazione il mio compito era quello di distribuire i piatti ai bimbi e talvolta aiutarli nel mangiare, poiché alcuni facevano i capricci. Finito di mangiare, a turno dirigevamo i bambini verso il bagno, per la pulizia delle mani, bocca e pannolino per poi tornare nuovamente in sala e riprendere i loro giochi nell’attesa che i genitori, di alcuni bambini, venissero a prenderli. Questo era il momento in cui l’educatore doveva riferire ai genitori cosa avesse fatto il/la proprio/a figlio/a durante la sua giornata, se avesse mangiato tutto il pasto, se avesse creato problemi nel gioco con gli altri, o se, ahimè capitava, avesse alzato le mani a qualcun altro, come si fosse comportato e, quali erano le attività svolte durante la giornata. Gli altri bambini invece successivamente venivano indirizzati verso la stanza per il riposino pomeridiano e, una volta svegli prepararli per la merenda pomeridiana per poi attendere l’arrivo dei propri genitori. Durante la mia breve seppur intensa esperienza di tirocinio, tra i bambini non ho potuto fare a meno di notare la presenza di alcune tendenze comportamentali “diverse” in alcuni bambini. Non strane, anormali, fastidiose, semplicemente diverse dal resto dei bambini. Il primo bambino L. aveva la tendenza ad estraniarsi dal resto del gruppo non sviluppando le relazioni sociali durante le attività proposte, ed entrava in “un mondo tutto suo”, durante lo svolgimento delle attività ma anche durante il momento di cantare, il suo sguardo era totalmente assente, sconnesso dalla realtà, guardava di rado negli occhi, forse mai. Ma la cosa che mi ha più colpito era la sua paura della musica durante le lezioni con il maestro, in particolar modo del suo terrore verso il pianoforte. Mentre L. piangeva ininterrottamente in modo disperato, veniva rassicurato e coccolato da una delle educatrici ( talvolta veniva accompagnato fuori la stanza, altre rimaneva all’interno). La situazione non è favorita dai genitori i quali sembrano non cogliere o, voler cogliere questa difficoltà nel bambino, anche perché queste situazioni sono state più volte segnalate dalle educatrici ma sembra che non ci sia un riscontro da parte della famiglia. Il secondo bambino che mi ha colpito e con cui sicuramente ho dovuto impiegare più energie, è stato A . un bambino iperattivo, vivace, con una grandissima energia. Ogni giorno i bambini svolgevano un’attività diversa, perciò spesso toccava loro stare seduti e lui aveva grosse difficoltà a concentrarsi su ciò che stavamo facendo, e a mantenere la concentrazione. Mi ricordo che talvolta lui schizzava da un punto all’altro della stanza, spesso succedeva che usava le mani contro gli altri bambini, come se avesse tutta questa energia dentro e non sapesse come usarla se non trasformarla in aggressività. Le educatrici in ogni caso con molta pazienza, gli spiegavano dopo il rimprovero i motivi per cui questo o quello non doveva farlo ma, il bambino sembrava non capire le parole delle educatrici e un minuto dopo riaccadeva la stessa cosa. Seguendo gli insegnamenti della Montessori, l'asilo nido privilegia la metodologia del "gioco". Il gioco è un'esperienza che rende possibile la crescita dei piccoli: uno strumento che educa il bambino all'acquisizione delle prime regole sociali e morali, l'espressione di sentimenti positivi e negativi, la regolazione delle diverse emozioni attraverso lo scambio verbale e il rapporto con gli altri. Per quanto riguarda il materiale utilizzato, poiché, come accennato in precedenza questa struttura si ispira la metodo Montessoriano sono presenti alcuni degli oggetti tipicamente montessoriani. Tra i materiali presenti ho trovato: ● Incastri solidi costituiti da due blocchi di legno, in ciascuno dei quali si possono incastrare in modo opportuno dieci cilindri con pomello. Nel primo blocco i cilindri hanno tutti la stessa altezza e varia il diametro, mentre, nel secondo, i cilindri variano sia in altezza che in larghezza. Questo materiale ha insito il controllo dell’errore, ciò significa che è il materiale guida l’azione e spinge il/la bambino/a a ripeterla fino al raggiungimento del successo. Gli occhi colgono le differenze più marcate, ma anche le mani possono percepire la diversità delle dimensioni dei cilindri e del loro peso. ●La torre rosa è una serie di cubi in legno, verniciati in rosa, che vanno da 1 a 10 centimetri di lato. La prima sfida è costruire una torre che si regga senza cadere, nel costruirla i piccoli sono così soddisfatti quando ci riescono non notano se i cubi sono messi più o meno in gradazione. Nel costruire e disfare le mani toccano i pezzi e l'occhio si allena a cogliere le differenze, cosicché anche i cubi intermedi andranno nel posto giusto. 6 ●la scala marrone è composta da una serie di 10 prismi di legno di uguale lunghezza. I prismi sono di legno pieno: la differenza si avverte anche nel peso che aumenta sempre di più. ●le spolette colorate offrono la possibilità di lavorare con i colori attraverso appaiamenti, gradazioni e sono una occasione per associazione con i nomi dei rispettivi colori. Si chiamano spolette perché ricordano le antiche spolette che contenevano i fili di seta colorati. Sono organizzate in tre scatole che permettono attività sempre più complesse. Quando ho realizzato che avrei finalmente iniziato il Tirocinio, ero realmente in uno stato di ansia inaspettato, avevo paura che non ce l’avrei fatta, di mettermi alla prova , seppur sotto il controllo e l’appoggio delle educatrici. Avevo paura di capire che non era il mio posto, ma nello stesso tempo ero curiosa di sapere se fossi riuscita ad applicare le teorie studiate fino a quel momento. Nonostante il nervosismo comunque ho pensato che non esisteva miglior modo di abbattere quelle barriere, quei muri psicologici e di iniziare a provare fiducia in me stessa, che non proprio agendo sul campo e realizzando questa esperienza. Mi incuriosiva l’idea di lavorare con bambini con disturbi, se mai ne avessi trovati, in forma minima o meno, per potere avere l’opportunità di mettermi in gioco e imparare le tecniche giuste per lavorare con successo con un bambino con tali problemi. Avevo paura di essere inadeguata, di poter risultare d’intralcio per le educatrici, di non essere alla loro altezza e naturalmente avevo paura che i bambini non mi potessero accettare. Ma a lungo andare svolgendo svariate attività queste paure sono diminuite, e scomparse dopo aver compreso appieno tali sicurezze. E’ stata una esperienza senz’altro significativa, un’emozione intensa, con il raggiungimento di un traguardo ben preciso e concreto, per chi come me da grande vuole svolgere questa professionalità. E’ una sensazione bellissima quando i bambini iniziano a relazionarsi con te, si fidano e, tutto questo porta una grande soddisfazione, e stima di sé. Iniziano a riconoscerti come figura facente parte del loro asilo, ed è straordinario quando senza paura si lasciano accudire, imboccare e svolgere le attività insieme nonostante fossi una persona nuova per loro. L’obiettivo principale che mi ero preposta era quello di creare una sintonia con i bambini, di condividere con loro gioia e armonia, di prendermi cura di loro, e dai risultati che ho raggiunto, penso di aver conseguito un buon risultato . Detto ciò, mi sono resa conto di aver scelto il percorso giusto e inoltre questa collaborazione ed esperienza non ha fatto altro che aumentare e rafforzare i miei ideali, le mie aspettative rivolte a questa dimensione lavorativa, la fiducia in me stessa, mi ha fatto scoprire un mondo lavorativo pieno di ambizioni e pieno di gioie, perché educare è un percorso assai difficile, ma pieno di soddisfazioni. Grazie al tirocinio, si cresce in tanti ambiti, non solo lavorativi, svolgendo le attività richieste, ma anche relazionali basate sulla persona; detto ciò il tirocinio rende migliori e consapevoli delle proprie scelte e stimola a formulare nuovi obiettivi. Quest’opportunità ha rappresentato un’esperienza significativa sia da un punto di vista lavorativo sia umano. Ho imparato ad osservare il grado di autonomia dei bambini, prestando particolare attenzione alla relazione tra il loro comportamento e quello con i genitori, cosa che si è rivelata utile nel capire in che modo relazionarmi con ciascuno di loro. Ogni bambino infatti è unico e diverso, come diverse sono state