Scarica Riassunto autori manuale Letteratura latina G.B. Conte, da Sallustio in poi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Manuale di Letteratura Latina - G.B. Conte Sallustio (Sabina (L’Aquila) 86 aC - 35/34 aC) Vita - famiglia facoltosa che non diede magistrati a stato→ homo novus - studi a Roma→ politica - si lega ai populares→ campagna militare VS uccisione di Clodio, Milone (e quindi VS Cicerone che lo appoggiava). - poco dopo: vendetta degli aristocratici→ 50: espulso da senato per indegnità morale. - guerra civile: pro Cesare, che lo fa riammettere in senato. Carriera veloce - Cesare lo nomina governatore della provincia di Africa nova (Numidia) = malgoverno e rapacità al ritorno: accusa malversazione Cesare gli consiglia di ritirarsi da politica. - si dedica quindi alla storiogra a - muore mentre scrive le Historiae Opere - 43 - 40 aC: Due monogra e storiche: 1. Bellum Catilinae 2. Bellum Iughurtinum - inizio 39 aC: HISTORIAE→ incompiuta al libro V. Morte di Silla - guerra Pompeo contro i pirati. Restano molti frammenti. Opere spurie - 2 Epistuale ad Caesarem senem de re publica - Invectiva in Ciceronem Monogra a storica come genere letterario - A entrambe le monogra e, S. antepone proemi in cui giusti ca il ritiro da politica→ esigenza di dar conto della propria attività di intellettuale di fronte al pubblico romano, fedele alla tradizione per cui fare storia > scriverne. - Per lui politica > storiogra a, e comunque questa è legata a politica. = monogra a come indagine sulla crisi→ denuncia avidità di ricchezza che corrompe la politica. - a fuoco un singolo problema storico sullo sfondo di una visione organica della storia di Roma - Bellum Catilinae: pericolo sovversivo di qualità nora ignota a stato romano - Bellum Iughurtinum: incapacità della nobilitas corrotta di difendere stato + resistenza vittoriosa populares. BELLUM CATILINAE ● proemio ● ritratto di Catilina: personalità sullo sfondo generale della decadenza dei costumi romani→ per accrescersi potenza Impero (lusso e ricchezze) ● Catilina ne appro tta e riunisce personaggi che auspicano a cambiamento regime ● nobilitas comincia a intuire il complotto→ consolato ad Antonio e Cicerone (homo novus) ● Catilina scon tto a elezioni consolari. Attentati a vita Cicerone ● Cicerone: ottiene pieni poteri da senato e accusa Catilina apertamente. ● Catilina fugge da Roma e va da Manlio e il suo esercito→ dichiarati nemici pubblici ● excursus su motivi degenerazione vita politica e condizioni che hanno favorito attività di Catilina. ● Cicerone ha prove complotto→ fa incarcerare complici in città ● discorsi di 1. Cesare: chiede pena più mite 2. Catone il giovane: vuole condanna a morte + parallelo tra i due personaggi, virtù opposte e complementari ● complici giustiziati→ Catilina si rifugia in Gallia, ma intercettato→muore in combattimento a Pistoia. - paura dei ceti possidenti per strati inferiori - excursus a inizio opera: “archeologia” = rapida storia ascesa e decadenza Roma. Svolta = distruzione Cartagine = ne metus hostilis (timore verso nemici esterni) che prima aveva mantenuto compatta la collettività) e inizio deterioramento moralità romana. - secondo excusus: denuncia degenerazione vita politica da dominazione Silla - guerra civile. legame tra faziosità partiti – pericolo sovversione sociale.→ condanna regime dei partiti coerente con aspettative che S. ha per Cesare Epistulae ad Caesarem senem de re publica: da codice che contiene discorsi tratti da opere di S. - stile più sallustiano di S. - contenuto scontato: irrisione di Cicerone, suggerimenti a Cesare che scelga via clementia - scrittura impropria per il genere dell’epistola. VIRGILIO (Mantova, 60 aC – 19 aC) - Nasce a Mantova da piccoli proprietari terrieri - Le Bucoliche denunciano chiare frequentazioni epicuree. In esse non c’è traccia di Mecenate, suo protettore. - Gravi avvenimenti del 41: confische terre a mantovani per veterani di Filippi; lui perde il suo podere, poi lo riacquista forse grazie all’intervento dello stesso Augusto. - Dopo la pubblicazione delle Bucoliche entra nella cerchia degli intimi di Ottaviano e inizia le Georgiche→ c’è un amore per Napoli (ritiro e otium) piuttosto che per Roma - 29: Ottaviano vince in Oriente e di ritorno Virgilio gli legge le Georgiche - Poi inizia Eneide: Augusto partecipa, si fa leggere dei pezzi - Muore di ritorno dalla Grecia. L’Eneide è pubblicata, per volere di Augusto, da Rufo. Opere · 42-49: BUCOLICA→ 10 brevi componimenti in esametri, chiamate anche egloghe · 39-29: GEORGICA→ poema didascalico in 4 libri di esametri · 29-19: AENEIS→ poema epico in 12 libri di esametri. Ripetizioni (non dà l’ultima mano) e “puntelli” (versi incompleti) BUCOLICA (1° testo della letteratura augustea) - Modello: Teocrito. Autore ellenistico, il meno popolare a Roma. Tratta di · Ricostruzione nostalgica e dotta del mondo pastorale · Luoghi: Sicilia e Cos · Pastori in un paesaggio ricco e statico A Virgi piace, rilegge il suo mondo rurale. - Pastore-poeta = possibile approfondimento di una vocazione letteraria→ non è solo un processo imitativo. La nuova opera sta alla pari col modello. - Bucolica = canti dei bovàri. Al singolare si preferisce egloga = poemetto scelto. Struttura 1. Dialogo pastore Tito (vita tranquilla a Roma) – Melibeo (vaga lontano) 2. Lamento d’amore di un pastore per un giovane 3. Tenzone poetica tra 2 pastori 4. Canto profetico per la nascita di un fanciullo. Puer che riporterà età dell’oro: chi? Migliore ipotesi: atteso per quell’anno, ma mai arrivato. Speranze in un patto tra Antonio e Ottaviano (Antonio sposa sua sorella, ma no figli maschi). 5. Lamento di morte di un eroe pastorale 6. Dichiarazione poetica che apre la 2° metà del liber. Omaggio a Gallo che torna nella 10 come poeta d’amore. Il vecchio Sileno, rapito da 2 giovani, canta scene mitiche/tragiche 7. Melibeo racconta la gara tra 2 poeti 8. Gara di canto divisa in 2 storie d’amore infelice 9. Dialogo tra 2 pastori-poeti con richiami alla campagna mantovana e alle espropriazioni 10. Conforto di Virgilio (poeta bucolico) alle so erenze amorose di Gallo. Provato dall’amore, Gallo cerca rifugio nella poesia bucolica di Virgilio. - Perché 10? Forse perché 10 erano quelli di Teocrito - Parallelismi: 1°: omaggio a Ottaviano; ultimo: dedica a Gallo - Alcune egloghe sono concepite a coppie, distanti per creare varietà (es 1 e 9: guerre civili) - Paesaggio italico famigliare al poeta || Arcadia: luogo ideale e isolato tra i monti, con presenze divine - Poesia = rifugio dal dramma dell’esistenza. Il passato lacerante si supera con armonia grazie alla poesia. - Poesia elegiaca: il poeta sperimenta pene d’amore || poesia bucolica: il canto d’amore è consolazione e conciliazione con la natura. GEORGICHE - molte letture: Omero, Lucrezio,... + allusioni storiche - finale del libro I: Italia in preda alle guerre civili - in questo poema vuole inglobare il nuovo ordine + le lacerazioni che lo hanno preparato. - Problema del doppio finale: notizia antica del commentatore Servio→ V. avrebbe alterato il testo del poema, togliendo una parte e sostituendovi la storia di Aristeo, per l’improvviso suicidio di Gallo. Furono soppresse delle “lodi” di Gallo. Obiezioni: - strano che i versi siano scomparsi nel nulla - doveva contenere altro data la lunghezza; cosa? MA la digressione su Aristeo non ha nulla di improvvisato - ben collegato alla trama - collegato anche alla struttura didascalica. - V. parte dal genere didascalico della poesia greca ellenistica→ da opere con un messaggio di insegnamento specializzato e ridotto. → descrivere > persuadere → forma > contenuto → temi freddi (fasi lunari ecc) = rigore formale. Con Lucrezio, il genere didascalico si era nuovamente rivoluzionato: messaggio individuale rivolto a una larga comunità. Scopi: trasformazione della vita, di liberazione, di rifondazione della saggezza. → salvazione attraverso il sapere. Impegno del poeta si fa responsabilità formale. → V. si sente più vicino a Lucrezio, ma più alessandrino di lui. - Impulso Georgiche partito da un dialogo con Lucrezio: nuovo messaggio salvazione, nè coincidente/opposto a quello di Lu. ● Occupa uno spazio più modesto ● Accoglie di più la religione tradizionale ● Appiglio a tutto ciò che umanizza la natura Sfondo augusteo: Ottaviano = unico che può salvare il mondo da decadenza/guerre civili. - Col principe i contadini vivono felici→ primo proemio: Ottaviano quale sovrano divinizzato - Augusto/Mecenate = ispiratori dell’insegnamento. - Destinatario = figura collettiva dell’agricola. Il destinatario reale è il pubblico che conosce la vita delle città e le sue crisi. - NO riferimenti a lavoro schiavile→ idealizzazione del colonus ha più un significato morale (vicino alla propaganda augustea) Riassunto: 1) Giunone odia i troiani. Una tempesta provocata da lei li fa approdare in Africa, a Cartagine. Favorito dalla madre trova buona accoglienza presso Didone, regina vedova, che gli chiede di raccontare. 2) Racconto. Fuga, muore la moglie 3) i Troiani si rendono conto che una nuova patria li aspetta in Occidente. Muore Anchise 4) Tragico amore di Didone. Abbandonata, si uccide maledicendo Enea e profetizzando odio eterno tra troiani e cartaginesi. 5) Sicilia, giochi funebri per Anchise 6) Cuma, la Sibilla lo fa andare nel mondo dei morti. Incontra Anchise che gli schiude il futuro, parlando dei condottieri che faranno la storia di Roma 7) Tevere, riconosce terra promessa. Patto col re Latino. Giunone lancia contro il patto il demone della discordia = Latino, Amata e Turno (promesso sposo di Lavinia) fomentano la guerra. Il patto con Enea si rompe 8) coalizione con Evandro (figlio: Pallante) 9) Campo troiano in situazione critica, assente Enea. Parziali successi dei latini. 10) Turno uccide Pallante e gli prende il balteo; Enea uccide Mesenzio (alleato Turno) 11) Enea piange Pallante. Cade la latina guerriera vergine Camilla 12) Duello Turno VS Enea; Giuturna fa cadere il patto; quando ormai è certa la vittoria dei Troiani, Giunone si ricongiunge con Giove e ottiene che nel nuovo popolo non ci sia traccia del nome troiano. Enea sconfigge Turno, vuole risparmiarlo, ma vede il balteo e lo uccide. - non è un poema storico, ha una sezione drammatica + rielaborazione delle fonti storiche Nuovo stile epico: - lavora sull’esametro→ massimo di regolarità + flessibilità. Lo usa come strumento di una narrazione continua. = si ha regolarità, indispensabile per lo stile epico. - arcaismi e poetismi (alcuni omaggio a Ennio) - neologismi - LESSICO: parole non propriamente poetiche (neutre, lingua d’uso classi colte). Sperimentazioni sintattiche - RIPETIZIONE VERBALE per azioni ricorrenti e ripetute - aumento della soggettività, ma controllata→ intervento del poeta la mette in un progetto unitario. Omero e Augusto: ragioni dei vinti - il poema è soggettivo anche perchè c’è l’ideologia, sentimenti personali. - per lui la guerra con Cartagine non nasce da una di erenza, ma per eccessivo e tragico amore fra simili. Didone è vinta dal destino, ma Virgilio tramanda e raccoglie le sue ragioni - la morte di Turno è necessaria, ma è una scelta di cile. Alla fine il pio Enea sembra il terribile Achille che uccide Ettore. - V. chiede di accettare soggettività tragica + oggettività epica. Orazio (Venosa, 65 - 8 aC) - Venosa: colonia militare romana. Padre liberto, aveva una piccola proprietà. A Roma: esattore nelle vendite all’asta. - Ha la migliore educazione: grammatica, ammiratore dei poeti arcaici - 20 anni: Grecia per perfezionare gli studi→ base di operazione dei cesaricidi. Attratto dagli ideali di libertas, si arruola con Bruto in un’armata repubblicana→ rotta di Filippi = fine carriera militare. - 41: torna a Roma, ma il suo fondo gli è confiscato dai triumviri→ fa lo scriba per vivere - Qualche anno dopo Virgilio e Vario lo presentano a Mecenate; dopo mesi = ammesso - Mecenate gli dona un podere = tranquillità economica e pubblicazione delle sue opere. Opere - 41 - 30: EPODI→ 17 componimenti - 35 - 30: SATIRE→ 2 libri di esametri - 23 - 16: ODI→ 4 libri, lirica - 20 - 13: EPISTOLE→ 2 libri. EPODI - pubblicate col secondo libro di satire - epodo = verso corto + verso lungo = distico O. li chiama anche iambi per il tono aggressivo e per il ritmo degli epodi. - ordine: criterio metrico da età alessandrina ● 1 - 10: trimetri e dimetri giambici alternati ● 11: trimetri e elegiambi alternati ● 12 - 16: esametro + altro verso ● 17: trimetri giambici - temi: vari ● proemio a Mecenate ● carmi invettiva ● epodi erotici (modello: ellenistico) ● epodi civili ● epodo gnomico→ invito a bere in un giorno d’inverno. - produzione giambica: legata alla fase giovanile del poema→ situazione di disagio post Filippi, polemico, carico e violento. - PRIMO MODELLO: ARCHILOCO; rivendica il merito di aver trasferito in poesia latina i versi di Archiloco + rivendica originalità mutua i metri e le parole aggressive originali i contenuti e le parole. - aggressività verso personaggi anonimi e minori.→ artificiosità letteraria. → epodo 10: carme di buon viaggio a Mevio a rovescio→ gli augura naufragio. Non viene detto chi sia Mevio, mentre per Archiloco il personaggio era un ex amico che l’aveva tradito. La violenza delle minacce suona un po’ a vuoto e sembra addirittura giocosa. - SECONDO MODELLO: CALLIMACO coi suoi Giambi sente connaturata l’esigenza di varietà. gruppo ben individuato: epodi erotici, poesie d’amore con i motivi della lirica erotica ellenistica. Ne riproducono anche il linguaggio e l’intonazione patetica - gli epodi possono ospitare anche una dizione più sorvegliata. SATIRE Primo libro: 35→ 10 componimenti Secondo: 30→ 8 componimenti PRIMO LIBRO - argomento: vario ➢ letterario-programmatico ➢ incontentabilità umana e avarizia ➢ contro l’adulterio (si raccomanda il soddisfacimento naturale del bisogno sessuale) → si vedono teorie epicuree ➢ riflessione sulla propria condizione sociale e rapporti con Mecenate ➢ mimo: Orazio alle prese con un seccatore per le strade di Roma - poesia alessandrina è “forma” della vita quotidiana di Roma metropoli ellenizzata: mondanità di amore, feste,... TEMI - equilibrio e moderazione→ ruolo centrale della meditazione e della cultura filosofica - coscienza della brevità della vita→ necessità di appropriarsi delle gioie del momento senza perdersi in inutili speranze, progetti e paure. ➔ CARPE DIEM: non un banale invito al godimento, ma invito al piacere con la consapevolezza che è caduco, come caduca è la nostra vita - AUREA MEDIOCRITAS: saggezza, serenità padronanza di sè, chi sa fuggire gli eccessi e adattarsi alle fortune. Niente è possesso sicuro, acquistato una volta e per sempre. → O. conosce la forza insidiosa delle passioni, le debolezze dell’animo. Nessuna saggezza può eliminare il peso negativo della vecchiaia, della morte ecc. - altro polo: POESIA CIVILE→ spunti da epica e storiografia poesia impegnata su temi nazionali, con la celebrazione di personaggi/fatti e miti del regime augusteo. ★ NON è propaganda in versi: evita chiusure dogmatiche e sa esaltare il sublime della magnanimità ★ si fa interprete d’incertezze e timori della comunità ★ dell’ideologia augustea, O condivide l’impostazione moralistica (crisi da decadenza costumi ecc) - carmi conviviali - inviti e descrizioni di preparativi - ¼ delle Odi sono EROTICHE ➔ distacco ironico dalle passioni ➔ amore analizzato come un rituale dal canovaccio scontato. Il poeta osserva col sorriso la credulità dell’amante. - paesaggio - campagna = locus amoenus + fascino del paesaggio dionisiaco - angulus come luogo di poesia: spazio limitato del suo podere personale: caro perchè noto e sicuro, intaccabile perchè appartato e modesto. = figura simbolica dell’esistenza del poeta; spazio per il canto, il vino e la saggezza. il tema è convenzionale, ma O. ci trova nuove funzioni - quando si associa al tema della morte - e dell’amicizia→ ruolo fondamentale, fornisce molti destinatari, ciascuno con la sua specificità di amico - vocazione poetica: il vate si sente in rapporto con le muse e le altre divinità ispiratrici STILE: perfetta semplicità - vocabolario semplice - pochi aggettivi, figure di suono/metafore/similitudini - meno scontata la sintassi→ ama ellissi ed enjambement - IUNCTURA = arte del collocare le parole nel verso. Alcune parole sono legate, altre le allontana e lascia che si richiamino a distanza→ parole usuali percepite come nuove, trovano una propria luminosità. - sforzo innovativo ridotto al minimo. Non usa neologismi. EPISTOLE Primo libro: 20 Secondo: 19 - 13 Primo libro: 20 componimenti in esametri Nuovo genere = epistola in versi 1. proemio a Mecenate: giustificazione della nuova forma letteraria 2. riflessione sugli insegnamenti morali da Omero 3. a Tibullo: precetti epicurei 4. invito a cena 5. tema dell’impassibilità 6. a Mecenate: rivendicazione di autonomia 7. vita di città e di campagna 8. istruzioni a Vinnio che deve consegnare ad Augusto i primi tre libri delle Odi … Secondo libro: pubblicato postumo. contiene due lunghe epistole di argomento letterario 1. ad Augusto→ critica ammirazione per i poeti arcaici e esamina lo sviluppo della letteratura romana 2. a Giulio Floro (più personale)→ congedo dalla poesia - nessuno crede a una vera e propria funzione privata, ma la componente epistolare dona al sermo una intonazione più personale - ambiente della periferia rustica che risuona di memorie filosofiche (diverso da Satire: città) - O = modello di educatore lucreziano che insegna ai suoi discepoli l’amore di una vita ritirata; ma a differenza sua non ha l’occhio critico sulla società, nè una morale cosciente delle contraddizioni - nelle Epistole manca quell’aggressività comica che era marca evidente del genere satirico→ la morale oraziana prende coscienza delle proprie debolezze e contraddizioni - qui O. non sembra più in grado di costruire un modello di vita soddisfacente. Rinuncia alla vita sociale. → oscilla tra rigore morale ed edonismo - STRENUA INERTIA: insoddisfazione di sè, incostanza, noia impaziente. → inquietudine = male del secolo - impostazione didascalica: posizione di intellettuale eminente e rispettato → società augustea = amanti della letteratura. Quindi i problemi di critica letteraria sono di attualità. O. interviene, sicuro del prestigio garantitogli dall’autorità di Augusto→ interlocutore primario. - questione del TEATRO LATINO: polemica contro il favore indiscriminato nei confronti dei poeti del teatro romano arcaico. Raccomanda ad Augusto un’attenzione per la poesia destinata alla lettura→ l’unica che può raggiungere la perfezione formale. ARS POETICA (epistola ai Pisoni) Molti la fanno rientrare nel secondo libro Trattato di poco meno di 500 esametri. Espone le principali teorie peripatetiche sulla poesia, soprattutto drammatica. - vv 1 - 300: ars (contenuto e stile) - 300 - 476: artifex (tecniche) - non è una ricezione passiva di fonti greche - contributo teorico alla questione del teatro - resta fedele ai suoi principi: predicando un’arte raffinata (labor limae), paziente, colta e attenta. Ovidio Sulmona (Abruzzo), 43 - 16 aC Vita - famiglia equestre - Roma: scuole di retorica per carriera forense e politica Stesso periodo Ars amatoria poemetto, distico elegiaco - Sui cosmetici delle donne - Va contro il tradizionale rifiuto della cosmesi, proponendo anche ricette di bellezza 3) REMEDIA AMORIS - Rovescia alcuni precetti dell’Ars: come liberarsi dall’amore. Topos: per il male d’amore non esiste medicina → Ovidio rovescia questa posizione: ci si deve liberare dell’amore se fa so rire! - esito estremo della poesia elegiaca. HEROIDES Raccolta di lettere poetiche Prima serie di epistole: 15 Seconda serie: 4 - 8 dC distico elegiaco - 1 - 15: prima serie scritta da donne famose, eroine del mito greco (ma c’è anche Didone e Sa o) ai loro mariti o amanti lontani - 16 - 21: seconda serie; lettere di tre innamorati + risposta delle donne (Paride - Elena,...) - c’è stato il sospetto di inautenticità per quella di Sa o, ma anche altre, per irregolarità metriche e stilistiche - idea della lettera in versi da elegia di Properzio, più volte evocata nelle Heroides - materiale tratto da tradizione epico-tragica greca (mito) + tradizione elegiaca latina (motivi es so erenza per la lontananza) → nell’epistola 7, di Didone, Ovidio seleziona nel modello virgiliano gli elementi funzionali alla sua intenzione persuasiva (convincere Enea a non partire), es insistenza su ipotesi della gravidanza (nell’Eneide delusa). - la scelta di questo modello imponeva vincoli al poeta → epistole della prima serie: lettere = monologhi costruiti su una situazione-modello (il lamento della donna abbandonata) - sdoppiando la voce del personaggio verso il passato e verso un futuro non ancora deciso, il poeta può introdurre anche la propria voce → gioco di cronologie in primo piano: tempo del modello (tempo durativo della storia) || tempo della lettera (momento in cui lettore immagina che eroina stia scrivendo) - poesia del lamento: condizione infelice della donna, lasciata sola e abbandonata. Le donne so rono in quanto donne, condannate per questo all’abbandono, so erenza, umiliazione. → inferiorità che devono subire senza potersi imporre. = Nelle Her. il genere elegiaco sembra tornare alle sue origini di poesia del dolore e del lamento. - pathos e toni patetico - tragici - dà voce alla donna e alle sue ragioni → approfondimento psicologia femminile. METAMORFOSI 2 dc - 8 dc Poema epico in 15 libri di esametri - modello: “poema collettivo” che raggruppi una serie di storie indipendenti accomunate da uno stesso tema → da Callimaco, che però mette al bando la poesia epica. - nel proemio dice di voler realizzare un’opera universale → impianto cronologico illimitato = ciò permetteva anche di rispondere alle esigenze nazionali e augustee COMPOSIZIONE E STRUTTURA 250 vicendemitico-storiche ordinate secondo un filo cronologico che subito dopo gli inizi si attenua fino a rendersi impercettibile → altri criteri: continuità geografica, analogie tematiche, per contrasto,... Riassunto ➢ caos originale, creazione uomo, diluvio universale ➢ tempo degli dei e semidei, loro passioni e capricci ➢ Apollo e Dafne ➢ Atteone e Diana ➢ Narciso ed Eco ➢ Perseo e Andromeda ➢ ratto di Proserpina ➢ Minerva e Aracne ➢ Medea ➢ Dedalo e Icaro ➢ Ercole ➢ Orfeo e Euridice ➢ Venere e Adone ➢ Peleo e Teti ➢ vicende di Enea ➢ Roma dei re: Numa introduce Pitagora: discorso sulle metamorfosi come legge universale ➢ Cesare ➢ Augusto ➢ ultimi versi: sicurezza del poeta per immortalità fama - varietà contenuti - diversi modi e tempi della narrazione: indugio su momenti salienti, accostate/alternate storie a contenuto diverso (catastrofi cosmiche || delicate vicende amorose) - tecnica della narrazione continua diversamente dall’Eneide, in cui ogni libro è compiuto. - mutevolezza dello stile (epico, elegiaco) - tecnica del racconto a incastro: non c’è un’elencazione delle vicende, ma esse si incastonano (alcune fanno da cornice ad altre ecc) = e etto di vertigine, il testo sembra sempre germogliare da sè stesso. - metamorfosi: tema già presente in Omero e nella letteratura ellenistica → gusto eziologia = ricerca dotta delle cause - vuole dare dignità filosofica alla sua opera - argomento centrale = amore nell’universo del mito, degli dei e degli eroi. - il mito per Ovidio non ha la stessa profondità che in Virgilio → ornamento del quotidiano - ironia sull'inverosimiglianza delle leggende narrate Poesia come spettacolo →mondo di natura ambigua e ingannevole - personaggi smarriti in questo universo insidioso - il poeta osserva l’incerto agire, ora commosso, ora divertito → il solo depositario del punto di vista vero, che analizza le molteplici prospettive e - 21 - 45: terza, quarta e metà quinta decade → seconda guerra punica - guerra macedonica - libri persi: brevi riassunti - proemio in apertura di una decade: fa pensare che il metodo rispecchi le fasi della pubblicazione dell’opera da parte dello stesso Livio. - dilata ampiezza della narrazione manmano che si avvicinava a periodo contemporaneo. (corrisponde a aspettative lettori) - fonti: 1. per prima decade: annalisti - Anziate - Macro - Quadrigario - Pittore (in minor parte) 2. decadi dopo: espansione Roma in Oriente - annalisti, + - POLIBIO → visione unitaria mondomediterraneo e legami Roma - regni ellenistici - criterio = facilità accesso/reperibilità.Non si sforza di colmare lacune + uso scarso di materiale in manoscritti e antiche iscrizioni = storico onesto, lavora molto di seconda mano su storici precedenti. Nuovo regime e tendenze della storiografia liviana - rapporto col regime: nè opposizione, nè sostegno. - Pollione: coglie in lui tracce di patavinitas = provincialismo padovano → stile; più di cile dire se anche per posizione storico-culturale. - Tacito: ci dice che Augusto lo chiamava scherzosamente “pompeiano” per la nostalgica simpatia per gli ideali repubblicani. → no fastidi! Augusto = restauratore della repubblica. Tollerava e un po’ usava il culto dei martiri della repubblica. → accordo - perdita sezioni sulla storia recente - consapevole della crisi che Roma ha attraversato → estraneo a ideologia augustea che insiste su valore “carismatico” principato. si rifugia nel passato glorioso di Roma - pessimismo non lucido come quello di Sallustio → la corruzione a Roma c’è stata più tardi che in qualsiasi altro stato. = giustificazione impero di Roma, per cui c’è stata fortuna + virtus. → grandezza morale romana lo consola dall’amarezza ispiratagli dai tempi presenti. - sente il condizionamento che le immagini passate hanno sul presente! Grandioso passato come via di salvezza a chi dovrà rinnovarne l’esempio nel presente. Stile - opposto a Sallustio, si avvicina a stile che aveva delineato Cicerone per la storiografia. - Quintiliano riconosce superiorità di Sallustio come storico → sua brevitas austera || lactea ubertas liviana. + candor = limpida chiarezza - stile ampio, fluido e senza artifici - varietà: prima decade: gusto arcaizzante parti dopo: canoni del nuovo classicismo - drammatizzazione racconto - passione moralistica (da storiografia ellenistica) → stile storiografico tragico = historia poteva rientrare nella categoria del letterato scrivere storia = far vivere uomini che la fanno → autore giudica i suoi personaggi + si giudicano l’un l’altro. - discorsi indiretti per evocare stati d’animo di gruppi e folle di persone - modo sentimentale di narrare → suggestione epica → questo modello di stile divenne un classico e rivaleggiò a lungo con quello di Sallustio (pathos) - seguace di Cicerone e dei suoi precetti → ma il suo periodare è più adatto alla lettura (accumulo particolari importanti in un unico discorso), mentre i discorsi di Cicerone erano fatti per l’ascolto. SENECA (Cordova, 4 aC - 65 dC) Vita - nasce in Spagna, ricca famiglia equestre (padre: Seneca il vecchio) - 4 aC: Roma. Educatore nelle scuole retoriche e loso che - 26 dC: Egitto con zio prefetto→ al ritorno inizia carriera forense/politica - 41 - 49 dC: relegazione in Corsica da Claudio→ coinvolto in adulterio di Giulia Livilla, glia minore di Germanico e sorella di Caligola. In realtà si voleva colpire l’opposizione politica intorno alla famiglia di Germanico. - Agrippina riesce a ottenere da Claudio il suo ritorno; lo sceglie come tutore di Nerone. - periodo buon governo neroniano→ progressivamente si deteriora →matricidio Seneca costretto a compromessi. - 62 dC: morte del prefetto del pretorio Burro; Poppea. Seneca si ritira piano piano a vita privata. - Sospetto a Nerone e Tigellino, viene coinvolto nella congiura dei Pisoni (ne era al corrente, no partecipe): condannato a morte da Nerone - Si suicida nel 65 OPERE ● DIALOGI: trattati per lo più brevi su questioni etiche e psicologiche→ 12 libri, opere assemblate dopo la morte di Seneca Altre opere loso che tramandate autonomamente ● DE BENEFICIIS→ 7 libri ● DE CLEMENTIA→ 3 libri (abbiamo 1 e inizio 2), a Nerone ● EPISTULAE MORALES AD LUCILIUM→ 20 libri di 124 epistole ● NATURALES QUAESTIONES→ 7 libri, carattere scienti co ● 9 TRAGEDIE COTHURNATAE (argomento greco) 1. Hercules furens 2. Troades 3. Phoenissae 4. Medea 5. Phedra 6. Oedipus 7. Agamennon 8. Thyestes 9. Hercules Oetaeus NATURALES QUAESTIONES (Naturalium quaestionum libri VII) 7 libri unica sua opera scienti ca rimasta. - fenomeni atmosferici e celesti (terremoti, comete) - da vasto lavoro di compilazione, soprattutto di fonti stoiche - è il supporto “ sico” all’impianto loso co di S, MA non c’è integrazione tra indagine - ricerca morale. DE BENEFICIIS 7 libri, all’amico Liberale - natura e modalità atti di bene cenza - legame istituito tra benefattore - bene cato - doveri di gratitudine; doveri morali degli ingrati - bene cio = elemento coesivo dei rapporti interni all’organismo sociale. - appello alle classi privilegiate, di lantropia e liberalità→ instaurare rapporti più umani e cordiali! DE CLEMENTIA a Nerone concezione del potere di S. - traccia del programma politico ideale→ equità, moderazione - potere unico (monarchia) = il più conforme alla concezione stoica di ordine cosmico governato dalla ragione - problema: avere un buon sovrano. L’unico freno al sovrano sarà la sua stessa coscienza - clemenza ( lantropica benevolenza, NO generosità gratuita) = virtù base dei rapporti coi sudditi→ per ottenere consenso e dedizione. - funzione della loso a: importante nella formazione del princeps→ sembra rinnovare antico progetto platonico di governo dei loso - equilibrata disposizione del potere tra sovrano - senato MA: degenerazione del governo neroniano→ S. ride nisce i suoi compiti; accentua impegno ad agire sulle coscienze dei singoli. EPISTULAE AD LUCILIUM 20 libri 124 epistole all’amico Lucilio - argomento vario - spunto da Platone ed Epicuro - genere nuovo = epistola loso ca - vuole uniformarsi al modello di Epicuro→ rapporto di formazione ed educazione, strumento di crescita morale. - istituisce un colloquio con un amico (topos) creando un’intimità quotidiana = pratica quotidiana della loso a grazie alla forma della lettera. - ogni volta un nuovo tema, semplice e immediato; S. accompagna e scandisce le tappe del discepolo verso la perfezione interiore - prima fase: acquisizione delle conoscenze base→ sempre più verso il trattato loso co - genere epistolare è appropriato ad accogliere la loso a senecana→ non sistematica, che tratta aspetti parziali o singoli temi - vita indirizzata al raccoglimento/meditazione con tono cordiale - condanna trattamento degli schiavi→ pietà vicina alla carità cristiana MA l’etica senecana resta aristocratica. - obiettivi - otium come ricerca del bene - conquista della libertà interiore - meditazione quotidiana della morte (per guardare a essa con mente serena) Stile - il losofo deve badare alle cose, non alle parole MA: stile teso e complesso, elaborato - paratassi→ frasi sentenziose, collegate da antitesi o ripetizioni (da retorica asiana) - stile “drammatico”: alterna i toni sommessi della meditazione + vibranti della predicazione→ ri ette le spinte che animano la sua loso a. TRAGEDIE cothurnatae argomento greco 9 1. Hercules furens - Ercole folle (follia provocata da Giunone) uccide moglie/ gli - rinsavito, decide per il suicidio→ poi convinto ad andare ad Atene a puri carsi 2. Troades (da Euripide) - sorte delle donne troiane prigioniere 3. Phoenissae (da Sofocle) - destino tragico di Edipo + odio che divide i suoi gli 4. Medea (da Euripide) - abbandonata da Giasone nella Colchide e assassina dei gli avuti da lui 5. Phaedra - incestuoso amore di Fedra per il gliastro Ippolito + drammatico destino del giovane - la matrigna lo denuncia al padre = muore. 6. Oedipus (da Sofocle) - mito di Edipo che uccide il padre e sposa la madre (inconsapevole) - alla scoperta, reagisce accecandosi 7. Agamennon (da Eschilo) - assassino del re di ritorno da Troia per la mano della moglie Clitennestra e dell’amante 8. Thyestes - animato da odio mortale per il fratello Tieste, Atreo si vendica con un nto banchetto in cui serve le carni dei gli di Tieste. 9. Hercules oetaeus (Sofocle) - gelosia di Deianira per riconquistare l’amore di Ercole sedotto da Iole, gli invia una tunica intrisa del sangue del centauro Nesso→ creduto ltro d’amore, in realtà con un potere mortale - tra dolori atroci Ercole fa innalzare un rogo e si uccide → importanti come documento della ripresa del teatro latino tragico - non abbiamo info sulla modalità di rappresentazione: quelle di S. erano soprattutto destinate alla lettura - con itti di forze contrastanti: ragione || passione→ illustrazione dello stoicismo sotto forma di mito - nell’universo tragico, la ragione si rivela incapace di frenare le passioni e il male.→ realtà cupa, in cui si scatena la lotta tra forze maligne - rapporto coi modelli greci (li abbiamo tutti): ● maggiore autonomia da un lato ● rapporto continuo col modello dall’altro→ interventi di contaminazione, ristrutturazione,... → ltro = gusto e tradizione latina. (Ovidio) Stile - tracce di tragedia arcaica latina: ❖ pathos esasperato ❖ tendenza al cumulo espressivo ❖ frase sentenziosa 3. Appare in sogno a Pompeo l’ombra di Giulia (figlia Cesare e sua prima moglie) che minaccia sciagure. Cesare entra a Roma; Pompeo raduna gli alleati 4. Azioni di Cesare in Spagna 5. Il senato, esule da Roma, si riunisce in Epiro. Cesare fa passare le proprie legioni in Epiro. Pompeo mette al sicuro la moglie a Lesbo: dolore dei due per separazione 6. Pompeo rinchiuso e assediato a Durazzo. Gli eserciti di Pompeo e Cesare raggiungono la Tessaglia, teatro dello scontro definitivo. 7. Pompeo rivede in sogno i trionfi del suo passato. Preparativi per battaglia di Farsalo, battaglia = vince Cesare. Eroica morte di Enobarbo, antenato di Nerone 8. Ripresa la moglie, Pompeo vuole proseguire la sua lotta, ma la proposta viene respinta. Allora fa rotta verso l’Egitto → re Tolomeo lo uccide 9. Catone prende il comando al posto di Pompeo. Cesare arriva in Egitto, gli viene offerta la testa di Pompeo, finge un cavalleresco sdegno. 10. Ad Alessandria, Cesare visita la tomba di Alessandro Magno → un “maestro” di tirannide. Banchetto con Cleopatra. Gli Alessandrini tentano una sollevazione contro Cesare = poema si interrompe. - la critica antica ha ripetutamente censurato il poema → rinuncio a intervento divinità, ordine più annalistico che cronachistico,... → innovazioni per genere epico, che non tutti vedevano di buon grado - perdita delle fonti storiografiche (libri di Livio su guerre civili, Seneca il Vecchio) = non sappiamo se le abbia seguite del tutto → certamente ci sono DEFORMAZIONI a fini ideologici a volte, colorisce solo; altre inserisce proprio episodi estranei alla realtà dei fatti L’ANTI ENEIDE - L’opera stessa, di carattere riflessivo, si spinge volutamente a un confronto con Virgilio - rovesciamento del poema epico: stravolge caratteristiche che aveva da Nevio/Ennio monumento a testimonianza delle glorie dello stato➞ indignata denuncia guerra fratricida e sovvertimento dei valori morali - sistematica confutazione del modello mediante il ribaltamento delle sue affermazioni = ripresa in chiave polemica di espressioni e situazioni virgiliane → tono di INDIGNATIO - L. sembra prefiggersi il compito di smascherare l’inganno → non giustificare il potere del principe con favole religiose, ma raccontare come regime sia nato dalle ceneri della res publica → fedeltà al vero - il rapporto col modello in realtà è ben più complesso, forse perchè Virgilio stesso ha aspetti ambigui e contraddittori ELOGIO DI NERONE E EVOLUZIONE POETICA LUCANEA - Il pessimismo lucaneo è andato maturando progressivamente → all’inizio era più speranzoso - elogio di Nerone: motivi di glorificazione del principe. A inizio, ancora visto come compensazione per sciagure delle guerre civili → attribuzione a Nerone di tratti augustei (pratica diffusa) MA questo augusto è migliore del primo! → polemica con Virgilio! - questo era forse ironia cifrata? → pare di no; evoluzione di Lucano simile a quella di Seneca. nel poema si nota il cambio di giudizio su Cesare e Pompeo - inizio: equidistanza - poi: parteggia per Pompeo → si muove verso la progressiva conquista per la saggezza; - avversione per Cesare costante dall’inizio - comunque nel poema, l’elogio di Nerone suona come una nota stridente. Nel resto, non è mai più nominato. L’ANTI MITO DI ROMA - tracollo e decadenza || Virgilio: ascesa della città da umilissime origini - PROFEZIE (= En): non rivelano glorie future, ma sciagure! → negromanzia nel sesto libro: introduce un pezzo che possa fare pendant con la discesa agli inferi di Enea. Libro VI = centrale! (come in En) → forse opera progettata in 12 libri PERSONAGGI non c’è un eroe come in Eneide → azioni ruotano intorno a personalità di Cesare, Pompeo e Catone Cesare - malefica grandezza - incarnazione del furor che la Fortuna (ostile) scatena contro Roma - a volte forse, lo ammira per il fascino sinistro - rappresenta trionfo di quelle forze irrazionali che nell’En venivano sconfitte: furor, ira, impatientia, volontà di farsi superiore allo stato → tratti della rappresentazione del tiranno Pompeo - personaggio in declino (senilità politica e militare) → L. vuole limitare le sue responsabilità! - una sorta di Enea cui il destino si mostra avverso - figura “tragica” → unica che subisce evoluzione psicologica - ripiegamento nel privato (moglie, figli) - abbandonato dalla Fortuna, si “purifica” = consapevole malvagità fati. Morte in nome di una causa giusta = unico riscatto morale Catone - crisi dello stoicismo tradizionale → consapevole malvagità fato da inizio - criterio di giustizia da cercarsi altrove che nel volere del cielo → in coscienza del saggio! - si fa pari agli dei nella sua ribellione e si impegna nella guerra civile Personaggi minori ● Enobarbo: eroe (in contrasto con realtà storica) ● esercito di Cesare: mostri; a volte singoli atti di eroismo, ma per una causa ingiusta ● Cornelia, moglie Pompeo: fedeltà e devozione al marito Stile - ardens et concitatus: eccesso - enjambement → parodia del romanzo greco d’amore 2) Novella I sec aC: situazioni comiche, piccanti e amorali. - Fabula Milesia: risale aiMilesiakà di Aristide, novelle riprese poi a Roma da Sisenna. → tipica novella Milesia è la Matrona di Efeso nel Sat. queste opere si sono perdute perchè indegne di attenzione per i medievali. Complessità letteraria del Satyricon - trama complessa: scene libere collegate da gioco di richiami; situazioni tipiche (Encolpio è sempre umiliato e costretto a fuggire) - forma complessa: prosa interrotta da inserti poetici→ interventi del narratore = commento poetico che provoca contrasti → questo narratore passivo, ingenuo e sottoposto a continui passaggi di fortuna è tipico anche di Apuleio e rimanda al romanzo. MA uso libero di inserti poetici lo allontana dalla forma romanzo. 3) Satira menippea (Apokolokyntosis di Seneca) per versi + prosa - da Menippo di Gàdara→ Varrone aveva chiamato le sue composizioni satiriche Satire menippee - temi e forme varie, prosa + inserti poetici→ Apok di Seneca = inserti poetici, citazioni classiche, parti poetiche, pastiches. Toni seri + giocosi, raffinata tecnica compositiva. Ma differenze nette: - Seneca: satira breve e destinata all’attacco personale contro Claudio - Petronio: più lungo, non è percepibile alcun intento Guarda a tradizione per molti aspetti (mescolanza stili, prosimetro) come modo inedito di costruire il racconto quindi, l’opera deve molto al romanzo per trama e struttura, e qualcosa alla tradizione menippea (prosimetro) MA le trascende entrambe. Realismo e parodia - interesse per mentalità e lingua delle classi sociali→ Cena di Trimalcione - durante il racconto, si ferma a descrivere luoghi tipici del mondo romano → diverso da romanzo greco - diverso dalla satira latina = realismo che si sofferma su tipi sociali e li giudica; Petronio non giudica→ personaggio che è in questo mondo sregolato! visione del reale critica e disincantata. - vocazione alla parodia, a volte sembra rivolta - verso la vita e le sue delusioni - letteratura e modelli ➔ parodia dell’Odissea? Struttura del viaggio Encolpio perseguitato da Priapo = Odisseo perseguitato da Poseidone ➔ parodia del romanzo greco d’amore? Amore erotico omosessuale parodia dell’amore etero romantico. strumento del rovesciamento ironico = Encolpio, antieroe del romanzo idealizzato, moralmente debole I PRIAPEA raccolta anonima di 80 componimenti seconda metà I sec aC - si accostano a P. per affinità tematica - componimenti collegati tra loro dalla gura del dio Priapo, che protegge i giardini e gli orti con la sua sessualità - genere priapeo = tipo particolare di epigramma, di tono scherzoso e a tema sessuale. - monotonia del tema→ bravura autore = produrre effetti di varietà, alternando diversi metri ma tutto è ricondotto alla prospettiva di questa rustica divinità. La satira sotto il principato Persio e Giovenale I sec dC - tratti comuni: si rifanno alla satira di Lucilio e Orazio - MA: trasformazione del genere Orazio/Lucilio Giovenale satira per cerchia amici destinatario singolo, ma in realtà dirette a pubblico generico di lettori-ascoltatori→ poeta = censore dei vizi conversazione costruttiva: guarda ai difetti umani e fa sorridere→ complicità autore-ascoltatore per comunanza di linguaggio riuscita all’ascoltatore è negata ogni vicinanza: il poeta è distaccato e più in alto→ invettiva. uso delmoralismo arcigno che Orazio aveva ri utato. - nuovo gusto letterario manieristico > classicismo di età augustea Giovenale (Lazio, 50/60 dC - 127 o dopo) Vita - notizie autobiogra che nelle sue satire e negli epigrammi dell’amico Marziale - famiglia benestante, buona educazione retorica - avvocatura a non guadagna quanto spera - si dedica alle declamazioni (allora di moda) - poesia in età matura - vive all’ombra dei potenti→ cliente = no indipendenza economica Opere (in foglio) 100 - 127: 16 satire in esametri divise in 5 libri La satira indignata - indignazione = sua musa dinanzi al dilagare del vizio; satira = genere più appropriato per esprimere la furia del suo disgusto - non crede che la sua poesia possa in uire sul comportamento degli uomini → prede irrimediabili della corruzione si limita a denunciare! - ri uta tradizione satirica precedente: ri essiva e razionalistica; + ri uta morale consolatoria che porta ad autarkeia e apateia del saggio. - astio sociale e risentimento per mancata integrazione→ emarginato - furia aggressiva verso tutti - nuovi ricchi - orientali intraprendenti - donne emancipate e libere→ scempio del pudore→misoginia. (satira sesta: Messalina prostituta imperiale) I due gli Eteocle e Polinice si preparano a spezzare il patto di governo→ a turno di anno in anno, uno regnava e l’altro no. II. ombra del padre di Edipo ispira Eteocle a tradire il fratello e a prendersi tutto il potere III. decisione guerra di Argo VS Tebe IV. i 7 eroi marciano verso la città con le schiere V. Giochi Nemei VI. Presagi: solo uno dei 7 tornerà vivo da Tebe VII. Inizio ostilità alle mura di Tebe VIII. crescendo della battaglia IX. successi dei Tebani X. Gli Argivi fanno strage dei Tebani. Capaneo ucciso da un fulmine di Giove XI. Eteocle e Polinice si danno la morte a vicenda. Suicidio di Giocasta e cacciata di Edipo da Tebe. Creonte nuovo re di Tebe XII. il re di Atene ristabilisce giustizia e pietà. Uniti sul rogo, i due fratelli sono ancora in lotta: due amme nemiche divise Modelli - Eneide→ umile rispetto della Tebaide: prima metà odissiaca come l’Eneide e la seconda di guerra. - poesia epica (imprese dei 7) - Euripide - Apollonio Rodio - Callimaco - Ovidio per stile narrativo e metrica - Seneca per l’immagine del mondo - difetto = ricorsività di momenti e atmosfere - vuole salvare il divino nell’epica ( = Virgi) ma rendendolo più moderno→ il Fato - ma le divinità epiche appaiono svuotate: le forze divine più vitali sono personi cazioni di idee astratte - anche le gure umane sono appiattite→ schematismo - pochi approfondimenti psicologici - trama complessa, senza un protagonista→ma pericoli di dispersione controllati - assenza di riferimenti diretti all’attualità ACHILLEIDE Abbiamo solo libro 1 e inizio 2 poema epico - tono più disteso e idillico. L’opera non dispiace a coloro che hanno trovato la Tebaide troppo “barocca”. - pericoloso confronto con Virgilio. Plini i Vecchi (Como, 23 dc - 79 dc) Vita - cavaliere a servizio della corte imperiale - giovane età: servizio militare in Germania; conosce generali importanti - dopomorte Claudio: vita appartata →molto ostile a Nerone - oratoria e avvocatura → collochiamo in questa fase il trattatello Studiosus. → simile a Institutio Oratoria di Quintiliano - interessi per la grammatica - Ascesa di Vespasiano: procuratore imperiale Lavora anche a due opere: 1. A fine aufidi bassi (non conservata) → sembra essere la sua opera più grande. 2. Naturalis Historia. - prefetto della flotta imperiale quando nel 79 viene ucciso dall’eruzione vesuviana OPERE - NATURALIS HISTORIA: trattato naturalistico in forma enciclopedica, in 37 libri destinata a inventariare la somma delle conoscenze acquisite dall’uomo. Prima edizione: 77-78 ● 1. indice ● 2. cosmologia e geografia fisica ● 3 - 6. geografia ● 7. antropologia ● 8 - 11. zoologia ● 12 - 19. botanica ● 20 - 32. medicina ● 33 - 37. metallurgia e mineralogia il testo è preceduto da un’epistola dedicatoria al futuro imperatore Tito → Plinio chiarisce motivazioni e limiti del suo lavoro. OPERE PERDUTE - De iaculatione equestri (sulle tecniche del combattimento a cavallo): trattatello, interesse per questioni militari - De vita Pomponii secundi: biografia di un influente amico - BELLA GERMANIAE: opera storica (sarà fonte di Tacito) - Studiosus: trattato in 6 libri, manuale per lo studente di retorica - Dubius sermo:manuale di grammatica (abbiamo frammenti) - A fine Aufidi bassi: storia di Roma anni 50 - 70 (fine del regno Claudio - ascesa Vespasiano) → chiara tendenza pro flavia, non volle pubblicarlo in vita. - opere di tipo manualistico: si vede lo sforzo di sistemazione del sapere + diminuisce lo sperimentalismo, quindi anche lo sviluppo di capacità critiche. - per lo più opere di questo genere sono divulgazione di originali greci - paradossografi = autori che alimentano un nuovo genere letterario fatto di raccolte disuguali, in cui ci sono aneddoti, curiosità scientifiche,... = naturalisti viaggiatori (spesso dilettanti) →manca lo spirito sistematico, non c’è collegamento esperienza pratica - tradizione → limite della cultura scientifica romana al massimo le nuove esperienze e i nuovi dati si trovano accanto a quelli tradizionali Eclettismo e progetto enciclopedico - universo = retto da preveggenza divina. Macchina cosmica che uomo deve conoscere per rispecchiarne dentro di sè le virtù → idea che guidava progetto di enciclopedia - adesione a stoicismo: evidente nella cosmologia → parte più impegnata, + un accomodante eclettismo. →mutua la tecnica della trovata nale = battuta che chiude in modo brillante un giro di pensiero.→ arguzia nella chiusa - schema-tipo: 1. prima parte: descrive situazione suscitando tensione di attesa 2. parte nale che scarica la tensione in una “impennata” illuminante Stile - conforme alla sua poesia realistica: modi colloquiali e lessico quotidiano - alterna forme espressive molto varie→ linguaggio manierato - toni e temi vari = varietà del mondo reale QUINTILIANO (Spagna, 35 - dopo 95) Vita - padre: maestro di retorica - gioventù: Roma→ studia da grammatici e retori. - torna in Spagna: avvocato - 68: richiamato a Roma da Galba→maestro di retorica = successo. - 78: Vespasiano gli affida la prima cattedra statale - Domiziano lo incarica dell’educazione dei suoi 2 nipoti - dopo 20 anni, si ritira dall’insegnamento e dall’avvocatura, dedicandosi solo ai suoi studi OPERE - INSTITUTIO ORATORIA: 12 libri, iniziata nel 93. Pubblicata nel 96 Opere perdute - trattatoDe causis corruptae eloquentiae - 2 libriDe arte retorica: dispense che gli allievi di Q. trassero dalle sue lezioni e pubblicarono contro la sua volontà Opere spurie - due raccolte di declamazioni (maiores e minores): soprattutto le maiores sembrano non potersi attribuire a lui per il forte colorito stilistico alieno dai gusti/giudizi di Q. I rimedi alla corruzione dell’eloquenza - problema della corruzione dell’eloquenza: investiva questioni morali e di gusto letterario→ problema degli insegnanti corrotti nelle scuole = corruttori della moralità degli allievi; problema delle scelte letterarie→ nelle virtù/vizi stile, alcuni vedevano virtù/vizi del carattere - epoca flavia: acceso dibattito sui diversi orientamenti oratoria: arcaizzante, modernizzante, ciceroniano → Quintiliano: reazione classicistica rispetto allo stile “corrotto” che lui associava soprattutto a Seneca - per lui cause degenerazione eloquenza = degradazione costumi → è convinto però dell’efficacia dell’educazione per una rinnovata serietà nell’insegnamento: Institutio oratoria = programma di formazione culturale e morale, che il futuro oratore deve seguire dall’infanzia fino alla vita pubblica. ● dedicata a Vittorio Marcello (oratore) + lettera a editore ● 1 - 2: didattica e pedagogia insegnam elementare e basi di quello retorico ● 3 - 9: esamina sezioni retorica suddivisioni fino a elocutio figure di parola/pensiero ● 10: modi di acquisire disinvoltura nell’espressione (facilitas)→ autori da studiare e imitare → excursus storico-letterario sugli scrittori greci e latini: vuole dimostrare che la cultura letteraria latina regge il confronto con quella greca. ● 11: tecniche di memorizzazione ● 12: requisiti culturali e morali che si richiedono all’oratore + rapporti oratore-principe - scopo: riprendere eredità di Cicerone→ per ritrovare sanità di espressione che sia sintomo della saldezza dei costumi → ciò si spiega anche per i vasti mutamenti sociali: stravaganze neroniane➞ standard più sobri. - nuovo classicismo dell’Institutio: movimento che va affermandosi; resta però esigenza di condannare dei tratti della stravaganza modernista (intollerabili per Q.) → libro 8: polemica contro le sententiae senecane! - Prima, “sententia” = giudizio. - Poi: tratti brillanti del discorso, soprattutto quelli a fine periodo→ artifici per rendere vivace discorso. polemica di Q: spezza il discorso e lo rende artificioso! si pensa sia vergogna, quasi un crimine, riprender fiato senza aver ogni volta provocato applausi. L’elocuzione deve svolgersi in funzione della sostanza delle cose. Seneca/Nuovo Stile Quintiliano esigenza delmovere docere senso del discorso sul destinatario autore = unico attore nel testo. Oggettività delle cose. tipo di oratore ideale = si avvicina a quello ciceroniano per vastità di formazione culturale richiesta. → rivendica primato della retorica e della cultura letteraria Stile - nel suo programma, per formare lo stile è utile leggere gli autori più diversi - modello ciceroniano reinterpretato per avere equidistanza tra asciuttezza || ampollosità - avverso all’arcaismo - MA lo stile di Q. non è ampio e simmetrico come quello di Cicerone→ condizionamento di Seneca! - evita gli eccessi dell’ostentazione espressiva - piuttosto che originalità, mostra equilibrio nella scelta dei modelli Ultimo libro dell’Institutio: rapporti oratore-principe ➢ Q si schierava con quegli intellettuali che vedevano il principato come una necessità. ➢ il suo sforzo come oratore fu di ottenere il massimo di professionalità + alto grado di dignità→ le sue doti morali sono utili alla società in generale, non solo al principe. ➢ missione civile che non è ribellione sterile nè servilismo. Età degli imperatori d’adozione Clima culturale del II secolo: - con ni dell’impero sono alla massima estensione - clima armonia e collaborazione→ no tensioni politiche-sociali - memoria di Giulio Agricola (suocero) che conquista gran parte Britannia + funzionario imperiale - tono encomiastico→modello: laudationes funebri ● riepilogo carriera ● poi si concentra su conquista Britannia + digressioni geogra che da - appunti/ricordi di Agricola - Commentarii di Cesare Britannia = campo dove si dispiega la virtus di Agricola. - in risalto come abbia servito lo stato con lealtà nonostante il pessimo principato domizianeo - caduto poi in disgrazia sotto Domiziano→ incorrotto, sa morire senza cercare una morte ostentata (ambitiosa mors) che T. condanna→ nessuna utilità a Res publica. - esempio di Agricola: anche sotto la corruzione è possibile seguire la “via mediana”→ apologia della parte sana di classe dirigente - opera si situa in mezzo tra vari generi letterari: ➢ panegirico sviluppato in biogra a ➢ laudatio funebre con inserti, ampliata con materiali storici/etnogra ci (qui abbiamo in uenza dei 2 diversi modelli storici, liviano e sallustiano) ➢ in esordio: in uenza Cicerone DE ORIGINE ET SITU GERMANORUM (GERMANIA) 98 trattato etnogra co-geogra co - Unica testimonianza di letteratura etnogra ca (fortuna del genere a Roma) - nella cultura ellenistica questi interessi erano forti - NO osservazione diretta: T. prende da Plinio il Vecchio (Bella Germaniae)→ migliora lo stile e aggiunge particolari per ammodernare - idealizzazione barbari: civiltà ingenua non ancora corrotta dai vizi raffinati di società decadente→ implicita contrapposizione barbari: ricchi di energie ancora sane || romani. = insoddisfazione per corruzione vita cittadina → vuole sottolineare comunque la loro PERICOLOSITA’ per l’impero - cita anche difetti - connessione di alcune caratteristiche con l’espansionismo di Traiano - guarda comunque con interesse alla frontiera con i Germani HISTORIAE 12/14 libri→ a noi 1, 2, 3, 4 + parte 5 100 - 110 - voleva narrare gli anni della tirannide di Domiziano + libertà recuperata sotto Nerva e Traiano. - progetto modi cato: in ciò che abbiamo = regno Galba – rivolta giudaica→ ma l’opera doveva arrivare no alla morte di Domiziano; nel proemio dice che voleva scrivere da vecchio di Nerva/Traiano→ “materia meno rischiosa” ● libro I (trattazione annalistica): regno Galba, sua uccisione, impero Otone in Germania le legioni acclamano Vitellio ● libro II/III: lotta Otone - Vitellio e Vitellio - Vespasiano Vespasiano lascia il glio Tito in Oriente VS giudei truppe a Roma, dove si è rifugiato Vitellio ● libro IV: sacco di Roma tumulti VS Vespasiano in Gallia e Germania ● libro V: mutilo; excursus sulla Giudea e Germania primi segni di stanchezza dei ribelli - problema dell’adozione: il 69 vede 4 imperatori e la possibilità che il principe fosse eletto altrove che a Roma, con l’appoggio delle legioni. NERVA - GALBA: entrambi trovatisi ad affrontare una rivolta di pretoriani e designanti un successore per adozione: ➔ Galba sceglie Pisone (nobile di antico stampo, poco adatto e poco autorevole) ➔ Nerva sceglie Traiano (capo militare autorevole) = con Traiano nirono i tumulti nell’esercito.→ probabilmente Tacito non condivideva appieno la sua politica, ma la necessità di sanare la virtutes del modello etico antico repubblicano — rapporto con le masse militari. - T. vuole mostrare in Galba la differenza tra modello di comportamento ispirato al mos maiorum || reale capacità di dominare e controllare eventi - unica soluzione = principato moderato degli imperatori d’adozione. Stile - ritmo vario e veloce→ lavoro di condensazione - sa conferire efficacia drammatica dividendo il racconto in singole scene - maestro nella descrizione delle masse, spesso spaventosa - disprezzo per turbolenze dei soldati + dei suoi pari→ comportamenti descritti con sottile malizia - sa tratteggiare in modo abile i caratteri dei personaggi ➢ Muciano: tipologia del personaggio paradossale→ lussurioso + operoso; eccellente nelle attività pubbliche, ripugnante nel privato ➢ Otone: consapevole della sua subalternità→ servilismo che gli dà una energia e virtus inquieta. Personaggio in evoluzione - affinità con Sallustio - inconcinnitas - sintassi disarticolata → T. sa far fare allo stile di Sallustio un salto di qualità - accentua tensione gravitas || pathos - moltiplica iuncturae inattese - ama ellissi di verbi e congiunzioni→ quando frase sembra nita, spesso la prolunga con una coda a sorpresa. ANNALES 16/18 Libri a noi: 1 - 4, 6, 12 - 15 parte 5, 9, 16 - racconto della più antica storia del principato, morte Augusto - morte Nerone - forse voleva essere prosecuzione di quella liviana - conservati libri - da morte di Augusto a morte Tiberio - regni Claudio, Nerone 1 - 5: vicende esterne ed interne di Roma Degenerazione nella crudeltà e dissolutezza no alla morte di Tiberio. - sotto Adriano fu addetto all’archivio imperiale e alla corrispondenza del principe - carriera brillante, interrotta nel 122→ cade in disgrazia. da qui in poi si perdono le sue tracce OPERE - DE VIRIS ILLUSTRIBUS→ raccolta di biografie di letterati suddivisa per generi (poeti, oratori, storici, filosofi, grammatici e retori). a noi resta solo una sezione: De grammatici et rethoribus, mutila nella parte finale; delle altre sezioni abbiamo materiale sparso giuntoci per tradizione indiretta: dal De poetis abbiamo le vite di Terenzio, Virgilio, Orazio, Lucano. - DE VITA CAESARUM → raccolta di 12 biografie (imperatori da Giulio Cesare - Domiziano) in 8 libri. - biografia = genere letterario di tradizione greca, collaudato da Varrone e Nepote = brevi info su origini e luogo di nascita, sull’insegnamento esercitato, interessi, carattere (con particolari curiosi di vita privata) - schema simile per le Vite dei Cesari: segue poi 1. sviluppo cronologico dell’adolescenza e avvento al potere 2. poi, sviluppo cronologico si interrompe per descrizione sincronica dei vari aspetti della personalità imperatore suddivisi per singole rubriche 3. ritorno finale a ordine cronologico con resoconto morte e onoranze funebri - novità principale = rinuncia a disposizione cronologica. anzichè illustrare le vicende nella complessità degli elementi che possono darne conto, S. preferisce comporre per frammenti episodici → privilegia analisi incentrata sulla vita privata e carattere - gli studiosi hanno la convinzione che abbia esteso il modello biografico sperimentato nel De viris illustribus→ elaborato in ambito alessandrino per illustrare le figure degli uomini di cultura, destinato a una cerchia di eruditi - per un’opera che tratti la personalità di un condottiero (narrazione cronologica più rilevante), gli ellenistici avevano elaborato un altro modello, plutarcheo→ dalle Vite parallele di Plutarco. → tipo che avrebbe dovuto adottare S. per le Vite dei Cesari! - biografia come forma storiografica più idonea a dar conto della nuova forma di potere = individualistica del principato. - biografia dei singoli imperatori = miglior criterio di periodizzazione imperiale - rinuncia a schema annalistico, ma ci sono tratti romani dove prima si supponeva più forte l’influenza alessandrina: - tradizione degli elogia - tradizione delle laudationes funebri - Res Gestae di Augusto - tendenza a insistere su vita privata imperatori (descritti eccessi, particolari futili o di scandalo)→ oggi si vede la volontà obiettiva di fornire un ritratto integrale del personaggio - ne risulta un tipo di storiografia “minore” che attinge alle fonti più varie + delinea i tratti del suo destinatario = ordine equestre di cui S. fa parte, punto di vista attraverso cui sono raccontate le vicende. → pubblico di funzionari/burocrati che apprezza il senso della concretezza Stile - linguaggio sobrio e asciutto - senza ricercatezze arcaizzanti - aperto ai modi colloquiali senza rinunciare al decoro → eccezionalmente ricco di notizie e informazioni per la ricostruzione storica del primo periodo imperiale Con S, la biografia prende un assetto che sarebbe stato definitivo→ sarà assunto a modello delle biografie imperiali sotto il titolo di Historia Augusta. Anche il De viris illustribus sarà noto alla tarda antichità→ S. Girolamo ne fa da modello della sua opera omonima dedicata agli scrittori cristiani + per arricchire la sua rielaborazione in latino della Cronaca di Eusebio di Cesarea. Apuleio (odierna Algeria, 125 dc - 170) Vita - estrazione agiata - studi a Cartagine e Atene → interessi filosofici - Roma - viaggi in Oriente, tenendo conferenze - Africa di nuovo: incontra Ponziano (compagno di studi ateniesi) e ne sposa la ricca madre vedova Pudentilla - 158: processo dai parenti della moglie, sotto l’accusa di magia → testimonianza: Apologia, versione rielaborata dell’orazione difensiva (assolto) - ultimi anni: Cartagine, vita pubblica OPERE 1. METAMORPHOSEON LIBRI (Asinus aureus) → romanzo in 11 libri 2. APOLOGIA (De magia) → orazione giudiziaria 3. FLORIDA → 23 brani oratori 4. Trattati filosofici - DE PLATONE ET EIUS DOGMATE → 2 libri - DE DEO SOCRATIS - DE MUNDO Dubbie - Perì ermeneias → trattatello latino di logica aristotelica. - Asclepius → dialogo su questo dio-medico venerato da Elio Aristide Opere perdute (frammenti) - un romanzo (Hermagoras) - traduzioni di Platone - una traduzione dal neopitagorico Nicomaco da Gerasa - testi di carattere enciclopedico (De proverbiis, De medicinalibus, De pescibus, De musica) - traduzione di una commedia menandrea Una figura complessa: oratore, scienziato, filosofo - qualifica ufficiale = filosofo platonico → espressione suo orizzonte culturale - rappresentante della “seconda sofistica” - irrazionale nelle scelte religiose (misticismo o superstizione) - curiosità per il mondo della natura - inquietudine e tensione verso l’occulto - imbevuto di cultura popolare. In lui riflessi di: ➢ pensiero platonico (il platonismo si era allontanato molto dall’ortodossia dell’originale) ➢ peripatetico ➢ filosofico in generale ➢ religiosità isiaca ➢ agnostica Riassunto ● 1 - 3: avventure del protagonista Lucio, prima e dopo suo arrivo in Tessaglia la sua curiositas lo fa incontrare con le trame e i sortilegi della città - ospite di Milone e della sua sposa, riesce ad acquistare il favore della servetta → lo fa assistere di nascosto a una delle trasformazioni della padrona (gufo) - vuole provare anche lui la metamorfosi, ma la serva sbaglia unguento = diventa un asino → deve cibarsi di rose per riprendere suo corpo - peripezie ● seconda sezione: briganti che rapiscono asino sue peripezie ● assiste a tristi storie di morte ed adulterio ● spinto allo stesso modo da curiosità del mondo + trovare le rose ● il cuoco e il pasticcere sanno della sua vera natura = peripezia finale - padrone dei due compra l’asino per mostrarlo agli amici - Lucio riesce a fuggire dall’arena - si congiunge con una condannata a morte - raggiunge una spiaggia dove si addormenta ● clima mistico dell’ultima parte - il giorno dopo Lucio mangia le rose da una corona portata da una sacerdote in una processione in onore di Iside - per ringraziarla si fa iniziare al suo culto a Corinto. - per il genere: ci sono rapporti anche con la Fabula Milesia → ma non abbiamo la traduzione originale delle prime Fabulae. Unico dato certo = carattere erotico, comune anche a romanzo → ma A. aggiunge elemento magico = scarto dalla tradizione Milesia (conscio dell’innovazione) - logica quotidiana dell’astuzia viene frustrata dall’irrompere della magia Fonti ❖ Luciano di Samòsata: romanzo Lucio o l’asino → MA sicuramente spurio! ❖ testimonianza di bizantino Fozio: dice di aver letto storie di trasformazioni da Lucio di Patre → forse Luciano li ha ripresi da Lucio? dibattito ancora in corso, ma questa sembra opzione più probabile. ❖ il finale è originale, di Apuleio. - Lucio o l’Asino: lettura d’intrattenimento senza moralismo → diverso dalle Metamorfosi! hanno racconti licenziosi, ma hanno carattere del racconto esemplare. Apuleio non calca mai la mano sullo scabroso. → = tutti gli editori considerano non apuleiano lo Spurcum additamentum = breve aggiunta all’episodio dell’amore di Lucio-asino con una matrona - serietà moralistica; prova = la curiositas di Lucio lo porta a rovinosa trasformazione ➞ lunga espiazione ➞ liberazione e drastico cambio vita - a conferma di ciò: alcuni episodi minori es. CUPIDO E PSICHE → favola in posizione centrale dal senso di questa, deriva il senso del romanzo ● figlia minore di un re, Psiche, suscita ira di Venere a causa della sua bellezza ● Venere la dà in preda a un mostro ● Cupido si innamora di lei ● Psiche sulla sommità della rocca aspettava la morte → portata da Cupido in un bellissimo palazzo ● qui incontra il suo sposo, ma le è negata la vista! Sennò sarà subito separata da lui ● ma, istigata dalle sorelle invidiose, Psiche spia il marito mentre dorme = dolorosa espiazione cui Psiche si sottomette, anche discesa a inferi. ● fine = onori attribuitegli, diventata dea. Interpretazioni - intento allegorico - interpretazione cristiana: incontro Anima - Desiderio - mito filosofico di matrice platonica → ma il Platone della Repubblica avrebbe condannato un mito in cui sono derise divinità - racconto di iniziazione al culto isiaco - la curiositas di Psiche è neutralizzata dalla sua simplicitas che la protegge da connotazioni negative - favola nel contesto del romanzo difficilmente ha solo valore positivo anche se reazione di Lucio-asino alla storia: voleva prendere appunti di una così bella favoletta. - contaminate da esperienza di Psiche, le metamorfosi di Lucio si leggono come prove cui è sottoposto un essere che, dopo un tempo di alienazione e peripezie, è dall’inizio promesso alla salvezza voluta dalla dea. → MA nel contesto in cui è collocata, sembra isolata da contesto narrativo! Altre digressioni - vicende di vario tipo, magico + comico/tragico → sperimentazione - disegno con un significato: es novelle di adulterio (ultimi libri) = le più cupe in cui si sente dominio di fortuna cieca e spietata → contrasto con luce dell’ultimo libro - presenza costante di riflessioni dell’asino crea un effetto di continuità tra i 2 livelli di lettura → iter progressivo verso sapienza - interventi diretti dell’autore: fitti sulla fine, producono effetti di rottura ironica. - chiusura positiva: il lettore è ora studiosus → non deve più solo divertirsi, ma anche credere, e in cose più importanti che nella magia di Lucio. + positività di salvazione, con un gesto di lieve ironia Lingua e stile ● vari registri: arcaismi, parola obsoleta (avverbi in -im) ● accosta neologismi + arcaismi, volgarismi + poetismi ● lingua richiama l'attenzione del lettore sulla forma espressiva, prima che sul contenuto ● struttura “musicale” di richiami ed echi ● lessico letterario specializzato, raccolto attorno a situazioni-tipo formatosi sui classici (Virgi, Ennio) ricombina in modo nuovo e personale il materiale preso dalla tradizione Fortuna per il manoscritto Laurenziano 68.2 trovato da Boccaccio. Dai Severi a Diocleziano Filologia e poesia: i primi poeti sono quasi filologi →ma non è chiaro quando la filologia come presupposto naturale della poesia si sia a ancata alla filologia come professione a parte. Già dal II sec i filologi avevano funzioni diversificate. Poesia tra II e III sec dC: i novelli del II sec presentano un quadro artistico vivace. Ma nel II sec non abbiamo talenti poetici. → da Epistolario di Plinio il giovane, poesia = hobby delle classi più elevate. Gli unici poeti di questo secolo sono i poeti novelli (riferimento: neoteroi) = arcaici e fuori moda, non avanguardisti e modernizzanti. Sperimentalismometrico + ricerca antiquaria = scrittori cristiani greci e latini che mediarono la cultura classica e cristiana, portando l’analisi dei problemi etici e religiosi a profondità mai raggiunte. GIROLAMO (Dalmazia, 347 - 420) Vita - 354: Roma, studia nelle migliori scuole →maestro Donato - viaggia molto: Oriente dove apprese greco e fu ordinato sacerdote → 3 anni nel deserto della Calcide - 382: torna a Roma → successo: papa lo scelse come segretario e divenne consigliere spirituale di dame - costituiscono un circolo che si ispirava ai suoi insegnamenti - morte del papa = ascesa di G. → si di ondono critiche sul suo ascetismo eccessivo - 385: lascia Roma, Oriente conmatrone - fondò conventi maschili e femminili (muore in quello di Betlemme) Opere 1. VULGATA: Traduzione in latino della Bibbia, 391 - 406 2. epistolario ricco 3. tre vite di monaci eremiti 4. commenti a libri di Antico e Nuovo Testam 5. testi di polemica religiosa → Apologia adversus libros Rufini 6. Adversus Vigilantium: sul culto dei martiri 7. Apologia adversus libros Rufini in 3 libri 8. Dialogus adversus Pelagianos: 3 libri, contro l’eresia di Pelagio 9. traduzioni dal greco di autori cristiani 10. traduzione del CHRONICON di Eusebio di Cesarea → traduce e aggiorna, ampliandola, conmolte notizie sugli autori antichi latini 11. DE VIRIS ILLUSTRIBUS: 135 biografie di scrittori cristiani, da S. Pietro a Girolamo. Apologia adversus libros Rufini 3 libri - carattere di cile →molte inimicizie e giudizi severi degli studiosi moderni → polemica con Rufino - prima: condivisione entusiasmo per Orìgene e il suo metodo allegorico di interpretazione Bibbia → passi intesi non in senso letterale, ma cercandone uno nascosto. - poi: voltafaccia nel 395, scrive un attacco contro il vescovo di Gerusalemme (sostenitore di Origene) - a questo attacco risponde Rufino, in toni distesi → non condivide e vuole proseguire nelle traduzioni di Origene - risposta: violento scritto di Girolamo contro Rufino → invettiva personale su questo piano, G. ricorda Tertulliano, ma la sua aggressività è molto meno giustificata (Cristianesimo non più minacciato da persecuzioni) Testimone del carattere aspro: epistolario - uomo brillante, a ascinante, pieno di ingegnoma anche molto emotivo, col desiderio di primeggiare - con G, epistolografia raggiunge ilmassimo come genere aperto + modifica strutturale → epistola si trasforma fino ad avvicinarsi a diverse, specifiche forme letterarie (biografia, trattatello sulle tecniche di traduzione,...) di volta in volta - alcune lettere sono diventate famose: sogno durante il primo soggiorno in terra santa → aveva portato nel deserto dei classici, che leggeva alternati ai libri di fede. Una notte arrivò un giudice divino a rimproverarlo: “Ciceronianus est, non Christianus” = abiura del classicismo (non mantenuta) Vulgata 391 - 406 - circolavano già varie traduzioni latine → necessità di revisione per stabilire testo canonico e definitivo - riprese il lavoro, iniziato a Roma, dalle traduzioni di Origene → su 6 colonne il testo ebraico + traslitterazione + 4 diverse traduzioni greche → G. traduce direttamente da ebraico = testo unitario e attendibile, ad oggi, unica versione autorizzata circolante in tutti i paesi - MA successo non immediato: problemi pratici - avere numero su cientemente alto di copie - naturali resistenze dei cristiani + ecclesiali (Agostino → preoccupazione che un testo diverso, non tradotto dai Settanta in greco, potesse allontanare Chiesa d’Occidente - Oriente, che aveva nei Settanta il testo u ciale) Chronicon - Cronaca di Eusebio = breve sintesi di notizie fino al 325. Lavoro preparatorio per opere storiografiche dopo, più impegnative. Serviva come repertorio notizie - soggiorno a Costantinopoli: G. la traduce in latino + la integrò con notizie più recenti, fino al 378. - particolarmente attento a vicende di storia letteraria (fonte: De viris illustribus - Svetonio) - incertezze per fretta nel lavoro di G, ma opera = unica testimone di notizie importanti DE VIRIS ILLUSTRIBUS 135 biografie di scrittori cristiani, da S. Pietro a Girolamo. - genere delle biografie - rielabora materiale dalla Historia ecclesiastica di Eusebio + aggiunge vite di scrittori latini cristiani - valutazioni personali: simpatie, antipatie,... → preferisce le figure rigorose e ascetiche, come Tertulliano, in cui si riconosce nella durezza di polemista Agostino (Numidia, 354 - 430) - madre: fervente cristiana - studia a Cartagine dove ebbe un figlio illegittimo - 19 anni: legge Hortensius di Cicerone = crisi spirituale → si accosta al manicheismo = tentava di conciliare trascendenza + aspetti di razionalismo - cattedra di retorica a Milano → rapporti con circoli neoplatonici città, prediche Ambrogio, presenza madre = conversione definitiva - lascia insegnamento, battesimo, torna in Africa → vita monastica - 395: vescovo - combattè contro sette ed eresie + si occupò di problemi concreti dei fedeli - muore durante la conquista dei Vandali di Genserico dell’Africa nord Opere → numero altissimo, che copre un arco di 50 anni. Suddivisione tradizionale: 1) opere autobiografiche