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Riassunto completo - Manuale prova scritta del concorso scuola - EDISES, 2024, Sintesi del corso di Didattica Pedagogica

Riassunto completo e sintetico del manuale per la prova scritta del concorso docenti 2024 (concorso straordinario ter), con argomenti pedagogici, psico-pedagogici e didattico-metodologiche (con valutazione e inclusione) della EDISES. Utile per la preparazione del test a scelta multipla previsto per febbraio/marzo.

Tipologia: Sintesi del corso

2023/2024

In vendita dal 25/01/2024

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Scarica Riassunto completo - Manuale prova scritta del concorso scuola - EDISES, 2024 e più Sintesi del corso in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! PARTE PRIMA. Psicologia e Pedagogia Capitolo 1. Sviluppo sociale e gruppi: 1. Psicologia sociale: x attività mentale/comportamenti in spazio sociale, con influenze (condizionamenti, competizione, aiuto, morale, equità, prosocialità) e struttura (posizioni, ruoli, rapporti, norme regolative). 2. Contesti primari: famiglia, scuola, lavoro; x la formazione: famiglia, sistema educativo (scuola con organizzazione ciclica) e agenzie educative (+ mass media) + la loro interazione/ sinergia. Età: prima infanzia (nido; 0-3); prescolare (asilo; 3-6); scolare (primaria; 6-11); preadolescenza (medie) e adolescenza (superiori); adulta. Bronfenbrenner: importanza di ambiente ecologico = modello a cerchi concentrici x sistema articolato in cui ognuno vive: microsistema (es. classe), mesosistema (es. scuola), ecosistema (influenze non dirette, es. lavoro dei genitori), macrosistema (cultura). La famiglia dà le prime norme (regole di comportamento), confronto sociale, rinforzi e aspettative (metodi punitivi – efficaci di tecniche basate sull’amore) -> progressivamente ci si deve emancipare dall’autorità parentale. Le relazioni familiari iniziano con l’attesa (preparazione alla genitorialità: da diade a triade); segue la nascita e la relazione primaria con la madre, da cui nascono schemi interattivi = prima impalcatura/cornice/frame. Sviluppo: 2 mesi: necessità biologiche; 5: manipolazione e coordinazione oculo manuale; 9: rapporto con gli oggetti; 12: ci si riconosce allo specchio = distinzione dagli altri -> linguaggio = autonomia; 18: prime relazioni con l’esterno -> fratelli preparatori x coetanei = simmetria utile x autocontrollo e controllo esterno -> routine -> tipica della scuola, utile x regole, rassicurazioni, prevedibilità. Le prime relazioni sono diadiche (Spitz -> 3 fasi con organizzatori x ottenere il riconoscimento di sé: sorriso, angoscia x estraneo, comparsa del no), simbiotiche - > la madre è l’unica chiave di lettura x la realtà. Bwolby: teoria dell’attaccamento = legame madre-bambino e senso di protezione -> 1) ansioso evitante (non sceglie la madre); 2) sicuro; 3) ansioso ambivalente (oscillazioni) + famiglia come base sicura. Ainsworth: esperimento “strange situation” con separazione e ricongiungimento bambino – caregiver (12-18 mesi) + sconosciuto e reazioni alla separazione: 1) insicuro – evitante (non ha fiducia nella madre, è distaccato), 2) sicuro; 3) insicuro- ansioso-ambivalente (disagio nella separazione che non si risolve col ricongiungimento) + 4) disorganizzato (fallimento nel legame, con segnali non coerenti) da Main e Solomon. Le interazioni dopo la diade si strutturano a raggiera. Saranno + importanti quelle verticali, con figure-guida (i modelli genitoriali/educativi saranno introiettati). Importante è anche lo scontro tra autorità genitoriale ed egocentrismo del bambino (4/5 anni) -> reciprocità complementare (il bambino accetta l’autorità unilaterale dei genitori in cambio di vantaggi). A Scuola nasceranno prima gruppi informali e non duraturi. Dalla primaria ci saranno gruppi di coetanei + rigorosi = integrazione sociale. Importante sarà la collaborazione/ sinergia con famiglia/territorio = sistema formativo integrato (specie x BES) x indagare problematiche/disagio adolescenziale e trovare strategie (es. sportelli, spazi di accoglienza, prevenzione della dispersione x sublimare, ascoltare, sperimentare inclinazioni = animazione: aggregazioni informali fanno fare a individui a rischio interventi sulla realtà sociale e politica). 3. Con la socializzazione si acquistano conoscenze, abilità, sentimenti, comportamenti x partecipare alla vita sociale - > riguarda tutti gli aspetti della personalità, il suo adattamento e l’assunzione di ruoli. L’adulto sarà un mediatore x trasmettere norme/valori, abilità sociali (comunicative e relazionali), con la simultanea oggettivazione di sé. Primaria (famiglia), anticipataria (prepara a esperienze sociali future), secondaria (esterna alla famiglia). Gruppo: soggetti interagenti con status (posizione) e ruoli (funzione) + sentimento di appartenenza, diverso da somma delle sue parti, dinamico. Se è esclusivo può generare competizione/antagonismo -> stereotipi (rappresentazioni schematiche di altri gruppi con generalizzazioni x districarsi nella realtà). Diverso da aggregato (insieme casuale nello stesso luogo) o da categoria (persone con tratti comuni). Può essere primario (pochi individui, con coinvolgimento emotivo), secondario (/associazione: con finalità e relazioni temporanee -> possono diventare primari). Importante saper risolvere conflitti e negoziare: + è piccolo, + c’è conformismo; viceversa c’è disgregazione. Modelli: circolare (ognuno ha possibilità di interagire con l’altro) o radiale (dipendono da leader). Ogni gruppo può essere volontario, obbligatorio o utilitario (x ragioni pratiche). Leadership: strumentale (con iniziative concrete) o espressivo (x solidarietà); autoritario, democratico o laissez faire. + casi di autorità gerarchica. Società con ruolo di controllo sociale attraverso norme. X Wenger e McLuhan: comunità di pratica: tipo di gruppo auto-organizzato x mutuo aiuto, vs gerarchia, x miglioramento collettivo grazie a conoscenza dei singoli + costruttivismo sociale. Importanti campi tematici, comunità x condivisione di idee = conoscenza condivisa. Educazione interculturale, con riconoscimento di valori di ogni cultura attraverso scambi ed empatia (vs modello assimilazionista in cui lo straniero rinuncia ai valori x assorbire la società ricevente -> oggi assimilazionista segmentato -> si aspira a 1 solo segmento di popolazione). Promosso da UNESCO (2006) e consiglio UE + paradigma dell’intercultura -> disponibilità ad uscire dalla propria, rispettando l’altrui identità, partecipando socialmente, contribuendo a rispetto, comprensione e solidarietà. Capitolo 2. Linguaggio e comunicazione: 1. Comunicazione se il messaggio è comprensibile, univoco, con un livello sintattico ugualmente percepito. È composto da emittente, messaggio, codice (verbale o non), canale, ricevente, feedback/risposta di ritorno, contesto, interferenze. Può essere verticale/complementare = differenza; orizzontale/simmetrico = uguaglianza. Studiata da Scuola di Palo Alto (assiomi, es. non si può non comunicare + approccio sistemico, basato su pragmatica e effetti di comunicazione su comportamento). 2. Linguaggio: manifestazione dell’attività simbolica dell’uomo (comunicazione non solo umana: es. von Frisch studia api). Ipotesi evoluzionista (dalle origini della storia) vs emergentista (solo con l’homo sapiens moderno -> tutte le lingue hanno = architettura). Lingua: concetto/significato + schemi/significante = segno linguistico. Linguaggio e pensiero sono interconnessi -> determina la concezione del mondo (relatività linguistica x Lee Whorf). Il linguaggio verbale ha 4 funzioni: espressiva (vs tensione interna), comunicativa (regolazione interazione), cognitiva (conoscenza), regolativa (guida delle condotte). X Jakobson ne ha 6: emotiva (esprimere il vissuto), fatica (legata al canale), conativa (x indurre un atteggiamento), poetica (messaggio su se stesso), metalinguistica (comunicazione sulla comunicazione), referenziale (legata al contesto). 3. Comunicazione verbale: parlata e scritta (diverse x contesto o atto comunicativo = digitale) vs non verbale (coerente con l’apparato sensoriale, vicario del 90% del messaggio emotivo, anche inconsciamente = analogico) -> funzione: espressiva, interpersonale, di regolazione dell’interazione, di supporto al verbale. Controlliamo la mimica facciale, + difficile arti. Rientrano forza vocale, intonazione, velocità, ritmo, enfasi, prosodia, gesti (simbolici, di auto manipolazione/adattivi, illustratori), paralinguistica (pause, esitazioni..), prossemica (rapporto con lo spazio e regolazione della distanza, anche x differenze culturali, inconsce), postura. Con i media c’è un nuovo linguaggio bidirezionale, interattivo e multimediale. 4. Acquisizione del linguaggio: inizialmente il bambino usa solo risorse non verbali (es. pianto) e la mamma gli si rivolge con il baby talk/motherese. 5 mesi: rapporto con gli oggetti; 9: direziona attenzione (autismo: assenza di attenzione condivisa). 5. A 3 anni usa il linguaggio (semanticità = riproduce simbolicamente tutto + dislocazione = parla di eventi lontani nel tempo/spazio + produzione = crea n. infinito di combinazioni da forma finita). I bambini hanno stili di apprendimento del linguaggio diverso: es. Nelson: referenziale (preferisce vocabolario, lessico oggetti) vs espressivo (sintassi, relazioni). Il linguaggio è studiato da fonologia (suoni), semantica (significati), pragmatica (su variabili contestuali/relazionali). 6. Teorie sul linguaggio infantile (+ sociali o + cognitive): x Piaget è indipendente da sviluppo sociale, e quello cognitivo precede il linguaggio. Studia il bambino nella sua individualità; x Vigotskij il linguaggio e la dimensione sociale condizionano lo sviluppo cognitivo/funzioni mentali = principale motore dello sviluppo x linea sociale, in relazione con quella naturale = area di sviluppo prossimale = livello potenziale di sviluppo (con aiuto di qualcuno) vs livello effettivo di sviluppo (autonomo) -> passaggio x mediazione semiotica. X Bruner ha funzione sociale = teoria dell’apprendimento sociale -> servono scambi e significati condivisi. 7. X Skinner (comportamentista) è effetto del condizionamento; x Chomsky (innatista) ognuno nasce con LAD (language acquisition Device) = competenza innata/grammatica universale x apprendere lingue; x Karmiloff-Smith (neuro costruttivista) c’è una progressiva specializzazione delle aree del cervello = interazione tra biologia ed esperienza; x Rogers esiste una comunicazione assertiva, adeguata al contesto e funzionale all’obiettivo; x Rosenberg esiste comunicazione non violenta = linguaggio giraffa (vs sciacallo). 8. Disturbi della comunicazione: fisici, psicologici, sociali e strumentali + ostacoli: distrazioni, saturazione, mancanza di canali/codici incompatibili. Utile è invece la ridondanza, l’empatia, il rispetto x i ruoli, l’individuazione di disturbi, l’evitazione di valutazione. Capitolo 3. Comunicazione con adolescenti: 1. Adolescenza: si mettono in discussione i modelli x scoprire la propria identità (x opposizione). Tipico il ragionamento ipotetico- deduttivo, l’astrazione, la messa in discussione delle certezze, l’indecisione. 2. Gordon propone un modello comunicativo x creare giusta atmosfera x un apprendimento significativo, x generare fiducia e leadership democratica, specie nel dialogo educatore-studente. L’educatore promuoverà un’educazione sensoriali tramite le esperienze. L’intelletto impara associando o separando le idee (x analogia o differenza). Propone le Working Schools x le classi proletarie, x prevenire delinquenza, avviare al lavoro, fornire vitto e alloggio agli studenti (impianto correttivo). Condorcet: suo progetto x assemblea legislativa francese nel 1792: universale, gratuita, libera (vs religione o morale), efficace/specialistica (x reali esigenze del paese), vs emarginazione/ delinquenza, x uguaglianza e libertà. Sistema: 1) scuola primaria: 2 anni x tutti, con diritti e doveri e nozioni fondamentali; 2) scuola secondaria: 2 anni x chi non deve lavorare, con nozioni scientifiche e storiche; 3) Istituti: x specializzarsi; 4) Licei = università + Società nazionale delle Scienze e delle Arti x supervisionare. Vico: educazione x tutti, incentrata su storia (evoluzione del bambino = a popoli) + affiancamento saperi umanistici e scientifici = scienze umane. Rousseau: (L’Emilio, 1762: 1° prima infanzia, 0-2: capacità motorie e sensoriali -> assecondare reali bisogni; 2° seconda infanzia, 3-12: linguaggio, gioco, rapporto con gli altri, attività naturali e non x scelta del precettore; 3° pubertà, 13-15: mitigazione degli istinti, partecipazione attiva nelle discipline e reali bisogni; 4° adolescenza, 16-20: socialità e religione; 5° età adulta, 21-25: ingresso in società, matrimonio con Sophie, viaggio). L’educazione ci viene impartita dalla natura (sviluppo interno), dagli uomini (come usare facoltà) e dalle cose (esperienza). Crede nello stato naturale, perfetto e incontaminato = mito del buon selvaggio -> società incontaminata, con l’uguaglianza = educazione naturale/libera (ripresa da socialismo -> x Marx le sovrastrutture servono x stabilizzare il dominio): è rivolta al soggetto, che ha una sua propria natura e va risvegliata = educazione negativa -> mettere nelle condizioni di compiere esperienze. Inoltre è progressiva, basata sui reali interessi/bisogni del fanciullo. La pedagogia diventa scienza autonoma e si gettano le basi x l’attivismo. 3. ROMANTICISMO: moralità, natura e processi interiori. Pestalozzi: da Rousseau (Leonardo e Gertrude, Come Gertrude istruisce i suoi figli, libri di testo x il governo svizzero...), si rivolge alle classi sociali deboli (fonda orfanotrofi di Neuhof e Stans + scuola di Burgdorf e Yverdon). L’uomo morale si lascia guidare da amore e fiducia, anteponendo il prossimo e la fede. L’obiettivo dell’educatore/giardiniere è risvegliarlo in 3 fasi: natura (istinto), sociale (contatto con gli altri), morale = educazione e del cuore: AFFETTIVA: sentimento/cuore = prioritario; COGNITIVA: pensiero/testa = razionalità, memoria, immaginazione; PSICOMOTORIA: volontà/mano = attività. Il suo metodo elementare si basa su necessità meccanica (vs forzature), organicità/continuità (gradualità), vicinanza/lontananza (da attività + accessibili a + generali). Importanza dell’intuizione (forma = geometria + numero = matematica + nome = linguaggio) e dell’educazione al lavoro -> es. scuole città. Frobel: (L’educazione dell’uomo), fonda Bad Blankenburg, x svantaggiati (-6) = kindergarten. Fasi evolutive: 1. Lattante (sensi); 2. Fanciullo (linguaggio); 3. Scolaro (istruzione/intelletto). CAMPI: religione, scienze, linguaggio (= Aporti: 1° asilo x poveri in Italia -> la vita educa, ci sono regole rigorose, l’apprendimento avviene x osservazione, intuizione, esperienza, alfabetizzazione di base, religione e igiene). Herbart: pedagogia autonoma e scientifica + etica x morale (libertà interiore: volontà -> condotta; perfezione; benevolenza; diritto; equità) + psicologia x mezzi (vs innatismo, x esperienza). TAPPE EDUCATIVE: 1. Piano di governo (educatore predominante, morale esterna: minaccia, sorveglianza, autorità, amore); 2. Piano di istruzione (stimoli d’interesse); 3. Autogoverno. Gli interessi su cui basare l’apprendimento sono conoscitivi/oggettivi (empirici x percezione, speculativi x riflessioni, estetici x bellezza) + partecipativi/soggettivi (simpatetici x empatia, sociali x relazioni, religiosi x divino) = discipline basate su programmazione e gradi formali (chiarezza nella descrizione/rappresentazione, imitando esperienza = obiettivi; associazione, scomposizione = prerequisiti; sistemazione, legami = analisi/sintesi; metodo di applicazione = competenze). 4. POSITIVISMO: da de Saint-Simon, basato sul progresso scientifico. Comte: fondatore -> politica positiva. La conoscenza deriva da esperienza, osservazione, comprensione dei rapporti. Positivo = reale, utile, certo, preciso. STADI (= a quelli dell’umanità): teologico, metafisico, positivo. L’educazione deve rispondere alle esigenze della civiltà moderna = scienza. Ardigò: padre della psicologia scientifica italiana. Importanti le abitudini, i fatti. Conia “confluenza mentale” = si insegnano poche cose alla volta, x poi ritornarci e permettere applicazioni, tutto in modo laico. 5. FUNZIONALISMO: (vs STRUTTURALISMO, che si basa su scomposizione e relazione = visione analitica). Fondato da James: conoscenza = flusso di coscienza di esperienze, si concentra sulla funzione del pensiero umano = visione olistica, basata su adattamento e modificazione dell’ambiente + pragmatismo (utilità delle cose) -> scuola di Chicago (Angell fa manifesto) -> ricadute pedagogiche: si apprende x bisogno, curiosità, motivazione -> ATTIVISMO: nascono new schools x classe dirigente/borghesia, con insegnamento linguistico, scientifico, basato su esperienze dirette/attività pratiche, coinvolgimento dell’alunno, con una personalità autonoma. Fondate da Ferriere (Ufficio internazionale delle scuole nuove) e Bovet (usa x 1° l’espressione scuole nuove). Nel 1° congresso principi: puerocentrismo, ogni alunno ha sue attitudini/sviluppo, serve cooperazione tra alunni di entrambi i sessi = coeducazione + “fare”, predisposizione dell’ambiente, libertà del bambino, docente che limita interventi, progressiva scoperta, educazione alla cittadinanza. Claparede: fonda con Bovet l’istituto Rousseau a Ginevra (sarà direttore Piaget). Si basa su funzionalismo, darwinismo, metodo scientifico. I comportamenti si attivano x interesse. Tappe evolutive x 6 leggi: 1) successione genetica (fasi costanti, determinate, + lunghe e articolate di altre specie -> l’educazione deve conformarsi ad esse); 2) esercizio funzionale (serve esercitare funzioni); 3) esercizio genetico (ogni funzione ne premette di nuove); 4) adattamento funzionale/bisogno/dell’interesse (i metodi devono accrescere la motivazione); 5) autonomia funzionale (il bambino è autonomo e perfetto, vs adultismo/autoritarismo); 6) Individualità (didattica personalizzata e individualizzata). Bisogna risvegliare interessi degli allievi, proporre attività interessanti, far convergere l’attività con il fine educativo prefissato. Solo dai 12 emergono interessi sociali, necessità di sentirsi autonomi e stimati. Propone una scuola su misura con classi parallele (con indirizzi diversi), omogenee, mobili (non composte sempre dagli stessi), con opzioni x specializzazioni (con parte obbligatoria con nucleo di conoscenze minime x tutti + parte da personalizzare). Decroly: x bambini anormali (+ scuiola dell’Ermitage x normali educati = agli altri). Parte dai Bisogni (esigenze soggettivo-psicologiche = bisogni fondamentali + oggettivo-sociali = relazione con ambiente) e dal centro di interesse -> tutto ciò che può motivarlo attirando la sua attenzione = attività x arrivare a nozioni, attraverso sensi, esperienza, ricordo, documenti/schede = programma di idee associate (osservazione -> associazione -> espressione). Ambiente = relazione tra fanciulli e con il docente + natura + predisposizione. Fondamentale è il concetto di globale/complesso = approccio sincretico x sviluppare capacità analitica e sintetica. Utile il gioco, la lettura e la scrittura. Don Bosco: fondatore dei Salesiani e di Figlie di Maria Ausiliatrice, x cattolicesimo liberale e pedagogia povera. Fonda oratorio x fornire istruzione elementare, morale e un lavoro ai “traballanti” = metodo preventivo basato su ragione, religione e amorevolezza. Don Milani: fonda scuola di Barbiana a tempo pieno = democratica, inclusiva, vs subordinazione sociale e culturale, x far arrivare tutti al livello minimo di istruzione (“i care”, vs scuola pubblica borghese e classista, con punizioni corporali). Scrittura collettiva x Lettera a una professoressa (’67). Metodo del professore amico (da Vittorino da Feltre) e del mutuo insegnamento. Montessori: 1° donna medico in Italia, attenzione x diversamente abili -> casa dei bambini a Roma. Parte da Positivismo e Funzionalismo (+ Rousseau e Frobel). Propone attività, materiali, ambiente (a misura di bambino, versatile e flessibile + luoghi comuni e spazi naturali) stimolanti, in linea con il livello del bambino (classi anche non omogenee), in cui questo può scegliere in modo autonomo e attivo = puerocentrismo, con maestro che limita interventi e osserva = direttrice (perché dirige le attività e regole, come scienziato). Rami di coltura: disegno, aritmetica, scrittura, lettura = quadriga trionfante. I materiali servono x isolare un senso o un aspetto cognitivo (e sono poi da riporre in maniera ordinata). Esistono tendenze umane (caratteristiche universali e innate, comportamenti guida in ogni fase, es. esplorazione, manipolazione..). La mente/i sensi del bambino è predisposta naturalmente ad apprendere e a immagazzinare info. La sua mente assorbente seleziona, organizza (0-3); la sua realtà inizialmente è una nebula, ma le esperienze lo aiutano a definire e a ordinare (es. linguaggio) -> sviluppo/ mente cosciente dai 3-6. Pensiero cosmico (da fase finale in India): l’universo tende all’armonia, quindi ognuno ha la responsabilità del proprio compito cosmico e deve conoscere storia di Terra, Universo, Umanità, attraverso spunti e incentivi sull’attività culturale proposti dal maestro dai 6 anni. Dewey: padre dell’attivismo, attivo all’università di Chicago con scuola elementare, basata su sistema democratico. Scrive Il mio credo pedagogico: art.1: l’educazione è il processo x accedere al capitale delle conoscenze di una civiltà. E’ composta da parte psicologica (bisogni, interessi, potenzialità) e sociologica (influenze sociali). Art.2: la scuola deve portare al progresso, ed è essa stessa vita che permette una partecipazione attiva. Art. 3: i contenuti si basano sull’esperienza e le attività sociali. Art.4: il metodo e basato sulla natura del fanciullo. Art. 5: la scuola garantisce progresso sociale, a cui armonizza le attività individuali. Esiste una forte relazione tra scuola e mondo esterno (ponte fra famiglia e società) -> gli impulsi vanno canalizzati verso attività educative in una piccola comunità democratica, unendo i concetti al lavoro. L’obiettivo è una democrazia dove tutti si realizzano dando il proprio contributo = comunicazione (forma di comunicazione) + contesto sociale e collaborativo. Fondamentale è il Learning by doing, utile x la vita reale, la motivazione, la creatività, da sviluppare in situazioni problematiche, progetti reali, sperimentazioni attive (project work) -> stimola il pensiero riflessivo (flusso controllato di idee logiche- consequenziali, con un obiettivo -> risoluzione di un problema da verificare, vs accettazioni acritiche). E’ contrario al flusso di coscienza incontrollato, all’immaginazione fantastica, priva di obiettivi, alla credenza/pregiudizio, che categorizza in modo acritico. + importanti intelligenza creativa, pragmatica = pensiero progettante vs responsivo. L’indagine conoscitiva parte dalla suggestione (dubbio) = problema da risolvere, va all’intellettualizzazione (definizione del problema nelle sue variabili), procede con idee guida/ipotesi, arriva alla risoluzione attraverso il ragionamento, termina con la verifica/il controllo delle ipotesi. Le scuole tradizionali hanno programmi statici, teorici, distanti dagli alunni, passivi all’autorità esterna; le scuole nuove/attive, invece, propongono un’educazione progressiva che promuove lo sviluppo cognitivo attraverso esperienze positive/ significative -> continuità (si attinge dalle precedenti e si presuppone alle successive), crescita/crescenza (si accrescono le abilità/conoscenze), interazione (fattori esterni ambientali + interni soggettivi propri del discente). L’educatore deve progettare esperienze conoscendo i suoi allievi e stimolandone la motivazione (vicino a Kilpatrick = metodo dei progetti: di produzione x costruire, consumo x fruire, problema x trovare soluzioni, addestramento x acquisire competenze. Servono: ideazione, pianificazione, esecuzione, valutazione). Cousinet: vs insegnamento tradizionale che impedisce individualizzazione e socialità. X lavoro libero x gruppi, da formare liberamente, secondo l’autonomia dei discenti e il loro libero sviluppo, in un ambiente organizzato e predisposto dall’insegnante con materiali giusti. Il docente è un collaboratore degli allievi. 6. COMPORTAMENTISMO: o behaviourismo = studia scientificamente comportamenti osservabili = stimoli -> risposta. Ciò che avviene nella mente è una scatola nera. Il soggetto è passivo -> se la risposta diviene stabile = apprendimento (metodo del rinforzo e unità didattiche). Pavlov: Nobel x condizionamento classico = stimolo/riflesso condizionato: SI -> RI (connaturato a specie animale). SN -> SC se produce RC = apprendimento. Fenomeni: estinzione (scomparsa di RC se SC non compare +); recupero spontaneo (progressivo riapparire di RC); generalizzazione (produzione di RC anche con S simili a SC); discriminazione (distinzione tra S simili). Watson: padre della corrente, autore del manifesto. Alcune connessioni S-R sono ereditarie, altre si apprendono x condizionamento. Aggiunge legge della frequenza (probabilità di R > se aumenta n. di volte in cui si presenta S) e quella della recenza (R + recente è la + probabile). Esperimento del piccolo Albert (rumore spaventoso mentre gioca con topo -> inizia ad avere paura del topo). Riguardo l’educazione, i genitori devono essere distaccati; sostiene di poter cambiare tutti i comportamenti grazie al suo metodo. Thorndike: studia con la gabbia-problema (puzzle box) x apprendimento x prove ed errori. Il comportamento è un’associazione S-R, ma esistono la legge dell’effetto (se S-R porta a soddisfazione, l’associazione sarà + frequente) e dell’esercizio (se S-R viene ripetuto, si rinsalda) + prontezza (il soggetto deve essere pronto/maturo). In Human Learning rivede le sue teorie sugli esseri umani, abbandonando la legge dell’esercizio e anticipando il concetto di rinforzo. Skinner: condizionamento operante (vs rispondente/ classico), basato sulla presenza di un rinforzo positivo/S a posteriori. Il soggetto diventa attivo, perché opera sull’ambiente x ottenere un beneficio. X modificare il comportamento: shaping/modellaggio = rinforzamento differenziale dei comportamenti x ottenerne uno target (anche rinforzo negativo) = comportamentismo radicale (= scienza che studia ambiente/rinforzi, evoluzione, storia/ esperienze specifiche del soggetto; vs variabili interne al soggetto). Rinforzo: stimolo successivo x favorire un comportamento (positivo = soddisfazione; negativo = elimina disagio, vs punizione x cancellare comportamento! Positiva: procura disagio; negativa: allontana situazione gradevole). E’ + efficace x quantità, qualità e tempo (ritardo tra comportamento e rinforzo). Può essere primario (se soddisfa un bisogno primario) o secondario. X mantenere un comportamento ottenuto, può essere somministrato a intervallo fisso/regolare o a rapporto fisso (n. prefissato di volte), anche combinati fra loro. Se il rinforzo non viene + somministrato, il comportamento si estingue. Se riappare, abbiamo recupero spontaneo + generalizzazione o discriminazione di stimoli. In Walden Due, teorizza una società utopica con una comunità felice e produttiva ottenuta x condizionamento attraverso il sistema educativo: apprendimento libero e volontario, tecniche basate sul comportamentismo, uso dei rinforzi (x incentivare motivazione allo studio, vs punizioni), modalità in cui il rinforzo viene dato (feedback quasi immediato), programma lineare (i risultati devono essere ottenuti progressivamente, secondo una sequenza rigorosa, scientifica, con obiettivi misurabili e percorsi personalizzati) = istruzione programmata. Elabora macchine x insegnare (preceduto da Pressey, che somministrava test in modo automatico con feedback e punteggio), con domande mirate secondo sequenze di apprendimento (da + semplici a + difficili in base a n. di risposte corrette). Gli insegnanti programmano attività (anche di gruppo) e si occupano del lato umano (-> CBT, computer based learning, e CAI, Computer assisted instruction). culturali. Linguaggio: nota che il bambino parla mentre usa gli strumenti, x necessità (parla di +, se ha + difficoltà) = egocentrico (parla a se stesso, in 1° persona, ragionando ad alta voce e sostituendo il nostro linguaggio interiore con uno esteriore) -> serve x moltiplicare stimoli (auto-stimolazione) e x auto-regolarsi (è + riflessivo, pianifica, controlla il proprio comportamento. Es. i bambini afasici agiscono in modo convulso). Se in presenza di uno sperimentatore, avendo difficoltà chiedono aiuto, delineando la propria strategia (con un passaggio di astrazione) = sociale. I 2 linguaggi sono interdipendenti (interpersonale ha funzione di interpersonale). Progressivamente da commento dell’azione, diventa strumento programmatorio/guida x le azioni. Dai 7/10 anni si afferma il linguaggio interiore (anche negli adulti il linguaggio egocentrico esteriore a volte riemerge). Barriera funzionale: divisione di due sistemi funzionali, introdotta dai simboli attraverso volontà e attenzione = comportamento ragionato/auto-regolato (es. linguaggio!). Funzioni psichiche inferiori (= animali, motorie, x funzionamento percettivo/mnemonico, migliorabili con strumenti = crea stimoli auto-generati x migliorare le sue capacità psichiche = stimolo-mezzo X) o superiori (legate al linguaggio, ai simboli, al sistema di riferimento storico, culturale e sociale). Sviluppo dei concetti: esperimento con bambini con doppia stimolazione (cubi: visione + parola), in base all’età: 1) sincretismo/mucchi: gli oggetti vengono collezionati a caso, x prossimità o preferenza; 2) complessi: le aggregazioni diventano logiche, attraverso analisi e sintesi, x similarità sensoriale o funzione = associazione, collezione di oggetti complementari, x catene, x diffusione (x caratteristiche simili, anche compiendo errori). 3) il pt. di arrivo è lo pseudo concetto (4) concetto, non legato a una situazione percettiva reale, nato x astrazione). Teoria dello sviluppo infantile (x Piaget: apprendimento e sviluppo indipendenti; Thorndike: i 2 fattori coincidono; Koffka: lo sviluppo è sia maturazione che istruzione, che favorisce abilità poco o molto trasferibili): sviluppo e istruzione sono correlati: zona di sviluppo prossimale: insieme di concetti/azioni che il bambino, indirizzato, può comprendere/svolgere con uno sforzo = distanza fra livello reale e sviluppo potenziale. Coincide quindi con concetti/compiti che l’istruzione può far apprendere: le attività devono essere nella zona di sviluppo prossimale (che varia x ogni individuo) e accompagnate dalla guida del maestro o di bambini + bravi. Progressivamente ci si può dedicare ad aspetti sempre + specifici. E’ inoltre importante utilizzare giuste modalità di comunicazione. Concetti: scientifici se articolati in sistemi coerenti, appresi in contesti formali, astratti e applicabili velocemente e in modo sicuro (il bambino li apprende in modo indiretto, x poi arrivare alla consapevolezza della cosa reale); spontanei/quotidiani se hanno uso empirico, evidenza diretta e sono appresi in contesto informale (il bambino parte dalla cosa x arrivare al concetto, dal basso verso l’alto). Un concetto spontaneo può diventare scientifico e viceversa, con passaggi verso l’alto o il basso. Gioco: in età prescolare sono d’’immaginazione/riproducono la realtà, con regole autodeterminate (il gioco e la realtà contribuiscono allo sviluppo morale: nella realtà le regole sono x casi specifici, nel gioco stabili). Si comporta in modo diverso in relazione alle cose e alle azioni: processi di astrazione che dissociano l’oggetto dalla sua vera funzione, attraverso un perno -> il concetto x cui l’immanenza di un oggetto determina il suo significato si ribalta -> attribuire un significato prevale sulla realtà/la parola sostituisce l’oggetto = rapporto significato – azione, determinato da volontà/scelte consapevoli. Nel gioco, il bambino agisce secondo modalità > della sua età, con dinamiche + complesse (es. fa il dottore). Fasi del gioco: 1) d’immaginazione (regole nascoste, inconsce); 2) con realizzazione conscia del suo scopo (regole evidenti); 3) complessità delle regole = diletto. Bruner: concettualismo strumentale, importanza della cultura. Narrazione: importante, specie nell’infanzia (x aspetti cognitivi e sociali) = predisposizione umana a organizzare l’esperienza in forma narrativa, ricostruendo la realtà/ soggettività/propria vita dandogli un significato, secondo sequenzialità (tempo), particolarità/concretezza (rif. a questioni e soggetti specifici), intenzionalità (protagonisti con caratteristiche e stati mentali), opacità referenziale (rappresentazione verosimile e coerente), componibilità ermeneutica (eventi compresi in un contesto, interdipendenza parti-tutto), violazione della canonicità (ci sono elementi di normalità/processualità e di squilibrio/rottura), composizione pentadica (attore, azione, scopo, scena, strumento), incertezza (esprime possibilità), appartenenza a un genere. New Look: nuovo studio su percezione, basato su 2 fattori interconnessi: autoctoni (sistema nervoso) e comportamentali (meccanismi psicologici). Es. Esperimento in cui i bambini sono influenzati dal valore sociale di una moneta nella sua percezione (indigenti sovrastimano la sua dimensione); Es. esperimento in cui si tardano a riconoscere anomalie (carta strana) x dominanza (l’elemento usuale viene esteso), compromesso (gli elementi diversi vengono mediati), rottura (pur percependo insensatezza, non formula una risposta = frustrazione) -> solo in alcuni casi shock ricognitivo. Influenzano vissuti precedenti, fattori emotivi + resistenza a novità percettiva e tendenza ad economizzare = filtro variabile che determina apprendimento. Teoria dello sviluppo cognitivo: sintesi tra Piaget (scienza/schemi) e Vygotskij (fattori storici, sociali, culturali + ciò che il bambino sa fare in prospettiva). Lo sviluppo è una rappresentazione/elaborazione di info dall’ambiente secondo modalità esecutive (1 = schemi d’azione di Piaget), iconiche (2 = immagini, con dettagli in base a interesse/ conoscenze, anche in assenza dell’oggetto, ma richiamando la realtà), simboliche (es. linguaggio, basi astratte, vs esperienza diretta). Categorizzazione: si creano gruppi di oggetti con = caratteristiche -> attributi (ricorrenti o irrilevanti) = il concetto è la rappresentazione mentale della categoria (riduce la complessità, identifica la realtà, economizza gli sforzi). Se sono presenti 2 valori insieme la categoria è congiuntiva, se si opera una scelta è disgiuntiva, se i 2 attributi sono collegati è relazionale. Presiede la conferenza di Woods Hole x valutare limiti del sistema educativo americano (vs russi dopo Sputnik) -> The process of Education: struttura discipline: serve trasmettere transfer specifici (utilizzati in compiti diversi ma collegati) o non specifici (attitudini generali). X farlo le discipline vanno strutturate in idee chiave in relazione (strutturalismo), utile x continuità tra livelli scolastici e memoria. Aiuterà a sviluppare attitudini (propensioni), grazie a modalità di presentazione differenti e alla progressiva scoperta attiva dello studente di ogni idea, che dovrà comprendere, ricordare, trasferire e collegare -> curricolo a spirale: gli aspetti fondamentali di ogni disciplina possono essere insegnati a chiunque se si passa da saperi elementari/concreti a quelli avanzati/formali/simbolici. Ciò rende l’alunno pronto a quanto verrà riproposto (readiness for learning). Il curricolo avrà sia un’ottica uniforme a livello nazionale, che specifica x il locale. Il pensiero analitico procede un passo alla volta, in una sequenza di operazioni rigida (es. algoritmo) e applica conoscenza già nota; intuitivo offre una visione complessiva, euristica, procede x tentativi e si adopera quando l’altro non risolve il problema = genera nuova conoscenza e permette di confidare in se stessi, ma difficilmente valutabile. Motivazione: tecnologie (interesse declina subito), sistema di ricompense/punizioni (studente è passivo), la scoperta (con cui lo studente ha una ricompensa intrinseca riconoscendo l’utilità di quanto appreso). Teoria dell’istruzione: prescrittiva (vs dell’apprendimento, descrittiva: avviene durante o dopo l’applicazione dell’altra). 1) predisposizione (cura del rapporto con il docente e i compagni = abilità sociali, attenzione alla scoperta, attivazione al pt. di partenza, mantenimento durante la procedura e direzione in rif. all’obiettivo); 2) struttura (semplificata, economica, in grado di generare nuove proposizioni, x andare oltre l’info data = produttività; + possibilità di ricombinare/manipolare il sapere = potenza. Non è statica, ma si aggiorna in base all’apprendente); 3) sequenza (modalità, ritmo, successione degli argomenti, presentati in analogia o in contrasto, con simbolizzazione); 4) conseguenza (comprendere se si arriva alla soluzione del problema o no = successo/fallimento + decidere come ricompensare/punire). L’apprendimento x scoperta: il ragazzo organizza la conoscenza di propria iniziativa, autonomo, andando oltre il visibile (vs insegnamento espositivo, in cui è centrale l’insegnante), con un insegnamento ipotetico, collaborativo, in cui lo studente prende parte alla formulazione dei contenuti e li valuta criticamente (es. strategia delle 20 domande x arrivare a conoscenza cumulata). Promuove una ricompensa intrinseca, cioè l’informazione e la padronanza. Il campo di ricerca e il percorso euristico vanno pensati dall’insegnante. Fondamentale sarà il problem solving. Infine, stimola la memoria, in quanto usa tecniche che favoriscono il recupero dei dati (i gruppi che scoprono in autonomia ricordano meglio). Scaffolding: l’insegnante diventa tutor e affianca il tutee = impalcatura x far salire lo studente (= Vygotskij), es. nella comprensione, che precede la risoluzione. Il tutor dovrà sottolineare la gratificazione che può nascere dalla soluzione del compito. Intervento 1) operativo; 2) verbale; 3) conferma/ accompagnamento. Subentrano anche le conoscenze personali rispetto al singolo. Deve: definire problemi stimolanti, renderli accessibili, mantenere interesse/motivazione, notare aspetti critici, evitare condizionamenti, fare dimostrazioni congrue all’età degli alunni. 9. HIP: Human information processing: mente umana = computer che riceve un imput, lo elabora e produce un output attraverso una serie di istruzioni (programma). Un computer è fatto da un hardware (parte fisica, es. RAM o CPU) e da un software (programmi). Compiti di diversa difficoltà: alcuni automatici, altri + elaborati, bisognosi di consapevolezza. Ogni azione può essere suddivisa in istruzioni elementari. Memoria: archivio dell’esperienza passata e delle conoscenze = costruttore attivo di rappresentazioni sul mondo, ricostruttiva = riconsolidamento mnestico: 1. Codifica (informazione inserita nel contesto di info precedenti); 2. Ritenzione (il ricordo viene stabilizzato); 3. Recupero (il ricordo torna alla memoria di lavoro x essere utilizzato). La memoria a breve termine trasforma le sensazioni in info stabili, attraverso codifica, consolidamento e immagazzinamento nella memoria a lungo termine da cui le riprende con il recupero. Atkinson e Shiffrin: multi-store model. La nostra mente ha 3 magazzini, ognuno dei quali dotato di funzione, capacità e tempo di trattenimento: 1) memoria sensoriale (tempo limitato, info dall’esterne coi registri sensoriali, specie visiva ed ecoica); 2) memoria a breve termine/di lavoro (tempo breve, 10 sec); 3) memoria a lungo termine (illimitata. Ne fanno porta quella ESPLICITA = episodica: eventi specifici; semantica: concetti/nozioni/conoscenze; autobiografica; ed IMPLICITA = abilità motorie, percettive e cognitive x effettuare attività, recuperate anche in modo inconsapevole = memoria procedurale/knowing how x Ryle). Baddeley e Hitch: WM = working memory (tempo limitato, quantità limitata, sfruttata x l’esecuzione di compiti). Meacham e Singer: memoria prospettica = ricordarsi di portare a termine intenzione in un momento successivo (Miller e teoria del 7+ o – 2 x quantità di info che la memoria può contenere). A livello biologico l’ippocampo è fondamentale x la memoria e breve termine, l’amigdala x dare significati emotivi/affettivi a info sensoriali. 10. METACOGNITIVISMO: = attività di auto-riflessione/consapevolezza delle proprie modalità di apprendimento e uso di strategie auto valutative. 1. Comprendere il compito (meta comprensione: studi di Markman x cui i bambini capiscono il compito ma non ne mettono a fuoco i pt. critici); 2. Scegliere strategia adeguata (nuova o già appresa = meta memoria: x Flavell importante discernere compiti che necessitano l’uso della memoria consapevole, con uno sforzo x recuperare info -> facilitare memorizzazione, cosa che dipende da compito, materiale o persona); 3. Gestire il tempo; 4. Prevedere gli esiti; 5. Controllare l’esecuzione (monitorare: chiedersi a che pt. de compito si è rispetto ai tempi + controllare: notare se ci sono anticipi o ritardi + regolare: modificare passaggi e tracciare il percorso); 6. Valutare il risultato. 11. COSTRUTTIVISMO: x cui la realtà viene costruita/interpretata in modo personale/soggettivo -> conoscere = agire sulla stessa, interagendo con l’ambiente in uno scambio di info (es. confronto tra mappe cognitive degli studenti della classe con una conseguente ricostruzione delle proprie). Si parte dall’accomodamento = modificare proprio comportamento x imitare quello altrui. X Chiari e Nuzzo: costruttivismi = ponte fra realismo (oggetti reali esistono) e nominalismo (non esiste la realtà, ma solo conoscenza personale): realismo limitato/critico o costruttivismo banale/moderato (la realtà esiste, la sua conoscenza è solo parziale e distorta); costruttivismo epistemologico (la realtà è esterna, indipendente, inconoscibile. La conoscenza è una costruzione dell’uomo); costruttivismo ermeneutico (non esiste una realtà indipendente: ciascun individuo ne dà significati e valori diversi, negoziandoli con quelli altrui). Cibernetica: studi su autoregolazione/controllo di un sistema attraverso l’omeostato (auto organizzazione x sopravvivenza) e il feedback (info che si riceve in risposta a un comportamento, al quale ci si adatta: negativo/convergente x eliminare criticità, positivo/divergente x permettere cambiamento). 1° ordine analizza i sistemi in sé; il 2° ordine analizza anche il ruolo dell’osservatore. Kelly: nominalismo/costruttivismo personale (basato sul singolo individuo)/alter nativismo costruttivo (ogni descrizione della realtà ammette l’esistenza di una descrizione alternativa). Alcune costruzioni hanno vasti ambiti di applicazione, altri sono + limitate. Psicologia dei costrutti personali: 1. Postulato fondamentale (processi nascono x anticipare gli eventi -> le persone si comportano in base a ciò che si aspettano = costrutti = interpretazione cercare replicabilità degli eventi, unità fondamentale x la nostra visione del mondo); Corollari: 2. Della costruzione (le persone anticipano eventi costruendone delle repliche, interpretando gli eventi passati e cercandone delle regolarità); 3. Dell’individualità (le interpretazioni sono personali); 4. Dell’organizzazione (i costrutti sono relazionati gerarchicamente, secondo poli valutativi o oggettivi); 5. Della dicotomia (sono un n. finito di costrutti dicotomici -> servono 3 elementi: 2 simili e 1 in contrasto); 6. Della scelta (una persona sceglie un’alternativa nei costrutti dicotomici x anticipare il sistema/comprendere il mondo); 7. Del campo di applicabilità (ogni costrutto è applicabile in 1 solo campo); 8. Dell’esperienza (i costrutti variano in base alle successive costruzioni di repliche); 9. Della modulazione (ci sono condizioni x cui il sistema dei costrutti può cambiare); 10. Della frammentazione (ci sono vari sotto-sistemi incompatibili); 11. Della comunanza (ci sono costrutti simili fra persone con similarità psicologiche); 12. Della socialità (se uno contribuisce alla costruzione di un’altra, gioca un ruolo nei suoi processi sociali). Von Glaserfeld: costruttivismo radicale = ricostruzione radicale di realtà (la conoscenza è frutto di esperienza e di caratteristiche personali). Riprende l’assimilazione (raccolta di info adattate al sistema con riconoscimento, agire, conferma) e l’accomodamento (riadattamento delle strutture) da Piaget. La conoscenza viene costruita, la funzione è adattiva -> adattamento = praticabilità/adeguatezza di un’azione nel contesto. Auto obiezioni: 1) la realtà costruita è stabile (perché cerchiamo regolarità x assimilazione, eliminando differenze e riassestando le nostre strutture x accomodamento!); 2) potremmo creare qualsiasi realtà (regola della nell’appraisal x affrontare le situazioni, pianificando, monitorando e facendo coping (attività di monitoraggio dell’ambiente, vs re-appraisal, strategie di regolazione e critica x modificare l’impatto emotivo, calcolato con il RIT), in alcuni casi secondo emozioni etniche (schemi evento-emozione universali). Hot vs Cold cognition: le prime sono emotive, relazionali, motivazionali; le altre sono legate alla percezione, alla memoria, all’attenzione e al linguaggio. Si tendono a richiamare alla memoria esperienze/ apprendimenti legati ad emozioni positive = le hot cognition hanno + peso nelle reazioni (es. x Bion ogni percorso di conoscenza è un’impresa emotiva). Pattern fisiologici (sfera del comportamento): espressioni, tendenze con precedenza di controllo, comportamenti. Può avvenire anche un’elaborazione cognitiva x controllare le emozioni x ragioni sociali o x ricercarne di positive (edonismo). Altri fenomeni sono il contagio emotivo (un’emozione altrui ne suscita un’altra x armonizzare l’individuo alla collettività) e il conforto sociale (sostegno tra individui, in cui è utile la comunicazione delle emozioni). Teorie (x tutti, le emozioni danno risposte fisiologiche, motorie, facciali, verbali, topologiche e cognitive): Darwin: sono innate, seguono principi: 1) delle abitudini associate utili (vengono riprodotte); 2) dell’antitesi (stato d’animo contrario = movimenti contrari); 3) determinati dal sistema nervoso (l’eccitazione determina effetti che interpretiamo come espressivi). James-Lange: teoria periferica -> genesi delle emozioni è corporea: interpretiamo come emozioni le risposte fisiologiche all’ambiente; vs Cannon Bard: teoria centrale, x cui le emozioni nascono nel talamo che poi invia impulsi; = Schachter-Singer: teoria a 2 fattori, fisiologico e cognitivo. LeDoux: scopre il ruolo dell’amigdala e delle vie neurali emozionali che aggirano la neocorteccia -> l’amigdala risponde prima del cervello, mentre questo elabora risposta + raffinata. Shaver: le emozioni sono categorie distinte x qualità, potenza e attività. Nussbaum: l’origine è etica: sono reazioni intelligenti alla percezione di valore, parte costitutiva del ragionamento etico e composte da giudizio, pensiero, valutazione e cognizione. Ekman: studia espressioni universali = display rules, cioè regole sociale x l’espressione delle emozioni (mascheramento, intensificazione, deidentificazione, neutralizzazione, falsificazione). Arnold: conia il termine appraisal, attraverso cui valutiamo l’esperienza in base a ricordi, stimoli esterni, esperienze precedenti. C’è differenza fra percezione e valutazione; la valutazione emotiva è immediata e automatica; tendiamo all’azione, con cambiamenti fisiologici che ci spingono ad agire prima del pensiero; tendiamo all’invariabilità e questo ci spinge a un contrasto con la realtà, in continuo cambiamento. Tomkins: siamo influenzati dagli ambienti emotivi genitoriali (monopolistico se prevale una singola emozione; intrusivo se un elemento < interferisce con quello dominante; dell’emozione competitiva se l’aspetto di un genitore compete con l’altro; equilibrato). Saarni: studia le transazioni sociali x produrre emozioni (consapevolezza delle proprie emozioni; quella di quelle altrui; linguaggio emotivo; empatia; distinzione tra emozione provata ed espressa; coping; comunicazione emotiva nelle relazioni; autoefficacia). Teorie sull’empatia: Feshbach: ha carattere multidimensionale, integrato tra cognizione e affettività. Elabora il FASTE (test) secondo 3 componenti: decodificare vissuti altrui, assumere prospettiva altrui, rispondere affettivamente. La responsività empatica nasce dai 6 anni. Hoffman: nasce nei primi giorni di vita: è la scintilla dell’attenzione umana verso gli altri e la vita sociale. Riguarda anche la motivazione: soccorrere l’altro porta a benessere, non farlo a senso di colpa. Sviluppo: distress empatico globale (0): reazione automatica all’altrui tristezza = contagio emotivo; distress empatico egocentrico (1): i bambini mimano le emozioni altrui; distress empatico quasi- egocentrico (-2): nascono comportamenti x confortare l’altro, ma dando oggetti significativi x sé; vera empatia (2-6): nasce decentramento; distress empatico oltre la situazione (9-13): si riesce a conoscere la vita altrui, influenzati dallo stile genitoriale. Latane e Darley: effetto spettatore: > n. di astanti, < probabilità di intervento x diffusione di responsabilità. X non manifestare apatia serve percezione che l’altro sia meritevole, competenza, relazione con la vittima = nei bambini, x banalizzazione, dissociazione o imbarazzo. Strayer: sviluppo empatico: 1) contagio emotivo; 2) condivisione parallela (richiama propria esperienza x capire quella altrui); 3) condivisione partecipatoria (si rappresenta il vissuto altrui). Davis: l’empatia è data da aspetti cognitivi (perspective taking = pt. di vista altrui + fantasia = immaginare situazioni fittizie) + affettivi (considerazione empatica = compassione/motivazione altruistica + disagio personale = motivazione egoistica). Sviluppo: 1) processi non cognitivi automatici (reazione circolare primaria e imitazione motoria); 2) processi cognitivi semplici (condizionamento classico, associazione diretta o etichettamento); 3) processi cognitivi avanzati (x linguaggio e role taking). McLaren: con l’empatia modifichiamo il nostro cervello su 6 livelli: 1) contagio emotivo; 2) accuratezza empatica (identifichiamo e comprendiamo); 3) regolazione emotiva; 4) cambio di prospettiva; 5) preoccupazione x gli altri; 6) coinvolgimento intuitivo (risposta funzionale all’altro). Kohut: se si riceve conferma empatica dalle figure genitoriali, l’empatia tenderà a svilupparsi. Prospettiva evolutiva: Sroufe: sviluppo ordinato (ogni stadio anticipa l’altro); l’emozione si sviluppa insieme al resto (es. cognizione e socialità); emozioni di base e regolazione formano una sola unità; una descrizione evolutiva deve essere coerente con tutte le dimensioni. Il modello parte dalle emozioni di base, parallele, ed emergono da precursori. Progressivamente cambiano le condizioni e gli stimoli fisici acquistano significato = cognizione ed emozione si influenzano reciprocamente x dare significato all’ambiente. La regolazione emozionale si basa su differenze individuali e aspetti sociali dello sviluppo (es. accudimento), ma anche sull’autocontrollo (che nasce nel periodo prescolare). Inizialmente, dunque, si ha un corredo emozionale indifferenziato di precursori/prototipi che progressivamente si diversifica in emozioni fondamentali con predominanza dell’elemento psicologico (piacere -> gioia; circospezione -> paura; frustrazione -> rabbia). STADI: 1) Barriera (invulnerabilità all’esterno; mesi: 0-1); 2) girarsi verso (orientamento, sorriso sociale; 1-3); 3) emozione positiva (mediata dal contenuto; 3-6); 4) partecipazione attiva (differenziazione, giochi sociali, intenzionalità; 7-9); 5) attaccamento (schemi connotati, coordinazione, interesse x il caregiver, paura dell’estraneo; 9-12); 6) sperimentazione (madre base sicura x esplorazione; anni: 1-1,5); concetto di sé e autoregolazione (linguaggio, intenzionalità e autodeterminazione: 1,5-2) + 8) autocontrollo (gestione della frustrazione, autocontrollo e cura dell’espressione; 2-). Izard: teoria differenziale: fin dalla nascita abbiamo emozioni fondamentali, x bisogni primari, che si articolano in base all’ambiente x emozioni sociali (dai 2). 2. Le emozioni nascono nel sistema nervoso centrale (x controllare e acquisire dati) + sistema nervoso autonomo (simpatico x riserve energetiche + parasimpatico x funzione inibitoria) + sistema endocrino (x ormoni) + cervello (emisfero destro). L’aspetto cognitivo delle emozioni si articola in interpretazione + valutazione + concettualizzazione (codifica selettiva + memoria). Funzione: x Darwin è uno strumento adattivo. Oggi è un insieme di processi psicologici e sociali innato. X Siegel le emozioni primarie sono i cambiamenti generati dalle risposte orientative, dall’arousal e dalla valutazione (sono iniziali e poco definite, ubiquitarie) vs emozioni di base, ben definite = stati della mente. Autoregolazione e scaffolding: l’adulto svolge un ruolo di supporto emotivo x far apprendere la socializzazione delle emozioni + resilienza (integrazione tra sviluppo psicoaffettivo e psicocognitivo -> fasi: intuizione, affettività, cognizione). 3. Relazione educativa: il docente dovrà eliminare ostacoli: mutamenti sociali, scarto generazionale, conflitto status-ruolo (potere formale vs considerazione sociale del docente), insicurezza psicologica, interferenze emotive, stile comunicativo = disponibilità pedagogica (fatta di cultura generale e nella propria disciplina, valutazione delle potenzialità formative, individuazione dei rapporti tra i saperi e il sistema scolastico, impostare processi, valutazione, comunicazione = interattiva, non unidirezionale + lavoro d’equipe ed essere messo in alta considerazione sociale). L’adolescente, invece, è incoerente, protagonista, desideroso sia di comunicare che di isolarsi, di compiere azioni > delle sue possibilità, privo di modelli, dotato di un pensiero sempre + informale, interessato alla sessualità, ai cambiamenti del corpo, alla conquista della propria identità, spesso vittima dell’adolescenza prolungata. 4. Sentimenti: + duraturi, non determinati da uno stimolo ambientale, dipendenti dai temperamenti (propensioni a un certo umore). Amicizia: legame duraturo affettivo, frequente dalla preadolescenza, tra pari, basata su stima e disponibilità. Amore: teoria triangolare di Sternberg: x amore perfetto/completo: intimità, passione, impegno (intimità = simpatia; passione = infatuazione; impegno = vuoto; vs impegno = romantico; vs intimità = fatuo; vs passione = sodalizio d’amore). Fasi: incontro, attrazione, dipendenza, innamoramento, amore (si conoscono i difetti e si accettano + ricorrente conquista). Invidia: possedere i beni altrui + che l’altro li perda perché si pensa siano immeritati. Dipende da carenza d’affetto, senso di inferiorità, desideri frustrati e insicurezza. Gelosia: desiderio di possedere l’altro (es. nascita di un fratellino determina ostilità, regressione o fuga). 5. Gardner: intelligenze multiple: vs ipotesi di intelligenza unica, test a risposta multipla, con tempi irrisori. Intelligenza = capacità di risolvere problemi e realizzare prodotti con valore, in ogni ambito = abilità, che spesso dipendono dal contesto culturale: intelligenze adeguate al proprio mondo. Una intelligenza: resta compromessa/inalterata dopo un trauma (in aree indipendenti); spesso i prodigi sono deboli in altri ambiti (es. idiot savant). Abilità: insieme di operazioni, con passaggi e livello raggiunto identificabili + storia evolutiva osservabile anche in altre specie + test x misurarle e confrontarle; codificabili in simboli. Il pensiero tipico è quello narrativo = lingua + concetto spazio-temporale. Il nostro cervello è modulare -> intelligenze linguistica, logico matematica, musicale, spaziale, cinestetica, interpersonale, intrapersonale + naturalistica ed esistenziale. Ognuno è una sintesi di un dosaggio unico di queste: a scuola i fulcri restano italiano e matematica, perché le altre sono difficilmente valutabili (servirebbero prodotti o performance) -> utile x progettazione didattica e organizzazione delle discipline. 6. Goleman: intelligenza emotiva: un alto QI non garantisce successo/felicità -> competenza emozionale, che può essere sviluppata (definizione di Salovey). Alfabetizzazione emotiva: conoscenza delle proprie emozioni (autoconsapevolezza = fondamentale -> es. alessitimia: sembra mancare dei sentimenti, non li sa individuare o distinguere dalle sensazioni), controllo (autocontrollo in base alle circostanze), motivazione (obiettivi + ottimismo), riconoscimento delle emozioni altrui (empatia), relazioni (abilità sociale). Empatia: già da quando siamo piccoli, utile x sviluppare convinzioni morali. 1) cognitiva: come gli altri vedono il mondo; 2) emotiva: come si sentono; 3) preoccupazione empatica: sintonia x aiutare -> Comportamenti pro sociali: si attuano x benessere di un altro. Batson: l’empatia è la base x l’altruismo, nato indipendentemente da un vantaggio. Eisenberg: altruismo = benessere dell’altro anche se è vs nostro; comportamento pro sociale = beneficio sia all’altro che a noi stessi. Husserl: enteropatia: accogliere l’alterità dell’altro in se stessi, con intenzionalità, decentramento e sospensione dei pregiudizi = epoche = mission dell’educatore. Apprendimento e famiglia: 1° scuola di vita emotiva = sapere è imparare. Si sviluppano: fiducia, curiosità, intenzionalità, autocontrollo, connessione, comunicazione e cooperazione -> fondamentale x sviluppare l’intera comunità (es. progetto SEI e CASEL nelle scuole = enti no profit x educazione emotiva = autoconsapevolezza, autoregolazione, decisioni, relazioni, empatia). Per stabilire un rapporto empatico servono i canali vocale-uditivo, visivo, psicologico + autoanalisi/autovalutazione/autoregolazione dell’insegnante, che dovrà sempre essere chiaro, dare contenuti razionali e in linea col suo comportamento, favorire socialità e ricerca dell’identità, fornire feedback, individuare disturbi della comunicazione, evitare giudizi. Intelligenza ecologica: riconoscere relazioni con l’ambiente, sostenibilità, condivisione e cooperazione x rete planetaria. Capitolo 8. Socializzazione e aggressività: 2. Aggressitivà: pulsione sana e normale se incanalata (x Winnicott), altrimenti energia distruttiva -> insegnare a gestire il piacere, ma anche la frustrazione (dando un nome a emozioni, sentimenti, intenzioni; con giochi e sogni x rielaborare simbolicamente conflitti; con corporeità, narrazione di favole o contenimento). Fattori di rischio: separazioni o conflitti coniugali, stile permissivo, clima educativo incoerente, disinteresse, mancanza di empatia, eccesso di punizioni. Fino agli 8 anni è diretta, tra pari; dopo è indiretta (x mortificare). Può essere strumentale (x ottenere qualcosa) o ostile (x danni morali) -> età > = aggressività <. Può essere reattiva (risposta a provocazione) o proattiva (senza fattori esterni) e dipende anche da processi imitativi o da rinforzi casuali + da mancato sviluppo del problem solving/della gestione dei conflitti. Crick e Dodge: Social Information Processing = modello di decodifica della comunicazione (codifica dei segnali sociali, interpretazione, classificazione degli scopi, esame delle possibili risposte, decisione). Una soluzione può essere il time out dal rinforzo positivo = allontanamento temporaneo dall’attività (con osservazione), da tutti gli stimoli o in isolamento (5-10 min, con successiva attenzione positiva). 3. Patologia: se mal gestita -> iperattività (> attività motoria; < attenzione e concentrazione -> difficoltà di apprendimento, < motivazione ed autostima) o comportamenti oppositivo- provocatori (disubbidienza vs figure autoritarie). Normale fino ai 6, poi comportamenti antisociali. Bullismo: sistematico, duraturo, intenzionale, con dinamica di potere. Vittime passive o provocatrici involontarie. Può essere diretto o indiretto, se coinvolge altri x isolare la vittima. Nelle scuole servono atteggiamenti pro sociali e di gestione dei conflitti (es. MIUR prevenzione al bullismo e al cyber bullismo del 2015 + 71/17 + catfish = furto d’identità). 4. In famiglia si apprende ad accettare e a gestire le frustrazioni: il genitore deve dimostrarsi capace di accettare la propria aggressività senza essere distruttivo. 5. Conflitti: x 2 incentivi positivi (appetenza – appetenza), negativi (avversione- avversione) o entrambi (appetenza-avversione). I + gravi sono quelli permanenti di attrazione-repulsione (x indipendenza vs dipendenza = regressione; cooperazione vs competizione; impulsi vs norme morali). La frustrazione nasce x conflitti irrisolti e x elementi che intralciano la gratificazione (fisici, sociali o determinati dall’individuo stesso). Può generare aggressività dislocata (capro espiatorio) o apatia, indifferenza, ritiro in sé, fantasticheria, stereotipia, primitivizzazione. Meccanismi di difesa: x mantenere autostima = autoinganni adattivi se moderati, che possono portare al disadattamento della personalità, studiati da Freud. 1) amnesia; 2) razionalizzazione (legittimazione con la logica); 3) proiezione; 4) formazione reattiva (si palesa l’opposto); 5) dissociazione (scissione dell’attività globale, con movimenti coatti o rituali); 6) teorizzazione eccessiva (astrazione vs azione); 7) rimozione; 8) sostituzione -> sublimazione (sostituzione con espressioni socialmente accettabili) o compensazione (risultati brillanti in attività diversa, con supercompensazione se inferiorità è la sollecitazione ad eccellere). Bion: meccanismi di difesa di gruppo: ogni gruppo ha componente conscia (gruppo di lavoro) e inconscia (assunti di base, ansie): dipendenza da un leader idealizzato; attacco e fuga; accoppiamento (dipendenza da coppia). 6. Nevrosi: disadattamento e incapacità di alternative). Tecniche: falsa regola (usare regole di altre situazioni); mappe mentali (x rappresentare graficamente il pensiero e sviluppare memoria visiva; concassage (di Fustier, x frantumare problemi in liste di domande e usare prospettive divergenti e insolite); brainstorming. PARTE TERZA. Didattica e metodologia Capitolo 11. Stili di apprendimento, mediazione e strategie didattiche: 1. Giunti: scuola = centro di ricerca. 1° strumento è l’osservazione evolutiva (x trasformare e innovare l’apprendimento: si vedranno gli alunni manifestare le proprie necessità e l’educatore individuarle x sviluppare un progetto educativo) che, avendo un obiettivo, è consapevole ed intenzionale. Può essere diretta (partecipata o non partecipata), indiretta (con strumenti di registrazione, distaccata x vedere comportamenti), mirata/intenzionale (x cogliere aspetti importanti, usando linguaggio descrittivo), guidata (x cogliere l’evoluzione di un alunno nel tempo kronos = quando e kairos = x quanto). La + importante x la pedagogia è quella partecipante, in cui emergono la personalità dell’osservatore e vari strumenti x avere memoria storica: A. Diario: x cogliere le emozioni, da realizzare + velocemente possibile, con fase privata ed eventualmente pubblica dopo revisione; B. Scheda/griglia: checklist di item; C. registrazioni audio-video: x cogliere verbale e non verbale senza il filtro della presenza dell’osservatore; D. Questionario: con quesiti aperti o chiusi, utili x comparazione; E. Intervista: libera (vs domande predeterminate) o strutturata (con un protocollo preciso di domande, utile x confronto), semi strutturata (flessibile). F. Test: strutturati x costrutti psicologici o della personalità, vs proiettivi x aspetti latenti/inconsci. 2. Metodo: insieme di procedure x operare in classe, a partire da teorie, con chiari gli obiettivi, le finalità, le indicazioni operative, le sequenze temporali e le attività, in modo flessibile. Metodologia: studio dei metodi o insieme di procedure didattiche, su un piano + teorico. Tecnica: saper fare x raggiungere uno scopo (ogni espediente x ogni obiettivo). Pratiche didattiche: procedure concrete, basate su teoria + scambio + intuizione = ciò che avviene realmente. Curricolo: percorso di apprendimento flessibile e programmato (scomponibile in: lezioni -> unità didattiche -> moduli). 3. Fino agli anni ’80 modello oggettivistico, basato su curricolo scientifico-razionale, lezioni sequenziali, valutazioni oggettive, intelligenza unica, obiettivi chiari e scomponibili, individuazioni di conoscenze in ingresso, feedback = matrice neopositivista, x cui la conoscenza rispecchia la realtà, è formalizzabile, divisibile in sotto conoscenze, implementabile con una macchina (PC come sostituto degli insegnanti). Il modello fallisce -> costruttivismo = comprensione, non conoscenza (riprende Dewey + TIC come strumenti -> x Jonassen: tools = partner, attivatori, facilitatori, supporti). La conoscenza è costruita, situata (soggettività + contesto di situazioni reali e multiple) e dipende da collaborazione/negoziazione sociale + riflessività. 4. Didattica generale contemporanea (UNESCO x un’educazione alla pace: imparare a conoscere, fare, vivere insieme, essere). L’obiettivo è creare modelli operativi attraverso la sperimentazione e tenendo conto di soggetti, conoscenze, competenze, contesto, restando flessibili (in fieri). La riflessione è circolare tra teoria e pratica, x investigare soggetti, team di insegnanti, processi, metodologie e modalità, ambiente e contesti, sussidi, obiettivi (anche in rif. a indicazioni nazionali e sovranazionali -> dal macrocontesto ai microcontesti). Es. UDL = universal design for learning (PUA), sviluppato da CAST x creare curricoli flessibili x metodi, materiali e processi x essere inclusivi e dipendere dalla variabilità individuale, rispondendo a molteplicità di mezzi di rappresentazione, azione/ espressione, coinvolgimento. 5. Metodi di investigazione: teorico (da letteratura esistente), empirico (da metodologie esistenti), ricerca-intervento (elabora e mette in atto nuove strategie), partecipato (condivide con la comunità), sperimentale (mette di nuovo in atto strategie rimodulate), ricerca-azione (rimodula strategie x risultati) -> + utile x didattica, x metodo euristico, circolarità osservazione- valutazione- azione -> obiettivo: produrre cambiamenti con pratiche formative. Le strategie saranno intenzionali, programmate, sistemiche e sistematiche. 6. Es. Bateson: deutero apprendimento = imparare ad imparare -> duttilità mentale x adeguarsi a trasformazioni e concretizzare lifelong learning (es. CLIL: disciplina in lingua straniera). Il sistema educativo prevede: contenuti (know what): ambito cognitivo; valori (know why): sfera morale; competenze/abilità (know how): pratica. Nello specifico: conoscenze (saperi: dichiarativi, condizionali, procedurali) + abilità (saper fare: sequenziali, trasformative, traspositive) = competenze (risolvere problemi contestuali). Apprendimento: associativo (abitudini x stimolo- risposta) o cognitivo (funzioni psichiche superiori) di 1° tipo (contenuti mentali vs modifica comportamentale) o di 2° (insight). X Galimberti si apprende elaborando conoscenze già possedute x costruirne di nuove -> prompting: stimoli di supporto sintetici, evidenti a livello percettivo e contestuali alla richiesta (verbali, gestuali, fisici, dimostrativi). Possono essere completi o parziali, ma progressivamente devono essere ridotti = fading, x progressiva e naturale autonomia. Educazione interculturale: x integrazione e inserimento di cittadini non italiani, attraverso conoscenza dell’altro, eliminazione di barriere, condivisione (es. gioco, narrazione, rappresentazioni teatrali, cittadinanza attiva). Stile cognitivo vs di apprendimento: il 1° è una modalità prevalente di elaborazione dell’info (Boscolo) o una tendenza costante a usare classe di strategie (Sternberg) -> hanno ricadute sullo stile di apprendimento. Sternberg ha classificato 13 stili cognitivi (di autogoverno mentale): legislativo (formulazione di regole x nuove strutture), esecutivo (applica regole x eseguire compiti), giudiziario (preferisce analizzare e valutare), anarchico (ha un approccio casuale, su un vasto orizzonte di elementi) + monarchico, gerarchico, oligarchico, globale, analitico, interno, esterno, radicale o conservatore. Miller: classifica x percezione, memoria e pensiero, secondo 2 poli alternativi: analitico vs globale (da dettagli a visione di insieme o viceversa), sistematico vs intuitivo, verbale vs visivo, impulsivo vs riflessivo, convergente vs divergente, dipendente vs indipendente dal campo. Keefe: 4 stili di apprendimento x canali: visivo verbale (leggere/scrivere = riassunti, appunti), visivo non verbale (immagini = mappe, grafici), uditivo (ascolto), cinestesico (attività concrete/esperienze dirette = laboratori). Kolb: apprendimento esperienziale articolato in esperienze concrete (EC), osservazione riflessiva (OR), concettualizzazione astratta (CA), sperimentazione attiva (SA). Ognuno predilige una fase con 4 possibili combinazioni in base a scala ECCA o SAOR: astratto-attivo = convergente (ipotetico deduttivo, problem solving, scienza); concreto-riflessivo = divergente (immaginazione, arte); astratto-riflessivo = assimilatore (teoria e ragionamenti induttivi); concreto-attivo = accomodatore (pensatore pratico che procede x prove ed errori. Es. CAE di Pfeiffer e Jones: viene presentato un problema aperto, significativo, di difficoltà mirata, da risolvere da soli -> si compie esperienza con il gruppo x poi narrarla, analizzando pt. di forza o debolezza della propria soluzione x poi arrivare a quella ottimale e presentare un problema analogo x ricominciare = spirale. Grecorc: modelli preferenziali sulla base della percezione/elaborazione di info: concreto sequenziale (x ordine, stabilità, logica), concreto casuale (x prove ed errori, intuizione, esplorazione), astratto sequenziale (organizzazione + significato), astratto casuale (empatia + gruppo). Honey e Mumford: 4 stili di apprendimento con questionario: attivista (problem solving e role playng, x nuove esperienze e solitudine), riflessivo (x decisioni caute), teorico (logico, distaccato e analitico), pragmatico (pratica). Frith: fasi della lettura (logografico = poche lettere; alfabetico = conversione grafema-fonema; ortografico = regolarità + sillabe; lessicale = parole). Ausubel e Pellerey x importanza di apprendimento significativo, che prevede un elemento perturbatore e una riorganizzazione della struttura cognitiva -> meta cognizione: coordinazione, guida, riflessione, controllo sulle proprie operazioni cognitive e l’elaborazione di info = utile x autostima ed autoefficacia = consapevolezza di ciò che si sta facendo + strategie/abilità di autoregolazione. Motivazione: forza che sollecita ad agire: estrinseca (x fattori esterni: premi o punizioni) vs intrinseca (bisogno interiore, mosso da interesse, curiosità, effectance, autodeterminazione); diretta (x esperienza subito piacevole) o indiretta (x obiettivi che servono a raggiungerne altri) -> Maslow: scala/gerarchia di bisogni. Importante considerare la persona nella sua interezza, con bisogni fini a se stessi e fondamentali, simili tra tutti gli esseri umani. L’uomo non raggiunge mai la piena soddisfazione = desidera sempre qualcosa -> teoria della motivazione con piramide dei bisogni -> dalla base: 1) fisiologici (prepotenti, motivazioni primarie ad agire) -> nella nostra società il “ventre è cronicamente pieno” -> 2) di sicurezza (es. casa, certezze spirituali, stabilità economica) -> 3) appartenenza/affetto (amici, famiglia) -> 4) stima (autostima o stima sociale) -> 5) autorealizzazione (essere come la propria natura ci vuole). La scala non è rigida, è importante x capire cosa si desidera, cosa bisogna offrire in risposta e come farlo: apprendimento = moto verso l’autorealizzazione. Candy: apprendimento auto diretto, x contesto formale = autoistruzione; informale, scelta libera di cosa apprendere = auto didassi. Vantaggi: ritmo personale, ruolo attivo. Servono: autonomia personale, autogestione, controllo, realizzazione indipendente. Riguarda sia dinamiche cognitive che affettive: serve monitorare i propri comportamenti, i propri obiettivi e credere in se stessi. 7. Didattiche disciplinari: ricerca di strutture e obiettivi dei setting x produrre cambiamenti, monitorando la pratica in collaborazione con le altre scienze dell’educazione, ma connessa alle discipline specifiche = abilità alfabetico- strumentali, tracce mnestiche, contenuti, strumenti, lessico. Non bastano i contenuti, ma trasmettere conoscenza, competenza, abilità + obiettivi trasversali. 8. Osservando i modi reali e concreti x condurre percorsi di insegnamento-apprendimento, si colgono l’importanza di: 1) narrazione e auto riflessione (con documentazione scritta o condivisione orale -> es. Demetrio: centralità dell’auto narrazione e della narrazione perché + un individuo viene coinvolto, + ricorda. Si narrerà con attenzione x contesto, destinatario, conoscenze e stili); 2) riflessività (interrogarsi + confronto x verificare obiettivi, chiarezza, pt. deboli o di forza); 3) apprendimento significativo (le conoscenze si devono integrare con quelle già possedute -> es. Reeves, Oliver, Herringon x compito di realtà/autentico = learning by doing: deve riguardare il mondo reale, essere ben definito x compiti, avere un tempo prolungato, prospettive differenti, collaborazione, riflessione, diverse aree tematiche, valutazione, prodotti e soluzioni/risultati alternativi); 4) mappe concettuali (da Novak: utili x strutturare conoscenze, relazioni, memoria visiva, abilità meta cognitive = gestalt); 5) appercezione (apprendimenti già consolidati = pt. di partenza); 6) mediazione didattica (insegnante rende nuove conoscenze accessibili lasciando spazio x la costruzione); 7) tempo (primato di quello necessario all’alunno); 8) motivazione/dimensione affettiva (stimolo di curiosità e desiderio di apprendere con crisi = mancanza di coerenza, coscienza di vuoti, vs uso di strumenti. Motivazione x rinforzo esterno, compito o sul sé); 9) flessibilità (possibilità di sapersi adattare alla complessità). 9. Didattica: x concetti: informazione organizzata basata su contenuti, sapere comune vs scientifico, metodo trasmissivo, percorsi interdisciplinari, mappe (connettive, associative, x causa-effetto/cronologia, gerarchie o associazioni). Metacognitiva: x imparare ad imparare e consapevolezza sui propri strumenti/stili. Dell’errore: riflessione sullo sbaglio + autocorrezione (vs quello di distrazione, x quello di ricerca). Orientativa: x scoprire inclinazioni personali x progetto di vita/lifelong learning = curricoli flessibii, metodi diversi, con spazio x l’emergere di interessi/attitudini del discente (es. approccio delle capacità di Amartya Sen: bene fondamentale della società = quante opportunità/libertà lascia ai cittadini). Speciale: x calibrare proposte su ciascun individuo della classe + sostegno x disabili = valorizzare differenza e apprendimento cooperativo. Multimediale: basata su nuove tecnologie, mezzi e linguaggi = fluidità, interattività, contaminazione fra codici e saperi + nuovi stili di pensiero. La cultura è + dinamica, con un’offerta plurale. Anche il Ministero ha promosso lo sviluppo e l’introduzione delle TIC (es. blended learning: mix tra tradizione, computer e sistemi mobili). Laboratoriale: basata su spazio mentale/ambiente attrezzato, con discente al centro dell’apprendimento (tipico di scuola dell’infanzia o primaria). Servono manipolazione, procedure precise, creatività, spiazzamento cognitivo, distanza tra novità e ciò che si conosce, pluralità di pt. di vista, valenza metaforica, coinvolgimento emotivo/cognitivo. + rapporto tra pari e il metodo operativo (problematizzazione, operatività, ricerca, prodotto, controllo, formalizzazione e documentazione), i cui passi sono: A. creare un gruppo, B. definire il compito, il prodotto e le aree di responsabilità, C. selezionare i compiti. Si sviluppano abilità sociali, con gruppi mobili ed eterogenei, creando una comunità di pratica + capacità di problem posing (impostare problemi) e metacognizione. Insegnante = tutor, organizzatore, facilitatore o negoziatore. Per competenze: x formazione globale e ruolo attivo del discente, mentre l’insegnante guida e facilita. C’è interazione tra valutazione, apprendimento e insegnamento, con un costante aggiustamento/autovalutazione e conseguente elaborazione di proposte (es. Le Boterf: competenza = saper/voler/poter agire). 10. Alla base resta la lezione frontale: l’insegnante spiega mentre l’alunno prende appunti e chiede chiarimenti, per poi studiare ed essere valutato = didattica trasmissiva. E’ importante che sia dialogata e che si aggiorni con supporti visivi, mappe concettuali, griglie, diagrammi di Carrol + grafici x memoria visiva. X Perrenoud le competenze del docente sono: organizzare, gestire progressione, differenziare, coinvolgere, lavorare in gruppo, partecipare alla vita scolastica, coinvolgere i genitori, usare le tecnologie, affrontare dilemmi etici, formarsi continuamente. 11. Tecniche innovative: la base è sempre la ricerca-azione = pari dignità e interazione costante tra alunno e docente x finalità diagnostica o terapeutica, contestualizzata nella classe nei suoi problemi reali. Cooperative learning: apprendimento x gruppi, utile x classi con molta mescolanza x sviluppare capacità relazionali (empatia, ascolto attivo) e un buon clima. Nasceranno astrattismo, sintesi, esposizione orale. Il disaccordo sarà fonte di apprendimento = conflitto socio- cognitivo x prospettive diverse e messa in discussione del proprio egocentrismo x avere un progresso (Mugny e Doise). Il gruppo avrà dai 2 ai 6 elementi, sarà eterogeneo (tendenza a creare gerarchie). X Camoglio importanti individualizzazione/personalizzazione, costruzione di una comunità di apprendimento e senso di appartenenza, valutazione autentica, cognizione distribuita (in sintonia col contesto), orientamento = interdipendenza positiva = successo da collaborazione (contributi di Vermette, Sharan, Davidson e Scniedewind, rilevazione comprensiva. Perla: paradigma della riflessività = processi interni di monitoraggio, a loro volta formativi x consapevolezza e metacognitività: 1) autoregolazione degli apprendenti (es. peer education, cooperative learning..); 2) autovalutazione dell’insegnamento (in modo strutturato o non strutturato); 3) autovalutazione di istituto (da legge del ’97 e poi 3/2001 = autonomia scolastica, che prevede verifica e valutazione, sia interna che esterna, x organizzazione, rapporti col territorio, ruolo di agenzia di formazione/socializzazione). Le variabili da considerare sono il contesto (territorio), l’input e le risorse (soldi, insegnanti, popolazione scolastica), il processo (organizzazione spazio temporale, strategie, clima, innovazione..) e l’outcome (risultati raggiunti e soddisfazione). 7. Prove di verifica: stratagemma x sollecitare abilità/competenze e registrarne gli esiti x indirizzare le azioni successive / situazione artificiale x manifestare il proprio livello di apprendimento. 1) PROVE TRADIZIONALI (stimolo e risposta aperta, es. temi): non hanno precisione valutativa, perciò servono griglie x ridurre soggettività; 2) PROVE STRUTTURATE/OGGETTIVE (stimolo e risposta chiusa): non hanno ambiguità interpretativa, la soluzione è predefinita, il punteggio è univoco. Le risposte possono essere dicotomiche o politomiche. X crearli serve l’individuazione dei quesiti, la loro buona e chiara formulazione; la strutturazione delle risposte, controllo della loro forma e della loro univocità; sicurezza di indipendenza dei quesiti; soluzione predefinita = criteri x l’attribuzione di punteggi. Es. vero-falso (x conoscenze semplici, utile all’inizio di un compito x progredire con la complessità); scelta multipla (enunciazione con 4/5 item, di cui alcuni sono distrattori); a completamento (x livelli minimi di conoscenza/ bucatura o cloze test con testi + lunghi); a corrispondenza; di riordinamento. Prima della somministrazione serve determinazione di ambito, difficoltà, allievi, obiettivi e funzioni. Bisogna scegliere gli item e i tempi, somministrare, correggere, interpretare e valutare la qualità dello strumento. Il clima deve essere sereno, gli allievi informati su finalità, valore formativo, istruzioni, penalizzazioni e tempo. La correzione è rapida: si comincia con punteggi grezzi e poi si fanno confronti diacronici o sincronici -> valutazione criteriale vs standard, normativa vs gruppo di riferimento, di progresso vs evoluzione del singolo studente. Critiche: spersonalizzazione, sapere nozionistico, comunicazione povera, casualità -> resta lo strumento privilegiato da OCSE-PISA e INVALSI. 3) PROVE SEMISTRUTTURATE (stimolo chiuso, risposta aperta): situazione intermedia con vincoli, x sviluppare linguaggio. Es. domande strutturate, saggi brevi (argomentazione su un problema), riassunti, rapporti di ricerca (ricostruzione di fasi di un lavoro), colloquio strutturato (interazione diretta, ma scarsa validità -> serve strutturare stimoli/griglia), colloquio libero/ semistrutturato (scambio di opinioni su tema); riflessione parlata (ragionamento x risolvere un problema). 8. Bias valutativi: processi di distorsione che determinano errori di giudizio x dinamiche psicologiche/background dell’insegnante: conferma (essere d’accordo coi colleghi), genere (x sesso), Fallacia di Gabler (x rilevanza del passato), status-quo (poca propensione all’innovazione), somiglianza o contrasto (rispetto a caratteristiche proprie che si apprezzano o no), negatività (prevale l’errore), proiezione, ancoraggio (insieme limitato di elementi influenza tutto il resto); indulgenza o severità, contrasto (vs compagno brillante), alone (trasferire giudizio in tutti i contesti), stereotipia, tendenza centrale (x voti in fascia centrale). Conoscerli ne riduce gli effetti. Gli studenti li percepiscono -> effetto Pigmalione: si viene influenzati da giudizi negativi o positivi ingiustificati + effetto burnout: squilibrio tra richieste e risorse, tipico degli insegnanti. 13. Curricolo: 1. Inizialmente programmi = prescrizioni ministeriali. Con la legge 517/77 la programmazione didattica diviene collegiale, all’interno dei programmi (già dal ’68 x la scuola materna si parlava di “orientamenti”). La riforma costituzionale del 2001 ha sancito la sussidiarietà/l’autonomia/il decentramento scolastico, in linea con l’art. 33 della Costituzione (lo stato deve emanare solo le norme generali sull’istruzione) e il Trattato di Maastricht (decisioni vicine ai cittadini). La riforma Moratti (mai entrata in vigore, 53/2003) ha promosso x la prima volta le sole norme generali statali sull’istruzione. L’Autonomia scolastica serve x garantire il successo formativo, dare pieno sviluppo delle potenzialità e favorire competenze x il mondo reale. Il PTOF (piano triennale dell’offerta formativa) è il documento che rappresenta l’identità culturale e progettuale di ogni scuola. Il Ministero definisce solo obiettivi generali e specifici, quota nazionale x discipline e attività, orario obbligatorio x ogni curricolo, limiti di flessibilità temporale. Gli obiettivi formativi e di apprendimento, così come il curricolo è comune, x garantire omogeneità dei risultati. L’autonomia tuttavia serve x sviluppare il carattere unitario del sistema di istruzione nazionale con il pluralismo culturale e territoriale = quota dell’autonomia (20%), per quanto si debbano garantire gli obiettivi x il Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP). La scuola è autonoma sui percorsi di apprendimento x raggiungerli: può personalizzarli o fare cambiamenti riguardo alle discipline, sulla base di richiesti di alunni/famiglie, territorio/regioni, enti locali, docenti, individualizzazione di disabili (x ASL e volontariato), orientamento. 2. X la scuola dell’infanzia e del 1° ciclo (89/2009) si fa rif. alle indicazioni nazionali definitive (dopo quelle del 2004 troppo prescrittive, e quelle del 2007 + aperte) del 254/2012: PARTI COMUNI: I. Cultura scuola persona: La scuola nel nuovo scenario (x varietà di esperienze, senso del limite, rispetto delle differenze e uso delle TIC), centralità della persona (x personalizzazione, accoglienza, gruppi), per una nuova cittadinanza (x legame con famiglie, territorio, valori della società), il nuovo umanesimo (x cogliere essenza di problemi con scienze/tecnologie, cambiamento + problemi dell’umanità risolvibili con cooperazione fra nazioni e discipline). II. Finalità generali: Scuola, costituzione, Europa (x raccomandazione del 2006 del parlamento europeo = competenze chiave: madre lingua, lingue straniere, matematica/scienze, digitale, imparare a imparare, sociale/civica, di iniziativa/imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale); profilo dello studente (x competenze comportamentali e cognitive attese e sviluppo di autonomia, rispetto di sé, responsabilità e originalità/iniziativa + competenze); III. Organizzazione del curricolo: Dalle indicazioni al curricolo (in rif. al rapporto tra autonomia e indicazioni nazionali); aree disciplinari e discipline; continuità e unitarietà del curricolo (verticale tra istituti comprensivi), traguardi x lo sviluppo di competenze; obiettivi di apprendimento (x nuclei tematici, secondo lunghi periodi); valutazione (degli alunni, d’istituto, del sistema scolastico); certificazione delle competenze (fornita alla fine della scuola primaria e secondaria di 1°); una scuola che include (x integrazione di stranieri, inclusione di disabili o BES, vs dispersione scolastica); comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza (x richiedere attività di studio, formazione e ricerca -> scuola come comunità educativa, umana e civile). SCUOLA DELL’INFANZIA: i bambini, le famiglie, i docenti, l’ambiente (protettivo, attenzione alla famiglia x sviluppo affettivo e cognitivo, routines = base sicura, valutazioni con carattere formativo + continuità con la scuola primaria + corporeità), campi di esperienza (il sé e l’altro, il corpo e il movimento, linguaggi, creatività ed espressione, discorsi e parole = lingua, conoscenza del mondo = numeri, spazio, fenomeni viventi, astrazione x ambienti circostanti). Al termine, sono previste competenze su: emozioni, corporeità, empatia, autostima, curiosità, condivisione, regole, riflessione, racconto, logica, consegne etc. SCUOLA DEL 1° CICLO: si ricorda il curricolo verticale. Il senso dell’esperienza educativa (educazione attiva, dignità della persona, cooperazione con le famiglie); alfabetizzazione culturale di base; cittadinanza e costituzione (solidarietà, legalità e responsabilità = routine + info su costituzione, società, istituzioni politiche, art.21); ambiente di apprendimento (spazio d’azione policentrico, flessibile, learning centered, insegnante = facilitatore, luoghi attrezzati anche x TIC) + discipline (obiettivi scanditi al termine della 3° e 5° elementare e della 3° media; i traguardi x le competenze al termine delle elementari e delle medie). Indicazioni nazionali e nuovi scenari (3645/2018): aggiornamento a favore di un curricolo verticale e della cittadinanza, con attenzione x lingue, storia/geografia (in rif. a Morin), matematica – statistica x fenomeni e tendenze + pensiero computazionale x risolvere problemi, scienze x pensiero razionale, arte x consapevolezza dei propri beni territoriali, educazione fisica x salute + competenze sociali, digitali, civice, meta cognitive, x situazioni complesse e ambiente. Con 107/2015 (buona scuola), si propongono le linee pedagogiche x il sistema integrato zerosei = visione unitaria, vs dicotomia 0-3 anni e 3-6 anni. oggi il percorso prevede nidi/micronidi (0-3); primavera (2-3); servizi integrativi; scuola dell’infanzia (3-6). 3. X il 2° ciclo: Legge 296/2006 obbligo di istruzione x 10 anni = fino a 16 + titolo di studio superiore entro i 18 (diploma o professionale o apprendistato). Allulli, presidente dell’ISFOL, ha poi dato indicazioni sulle modalità di innalzamento dell’obbligo d’istruzione = linee guida (attività dei docenti x competenze e scambio, lotta vs dispersione con attività laboratoriali o lavorative, continuità verticale, certificazione delle competenze) + competenze chiave (riprese da quelle UE, x apprendimento permanente, disciplinari = lingua, matematica/ trasversali = iniziativa, imparare ad imparare, digitale / via di mezzo = educazione civica, consapevolezza ed espressione culturale). Come specificato nel documento tecnico allegato al 139/2007, ci sono 4 ASSI CULTURALI: linguaggio (padronanza linguistica italiana e straniera + patrimonio artistico letterario + utilizzare testi), matematica (calcolo, figure, problemi, ragionamenti), scienza-tecnologia (realtà naturale e artificiale + energia), storia e società (diacronia e sincronia + diritti/Costituzione + sistema socioeconomico) + relazione tra conoscenze, abilità e competenza x ognuno. Gli assi sono la base x le 7 COMPETENZE DI CITTADINANZA: imparare ad imparare + progettare (sé); comunicare + collaborare + agire in modo autonomo e responsabile (altri); problemi + reazioni + interpretazione (natura/società). Certificazione delle competenze: basato su assi culturali x livello non raggiunto, base, intermedio o avanzato x ciascun ambito, dipendente da votazioni numeriche date dal consiglio di classe -> NON presenti competenze chiave = forte impianto disciplinare a cui comunque si intrecciano. 4. 133/2008 x maggiore razionalizzazione del sistema scolastico -> 89/2010 regolamento x il riordino dei licei e introduzione del PECUP -> Indicazioni Nazionali x i Licei 211/2010. Sono segnalati gli RdA = risultati di apprendimento x conoscenze/abilità, competenze e strumenti + divisione in comuni (qualsiasi liceo) vs specifici (x indirizzi), x area: metodologica (metodo di studio, metodi disciplinari e interconnessioni), logico-argomentativa (proprie ed altrui tesi, rigore logico + problemi + interpretare testi); linguistica-comunicativa (scrittura, lettura, comprensione, esposizione orale, lingua straniera, raffronti e TIC); storico-umanistica (storia, geografia, tradizione letteraria, artistica + storia dell’idee, patrimonio e storia di paesi esteri); scientifico-matematica e tecnologica (linguaggi, teorie, etc.). La progettazione può svilupparsi x autonomia, con insegnamenti facoltativi, unità didattiche, raffronti con il territorio. Anche il PECUP è articolato in RdA comuni e specifici -> OSA (obiettivi specifici di apprendimento) x 1° biennio, 2° biennio e 5° anno -> c’è uniformità di percorsi x il 1° biennio x offrire maggiore flessibilità nei passaggi di indirizzo. Si punta sul valore formativo delle discipline stesse, + che sulle competenze trasversali (indicate TIC + Cittadinanza/ Costituzione). Le indicazioni sono criteri costitutivi (nuclei fondanti, idee chiave) x garantire apprendimento significativo, x scoperta, secondo un sapere unitario, fluido e continuo, con la lingua madre centrale. 5. 133/2008 riordino di tecnici e professionali: x i professionali 87/2010 x dividerli in settore dei servizi e dell’industria e artigianato; x tecnici 88/2010 x dividerli in settore economico e tecnologico. Entrambi poi si sviluppano in indirizzi -> articolazioni -> opzioni = linee guida (57/2010) x risultati di apprendimento (solo x 1° biennio! Gli altri aggiunti nel 2012). Esito: PECUP, con area di istruzione generale (preparazione di base x 4 assi culturali) + area di indirizzo (x vita lavorativa) = risultati di apprendimento e competenze comuni e specifiche, divise in abilità minime/conoscenze essenziali + risultati di apprendimento intermedi x 1° biennio, 3°, 4° e 5° anno, secondo QNQ (Quadro nazionale delle qualificazioni -> improntato su autonomia e responsabilità degli studenti). Rda, competenze, contenuti e abilità sono definiti in base EQF (quadro europeo x le qualifiche). Nelle linee guida, sono definite come scuole dell’innovazione: mente d’opera (attenzione a stili di apprendimento), professionalità e laboratorialità + inclusione e personalizzazione (x valorizzare chiunque) -> si indicano strade preferenziali x didattica (vs indicazioni nazionali!) = didattica x competenze, da valutare x contenuto, osservazione del comportamento e autovalutazione/motivazione (gruppo, apprendimento significativo, ambiente, laboratorio, interdisciplinarità), pedagogia del progetto (in linea con vita lavorativa, con progettazioni e monitoraggi) e didattica laboratoriale. Sono esplicitamente trattati aspetti trasversali di cittadinanza e costituzione, sicurezza e scienze, in un’ottica di unitarietà scientifico-tecnologica = scienze integrate a partire da National science education standards (National research councile, ’96) x unificare concetti e processi (ordine, modelli, misurazione, equilibrio, forma, funzione..). Con 107/2015 revisione professionali: 11 indirizzi, divisi in biennio e triennio, con insegnamenti generali e di indirizzo (monte ore x asse culturale e x proprie discipline = flessibilità). Infine, si fa rif. al PFI (Progetto formativo individuale - > su 2112 ore del 1° biennio, 264 di personalizzazione = 12,5%) x rispondere a esigenze dello studente, valorizzarlo, superare carenze, usare metodologie appropriate, fare orientamento e fornire esperienze = documento per/dello studente. L’obiettivo è sviluppare cultura del lavoro e quindi la dimensione tecnico-operativa dei processi conoscitivi = tutte le intelligenze. 14. Tecnologie: 1. Nuove tecnologie = non bastano lab. di informatica, bisogna portare il lab. nella classe -> LIM (lavagna interattiva multimediale): periferica collegata al PC con USB + proiettore collegato al PC con VGA. Nella LIM software di gestione (sistema operativo/funzionalità di base = calibrazione) + Software autore (x preparare moduli didattici interattivi, registrare, condividere e usare immagini e file). Il docente interagisce direttamente con lo schermo e la didattica diviene partecipata, collaborativa, esperienziale/laboratoriale. LMS: learning management system = piattaforma interattiva x didattica (es. Moodle). Amministratore (fa tutto) + docente (crea contenuti) + studente (interagisce) + ospite (visualizza). Didattica costruttivista, con docente moderatore. Es.: forum, wiki, blog, chat-line, videoconferenze, repository di condivisione materiali. Learning Objects: moduli didattici interattivi, multimediali, auto consistenti, coerenti, completi, chiusi e rigidamente strutturati, erogabili a distanza o in e-learning (computer based training = CBT). Possono essere combinati tra loro (modularità) e organizzati in repository con directory x ricerca. Si prestano a software di presentazione (PowerPoint o Prezi) e possono essere creati con eXeLearning, Geogebra o la LIM. Digital Asset = LO modificabili, flessibili, rielaborabili (es. musica, immagini, risorse l’inclusione da 66/2017), inserito nel POF. 7) 66/2017 -> 96/2019: diagnosi funzionale + profilo dinamico funzionale = profilo di funzionamento (fatto da medico specialista, neuropsichiatra infantile, terapista della riabilitazione, assistente sociale o altro rappresentante) x PEI (piano educativo individualizzato x disabili da 104/92). Viene elaborato dal GLO (gruppo di lavoro operativo x l’inclusione = docenti del consiglio di classe, genitori, figure professionali). Accompagna l’alunno da scuola dell’infanzia x tutta la carriera scolastica, viene integrato/ridefinito nei passaggi tra i gradi o x trasferimenti; ha validità annuale. + istituzione di gruppi di lavoro x l’inclusione: GLIR (regionale) + GLI (scolastico) = attuati il 1/9/17; GIT (territoriale) = attuati il 1/9/19. 16. Relazione educativa e inclusione: 1. Relazione educativa: da “refero” (portare in alto/connettere con apertura) + “ex ducere” (condurre fuori le buone inclinazioni dell’alunno) = comunicazione/ascolto x guidare verso un comportamento corretto (conoscenza + morale). 2 prospettive in dialogo: scientifica, quantitativa, causale (preponderante, x cui gli alunni vengono classificati in categorie generali e i rapporti fissati x relazioni causali); filosofica, qualitativa, etica. 2. Interculturalità: scambio/confronto fra culture diverse. X Consiglio d’Europa, basata su conoscenze, capacità e modelli, + comunicazione/relazioni interpersonali x scoperta dell’alterità, competenze trasversali (cognitive ed emotive) e progetti cooperativi x garantire uguaglianza di opportunità -> “meticciamento” (in routine scolastica) con decentramento etnico (dimensione locale + mondo globale multietnico, con rif. a antropologia, diritti umani, pluralità religiosa); relativismo cognitivo (da Khun: esistenza di una molteplicità di modelli paradigmatici da cui nascono interpretazioni + approccio dialettico/critico sul formarsi del sapere x evitare saperi dogmatici = educazione alla fallibilità umana/al dubbio); educazione emotiva interpersonale; spirito cooperativo (es. Morin). Educazione all’emotività (relazioni, dialogo, comprensione, dimensione emotiva, testi x sfera emotiva -> sviluppo dell’empatia). Husserl: fenomenologia basata su comprensione dell’altro e descrizione dei singoli. Binswanger: comprendere i fenomeni/casi limite con spiegazioni che li rendano estremi di situazioni familiari + “esser-ci x l’altro” e progetti d’amore. Heidegger: esser-ci nel mondo, qui, ora, con gli altri = relazione autentica basata sulla cura, con condivisione, libertà e rispetto dell’altro a partire da se stessi (relazione = prerogativa dell’essere umano, vs monade e solitudine angosciosa). Le relazioni in-autentiche si basano invece su sostituzione/intromissione dell’altro (dominio). Gli alunni sono dunque soggetti unici da comprendere; l’identità si basa sull’essere nella relazione con l’altro; i sistemi formativi devono garantire una formazione globale ed etica -> scuola = palestra di vita accogliente e inclusiva. Relazione asimmetrica: l’asimmetria segnala la differenza di responsabilità tra insegnante e alunno (anche formalmente x ruoli): il 1° aiuta: è un timoniere con potere istituzionale; il 2° si fa guidare. Il focus resta l’apprendimento (non il proprio potere -> fa nascere conflitti, schemi/pattern rigidi dopo una familiarizzazione che porta gli alunni a riconoscere disinteresse e a reagire con altrettanto disinteresse -> devono percepire cura, decentramento del docente, sentirsi il fine della relazione e non lo strumento di potere). Questione etica: affrontata implicitamente (con clima d’ascolto e collaborazione) o esplicitamente (con riflessioni e percorsi). Bisogna basarsi su principio di responsabilità e dell’educabilità di tutti (vs pregiudizio dell’irrecuperabilità -> effetto alone = teoria dell’auto avveramento -> sfiducia, disagio sociale) -> l’insegnante, vettore, deve credere in tutti gli studenti = questo genererà un sentimento collettivo positivo. Rogers: la relazione educativa deve basarsi su: autenticità, considerazione positiva, fiducia, ascolto, empatia = assertività + autorevolezza + contenimento (regole/impegni). Alberti ed Emmons: comportamenti aggressivi (prevaricazioni -> conflitto), passivi (vs manifestazioni -> anarchia) = paura del no; o assertivi (accettano il dialogo e la diversità di vedute). Con BES: insegnante di sostegno x garantirgli incontro ravvicinato = facilitatore della conoscenza di sé e dell’integrazione con la classe = collante relazionale (contitolarità: il processo riguarda tutti i docenti e quello di sostegno dovrebbe rimanere in aula, tranne x instaurare relazione di fiducia, svolgere programmazione differenziata, evitare situazioni pericolose derivate da disabilità difficili). Berne: relazioni educative disfunzionali: 1) Relazione simbiotica: funzionale (x effettiva incapacità/bisogni reali dell’aiutato, responsabilità/affetto professionalità dell’aiutante) o disfunzionale (presunta incapacità dell’aiutato, relazione cristallizzata, permanente bisogno di intervento -> svalutazione di sé, immagini distorte, blocchi dell’indipendenza = l’aiutato non si mette in gioco x paura, illusioni -> senza soluzione se non si torna sul piano della funzionalità, vs base esclusivamente emotiva). X Karpman pattern: persecutore/vittima, salvatore/ vittima, entrambi vittima o entrambi salvatori. Bisogna rafforzare autostima, mettersi in gioco, tornare a problemi razionali. 2) Ordini (pregiudizi educativi): “compiaci”, “sii perfetto”, “sii forte”, “spicciati”, “tenta disperatamente” -> vengono interiorizzati (spesso x rimediare errori fatti) e anteposti a riflessioni, piacere/all’utilità di agire, interesse reale, comprensione delle proprie debolezze. Inizialmente sono imperativi ipotetici (morale eteronoma), poi categorici (morale autonoma). Nascono da educatori che centrano la relazione sul bisogno di essere ubbiditi. Le vittime sviluppano subalternità: sono empatici, ma non sanno mettersi nei propri panni; antepongono i bisogni altrui e sono frustrati; scelgono partner “da accudire”. L’insegnante deve riconoscerli. 3) Giochi psicologici: schemi relazionali ripetitivi x mantenere relazioni conflittuali (3 livelli: 1. Amarezza -> spezzare il rapporto; 2) ricorso all’avvocato; 3) ospedale/obitorio). Es. “Aiuto e il suo rifiuto”: si chiede aiuto, ma poi si delegittima il soccorritore; “Io non sono capace”: l’accusato di inabilità sceglie di non agire, di privarsi di responsabilità/autonomia -> paura dell’esito della verifica spinge a non verificare (tipico di disabili iperprotetti che si adagiano su disabilità -> non bisogna cedere ma presentargli un piano di obiettivi realistici). 3. Continuità:339/92 + DM 92: verticale tra gradi diversi o sezioni di età diverse; orizzontale x intersezione di = età o tra scuola e territorio. E’ educativa e didattica. Nasce con CCMM 1-262/88 x disabilità. Riguarda l’accoglienza, l’orientamento, obiettivi comuni sia specifici che trasversali (migliorata con istituti comprensivi). Si attua nella scuola dell’infanzia x famiglie, coordinamento dei curricoli con primaria, accoglienza di bambini + grandi. Utile orizzontale x apprendimento cognitivo; verticale x educazione relazionale/affettiva (es. tutoring, mutuo soccorso). Si aggiungono gli open day x la scuola primaria (al termine della quale c’è la certificazione delle competenze) e secondaria di I grado. X orizzontale con il territorio, utili il bilancio sociale (autovalutazione con questionari anonimi) e progetti di responsabilizzazione civica/sociale x progettualità e partenariati. 17. Scuola interculturale: 1. Multilinguismo: compresenza di + lingue senza comunicazione; plurilinguismo: padronanza linguistica di > 3 lingue x scambio culturale in società multietnica. Progetti attuabili grazie ad autonomia scolastica x alunni stranieri, dopo aver preso contatto con le famiglie e aver attuato progetti formativi (scelti da dirigente e organi collegiali). Si possono attuare corsi di lingua x gli alunni + formazione di italiano L2 x docenti. Le regioni possono provvedere a progetti di integrazione e fondi (> 10% degli iscritti, da 155/2001 fino al 2008 + CCNL Comparto scuola ’99; CCNL 2007; CCNL 2018) e corsi di lingua italiana x stranieri (EDA). Nella direttiva MIUR/2012: stranieri = BES. X 122/99 italiani che si spostano nella penisola, invece, hanno bisogno solo di nulla-osta. 2. Intercultura: differenza come valore distintivo dell’umanità -> integrazione, correggendo differenze di appartenenza culturale e abilità + educazione alla cittadinanza complessa, fluida, flessibile -> meticciamento grazie a scambio/dialogo = nuova identità. Scuola x mediazione culturale in contesto strutturato vs etnocentrismo/razzismo e altri pregiudizi = idee, opinioni, giudizi dati x veri prima della conoscenza reale. Servono pensiero divergente e autocritica x uguaglianza, parità di diritti, tolleranza, dialogo (segnalato anche nelle indicazioni nazionali del 2012 x infanzia e 1° ciclo e in La via italiana x la scuola interculturale e l’integrazione degli stranieri del 2017). In passato c’era 1° generazione, oggi 2° (nati in Italia da genitori stranieri) -> loro presenza = dato strutturale che deve far nascere pratiche da inserire nel PTOF, in accordo con territorio/enti locali. Tappe legislative: 1) art. 10 della costituzione; 2) 301/89: 1° accesso generalizzato degli stranieri alla scuola dell’obbligo; 3) 205/90: educazione interculturale x reciproco arricchimento e coinvolgimento degli italiani; 4) 73/94: inserimento nella dimensione europea con ottica interculturale nelle singole discipline; 5) 394/99 (da 40-268-286/98: x valore formativo delle differenze linguistiche + italiano L2 e formazione docenti): istruzione x stranieri = a quella x italiani, indipendentemente da regolarità della posizione. X inserirli nelle classi bisogna tener conto di età, competenze in italiano, scolarizzazione d’origine: con prove d’ingresso si decide se inserirli in classe precedente x 1° alfabetizzazione. L’iscrizione: può avvenire in qualsiasi momento. Se presenti bisogna richiedere: permesso di soggiorno (rilasciato a 14 anni, può essere accettata anche la ricevuta. Se non accompagnati vanno segnalati all’autorità x accoglienza/affido/rimpatrio. Chi nasce da genitori stranieri ha la cittadinanza dei genitori; da coppie miste, doppia cittadinanza) + documenti sanitari (vaccinazioni obbligatorie con eventuale intervento dell’ASL) + documenti scolastici (studi compiuti nel paese d’origine, con aiuto di consoli x contatti con scuola); accoglienza: comunicazione con famiglia (con interpreti o mediatori) + accertamento di livelli di partenza; conseguimento del titolo: da 226/2015 è necessario titolo del I ciclo x II. X 76/2015 però bisogna aiutare nel conseguimento -> CTP da 455/97 (CPIA) x formazione professionale + possono essere ammessi al II ciclo se hanno 9 anni di scolarità (ma faranno un percorso x acquisire anche il titolo di I); Distribuzione nelle classi: < del 30% (da 2/2010) + accordi a livello locale; test di conoscenza della lingua italiana (da decreto 2021 + 94/2009): A2 x rilascio del permesso di soggiorno (si viene esonerati se si ha un diploma di 1° o 2° o se si è fatto un corso di lingua ai CPIA); seconda lingua: le 2 ore di insegnamento della 2° lingua nel 1° ciclo possono essere usate x imparare l’italiano se deciso dagli organi collegiali; valutazione: i programmi possono essere adattati, prediligendo valutazioni formative. Quelle finali, però, da 62/2017 devono essere = ai cittadini italiani (solo esonero da 2° lingua). 6) Commissione nazionale intercultura del 2000; 7) linee guida x l’accoglienza e l’integrazione, 24/2006 + 4233/2014 (Fa rif. a dichiarazione dei diritti del ’48 e + diritti dell’infanzia dell’89). 8) Documento dell’osservatorio nazionale, 2007 x integrare in nome di intercultura, scuola comune, centralità della persona e universalismo; 9) 10 raccomandazioni “Diversi da ch?”, 2015 di Giannini; 10) orientamenti interculturali, 2022: idee e proposte dell’osservatorio nazionale. 18. Condivisone di valori: 1. Patto educativo di corresponsabilità (249/98 -> 235/2007) inserito nel PTOF = contratto firmato all’iscrizione da genitori, studenti e dirigente x diritti e doveri nel rapporto fra scuola, famiglie e studenti. Gli indirizzi di fondo sono definiti da consiglio di istituto (docenti + genitori + studenti in superiori) mentre il collegio docenti programma didattica = organo complementare alla famiglia x successo formativo. Il patto segnala condivisione di traguardi e comportamenti -> firma famiglia = valore etico; l’istituzione scolastica è tenuta ai propri compiti dalla legge (anche in assenza di firma di famiglia). Contenuti: x scuola: qualità dell’offerta, relazioni con famiglia e studenti, trasparenza di valutazione, carico di lavoro corretto, segnalazione di inadempienze e regolamento, correzione e riconsegna dei compiti..; x famiglia: considerazione del docente come esperto ed alleato; assicurare frequenza del figlio, rispetto delle regole, controllo dell’andamento, dotazione, cura della sua persona..; x studente (da superiori): rispetto delle regole, degli orari, dei compagni/insegnanti, delle strutture + lavoro a casa, recupero.. 2. Dispersione scolastica: irregolarità nella frequenza, assenze protratte, bocciature, fuoriuscite anticipate dal sistema scolastico (drop out) -> cause nel background socioeconomico di provenienza. Servono percorsi x tutti x valorizzare talenti/stili cognitivi + motivazione + rendimento = individualizzazione (percorsi flessibili nei tempi e negli stili di apprendimento) + personalizzaizone (PSP, da 53/2003 + 59/2004; piani di studio ad hoc con parti comuni e parti personalizzate x contenuti), in rif. a Gardner e Claparede. Serve flessibilità x discipline facoltative, distribuzione monte ore/unità e gruppi di apprendimento; alternanza di metodologie. Rif. a PDP/PEP x DSA/BES (con tempi allungabili del 30% e contenuti riducibili del 30%). Rif. a rapporto MIUR sul contrasto del fallimento, 2018 + obiettivi dell’UE: ridurre abbandono del 10%; diminuire mismatch tra scuola e lavoro + ridurre Neet (15-29 senza occupazione o istruzione); rafforzare formazione permanente + PNRR: fondi x ridurre divari territoriali e contrastare l’abbandono scolastico con personalizzazione, mentoring/counseling/formazione e orientamento, certificazione delle valutazioni da INVALSI. Orientamento: PNRR + linee guida del 2022: processo diacronico x tutto l’arco della vita x rapportarsi con il sé e il contesto = definire i propri obiettivi e progetto di vita, x tutti gli ordini e gradi scolastici (sin dall’infanzia) con attività opzionali, facoltative infra/extra scolastiche + percorsi di istruzione/formazione secondari + moduli di orientamento formativi obbligatori dal 23-24: 30 ore x anno x 1° ciclo e 1°/2° di superiori - anche extrascolastiche; 30 ore x anno x 3°/4°/5° x superiori. Moduli = apprendimenti personalizzati da inserire nell’E-Portfolio orientativo personale delle competenze. 3. Piano nazionale x l’educazione al rispetto (2017) x valori, diritti e doveri (su art.3 e strategia di Lisbona): 1) 92/2019 x educazione civica: 33 h all’anno nel monte ore obbligatorio (anche con autonomia) x cittadinanza, oggetto di valutazioni. Le tematiche sono: costituzione e istituzioni dell’Italia e dell’UE; agenda 2030 x sviluppo sostenibile (da 2015); cittadinanza digitale; diritto; educazione ambientale; legalità + mafie; patrimonio culturale; protezione civile + educazione stradale, alla salute e volontariato (da integrare nel Patto). 2) linee di orientamento x prevenzione/contrasto al cyber bullismo (71/2017) + linee di orientamento x prevenzione e contrasto (2519/2015) o 107/2015, 482/2021 con aggiornamento biennale x migliorare governance/segnalazioni, azioni delle scuole, rimozione di dati personali dopo denuncia di genitori o >14 anni da parte di titolare di trattamento/sito/social. Bullismo = vittime (ansiose/insicure, chiuse in se stesse, capri espiatori con scarsa autostima