Scarica Riassunto Creare Capacità - Nussbaum e più Sintesi del corso in PDF di Etica Economica solo su Docsity! CREARE CAPACITA’ Prefazione Da tempo il discorso degli economisti, dei politici e dei funzionari che lavorano sui problemi delle nazioni più povere distorce la realtà dell’esperienza umana. I loro modelli predominanti affermano che la qualità di vita di una nazione migliora quando aumenta la percentuale pro capite del prodotto interno lordo (Pil). Questa valutazione tecnica assegna un punteggio alto a paesi che registrano disuguaglianze allarmanti, paesi in cui un ampia fetta di popolazione non gode affatto dei frutti della crescita economica generale della nazione. Oggi è disponibile un nuovo paradigma teorico per il mondo dello sviluppo e della politica. Noto come approccio dello sviluppo umano ma anche come approccio delle capacità, esso prede mosse da una domanda molto semplice: cosa sono effettivamente in grado di fare le persone? Quali sono le opportunità a loro disposizione? Questo nuovo paradigma ha avuto un impatto crescente presso le istituzioni internazionali che si occupano di welfare. CAPITOLO 1 - Una donna in cerca di giustizia Le persone si sforzano di vivere con dignità. Gli statisti puntano esclusivamente alla crescita economica nazionale, mentre le persone cercano qualcosa di diverso. L’aumento del Pil non sempre fa la differenza nella qualità della vita individuale, e i rapporti sulla ricchezza nazionale certo non consolano coloro la cui esistenza è segnata da disuguaglianze e privazioni. Queste persone hanno bisogno di approcci teorici che le aiutano nelle loro lotte, o almeno suscitano una discussione pubblica incentrata sulle loro esigenze. Scrisse economista pachistano Mahbud ul Haq : “ la vera ricchezza di una nazione è il suo popolo. E l’obiettivo dello sviluppo è creare un ambiente che consenta alla gente di godere una vita lunga sana e creativa. Questa verità viene spesso dimenticata nell’inseguimento della ricchezza materiale e finanziaria. Secondo Haq, l’economia dello sviluppo necessita di un approccio teorico nuovo per rispondere ai problemi più urgenti delle persone. (storia di vasanti). L’approccio delle capacità si rivela come alternativa all’approccio del Pil. L’approccio delle capacità è stato elaborato nel contesto della politica dello sviluppo internazionale, con un attenzione particolare per le nazioni che stanno lottando per migliorare la loro qualità di vita. 1 Tutte le nazioni sono paesi in via di sviluppo, nel senso che racchiudono problemi di sviluppo umano e lotte per una qualità della vita pienamente adeguata e per una giustizia minima. Tutte stanno fallendo l’obiettivo di garantire dignità e opportunità ad ogni loro membro: e dunque tutte hanno bisogno dell’approccio delle capacità. CAPITOLO 2 - Le capacità centrali. L’approccio che stiamo discutendo viene talvolta chiamato approccio delle sviluppo umano e talaltra approccio della/delle capacità. L’autrice parla al plurale, approccio delle capacità, per sottolineare che gli elementi più importanti nella qualità della vita delle persone sono molti e qualitativamente distinti: salute, integrità fisica, istruzione e altri aspetti dell’esistenza individuale non possono essere ridotti ad un unico criterio di valutazione senza essere distorti. L’approccio delle capacità considera ogni persona come un fine, chiedendosi non tanto quale sia il benessere totale o medio, bensì quale siano le opportunità disponibili per ciascuno. È incentrato sulla scelta o libertà, ritenendo che il bene fondamentale della società consista nella promozione per le rispettive popolazioni di un insieme di opportunità, o libertà sostanziali che le persone possono poi mettere in pratica o meno. Quindi l’approccio punta al rispetto del potere di definizione di sé delle persone. Esso è decisamente pluralista rispetto al valore: ritiene che le acquisizioni di capacità centrali delle persone siano differenti per qualità non soltanto per quantità. Infine l’approccio si preoccupa dell’ingiustizia sociale e delle disuguaglianze più radicate , in particolare della mancanza della capacità causata da discriminazioni ed emarginazioni. Esso sollecita il governo e l’amministrazione pubblica a un compito urgente: migliorare la qualità di vita di ciascuno definita in base alle sue capacità. Che cosa sono le capacità? Esse sono ciò che Sen chiama libertà sostanziali un insieme di opportunità di scegliere e agire. In base ad una formulazione standard di Sen la capacità di una persona riguarda le combinazioni alternative di funzionamenti che è possibile per essa realizzare. Capacità è dunque un tipo di libertà: la libertà sostanziale di conseguire combinazioni alternative di funzionamenti. Esse non sono semplicemente delle abilità insite nella persona, ma anche le libertà o opportunità create dalla combinazione di abilità professionali e ambiente politico, sociale ed economico. Per rendere chiara la complessità delle capacità mi riferisco a tali libertà sostanziali come a capacità combinate. Le capacità combinate per Vasanti sono la totalità delle opportunità di scelta e azione che lei ha nella sua specifica situazione politica sociale ed economica. 2 3. Integrità fisica: essere in grado di muoversi liberamente da un luogo all’altro; di essere protetti contro aggressioni compresa la violenza sessuale e quella domestica. Di aver la possibilità di godere del piacere sessuale. 4. Sensi, immaginazione e pensiero: poter usare i propri sensi poter immaginare pensare e ragionare. 5. Sentimenti. Poter provare attaccamento per persone e cose oltre che per noi stessi; poter amare coloro che ci amano e che si curano di noi poter soffrire per la loro assenza. 6. Ragione pratica: essere in grado di formarsi una concezione di ciò che è bene e impegnarsi in una riflessione critica su come programmare la propria vita. 7. Appartenenza: poter vivere cin gli altri e per gli altri, riconoscere e preoccuparsi per gli altri, impegnarsi in varie forme di interazioni sociale. Disporre delle basi sociali per il rispetto di sé per non essere umiliati. 8. Altre specie. Essere in grado di vivere in relazioni con gli animali le piante e con il mondo della natura avendone cura. 9. Gioco: per ridere scherzare giocare e godere di attività ricreative. 10. Controllo del proprio ambiente: politico: poter partecipare alle scelte politiche che governano la propria vita. Materiale: essere in grado di avere proprietà e godere del diritto di proprietà . L’approccio considera ciascuno meritevole di pari rispetto e riconoscimento anche se le persone non sempre la pensino allo stesso modo riguardo a se stesse. La tesi di base dell’approccio alla giustizia sociale è la seguente: il rispetto della dignità umana richiede che i cittadini raggiungano un alto livello di capacità in tutte le 10 spere specificate. L’approccio delle capacità è stato arricchito da un importante libro di Wolff. Oltre a difendere la lista delle dieci capacità centrali e a sviluppare ottimi ragionamenti a favore dell’irriducibile pluralità di beni, vengono proposti nuovi concetti che rafforzano l’apparato teorico dell’approccio delle capacità. Il primo è quello della sicurezza delle capacità. Esse affermano, che una politica pubblica non deve limitarsi a garantire alle persone una capacità, ma deve farlo in modo tale che esse possono contarci in futuro. La sicurezza del futuro è di prioritaria importanza per l’utilizzo e il godimento da parte di queste persone di tutte le capacità della lista. Una prospettiva di sicurezza significa che per ciascuna capacità dobbiamo domandarci quanto essa sia protetta dalle oscillazioni del mercato e del potere politico. 5 Altri due concetti introdotti. Il funzionamento fecondo e lo svantaggio corrosivo. Il funzionamento fecondo è quello che tende a promuovere altre capacità correlate. Essi sostengono plausibilmente che l’appartenenza sia un funzionamento fecondo, che agevola la formazione di capacità in molti ambiti. I funzionamenti fecondi sono di molti tipi, e quali funzionamenti siano fecondi può variare da un contesto all’altro. Nella storia di Vasanti l’accesso al credito è una capacità feconda perché il prestito la mette in grado di salvaguardare la propria integrità fisica di avere possibilità di impiego, di partecipare alla vita politica, di godere di un benessere emotivo, di formare legami importanti e di sviluppare un maggiore amore proprio. In altri contesti l’istruzione svolge un ruolo fecondo aprendo l’opportunità di vari tipi a vari livelli. Lo svantaggio corrosivo è il rovescio della medaglia della capacità feconda: è una deprivazione che ha effetti particolarmente marcati nelle altre sfere dell’esistenza. Nella storia di Vasanti la soggezione alla violenza domestica era una condizione di svantaggio corrosivo: tale violazione della sua integrità fisica ne comprometteva la salute, il benessere emotivo, l’appartenenza, la ragione pratica e certamente altre capacità. Individuare capacità/funzionamenti fecondi e svantaggi corrosivi ha lo scopo di prospettare gli interventi più opportuni da parte delle politiche pubbliche. Ciascuna capacità ha una sua importanza e tutti i cittadini dovrebbero essere posti in grado di oltrepassare la soglia di tutte e 10 le capacità. Certe capacità dovrebbero avere la priorità soprattutto in virtù della fecondità della voce in questione , o della sua propensione a rimuovere uno svantaggio corrosivo. CAPITOLO 3- Una contro teoria necessaria Quando consideriamo le teorie dello sviluppo, stiamo considerando ciò a cui aspirano le persone in ogni paese: una vita dignitosa. Il modello predominante nell’economia dello sviluppo ha basato per tanti anni la valutazione del grado di progresso di un paese sulla sua crescita economica rivelata dal Pil pro capite. Questo approccio presenta alcuni vantaggi: il Pil è abbastanza facile da misurare, perché il valore monetario di beni e servizi rende possibile comparare quantità di tipo differente. Il Pil ha una certa trasparenza: è difficile per i paesi truccare i dati in modo da sembrare migliori. Molti professionisti dello sviluppo erano fortemente influenzati dalla cosiddetta teoria della ricaduta, diffusa negli anni 80 secondo la quale i vantaggi della crescita economica finirebbero comunque per migliorare la sorte dei poveri, anche senza un azione mirata proprio a questo scopo. 6 Tale teoria si è rilevata discutibile sotto diversi aspetti. Gli studi comparati sugli stati indiani condotti a Sen hanno mostrato che la crescita economica non migliora automaticamente la qualità della vita in settori cruciali come la sanità e l’istruzione. Inoltre i dati raccolti nei rapporti dello sviluppo umano rilevano che la classifica nazionale basata sull’indice dello sviluppo umano, calcolato su fattori come istruzione e longevità non è la stessa ottenuta sulla base esclusiva del Pil. Sviluppo è un concetto normativo. Significa o dovrebbero significare che le cose stanno andando sempre meglio. Quindi classificare le nazioni in rapporto al loro Pil pro capite significa che quelle in cima stanno facendo il massimo per la loro popolazione, che le cose per le persone stanno andando meglio. I limiti di vedere le nazioni e le regioni in tale modo dovrebbero essere evidenti. In primo luogo anche se decidessimo di misurare la qualità della vita in termini strettamente monetari non è affatto scontato che il Pil pro capite sarebbe l’elemento più interessante da considerare. Come dimostra il apporto della commissione Sarkozy, il reddito medio famigliare sembra più pertinente per la valutazione degli effetti standard di vita delle persone, e un aumento del Pil non è automaticamente correlato all’aumento del reddito famigliare medio. In secondo luogo, l’approccio del Pil non guarda alla distribuzione e possono assegnare ottimi punteggi a nazioni che contengono enormi disuguaglianze, sostenendo che tali nazioni sono sul binario giusto. In terzo luogo,l’approccio del Pil aggrega componenti della vita umana molto diverse, sostenendo che un semplice numero sia sufficiente a dirci tutto quello che abbiamo bisogno di sapere della qualità di vita mentre non ci da affatto una buona informazione. Paesi con Pil pro capite simili possono differire enormemente per la qualità dei sistemi di assistenza sanitaria e della pubblica istruzione e per le libertà e i diritti politici. L’approccio utilitaristico. Un passo oltre il Pil troviamo un altro comune approccio economico che misura la qualità della vita di una nazione guardando l’utilità totale o media, dove per utilità si intende la soddisfazione delle preferenze. L’approccio utilitaristico ha il pregio di occuparsi delle persone: esso misura la qualità della vita secondo ciò che le persone dicono della rispettiva esistenza. La soddisfazione della persona A conta quanto la soddisfazione della persona B anche se A è un contadino e B un re. Quindi la teoria e potenzialmente molto democratica. 7 Esso articola con maggior chiarezza, rispetto alle teorie più convenzionali dei diritti umani, il rapporto tra diritti e dignità umana. Esso definisce e circostanzia il rapporto fra diritti umani e quelli di altre specie. Esso chiarisce il rapporto tra diritti e doveri. Gli approcci ai diritti umani non sono teorie del tutto complete; l’approccio delle capacità cerca di esserlo. C’è un collegamento concettuale fra l’idea delle capacità centrali come diritti umani fondamentali e l’idea di doveri. Ancor prima di attribuire dei doveri a persone o gruppi specifici., l’esistenza stessa di un diritto prevede che ci siano tali doveri. A livello interno, quei doveri appartengono in primo luogo alla struttura politica di base della nazione che è responsabile della distribuzione a tutti i cittadini di tutti i diritti. Le nazioni più povere non possono assolvere ai loro obblighi concernenti le capacità senza l’aiuto delle nazioni più ricche. Altri doveri di sostegno e promozione delle capacità umane competono alle grandi imprese, agli organismi internazionali e agli individui. Esiste un collegamento concettuale tra le capacità centrali e il governo. Se effettivamente una capacità rientra nella lista delle capacità centrali è perché è in stretto rapporto con la possibilità di un esistenza vissuta in accordo con la dignità umana. La rappresentazione standard delle finalità di un governo prevede che il lavoro del governo stesso consista nel rendere possibile alla gente di vivere una vita dignitosa. Il governo è responsabile della presenza delle dieci capacità della lista. Quando ci rendiamo conto che un unico governo sovranazionale non è il modo migliore di risolvere i problemi legati al non raggiungimento delle capacità, rimane sempre prioritario dovere dei singoli governi cercare di farlo; il governo di ciascuna nazione e il governo delle nazioni più ricche che hanno il dovere di assistere le nazioni più povere. Mettendo a confronto diritti umani e capacità, Sen sottolinea che le capacità non posseggono quella connessione concettuale con il governo che invece i diritti umani manifestano chiaramente. L’approccio delle capacità sostiene che tutti i diritti richiedono un impegno positivo del governo: esso deve sostenere attivamente le capacità delle persone, non limitarsi a non frapporre gli ostacoli. Vasanti non veniva picchiata dal governo bensì da suo marito, ma un governo che non faccia o attui con forza leggi contro la violenza domestica e considerato colpevole della condizione indegna in cui queste persone vivono. 10 L’approccio delle capacità rifiuta la distinzione tra diritti di prima e seconda generazione. Secondo questa distinzione i diritti civili e politici non necessitano delle precondizioni economiche e sociali. L’approccio delle capacità sostiene invece il contrario. Tutti i diritti richiedono l’azione positiva del governo compresi gli investimenti e quindi tutti sono diritti economici e sociali. Sen ha affermato che la nozione di capacità è più ampia della nozione dei diritti perché le capacità possono includere questioni procedurali mentre i diritti sono sempre questioni di opportunità sostanziale. CAPITOLO 5 - Le diversità culturale Poiché l’approccio delle capacità è parente stretto del movimento internazionale per i diritti umani,dovremmo cominciare a fare i conti con le obiezioni rivolte a quel movimento, prima di rivolgerci ai con tributi specifici dell’approccio. Si è spesso affermato che i movimenti per i diritti umani ha origine in occidente e che accogliere le prescrizioni di tale movimento come principali obiettivi mani significherebbe rafforzare la subordinazione delle culture non occidentali all’ideologia occidentale. Anche se fosse vero che i diritti umani sono storicamente occidentali, questo fatto di per sé non costituirebbe un motivo valido per renderli inadatti ad altre nazioni. Le persone fanno proprie le cose altrui in continuazione, e l’abilità con cui le culture traggono vantaggio da materiali originariamente esterni è uno dei connotati più significativi della storia umana. L’agenda dei diritti umani afferma l’uguale valore e la pari dignità di tutte le persone. L’idea di uguale valore non è peculiarmente occidentale, e certo non è imperialista. Il programma dei diritti umani è l’alleato dei deboli contro forti. L’approccio delle capacità sebbene strettamente legato all’approccio dei diritti umani, ha la sua origine in india, e la sua articolazione nel lavoro di un gruppo internazionale di ricercatori. L’approccio delle capacità sta con i piedi per terra. Non impiega alcun concetto teorico particolarmente rarefatto , accusa da alcuni rivolta all’idea dei diritti umani. Al contrario esso si pone una domanda che le persone concrete pongono a se stesse e agli altri, in tanti differenti contesti, tutti i giorni della loro vita: sono in grado di fare e di essere. L’approccio delle capacità ci permette di evitare la polemica confusa e inutilmente astratta sui diritti e l’imperialismo. 11 Se riflettiamo sull’intera questione del pluralismo e dei valori culturali, dovremmo ricordarci che nessuna cultura è monolitica. Tutte le culture contengono una varietà di voci, e frequentemente ciò che passa per tradizione è semplicemente la concezione di un gruppo più potente cioè di coloro che in quella cultura hanno maggiore accesso all’istruzione e all’espressione politica. Comunque non possiamo ignorare il fatto che le scelte delle persone differiscono, e che il rispetto per le persone esige il rispetto delle aree di libertà in seno alle quali esse compiono quelle scelte. Alcune scelte saranno personali o idiosincratiche ma per gran parte riguarderanno le identità culturali religiose etniche o politiche. Punti: primo la lista delle capacità è l’esito di un processo di riflessione critica normativa, incentrata sulla nozione di dignità umana. Secondo l’approccio presenta un elenco di voci in modo volutamente generico e anche un po’ astratto. Terzo la lista è esplicitamente pensata solo ai fini politici senza alcun collegamento con idee metafisiche che dividono le persone secondo linee di cultura e religione. Al pari della Dichiarazione universale dei diritti umani, l’approccio delle capacità cerca un accordo su finalità politiche pratiche ed evita deliberatamente di prendere posizione su questioni come Dio, l ‘anima che tendono a dividere le persone lungo spartiacque dottrinari. Quarto : l’approccio prevede una lista delle capacità e il lavoro dei governi dovrà essere quello di portare tutti i cittadini sopra la soglia di tutte e dieci le capacità. CAPITOLO 8 - Capacità e problematiche contemporanee L’approccio delle capacità si propone come metodo preciso per affrontare tutta una serie di problemi che oggi si presentano alla teoria politica e sociale. Svantaggio Un dibattito all’interno dell’economia dello sviluppo riguarda il modo corretto di considerare povertà e svantaggio. Sen ha sempre detto che la povertà va compresa non tanto come scarsità di beni o di reddito ma come fallimento di capacità. La povertà comprende una serie di fallimenti nelle opportunità che non sempre sono correlati al reddito; inoltre le persone in condizione di esclusione sociale possono incontrare delle difficoltà a convertire il reddito in funzioni concrete e quindi il reddito non è un buon indicatore per le capacità, è un mezzo per conseguire un fine e le capacità sono il fine. 12