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Riassunto de ''Manuale di linguistica italiana: storia, attualità, grammatica'', Schemi e mappe concettuali di Linguistica

Riassunto del manuale con date evidenziate, punti chiave in grassetto e titoletti. Completamente sostititutivo al manuale (105 pag)

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

In vendita dal 12/01/2022

luana.biasi
luana.biasi 🇮🇹

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1. Alle radici dell’Italiano
Italiano attuale = risultato di profondi mutamenti
Sua origine → lingua indoeuropea = non storicamente accertata ma parlata tra il IV ed il III
millennio da tribù stanziate in Asia ed in Africa
Migrazioni successive hanno poi favorito la diffusione di tali lingue nel resto del mondo
Conseguenza = oggi quasi la metà dell’intera popolazione parla una lingua indoeuropea
es. inglese, hindi (unione indiana), spagnolo
cinese (lingua più parlata) → appartenente ad un ceppo linguistico differente
II millennio → popolazioni parlanti lingue indoeuropee (futuro latino) si stanziano in Italia
I millennio → epoca della fondazione di roma = latino parlato solo in questa città
Il resto delle popolazioni:
a) Lingua etrusca = nord
Lingua non indoeuropea
b) Lingua osco-umbra = sud + est
Insieme di lingue/dialetti indoeuropei parlati prima dell’avvento del latino (V-I sec ac)
88 ac = guerra sociale → sconfitta popolazioni italiche
Conseguenza = etrusco ed osco-umbro non vengono più adoperate come lingue ufficiali,
ebbero però entrambe una forte influenza sul lessico latino
Lingua greca = suo influsso → fondamentale per la lingua latina
- Alfabeto latino apparentato con gli alfabeti greci occidentali
- Greco ha fornito al latino le parole + impalcatura concettuale del lessico astratto →
assegnazione di nuovi significati a parole già esistenti + nuove formazioni
- Greco = prima lingua delle comunità cristiane fuori di Palestina
Conseguenza = ha permeato tutto il vocabolario religioso fornendo parole
Italiano derivante dal latino → appartenente alle lingue romanze o neolatine
Sua massima diffusione = fino all’Africa, Asia ed Europa centro settentrionale
Poi → sopraffatto da altre lingue e culture
Area in cui si parlano tutt’ora lingue neolatine = romània
Territorio = dal mar Nero all’oceano Atlantico
Trafila popolare = prole tramandate oralmente → sottoposte a trasformazioni di suono e
significato
Trafila dotta = parole tramandate per via scritta (maggiore rispetto alla trafila popolare),
dette anche latinismi ocultismi
Latino classico = latino codificato da grandi scrittori (I sec ac - I sec dc)
Tale denominazione → grammatico latino Aulo Gellio che applicò alla letterature la divisione
in classi economiche:
-Prima classe = cittadini emergenti per censo e potere
-Seconda classe = scrittori eccellenti (Cicerone, Virgilio)
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1. Alle radici dell’Italiano

Italiano attuale = risultato di profondi mutamenti Sua origine → lingua indoeuropea = non storicamente accertata ma parlata tra il IV ed il III millennio da tribù stanziate in Asia ed in Africa Migrazioni successive hanno poi favorito la diffusione di tali lingue nel resto del mondo Conseguenza = oggi quasi la metà dell’intera popolazione parla una lingua indoeuropea es. inglese, hindi (unione indiana), spagnolo cinese (lingua più parlata) → appartenente ad un ceppo linguistico differente II millennio → popolazioni parlanti lingue indoeuropee (futuro latino) si stanziano in Italia I millennio → epoca della fondazione di roma = latino parlato solo in questa città Il resto delle popolazioni: a) Lingua etrusca = nord Lingua non indoeuropea b) Lingua osco-umbra = sud + est Insieme di lingue/dialetti indoeuropei parlati prima dell’avvento del latino (V-I sec ac) 88 ac = guerra sociale → sconfitta popolazioni italiche Conseguenza = etrusco ed osco-umbro non vengono più adoperate come lingue ufficiali, ebbero però entrambe una forte influenza sul lessico latino Lingua greca = suo influsso → fondamentale per la lingua latina

  • Alfabeto latino apparentato con gli alfabeti greci occidentali
  • Greco ha fornito al latino le parole + impalcatura concettuale del lessico astratto → assegnazione di nuovi significati a parole già esistenti + nuove formazioni
  • Greco = prima lingua delle comunità cristiane fuori di Palestina Conseguenza = ha permeato tutto il vocabolario religioso fornendo parole Italiano derivante dal latino → appartenente alle lingue romanze o neolatine Sua massima diffusione = fino all’Africa, Asia ed Europa centro settentrionale Poi → sopraffatto da altre lingue e culture Area in cui si parlano tutt’ora lingue neolatine = romània Territorio = dal mar Nero all’oceano Atlantico Trafila popolare = prole tramandate oralmente → sottoposte a trasformazioni di suono e significato Trafila dotta = parole tramandate per via scritta (maggiore rispetto alla trafila popolare), dette anche latinismi o cultismi Latino classico = latino codificato da grandi scrittori (I sec ac - I sec dc) Tale denominazione → grammatico latino Aulo Gellio che applicò alla letterature la divisione in classi economiche:
  • Prima classe = cittadini emergenti per censo e potere
  • Seconda classe = scrittori eccellenti (Cicerone, Virgilio)

Latino volgare = latino parlato, diverso rispetto al latino classico sia nel lessico che nella pronuncia

  • Varia in base ai luoghi + è all’origine delle lingue romanze
  • Presenta innovazioni + tratti arcaici es. caduta m finale (=elemento arcaico) Lingua latina presentava già al tempo un certo tasso di variazione diatopica → nel latino volgare esistevano differenziazioni lessicali a seconda del luogo in cui ci si trovava Lingua viva = non immobile ma subisce costanti modifiche in rapporto a diversi fattori = a) Diacronia = studiare la lingua attraverso il tempo esaminandone i mutamenti che l’hanno portata ad essere la lingua che è ora b) Diatopia = studiare la lingua attraverso luogo/spazio geografico in cui essa si parla es. latino → ha dato luogo alle lingue romanze + dialetti c) Diastratia = studiare la lingua attraverso lo strato sociale → grado di istruzione di chi parla o scrive d) Diafasia = studiare la lingua attraversi il registro linguistico utilizzato nel parlato → registro formale o confidenziale e) Diamesia = studiare la lingua attraverso il canale di comunicazione utilizzato per trasmettere un messaggio → lingua scritta/orale Ricostruzione lingua volgare può essere solo parziale → si tratta di una lingua solo parlata Alcuni mezzi che ci permettono di conoscerla:
  • Iscrizioni private → graffiti pompeiani (79 dc a seguito dell’eruzione del Vesuvio)
  • Testimonianze di grammatici → appendix probi (III sec dc) Si tratta di una lista di 277 parole di autore ignoto → le parole presentano due possibilità:
  1. Forma scorretta influenzata dalla pronuncia → volgare
  2. Forma corretta da utilizzare al tempo → correzione del maestro
  • Scritti di semi-analfabeti → scritti privati tra cui diari e lettere Itinerarium egeriae (V sec dc) → resoconto pellegrinaggio di una monaca spagnola
  • Opere di autori letterari che tendono alla riproduzione dell’uso popolare → Plauto, Petronio = rozzo arricchito Trimalcione che si esprime utilizzando un linguaggio popolare grezzo
  • Fonte più importante = confronto tra più lingue romanze → consente di attribuirle al latino parlato Distico pompeiano = inno alla vita ed ai suoi piaceri Forma = versi regolari, lirica volgareggiante Elementi degni di nota:
  • Caduta consonanti finali delle forme verbali
  • Chiusura e in iato
  • Alterazione vocale per effetto dello stesso vocalismo arcaico Vocali = emissione d’aria sfrutta la cavità orale come cassa di risonanza + non incontra ostacoli nella loro pronuncia

Fiorentino (guardo immagine sul libro):

  • Dittongamento → è, ò in sillaba aperta/libera (=terminante per vocale) dittongano rispettivamente in iè, uo
  • Anafonesi → consiste nella chiusura delle vocali é, ó in i, u Condizioni in cui accade:
  • é → deve essere seguita da laterale o nasale palatale proveniente dai nessi latini nj,lj,ng,nk
  • ó → deve trovarsi davanti al gruppo consonantico ng Nel dittonghi del latino classico:
  • Ae → e pronunciata con un timbro aperto
  • Oe → e chiusa (si confonde con essa=
  • Au → o aperta Vocali toniche = accentate Vocali atone = non accentate Vocali protoniche = prima della sillaba accentata Vocali postoniche = dopo la sillaba accentata Riduzione delle 10 vocali latine a 5 italiane → perdita della e e della o aperte = i e a o u (guardo immagine sul libro) Epentesi = sviluppo di una vocale/consonante all’interno di una parola per evitare incontri fonici inusuali
  • Prostesi → incremento ad inizio parola
  • Epitesi → incremento a fine parola Sincope = caduta di una vocale all’interno di una parola, interessa soprattutto le vocali intertoniche (poste tra l’accento secondario = più debole, d’appoggio e quello tonico) ed in misura minore di quelle post-toniche, in cui è però sistematica la sincope nel suffisso ulus
  • Aferesi = caduta consonante/vocale/sillaba ad inizio parola
  • Apocope = caduta consonante/vocale/sillaba a fine parola Consonantismo = precoce caduta delle consonanti finali
  • Sonorizzazione parziale delle consonanti sorde intervocaliche → consonanti sorde poste tra due vocali o vocale ed e del latino tendono a diventare sonore Fenomeno interessa = p, t, k → si trasformano in b (poi v per spirantizzazione ), d, g, e sillabante s Non si tratta di un fenomeno sistematico in italiano
  • Alterazione nessi consonantici: a) Assimilazione regressiva = in 2 consonanti, la seconda ha reso simile a se la prima b) Assimilazione progressiva = in 2 consonanti, la prima ha reso simile a se la seconda c) Dissimilazione = fenomeno inverso → si verifica quando in una sequenza fonica si vuole evitare la ripetizione di uno stesso suono
  • Nessi di consonante + L → nessi di consonante + iod

Se il nesso si trova tra due vocali, consonante raddoppia

  • Nessi intervocalici di consonante + iod =
  1. Consonanti diversa da r,s → raddoppiano
  2. Consonante = affricata palatale sorda o sonora → iod viene assorbito
  3. I = segno diacritico → privo di valore fonetico
  4. Laterale + nasale dentale → raddoppiano → danno luogo a suoni palatali
  5. Dentali (sorda e sonora) → affricate alveolari T + iod → costruttiva palatale sonora o affricata palatale sorda D + iod → affricata palatale sonora
  6. S + iod → sibilante palatale sorda o sibilante palatale sonora (fiorentino) Pronuncia italiana passata ai corrispondenti suoni affricati
  7. R + iod → consonante cade Allotropi = dalla stessa base latina derivano due o più parole italiane, spesso una per via popolare e l’altra per via dotta (parole distinte tra loro per ragioni fonetiche e semantiche):
  • Parola popolare = significato concreto, marcato di affettività
  • Parola dotta = più vicina alla base latina, tende a mantenere il significato del latino classico Trasformazioni morfologiche (forme grammaticali) dal latino volgare hanno radicalmente mutato la tipologia linguistica del latino, sotto 3 principali punti di vista: a) Perdita delle declinazioni + sistema dei casi :
  • 5 declinazioni latine → nel volgare scompaiono le due più deboli (4-5) Vocaboli 5 declinazione, femminili 4 declinazione → 1 declinazione Maschili 4 declinazione → 2 declinazione 1-2 declinazioni sono le uniche rimaste tuttora produttive in italiano
  • Caduta m ed altre consonanti finali → perdita del sistema delle desinenze Conseguenze sull’ordine delle parole: Latino → ordine della frase libero, desinenze consentivano di distinguere soggetto/oggetto Italiano → ordine rigido, soltanto la posizione, rispettivamente prima o dopo il predicato ci consente di distinguere il soggetto dall’oggetto b) Perdita del genere neutro :
  • Generi ridotti a 2 = maschile e femminile
  • Italiano maniere però una traccia dell’antico plurale neutro i plurali femminili come ossa e braccia (in generale loro plurale dovrebbe essere in i) In questo caso ossa → assume valore collettivo, braccia → indica una molteplicità di oggetti considerati nella loro individualità
  • Altri casi = plurale neutro in a → percepito con un femminile singolare es. foglia, vela c) Ristrutturazione del sistema verbale :
  • 4 coniugazioni latine → ora produttive solo la 1 ed in parte la 4
  • Forme verbali sintetiche scompaiono → sostituite da forme analitiche Verbi deponenti, deboli nel latino classico scompaiono + al futuro sintetico si sostituiscono varie perifrasi
  • Nascita del condizionale (in latino non esisteva)

Cambiamenti di significato dipendenti da =

  • Influsso della semantica cristiana
  • Collisione omofonica = fenomeno per il quale, nel corso dell'evoluzione linguistica, due parole originariamente diverse diventano foneticamente uguali
  • Metafore espressive
  • Metonimie di varia motivazione Metafora = consiste nella sostituzione di una parola con un’altra che condivisa con la prima almeno un tratto semantico. La condivisione può riguardare anche una caratteristica esteriore Metonimia = consiste nel designare un concetto ricorrendo ad un concetto diverso, con un prò è in relazione es. effetto per la causa, materia per l’oggetto, autore per l’opera → due fenomeni di traslato = cambiamento di significato comuni nella lingua letteraria e nell’uso quotidiano Latinismi/cultismi =
  • Componente essenziale dell’italiano contemporaneo
  • Primi anni 90 → tra le 200 parole più frequenti erano latinismi
  • Tra due allotropi nati da stessa base latina più comune → appartenente alla trafila dotta perchè, avendo un significato più astratto e generale, designava un numero maggiore di realtà
  • Altri latinismi = aggettivi di relazione (indicano il riferimento al nome) → tipici di un discorso astratto e generalizzante Come riconoscere un latinismo?
  • Criterio più sicuro → affidarsi a requisiti fonici, non semantici
  • Mancato sviluppo della î-û in e-o
  • Conservazione di au → popolarmente passa ad o aperta
  • Conservazione di b intervocalica → popolarmente si spirtantizza in -u
  • Conservazione del nesso -ns intervocalico → popolarmente si riduce ad -s
  • Conservazione nessi di consonante + L → popolarmente = consonante + iod
  • Conservazione iod nelle sequenze -zio, -zia, -zione risalenti a basi latine con t + iod → popolarmente avrebbero dato affricata dentale intensa Ulteriori latinismi = latinismi morfologici → parole italiane che presentano meccanismi di formazione tipici del latino es. superlativo con il suffisso -issimo
  • fenomeni di rilatinizzazione = sostituzione di forme popolari usati nell’italiano antico con la forma latineggiante
  1. Medioevo = lingua abituale opere letterarie → latino Lettori mediamente istruiti → a loro agio di fronte ad opere latine
  2. Tardo 300 → Cristofano Guidini traduce in latino ‘’Libro della divina dottrina di Caterina’’
  3. 300 → padri fondatori letteratura italiano hanno scritto in latino gran parte delle loro opere = Dante, Boccaccio, Petrarca

Petrarca → ‘’Il canzoniere’’ Opera scritta in volgare , il cui titolo originale è in latino + note in margine agli autografi sono in latino per fissare l'attenzione su qualche verso bisognoso di riscrittura

  1. XVI sec → in Toscana si sviluppa una corrente per la prima volta favorevole al volgare Uno dei massimi esponenti = Leonardo Salviati Volgare ed italiano conservano però:
  • Sintassi latina → opere argomentative
  • Lessico latino → soprattutto quello poetico Dante :
  • ‘’ Il convivio ’’ → volgare ma con latinismi filosofici e scientifici
  • ‘’ Paradiso ’’ → ricorre molto spesso al latino con prelievi audaci, sottolineati dalla posizione in rima
  1. XVI sec → Torquato Tasso - ‘’Gerusalemme liberata’’ Stile → registro solenne del linguaggio poetico + utilizzo di diversi latinismi
  2. XIX sec → Alessandro Manzoni - ‘’Promessi sposi’’ Stile → utilizzo del fiorentino vivo (forte innovazione), ma quando scrive in versi è ancora legato al linguaggio poetico tradizionale Fonte di nobilitazione = latino di origine biblica utilizzato negli inni sacri
  3. XV-XVI sec → diverse sperimentazioni linguistiche letterarie: Macaronico = poesia nata nell’ambiente universitario padovano Etimologia = macarone → gnocco di formaggio (cibo grossolano, formato da più ingredienti) Sua caratteristica principale → fusione tra italiano e latino per parlare di elementi bassi e triviali Le parole hanno: base italiana o dialettale + struttura grammaticale e metrica latina Massimo esponente = Teofilo Folengo - Baldus (poema epico comico):
  • Volgarismi + spiccati = compagnus (uso di parole volgari con desinenza latina)
  • Diabli → variante fonetica volgare
  • Piano sintattico = costruzione volgareggianete Patus → in latino classico = ad + gerundio Polifilesco = nome derivante dall’opera in prosa ‘’Hypnerotomachia poliphili’’ di Francesco Colonna = frate domenicano Stile → volgare ma calmissimo di latinismi Sile a polifilesco = fidenziano → titolo richiama una raccolta di poesia scritte da un grammatico = Pietro Fidenzio Giunteo Analisi ‘’Hypnerotomachia poliphili’’:
  • Sintassi procede per accumulo di frasi
  • Privo di alcuna strategia espositiva → conseguenza = difficile interpretazione
  • Latinismi = alcuni comuni alla prosa dell’epoca, altri rari Per molti secoli la lingua dei testi normativi è stata il latino

Lingua = latino Innovazioni Galileo: da nome alle sue invenzioni e da a nomi comuni un particolare significato tecnico b) Medicina → diffusione più tardiva Nonostante ciò → comparsa già dal tardo medioevo di opuscoli sull’ostetricia per la prevenzione della peste scritti in volgare perchè destinati ai meno colti Insegnamento = per molti secoli sua base → latino 500 → per insegnare la scrittura adoperata grammatica latina Fino a pieno 900 → insegnamento grammatica latina prevale sull’insegnamento della grammatica italiana Causa = latino → struttura logica e consequenziale, dotata di valore pedagogico generale 1754 → Italiano fa la sua comparsa all’interno delle lezioni universitarie Fin dai primi secoli latino cristiano → permeato da tratti linguistici volgari

  • Itala → versione delle scritture che precedeva la traduzione di S. Girolamo = La vulgata Adozione lingua popolare:
  • Facile comprensione da parte dei fedeli
  • Appropriata per esprimere i contenuti di una religione che poneva al centro gli umili Colloquio tra sacerdote/fedele → lingua locale Predicazione → lingua latina Invito ad usare il volgare (= lingua romana rustica) nelle omelie risale al Concilio di Tours (813) affinché tutti potessero comprendere ciò che veniva detto Latino:
  • Presente nella predica medievale → religioso cita scritture per trarne autorevolezza e verità
  • San Bernardino → sue prediche = colloquiali e popolari Nonostante ciò → citazioni in latino + loro traduzione 400-500 → latino e volgare convivono nei sermoni mescidati che fioriscono soprattutto nell’area lombarda-veneta = si trattava di prediche in cui il predicatore passa dal latino al volgare fortemente dialettizzato (= funzione comica nei dialoghi) Fenomeno parallelo = poesia macaronica XVI sec = Riforma luterana → divisione linguistica del cristianesimo:
  • Paesi protestanti/riformati = traduzione + lettura del singolo fedele dei testi sacri
  • Paesi cattolici = liturgia mantiene il latino fino al 1965 malgrado varie proteste Chiesa cattolica → dona un forte contributo alla diffusione dell’italiano 1545-1563 = Concilio di Trento → conseguenza = diffusione della pratica del catechismo Catechismo = fondato su brevi compendi delle verità di fede e di morale scritti in una lingua piana, per lo più in forma dialogica e spesso tramandati a memoria Ora per la chiesa cattolica:
  • Latino = utilizzato nei testi sacri
  • Italiano = indispensabile per l’accesso alla carriera ecclesiastica + nei media vaticani conserva una posizione preminente rispetto alle altre lingue

2. Formazione e diffusione dell’Italiano

Linguistica esterna/interna → distinzione ormai tradizionale + mantente la sua valenza didattica a) Linguistica interna = studia l’evoluzione della lingua dal punto di vista delle sue strutture Molti fenomeni che ineteressano fonetica, morfologia, sintassi → possono essere descritti esclusivamente dal punto di vista della lingua interna es. spiegazione dell’evoluzione dell’articolo determinativo maschile dal fiorentino antico all’italiano attuale

  • Fiorentino antico → scelta condizionata dalla posizione nella frase + dal mondo in cui terminava la parola precedente
  • Italiano attuale → scelta determinata dal mondo in cui inizia la parola seguente b) Lingua esterna = si occupa di fattori esterni che agiscono sulla lingua condizionandone lo sviluppo es. trasformazioni che investono il lessico non possono essere studiate se non tenenti conto le condizioni extralinguistiche
  • Toscano medievale = accoglie termini provenzali + dell’antico francese Causa → forte influenza esercitata dalle due letterature
  • Italiano 500-600 = presenta un alto tasso di parole di origine spagnola Causa → dominazione spagnola Fattori esterni divisi in 3 tipologie:
  1. Fattori extra culturali → configurazione geografica + trasformazioni territorio Influiscono in misura limitata → condizionamenti maggiori riguardanti i nomi di luogo es. quelli che conservano la presenza di un'antica area forestale ormai disboscata/presenza di un’antica palude o lago
  2. Fattori culturali in senso lato → fenomeni economici e demografici + eventi storico-politici militari Influiscono in maniera più evidente → es. dialetto del sud della calabria simile al siciliano Causa = hanno comune storia politica
  3. Fattori culturali in senso stretto → incidono più profondamente sulla lingua e sono:
  • Alfabetismo e scolarizzazione
  • Invenzione della stampa
  • Codificazione grammaticale
  • Influsso modelli letterari/paraletterari es. fissazione e diffusione del modello ortografico unico e condivisibile per la lingua italiana Periodo storico = Caduta impero romano d'occidente (475 dc) - unità d’italia (1861) Penisola italiana caratterizzata da una frammentazione politica particolarmente evidente in epoca medievale con la nascita della civiltà comunale

Compiti dei mercanti richiedono uso della scrittura → tener ordine registri contabili, rilasciare ricevute di pagamenti, compilare assegni e lettere di cambio Testi simili + pratiche di mercatura (=manuali di mestieri di mercante) → preziosa testimonianza delle loro abilità linguistiche + abitudini scrittorie ed ortografiche Importante mezzo di comunicazione per i mercanti = lettere → possibilità di comunicare con le altre filiali della sua azienda situate nel Mediterraneo Piu potenti mercanti/banchieri = fiorentini → loro lettere ci permettono un primo contatto con la lingua toscana e fiorentina Da tali lettere emerge lo sforzo di depurare la lingua dai tratti più legati all’uso locale → per facilitare la reciproca comprensione Libri di famiglia = scritti non dettati da necessità professionali da cui emerge la specificità dei diversi volgari utilizzati dai mercanti → libri di ricordi in cui i capofamiglia annotano di generazione in generazione nascite, morti, matrimoni.. Elemento che li contraddistingue = espressione dei propri sentimenti talvolta accompagnati da reminiscenze letterarie Testamento Siciliano redatto a Venezia 1380-1381 (guardo testo sul libro): Passaggio tra siciliano alla trascrizione notarile → evidenti trasformazioni grafiche ma soprattutto quelle fonetiche:

  • Piano grafico → k passa a ch
  • u finale corretta in o/i finale corretta in e
  • Scrizioni latineggianti sostituite dalle forme settentrionali con consonante scempia
  • Sonorizzazione della sorda intervocalica (fenomeno tipico volgari settentrionali) = oservatu → oservado
  • Comparsa prime spie della diffusione del toscano come modello linguistico di prestigio (più precoce al nord) = forma vuole sostituisce vole (veneziano) e voli (siciliano) Ambito cancelleresco → nasce la coinè quattrocentesca = primo vero esperimento di lingua sovraregionale oltre a quello della poesia 300 → passaggio dai comuni alle signorie = ogni stato regionale si dota di una cancelleria Compito della cancelleria → gestire la corrispondenza, scrivere atti pubblici, leggi, statuti e patti di varia natura Obiettivo = tenersi a contatto con le altre cancellerie stimolando la ricerca di una soluzione linguistica di conguaglio in cui l’attenuazione dei tratti dialettali si risolve in una patina linguistica o settentrionale o meridionale a seconda dei casi Cancellieri che vogliono scrivere messaggi comprensibili utilizzano: a) Latino → agisce ancora da collante nell’uso scritto Fornisce inoltre forme cristallizzate familiari ad ogni pubblico funzionario + lessico giuridico e burocratico in uso ancora oggi Uso del latino fornisce inoltre omogeneità nel piano della grafia (guardo esempi sul libro) b) Toscano → sta affermandosi come lingua di prestigio

Spia della sua affermazione = comparsa (in testi prodotti fuori dalla toscana) di forme dittongate o anafonetiche che però convivono con gli esiti locali 400 → Firenze medicea + più importanti signorie dell’italia settentrionale e meridionale (es. Gonzaga, Este) = corti diventano anche centri di promozione culturale ed artistica in cui viene incoraggiata la produzione letteraria in volgare Conseguenza nord/sud → nasce una letteratura scritta in una lingua cortigiana = si può considerare l’applicazione in campo letterario delle coinè regionali Dalla letteratura di un mercante toscano (guardo sul libro) Lettere dei mercanti non contengono solo comunicazioni legate agli affari ma anche ad esempio notizie di cronaca che possono avere ricadute sul commercio Piano linguistico:

  • Grafie ch + a, o, u
  • Oscillazioni tra consonanti scempie e doppie
  • Presenza di spie linguistiche della provenienza non fiorentina dello scrivente Queste esperienze hanno però avuto vita breve Soglie del 500 = rigido canone letterario → tre corone (Dante, Petrarca, Boccaccio) = consacrano il toscano trecentesco come modello linguistico vincente Toscano conquista posizione di prestigio perché → sua produzione letteraria gode di autori ed opere percepiti sin da subito come modelli Dante → ‘’ De vulgari eloquentia ’’ (Sull’eloquenza del volgare) In questa opera discute dell’esistenza di una lingua comune su base letteraria e fondata esclusivamente sul linguaggio poetico Rimasta incompiuta a metà del secondo libro → si tratta della prima trattazione organica riguardante il volgare ma scritta in latino perché si rivolge ai letterati Problema principale che Dante pone in questo trattato → esistenza di un volgare letterario = volgare illustre Dante individua nella penisola italiana 14 varietà idiomatiche → conclusione = volgare illustre non coincidente con nessuna di quelle ma va rintracciato nella lingua e nella tradizione poetica dai poeti siciliani a quelli stilnovisti (incluso se stesso) Merito = aver saputo cogliere le potenzialità del volgare e di averlo plasmato fino a farne uno strumento linguistico versatile adatto alla trattazione di argomenti disparati, sia in verso che in prosa Esemplificazione dei volgari in ‘’De vulgari eloquentia’’ 14 varietà idiomatiche = siciliano, pugliese (campano), romanesco, spoletino (umbro), toscano, genovese, sardo, calabro (pugliese), marchigiano, romagnolo, lombardo, trevigiano-veneziano, aquileiese (ladino friulano), istriano Varietà presentate attraverso esempi → mettono in evidenza i tratti distintivi dei singoli volgari Dante non risparmia i suoi corregionali → è particolarmente sprezzante con tutte e cinque le

Dante, Petrarca → possono rapportarsi a un linguaggio poetico in buona parte già formato Boccaccio → non ha alle spalle una significativa tradizione di prosa narrativa volgare Boccaccio → ‘’ Decameron ’’ Impasto linguistico coincidente con → il fiorentino parlato dalle persone colte + qualche apertura a forme e parole di altri volgari (quando lo richiede la caratterizzazione dei singoli personaggi) = parlato letterario volgare → si presta molto bene alla rappresentazione della borghesia mercantile (ceto da cui Boccaccio proviene) Novelle in cui si avverte il gusto tipicamente toscano per il dialogo vivace e la battuta sapida → convivono con parti più elaborate es. proemio, introduzione alle singole giornate in cui lessico e sintassi denunciano forti ascendenze classiche Causa successo dell’opera presso i contemporanei = lingua vivace e mossa delle novelle → ad imporsi come modello linguistico sarà però = prosa latineggiante della cornice delle novelle Italia = politicamente e linguisticamente frammentata ma → possedeva una tradizione letteraria condivisa Forme di coinè nate in ambito cancelleresco e sfruttate dai poeti delle corti italiane = primo esempio di lingua sovraregionale Nascita della stampa → sollecitava la ricerca di una lingua comprensibile da tutti per assicurare la massima diffusione dei libri in volgare Conseguenza 500 → esplode un dibattito su quale debba essere la lingua letteraria comune dell’Italia = secolo della questione della lingua Discussione vede fronteggiarsi diverse teorie:

  • Latino → uso del latino come unica lingua letteraria possibile (si avvicina ad un lento declino)
  • Lingua cortigiana → lingua cortigiana = strumento più utile a superare la frammentazione linguistica italiana, comprende posizioni diverse: Equicola → rivolge la sua attenzione alla lingua scritta molto latineggiante in uso a Roma Castiglione → propone come lingua quella non solo scritta ma anche parlata dai gentiluomini, basata sull’antico toscano ma aperta a tutte le forme e le parlate regionali
  • Posizione italiana o italianista → Trissino = sostiene che Dante e Petrarca avevano scritto in italiano, non in fiorentino o toscano (errata interpretazione del concetto dantesco di volgare illustre)
  • Posizione fiorentinista → fiorentino vivo = unico adatto a farsi lingua letteraria nell’intera penisola. Posizione assunta da Machiavelli → scrittori e poeti non toscani si formano tutti sull’esempio linguistico di Dante, Petrarca e Boccaccio
  • Posizione classicista → Bembo - ‘’Prose della volgar lingua’’ Bembo trasferisce dal latino al volgare il principio di autorità: Latino (in passato) → Cicerone = modello della prosa, Virgilio = modello della poesia Volgare (ora) → Boccaccio = modello della prosa, Petrarca = modello della poesia Proposta vincente perché = guarda a modelli già affermati ed offre un modello grammaticale e stilistico preciso

Bembo compie ulteriore selezione:

  • Dante → troppo incline all’uso del registro umile + lessico concreto + presenza nelle sue opere di parole rozze e disonorate (a lui preferirà Petrarca )
  • Boccaccio → sceglie la prosa complessa e latineggiante della cornice alle sue novelle = proemio + introduzione alle giornate Novelle → non apprezza il loro andamento dialogico che comporta uno scarto verso la simulazione del parlato (verso il basso, secondo Bembo) Seconda metà del 500 → accettazione e diffusione norme bembiane Due letterati fiorentini introducono alcuni correttivi alle idee di Bembo: a) Varchi → dialogo ‘’L’Hercolano’’ (1570) Ripropone idee di Bembo ma rivaluta il fiorentino parlato dalle persone colte b) Salviati (animatore attività linguistica dell’accademia della crusca)→ ‘’Degli avvertimenti della lingua sopra ‘l Decamerone’’ (1584-1586) Estende il canone degli autori da imitare a tutti i testi fiorentini del Trecento, anche a quelli non letterari 300 come secolo d'oro della lingua promossa da Salviati → troverà applicazione pratica nel ‘’ Vocabolario degli accademici della crusca ’’ (1612) Stile = impianto selettivo ed arcaizzante → suscita da subito molte polemiche Opera nonostante ciò → si impone come strumento linguistico indispensabile per i letterati non toscani + contribuisce ad accrescere il divario tra la lingua scritta (= toscano trecentesco) e la lingua parlata (= dialetti nelle varie regioni d’italia) Edizioni aldine = libri pubblicati dalla stamperia veneziana da Manuzio → uscirono, curate da Bembo due opere fondamentali per la definitiva affermazione del volgare:
  • Le cose volgari di Petrarca → ‘’Il canzoniere’’ 1501
  • Le terze rime di Dante → ‘’Divina commedia’’ 1502 Importanza delle edizioni aldine = importanti novità tipografiche :
  • Formato piccolo e maneggevole → primi libri tascabili
  • Carattere corsivo = italico
  • Introduzione di molti segni interpuntivi → apostrofo, punto e virgola, accenti
  • Abolizione delle grafie latineggianti tipiche delle scritture cancelleresche Ludovico Ariosto → ‘’ L’Orlando furioso ’’ Capolavoro sottoposto ad un’accurata revisione che portò alla pubblicazione dell’opera in 3 distinte edizioni (via via più vicine alle norme linguistiche proposte nell’opera di Bembo):
  • Prima edizione 1516 → lingua cortigiana, ancora vicina all’’Orlando innamorato’’ di Boiardo (opera della quale intende scrivere la continuazione)
  • Seconda edizione 1521 → intervento sulla lingua = attenuazione elementi dialettali + elementi più compromessi con la coinè settentrionale
  • Terza edizione 1532 → revisione si pone saldamente sulla via dell’adozione del toscano trecentesco scelto da bembo, seppur mantenendo qualche soluzione autonoma 500 → italiano letterario acquisisce una fisionomia unitaria grazie alla diffusione e all’applicazione nella nascente industria libraria delle teorie di Bembo

Melodramma = genere che nasce a fine 600 ma tocca il vertice della popolarità nell’ grazie alla diffusione delle opere verdiane → diffuse anche presso un pubblico medio-basso Legato alla tradizione lirica petrarchesca (a registro elevato)

  • Melodramma serio → tendenza ad una lingua aulica ed arcaizzante
  • Melodramma comico → procede su un binario distinto e parallelo, anche nelle scelte lessicali 17 marzo 1861 → unificazione del regno d’Italia 1866 → annessione Veneto e Friuli 1870 → annessione Roma 1918 → annessione Trieste, Gorizia e Trentino Alto-Adige = unificazione politica italiana avvenuta Ancora lontana → unificazione linguistica Italiano letterario diffuso a partire della seconda metà del 500 = condiviso solo da intellettuali Resto della popolazione → parla unicamente il proprio dialetto + analfabeta Nuovo assedio politico centralistico, nuove condizioni demografiche, economiche, sociali e linguistiche = causa di un cambiamento che porta alla formazione di una lingua nazionale Principali fattori che hanno contribuito all’ unificazione linguistica :
  1. Apparato amministrativo e burocratico unitario Conseguenza = formazione di un ceto dirigente cui membri provenienti da regioni diverse sono tenuti ad utilizzare una lingua comune Linguaggio burocratico → impronta fortemente aulica e proprio per questo viene percepito come una verità linguistica di prestigio da parte dei cittadini es. i meno istruiti la utilizzano quando vogliono o devono discostarsi dal dialetto Suo influsso più consistente nel primo cinquantennio dell’Italia unita ma → visibile anche oggi
  2. Istituzione leva obbligatoria nazionale Giovani reclute di estrazione popolare → tenute a prestare il loro servizio militare lontano dai luoghi di loro residenza Conseguenza = per comunicare tra o loro o con gli ufficiali devono attenuare le forme di dialetto più marcate Nonostante ciò → nel gergo delle caserme rimangono vivi alcuni dialettismi, soprattutto quelli settentrionali a causa dell’assenza di un italiano parlato comune
  3. Urbanizzazione = flusso di persone che dai piccoli paesi/aree agricole si trasferiscono in grandi città Convivenza di persone abituate a parlare dialetti diversi in centri urbani in cui si concentrano uffici pubblici e scuole → ha determinato un indebolimento delle parlate dialettali (anche nel dialetto delle città in cui si era riversata l’onda migratoria) Luoghi in cui persone tendono a trasferirsi = grandi centri industriali al Nord

1950-1970 = triangolo industriale → Milano, Torino, Genova Cause = migliori prospettive di lavoro + migliori condizioni di vita

  1. Industrializzazione → Italia nord occidentale ed attrae nuova forza lavoro dalle altre aree del paese
  2. Scolarizzazione → porta progressivamente alla riduzione del tasso di analfabetismo + diffonde un modello linguistico 1868 ministro della pubblica istruzione Broglio → nomina una commissione presieduta da Manzoni perchè trovi finalmente una soluzione al problema della lingua Manzoni presenta a Broglio una relazione = ‘’ Dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderla ’’ in cui espone gli aspetti fondamentali della sua proposta tra cui l’idea che i maestri elementari avrebbero dovuto essere toscani o formati mediante soggiorni studio in Toscana Conseguenza = Proposte manzoniane non trovano applicazione pratica nell’organizzazione del sistema scolastico Problema = a quei tempi istruzione elementari è ancora gestita dai comuni e raggiunge solo una minima percentuale della popolazione italiana + maestri non ancora in grado di proporre un modello linguistico unico alternativo al dialetto Risoluzione di tale problema:
  • Legge Casati (1859 in Piemonte e Lombardia)
  • Legge Coppino (1877) → sistema scolastico nazionale inizia a formarsi + istruzione elementare diventa obbligatoria Conseguenza = diminuzione graduale dell’analfabetismo Scolarizzazione procede però con ritmi diversi:
  • Nord, centro e città = più rapida
  • Regioni meridionali e zone rurali = meno rapida Tre opere fondamentali per la coscienza nazionale e linguistica:
  • Alessandro Manzoni → ‘’ Promessi Sposi ’’ Contributo più efficace che Manzoni da all’apprendimento della lingua italiana a scuola Edizioni: 1821-1823 ‘’Fermo e Lucia’’ → lingua eclettica (lombardo, toscano, francese, latino) 1825-1827 → lettura autori toscani e studio vocabolari + soggiorno fiorentino 1840-1842 → lingua = fiorentino parlato dalle classi borghesi
  • Collodi → ‘’ Pinocchio ’’ (1881-1883)
  • De Amicis → ‘’ Cuore ’’ (1886) → tre opere riflettono una lingua colloquiale che si avvicina al toscano dell’uso vivo e può essere proposta come modello omogeneo dell’insegnamento scolastico post-unitario Per contrastare uso esclusivo del dialetto → censura forme dialettali + elementi lessicali e sintattici tipici della lingua parlata Tema scritto in più pagine anziché in poche righe → favorisce la prolissità e l’uso di formule