Scarica Riassunto del Manuale di educazione al genere e alla sessualità e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia di Genere solo su Docsity! CAPITOLO 7: COMUNICAZIONE E MEDIA.
7.1 DAI MASS MEDIA ALLE PIATTAFORME.
Il concetto di genere è qualcosa che può essere reinterpretato individualmente e
socialmente, come un continuum tra maschilità e femminilità.
I media incorporano tecnologie di comunicazione che veicolano contenuti
simbolici attraverso l'uso di linguaggi e codici specifici. Sono parte integrante
della nostra vita quotidiana.
I media servono per comunicare con gli altri, ma anche per informarci e
intrattenerci ma soprattutto come agenzie di socializzazione, costruzione
dell'identità e della realtà sociale.
Il passaggio dai media tradizionali è media digitali ha determinato un forte
impatto sulle modalità di rappresentazione del genere.
I media tradizionali sono i media di massa con un modello broadcast (radio, tv).
Dopo, i PC e il Word Wide Web hanno offerto all'utente la possibilità di
promuovere forme di interattività e personalizzazione avanzate.
Le piattaforme social offrono la possibilità di creare contenuti comunicativi ricchi
e variegati e anche di disporre di un'offerta di informazione variegata.
Per quanto riguarda il rapporto tra genere e media, le principali fonti di interesse
sono:
* rappresentazione, ha a che vedere con le soggettività che ottengono visibilità
all'interno dei media. Le rappresentazioni mediali hanno a che fare con le
percentuali di presenza di donne e uomini nei media;
* produzione, fino gli anno '90 8 diversi mezzi di comunicazione erano comparti
separati. Oggi la convergenza dei processi produttivi e dei contenuti impongono
di ripensare la struttura è il funzionamento dell'industria mediale. Ancora una
volta, si assiste ad una presenza maggiore di uomini nei diversi ruoli delle
produzioni mediali;
* consumo, si occupa del modo in cui i pubblici ricevono e rielaborano le
informazioni dei media. È possibile individuare un percorso che va da un
ricevente passivo fino a teorie più avanzate come l'approccio usi e gratificazioni
riflettono sulla capacità dei pubblici di negoziare i significati mediali. Il prosumer
è un fruitore e creatore di contenuti multimediali allo stesso tempo.
In che modo gli studi sul genere è media si intrecciano con i femminismi?
Rosalind Grill definisce il postfemminismo come una sensibilità e individua
alcune dimensioni costitutive di questa sensibilità:
1-> femminilità come proprietà del corpo, non solo a favore dello sguardo
maschile ma anche per piacere a sé stesse;
2-> sessualizzazione della cultura contemporanea, attraverso tutti i formati
mediali;
3-> da oggetto sessuale a soggetto del desiderio sessuale, la donna è
consapevole di usare il suo fascino e corpo per attirare gli sguardi e giocare con
la sua sensualità senza essere una vittima;
4-> individualismo, scelta ed empowerment, piacere a sé stesse prima di piacere
agli altri;
5-> autosorveglianza e discipilina, l'esigenza di coltivare e affermare la propria
femminilità;
6-> paradigma del makeover, trasformazione che non riguarda solo il corpo ma
anche ambiti sociali;
7->riaffermazione della differenza sessuale;
8-> ironia e intelligenza utilizzate per diversi scopi come giustificare i discorsi
sessisiti;
9-> Femminismo e antifemminismo coinciliati.
La rappresentazione del genere nella televisione italiana è coincisa per lungo
tempo con la rappresentazione della donna. La televisione degli esordi, 1954, era
pedagogica legata all'influenza e alla morale cattolica. In questa fase la donna
era la presentatrice televisiva.
Gli anni '70 sono stati segnati dall'emergenza della questione dei diritti delle
donne, anche in relazione alla famiglia.
Gli anni '80 si distinsero per un cambiamento strutturale causato da un aumento
di frequenze. La TV era più spensierata, il linguaggio confidenziale vicino al
telespettatore. Qui si innesta un cambiamento nella rappresentazione della
donna, del suo corpo. Si afferma il berlusconismo da Berlusconi che possiede un
impero basato sul possesso delle televisioni d impero mediale basato sulla triade
sesso-potere-denaro.
Gli anni successivi continuano ed essere caratterizzati da questa tendenza che si
interrompe raramente (es: TV delle ragazze, 1988). Il copro della donna è un
oggetto e elemento decorativo e le trasmissioni sono dominate dalle figure
maschili.
7.2 | MEDIA DIGITALI.
La trasformazione digitale permette alla TV di assumere nuove forme.
La cultura convergente permette di comprendere la nascita dei moderni prodotti
culturali e viene declinato in diversi significati: la convergenza tra produttori e
consumatori, vecchi e nuovi media, linguaggi, convergenza economica e
culturale. Lo stesso consumatore può interagire con il produttore
personalizzando l'oggetto del consumo o producendo a sua volta contenuti che
una piattaforma può condividere per creare un bisogno.
Le aziende progettano i loro prodotti incorporando in essi gli aspetti collaborativi
e partecipativi.
informazioni personali in anonimato.
L'identità del cyberbullo non è una prevaricazione fisica ma il possesso di skills
tecnologiche per produrre contenuti specifici. Le vittime possono essere
raggiunte ovunque dalle intimidazioni attraverso i media portatili. Il bullo che
agisce online può sentirsi ancor più forte del bullo tradizionale in virtù di un
indebolimento delle remore etiche e di una distinzione online che caratterizza la
manifestazione di messaggi violenti.
Numerosi studi del fenomeno evidenziano un protagonismo maschile o
femminile in base ai ruoli esercitati e ai contesti territoriali.
Il bullismo elettronico è l'ennesima espressione della scarsa tolleranza per la
diversità per appartenenza etnica, identità di genere, orientamento sessuale,
caratteristiche fisiche e psicologiche o per le scelte di vita.
Gli studi di cyberbullismo omofobico evidenziano disagi e disturbi nelle vittime
simili a quelli che caratterizzano altre forme di bullismo con due peculiarità: il
ruolo centrale delle immagini e il fenomeno dell'omofobia interiorizzata.
I cyberbystander sono coloro che assistono alle ingiurie, sono spettatori che
intervengono più frequentemente online in difesa della vittima con maggiore
empatia e privi di inibizioni che possono avere fuori dagli ambienti sociali.
7.6 PROSPETTIVE EDUCATIVE E SVILUPPI FUTURI.
È importante comunicare in un'ottica di genere in tutti gli ambiti della vita. In una
società complessa è importante riconoscere l'esistenza di una gamma vasta di
soggettività che chiedono di prendere parola. Al tempo stesso è importante
rivolgersi a queste soggettività in modo rispettoso rispetto alle loro diversità.
Secondo Capecchi, comunicare in ottica di genere significa:
«abbandonare una visione della realtà presentata come neutra e universale
basata su punti di vista maschili;
‘accettare la parzialità dei punti di vista maschili sulla realtà e dare valore e
altrettanta parzialità ai punti di vista femminili nell'ambito della sfera pubblica;
«considerare maschile e femminile in dialettica tra di loro;
«tendere all'uguaglianza tra uomini e donne rispettando le specificità di ognuno;
«abbattere stereotipi di genere.
Elena Gianini Belotti nel libro Da//a parte delle bambine osserva che fin dai primi
anni di età i condizionamenti sociali hanno un ruolo fondamentale nella
socializzazione ai ruoli di genere che vengono alimentati da famiglia, scuola,
letteratura, giochi.
Loredana Lipperini amplia l'indagine estendendo lo sguardo all'universo
dell'immaginario popolare e dei nuovi prodotti di consumo che concorre a
costituire una cultura che poi contribuisce a formare ai ruoli di genere.
Attraverso i media si possono promuovere strategie educative legate a un uso
corretto e produttivo dei mezzi di comunicazione. A tal proposito, è di
fondamentale importanza ragionare sulla media education:
*i media sono agenti di socializzazione;
*i media non sono trasparenti;
*le persone sono ricettive e non passive nei confronti dei media;
*è possibile educare ad un uso critico e responsabile dei media che dovrebbe
coinvolgere giovani e adulti.
Dal punto di vista linguistico, quando parliamo di media education ci riferiamo a:
“educazione dei media, termine con il quale fa riferimento il processo di
inserimento e apprendimento centrato sui media;
*media literacy, alfabetizzazione dei media.
Sonia Livingstone distingue l'abilità di accedere ai media, analizzare, valutare e
creare messaggi:
-accesso, la possibilità che le persone hanno di accedere ai media e il possesso
di competenze per accedervi;
-analisi, l'esigenza di ragionare sul modo in cui fino ad oggi l'universo mediale ha
prodotto numerosi stereotipi che possiamo tentare di decostruire grazie alla
nostra capacità di analizzare i contenuti;
-valutazione dei messaggi, la qualità delle rappresentazioni;
«creazione, creare prodotti che rispettino le donne e che diano spazio ai diversi
soggetti.
Accanto alle competenze relative alla produzione di contenuti, assumono
importanza le competenze etiche e quelle relative alla gestione del Sé e delle
relazioni sociali all'interno dei socizl| media. Importante è anche la capacità di
riconoscere le fonti affidabili.