Scarica riassunto di storia greca, della civiltà minoica fino alla rivolta ionica e più Dispense in PDF di Storia Della Letteratura Greca solo su Docsity! STORIA GRECA PRIMO SEMESTRE: Storiografia greca: 1.Etimologia della parola storia Il termine “Storia”, deriva dal verbo greco οραω, il cui significato è “vedere”, ed è proprio dal perfetto di questo verbo (οιδα) che deriva il significato di aver visto e di conseguenza di sapere, poiché vediamo che questo stesso verbo assume il significato di “sapere”, ma è una conoscenza basata sull’esperienza diretta, su quello che viene comunemente chiamata “autopsia” (αυτος + οπσις= vedere con i propri occhi). Di conseguenza, il vedere personalmente, diviene così il presupposto per la conoscenza, vediamo, infatti, come i primi storici dichiarino la loro conoscenza sulla base di ciò che loro stessi hanno visto personalmente. Abbiamo anche il termine historiae, termine utilizzato da Erodoto, che indica la ricerca, basata sugli eventi visti personalmente; essa è un’indagine basata sul passato, dove vengono esaminate le interazioni tra eventi e fonti. Tuttavia vediamo come il primo luogo dove viene utilizzato il termine storia è in Omero, più precisamente nell’Iliade (la prima edizione dell'Iliade è stata pubblicata nel sesto secolo), dove usufruisce del termine istor, che nel poema ha il compito di dirimere una controversia tra due parti, si trova per esempio nella descrizione dello scudo di Achille, L'ISTOR (= colui che fa da giudice) ha la funzione di arbitro chiamato a dirimere una controversia tra due parti. Gli storici del periodo: In quel periodo si diffuse molto la disciplina della storiografia, vediamo infatti che si distinsero due figure molto importanti in quel periodo, le figure di Erodoto e Tucidide. - Erodoto (V sec.), che nel suo proemio scrisse che lui voleva fare in modo che le imprese degli uomini non venissero dimenticate e che voleva dimostrare il motivo per cui i medi e i greci fossero venuti alle armi; un’altra cosa importante da notare è che Erodoto utilizza la tecnica dell’autopsia. Lui scrive un'opera (Alicarnasso) per le guerre persiane che vede i Greci contro i barbari, e afferma di averle trascritte per “conservare la memoria”. In particolare Erodoto lavora attraverso l'Autopsia (come conoscenza), cioè la visione diretta. Erodoto intende la storia come ricerca, risposta all'oblio, per conservare la gloria. - Tucidide, invece, differisce da Erodoto per vari aspetti, innanzitutto vediamo come egli presenti un'analisi critica della storia e dei suoi avvenimenti e come nei suoi racconti non vi siano presenti elementi favolosi, infatti vi si denota subito una mancanza della presenza di elementi divini; Inoltre l’obiettivo di Tucidide non è quello di scrivere un’opera dedita al piacere, bensì un opera che può essere concretamente utile, lui vuole raccontare la realtà, questo elemento diviene così importante da sfociare nella visione dell’opera come un possedimento eterno ( ktema es aei: un possesso per sempre). Tucidide, che nasce nel 460, data importante a causa del termine della guerra del Peloponneso, e alla basa del suo studio c'è la visione in 1 prima persona, quindi non ritenendo la fonti storiche certe si rivolse alla narrazione di avvenimenti contemporanei poiché poteva ritenere certi solo quelli; nonostante ciò si sforzò di comprendere gli avvenimenti precedenti. Differenza tra Erodoto e Tucidide: Le differenze di studio fra i due sono molte ma con un obiettivo comune. Vogliono entrambi raccontare il presente partendo dal passato. Erodoto: vuole tornare al principio della lotta, rintracciando le cause per mostrare dove era il primo problema. Per fare ciò lui viaggia e si informa personalmente. Nella sua opera si alterna fra un'opera geografica a descrizioni prettamente storiche Tucidide invece vuole raccontare la storia senza parti superflue, quindi trova le informazioni, trova le prove e cerca di non infierire troppo. I mezzi del mestiere e come recuperare i documenti: Quindi il “fare storia” è in realtà una semplice ricerca, dove si selezionano in modo imparziali le fonti che ci conferiscono le informazioni che ci servono. Innanzitutto bisogna analizzare le fonti, dovremmo quindi analizzare e soppesare le fonti, capire il contesto delle testimonianze e cercare di trovare un aggancio nella linea degli eventi; e infine si ricostruiscono in modo attendibile le fonti cercando di restituire loro un una linea dei fatti attendibile. Innanzitutto come si recuperano le documentazioni? Dobbiamo prima vedere i tipi di fonti, che possono essere: - Storiografia e fonti letterarie, cioè gli storici, i filosofi, i poeti e i tragediografi. - Epigrafi e monete, infatti le monete ci danno informazioni molto importanti sulla storia, e la situazione economica della popolazione, per esempio ad Atene le monete erano create con lo stemma principale che designava la polis, cioè la civetta. Si deve poi capire se le fonti a noi giunte, sono attendibili e ciò si fa tramite l’individuazione di vari filtri nelle fonti, cioè le fonti primarie e secondarie, e individuando eventuali omissioni, poiché le fonti non dicono tutto e di conseguenza quello che non viene detto può essere a sua volta importante. Infine si dovrà reinterpretare i fatti storici tramite una ricostruzione di quelli che sono in relazione ai nessi causa effetto, o in relazione ai rapporti con altri eventi storici, dei rapporti con il contesto geografico sociale economico e politico. Fasi del mestiere dello storico: 1. RICERCA: partendo dalla selezione imparziale dei documenti, che potrebbero essere fonti letterarie o iconografie, epigrafi (disegni su pietra), fonti archeologiche e monete. Quest'ultime sono importanti poiché aiutano a comprendere la città (le monete di Atene raffigurano una civetta, simbolo della dea Atena) 2. ANALISI CRITICA: durante questo passaggio si verifica l'attendibilità delle fonti, individuando filtri e/o deformazioni, per questo esistono due tipi di fonti: - fonti primarie: senza deformazioni (es. monete) - fonti secondarie: elementi scritti basati sullo studio di altre fonti 3. INTERPRETAZIONE: cioè la ricostruzione dei fatti causa-effetto, dei rapporti con gli altri eventi e con il contesto geografico. La Grecia: I Greci vivevano in Polis (città stato) e non c'era il concetto di nazione, poiché nasce nel 1800, l'alimentazione dei Greci era mediterranea, quindi basata sul grano, sull'ulivo e sulla 2 - Periodo neopalaziale → a creta si sovrappongono altre popolazioni, quindi i palazzi vengono ricostruiti ma da altri popoli, come i Micenei. Palazzo: Il cortile del palazzo è orientato da nord a sud, attorno sono poste diverse sale con diverse funzioni, e la disposizione di quest'ultime rimandava al labirinto di Dedalo (elemento importante poichè rimanda al labirinto che venne costruito per rinchiudere il Minotauro, figlio di Pasifae e il toro bianco che gli era stato donato a Minosse da Poseidone). Per quanto riguarda l'esterno l'ambiente circostante al palazzo è circondato da natura. Quando l'archeologo Arthur Evans scoprì la città non trovò cinte murarie, per questo pensò ad una popolazione pacifica; pensiero smentito durante gli scavi successivi. All'interno i palazzi erano decorati da affreschi con scene naturali, che facevano pensare a quello come un posto idilliaco. Per esempio è presente un affresco in cui sono rappresentati dei delfini, che rimandano al legame con il mare; questo affresco venne posizionato sull'altare della porta da Arthur Evans perchè si notassero di più, ma in realtà era posizionato sul pavimento; ed è sempre Evans che ingaggia degli artisti per restaurare gli affreschi, in modo da restituire ciò che lui aveva letto da Omero, per lo stesso motivo ridipinge tutto il palazzo. In generale in questi affreschi rappresentano danza, musica e giochi. Sistemi di scrittura: I sistemi di scrittura vengono elaborati dalla civiltà Minoica e Micenea. La civiltà Minoica parte dagli IDEOGRAMMI, come i geroglifici egizi, arrivati da Cnosso e Mallia, che non vengono decifrati e che arrivano a noi grazie al “disco di Festo”. 5 Nel 1700 a.c continuano con la LINEARE A, che non viene decifrata ed è di tipo sillabico. Arriva a noi grazie a delle tavolette. L'ultima è la LINEARE B (1450) che viene attestata anche in Grecia e viene decifrata da M.Ventris e J.Chadwick, lavoro iniziato da Alice Kober, a lei si deve l'aver compreso che la lineare b aveva delle declinazioni. Questo linguaggio è considerato un greco arcaico. NESSUNA DI QUESTE SCRITTURE ERA PENSATA PER FARE POESIE. Per quanto riguarda la civiltà Micenea è importante l'archeologo Heinrich Schliemann, che va alle tracce dei luoghi raccontati da Omero, e trova delle testimonianze di Troia sulla collina di Hissarlik. Qui trova dei gioielli che l'archeologo chiama “Tesori di Priamo” riprendendo ciò che racconta Omero. Così si reca a Micene, dove trova un circolo funerario dove recupera tracce di gioielli e corredi che ritraggono scene di battaglie, quindi non era una civiltà pacifica come la civiltà Minoica. Tra i ritrovamenti c'è anche la maschera di Agamennone ( la maschera mostra il volto i Agamennone attraverso pochi tratti essenziali e i dettagli sono raffigurati attraverso incisioni sottili, è importante il dettaglio degli occhi che sono sia chiusi che aperti. Questo indica il sovrano che sorveglia la sua città anche se defunto), Altre scoperte sono le tombe a Tholos,cioè tombe sotterranee, queste tombe presentano una camera circolare che presentano uno pseudo cupola (cupola formata da anelli in pietra che si stringono mano a mano che si sale). L'accesso avveniva attraverso il dromos e una volta celebrato il funerale queste tombe venivano interrate. I palazzi Micenei si trovavano in Tessaglia, Atene e Tebe. Altro archeologo importante è Carl Blegen che recupera gli archivi dei Micenei che aiutarono a capire la loro scrittura (lineare b), questa civiltà cadde per conflitti sull'economia, per crisi climatiche o nemici esterni. I Micenei si svilupparono dal 1750 al 1200 a.c, dalla Messenia si diffusero nella grecia meridionale e centrale, dal 1500 al 1400 si diffusero a Cipro, Egitto e anche in Sicilia, dal 6 1400 al 1300 avviene la massima diffusione, conquistando creta, che viene testimoniata dei manufatti diffusi. Ma dal 1300 al 1200 avviene il collasso. Organizzazione sociale: l'organizzazione sociale oggi la conosciamo grazie alle tavolette di lineare b, questa è una società palaziale, quindi con gerarchia: - Wanax, signore - Lawaghetas, un capo militare, e ha un potere simile a quello dello Wanax che ha la proprietà su un'intera parte di terre mentre il Lawaghetas ne ha solo ⅓ - Damai, cittadini liberi che si dedicavano ad attività agricole e militari - Doulai, schiavi - Telestai, funzionari assegnatari di terre - Hepetai, cavalieri - Basileis, re a capo di gruppi di uomini liberi - Gherousia, consiglio degli anziani - Chalkeis, rimanda all'uso del bronzo quindi si riferisce probabilmente agli artigiani Importante era quindi il palazzo, che era il centro politico, religioso, economico e amministrativo della comunità (come nel mondo minoico), il palazzo presentava: - un grande Megalòn (sala del trono) sostenuta da 4 colonne e il focolare al centro - gli archivi: sono dipinti sui vasi e/o incise su tavolette d'argilla in lineare b. Questi archivi si trovavano a Cnosso (500 testi frammentari), a Pilo (11000 tavolette), Tebe (90 testi), Micene (74 testi) e Tirinto (28). La lineare b è una scrittura sillabica (ogni ideogramma una sillaba) che è l'adattamento della lineare a alla lingua greca. - magazzini - le botteghe Qual era la differenza fra il mondo minoico e il mondo miceneo? Il mondo miceneo somiglia sempre di più al mondo che sarà greco, non è unitario ma policentrico dal punto di vista politico, che però ha la sua struttura organizzativa nel palazzo, dal quale si controlla il territorio e si adotta lo stesso modello di economia su cui si reggeva la società minoica. Il palazzo consente a coloro che lo gestiscono di avere una efficacia politica molto grande e anche un grande prestigio politico, e i riflessi di questo prestigio li troviamo nella prima parte dell'opera di Tucidide (che parla di agamennone e della spedizione che organizza contro Troia: La guerra di Troia ha origine dal matrimonio tra Teti e Peleo, a questo matrimonio vennero invitati tutti gli dei tranne Eris, dea della discordia, che sentendosi offesa prende una mela d'oro e dopo averci scritto sopra "alla più bella" si presenta al banchetto nuziale e lancia il pomo sul tavolo. Da qui inizia la contesa fra Era, la regina degli dei, Atena la dea della saggezza e Afrodite la dea della bellezza, su chi fosse la più bella. Zeus stabilì che a decidere la più bella fra le idee sarebbe stato il più bello tra gli uomini, cioè Paride: un'idea offre a Paride qualcosa, Atena lo avrebbe reso sapiente e imbattibile in guerra, consentendogli di superare ogni guerriero; Era promise ricchezza e poteri immensi, tanto che a un suo gesto interi popoli si sarebbero sottomessi, e tanta gloria che il suo nome sarebbe riecheggiato fino alle stelle; Afrodite gli avrebbe concesso l'amore della donna più bella del mondo. Così Paride diede il pomo ad Afrodite. Nel frattempo a Troia si stavano svolgendo dei giochi alla quale Paride decide di partecipare, durante questi giochi Cassandra riconosce Paride come il fratello che era stato abbandonato 7 La polis contribuisce all'unità culturale, religiosa e linguistica dei greci e contribuisce al frazionamento politico. L'espressione che si avvicina di più alla parola polis è “città stato”, ogni polis aveva una politeia, cioè costituzione (il diritto di cittadinanza aveva un modo di dare la cittadinanza alle persone, ad Atene entrambi i genitori dovevano essere Ateniesi, mentre a Sparta si doveva servire il paese e chi non lo faceva era costretto ad andare in giro con la metà del viso con la barba e metà senza perchè era cittadino a metà). La polis nasce dalla stabilità di un gruppo su un territorio, venne favorita anche l'agricoltura, l'incremento demografico, e la decisione di mettere i privilegi, che prima erano solo dell'élite, a disposizione di tutti. A fare la polis sono anche i luoghi di culto. Disposizione della Polis: - acropoli (akra + polis); agorà, città bassa - territorio (Chora) - area periferica (eschatia, confini) - santuari urbani ed extraurbani 10 LA POLIS GRECA
aspetto sociale:
- culto religioso (culto poliade, principale)
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- ideologia comunitaria - periodo definito di esercizio delle cariche politiche - cariche a rotazione - adesione al nomos (regole fissate per legge, il nomos è un atto di distribuzione che cambia in base alla città) - isonomia e riforma oplitica. Nè le donne nè gli schiavi erano toccati dalla cittadinanza, ad Atene le donne erano importanti per conferire la cittadinanza.La cittadinanza era un privilegio e ti faceva partecipare ai compiti della società. Secondo Erodoto le possibili forme della politeia in grecia erano tre: - democrazia, governo del demos - monarchia, governo nelle mani di uno - oligarchia, governo nella mani di pochi In un celebre passo delle storie di Erodoto questa discussione sui tipi di politeia viene attribuita ai Persiani. La polis è una comunità indipendente e i suoi valori sono l'autonomia e l'eleufelia cioè la libertà di portare la loro politica in ambito internazionale. Esistono delle regioni in cui le comunità non sono organizzate in città ma in popoli (ethnos), in cui il legame è meno forte, e la comunità non è formata da agglomerati urbani, le istituzioni sono meno strutturate, hanno anche una distribuzione diversa perché in generale queste forme si trovano nella grecia settentrionale e centrale, si chiamano Ethnos o Koinon, che si trovano nella grecia più periferica. Qui c'è una doppia cittadinanza (soprattutto i macedoni avevano questa organizzazione). Le degenerazioni: - monarchia → tirannide - aristocrazia → oligarchia - politeia → democrazia. Il mondo Greco era formato da più di mille città stato, ognuna diversa da loro, sia geograficamente, sia politicamente. La Politeia, ha un triplice significato: 1) Costituzione; 2) Entità del corpo civico (la numerosità); 3) Diritto di cittadinanza e di residenza (per ottenerli bisognava eseguire una “formazione”, le più conosciute sono L’Agoghé a Sparta [chi non andava bene in guerra, veniva privato della cittadinanza e gli veniva tagliata la barba a metà], Efebia ad Atene); In questo periodo storico possiamo trovarla in forma di Democrazia, Oligarchia (Sparta veniva regnata da 2 Re) e Monarchia. I diritti e doveri dei Polites (cittadini) erano diversi ma importante era la partecipazione alla politica e alla vita militare, con diritto di retribuizione (ad Atene), possesso di beni materiali e accesso a sussidi statali. L’età arcaica è un periodo in cui alcuni eventi portarono la Grecia ad uscire dalla Dark age, è un periodo in cui riprende la mobilità con dei gruppi che viaggiano per mare, questi spostamenti da territori in territori vengono detti “grande colonizazzione”. 12 Lessico coloniale: - Metropolis → madre patria - Epokia → indica un gruppo di coloni che vengono inviati in altri gruppi per rafforzarli - Kleros → porzione di terra assegnata ad ogni colono - Apokia → colonia - Oikistes → lotto di terreno - Ktisis → atto di fondazione della colonia - Kleuchia → tipologia di colonia legata, inizialmente, al tipo di politica di Atene; insediamento militare per controllare alcuni territori Le conseguenze di queste colonizzazioni furono: - l'incremento degli scambi, dei commerci e delle navigazioni - diffusione delle moneta (rappresenta la città e gestisce le tasse ed introduce un parametro di equità negli scambi) - crisi delle aristocrazie, che erano abituate a fare rete fra loro e si riconoscevano in pratiche come giochi e simposi - nuove forme di mobilità sociale e tendenze isonomiche (sia gli aristocratici che i nuovi movimenti sociali avevano la necessità di partecipare alle scelte della polis) - maggiore conoscenza geografica dei Greci e contatti con altri popoli - diffusione in tutto il mediterraeo del modello poleico. Gli aristocratici avevano i loro stessi discendenti e avevano grandi valori, erano belli e valorosi (si paragonano agli eroi Omerici). Le principali fondazioni Greche: - periodo arcaico in italia meridionale: si fondano soprattutto sulle coste adriatiche e in sicilia, e sono spesso subcolonie, cioè create da polis precedentemente fondate in Italia o Sicilia. - Pithecusa: inizialmente Pithecusa era una specie di emporio sull'isola di Ischia, fondato da Calcidesi ed Eretriesi, successivamente venne fondata la vera e propria polis chiamata Cuma, le due non hanno niente di verso dal punto di vista archeologico, è probabile che l'insediamento di Pithecusa fosse sparso per villaggi privo di un vero e proprio centro urbano. Vennero fondate in un luogo più settentrionale e lontano dalla Grecia, questo è quello che consentiva la situazione, durante la quale gli Etruschi non permettevano di continuare l'espansione ancora più al nord. - Taranto: è sorta in una zona fertile con una grande presenza indigena che costringerà Taranto a numerose guerre. Questa è l'unica fondazione Spartana e risalente all'epoca della prima guerra messenica. Grazie alla sua posizione divenne in età classica ed ellenistica la più ricca tra le città dell'Italia meridionale. - Sibari e Crotone: vennero entrambe fondate da uomini dell'Acaia (nord del Peloponneso) verso la fine del VIII secolo sulla costa ionica del Mediterraneo d'Italia. La zona era molto fertile e permise alle due città di raggiungere un grande livello di ricchezza. Le due polis però avevano anche una forte rivalità che portarono Crotone a scontrarsi, prima con Locri e intorno al 510 con Sibari. - Siracusa: è stata fondata nel 733 dai Corinzi guidati da Archia, probabilmente un Bacchiade, un elemento della comunità costretto a emigrare anche se aristocratico. 15 La fondazione è divisa in due, nella prima fase nasce un piccolo insediamento nell'isoletta di Ortigia che è più facilmente difendibile. Sono stati molto violenti i rapporti con le popolazioni indigene, parti delle quali furono ridotto in uno stato di semischiavitù. Siracusa venne a lungo retta da un'Oligarchia, e nella prima età classica fu la più fiorente del mondo greco. - Megara Iblea: questa fondazione da una parte è importante per la tradizione letteraria perché costituisce il caso in cui coloni e indigeni hanno collaborato, infatti si narra che il re siculo Iblone entrato in rapporti fraterni con i Greci decise di donargli le terre necessarie per fondare la polis; dall'altra parte invece Megara Iblea è il caso di scavo archeologico più ricco e completo di una fondazione al momento della nascita, è stato infatti ritrovato ad esempio, l'impianto urbanistico abbastanza regolare, le case erano distribuite in isolati divisi da strade larghe e intorno al VII secolo venne creata l'agorà e alcuni dei templi principali. - Fondazioni coloniali come laboratorio: la Sicilia grazie alle fondazioni di età Arcaica divenne un'isola greca per molti secoli (fini all'arrivo dei romani), e fondare una polis con una grande territorio a disposizione favorì la riflessione e la necessità di costruire impianti urbanistici, mura difensive e la ripartizione delle terra in parti uguali, il concetto di uguaglianza all'interno di un gruppo di privilegiati e il darsi delle regole stipulando leggi. Questo ci fa comprendere che l'evoluzione della polis rimbalza continuamente da una parte all'altra. Dei tratti in comune che hanno tutte le polis in via di evoluzione sono: 1. Sono molto all'avanguardia dal punto di vista della poesia, dell'architettura, della filosofia e delle scuole eleatica e pitagorica (Crotone, Metaponto e Taranto) 2. Sono capaci di grandi innovazioni ma allo stesso tempo sono molto instabili e città spariscono e nascono spesso. In questo clima c'è tanta ricchezza, non ci sono controlli sociali pressanti ed è facile cadere in disgrazia. - I Greci nel resto del mediterraneo fondarono altre polis come la Massalia: che sarà poi la futura Marsiglia ed è la principale fondazione dei Fondi in Occidente; la tradizione vuole che una volta distrutta la città dai Persiani nel 545 loro si siano poi trasferiti in massa ad Alalia, in Corsica e Velia (Campania). La Massalia venne fondata nel 600 e si racconta che avessero un buon rapporto con gli indigeni - Cirene: si trova nell'odierna Libia ed è stata fondata in Africa, è una colonia dell'isola di Tera sorta nella seconda metà del VII secolo. Ne parla Erodoto raccontando com'è stata fondata: una città stato dopo la visita all'oracolo di Delfi manda un esercito per eliminare la carestia nell'isola. - Naucrati: si trova sul Delta del Nilo, in Egitto, e nacque con uno statuto particolare, poiché i faraoni Egiziani a partire dalla XXXVI (26) dinastia, intorno al VII secolo coltivavano dei rapporti con i Greci con il fine di controllare le loro mosse. I santuari della polis si trovavano a Mileto e Naucrati decadde con la conquista persiana dell'Egitto. L'evoluzione della polis aristocratica nel VII secolo: L’aristocrazia controllava la maggior parte delle terre, secondo loro discendenti di eroi e Dei, mantenevano un ricchezza costruita per lo più dalle loro terre, dalle attività di guerra e 16 commerciali. L’aristocrazia delle Poleis era particolarmente legata ai concetti di Omero e dunque alla guerra e alla “Xenia” (ospitalità) tra altre famiglie aristocratiche. Questo sistema di gestione dell’aristocrazia nelle Poleis entra in crisi nell’Alto Arcaismo quando molti latifondi furono gestiti per costruzioni o ristrutturazioni, dando così opportunità lavorative a parecchi mercanti, artigiani e dunque ad altri ceti sociali, portandoli ad una crescita economica. Col tempo questi ceti sociali minori, riuscirono a formare anche un piccolo esercito militare che non utilizzava cavalli (Opliti), cominciarono a partecipare alle difese delle città, la loro richiesta di ricompensa fu quella di poter partecipare alla politica decisionale, da qui nasce la riforma Oplitica. Quindi importati sono gli sviluppi della polis dal punto di vista militare, giudiziario e istituzionale; e dal punto di vista istituzionale ogni sviluppo era visto come qualcosa di necessario. Nei governi della polis erano presenti 4 periodi: - Monarchia - Aristocrazia - Tirannidi - Democrazia E a questo periodo risale anche la democrazia politica, che tanti ritenevano essere la migliore forma di governo. Il primo scritto in cui è presente la riforma oplitica è l'Iliade. Nel testo omerico il peso maggiore della guerra ricadeva sugli eroi che erano i comandanti dei singoli contingenti in cui era diviso l'esercito greco. Ma non può dare un periodo certo ai testi di Omero e non è neanche certo il ruolo degli altri soldati. Tutto ciò però cambiò nel VII secolo: gli eroi e i comandanti scomparvero e quasi nulla li distingue dai soldati. Ogni fante adesso è coperto da un'armatura in bronzo. Con la mano sinistra porta uno scudo rotondo di quasi un metro di diametro, la mano destra invece è destinata a tenere una lunga lancia o una spada per gli scontri ravvicinati. I 20kh di attrezzature non permettono grandi movimenti ma un grande sforzo fisico e anche forza d'urto a causa dei fanti che marciano a poca distanza l'uno dall'altro con lo scudo che copre il fianco del compagno accanto. Così nasce l'oplita dalla quale, poi, deriverà la tecnica della falange oplitica, secondo la quale i soldati sono posizionati tutti vicini e avanzano insieme. Nacquero probabilmente per la diffusione dell'equipaggio oplitico nella prima metà del VII secolo, ma si parla davvero di falange oplitica alla fine dell'età arcaica. Con la nascita dell'oplita nasce il cittadino soldati, questo è il segno che più cittadini potevano partecipare alla vita politica. La guerra lelantina: il modo di combattere degli opliti però si prestava soprattutto a guerre fra polis, i combattenti non erano professionisti ma agricoltori che facevano conciliare il lavoro con la guerra. Una guerra importante è quella la Calcide ed Eretria (due città dell'Eubea); avvenne tra la fine dell'VIII e i primi decenni del VII secolo, e coinvolse molte 17 - Anfizionia di Delo; - Anfizionia di Antela: Legata al santuario di Demetra, tra Tessali e altri alleati, qui nasce la prima guerra sacra, causata dalle pressioni dei sacerdoti di Delfi che vedevano maltrattati i pellegrini a Cirra, così i Tessali dichiararono guerra a Cirra. - Anfizionia Pileodelfica : Era formata da 12 membri, i cui compiti erano quelli di difendere il santuario di Delfi (di Apollo) e quello di Demetra, si occupavano anche di organizzare i giochi Pitici. L'universo aristocratico: economia, società, cultura nell'età arcaica Il mondo greco arcaico è formato da moltissime comunità che cambiano da luogo a luogo e che si dividono tra loro in un arco temporale di tre secoli. Ma sono presenti alcuni tratti distintivi dell'economia arcaica, cioè il predominio dell'agricoltura, la grecia arcaica ha un carattere innovativo e infine all'interno della società arcaica è presente il predominio degli aristoi, cioè i migliori: uomini che erano determinati nel mantenere i loro privilegi. - Agricoltura: l'agricoltura è l'attività più diffusa nel mondo greco, una parte dei terreni veniva coltivata da schiavi, e le terre erano nelle mani di pochi grandi proprietari. Loro avevano anche il controllo politico della comunità nella maggior parte delle pols. La maggior parte dei campi invece era coltivata da piccoli proprietari che lavoravano in proprio la terra, venivano aiutati dai familiari e da uno o due schiavi. Nell'agricoltura non c'è solo progresso ma la situazione cambia da polis a polis . Accanto all'agricoltura era importante anche l'allevamento, di bovini, ovini e caprini, l'importanza economica dell'allevamento però va cambiando con il tempo, e quindi prevale sempre l'agricoltura. Questa prevalenza viene accompagnata da un'ideologia secondo la quale il lavoro dei campi è l'unico degno dell'uomo, kaloskagathòs che significa “bello e buono”, questo perchè era l'unico lavoro che seguiva il ritmo della natura. In più il proprietario terriero doveva possedere terra nel territorio della polis, per garantire la sua affidabilità morale e del suo interesse nelle faccende della città. - Artigianato: una minoranza di uomini in quantità variabile in base al luogo e al tempo, si dedicava all'artigianato, queste attività erano svolte in botteghe che servivano alla produzione e alla vendita di prodotti. Erano comuni i bronzisti, vasai, marmisti, falegnami, cuoiai, pellai e tintori. A volte venivano lasciate delle firme o delle dediche che mostravano l'orgoglio con il quale si dedicavano al loro lavoro e il grado di agiatezza che alcuni riuscirono a raggiungere. - Commercio: per quanto riguarda il commercio nella grecia arcaica, quelli che trasportavano prodotti via mare avevano delle navi molto piccole che non riuscivano a contenere tanti prodotti e che a volte non erano in grado di navigare troppo a lungo. Le navi trasportavano cereali, metalli, prodotti di lusso, olio, vino e ceramica. All'inizio sotto questo punto di vista era importante Corinto, grazie alla sua posizione nell'istmo, ma nel corso del VI secolo venne superata da Atene. Le principali questioni relative al commercio riguardano: 1. le dimensioni del fenomeno, infatti i traffici si svolgevano spesso in navi piccole e poco sicure per la navigazione che era attiva solo a marzo e ottobre. IN più le navi erano molto lente, per esempio un viaggio da Corinto all'Italia meridionale durava più di una settimana. 20 2. l'atteggiamento delle polis nei confronti dei commerci. Il modello arcaico non si basa sulla diffusione di prodotti appartenenti solo ad una polis, ma trasportavano anche prodotti fenici o etruschi, il guadagno invece consisteva nelle tasse portuali che venivano riscosse ogni volta che una nave arrivava al porto. 3. lo status dei mercanti: tranne rare eccezioni, l'attività mercantile era sempre gestita da aristocratici che trovavano nel commercio un'altra fonte di guadagni, e di conseguenza i mercanti era praticamente degli impiegati. Le rare eccezioni si trovano nei mercanti che facevano fortuna e che spesso diventavano poi dei proprietari terrieri. - La nascita e la diffusione della moneta: un evento importante è l'invenzione della moneta coniata, avvenuta nell'ultimo quarto del VII secolo in zone del regno della Lidia in contattato con le comunità greche dell'Asia minore e poi nella grecia continentale. La moneta nel mondo greco comincia ad essere utilizzata nella seconda metà del VI secolo circa, e per tutta l'età arcaica non ebbe grande importanza nelle transazioni economiche ma era più che altro un prestigio simbolico (atene, civetta, atena). Qualsiasi presenza di una qualche forma di economia monetaria deve attendere fino al V secolo. Aspetti della società arcaica - gli aristocratici: il ruolo più importante nelle comunità greche era riservato agli aristocratici. Non c'era una norma che stabilisse l'appartenenza all'aristocrazia ma solitamente i più ricchi erano quelli dell'aristocrazia “di sangue”, in cui gli appartenenti alla famiglia si ritenevano discendenti di un eroe o di una divinità. Ma ovunque alcune famiglie cadevano in rovina e così altri salivano di grado, questa è chiamata mobilità verticale. Come si nota nei poemi Omerici l'uomo aristocratico in primo luogo si dedica all'attività militare, infatti la guerra fa risaltare le doti fisiche e morali che ogni uomo bene educato deve possedere, la guerra esaltava e giustificava la superiorità degli aristocratici. Ma quando la guerra iniziò ad aprirsi al resto della società l'aristocrazia conservò l'amore per le armi e la passione per la caccia, che veniva vista come una preparazione alla guerra. Nessun aristocratico lavorava, a loro appartenevano dei lotti di terra che curavano altre persone, e il loro vivere in società è scandito da rituali che si svolgevano in luoghi privilegiati, il più importante era il simposio: questo era simbolo stesso dell'aristocrazia e il nome rimanda ai pasti in comune delle associazioni guerriere maschili. Attraverso l'influenza orientale il simposio si trasformò in un'occasione di incontro, durante il quale un gruppo limitato, diretto dal padrone di casa, trascorreva molto tempo della sera e della notte a bere, mangiare, fare lunghe conversazioni, recitazioni poetiche, canti e giochi conviviali. Erano escluse le donne e avvenivano pratiche omosessuali. Uno dei giochi che veniva praticato durante i simposi era chiamato Kottabos, e consisteva nel tirare le ultime gocce di vino rimasto nel bicchiere e centrare il bersaglio. - I giochi: lo storico Jacob Burckhardt creò per l'aristocratico della grecia arcaica la definizione di uomo agonale, sottolineando la predilezione alla competizione per misurare le proprie capacità confrontarle con i suoi pari. La passione per il confronto era esteso anche alle attività culturali, infatti divennero comuni le gare poetiche e musicali. Per molto tempo le competizioni si svolgevano durante le onoranze funebri per un personaggio di spicco, ma nel corso dell'età arcaica vennero istituite una serie 21 di feste religiose, dove avvenivano giochi sportivi e manifestazioni culturali, tra le più importanti: 1. i giochi olimpici → sono i giochi più antichi e prestigiosi, si celebravano a partire dal 776 a.c con cadenza quadriennale presso il santuario di Zeus a Olimpia (Elide, Peloponneso). In cinque giorni si svolgevano gare di corsa, pentathlon (salto in lungo, lancio del giavellotto, del disco ecc), lotta, pugilato, pancrazio (lotta libera). Ed era particolarmente attesa dagli aristocratici la corsa dei carri trainati da quattro cavalli. 2. i giochi istmici → che si svolgevano con cadenza biennale nell'istmo di Corinto presso il santuario di Poseidone. 3. i giochi pitici → celebrati ogni quattro anni nel santuario di Apollo a Delfi 4. i giochi nemei → si svolgevano ogni due anni nel santuario di Zeus a Nemea A questi giochi si aggiungevano tante manifestazioni locali, come la Panatenee di Atene. Erano in onore della dea Atena, durava nove giorni: nei primi tre si celebravano agoni musicali e letterari, altri tre giorni di gare ginniche e di gare di corse con i cavalli e i vincitori ricevevano delle anfore piene di olio provenienti dagli uliveti sacri, al settimo si eseguivano danze pirriche che simulavano attraverso il suono un attacco in armi e anche una lampadodromia cioè una gara di corsa notturna che terminava con canti e danze, all'alba dell'ottavo c'era una processione verso l'acropoli che terminava con un sacrificio alla dea, l'ultimo giorno era dedicato a una gara navale. I giochi erano simbolo della civiltà classica e avevano una connotazione religiosa, per questo si distinguono dalle olimpiadi moderne, ma alla fine chi vinceva raggiungeva la fama e anche vantaggi economici. - i greci e gli dei: nella vita pubblica e privata dei Greci erano sempre presenti le figure divine. Ogni atto pubblico era scandito da cerimonie e sacrifici agli dei. Loro erano presenti nei momenti pubblici e importanti dei greci ma anche nei momenti quotidiani e privati dei cittadini, agli dei si chiedevano favori, si chiedeva l'andamento delle cose, si ringraziavano e a volte si imprecava contro di loro. La regione greca però non ha alcuna rivelazione, nessuna verità da preservare, nessuna salvezza promessa e non ha nessun testo sacro. I sacerdoti erano i normali cittadini che conducevano le funzioni sacerdotali per un anno come funzionari dello stato. La religione greca è una religione pratica, che si basa su atti di culto e rituali. Quello più diffuso è il sacrificio che veniva praticato ogni occasione: 1. la fondazione di una città 2. l'inizio di una guerra 3. la fine di una guerra 4. l'inizio di un viaggio 5. un matrimonio 6. per questioni private avveniva secondo procedure studiate che comportano la spartizione delle carni degli animali sacrificati in banchetti e l'interrogazione delle viscere degli animali per conoscere la volontà degli dei. Il sacrificio era il momento in cui gli uomini potevano mangiare carne, cioè quella che era rimasta dal sacrificio, anche se la parte migliore andava sempre alle divinità (prometeo). Importante nella religione greca era la divinizzazione, cioè il tentativo di interpretare cose razionalmente inspiegabili. La divinizzazione è praticata dall'indovino. 22 Dal punto di vista sociale invece sparta era divisa in tre grandi gerarchie: gli Spartiati che detenevano i pieni diritti civili e a ciascuno di loro viene assegnato un kleros, cioè un appezzamento di terra che gli forniva il necessario per vivere e che veniva coltivato dagli iloti. Questo gli permetteva di dedicarsi completamente alla politica e all'allenamento militare. I perieci invece erano più numerosi e vivevano in comunità a sé stanti, godevano di una certa autonomia, coltivavano la terra, svolgevano attività artigianali ma non avevano diritti politici. Gli ultimi della gerarchia invece erano gli Iloti, loro potevano formare una famiglia e riprodursi ma vivevano in condizione di semischiavitù. Le terre che coltivavano erano degli spartiati ma loro potevano avere la metà del raccolto per sostenere la famiglia, erano completamente privi di diritti e subivano continuamente umiliazioni. Una parte degli 25 ilotiberano i Messeni che avevano perso la guerra. Fra questi però c'erano anche gli intermedi, cioè gli spartiati decaduti, spesso per scarso rendimento in guerra o per difficoltà economiche. Chi faceva parte di questa parte della società doveva tenere la barba a metà per indicare che era cittadino ma a metà. Si ritiene anche che alcune famiglie abbiano mantenuto un ruolo importante tra gli spartiati nonostante l'importanza degli efori. Per quanto riguarda l'organizzazione del territorio invece si riteneva che: - il corpo civico spartano doveva essere fisso - tutti gli spartiati si ritenevano uguali - i cittadini venivano educati per diventare degli opliti: questo argomento viene spiegato da Tirteo, affermando che tutti gli spartiati combattevano fermi nella loro postazione attaccando senza vacillare, chi tramava perdeva i diritti civili. Chi combatteva alla fine poteva portare i capelli lunghi ma chi perdeva i diritti civili no e doveva tagliare la metà della barba. 26 Questi aspetti dello stato Spartano sono abbastanza simili a quelli delle altre polis, quello che cambia è il sistema educativo, durante la fase del sistema educativo tutti gli spartiati tra i 7 e i 30 anni venivano sottoposti a diverse fasi: - inizialmente veniva praticato un controllo eugenetico, serviva a ritenere le persone idonee o non a riprodursi e alla guerra, spesso chi aveva problematiche fisiche o mentali veniva escluso, ucciso o esiliato. Il bambino, ad esempio, appena nato veniva immerso dalla madre stessa nel vino, per poter verificare la sua resistenza all'odore tossico dell'alcol. Il bambino supera il test solo se non gli venivano le convulsioni, in questo caso poteva essere presentato dal padre al consiglio degli anziani che l'avrebbe controllato per valutarne la salute, la bellezza e la forza. Se il bambino non avesse superato il test del vino o non avesse i requisiti di salute, forza e bellezza, veniva abbandonato. - dopo i controlli eugenetici i bambini rimanevano con la famiglia fino a 7 anni compiuti, successivamente venivano affidati allo stato e crescevano in gruppi di età. L'educazione era fisica e abituava il ragazzo alle privazioni e alla fatica. L'educazione era anche psicologica e puntava a una forte competizione, a controllare la paura e all'obbedienza. - a 18 anni il giovane doveva superare delle prove di iniziazione, fra queste c'era la krypteia: questa pratica non era estesa a tutti e venne attestata solo dopo la perdita della Messenia. Questa prova era una sorta di caccia all'ilota, che avveniva di notte lontano dai centri abitati. Superate tutte le prove lo spartiata continuava il percorso fino al compimento dei 30 anni, quando raggiungeva totalmente i diritti politici. - tutti i cittadini a partire dai 20 anni partecipano a delle istituzioni importanti chiamate sissizi. Si trattava di un gruppo di uomini che prendevano parte ai pasti serali insieme, all'interno di tende contribuendo con ciò che coltivavano nei loro campi. A loro si mescolavano i re e alcuni cittadini. - La famiglia dopo che i figli avevano superato l'infanzia non era più così importante. La donna spartana veniva privata di una parte delle sue funzioni casalinghe e godeva di libertà, anche sessuale, e infatti anche se sposata spesso generava figli con altri uomini (destava scandalo agli altri Greci). Inoltre lei poteva ereditare ed essere proprietaria un lotto di terreno senza bisogno della tutela dell'uomo. L'esercito era il centro di tutta la società spartana, i soldati erano gli spartani dai 18 ai 60 anni. I soldati spartani apparivano omogenei: vestivano tutti alla stessa maniera, con una tunica rossa, e avevano armi standardizzate perché erano fornite dallo stato. La falange spartana si muoveva in modo coeso perchè ogni movimento era stato preparato nel corso dell'educazione, i soldati quindi erano dei professionisti rispetto agli opliti. La differenza con gli altri soldati greci si trova anche nella parte psicologica poichè gli spartani non si facevano prendere dal panico e non perdevano la compattezza, Il problema degli spartani era il numero, questo perchè nel corso dell'età arcaica i cittadini diminuirono e in più altri persero il kleoros quindi perdevano i privilegi. L'eudonomia, cioè il buon governo spartano, duro oltre cinque secoli e la sua stabilità, insieme alla parte militare, ne fecero la fama. 27 A questa suddivisione si sovrapponeva il demo, erano circa 139 e poteva indicare un quartiere di una città, un piccolo villaggio dell'attica o un centro abitato di grandi dimensioni. Il cittadino acquistava il suo status attraverso l'iscrizione ai registri del proprio demo, quindi poi il nome del singolo cittadino veniva accompagnato dal nome del singolo demo. Tutti i cittadini potevano partecipare, senza limitazione derivante dalla discendenza o dal reddito, all'assemblea (ekklesia). L'assemblea si riuniva quaranta volte all'anno sulla collina della Pnice. L'assemblea controllava anche l'ostracismo: una volta all'anno l'assemblea ateniese si riuniva per decidere chi esiliare dalla città, questo avveniva attraverso un voto e veniva esiliato chi era sospetto di tradimento verso la città o per qualche altra accusa. Veniva scritto il nome di alcune persone sospette su un coccio di ceramica e chi riceveva più voti veniva esiliato per 10 anni con la possibilità di poter tornare in patria passati questi anni. Alcuni ritrovamenti archeologici mostrano che dei gruppi si organizzano scrivendo prima il nome di un cittadino. Ma l'organo più innovativo che era una trasmissione tra demi e il centro urbano, e anche tra il centro urbano e le campagne dell'Attica. Era chiamato consiglio dei 500 e qui sedevano, eletti per un anno, 50 cittadini per ciascuna tribù, loro rappresentano anche i demi in maniera proporzionale al numero di abitanti. Era anche in grado di gestire la presenza dello stato: infatti 50 consiglieri assicuravano la loro presenza costante in sede del consiglio per 36 giorni. Sorteggiando tra loro un presidente per una giornata intera. Esecutori delle decisioni dell'assemblea e del consiglio erano coloro che avevano l'archai, cioè i comandi, queste figure possono essere definiti magistrati e avevano i compiti più modesti, ma anche quelli più importanti come la guida dell'esercito da parte del collegio di 10 strateghi. Tutte le cariche erano attribuite per sorteggio e duravano un anno. Per quanto riguarda Clistene gli storici hanno due pensieri differenti sul motivo per il quale decise di cambiare così tanto la politica: la prima afferma che Clistene abbia attuato questo tipo di politica per dare più importanza alla sua famiglia, gli Alcmeonidi, riducendo il potere delle clientele delle altre zone dell'Attica. Il secondo pensiero invece si rifà alla cittadinanza di Atene, infatti lui avrebbe cambiato la politica per coprire l'inserimento della cittadinanza a molti elementi che non ne avrebbero avuto diritto, anche schiavi. Nonostante Clistene rinnovi le strutture politiche Ateniesi mantiene le strutture preesistenti: mantiene l'Areopago, le 30 fratrie cioè gruppi di carattere religioso che mantengono la funzione di partecipare ai momenti importanti delle via di ogni cittadino, come la nascita, il matrimonio e la morte. Grecia e Persia: la rivolta ionica e le guerre persiane: Negli anni centrali del VI secolo i quattro grandi regni orientali, Lidia, Media, Babilonia ed Egitto, furono abbattuti e il loro territorio fu unito a quello persiani: Ciro il grande conquistò Lidia; Media e Babilonia mentre il figlio Cambise si impadronì dell'Egitto. Fondamentale fu poi l'operato di Dario I. I Persiani erano una popolazione di lingua indoeuropea ed è importanta della loro cultura la concezione religiosa che si esprimeva nel culto del dio Ahura-Mazda, chi fondò questa religione (mazadeismo) era Zarathustra. La religione contribuì all'identità persiana, ma la Persia aveva anche una grande capacità di organizzazione delle aree che venivano conquistate, venivano divise in regioni che erano dotate di autonomia amministrativa. Mentre l'unità dell'impero era garantita dalla figura del Gran Re, dall'unificazione dei pesi,misure e monete, dall'adozione di una lingua internazionale (aramaico) e dalla costruzione di strade che permettevano la comunicazione. Importante ad esempio era la strada Reale, che univa la città alle coste dell'Asia minore attraversando tutta l'Anatolia. Nel frattempo i rapporti dei Greci con la Lidia, duravano da oltre un secolo e ciò aveva creato una sorta di cultura comune incentrata dai rapporti tra le due aristocrazie. Questi rapporti con l'entrata della Lidia in Persia stavano svanendo, e le poleis sulla costa dell'Asia Minore si resero conto di cosa significasse abitare sotto il governo del Gran Re. Rivoluzione Ionica: Inizialmente però i Persiani non mostrarono nessun intento di invadere le polis dell'Asia minore, quindi queste polis continuarono la politica dei Lidi che mirava ad appoggiarsi alle aristocrazie delle varie città favorendo l'ascesa al potere di uomini fidati. La situazione cambia quando i persiani iniziano la riorganizzazione dell'imperio promossa da Dario I: - i tributi che le città dovevano pagare divennero più duri e puntuali - gli spazi di libertà divennero sempre meno Ed è in questo clima del 499 che inizia la ribellione delle città greche d'Asia al potere persiano, questa ribellione viene chiamato “Rivolta Ionica”. Il personaggio chiave è il tiranno vassallo Aristagora di MIleto, che sostituiva il suocero Istieo, e dopo il fallimento di una spedizione contro Nasso decise che preferiva mettersi contro i persiano rispetto a subire le conseguenze della sconfitta. Questa iniziativa di ribellione verso la persia ebbe successo e tante città aderirono alla rivolta. Per questo attacco chiede aiuto agli spartani raccontando al re l'estensione del regno persiano per convincerlo a sostenere la ionia nella rivoluzione ma il re non accetta, allora Aristagora si reca ad Atene che decide di sostenerlo mandando venti navi, con l'aggiunta di cinque dall'Eritrea (Eubea). Durante questa rivolta raggiungono dei successi arrivando fino alla capitale, Sardi, incendiando i santuari. E da qui Dario I giura vendetta, chiedendo anche che questo torto gli venga ricordato tre volte al giorno. Così i persiani vanno riprendendo posizione e nel 490 viene assediata Mileto. Dario incita anche una spedizione contro la grecia inviando i suoi generali ad Eretria e Atene, l'Eretria venne conquistata subito, l'avanzata continua sotto consiglio di Ippia che li conduce a Maratona nel 490. Nel frattempo Atene decise di ritirare le proprie navi nel corso del 498, la battaglia continuò per qualche anno fino all'estate del 494 dove i greci furono sconfitti durante una battaglia navale. Quindi toccò ai persiani scegliere la punizione, che fu molto dura, infatti MIleto fu rasa al suolo e gli abitanti uccisi o deportati, questo creò molta pressione nel mondo Greco. 31