Scarica Riassunto e analisi del libro IL TRENO DEI BAMBINI e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! IL TRENO DEI BAMBINI Autore: Viola Ardone Luoghi: Napoli / piccolo paese vicino a Modena Personaggi: Amerigo: protagonista del libro Antonietta: la mamma di Amerigo, schiva e riservata Tommasino: amico di Amerigo, anche lui inviato al Nord sul treno dei bambini Rosa, Alcide e Derna: i componenti della famiglia che lo ospita. Derna, donna sola, lo ospiterà a casa sua. Rosa e Alcide Benvenuti sono i cugini di Derna. Sono figure positive, che infondono in Amerigo fiducia ed autostima oltre a dargli amore e l’opportunità di realizzare le proprie aspirazioni. Maddalena: una delle donne del Partito Comunista impegnate nella causa dei bambini. Il romanzo racconta una storia realmente accaduta, ambientata a Napoli nel secondo dopoguerra, quando dal 1946 al 1952, il Partito Comunista organizzò l’accoglienza in casa di famiglie di contadini e artigiani del nord e del centro Italia (prevalentemente dell’Emilia- Romagna), di 70mila bambini (10 mila napoletani) tra i 4 e i 12 anni, non solo del sud, ma anche di altre grandi città, come Torino o Milano, devastate dai bombardamenti degli alleati. Il protagonista, ed io narrante con il suo linguaggio dialettale, è Amerigo Speranza, un bambino di otto anni, Nobèl per gli amici, perché parla tanto e sa tante cose. Vive nei Quartieri Spagnoli a Napoli, con la madre, Antonietta, una donna di poche parole e come racconta Amerigo anche poco affettuosa, la perdita di un altro figlio più grande ha reso Antonietta triste e scostante. «Io dei bombardamenti mi ricordo il rumore delle sirene e gli allucchi della gente. Mia mamma mi prendeva in braccio e si metteva a correre. Andavamo nei rifugi e lei mi stringeva tutto il tempo. Io durante i bombardamenti ero felice». Amerigo non ha mai conosciuto il padre, come racconta: «Io sono figlio unico, dato che con mio fratello maggiore Luigi non abbiamo fatto in tempo a conoscerci. Non abbiamo fatto in tempo neppure con mio padre, sono nato in ritardo con tutti» Amerigo a scuola non va più perché con le lettere non va d’accordo e poi dalla maestra prende sempre le scoppole, lavora raccogliendo le pezze nella spazzatura che poi rivende, roba vecchia e sporca e piena di pulci che Antonietta pulisce e ripara per darle a Capa 'e fierro - un personaggio che non si capisce se abbia una storia con la madre o se semplicemente non approfitti della sua condizione - che le rivende sul banco a piazza Mercato. Con il suo amico Tommasino ogni tanto escogitano qualche espediente per arrotondare, come quando avevano venduto «le zoccole con la coda tagliata e pitturate di bianco e di marrò con la vernice per le scarpe» per farle sembrare criceti, finché una pioggia battente non svelò il trucco. Nel libro, a organizzare il viaggio è Maddalena Criscuolo, una giovane militante comunista, che ha partecipato alle gloriose Quattro Giornate della liberazione di Napoli; dopo essere stato lavato, rivestito, fornito di scarpe nuove e di un cappotto, perché al nord fa molto freddo, Amerigo viene accompagnato da sua madre al treno insieme agli altri bambini. La scena della partenza del treno è una delle pagine più intense. Amerigo è ignaro di ciò che lo aspetta «Mia mamma avanti e io appresso… cammina veloce: ogni passo suo, due dei miei… Dove stiamo andando non lo so, dice che è per il mio bene. Invece ci sta la fregatura sotto, come per i pidocchi. È per il tuo bene, e mi ritrovai con il mellone». Viene fatto salire sul treno. Durante il viaggio, l’angoscia e il senso di abbandono prendono molti bambini che vengono rassicurati da Maddalena «L’amore ha tante facce, non solo quella che pensate voi.. Chi ti manda via ti vuole bene. Amerì a volte ti ama di più chi ti lascia andare che chi ti trattiene», ma vengono cancellate dallo stupore alla vista, per la prima volta della neve piove ricotta e della nebbia noi al meridione ancora non ce l’abbiamo. All’arrivo però, rimane il timore che nessuno li vorrà. Amerigo finisce vicino Modena, in casa di Derna, una sindacalista che ha perso il suo compagno durante la lotta partigiana, una donna colta che lo accoglie con la paura di sbagliare perché di bambini non ne capisco proprio; lo aiuta a fare i compiti, lo fa mangiar bene e gli compra finalmente delle scarpe che non gli fanno male. Pian piano, rotto il ghiaccio, il loro rapporto diverrà sempre più stretto. E poi c’è la famiglia di Rosa e