Scarica Riassunto libro "diritto della sicurezza sociale" e più Sintesi del corso in PDF di Diritto della Previdenza Sociale solo su Docsity! 23/02/21 Manuale persiani d'onghia: diritto della sicurezza sociale (ultima edizione) Oppure Manuale cinelli giubboni: lineamenti di diritto della previdenza sociale 3 Faitesina molto breve da consegnare almeno una settimana prima dell’esame. Oggetto: un argomento trattato a lezione, approfondito ma sintetizzato. INTRODUZIONE Diritto della previdenza sociale e assistenza sociale fanno parte del diritto della sicurezza sociale. ART 88 cost: articolo fondamentale che ci sarà sempre. Norma chiave perché richiama entrambi i concetti (assistenza e previdenza sociale) Assistenza? Forma più generica di intervento a tutela della collettività (cittadini). Rivolta ai bisognosi, coloro che sono in una situazione di difficoltà. Coloro sprovvisti dei mezzi necessari per vivere (secondo la cost9 Previdenza: i soggetti interessati sono i lavoratori. Che gli siano assicurati i mezzi necessari per vivere Infortunio sul lavoro, malattia, malattia professionale... lo stato ha previsto una protezione sociale per i lavoratori bisognosi. Covid è stato riconosciuto come malattia sul lavoro -> inail deve provvedere a indennizzare. Disoccupazione involontaria: situazione di bisogno, indicata anche nell'art 38 cost Diritto della previdenza sociale nasce per tutelare il lavoratore subordinato. Però col tempo il mercato del lavoro è cambiato. Oggi non è la modalità standard il lavoro subordinato. L'obiettivo è di fare del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato normale. Anche se ancora siamo in un mercato del lavoro molto flessibile. > Autonomi fino a pochi mesi fa erano privi di tutela. L'emergenza sanitaria covid ha messo in risalto i problemi nel diritto della previdenza sociale. Il legislatore ha annunciato infatti come agirà e in che ottica: quella della universalità. Si riuscirà ad allargare la platea dei soggetti protetti? E a ricomprendere la maggior parte dei lavoratori sotto questa protezione? 24/02/2021 Sicurezza sociale: attività dello stato finalizzata alla protezione dei cittadini in condizione di bisogno. Esprime l'esigenza che venga garantita a tutti i cittadini la libertà dal bisogno. Intervento dello stato: realizzazione della tutela previdenziale progressiva estensione di questa tutela a nuove situazioni di bisogno e nuove categorie di soggetti anche oltre l'ambito tradizionale del lavoro subordinato. Quindi si cerca sempre più di includere i lavoratori flessibili e non più solo quelli subordinati indeterminati - Assistenza sociale: verso i cittadini - Previdenza sociale: verso i lavoratori Finalità: proteggere e liberare i destinatari della tutela dalla situazione di bisogno. Compito dello stato e degli enti previdenziali ASSISTENZA SOCIALE: Tutela universale e gratuita perché non si limita ai lavoratori (come la previdenza) ma riguarda tutti i cittadini ed è a carico dello stato. Finanziata da tutti i cittadini PREVIDENZA SOCIALE: rivolta a una platea selezionata di destinatari. | lavoratori. Non i cittadini in generale. Poi i lavoratori saranno ulteriormente selezionati in base a criteri (contributi versati, anni lavorati..). È una tutela radicata sul lavoro. Volta a liberare questi soggetti e garantire una protezione sociale (che appunto va a una platea selezionata) caratterizzata da uno strumento: ASSICURAZIONE SOCIALE. Chi concorre al finanziamento della previdenza sociale? | lavoratori Es diritto alla pensione: a seconda della tipologia di pensione è richiesto un requisito per poter accedere alla protezione sociale. Quindi i lavoratori per poter accedere alla prestazione, devono aver maturato i requisiti. Che variano a seconda della tipologia di pensione (età, contributi ecc.) Previdenza e assistenza sono diverse sia per i destinatari sia per il sistema di finanziamento ART 3 COST: è compito dello stato rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del paese. ART 4 COST: la liberazione dal bisogno corrisponde ad un interesse riferibile a tutta la collettività ART 38 COST: - 1comma: individua l'assistenza sociale. Forma generica di intervento rivolto ai cittadini (ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere). Es: reddito di cittadinanza: forma di reddito minimo garantito. Per cittadini in situazioni tali da poter accedere. Non è rivolto solo agli inabili al lavoro, ma a coloro in condizioni di povertà si, ma che sono nella condizione di lavorare. Quindi sono destinatari del reddito di cittadinanza in quanto possono stipulare un patto personalizzato di ricerca di lavoro. Obbiettivo reddito cittadinanza: reintrodurre la persona nel mondo del lavoro dandogli anche mezzi per vivere. NB: reddito di cittadinanza non è parte dell'art 38 perché è rivolto a cittadini ABILI al lavoro, mentre art 38 dice inabili. - 2comma: individua la previdenza sociale. Parla dei lavoratori. Forma di protezione sociale -> previdenza sociale. Tutela rivolta ai lavoratori. In particolare hanno diritto che siano previsti mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di malattia, infortunio, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Forma di protezione che garantisce mezzi adeguati alla vita dei lavoratori. Adeguatezza è parola chiave. Le prestazioni previdenziali che devono essere erogate ai lavoratori devono essere adeguate. Riguardo l'adeguatezza ci sono delle controversie soprattutto nel sistema pensionistico. Difficoltà di garantire davvero delle prestazione adeguate alla vita dei lavoratori. Le fonti del diritto della previdenza sono varie. La previdenza nasce come welfare privato. | lavoratori volontariamente creavano associazioni per aiutarsi. Poi è passato pubblico Meccanismo contributivo: si fonda sul versamento dei contributi previdenziali. Per questo è basato sul lavoro. Perché sono gli stessi lavoratori che finanziano DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO ('48): si includono anche i diritti sociali (diritti alla sicurezza sociale) oltre ai diritti umani Enti previdenziali sono enti pubblici strumentali: 2/3/21 coincidenza tra interesse dello stato e dell’ente previdenziale sottoposizione dell'ente al controllo statale PRINCIPALI ENTI PUBBLICI PREVIDENZIALI INPS; : Eroga tutela previdenziale per diverse situazioni di bisogno (invalidità, vecchiaia, disoccupazione ecc.) provvede tramite distinte ssicurazioni alla tutela per i casi di invalidità, vecchiaia (per i lavoratori subordinati, e distinte gestioni per quelli autonomi) e disoccupazione involontaria provvede all'integrazione dei guadagni (CIG) provvede all’assegno per il nucleo familiare garantisce permessi e congedi a tutela della maternità e paternità gestisce la quasi totalità della previdenza italiana. Sono assicurati presso l’inps la maggior parte dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato INAIL: istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni e le malattie professionali. Emette indennizzi per infortunio e malattie professionali. Riceve i premi assicurativi ed eroga le prestazioni previdenziali ai lavoratori (che devono essere qualificati, non è rivolta a tutti la tutela). -- tutela antinfortunistica per i soggetti che prestano attività anche in ambito domestico -- competenza generale: sia per il settore privato che pubblico -- Riferimento: T.U. dpr n 1124/1965, integrato poi con dlgs 38/2000 che include il danno biologico nell’area dell’indennizzabilità e introduce la nuova disciplina dell'infortunio in itinere INPDAP: estinto nel 2012 e assunto da parte dell'INPS. Enti previdenziali privatizzati che gestiscono casse di previdenza e assistenza dei professionisti: ENPACL: ente nazionale previdenza e assistenza consulenti del lavoro ENPAF: ente nazionale previdenza assistenza farmacisti ENASARCO: ente nazionale assistenza di agenti e rappresentanti di commercico Cassa nazionale previdenza e assistenza avvocati Enti privatizzati 3 casse di previdenza sono quelle cui sono iscritti coloro che esercitano attività professionali e sono state privatizzate nel 1995 Godono di autonomia normativa, ma il carattere dell'attività rimane pubblicistico: il fine che perseguono rimane il fine pubblico della previdenza sociale Quale natura degli enti di categoria? La privatizzazione ha riguardato solo il regime della personalità giuridica, ma ha lasciato ferma l'obbligatorietà dell'iscrizione e della contribuzione. Ha costituito una innovazione di carattere organizzativo, ma continuano a esercitare funzione pubblica anche se giuridicamente privati Espressamente confermata la natura privata degli enti previdenziali dei liberi professionisti, con conseguente piena capacità e autonomia negoziale tipica di ogni soggetto dotato di personalità giuridica privata Quindi rimangono strettamente correlati all'interesse pubblico DEFINIZIONE DI DATORE DI LAVORO: - Aifini previdenziali: soggetto passivo obbligato al pagamento dei contributi previdenziali L'entità dei contributi varia SOGGETTI TENUTI AL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI: - Datori di lavoro nei confronti dei lavoratori subordinati, o meglio ai sensi del 2115: principale obbligato e responsabile dell'adempimento dell'obbligo anche per la parte posta a carico dei lavoratori, nel senso che il datore avrà poi il diritto di rivalsa nei loro confronti, fatto mediante trattenuta in busta paga. OBBLIGO CONTRIBUTIVO: per le Collaborazioni coordinate e continuative, i lavoratori parasubordinati, la contribuzione è a carico del committente (non si parla di datore), ma i lavoratori sostengono anche loro in parte questo onero, hanno l'obbligo di 1/3. Ma l'obbligo di versamento dei contributi spetta al committente, anche per la parte del collaboratore, che poi si rifarà con la trattenuta sul compenso da prestare. LAVORATORI OBBLIGATI ALL'ISCRIZIONE ALLA GESTIONE SEPARATA INPS: - Co.Co.Co quando sono esclusi dall'applicazione della disciplina del lavoro subordinato e ricadono in quello autonomo (non hanno i requisiti di etero orgnizzazione) - Co.co.co a progetto titolari di contratti stipulati prima del 2015 (ancora attivi) - Lavoratori autonomi, titolari di partita iva, che sono tenuti a iscrizione alla gestione separata e non ad una cassa di previdenza professionale, quando esercitano attività il cui esercizio non è subordinato all'iscrizione ad appositi albi. Libero professionista: ha l'obbligo di versare tutti i contributi e di iscriversi nella cassa di categoria OBBLIGO SOLIDALE: vi è l'assunzione da parte dell’utilizzatore in caso di inadempimento del somministratore, dell'obbligo del pagamento diretto al lavoratore del trattamento economico, nonche del versamento dei contributi previdenziali, salvo diritto di rivalsa verso il somministratore. RAPPORTO GIURIDICO PREVIDENZIALE: rapporto fra istituto previdenziale e i soggetti aventi diritto alle prestazioni previdenziali (i lavoratori) Obbligazioni preliminari: il lavoratore ha diritto che siano adempiute: - Da parte del datore, il versamento dei contributi previdenziali - Da parte dell'ente previdenziale, di comunicazioni corrette sulla posizione previdenziale Non attengono ancora alla tutela previdenziale in senso stretto (erogazione prestazioni per lavoratore con requisiti), ma tutto ciò che precede la tutela Sussiste obbligo dell'ente previdenziale a cooperare all'adempimento degli obblighi imopsti ai datori di lavoro a ai lavoratori ATTO DI AMMISSIONE AL GODIMENTO DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI: - Attoconcuil’ente accerta l’esistenza di tutte le condizioni richieste dalla legge, che quindi ammette il richiedente al godimento delle prestazioni. Attribuisce un diritto, ha ovvero efficacia costitutiva, in quanto è volto ad accertare le condizioni di legge (verifica le condizioni per godere) e ammette il richiedente a godere . La domanda di ammissione è un onere per il soggetto protetto Atto di ammissione può avere una forma particolare (es certificato di pensione) o essere implicito nell’erogazione delle prestazioni OVE L'ENTE NON PROVVEDA ALL'AMMISSIONE: - Il soggetto può ricorrere in giudizio quando l'ente non provvede ad ammettere i lavoratori ad ammettere alle prestazioni previdenziali. - Il soggetto può rivolgersi al giudice, che dovrà verificare tutte le condizioni richieste dalla legge, poi condanna l'ente alla erogazione delle prestazioni con una sentenza, che ha gli effetti del provvedimento di ammissione. PRESTAZIONI PREVIDENZIALI: - Sono determinate dalla legge in relazione ad ogni singolo evento protetto: possono consistere in prestazioni economiche o sanitarie (es assistenza medica in seguito ad un infortunio sul lavoro) 3/3/21 NATURA GIURIDICA DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI: natura retributiva? NO La natura retributiva può essere riconosciuta correttamente solo a quelle attribuzioni patrimoniali che siano il corrispettivo dell'attività lavorativa. Non è così per le prestazioni previdenziali perché sono prestazioni che vanno a sostituirsi alla retribuzione in mancanza di lavoro, al fine di liberare il soggetto da una determinata situazione di bisogno. natura risarcitoria? NO perché la funzione delle prestazioni previdenziali non è risarcitoria, ma di reintegrare le perdute energie lavorative e di fronteggiare situazioni di bisogno. Le prestazioni previdenziali sono strumento per attuare la tutela previdenziale, per i soggetti bisognosi, in possesso di requisiti, con lo scopo di liberarli dalla situazione di bisogno Sono prestazione erogate dallo stato o da enti in esecuzione di un obbligo specifico per la tutela dell'interesse pubblico generale ART 38 COST: oggetto della tutela previdenziale sono i “mezzi adeguati”, cioè prestazioni che siano tali da soddisfare le esigenze di vita del lavoratore e della sua famiglia. La prestazione adeguata soddisfa l'istanza di sollievo dal bisogno e la promozione sociale della persona PRESTAZIONE ADEGUATA: - Da undecreto del presidente della repubblica su proposta del ministero del lavoro - Da enti previdenziali con delibera approvata dal ministero del lavoro Aliquota contributiva: percentuale da applicare al reddito imponibile di un lavoratore (dipendente o autonomo), per determinare la quota di contributi previdenziali che devono essere versati agli enti previdenziali MODULAZIONE DELL’OBBLIGAZIONE CONTRIBUTIVA: vi sono differenziazioni dell'aliquota contributiva a seconda della natura dell'attività di impresa, del settore merceologico, del numero dei dipendenti Particolari riduzioni dell'aliquota contributiva riguardano ad esempio la stipulazione del contratto di apprendistato Vi sono misure dirette a: - Sostenere o promuovere attività produttive in determinate zone geografiche sfavorite - Sostenere l'occupazione di determinate fasce di lavoratori svantaggiati FISCALIZZAZIONE DEGLI ONERI SOCIALI: è una misura di politica economica attraverso la quale una parte dei contributi obbligatori a carico delle imprese viene finanziata con risorse che provengono dal bilancio dello stato. > Accollo dell'onere contributivo da parte della finanza statale al fine del rilancio di settori in crisi o di alleggerire il peso della disoccupazione in aree meno sviluppate Viene quindi così ridotto il costo del lavoro per ogni lavoratore e contribuiscono a rendere le imprese più competitive e a favorire l'occupazione CONTRIBUZIONE FIGURATIVA: anche qua intervento della finanza dello stato per agevolare In determinati casi, ovvero quelli di sospensione del lavoro, il finanziamento pubblico si sostituisce al difetto di contribuzione da parte dei soggetti obbligati (disoccupazione, malattia, maternità, infortunio, intervento della CIG) > Sievita cosi che la vicenda sospensiva del rapporto di lavoro produca effetti pregiudizievoli per il soggetto protetto Esempi: - Periodidi astensione obbligatoria o facoltativa per maternità o paternità - Periodidi malattia e inabilità temporanea dovuta a infortunio sul lavoro - Periodidi godimento della cassa integrazione guadagni in tutte le sue forme e dell'indennità di disoccupazione 9/3/21 OMESSA O IRREGOLARE CONTRIBUZIONE: il sistema sanzionatorio previsto pe l’omesso o irregolare versamento dei contributi è dalla legge differenziato in relazione al fatto posto in essere dal datore di lavoro. 3 Occorre distinguere tra OMISSIONE ed EVASIONE contributiva In entrambi i casi è inadempimento, ma di portata differente, con sanzioni differenti Omessa o irregolare omissione può dare luogo a responsabilità sia penale che civile a carico del datore nei confronti dell'ente previdenziale, ma può anche essere nei confronti del lavoratore Omissione contributiva: - È meno gravella fattispecie di omissione contributiva (art 116 | 388/2000), che riguarda le sole ipotesi in cui il datore di lavoro, pur avendo provveduto a tutte le denunce e registrazioni obbligatorie, ometta il pagamento dei contributi - Si deve ritenere che l’omessa denuncia dei lavoratori all’ INPS faccia presumere l’esistenza della volontà del datore di occultare i rapporti di lavoro al fine di non versare i contributi. Evasione contributiva: - Omessa denuncia all'INPS di lavoratori. È la fattispecie più grave di omissione contributiva. - Art 1161388/2000 perché si abbia evasione contributiva devono sussistere contemporaneamente due presupposti: - Il mancato invio delle comunicazioni obbligatorie - L'intenzione specifica di non versare i contributi previdenziali o premi, realizzata attraverso l’occultamento di rapporti di lavoro o di retribuzione erogate Art 116: MISURE PER FAVORIRE L'’EMERSIONE DEL LAVORO IRREGOLARE: | soggetti che non provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei contributi o premi dovuti alle gestioni previdenziali e assistenziali, ovvero vi provvedono in misura inferiore a quella dovuta, sono tenuti: - A) nelcaso di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, il cui ammontare è rilevabile dalle denunce e/o registrazioni obbligatorie, al pagamento di una sanzione civile .... Non potrà essere superiore al 40% dell'importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge - B)incaso invece di evasione connessa a registrazioni o denunce obbligatorie omesse o non conformi al vero, quindi con il datore che ha intenzione specifica di non versare i contributi o premi, occulta rapporti di lavoro in essere. Deve pagare sanzione civile pari al 30 % , la sanzione civile non può superare il 60%dell’importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge. PRINCIPIO DI AUTOMATICITA' DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI Nelle assicurazioni sociali (e non in quelle private) le orestazioni previdenziali sono sovute al lavoratore anche quando l'imprenditore non ha versato regolarmente i contributi: le prestazioni previdenziali non vengono erogate in funzione del versamento dei contributi Art 2116 cc: le prestazioni indicate nell'art 2114 sono dovute al prestatore di lavoro, anche quando l’imprenditore non ha versato regolarmente i contributi dovuti alle istituzioni di previdenza e di assistenza, salvo diverse disposizioni delle leggi speciali. Nei casi in ciu secondo tali disposizioni, le istituzioni di previdenza e di assistenza, per mancata o irregolare contribuzione, non sono tenute a corrispondere in tutto o in parte le prestazioni dovute, l'imprenditore è responsabile del danno che ne deriva al prestatore di lavoro Automaticità delle prestazioni (2116 cc) In materia di assicurazione contro gli infortunisul lavoro e malattie professionali, il principio trova integrale applicazione: - Gli assicurati hanno diritto alle prestazioni da parte dell'istituto assicuratore anche nel caso in cui il datore non abbia adempiuto agli obblighi stabiliti nel presente titolo. L'ente previdenziale non può in generale opporre al lavoratore l'inadempimento contributivo del rispettivo datore di lavoro, ma può opporre gli effetti di quell’inadempimento in relazione alle singole obbligazioni contributive per le quali sia nel frattempo decorso il termine di prescrizione > Principio di irricevibilità dei contributi prescritti il datore di lavoro obbligato al versamento della contribuzione previdenziale è anche responsabile per la quota che la legge pone a carico del lavoratore stesso. Il datore però ha diritto di rivalsa verso il lavoratore, tramite trattenuta CONSEGUENZE PER OMESSA O IRREGOLARE CONTRIBUZIONE? - Può dare luogo a responsabilità penale e/o civile del datore nei confronti dell'ente - Inoltre il datore può essere civilmente responsabile nei confronti del lavoratore (2116) Datore civilmente responsabile nei confronti del lavoratore: - Danni subiti dal lavoratore: mancato accreditamento a favore del lavoratore di contributi importanti pe il perfezionamento deldiritto alla pensione - Azioniesercitabili dal lavoratore: a) Azione di risarcimento del danno b) Azione derivante dalla lesione del diritto del lavoratore alla sua posizione contributiva 10/03/21 DATORE CIVILMENTE RESPONSABILE NEI CONFRONTI DEL LAVORATORE (2116) - Danni subiti dal lavoratore: mancato accreditamento a favore del lavoratore di contributi importanti per il perfezionamento del diritto alla pensione - Rendita per inabilità permanente - Assegno per assistenza personale continuativa - Renditaai superstiti - Cure mediche e chirurgiche, compresi gli accertamenti clinici - Fornitura degli apparecchi di protesi INABILITA' AL LAVORO: eliminazione o riduzione delle attitudini psicofisiche del soggetto protetto a svolgere attività lavorativa inabilità temporanea: le conseguenze dell'infortunio sono sanabilit nel tempo e il soggetto può recuperare le sue attitudini al lavoro. Il diritto alle prestazioni previdenziali sorge quando si tratti di una inabilità assoluta “che impedisca totalmente all’infortunato di attendere al lavoro” inabilità permanente: le conseguenze dell'infortunio sono destinate a durare per tutta la vita DANNO BIOLOGICO: lesione all’integrità psicofisica, suscettibile di valutazione medico legale, della persona RIASSUNTO LIBRO ASSICURAZIONI SOCIALI E ASSICURAZIONI PRIVATE: entrambe hanno funzione previdenziale, ma differiscono nel mezzo e nell’assetto di interessi che viene realizzato. - Assicurazione privata: eliminazione del bisogno si attua con l'assunzione da parte dell’assicuratore dell'obbligo di sopportare le conseguenze economiche dell'evento temuto, dietro il corrispettivo del premio da parte degli assicurati - Assicurazioni sociali: l'eliminazione del bisogno si attua con l’organizzazione di un servizio pubblico. Private e sociali sono diverse ma complementari. Tutti i problemi dell’incerto avvenire infatti non possono essere risolti con la previdenza obbligatoria. La sicurezza sociale, come fine essenziale dello stato riguarda solo i bisogni essenziali. Ha infatti un limite insito nella sua funzione, che è quello di realizzare un interesse pubblico generale. > al di la di questo limite la liberazione del bisogno va lasciata alla previdenza privata. Previdenza complementare: posizione diversa da quella delle assicurazioni private. È eventuale, quindi libera e realizza una forma di solidarietà meritevole di tutela IL RIPARTO DI COMPETENZA LEGISLATIVA TRA STATO E REGIONI Per l'attuazione della sicurezza sociale, la costituzione evoca l'intervento sia dello stato, sia delle regioni. Art 117 cost: attribuita allo stato la competenza esclusiva nella materia della previdenza sociale, ma prevede una competenza CONCORRENTE alle regioni nella materia di competenza integrativa e complementare. - Alle regioni è poi affidata la competenza esclusiva in materia di assistenza sociale ">> Viene comunque assicurata l’unitarietà e omogeneità del sistema di sicurezza sociale, dal riconoscimento allo stato della competenza esclusiva sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. - ne deriva la possibilità per lo stato di intervenire anche nelle materie esclusive delle regioni, fissando i livelli minimi di tutela per evitare diversità di trattamento dei cittadini nelle varie regioni. Art 118 cost: stato, regioni, città metropolitane, province e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. - Carattere che conferma la libertà dei privati di operare anche nei campi dell'assistenza e previdenza realizzando anche interessi di carattere generale. FONTI SOVRANAZIONALI NEL SISTEMA DI SICUREZZA SOCIALE: fonti internazionali: importanti sono le convenzioni dell’OIL. In particolare 2: - 105/1952 sulla norma minima di sicurezza sociale, che prevede un sistema di sicurezza basato su livelli elementari per rendere il sistema accessibile anche ai paesi meno sviluppati - 118/1962 sulla parità di trattamento dei cittadini e stranieri in materia di sicurezza sociale Fonti europee: carta di Nizza che contiene i diritti fondamentali dei cittadini dell'UE Regolamento: importante è la disciplina contenuta nel regolamento (CEE) del Consiglio 1408/1971 che concerne l'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, autonomi, ai loro familiari che si spostano all’interno dell'UE. Il diritto europeo detta un sistema di regole di coordinamento tra le legislazioni dei paesi UE, tale per cui i lavoratori (autonomi o subordinati) possono liberamente circolare e stabilirsi nell'UE senza perdere i benefici di sicurezza sociale che avrebbero nel loro stato di residenza. Principi base su cui è incentrato l'ordinamento europeo: Territorialità: del regime previdenziale per cui il lavoratore è soggetto alla legislazione dello stato membro dove lavora anche se risiede in un altro stato Totalizzazione dei periodi assicurativi per cui deve essere data la possibilità di cumulare tutti i periodi di contribuzione presso i diversi stati. Sia per l'acquisizione e il mantenimento del diritto alle prestazioni, sia per il calcolo del loro importo. Pilastro sociale europeo: non vincolante. Atto di soft law. 2017. - Esprime principi e diritti fondamentali per assicurare l'equità e il buon funzionamento dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. - Non contiene nessuna previsione di risorse economiche da cui attingere per attuare i principi. - Ha giusto un grande valore simbolico che rende più visibile e comprensibile il concetto di cittadinanza europea Corte di giustizia: anche questa ha dato un apporto significativo per lo sviluppo del sistema giuridico di protezione sociale. L'attività di previdenza sociale è considerata come un servizio pubblico ed è diretta alla realizzazione di interessi sia pubblici che individuali ENTI PUBBLICI STRUMENTALI Rapporto tra stato ed enti previdenziali può essere di 2 tipi: - L'ente pubblico può svolgere una sua attività ma curare anche un fine statutale - L'ente può essere titolare di un munus (ha una funzione, un dovere) solamente statutale e quindi la sua attività è posta per intero al servizio dello stato, perseguendo gli interessi esclusivi di quest’ultimo. > questi sono detti enti pubblici strumentali: fungono da strumenti per la realizzazione di fini esclusivi dello stato La differenza di rapporto incide sulla disciplina della loro attività (degli enti previdenziali): - Quando sussiste solo una connessione e non una coincidenza fra interessi di stato e quelli dell'ente pubblico, questo gode di una certa discrezionalità. - Perglientipubblici strumentali invece, accade diversamente, sono necessariamente vincolati al perseguimento dell’interesse pubblico statutale. Lo stato non provvede solo ad istituirli, ma ne regola tutti gli aspetti, lasciando all'ente la sola amministrazione intesa come mera esecuzione degli indirizzi e scelte individuati dalla legge. - Inquesta prospettiva ha perso rilevanza la rappresentanza delle categorie produttive negli organi degli enti previdenziali. Rappresentanze che si limitano a concorrere con lo stato nell’amministrazione del patrimonio, nell’organizzazione degli enti previdenziali e nell'emanazione di regolamenti per l'erogazione delle prestazione, la riscossione e accertamento dei contributi Reperimento dei mezzi necessari: lo stato concorre al reperimento dei mezzi per il raggiungimento dei fini elencati in 2 modi: - Contribuendo direttamente - Imponendo l'obbligo di contribuire ad alcuni soggetti. Il finanziamento a carico dello stato ha raggiunto livelli talmente elevati che senza di esso sarebbe impossibile la realizzazione della previdenza. Enti previdenziali privatizzati: enti pubblici previdenziali trasformati in associazioni o fondazioni in funzione della privatizzazione dell’attività di gestione delle loro risorse. NB: Gli interessi perseguiti rimangono pubblici. Fine pubblico della tutela previdenziale. INTERVENTO DELLO STATO Fondamentale. Art 4 cost dice: “lo stato interviene per rendere effettivo il diritto dei soggetti protetti alle prestazioni previdenziali.” - Vincolo delle risorse pubbliche disponibili. GIAS: lo stato finanzia anche la gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali. A questa gestione fanno carico le ergoazioni del soppresso fondo sociale, dell'assegno ordinario di invalidità, gli oneri derivanti dalle agevolazioni contributive e quelli di integrazione salariale straordinaria e i trattamenti speciali di disoccupazione. la gestione è finanziata dallo stato: attraverso il trasferimento delle somme stanziate dalle leggi finanziarie, di ammontare sempre più elevato, fino alla totale assunzione degli oneri connessi alle erogazioni previste - Inrealtà quindi all'esecutivo è demandato un atto che è sostanzialmente un regolamento delegato. Denuncia uniemens: mensilmente il datore di lavoro è obbligato a denunciare, con la dichiarazione uniemens, le informazioni retributive e contributive relative a ciascun lavoratore. Obblighi accessori: imposti ai soggetti tenuti al pagamento dei contributi. Sono obblighi in più rispetto a quello contributivo, allo scopo di fornire agli enti previdenziali gli elementi necessari per accertare l’esistenza dell'obbligo e per determinare l'ammontare dei contributi dovuti - Esobbligo per i datori di comunicare quanti e quali siano i lavoratori subordinati occupati. Questi obblighi accessori (assistiti da sanzioni a volte), formano i poteri di ispezione e controllo degli enti previdenziali e il potere di accertare direttamente in caso di omessa denuncia l’esistenza e l'ammontare dell'obbligo contributivo - poteri di ispezione sono esercitati dagli ispettori di vigilanza degli enti previdenziali (INPS e INAIL soprattutto). INL: Ispettorato nazionale del lavoro unico + integra i servizi ispettivi del ministero del lavoro, dell’inps e inail. Obiettivo: razionalizzare e rendere più efficiente l'attività ispettiva per assicurare uniformità di azione RETRIBUZIONE ASSOGGETTABILE A CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE LA NOZIONE LEGALE Retribuzione pensionabile: riguarda i lavoratori subordinati. È la retribuzione da prendere come base per l'applicazione delle percentuali previste dalla legge Reddito pensionabile: stessa cosa, ma per i lavoratori autonomi e liberi professionisti L153/1969: retribuzione assoggettabile: tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore, in denaro o in natura, in dipendenza del rapporto di lavoro. - Quindi assoggettato non sono il corrispettivo in senso oggettivo del lavoro, ma anche il corrispettivo in senso soggettivo + ovvero qualsiasi attribuzione patrimoniale erogata anche indipendentemente dal concreto ed effettivo svolgimento di una attività lavorativa, ma che fosse conseguenza necessaria dell’esistenza di un rapporto di lavoro Prestazioni in natura suscitavano problemi > risolti con il dlgs 314/1997: - Ha definito la nozione di retribuzione assoggettabile a contribuzione rinviandolo all'art 49 TUIR, che definisce il reddito da lavoro ai fini del prelievo fiscale: “quei redditi che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze sotto la direzione di altri. Compreso il lavoro a domicilio quando considerato lavoro dipendente” voci retributive escluse: indennità di anzianità (ora TFR), erogazioni liverali in occasione di festività, i pasti consumati nelle mense aziendali.. voci retributive incluse: integrazioni delle prestazioni previdenziali economiche che i contratti collettivi pongono a carico dei datori in caso di assenza dal lavoro per malattia, infortunio o gravidanza, i compensi in sostituzione dei riposi non goduti, indennità di contingenza e di mancato preavviso. MASSIMALI DI CONTRIBUZIONE: limite massimo di retribuzione, oltre il quale viene meno l'obbligo contributivo. - Introdotto per i lavoratori che iniziano la loro attività lavorativa dopo il 1 gennaio 1996 e per i lavoratori che optano per la liquidazione della pensione di vecchiaia con il sistema contributivo - Questo limite comporta che tutta la retribuzione percepita oltre il limite fissato annualmente, non sia assoggettabile a contribuzione previdenziale, quindi NON SI TRADUCE IN PENSIONE. MINIMALE DI CONTRIBUZIONE: limite minimo. Punto di riferimento per l'individuazione del minimale è il contratto collettivo nazionale di lavoro. - Le retribuzioni indicate negli altri accori o nel contratto individuale possono costituire il minimale contributivo solo se i loro importi sono maggiori di quelli indicati nel contratto collettivo nazionale. Questo è espressione del principio di autonomia del rapporto contributivo rispetto all’obbligazione retributiva Contratto collettivo di 2 livello solo in melius: L'accordo nazionale sottoscritto dalle associazioni sindacali più rappresentative costituisce l’imprescindibile PUNTO DI PARTENZA per la determinazione della retribuzione. L'eventuale contrattazione di secondo livello e/o individuale, agli effetti dell'obbligo contributivo, non può che essere migliorativa rispetto a quanto previsto dalla contrattazione nazionale L'’OBBLIGAZIONE CONTRIBUTIVA NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI ITALIANI ALL'ESTERO UE: libera circolazione della manodopera. Principio con cui viene equiparata la posizione dei lavoratori comunitari con quella dei residenti e consente la valutazione dei vari periodi di contribuzione maturati in relazione al lavoro svolto nei vari paesi comunitari Principio di territorialità con paesi convenzionati: in attuazione a due regolamenti, si applica ai lavoratori trasferiti in paesi convenzionati, il principio della territorialità della legislazione applicabile > i lavoratori devono essere soggetti alla legislazione previdenziale dello stato contraente dove viene esercitata l’attività lavorativa EXTRA UE: per i paesi extracomunitari e dove mancano convenzioni internazionali, il lavoratore italiano per molto tempo non aveva tutela previdenziale. - La corte costituzionale ha dichiarato: la tutela previdenziale deve essere estesa anche ai lavoratori italiani che lavorano nel territorio di stati esteri con cui non siano intervenute convenzioni internazionali. - Attua ciò stabilendo che: i lavoratori italiani all’estero impiegati in paesi extra UE senza accordi internazionali, sono obbligatoriamente iscritti alle gestioni previdenziali italiane. - Previsto quindi l'obbligo di iscrizione in italia alle assicurazioni sociali quali invalidità, vecchiaia, tubercolosi, disoccupazione volontaria, infortuni... - La misura delle contribuzioni e delle prestazioni erogate non sono commisurate alla retribuzione effettivamente percepita all’estero, ma ad una retribuzione convenzionale sulla base di un accertamento annuo del valore medio delle retribuzioni sindacali italiane RESPONSABILITA’ PER OMESSAO IRREGOLARE CONTRIBUZIONE Art 2115 c.c. è quando l’obbligato al versamento del contributo previdenziale è il datore di lavoro, egli è responsabile anche per la parte che la legge pone a carico del lavoratore. Esso ha comunque diritto di rivalsa nei confronti del lavoratore, mediante trattenuta sulla retribuzione. - Nullo ogni accordo tra le parti per eludere l'adempimento dell’obbligo contributivo, anche se viene previsto l'attribuzione al lavoratore di quanto sarebbe dovuto a titolo di contributi. - Nullo anche l'accordo tra le parti diretto a trasferire sul dipendente l’onere contributivo, quale contropartita della maggiore retribuzione corrisposta Omessa o irregolare contribuzione da luogo a responsabilità civile, amministrativa e penale CIVILE: pagamento di una somma aggiuntiva calcolata a seconda che si tratti di omissione contributiva o evasione contributiva Omissione: mancato o ritardato pagamento dei contributi. Rilevabile da denunce e o registrazioni obbligatorie. Ammontare della sanzione non può superare il 40% dei contributi omessi Evasione: è la fattispecie più grave. Quando il datore di lavoro con l'intenzione specifica di non versare i contributi, occulta rapporti di lavoro in essere, ovvero le retribuzioni erogate. Qui l'inadempimento è: - Oggettivo: registrazioni e denunce obbligatorie omesse o non conformi al vero - Soggettivo: c'è volontà di occultare i rapporti di lavoro o le retribuzioni. Sanzione: 30%dei contributi evasi, non può superare il 60%. Può scendere a 40% se il datore denunci spontaneamente prima della contestazione dell’ente e entro 12 mesi dal sorgere dell'obbligo, l'inadempimento e provveda a versare i contributi entro 30 giorni dalla denuncia. AMMINISTRATIVA: sanzioni previste per la violazione da parte del datore degli obblighi accessori. Quegli obblighi che servono a: - fornire al lavoratore (con la consegna di un estratto conto annuale), l'indicazione della retribuzione denunciata e assoggettata a contribuzione previdenziale - Fornire agli enti previdenziali gli elementi per accertare l’esistenza dell'obbligo contributivo e l'ammontare dei contributi dovuti e retribuzioni individuali PENALE: solo in alcune ipotesi residuali. Per il datore inadempiente agli obblighi. Vi è infatti reclusione fino a 2 anni quando: - L’evasione è quantitativamente rilevante (oltre il 50% dei contributi dovuti) - L’'evasione non solo deve essere determinata dalla omessa o irregolare tenuta del libro unico del lavoro, ma sia qualificata da un dolo specifico. NB: il reato in ogni caso si estingue in caso di regolarizzazione dell’inadempienza contributiva. Il datore non è punibile con la sanzione penale per le omissioni più gravi e non è soggetto neanche a sanzioni amministrative, nel caso in cui versi quanto dovuto entro 3 mesi dalla contestazione o dalla notifica dell’accertamento della violazione. Un esempio è quella emanata per la pandemia COVID Infine, sempre per far emergere le irregolarità, vi è anche l'obbligo per le imprese di rilasciare la certificazione che attesta il regolare versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e premi, per accedere a benefici normativi e contributivi - Sitratta del DURC (documento unico di regolarità contributiva), che avviene in seguito a una richiesta telematica che accerta la regolarità dell'impresa in relazione agli adempimenti verso INPS, INAIL e cassa edile CAPITOLO 4 IL RAPPORTO GIURIDICO PREVIDENZIALE La costituzione del rapporto La realizzazione della tutela avviene con la costituzione del rapporto giuridico previdenziale: -. Rapporto tra enti previdenziali e soggetti protetti e avente come contenuto il diritto di questi alle prestazioni previdenziali. Fattispecie complessa a formazione successiva: la fattispecie da cui deriva il diritto alle prestazioni previdenziali: - Complessa: perché costituita da almeno 2 elementi che sono costanti: il fatto che un soggetto viva del proprio lavoro quello di un familiare e il fatto che si sia verificato uno degli eventi che la legge reputa generatori di bisogno - A formazione successiva: perché gli elementi della fattispecie non nascono contemporaneamente Quando però non vi è il principio di automaticità delle prestazioni: la fattispecie è ancora più complessa: - Quasi completa solo in presenza di ulteriori elementi: il versamento di un determinato numero di contributi entro tot tempo. NB: solo al completamento della fattispecie sorge quindi per la prima volta, una posizione giuridica attiva del soggetto privato (avere le prestazioni previdenziali) I rapporti preliminari a quello previdenziale Elemento della fattispecie complessa. Consistono nell’obbligo dell'ente previdenziale di cooperare al loro adempimento. Per esempio inviando ai lavoratori un estratto conto con l'indicazione della retribuzione denunciata dal datore. - Perfare ciò esiste presso l'INPS il casellario centrale delle posizioni previdenziali attive. In particolare un compito è quello di emettere il predetto estratto conto integrato (ha i dati pensionistici dell'intera vita del lavoratore) Queste attività preliminari soddisfano solo esigenze tecniche amministrative, non si tratta ancora delle realizzazione della tutela previdenziale. Quella si realizza solo con l'erogazione delle prestazioni. L'esecuzione delle attività preliminari ha però alcuni effetti: - Costituisce adempimento di una obbligazione del datore di lavoro - Harilevanza come un mero fatto, elemento della fattispecie complessa, al completamento della quale deriverà come effetto giuridico, l'erogazione della prestazione. Il soggetto protetto ha DIRITTO a che questi doveri preliminari siano adempiuti. - Soprattutto ha diritto a che il datore provveda al regolare versamento dei contributi previdenziali, per far si che maturi il suo diritto alla posizione contributiva Questo diritto del lavoratore al corretto porsi degli elementi che fanno sorgere il suo diritto alle prestazioni, corrisponde all'obbligo del datore di consegnare ai dipendenti: - Copia della denuncia nominativa presentata all'INPS, contenente le retribuzioni individuali e altri dati per controllare la corretta applicazione delle norme in materia ATTO DI AMMISSIONE AL GODIMENTO DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI Il soggetto protetto nel momento in cui si verifica l'evento previsto dalla legge, è ancora in una posizione giuridica preliminare. Consiste solo nel diritto all'ammissione al godimento delle prestazioni. La domanda delle prestazioni non è da sola sufficiente a trasformare il diritto all'ammissione in diritto al godimento delle prestazioni. La trasformazione avviene solo per effetto di un provvedimento dell'ente previdenziale: l'atto di ammissione > un atto che consiste nell'accertamento di tutte le condizioni richieste dalla legge e di conseguenza nell’ammissione del richiedente al godimento delle prestazioni. Il provvedimento di ammissione ha efficacia costitutiva. - se l'ente non procede all'ammissione, il soggetto può rivolgersi al giudice il quale condanna l'ente all'erogazione dei servizi il provvedimento di ammissione può essere in modalità differenti: - formadeterminata: con modalità ben precise. Es assicurazione obbligatoria dei subordinati per l'invalidità. Legge riconosce a INPS il diritto di sottoporre a visite il soggetto per accertare l'invalidità e l'atto di ammissione al godimento si realizza con la consegna al soggetto di un certificato di pensione - senza forma determinata: l'ammissione è dedotta anche da fatti inconcludenti e consiste nel fatto materiale dell'erogazione delle prestazioni. Il provvedimento può anche essere delegato ad altri soggetti. Esempio i medici convenzionati a cui spetta accertare il diritto degli assistiti e di erogare le prestazioni per conto dell'azienda sanitaria locale I SOGGETTI PROTETTI Estensione della tutela previdenziale anche a autonomi, parasubordinati e anche a soggetti non lavoratori. A volte avviene con equiparazione ai lavoratori subordinati, altre con l'istituzione di nuovi regimi previdenziali - lavoratori flessibili: necessitano di condizioni di protezione sociale particolari universalizzazione delle tutele: tendenza di estensione della tutela della salute, invalidità, vecchiaia e superstiti, a quasi tutti i liberi professionisti, soci cooperativi, mezzadri ecc.. anche la tutela contro gli infortuni e malattie professionali è estesa anche alle persone impiegate in ambito domestico la tutela previdenziale si estende anche ai familiari partecipanti alle imprese familiari e anche ai familiari dei lavoratori che non lavorano, ma traggono da esso unica fonte di sostentamento -. sempre e comunque diritto in caso di morte del lavoratore, sulle prestazioni ai familiari superstiti Da ritenere quindi che i familiari del lavoratore sono titolari di un autonomo diritto alle prestazioni previdenziali LAVORATORI STRANIERI Intesi i cittadini che non fanno parte dell'UE. Sono soggetti protetti anche loro. Quando lavorano regolarmente in italia hanno diritto che i loro datori o committenti versino i contributi e hanno diritto alle stesse prestazioni pensionistiche previste per i lavoratori italiani. Nel nostro ordinamento vige regola generale: i diritti previdenziali spettano a prescindere dalla nazionalità, sono direttamente connessi allo status di lavoratore. - Art 38 non opera alcuna distinzione in base alla cittadinanza. Il riconoscimento delle tutele è legato solo alla condizione di soggiorno regolamentato. Principio di territorialità: i lavoratori sono soggetti alla legislazione previdenziale del paese in cui lavorano. Principio di parità di trattamento: i lavoratori stranieri hanno diritto alle stesse prestazioni riconosciute al lavoratore italiano, inclusi i trattamenti pensionistici per vecchiaia, invalidità e supersiti Eccezioni al principio: - Aglistranieri titolari di pemesso di soggiorno per lavoro stagionale si applicano solo alcune forme di previdenza e assistenza obbligatoria. Non l'assegno per il nucleo familiare e l'assicurazione contro la disoccupazione involontaria. - Il lavoratore straniero, anche se regolarmente soggiornante che desidera tornare nel suo paese, cessando l’attività lavorativa in italia, non può chiedere la liquidazione (restituzione) dei contributi versati. Conserva comunque i diritti previdenziali e di sicurezza maturati e può goderne dal 65 anno di età. Regola valida anche se manca un accordo di reciprocità tra i due paesi Per i lavoratori privi di permesso di soggiorno, il datore deve pagare oltre la retribuzione, anche la contribuzione previdenziale e le trattenute fiscali. LE DIVERSE SPECIE DI PRESTAZIONI PREVIDENZIALI E LA LORO FUNZIONE Le prestazioni previdenziali sono determinate dalla legge. Sono di 2 tipi: Economiche: erogazione di danaro. Soddisfano interessi sia privato del soggetto, sia pubblico generale all'eliminazione di situazioni di bisogno. CAPITOLO 5 LA TUTELA PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI Origine ed evoluzione Tutela contro gli infortuni prevista per la prima volta alla fine del XIX secolo. Obbligo per i datori di assicurarsi per la responsabilità civile dei danni da infortuni sul lavoro dei loro operai. Era una vera e propria assicurazione e poteva essere sia pubblica che privata. FONDAMENTO DELLA TUTELA Rischio professionale: i datori che espongono i propri dipendenti al rischio dell'infortunio, in quanto traggono utilità dall'attività lavorativa che essi svolgono nel loro interesse, devono sopportare anche, pagando dei premi, le conseguenze negative del verificarsi di quel rischio. L'opinione che spiega la tutela contro gli infortuni sul lavoro in funzione del rischio professionale è diffusa, ma non dominante. In realtà, guardando l'art 38, il fondamento della tutela contro gli infortuni non può essere individuata nel rischio professionale. Questa tutela è ormai espressione: - Della solidarietà di tutta la collettività organizzata nello stato a favore di chi si viene a trovare in situazione di bisogno. - La funzione non è più risarcire un danno, ma di eliminare le situazioni di bisogno che impediscono l'effettivo e il pieno godimento dei diritti civili e politici SIGNIFICATO DELLA TUTELA PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO NEL SISTEMA DELLA PREVIDENZA SOCIALE: la tutela contro gli infortuni ha maggiore effettività rispetto alle altre tutele (invalidità e vecchiaia per es). - Inquesta trova piena e non parziale applicazione il principio della automaticità delle prestazioni, in quando prescinde dall'esistenza di requisiti di contribuzione oltre che di età e anzianità contributiva. - A differenza di come avviene nella tutela contro le malattie, in quella contro gli infortuni sul lavoro, in caso di inabilità temporanea, le prestazioni vengono erogate per tutta la durata dell’inabilità e non con limiti temporali che ci sono per la malattia Ordinamento ha un occhio di riguardo in più per la tutela contro infortuni del lavoro, come se meritasse una tutela più intensa, quasi a compensare la circostanza che il lavoratore in quelle condizioni si è venuto a trovare per aver contribuito al benessere di tutta la collettività. L'ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA Inail: la tutela per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è affidata, dalla legge all'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). - È in regime di monopolio legale la gestione della assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali Struttura: l'INAIL ha una struttura centrale che si articola in sedi periferiche, specialmente per l'erogazione delle prestazioni economiche, con competenza estesa all'ambito di ciascuna provincia. - Aveva compiti anche di assistenza sanitaria, ma ormai sono svolti dal servizio sanitario nazionale - Sonoancora sue però le attività medico-legali e i relativi accertamenti e certificazioni. - NONPER TUTTI I LAVORATORI LA TUTELA PER GLI INFORTUNI VIENE GESTITA DALL'INAIL - Esidirigenti e gli impiagati tecnici e amministrativi di aziende agricole e forestali sono gestiti dall’ente nazionale di previdenza e assistenza degli impiegati dell'agricoltura (ENPAIA). - Cosi anchealtri come i giornalisti e altri sono gestiti in altri modi AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA TUTELA PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO NELL’INDUSTRIA: LE LAVORAZIONI PERICOLOSE Ormai la tutela per gli infortuni sul lavoro trova applicazione in tutti i settori produttivi (non più solo per l'industria come era prima). Copre quindi anche agricoltura, settore terziario e lavoratori di enti pubblici, compresi stato e enti locali. La tutela rimane comunque limitata, nei fatti, ai lavoratori la cui attività, secondo valutazioni accolte dal legislatore, comporti una più intensa esposizione al rischio dell'infortunio. L'ambito di applicazione della tutela, eccetto che per i lavoratori agricoli, è delimitato dalla legge (ART 1 TU), in base a 2 criteri che devono applicarsi in concorrenza fra loro: Riguardo le lavorazioni considerate pericolose e quindi protette. Queste sono divise secondo 2 criteri: - Pericolosità derivante sia dall'attività svolta, sia dall'ambiente in cui l’attività si svolge. Quindi la legge ritiene pericolosi tutti i lavori che consistono nell’uso di macchine mosse non direttamente dalla persona che le usa (es apparecchi a pressione, elettrici ecc.) MI Per macchina intende qualsiasi meccanismo o insieme di meccanismi, usato per ottenere maggior rendimento con sforzo minore. La pericolosità quindi risiede nel fatto che il suo funzionamento è determinato da una forza estranea all'operatore, che sfugge al controllo di questo. i ildatorerisponde per gli infortuni dei propri lavoratori anche se le lesioni sono date da macchinari conformi alle norme UE. Non vale ad escludere la propria responsabilità la mera dichiarazione di aver fatto affidamento sull'osservanza da parte del costruttore delle regole. - La legge ritiene che la pericolosità della macchina sussista per gli addetti e cioè per tutti coloro che compiono funzioni in dipendenza e per effetto delle quali sono esposti al pericolo di infortunio direttamente prodotto da macchine, apparecchi o impianti. Mi Rientrano anche gli addetti che sono solo complementari o sussidiari a quelli che usano le macchine, anche quando prestano la loro attività in locali diversi e separati da quelli quelli in cui si svolge la lavorazione principale. Rischio ambientale: quando la macchina è inserita in un ambiente organizzato (officina, laboratorio ecc.), la legge considera il lavoro che in esso si svolge, pericoloso non solo per le persone addette, ma anche per tutte le altre che comunque lavorino in quell’ambiente Lavorazioni pericolose individuate per legge: elenco di 28 lavorazioni che sono considerate lavorazioni pericolose indipendentemente dall'utilizzo di macchine o impianti. - L'elenco è tassativo, ma non è esclusa una interpretazione estensiva. - Sono assimilate però a queste, le lavorazioni sussidiarie o complementari, se non sono svolte in locali diversi e separati da quelli nei quali si svolge la lavorazione principale. NB: il requisito dell'esposizione al rischio derivante dalle lavorazioni pericolose non è richiesto per i lavoratori addetti a servizi familiari e domestici e per gli sportivi professionisti. Esclusioni: non sono compresi nella tutela per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, le forze di polizia e le forze armate. LE PERSONE PROTETTE: | LAVORATORI SUBORDINATI Per l'applicazione della tutela non basta che l’attività sia considerata pericolosa in sé, per l’uso dei macchinari che comporta, ovvero per l'esposizione al rischio ambientale. La tutela è limitata ai lavoratori che svolgano la loro attività in particolari posizioni. Cosi la tutela infortunistica è limitata prima di tutto a coloro che: - Nelle attività ritenute pericolose in modo permanente o avventizio svolgono alle dipendenze e sotto la direzione altrui opera manuale retribuita, qualsiasi sia la forma di retribuzione Problemi col requisito della manualità: è criterio inadeguato perché così sarebbero esclusi gli impiegati, invece sono inclusi. Requisito che non viene richiesto neanche per i sovraintendenti (chi sorveglia e guida). Non è richiesto neanche per chi non usa le macchine ma lavora nello stesso ambiente. Quindi , più che all’inquadramento del lavoratore in una determinata categoria, bisogna fare riferimento al tipo di mansioni effettivamente svolte, che potrebbe riscontrare impiegati meritevoli di tutela e operai che ne potrebbero restare esclusi. - Estesa anche agli apprendisti L'elenco delle persone assicurate è ormai ritenuto esemplificativo, non tassativo. - Estesa anche ai lavoratori nell’area dirigenziale (dirigenti), sempre se per le loro funzioni frequentino ambienti di lavoro e siano esposti al rischio di infortunio - Estesa anche agli sportivi professionisti e dilettanti - Estesa ai lavoratori italiani all'estero - Estesa a ciascun componente del nucleo familiare che svolge lavoro domestico in via esclusiva LE PERSONE PROTETTE DIVERSE DAI LAVORATORI SUBORDINATI La tutela si estende anche ai non subordinati: - Artigiani che prestano abitualmente opera manuale nelle rispettive imprese - Alunni delle scuole di qualsiasi ordine e grado - Gli allievi dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale - Coniugie figlie gli altri parenti e affini del datore che prestino, con o senza retribuzione, opera manuale - Soci cooperative o altri tipi di società - Ricoverati in case di cura, ospedali e carceri - Sacerdotie religiosi - Disoccupati che svolgono volontariato Così uguale è quando il lavoratore pone in essere, di sua iniziativa, comportamenti che, non potendo essere considerati adempimento dell’obbligazione di lavoro (es giocare con gli attrezzi di lavoro per scherzare coi colleghi), escludono ogni connessione, anche quella occasionale, tra l'esposizione al rischio e il lavoro. - L'onere di prova del rischio elettivo grava sul datore Infortunio durante lo sciopero: l'esercizio del diritto di sciopero presenta strette connessioni con il lavoro, avendo in questo la sua ragione di esistenza. Quindi - Anche per gli infortuni verificatisi in occasione di lotta sindacale sussiste l'occasione di lavoro, almeno che non ricorra un'ipotesi di rischio elettivo o di dolo del soggetto protetto. L'OCCASIONE DILAVORO E L'INFORTUNIO IN ITINERE Già la nozione di occasione di lavoro descritta consentiva di ritenere indennizzabili alcuni casi di infortunio in itinere + infortuni che hanno colpito il soggetto protetto durante il percorso seguito per recarsi dall'abitazione al lavoro o viceversa. Si riteneva che fosse indennizzabile quando poteva essere considerato infortunio sul lavoro, ovvero si fosse verificato in occasione di lavoro (era stato il lavoro ad esporre il soggetto al rischio di infortunio su strada) Una giurisprudenza più recente ritenne che l'infortunio in itinere fosse indennizzabile anche quando derivi da eventi che solo indirettamente sono in occasione del lavoro, essendo determinati in realtà dal rischio della strada (es un infortunio ad uno mentre aspettava il collega per strada che lo venisse a prendere) Però la corte escluse dalla tutela coloro che siano costretti all'uso dell'auto per raggiungere il posto di lavoro. > Il legislatore ha delegato il governo ad estendere la tutela infortunistica agli infortuni in itinere ispirandosi al ‘o orientamento giurisprudenziale. Quindi OGGI LA TUTELA SI ESTENDE: - Agli infortuni occorsi durante il percorso di andate e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro - A quelli occorsi durante il normale percorso che collega due posti di lavoro se il lavoratore ha più rapporti di lavoro - Incaso noncisia la mensa aziendale, durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti > Nonè indennizzabile l'infortunio occorso in caso di interruzione o deviazione del percorso del tutto indipendenti dal lavoro, o comunque non necessitate. Non dovute quindi a cause di forza maggiore, ad esigenze essenziali e improrogabili o all'adempimento di obblighi penalmente rilevanti > unabreve sosta è consentita, non integra l'ipotesi di interruzione, almeno che non alteri le condizioni di rischio per il soggetto > nonè ancora indennizzabile l'infortunio in itinere quando il lavoratore utilizzi un mezzo di trasporto privato e questo non è necessitato dall’impossibilità di utilizzo dei mezzi pubblici - indennizzabile solo se l'utilizzo del mezzo privato sia necessario per adempiere correttamente e puntualmente alle obbligazioni di lavoro, qualora i mezzi pubblici non consentano la puntuale presenza sul lavoro o siano eccessivamente disagevoli o gravosi. - L'uso della bicicletta è sempre considerato necessitato >» Esclusi dall'indennizzo gli infortuni dovuti all'abuso di alcolici e psicofarmaci, stupefacenti ecc. o quando il conducente non ha la patente L'infortunio in itinere continua a non essere indennizzabile in caso di rischio elettivo, in una concezione più ampia perché considera anche comportamenti del lavoratore semplicemente contrari a norme di legge o comune prodenza. Obbligo contributivo: l'infortunio in itinere è finanziato con la contribuzione posta a carico dei datori di lavoro, visto che non possono fare alcuna attività di prevenzione di quel rischio. LA CAUSA VIOLENTA, CAUSA VIRULENTA E LE CONCAUSE Causa violenta: il secondo requisito richiesto per far sorgere il diritto alle prestazioni previdenziali è che l'infortunio sia derivato da una causa violenta, ovvero da una causa efficiente e rapida Violenza: intesa come energia abnorme o di abnorme intensità Rapidità: nel senso di intensità concentrati: determinabile breve spazio di tempo, da poter essere cronologicamente NB: violenta deve essere la causa della lesione e non l'effetto della lesione stessa. Differenza tra causa violenta e causa traumatica. - La violenza e la repentinità della causa devono riguardare il fatto lesivo in se e non l’azione patogenetica che ne consegue, che può essere anche lenta Causa virulenta: infortunio dovuto dall'azione dei fattori microbici o virali, la cui penetrazione nell'organismo avviene in modo violento anche se gli effetti possono manifestarsi in un secondo momento. Tale indirizzo è stato seguito dall'INAIL che tutela i casi di malattie infettive e parassitarie, inquadrandole per l'aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro. In questi casi infatti la causa virulenta è equiparata alla causa violenta. COVID 19: nei casi accertati di infezione da coronavirus in occasione di lavoro, il lavoratore ha diritto, previo invio di certificato di infortunio da parte del medico, alle prestazioni erogate dall'INAIL, peraltro anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare dell’infortunato e quindi con astensione dal lavoro. Problema: dimostrare che il contagio è avvenuto sul posto di lavoro e non durante vita privata. Questo dovuto all'elevatissima diffusione del virus. Soluzione: INAIL dice che esiste una presunzione i origine professionale dell'evento solo per alcune limitate categorie di lavoratori particolarmente esposti al rischio di contagio (es operatori sanitari ecc.). - Si tratta di una presunzione semplice (non legale) quindi ammette prova contraria - Riconosciuti come infortunio covid19 anche i casi in cui il contagio avviene nel tragitto casa-lavoro - INAIL hadichiarato che sarà considerato per tutta la durata dell'epidemia, come mezzo di trasporto riconosciuto per spostamento in itinere, anche il mezzo privato (meno rischioso), oltre a quello pubblico Concause: fattori preesistenti o sopravvenuti che fanno scaturire la lesione, oltre alla causa violenta. Si dividono in: concause preesistenti di lesione: quando a causa di precedenti condizioni morbose, l'infortunio produce lesioni diverse o più gravi rispetto a quelle che si sarebbero prodotte di per sé concause preesistenti di inabilità: quando l’inabilità derivante dall'infortunio si aggiunge a una inabilità già esistente, sia professionale che extraprofessionale. - Quandosihanno concause preesistenti di inabilità di carattere professionale: si procede alla liquidazione di una nuova rendita che sommi le due inabilità, tenendo conto del grado di riduzione complessiva dell’attitudine al lavoro causato dalle lesioni derivanti dal vecchio infortunio e dal nuovo - Quandola precedente inabilità è di carattere extra professionale: il grado di riduzione permanente dell’attitudine al lavoro deve essere rapportato non all’attitudine al lavoro normale, ma a quella ridotta per effetto della preesistente inabilità. Concause sopravvenute di lesioni o inabilità: si hanno quando alla lesione/inabilità derivanti da un infortunio, si somma una lesione o inabilità successiva. - La legge riconosce il diritto del soggetto protetto a chiedere la maggiorazione della rendita di inabilità in caso di peggioramento soltanto a condizione che l’aggravamento sia derivato dall'infortunio LA LESIONE Il diritto alle prestazioni previdenziali sorge quando dall'infortunio derivi la morte o ità al lavoro. Sulla morte non c'è molto da dire. L'inabilità al lavoro, invece, come concetto legale, deve essere intesa come eliminazione o riduzione delle attitudini psicofisiche del soggetto protetto a svolgere attività lavorativa. La legge ha esteso la nozione di lesione comprendendo anche lesioni all’integrità psico fisica del lavoratore indipendentemente dalla capacità di produzione di reddito. L'inabilità al lavoro è considerata dalla legge in modo diverso a seconda che si tratti di inabilità temporanea o permanente Inabilità temporanea: quando le conseguenze dell'infortunio sono sanabili nel tempo e il soggetto può recuperare completamente le sue attitudini al lavoro. - Il diritto alle prestazioni qui sorge solo quando si tratti di una inabilità assoluta: che impedisca totalmente e di fatto all’infortunato di attendere al lavoro. Quindi quando si tratti di inabilità specifica, ovvero riferita al lavoro effettivamente svolgo dal soggetto al momento dell'infortunio Inabilità permanente: le conseguenze dell'infortunio sono destinate a durare per tutta la vita - Carattere della permanenza non va inteso con carattere eccessivamente rigoroso. Si ritiene permanente anche l'inabilità che non sia precaria ma che sia comunque destinata a durare nel tempo. Non si richiede un giudizio di definitività o immutabilità, è sufficiente che non mutino per un tempo ragionevole. - A differenza di quanto avviene per l'inabilità temporanea, quella permanente deve essere generica, ovvero riferita a qualsiasi lavoro proficuo inabilità permanente può essere a sua volta assoluta o parziale: assoluta: toglie completamente le attitudini al lavoro La legge ha attribuito al servizio sanitario nazionale la competenza ad erogare le prestazioni sanitarie ai lavoratori infortunati sul lavoro o con malattie professionali. Ha anche disposto che con legge regionale, deve essere disciplinato il coordinamento anche mediante convenzioni, fra l'erogazione delle prestazioni e gli interventi che INAIL deve porre in essere in favore degli infortunati, in particolare attività medico-legali, compresi accertamenti e certificazioni. Tipi di prestazioni: consistono nell'erogazione di cure mediche e chirurgiche necessarie per tutta la durata dell’inabilità temporanea, e anche dopo la guarigione, in quanto servono a recuperare la capacità lavorativa. - Anche quando viene constatata l'impossibilità di un recupero, quindi la lesione sia definitivamente consolidata, l'INAIL può chiedere che l'erogazione delle prestazioni sanitarie continui. NB: in caso di rifiuto del soggetto, anche senza giustificato motivo, di sottoporsi alle cure, non ne deriva la perdita del diritto all'indennità per inabilità temporanea, ne la riduzione della rendita alla misura presunta alla quale sarebbe stata ridotta ove si fosse sottoposto alle cure prescritte PRESTAZIONI ECONOMICHE: INDENNITA’ GIORNALIERA Si ha in caso di inabilità temporanea assoluta. - Decorre dal 4giorno successivo a quello dell'infortunio o del manifestarsi della malattia prof. - Vale per tutta la durata dell’inabilità - Ragguagliata al 60% della retribuzione - Sesi prolunga oltre i 90 giorni, anche non continuativi, si eleva al 75% - Si calcola facendo riferimento alla retribuzione che il lavoratore ha percepito durante i 12 mesi precedenti l'infortunio Per i lavoratori agricoli: va distinto a seconda che siano o no addetti a macchine mosse da agente inanimato - Addetti a macchine mosse da agente inanimato: si calcola come si fa per i lavoratori dell’industria (art 209 TU) - Non addetti a macchine mosse da agente inanimato: indennizzo sempre dal 4 giorno e per tutta la durata dell'inabilità compresi giorni di festa, nella misura del 60% della retribuzione media giornaliera più elevata, determinata per singole provincie, per i salariati fissi, con decreto ministeriale. Se l'invalidità si prolunga oltre i 90 giorni, anche non continuativi, aumenta al 75% Il lavoratore ha diritto all'indennità anche in caso di inabilità assoluta conseguente a ricaduta. - Numerosi contratti collettivi prevedono che il pagamento sia fatto dal datore che si farà rimborsare da INAIL. LA RENDITA DA INABILITA' PERMANENTE Decorre dal giorno successivo a quello della cessazione dell’inabilità temporanea assoluta. - Perglieventi successivi a tale data vengono erogate le prestazioni economiche previste per il danno biologico Modalità di calcolo: - Se l'inabilità permanente è assoluta (tra 65% e 100%) la rendita è pari all'intera retribuzione già goduta (entro un massimale fissato). Se inoltre è richiesta un'assistenza continua, è dovuto anche uno speciale assegno non cumulabile con l'assegno erogato ai pensionati di inabilità - Se l'inabilità permanente è parziale (tra 11% e 64%) la rendita è variabile e rapportata alla retribuzione e alla gravità del danno: Mi Dal50%al 60% della retribuzione per l’inabilità di grado tra 11 e 40% Mi Dal61al98% della retribuzione per inabilità tra 41 e 64% HM 100% della retribuzione per inabilità tra 65 e 100% Retribuzione base: la retribuzione da prendere come base per la determinazione della rendita è la retribuzione annua effettiva corrisposta al soggetto protetto (sia danaro che natura), durante i 12 mesi prima dell'evento lesivo - Sempre nei limiti dei minimali e massimali previsti dalla legge Se un soggetto non ha lavorato in modo continuativo o ha lavorato per diversi datori: - Si determina la retribuzione calcolata, secondo sistema indicato da legge - Sempre dentro i limiti Questi limiti confermano che le prestazioni non hanno funzione di risarcire il danno derivante da infortunio, ma di garantire standard di tutela, ritenuti idonei a fornire mezzi adeguati alle esigenze di vita Per i lavoratori agricoli: bisogna sempre distinguere se sono addetti o no a macchine mosse da agente inanimato: - Addetti: la rendita è calcolata come per l'industria Non addetti: rendita calcolata nello stesso modo dell'indennità giornaliera, in relazione al grado di inabilità Assegno assistenza personale continuativa: ad integrazione della rendita, in caso di inabilità al 100% spetta anche questo assegno, in caso abbia bisogno di assistenza da altra persona Revisione: sia per industria che agricoltura, su domanda del titolare o per disposizione dell'INAIL, la rendita di inabilità può essere oggetto di revisione, sia in caso di diminuzione (quindi aumento di attitudine al lavoro del titolare), sia in seguito a peggioramento delle condizioni, basta che sia derivato dall'infortunio che ha dato luogo alla liquidazione della rendita - Può avvenire solo entro un periodo tassativamente previsto da legge: 10 anni dalla costituzione della rendita per infortuni sul lavoro e 15 anni dalla costituzione di quella per malattia professionale - Trascorso tale periodo la legge ritiene con presunzione assoluta che non sia più suscettibile ne a miglioramento ne a peggioramento Rettifica: ha una funzione diversa. Funge da strumento correttivo ad un vizio originario non connesso a modifiche sopravvenute e verificatosi all'atto del riconoscimento, erogazione o liquidazione della prestazione, ma appalesatosi successivamente. In particolare l'INAIL, quando riscontra la sussistenza di un errore sulle condizioni per il riconoscimento del diritto alla provvidenza, procede alla revoca con effetto ex nunc e alla riduzione della stessa. Decadenza rettifica: 10 anni dalla data di comunica del provvedimento di attribuzione, erogazione o ricalcolo della prestazione. - Viene detto sbarramento temporale. - Viene meno nelle ipotesi di errore occasionato da dolo o colpa grave del titolare. In questo caso può essere effettuata in ogni momento. INDENNIZZO DEL DANNO BIOLOGICO Dal 2000, questo indennizzo ha sostituito la rendita per inabilità permanente. Danno biologico: lesione all'integrità psico fisica, suscettibile di valutazione medico legale, della persona indipendentemente dalla capacità di produzione del reddito. Da luogo a un indennizzo erogato sotto forma di: - Capitale: per danni fino al 15%. Se inferiori al 6% vi è una franchigia. Le prestazioni sono erogate sulla base di un'unica tabella indennizzo danno biologico in capitale. - Rendita: per danni dal 16% in poi, determinata da apposite tabelle. Erogato in base alla tabella dei coefficienti tenuto conto il grado di menomazione, della retribuzione, del tipo di attività lavorativa svolta e della ricollocabilità del soggetto protetto Finanziamento: per finanziare questa tutela si fa fronte con un addizionale dei premi e contributi assicurativi. LA RENDITA Al SUPERSTITI Se dall'infortunio o dalla malattia professionale ne sia derivata la morte del soggetto, la legge attribuisce ai superstiti il diritto a una rendita ragguagliata al 100% della retribuzione annua, effettiva o convenzionale, goduta dal defunto. Coniuge: tale rendita spetta la coniuge superstite, in misura del 50% fino alla morte o nuovo matrimonio (in questo caso viene dato una somma pari a 3 annualità di rendita. - Spetta ancheachiè unito civilmente Figli: nel caso in cui i superstiti siano i figli, la rendita spetta loro in misura del 20% fino al raggiungimento del 18 anni di età. Se vivevano a carico del soggetto protetto e non prestano lavoro retribuito, fino al 21 anno di età. Non oltre il 26 anno di età se studenti universitari. - Aifigli orfani di entrambi i genitori spetta al 40% anche se adottati La regola dell'esonero NON VALE PER: - il danno che esula dalla copertura assicurativa INAIL, ovvero quel danno biologico non indennizzato (perché inferiore alla percentuale di legge) - il danno complementare, ovvero il danno che trascende il danno biologico chiamato danno esistenziale In questi casi i lavoratori o gli eredi cosa fanno? - Agiscono nei confronti del datore secondo il diritto civile, azionando una domanda per responsabilità contrattuale DANNO DIFFERENZIALE: nel caso in cui l'infortunio o la malattia professionale siano derivati da un fatto illecito costituente reato procedibile d'ufficio, il lavoratore (art 10 TU): - Può domandare al datore l'integrale risarcimento del danno differenziale. Ovvero del danno non coperto dall’assicurazione obbligatoria Sia nel caso di azione proposta dal lavoratore per la condanna del datore (danno differenziale), sia nel caso di azione di regresso proposta dall'INAIL, l'accertamento incidentale (in sede civile), del fatto che costituisce reato, deve essere condotto secondo le regole comuni della responsabilità contrattuale, anche in ordine all'elemento soggettivo della colpa e al nesso causale tra fatto ed evento dannoso. - Quindi l'accertamento del giudice civile non deve svolgersi con le regole del giudizio penale, meno favorevoli al lavoratore infortunato, ma con quelle proprie del giudizio civile Azione di rivalsa: (art 11 TU) INAIL è legittimato ad agire in via di regresso per le somme pagate a titolo di indennità e per le spese accessorie. Nel caso cioè in cui il danneggiato ottenga dal terzo danneggiante o dalla sua assicurazione l'integrale risarcimento in sede civile del danno subito, l'INAIL può esercitare azione di rivalsa per le somme da esso erogate sia per il danno biologico sia a titolo di indennizzo per il danno patrimoniale, fino a concorrenza dell'ammontare di risarcimento ottenuto dal danneggiato, qualora il lavoratore patisca un danno non patrimoniale per un infortunio sul lavoro o malattia pro, le somme erogate da INAIL non sono interamente satisfattive perché non comprendono alcune voci di danno (come quello morale risarcibile in sede civile) Ratio dell’azione di regresso: evitare che il danno sia fonte di lucro o possa condurre una inammissibile arricchimento ingiustificato per il danneggiato. - Nel processo di quantificazione del risarcimento vanno valutati gli eventuali vantaggi (lucri) che l'evento lesivo può eventualmente aver prodotto o produrre e tenerne conto (compensatio) al fine di evitare un ingiusto arricchimento GLI ADEMPIMENTO DEL DATORE E DEL LAVORATORE Prima del 2015 era il datore ad avere l'obbligo di inviare il certificato medico a INAIL, quando non lo avesse gia ricevuto dall'infortunato o dai presidi di pronto soccorso o dal medico ORA E’ IL MEDICO CERTIFICATORE a dover trasmettere all’INAIL il certificato di infortunio e di malattia pro Obblighi datoriali: i datori ormai sono tenuti solo a indicare nella denuncia/comunicazione il numero di protocollo del certificato medico attestante l'infortunio Denuncia INAIL: gli infortuni sul lavoro vanno denunciati dall’INAIL alle autorità di pubblica sicurezza( se mortali o con prognosi superiore a 30 giorni), e i relativi dati vanno trasmessi anche alle direzioni territoriali del lavoro Dal 2015 i datori non devono neanche più istituire il registro degli infortuni Obblighi lavoratore: in caso di malattia pro, obbligo di darne entro 15 giorni dalla manifestazione, comunicazione al datore, che a sua volta deve farne denuncia all'INAIL, nei successivi 5 giorni LA TUTELA PER L’INVALIDITA', VECCHIAIA E SUPERSTITI Capitolo 6 Fondamento della tutela: questa tutela, a differenza di quella per gli infortuni e malattie professionali, provvede alla liberazione dal bisogno derivante da eventi che non solo non costituiscono un rischio professionale in senso tecnico, ma nemmeno un vero e proprio rischio, visto che sono ineluttabili per tutti (morte e vecchiaia non sono eventuali come l’infortunio). Quindi: il fondamento della tutela per invalidità, vecchiaia e superstiti, risiede nell'interesse pubblico a che vengano garantiti a ogni cittadino i mezzi necessari per consentire l'effettivo godimento dei diritti civili e politici. tutte le volte che si verifichi una situazione di bisogno a ragione dell'età, dello stato di invalidità o della morte del lavoratore. si cerca di realizzare la garanzia costituzionale dei mezzi adeguati alle esigenze di vita ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA: REGIME GENERALE E | REGIMI SPECIALI Regime generale: per lavoratori dipendenti da privati o da enti pubblici economici, e anche di alcuni entri di diritto pubblico. Gestito da INPS Questo perché la tendenza alla universalizzazione del regime generale, mediante soppressione dei regimi speciali istituiti per singole aziende, è stata completata Regimi speciali (detti regimi sostitutivi): gestiti sempre da INPS. Riguardano - Personaledi volo dipendente da aziende di navigazione aerea - Personale dello spettacolo - Giornalisti professionisti (gestito da INPGI, non da INPS) - Coltivatori diretti, coloni e mezzadri e imprenditori agricoli professionali - Artigiani - Esercenti attività commerciali Quarta gestione: dal 1996 amministra l'assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti, di una serie di lavoratori autonomi, che non svolgono alcuna attività di quelle già descritte nelle 3 gestioni speciali: - Lavoratori parasubordinati - Venditori a domicilio - Volontari del servizio nazionale civile - Assegnisti di ricerca per i liberi professionisti invece, la tutela è gestita da enti previdenziali privatizzati detti ormai casse di previdenza categoriale - I liberi professionisti senza una propria cassa previdenziale, sono obbligati a iscriversi alla predetta quarta gestione INPS Enti previdenziali privatizzati: godono di autonomia normativa (entro i limiti di legge) e sono regolati da proprie fonti regolamentari. - Sono obbligati comunque a assicurare l'equilibrio finanziario delle rispettive gestioni, assicurando solidarietà dei bilanci Regimi integrativi: a volte gestiti da enti diversi da INPS. Realizzano una tutela attraverso forme obbligatorie di pensioni, che si aggiunge a quella del regime generale e rappresentano quindi una forma di mutualità forme sostitutive e esclusive della medesima, di CUMULARE GRATUITAMENTE tutti i periodi non coincidenti ai fini del conseguimento di un'unica pensione A differenza della ricongiunzione, il cumulo non opera alcun trasferimento della contribuzione da una gestione previdenziale all'altra e a differenza della totalizzazione, non prevede l'applicazione del sistema di calcolo “contributivo” Dal 2017 è utilizzabile anche dagli iscritti alle casse professionali CONTRIBUZIONE FIGURATIVA, VOLONTARIA E DA RISCATTO Alla base di qualsiasi trattamento pensionistico è posto l'accreditamento sul conto personale del lavoratore, di un minimo di contributi che, oltre a quelli effettivamente e obbligatoriamente versati. possono essere figurativi, volontari o da riscatto CONTRIBUTI FIGURATIVI: nei casi in cui il rapporto di lavoro rimane sospeso, ovvero quando il lavoratore si sia venuto a trovare nella impossibilità di prestare la sua attività, la legge dispone, in ipotesi tassative e insuscettibili di applicazione analogica, che vengano accreditati, d’ufficio o su domanda dell'interessato, i contributi figurativi. Il cui ammontare è a carico della gestione erogatrice del trattamento, senza versamenti a carico del lavoratore e del datore Sostituiscono a tutti gli effetti i contributi previdenziali il cui versamento è sospeso Sono rilevanti sia in via generale ai fini del raggiungimento dei requisiti di pensione, sia per la determinazione del suo ammontare Valore retributivo: la retribuzione media su cui calcolare l'importo dei contributi figurativi e varia a seconda del periodo nel quale si collocano gli eventi che danno diritto alla contribuzione figurativa: Per gli eventi prima del 31/12/2004 il valore retributivo della contribuzione figurativa era determinato sulla media delle retribuzioni percepite nell’anno solare in cui si collocano i periodi di sospensione Per gli eventi dopo il 31/12/2004 il valore retributivo da attribuire per ciascuna settimana dei periodi riconosciuti figurativamente è pari all'importo della normale retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore, in caso di prestazione lavorativa, nel mese in cui si colloca l'evento CONTRIBUZIONE VOLONTARIA: una volta estinto il rapporto di lavoro, il lavoratore ha facoltà di proseguire volontariamente il versamento dei contributi interamente a proprio carico Serve a coprire quei periodi in cui il rapporto si è interrotto o sospeso, oppure gli intervalli fra le attività di lavoro dipendente in forma stagionale, temporanea o discontinua, o ancora i periodi in cui non è effettuata alcuna prestazione lavorativa nell’ambito di contratti di lavoro a tempo parziale Quando il lavoro è stato intermittente è consentita anche a chi voglia integrare i contributi obbligatori versati nei periodi nei quali ha percepito una retribuzione inferiore a quella convenzionale o ha percepito l'indennità di disponibilità Questo tipo di contributi sono considerati utili a sia ai fini del diritto, sia per il calcolo dell'ammontare delle pensioni, senza alcuna penalizzazione (prima c'era penalizzazione ma corte costituzionale ha dichiarato illegittimo) CONTRIBUZIONE DA RISCATTO: serve a sopperire alla mancata copertura contributiva di periodi (es università) in cui non esisteva una situazione che comportava il versamento dei contributi previdenziali. - È una contribuzione onerosa a carico del lavoratore. O in un'unica soluzione, o rateale Si tratta di una facoltà complementare rispetto alla contribuzione volontaria. Ma a differenza di quest’ultima, il riscatto può essere esercitato in qualsiasi momento e può coprire anche periodi molto lontani nel tempo Vi sono 2 forme di ricatto agevolato: - Riscatto del periodo universitario per tutta la durata del ciclo, ma non per chi è andato fuori corso. Rispetto alla procedura ordinaria, qua il riscatto non ha un costo proporzionale all'ultimo reddito imponibile, ma è pari al 33% del minimale di reddito della gestione artigiani e commercianti. fruibile solo da chi non ha già maturato diritto a pensioni in qualsiasi gestione Pace contributiva: consente il recupero ai fini pensionistici dei buchi contributivi fra un lavoro e l’altro. Per ora è in via sperimentale riconosciuta per un triennio (2019-2021) in favore dei lavoratori iscritti all'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali degli autonomi e alle separate dell'INPS. Il costo è variabile a seconda del reddito percepito nell'anno precedente Riservata ai lavoratori che non avevano maturato l'anzianità contributiva il 31/12/1995 e non può essere usata dai soggetti gi lari di pensione. Periodo max riscattabile è 5 anni, anche non continuativi PRINCIPIO DELL’AUTOMATICITA’ DELLE PRESTAZIONI il rilievo dei requisiti di contribuzione e assicurazione è mitigato da questo principio, esteso anche alla tutela per invalidità vecchiaia e superstiti. Il requisito di contribuzione stabilito per il diritto alle prestazioni di vecchiaia invalidità e superstiti si intende verificato anche quando i contributi non siano effettivamente versati. - 1 periodi di omessa contribuzione sono da considerare utili anche ai fini della determinazione della misura delle pensioni. Perché operi questo principio è necessario però: - Fornire la prova certa dell’esistenza del rapporto di lavoro subordinato - Chela contribuzione omessa sia ancora recuperabile da parte dell’ente previdenziale. Quindi che non sia prescritta. Quindi questo principio qui non ha la stessa ampiezza che ha nelle prestazioni per infortuni e malattie pro. - Sia per l'esigenza di non addossare all'ente previdenziale oneri che rischiano di non trovare copertura nella contribuzione omessa - Sia per porre un limite temporale all'accertamento dei fatti pregressi e al conseguente rischio che assume la gestione. Invio estratto conto INPS: a ulteriore garanzia della tutela dell'interesse del soggetto protetto, la legge impone a INPS anche l'obbligo di inviare ad ogni lavoratore un estratto conto contenente indicazione della retribuzione denunciata dal datore LE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE IN GENERE. | CRITERI DI CALCOLO Le prestazioni erogate nel regime generale dell'invalidità vecchiaia e superstiti sono di solito prevalentemente economiche. - Caratterizzate dalla continuità e periodi della loro erogazione, che di solito cessa con la morte del soggetto protetto. Vengono chiamate pensioni. Nella tutela dell'invalidità sono anche previste prestazioni sanitarie, la cui disciplina va coordinata con le disposizioni di legge di riforma sanitaria, che regola modalità e condizioni di erogazione. Al ricorrere di certi requisiti, sorge il diritto a pensione, il cui ammontare è liquidato applicando i criteri di legge. Originariamente l'importo era determinato con il sistema contributivo, basato sulla commisurazione del trattamento pensionistico ai contributi versati. In seguito con le leggi 488/1968 e 153/1969 fu introdotto il più favorevole sistema retributivo, che prevedeva che l'importo della pensione dovesse essere determinato sulla base dell'anzianità contributiva e delle ultime retribuzioni (media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro) DAL 1996 si è tornati al sistema contributivo: sistema che tiene conto dei contributi versati, con una tecnica diversa: - Hailsuo punto di partenza nell’accantonamento annuale di un ammontare di contributi pari al 33% della retribuzione imponibile - Lasomma dei singoli importi accantonati, rivalutabili annualmente sulla base delle variazioni del PIL, costituisce il montante contributivo individuale - L'importo annuo della pensione si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale per un coefficiente (coefficiente di trasformazione), che varia in funzione dell'età del richiedente la pensione. - si tiene conto quindi della speranza di vita, ovvero della probabile residua durata della vita del soggetto inizialmente il passaggio a questo sistema veniva fatto gradualmente, poi con la riforma del 2011 è stata superata la gradualità: - previsto che la quota di pensione corrispondente alla anzianità contributiva maturata a partire dal 1 gennaio 2012 venga calcolata esclusivamente con il sistema contributivo tale sistema è ormai generalizzato e vale anche per i lavoratori autonomi. Per i liberi professionisti, la legge si è solo limitata a attribuire agli enti previdenziali la facoltà di opzione per il metodo contributivo, anche se negli ultimi anni è stata esercitata da tutti gli enti, anche per assicurare l'equilibrio finanziario delle rispettive gestioni. MINIMI E MASSIMI DI PENSIONE. IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA” Per evitare che le pensioni calcolate col sistema retributivo fossero irrisorie, e visto che la funzione sociale della tutela è garantire i mezzi adeguati alle esigenze di vita, la legge aveva previsto un ammontare minimo. Quindi le pensioni retributive non potevano essere inferiori a un determinato importo pensione minima: Parziale cumulabilità: divieto viene mitigato poi nel 2000 prevedendo possibilità di cumulo tra il trattamento di reversibilità INPS e la rendita ai superstiti INAIL, quando all'infortunio o malattia pro del lavoratore sia seguito il decesso All’inizio era disposto un divieto totale di cumulo delle pensioni di invalidità e vecchiaia, con la retribuzione e con altri redditi, ma poi il divieto di cumulo tra pensione e retribuzione è stato limitato alla parte eccedente i trattamenti minimi. - Previsto che la quota di pensione di vecchiaia e invalidità eccedente quei trattamenti non fosse cumulabile con la retribuzione nella misura del 50% e fino alla concorrenza della retribuzione stessa. Il parziale divieto di cumulo poi è stato esteso a tutti i regimi previdenziali e soprattutto anche ai redditi da lavoro autonomo Revoca del divieto di cumulo: nel 2000 viene revocato con alcuni correttivi, il divieto di cumulo tra prestazioni pensionistiche e redditi da lavoro autonomo e dipendente. Per le pensioni già liquidate rimaneva la disciplina previgente anche se sfavorevole. Totale cumulabil dal 2009 vi è totale cumulabilità tra: - Redditi di lavoro autonomo e dipendente e pensione di anzianità - Redditi di lavoro autonomo e dipendente e pensione di vecchiaia anticipata, liquidata con sistema contributivo, a condizione che il soggetto abbia i requisiti di età e contributi previsti - Redditi di lavoro autonomo e dipendente e pensione di vecchiaia anticipata, con sistema contributivo, con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni - Redditi di lavoro autonomo e dipendente e pensione di vecchiaia, liquidata con sistema contributivo a soggetti di età minima 65 anni uomini e 60 donne I redditi da lavoro sono cumulabili anche con l'assegno ordinario di invalidità che viene ridotto a seconda dell'ammontare complessivo dei redditi NB: resta in vigore il divieto di cumulo tra retribuzione e pensione di invalidità anche a ragione del fatto che questa pensione spetta solo a chi si trovi in condizione di assoluta e permanente impossibilità di svolgere attività lavorativa. Resta in vigore il divieto di cumulo anche della retribuzione con pensione privilegiata ordinaria Parziale deroga infine al cumulo totale, per chi percepisce la pensione quota 100, cumulabile solo con i redditi di lavoro autonomo occasionale fino a 5000 euro annui. - NB:il divieto di cumulo si applica per tutto il periodo in cui il pensionato beneficia dell'anticipo pensionistico rispettto alla maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. Una volta raggiunto rivive la regola generale della totale cumulabilità con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. LE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE PER LA VECCHIAIA Prima della riforma 2011: la tutela previdenziale vecchiaia era divisa in 3 tipologie di prestazioni: - Pensione di anzianità: avvenuto versamento di 40 anni di contributi - Pensionedi vecchiaia: compimento di 60 anni (donne) e 65 (uomini) e contributi per almeno 20 anni per lavoratori iscritti prima del 1995 e 5 anni per gli iscritti dopo il 1995 - Pensionedi vecchiaia anticipata: raggiungimento di una quota risultante dalla somma tra età anagrafica minima richiesta e almeno 35 anni di contributi. Vi erano poi le finestre mobili: previsione del periodo che deve intercorrere tra il momento di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi utili per il diritto a pensione e la decorrenza effettiva della pensione. - Escamotage legislativo per rimandare la spesa pensionistica in un momento successivo a quello in cui sono maturati i requisiti per il conseguimento della pensione. Dopo la riforma delle pensioni 2011: Esteso a tutti i lavoratori il sistema di calcolo contributivo; le tipologie di prestazioni sono state ridotte a 2 tipologie: - pensione di vecchiaia: condizione il raggiungimento dell’età pensionabile, non più determinata in modo fisso, ma variabile in base alle variazioni della speranza di vita. Attualmente l’età pensionabile è 67 anni per uomini e donne. Va comunque aggiunto il requisito contributivo minimo, pari a 20 anni di contribuzione accreditata. - pensione anticipata: sostituisce la precedente pensione di anzianità, si consegue a prescindere dall’età, con il possesso di una determinata anzianità contributiva. Nel 2020 è pari a 42 anni e 10 mesi (uomini) e 41 anni e 10 mesi (donne9 in alternativa al requisito della sola contribuzione, il trattamento anticipato può essere conseguito con una combinazione di anzianità contributiva e di età anagrafica, ma SOLO PER i contribuenti che abbiano iniziato a lavorare dopo il 31/12/1995. | requisiti sono 64 anni e almeno 20 anni di contribuzione effettiva, purchè la pensione spettante non risulti inferiore a un determinato importo sono esentati da questa nuova disciplina i lavoratori che entro il 31/12/2011 hanno maturato i requisiti per il diritto alla pensione previsti con la disciplina vigente opzione donna: resta in vigore questa possibilità che consente alle donne di anticipare il conseguimento della pensione di diversi anni ma che viene interamente calcolata con il sistema contributivo. - Perle lavoratrici con 58 anni di vita e 35 anni di contributi entro il 31/12/2018 - Escluse le lavoratrici che hanno perfezionato il diritto di pensione in base ai requisiti previsti per la generalità dei lavoratori al 31/12/2011 Con la legge di bilancio per il 2017 è stato introdotto un canale di uscita per i lavoratori precoci, ovvero per chi prima dei 19 anni di età abbiano lavorato 12 mesi effettivi, e anche per i disoccupati, chi assiste i disabili, gli invalidi e gli addetti a mansioni gravose o usuranti e che abbiano maturato nel 2018 il requisito di 41 anni di contributi. Vi sono ipotesi in cui i nuovi requisiti pensionistici non trovano applicazione: - Perisalvaguardati o esodati, ovvero coloro che abbiano accettato il collocamento in mobilità, e l'estinzione del loro rapporto di lavoro sulla base di accordi sindacali che garantivano un'indennità sostitutiva della retribuzione per il periodo limitato alla maturazione del diritto a pensione. Per loro il ritardato conseguimento del diritto a pensione dovuto all’innalzamento dei requisiti ha determinato, al venire meno del diritto all'indennità prevista in sede sindacale, l'inesistenza di un qualsiasi reddito - Pergli addetti a mansioni usuranti che comportano un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo. Per loro vi è un anticipo del limite di età pensionabile, sono state abolite le finestre mobili e non trovano applicazione i limiti derivanti dalle variazioni della speranza di vita. - Perilavoratori esposti all'amianto, sono previsti minori requisiti per aver diritto a pensione che può comunque avere importi maggiori - Pergliinvalidi oltre l’80% e per i lavoratori non vedenti, la pensione di vecchiaia è erogata con 20 anni di contributi e 55 anni e 7 mesi per gli uomini e 50 anni e 7 mesi per le donne. DOMANDA, DECORRENZA E SOSPENSIONE DELLA PENSIONE La pensione non viene erogata d'ufficio, ma su presentazione della domanda dell’interessato. Decorrenza: indipendentemente dalla data di presentazione della domanda, la pensione ha decorrenza in via generale, dal mese successivo a quello in cui è cessato il rapporto di lavoro. O se richiesto, il soggetto può ottenere la pensione di vecchiaia dal mese successivo a quello di presentazione della domanda - Sei requisiti per aver diritto a pensione si verificano dopo la domanda, ma prima della sua definizione, la pensione è corrisposta con decorrenza dal mese successivo a quello in cui il diritto è maturato. Pagamento: il pagamento delle pensioni avviene in rate mensili, il 1% giorno di ogni mese o quello successivo se festivo o non bancabile. Vi è poi la tredicesima a dicembre e la quattordicesima a luglio (solo per i pensionati meno abbienti e con almeno 64 anni) Trattamento in servi stabilità del rapporto, fino a 70 anni. : si può chiedere di continuare a lavorare con conservazione del regime legale di Obblighi di informazione: per il principio di trasparenza, gli enti erogatori hanno l'obbligo di fornire a tutti i soggetti percettori precisa e puntuale informazione su eventuali trattenute relative alle quote associative sindacali Sospensione per reati gravi: per i soggetti condannati a pena detentiva con sentenza passata in giudicato per reati di particolare allarme sociale vi è la sospensione del pagamento dei trattamenti previdenziali TRATTAMENTI PENSIONISTICI ANTICIPATI La legge consente il prepensionamento, cioè il diritto alla pensione di vecchiaia può maturare in anticipo (di circa 4 o 5 anni), se sussistono determinati requisiti di contribuzione e età e che cessi il rapporto di lavoro. Ratio: favorire l'esodo del personale esuberante da aziende o settori in crisi Ultimamente viene visto anche come ammortizzatore sociale, anche nella logica del ricambio intergenerazionale, come nel caso del contratto di solidarietà espansivo, che poi è stato sostituito dal: contratto di espansione: durata solo dal 2019 al 2020 si rivolgeva alle aziende con più di mille unità lavorative, interessate da azioni di riorganizzazione. Riguardava i lavoratori che entro 60 mesi conseguiranno il diritto a pensione di vecchiaia o vecchiaia anticipata. Loro se accettano la risoluzione anticipata del rapporto, il datore eroga un'indennità mensile comprensiva di naspi se spettante, d'importo pari alla pensione lorda che avrebbero maturato al momento di cessazione del rapporto. DOLO E COLPA DEL SOGGETTO PROTETTO Il soggetto protetto che si procuri dolosamente un’invalidità, ovvero che compia atti diretti a procurarsi artificiosamente una riduzione della capacità di guadagno e di lavoro, non solo perde il diritto alla pensione, ma commette anche reato. Suicidio: è stato posto il problema. Alla fine non viene visto come dolo perché l'intento non è procurarsi danni per la pensione, ma togliersi la vita. In più va considerato lo stato psicologico del momento. Colpa: non viene data nessuna rilevanza alla colpa, come avviene anche per l’infortunio. La legge considera solo l'ipotesi del dolo, anche perché esistono numerosi fattori che, indipendentemente da un comportamento prudente e diligente del soggetto, possono determinare situazioni invalidanti. Etilismo: quando è dato da una condizione di deficienza fisica o psichica non viene considerato dolo. Se invece vi è un semplice abuso di alcolici finalizzato a menomare condizioni fisiche per realizzare le condizioni richieste, viene considerato doloso. REVISIONE DELL’ASSEGNO DI INVALIDITA’ E DELLA PENSIONE DI INABILITA” L'attribuzione delle prestazioni di invalidità e inabilità non è definitiva. Infatti in previsione dell’eventuale reinserimento nella vita produttiva per effetto di una possibile riqualificazione professionale o di cure riabilitative, considera l'ipotesi che lo stato di invalidità o inabilità possano subire modificazioni nel tempo. Così il titolare può essere sottoposto su richiesta dell'INPS, ad accertamenti sanitari per la revisione dello stato di inabilità o invalidità che aveva dato luogo alla prestazione. Atto di revoca: in caso venisse constatato che si sono modificate le condizioni che determinarono l'ammissione alle prestazioni, l'INPS adotta un provvedimento di revoca. - Se nei confronti del titolare di pensione di inabilità, viene accertato un recupero soltanto parziale e sussistono gli estremi per l'attribuzione del diritto all'assegno di invalidità, la pensione di inabilità viene revocata e viene riconosciuto il diritto all’assegno di invalidità (se si accerta invalidità inferiore al 100%, ma superiore ai 2/3). - Invece, in caso di aggravamento che comporti uno stato di inabilità rispetto alla invalidità precedentemente accertata, viene riconosciuto il diritto alla pensione di inabilità NB: l'erogazione del trattamento viene sospesa per il periodo in cui l'interessato, senza giustificato motivo, rifiuti di sottostare agli accertamenti sanitari necessari. LA PENSIONE AI SUPERSTITI Tutela previdenziale in caso di morte. Si presume una situazione di bisogno per i familiari superstiti. Il trattamento previdenziale è costituito da - Pensione di reversibilità - Pensione indiretta A seconda che il dante causa al momento del decesso fosse già pensionato o non aveva ancora maturato i requisiti per la pensione. Nozione di famiglia: in questo caso non corrisponde a quella della famiglia derivante da matrimonio, con vincoli di consanguineità e affinità, ma è più estesa. La disciplina varia in base ai soggetti: Coniuge: al coniuge superstite, il diritto a pensione spetta senza distinzione tra marito e moglie. - Ancheal coniuge separato per colpa o con addebito, equiparato al coniuge superstite, sempre che gli sia riconosciuto l'assegno di mantenimento - Anche il coniuge divorziato ha diritto sempre se titolare di assegno Il diritto del coniuge superstite cessa in caso di nuove nozze. - Valido anche per le unioni civili omosessuali Non vi è diritto a pensione per le coppie di fatto, ovvero che convivono stabilmente, ma non hanno formalizzato la situazione Figli: adottivi, affiliati, postumi, naturali, dal precedente matrimonio, sono equiparati a quelli legittimi o legittimati. Hanno diritto a pensione i figli e le persone a essi equiparati che alla data del decess odell’assicurato o del pensionato non abbiano superato il - 18 annodietà o indipendentemente dall'età siano riconosciuti inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso - 21anni per ifigli supertiti che risultano a carico del genitore al momento del decesso, non prestino lavoro retribuito, qualora frequentino scuola media o superiore - 26annise frequentano l'università Corte costituzionale ha riconosciuto il diritto anche al giovane che svolga solo lavoro subordinati retribuiti che a ragione della loro modestia, non sono idonei al mantenimento. NB: indipendentemente dall’età è riconosciuto il diritto per i figli totalmente inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso. Nipoti: equiparati ai figli i nipoti minori che risultino affidati ai nonni. Genitori, sorelle e fratelli: in assenza del coniuge e dei figli, viene riconosciuto il diritto ai genitori e ai fratelli celibi e sorelle nubili. - Genitori se avevano minimo 65 anni alla morte - Fratelli e sorelle se sono inabili al lavoro Non devono essere comunque titolari di pensione diretta o indiretta e devono essere a carico del lavoratore deceduto NON HANNO DIRITTO A PENSIONE Al SUPERSTITI i familiari che sono stati condannati con sentenza passata in giudicato, per aver causato la morte dell'assicurato o pensionato. Importo: - Pensionedireversibilità: una quota della pensione già liquidata al lavoratore defunto se era gia pensionato - Pensione indiretta: una quota della pensione che sarebbe spettata al lavoratore defunto. È necessario che al momento del decesso il defunto avesse maturato 15 anni di assicurazione e contribuzione oppure 5 anni, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti il decesso. in mancanza se si trovano nelle situazioni di reddito previste per l'erogazione dell'assegno sociale, hanno diritto a un'indennità una tantum. NB: la quota di reversibilità è ridotta in relazione ai redditi goduti dal beneficiario. LE PRESTAZIONI PRIVILEGIATE PER INVALIDITA’ A CAUSA DI SERVIZIO E AI SUPERSTITI PER CAUSE DI SERVIZIO Pensioni privilegiate: Quando l'invalidità o l’inabilità risultino in rapporto causale diretto con finalità di servizio, a condizione che dallo stesso evento non sia derivato il diritto a rendita INAIL o a altri trattamenti previdenziali, la legge prevede la possibilità di erogare l’assegno di invalidità, la pensione di inabilità anche in assenza dei requisiti di contribuzione o assicurazione Pensione privilegiata ai superstiti, per cause di servizio: tiene conto e supera le limitazioni derivanti dal ridotto ambito di applicazione della tutela contro infortuni sul lavoro e malattie pro la tutela morte per causa di servizio oppure per invalidità per causa di servizio è estesa a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla pericolosità dell'attività da essi svolta ha una funzione analoga e sussidiaria rispetto a quella per gli infortuni sul lavoro: - Analoga: perché anche qua la morte o l'invalidità devono essere determinate sul lavoro - Sussidiaria: perché il diritto alle prestazioni sorge solo a condizione che non esista diritto a rendita a carico dell'INAIL Morte per causa di servizio e quella che si trova in rapporto causale diretto con finalità di servizio è quindi diversa dalla morte che da luogo alla tutela infortunistica che deve essere in occasione di lavoro e, se mai, ha analogia con la malattia professionale Per il resto, le pensioni privilegiate sono soggette alla disciplina dettata per la tutela per l’invalidità, vecchiaia e superstiti nel cui ambito è stata istituita. L'ASSEGNO SOCIALE AGLI ANZIANI IN DISAGIATE CONDIZIONI ECONOMICHE. LA PENSIONE DI CITTADINANZA Assegno sociale: - afavoredi tuttii cittadini che hanno almeno 67 anni, indipendentemente dal fatto che siano stati o - no lavoratori, che si trovino in disagiate condizioni economiche. - Hasostituito la pensione sociale. - Riguarda tuttii cittadini italiani e anche i cittadini comunitari - Gliextracomunitari solo se dimostrano di vivere da almeno 10 anni in italia con permesso di soggiorno CE per soggiorni di lungo periodo - Necessaria per tutti la residenza in italia la popolazione, senza distinzioni di condizioni individuali o sociali, garantendo l'uguaglianza dei cittadini Obbligatorietà della tutela: son il Ssn, tutti i cittadini beneficiano della tutela, perché essa è resa obbligatoria dal 1980, per ognuno di essi. la generalità delle funzioni sanitarie è affidata alle regioni. L'organizzazione del Ssn è esclusivamente pubblicistica. L'ORGANIZZAZIONE SANITARIA La legge affida la tutela della salute al Ssn. Prima la struttura del Ssn si articolava in unità sanitarie locali. Non avevano personalità giuridica, ma erano autonome anche a livello processuale. Il d.lgs. 502/1992 trasforma le unità sanitarie locali in aziende, aprendo la strada verso la aziendalizzazione - Assumono personalità giuridica - Autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile ecc. Queste aziende devono assicurare nell’ambito territoriale di competenza, livelli uniformi di assistenza, eventualmente adattandoli alle caratteristiche del territorio quando previsto dal piano sanitario regionale. Organi delle aziende locali: - Direttore generale - Direttore amministrativo - Direttore sanitario - Collegio sindacale Direttore generale: ha tutti i poteri di gestione, ma deve garantire l'equilibrio e la trasparenza. Divieto di incorrere a qualsiasi forma di indebitamento. Dipartimento di prevenzione: istituito presso ciascuna azienda sanitaria locale. Compete in ambito di igiene degli alimenti, prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, igiene e sanità pubblica LEA: livelli essenziali di assistenza. Viene creato un sistema sanitario integrato, in quanto attribuisce responsabilità di programmazione sia al governo centrale che agli enti locali. Per garantire l'universalità e uniformità delle prestazioni. Competenze nazionali: il piano sanitario nazionale individua ogni tre anni gli obiettivi di prevenzione, cura e riabilitazione e le linee generali e i LEA Competenze regionali: definire con i piani sanitari regionali, i modelli organizzativi dei servizi, in base alle esigenze del territorio e delle risorse disponibili. NB: le regioni concorrono alla definizione del piano sanitario nazionale e a loro volta i comuni sono responsabili dell’organizzazione dei servizi, attraverso la definizione dei distretti, nella maniera più utile per i cittadini. Art 117: le REGIONI hanno competenza generale sulla tutela della salute, con rispetto dei LEA. Crisi sistema sanitario: erosione del Ssn per 2 ordini di ragioni - Applicazione della riforma del 2000 indebolisce il ruolo dello stato, realizzando una frammentazione del Ssn, con conseguenti differenze tra i sistemi sanitari regionali - Le politiche di austerity comportano molte riduzioni del finanziamento della sanità pubblica, con l'adozione di provvedimenti strutturali, amministrativi e finanziari. Dopo il covid si cerca di potenziare il Ssn I SOGGETTI PROTETTI La tutela si estende indistintamente a tutti i cittadini, garantendo uniformità e uguaglianza. Infatti la salute è oggetto dell'unico diritto che la costituzione ritiene come fondamentale e presupposto irrinunciabile. Si estende anche a: - Lavoratori italiani all’estero - Cittadini italiani momentaneamente all’estero non per motivi di lavoro o studio - Stranieri regolarmente soggiornanti (a seconda quindi della condizione di regolarità) In questi casi vi è parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri Tutte le altre categorie di stranieri devono assicurarsi contro le malattie con apposite polizze private, oppure iscriversi volontariamente al Ssn, dietro pagamento di un contributo Stranieri irregolari: per loro sono comunque assicurate nei presidi pubblici e accreditati, le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali. - Questo perché la salute è ambito inviolabile della dignità umana NOZIONE DI MALATTIA Le aziende locali, al verificarsi dell'evento malattia, sono tenute a erogare le prestazioni sanitarie, indipendentemente dalla causa della malattia. Malattia: non comprende solo ogni alterazione psico fisica del soggetto, ma indipendentemente dalle alterazioni, esso ha diritto alle prestazioni sanitarie, in particolare alla visita medica. - Già la visita con cui il medico accerta che egli non è affetto da nessuna alterazione, costituisce una prestazione Quindi è da ritenere come evento protetto, non tanto la malattia, ma il bisogno soggettivo di cure mediche Lavoratori subordinati: per loro la legge detta una disciplina per la certificazione della malattia e per il suo tempestivo invio all'INPS e al datore di lavoro, che è tenuto a anticipare le prestazioni economiche. - Con l'invio del certificato medico vengono avviate le procedure relative alle visite fiscali Visite fiscali: visite di controllo dello stato di malattia che possono essere fatte solo attraverso le aziende sanitarie locali e i medici iscritti nelle apposite liste dell'INPS. Sono limitate temporalmente e il lavoratore ha obbligo di reperibilità domiciliare all’interno delle fasce di reperibilità, diverse per dipendenti pubblici e privati - Dal 2017 questi controlli dei dipendenti assenti per malattia sono gestiti dal Polo unico INPS LE PRESTAZIONI SANITARIE Erogate dal Ssn comprendono: - Assistenza medico generica e specialistica, domiciliare e ambulatoriale - Assistenza ospedaliera - Assistenza infermieristica - Assistenza farmaceutica L'erogazione di prestazioni sanitarie è anche affidata a - Medici convenzionati - Medici specialistici ambulatoriali Che hanno con il Ssn un rapporto di lavoro parasubordinato. Medici convenzionati: le aziende sanitarie locali provvedono all'elenco di medici convenzionati, articolato per comuni o gruppi di distretti su base di indicazioni del piano sanitario regionale Il cittadino sceglie liberamente per se e per i famigliari il medico di fiducia fra quelli iscritti nell'elenco. Il familiare maggiorenne può fare personalmente una nuova scelta - L'assistito può revocare in ogni momento la scelta, dandone comunicazione alla competente azienda sanitaria locale, con l'’OBBLIGO di effettuare immediatamente una nuova scelta, che ha effetto immediato ai fini assistenziali - Il medico che non intende prestare la propria opera in favore di un assistito può ricusare la scelta, ma deve dare motivata comunicazione alla competente azienda Le prestazioni erogate dal medico convenzionato comprendono: - Visite domiciliari e ambulatoriali - Prestazioni di natura extra eseguibili senza impegnativa - Visite occasionali Medici specialistici ambulatoriali: tenuti a fornire prestazioni tra cui: - Attività di diagnosi e terapia malattie - Attività di medicina specialistica - Ecc. Le leggi regionali devono stabilire anche i casi in cui è ammesso il ricovero in strutture ospedaliere, e i casi in cui sono consentite forme straordinarie di assistenza ospedaliera e specialistica indiretta Gratuità LEA: le prestazioni e servizi inclusi nei LEA, rappresentano il livello essenziale garantito a tutti i cittadini, quindi sono gratuiti e non devono essere condizionati dalla scarsità delle risorse finanziarie. Lo stato deve controllare la finanza regionale e la qualità dell'assistenza erogata, eventualmente disponendo misure correttive. Oneri contributivi: a carico dei soggetti a IRPEF, è imposto un contributo proporzionato al loro reddito, mentre i datori di lavoro devono un contributo proporzionato alle retribuzioni erogate ai loro dipendenti. Ticket: la legge prevede che l’assistito partecipi alla spesa per prestazioni sanitarie, col versamento del Ticket (va alle regioni). - Corrisposto per 2 anni, rinnovabile di 2 anni in due anni, ai soggetti protetti e familiari a carico, tutte le volte che le loro capacità risultino ridotte di almeno la metà per effetto della tubercolosi Se gli assistiti hanno avuto anche per solo 1 giorno prestazioni sanitarie o economiche per tubercolosi, hanno diritto all’assegno natalizio LA TUTELA PER LA DISOCCUPAZIONE Cap 8 Interventi di stato e regioni, a favore del lavoratore disoccupato o per perdita totale del lavoro o per una sua riduzione. Gli interventi più consistenti per il lavoratore disoccupato sono caratterizzati dall'erogazione di prestazioni previdenziali economiche, in caso di disoccupazione conseguente alla perdita involontaria del lavoro Nel 2015 viene istituita La NASPI, che sostituisce le indennità di disoccupazione tradizionali (ASpl e mini ASpIi) Per i lavoratori parasubordinati viene istituita la Dis-Coll Vengono anche sostituiti gli assegni di disoccupazione (Asdi), prima dal reddito di inclusione, e ora con il reddito di cittadinanza Gestione prestazioni: la gestione di tutte queste forme di tutela previdenziale (esclusivamente economiche), è affidata alla gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, istituita presso INPS - Finanziata con i contributi dei datori di lavoro e anche con contributi notevoli dello stato Per il finanziamento della NASPI: oltre alla contribuzione dovuta sulle retribuzioni erogate, il datore è tenuto a versare anche una somma una tantum, il c.d. contributo di licenziamento. - Dovuto quandosi verifica l'evento della disoccupazione involontaria in conseguenza dell'estinzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato NASPI: I SOGGETTI PROTETTI E REQUISITI DI ACCESSO La legge 22/2015, con la NASPI ha esteso ancora l'ambito soggettivo della tutela contro la disoccupazione, che ormai è garantita a tutta l'area del lavoro subordinato (quindi anche apprendisti, lavoratori artistici, soci lavoratori delle cooperative) - Esclusi: i lavoratori a tempo indeterminato del lavoro pubblico, gli operai agricoli e chi è lavoratore impiegato a part time verticale Requisiti: 1) Deve essere accertato lo stato di disoccupazione derivante dalla cessazione del rapporto di lavoro. - Dal 2019rimane lo stato di disoccupazione anche se il disoccupato ha trovato nuova occupazione, ma con retribuzione max 8,145 euro annui se è subordinato e 4800 euro annui se autonomo 2) Il lavoratore disoccupato deve aver fornito la propria dichiarazione di immediata disponibilità (DID) allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attivia del lavoro coi centri di impiego. 3) Deve aver maturato almeno 13 settimane di contributi, nell'arco di 4 anni e aver svolto almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la domanda L'EVENTO Erogazione naspi è condizionata all'esigenza di una disoccupazione involontaria, ovvero determinata dal datore e non dal lavoratore. - Anche il Licenziamento per motivi oggettivi, quindi per motivi di organizzazione del datore, produce disoccupazione involontaria - Anche le dimissioni per giusta causa, danno disoccupazione involontaria - Anche quando il rapporto è estinto con risoluzione consensuale - Anche canlicenziamento disciplinare, quindi per colpa del lavoratore, a condizione che esso accetti l'offerta conciliativa agevolata Esclusi dalla tutela sono: - gli inoccupati, ovvero chi in cerca della prima occupazione - chista in una situazione temporanea di inattività senza che sia cessato il rapporto di lavoro LA PRESTAZIONE ECONOMICA: DURATA E IMPORTO L'ammontare della nasp - non può superare un massimale - determinato sulla base della retribuzione imponibile ai fini della contribuzione degli ultimi 4 anni, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per 4,33 per il periodo in cui è erogata la naspi, matura una contribuzione figurativa anche se in misura limitata. Decalage: l'ammontare cala in misura pari al 3% per ogni mese di godimento successivo al terzo. Questo comporta importati compressioni delle prestazioni di più lunga durata, fino al 63% per quelle erogate per 24 mesi - questo per spingere il lavoratore a cercare un nuovo impiego, sia con le iniziative di riqualificazione, sia con ricerca autonoma durata: condizionata alla pregressa storia contributiva. Il periodo è pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, e comunque massimo 24 me: - Quindila tutela più intensa a chi ha versato più contributi, non a chi ne ha più bisogno. - Nonsitiene conto dei periodi contributivi che abbiano già dato luogo a erogazione di prestazioni. Procedura: la domanda per la naspi va presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. la prestazione decorre dall’ottavo giorno successivo a quella cessazione o dal primo giorno successivo alla domanda (se presentata oltre l'ottavo giorno) Liquidazione anticipata: si può chiedere la liquidazione anticipata in un'unica soluzione dell'importo che avrebbe percepito allo scopo di iniziare una attività lavorativa autonoma/impresa individuale/associarsi in cooperativa. - intal caso però si perde il diritto alla contribuzione figurativa e all’assegno per il nucleo familiare decadenza: la fruizione della naspi cessa con: - perdita stato disoccupazione - inizio attività lavorativa senza che sia data specifica comunicazione -. raggiungimento requisiti per il pensionamento - acquisizione assegno ordinario di invalidità - violazione leggi condizinoalità INDENNITA’ DISOCCUPAZIONE AGRICOLA In agricoltura opera un regime del tutto speciale. Mai venuto a mancare nel corso degli anni. La specialità delle regole è dovuta alle caratteristiche del lavoro agricolo, discontinuo a causa di eventi climatici e stagionalità delle produzioni. Vi sono regimi diversi a seconda che il destinatario dell'indennità sia: - operaio agricolo a tempo indeterminato (OTI) - operaio agricolo a tempo determinato (OTD) entrambi devono avere certi requisiti: - iscrizione negli elenchi nominativi per gli OTD nell’anno in cui viene fatta la domanda - che abbiano avuto un rapporto indeterminato per parte dell’anno di competenza della prestazione inoltre servono requisiti contributivi: - almeno2 amni di anzianità nell’assicurazione contro disoccupazione involontaria - aver maturato accredito complessivo di almeno 102 contributi giornalieri nel biennio nel caso di OTI: indennità corrisposta nella misura del 30% della retribuzione per durata massima pari alla differenza tra il numero 270 e il numero delle giornate di effettiva occupazione prestate nell’anno. Devono essere comunque almeno 180 giornate annue nel caso OTD: l'importo giornaliero di indennità è della misura del 40% della retribuzione e la durata è pari al numero delle giornate di iscrizione negli elenchi nominativi. Limite massimo è di 365 giornate modalità di erogazione: sono diverse dagli altri settori di produzione. Il trattamento è corrisposto in riferimento allo stato di disoccupazione verificato nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda, a prescindere dalla permanenza o meno dello stato di disoccupazione del lavoratore. La prestazione è calcolata con meccanismo in base a cui l'indennità aumenta in relazione al numero di giornate lavorative effettuate e NON E' CONDIZIONATO ALLA DICHIARAZIONE DI IMMEDIATA DISPONIBILITA”. Funzione: di integrazione del reddito del lavoratore. DISCOLL (INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE PER I LAVORATORI CON RAPPORTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA beneficiari: tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti, a condizione che abbiano una anzianità effettiva di lavoro, presso l’unità produttiva per cui è richiesto l'intervento, di almeno 90 giorni importo: 80% della retribuzione globale che spetterebbe per le ore di lavoro non prestate, comprese fra zero e il limite orario contrattuale. L'ammontare è comunque soggetto ai massimali. Durata: la durata massima complessiva non può superare per ciascuna unità produttiva il limite di 24 mesi in 5 anni, con possibilità di arrivare a 36 mesi in caso di stipula di un contratto di solidarietà ( per incentivare il ricorso a un meccanismo che prevede una riduzione dell'orario per tutti i dipendenti, piuttosto che la sospensione o licenziamento di alcuni) Finanziamento: MISTO. In parte sui contributi posti a carico degli imprenditori, o dei lavoratori, e in parte a carico dello stato Contributo addizionale: per entrambe le gestioni il datore deve versare per ciascun lavoratore che gode dell’integrazione salariale, un contributo addizionale, rispetto a quelli dovuti per le altre forme di tutela previdenziale. - Nonè più commisurato all’organico dell'impresa, ma dovuto in caso di effettiva utilizzazione del trattamento e aumenta con la durata di questo Contribuzione figurativa: i periodi di integrazione salariale comportano l'accredito di questa. Modalità di erogazione: il trattamento deve essere anticipato dal datore che però è rimborsato da INPS anche conguagliando l'importo erogato con quello dei contributi previdenziali dovuti. (CIG ORDINARIA. DISCIPLINA Trova generalmente applicazione nel settore industriale, l'elenco dei destinatari è contenuto nel d.lgs. 148/2015 Cause integrabili: ovvero gli eventi per cui è prevista l'erogazione del trattamento, sono 2: - Situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o ai dipendenti, incluse intemperie stagionali - Situazioni temporanee di mercato Entrambe caratterizzate dalla transitorietà e temporaneità, cioè dalla ragionevole previsione di una ripresa a non lunga scadenza dell'attività produttiva. Durata: periodo massimo è 13 settimane continuative, prorogabile fino a un max di 52. È salva la possibilità di un nuovo intervento se nel frattempo l’attività lavorativa ha ripreso per almeno 52 settimane. Procedura sindacale: funzione essenziale alle parti sociali. - Obbligo del datore di dare preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali - Uneventuale esame congiunto da svolgere entro termini stabiliti L'obbligo di comunicazione ai sindacati deve precedere l’attuazione delle sospensioni e deve contenere l'indicazione delle cause di sospensione o riduzione e l'entità e la durata prevedibile, il numero dei lavoratori interessati. - L’effettivo espletamento della procedura sindacale costituisce condizione di procedibilità della domanda di ammissione al trattamento Procedura amministrativa: la domanda di ammissione all'integrazione salariale va presentata alla sede INPS competente per territorio, indicando causa sospensione o riduzione d'orario - Ovel’omessao tardiva presentazione della domanda derivi danno dei lavoratori, con perdita totale o parziale dell’integrazione, l'impresa sarà tenuta a corrispondere loro una somma pari all'integrazione salariale non percepita. CIG STRAORDINARIA: DISCIPLINA Il campo di applicazione è stato ampliato. Comprende - tutte le aziende industriali che abbiano occupato in media 15 dipendenti nel semestre precedente la richiesta. - Le aziende del commercio con più di 50 dipendenti Cause integrative: le cause integrabili sono: - Riorganizzazione aziendale - Crisi aziendale, ma con esclusione dei casi di cessazione dell'attività produttiva - Stipulazione di contratti di solidarietà difensivi Contratti di solidarietà difensivi: accordi collettivi aziendali che servono per evitare la diminuzione dei livelli occupazionali con una generalizzata riduzione dell'orario di lavoro dei lavoratori - Può esser quantificata la riduzione dell'orario ma non può superare il 60% dell’orario contrattuale - Perciascun lavoratore in ogni caso la riduzione non può essere superiore al 70% nell'intero periodo del contratto di solidarità Durata CIGS: varia in base alle diverse cause integrabili - Riorganizzazione aziendale: massimo 24 mesi anche continuativi in 5 anni - Crisi aziendale: massimo 12 mesi anche continuativi. Non è consentito un nuovo intervento se non è passato un periodo di almeno 2/3 quello per cui è stata goduta l'integrazione - Contratti di solidarietà difensivi: massimo 24 mesi, anche continuativi in 5 anni, ma in certe condizioni si può prorogare fino a 36 mesi Procedura: Crisi e riorganizzazione: ci sono 2 fasi: - Sindacale - Amministrativa Alla fine della procedura sindacale, le parti possono anche non aver raggiunto un accordo, questo non impe e al datore di presentare la domanda di ammissione all’integrazione Citeri di scelta: la legge determina criteri con cui il datore deve scegliere i lavoratori da sospendere, prevede solo che siano coerenti con le ragioni per cui è stato richiesto l'intervento. - Le scelte del datore sono comunque soggette a controllo del giudice sia in caso di discriminazione, sia in caso di violazione dei criteri previsti dagli accordi sindacali eventualmente intervenuti e anche in violazione dei criteri di buona fede e correttezza Nel programma vanno comunque indicate le modalità della rotazione tra i lavoratori. - L’eventualità che l'azienda non proceda col criterio della rotazione è considerata un'eccezione che va espressamente motivata Fase amministrativa: caratterizzata per un doppio livello di verifica dell’ammissibilità della richiesta: - A livello periferico (direzioni territoriali del lavoro competenti) - A livello centrale (ministero del lavoro) La concessione del trattamento avviene con decreto del Ministero del lavoro, che viene adottato entro 90 giorni dalla presentazione della domanda Accordo di ricollocazione: per limitare i licenziamenti alla fine dell'integrazione salariale straordinaria, nei casi di riorganizzazione o crisi aziendale in cui non sia espressamente previsto il completo recupero occasionale, è previsto l'accordo di ricollocazione. - Stipulato al termine della procedura sindacale e prevede un piano di ricollocazione con l’indicazione degli ambiti aziendali e dei profili professionali a rischio di esubero - Questi possono chiedere all’ANPAL entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione dell'accordo, l'erogazione anticipata dell'assegno di ricollocazione e un servizio intensivo di ricerca lavoro 1 FONDI DI SOLIDARIETA’ BILATERALI Assicurare forme di sostegno del reddito in favore di lavoratori che appartengono a settori esclusi all'ambito di applicazione delle casse integrazione e che dipendano da imprese che occupino più di 5 persone. intervento misto pubblico/privato che si articola su 3 punti alternativi fra di loro: - Fondidi solidarietà bilaterali: erogano almeno una prestazione economica, detta assegno ordinario, di importo non inferiore all'integrazione salariale standard e per le stesse causali che giustificherebbero il ricorso ad essa. -- la durata della prestazione non può essere inferiore a 13 settimane nel biennio e non superiore a quella della cassa integrazione. -- in ogni caso l'assegno mobile non può superare i 24 mesi in 5 anni. Si può arrivare a 36 se entro 24 mesi nei 5 anni si fa ricorso a un contratto di solidarietà difensivo la contribuzione ordinaria è a carico del datore (2/3) e del lavoratore (1/3). --- la contribuzione addizionale, dovuta nel caso venga erogato l'assegno ordinario, è a carico del datore - Fondidi solidarietà alternativi: sono 2: settore artigianato e settore somministrazione. - Fondodiintegrazione salariale: ha carattere residuale rispetto agli altri. Riguarda quei datori che operano in settori non coperti ne da cassa ne da fondi solidarietà bilaterali alternativi. -- questo assicura due prestazioni: assegno ordinario (per causali di gestione ordinaria) e assegno di solidarietà (per riduzioni orario previste da accordi collettivi aziendali per evitare o ridurre eccedenze di personale o evitare licenziamenti plurimi per ingiustificato motivo oggettivo) NB: tutti i fondi bilaterali sono istituiti presso INPS e costituiscono gestioni separate, non hanno personalità giuridica. - Hanno obbligo di bilancio in pareggio e non possono erogare prestazioni in carenza di disponibilità finanziarie. LE MISURE A SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA’ Soggetti beneficiari: la disciplina vigente prevede in caso di maternità una tutela per le lavoratrici subordinate comprese quelle a domicilio, ed entro alcuni limiti, anche i lavoratori padri - Esteso poi anche al lavoro autonomo, liberi professionisti e ai lavoratori parasubordinati, nonché ai casi di adozione e affidamento, nazionale e internazionale. La tutela consiste nella previsione di: - periodi di astensione obbligatoria dal lavoro: congedo di maternità e paternità - periodi di astensione facoltativa: congedo parentale durante i quali è erogata una indennità per congedo di maternità, che sostituisce la retribuzione non più erogata dal datore congedo di maternità: divieto per la madre di adibizione al lavoro per 5 mesi. - Perle libere professioniste e le autonome, non c'è obbligo di astensione al lavoro, quindi è possibile cumulare il reddito ordinariamente ricavato dalla loro attività con l'indennità previdenziale. Congedo paternità: anche il padre ha diritto di astenersi dal lavoro in caso di morte o grave infermità della madre o di abbandono o affido esclusivo del bambino per tutta la durata del congedo maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice. Congedo papà: dal 2013 il padre lavoratore ha diritto al congedo papà obbligatorio. - Dura7 giorni - Va fruito entro i primi 5 mesi di vita o dall'ingresso in famiglia o in italia del minore - È undiritto autonomo e aggiuntivo a quello della madre. Quindi spetta comunque indipendentemente dal diritto della madre al proprio congedo di maternità Congedo parentale: nei periodi di astensione facoltativa al lavoro e finchè il figlio non ha 12 anni di vita, per entrambi i genitori. - Dura 10 mesi - Inoltre c'è la possibilità di un ulteriore giorno di congedo facoltativo per il padre, previo accordo e in sostituzione della madre che rinunci a un giorno del proprio congedo maternità - Perilavoratori autonomi il congedo parentale dura 6 mesi e può essere usato entro i primi 3 anni di vita del bambino Riposo per allattamento: per i soli lavoratori subordinati. - Nel primo anno di vita del neonato - Dueore di permesso giornaliero. - Può essere usato da uno dei due genitori Congedo malattia del figlio: permette di astenersi dal lavoro ai genitori per una durata illimitata nei casi di malattia del figlio, fino a 3 anni. - Dal 3al8 anno massimo 5 giorni lavorativi all'anno Tutele handicap: se il bambino è portatore di handicap grave, l'astensione al lavoro ha una durata maggiore ed è previsto un congedo straordinario biennale. - Coluicheè portatore o chi lo assiste, purchè legato da parentela fino al 3 grado, ha diritto a 3 giorni di permesso mensile. Sempre che la persona handicap non sia ricoverata a tempo pieno Col COVID sono stati rafforzati questi permessi e congedi. - È stato previsto uno specifico congedo parentale per un periodo continuativo o frazionato di 15 giorni, per i figli dimeno di 12 annie per figli con disabilità. - Ailavoratori dipendenti del settore privato, genitori di ragazzi fra 12 e 16 anni, è stato riconosciuto il diritto di astenersi dal lavoro per il periodo di sopensione dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche nelle scuole. Non vi è corresponsione di indennità ne riconoscimento di contribuzione figurativa, ma c'è diritto alla conservazione del posto di lavoro LE PRESTAZIONI ECONOMICHE Oltre ai congedi è previsto il diritto a prestazioni economiche dette indennità che spettano indipendentemente dalla maturazione di requisiti contributivi. la tutela dipende esclusivamente dall'esistenza di un RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO - Nonè cosi per lavoratrici domestiche, parasubordinate e coloro iscritti alla gestione separata INPS non titolari di pensione e non iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie. Per loro il diritto all'indennità di maternità o paternità e quello al congedo parentale è condizionato all'effettivo versamento dei contributi previdenziali. Hanno diritto anche in caso di mancato versamento di contributi da parte del committente (principio di automaticità delle prestazioni) Pagamento: tutte le indennità di norma sono anticipate dal datore che poi recupera con conguaglio con i contributi mensilmente dovuti, salvo alcune specifiche situazioni in cui interviene direttamente INPA In genere i periodi di congedo sono coperti da contribuzione figurativa CONGEDO PER LE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE Con il d.lgs. 80/2015 è prevista una tutela che soddisfa le esigenze connesse alla protezione dei valori della donna. È la tutela contro le discriminazioni e la violenza di genere. Prevista a favore delle lavoratrici inserite nei percorsi di protezione dalle violenze di genere. Consiste nel diritto ad astenersi dal lavoro per motivi connessi al suddetto percorso di protezione per un periodo max di 3 mesi SISTEMA DI ASSISTENZA SOCIALE E LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI Capitolo 10 Sistema di assistenza sociale e l’organizzazione amministrativa La legge 3228/2000 prevedendo un sistema integrato di interventi e servizi sociali, riprende la definizione di servizi sociali: - Tutte le attività relative alla predisposizione e erogazione di servizi, gratuiti e a pagamento, o prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra, escluse solo quelle assicurate dal sistema previdenziale e sanitario e quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia Obiettivo: contrastare i fenomeni di povertà e di esclusione sociale, valorizzare e sostenere le responsabilità familiari ecc. Struttura organizzativa: si realizza il decentramento gestionale degli interventi coinvolgendo stato, enti locali e regioni. Fondo nazionale politiche sociali: la legge attribuisce allo stato e in particolare a questo fondo i compiti di programmazione degli interventi, che poi saranno gestiti dalle autonomie locali Regioni: a loro spetta la programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali sul territorio, con monitoraggio del livello di attuazione raggiunto. Inoltre il coordinamento delle prestazioni del sistema integrato assistenziale con quelle del servizio sanitario nazionale. Intervengono, con modalità definite dalle regioni, anche le province e i comuni, creando un sistema locale della rete di servizi sociali. Terzo settore: a regioni stato e enti locali si affiancano anche le competenze degli enti privati, appartenenti al terzo settore. Esercitano attività di interesse generale, per il perseguimento di finalità civiche. solidaristiche e di utilità sociale. Alcuni esempi di enti: organizzazioni di volontariato, di promozione sociale, imprese sociali ecc. - Gli interventi, le provvidenze economiche e i servizi sociali disponibili sono resi conoscibili con la carta dei servizi sociali SOGGETTI PROTETTI Tratto qualificante della disciplina è l'estensione soggettiva della tutela. Si applica infatti a - Tuttii cittadini italiani - Cittadini comunitari e loro familiari - Indeterminate situazioni agli extracomunitari, profughi e apolidi Accedono con priorità ai servizi comunque i soggetti in condizioni di povertà, con incapacità parziale o totale di provvedere alle proprie esigenze per inabiità fisiche o psichiche, coloro sottoposti a provvedimenti giudiziari o soggetti con difficoltà di inserimento nella vita lavorativa o sociale Extracomunitari: solo se sono in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lunga durata - Dibattiti sulla legittimità per questa cosa REQUISITO DEL REDDITO INSUFFICIENTE Quindi possono godere delle prestazioni solo coloro che si trovino in una certa situazione economica, da valutare mediante - IE: indicatore della situazione economica - ISEE: indicatore della situazione economica equivalente Entrambi hanno funzione di permettere una valutazione sintetica delle condizioni economiche delle famiglie, consentendo alle amministrazioni di assegnare secondo criteri omogenei i servizi. - Questi indicatori vengono calcolati sulla base dei dati indicati nella DSU (dichiarazione sostitutiva unica). Contiene dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare. Vale 1 anno dal rilascio e vale per tutti i componenti del nucleo familiare Natura assistenziale hanno anche gli interventi per la valorizzazione e il sostegno delle responsabilità familiari e sono ulteriore espressione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Assegno ai nuclei familiari numerosi: da non confondere con l'assegno per il nucleo familiare: mentre quello tutela i lavoratori subordinati o i pensionati, questo vuole far fronte al bisogno derivante dal numero di familiari (almeno 3), indipendentemente dalla qualificazione giuridica in cui si trova il soggetto a cui sono a carico e sempre che abbia redditi modesti. Assegno di maternità: stessa funzione. Erogato dall'INPS alle madri cittadine italiane residenti in italia, per i figli nati dopo il 1999. - Condizione che non abbiano diritto a qualsiasi altro trattamento previdenziale per maternità e sempre in base al reddito del nucleo familiare di riferimento - Dal 2000spetta anche alle mamme extra comunitarie sul territorio italiano, con permesso di soggiorno Bonus bebè: prima per un periodo di 3 anni solo per i minori nati o adottati tra 2015 e 2017, ora esteso fino al 2020, entro il compimento del primo anno di età Carta della fami, la legge di stabilità la ha istituita e destinata alle famiglie composte da cittadini italiani o stranieri regolari, con almeno 3 figli di età non superiore a 26 anni e con stato di bisogno misurato da ISEE. - Consente di ricevere sconti su abbonamenti per servizi di trasporto, culturali, sportivi, turistici e altro. Sconti su servizi pubblici e privati, beni alimentari e non, presso i negozi aderenti Bonus asilo nido e il supporto domiciliare: introdotti nel 2015, per i bambini al di sotto di 3 anni e il loro importo varia in base al reddito familiare. Erogato da INPS in due forme: - O comecontributo per pagare la retta dell'asilo - O per consentire l'assistenza presso la propria abitazione di bambini con particolari patologie che non possono frequentare Bonus mamma: premio una tantum di 800 euro per la nascita di un figlio o per adozione di minore, indipendentemente da reddito ISEE. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI A TUTELA DELLA DISABILITA’ La condizione di disagio può conseguire sociale e economico può conseguire anche a condizione di disabili Nel nostro ordinamento manca una definizione unitaria di disabilità, ma la corte di giustizia la ha intesa come - Limitazione risultante in particolare da menomazioni fisiche, mentali o psichiche durature che possono ostacolare la piena e effettiva partecipazione della persona interessata alla vita professionale su base di uguaglianza con gli altri lavoratori. Art 38 cost: garantisce agli inabili il mantenimento e l'assistenza sociale, l'educazione e l'avviamento professionale. - Il legislatore ha dato attuazione a queste garanzie con la legge sul collocamento mirato rivolto alle persone che, per la situazione di debolezza sociale in cui sono, non sarebbero altrimenti in grado di trovare una collocazione lavorativa. Parità di retribuzione: obbligo del datore di corrispondere la stessa retribuzione prevista per un lavoratore con una produttività normale. - Qualora il medico dichiari l’inidoneità del lavoratore all'esecuzione delle mansioni specifiche, il datore deve, quando possibile adibirlo a mansioni anche inferiori, adeguate all'invalidità con conservazione della retribuzione Fondi per l'occupazione di disabili: sempre per incentivare l'occupazione di disabili è prevista l'istituzione a livello regionale di questi fondi destinati a erogare ai datori rimborsi delle spese sostenute per i casi in cui la riduzione della capacità lavorativa sia superiore al 50% Progetti individuali per le persone disabili: relizzano la loro piena integrazione nell’ambito della vita familiare e sociale, formazione professionale, misure per sostegno domiciliare di anziani non autosufficienti - Legge dopo di noi: prevede forme di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare Servizi di trasporto gratuiti: per consentire alle persone handicappate modalità di trasporto individuali quando non sono in grado di servirsi dei mezzi pubblici. A carico delle regioni. INVALIDITA” CIVILE Il legislatore ha anche riconosciuto ai disabili che non godono delle tutele previdenziali per l'invalidità, specifiche provvidenze economiche, chiamate prestazioni per invalidità civile, a totale carico dello stato. Soggetti protetti: considerati invalidi tutti i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, fisiche o psichiche o sensoriali, che provocano un danno funzionale, ovvero una limitazione o impedimento a svolgere normalmente le varie attività della vita Requisiti sanitari: l’invalidità civile da diritto a prestazioni quando comporta: - perchihatra 18e 65 anni, una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno 1/3 - peri minori di 18 e gli ultra 65enni, difficoltà persistenti a svolgere compiti proprie della loro età requisiti reddituali: la legge prende in considerazione il reddito personale, escludendo quello degli eventuali altri componenti del nucleo familiare assegno mensile di invalidità: corrisposto, su domanda, agli invalidi tra i 18 e 65 anni con accertata limitazione di capacità lavorativa di almeno 74%, per il periodo in cui non svolgono lavoro, senza reddito o con reddito basso. È stato portato a 651 euro perché prima era considerato inadeguato (286 euro) pensione di inabilità: corrisposta in caso di totale inabilità lavorativa e sempre con reddito basso. - Al compimento di 65 anni diventa assegno sociale, in cui si aggiunge l'indennità di accompagnamento Indennità di frequenza: in caso l’invalido sia minore. Erogata mensilmente per consentire l’accesso a trattamenti riabilitativi o terapeutici in centri convenzionati. - Hannodiritto anche invalidi minori che frequentano scuole e viene erogato nei mesi di ciclo scolastico LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Capitolo 11 Previdenza pubblica e privata: integrativa o complementare La previdenza affidata alla legge ha un limite per quanto attiene al livello delle prestazioni, specialmente pensionistiche. Questa eroga prestazioni per garantire i mezzi adeguati alle esigenze di vita. Anche a ragione della scarsezza delle risorse, queste sono sempre più commisurato solo a quei bisogni che il legislatore considera tipici della generalità degli assistiti, l'indispensabile per il pieno godimento dei diritti civili e politici. Per questo sempre avvertito il bisogno di soddisfare gli interessi dei singoli, a più elevati standard, provvedendo all'esercizio della libertà di assistenza privata, col ricorso al risparmio e alla mutualità volontaria Infatti l'interesse a mantenere il tenore di vita consentito dalle retribuzioni percepite mentre lavoravano, viene da tempo soddisfatto ricorrendo all’assicurazione e con l'istituzione di regimi previdenziali integrativi, spesso ma non sempre aziendali. - Integrativi: perché si aggiungono in vario modo alle prestazioni dei regimi pubblici e a volte erogano anche prestazioni sostitutive, in situazioni in cui non è ancora maturato diritto a pensione nel regime pubblico - Perquestoè più corretto chiamarla complementare e non solo integrativa. Questo bisogno è aumentato con il passaggio al calcolo delle pensioni pubbliche con il metodo contributivo applicato spesso a carriere frammentate e poco remunerate. LE DIVERSE FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE: | FONDI CHIUSI (NEGOZIALI) Fondi pensione: la legge che regola le forme di previdenza complementare prevede che può essere realizzata con la costituzione di fondi autonomi detti fondi pensione. Possono essere di 2 tipi: - Chiusi o negoziali - Aperti A questi poi si aggiungono anche - Piani pensionistici individuali - Fondi pensionistici preesistenti FONDI PENSIONE CHIUSI: l'iniziativa per l'istituzione è affidata ai contratti o accordi sindacali, anche aziendali. Si chiamano chiusi perché sono limitati ai lavoratori ai quali si applica la disciplina sindacale che li istituisce - Infatti è la legge a qualificare i contratti e gli accordi collettivi come fonti istitutive, a cui demanda la definizione dell'ambito soggettivo di applicazione e le modalità di adesione degli interessati Destinatari: possono rivolgersi a: LA GOVERNANCE DELLE FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE Gli organi di amministrazione e controllo dei fondi pensione - Se finanziati anche dal datore, hanno composizione paritetica - Se finanziati solo dai lavoratori,, devono consentire la partecipazione delle categorie e raggruppamenti interessati Responsabile: la legge prevede che il consiglio di amministrazione di ogni forma pensionistica complementare nomini un responsabile, autonomo e indipendente, col compito di: - Verificare la gestione della forma pensionistica sia svolta nell'esclusivo interesse degli aderenti e nel rispetto della normativa - Inviare agli organi di controllo e sorveglianza dati e notizia sull'attività complessiva svolta dal fondo - Vigilare e riportare i risultati agli organi di amministrazione Organismo di sorveglianza: legge prevede per i fondi pensione aperti l'istituzione di un organismo di sorveglianza: - Composto da 2 membri designati dai fondatori del fondo pensione e scelti tra gli amministratori indipendenti iscritti all'albo e da un rappresentante ciascuno, nel caso di iscrizione al fondo di almeno 500 lavoratori appartenenti a una stessa impresa o gruppo di imprese - Rappresenta gli interessi degli iscritti e verifica che l’amministrazione e la gestione del fondo avvenga nei loro esclusivi interessi Gestione delle risorse ai terzi: i fondi pensione non possono assumere direttamente funzioni assicurative, ma devono gestire le loro risorse affidandole a società di intermediazione mobiliare, imprese assicurative, società di gestione del risparmio, enti previdenziali, o possono utilizzarle per l'acquisto di azione o di quote di società immobiliari. - le gestioni dei fondi pensione sono soggette alla vigilanza della commissione vigilanza sui fondi pensione (COVIP) istituita presso il ministero del lavoro. -- | poteri di controllo e vigilanza della COVIP sono estesi a tutte le forme di previdenza complementare responsabilità amministratori: a tutela degli iscritti sono previste forme di responsabilità aggravata degli amministratori IL FINANZIAMENTO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Le modalità e i criteri del finanziamento devono essere determinati nell'atto costitutivo dei fondi pensione Sistema a capitalizzazione: come regola generale, la previdenza complementare ha un sistema di finanziamento a capitalizzazione: -. perogni iscritto viene creato un conto individuale nel quale affluiscono i versamenti che vengono poi investiti nel mercato finanziario da gestori specializzati (azioni, titoli di stato ecc.) che producono nel tempo rendimenti variabili in funzione all'andamento dei mercati e delle scelte di gestione. Questo offre garanzie di conservazione degli importi accreditati sui conti individuali, non offre però garanzie sull'entità dei rendimenti e quindi sull’accumulo in termini reali, di un capitale sufficiente a erogare nel tempo prestazioni adeguate Obblighi contributivi: per le forme di previdenza complementare sindacali il finanziamento avviene con l'imposizione di un obbligo di contribuzione al datore e di solito, in misura minore, anche ai lavoratori iscritti Regime fiscale agevolato: per contributi, sono previste alcune agevolazioni fiscali. | contributi sono deduci dal reddito complessivo entro determinati limiti Contributi del datore: alle somme versate dal datore è attribuita la natura di contribuzione previdenziale contributi del lavoratore: la contribuzione a carico del lavoratore può essere costituita anche dalla destinazione al fondo di alcune voci della retribuzione, ovvero dall’accantonamento annuale, (o di una quota di esso), del TFR conferimento TFR: questo conferimento è stato individuato dalla normativa come la fonte privilegiata di finanziamento dei fondi pensione che il lavoratore può usare. Può avvenire in modalità: - esplicita: lavoratori assunti dopo il 1/1/2007 entro 6 mesi, possono scegliere la forma di previdenza complementare a cui destinare l’itero TFR maturando. Se decidono di mantenere il TFR presso il datore, la scelta può essere poi revocata - tacita: quando il lavoratore, entro 6 mesi dall'assunzione, non esprima alcuna volontà. In questo caso quel trattamento è destinato alla forma pensionistica complementare prevista da contratti o accordi collettivi NB: in presenza di più fondi pensione sindacali, il TFR è trasferito, nel fondo nel quale sono iscritti il maggior numero di lavoratori dell’aziende Lavoratori silenti: se i lavoratori sono silenti e sprovvisti di una forma di previdenza complementare prevista dagli accordi o contratti collettivi, il datore destina il TFR alla speciale forma pensionistica complementare a contribuzione predefinita, istituita apposta dall'INPS, denominata FONDIMPS - rappresenta un fondo di previdenza complementare vero e proprio residuale fondo di tesoreria: se i lavoratori decidono di tenere il TFR presso il datore, questo quanto occupa più di 50 lavoratori, deve automaticamente conferire il TFR al fondo di tesoreria, sempre presso INPS, per conto dello stato - hail compito di sostituirsi al datore nella erogazione del TFR trasferito obblighi di informazione: per garantire ai lavoratori una scelta consapevole, il datore deve preventivamente fornire loro adeguate informazioni sulle diverse possibilità previste. Se il lavoratore non manifesta volontà, il datore deve informarlo anche sulla forma pensionistica complementare alla quale sarà destinato il TFR NB: in ogni caso, il conferimento del TFR comporta l'automatica adesione del lavoratore alla forma di previdenza complementare a cui esso è destinato Contribuzione aggiuntiva volontaria: l'adesione con il conferimento del TFR non comporta che quella forma abbia diritto alla contribuzione a carico del lavoratore e datore, i quali possono decidere di erogare una maggiore contribuzione, stabilendone l'importo. - Questa contribuzione volontaria può proseguire anche oltre il raggiungimento di età pensionabile, basta che l'iscritto abbia almeno 1 anno di contribuzione presso di esse IL REGIME DELLE PRESTAZIONI La previdenza complementare si realizza prevalentemente con l'erogazione di prestazioni pensionistiche, determinate nell'atto costitutivo o statuto. Requisiti minimi: almeno 5 anni di contribuzione. Regime a contribuzione definita: livelli delle prestazioni sono determinati con questo sistema: la pensione è costituita cioè dai contributi versati durante la vita lavorativa, rivalutati ammualmente sulla base di un coefficiente di capitalizzazione e sulla età al momento del pensionamento Tipi di prestazione: sia sotto forma di rendita sia di capitale, fino ad un massimo del 50% del montante finale accumulato. - Eccezione il caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno 70% del montante finale sia inferiore al 50% dell'assegno sociale, perché in questo caso la prestazione può essere interamente erogata in capitale Retribuzione differita: nel caso di regimi integrativi o complementari di origine sindacale, visto che il finanziamento è a carico dei datori di lavoro, le prestazioni di quei regimi sono state considerate come retribuzione differita in funzione previdenziale: - Una quota della retribuzione, non viene erogata in costanza del rapporto di lavoro, ma accantonata per essere erogata al termine di quel rapporto, per far fronte ai bisogni derivanti da vecchiaia o invalidità che non saranno interamente soddisfatti dalle pensioni pubbliche I regimi complementari realizzano una forma di risparmio quindi vanno tutelati ai sensi dell’art 47 cost, ma non possono essere ricondotti all'idea di sicurezza sociale, quindi non sono considerati come i regimi pubblici, in quanto hanno funzioni diverse. - Realizzano esclusivamente la soddisfazione di interessi privati, con la destinazione a fini previdenziali di una quota della retribuzione - Quindi complementari alla realizzazione della sicurezza sociale sono le prestazioni e non le funzioni Morte del beneficia in caso di morte del lavoratore che abbia maturati il diritto alla pensione complementare e ne sia in godimento, gli eredi possono beneficiare: - Della restituzione del montante residuo alla data del decesso - Della erogazione di una rendita calcolata in base al montante residuo NB: le prestazioni dei regimi complementari, sia in capitale che in rendita, sono sottoposte allo stesso regime di cedibilità, sequestrabilità e pignorabilità del sistema obbligatorio. Cumulo con i redditi: dal 2001 è stato revocato anche per i complementari, il divieto di cumulo con i redditi da lavoro dipendente. Forme di anticipazione: l'iscritto può chiedere anticipazioni in ipotesi particolari: - Anticipo del TFR al 70%: BM Perspese sanitarie: si può avere in ogni momento, per spese dell'iscritto, coniuge o figli. BM Peracquistoo ristrutturazione casa iscritto o figli: servono 8 anni di permanenza nel fondo prescelto Comitati competenti a decidere: - perle tutele gestite da INPS, i ricorsi sono affidati al comitato provinciale - peri ricorsi invece contro istituti previdenziali/assicurativi che hanno oggetto la sussistenza o qualificazione dei rapporti di lavoro, la competenza spetta al comitato presso la sede territoriale dell’ispettorato del lavoro resta confermato il carattere pubblicistico della tutela previdenziale, visto che è del tutto sottratta alla disponibilità del soggetto protetto L'AZIONE DAVANTI AL GIUDICE ORDINARIO Rito del lavoro: anche alle controversie di natura previdenziali (comprese le complementari)si applica la disciplina del processo del lavoro. diverso da quello ordinario per le caratteristiche di: - oralità - immediatezza - concentrazione che permettono di realizzare una più tempestiva e efficace giustizia competenza territoriale: quando la domanda ha ad oggetto le prestazioni previdenziali, la competenza territoriale è del giudice del tribunale della circoscrizione in cui risiede l'attore giudice di pace: per controversie su interessi o accessori da ritardato pagamento di prestazioni. Corte dei conti: tutte le controversie concernenti la sussistenza del diritto, misura e decorrenza della pensione dei pubblici dipendenti Giudice amministrativo: controversie in materia di indennità di buona uscita dei dipendenti statali, delle ferrovie dello stato e delle poste italiane Giurisdizione tributaria: controversie sul servizio sanitario nazionale Termini di procedibilità dell’azione: azione giudiziaria sempre procedibile quando sono decorsi i termini previsti per la decisione dei procedimenti amministrativi, o siano comunque decorsi 180 giorni dalla data in cui il ricorso amministrativo è stato proposto Decadenza: azione giudiziaria per prestazioni previdenziali è soggetta a decadenza: - 3 anni: prestazioni pensionistiche. Decorre dalla comunicazione della decisione del ricorso amministrativo o dalla scadenza dei 90 giorni stabiliti per la decisione - 1anno: per prestazioni previdenziali non pensionistiche. Decorre dalla data di comunicazione della decisione di rigetto del ricorso amministrativo - 3 anni: prestazioni per infortunio o malattia pro. Decorre dalla data dell'evento NB: in caso di mancata risposta dell’ente il termine di decadenza inizia a decorrere dall’esaurimento della fase amministrativa, che non può superare 300 giorni. ATP: per limitare il contenzioso la legge ha disposto per chi pretende di aver diritto alle prestazioni presupponenti un accertamento sanitario (handicap, invalidità, cecità ecc.) deve prima di dare inizio al giudizio, presentare istanza di accertamento tecnico preventivo (ATP) - Procedimento per accertare la sussistenza del requisito sanitario fissato per realizzare la prestazione assistenziale richiesta - L’espletamento dell'ATP costituisce condizione di procedibilità della domanda giudiziaria: Bi Ilgiudice dove rilevi che non sia stato espletato, assegna alle parti 15 giorni perché venga presentata l'istanza o che sia portata a compimento. - Una volta completate le operazioni peritali, il giudice con decreto, fissa un termine perentorio di max 30 giorni entro cui le parti devono dichiarare con atto scritto, se intendono contestare le conclusioni del tecnico di ufficio Ora si aprono 2 alternative: - Le parti non muovono alcuna contestazione alle predette conclusioni > il giudice omologa l'accertamento del requisito sanitario secondo le risultanze probatorie indicate nella relazione del consulente tecnico dell'ufficio provvedendo sulle spese - Unadelle parti entro 30 giorni deposita il ricorso del giudizio, specificando (a pena di inamissibilità), i motivi della contestazione. La sentenza che definisce il giudizio poi è inappellabile Sentenza: il giudice quando accerta l'esistenza del diritto alle prestazioni condanna l'ente a erogarle. La sentenza di primo grado è immediatamente esecutiva Costi processuali: al fine di garantire a tutti la possibilità di agire in giudizio, la legge stabilisce - Esenzione da ogni onere tributario per gli atti di causa - Patrocinio a spese dello stato per i soggetti non abbienti ove il giudice accerti che le loro ragioni non siano manifestamente infondate Contributo unificato: per ridurre il contenzioso previdenziale è stato però, disposto il pagamento del contributo unificato, a condizione che il ricorrente sia in possesso di determinati requisiti reddituali, introducendo di fatto un ostacolo economico alla richiesta di giustizia Spese processuali: derogando alla regola generale che pone le spese del processo a carico della parte soccombente, attualmente la legge prevede che - Il lavoratore soccombente nei giudizi promossi per ottenere prestazioni previdenziali, salvo il caso di responsabilità processuale aggravata, non possa essere condannato al pagamento delle spese, competenze e onorari, quando risulti titolare nell'anno precedente, di un reddito IRPEF pari o inferiore a due volte l'importo per l'accesso al gratuito patrocino - Incaso contrario le spese spettano al soccombente NB: le spese, competenze e onorari liquidati dal giudice nei giudizi per prestazioni previdenziali, non possono superare il valore della prestazione dedotta in giudizio Riunificazione: per evitare abusi del processo e il frazionamento di domande pensionistiche, la legge ha regolato anche l'ipotesi del concorso di una pluralità di domande o di azioni esecutive che frazionano un credito relativo al medesimo rapporto. - Quiil giudice deve riunire d'ufficio i diversi procedimenti a pena di improcedibilità delle domande successive alla prima. - Quandoil giudice ha notizia che i diversi procedimenti non sono stati riuniti, sospende il giudizio e l'efficacia dei titoli esecutivi che si sono già formati e fissa alle parti un termine perentorio per la loro riunione, a pena di improcedibilità della domanda GLI ISTITUTI DI PATRONATO E DI ASSISTENZA L'effettiva realizzazione del diritto dei soggetti all'erogazione delle prestazioni è garantita in sede di procedimento amministrativo, dagli istituti di patronato e assistenza, i patronati. Funzioni: dare gratuitamente a chiunque lo richieda, informazioni, assistenza e tutela, per il conseguimento in sede amministrativa delle prestazioni di qualsiasi genere previste da leggi, statuti, contratti collettivi e altre fonti. - Hanno anche il compito di rappresentare i beneficiari delle prestazioni davanti agli organi di liquidazione di dette prestazioni o a collegi di liquidazione - Possono anche suistanza dell'assistito e in ogni grado del giudizio, rendere al giudice informazioni o osservazioni orali o scritte - Assicurano l'assistenza giudiziaria su base di convenzioni con avvocati. Tale partecipazione è esclusa per i soggetti in disagiate condizioni economiche - Hannodiritto di svolgere su un piano di parità, la loro attività all'interno dell'azienda, secondo modalità da stabilirsi con accordi aziendali. Questo amplia la loro sfera di azione, collaborando alla soluzione tecnica di problemi come quello del controllo della nocività, dell'ambiente di lavoro nel senso di prevenzione di infortuni e malattia - Possono svolgere anche attività diverse. In particolare possono svolgere attività di sostegno, informative, di consulenza, supporto... Tali attività possono svolgerle anche a favore di PA o organismi europei - Anche attività per sei anagrafici o certificativi o per la gestione di servizi di welfare territoriale Costituzione: sono costituiti ad iniziativa delle confederazioni sindacali e delle associazioni nazionali di lavoratori che abbiano i requisiti previsti dalla legge - Il loro riconoscimento richiede la presentazione di un progetto organizzativo e consegue a un decreto del Ministro del lavoro. - Il decreto va emanato entro 90 giorni dalla domanda, il riconoscimento del patronato diviene definitivo se il progetto organizzativo è realizzato entro 1 anno - Si possono instaurare convenzioni tra patronati già operanti e confederazioni sindacali che non abbiano istituito i propri patronati Natura giuridica: sono persone giuridiche private che svolgono un servizio di pubblica utilità. Attività gratuita: l’attività di assistenza che svolgono è gratuita e a favore di chiunque ne faccia richiesta, anche se non è iscritto o non aderente all’organizzazione promotrice. Finanziamento: si finanziano con un fondo specifico accantonato presso gli enti, composto da: - Una percentuale dei contributi versati dai lavoratori dipendenti in ogni anno, che viene trasferito ai patronati in proporzione all'attività svolta, estensione ed efficienza delle strutture, verificate dal ministero del lavoro Funzionamento: per lo svolgimento delle loro attività, possono stipulare contratti di lavoro, ma possono avvalersi solo di lavoratori subordinati dipendenti degli istituti stessi o dipendenti delle organizzazioni promotrici. - Occasionalmente anche collaboratori che operino in modo volontario e gratuito, ma solo per lo svolgimento dei compiti di informazione, istituzione delle pratiche, raccolta e consegna pratiche Sanzioni: in caso di illecita mediazione nell'assistenza ai lavoratori data la rilevanza sociale del loro ruolo.