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Riassunto monografia di Dalì, Sintesi del corso di Storia Dell'arte

Riassunto monografia di Dalì della Taschen

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 08/02/2022

SimoneVero
SimoneVero 🇮🇹

4.6

(8)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto monografia di Dalì e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Dalì Come si diventa un genio Sin da giovane aveva cenni di megalomania, arrivando nel 1927 ad essere già noto quasi come il Dalì che conosciamo oggi. Molti l'hanno definito pazzo ma lui non si considerava tale, ma con radici ben salde al passato e con prospettive dell'arte futura molto avanguardiste. Autoritratto con collo di Raffello 1921 l'artista era anche catalano e questo concetto ritorna costantemente, come inserirne le coste nello sfondo di molti dipinti. Cranio atmosferico che sodomizza un pianoforte a cosa 1934 Tutti gli oggetti posti nelle opere di Dalì non sono casuali o frutto di fantasie, ma bensì derivano da esperienza reali, come il pianoforte che gli ricorda i concerti all'aperto. Studiò all'accademia di belle arti di Madrid e i suoi insegnanti tendevano ad essere assetati di novità e ignoravano i canoni classici dell'arte, Dalì inoltre frequentò le avanguardie, venne espulso poco dopo. Cominciò a sperimentare le varie correnti del tempo (impressionismo, puntinismo, cubismo, ecc…) per poi abbandonarle settimane dopo, ma mantenendone gli insegnamenti e la sicurezza appresa. Nel 1937 proseguì i suoi studi a Parigi, lì conobbe Picasso. Collaborò per la produzione del film "Un Chien Andalou" (1929) dove trasse una lezione fondamentale per quella che è la sua poetica surrealista, inserire solo elementi che non facciano pensare a una conclusione razionale, ma mettere solo immagini che possano colpire ed aprire le porte all'irrazionale. La prova dell'amore Passata la ventina i suoi dipinti mostrano un'evidente maturità, venendo lodato dal gruppo dei surrealisti, di lì a poco conobbe anche Gala, la quale raffigurava tutte le sue fantasie. Meditazione sull'arpa 1933 O anche in un'altra opera dove raffigura Gala nuda di spalle come dopo un coito, sostenuta da una gruccia, simbolo della ramificazione cerebrale inerente alla sessualità, la gruccia è anche nelle sue opere l'ancoraggio alla terra, al reale, e che revitalizza le relazioni umane. Persistenza della memoria 1931 l'ingresso di Gala nella vita amorosa di Dalì segna un passaggio dal "molle" al "duro", con riferimenti sessuali grazie a varie forme falliche. L'enigma di Guglielmo Tell 1933 In quel periodo Dalì fece una fuga d'amor con Gala, non presentandosi alle sue mostre, tornò solo per prendere i soldi ricavati, tutte le sue opere vennero vendute a prezzi altissimi. Il padre odiava Gala, essendo una donna divorziata, Salvador ripagò con "l'enigma di Guglielmo Tell" dove il protagonista è il padre, gigante, che tiene in braccio il figlio, dove sulla testa al posto della mela ha una costoletta cruda poiché lo vuole mangiare, invece la noce vicino al piede del padre raffigura Gala, entrambi sono tenuti in scacco dal padre, inoltre il viso di Guglielmo è scambiato con quello di Lenin, vedendolo come un atto antirivoluzionario. Mostra dunque un odio verso il padre, anche a causa delle sue influenze surrealiste che lo spingono a compiere questi gesti per farsi notare. Questo però lo portò ben presto ad essere esiliato dalla dimora paterna, portandolo a tagliarsi i capelli. Il trionfo di Avida Dollars Divano labbra di Mae West 1936 In Francia aveva idee sempre più folli, con costi di realizzazione elevatissimi, ma in seguito tutte le sue idee venivano comunque realizzate, tutte con lo scopo di "distruggere la logica". Queste sue idee però preoccuparono i surrealisti del tempo. Lavorò anche nel campo della moda, creando una giacca piena di bicchieri di alcolici, poiché Dalì considerava il vestirsi come la conseguenza del trauma della nascita. L'apoteosi di Omero 1945 I surrealisti ripudiavano Dalì, Breton in particolare, ritenendolo "troppo surrealista", a Dalì gli vennero limitati tutti i suoi canoni più tipici, quali gli escrementi all'interno delle sue opere. Per far sì che i surrealisti accettassero tali elementi, Dalì fece uso della "ipocrisia mediterranea e paranoica", ovvero presentata un elemento a valanga, non esplicitamente ma in modo simbolico da farlo accettare all'osservatore. Dalì non aveva interessi politici, nonostante nelle sue opere ci fossero elementi di politica, come la faccia di Lenin su "l'enigma di Guglielmo Tell" e la rappresentazione della nutrice hitleriana condita di svastiche, venne espulso dal movimento surrealista, causa il suo comportamento troppo esplicito, con l'accusa di essere un sostenitore del nazismo, anche se non era vero. Poesia d'America- gli atleti cosmici 1943 Con il metodo paranoico-critico Dalì cercava di mettere in atto sia componenti irrazionali, basato sull'associazione di fenomeni deliranti. In "Poesia d'America- gli atleti cosmici" Dalì rappresenta la conquista del "nuovo mondo", presenta ricordi d'infanzia idealizzati e luoghi che ha realmente visitato, usati per descrivere a sua volta nuovi luoghi. In primo piano mostra due figure, una nera e una bianca, quasi preannunciando il lungo conflitto fra i neri e i bianchi. I giocatori di rugby invece simboleggia il dinamismo americano. Anche la bottiglia di coca cola in primo piano, con una visione quasi putrefatta, anticipa di 20 anni la Pop Art che si sarebbe focalizzata proprio su questi elementi. Autoritratto molle con pancetta fritta 1941 Nell'opera "Autoritratto molle con pancetta fritta" Dalì non rappresenta la sua anima, ma solo il suo involucro molle, affiancato a della pancetta data in pasto a delle formiche, gesto comparato al sacrificio di Gesù, essendo che si dà in pasto agli altri. Leda Atomica 1949 La materia veniva smaterializzata per poterne creare dell'energia. Dove ogni oggetto è energia che irradia, il quale partecipa alle pulsioni del mondo. Cristo di San Giovanni della croce 1951 In "Cristo di San Giovanni della croce" Dalì affermò di aver avuto un sogno, il quale gli rivelava che il centro dell'universo, il suo atomo, fosse proprio il Cristo. Vergine auto sodomizzata dalle corna della sua stessa castità 1954 Nonostante ciò questo non gli impediva di tornare indietro nei suoi passi di tanto in tanto, infatti a volte mostrava delle tendenze profane vote alla sessualità e sadomitiche come prima. Un esempio è in "Vergine auto sodomizzata dalle corna della sua stessa castità" riprendendo l'opera composta 20 anni prima, anch'essa raffigurante le natiche della sorella. l'opera raffigura la penetrazione da parte del fratello nel confronti della sorella, con il corno di rinoceronte, il quale simboleggia l'erezione dell'artista. Questa componente di gigantismo è onnipresente nelle sue ultime opere, racchiudendo inoltre l'esperienza pittorica accumulata in 40 anni, con tutti i vari movimenti che l'hanno influenzato.