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Riassunto monografia di Man Ray della Taschen, Sintesi del corso di Storia Dell'arte

Riassunto monografia di Man Ray della Taschen

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 08/02/2022

SimoneVero
SimoneVero 🇮🇹

4.6

(8)

11 documenti

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Scarica Riassunto monografia di Man Ray della Taschen e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Man Ray New York e Ridgefield (1897-1920) Man Ray dipinge solo ciò che non può fotografare, come un sogno per esempio, per il resto preferisce fare foto, essendo una cosa più veloce. Per lui un'opera non si deve valutare dal punto di vista della tecnica, essendo che un quadro per esempio dovrebbe suscitare emozioni soggettive, infatti le opere di Man Ray non presentano evoluzioni stilistiche, al massimo un cambio di tema. Spesso imitava la pittura con la fotografia e viceversa. "dipingo con la macchina e fotografo con il pennello" Fino agli anni '30 era conosciuto principalmente come fotografo, era anche la sua attività principale che gli faceva portare avanti anche la pittura, la quale era la sue vera passione. La famiglia si trasferì a New York quando aveva 7 anni, da lì cominciò i suoi studi d'arte, i quali riteneva troppo di stampo tradizionale e non incentrati sulla pratica. Verso i 19 anni si unisce all'istituto d'arte del Francisco Ferral Social Center, il quale gli forniva più libertà espressiva, di fatto Man Ray con le sue opere non si affiancava né ai dadaisti né ai surrealisti. Nel 1913 si aprì l'esposizione d'arte moderna e Man Ray capì di non aver subito le influenze di nessuno degli artisti maggiori del tempo, la sua prima mostra la ebbe nel 1912 principalmente con acquerelli, mostrando un disinteresse per un'evoluzione stilistica. Arazzo 1911 Nel 1911 compose la sua prima opera protodada, cucendo assieme tanti ready- made, concetto simile fu con "teatro di carta" usando la carta e con "interno" usando gli acquerelli, inoltre era solito rappresentare elementi meccanici, mostrando un certo interesse per Picabia e Duchamp, il quale conobbe proprio nel 1915, con un'amicizia che durò tutta la vita. Lunga distanza 1916-1917 Ai tempi i cubisti erano soliti ritagliare pagine di giornale, Man Ray era ammaliato dall'armonia dei colori, così dal 1916 al 1917 si dedicò al collage, senza il bisogno di rappresentarlo su tela, intitolando la composizione "porte girevoli". Anche se questi, esposti nel 1919 non furono accolti bene, ma si cominciarono ad usare circa 10 anni dopo, sancendo l'addio da parte di Man Ray ai collage di carta. Autoritratto 1916 Fatto a New York prima che venisse coniato il termine dada, prima d'allora le opere di Man Ray erano ready-made modificati. l'opera è la sua mano impressa nel colore, notare la serie di opere collegate anche alla mano in "le mani libere", infatti nel 1926 firmò con un'impronta del pollice. I due campanelli nella parte superiore rappresentano gli occhi, il campanello posto nella parte inferiore però non è collegato a questi e non funziona. Man 1918 Stesso concetto con "men" e "woman". Il ready-made è un oggetto che viene usato come si trova. Un ready-made aiutato invece viene interpretato. Ma in entrambi i casi l'intervento fisico dell'artista è minimo, infatti Man Ray tendeva ad usare quasi solamente oggetti che trovava per strada senza modificarli, anche se ha fatto opere più complesse. Creando così anche il primo ready-made aiutato con "man" e "woman" entrambi del 1918, lanciando con questi titoli svariate allusioni. Fermacarte Priapo 1920-1972 Creato essenzialmente con 3 biglie e un tubo d'acciaio, formando una forma fallica. Ostruzione 1920 Quando nel 1920 si trasferì, la padrona di casa, di professione sarta, lasciò tanti oggetti, i quali Man Ray usò per molte delle sue opere. Come Ostruzione, una struttura aerea formata da molti attaccapanni, usandone a centinaia, si fermò dopo aver finito gli attaccapanni e avendo capito di aver ostruito il passaggio. Quest'opera anticipò anche quella che sarà poi la land art. Portemanteau 1920 Una ragazza con una calza nera collocata dietro un manichino, contrasto fra nudo e manichino, è anche un esempio di ready-made aiutato con la ragazza e il manichino. enigma di isidore ducasse 1920-1971 Negli anni '20 si dedicò unicamente agli oggetti, creando anche opere protosurrealiste, per esempio nell'enigma di isidore ducasse. Impacchettò tutto in modo misterioso, anticipando Christo, il quale però ritiene più trasparente di lui. Per Man Ray l'unico criterio di giudizio dell'arte è in base a quanto questa riesca a coinvolgere lo spettatore nel suo mondo. AD MCMXIV 1914 Nel 1915 tenne la sua prima mostra, in seguito continuò a dipingere, ma una volta padroneggiato uno stile passava poi al successivo, passando per esempio da uno cubista (Ritratto di Alfred Stieglitz 1913) ad uno realista (Adon Lacroix dormiente 1913). In AD MCMXIV usa la solita gamma di colori, blu e rosso. Dopo questo si ridusse a raffigurare le figure umane in forme disarticolate. Nel 1915 tenne la sua prima mostra e le vendite furono scarsissime, causa la sua arte troppo avanguardista, riuscì a ricavarci grazie ad un ricco collezionista che comprò 6 quadri giorni dopo la chiusura della mostra. Mire Universelle (bersaglio universale) 1933 Nelle opere di Man Ray l'erotismo permane sempre come elemento contraddittorio e complesso. Sul bassorilievo comprato già così, vi incollò su un blocco di legno 3 figure verticali in legno e un avambraccio preso da un manichino femminile. Venere restaurata 1936 Calco di gesso della venere circondato da spago, altro esempio di fantasia sadica di Man Ray. Non si parla di un gesto di sottomissione e lo spettatore non si sente empatizzare nella triste condizione dell'opera, al contrario ci troviamo di fronte ad una bellezza trionfante e ad un elevato grado di eccitazione. Venere 1937 La testa mancante dell'opera precedente è stata presa in una rete, materializzando la bellezza cattivante dell'opera. Vergine Domata 1960 Vergine non Domata 1964 Manichini di legno imprigionati in un cubo, simbolo della fantasia dell'artista All'ora dell'osservatorio. Gli amanti 1932-1934 l'idea venne dal rossetto lasciato su una camicia bianca, decidendo di far ingrandire le labbra fino al cielo, questo concetto della bocca ingrandita verrà poi ripreso in seguito. La struttura in basso a sinistra è l'osservatorio che Man Ray vedeva quando andava allo studio. I disegni nella vita di Man Ray ebbero un ruolo principale intorno agli anni '30, sia perché i surrealisti parigini ne riconobbero le abilità, sia perché i suoi disegni venivano accompagnati dalle poesie di Paul Èluard, sfociando in un libro, una collezione di questi disegni e di queste poesie, nel 1937. I sogni avevano anche per i surrealisti un significato premonitore, come in "3 settembre" del 1936, dove poi 3 anni dopo sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale. In un'opera disegnò anche una scacchiera, mossa del cavallo (1946), confermando un legame per la razionalità e per gli scacchi come segno di ordine, dove le mosse del cavallo trasformano la scacchiera in qualcosa di suggestivo. La scacchiera in particolare è il simbolo dell'ordine dove si combatte il caos, 64 caselle e 2 colori che si alternano regolarmente. -Ritratti e nature morte -Dipinti surrealisti con manichini Le maschere hanno una parte molto importante, l'utilità era quella di nascondere il volto della persona, ne dipingeva anche varie per ragazze di Hollywood in occasione dei balli. Iniziò una serie con maschere dipinte partendo dal mondo vegetale e animale, la persona inoltre acquisisce le capacità della maschera che sta raffigurando (l'uomo è ciò che mangia). Signor coltello + signora forchetta 1944-1973 Si comincia ad identificare un oggetto collegato agli atti sessuali, come il mangiare stesso, concetto riportato in Signor coltello + signora forchetta. l'assemblage venne preso da una bozza mai usata per un libro. La rete contiene delle perle di legno, la forchetta è un riferimento alla figura femminile, il coltello a quella maschile. Il significato è nell'atto del mangiare, quando una persona mangia è come se le posate facessero l'amore. Molte opere di Man Ray hanno riferimenti sessuali, per esempio Uovo Domato (1944), segno anche di amore incestuoso, concetto che ritorna pure in altre opere. Di nuovo a Parigi (1951-1966) La rue ferou 1952 Sentendosi non a casa a Hollywood decise nel 1951 di tornare a Parigi, prese una stanza che apparteneva ad uno scultore e ne dipinse le vedute della strada. La rue ferou segna il ritorno in Francia, delineato dal carretto che simboleggia il trasporto delle opere eseguite in America, il carretto inoltre sembra trainato da Man Ray stesso. Riguardo i quadri fino al 1957 si limita a reinterpretazioni dei temi già trattati in America. Nel 1958 scoprì i colori acrilici, i quali asciugano molto in fretta, inoltre interagiva con la produzione dell'opera sovrapponendo uno strato di panforte, sedendovici sopra e creando una bellezza imprevedibile delineata dal caso.