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riassunto Prima lezione di metodo storico - Luzzatto, Sintesi del corso di Storia

Riassunto completo del testo "Prima lezione di metodo storico" a cura di Sergio Luzzatto. Contenente i saggi di: Alessandro Barbero, Ottavia Niccoli, Giovanni Levi, Roberto Bizzocchi, Lisa Rosconi, Salvatore Lupo, Antonio Gibelli, Sergio Luzzatto, Alessandro Casellato, Miguel Gotor.

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

In vendita dal 05/08/2016

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Scarica riassunto Prima lezione di metodo storico - Luzzatto e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! Prima lezione di metodo storico Sergio Luzzatto Premessa Buon uso delle fonti → messo a servizio dell'arte di raccontare attraverso storie istruttive Lavoro storico = consiste spesso in un'opera di contaminazione ragionata delle fonti più diverse Concetto FONTE è evolutivo nel tempo → FONTI = documenti da cui trarre dati e testimonianze per la ricostruzione di un determinato periodo storico. Possono essere: ▪ materiali (scritte e non) ▪ immateriali o virtuali (es. foto scaricata da internet, registrazione audio o video) Esempi → fonte diplomatica, fonte giudiziaria, fonte demografica, fonte parlamentare, fonte giornalistica, fonte poliziesca, fonte agiografica, fonte clinica, fonte letteraria, fonte cinematografica, fonte iconografica, fonte orale, fonte elettronica, fonte diaristica, fonte oratoria, fonte cronachistica, fonte contabile, fonte epistolare, fonte notarile, fonte epigrafica. Modalità di lavoro: • storico dilettante → si affida a fonti secondarie (= studi già esistenti su un argomento) • storico professionista → si affida a fonti primarie → ricerca storica = rapporto diretto tra storico e la sua fonte Trattamento fonti richiede: • padronanza di tecniche specifiche • possesso di conoscenze mirate Metodo storico = lavoro sulle fonti + sintesi e racconto STORIA = è anche narrazione storici dilettanti → confondono memoria con storia → si scambia fonte di informazione per una fonte di verità (si scambia testimone di certi eventi come interprete attendibile di quegli eventi → assumendo suoi ricordi come guida della nostra interpretazione) 1 Il ronzino del vescovo. Una fonte notarile – Alessandro Barbero - (storia medievale) 1 - Gli atti della causa 1211 → vescovo di Ivrea è in lite con un suo dipendente (Bongiovanni d’Albiano), per le prestazioni a cui è obbligato in cambio di terre che tiene in feudo dalla Chiesa. Atti della causa sono conservati nell'Archivio vescovile d'Ivrea, anche se ne esiste trascrizione fatta da uno storico del 1900 (in cui risultano diversi errori confermati poi dal confronto tra originali e testo a stampa) → opportuno riferirsi ai documenti originali Lavoro comincia nell’archivio della chiesa di Ivrea dove sono conservati gli originali poiché il vescovo vinse la causa. (archivi ecclesiastici conservano patrimonio documentario che negli archivi familiari sarebbe andato disperso) I documenti (3 originali + 1 copia non autentica) sono su pergamena e scritti in latino → è importante conoscere la lingua per interrogare direttamente i documenti originali e coglierne le sfumature 2 - Lo svolgimento della lite Dallo studio di una vicenda quotidiana → si capisce funzionamento concreto della società medioevale, delle relazioni economiche, delle strutture familiari, dei rapporti di potere → sono particolarmente utili gli atti dei litigi → controversia obbligava parti a definire e argomentare le loro posizioni, e i giudici a fare domande precise ai testimoni per accertare la verità Causa di Ivrea → relativa a diritto feudale → disputa sui rapporti tra signore e vassallo investe questione più generale del modo in cui rapporti feudali determinavano stratificazione società → è in gioco lo status sociale di Bongiovanni, la sua pretesa di essere un nobile e non un villano. 4 atti → il primo (notitia) è datato 30 giugno 1211 → riferisce della lite tra vescovo di Ivrea (rappresentato da procuratore) e Bongiovanni d'Albiano e fratelli Causa → è discussa sub paribus curie (curia formata da assemblea vassalli del vescovo) → venne riconosciuto a Bongiovanni il diritto di essere giudicato, come un vassallo, da suoi pari (anche se proprio la causa avrebbe stabilito se era o meno un nobile vassallo) Giudici del processo → eletti da entrambe le parti 2 cavalieri. Motivo litigio = procuratore del vescovo pretendeva da Bongiovanni e fratelli che mettessero un ronzino (cavallo da soma → feudo di ronzino = portare i bagagli signore = servizio non particolarmente onorifico) a disposizione del vescovo in cambio del feudo che tenevano da lui. Vicenda rivela molto della società feudale: Chiesa possedeva molti territori e li dava in feudo. Ad Albiano → maggioranza abitanti erano suoi dipendenti, quindi vescovo aveva diritto di mantenere ordine con la forza e farsi obbedire • maggioranza popolazione = contadini con diritti ereditari di sfruttamento della terra + doveri verso signore (non potevano sottrarsi unilateralmente) = pagare imposte + prestazioni lavoro gratuite • vassalli (nobili – cavalieri) =condizioni più favorevoli, incassavano rendite e obbligo verso signore (sancito da giuramento di fedeltà e omaggio vassallatico) era di assistenza nelle cause giudiziarie e in guerra (cavalli da guerra) Spesso però distinzione tra vassalli e dipendenti feudo ronzino non era così netta • concessioni erano ereditarie e perpetue • epoca era caratterizzata da crescita economica e vigorosa mobilità sociale → poteva quindi capitare che eredi che avevano fatto fortuna volessero migliorare status (come Bongiovanni) Quando vescovo fece causa a Bongiovanni e fratelli → loro negarono di essere feudo da ronzino, provarono a farsi riconoscere come feudo nobile. Procedura giudiziaria = • entrambe parti avevano presentato atti e dichiarazioni scritte (poco probanti) • fu chiesta presentazione di testimoni (furono ritenuti validi solo quelli presentati dal vescovo) • giudici pronti a sentenziare, ma si scopri che procuratore del vescovo non aveva procura giuridicamente valida → giudici chiesero al vescovo di comparire personalmente a attestare sotto giuramento che i suoi testimoni avevano detto la verità (formalismo della procedura moderno per l'epoca + tratto arcaico rilevanza attribuita a giuramento come elemento di prova) • vescovo chiese rinvio per riflettere e venne nel frattempo spostato a Gerusalemme → causa rinviata sino a insediamento nuovo vescovo (che prestò giuramento) 2 Storie di fantasmi, progetti di crociata. Una fonte epistolare – Ottavia Niccoli – (storia moderna) 1 - Sorprese da un grosso volume rilegato blu A Londra Ottavia Niccoli legge catalogo a stampa dei libri italiani pubblicati tra il 1465 e il 1600 e posseduti da British Library. Si imbatte in una “Littera de le meravigliose battaglie apparse in Bergamasca” → un opuscolo di quattro carte della dimensione di un piccolo quaderno rilegato in un volume miscellaneo. Sul frontespizio titolo senza nome autore. Testo = si trattava di una lettera indirizzata da “Bartholomeo de Villachiara al suo charissimo misser Honofrio Bonnucio veronese” nella quale si dava una notizia singolare, esattamente collocata nel tempo e nello spazio (Castello di Villachiara – 23 dicembre 1517) 2 - Un reportage del gennaio 1518 Notizia riportata nella lettera fa riferimento a luoghi e personaggi esistenti: evento si svolge a Verdello (nel bergamasco) e Bartolomeo da Villachiara era un militare di un ramo della nobile famiglia Martinengo, ed era stato nominato conte di Villachiara. Diarii di Marin Sanudo (raccolse tutte notizie reperibili da Venezia, Italia e Europa tra 1496-1533 → sperava di scrivere storia di Venezia) = strumento utile per la ricerca in uno dei volumi→ notizie raccolte tra settembre 1517 e agosto 1518 = notizie su Bartolomeo e visioni + lettera di un certo Verdello su visioni → emergono molte informazioni su visioni = • localizzate dove vi fu battaglia di Agnadello (1509 -veneziani sconfitti da francesi e svizzeri) • lettera Verdello parla di visioni all'alba e al tramonto presso una chiesa (nei cui pressi c'erano cumuli di letame e un boschetto) scritto di Verdello → ha forma retorica della lettera ma si configura anche come un reportage o articolo di cronaca (c'è insistenza su affidabilità testimoni, precisazioni su luogo e tempo, esposizione diverse versioni e la cautela circa loro veridicità) → che funzione aveva la comunicazione epistolare nell'Italia primi '500? 3 - Lettere dal 500 Scrivere lettere = pratica sociale che negli ultimi cinquemila anni ha visto impegnati milioni di individui di entrambe i sessi e di condizioni sociali e culturali diverse, con finalità differenti. → pratica che ha resistito anche nel '900 (all'uso della comunicazione telefonica) ma è stata stravolta da nuove forme di scrittura (sms, email) con regole diverse dall'uso epistolare tradizionale → interrogarsi su storia di questa funzione essenziale dei rapporti interpersonali e sociali XVI secolo = dilatazione spazi europei a fine medioevo • aumento distanze tra individui → necessità di mantenere forme di contatto → sollecitò e favorì ampliarsi della comunicazione epistolare • creazione di strutture di potere più complesse → richiedeva controllo delle notizie e organizzazione servizio di posta efficiente → centralità corrispondenza epistolare nella vita e nel governo degli antichi stati italiani (testimoniata anche da opere pittoriche, es. Mantegna camera picta a Mantova) '500 = nasce in Italia la lettera moderna → è scritta in volgare su carta con grafia cancelleresca italica (origini nostro corsivo) → straordinaria fortuna e uso grazie a: • incremento servizi corrieri • abbandono pergamena per la carta (più economica e permetteva disinvoltura grafica maggiore) Nel '500 → scrivere e ricevere lettere = segno di distinzione e status Affermazione dignità letteraria del volgare → allargamento contenuti scambio epistolare → argomenti vari (questioni politiche, letterarie, commerciali, amorose...) → varietà temi accettati → favorì partecipazione delle donne (soprattutto nobili e monache = alfabetizzate) = corrispondenza prevalentemente familiare e spirituale → costituì aspetto psichico della modernità che è espressione dei sentimenti Fruizione: non sempre individuale → poteva essere collettiva, comunicazione allargata (es. corrispondenza politica) Stesura: individuale o collettiva → anche quando scrivente era uno, spesso formule conclusive includevano altre persone 5 Esplosione genere epistolare produsse indirettamente (da fine anni '30 del '500) → tipologia particolare di libro = raccolte editoriali di lettere → molto diffuse → negli ambienti intellettuali chi teneva corrispondenza sapeva di esporsi al rischio/possibilità di vederla stampata (come corpus unitario o frammentata in antologie) → quindi molte lettere furono scritte pensando, non solo al destinatario, ma all'ambiente culturale che poteva accoglierne la pubblicazione → ciò favorì formalizzazione retorica del genere epistolare e la pubblicazione (nell'ultimo terzo del '500) di raccolte “per il segretario” = modelli pronti ad essere imitati o addirittura trascritti per ogni possibile finalità “di negozio” o “di complimento” 4 - Copie di lettere, circolazione di notizie Inizi età moderna → lettere = strumenti di comunicazione, fondamentali innanzitutto per la pratica mercantile Corrispondenza dei mercanti = conteneva anche notizie non concernenti questioni commerciali → se le notizie erano interessanti → venivano fatte copie della lettera (come nel caso della lettera reportage di Verdello a Morosini evidentemente trasmessa poi a Sanudo che la copiò nei suoi diari) Importanza pratica copiatura aumentava quando la corrispondenza conteneva notizie di rilevanza pubblica. Comunicazione epistolare = modalità comune di offrire informazioni utili o importanti, o anche solo curiose e straordinarie, e di farle circolare, in un’epoca che non conosceva ancora la stampa periodica (né la compilazione di avisi o reporti anonimi di metà '600, precursori della stampa periodica) → copie di lettere circolavano e poteva capitare venissero stampate da tipografi che ne intuivano un mercato (come nel caso lettera Bartolomeo) Fine '500 → stampe dal titolo “copia di lettera” = sempre più numerose es. lettere dei gesuiti dai luoghi di missione = venivano diffuse a scopo di edificazione (mostrare successi e fatiche padri gesuiti per diffusione fede) → attraevano lettori anche per fascino luoghi esotici e drammatici casi riportati (alcuni furono ispirazione per racconti viaggio Robinson Crusoe) Copia-incolla telematico contemporaneità ripropone forma di circolazione dell'informazione che di nuovo contamina il privato con il pubblico → somiglianza apparente poiché cambiano le forme e soprattutto i tempi con cui ciò accade 5 - Un grande tema folklorico Contenuto lettera Bartolomeo → elementi principali identificabili nel racconto: • luogo delle apparizioni = vicino al campo della battaglia di Agnadello • presenza di un re terribile che guida gli spettri • segue battaglia fra due schiere di spettri – accompagnata da tremendo fragore Consultando repertorio di “Types of tbe folktale: a classification and bibliograpby” di Antti Aarne e Stith Thompson → emerge che Bartolomeo da Villachiara rievoca il mito dell'esercito furioso = credenza di origine germanica diffusa in buona parte d'Europa, secondo la quale i morti di morte prematura e violenta (in particolare guerrieri morti in battaglia) destinati a vagare per l'aria o sul luogo in cui erano morti condotti, in mezzo a fragore spaventoso, da una guida infernale (Dio Wotan o demone Hellechin o re ostrogoto Teodorico) Analizzando le lettere → dalle testimonianze emerge adeguamento dell'esperienza dei testimoni alla tradizione mitica (familiarità col mito) → ciò mostra grande capacità del mito di imprimersi nella mente umana generando immagini culturali che si trasformano in immagini visive (tanto da far ammalare di paura alcune persone) Non ha senso chiedersi cosa è realmente accaduto, come riteneva fosse obbligo dello storico Ranke (da una lettera emergerebbe infatti che si trattò di suggestione – erano fumi del letame) → occorre superare suggerimento rankiano e tentare di raggiungere i pensieri, le credenze, le immagini mentali degli uomini del passato (importanti quanto le azioni, poiché spesso le guidano) 6 - Le maravigliose battaglie in mano a Leone X e a Francesco Guicciardini Notizia dei combattimenti di spettri → acquisì notorietà e uscì da spazi geografici e politici dello stato di Milano e della Repubblica di Venezia (si diffuse in Francia, Germania e Spagna) Notizia giunse anche a Roma: • Papa Leone X (viste le notizie di movimenti militari potenza ottomana) → la usò a fini propagandistici → scrisse a principi cristiani chiedendo aiuto finanziario e 14 marzo 1518 indisse una crociata (che non si fece) 6 • venne stampata e riprese circolazione ◦ giunse a governatore pontificio di RE Francesco Guicciardini → inviò lettera da cui giudizio popolare trasse preannuncio di ulteriori guerre e invasioni straniere per possesso Stato di Milano → allusione a divinazione classica (presente nella cultura rinascimentale) in grado di contaminare e assorbire tradizioni folkloristiche altre ----------- A partire dal ritrovamento casuale di un opuscolo apparentemente irrilevante che riproduce una lettera e da una copia di un'altra lettera → ricerca ha mostrato: • presenza viva nell'Italia settentrionale di un mito di origine germanica • grandi linee della politica cinquecentesca (lotte fra potenze europee per la conquista degli stati italiani, minaccia turca sul Mediterraneo) • che piani della tradizione folkloristica, della cultura “alta” e della propaganda politica potevano sovrapporsi e interferire l'uno con l'altro → ciò può dirci molto su forme della vita culturale e politica italiana degli anni che segnano il passaggio fra Medioevo ed età moderna. • significato e pratica della corrispondenza epistolare Italia del '500 + modalità comunicazione delle notizie 7 → rigorosa differenziazione sociale → influiva sui modelli di consumo (pratiche mercantili agivano in modo settoriale) aspetto utopico di tale società = difficoltà di definizione degli strati sociali che avrebbero richiesto delimitazioni nette e appartenenze ben identificabili → infatti fu società in conflitto continuo tra diverse giurisdizioni e al contempo ossessionata da classificazioni Progressivamente questa utopia perderà forza → distribuzione ricchezza sarà sempre più difforme dalle appartenenze sociali e giuridiche e si aprirà una crisi della legittimità della diseguaglianza fine '700 → muta concezione giustizia = eguaglianza affermata, ma “eguaglianza formale” → legge uguale per tutti (non più pluralità di leggi) → creazione giustizia utopica Oggi → nuova utopia: come creare società giusta fra differenti, che però non sia società gerarchizzata. accettazione differenza come carattere ineliminabile (risultato di culture diverse, diverse condizioni emotive e psicologiche fra individui stessa cultura) → ha messo in discussione anche risultati della scienza economica → se società e uomini sono differenti (e va accettata) → come costruire teoria economica rinunciando a ipotesi che semplificano uniformità desideri e scopi degli uomini? Società moderna = organizzazione sociale differente dalla nostra (carattere simbolico beni, strategie legate al ciclo di vita della famiglia e dei suoi singoli componenti, forme legittimità accettabili o inaccettabili, cultura → incidono su modalità di consumo) Europa di antico regime → disuguaglianza era: • interna alla famiglia (fra maschi e femmine e fra maschi e maschi) • esterna → vi erano però regole (non sempre formalizzate in norme giuridiche) operanti attraverso sanzione sociale che la sensibilità comune conosceva e osservava. Se dunque il problema è prima culturale che economico → sarà necessario partire da analisi più attenta dell'idea di giustizia e di relazioni che la società aveva per capire il senso del consumo in antico regime e motivo della crisi di un modello (tra '600-'700) → rivoluzione del consumo nasce da cambiamento culturale (senso simbolico differente alle cose, al loro uso e al loro possesso) 10 Certezze granitiche. Una fonte epigrafica – Roberto Bizzocchi – (storia moderna) 1 - Un antico Azio e i suoi parenti Ludovico Antonio Muratori = fondatore moderna storiografia sul Medioevo + contributo importante a studio antichità 1740 – Modena - “Novus 'Thesaurus” → completò raccolta iscrizioni latine cui aveva cominciato a lavorare da giovane. → tra queste, vi è iscrizione sepolcrale (conservata Modena) ordinata da un magistrato per sé e per alcuni suoi familiari → sembra di età imperiale (primi secoli era cristiana) e del territorio padano orientale (dove sono documentati con frequenza i nomi gentilizi Attius e Flavius) Iscrizioni = fonti irrinunciabili e insostituibili, dal valore inestimabile per la ricostruzione storia antica = miniera di dati, spesso dettate da occorrenze della vita quotidiana e non da singoli episodi eclatanti → contengono informazioni su uffici amministrativi, ordinamento province, calendari e cerimoniali, organizzazione esercito, onomastica e rapporti familiari e sociali (fonti letterarie, opere narrative di Tucidide, Tito Livio e Tacito → si concentravano su eventi politici: diplomazia, guerra, lotte potere interno → dicevano poco di storia delle istituzioni e quasi nulla di storia economica e sociale) Iscrizioni latine pervenuteci formano corpo ingente (qualche centinaio di migliaio di pezzi) → da metà '800, studiosi mondo antico curarono monumentale raccolta “Corpus Inscriptionum Latinarum”, o CIL, ordinata per luoghi e per categorie (viene sempre aggiornata e arricchita) Iscrizione in esame → presenta stranezze: • punti d’interpunzione sono dei fori, in contrasto con eleganza del disegno • uso del marmo, invece di pietre locali • nel testo, c'è anteposizione inconsueta del nome della seconda dedicante • compare nome Foresto → di radice latina ma: ◦ non appartiene a onomastica antica ◦ c'è personaggio Foresto nell'opera di Verdi “Attila” del 1846 (scritta per lui dal librettista Solera, ispiratosi a tragedia omonima del 1808. Foresto ripreso da Solera anche da una poesia del '300 di Niccolò da Casola, viveva a Ferrara) Presenza nome Foresto (eroe trecentesco) dev'essere parsa strana → per eliminare associazioni idee evocate dal nome → tra '700-'800 attuata censura erudita → F è stata resa illegibile, cancellata e corretta (L.Oresto) 2 - Altri parenti, mille anni dopo Iscrizione di Tiberio Azio e famiglia è falsa (anche se non ancora smascherata nel CIL) → non serve per studio storia antica → Falsi = indirettamente rivelatori → interessante studiarla come genealogia familiare. Si parte da Foresto apparso nel testo di Casola, residente a Ferrara → allora dominata dagli Este (1598 annessione Ferrara a sto Chiesa, vanno a Modena) 1570 – figura storica Foresto compare nel monumentale Historia de Principi di Este di Giovanni Battista Pigna (opera commissionata dagli Este) • da 1540 - Este impegnati in controversia coi Medici di Firenze sulla precedenza dei rispettivi ambasciatori nelle corti europee (questione diplomatica con ricadute politiche importanti) → Este sostenevano maggiore nobiltà e antichità rispetto ai Medici (famiglia di grandezza recente e origine mercantile) → origine decantata dal Boiardo, Ariosto e Tasso → ma duca Alfonso II voleva stabilirla su basi più solide → mette quindi all'opera erudito di corte Falletti (alla cui morte succede Pigna) Historia di Pigna → fa discendere gli Este (vari avevano avuto nome Azzo, nel '200-'300) dal clan gentilizio romano, la gens Atia e ricostruisce discendenza fino agli attuali signori di Ferrara Si evidenzia → punto nevralgico cultura nobiliare d’antico regime = nesso fra nobiltà, sangue e tempo → visione Historia Salutis = idea che storia generale umanità intera fosse un tutto coerente, il cui senso stava nel cammino degli uomini verso la Salvezza → in tale prospettiva: • innovazione = allontanamento da verità • antichità e prossimità alle origini = valore → persone e famiglie ai vertici scala sociale e 11 del sistema politico erano quelle da più lungo tempo eminenti nei rispettivi contesti, e come tali identificabili con sicurezza (nobile=riconoscibile) → potere si legittimava nella durata (tendenzialmente privo di data d'inizio) → legittimazione ereditaria (come sangue) modo di pensare dominante sino a illuminismo e rivoluzione (esempio genealogia Atii/Este è solo uno dei tanti riscontrabili in Italia e Europa) 3 - Pezze d’appoggio Maggioranza genealogie prodotte e diffuse fino a Rinascimento = meri racconti, testi letterari sprovvisti di apparato documentario → comparsa di un marmo con iscrizione di tipo non narrativo = novità interessante e rivelatrice → ossia incipiente vittoria del documento sul racconto (Medioevo → riconosceva prestigio e autorevolezza al testimone) Rinascimento → giunge all'apice il gusto dell'oggetto antico → ritrovamenti frequenti → incremento disponibilità di testimonianze su antichità classica → ◦ godimento estetico ◦ innescò cambiamento tradizionale rapporto fra narrazione e documentazione storica → iscrizioni: ◦ contengono notizie assenti da testi letterari ◦ documentano realtà storica in modo diverso → sono le più sicure, essenziali e oggettive, senza intenti creativi Momigliano → propone nesso tra marmo sepolcrale e fondamenti storiografia scientifica moderna → distinzione tra fonti di prima mano e di seconda mano, originali e derivate ◦ fonti originali = dichiarazioni di testimoni oculari o documenti o altri resti materiali che siano contemporanei ai fatti che attestano; ◦ fonti derivate = storici o cronisti che riferiscono o discutono fatti ai quali non hanno assistito, ma di cui hanno sentito parlare o hanno inferito direttamente o indirettamente da fonti originali Quindi chi scriveva tra '500-'600 → cominciò a munirsi di pezze d'appoggio per le proprie asserzioni: fonti attendibili, fonti originali, meglio ancora se si trattava di resti materiali → per chi si occupava di storia antica, un buon corredo di iscrizioni era ormai un obbligo (iscrizioni non riguardavano solo contenuto familiar-genealogico, ma tantissimi argomenti / tantissime autentiche, qualcuna falsificata) Moda genealogie sostenute da fonti di prima mano. Di solito i documenti, soprattutto iscrizioni, destinati a dimostrare antichità venivano fuori senza sollecitazioni. Marmo di Tiberio e Foresto → ipotizzabile sia stato ordinato e fatto incidere intorno al 1560 a Ferrara dall'erudito Falletti, e come dichiara Pigna nel libro sarebbe stato ritrovato per caso nel 1561 4 - Documentare, credere, ipotizzare Uso privilegiato documenti segna: • tappa decisiva della nascita della moderna storiografia critica (Momigliano) • talvolta veicolano informazioni condizionate dal peso della tradizione e inattendibili Storia degli studi eruditi durante età moderna = epica lotta tra: • critici • falsari → chi trovava un’insegna, poteva cadere in inganno, quando non era lui stesso a prepararlo. 1717 - Ludovico Antonio Muratori pubblica “Le antichità Estensi e Italiane” primo volume di uno dei suoi grandi capolavori storico-eruditi, dedicato alla ricostruzione delle vicende della famiglia dei suoi signori e protettori (gli Este) → opera fondamentale per conoscenza della storia medievale: vi dimostra come secoli successivi a fine Impero romano segnato cesura nella società italiana, e come Italia moderna sia prodotto dei rivolgimenti politici del Medioevo barbarico → primo avviso per una rivoluzione della genealogia («le tante guerre, e vicende umane col tempo lunghissimo hanno estinta, o almen sottratta a gli occhi nostri la discendenza di tutte le Nobili Famiglie della Romana Repubblica») di cui si può sospettare → smentiva nesso fra gens Atia e Este (sostenuto da Pigna). Erano anni inizio illuminismo (Muratori crisi intellettuale fine '600 messo in crisi certezze Historia Salutatis e presunzione continuità della storia e di sacralità senza tempo del potere) Eppure nel Novus Thesaurus inserì marmo falso di Tiberio e Foresto Scelta della fonte di prima mano e la critica del documento originale = attrezzatura di base del bravo storico → + dubbio razionale (non basta la filologia) 12 Esaminando struttura del racconto, svolgersi della trama e delinearsi dei personaggi → relazione sembra aderire a schema invariabile del racconto popolare (individuato da Vladimir Propp) • ritroviamo capovolti alcuni degli 8 personaggi tipo: eroe (Cristofano) che combatte anti-eroe (Savelli), e diviene anti-eroe (Cristofano) dopo omicidio; moglie (protagonista) • trama: alcune funzioni narrative (divieto, trasgressione, tranello, allontanamento ed esilio, condanna, salvataggio, trasfigurazione) • argomento → sembra avvicinarsi a tematiche tipiche e stereotipate di certa novellistica del '500 → un genere in declino, destinato a pubblico colto già dal '600 con nascita prime forme giornalistiche (cronaca nera) Relazione quindi è assimilabile a letteratura di largo consumo circolante tra '600-'700, spesso stampata su carta scadente, che raccontava eventi naturali sconvolgenti, sordidi delitti e atroci ammazzamenti , con nomi di luoghi e persone talvolta storpiati, e date cambiate o attualizzate, per rendere il prodotto editoriale più appetibile → perché vicino nel tempo e dunque vero. Relazione sul delitto Savelli, condivide con quegli scritti lo stile moraleggiante e il periodare carico di aggettivi e pleonasmi → è però manoscritta → ciò non deve stupire vista ampia circolazione che testi manoscritti continuarono ad avere parallelamente a diffusione della stampa (costosa e soggetta al controllo censura) Censura → alcune relazioni furono oggetto di sospetti governativi e proibizioni censorie (per compassione o simpatia popolare che potevano alimentare nei confronti dei rei trasfigurati in vittime della violenza o dell’arbitrio dei potenti) Storie scabrose, spesso, composte da autori non ben identificati erano parte di una letteratura a metà tra informazione e pettegolezzo (in adesione a precisi stereotipi e modelli culturali + intento di carattere pedagogico e moralistico) circolante più o meno clandestina nell'Europa del '700, in forma manoscritta o con luoghi e date di edizione falsi. → ampia diffusione di questo materiale → rivela esistenza di un preciso mercato e di un determinato pubblico. Relazione = è soprattutto testimonianza di un mercato, di un gusto letterario, di un pubblico Caso delitto Savelli → dramma gelosia e adulterio, omicidio violento, rappresentazione funzionamento giustizia = tutti elementi che potevano solleticare curiosità dei lettori (epoca in cui processo penale era ancora segreto) → successivamente (e per tutto '800) → cronache giudiziarie e raccolte di processi celebri = genere editoriale di successo. Molte raccolte si trovano in collezioni di origine gentilizia o ecclesiastica, redatte spesso in modo accurato e rilegate in volume → probabilmente richieste o rivolte a pubblico selezionato (diverso da grande pubblico destinatario dei fogli a stampa, smerciati a poco prezzo nelle piazze o letti pubblicamente ad alta voce) Spesso nei titoli delle relazioni «tragiche» (e nelle rielaborazioni ottocentesche) ricorrono termini vero, veridico, veritiero Stendhal non dubitava che quelle relazioni si riferissero a fatti veri, tanto da considerarle autentiche cronache. Nella letteratura ottocentesca (e oltre) → “cronaca” = termine che diventa ambiguo = modo di raccontare che può diventare finzione → io narrante (vero o falso che sia) può muoversi liberamente tra verità storica e fiction (termine “vero” può significare deliberata invenzione, anche se resa credibile da dettagliato sottofondo storico) Relazione su omicidio Savelli = romanzetto storico ante litteram, basato su storia vera rielaborata e narrata in funzione di tipici topoi letterari? destino letterario → Stendhal finì per scartarla dalla rosa di quelle che voleva pubblicare, ma fu ripreso nel 1834 da letterato Von Rumohr (“L'ultimo dei Savelli” → con finale tragico protagonista femminile moriva) → altri ripresero poi i personaggi del testo di Rumohr 15 Fare un monumento di se stesso. Una fonte oratoria – Salvatore Lupo – (storia contemporanea) 1 - Il palese e il nascosto Lotta politica → si svolge su diversi piani: 1. occulto → storico lavora su indizi, testimonianze indirette e fa ipotesi 2. riservato → storico fa ricorso a documentazione archivistica pubblica o privata (carteggi, diari, memorie) 3. palese → storico tratta fonti dirette = quello che politica dice di se stessa e del modo in cui si presenta al pubblico → non si esclude lavoro ermeneutico → poiché col suo discorso il politico vuole presentare se stesso a un certo pubblico, vuole giustificare, convincere, costruire una propria immagine, ottenere dei risultati (piano nascosto che esiste anche nella parte più palese della politica) Analisi testo di 4 discorsi di Francesco Crispi pronunciati in pubbliche riunioni tra 1881 e 1884. • oratoria rotonda e appassionata → stile da avvocato meridionale e patriota ottocentesco. • Non disponiamo di immagini (per gestualità e messaggio non verbale) Ci concentreremo sul testo, sulla retorica utilizzata → per comprendere senso di una linea politica Contesto storico → secondo Ottocento Italia = formazione di uno stato nuovo (di tipo nazionale, liberale, rappresentativo), ingresso di nuovi soggetti nel campo della politica, trionfo opinione pubblica e “democrazia per discussione” → Crispi visse l'intero processo, e in un certo senso lo personificò agli occhi dei suoi contemporanei. Biografia Francesco Crispi (Ribera 1819 – Napoli 1901) origini albanesi, studia a Palermo, avvocatura a Napoli. Schieratosi tra democratici, svolse ruolo di primo piano nella rivoluzione siciliana del 1848. Giunta la restaurazione, dovette rifugiarsi prima in Piemonte poi in vari paesi europei, dove si legò a Giuseppe Mazzini e al movimento repubblicano. 1860, fu uomo-chiave del governo garibaldino della Sicilia. A unificazione compiuta, come altri compagni, accettò monarchia e fu uno dei leader del partito della sinistra (opposizione costituzionale a quello di destra che teneva il governo). 1876, sinistra andò al governo sotto guida di Agostino Depretis, Crispi divenne presidente della Camera, poi ministro degli Interni. Però subito dopo (non riuscendo a trovare ruolo politico adeguato all'alta opinione che aveva di sé) si allontanò da Depretis e dallo schieramento governativo. 2 - Il grande vecchio Discorso 13 novembre 1881 = si rivolge ai cittadini che l’hanno rieletto con discorso tenuto nella sede (sua) della Società democratica di Palermo. • esordisce dicendosi orgoglioso di aver ottenuto consensi da elettori di vario orientamento, per quanto sia nota la sua appartenenza a un determinato partito. • raffigura sempre se stesso a cavallo tra passato e presente, come uomo di partito e della nazione • celebra propri successi e sconfitte del passato → vuole presentarsi all’insegna della coerenza • saluta il presente e l'avvicinarsi di una riforma elettorale ispirati a principi della democrazia (originari della sua parte politica) • rileva che trasformismo non unifica davvero, ma anzi provoca o conferma il processo di frazionamento in sotto-gruppi già in atto alla Camera → siamo in paese di recente unificazione con grandi differenze interne e radicate identità locali → in tale situazione il sistema uninominale rende più spesso il deputato rappresentante di interessi locali- particolari e non nazionali ◦ Crispi vuole cambiare sistema per creare una rappresentanza politica nazionale, consapevole degli obiettivi (di progresso o conservazione) della nazione → propone scrutinio di lista (= allargamento dei collegi che consenta diverse candidature e assicuri rappresentanza proporzionale alle minoranze → incoraggiandole a esprimere propria identità partitica anche su scala locale, da portarsi poi sino all'assemblea nazionale) • addebita al trasformismo lo sviluppo di un sistema basato sullo scambio di favori tra governo e singoli deputati • spiega che la dialettica tra progressisti e conservatori è indispensabile per la formazione di un'opinione pubblica e per il buon funzionamento del Parlamento → i progressisti sono per il popolo e gli interessi di tutti, cioè della nazione • storia sta dando ragione alla democrazia e Crispi tiene a presentarsi come quello che meglio di chiunque altro ne ha previsto e indirizzato il percorso (1865 lettera aperta a Mazzini indicava scelta monarchica come 16 necessaria per stabilire piattaforma costituzionale su cui costruire convivenza tra i diversi partiti) • non era disposto a rinunciare a rivendicazione dei suoi meriti → si presentava come il grande vecchio che avrebbe anche potuto sentirsi pago del glorioso contributo fornito ma che restava sulla scena perché la nazione aveva bisogno di un testimone che fisicamente legasse il suo risorgimento al suo futuro, in una fase storica che avrebbe visto la scomparsa di altri padri della patria (Mazzini, re Vittorio Emanuele II, Garibaldi) 1882 = furono ammessi al voto tutti i maschi dai 21 anni che si mostravano capaci di leggere e scrivere → solo 7% popolazione totale (prima erano solo 2%) → suffragio “allargato” includeva circa 40% dei maschi adulti e figure sociali anche popolari (popolazione - alto tasso sviluppo demografico quindi grossa % popolazione erano bambini) 1877 - Legge Coppino = prevedeva 2 anni di scuola pubblica, gratuita e obbligatoria per tutti → uomini della sinistra (incluso Crispi) si aspettavano sconfitta dell'analfabetismo (in circa 20 anni) e quindi partecipazione politica → legge Coppino si rivelò insufficiente e di difficile applicazione 1912 = legge elettorale fu cambiata con ammissione dei maschi analfabeti → si arrivò a 9% popolazione totale → suffragio allargato si rivelò soluzione abbastanza stabile, che definì per un trentennio circa i confini del popolo politicamente capace, interlocutore della democrazia Distingueva Crispi da De Pretis → la critica del trasformismo = una politica tendente alla scomposizione dei due partiti, alla convergenza tra frazioni dell’uno e dell’altro su una linea centrista, all’annacquamento delle rispettive identità. 3 - La nuova missione Crispi utilizzò capitale simbolico del suo passato per presentarsi da protagonista sullo scenario italiano da protagonista → ritualizzazione e monumentalizzazione del risorgimento per fondare una “religione civile” intesa a garantire la fedeltà dei cittadini al nuovo stato → uso pubblico della storia = presente seleziona nel passato gli eventi e i concetti atti a costruire un percorso legittimante ◦ Destra post-unitaria non era preparata a operazione del genere: • molti suoi leader del 1859-61 (stretti intorno a Camillo Benso conte di Cavour) avevano lavorato proprio per rassicurare il conservatorismo europeo, quello italiano e persino se stessi, che la loro non era una rivoluzione e che loro azione era tesa a impedire uno sviluppo rivoluzionario degli eventi • avevano fatto ricorso ai plebisciti a suffragio universale maschile per sancire l'unificazione, ma non avevano enfatizzato la discontinuità ◦ Monarca → aveva conservato nome dinastico Vittorio Emanuele II senza rivendicare titolo di primo re d'Italia → aveva semplicemente recepito lo Statuto Albertino, senza che nessuna assemblea nazionale fosse chiamata a ratificare il passaggio. Diritto di voto era stato limitato a una frazione infima della popolazione. Italia post-unitaria = governata da partito destra che non era né rivoluzionario né conservatore (era contrapposto alla Chiesa e alla memoria delle vecchie dinastie) → non trovava alcun credibile appiglio nella tradizione Crispi era conscio di questo problema di legittimità → Crispi: • aver imposto soluzione nazionale-unitaria (mentre moderati avevano cercato di sabotare l'iniziativa meridionale di Garibaldi per poi accettarne tardivamente, quasi di malavoglia, i frutti) = merito della sinistra • non lodò quasi mai la memoria di Cavour • non rinunciò mai a rievocare la politica filo-francese dei primi governi della destra come un vergognoso cedimento morale allo straniero → insomma non nascose contraddizioni del processo storico reale per creare una memoria condivisa (una delle più tipiche operazioni celebrative del passato) → ma identificò coerenza del percorso della nazione con la coerenza del suo partito e soprattutto con quella sua personale. Crispi continuò a pensare e dire che il problema non poteva essere risolto da una sinistra alla Depretis (basso profilo ideale, trasformismo, infinite prudenze) → per far ripartire processo di costruzione della nazione → era necessario un profilo radicale → nei primi anni '80 tornò a utilizzare il concetto di rivoluzione Discorso 31 marzo 1882 a Palermo = 6° centenario insurrezione antifrancese Vespri Siciliani → Crispi: • disegna tappe della rivoluzione → fondamento di tutto è nell’azione popolare che rivitalizza il governo (il 17 L'uomo col dito puntato. Una fonte iconografica – Antonio Gibelli – (storia contemporanea) 1 - Una fonte in mezzo a noi La storia della fonte è il primo passo per poter usare la fonte a fini storici Immagine dello zio Sam col cappello a cilindro a stelle e strisce, che punta il dito verso l'osservatore, intimandogli qualcosa = icona conosciutissima → di cui molti non saprebbero indicare collocazione temporale, contesto e finalità originarie 1. 1917 - USA → zio Sam (Uncle Sam, personaggio simbolo USA) dell'illustratore James Montgomery Flagg. Didascalia originale «I Want you for U.S. Army» indicava le finalità del manifesto (appello arruolamento – 1917 USA erano entrati nella I°GM con potenze Intesa) Immagine ci riconduce a clima culturale e politico della Grande Guerra → con inedito uso dei mezzi di comunicazione di massa per: mobilitazione, propaganda e organizzazione del consenso Immagine dello zio Sam è la più nota, ma non l'unica del genere 2. 1914 – Gran Bretagna (sempre in contesto bellico) → prototipo dello zio Sam → Lord Kitchener (esemplare mitico della casta militare britannica età dell'imperialismo, già protagonista della guerra anglo-boera, poi governatore d'Egitto e nel 1914 ministro della Guerra) → messaggio identico al precedente → ma significato più drammatico poiché in Gran Bretagna era assente la coscrizione obbligatoria (opera convincimento arruolarsi era quindi vitale) Schema dei 2 manifesti → era già stato usato in precedenza con finalità diverse, eminentemente commerciali → nel periodo precedente I°GM numerosi esempi riconducibili allo stesso modello (pubblicità prodotti come sigarette, macchine da scrivere o macchine fotografiche, esempi di nuovi consumi tipici del XX secolo) Emerge quindi: adozione, da parte della pubblicità e della propaganda di guerra, di linguaggi analoghi o addirittura dello stesso linguaggio iconico → commistione tra pubblicità, politica e propaganda di guerra = aspetto tipico della società novecentesca. Fonte iconografica scelta (manifesto e sue varianti) = manifestazione e conferma di questo aspetto → ci parla di: • iniziative per mobilitare opinione pubblica nel corso della guerra • società in via di massificazione 2 - Catturare, colpire Caratteristiche comunicative e ragioni efficacia della figura? Immagini del genere ricalcano medesimo schema iconografico: • uomo (raramente una donna) visto frontalmente • che guarda fisso davanti a sé • sguardo si prolunga in direzione dello spettatore grazie al gesto di un braccio teso in avanti e di un indice puntato Schema corrisponde a un sistema di puntamento: • immagine tende a colpire lo spettatore, da qualsiasi prospettiva fa sentire ciascuno singolarmente chiamato • traiettoria sguardo-braccio-dito = stabilisce contatto diretto, quasi fisico, tra la figura che lancia l’intimazione e lo spettatore che la subisce • immagine tende a sfondare bidimensionalità → tale struttura dinamica è confermata da varianti successive e alcune applicazioni narrative dello schema (variante 1942 = dito puntato sembra lacerare il manifesto → moltiplicando effetto illusionistico sfondamento) • metafore di caccia e guerra = le più adatte a descrivere azione comunicativa immagine → idea cattura = legata a problema tipico della comunicazione sociale nell'era delle grandi folle urbane caratterizzata da concorrenza percettiva (crescono: intensità stimoli comunicativi, messaggi trasmessi, velocità circolazione immagini) → bisogna combattere la renitenza (resistenza ai messaggi) • immagine carica di aggressività visiva → deve permetterle di imporsi → intimidazione! Lettura dell'immagine richiede la sua collocazione all'interno di un contesto, di cui ci parla → società in rapida trasformazione (ambiente urbano) 3 - Frenesie urbane ◦ Futuristi = interpretavano ottimisticamente le nuove forze sprigionate da società tecnologica e dal macchinismo ◦ Letteratura sociologica, medica e antropologica (molto diffusa in USA e Germania = paesi che stavano conoscendo crescita particolarmente accelerata tra '800-'900) = vedevano nell'evoluzione economica e sociale, 20 nell'industrializzazione e nella standardizzazione, soprattutto nella crescente urbanizzazione → i segni di una degenerazione di cui si temevano esiti disastrosi Diversi studiosi considerarono ambiente urbano = ambiente patogeno a causa dell’aumento vertiginoso dei ritmi di vita e al bombardamento sensoriale cui sottoponeva gli uomini sociologo Simmel = psiche è sottoposta al rapido e ininterrotto avvicendarsi di impressioni esteriori e interiori. Si puntò attenzione sugli effetti della modernità nei processi percettivi e mentali → grande città in corso di modernizzazione, con le sue frenesie percettive, il bombardamento di messaggi, le eccitazioni e le stimolazioni sensoriali continue = “paesaggio mentale” che per certi aspetti aveva trionfato nella Grande Guerra con entrata in campo e amplificazione delle nuove tecnologie distruttive e comunicative. Serialità = elemento comune dell'epoca → replica simbolica delle raffiche di mitragliatrice e implacabile monotonia cadenzata della catena di montaggio → si ritrovava anche nei fenomeni come intrattenimento e divertimento → per i manifesti = sequenza di manifesti tutti uguali affissi sui muri delle città 4 - Uno sparo nel buio Manifesto Lord Kitchener (affetto da strabismo) → dettaglio appena accennato nel manifesto → strabismo = favoriva capacità di penetrazione dello sguardo, sembrava assicurare pluridirezionalità per raggiungere spettatore in qualunque angolazione, pur mantenendo rigidità e implacabilità che incute timore (+ sensazione di seguire e spiare) Aggressività immagine si esplicita in alcune varianti dello schema iconografico → al posto dello sguardo+dito → c'è puntamento di un'arma (associazione tra intimazione pubblicitaria + puntamento arma) es. rivista italiana di viaggi “Giornale illustrato dei viaggi” - articolo dedicato alla “rivoltella faro” → illustrazione rappresenta un uomo disposto frontalmente, che rivolto frontalmente punta una pistola, mirando l’obiettivo con un occhio socchiuso, prossimo a sparare → prima di colpire, lo scopo dell’arma è quello di provocare terrore → società primo '900 apparentemente inebriata da trionfi tecnologia e benessere, è in realtà società molto insicura → terrore può sempre essere utilizzato per manipolare le folle e indurre in esse comportamenti coatti 5 - Puntamenti, agguati Fattore frontalità è fondamentale Disegnato da Aldo Mazza - illustratore per infanzia che avrà ruolo importantissimo per propaganda di guerra italiana (in particolare pubblicità prestiti) → manifesto (140x100) per pubblicizzare una macchina fotografica = molti elementi concorrono al carattere minaccioso dell’immagine (sguardo frontale fisso e ipnotico, simmetria del volto, sguardo tecnologico della macchina appare un prolungamento dello sguardo, cornice sembrano delle imposte appena dischiuse, clic macchina fotografica/clic grilletto → viene raccontato un agguato!) Persiste collegamento tra pubblicità-guerra Immagine “uomo che punta e spara verso lo spettatore” = si presenta con insistenza nell'iconografia del tempo, segnata da esperienza guerra di trincea: • Un anno sull'altipiano di Lussu, • schizzi di Anselmo Bucci, influenzato da futurismo → nella rapidità dell’esecuzione grafica richiama la fulmineità dell’esperienza rappresentata (micidiale rapidità pallottola che sta per raggiungerci) → in tutto questo si respira aria di modernità = culto della tecnologia, dell'automatismo, della simultaneità, della velocità, della serialità → modernità ambivalente che nasconde insidie, può convertire produzione in distruzione, velocità in agguato 6 - 1984 Catastrofe implicita nella modernità : • non è solo quella della morte su scala industriale • ma anche quella del dominio totalitario ottenuto grazie a controllo dell'immaginario → attraverso controllo dei mezzi di comunicazione di massa Vicenda iconografica preannuncia → pervasività del dominio mediatico come espressione di una società attraversata da forti processi di omologazione e nuove modalità di controllo sociale e politico → nuovo ruolo immagine nel contesto sociale Walter Benjamin → saggio su nuova era della infinita riproducibilità tecnica dell'immagine e conseguente perdita dell'aura propria dell'opera d'arte → denuncia profonda ambiguità del moderno (sua capacità di 21 sprigionare energie prodigiose ma anche di sfociare in esiti spaventosi). Riproducibilità tecnica rende arte accessibile alle masse, facendole entrare nel nuovo circuito comunicativo → per questo le nuove tecnologie possono essere usate per manipolare le masse attraverso forme di estetizzazione della politica che preludono al fascismo, al culto dei capi, all'esaltazione della guerra Esame immagine (uomo con dito puntato) nelle sue modalità di riproduzione e trasmissione nasce come manifesto murale → sua forza di penetrazione dipese anche dal moltiplicarsi praticamente illimitato dei supporti e dei veicoli di comunicazione cui si affidò (manifesti, cartoline illustrate, fumetti, gigantografie...) Variante italiana schema iconografico (illustratore Achille Mauzan) → vincitrice di un concorso del 1917 per la pubblicità del prestito di guerra = immagine su vari mezzi, moltiplicando suo effetto grazie alla ripetitività (manifesti a grandezza e ad altezza d'uomo, gigantografie montate su edifici pubblici che sovrastano spettatore, nei contesti domestici attraverso pagine giornale, cartoline...) → era riproducibilità infinita attiene: • numero delle immagini • tipologia dei supporti e dei contesti nei quali si presentano • loro invadenza. multidirezionalità dello sguardo + ubiquità del messaggio • Diffusione nazionale dell'icona durante la guerra = omologazione del paesaggio mentale e del linguaggio dell'immaginario (Italia era paese con forti elementi di ruralismo e provincialismo) • Diffusione dello stesso codice comunicativo al di là dei confini delle nazioni (modello circolò dagli Stati Uniti alla Germania alla Russia post-rivoluzionaria) e sue applicazioni successive (II°GM e oltre) = inizio del villaggio globale = percezione simultanea dello stesso messaggio sotto le più diverse latitudini geografiche e sociali Modello scelto → sembra sprigionare un potenziale di condizionamento e controllo da cui è impossibile sottrarsi. “1984” di Orwell (pubblicato nel 1949) = ispirato da immagine Lord Kitchener → romanzo dedicato a totalitarismo, dittatura fondata su media elettronici e su controllo psicologico 7 - Epilogo 1964 - Roy Lichtenstein → manifesto “Hey you!” → dito puntato in stile pop-art → porta all'estremo il dispositivo dell'icona, proiettandolo in dimensione iperrealistica e quasi idealtipica di stupefacente essenzialità: tolto il volto, tolto lo sguardo, tolto un qualsiasi contesto, non rimane che il violento protendersi del dito verso l'osservatore in una intimazione di attenzione che non ammette repliche. Manifesto di Lichtenstein = può considerarsi culmine della parabola che abbiamo qui tracciato: • disancorata dai suoi significati e dalle sue funzioni originarie • entrata nell'universo della comunicazione banalizzata e seriale in cui i linguaggi della pubblicità, della propaganda e dell'arte sembrano divenuti indistinguibili → immagine conferma, con la sua illimitata pervasività, il carattere di un esempio unico nella storia del novecento. 22 Riscrivendo, Anne ha: • sistemato materiali originari cancellando quello che contenevano di ingenuo o infantile; • costruito con scrupolo le figure dei personaggi maggiori e minori; • è arrivata a inventarsi alcune date del diario per meglio distribuire la materia del racconto • censurato buona parte dei commenti più severi riguardanti suo rapporto con i genitori e rapporto dei suoi genitori fra loro (evidentemente Anne riteneva società neerlandese del dopoguerra fosse impreparata ad accettare una così grande indipendenza di giudizio da parte di un'adolescente) • ha censurato pagine versione A riguardanti la scoperta del suo corpo e della sua sessualità (calcoli editoriali → probabilmente le considerava talmente scabrose da ritenerle improponibili per il romanzo che sperava di pubblicare) → versione A figuravano parole, frasi, formule estremamente esplicite → eliminate nella versione B → ridimensionamento del romance con Peter nella versione B derivò anche da un sincero disincanto amoroso. 6 - La versione di otto Edizione critica dei Diari → consente di identificare le modifiche apportate da Otto (e poi dai primi editori) ai testi originali → smentendo leggenda negazionista secondo cui il diario sarebbe stato scritto dal padre più che dalla figlia. → Otto lavorò essenzialmente a opera di collage → partendo dalla versione B → costruì versione C → reinserendo numerosi passi della versione A → ritenne che la figlia si fosse spinta troppo oltre nell'esercizio di autocensura preventiva → pur rispettando i 2 criteri essenziali ai quali Anne aveva improntato la riscrittura del diario (minore severità giudizi sui genitori, maggiore riserbo sfera intimità e sessualità) Otto restaurò tante cose che nelle intenzioni dell'autrice non si sarebbe mai dovuto leggere. Otto Frank intervenne con grandissima sensibilità sui testi della figlia: • raccogliendo o allargando velo di discrezione che Anne aveva deciso di stendere sopra i conflitti con la madre e la sorella • restituendo un'esistenza a ragionamenti, passioni, desideri che Anne aveva deciso di sacrificare per motivi di opportunità (sperava di essere pubblicata) 25 Il figlio dell'eroe. Una fonte orale – Alessandro Casellato – (storia Italia contemporanea) Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, uno dei sette fratelli uccisi dai fascisti il 28 dicembre del 1943 Fratelli Cervi = simbolo Resistenza italiana, mezzadri che si erano emancipati: avevano studiato da autodidatti e avevano abbracciato l’idea comunista. Aldo diede vita a una delle prime formazioni partigiane, in prigione aveva conosciuto i comunisti e appreso i rudimenti del marxismo. Adelmo era figlio di quello che si usa definire un “martire della Resistenza”, e ebbe molti problemi, politici, personali (3 anni in Russia con Gelindo) → da tempo aspettava qualcuno interessato ad ascoltare e a capire. 1 - Il libro di Alcide Intervista = relazione che intercorre tra un ricercatore e un testimone, è un rapporto seduttivo (contesa potere): ◦ ricercatore ha bisogno di guadagnarsi fiducia del suo interlocutore affinché gli conceda la testimonianza dell'esperienza vissuta in prima persona ◦ testimone vuole sedurre lo storico perché sa che attraverso mediazione di colui che selezionerà, interpreterà e infine scriverà le sue parole → gli sarà possibile avere accesso al mondo dei colti, ai libri, alla storia ufficiale. Versione pubblica e ufficiale della storia → quella divulgata dal libro I miei sette figli Alcide Cervi (1955) ◦ → scritto da Renato Nicolai (giornalista romano de «l'Unità») mandato dal PCI a raccogliere e mettere per iscritto le memorie. → nel decennale della Resistenza era operazione congegnata affinché facesse della vicenda dei Cervi una pagina esemplare della storia d'Italia: serviva a celebrare sacrificio di una famiglia di contadini nella lotta di liberazione e il contributo dato dal partito comunista (mostrare profondo radicamento del Pci nelle classi popolari, nell'Emilia rossa, nel cuore dell'Italia contadina) ◦ fu bestseller (oltre mezzo milione di copie nel 1° anno) continuamente ristampato e tradotto in una decina di lingue. ◦ decenni successivi (soprattutto dopo scioglimento Pci) libro sottoposto a diverse critiche → rimproverata a Nicolai una sconsiderata disinvoltura metodologica → ◦ messa in dubbio paternità Alcide ◦ notati tagli e adattamenti edizioni successive avevano subito per sintonizzare il testo ai cambiamenti di linea politica del Pci, specie in relazione all'Urss e all'incontro con i cattolici; ◦ soprattutto fu evidenziato significato tutto politico dell'operazione che aveva avvolto nel manto dell'agiografia alcuni punti poco chiari e potenzialmente dirompenti della storia dei Cervi (rapporti difficili proprio con i comunisti di RE durante la Resistenza, le accuse che essi fecero ad Aldo Cervi di essere anarchico e poco obbediente alle direttive del partito, circostanze che innescarono rappresaglia fascista) → ci fu chi disse che libro rappresentava un risarcimento postumo per il modo in cui alcuni dirigenti locali del Pci avevano considerato i Cervi durante e subito dopo la guerra. • Libro resta documento prezioso e unico nel suo genere → contadino italiano prima non aveva mai potuto parlare all'intero Paese, pur se attraverso un libro scritto da altri → I miei sette figli fu una delle prime opere di storia orale pubblicate in Italia I miei sette figli fu: ◦ prodotto del rapporto biunivoco tra intervistato e intervistatore ◦ patto tacito che coinvolse molti più soggetti in un complesso gioco di seduzione reciproca: ▪ famiglia Cervi → che elaborò sulla scena pubblica il proprio lutto privato e trasformò una perdita in un valore; ▪ partito comunista → che promosse libro e lo divulgò ▪ vasto pubblico di lettori → che vi si riconobbe e fece del suo autore un “eroe” popolare, della sua famiglia un modello di virtù umane e civili, della sua casa una sorta di santuario laico (meta di spontanei pellegrinaggi che la trasformarono in un museo mentre era ancora abitata) → sopravvissuti all'eccidio finirono per essere essi stessi parte di questo allestimento vivente 2 - La ricerca di Adelmo incontro gennaio 2009 – lunghissima conversazione → 4 file audio + scheda con informazioni (su ambiente, clima, impressioni ricevute al primo ascolto) Anselmo Cervi visse per intero il processo di costruzione del mito della sua famiglia. Incontro → non è testimonianza in posa ma piuttosto → spaccato di vita quotidiana nella quale era arrivato un elemento perturbatore (storico col registratore) che aveva aperto uno spazio narrativo. Adelmo chiacchierone → aveva interpretato quel momento come occasione buona per trovare qualcuno che lo 26 aiutasse a mettere ordine nel tumulto che aveva dentro e che esprimeva disordinatamente (passaggi da italiano a dialetto, toni di voce differenti....) → mostra ambivalenza del sentire ◦ comincia raccontando del padre (considerato matto, non sposato....) → racconto mostra tensione tra un pieno e un vuoto, tra fedeltà, orgoglio e rivendicazione di un legame familiare e politico, e sentimento di aver perso qualcosa, il sentirsi abbandonato, in qualche modo tradito → per lui, c'è nesso stretto tra suo padre e comunismo → A. si rivede in suo padre, e in lui vede comunismo (che ne ha fatto un eroe ma che glielo ha portato via ◦ contrasto tra le alte aspettative sul comunismo da raggiungere e la realtà piuttosto infelice del comunismo conosciuto di persona, prima a RE e poi in URSS = è un tormento per Adelmo ◦ racconta della madre Verina e delle difficoltà di tutta la famiglia dopo la guerra (debiti,nonna Genoveffa, vedove, Massimo Cervi e tensioni fra vedove, visite istituzionali, necessità di lavorare) L’intervista ad Adelmo Cervi più che un’autobiografia, assomigliava a un diario, una ricerca piena di fatica, incertezze e interrogativi, cercando di darsi spiegazioni. 3 - La versione di Antonietta Antonietta, sorella di Adelmo → comincia racconto più femminile → parla della madre (incinta e non sposata, scandalo) e della nonna Genoveffa (che aveva cresciuto i figli trasmettendo educazione religiosa, piacere lettura e intransigenza morale), parla poi del padre e dell'esperienza di Gaeta e storia successiva (cui lei crede poco) A lei piace raccontare le storie attraverso le cose che ha saputo dalle vecchi del paese (famiglia erano originali....) Finché era rimasta in casa Cervi, Antonietta aveva sentito raramente parlare di come fosse la vita di prima • → nonostante ruolo pubblico di testimone, il nonno raccontava poco dei suoi figli singolarmente, non rispondeva alle domane e ripeteva frasi presenti sul libro • → In una famiglia in cui la visibilità maggiore - prima e dopo la tragedia - era stata riservata ai maschi, Antonietta rivendica una linea di memoria femminile Adelmo non ascoltava in silenzio → spesso interloquiva, precisava, talvolta si scontrava con Antonietta. Si fronteggiavano due spiegazioni diverse, in parte complementari, della medesima vicenda familiare. Adelmo aveva voluto che ascoltassi la versione di sua sorella → se pure non la condivideva in tutto e per tutto, ne riconosceva la legittimità e la parte di verità di cui essa era portatrice. Adelmo e Antonietta ci dicono che patto stipulato attorno alla memoria dei Cervi non tiene più → scomparsa URSS e Pci, il venir meno della “grande narrazione” che essi contenevano → hanno fatto affiorare altre memorie attorno a quella vicenda, sia dentro che fuori la famiglia Loro sono alla ricerca di una loro verità, ognuno lungo la propria strada, con un senso di dolore e di liberazione insieme → rileggono il passato, cercano altre fonti → raccontando loro vita ci consegnano forse non delle risposte, ma certamente delle piste di lavoro 4 - Adelmo per la tivù marzo 2009 - Rai deciso di realizzare “Speciale Tg1” sui fratelli Cervi. → riprese della casa-museo, recuperato ricco materiale di repertorio, intervistati alcuni testimoni (4 domande) → Adelmo parlò a lungo e nel suo stile (anche se intervista sarebbe stata ridotta a pochi minuti) → chiedemmo dei nonni, del passaggio della famiglia Cervi dalla religione al comunismo e della ricostruzione della casa nel dopoguerra → aveva letto in anticipo la sceneggiatura del documentario e alcune cose non gli erano piaciute → ora aveva occasione per precisare discorso. • Adelmo dialogava con noi e con il pubblico che l'avrebbe visto in televisione → ma implicitamente interloquiva anche con il documentario in costruzione. • Sua testimonianza si collocava in orizzonte più ampio, comprendente tutti i discorsi (film, libri, dichiarazioni ai giornali e polemiche televisive) fatti da altri attorno a suo padre, alla famiglia Cervi, alla Resistenza, al comunismo. → tv di Stato gli dava accesso all'arena dell' uso pubblico del passato → lui aveva finalmente occasione per fare piazza pulita di troppe semplificazioni, strumentalizzazioni, errori grossolani a cui aveva dovuto assistere da solo Intervista ricca e appassionante, molto complicata da valorizzare se non proponendola per intero nonostante il tanto materiale raccolto → ci si rese conto che testimone era stato chiamato a raccontare cose che non aveva vissuto direttamente ma che gli erano solo state riferite da altri → sue risposte contenevano dichiarazioni di ineffabilità, anzi delle richieste di spiegazioni diverse rispetto a ciò che lui aveva saputo → emerge che conoscenze della storia derivano dall'ambiente famigliare, ma anche e più dall'ambiente esterno alla famiglia (che era troppo impegnata a superare le difficoltà) 27 5. ultima ragione del successo = ideale partecipativo e di “opera aperta” che propone → con una scrittura rapida, mobile, anonima e delocalizzata ◦ - talvolta “guerre di revisione” → interviene comitato d'arbitraggio (composto da 10 volontari eletti e rinnovabili ogni sei mesi, contraddistintisi per loro capacità di contribuire a successo di Wikipedia) = decidono versione corretta e possono bloccare accessi al sistema degli utilizzatori colpevoli di atti vandalici , sono gli unici abilitati a intervenire nelle pagine protette e a cancellare le cronologie delle correzioni ▪ esistono anche Wikipompiers = compito di soffocare fuoco discussioni troppo accese, no facoltà sanzionatoria 4 - Per un uso critico Wikipedia si fonda su 2 principi cardine: 1. ricerca del neutral point of view → neutro = consensuale (e non sinonimo di obiettivo) → esporre nella maniera più asettica possibile l'insieme dei pareri più diversi su un dato argomento (e non elaborando giudizio critico) 2. rifiuto esplicito di ricerche originali e di teorie nuove, che non siano state già pubblicate e validate da altri → Wikipedia deve riportare solo quanto è già stato scritto altrove → con conseguente alto indice di autoreferenzialità mediatica e di circolarità dell'identico → si tratta di 2 principi guida imposti dall'alto e non negoziabili (a riprova di come tutte le professioni di relativismo intellettuale implichino accettazione di un dogma iniziale e basilare) Equivoco di fondo nel fatto di essere ritenuta un'enciclopedia dai suoi utilizzatori → che si basano su erronea e fuorviante sovrapposizione dei concetti di: • informazione = è un dato • conoscenza = è un processo che implica il concetto di validazione, di responsabilizzazione autoriale e di verificabilità del percorso compiuto. Wikipedia rivendica come punto di forza il fatto di non subire alcun processo editoriale, ufficiale ed esaustivo di verifica dei dati che riceve e immette in circolazione (eccetto per voci relative a persone viventi) Una delle funzioni principali dell'enciclopedismo = tracciare perimetro della conoscenza, distinguendo cosa è importante (merita di essere classificato e ricordato) da ciò che non lo è (può essere dimenticato) → Enciclopedia = si assume onere di fissare gerarchie di qualità all'interno del sapere per renderlo più riconoscibile e di istituire proporzioni e tassonomie che in Wikipedia scompaiono in favore di un principio di auto-organizzazione puramente quantitativo → progetto di una struttura cumulativa-compulsiva è intrinsecamente contrario alla filosofia enciclopedia, così come lo sono l'idea di neutralità e l'assenza di ricerche originali. Conoscenza = non consiste soltanto in un sistema di dati più o meno oggettivi (il nome di una capitale, la quantità di abitanti di una regione...), ma si basa sulla costruzione di un processo di saperi plurali che si esprimono attraverso la formulazione di giudizi critici, preferibilmente fondati su ricerche originali, in cui l'imparzialità è un obiettivo a cui tendere, ma non può certo essere considerato un presupposto. Rispetto al funzionamento di Wikipedia e al suo utilizzo nella ricerca storiografica si registrano 3 ordini di problemi riguardanti: 1. attendibilità delle informazioni presenti errori = parte di qualsiasi processo editoriale umano, a prescindere dal formato di trasmissione Caso wikipedia = assenza di principio organizzatore chiaro, di un processo di certificazione condiviso e di una nomenclatura trasparente → tende a dilatare a dismisura gli errori Su internet → tali errori producono effetti più negativi rispetto a normale fonte cartacea → perché questo strumento tecnologico ha potere di diffonderli e moltiplicarli a dismisura → mettendo in moto meccanismo autoreferenziale di citazioni → diventa impossibile ricostruire origine pratica dell'errore → che si trasforma così in senso comune. 2. “vandalismo culturale” = informazioni errate inserite volontariamente dagli utenti (non errori involontari) sistema autocorrezione comunitaria = sembra funzionare per articoli di notevole importanza (modificabili solo iscrivendosi) ma diventa fallace con le voci meno significative o di particolare erudizione (aperte alla correzione di ogni cibernauta). Esistono molti casi di vandalismo (es.affaire John Seigenthaler) 2009 → per limitare casi vandalismo (per questioni di affidabilità e giuridiche) → Wikipedia ha affidato revisione delle sole voci dedicate a persone viventi all'esame preventivo di editor selezionati (tra coloro collaboratori più attivi) 30 • provvedimento sembra istituzionalizzare presenza di un'aristocrazia di contributori-funzionari che tendono a trasformarsi anche in controllori e di fatto a monopolizzare la gestione delle pagine di Wikipedia → a discapito degli utenti occasionali (anche se esperti, non frequentando assiduamente → hanno poche possibilità di vedere pubblicati i propri interventi) • → vandalismo rischia di essere incentivato dalla stessa struttura organizzativa di Wikipedia (crearsi più account, scrivere cose false con uno e correggerle con l'altro, creando così tanti contributi) • percorso e attendibilità di quanti si candidano alla carica elettiva di amministratore risulta di difficile controllo 3. manipolazione propagandistica e pubblicitaria delle voci → più difficile da individuare e più complesso da correggere. Nonostante intenzioni di neutralità → esiste opaca attività condizionante da parte di soggetti (partiti, chiese, movimenti, istituzioni, imprese, case farmaceutiche) che hanno contribuito a notevole politicizzazione e ideologizzazione delle informazioni immesse Si sono rapidamente creati gruppi di lavoro organizzati secondo specifici progetti che vigilano su ortodossia e su interessi delle voci inserite in Wikipedia. Nei casi più gravi l'enciclopedia online si è trasformata in luogo ideale per diffondere la disinformazione di sette, negazionismi e revisionismi vari, grazie all'attività di gruppi di pressione che condizionano segretamente gli articoli (approfittano del disinteresse che anima il “wikipediano” ordinario) Esistono procedure di controllo → ma hanno limiti tecnologici e pratici. 2007 – studente Virgil Griffith creò WikiScanner (raccoglie e coordina milioni di modifiche anonime a partire dall'indirizzo IP utente) → grazie a questo strumento sono stati identificati usi manipolatori (impossibili però da provare, in quanto indirizzo IP non identifica con certezza una persona, ma il computer) Evoluzione futura di Wikipedia → difficile da immaginare → • più pessimisti = prevedono collasso del sistema → a causa aumento esponenziale delle voci, moltiplicazione vandalismi e impossibilità di controllarli • altri = ne riconoscono le potenzialità → avviare programma di esame e validazione delle voci (partendo dalle più importanti e consultate), da affidare a gruppo di esperti per rendere lo strumento effettivamente utile nei sistemi educativi → programma (che potrebbe essere sostenuto anche da finanziamenti pubblici) darebbe vita a una Wikipedia a due velocità: 1. quella ipercinetica di oggi 2. quella con voci controllate da specialisti nella materia (contrassegnabili con simbolo identificativo) inserite a ritmi più lenti, ma con maggiore qualità e autorevolezza dei contenuti. Larry Sanger (cofondatore) ha abbandonato da tempo Wikipedia per creare → progetto Citizendium (settembre 2006) → obiettivo offrire la migliore enciclopedia gratuita al mondo → al febbraio 2009 sono stati redatti 10.000 articoli in lingua inglese, tutti autoriali e certificati da un comitato di esperti che li rendono immodificabili (dopo averli vagliati criticamente). → adozione di tali soluzioni, seppure in parte contrastanti con spirito originario → favorirebbero impiego intelligente e pedagogicamente utile, fondato su responsabilizzazione degli autori e su distinzione qualitativa delle informazioni. Progetto Wikipedia = propone processo di liberalizzazione e democratizzazione della conoscenza tanto più largo quanto più prevede la scomparsa dentro un soggetto collettivo anonimo di un individuo autonomo e obbligato a rispondere delle proprie azioni → in nome di una battaglia anti-gerarchica e anti-intellettualistica, in favore di una nuova democrazia partecipativa → ma nel momento in cui è algoritmo di Google a stabilire i presupposti e le condizioni per il successo del progetto → non è più vero che si sia autonomi da ogni struttura gerarchica; anzi se ne formano altre, meno evidenti e dunque potenzialmente più egemoni, che devono essere individuate e sottoposte al vaglio analitico migliore consapevolezza = maggiore libertà 31