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Riassunto specifico fino a pagina 28 della dispensa di Linguistica Generale Prof.ssa Gatti, Appunti di Linguistica Generale

riassunto dispensa di linguistica generale Prof.ssa Gatti, Università Cattolica del Sacro Cuore fino a pagina 28

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 11/07/2019

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consu_ele 🇮🇹

4.5

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Scarica Riassunto specifico fino a pagina 28 della dispensa di Linguistica Generale Prof.ssa Gatti e più Appunti in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! RIASSUNTO PAGINA 1-28 DISPENSA M.C. GATTI- LINGUISTICA GENERALE INTRODUZIONE Molti pensatori hanno visto nel linguaggio il tratto specifico dell’essere umano, infatti, solo gli uomini sanno parlare. Questo dono della parola contraddistingue l’uomo ed è l’indizio della sua razionalità. Dal punto di vista politico, la società politica tende a dare a una o più lingue il marchio della ufficialità rispetto ad altri idiomi che possono essere usati. Considerando invece la lingua dal punto di vista sociale, essa è uno strumento di comunicazione che unisce gli individui nella società; l’interazione umana è possibile soltanto perché c’è una lingua, un codice comune ad un insieme di parlanti formando così una comunità linguistica. Parlare la stessa lingua è anche appartenere allo stesso gruppo per costruire un “noi” in opposizione al “voi” o “altri”. È ancora rilevante la lingua dal punto di vista economico, fin dall’antichità si sono affermate lingue internazionali per consentire le comunicazioni fra nazioni diverse. Per quanto riguarda il rapporto tra lingua e cultura, la cultura ha come perno del proprio funzionamento la lingua naturale. In questo si rileva l’importanza del discorso linguistico per il problema filosofico, la filosofia regge sul linguaggio, il quale offre al filosofo un sistema di categorie semantiche che non possono essere date per scontato. Esiste un rapporto fra lingua e ideologia, sempre più spesso l’ideologia si avvale per instaurare il proprio potere di sofisticate manipolazioni del sistema linguistico. Infine, il rapporto della lingua con la scienza, precisamente, il rapporto necessitante tra linguaggio, metodo e oggetto in una determinata scienza. La linguistica (o glottologia) è la scienza che si propone di spiegare come la lingua funzioni. Le sequenze di elementi fisici fonici (i suoni), grafici e gestuali ecc. sono portatrici di messaggi, che appartengono alla sfera dei significati. Molti pensatori hanno visto nella lingua il contrassegno della specie umana, l’unico elemento per distinguere l’umano dal non umano. Se il fatto linguistico essenziale è il rapporto tra sequenze di elementi fisici e messaggi si denota che bisogna avere un atteggiamento sincronico (di contemporaneità) e non diacronico, con la lingua, solo ponendosi sul piano della sincronia i può capire il funzionamento del linguaggio. Da ciò, dal funzionare della lingua come meccanismo che lega determinati sensi a determinati testi si possono trarre altre conseguenze: 1. La lingua deve essere studiata da un punto di vista strutturale, inteso come essenziale, studiandola facendo emergere solo quei caratteri e solo quelle proprietà che costituiscono la lingua in rapporto a questa sua funzione essenziale, fare emergere ciò che di essenzialmente linguistico c’è nella lingua. 2. Il fine della linguistica è spiegare come la lingua funzioni: nel senso di formulare delle ipotesi esplicite e coerenti dalle quali tutti gli aspetti inerenti all’oggetto di indagine possano essere dedotti. LO STRUTTURALISMO CLASSICO - CENNO SULLE ORIGINI DELLA LINGUISTICA La linguistica è una scienza nuova, in particolare per la cultura italiana. Bisogna innanzi tutto distinguere due periodi: la nascita ufficiale della linguistica (il periodo scientifico) e la linguistica prescientifica (il pensiero linguistico prima della acquisita consapevolezza della propria autonomia). La scienza della lingua nasce ufficialmente con la pubblicazione dl volume di Franz Bopp “Sul sistema di coniugazione della lingua sanscrita in confronto con quello della lingua greca, latina, persiana e germanica” del 1816. Come tutte le altre scienze era fusa con la filosofia e se ne è staccata attraverso il processo di specificazione. La ricerca linguistica aveva raggiunto notevole maturità scientifica già nell’antica India. In ordine: 1. Va ricordato il grammatico Panini che in una sua grammatica dedicata al sanscrito, ha fornito un’analisi di questa lingua veramente esauriente a diversi livelli: fonetico, fonologico, morfologico e lessicale. Però la sua ricerca risultò fruttuosa per la cultura europea occidentale soltanto dopo la riscoperta del sanscrito e dopo la scoperta della parentela del sanscrito con le altre lingue europee. Ebbene, questa parentela rese significativo il sanscrito dal punto di vista della ricostruzione di una protolingua dalla quale derivano tutte le lingue indoeuropee. 2. Un altro filone importante da nominare è il filone greco-romano, qui il pensiero di identifica con il pensiero filosofico e logico. Platone nel Cratilo oltre a identificare le due categorie fondamentali: nome e verbo; contrappone due possibili spiegazioni del linguaggio: il linguaggio visto come una convenzione e il linguaggio posto per natura. 3. Passando ad Aristotele va sottolineata l’importanza delle sue ricerche di logica, dobbiamo a lui una prima enumerazione delle parti del discorso (sillaba, elemento, nome, verbo, articolo, caso). L’elemento è inteso come “il suono non divisibile ma non uno qualsiasi, un suono interpretabile” 4. Il merito di aver elaborato una teoria grammaticale completa spetta agli stoici. 5. Nel Medioevo ricordiamo soprattutto il “de vulgari eloquentia” di Dante, dove per la prima volta di avverte l’esistenza di un problema storico della lingua e si analizza la natura del segno linguistico che viene visto in diretta corrispondenza con la natura dell’uomo. L’uomo ha un che da comunicare, il segno linguistico è collocato su due versanti: da una parte avrà aspetto materiale per consentire la comunicazione tra esseri umani e dall’altra avrà aspetto spirituale per essere colta così la struttura del segno. 6. Le ricerche della tarda scolastica sono molto importanti, sulla natura del linguaggio, ricerche che riguardano la sintassi e la semantica. 7. La grammatica di Port-Royal pubblicata nel 1660 da due studiosi della celebre scuola è uno sviluppo della grammatica speculativa. 8. L’avvento dell’età romantica è fondamentale. Per la fase precedente si può parlare di uno strutturalismo spontaneo, un’attenzione al fatto, in particolare al fatto linguistico, per ricrearne i tratti caratteristici ed essenziali. In una seconda fase legata al romanticismo (legato alla storia) ci si domanda da dove proviene un certo dato e da quali tappe è passato. Questa è la domanda dello storicista ed è da qui che nasce la glottologia o linguistica come segno, qui il pensiero linguistico prende consapevolezza della propria individualità e della propria autonomia. Oggi l’attenzione per gli studi storici è legata alla nuova consapevolezza del carattere primario di un’analisi sincronica del linguaggio unita alla consapevolezza dell’importanza della dimensione storica o diacronica. LO STRUTTURALISMO CLASSICO - NASCITA DELLO STRUTTURALISMO Le origini della linguistica strutturale devono la loro prima formulazione sistematica a Ferdinand de Saussure e meriti particolari spettano alla tradizione russa. Il rapporto tra grammatica e linguistica, come descritto in un breve passo di Saussure appare molto più stretto di quanto si possa pensare. Se si vuole scoprire come una lingua funziona ci si deve porre su un piano sincronico , descrivendo degli stati di lingua. La linguistica russa e i due rappresentanti polacchi, Baudouin de Courtenay e Kruszewsy hanno contribuito a portare nello studio della lingua delle nozioni basilari che poi confluiranno come momenti fondamentali nello strutturalismo saussuriano. Nel passo di Baudouin de Courtenay del 1871 (pagina 22 dispensa) notiamo un punto di vista chiaramente strutturale; l’intento è di vedere come la lingua funziona, di costruire delle ipotesi sul funzionamento della lingua. Si nota chiaramente la distinzione tra sincronia e diacronia: lo sviluppo genetico dei suoni, la loro storia non coincide con la funzione dei suoni nel meccanismo della lingua. Mentre in un altro suo scritto risalente al ‘900 il principio strutturale è chiaramente enunciato. Parla del linguaggio che è costituito da suoni, il suono è la sede primaria del linguaggio, tuttavia il suono come fatto