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Riassunto V parte del manuale di Letteratura Latina di Gian Biagio Conte, Sintesi del corso di Letteratura latina

Contiene un riassunto della V parte (la tarda età imperiale) del manuale. Sono esclusi gli autori cristiani. Buon riassunto ma che contiene alcuni errori dati dalla dettatura automatica di world.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 04/07/2023

Emy_Iaky
Emy_Iaky 🇮🇹

4.6

(9)

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Scarica Riassunto V parte del manuale di Letteratura Latina di Gian Biagio Conte e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! LA TARDA ETA’ IMPERIALE (p.496-608) Dai severi a Diocleziano 193-305 d.C. Il terzo secolo è un momento drammatico nella vita di Roma, la sopravvivenza dell'impero sembra in dubbio di fronte alle guerre civili e ai cambiamenti sociali. Contro ogni aspettativa, l'impero riuscì ad attraversare questa crisi. Da essa ne uscì modificato ma ben saldo, sostanzialmente riorganizzato nei punti nodali dell'apparato sociale e capace di affrontare ancora per due secoli tutti i pericoli esterni. Una delle manifestazioni più evidenti di questa crisi è il sorgere di amministrazioni autonome che vogliono sostituire le strutture centrali dello Stato, un ex sono il Regno di Palmira in Oriente. Contro questo pericolo, le corti imperiali reagirono in modi diversi: > dinastia dei SEVERI: promosse un processo di democratizzazione della società. Particolare attenzione ai ceti più poveri, mentre i rappresentanti del potere Ehi, centrale, si assumevano il compito di sorvegliare che i ricchi e potenti non schiacciassero i diritti dei humiliatores e pagassero le tasse. Qui troviamo la CONSTITUTIO ANTONINIANA, Caracalla nel 212 che concedeva la cittadinanza romana a tutti i liberi residenti nel territorio dell'impero. Con la dinastia dei severi si apre un periodo caotico in cui gli imperatori rimangono in carica per pochi mesi o addirittura giorni. Particolarmente sensibile e il distacco politico, amministrativo e culturale tra Occidente ed Oriente, dove dalla metà del secolo compaiono rector o. I quali, di fatto hanno il potere su regioni assai vaste dell'Asia. Si creano così i presupposti per una divisione fra Oriente e Occidente e quindi due imperi. Intanto le due frontiere -asia e europa- sono continuamente attaccate, Sul confine del Reno e del Danubio, le popolazioni germaniche si presentano capaci di incursioni che arrivano ben dentro il territorio dell'impero. Queste vengono arrestate solo a pezzi grossi di sforzi militari, di gravi sacrifici economici. Ehi, sul confine orientale, il nuovo Regno Persiano dei Sassanidi si fa protagonista di un espansionismo militare che si avvale di armi moderne ed efficaci ed è sorretto da una solida organizzazione statale. Anche altre frontiere vengono insidiate, come il confine inglese dagli scozzesi e dai territori africani, dalle popolazioni provenienti dal sud. Ehi, così l'esercito in questo situazione assunse una grande importanza e divenne sempre più Norm che la scelta dell'imperatore fosse effettuata dalle truppe anziché dal Senato. Questo spezzava gli ultimi legami ancora esistenti fra il potere militare e gli organismi costituzionali e creava un nuovo canale di reclutamento dei ceti dirigenti destinato ad essere ampiamente praticato per tutta la tarda antichità. Anche la composizione dell'esercito subì rilevanti cambiamenti, la necessità di leve militari sempre più numerose, fece estendere reclutamento i cittadini di tutto l'impero e perfino ai barbari che fossero disposti a militare sotto le insegne di Roma. Ehi, anche i problemi economici erano in gran parte connessi a quelli militari. Ehi, le campagne si spopolavano, le persone preferivano vivere in città intorno a mura che le proteggessero. Le vie di comunicazione erano insicure, ne derivò una generale riduzione dei commerci, la necessità di spese per difendere lo Stato dagli eserciti nemici comportò un inasprimento fiscale che mise in crisi molte attività economiche. L’affermarsi del cristianesimo Un corretto quadro insieme richiederebbe una trattazione congiunta della letteratura greca e di quella Latina è ancora ben salda l'unità culturale delle due parti dell'impero. Sono frequenti gli spostamenti di intellettuali da Oriente, Occidente e il ricorrere di temi e problematiche simili, soprattutto negli ambienti cristiani. Non ho dimenticato l'intenso fervore di dottrina che agita il Mediterraneo orientale, soprattutto l'Egitto, in un periodo in cui i testi in lingua Latina sembrano ripetere stancamente motivi di epoche precedenti. Sulla speculazione filosofica è importante la dottrina neutronica, la dottrina che informerà gli ultimi secoli del paganesimo e lascerà tracce profonde anche nel pensiero cristiano. La esigenza di certezze e religiose fa sì che ci si manifesti l'adesione culture orientali e religiose mistiche. Ehi, comuna tutte le nuove religioni, la promessa di una salvezza futura, una prospettiva di redenzione che ripassi uomini della precaria, infelice esistenza terrena. Fra tutti i culti, il più rilevante fu quello cristiano, che nel giro di un paio di secoli riuscì a prevalere su tutti gli altri. Era la religione che portava il messaggio da cui nessuno era pregiudizialmente escluso ed era la più capace di offrire risposte alle esigenze delle grandi masse. Il cristianesimo si diffonde rapidamente durante il terzo secolo, diviene una componente decisiva nell'equilibrio delle forze. A Roma è riuscita a conquistare molte donne di famiglie ricche, nobili, che elargiscono sostanziose donazioni. Per tutto il secolo i rapporti fra le comunità cristiane e le istituzioni furono complesse ed ambigui: a periodo di tolleranza se ne alternavano altri in cui martiri erano all'ordine del giorno. Le vittime delle persecuzioni furono relativamente poche in Italia e la situazione fu invece assai più drammatica in Africa. I cristiani si mostrarono anche capaci di produrre un'imponente letteratura. Segnate da opere di assoluto rilievo e di importanza non soltanto teologica o religiosa: La produzione letteraria cristiana costituisce il principale avvenimento culturale di un'età per il resto non molto ricca di significative personalità di scrittori o di movimenti letterari. La cultura cristiana diviene punto di convergenza di molte delle tradizioni disperse qua e là nell'impero, costituendo un tratto unificante dei successivi decenni, atto a tenere ancora insieme una compagine statale turbata da tante vicende, ma tutt’ora sufficientemente solida per amministrare tutta l’area mediterranea ancora per + di 1 sec. Gli ultimi prodotti della poetica dei novelli La poesia di ispirazione tradizionale da in complesso un'impressione di stanchezza. Si tratta di componimenti che rielaborano temi e argomenti della poesia classica Ehm, e tendono a ricreare il gusto che era stato proprio dei poeti del loro secolo precedente, i novelli dell’età antoniniana. Ehi anche quantitativamente, la produzione che ci è pervenuta non appare rilevante. Ci sono pochi scrittori, poche opere. Molti versi, tanto che non è difficile dedurre da questi dati una complessiva riduzione di interesse per la poesia nella società di questo periodo. Bisogna tener presente che i cristiani non si dedicavano alla poesia, Che non è ritenuta adatta alle esigenze di divulgazione del messaggio divino. molte delle composizioni che si è soliti assegnare a questo periodo sono state conservate nell'antologia Latina. Prende questo titolo una vasta raccolta di carmi messa insieme in Africa nel sesto secolo, che contiene prevalentemente scritti di poeti africani nella tarda antichità. Ma questa non trascura anche testi di epoche più antiche. Ehi, questa antologia al credibile la paternità dell'opera fu scritta una dedica anche al figlio. Ehi, i dittici sono costruiti sulla base della tipica saggezza popolare romana, ma con riferimenti anche alla tradizione letteraria e ai modelli arcaici così come erano. Ideologicamente rappresentati dagli scrittori nostalgici del buon tempo antico. Quanto ai campi su cui questo Libro fornisce i suoi precetti, si trattano prevalentemente delle piccole cose di tutti i giorni, il comportamento da tenere con gli amici, con i vicini, con le donne. Sono rari distici in cui si affrontano questioni più complesse, come il rapporto fra l'uomo e la divinità o l'uomo e la morte. Quinto Sereno Sammonico Parla di salute, malattie e rimedi. Visto la Corte dei severi e dei Giordiani. Già suo padre era stato scrittore ai tempi di settimo severo e di lui si ricorda dei Rerum reconditarum libri, Quinto fu invece il rapporto con severo Alessandro e poi Giordano. Che lo volle precettore del figlio. Possedeva una ricchissima biblioteca, contava ben 62.000 libri, E sulle sue letture, più che su una concreta esperienza di medico, fondava le proposte di cura elencate nella sessantina di ricette che compongono il suo liber medicinali in più di 1100 esametri. La sua fonte principale è Plinio il vecchio. Ehi, le cure suggerite riguardano varie malattie indicate in ordine dalla testa verso i piedi e non mancano rimedi contro i capelli bianchi contro i pori e contro le emorroidi. Accanto alle medicine, sereno propone anche formule e oggetti magici come i foglietti con la scrittura abracadabra. Nemesiano e la poesia didascalica. Marco Aurelio olimpio nei. Mesiano era africano, probabilmente di Cartagine. Fitness, seconda metà del terzo secolo. CYNEGETICA, Sulle tecniche della caccia. Ehi, vado a tal 2833284 per la dedica agli imperatori in carica in quel periodo e si apre con un lungo problemi che appartiene al genere delle recusatio. Abbiamo anche 4 egloghe, Ehi, ho scritto sul modello delle Bucoliche, virgiliane dei loro imitatori. Sono andate perdute altre opere sulla pesca e sulla navigazione. La tradizione della poesia Didascalica che aveva per argomento la caccia poteva contare a Roma su un precedente di un certo rilievo, quello di Grattio Falisco, autore anche lui di Cynergetica. Ehi, il genere cinetico aveva riscosso e continua a riscuotere in quegli anni un buon successo anche in lingua greca. Possibile in molti esametri che ci sono pervenuti. L'intento didascalico serve spesso a giustificazione, per eleganti descrizioni di paesaggi tagliate per lo più secondo il gusto virgiliano. La caccia vista come attività che porta l'uomo a costante contatto con la natura, lo libera dall'ambiente urbano. Il cacciatore è un nobile, ricco signore in cerca di emozioni e di distrazioni, che vuole gustare l'avventura e recuperare attraverso essa anche una dimensione letteraria dell'ambiente. Ancora, il modello virgiliano sono strettamente legate le quattro egloghe che risentono anche di influssi di Calpurnio siculo. Esse, anzi, costituiscono a lungo un unico corpus, insieme con le composizioni del poeta di età neroniana. La letteratura Erudita Ehi, fenomeno rilevante nel terzo secolo nel quattro, e la crescita dell'importanza della funzionalità delle scuole. Il progressivo trasformarsi dell'amministrazione statale, non più privilegi esclusivo degli esponenti, ma vere e proprie carriere riservata professionisti Comportava creazione di centri scolastici atti a formare questo ceti burocratici. Questa notevole diffusione della cultura e quindi del libro, contribuisce alla progressiva sostituzione del vecchio costoso volumen con il codex. Nel mondo della scuola sono particolarmente attivi i cristiani. Si dedicano spesso all'attività dell'insegnamento in strutture pubbliche e private. La scuola cristiana va, i programmi identici a quelli delle scuole non cristiane ed erano finalizzati alla formazione di un corpo di funzionario ben preparati, sufficientemente omogeneo per mentalità e cultura. Alla base un'istruzione rimangono sempre i classici, soprattutto Cicerone, Virgilio. Accanto ai classici vengono però impiegati molti manuali delle più svariate dimensioni, che affrontano le molteplici discipline oggetto dell'insegnamento. Si assiste ad una ricca fioritura di opere enciclopediche di varie impostazione. Giulio Romano – Grammatico | Mario Plozio Sacerdote – Grammatico | De verborum significatiu, Verrio Flacco Tra i commenti classici spiccano quelli di Acrone e Porfirione a Orazio. I giuristi: Papiniano, Ulpiano, ecc. Al III sec. appartengono anche alcune figure di giuristi fra le più importanti nella storia del diritto romano. EMILIO PAPINIANO, Amico dell'imperatore Settimio severo, e ne influenzò la politica nel campo del diritto. Ricoprì importanti magistrature ma poi entrate in conflitto con il nuovo imperatore Caracalla, fu assasinato nel 212. Scrisse 37 libri di questione e 19 libri di responsa, Con la sua vasta produzione, condizionano profondamente la giurisprudenza e la legislazione successive. Anche quelle che si diedero alla Germania dopo l'invasione dell'impero. DOMIZIO ULPIANO, Finito di tiron che ebbe molto successo alla Corte di Caracalla e di severo Alessandro fino alla sua uccisione 228. Scrisse 81 libri AD EDICTUM PRETORIS (fondamentali per la definizione teorica del diritto pretorio); DISPUTATIONES; RESPONSA; INSTITUTIONES; LIBER SINGULARIS REGULARUM. GIULIO PAOLO, giurista e prefetto del Pretorio, dopo una carriera condotta in parte al seguito di Papiniano. Autore di 86 opere per complessivi 319 libri. ERENNIO MODESTINO, scrisse i DIFFERENTIARUM LIBRI IX, Sulle sottili differenze tra cause apparentemente uguali. CODEX GREGORIANUS, scritto alla fine del secolo, compilato da un giurista di nome Gregorio con i resti degli iperatori del 1|2 sec che anticipa successive raccolte: CODEX HERMOGENIANUS, CODEX THEODOSIANUS, CORPUS IURIS IUSTINIANI. L'importanza degli studi sulle leggi e sugiura trova una curiosa conferma in un divertente parodia del diritto testamentario che va sotto il nome di TESTAMENTUM PORCELLI, Dove un maiale, avendo capito che ormai è giunta l'ora della sua fine, stende in modo legale (con tanto fi notaio e testimoni ) le sue ultime volontà, lasciando amici e parenti eredi dei propri beni. CENSORINO DE DIE NATALI di Censorino, opera erudita di carattere enciclopedico con argomenti scientifici. L’autore è un grammatico scritto i testi grammaticali (non ci è mai giunto nulla), Nel 238 censurino dedicò al ricco nobile quinto. Pellio, in occasione del suo compleanno, questo ha scritto sul giorno della nascita. Propria, divisa in due parti, la prima esame nel rapporto fra l'uomo e il suo dies natalis e la seconda, più in generale, parla del calendario delle divisioni del tempo. La teoria astrologicamente analizzata dalla. Però il rilievo che ci aspetteremmo e che acquisterà in opere più tarde. Per censorino ancora un ruolo importante il Genius, la divinità protettrice individuale per cui sono esposte le pratiche necessarie per propiziarsi. La seconda parte affronta le varie petizioni temporali, secolo illustri anni, mesi e giorni secondo le differenti consuetudini delle varie nazioni. Insieme col testo di censorino ci è pervenuto anche un trattatello in. Assai inutile che va sotto il nome di Fragment Tum censurino. Vi si parla del Cielo, delle stelle, della Terra e della geometria, della musica e di matrice Latina, con una commistione di interessi scientifici e grammaticali che potrebbero far pensare all'autore Censorino. Ad una simile mescolanza di studi ci fanno ricordare le opere di Gargillo Marziale, morto nel 260. Fu celebrato dai suoi concittadini con una lunga iscrizione che ricorda i meriti militari e politici. Ehi, aveva scritto Opere di storia come una biografia di severo, Alessandro per noi completamente perduta ed un deoxis nel quale Si occupava prevalentemente delle virtù curative delle varie piante. In un'altra sua opera ci viene detto che aveva interessi per la veterinaria. SOLINO Di geografia si occupò invece Gaio Giulio Solino, che visse probabilmente fra la metà e la fine del terzo secolo. COLLECTANE RERUM MEMORABILIUM, titolo originario della sua opera conosciuta nel medioevo come POLYHISTOR. Ehi, l'opera, il frutto di un'attenta compilazione di molte fonti letterarie. In primo luogo Plinio il vecchio, ma anche Pomponio, mela e svetonio. Solino notava progressivamente tutte le cose più strane in cui si imbatteva che riguardavano le popolazioni, i loro costumi, gli animali, le piante, compiendo talvolta anche errori piuttosto grossolani. È un libro scritto con una certa eleganza che rappresenta molto bene le qualità e i limiti del ceto intellettuale di questo periodo. L'opera si apre con una ricca trattazione su nome, sulla storia romana, dai re al Principato di Augusto. La riesaminate stende dall'Italia, poi la Grecia e il Mar Nero alla Germania, la Gallia alla Britannia e alla Spagna. Questo giro in senso antiorario si conclude con l'Africa, La rabbia, la minore, l'India, il Regno dei parti. Sei già accennato? La notevole fortuna che l'opera di Solino ebbe nel Medioevo, quando fu Letta e studiata anche come compendio della troppa vasta naturalist storia di Plinio il vecchio. Ho detto di una fortuna parallela a quella del più illustre precedessore. Che sarebbero stati i più letti fino al medioevo dc oltre, i giovani avrebbero imparato il latino. Accanto a questi fortunatissimi manuali preparò anche un commento a Virgilio e un commento a Terenzio. Del primo ci rimane: UNA VITA DI VIRGILIO, un’introduzion alle bucoliche, una dedica a Lucio Munazio. Il secondo commento ci è arrivato quasi per intero, manca solo la parte dedicata all’Heutontimorumenos, con notazioni stilistiche ed erudite che non si limitano solo al testo terenziano ma a tutto il teatro antico. TIBERIO CLAUDIO DONATO, visse tra il 4/5 sec, autore delle INTERPRETATIONES VERGILIANE, ehm. Un commento Virgilio diviso in 12 libri, ciascuno dei quali illustra un libro dell'Eneide. Fortunatamente quest'opera ci aggiunta per intero. SERVIO, Molto ricco e complesso il commento a Virgilio, scritto da lui. La sua fame è confermata dalla scelta di macrobio che nei saturnali affida proprio a servire la trattazione di delicati temi di esegesi virgiliana. Ehi, ne possediamo oggi due redazioni diverse, una più breve tramandata esplicitamente sotto il nome di servio e una più ampia rinvenuta nel 1000 e dall'umanista francese Pierre Daniel e per questo nominata servius Danielinus. Per molto tempo il testo più ampio è stato ritenuto quello più vicino al commento originale. Solo alla fine del secolo scorso l'intensificarsi degli studi su servi ha portato a notare l'unitarietà del testo breve, e a rilevareper converso il carattere spesso aggiuntivo delle note danieline. Si tende perciò a credere che il cosiddetto actus sia opera di un compilatore, che avrebbe unito il commento di Servio a un altro. Ehi, sia servio che le note, danielino ci forniscono notizie relative alla composizione, interessanti osservazioni stilistiche, soprattutto grammaticali. Molto di questo materiale, tratto più o meno specialmente da grammatici commentatori virgiliani più antichi. Oltre a ciò, molti sono gli scolli che conservano preziose notizie di antiquaria sulla religione, sul culto oppure osservazione linguistica e prosodiche o interpretazioni allegoriche delle opere virgiliane. Ehi nel suo insieme, tutto il commento riveste interesse anche ai fini dell'esatta ricostruzione del testo Virgiliano. Questo commento è una preziosissima testimonianza sul modo in cui veniva affrontato in antichità lo studio delle opere letterarie. I retori Anche per la retorica, si produssero manuali e trattati di grande dottrina che però erano destinati a minore fortuna.  ARUSIANO MESSIO, politico di un certo rilievo che sulla fine del secolo dedico Ad OLIBRIO E PROBINIO i suoi EXEMPLA ELOCUTIONIS. Era un repertorio ordinato alfabeticamente con modelli di costruzioni tratti da quattro autori che da quel momento in poi divennero esemplari e costituirono la quadriga. I quattro sono Virgilio, Sallustio, Terenzio e Cicerone.   4° sec. appartiene l’ARS RHETORICA di CONSULTO FORTUNAZIANO, manuale in 3 libri che ebbe successo nelle scuole.  Gaio Giulio Vittore, Ars retorica riporta esempi tratti da un retore il cui nome era MARCOMANNO (denuncia un'origine germanica). MACROBIO Macrobio ha poche informazioni. Certamente non fu romano, ma non è certo che fosse nativo dell'Africa. A Roma ebbe una brillante carriera politica e fu un rapporto con le grandi famiglie dell'epoca, in primo luogo con quella dei simmachi. I suoi scritti sarebbero certamente posteriori al 384 e anteriori agli ultimi decenni del quinto secolo. Commento al SOMNIUS SCIPIONIS (Lungo passo del re publica di cicerone), in due libri, dedicato al figlio Eustazio. Illustrato parola per parola, ma è quasi un pretesto per l’esposizione di teorie scientifiche e filosofiche. SATURNALIA, sette libri di dialoghi articolati in tre giornate. DE DIFFERENTIIS ET SOCIETATIBUS GRECI LATINIQUE VERBI, trattato del verbo greco e latino, dedicato ad un Simmaco. Valutazione delle opere di Macrobio non è facile e cambia considerevolmente, secondo la cronologia accettata per esempio: se inseriamo questi scritti profondamente legati alla tradizione romana/pagana negli ultimi anni del 4°sec (quando a roma esistevano ancora numerosi Pagani e operavano negli ambienti di corte scrittori e poeti legati alla vecchia religione) i saturnalia andranno visti come una delle ultime voci di un paganesimo arroccato nella difesa dei suoi valori. Se invece poniamo quest'opera alla fine del quinto secolo, quando il cristianesimo aveva ormai definitivamente sconfitto tutte le residenze pagane, quest'opera potrà essere Letta come la rappresentazione idealizzata di un'epoca ormai scomparsa, Il cui messaggio culturale si vuole salvare per i posteri. La prima tesi è quella più accolta. SATURNALI: Dopo una prefazione con dedica al figlio eustazio, i saturnali Sono introdotti da un prologo fra due personaggi, Decio e Postumiano. Ehi, quest'ultimo racconta il primo, le dotte conversazioni che si tennero il dicembre del 384 nelle case dei principali esponenti della poitica/cultura Romana riuniti per la festività del 17/19 dicembre dei saturnali. Abbiamo le figure di Vezio Agorio Pretestato, Virio Nicomaco Flaviano, Quinto Aurelio Simmaco. Fra gli altri protagonisti, abbiamo scrittori come avieno grammatici come servio, filosofi come Eustazio e Oro, medici come disario, oratori come Eusebio e uomini politici. A vivacizzare l’ambiente ci pensa Evàngelo, Ehi, un personaggio inventato che si distingue per ignoranza e superbia e provoca l'esse a punto degli altri personaggi.  La prima giornata, i primi due libri sono dedicati ad argomenti di varie erudizione su problemi religiosi e al racconto dei morti di spiriti degli antichi.  La seconda e la terza giornata con tutti i rimanenti libri hanno per argomento Virgilio, nelle cui opere si trovano informazioni antiquari di ogni genere, preziosi modelli di stile. Ehi lamentazione scelta per quest'opera è tipica di altre opere analoghe, ovvero che si parte da banchetti e festeggiamenti per raccontare i discorsi tenutasi lì. Macrobio sa descrivere molto bene la società pagana di Roma. I suoi personaggi sono felicemente caratterizzati. Spicca la triade dei padroni di Casa: Pretestato, Flaviano e simmaco, tre senatori che sono esponenti principali del partito Pagano.  Il primo era un gran sacerdote, esperto di culti orientali, ma anche un'abile politico capace di affrontare e risolvere, tra l'altro, il difficile problema degli scontri tra le fazioni cristiane che tormentavano Roma dopo l'elezione di Papa damaso, Prefetto di Roma, elimino ogni contesa favorendo il Papa in carica.  Flaviano fu prefetto del Pretorio e recito una parte importante a favore dello sviluppatore Eugenio, proclamato imperatore in appoggio alle richieste dei Pagani. Sconfitto da Teodosio, scelse il suicidio. Coltivava l'attività letteraria e scrisse Opere Storiografiche. Simmaco, è il più famoso, l'attore ed epistolografo Di cui si parlerà più avanti, l'esponente per noi più noto di questi circoli. Macrobio assegna battute ed interventi che rispondono bene al loro carattere, per esempio il grande esperto di religione interviene sul calendario sul diritto pontificale ed in generale sui problemi religiosi. L'oratore Simmaco sull eleganza di Virgilio Servio, commenta alcuni passi difficili delle opere virgiliane E così via. Ehi nel sereno. Ambiente di dotti che ci viene presentato, dominano questioni tutt'altro che futili. Il tema di fondo è la presenza dell'eredità della cultura classica, intesa come tradizione poetica. Anche come tradizione religiosa. Gli interessi di macrobio per la filosofia, soprattutto quella neoplatonica, sono del resto confermati dall'altra opera il commento al Somnium Scipionis, ricco di osservazioni astronomiche ma anche di interpretazioni mistiche ed allegoriche. Le edizioni dei classici Ehi, è vivace. L'iniziativa nel campo della critica testuale, con la definizione di edizioni sempre più corrette e sicure. Si compie in maniera definitiva il passaggio dal rotolo al codice di pergamena. Ehh si avverte anche le esigenze di completare queste operazioni con l'allestimento di testi che eliminino gli errori e si fanno carico di ciò gli esponenti delle famiglie più in vista. Le storie di Livio sono curate dalle famiglie dei sindaci e dei imparentate fra loro. Altri dotti si occupano delle opere di marziale, Giovenale, Apuleio ed altri testi antichi. L'impegno di questo primo umanesimo che non si consumerà nel giro di pochi decenni, ma di almeno un paio di secoli, era avvertito come compito fondamentale dell’intellettuale e del politico CALCIDIO: di questo periodo, un'altra opera che ebbe grande fortuna nel Medioevo, la traduzione. Il parziale commento del timeo di Platone fatto da questo autore cristiano. Fino a quando nel 400 non ritroveranno gli umanisti, il contatto diretto con la lingua greca, la traduzione di calciio costituirà l'unico approccio per il mondo occidentale al testo platonico. I PANEGIRISTI collegata con il mondo della scuola e della cultura retorica è anche l'oratoria. Poiché erano spesso maestri di scuola a tenere discorsi ufficiali con cui si ringraziavano, gli imperatori per le iniziative prese a favore dello Stato o di una particolare regione. Si tratta di un preciso genere letterario, Non nuovo ma canonizzato di recente dai retori greci e soprattutto da menandro di Laodicea: quello dei PANEGERICI. PANEGYRICI LATINI, è un'importante raccolta che comprende 12 discorsi che coprono il periodo tra la fine del 3° sec alla fine del 4° sec. Fatta eccezione per il primo di Plinio il giovane per Traiano, che è quello più antico ed è stato posto all'inizio. Ehi, due. Discorso  MEDICINA PLINII Tre libri che rielaborano il materiale trattato dalla naturalis Historia. Aggiungendo però ricette nuove e inventate dall'autore. Non mancano anche alcuni suggerimenti per la preparazione dei prodotti cosmetici. Nella prefazione, l'autore dichiara di voler fornire a tutti uno strumento contro l'avidità dei medici che pretendono compensi per le loro prestazioni.  EUPORISTON LIBRI (Teodoro Prisciano) questo ci è giunto quasi integralmente.  Ehi, tra il quarto secolo, inizio del quinto, furono composte anche alcune opere mediche, fra cui un erbario. Furono attribuiti ad apuleio.  Trattato sulle malattie dei cavalli a opera di pelargonio.  MULOMEDICINA CHIRONIS (anonima) Rievocazione lattine 10 libri di un'originale greco.  MULOMEDINA (Flavio Vegezio Renato) Era un cristiano e visse la fine del quarto secolo. Ebbe importanti incarichi militari e politici estese in quattro libri note di veterinaria tratte da precedenti manuali greci latini. Quasi a dimostrazione delle strette connessioni tra questa scienza e i problemi di arte militare, poiché i cavalli erano fondamentali per gli eserciti, vegezio scrisse anche un trattato dal titolo EPITOME REI MILITARIS (riprende fonti+ antiche sul reclutamento, gli schieramenti, le tattiche di battaglia/assedio, gli scontri navali) è suddiviso in quattro libri.  DE REBUS BELLICIS, Scritto nella seconda metà del quarto secolo. Si parla di arte militare ed è una delle opere più lucide della tarda antichità. Proponeva numerose innovazioni tecnologiche nel campo delle macchine militari e aveva acute osservazioni di economia e di politica.  OPUS AGRICULTURE/DE RE RUSTICA, (Palladio Rutilio Tauro Emiliano) Ehi, dal secondo. Al tredicesimo libro vengono dedicati il lavoro da compiere nei singoli mesi dell'anno. Nel primo Libro c'è un'introduzione generale e alla fine in versi, aggiunto il quattordicesimo Libro, che parla degli innesti. L'opera, presente al punto di vista del proprietario terriero occidentale alle prese con una rapida innovazione tecnologica e con le modificazioni sociali che porteranno a diversa organizzazione del lavoro.  DE FLUMINIBUS FONTIBUS LACUBUS MEMORIBUS PALAUDIBUS MONTIBUS GENTIBUS PER LITTERAS. (vibio sequestre) un elenco alfabetico di informazioni tratte dai poeti, soprattutto Virgilio Lucano e dai diversi commenti in circolazione.  Ci sono anche numerosi manuali, itinerari e carte geografiche.  Itinerarium Antonini, composto dopo Diocleziano, con la descrizione dei viaggi dell'imperatore Antonino Pio.  Itinerarium Hierosolymitanum, Ehi con le notizie su un viaggio compiuto nel 333 da Bordeaux a Gerusalemme, Roma e infine Milano.  Itinerarium Egerie, il più famoso racconto di viaggi. Anche noto come Peregrinatio Eterie (Ehi il nome dell'autrice non è infatti tradito concordatamente dai codici) Ehi, è stato scritto da un nobile signora, probabilmente spagnola, è dedicato alle sue consorelle in Cristo, racconta un pellegrinaggio al Sinai, in Palestina e in Mesopotamia compiuto sul fine del secolo. L'opera è famosa per l'accattivante semplicità dell'esposizione, soprattutto per la particolarissima lingua impiegata dall'autrice, Che mescola forme classiche, parole e strutture sintattiche tipiche del linguaggio parlato, in un latino che per vari aspetti prelude i futuri sviluppi delle lingue romanze.  DE PONDERIBUS ET MENSURIS, Trattatello di metrologia in versi. Ehi, non vi si parla soltanto dei paesi, delle misure dei greci e dei romani e delle formule matematiche da adottare per passare dagli uni agli altri, ma anche dei liquidi, di alcuni interessanti problemi di fisica. L'ultima storiografia pagana e la nuova storiografia cristiana. La produzione storiografica del 4°sec è particolarmente vasta, scrivono anche pg esponenti della vita politica come Nicomaco Flacco (autore annales, perduti). Le numerose opere si collocano nella seconda metà del sec:  CRONOGRAFO DEL 354, raccolta di testi messa insieme in quell’anno, e attribuita dai codici a Filocalo. Il testo comprende uno splendido calendario di illustrazioni. È stato composto in un ambiente cristiano, contiene info utili come l’elenco dei prefetti di Roma (utile per la ricostruzione delle vicende del 3-4 sec). Aurelio Vittore e la Historia Tripertia Sesto Aurelio Vittore, africano di umili origini che riuscì a percorrere una prestigiosa carriera fino alla prefettura di Roma nel 389.  LIBER DE CESARIBUS, composto nel 360 ed è noto anche con il titolo HISTORIE ABBREVIATE, con le biografie degli imperatori da Augusto a Costanzo (27 a.C – 306 d.C). suo intento è di unire insieme la tecnica annalistica di Livio e quella biografistica di Svetonio, interpretando gli avvenimenti secondo la visione dell’aristocrazia Romana (condanna del Cristianesimo, difesa tradizione etc…) Quest’opera è stata accompagnata da due operette storiografiche che costituiscono il corpus da attribuire certamente ad autori diversi da Aurelio Vittore, anche se la tradizione manoscritta vorrebbe assegnarlo a lui almeno in parte: un’ORIGO GENTIS ROMANAE, con la storia di Roma dal mitico Dio Saturno fino a Romolo, e un DE VIRIS ILLUSTRIBUS, quasi in continuazione dell’opera precedente da proca ad Antonio e Cleopatra. Chiara l’idea di creare un’opera divisa in 3 parti -HISTORIAE TRIPERTITA- che parli delle età più remote fino al 4° sec. EUTROPIO E I BREVIARI Quella di disporre un manuale di storia per le persone colte era un'esigenza molto avvertita nella metà del 4° sec. La più famosa:  BREVIARIO (Autore, Eutropio) L'autore era un retro di origine italica e partecipò alla spedizione di Giuliano contro i parti. Ebbe importanti incarichi sotto l'imperatore Valente che lo nominò suo magister memorie. Quest'opera è stata scritta per volontà dello stesso Valente ed è composta in 10 libri, da Romolo alla morte di gioviano nel 364. Il breviario e una breve manuale che in un'edizione moderna potrebbe occupare se non un centinaio di pagine. È diviso in 10 capitoli per dividere gli argomenti. Le fonti sono soprattutto di Livio svetonio e un repertorio di autori poco noti. La principale qualità di quest'opera e nella sua chiarezza e nello stile elementare che ne hanno fatto per secoli uno dei primi testi di letteratura per l'apprendimento del latino. L'autore si proponeva di formare l'imperatore in maniera semplice e non faticosa. Ehi, la fortuna di quest'opera fu immediata ed è confermata da un riconoscimento che toccò a poche opere latine, la traduzione in greco da parte di Peanio.  BREVIARIO (Autore Rufio Festo) Altro breviario composto anch'esso sotto Valente. L'opera è stata scritta dopo il 371 e comprende una parte introduttiva sulla cronologia dei re dei Consoli degli imperatori, una rassegna delle diverse province per narrare la conquista. Infine, viene narrata la storia del rapporti tra Roma e i partiti dai tempi di Lucullo Fino all'epoca dell'autore, che si conclude con un'esortazione a Valente invitato a risolvere definitivamente la questione orientale. Quest'opera è evidentemente impostata su due temi principali, le conquiste che hanno portato alla creazione dell'impero e le guerre contro la Persia.  Breviario di storia dal 293 al 337, chiamato PRIMO ANONIMO VALESIANO.  PERIOCHE, di Livio. Breve riassunti dei singoli libri che finirono col sostituire il testo originale, data la sua enorme mole. Quest'opera per gli studi moderni in merito di informare sulla distribuzione della materia nei libri liviani che non ci sono pervenuti, consentendoci di ricostruire il quadro d'insieme dell'opera di Livio. LA HISTORIA AUGUSTA l'opera Storiografica più vicina a quella di Ammiano Marcellino, è la cosiddetta historia Augusta. Essa costituisce anche il più complesso tra i problemi filologici e storiografici, che presenta la letteratura del quarto secolo. Ehi, raccolta di biografie che doveva comprendere le vite degli imperatori da nerva agli immediati predecessori di Diocleziano, perciò il periodo dal 96 al 284; Mancano però le prime due vite, quella di nerva è quella di Traiano e alcune vite di imperatori che regnarono alla metà del terzo secolo. Il titolo dato nei manoscritti è VITA DIVERSORUM PRINCIPUM ET TYRANNORUM, ma si chiama comunemente Histoaria Augusta. Ehi, autori delle varie vite sarebbero sei distinti autori: - Elio Lampridio - Elio Sparziano - Flavio Vopisco - Giulio Capitolino  HISTORIA APOLLONII REGIS TYRII è molto difficile da notare, anche perché non è da escludere tutta una serie di rielaborazioni e rimaneggiamenti operati su una trama via via cresciuta e perfezionata. Fra tutte le opere romanzate di quest'epoca, il testo che presenta più evidenti i caratteri di invenzione con personaggi, vicende fantastici in un intreccio complicatissimo. Tra storie d'amore, di incesti, tra fughe, rapimenti tra Pirate e postriboli, si snoda la storia di apollonio, primo esule da antiochia, e poi re. Nella redazione che ci è pervenuta questo testo, il più medievale fra i testi narrativi dell'antichità Latina, ma anche il più simile alla tradizione del romanzo Greco. LE VITE DEI SANTI. alla storiografia delle vite dei personaggi famosi appartengono anche le vite dei santi monaci e vescovi dei cristiani, producono in massa. Esse riprendono vari elementi di numerose forme letterarie: l'impostazione alla biografia tanto antica di impianto svetonio, Innegabile anche l'influsso delle passioni e degli atti dei martiri risalenti all'età delle persecuzioni. E non mancano spunti derivanti dalla letteratura prodigiosa e fantastica. Questi scritti hanno una duplice finalità, ovvero consolidare l'unità dei credenti attraverso il culto di personaggi esemplari e rafforzare il ruolo della gerarchia ecclesiastica. Di qui anche una differenza rispetto alle traduzioni di vita e di imperatori o personaggi illustri. Nelle quali l'informazione, il gusto per il particolare l'udito o piccante e prevalevano certamente sulle finalità educative. Per questo aspetto più simili sono altre vite di ambiente pagano che tendevano a presentare come possibile modello alternativo dei santi non cristiani.  LA VITA DI ANTONIO è una delle biografie cristiane più diffusa. Parla di Sant'Antonio Abate, l'Eremita del deserto. È stata scritta in greco dal vescovo di Alessandria Attanasio poco dopo la morte del Monaco, avvenuta nel 356 ed ebbe subito grandissima fortuna. Anche a Roma ebbe tanto successo che in poco più di 15 anni ne furono curate due versioni. Le ragioni di tale successo sono molteplici, cioè forse da considerare anche la curiosità per l'ambientazione esotica della biografia e la sua Vivacità romanzesca. Poi fece presa negli ambienti cristiani la scelta di vita descritta nell'opera, ovvero la rinuncia alle cose terrene che sembrava andare in direzione opposta a quella della Chiesa ufficiale, sempre più impegnata, allargare il proprio potere istituzionale. Di Antonio, brevemente riassunto la sua giovinezza, ma al Centro dell'opera e la sua vocazione all'eremo. Su questo filone della fuga e della società e dell'aspirazione alla solitudine, si innestano racconti di miracoli e incontri con pellegrini, meditazioni morali e massime, con una varietà che riesce quasi sempre a evitare la noia. A parte il resoconto su Cipriano che è metà fra la passione e la biografia, le più antiche vita latine son quelle di tre vescovi chiamati Ambrogio, Martino di Taurus e Agostino. Qui c'è una scarsa presenza del meraviglioso e i tre protagonisti, anche se sono dotati di virtù monastiche, fanno parte della gerarchia ecclesiastica. Questi scritti concorrono a proporre in Occidente un modello di Santità attiva, vista nel suo agire sociale e priva ormai della carica eversiva che caratterizzò il suo sorgere nel monachesimo orientale. LA POESIA E IL TEATRO le corti imperiali sono centri di grande produzione poetica. Il fenomeno si spiega con la presenza di un pubblico colto, relativamente ampio, Con le opportunità di carriera anche brillanti, procurate con un carme ben composto con interesse dei regnanti a circondarsi di letterati e soprattutto di poeti. Intorno agli imperatori circolavano scrittori di vario genere, ricchi signori che si dilettavano di letteratura e componevano il tempo libero Ma anche rispettabili uomini di scuola che si erano segnalati per la loro cultura e tanti altri. Queste differenze comportavano notevoli varietà di temi e di atteggiamenti, anche se possibile rilevare almeno un tratto comune a questa poesia, ovvero la ripresa dei classici dell'età augustea. Erano considerati gli autori di assoluta eccellenza e quindi da imitare, sia perché il Principato di Augusto era sempre stato un modello ideale a cui dichiaravano di volersi ispirare. Gli imperatori tardo antichi. Ausonio Decimo Magno Ausonio Nacque a Bordeaux intorno al 310. Studiò a Tolosa fra il 320 e il 328, divenne prof di grammatica e poi di retorica. Fu chiamato a Corte come professore del futuro imperatore Graziano e ricoprì in seguito importanti cariche pubbliche. Si ritirò a vita privata dopo la morte di Graziano e morì intorno al 393/4. Scrisse numerosissime opere, la maggior parte poetiche. Sono tutte giunte a noi, col titolo complessivo di opuscolo delle quali qui di seguito ricorderemo solo le principali. Queste sono precedute da tre prefatiuncule, scritti in distici elegiaci, posteriori a 383. Ehi, la sua opera è fortemente segnata dalla sua attività di maestro di scuola. I temi delle sue molte poesie sono quelli tipici del mondo dell'insegnamento. Sarebbe sbagliato pensare che tale poesia fosse sentita dai contemporanei come astrusa, completamente fuori dal mondo, occupata in problemi grammaticali ridicoli ed estrati. Il fatto è che la scuola allora era uno degli strumenti per il convincimento e per definire i valori degli ideali, quindi fare poesia su di essi, magari ironizzando bonariamente su alcuni limiti o mettendo in parodia gli aspetti più discutibili dell'insegnamento significava rispondere agli interessi culturali di quello che era uno dei settori più importanti per l'organizzazione sociale dello Stato.  COMMEMORATIO PROFESSORUM BURDIGALENSIUM è un'opera dove i personaggi vengono colti nelle loro occupazioni quotidiane, senza trascurare i pettegolezzi tipici degli ambienti scolastici. Ne deriva un ritratto chiaro, sostanzialmente credibile, di una società colta di provincia attraverso gli epitaffi, le finte iscrizioni tombali che ci ricordano le storie di tante persone, una varietà incredibile di vicende, in definitiva piuttosto simile a loro. La commemoratio, Costituisce un'eccezionale documento sulle consuetudini di vita sociale del 4 sec.  ECLOGARUM LIBER, dove la scuola è ancora al centro.  PROTREPTICUS AD NEPOTEM, piano di studi per la formazione culturale.  CAESAR, Opera composta da pochi versi dedicata al personaggio di Cesare.  LUDUS SEPTEM SAPIENTIUM, composta da pochi versi dedicata ai 7 sapienti.  ORDO URBIUM NOBILIUM, pochi versi dedicata alle città più importanti dell'impero.  ORATIO Qui si vedono i virtuosismi nelle diversificazioni, il pieno dominio della lingua e delle parole regnano incontrastati in quest'opera. Una preghiera scritta tutta in versi ropalici (C'è l'eco, la prima parola di una sola sillaba, la seconda dei due, la terza di tre e così via.)  Griphus ternarii numeri Ehi, è un lungo indovinello sul numero 3, ricco di dottrina pitagorica.  CENTO NUPTIALIS Ehi, utilizza versi di Virgilio tagliati e accostati in modo da modificare completamente il loro significato originario ed a piegarli a descrivere. La celebrazione e la consumazione di un matrimonio.  GRAMMATICOMASTIX Una specie di elenco delle più difficili questioni linguistiche di cui è costretto ad occuparsi il povero docente di grammatica. Alla Poesia funeraria appartengono:  EPITHAPIA iscrizioni fittizie per le tombe dei grandi personaggi della letteratura. Come Agamennone, Achille E Ulisse.  PARENTALIA Karmiche, il poeta dedicava ai propri defunti. In quest'ultima opera non mancano espressioni di tenerezza d'affetto, ma sempre assai discrete, come in altre opere che tradizionalmente vengono indicate come le più riuscite, ovvero: > BISSULA, per una schiava germanica liberata ed istruita nella cultura di Roma. >MOSELLA, Un epillio dedicato a questo fiume, con ampie descrizioni di paesaggi, si presenta anche esteriormente per le sue dimensioni, come l'opera di maggiore impegno tra quelle di ausonio. Tra le opere che ci rimangono vanno ricordati i 114 epigrammi, le 25 pistole metriche ad amici. Ausonio inviava curiose lettere bilingue, greche e latine, primo esempio di poesia maccheronica, in cui alle parole latine sono applicate desinenze greche e viceversa.  Gratiarum actio, Ricordata questa produzione in prosa pronunziata nel 379 in onore di Graziano.  EPHEMERIS, descrivere la giornata tipica di un alto burocrate imperiale. Anche qui non mancano le ricchezze formali, come l'uso di metri diversi per le varie fasi del giorno. Ci sono il risveglio e il controllo dei servi, che non debbono indugiare troppo nel sonno, c'è la preghiera del mattino, l'uscita di casa per incontrare gli amici, le disposizioni impartite agli schiavi per l'allestimento del pranzo e la consegna degli inviti, le istruzioni al cuoco. Nella sua poesia ausonio da un certo spazio al biotico, ovvero alle cose di un realismo spicciolo quotidiano. Egli mostra totale sordità ai reali miei problemi che minano la solidità Il recupero dell'epica di argomento storico contemporaneo. E la sua diffusione con i caratteri tipici della poesia encomiastica, rispondevano alle esigenze di cercare il successo presso il pubblico senatorio colto. A tale fine Claudia anno portò al genere alcuni correttivi, ne ridusse l'ampiezza e ne rese esplicito il messaggio, perché un componimento troppo lungo poteva stancare perché il pubblico poteva non essere pronto a decodificare allegoria ambigue. Da questa tendenza si discostano in parti poemi di argomento mitologico, dove il poeta si poneva altri obiettivi, ovvero consolidare la propria fama e quindi accrescere il valore delle proprie presentazioni e difendere le sue concezioni filosofiche religiose. La società che vedeva sempre più affermarsi il cristianesimo come religione di Stato. ALTRI POETI DI CORTE Aviano Rufio Festo Avieno apparteneva ai circoli senatori di Roma, era amico di Simmaco. La sua passionepiù grande era la geografia (Sia astronomica che fisica), scrisse poemetti didascalici:  ARATUS  DESCRIPTIO ORBIS TERRE  ORAMARITIMA Naucelio Anche Giulio Naucelio apparteneva a questi circoli, scrisse:  EPIGRAMMATA BOBIENSA, Raccolta di 70 carmi, tra i quali il più famoso è la sulpicie conquestio ( Una satira il cui autore finge di essere la poetessa Sulpicia e che si lamentava della situazione in cui si trovavano gli intellettuali). Aviano Meno certa la partenza al circolo romano del favolista Aviano, autore di Rifacimenti in distici elegiaci di 42 favole esotiche. L'opera aveva un valore letterario molto scarso, ma incontro notevole fortuna nel Medioevo. LA POESIA CRISTIANA L'altro grande filone poetico accanto alla poesia di Corte era la poesia Cristiana di ispirazione religiosa. Sotto questa denominazione si possono raccogliere opere molto diverse fra loro per il genere letterario, per la tecnica della VERSIFICAZIONE, per il pubblico a cui erano destinate. Ma l'intenzione comune era di propaganda, la nuova fede di combattere residui del paganesimo. Una poesia Latina cristiana si era avuta anche nei decenni precedenti, anche se non era molto diffusa. Con l'editto di Milano si ebbe un'esplosione. La mia sicurezza garantita dalla scelta religiosa degli imperatori in favore del cristianesimo, È uno dei principali motivi di questo, mentre la produzione poetica. Si continuano a scrivere inni, un genere che non doveva mancare nella chiesa delle origini. Le tradizionali iscrizioni funebri in versi e assumono a una nuova dignità dell'area grazie agli epitaffi di Papa damaso; esercizi di bravura come i centoni, vengono praticati dai cristiani a fine edificati e trovano una diffusione anche superiore; Soprattutto emergono figure di poeti cristiani che recuperano la tradizione della poesia classica per fare dei versi antichi concetti nuovi. In questo senso, la poesia cristiana del quarto secolo contribuisce a saldare la frattura che si era determinata fra cristiani e tradizione classica. I cristiani scelgono come loro fonti principali Virgilio, d'orazio e quindi favoriscono la vittoria della linea sostenuta dal cristianesimo, più conciliante, meno integralista. E forniscono a questi poeti e altri scrittori classici una patente di legittimità. Grazie a queste son conservati nel Medioevo. DAMASO La fama letteraria di Damaso rimase legata agli epigrammi che fece incidere sulle tombe dei martiri. Questo Papa governo la chiesa dal 366 al 384. Incarico un prestigioso calligrafo, ovvero Furio dionisio, di incidere in eleganti caratteri su lastre di marmo i versi composti da lui. L'omaggio rese martiri non rispondeva unicamente a scopi devozionali, in un periodo nel quale il primato romano non si era ancora definitivamente affermato, damaso aveva interesse a sottolineare, attraverso la testimonianza dei martiri, la centralità di roma nella testimonianza data alla fede. Ehi, la novità di un papà poeta Colpirono i visitatori e quindi le epigrafi di Damaso furono presto ricopiate sul codici, sfuggendo alle distruzioni. Saccheggi di Roma? I testi presentano qualche regalità prosodica secondo i caratteri di molte delle composizioni dell'epoca e riprendono spesso espressioni usate dai poeti classici assai evidenti all'influsso di Virgilio. [Virgilio, non poeta caro e cristiani, i quali incominciarono a leggere la quarta egloga in riferimento all'avvenuto di Cristo.] PROBA Anche questo autore è una rarità nella letteratura, latina. Una poetessa e per di più autrice di un Carmen, inconsueto com'è il suo lungo centone virgiliano sui temi dell'antico e del nuovo testamento. Attiva Roma intorno alla metà del quarto secolo appartiene ad una delle più illustri famiglie dell'aristocrazia ed è moglie di un'importante magistrato. Prova ebbe grande successo in questo particolare genere letterario che consisteva nel trarre da Virgilio versie parti diversi e ricomporli insieme, in modo da creare una poesia nuova, di senso e contenuto completamente diversi. Il successo del centone di proba fu tale che esso venne considerato quasi un testo dottrinale non molto tempo dopo la sua composizione. Un decreto attribuito a Papa gelasio si preoccupa di elencarli. Fra i testi che non hanno autorità nel campo della fede. ENDELECHIO Alla fine del secolo questo qui scrive un DE MORTIBUS BOUM, pieno di echi virgiliani in cui si parla di una morìa di bestiamo, per giungere alla conclusione chesolo nel cristianesimo si trova salvezza. PRUDENZIO Aurelio Prudenzio Clemente nacque in Spagna, nel 348. Fu un avvocato, poi entrò nell’amministrazione dello stato. Fra il 401 e il 403 fu a Roma; le ultime notizie di lui risalgono al 405. Prudenzio, espressione del ceto medio dei funzionari dello Stato che costituiva la spina dorsale del tardo impero. Prudenzio ha vissuta Corte e vi ha conosciuto l'importanza propagandistica dei carmi e quindi si propone di realizzare il proprio cristianesimo attraverso la letteratura e di dare alla nuova fede una voce poetica che possa contribuire a diffonderla.  PREFATIO In 45 versi lirici fa da introduzione a tutta la raccolta delle opere.  CHATHEMERINON 12 inni in metri vari. Comprende 6 canti da eseguire quotidianamente in determinati momenti della giornata, a cui se ne aggiungo altri 6 per le festività. Servono per scandire la vita del fedele. 1) dedicato al sorgere del sole ed al canto del gallo ( gallo = cristo-salvezza). 2) dedicato al mattino, ma il ritorno swlla luce è visto soprattutto in rapporto con le attività diurne del cristianesimo e con lasua battaglia per non cedere al peccato. 3)cantato prima di mangiare, per ringraziare Dio. 4)cantato post-cibo, elogia la moderazione e ricoda come Dio non consente che i credenti muoiano di fame. 5)inizio inni serali, cantato per l’accensione della lampada. 6)da cantare prima di andare a dormire, ricorda la possibilità di avere sogni rivelatori e raccomanda il segno della croce. INNI FESTE 7)periodi di digiuno 8)Periodi di digiuno 9)HYMNUS OMNIS HORAE, può essere cantato ogni momento del giorno e racconta la storia di Cristo. 10)Inno per i morti. 11)Per il Natale 12)Epifania.  APOTHEOSIS Opera in poco più di mille esametri che affronta il mistero della Trinità, è quello della passione di Cristo. Vengono anche confutate le teorie di alcuni eretici. Tra le questioni affrontate con maggior ampiezza sono la divinità del figlio ed il rapporto fra l’anima umana e Dio. Si parla male degli ebrei.  HAMARTIGENUA tratta in esametri l’anima umana, le sue responsabilità con l’intento di confutare le eresie. Il poema si distende poi nell’esaminare i peccati e la loro origine, delle varie manifestazioni di male cosmico (piante e animali nocivi, tempeste, inondazioni)con descrizioni eleganti e quadretti di piacevole lettura e numerosi attacchi verso le donne. Il poema una rappresentazione dell’inferno e del paradiso.  PSYCHOMACHIA In 915 esametri sulla lotta tra i vizi e le virtù umane. È uno dei poemi più complessi, il L'opera si discosta dalle commedie antiche anche per la trama e per la caratterizzazione dei personaggi. Il riferimento nel titolo PLAUTINO non significa che ci si ritrovi davanti al rifacimento di un pezzo di sicuro successo. Il Querol Plus, semmai seguito della aulularia, Una continuazione del racconto in cui il tema dell'avarizia centrale nella commedia di plauto è molto meno importante. Trama: Il vecchio euclione, l'avaro della morente in terra straniera confida a mandrogno che ha nascosto nella sua casa un tesoro e lo prega di informare di ciò il figlio Querulo, in cambio sarà suo coerede. Ma androgeno con due lestofanti, si introducono nella casa di querulo, dopo averlo convinto che solo lui può liberarlo dalla malasorte, praticando una magia e ruba il tesoro. Aperta la classe tre lati trovano un'urna funeraria e convincere sdraiati la gettano dalla finestra. L'urna si rompe e ne esce l'oro che tutti vedono. Ma androgeno chiede allora a quel rullo la promessa partecipazione all'eredità. Quel rullo ieri infaccia il tentato furto. Alla fine c'è un compromesso, ovvero che tutto l'oro andrà al figlio, ma è che sarà obbligato a mantenere come parassita, Mandrogero. Quello è un personaggio ben delineato e sfortunato, ma la sfortuna sembra cercarsela con quel suo continuo lamentarsi di tutto e di tutti. È un misantropo convinto che i difetti, le colpe sono sempre degli altri, ma è costretto a sostenere un lungo colloquio con il Lar Familiaris. Questo lar e sembra la parte lucida di querulo, la sua meta lucida e la scena del loro dialogo come un esame di coscienza, di quelli che gli stoici tardi raccomandavano quotidiane al vir bonus. DA ONORIO A ODOACRE LA FINE DELL’IMPERO D’OCCIDENTE: UN NUOVO QUADRO POLITICO ISTITUZIONALE. Gli ultimi decenni dell'impero d'occidente sono un susseguirsi di invasioni. La divisione fra le due parti dell'impero era ormai definitiva e anche i rapporti culturali sono sempre più precari. Ehi, del resto, anche all'interno dell'Occidente le singole regioni conoscevano vicende diverse che portavano un progressivo differenziamento delle zone. Ehm. Le aree più periferiche vengono abbandonate anche prima dell'invasione germanica per l'impossibilità di garantire i collegamenti con il centro. Ehi, hai problemi della sistemazione dei popoli germanici negli antichi territori dell'impero si aggiunsero infatti anche le scorrerie di questo popolo nomade dello Step Unni. Sono la morte del loro re Attila, più che qualche sconfitta riportata contro l'esercito romano pose fine al potere degli Unni e dal grande impero costruito in pochi anni fra il Reno, gli Urali e il Danubio. C'è stato questo periodo, diversi Stati Germany cominciano a consolidarsi. Ehi, inizio ad avviarsi un processo di definizione del rapporti con la Nobilità romana e con la chiesa governata da esponenti di questa stessa nobilita. Ciò porterà d'accordo che consentiranno nella maggior parte dei casi un'integrazione relativamente pacifica. Ehm. Il cambiamento istituzionale fu accompagnato da un pesante regresso economico. Ehi alla metà del quinto secolo, la crisi è fortissima e coinvolge non solo le finanze dello Stato completamente esauste, ma anche i patrimoni privati. Il fortissimo aumento della tassazione territorio ancora soggetti all'impero producono conseguenze disastrose sull'economia, soprattutto a carico dei ceti Medio Bassi. Ehi contadini e schiavi ormai disperati, si riunivano in gruppi armati per combattere i barbari, ma anche rappresentati dal potere imperiale. Soprattutto ciò accadeva in Spagna e in Francia. Per poter spegnere queste rivolte, i romani germanici dovero collaborare. Alcuni esponenti dei ceti senatori impiegano il loro ricchezze per dotarsi di milizie private e altri invece stipularono un accordo con gli invasori. Però molti fuggirono portando con sé tutti i loro tesori. DALLA CRISI AD UNA NUOVA SINTESI CULTURALE. In una realtà così mutata non mancano aspetti di conservazione. EX: i Germani non avevano proprie tradizioni burocratiche amministrative che potessero competere con quelle dei romani, così si servirono delle strutture preesistenti e ciò portò il bisogno di personale formato = sopravvivono le scuole. Nella maggior parte dei casi i Germani erano già da tempo in stretto contatto con la cultura romana, ciò rese meno pesante l'impatto dell'occupazione e consentì una integrazione che si verificò in tempi e forme molto diversi, ma su tutto il territorio dell'antico impero. Questo complesso mescolarsi di fattori dalle varie regioni compongono un quadro poco omogeneo: alcune zone attraversano una fase pesante, degradazione e altre continuano a produrre scrittori ad opere ben paragonabili a quelle dell'età precedenti. E agli ideali della tradizione classica, si affianca in alcuni scrittori la disponibilità più o meno interessata a confrontarsi col mondo dei vincitori, a trasportare nei canoni latini la loro cultura, a presentarsi come soggetti ai di nuova edizione passato e presente. MARZIANO CAPELLA tre generi più diffusi c'è la grammatica ancora con nuovi manuali come l'ortografia di Agrecia, Lars di Concezio, il commento a donato di Pompeo; e vanno ricordati anche i commentari e i repertori enciclopedici di maggiore ambizione come quello di Marziano Capella. Cartaginese, avvocato divenuto scrittore in età avanzata, pagano, o almeno non cristiano marziano. Capella fu attivo nell'Africa romana tra due avvenimenti nefasti per Roma: Ehi sacco di Roma nel 410 è il sacco di Cartagine nel 439.  DE NUPTIIS MERCURII ET PHILOLOGIE Enciclopedia dell’erudizione classica. Scritta in 9 libri. Però è più probabile che il titolo dell'opera fosse invece filologia, Ehi, come risulta da alcuni accenni contenuti in un istitutio metrica recentemente attribuita con piena certezza a lui. Infatti in quest'opera appena scoperta l'autore, riferendosi a un'opera sua, dice esplicitamente Il nome dell'opera. L'opera in prosa ma con frequenti parti inversi che costituiscono quasi un'antologia dei metri antichi e avvicinano il genere letterario dell'opera, quello della satura menippea. L'opera, che sarà diffusissima nel Medioevo cristiano è costruita con un forte senso del gusto per l'allegoria. Riprendono da apuleio temi, immagini e presentano personificazioni che somigliano molto a quelle di certe opere di prudenzio. Ehi, in questa fabula epitalami amica Allegorica. Ehi, i primi due libri contengono i preliminari delle nozze che si svolgono. Lo scenario del galattico palazzo di Giove. Sono presentati come dono nuziale di mercurio alla sposa, filologia 7 delle nuove discipline liberali. Sono proprio le ARTES o discipline enciclopediche che espongono in prima persona di fronte al Senato celeste riunito per la cerimonia nuziale, l'ars di cui fanno parte: Grammatica, dialettica, retorica, geometria aritmetica, Astronomia, musica; medicina e architettura vengono escluse. L'opera è una summa delle culture e delle scienze antiche. Lo stile della prosa e della poesia estremamente artificioso e complicato, di difficile problematica, lettura costruito come e con forti intonazioni retorica sapientemente, anche se non sempre felicemente strutturato, pieno di riecheggianti di autori classici. L'esposizione della dottrina delle arti, invece, condotta con una prosa tecnica e concettosa, ma certamente più semplice. PRONTUARI SCIENTIFICI Sono assai vivi anche in interessi per vari settori scientifici, soprattutto la medicina. Tra gli scrittori in questo campo troviamo Marcello che è un alto funzionario dell'Impero d'oriente, originario di Bordeaux, il quale dedica ai suoi figli un DE MEDICAMENTIS, Così che non abbiano bisogno di ricorrere troppo spesso ai medici. Ehi. Tra le fonti esplicitamente citate troviamo ad esempio, Plinio il vecchio. Le ricette suggerite sono oltre 2500 le carte secondo l'ordine delle malattie dalla testa ai piedi, in un latino pieno di termini tecnici, di grecismi di parole, dell'uso Popolare di Gallicismi e per qualche influsso Germany.  DE MEDICINA di Cassio Felice, E un altro manuale della stessa materia composta nel 447. L'autore, che è un cristiano da Africa, riporta vari termini delle lingue locali.  Di geografia, va ricordata la COSMOGRAFIA di Giulio Onorio. Si tratta di una serie di lezioni trascritte da un scolaro dell'autore, pubblicate contro la volontà del maestro, commentando una carta geografica composta nel quarto secolo. Onorio illustra le varie regioni della terra, con particolare riguardo alla geografia fisica e soprattutto ai fiumi. DIRITTO E BUROCRAZIA Ehi. La maggiore continuità con l'elaborazione dei decenni precedenti può essere riscontrata nelle opere di carattere giuridico e burocratico.  CODEX THEODOSIANUS, raccogliere le leggi promulgate dall'età di Costantino in poi suddivise per argomento. L'opera è fondamentale per la conoscenza non solo del diritto, ma anche della storia della tarda antichità. Infatti, una fonte preziosa per le linee politiche dei diversi imperatori.  NOTITIA DIGNITATIUM È una vera e propria pianta organica dell'impero, sia d'occidente che d'Oriente, con l'elenco di tutte le cariche amministrative. Ehi, venivano anche descritte le mansioni e i rapporti gerarchici. Il repertorio fornisce un quadro della diocesi e delle province dell'impero.  CLAUDIO MARIO VITTORIO È di Marsiglia, scrive in esametri un ALETHIA, una parafrasi della genesi.  SEDULIO Formato in Italia in studi classici, poi passato alla poesia di carattere religioso scrive fra il 425/450 un Carmen Pascale sull’Antico Testamento e sulla vita di Cristo.  ORIENZO Vescovo di Auch, scrive una elegia di argomento morale per esortare i fedeli di dedicarsi completamente a Dio e di fuggire dal peccato. Frequenti gli accenni alle devastazioni provocate dall’invasione dei barbari. Usa il 6° libro dell’eneide per descrivere l’inferno.  PAOLINO DI PELLA Scrisse un EUCHARISTICOS, con questa ringrazia Dio per tutte le disgrazie che ha ricevuto perché così si è avvicinato a una vita più devota.  PAOLINO DI PERIGUEUX Compose una vita di Martino, Rielaborazione inversi di quella scritta da severo.  AGRITUDO PERDICE Composizione anonima che si collova nel 5° sec, in 300 esametri narra di Perdicca, figlio di Alessandro primo di Macedonia. Perdicca si innamora della madre e per questo deperisce. Chiamato alla Corte il grande medico Ippocrate che capisce qual è il male che affligge il giovane comunica la sua diagnosi ai genitori. Inutilmente questi gli fanno conoscere la donna più figa ma che a lui non interessa. Alla fine si uccide. GLI ALBORI DEL MEDIOEVO CONTINUITA’ EINNOVAZIONE NELLA LETTERATURA MEDIOEVALE. Dopo la caduta dell'impero si continuò a scrivere in latino, ma la rottura dell'unità politica ebbe conseguenze anche sulla letteratura. Fino all'impero di Carlo Magno, le differenze di tempo nell'integrazione fra romani e germanici provocarono difformità nell'attività letteraria. PRISCIANO, grammatico attivo a Constantinopoli. Autore di “institutio de arte grammatica” che sarà il libro di testo principale di tutto il Medioevo. CORPUS IURIS: con questo nome è nota la monumentale sintesi del diritto romano per volere dell’imperatore Giustiniano. Il primo frutto di questa attività fu una raccolta di leggi pubblicate nel 529 sotto il nome CODEX IUSTINIANUS, oggi a noi perduta. Seguì, dopo tre anni di lavoro, la pubblicazione di una raccolta di brani di giuristi classici. Nello stesso anno furono pubblicate le INSTITUTE, in 4 libri, una sorta di riassunto dell'opera maggiore a scopo didattico. L'intensa attività giuridica legislativa degli ultimi anni, rese necessaria la pubblicazione di un nuovo codice che sostituisce quello del 529, CODEX REPETITE PRELECTIONIS che possediamo in 12 libri. Infine sono entrate in vigore nel successivo trentennio quelle che ci sono giunte a noi col nome di novelle. Molte scritte in lingua greca. Dai cambiamenti profondi che investono la lingua in cui si verificano, nel divario fra lingue scritta, lingua parlata, nascono così le lingue romanze e latino, diviene una lingua dotta destinata allo scambio culturale ad alto livello. BOEZIO E CASSIODORO Prima dei Longobardi in Italia, sembra di vivere ancora la stagione letteraria tardoantica. Troviamo la figura di Boezio, un uomo di erudizione notevole, è un politico impegnato nella lotta per cancellare gli effetti più vistosi e sgradevoli della disfatta dell'Impero di Roma. È un pensatore che segna uno dei più alti punti di contatto tra la visione del mondo che era stata proprio dalla filosofia pagana e quella del cristianesimo. Ha avuto una notevole influenza sul Medioevo poiché la sua capacità di valutare la portata della tradizione classica e di delineare un bilancio attento ai grandi problemi ideali ne hanno fatto la figura di maggior spicco. Abbiamo anche Cassiodoro, non conobbe gli scontri frontali che constatarono la vita di Boezio, ma dovette fare i conti con molte amare sconfitte. BOEZIO Anicio Manlio Severino Boezio, (Roma, circa 480) studia filosofia nell'oriente greco. È uno dei primari esponenti della mobilità romana. Prefetto di Roma, prefetto del Pretorio per l'Italia, console il 510 e magister poi improvvisamente il crollo delle sue fortune. Accusato di congiurare contro Teodorico, viene imprigionato e messo a morte il 524.  INSTITUTIO ARITHMETICA*  DE INSTITUTIONE MUSICA, fondamentali opere filosofiche che hanno per argomento la logica o la dialettica*.  Traduzione e commenti di opere di Aristotele.  Due scritti sul sillogismo.  DE DIFFERENTIIS TOPICIS.  DE DIVISIONE  Scritto sulla Trinità.  Testo polemico Contro alcune eresie.  DECONSOLATIONE PHILOSOPHIE, Dialogo più famoso (satira menippea, composta di prosa e versi). Il dialogo si svolge tra l'autore prigioniero e la filosofia che lo visita in carcere per consolarlo e per discutere dei grandi temi della filosofia come l'infelicità, il bene e il libero arbitrio. Grande fortuna nel medioevo ma anche nell’età moderna. L’intellettuale che era partito per creare una summa del pensiero antico (per dimostrare la superiorità greco Latina sul mondo germanico) e ora deve giungere all’amara conclusione che non sempre i meriti alle virtù corrisponde al successo. Perciò cerca di spiegare questa ingiustizia in un'ottica più ampia. CASSIODORO Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore, è nato in Calabria prima del 490, fu questore poi console, infine sostituibile Boezio come Magister Officiorum. Si trasferì a Constantinopoli quando fu conquistata Ravenna nel 540 e vi rimase fino alla vittoria dell'Impero d'Oriente nel 554. Decise di tornare in Calabria, fondò il monastero di Vivarium e lì morì dopo il 580. Possiamo dividere in due gruppi gli scritti di Cassiodoro: 1) Comprende le opere fino al 540, più impegnate sul piano politico.  VARIE, Raccolgono in 12 libri 468 lettere ufficiali, scritte in veste di funzionario. CHROMICA, Passa in rassegna gli avvenimenti da Adamo all’anno 519. DE ORIGINE ACTIBUSQUE GETARUM, opera perduta. Composta da 12 libri scritta tra il 526 e il 533, doveva costituire una preziosa testimonianza sulla popolazione dei Goti e i complessi rapporti che l’autore aveva con loro. Ci rimane solo un riassunto di un goto, che fu vescovo di Crotone. 2) Successive opere di argomento prevalentemente religioso o erudito.  INSTITUTIONES, Enciclopedico dedicato alle lettere sacre/profane, una buona bibliografia sui diversi argomenti.  DE ORTOGRAPHIA, x i monaci del monastero. Cassiodoro cerca di capire il mondo dei vincitori Germanici, auspica a una fusione dei due popoli. È tra i pochi ad aver capito che l'impero ormai è finito e bisogna costruire la pace. Il suo progetto però è destinato al fallimento. Nel suo monastero si raccolse una preziosa biblioteca e si iniziò un lavoro sui testi classici che anticipa i centri scrittori delle grandi abbazie dei secoli a venire. POETI  ENNODIO, Nata da Arles ma vissuto soprattutto a Pavia, di cui fu vescovo fino al 521, anno della sua morte. Oltre che di opere in prosa future di Carmen Epigrammi, nei quali essa hai presente il mondo classico e pagano, ricordato con un rimpianto che stupisce in un vescovo.  ARATORE fu poeta di gran successo. Nel l'esse davanti al Papa Il suo poema in due libri in esametri dal titolo de ActIopus Apostolorum.  MASSIMIANO , originario dell'etruria vissuto, probabilmente la metà del sesto secolo e autore di sei elegie. In queste, l'incombere della morte, della tristezza nelle invecchiare sono visti come rappresentazioni della fine della cultura pagana, con la sua gioia di vivere. LA LETTERATURA IN AFRICA DRACONZIO 5°/6° sec in Africa si vive un periodo di notevole fioritura letteraria. Draconzio va ricordato per la commistione di argomenti Pagani e argomenti cristiani.  ORESTIS TRAGOEDIA poema in esametri tragedia.  DE RAPTUR HELENE Epillio.  MEDEA epillo Ci riportano già con i soli titoli in pieno contesto mitologico/Classico, Rivissuto attraverso l'esperienza delle scuole, degli studi di retorica, ma anche attraverso la tradizione degli spettacoli che continuavano ad avere successo nell'Africa del quinto secolo.  SATISFACTIO Distici elegiaci con carattere cristiano indirizzata a Guntamondo, re dei vandali. Allo scopo di chiedere il suo perdono per una colpa commessa.