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Risposte Domande Aperte Discipline Demoetnoantropologiche, Panieri di Demografia

Risposte Domande Aperte Discipline Demoetnoantropologiche. Risposte alle domande aperte del paniere.

Tipologia: Panieri

2021/2022

Caricato il 02/08/2022

vic1313
vic1313 🇮🇹

4.8

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Scarica Risposte Domande Aperte Discipline Demoetnoantropologiche e più Panieri in PDF di Demografia solo su Docsity! Riposte Aperte Discipline Demoetnoantr opologiche Lezione 1 12. Cosa studia l'antropologia? Analizzare la pedagogia degli oppressi in relazione alla vita di Paulo Freire Freire è un “rivoluzionario” non-violento, spinto da una fede autenticamente evangelica, capace di scorgere Cristo nei poveri e in tutti gli uomini, negli oppressi come negli oppressori, bisognosi entrambi di autentica liberazione e di coraggiosa apertura al dialogo. La profondità con cui Freire vive l’impegno pratico-teorico, educativo-pedagogico, e la “passione vocazionale” con cui attua l’opzione per i poveri, gli “straccioni”, gli “analfabeti”, gli oppressi di ogni tipo e di ogni latitudine, lo includono a buon diritto nel novero di quei grandi pedagogisti-educatori che hanno lasciato un segno importante proprio per la sapienza con cui hanno dinamicamente legato il pensiero e l’azione, la parola e la vita, mettendo comunque in rilievo – quasi si trattasse di una logica necessità – la priorità della testimonianza coerente, dell’esempio vissuto, dell’agire per trasformare”, in nome di una determinazione etica capace di ascoltare in primo luogo l’urlo silenzioso dei muti e di uscire così dalla falsa neutralità che avvantaggia i prepotenti. Antropologia e servizio sociale Antropologia e servizio sociale sono due discipline che possono essere interconnesse. Insieme possono analizzare sotto diversi aspetti l’insieme delle relazioni e il modo di funzionare delle diverse istituzioni per innescare la riproduzione del sistema sociale. Arjun Appadurai antropologo post-coloniale Arjun Appadurai è uno dei maggiori studiosi della globalizzazione. Molti suoi studi si basano infatti sull’importanza della modernità degli Stati nazionali e globalizzazione. Egli presenta 5 panorami nella cultura globale determinata come flusso e identità dinamica: ETHNOSCAPES (migrazioni e diaspore umane), MEDIASCAPES (flusso dei simboli dei media), TECHNOSCAPES (movimento delle tecnologie), FINANSCAPES (movimento del denaro), IDEOSCAPES (flusso delle idee) Arjun Appadurai Arjun Appadurai è uno dei maggiori studiosi della globalizzazione. Molti suoi studi si basano infatti sull’importanza della modernità degli Stati nazionali e globalizzazione. Egli presenta 5 panorami nella cultura globale determinata come flusso e identità dinamica: ETHNOSCAPES (migrazioni e diaspore umane), MEDIASCAPES (flusso dei simboli dei media), TECHNOSCAPES (movimento delle tecnologie), FINANSCAPES (movimento del denaro), IDEOSCAPES (flusso delle idee) Bronislaw Malinowski e l'osservazione partecipante È uno strumento utilizzato dalla ricerca etnografica incentrata sulla prolungata permanenza e partecipazione alle attività del gruppo sociale studiato da parte del ricercatore. L’osservatore partecipante, attraverso una pratica di ricerca intensiva, giunge ad entrare in stretto rapporto con i nativi, a capirne il punto di vista. L’etnografo si può trovare di fronte al cosiddetto “paradosso dell’osservatore partecipante”. Perché entra nella realtà dello studio. Tuttavia una totale immedesimazione è impossibile, né è l’esempio Malinowski che nonostante il suo approccio rivoluzionario manteneva una concezione di superiorità della cultura occidentale. Cesare Lombroso e l'antropologia criminale Nella seconda metà dell’Ottocento in Italia si sviluppa “Antropologia Criminale” L’Antropologia Criminale è una pseudoscienza che basata sulla combinazione degli studi sulla specie umana e degli studi sui criminali. Il maggior esponente di questa disciplina è certamente Cesare Lombroso per la quale viene considerato il padre fondatore attraverso il trattato sull’ L’uomo delinquente”. Secondo Lombroso l’uomo con il passare del tempo può ripresentare la sua natura malvagia che risale dall’uomo preistorico. Secondo i suoi studi infatti è possibile determinare una vera e propria morfologia cranica del delinquente per nascita. Di conseguenza il preistorico e il criminale nato è solo il risultato dell’uomo rimasto primitivo che conferma le teorie dell’atavismo. Che cosa è il particolarismo storico Franz Boas sviluppa il particolarismo storico, un paradigma alternativo all’evoluzionismo. Secondo lo studioso ogni cultura ha una sua storia unica e una sua ben definita durata; per comprendere a fondo una determinata civiltà è dunque indispensabile ricostruirne l'iter storico e particolare. Ogni cultura possiede delle peculiarità che la rendono unica e irriducibile a uno schema universale come quello degli stadi evolutivi. Che cosa è l'identità? principalmente associato alla storia ebraica. La diaspora, dunque, è un fenomeno che ha colpito molte comunità nella storia dell’umanità. Il principio principale della diaspora è certamente la dispersione coatta, collettiva e in più direzioni, di un gruppo etnico, causata prevalentemente da cause di forma maggiore, prevalentemente, ma non esclusivamente, di natura politica o politico-economica. Commentare le tre fasi dei riti di passaggio di Arnold Van Gennep Arnold Van Gennep definì riti di passaggio tutte quelle cerimonie pubbliche che celebrano un cambiamento di status, ovvero un mutamento nella posizione che un individuo occupa nella società, una variazione dei compiti che egli svolge. Van Gennep scoprì che molti riti di passaggio comprendevano tre fasi. Egli definì la prima fase come «separazione» La seconda fase è detta da Van Gennep «margine» o fase «liminare» – un termine che deriva dal latino limen «soglia, passaggio». Infine, la terza fase dei riti di passaggio è costituita dai riti di «aggregazione». Alcuni esempi di riti di passaggio possono essere a esempio: il funerale celebrazione dell’ingresso del defunto nel mondo dei morti, le nozze celebrazione del passaggio della persona al mondo degli adulti e la costituzione di una nuova famiglia. Comparare i diversi movimenti di alfabetizzazione Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. Comparare Il pensiero di Freire e di Fanon Il pensiero pedagogico di Paulo Freire, spesso definito da molti manuali un Rousseau del XX secolo, si rifà nei suoi contenuti alla teologia della liberazione. La sua opera sul campo è dedicata alla classe operaia brasiliana, povera e analfabeta che, grazie al metodo educativo applicato dal Freire, riesce a riconquistare i propri diritti e la propria libertà. Il nuovo modo di impartire la cultura, più moderno e anticoloniale si propone come schema sociale di liberazione delle popolazioni, nella fattispecie sudamericane, dalle catene dell’ignoranza e dell’asservimento al potente. Il Pensiero di Fanon si basa sulla valutazione delle capacità rivoluzionarie della classe contadina in contrasto con il proletariato urbano considerato dal pensatore martinicano del tutto interno al meccanismo della macchina coloniale. Il pensiero di Fanon continua ad ispirare il mondo culturale ancora oggi. Fanon infatti ha lottato in prima persona contro il colonialismo e contro ogni forma di asservimento dell'uomo, auspicando la nascita di un nuovo umanesimo. Cosa è il Darwinismo sociale? Il pensiero di Charles Darwin sarà completamente stravolto fino a dire che nella selezione della specie, specialmente quella umana, esistono razze superiori e razze inferiori, che le razze superiori lo sono anche sotto l'aspetto psicologico e non solo fisico e, ancora, che solo gli individui più forti “vincono” nella selezione naturale. Cosa è il mito? l mito è un prodotto a sé stante che proietta parti della realtà in un mondo “altro”, fatto da luoghi impossibili da frequentare per la quasi totalità degli esseri viventi. Il Mito è un elemento che spesso ritroviamo nella cultura di vari popoli perché è un prodotto culturale Cosa è il rito? Con rito si intende ogni atto o insieme di atti, svolti in sequenza, caratterizzati anche dall’uso di forme verbali codificate dalla tradizione, il tutto eseguito secondo norme codificate, che divengono normative per tutti i partecipanti. Generalmente i riti sono strettamente legati alla religione e alla sfera del sacro ma esistono riti legati anche alla sfera politico- economica. Il rito è un elemento fondante della realtà, che tende a spiegare aspetti del reale in modo continuo, attraverso la riproposizione di racconti o di formule che si ripetono. L’intera comunità è coinvolta nei vari passaggi Cosa è il Trickster? La figura del Trickster è presente sia nella mitologia sia nella religione. È una figura ambigua, un personaggio, uomo, donna o animale antropomorfo, vorace, abile nell'imbroglio caratterizzato da una condotta amorale, al di fuori delle regole convenzionali. Cosa è la repatriation? Con il termine inglese repatriation, si fa riferimento al ritorno alla comunità d’origine di resti umani e agli oggetti funerari. Essi anche se sono all’interno di un contesto museale originariamente sono stati saccheggiati o rubati dalla comunità d’origine. Ogni oggetto, anche seppur banale nella quotidianità di una comunità, rappresenta un piccolo tassello del patrimonio culturale di una comunità. Cosa sono le caste? Il termine casta viene oggi utilizzato in riferimento a gruppi sociali ritenuti, per una qualche ragione, superiori o inferiori ad altri e che, per questo, tendono a condurre una vita separata da questi ultimi. Dal punto di vista dell’antropologia il termine casta ha un significato più ristretto e meglio definito. Ogni casta è associata ad una professione. L’appartenenza è determinata per nascita e il matrimonio è ammesso solo all’interno della stessa casta (la casta è un gruppo endogamico). Cosa studia l'antropologia? L’antropologia è una disciplina scientifica moderna appartenente alle Scienze Umane. L’antropologia è dunque la “scienza dell’uomo” e ha il compito di analizzare e studiare le diverse dinamiche culturali delle comunità. Non è facile stabilire l’origine di questa disciplina scientifica però già nel mondo greco si era sviluppata una prima forma di attenzione e interesse verso le caratteristiche che determinavano le differenze dei costumi tra i popoli (attraverso l’osservazione di queste comunità). Ma è possibile trovare nel contesto storico dell’Umanesimo le basi dell'antropologia intesa come disciplina attenta alla riflessione filosofica e alla produzione artistica. Nel Settecento essa verrà intesa come disciplina scientifica. Decostruire l'identità sessuale e di genere Nel linguaggio comune nella maggior parte dei casi si pensa che l'identità sessuale e di genere, erroneamente, siano collegate. In realtà rappresentano condizioni molto differenti. La formazione dell’identità di genere è uno dei primi fattori di identificazione del sé per un bambino (3/4 anni) e di solito è presente nella maggior parte dei bambini. Il modo in cui ci identifichiamo non è in alcun modo collegato alla sessualità. L’identità di genere viene definita come il modo in cui gli individui percepiscono se stessi e si definiscono come maschi, come femmine, come un mix di entrambi, o come nessuna di queste cose. Quando parliamo di orientamento sessuale, invece, facciamo riferimento all’attrazione sessuale verso altre persone. Il nostro orientamento sessuale può essere fluido come l’identità di genere. Definire la malattia sociale nel pensiero di Frantz Fanon Frantz Fanon è stato uno psichiatra, antropologo, filosofo e saggista francese, nativo della Martinica e rappresentante del movimento terzomondista per la decolonizzazione. Il suo libro più celebre, I dannati della terra, ebbe grande popolarità negli anni Sessanta e Settanta, divenendo uno dei testi principali di riferimento per ogni militante impegnato nelle lotte di liberazione nazionale contro il colonialismo. Secondo Fannon la malattia sociale è in continua evoluzione seguendo l'evoluzione sociale dell'uomo condizionata da politica, economia, guerre. Delineare il processo teorico della ricerca sul campo La ricerca sul campo costituisce una fase centrale e indispensabile del lavoro antropologico, fino ad essere considerata da molti studiosi un requisito fondamentale nella formazione di un antropologo. La ricerca sul campo consiste nel passaggio dall’esperienza personale alla creazione di documentazione. L’etnografo è dunque un “testimone” e produttore di documenti che contengono informazioni nuove sui processi sociali e culturali. Spesso però l’antropologo può utilizzare il processo teorico che si basa sull ’elaborazione di dati e informazioni non recandosi personalmente nei luoghi in cui vivevano le popolazioni oggetto delle sue indagini. Infatti per poter fare le sue ricerche e i suoi studi utilizzare resoconti di missionari ed esploratori. L’antropologo deve comunque cercare di “trasmettere”, “comunicare” queste informazioni di una cultura lontana. Educazione come pratica di libertà Il pensiero pedagogico di Paulo Freire, spesso definito da molti manuali un Rousseau del XX secolo, si rifà nei suoi contenuti alla teologia della liberazione. La sua opera sul campo è dedicata alla classe operaia brasiliana, povera e analfabeta che, grazie al metodo educativo applicato dal Freire, riesce a riconquistare i propri diritti e la propria libertà. Il nuovo modo di impartire la cultura, più moderno e anticoloniale si propone come schema sociale di liberazione delle popolazioni, nella fattispecie sudamericane, dalle catene dell’ignoranza e dell’asservimento al potente. Esporre i dettami del metodo etnografico La caratteristica principale della ricerca etnografica è che la maggior parte dei dati e delle informazioni vengono raccolte direttamente sul campo, intervistando i soggetti della comunità in modo diretto. Il metodo etnografico è caratterizzato dall’Osservazione partecipante, da Interviste in profondità (approccio qualitativo), dall’Analisi di diari, appunti o testi di vario tipo, dalle Registrazioni audio/foto/video. Esporre il pensiero di Clifford Geertz La riflessione teorica di Geertz prende l'avvio da un profondo ripensamento del metodo etnografico. Non basta più andare sul posto ed osservare - secondo la concezione veni, vidi, vici, come la chiama Geertz (1973). La presenza e la viva esperienza non bastano più a garantire l’accesso a un’altra cultura: tale accesso deve passare attraverso la comprensione del sistema di significati che i nativi attribuiscono alla propria vita sociale. Esporre il pensiero di Edward Tylor Edward B. Tylor (1832-1917), è considerato uno dei padri degli studi etnologici e antropologici. Nel 1871 pubblica la sua opera più celebre, il saggio Cultura primitiva sviluppò una definizione antropologica di cultura che divenne un pilastro interpretativo per molti studi antropologici. Tylor viene definito da molti manuali un “antropologo da tavolino”, perché tecnicamente non si recò personalmente nei luoghi in cui vivevano le popolazioni oggetto delle sue indagini. Infatti per poter fare le sue ricerche e i suoi studi utilizzò resoconti di missionari ed esploratori. Nel panorama culturale e accademico rappresenta uno dei pilastri dell’antropologia perché ha determinato una definizione antropologica chiara di cultura e ha dedicato diversi studi sull’analisi della storia delle religioni. Esporre il pensiero di Franz Boas Franz Boas (1858-1942) è stato il caposcuola dell’antropologia statunitense e il maestro di una generazione di brillanti studiosi, della cultura americana come ad esempio Alfred Kroeber, Edward Sapir, Ruth Benedict, Margaret Mead, Robert Lowie. Boas studiò le società degli indiani americani del Nord- Ovest, come i Kwakiutl della Columbia britannica, in tutti i loro aspetti. L’approccio di studio di Boas andava contro etnologia da tavolino, il suo motto di Boas era infatti «Tutti sul campo!». Secondo il pensiero del particolarismo culturale Boas, afferma che ogni cultura possiede delle peculiarità che la rendono unica e irriducibile a uno schema universale come quello degli stadi evolutivi. Per questo I beni immateriali sono beni non monetari, individualmente identificabili, privi di consistenza fisica e sono, di norma, rappresentati da diritti giuridicamente tutelati. Un bene immateriale è individualmente identificabile quando: è separabile, ossia può essere separato o scorporato dalla società e pertanto può essere venduto, trasferito, dato in licenza o in affitto, scambiato; oppure deriva da diritti contrattuali o da altri diritti legali, indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili dalla società o da altri diritti e obbligazioni I colloqui nella politica del campo di Olivier de Sardan I colloqui sono la produzione del ricercatore di dati sulla base di discorsi locali che lui stesso avrà sollecitato nei confronti del proprio interlocutore. Sono fondamentali per la ricerca sul campo. Ci sono due tipi di colloquio Consulenza e Racconto. In tutti i casi il colloquio di ricerca è un’interazione, quindi bisogna essere rispettosi, bisogna rispettare i tempi della conversazione e lo studioso deve manifestare interesse e curiosità sugli argomenti trattati I movimenti di alfabetizzazione in Brasile Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. I movimenti di alfabetizzazione in Brasile all'epoca di Paulo Freire Il processo educativo in Brasile è stato molto difficile. Freire propose una educazione degli adulti che stimolasse la collaborazione, la decisione, la partecipazione e la responsabilità sociale e politica. Molti rappresentanti della società politica egemonica dell'epoca pensavano e tentavano di trovare soluzioni per lo sviluppo economico, alcuni della società civile si indignavano con la povertà, le ingiustizie sociali e il generalizzato analfabetismo del popolo brasiliano. Freire era uno di questi e così divenne, proprio da quel periodo, il pedagogo dell'indignazione che promosse i movimenti di alfabetizzazione in Brasile. I soggetti di studio e le arene disciplinari nella ricerca multisituata I soggetti di studio delle ricerche multisituate possono essere di varia tipologia. Ad esempio le rotte migratorie, le questioni biomediche, i media. Le arene disciplinari invece sono le correnti teoriche e gli studi non riconducibili direttamente all’antropologia. La ricerca multi-situata è disegnata intorno a: Catene, Percorsi, Filoni, Congiunzioni, Giustapposizioni di luoghi particolari. Le etnografie multi-situate rappresentano i loro oggetti di studio per mezzo di diverse tecniche o modalità. Le tecniche sono una vera e propria costruzione dell'oggetto di studio per mezzo di “movimenti” con il fine di seguire un certo fenomeno culturale complesso, dalla sua base identitaria alle sue diverse forme. Le tecniche sono: Seguire la gente. Seguire la cosa. Seguire la metafora. Seguire la trama, la storia o l'allegoria. Seguire la vita, o la biografia. Seguire il conflitto. Il concetto di Diaspora di William Safran e Robin Cohen William Safran individua una serie di esperienze collettive diasporiche che mette in relazione con un ‘modello ideale’ di diaspora, quella ebraica, operazione che gli è valsa più di una critica dal mondo accademico. Invece Cohen propone una suddivisione suddivisione tra: 1) victim diasporas (l’armena, l’africana), caratterizzata principalmente dal trauma e dall’esilio collettivo; 2) labour and imperial diasporas (l’indiana e la britannica nel periodo imperiale e coloniale); trade diasporas (cinese e ibanese); cultural diasporas (il caso caraibico); e, infine, 3) diasporas in the age of globalization (quelle cioè contemporanee, legate alle migrazioni internazionali e all’economia mondiale). Il colonialismo: come nasce e come si sviluppa A partire dal 1880 sia gli stati di antica formazione, sia quelli che avevano raggiunto da poco l’unità azionale (Belgio, Italia, Germania) incominciarono a espandere i propri territori attraverso le conquiste delle colonie. Il colonialismo fu, infatti, un fenomeno che si sviluppò in seguito alle esplorazioni geografiche, e coinvolse soprattutto i territori asiatici e americani, con la fondazione in Africa, in un primo tempo, solo di stazioni commerciali (per il rifornimento di oro, avorio e schiavi) e portuali di supporto per le spedizioni marittime verso l'Asia. Le cause fondamentali che hanno determinato il colonialismo furono lo spirito imperialista, lo sviluppo economico e l’aumento della popolazione. Il pensiero di Freire nel Brasile dei movimenti democratici L’esperienza umana, educativa e pedagogica di Paulo Freire prende le mosse da un’esigenza imprescindibile di concretezza, dalla necessità di un rapporto stretto e vitale con la realtà, fatto innanzitutto di ascolto, attenzione, conoscenza. Freire è un “rivoluzionario” non-violento, spinto da una fede autenticamente evangelica, capace di scorgere Cristo nei poveri e in tutti gli uomini, negli oppressi come negli oppressori, bisognosi entrambi di autentica liberazione e di coraggiosa apertura al dialogo. La profondità con cui Freire vive l’impegno pratico-teorico, educativo-pedagogico, e la “passione vocazionale” con cui attua l’opzione per i poveri, gli “straccioni”, gli “analfabeti”, gli oppressi di ogni tipo e di ogni latitudine, lo includono a buon diritto nel novero di quei grandi pedagogisti-educatori che hanno lasciato un segno importante proprio per la sapienza con cui hanno dinamicamente legato il pensiero e l’azione, la parola e la vita, mettendo comunque in rilievo – quasi si trattasse di una logica necessità – la priorità della testimonianza coerente, dell’esempio vissuto, dell’ “agire per trasformare”, in nome di una determinazione etica capace di ascoltare in primo luogo l’urlo silenzioso dei muti e di uscire così dalla falsa neutralità che avvantaggia i prepotenti. Il razzismo: di cosa si tratta Il razzismo è un fenomeno che è determinato dalla concezione della superiorità di una razza sulle altre. La nostra storia infatti è determinata da numerosi capitoli caratterizzati da una falsa interpretazione della teoria dell’evoluzione darwiniana che hanno portato a una maggiore diffusione di questo fenomeno. Il panorama culturale spesso ha diffuso una concezione errata della concezione della lotta per l'esistenza e della selezione naturale di Darwin, dove vinceva l’idea del “più forte” che riesce a sopravvivere ai “più deboli”. Il rito e il mito Mito e rito sono due elementi che spesso ritroviamo nella cultura di vari popoli e che, anche se apparentemente non sembrano avere niente in comune, in realtà si caratterizzano per il fatto di essere due prodotti culturali che presentano delle analogie, sia il mito che il rito sono elementi fondanti della realtà, che tendono a spiegare aspetti del reale in modo continuo, attraverso la riproposizione di racconti o di formule che si ripetono. Entrambi coinvolgono la collettività della comunità. Con rito si intende ogni atto o insieme di atti, svolti in sequenza, caratterizzati anche dall’uso di forme verbali codificate dalla tradizione, il tutto eseguito secondo norme codificate, che divengono normative per tutti i partecipanti. l mito invece è un prodotto a sé stante che proietta parti della realtà in un mondo “altro”, fatto da luoghi impossibili da frequentare per la quasi totalità degli esseri viventi. La combinazione dei dati nella politica del campo di Olivier de Sardan Per Olivier de Sardan la ricerca sul campo sfrutta qualsiasi mezzo. La tendenza ad ispirarsi a diverse fonti di dati (l’eclettismo dei dati) consente di tener meglio conto dei molteplici registri e della stratificazione della realtà sociale studiata dal ricercatore. La ricerca sul campo deve essere polimorfa. Per esempio con il registratore si rischia di perdere la caratteristica dell’interazione. Si diventa un rilevatore e si smette di essere antropologi. La coscientizzazione nel pensiero di Freire L’educazione di Freire permetteva, attraverso il metodo della coscientizzazione, una nuova presa di coscienza dello stato di oppressione, ma forniva loro anche lo strumento di liberazione da tale condizione. La crisi della presenza e la natura opprimente nel pensiero di De Martino Nel 1948 Ernesto De Martino inserisce nell’opera Mondo Magico, il concetto di “presenza” ma non ne presenta una definizione chiara. Secondo l’autore è molto importante non solo cogliere il carattere storico della realtà, ma bisogna altresì riconoscere che la stessa “presenza umana” è un prodotto della storia. La presenza sarebbe, in tal senso, un “sapersi e sentirsi presenti” che consiste in un rapporto emotivamente connotato con il mondo e con il proprio essere. De Martino lavorò su alcuni documenti tratti dalla letteratura etnologica e psicopatologica evidenziando il concetto di presenza delineato per lo più attraverso una via “negativa”, quella che mette in mostra la sua “crisi”. De Martino aveva inquadrato questo momento negativo entro una prospettiva dialettica. La critica alla pedagogia degli oppressi di Freire Freire è un “rivoluzionario” non-violento, spinto da una fede autenticamente evangelica, capace di scorgere Cristo nei poveri e in tutti gli uomini, negli oppressi come negli oppressori, bisognosi entrambi di autentica liberazione e di coraggiosa apertura al dialogo. La profondità con cui Freire vive l’impegno pratico-teorico, educativo-pedagogico, e la “passione vocazionale” con cui attua l’opzione per i poveri, gli “straccioni”, gli “analfabeti”, gli oppressi di ogni tipo e di ogni latitudine, lo includono a buon diritto nel novero di quei grandi pedagogisti-educatori che hanno lasciato un segno importante proprio per la sapienza con cui hanno dinamicamente legato il pensiero e l’azione, la parola e la vita, mettendo comunque in rilievo – quasi si trattasse di una logica necessità – la priorità della testimonianza coerente, dell’esempio vissuto, dell’ “agire per trasformare”, in nome di una determinazione etica capace di ascoltare in primo luogo l’urlo silenzioso dei muti e di uscire così dalla falsa neutralità che avvantaggia i prepotenti. La critica post-coloniale di Frantz Fanon Frantz Fanon è stato uno psichiatra, antropologo, filosofo e saggista francese, nativo della Martinica e rappresentante del movimento terzomondista per la decolonizzazione. Il suo libro più celebre, I dannati della terra, ebbe grande popolarità negli anni Sessanta e Settanta, divenendo uno dei testi principali di riferimento per ogni militante impegnato nelle lotte di liberazione nazionale contro il colonialismo. Una particolare caratteristica del pensiero di Fanon riguarda la valutazione delle capacità rivoluzionarie della classe contadina in contrasto con il proletariato urbano considerato dal pensatore martinicano del tutto interno al meccanismo della macchina coloniale. La cultura pedagogica brasiliana In Brasile, uno dei primi esponenti dell’educazione popolare è stato Paulo Freire, promotore di una educazione per il popolo centrata sulla valorizzazione della sua cultura e la coscientizzazione politica intesa come liberazione dalle situazioni di oppressione. Il dialogo educativo, che si esplica nella dimensione relazionale e della comunione, implica alcuni presupposti nel pensare-agire dell’educatore – e perciò nella sua parola trasformatrice:l’amore, l’umiltà, l’autorevolezza, l’ascolto, la speranza, la coerenza, la creatività. La diaspora: analizzare il termine e descrivere le diversi teorie Con il termine greco diaspora si intende la migrazione di un intero popolo, La parola “diaspora” è attestata per la prima volta col significato di dispersione di un popolo nella versione greca del Deuteronomio, uno dei cinque libri che costituiscono l’Antico Testamento. Tra le maggiori teoria possiamo certamente ricordare quella di Cohen che propone al mondo culturale e accademico una suddivisione in: 1) victim diasporas in nome di una determinazione etica capace di ascoltare in primo luogo l’urlo silenzioso dei muti e di uscire così dalla falsa neutralità che avvantaggia i prepotenti. Lamberto Loria e l'esposizione universale del 1911 Nel 1911 (anno del grande giubileo laico) nel contesto dell'Esposizione Universale di Roma dedicata al cinquantenario dell'unificazione nazionale, Lamberto Loria – celebre viaggiatore ed etnologo - viene incaricato di allestire una grande Mostra di Etnografia italiana. Questa mostra ha una grande rilevanza culturale perché è stata utilizzata come mezzo per costruire l’identità italiana attraverso la tradizione popolare. In questa mostra tuttavia si sviluppa il concetto ossimoro del “veramente autentico” perché molti oggetti erano ricostruiti. Attraverso questa mostra è stato possibile constatare come la tradizione è una dimensione in continua trasformazione e mutamento. Lo studio della parentela di Bronislaw Malinowski Secondo Malinowski i rapporti di parentela che costituiscono la famiglia è determinata da un'istituzione domestica basata su rapporti affettivi, la cui funzione principale è quella di allevare i figli. Il gruppo corporato matrilineare costituisce invece un'istituzione pubblica, politica, che si occupa delle questioni concernenti la comunità e della regolamentazione dei diritti di proprietà. La violenza in Fanon/Beneduce: esporre la questione coloniale tra Francia e Algeria Nella sua prefazione all'edizione 1961 di I dannati della terra, Jean-Paul Sartre ha sostenuto la difesa di Frantz Fanon di violenza da parte del popolo colonizzati contro il colonizzatore, come necessario per la loro salute mentale e la liberazione politica; Sartre poi applicato tale introduzione nel colonialismo e del neocolonialismo (1964), una critica politico-filosofica del colonialismo algerini di Francia. Marvin Harris e il materialismo culturale Harris fu il fondatore e il principale rappresentante della corrente del materialismo culturale in antropologia. Tra i libri tradotti in italiano ricordiamo “Cannibali e re”, “Buono da mangiare”, e “La nostra specie”. Nel panorama culturale Marvin Harris fu considerato un innovatore nel suo campo attraverso l’antropologia culturale. L’antropologia culturale è una forma di neomarxismo, che interpreta le condizioni materiali come fattore determinante del modo di essere presente e futuro dei popoli. Secondo Harris, le condizioni materiali di una società ne determina il pensiero socioculturale e i costumi. Le condizioni materiali comprendono le modalità e i mezzi di produzione, le forme di distribuzione, gli scambi, ecc. Parlare dei riti di passaggio Arnold Van Gennep definì riti di passaggio tutte quelle cerimonie pubbliche che celebrano un cambiamento di status, ovvero un mutamento nella posizione che un individuo occupa nella società, una variazione dei compiti che egli svolge. Van Gennep scoprì che molti riti di passaggio comprendevano tre fasi. Egli definì la prima fase come «separazione» La seconda fase è detta da Van Gennep «margine» o fase «liminare» – un termine che deriva dal latino limen «soglia, passaggio». Infine, la terza fase dei riti di passaggio è costituita dai riti di «aggregazione». Alcuni esempi di riti di passaggio possono essere a esempio: il funerale celebrazione dell’ingresso del defunto nel mondo dei morti, le nozze celebrazione del passaggio della persona al mondo degli adulti e la costituzione di una nuova famiglia. Parlare del fenomeno transessuale Nel 1949 dottor David Cauldwell (1897-1959), ha coniato il termine "transessuale" per indicare una non corrispondenza tra corporeità e identità di genere di un soggetto. Questo termine è un termine ombrello che racchiude varie tipologie di condizioni. Questo termine è diventato di uso comune dopo la pubblicazione del libro The Transsexual Phenomenon (Il fenomeno transessuale) del dott. Harry Benjamin, edito nel 1966. e persone di questo tipo, seppur uomini o donne nei tratti fisici, si sentono appartenenti al sesso opposto. In questo senso un uomo o una donna che hanno un’identità di genere psicologica dissonante da quella biologica sono detti transessuali o, più comunemente, trans. Proprio questa dicotomia tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere causa malessere e insicurezza in individui di questo tipo. La soluzione a questo dilemma è data da un percorso di cambiamento e modificazione di sé verso il sesso desiderato. Attraverso terapie ormonali e interventi di chirurgia è possibile abbandonare il sesso di nascita e abbracciare quello psicologico. Parlare del metodo di ricerca di Bronislaw Malinowski Il metodo applicato da Malinowski nelle sue indagini fu quello cosiddetto "funzionalista", ovvero basato sull'assunto che "ogni aspetto della vita sociale è funzionale ai bisogni fondamentali della vita dell'uomo". Inoltre le sue ricerche erano caratterizzate dalla raccolta dei dati e delle informazioni direttamente sul campo, intervistando i soggetti della comunità in modo diretto. II suoi studi erano infatti caratterizzati dall’Osservazione partecipante, da Interviste in profondità (approccio qualitativo), dall’Analisi di diari, appunti o testi di vario tipo, dalle Registrazioni audio/foto/video. Parlare del pensiero di Angelo Brelich Angelo Brelich (Budapest 1913 – Roma 1977) è una delle voci più autorevoli della storia delle religioni e, più in generale, delle nuove scienze umane. Fu uno studioso di fama internazionale, è stato allievo di Karl Kerényi. Lo studioso ha evidenziato l’esigenza di valutare la religione come fenomeno culturale integralmente umano, da analizzare, nelle sue espressioni concrete – con l’ausilio della comparazione storica. Le sue ricerche sul politeismo, sulla mitologia, sulle iniziazioni, per citare soltanto i principali argomenti di studio, ne accrebbero la notorietà in Italia e all'estero, ma ciò che di lui soprattutto andava emergendo era l'importanza del contributo all'edificazione della disciplina storico-religiosa. Parlare del pensiero di Charles Darwin Charles Robert Darwin (1809-1882) dopo un lavoro ventennale nelle Isole Galapagos pubblica, nel 1859, Il testo: L'origine della Specie. elaborò la sua teoria: gli esseri viventi attuali sono il frutto di una lenta mutazione dovuta al caso, all'influenza su di esse dell'ambiente circostante e la loro capacità di adattamento e, di conseguenza, passando parte delle proprie caratteristiche alla propria discendenza. L'uomo, quindi, è il frutto di una evoluzione e, in questi passaggi da una generazione all'altra, le modificazioni presenti sui diversi individui nelle varie parti del pianeta sono dovute all'adattamento ai luoghi. Parlare del pensiero di Claude Lévi-Strauss Claude Lévi-Strauss è considerato il padre dell’antropologia moderna, nonché uno dei pensatori di spicco del mondo del XX secolo. Fondatore dell’antropologia strutturale, formulò un approccio in grado di cambiare per sempre la storia di questa disciplina e grazie a cui ottenne una solida popolarità all’interno del mondo accademico. Tra gli antropologi certamente è stato tra i più influenti dello scorso secolo. L’importanza scientifica dell’opera di Lévi-Strauss è legata soprattutto all’uso in campo etnologico dei metodi sviluppati all’interno della linguistica strutturale. L’antropologico concepisce l’organizzazione della vita sociale come un insieme di sistemi a carattere linguistico, basati su livelli di attuazione dei processi di scambio (di beni, di donne, di messaggi). Parlare del pensiero di Ernesto De Martino Storico delle religioni ed etnologo meridionalista italiano (1908 - 1965). A lui si devono un'interpretazione storicista delle manifestazioni religiose di comunità lontane. La particolarità di De Martino non entra in rapporto diretto con le civiltà d’interesse etnologico, non ne esplora l’universo culturale – il cui segno distintivo più appariscente è costituito dalla magia – con l’ausilio di proprie categorie interpretative, ma le esamina attraverso gli occhi di altri osservatori; al centro del suo interesse è la definizione del ruolo che l’etnologia deve assumere per trovare una propria collocazione nell’ambito dello storicismo. Parlare del pensiero di Margaret Mead Margaret Mead fu anche uno straordinario personaggio, dalla vita intensa e anticonformista. Nel 1935 attraverso lo studio dalle ricerche svolte in Nuova Guinea nacque il libro Sesso e Temperamento in tre società primitive. Le tre società primitive erano gli Arapesh, i Mundumugor e i Tchambuli. In questo libro la studiosa ha analizzato l’influenza dei ruoli sessuali nella formazione del temperamento maschile e femminile. I riferimenti culturali dell’antropologa erano il determinismo culturale e la psicoanalisi, per cui le sue riflessioni erano centrate sui rapporti tra elementi biologici e psicologici, i fattori culturali e i tratti individuali nella formazione della personalità individuale e nell’organizzazione sociale. Parlare del pregiudizio facendo degli esempi Il termine pregiudizio Opinione preconcetta, capace di fare assumere atteggiamenti ingiusti, spec. nell'ambito del giudizio o dei rapporti sociali. (es. Sicilia = Mafia). Parlare del pensiero di Ruth Benedict Ruth Benedict è una dei grandi antropologi americani del XX secolo. La studiosa ha provato a spiegare il complesso rapporto tra individuo e società attraverso lo studio della personalità e della cultura. Il suo lavoro è oggi considerato un classico dell’antropologia. Tutte le idee da lei esposte sono ancora valide e ampiamente accettate. Applicò il pensiero antropologico allo studio delle società contemporanee utilizzando interviste e documenti scritti piuttosto che tramite il lavoro sul campo. Parlare del rito del Kula Il rito del Kula è uno scambio simbolico cerimoniale di doni effettuato nelle isole Trobriand (nell'Oceano Pacifico) tra le popolazioni di queste isole. Questa cerimonia venne descritta per la prima volta nel 1922 da Bronislaw Malinowski nel libro Argonauti del Pacifico Occidentale. Questo rito è caratterizzato dallo scambio di beni di prestigio (colane- bracciali) che ha lo scopo di generare un circuito di scambi che mette in relazione le comunità attraverso la circolarità del dono. Per questo motivo il rito del Kula era considerato un’istituzione fondamentale per molte di queste società melanesiane perché usato come simbolo di rafforzamento delle reti di parentela e delle credenze. Parlare del rito del Potlatch Il potlach è un rituale durante il quale un ricco ospite ostenta il suo prestigio e i suoi beni, distribuisce doni agli invitati e, per ribadire la sua condizione abbiente, brucia e distrugge oggetti di valore. Il potlach è dunque una singolare cerimonia di cui Boas attraverso il suo approccio sul campo rivelò il significato economico e sociale, ovvero la creazione di un sistema circolare di relazioni e beni materiali. Parlare dell'Acculturazione e dell'Assimilazione facendo anche degli esempi L'acculturazione e l'assimilazione sono due concetti molto importanti nella sociologia e nell'antropologia che descrivono effetti culturali trasversali su entrambe le minoranze e sulle maggioranze in società che sono di natura multi etnica e multi culturale. L’Assimilazione è un processo in cui le persone di una cultura imparano ad adattarsi ai modi della cultura di maggioranza. (es.America). L'acculturazione è un processo in cui gli aspetti culturali della comunità di maggioranza si adattano senza perdere le tradizioni dei costumi della comunità minoritaria (es. Perdita della lingua originale /Credenze religiose.) Parlare dell'Etnia, dell'Etnicizzazione ed dell'Etnico facendo anche degli esempi L’etnia è collegata a costrutti culturali che definiscono sé o l’altro collettivo, nell’enfasi di questi tratti (veri o presunti), vi è la produzione di identità etnica. (es. cinese, tedesca). L’Etnicizzazione è il progressivo confinamento all’interno di un gruppo etnico. alla luce di un fenomeno che ormai è destinato a travalicare tutte le quote (es. etnicizzazione della forza lavoro). Per etnico si intende a. Che è proprio di un popolo, in sé o contrapposto ad altri popoli: affinità, differenze etnico; per ragioni etnico Parlare della Cinesica e della Prossemica facendo anche degli esempi La Cinesica è lo studio dei caratteri individuali attraverso i movimenti caratteristici del corpo (es. gesti) La prossemica è la scienza che studia lo spazio o le distanze come fatto comunicativo; lo studio, cioè, sul piano psicologico, dei possibili significati delle distanze materiali che l'uomo tende a interporre tra sé e gli altri (es. la distanza tra due persone che parlano).