Scarica Romanticismo francese, Realismo e Macchiaioli e più Appunti in PDF di Arte e territorio solo su Docsity! Eugène Delacroix Delacroix fa parte del Romanticismo francese, un romanticismo che si concentra particolarmente sui temi della storia, ossia temi contemporanei. Delacroix inoltre è amico di Géricault, egli rappresenta la storia del suo tempo e lo fa andando in Africa (in particolare in Algeria e Marocco), guardando i colori africani, studiando l’effetto della luce per poi attuare una definizione delle figure, che non è più per contorno, ma è una definizione delle figure e del paesaggio che va in base ai colori. Egli inizia a definire le figure attraverso anche l’uso di colori chiari e scuri messi vicini, che servono ad evidenziare la figura. E lo fa nell’opera ‘La libertà guida il popolo’. LA LIBERTÀ GUIDA IL POPOLO Storia In quest’opera, Delacroix racconta un fatto realmente accaduto. Siamo durante la Rivoluzione del 1830, c’è stata la Restaurazione e Carlo 10º è re di Francia. Il re vuole eliminare la libertà di stampa e di conseguenza il popolo francese scende in piazza per protestare, ed è presente anche lo stesso Delacroix, che racconta ciò che succede. Descrizione Tramite tale opera, Delacroix vuole comunicarci che tutte le classi sociali stanno combattendo per la libertà, perché vediamo che c’è la libertà che indossa un cappello che richiama proprio il periodo della Rivoluzione francese e in mano stringe i colori della bandiera francese: rosso, blu e bianco. Siamo a PARIGI e possiamo notarlo dal fatto che a sinistra è visibile la Cattedrale di Notre Dame. Notiamo che sono presenti, quindi, tutte le classi sociali: • Dietro vediamo i poveri contadini e gli operai • A sinistra è presente un borghese che indossa un cappello a cilindro e un panciotto e sta impugnando un fucile • A destra invece è presente un bambino che tra le mani ha due pistole • Al centro c'è la libertà che guida il popolo verso l’indipendenza • In basso ci sono delle figure stese a terra, che rappresentano coloro che sono morti per conquistare la libertà Nell’atmosfera è presente della nebbia che avvolge Parigi, ma vediamo che Delacroix usa gli stessi colori della bandiera per rappresentare la donna ai piedi della libertà. Notiamo che ha: • Il copricapo e il drappo in vita rossi • Una giubba blu • Il bianco della camicia che fuoriesce Lo fa, però, anche con la figura stesa a terra che indossa un calzino blu al piede destro. Ma anche nel cielo c’è l’uso di questi colori. È quindi un continuo richiamo alla nazione. Viene ripresa, inoltre, una caratteristica presente nell'opera di Géricault: l'opera si svolge all'interno di una piramide, il quale vertice è rappresentato dalla bandiera. IL ROMANTICISMO IN ITALIA Francesco Hayez In Italia il Romanticismo arriva, ma ha delle forme meno evidenti rispetto a quello tedesco o francese. Il Romanticismo si sviluppò particolarmente in Lombardia, con Francesco Hayez, che è il caposcuola del Romanticismo italiano. Egli si forma a Venezia, si trasferisce a Roma dove stringe amicizia con Antonio Canova, e tale amicizia fu molto stimolante per Hayez. Inizialmente si avvicina all'arte classica, per poi staccarsi perché egli segue il Romanticismo sia nelle ambientazioni, perché rappresenta ambientazioni medievali, sia perché egli carica tutti i suoi dipinti di un grande sentimento, come avviene ne ‘Il bacio’. IL BACIO In tale opera Hayez rappresenta un'ambientazione medievale, ossia un castello. Viene rappresentato un bacio rubato tra queste due figure, perché dall’ombra è visibile che sta arrivando qualcuno, e di conseguenza vediamo che l'uomo è nell'atto di scappare, perché ha il piede sinistro appoggiato sul primo gradino. È presente il contrasto tra colori chiari e scuri. La luce da’ concretezza, soprattuto al vestito che indossa la donna: vediamo un vestito di seta, solido e con delle pieghe in evidenza. C’è quindi l’idea del materiale del vestito. In questa versione del dipinto, la veste azzurra della donna e il rosso della calzamaglia ricordano il tricolore francese. La figura dell’uomo è messa in evidenza dal contrasto tra il marrone che egli indossa e l’azzurro del vestito della donna. Gli scalini creano un ambiente tridimensionale e prospettico. Infine il punto di vista è basso e contribuisce ad elevare la scena rispetto alla posizione dell’osservatore, creando un senso di monumentalità delle figure. UN FUNEARLE A ORNANS Storia È un’opera di grandi dimensioni, usata per le cene di battaglia, per esaltazione dell’eroe. In tale opera, Courbet rappresenta un rito di sepoltura, nel cimitero di Ornans, dove egli era nato. Infatti egli rappresenta i personaggi della sua città, e decide appunto di descrivere l'apertura di questo cimitero. Descrizione Donne Il primo gruppo è caratterizzato da tutte donne ed è collocato a destra del quadro, infatti ciò era tipico dei cimiteri, dove le donne si posizionavano da un lato e gli uomini da un altro. Le donne, indossano dei copricapi bianchi e dei cappucci dello stesso colore e vediamo che sono coinvolte maggiormente in questo evento e lo si può notare dal fatto che alcune di loro piangono ed hanno un fazzoletto bianco con il quale asciugano le proprie lacrime. Uomini Gli uomini, collocati a sinistra, si distinguono grazie ai loro abiti neri ed i cappelli a cilindro, che in quegli anni erano molto popolari. Prete Esattamente come tutti gli altri funerali a Ornans, c’è un prete che sta celebrando il rito, rappresentato in primo piano a sinistra del quadro. Indossa un abito scuro per questo rito funebre e sta leggendo alcune frasi tratte dal suo breviario. Al centro c’è una processione che arriva, con la croce al centro che è l’elemento che da’ profondità al quadro, rappresenta una sorta di terza dimensione e da’ spazialità. Becchino Alla destra del prete notiamo un uomo rappresentato con un ginocchio a terra: si tratta del becchino. Riveste uno dei ruoli più importanti di tutta la scena. È pronto a porre la bara nella fossa che si trova al centro del quadro e insieme al volto del prete che indirizza lo sguardo verso l’osservatore, questi due elementi (fossa e sguardo del prete) servono a rendere, chi guarda l’opera, partecipe dell’evento. SPAZIO E COLORI Prevalgono i colori scuri che fanno risaltare la tristezza del momento. Il paesaggio infine è cupo e dipinto con toni tendenti al grigio. La luce è diffusa. L'artista quindi ci sta raccontando un episodio della vita reale nel suo paese. I personaggi infatti non sono idealizzati o abbelliti, ma raffigurati come realmente sono, in modo obiettivo. LO STUDIO DELL’ARTISTA In tale opera l’artista rappresenta una scena all’interno del suo studio. Egli descrive i suoi ideali, le sue amicizie e raccoglie attorno a sé sia figure allegoriche come la donna, sia personaggi realmente esistiti. Notiamo Courbet al centro che sta dipingendo un paesaggio e accanto a lui c’è una donna nuda che sta a rappresentare la verità, affiancata da un bambino che rappresenta l’ispirazione che l’artista deve avere, esonerato da ogni influenza. Infatti il bambino sta a rappresentare uno spirito puro. Attorno a lui è rappresentata l’immagine della società, nella quale sono presenti intellettuali come Flaubert, Baudelaire a destra, Proudhon (filosofo che si occupava del socialismo). Società elevata A destra del quadro quindi viene rappresentata una società migliore, che si eleva attraverso la cultura. Società misera Mentre a sinistra, viene rappresentata una società misera, povera; caratterizzata da personaggi della vita di tutti i giorni. Sono presenti quindi: un mendicante, un bracconiere, un cacciatore e una donna che allatta un bambino. Inoltre, a sinistra del quadro che sta dipingendo Courbet notiamo che c'è uno scheletro appoggiato su un giornale, ciò costituisce una critica agli accademici. Spazio Il quadro è composto da tinte scure, alternate a macchie di colore più pure e luminose. La luce è soffusa. E in quest’opera, Courbet riunisce i suoi generi pittorici preferiti: paesaggi, ritratti, animali e natura morta, proprio per rappresentare appieno la verità. Honoré Daumier Nato a Marsiglia, Daumier è stato un pittore e scultore francese. Egli usa l’arte come denuncia della situazione dei poveri, ma lo fa in maniera diversa perché la sua è un’arte caricaturale, cioè deforma i volti per mettere in evidenza le occhiaie, le mani distrutte dal lavoro e quindi evidenzia la miseria e la povertà umana. E lo fa in particolare in una delle sue opere ‘Il vagone di terza classe’. IL VAGONE DI TERZA CLASSE In quest’opera, Daumier effettua un contrasto perché rappresenta un treno che al tempo caratterizzava l’elemento della modernità, grazie all’uso del carbone e diventò uno dei mezzi che cambiò la vita delle persone, ma nella sua opera l'artista lo utilizza per descrivere la situazione dei pendolari. Notiamo il contrasto tra la classe borghese, rappresentata da uomini che indossano dei cappotti e dei cappelli a cilindro, che sono illuminati da una luce laterale che proviene dai finestrini del vagone, e quella povera che è caratterizzata da delle donne in prima linea. In primo piano, una luce diretta mette in evidenza una giovane che sta allattando il suo bambino, successivamente un'anziana donna con il capo coperto da un cappuccio e indosso un mantello, sembra guardare nel vuoto ed ha un cesto tra le mani e al suo fianco c’è un ragazzino addormentato. Daumier cerca di distribuire le figure su più piani anche in base ai colori, le donne infatti sono caratterizzate da un azzurro e da una maggiore luce. I colori sono cupi.