Scarica Romeo E Giulietta di W. Shakespeare e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! ROMEO E GIULIET TA Umberto Eco fa una riflessione sui personaggi letterari: sono sia statici che dinamici, e quindi possono essere adattati anche mutevolmente ad altri testi o ad altre forme d'arte. Secondo le regole aristoteliche: - inarrate essi acquisiscono una miticità diventando anche "collettivamente veri" fino ad essere eletti come modello di vita. Noi persone pensiamo di essere effettivamente reali, pensando che i personaggi siano fittizi, ma in realtà i personaggi sopravvivono di più rispetto a noi nei ricordi e nel tempo, poiché siamo noi a mit ic izzar l i . Noi invece s iamo l imitat i temporalmente. "Piramo e Tisbe" e "Romeo e Giulietta" hanno più o meno la stessa storia, ma ovviamente quella più conosciuta è la seconda. La storia di "Romeo e Giulietta" è diventata l'archetipo di storie in cui l'amore di due giovani è avversato dalle rispettive famiglie e che si conclude in tragedia. L'opera fu rappresentata la prima volta fra il 1593 e il 1596 e si suppone che sia stata scritta nello stesso periodo di "Sogno di una notte di mezza estate". La pubblicazione del primo inquarto avvenne nel 1597. Nel frontespizio di Q1 venne citato l'onorevolissimo Lord Hudson che fu il patrono della compagnia di Shakespeare dal 1594 al 1596. C'è una teoria che dice che il dramma venne scritto nel 1595 perché ci sono molti duelli e che fosse stato influenzato da un trattato di Vincenzo Raviolo (insegnante delle arti della scherma e dell'equitazione trasferitosi a Londra per insegnarla) sull'arte della scherma, uscito in quell'anno. Ci sono due inquarto: • Q1 che è ritenuto il cattivo inquarto: p l a g i a to e s c r i tto d a a ttor i c h e ricordavano solo alcune parti, non tutte. Oppure che il testo più corto fosse una versione accorciata dalla compagnia stessa per delle rappresentazioni per cittadine di provincia dove recitavano pochi attori; • Q2 che è ritenuto quello buono e fu pubblicato nel 1599 (contiene più versi del primo: 3007 vs. 2232). "Romeo e Giulietta" era concepito per essere recitato in teatri diversi; Q1 non ha il prologo mentre Q2 ce l'ha, e questo fa pensare che il primo dovesse essere rappresentato nei teatri pubblici e Q2 nei teatri privati (che si trovavano nella City e dove poteva entrare solo gente scelta). Né Q1 né Q2 erano originariamente divisi in atti e scene (aggiunte dopo) e non seguono le regole Aristoteliche, nonostante questo, l'azione è piuttosto concentrata poiché dura 5 giorni, anche se potrebbe sembrare surreale. Il primo problema è la scenografia poiché era quasi completamente assente, ma comunque grazie ai "deittici" il problema si risolse. Il secondo problema era il numero di persone che recitavano che non erano sufficienti per rappresentare tutte quelle che ci dovrebbero essere state secondo il copione. Per risolvere il problema Shakespeare elencò i partecipanti alla festa dei Capuleti, per far immaginare al pubblico di avere lo stesso numero di partecipanti anche se in realtà non era così. Un altro problema possiamo riscontrarlo nel numero dei ruoli parlanti, che erano 35, ma una compagnia è formata da massimo una ventina di persone. Per ovviare a questo problema il drammaturgo doveva ricorrere al doubling, per questo qualche dialogo di qualche personaggio veniva eliminato. Solitamente lo stesso attore che recitava due ruoli diversi era simbolicamente architettato per essere della stessa "fazione" o dello stesso pensiero (come per esempio Tebaldo e Paride che erano oppositori di Romeo). INTRODUZIONE PUBBLICAZIONI PROBLEMI La fonte principale è il poema "The Tragicall History of Romeus and Juliet" di Arthur Brooke (che a sua volta si era rifatto ad una novella di Matteo Bandello [1554] e ad altre fonti) scritto nel 1562. Anche "Piramo e Tisbe" fu una fonte del dramma. Masuccio Salernitano scrisse una delle più antiche fonti del dramma shakespeariano. Shakespeare decide di concentrare l'azione di 9 mesi in 5 giorni per sviluppare il tema della "hastiness" (=avventatezza, frettolosità). Infatti le scelte dei protagonisti sono avventate e non ponderate poiché hanno poco tempo per prendere delle scelte adeguate (nel dramma di Shakespeare, non nel romanzo di Brooke). Nella novella di Brooke, che probabilmente è un moralista, invece l'azione è di 9 mesi. Per questo l'autore stesso li colpevolizza, attraverso le sue riflessioni, poiché hanno tutto il tempo per ponderare le loro scelte e alla fine meritano la morte come punizione (hanno commesso la colpa di un amore lussurioso, che va contro la famiglia e usa il matrimonio come scusa). Sulla costruzione del personaggio Shakespeare si avvicina molto a quella che fa Aristotele ovvero affinché il personaggio funzioni, questo non deve essere ne’ totalmente cattivo, ne’ totalmente buono, perché deve suscitare pietà e terrore e deve permettere allo spettatore di immedesimarsi (calarsi). Questo personaggio ad un certo punto compiva un errore di giudizio e veniva punito in maniera eccessiva. In Brooke sia Mercuzio che la balia erano poco considerati e comparivano in pochissimi versi, i n v e c e n e l d r a m m a d i S h a k e s p e a re rappresentano una parte fondamentale nella storia (morte di Mercuzio segna lo spartiacque fra la prima e la seconda parte del dramma). Mercuzio e la balia hanno una funzione importante riguardo il gioco sul linguaggio e vengono utilizzati diversi registri linguistici. Shakespeare prende e toglie qualcosa dalle fonti e lo fa per aggiungere pathos al dramma e per mostrare le tematiche del linguaggio. Infatti: • Amore volgare = servi; • Amore cortese = Romeo; • Amore satirico = Mercuzio; • Amore popolare, realistico = Balia. Benedetto Croce definisce questo dramma come "la tragedia della commedia". La critica invece definisce questo dramma come "la tragedia dell'inconsapevolezza". Infatti la maggior parte delle cose che accadono nel d r a m m a a v v e n g o n o a c a u s a dell'inconsapevolezza Nello spettatore parte il fenomeno del "controfattuale" in cui una persona mette in atto frasi o ragionamenti dopo un evento increscioso per esprimere rammarico o dare una giustificazione. I personaggi però non hanno il tempo di farlo e di capire cosa sia successo (perciò ignorano alcune cose) a causa della velocità dell'azione. Non riescono nemmeno a parlare fra loro per lo stesso motivo. Per esempio all'inizio del dramma Romeo è innamorato di una certa Rosalina, poi alla festa dei Capuleti rimane colpito da Giulietta e se ne innamora, venendo preso in giro da Mercuzio. Lui però lo canzona non per l'amore verso Giulietta, ma per quello verso Rosalina, poiché a causa della velocità degli eventi, non si rende conto che Romeo ha cambiato innamorata. Un altro esempio è il fatto che Romeo non sa che Tebaldo lo ha visto la sera della festa e che gli invia una lettera di sfida. A sua volta Tebaldo non sa che i due si sono sposati e Mercuzio per difendere il suo amico dalle provocazioni di Tebaldo pur non sapendo dell'amore tra Romeo e Giulietta rimane ucciso. Inoltre il padre di Giulietta ignora l'amore della figlia per Romeo e spinge per far sposare la figlia con Paride. Ci saranno tanti altri imprevisti a causa dell'inconsapevolezza dei fatti. Anche per questo è difficile dare la colpa ai protagonisti del dramma, ma si dà la colpa al vecchio fato greco, che si manifesta nella precipitazione delle cose, della velocità con cui si succedono gli eventi e anche attraverso le convenzioni, le abitudini e le tradizioni. La tradizione è il punto cardine, poiché l'amore dei due giovani è impossibile proprio a causa della faida millenaria tra la famiglia Montecchi e Capuleti, che diventa appunto un'abitudine, una tradizione e perciò nemmeno le due famiglie sanno più il perché di questo "ancient grudge" (antico rancore). Nel '700 - '800 alcuni registi che mettono in scena il dramma non seguono per filo e per segno la trama permettendo a Romeo di arrivare a Verona, prendere il veleno poiché pensava che la sua amata fosse morta, ma nonostante fosse sulla strada della morte, Giulietta si risveglia e i due innamorati riescono a spiegare la loro sfortuna e a dirsi addio (controfattualità). CONTROFAT TUALE DIFFERENZA TRA SHAKESPEARE E BROOKE LINGUAGGIO E VARIE DEFINIZIONI