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Ruolo dell'insegnante come porta di conoscenza , Schemi e mappe concettuali di Didattica Pedagogica

Le trasformazioni continue e imprevedibili nella vita e nella società odierna hanno portato cambiamenti significativi nell'apprendimento, nella genitorialità e nel ruolo degli insegnanti.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 26/04/2024

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Scarica Ruolo dell'insegnante come porta di conoscenza e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Didattica Pedagogica solo su Docsity! RELAZIONE Caruso Denny Matr.: 92280904 Le trasformazioni continue e imprevedibili nella vita e nella società odierna hanno portato cambiamenti significativi nell'apprendimento, nella genitorialità e nel ruolo degli insegnanti. La scuola si trova di fronte alla sfida di fornire supporto sia nell'apprendimento sia nel "saper stare al mondo" per sviluppare un'identità consapevole e aperta in ogni studente. Gli insegnanti devono adattarsi a nuovi tempi, luoghi e modalità di pensare l'educazione, andando oltre la mera acquisizione di conoscenze. Devono promuovere la capacità degli studenti di dare un senso alle loro esperienze e proteggerli dall'assalto del cambiamento. Gli insegnanti devono possedere competenze emotive, relazionali, critiche e riflessive complesse per facilitare lo sviluppo armonico degli studenti e superare gli ostacoli. L'insegnamento deve essere una pratica riflessiva che si basa sull'esperienza e permette ai professionisti di gestire la complessità. L'obiettivo è creare azioni educative e didattiche che favoriscono l'autorealizzazione di ogni studente e consentono la maturazione delle competenze. Gli insegnanti fungono da guida, aprendo la porta del mondo e facilitando la connessione tra esperienza, patrimonio culturale e progetto di vita degli studenti. Il loro ruolo è di coltivare l'autonomia e la libertà di pensiero, rendendo la loro presenza progressivamente secondaria. Metaforicamente, l'insegnante può essere visto come una porta che si apre sul mondo: una porta che orienta e guida, la cui funzione si esprime attraverso la sapiente azione di interconnessione tra esperienza, patrimonio culturale e progetto di vita del discente, affinché le competenze possano maturare per agire in un’autentica libertà interiore.  Senza libertà non c’è educazione di alcun tipo. L'obiettivo finale è formare cittadini liberi, capacità di pensiero critico e di abitare il mondo. Nel manuale di Calvani, il processo di apprendimento viene realizzato attraverso la dimensione attuativa e negoziale che viene definita come l'insieme dei processi che l'insegnante mette in atto per realizzare la progettazione didattica e per gestire la relazione con gli studenti. Si tratta di una dimensione fondamentale per l'apprendimento, in quanto permette di mettere in pratica le conoscenze e le abilità acquisite e di sviluppare la capacità di negoziare e di collaborare con gli altri. Le componenti della dimensione attuativa e negoziale sono:  La comunicazione: l'insegnante deve saper comunicare in modo efficace con gli studenti, sia verbalmente che non verbalmente, per creare un clima di fiducia e di collaborazione.  La gestione della classe: l'insegnante deve saper gestire la classe in modo efficace, creando un ambiente di apprendimento positivo e sicuro.  La valutazione: l'insegnante deve saper valutare l'apprendimento degli studenti in modo formativo e continuo, per fornire loro un feedback utile per il loro miglioramento.  La negoziazione: l'insegnante deve saper negoziare con gli studenti le regole della classe, i contenuti e le modalità di apprendimento. La gestione della classe è uno dei fattori che influenza in maniera rilevante il processo di insegnamento-apprendimento. Tale processo è bilaterale in quanto improntato ad azioni riconducibili a due diversi soggetti che si incontrano in una relazione educativa asimmetrica: da una parte l’alunno, interlocutore attivo, che apprende e dall’altra l’insegnante, che deve favorire il processo di apprendimento, valutando ed adattando le proprie pratiche di insegnamento. La Gestione della classe spetta all’insegnante, che diventa Classroom management; gestire la classe vuol dire affrontare la complessità del gruppo classe (La classe non è un gruppo; gruppo si diventa. La classe può rimanere tale per sempre e non diventare gruppo in quanto non sviluppa la gruppalità), delle sue dinamiche. Negli ultimi anni si presentano aumentate le diversità sia dal punto di vista quantitativo, ma anche da un punto di vista qualitativo giacché all’interno della classe si possono trovare problematiche nuove e varie (es. alunni con un solo genitore, famiglie arcobaleno, stranieri ecc.). Tutto ciò va posto in relazione e va contestualizzato anche in rifermento ai bisogni di tutti e di ogni alunno, che porta necessariamente anche in classe il proprio vissuto (esperienze personali, familiari e sociali) ponendolo in relazione con gli altri studenti e con il docente in uno spazio che è funzionalmente destinato all’apprendimento. Tenendo conto di ciò, l’insegnante si trova a svolgere un ruolo fondamentale di raccordo e coordinamento. La scuola è infatti un’organizzazione complessa con più dimensioni: 1. dimensione micro (la classe); 2. dimensione meso (consiglio di classe, collegio docenti, dipartimenti disciplinari); 3. dimensione macro (famiglie, territorio) e al suo interno l’insegnante è chiamato a fare delle scelte organizzative e didattiche, progettando il tempo dell’insegnamento e dell’apprendimento secondo le indicazioni nazionali, mediandolo ed armonizzandolo con l’identità e le peculiarità della classe. L’insegnante deve quindi promuovere l’interesse degli alunni, favorire e incoraggiare la partecipazione di tutti, porre l’attenzione ai loro bisogni, alle loro aspettative, senza mai dimenticare di essere di fronte ad adolescenti con tutti i problemi legati normalmente a questa fase della vita di ogni individuo e per tale ragione soggetti che hanno bisogno di essere continuamente autodeterminati, incoraggiati e supportati dall’adulto-insegnante, ricevendo al contempo riconoscimenti dai propri pari, con i quali devono instaurare le necessarie relazioni. Tali obiettivi possono essere raggiunti se nella classe è presente un clima positivo che porta lo studente a sentirsi parte di un tutt’uno e libero di sbagliare senza alcun timore né del giudizio dei propri pari, né soprattutto di quello del docente. Non esistono delle regole o dei procedimenti che in astratto siano idonei a costruire un clima positivo all’interno di una classe, questo è per l’appunto il ruolo del docente che progetta, adatta le strategie alla concreta situazione e intercetta le varie dinamiche. Il clima scolastico è l'insieme delle relazioni, degli atteggiamenti e dei comportamenti che caratterizzano la vita quotidiana in una scuola. Un clima positivo è fondamentale per il benessere degli studenti e per il loro apprendimento. Le regole condivise sono un elemento importante per creare un clima positivo a scuola. Le regole devono essere chiare, comprensibili e condivise da tutti gli studenti. Devono essere inoltre coerenti con i valori della scuola e con il progetto educativo. Il clima scolastico e le regole condivise sono due elementi importanti per stare bene a scuola. Un clima positivo e delle regole condivise aiutano gli studenti a sentirsi a proprio agio, a migliorare il loro apprendimento e a sviluppare le loro capacità sociali.