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Romeo e Giulietta - Shakespeare, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Sintesi breve, coincisa e lineare. Analisi del romanzo basata sulle spiegazioni della docente e sulle slides mostrate a lezione

Tipologia: Sintesi del corso

2023/2024

In vendita dal 21/05/2024

salvatore-ventriglia
salvatore-ventriglia 🇮🇹

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Romeo e Giulietta - Shakespeare e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! ROMEO AND JULIET Trama in breve 1303, Verona Romeo Montecchi è segretamente innamorato di Rosalina Capuleti, ma le loro famiglie sono acerrime nemiche. Romeo va ad una festa in maschera a casa Capuleti, dove però viene rapito dalla bellezza di Giulietta Capuleti, la quale era stata promessa in sposa a Paride. Dopo la festa, abbiamo la famosa scena del balcone, con Romeo che corteggia Giulietta. I due si amano e vogliono sposarsi, ma tutto deve essere fatto in segreto. In loro aiuto corre Frate Lorenzo. Nel frattempo, però, Tebaldo Capuleti (cugino di Giulietta) sfida a duello Romeo ma, durante il combattimento, il miglior amico di Romeo, Mercuzio, finisce per essere ucciso. Romeo allora uccide Tebaldo. Il Re di Verona, stanco delle morti e dei disordini provocati dalla lotta tra le due famiglie, decide di punire Romeo mandandolo in esilio. Nonostante ciò, prima di partire, riuscirà a sposare Giulietta in segreto. Mentre lui è in esilio, i Capuleti preparano il matrimonio tra Giulietta e Paride. Giulietta chiede di nuovo aiuto a Frate Lorenzo, il quale escogita un piano: Giulietta deve accettare il matrimonio ma, il giorno prima delle nozze, deve bere una potente pozione (datagli da Frate Lorenzo), che la farà cadere in un profondo sonno e la farà sembrare morta, così da ingannare Paride. Giulietta segue il piano e beve la pozione. A Romeo, però, arriva la notizia della morte di Giulietta. Decide così di interrompere l’esilio e di tornare a Verona, con l’intento di dare un ultimo saluto all’amata, per poi togliersi la vita. Andando alla tomba di Giulietta incontra però Paride, i due si sfidano a duello e quest’ultimo viene ucciso. Allora Romeo dà un ultimo bacio a Giulietta, per poi bere un potente veleno. Proprio in quell’istante, però, Giulietta si risveglia dal sonno, vede l’amato ormai morto, e decide di togliersi la vita pugnalandosi. Dopo questo finale tragico, Frate Lorenzo rivela a tutti il piano che aveva escogitato. Così, i Capuleti e i Montecchi si uniranno nel dolore e smetteranno di essere nemici. Analisi I due personaggi sono diventati due icone pop nel corso dei secoli anche grazie alle trasposizioni cinematografiche da parte di Franco Zeffirelli (1968), in cui rappresentano le rivolte giovanili di quegli anni, e di Luhrmann (Romeo + Juliet) del 1997. La tragedia mette in scena temi letterari ricorrenti come: • Thwarted love (amore contrastato), • Hostility between powerful families (ostilità tra famiglie potenti), • Feigned death (morte simulate), • Unpredictable misunderstanding leading to death (un'incomprensione imprevedibile che porta alla morte). SOURCES La principale fonte di Shakespeare per la trama fu la "Tragicall historye of Romeus and Juliet" (1562), un lungo poema narrativo del poeta inglese Arthur Brooke, che aveva basato la sua opera sulla traduzione francese di un racconto dell'italiano Matteo Bandello (Novelle, 1554). La storia era già stata raccontata da Masucccio Salernitano (Novellino, 1476) e da Luigi da Porto (Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, 1524) che chiamano le due famiglie Montecchi e Cappelletti e ambientano la vicenda a Verona. Precedentemente, infatti, era stata ambientata a Siena. Gli elisabettiani conoscevano già l'archetipo degli innamorati incrociati attraverso le storie di "Hero and Leander" e "Pyramus and Thisbe", entrambe narrate da Ovidio, le cui "Metamorfosi" furono tradotte da Arthur Golding nel 1567. A LITERAY PLAY Romeo e Giulietta è l'opera letteraria più famosa di Shakespeare. Ispirandosi alla "Tragicall historye" di Brooke, Shakespeare mise in scena una tragedia lirica, dove la poesia ha un ruolo centrale. L'opera era rivolta a un pubblico più ristretto ed elitario, diverso da quello che frequentava i teatri pubblici. Shakespeare iniziò a lavorare a Romeo e Giulietta negli anni della peste, probabilmente nel 1592, quando i teatri erano chiusi. Sappiamo che in quegli anni scrisse anche i poemi Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia. "Romeo e Giulietta" era originariamente destinato a essere rappresentato in teatri privati da una compagnia non professionale di ragazzi. Ciò implicò: 1. Vecchie persone e caricature 2. Enfasi sul divario generazionale 3. Molti personaggi femminili interpretati da ragazzi 4. Complessità linguistica -> perché rappresentato in teatri privati, dove si recitava per un pubblico più elevato culturalmente. Quando uno scrittore di teatro scrive, lo fa anche secondo i mezzi a sua disposizione. Shakespeare aveva a disposizione tutti giovani ragazzi, i quali sul palcoscenico interpretavano le donne. Crea, quindi, un sacco di parti femminili nello stendere il testo a causa del numero elevato di attori disponibili. POETRY IN ROMEO AND JULIET Vengono impiegate molte forme poetiche e versi diversi: sonetto, blank verse, rhyming couplet, quartina a rima alternata. Quando nel 1594 il teatro riaprì, Shakespeare cercò di modificare l'opera per rivolgersi a un pubblico più ampio: nella seconda parte la poesia tende a scomparire mentre lo stile diventa francamente tragico. In Romeo e Giulietta troviamo due sonetti come prologo dei primi due atti, entrambi recitati dal coro, una convenzione continentale che il teatro inglese ignorava. SONNET II. 1. 1-14 P. 124 Nel sonetto di apertura del secondo atto, possiamo riscontrare lo schema rimico della tradizione inglese: ABAB CDCD EFEF GG. All’inizio dell’opera, Romeo era innamorato di Rosalina, la quale non ricambiava il suo amore. In questo, ritorna uno dei tipici temi della poesia petrarchesca. Romeo, infatti, riteneva che Rosalina sarebbe stata per sempre il suo amore. Come sappiamo, i due protagonisti si incontrano ad un ricevimento a casa Capuleti. I due appartengono a due famiglie rivali della “bella Verona”. Nel testo notiamo la parola “foe” che indica esattamente il nemico. Il prologo scritto sottoforma di sonetto era inusuale per l’epoca, in quanto era una convenzione importata dal continente. È l’evidenza dell’importanza della poesia in quest’opera. ROMEO - THE PETRARCHAN LOVER Shakespeare conosce la tarda tradizione petrarchesca in Inghilterra. Romeo è descritto come lo standard dell'amante petrarchesco: dichiara il suo amore non corrisposto per Rosalina e utilizza stili e figure che appartengono a questa tradizione. Mercuzio (da Marcuccio nell’opera di Mandello) lo prende in giro per questo motivo: “Now is he for the numbers that Petrarch flowed in: Laura to his lady was but a kitchen-wench; marry, she had a better love to be-rhyme her; Dido a dowdy; Cleopatra a gipsy; Helen and Hero hildings and harlots; Thisbe a grey eye or so, but not to the purpose” (II. 4. 39-42). Cita una serie di donne appartenenti alla tradizione per la loro bellezza e le paragona a Rosalina. Dice che, secondo Romeo, tutte loro non sono altro che casalinghe messe a confronto. La commedia viene però rovinata da riferimenti alla morte, violenza, sogni premonitori e personaggi la cui presenza è minacciosa, come Tibaldo. La morte di Tibaldo e Mercuzio costituisce il turning point dell'opera (III.1) che diventa progressivamente tragica nonostante la presenza di elementi della commedia (dialogo tra Giulietta e sua madre, III.5.69-102), e l'interludio comico del coro dopo la morte di Giulietta (IV.5.96-141). EXAMPLES OF COMEDY Tra gli esempi di commedia, troviamo l’incomprensione tra Giulietta e Lady Capuleti (III. 5. 93.102) subito dopo la morte di Tybalt. La madre crede che la figlia condivida lo stesso dolore per la morte di Tebaldo. Tuttavia, è preoccupata di cosa sia accaduto a Romeo, mentre la madre crede che voglia vederlo morto per il dolore e la morte che ha causato a Tybalt. Il passo in cui dice “that Romeo should soon sleep in quiet” si riferisce al dormire tranquillo, ma può essere interpretato anche come il sonno eterno. Altro esempio è l'interludio comico dei musicisti con Peter, interpretato da William Kempe. Egli era un attore comico famoso cui forse Shakespeare fa recitare un interludio, perché l'attore era molto apprezzato da pubblico e perché faceva parte della sua compagnia (IV. 5. 100-116): una delle ragioni potrebbe essere il fatto che da SH. Tenere in considerazione le persone, gli attori che aveva a disposizione. R&J: REWRITING THE FINALE La chiusura tragica dell'opera è stata spesso riscritta in un finale felice, come mostrato nelle versioni di James Howard nel 1660, Thomas Otway nel 1679 e Theopilus Cibber in 1744 perché essi pensavano di poter migliorare la versione tragica dell'opera di Shakespeare. Nella performance di David Garrick, Romeo incontra Giulietta prima di morire, incontro che rinforza ancora di più il loro amore e che rende l'opera ancora più tragica. Garrick (1717 – 1779) fu un famoso attore e drammaturgo. 19TH CENTURY PERFORMANCES Nel 1837 un'attrice americana chiamata Charlotte Cushman riporta il finale originale. Charlotte interpretava Romeo e sua sorella Susan, Giulietta. Anche se i romantici Coleridge e Hazlitt apprezzarono R&J, alcuni editori modificarono l'opera, cancellando interi passi e alcune oscenità e giochi di parole sessuali, cosicché la tragedia potesse essere letta da un pubblico più ampio. Cambiarono, quindi, il dramma secondo i principi estetica del tempo. Ci furono anche adattamenti narrativi: Charles (scrittore e critico della Victorian Age) e Mary Lamb, fratello e sorella, pubblicano nel 1807 TALES FROM SHAKESPEARE e Thomas e Harriet Bowdler nel 1818 pubblicano THE FAMILY SHAKESPEARE. ELLEN TERRY Ellen Terry interpreta Giulietta nel 1882 con Henry Irving nel ruolo di Romeo. Irving cancellò tutti i riferimenti alla giovane età dei personaggi dall'opera perché Ellen aveva 36 anni mentre egli aveva più di quarant'anni. ZEFFIRELLI’S Il regista italiano Zeffirelli gira il film nel 1968 e pone un'attenzione particolare sulla giovane età dei personaggi perché voleva che essi rappresentassero il gap generazionale e la rivolta giovanile di quegli anni. Inoltre, egli volle restaurare l'ambientazione del Rinascimento Italiano dell'opera. ROMEO AND JULIET – A PLAY OF CONTRASTS La tragedia è strutturata su una serie di contrasti, a partire dall'immaginario della luce e delle tenebre, della notte e del giorno. Quando Romeo posa per la prima volta lo sguardo su Giulietta, dice: (I.5. 43-39) -> Juliet appare ai suoi occhi come una colomba tra uno stormo di corvi. Notiamo una serie di parole in opposizione: torches, to burn bright/night, rich jewel/ Ethiope’s ear, snowy dove/ crows. È ancora luminosa anche quando giace morta: (V.3. 83-86) -> Quando Romeo uccide Paride, rimane nella cripta pensando che anche se Giulietta sia morta la sua sola presenza riesce ad illuminare la terra. La bellezza trasforma la cripta in un salone delle feste pieno di luci. Notiamo l’opposizione “grave/lantern”. NIGHT SCENES Questo linguaggio non è una semplice decorazione, ma il buio e la notte sono carichi di pericolo. Tutti gli eventi principali dell'opera si svolgono di notte: il masque, la scena del balcone, l'aubade (i due amanti si incontrano e si separano quando arriva il tramonto), l'oscurità dell'ultima scena, cioè la visita di Romeo alla tomba di Giulietta. L'oscurità è evocata solo dal linguaggio, poiché nel teatro elisabettiano c'erano pochi oggetti di scena e la scena era spoglia. THE GENERATION GAP: OLD CAPULET AND JULIET I conflitti generazionali sono un tema cruciale dell'opera. Il vecchio Capuleti è molto duro con Giulietta quando lei rifiuta di sposare Paride e minaccia di bandirla dalla sua casa. (III. 5. 156-164) -> Il padre chiama la figlia “green-sickness” e “baggage”. La invita a presentarsi il giovedì seguente in chiesa per sposare Paride altrimenti non avrebbe dovuto più parlargli. OLDER ADVISERS: THE NURSE Né la nutrice né frate Lawrence sono in grado di assistere saggiamente i due amanti. Sebbene la nutrice offra a Giulietta un sostegno nelle scene iniziali, bilanciando l'artificio e il falso idealismo dei Capuleti con la sua franchezza pratica e sessuale, è un personaggio statico e non risponde alle mutevoli esigenze di Giulietta, come Shakespeare mostra in due scene parallele (II.4, una scena comica, e III.2, una scena tragica), quando Giulietta cerca di ottenere da lei informazioni su Romeo. Sembra che non ci sia comunicazione tra le due generazioni in questa commedia, perché Capuleti e Montecchi non hanno gli stessi desideri. Anche le due figure vicarie, la balia e fra Lorenzo, pur assistendo i ragazzi non li aiutano saggiamente. Non riescono ad intercettare le necessità dei ragazzi e ad aiutarli nel modo giusto. La balia, quindi, è un personaggio comico, ma non appartiene al mondo tragico. All'inizio è disposta ad aiutare Giulietta, ma poi sostiene che dovrebbe sposare Paride dopo che Romeo è stato bandito: (III. 5. 214-24) -> La nutrice dice che Paride è attraente ed un vero gentiluomo, quindi anche se Giulietta è già sposata dovrebbe sposare Paride. Afferma che il suo partito è migliore del primo e che non potrebbe trovare la stessa bellezza in Romeo. FRIAR LAWRENCE Quando si occupa dell'amore di Romeo per Rosalina, frate Lorenzo lo rimprovera giustamente di “doting, not for loving” [essere un debole, non un amore] (II. 3.78). Lo sgrida perché non è amore quello per Giulietta ma un amore irrazionale, una sorta di sciocca ossessione. Tuttavia, Romeo rifiuta il consiglio del frate quando questi cerca di convincerlo che l’esilio è meglio della morte e che il Principe gli ha fatto un favore commutando la sua condanna a morte in esilio. Frate Lorenzo è contento dell'esilio che potrebbe salvarlo, ma non assume lo stesso punto di vista di Romeo. (III.3.10-21) -> Frate Lorenzo afferma che il giudizio dell'esilio emanato dal Principe sia mite. Romeo, invece, crede che l'esilio da Verona sia indice di morte, poiché non vi è nulla oltre Verona. Si tratta della città in cui vive Giulietta da cui non potrebbe mai separarsi.