Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

sintesi prima lezione di urbanistica, Guide, Progetti e Ricerche di Storia Antica

sintesi critica di prima lezione di urbanistica, di secchi. corredata di note a pie di pagina

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2021/2022

Caricato il 25/10/2022

Alessia200103
Alessia200103 🇮🇹

5

(5)

30 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica sintesi prima lezione di urbanistica e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia Antica solo su Docsity! Storia della città e del territorio 2022/23 SINTESI CRITICA PRIMA LEZIONI DI URBANISTICA DI BERNARDO SECCHI ALESSIA PASQUALOTTO, 213379 “ Per urbanistica intendo non tanti un insieme di opere, di progetti, di teorie o di norme unificate da un tema, da un linguaggio e da un’organizzazione discorsiva, tanto meno intendo un settore d’insegnamento, bensì le tracce di un vasto insieme di pratiche: quelle del continuo e consapevole modificare lo stato del territorio e della città ” Bernardo Secchi, Prima lezione di urbanistica, Roma, Laterza, 2000, pagg. 6-7 Storia della città e del territorio 2022/23 Il libro: “Prima lezione di urbanistica” di Bernardo Secchi, viene scritto tra la fine del XX secolo e l’inizio del primo anno del XXI secolo, pubblicato nell’anno 2000. Ci troviamo in un momento in cui l’urbanistica, come studio della città e del territorio a livello universitario, si è affermato in modo irrompente, cambiando quella che è la concezione di rete collettiva. Secchi, professore universitario del politecnico di Milano, decide di rianalizzare quella che è la definizione, se così si può classificare, che è stata attribuita nel corso degli anni alla parola urbanistica. Inizia per questo a dare vita ad una lezione, utilizzando un carattere solenne, dando una disposizione ordinata agli argomenti affrontati, cercando di chiarire ogni termine e ogni concetto proposto. 1 Una lezione che da luogo a un duro lavoro preliminare per togliere di mezzo le attese, le delusioni, i malintesi ed equivoci che si sono coacervati nel passato e spesso difficili da superare. Quello che Secchi propone nella premessa è la necessità di indagare il presente, in quanto è l’unica esperienza che abbiamo per certa anche se imperfetta, in quanto la storia e quindi il trascorso rimarranno sempre su uno sfondo solo da evocare in rare occasioni. Una lezione che si propone di costruire una mappa dei territori che devono ancora essere scoperti, evidenziando quelli già attraversati. Intende parlare di ciò che l’urbanistica è, pur non dandone un’idea definita, delineare i problemi, i temi e i segni che studia, ed infine quello che in un futuro rimarrà delle tecniche e del sapere ad oggi presenti. 2 La superficie terrestre è un immenso deposito di segni lasciati nel corso dei secoli da chi ci ha preceduto. “ Nelle parole di André Corboz il territorio è un palinsesto: le diverse generazioni vi hanno scritto, corretto, cancellato e aggiunto ” , da qui Secchi, nel primo capitolo, parte 3 analizzando i segni, i progetti e le intenzioni di intere società che si sono stratificate, sovrapponendosi e contraddicendosi, in tempi ormai lontani da noi. “ Territori e città che sono il risultato di un lungo processo di selezione cumulativa tuttora in corso ” , tendenzialmente l’uomo 4 è portato a selezionare qualcosa, che possa essere privato o pubblico, da cambiare o mantenere cosi com’è, il più delle volte portato a farlo per motivi pratici come l’esigenza di nuove strade o Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, premessa, pag.X 1 2 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, premessa, pag.XI Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.33 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.34 Biografia Sintesi critica Bernardo Secchi, urbanista, economista e accademico italiano, ha insegnato in molte università italiane, tra cui il Politecnico di Milano e l’Università Iuav di Venezia, continuando però a svolgere ricerche al di fuori dell’ambito scolastico. Ha ricevuto il premio Grand Prix d’Urbanisme ed è stato nominato Chevalier de la legion d’honneur. Ha partecipato alla fase teoria della progettazione del Piano Intercontinentale di Milano e lavorato a quello regionale del Trentino. Nel 2008 è stato tra i dieci architetti richiesti di sviluppare idee e progetti per la “Grande Parigi”, nel 2010 tra i tre richiesti di sviluppare un progetto per la “Grande Mosca”. Ha diretto la rivista “urbanistica”. Storia della città e del territorio 2022/23 organizzativi lavorativi. Una figura in generale che ha impostato il pensiero della città e della società urbana, tanto da rendere difficoltoso la comprensione del caotico insieme dei frammenti che ormai il mondo era diventato. Questa frantumazione diventa una figura molto diffusa nel XX secolo, in completa contrapposizione a quella della continuità, entrambe con basi risalenti ad epoche antiche. Nelle città europee di Parigi e Berlino nel XIX secolo la figura della frammentazione si riferisce alla concezione tipologica dello spazio, costruendo un’idea generale che doveva riportare i caratteri fondamentali di un’ipotetica città futura, secondo precise indicazioni dagli architetti rinascimentali. Questo accade perché si è diffusa una politica processuale di modifica della città e del territorio, caratterizzata da interventi frammentati, che hanno riscontrato molte opposizioni a livello delle infrastrutture ideologiche, economiche e tecniche adottate per la modernizzazione. La figura della continuità come quella della frammentazione, nel modo appena dimostrato, hanno lasciato dei segni indelebili nelle città rendendola luogo di deposito di materiali passati. Lo sprawl urbano, tradotto in una citta diffusa o dispersione urbana, visione mostruosa per gli urbanisti del XIX secolo, è uno dei più evidenti indizi. Ciò succede a causa della progressiva divulgazione del senso di inadeguatezza e dell’appiattimento, vedendo come unica soluzione creare tante “ micro-razionalità differenti l’una all’altra o tra loro in conflitto ” giudicando 18 inadeguato tutto ciò che si era già visto. Di conseguenza lo sviluppo di una costante accelerazione ed evoluzione priva di forme. Da queste paure, paradossalmente, nasce una innata nostalgia verso le civiltà del passato e ai loro equilibri. Con la modernità, la figura predominate è stata quella dell’equilibrio costante, una perfezione raggiungibile con l’eliminazione delle cause e delle conseguenze delle perturbazioni, un equilibrio che si inserisce anche in ambito economico. “ A questa concezione dell’equilibrio l’urbanistica ha sempre contrapposto l’idea di un equilibrio sostantivo, tra situazioni e loro qualità non monetizzabili, tra popolazioni, beni e servizi dei quali potevano disporre, cercando di fornire di un equilibrio così concepito immagini e rappresentazioni concrete ” . Una delle strategie adottate è 19 quella di pensare alla “ città come organismo vivente ” , mera rappresentazione del corpo umano, 20 che consente di risolvere delle problematiche attinenti alle articolazioni, alla connessione e alla funzione di una città “ come le membra di un corpo ” , anche se in parti distinte tra loro per le 21 proprietà. Equilibrio interpretato da architetti ed urbanisti attraverso forme e geometrie perfette, con proporzioni riconducibili a regole. “ Il corpo è anche recipiente entro il quale scorrono fluidi che si combinano, si scontrano, reagiscono a vicenda; è campo di battaglia ove si svolge la lotta per il potere tra elementi diversi. La salute del corpo, come quella della città, è assenza di conflitti interni. Il corpo è luogo ove non si rappresenta solo la fissità dell’equilibrio, ma anche la dinamica di processi simili a quelli che si svolgono entro la polis ” . 22 Urbanistica per questo classificata come il sapere della città e per questo associata alla figura del processo, con la quale si ricorre a forme di organizzazione discorsive. L’urbanista in sé, fa riferimento ad altre immagini importanti, quali: lo sguardo, filantropo e partecipe di ciò che accade intorno, e del discorso, con l’uso di argomenti universali ha cercato di diffondere i fondamenti della disciplina. Sono figure che si inseguono e si sovrappongono tra loro, dando Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.2318 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.2519 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.2520 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.2521 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.2622 Storia della città e del territorio 2022/23 luogo a progetti ed idee opposte, ma ciò nonostante utilizzate da molti studiosi. Stabilendo cosi che il territorio è uno sconfinato catalogo di reperti storici e tutti gli elementi materiali, sensibili diventano l’appiglio per nuove costruzioni nella società. L’idea che Secchi propone è quindi quella di un sapere situato tra lo “ studio del passato e immaginazione del futuro, tra verità ed etica, esso si è costruito lentamente, per accumulazioni successive, a ridosso di pratiche artistiche, costruttive e scientifiche dalle quali non può essere separato ” . 23 L’urbanistica riguarda “ aspetti limitati e locali del mondo che ci circonda, è curiosa ” , è 24 composta da pezzi, come una sorta di patchwork, che vengono uniti tra loro per dare vita a storie di diverse epoche. Anche se l’urbanistica non è l’unica disciplina responsabile dei cambiamenti della città, del territorio e della società. È in continuo cambiamento ed evoluzione, senza seguire rivoluzioni scientifiche ma attraverso la successione di punti “ di convergenza di opposte correnti e tendenze conflittuali ” . Nella sua ricostruzione storica vengono seguiti due ordini principali: ciò che è 25 esterno all’urbanistica, un mutamento che avviene quando diventa consapevole delle sue incapacità di dare una risposta efficace alle domande che ci si pone, per questo sempre in ritardo; ciò che è interno all’urbanistica, le contraddizioni che si verificano di volta in volta, un mutamento dovuto alla ricerca di una loro coerenza. Ha per questo radici in diverse direzioni, non può essere data un’origine ben definita e nemmeno inserita in una delle grandi famiglie scientifiche, deve a questo una perenne fatica di avere una definizione e posizione nella società. L’urbanista ha sempre cercato però di trovare una definizione e riconoscimento per il proprio percorso di studio, nel corso di questo sforzo ha dovuto imporsi delle forme di autocontrollo non ancora apprese da altre forme di discipline. Solo tra gli anni Venti e Cinquanta del XX secolo riesce a raggiungere un valore massimo, immergendosi in un’aura di sempre più rilevante prestigio. L’urbanista in questo modo nutre grande stima nella validità del sapere in cui crede e che diffonde e tale comportamento lo porta ad allontanarsi dalla pratica nel cantiere della città, a perdere contatto con codici di pratica e radici piantate nella memoria. Una tradizione che non resta mai immobile, i materiali utilizzati cambiano diventando dei grandi blocchi prefabbricati, elementi simbolo di un nuovo linguaggio urbano. Dopo continue trasformazioni e l’arrivo di Haussmann, il cammino sembra essersi concluso, un nuovo linguaggio si è codificato e ha pervaso tutto lo spazio urbano, un ordine fisico. Una città che muta: lo sprawl urbano si accentua, svanisce la relazione comprensibile tra il singolo elemento e la città nel suo insieme. “ La città comincia ad essere scritta <<nota per nota>> ” , i materiali usati nel corso della progettazione riescono a costruire 26 degli insieme di chiara decifrazione e comprensione. All’inizio si cerca di unirli in materiali più complessi per poi accettare l'impossibilità di stabilire una struttura dell’esperienza. “ La scrittura della città <<nota per nota>>, come quella della musica ” , si da un’eccessiva 27 attenzione ad un unico elemento che pone sullo sfondo tutto il resto, rendere irrilevante la molteplicità del rapporto tra i singoli elementi e dei rapporti tra loro. Le Corbusier sarà uno dei primi che cerca di organizzare la città secondo gruppi definiti di edifici pubblici o privati, una composizione di tipo urbano in grado di risolvere problematiche di comfort Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.3123 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.3124 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.4825 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.6026 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.6227 Storia della città e del territorio 2022/23 e di traffico , ne approfitta per creare una nuova concezione di rapporto tra spazio aperto ed 28 edificato, organizzare la forma collettiva attorno ad attrezzature urbane. Questo evidente “ passaggio dalla città moderna a quella contemporanea non è stato segnato da un solo progetto ” , ma anche da diverse correnti di studio. Non ci si limita solo con degli esempi a 29 dimostrare ciò che sarebbe possibile per il futuro ma anche proporre una nuova forma per la città, riconoscere una sottigliezza tra le diverse situazioni che si generano nell’incontro tra geometrie del piano e il territorio, affermando valore dell’esperienza sensibile, tralasciando quella estetica . Si 30 sperimenta e si costruisce una città nuova nello stesso periodo. Piano piano però la figura dell’urbanista ha perso importanza e prestigio in Europa, le ragioni sono molte e varie a seconda dei paesi interessati, ma in questo modo sono ancora alla ricerca di una definizione da attribuire al loro operato. Con gli anni Sessanta del secolo scorso l’urbanistica ha quasi completamente eliminato l’aspetto dell’immaginazione per, invece, affidarsi alla continua formulazione di testi normativi, in modo da garantire ordine ed efficacia dei cambiamenti apportati in ambito urbano. Le norme sono in prevalenza di tipo tradizionale, ovvero seguire il continuo adeguamento alle regole scritte e disegni, oltre che a norme igieniche, commerciali e di salvaguardia. Oggi possiamo riconoscere che molti dei tentativi di urbanisti negli anni di mettere a punto i nuovi materiali disponibili ed usati, costruzione di nuovi quartieri e un sistema di progettazione dotato di sua identificabile base architettonica, siano in realtà degli aspetti positivi e non assolutamente da criticare aspramente com'era avvenuto in anni passati. Il vero problema delle difficoltà dell’urbanistica resta di fatto la non comprensione del passaggio da città moderna a città contemporanea, la quale ha lasciato molti dubbi e domande a cui nessuno sa dare una risposta adeguata e soddisfacente. Questo perché le due guerre mondiali hanno lasciato all’improvviso delle città completamente mutate. Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, cap. IV, pag.6428 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, pag.6629 Secchi, Bernardo. Prima lezione di urbanistica. Bari-Roma: Editori Laterza, 2000, cap IV, pag.6730