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Sociologia della comunicazione e dei media digitali - Appunti completi del corso, Appunti di Sociologia Della Comunicazione

Appunti completi e discorsivi del corso di Sociologia della comunicazione e dei media digitali tenuto dalla Prof.ssa Nicoletta Vittadini. Sono integrati anche con le slides, studiandoli ho preso 30 all'esame

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 28/01/2023

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Scarica Sociologia della comunicazione e dei media digitali - Appunti completi del corso e più Appunti in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! Sociologia della comunicazione e dei media digitali Prof.ssa Nicoletta Vittadini Facoltà di Scienze linguistiche per le relazioni internazionali Terzo anno Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, 2022/2023 1. Platform society venerdì 23 settembre 2022 00:18 L'espressione Platform Society è stata coniata da una studiosa olandese Van Dayk (cercare nome sul libro) e indica un'architettura digitale programmabile, progettata per organizzare e mediare le interazioni tra utenti; non solo utilizzatori finali, ma anche imprese commerciali e istituzioni pubbliche. Sostanzialmente ci affidiamo a piattaforme digitali per programmare la nostra vita. Queste piattaforme sono tutte collegate ed inseparabili le une dalle altre --> si parla di un "ecosistema di piattaforme" interconnesse governate da un particolare insieme di meccanismi che modellano le nostre pratiche quotidiane. • Si tratta di 5 grandi colossi tecnologici chiamati i Big Five (o FAMGA): • Facebook (oggi Meta) • Apple • Microsoft • Google • Amazon --> sono le 5 grandi piattaforme che gestiscono le informazioni che circolano in rete e che fungono da gatekeeper= soggetti che in una società mediano il flusso di informazioni. Si tratta di piattaforme algoritmiche. • Oggi al cuore della Platform Society c'è Google, che fornisce numerose risorse chiave per l'ecosistema digitale: possiede il miglior servizio di mappatura del mondo attualmente in circolazione (Google Maps), motore di cerca più utilizzato… --> in questo modo agisce da gatekeeper Abbiamo quindi: • Motore di ricerca (Google Search) • Browser (Google Chrome) • App Store (Google Play) • Sistema operativo (Android) • Servizi di pagamento (Android Pay, Google Wallet) • Programmazione pubblicitario (AdSense) • Sito di video sharing (YouTube) Nel sistema dei media attuale abbiamo una frammentazione e moltiplicazione di gruppi e sottogruppi molto coesi e con ridotte relazioni con l'esterno --> coi diversi social media l'opinione pubblica si è frammentata, con una conseguente decrescita sull'importanza e la necessità di un'opinione pubblica ampiamente condivisa (Quandt, 2012) OPINION LEADERS Il concetto di opinion leader nasce molto prima dell'avvento dei social network. Gli studiosi che si sono occupati di questo tema sono Lazarsfeld e Katz nella loro teoria "Two Step Flow of Communication" Un opinion leader è colui che gode il prestigio e i mezzi per poter influenzare in modo determinante l'opinione pubblica (nel caso degli influencer i loro mezzi sono i follower) --> si tratta di membri influenti di un gruppo o di una società (locali e non globali) a cui gli altri si rivolgono per chiedere consiglio, opinioni e punti di vista. La prima volta che si parla di opinion leader è tra gli anni 40-50 in America con appunto Lazarsfeld e Katz, i quali si mettono a studiare come i mass media influenzano le scelte di voto durante le campagne elettorali in una contea dell'Ohio --> pubblicano il volume "The people's choice, how the voter makes up his mind in a presidential campaign". Pubblicano poi una ricerca dove spiegano come i mass media influenzino non solo le scelte politiche ma anche le scelte di consumo delle persone (fashion, cinema, arredamento..) Cosa scoprono tramite queste ricerche? • Si accorgono che rispetto alle scelte di voto sono rilevanti anche le discussioni politiche quotidiane --> sono proprio queste discussioni che poi creano opinioni omogenee all'interno dei gruppi primari (famiglia, amici stretti) --> questi individui vengono chiamati per la prima volta opinion leaders, ovvero coloro che sono in grado di influenzare le opinioni degli altri Caratteristiche degli opinion leaders: • Sono più informati degli altri • Sono più a contatto coi media: i media influenzano gli opinion leaders, che a loro volta influenzano gli altri • Sono in grado di essere convincenti e portare l'opinione altrui dalla loro parte • Esistono opinion leaders su qualsiasi tema della vita sociale (cinema, fashion, elettronica, gestione della casa..): ci affidiamo a loro che sono più informati di noi Gli opinion leader sono di fronte a sfide nel momento in cui vogliono risultare informati e quindi affidabili anche su altri aspetti (es Chiara Ferragni che vuole influenzare anche politicamente e non solo sul fashion) • I due studiosi creano un modello per cui i contenuti mediali che circolano all'interno di una cultura arrivano a modellare l'opinione pubblica tramite degli opinion leaders, che, essendo più informati, vengono riconosciuti come più affidabili --> esercitano una funzione di filtro (gatekeeping) e di modellizzazione (framing): • Si definiscono le caratteristiche dell'opinion leader / un opininion leader deve avere: • LITERACY: elevata esposizione ai contenuti mediali (es leggono di più, sanno trovare più informazioni digitali rispetto agli altri..) • COMMITMENT: è lui per primo personalmente coinvolto ed interessato a particolari argomenti • SOCIEVOLEZZA: capacità di trasferimento delle informazioni (communication skills) e capacità di essere convincenti e di coinvolgere • LEADERSHIP: riconoscimento dal basso da parte dl gruppo dei suoi pari (es. Greta Thumberg) Distinguiamo tra opinion leaders: • Verticali: comunicano verticalmente attraverso i media (es. programmi televisivi) • Orizzontali: agiscono all'interno di reti sociali più o meno ampie NB: si può essere opinion leaders anche senza essere famosi!! (es. sostenitori delle teorie no-vax, terrapiattiste ecc) • Monomorfi: sono opinion leaders su un argomento specifico, sono la maggioranza • Polimorfi: i pochi opinion leaders che riescono ad esserlo su più temi Opinion leaders verticali e monomorfi --> es. i medici e i virologi durante il covid • Hanno visibilità attraverso i media • Hanno una specifica area di influenza • Sono punto di riferimento per gruppi sociali/culturali diversi • Cosa succede quando non esistono più solo i media digitali ma anche i social media? Come riconosciamo gli opinion leaders all'interno delle piattaforme social? • Area di influenza: • Locale --> rete sociale circoscritta • Globale --> più tipico dell'opinion leader verticale • Conoscenza: • Monomorfi • Polimorfi • Comportamento: • Positivo --> proporre una conoscenza o un sistema di valori positivo, finalizzato a svolgere un servizio utile alla comunità • Negativo --> comportamento e atteggiamento distruttivo, hanno come finalità principale quella di imporre la propria opinione, che sia utile o meno, vogliono conquistare una posizione di potere e leadership (es. diffusione della fake news: è molto più semplice farlo sui social che in tv o sui giornali, dove le notizie sono controllate) La sociologa Kransikova definisce il fenomeno come: • Incoraggiare i seguaci a perseguire obiettivi che violano gli interessi legittimi dell'organizzazione e/o: • Utilizzando uno stile di leadership che comporta l'uso di metodi d'influenza dannosi verso i propri follower, indipendentemente dall'esistenza di giustificazioni per questo comportamento --> l'obiettivo è spesso l'auto-realizzazione carismatica (ottenere leadership) • Tempo di permanenza: • A breve termine --> questi opinion leaders sono effimeri, frutto di eventi che hanno durata limitata (es. la pandemia, la guerra ecc.) • A lungo termine --> • Caratteristiche dell'opinion leader digitale (Casalò, Flavián, Ibañez-Sanchez): Dovrebbero avere almeno una di queste caratteristiche: • Essere considerati esperti di un prodotto o servizio (literacy e commitment) • Essere un membro attivo di una comunità online • Partecipare con alta frequenza e dare un contributo sostanziale --> (socievolezza) • Essere considerato da altri utenti come soggetto che ha buon gusto in relazione alle decisioni di acquisto --> ( leadership + capacità di scegliere) 2. Esperti: sono "procacciatori di informazione", risolvono i problemi e forniscono le rispettive risposte --> prevale la literacy (es. Salvatore Aranzulla) 3. Persuasori: leader carismatici in grado di catalizzare consenso --> prevale la leadership (es. quello che vorrebbe fare Chiara Ferragni) 3. La spirale del silenzio mercoledì 12 ottobre 2022 09:08 • Germania, anni 70, "die schweige-spirale": Si aggiunge un aspetto in più alla teoria precedente --> il ruolo che hanno le manifestazioni individuali di opinioni e la percezione dei climi di opinione (Elizabeth Noelle-Neuman, tedesca --> ci si sposta in Europa) Questa teoria nasce dalla domanda: perché in alcuni casi gli esiti di sondaggi ed elezioni sono inaspettati? (es. all'inizio degli anni 70 in Germania; vittoria di Trump) Punti di partenza della teoria: • L'opinione pubblica in una società ha una funzione integrativa • Serve a costruire coesione/collante sociale a partire dalla natura sociale degli individui L'opinione pubblica si forma dall'intersezione di: • Media • Comunicazione interpersonale e rapporti sociali • Manifestazioni individuali di opinione • Percezione dei climi di opinione nel proprio ambiente sociale "L'opinione pubblica si forma nell'interazione tra il monitoraggio compiuto sull'ambiente sociale circostanze e i comportamenti dell'individuo stesso" (E. Noelle- Neuman) --> l'individuo cerca di capire il pensiero di maggioranza che ha intorno e agisce di conseguenza, decidendo se esprimere la sua opinione o tacere" NN recupera gli studi di un sociologo americano, David Riesman, "The lonely crowd" […] --> trattato sull'evoluzione del modo di vivere della società americana nel corso della storia. Riesman si chiede dove gli individui vanno a cercare le regole per vivere insieme in società? Secondo lui, ogni società (premoderna, moderna e postmoderna) che si è evoluta nel tempo è stata caratterizzata da un mondo in cui le persone mettono in comune i modi condivisi di comportarsi e da un cosiddetto "tipo di individuo". • La società si basa su un meccanismo di integrazione e, di conseguenza, attraverso la socializzazione diffonde modelli di comportamento "conformi" --> chi non segue questi modelli conformi viene escluso dalla società (es. chi ruba). • Riesman divide la storia americana in 3 fasi: • Pre-moderna: Sono le società tribali, vivono insieme in famiglie allargate, gli individui agiscono diretti dalla tradizione tramandata oralmente, sono legati a ruoli (nascita, genere, status sociale) immutabili e dipendono dalla fedeltà tra amici e parenti. E' ancora sentito nella società americana, es. "noi qui viviamo così" • Moderna: Nascono le grandi città, niente più piccole reti condivise, gli individui agiscono diretti da un personale e individuale sistema di valori (mediati anche dalla stampa) e possono mutare il proprio status sociale. I media iniziano ad acquisire sempre più influenza in quanto modellano un determinato "tipo di individuo" e normano modelli di comportamento. • Post-moderna: Le persone vivono in grandi agglomerati sociali (metropoli) e si spostano, l'individuo monitora costantemente il suo intorno come se avesse un "radar". Paradossalmente tornano ad essere importanti i valori delle comunità più piccole alle quali appartengo (in una grande comunità è difficile identificarsi) Gli individui agiscono diretti da: • Pressioni sociali esterne • Norme di gruppi primari (comunità d'origine o comunità di accoglienza) • Bisogno di essere conformi ai valori delle reti sociali a cui appartengono Non c'è più nessuno che ci racconta a voce le tradizioni della nostra comunità --> dobbiamo muoverci noi e capire quali sono le regole della comunità alla quale apparteniamo. • NN sostiene che il problema della società contemporanea è la paura dell'isolamento sociale, proprio per questo monitoriamo costantemente cosa pensano gli altri, qual è l'opinione dominante, soprattutto quando si tratta di temi in grado di creare fratture e discriminazioni all'interno della società. Gli individui monitorano il clima di opinione e individuano quello dominante attingendo ai media e all'esperienza personale, MA non sempre queste due coincidono --> possiamo trovarci in una situazione in cui abbiamo un'opinione pubblica duale. Gli individui sviluppano una competenza tale per capire se è meglio oppure no esprimere la loro opinione. • Quindi la domanda è: lo dico o non lo dico? Secondo NN noi NON cambiamo mai idea per conformarci nella società dominante, semplicemente la teniamo per noi se sappiamo che possa escluderci dalla società. Più persone percepiscono di non essere in sintonia con l'opinione dominante più le persone staranno in silenzio --> l'opinione minoritaria scomparirà e non sarà più visibile all'interno della società. MA le votazioni sono anonime --> l'opinione minoritaria "non conforme" ritorna --> risultati inaspettati alle elezioni Questo grande peso ha un altro effetto: Più le persone usano i social media, più sono timorose nell'ingaggiare una conversazione se queste non è in sintonia con l'opinione predominante (paradosso: i social media restringono la libertà di espressione) --> QUINDI i social media sembrano scoraggiare le prese di posizione pubbliche su temi divisivi e favorire gli effetti a spirale • In caso di espressione di un'opinione dissonante dalla maggioranza nei social media: • Possono verificarsi forme di isolamento offline legate alla sovrapposizione delle reti sociali online e offline • Online l'isolamento si manifesta nella forma dell'hate speech e degli attacchi personali --> il timore di essere oggetto di attacco potenzia ulteriormente l'effetto della spirale del silenzio • Questo fenomeno è legato alla necessità di conservare la propria affidabilità sociale e non incrinare la propria rete di relazioni NB: tutto questo ha un effetto anche fuori dai social media • Un approfondimento sull'argomento è "The spiral of silence" revisited: Esistono altri modi di monitorare l'opinione tipici dei social media, i cosiddetti click speech: I like e le condivisioni così come i commenti degli utenti possono essere strumenti di interpretazione del pensiero della maggioranza. --> chi teme maggiormente l'isolamento monitora costantemente questi indizi per individuare l'opinione dominante. • Il ruolo dei like e commenti: Esercitano un'influenza rilevante su quello che percepiamo come opinione pubblica: tanto più i commenti vanno in una direzione tanto più percepisco che l'opinione pubblica sta andando in quella direzione. --> si crea un effetto distorsivo: quelli che commentano tanto sono una percentuale ristretta di persone che sono più attive dei altre sui social • A causa della loro visibilità massiva, i commenti sulle piattaforme digitali possono avere conseguenze maggiori delle opinioni espresse a livello interpersonale • Negli ambienti online in cui l'opinione pubblica è relativamente uniforme e coesa, il pubblico indeciso tende a conformarsi al parere della maggioranza • Il ruolo dei BOT: Si definiscono social bot gli account automatizzati / programmati su siti di social media che agiscono in modo simile agli esseri umani (mettono like, condividono e pubblicano contenuti) e non sono necessariamente riconoscibili come automatizzati agli esseri umani. --> agiscono in modo da influenzare l'opinione pubblica, facendo passare un'opinione per dominante! Una tipologia di bot chiamati "astronauti" si sforzano di creare l'impressione falsata che le idee o le opinioni date siano sostenute da una larga parte della popolazione. Poiché non c'è un limite al numero di bot utilizzabili, la conversazione su un argomento può essere inondata da flussi di messaggi generati automaticamente che presentano una certa opinione, creano così l'illusione che molte persone abbiano tale opinione. + hanno anche la funzione di silenziare i commenti opposti 4. Teoria della coltivazione mercoledì 19 ottobre 2022 09:09 I media coltivano alcune rappresentazioni della realtà: Le storie, proposte e ripetute dai media, si riflettono sul nostro modo di vedere e interpretare il mondo e producono una visione che diventa sempre più omogenea e mainstream. • Anni 70, Georg Gerbner --> i media contribuiscono alla formazione dell'opinione pubblica attraverso il loro storytelling Lo storytelling passa attraverso tutti quei programmi in cui viene messo in scena un modo di pensare la realtà (es. fiction ma anche talent, reality show --> trasmettono degli ideali marcati come fortemente positivi, a discapito di altri) Il nome che Gerbner dà a questa funzione che i media svolgono nella società è "funzione bardica": Il nome si rifà ai bardi, i cantori che andavano in città in città a raccontare quello che succedeva --> i media raccontano le storie della comunità, rendendole a volte anche piacevoli come nel caso nelle fiction • John Fiske e David Hartley nel 1978 sviluppano ulteriormente la teoria della coltivazione. Vogliono individuare effettivamente cosa fanno i media nel contesto sociale. Le funzioni dei media: • Articolare l'interpretazione della realtà • Coinvolgere in un sistema di valori • Spiegare le azioni dei singoli • Rassicurare che lo status e l'identità degli individui è garantito dalla cultura (es. fiction "Doc" ci rassicura sul fatto che i dottori siano bravi ed empatici) • Trasmettere un senso di appartenenza individuale --> la teoria sembra molto positiva, MA i media contribuiscono anche alla diffusione degli stereotipi e non sempre narrano la realtà in tutte le sue sfaccettature. Stereotipi generalmente legati a: • Genere/età • Salute • Scienza • Famiglia • Educazione • Politica • Religione • Violenza --> I media possono costruire un immaginario semplificato, ridotto a modelli standard • In particolare, l'attenzione di questa teoria si sofferma sul tema della violenza (1967-1985): I media iniziano a mostrare film e serie tv aventi come oggetto la criminalità e le forze dell'ordine --> gli studi hanno dimostrato che c'è un effetto sulla psiche umana, legato a come le persone percepiscono la realtà che le circonda. I rischi delle echo chambers: • Effetto di polarizzazione --> articoli divisivi che generano conflitto (o si è d'accordo o no) • Cybercascades= promozione di campagne d'odio comunicative verso "nemici" che non la pensano come noi --> le nostre idee, rinforzate dagli algoritmi dei social, diventano più radicali • Autosegregazione e difficoltà di dialogo per la ricerca di soluzioni comuni • Influenza sul dibattito pubblico: La capacità di espressione aggressive e violente di chi è chiuso nelle echo chambers porta i politici a costruire relazioni specifiche con questi gruppi (le cui idee si sono radicalizzate) se non addirittura ad assumerne le forme comunicative. • Diffusione e credibilità delle fake news: Le echo chambers producono cascate informative che portano a propagare online contenuti che sostengono una specifica posizione. NB: Esistono diversi tipi di fake news: quelle che sono completamente false (hanno circolazione limitata) e quelle quasi vere, notizie raccontate non in modo completo e neutrale oppure con foto che non sono pertinenti a quell'argomento, non provengono veramente da quel contesto. • Filter bubble= potenziano le echo chambers, mix tra funzionamento degli algoritmi, la rete sociale che mi sono costruito e quello che faccio sui social. «Meccanismi online di polarizzazione dell’informazione prodotti dalle logiche degli algoritmi nei social media e dai motori di ricerca come Google» Che cosa differenza l'esposizione alle social news? • Tipologia di amici • Tipi di news condivisi • Modalità di interazione con il newsfeed: Frequenza di connessione, interazione con specifici amici (like, commenti..), click su link, like. A pagine --> Il fondamento: gli algoritmi ci propongono contenuti che "ci piacciono" sulla base di quello che abbiamo già scelto, fatto, o che interessa persone simili a noi. Gli esiti delle filter bubble: • Si crea un contesto di news iper-personalizzato, dove il confronto con diversi punti di vista diventa sempre più flebile e difficile • La selettività è invisibile in quanto operata dagli algoritmi e perché gli utenti ne sono spesso inconsapevoli • Gli utenti sono passivi perché le logiche di filtraggio non sono note --> l'effetto di coltivazione continua ad esserci anche se costruisce nicchie molto coese!! Tutto questo conduce alla misinformation= circolazione (intenzionale o non intenzionale) di "voci non confermate" che contribuiscono alla costruzione di una credulità collettiva e, alle volte di una verità credibile e condivisa. È alimentata dal fatto che, nei social media, il flusso di comunicazione visibile attraverso la bacheca di ciascun utente si compone di testi a diverso statuto che compaiono contemporaneamente nel feed: articoli prodotti dai media, meme satirici, commenti di persone comuni, opinioni di politici e/o personaggi pubblici ecc.. • Concetto di post-verità: "Tutto ciò che è relativo o che denota circostanze nelle quali fatti obiettivi sono meno influenti nell'orientare la pubblica opinione, che gli appelli all'emotività e le convinzioni personali" (Oxford Dictionary, 2016) Es. origine del covid (mercato di Wuhan o pipistrelli o laboratorio? --> teoria del complotto) • Questo meccanismo innesca i comportamenti definiti come proattitudinal information= ricerca di informazioni coerenti a conferma di fake news coerenti col mio punto di vista. E' possibile incrementare la credibilità delle fake news attraverso l'alimentazione di un processo a cascata tramite i political bots. Questo meccanismo genera forti polarizzazioni all'interno del contesto social(e), la ricerca di informazioni è: • Partisan (polarizzata) • Finalizzata a confermare la propria identità • Legata all'appartenenza a reti omofile (che la pensano come me) Quindi: • Mi radico ancora di più nella mia opinione, che diventa quindi fortemente polarizzata, e divento più restio al dialogo con le altre opinioni ("io sono nel giusto, tutti gli altri sbagliano" --> polarizzazione dell'opinione che diventa o giusta o sbagliata) • I media, dialogando con le audience polarizzate, producono contenuti rivolti specificamente a loro • EFFETTO A CASCATA Descrive come lo stesso contenuto può raggiungere un utente di un social media attraverso molti flussi di comunicazione e, assumendo forme diverse per ciascuno di essi --> effetto per cui noi siamo convinti di qualcosa in quanto raggiunti dallo stesso contenuto attraverso molti flussi di comunicazione che ci sembrano diversi. Prendiamo per esempio Facebook: Uno stesso contenuto ci raggiunge da: • Condivisione diretta della fonte • Condivisione di qualcuno che descrive e commenta la fonte • Fonti della fonte che sono state recuperate online --> crediamo di avere davanti 3 contenuti diversi, quando in realtà è sono uno (es. succede anche su Tiktok nella home page) Questo effetto costruisce credibilità poiché la percezione di chi riceve l'informazione è che questa sia confermata e condivisa da molte fonti diverse (anche se alle volte all'inizio della cascata c'è un'unica fonte non sempre verificata) --> QUINDI coltivazione ed esposizione selettiva sono fenomeni attivi anche nel modo dei media digitali, anche se in modo diverso. 5. Comunicazione digitale e società mercoledì 26 ottobre 2022 09:39 Quali sono gli effetti sulla società dello sviluppo delle tecnologie digitali? Tutto inizia negli anni 80: • Il pubblico e la comunicazione mediale sono sempre meno "di massa" • Audience sempre più segmentate • I prodotti mediali riescono a soddisfare le esigenze dei singoli • L'offerta mediale si pluralizza e diversifica • Il consumo di personalizza: walkman (primo strumento che consente di consumare contenuti mediali, in questo caso la musica, muovendosi nello spazio), videoregistratore, videocamera… device personali e portatili tattili e connettivi Il primo che si occupa di questi temi è Manuel Castells, uno studioso portoghese che cerca di descrivere quali sono le trasformazioni che lo sviluppo della rete di internet porta nella società in 3 volumi: • The Information Age • The Rise of the Network Society • Il terzo è dedicato a come cambia il tema dell'identità La sua posizione è a tratti radicale: • Si afferma un nuovo paradigma tecnologico che ha al suo centro le tecnologie dell'informazione • I modelli economici prevalenti (capitalisti o statalisti) entrano in crisi --> non è successo veramente, posizione radicale • Si affermano alcuni movimenti culturali "portatori di valori sociali" (ambientalismo, difesa dei diritti umani..) a discapito di organizzazioni istituzionali più organizzate Castells definisce la Network Society come "una nuova struttura sociale dominante, la società in rete; una nuova economia, l'economia informazionale / globale; e una nuova cultura, la cultura della virtualità reale" (Castells, 1998) --> cultura dove quello che noi viviamo all'interno dello spazio reale è sempre più mescolato e sostenuto da quello che facciamo nella dimensione online. • Andando più nel dettaglio, Castells identifica 5 punti della trasformazione che lo sviluppo dei media digitali introduce nella contemporaneità: 1. L'informazione diventa centrale, essenziale, per vivere nella nuova società (es. orario dei mezzi) --> si va in crisi se vanno in crush i sistemi di informazione 2. Techno-socialità: le tecnologie agiscono in profondità sulle dinamiche individuali e collettive (es. meccanismo della spunta blu su Whatsapp, non è un bisogno innato ma indotto) Alimentazione delle reti sociali attraverso prodotti culturali (video, playlist..) 3. Network logic: ogni sistema o insieme di relazioni che poggia sulle tecnologie è dominato alla logica della rete Non solo le persone sono connesse all'interno delle reti sociali ma anche le imprese lavorano in rete 4. Cambiamento: la società evolve in modo costante, è in continua evoluzione 5. Convergenza: le tecnologie convergono in un unico sistema integrato --> tutto si basa in una rete interconnessa di piattaforme digitali • INTERNET REVOLUTION --> cambiamento della posizione degli utenti nella comunicazione. Le relazioni sono alimentate da nuovi tipi di contenuti prodotti e condivisi dagli utenti che hanno assunto maggiore potere comunicativo La connected society genera la necessità di produrre contenuti che alimentino le reti sociali. Tutti noi siamo chiamati/spinti a creare e pubblicare contenuti. • All'interno della rete si realizza una comunicazione chiamata Mass Self communication (auto-comunicazione di massa) che: • Potenzialmente e ̀ancora di massa • Caratterizzata da nuove forme di contenuto (post, meme, POV, storytelling, DIY..) • Autogenerata (contenuti); Autodiretta (emissione); Autoselezionata (ricezione) • Molti a molti --> I soggetti non sono più ricettori passivi ma sono ora in grado di produrre loro stessi contenuti: Da oggetto (destinatario) a ---> soggetto (emittente + destinatario) in grado di raccontarsi, autorappresentarsi, essere esposti ai commenti. Il soggetto acquisisce la consapevolezza di avere un (nuovo) ruolo comunicativo nella società, assistiamo così alla tematizzazione generalizzata del quotidiano: “non esiste ambito sociale che non sia comunicabile in modo istantaneo all’interno delle reti di comunicazione, al punto che i vissuti quotidiani tendono a essere tematizzabili come fatti pubblici” La cultura della connessione che si genera nella connective society e ̀una cultura in cui le strutture dei social media sono entrate gradualmente al centro delle nostre routine e pratiche quotidiane. Tim O'Reilly, 2004 6. Elementi costitutivi ed "effetti sociali" delle piattaforme mercoledì 2 novembre 2022 12:14 Nel 2004 entriamo in una rete che, pur mantenendo i siti web, introduce le cosiddette piattaforme 2.0 (social media, blog, wikipedia..) Si parla ora di un terzo sviluppo del web --> piattaformizzazione (platformisation) • Quali sono gli elementi costitutivi delle piattaforme? 1. I DATI: Le piattaforme raccolgono automaticamente grandi quantità di dati relativi ai contenuti prodotti e circolanti e relativi ai comportamenti degli utenti e li archiviano per migliorare il servizio che ci offrono (nasce come strumento di ottimizzazione del marketing delle piattaforme). Come vengono raccolti i dati? --> La raccolta di dati è consentita e modellata da hardware e software: • Dai device utilizzati per accedere che incorporano software e app che raccolgono i dati (i cellulari e tablet) • Dai click del mouse (indirizzi, geolocalizzazioni, interessi) --> digital footprints • Dai social buttons e dai pixel: Social buttons= bottoni che permettono di condividere sui social contenuti che sono altrove ("condividi su.."), per poi restituire contenuti simili a quelli che abbiamo condiviso Pixel= piccoli frammenti di software che si agganciano alla nostra identità digitale (i nostri ID account) Google non funzionerebbe più se smettesse di raccogliere dati. NB: i cookies sono di prime, seconde o terze parti a seconda di con quante persone i nostri dati vengono condivisi. (meglio evitare di accettare quelli di terze parti --> possono condividere i dati con soggetti che non fanno parte del brand) • Attività di remarketing (o retargeting): servono a riproporci dei prodotti a cui siamo risultati interessati anche all'interno di altri siti (di solito sono legate all'e- commerce) 2. GLI ALGORITMI: Le piattaforme utilizzano gli algoritmi per filtrare automaticamente l'enorme quantità di dati raccolta e per connettere utenti, contenuti e pubblicità. Sono insiemi di istruzioni automatizzate per trasformare i dati di input in output: Es. page rank di Google: Input: numero di link alla pagina, descrittori della pagina --> output: rilevanza della pagina web nella ricerca (search engine marketing) 3. LE INTERFACCE: Sono lo strumento attraverso qui tutto il mondo di contenuti, algoritmi, dati torna a noi visibile. Quindi le interfacce: • Rendono visibili e accessibili i contenuti • Orientano produzione, connessione e accesso ai contenuti • Agiscono secondo una logica predittiva: favoriscono alcune azioni/interazioni e ne disincentivano altre Es. interfaccia di Instagram (pulsante DM, " + " per aggiungere contenuti --> oggi sono entrambi sulla destra) --> Le interfacce ci spingono a fare determinate azioni piuttosto che altre, prediligono alcune attività piuttosto che altre 4. STATUS PROPRIETARIO: Ogni piattaforma ha uno status giuridico ed economico, sono delle vere e proprie imprese condizionate nel loro agire. Ogni piattaforma: • E' di proprietà di qualcuno • Ha uno scopo di lucro (molto raramente sono no profit) • È legalmente situata in un luogo NB: anche piattaforme che sembrano no profit, come airBnB (peer to peer), ha uno status proprietario --> è di proprietà di una company statunitense e di una serie di azionisti tra cui diversi venture capitalist Deve quindi produrre reddito ed essere in continua crescita. Fa riferimento ai sistemi di regolamentazione americani rispetto alle transazioni economiche e alla tassazione. 5. MODELLO DI BUSINESS: Ogni piattaforma, in quanto impresa, deve guadagnare: ha il suo modello di business che si basa, nella sua maggior parte dei casi, sulla connessione iper-profilata tra utenti, contenuti, dati e pubblicità. Possibilità per le altre compagnie di acquistare spazi pubblicitari sui social --> è in questo modo che questi ultimi guadagnano, offrendo alle aziende spazi pubblicitari. Le possibilità di declinazione di questo modello di business sono: • Richiesta di commissioni ai soggetti che vogliono usare le piattaforme di settore, come airBnB • Estrazione di valore da dati (pubblicità) • Proposte di sottoscrizione ai dati --> modalità abbonamento premium • Cessione a pagamento ad altre aziende o governi dei dati di profilazione • LA SELEZIONE: Van Dajik si concentra sui diversi tipi di selezione che entrano in gioco nelle diverse piattaforme. I contenuti a cui gli utenti accedono sono frutto di un processo di selezione basato su.. Noi siamo partecipi di questo progetto. Data driven --> modello più guidato dai dati, si parla di media algoritmici • Questione della trasparenza: I meccanismi di funzionamento degli algoritmi ci sono visibili sono in parte --> concetto della black box, ne conosciamo il funzionamento in ingresso e in uscita ma non le logiche interne. La selezione di piattaforma non è prevedibile perché gli algoritmi agiscono in combinazione con le azioni degli utenti. • Gli algoritmi agiscono 3 livelli diversi di selezione: 1. Personalizzazione: Prende i nostri i imput e li rielabora mostrandoci offerte coerenti coi nostri interessi, desideri, esigenze. Si basa anche sull'affinità (es. Netflix, Spotify): • Prossimità con la propria rete sociale • Prossimità con le persone seguite • Prossimità alle pagine e ai gruppi --> considera anche azioni e preferenze di gruppi più ampi, in cui veniamo inseriti e portati ad assimilarci 2. Reputazione e trend: Le piattaforme tengono conto, selezionano e offrono agli utenti anche dei contenuti che sono stati già scelti da molte persone, che fanno parte di un trend --> logica della popolarità, ciò che viene scelto da più persone viene sempre privilegiato dalle piattaforme. I temi che appaiono "trending" in alcuni momenti specifici vengono quindi proposti con maggiore frequenza. Tenere a mente che la selezione algoritmica privilegia i contenuti con una "buona reputazione". Es. movimento BLM Agli utenti viene costantemente richiesto di recensire per costruire la reputazione degli altri utenti e dei contenuti/prodotti e in modo di far lavorare l'algoritmo --> questo ha però effetti distorsivi perché non sempre le recensioni rispecchiano la realtà. • Ranking: "le metriche della reputazione non sono semplicemente un riflesso della qualità e dello status di un servizio offerto […], ma sono modellate e definite…. 3. Moderazione: All'interno delle piattaforme digitali esistono dei meccanismi di moderazione --> le piattaforme selezionano alcune tipologie di contenuti che non ritengono "adatte" e le rimuovono. Ci sono delle soglie oltre le quali non si può andare all'interno delle piattaforme, queste soglie sono solitamente esplicitate nelle cosiddette "linee guida" dei social. Es. Facebook: autenticità (no profili fake) e sicurezza (no espressioni e contenuti minacciosi) come le due linee guida fondamentali. Ci sono poi 3 filoni legati al concetto di sicurezza, che si dividono in: • Violenza e comportamenti criminali: riferimento o alla messa in atto di comportamenti criminali sulla piattaforma stessa, es. frode, truffa, no rispetto del copyright o all'istigazione alla violenza. • Sicurezza: legato a 4 grandi aree --> violazione della privacy; sfruttamento di esseri umani, soprattutto minori; bullismo e intimidazioni; rappresentazione di atti di autolesionismo o addirittura suicidio. • Comportamenti deplorevoli: immagini forti e violente, immagini di nudo o di atti sessuali, violenza sugli animali, adescamento.. NB: il modo in cui vengono monitorati questi contenuti è molto lento, si avvale di parole chiave e di segnalazione da parte degli utenti (nel mentre questi contenuti, anche se per breve tempo, riescono comunque a circolare. I contenuti da rimuovere sono identificati attraverso: • Tecnologie di rilevamento automatiche (es. rilevamento parole chiave) • Moderatori "umani" che valutano attività e contenuti non conformi • Collaborazione degli utenti tramite segnalazioni 7. Informazione nella Platform Society mercoledì 9 novembre 2022 10:32 Qual è il ruolo delle piattaforme nell'evoluzione del sistema dell'informazione? Van daijk riprende da Nicholas Carr il circolo Disaggregazione --> riaggregazione 1. DISAGGREGAZIONE anni 90: • Tra contenuti giornalistici e pubblicità: I contenuti pubblicitari che prima venivano ospitati dalle testate giornalistiche, cominciano a spostarsi nel mondo digitale --> gli introiti pubblicitari iniziano a spostarsi ai motori di ricerca. Nascono così nuovi soggetti che ospitano i contenuti pubblicitari a pagamento prima presenti nelle testate giornalistiche e le testate giornalistiche si trovano con meno fondi. • Tra contenuti informativi e audience: Attraverso i motori di ricerca gli utenti accedono direttamente ai singoli articoli aggirando completamente la "pagina" o il "sommario". • 2 conseguenze: • Ogni frammento di informazione mi viene rappresentato in modo autonomo --> leggo solo il pezzo che corrisponde alla mia ricerca su Google • La prima notizia che mi viene restituita è quella che meglio corrisponde ai criteri di selezione delle piattaforme --> quella più popolare, col ranking più alto 2. RIAGGREGAZIONE anni 90: • Riaggregazione di notizie da parte di una piattaforma dedicata (es. Google News): Gli aggregatori di notizie raccolgono i contenuti di diverse fonti a differente statuto (blog, testate, podcast..) E' l'aggregatore piuttosto che la testata a fare da gateway per l'accesso alle notizie. --------- 3. DISAGGREGAZIONE anni 2000: • Disaggregazione nelle piattaforme: Le piattaforme stanno riproponendo forme di consumo "nativo delle news" --> le news vengono lette solo nella loro riformulazione pensata per le piattaforme social, in un modo ancora più frammentato. Ci si limita a leggere ciò che vogliamo sapere, non tutto l'articolo. 4. RIAGGREGAZIONE anni 2000: • Riaggregazione di notizie da parte di una piattaforma: Es. Facebook: se cerco "covid" mi raggruppa tutte le notizie inerenti frutto di una sua selezione. In modo ancora più radicale rispetto a Google News: mix di fonti istituzionali e non I social hanno anche tentato di diventare loro stessi dei luoghi di pubblicazione delle news --> articoli pubblicati per intero direttamente sulla piattaforma, i cosiddetti "instant articles" (così che le persone non dovessero cliccare su link esterni), ma le testate giornalistiche sarebbero affette da perdita economica. Sino vantaggiosi invece per le piattaforme perché mantengono gli utenti sulle stesse e permettono loro di controllarne i dati. • Qual è il problema? La raccolta dati: l'uso dei dati a fini elettorali non è inusuale né illegale, purchè i dati siano raccolti legalmente. Questi dati sono invece stati raccolti senza la consapevolezza degli utenti e gli scopi per cui i dati sono stati raccolti non erano stati dichiarati. • Cosa c'entra Facebook in questo scandalo della Cambridge Analytica? Stando alle dichiarazioni di Wylie nel 2018, Facebook sarebbe stata a conoscenza dell'utilizzo illegittimo dei dati dei suoi utenti (tanto che nel 2016 ne aveva chiesto la cancellazione) Facebook non avrebbe quindi informato gli utenti dell'uso illegittimo di dati di cui era a conoscenza. --> Facebook non ha vigilato i dati dei suoi utenti • Come gestisce la crisi Facebook? 1. Zuckerberg si assume la responsabilità e aggiunge che hanno modificato e reso meno permissiva le regolamentazione dei dati di Facebook (e che quindi hanno già risolto il bug) 2. Zuckerberg ribalta sugli utenti la responsabilità affermando che avrebbero dovuto sapere che rendendo le cose pubbliche soggetti di terze parti avrebbero potuto appropriarsene. 3. Zuckerberg propone un aiuto agli utenti: • Facebook mette a disposizione una pagina dove poter controllare se le proprie informazioni sono state condivise con Cambridge Analytica • Mette a disposizione un pulsante per rivedere quali app accedono al profilo • Segnala direttamente agli utenti italiani coinvolti che i loro dati sono stati usati da Cambridge Analytica 4. Negoziazione delle contromisure: trasparenza su ciò che i siti e le piattaforme social fanno dei dati delle persone --> chiederci di autorizzare il trattamento dei nostri dati Posizione di Zuckerberg: Le piattaforme sono quindi definite come: • Piattaforme tecnologiche che abilitano la produzione e condivisione di contenuti • Piattaforme i cui algoritmi regolano la visualizzazione dei contenuti e non la loro natura ↬ Tutto questo fino al 2019 e il covid: L'OMS la definisce come infodemia= rispetto ad un fenomeno nuovo finora sconosciuto come il covid, circolano tantissime informazioni talvolta non accurate. --> Le piattaforme cambiano la loro posizione: Twitter è la prima piattaforma a prendere posizione per arginare l'infodemia e fare quindi chiarezza sulle notizie vere --> si accorda col ministero della salute per indirizzare alla sua pagina ufficiale ogni qualvolta le persone cercano "covid". --> Si tratta di un grande passo avanti rispetto alla posizione di Zuckerberg (le persone devono essere capaci di valutare loro le notizie che leggono, la posizione sussiste ancora nel 2020) MA nel marzo 2020 l'infodemia è talmente diffusa che anche Facebook si allinea a Twitter: --> bisogna agire sui meccanismi interni delle piattaforme Persino Pinterest prende posizione: ⇒ In sintesi che cosa è cambiato: Si inizia ad intervenire sulla natura dei contenuti sulle piattaforme!! Intervento diretto sulle forme di selezione algoritmica. È bene sottolineare che da questo cambiamento non si potrà facilmente tornare indietro: si tratta di un cambiamento strutturale che investe la natura delle piattaforme social e il loro rapporto con il contenuto. 7.1 Misinformation e flussi di comunicazione a cascata martedì 29 novembre 2022 14:51 ➳ Caso di Austin, Texas: --> Come si è passati da tweet da un account con pochi follower a notizia virale? 1. Ruolo cruciale degli hashtag che fanno "uscire" il tweet dai suoi 40 follower, in particolare l'hashtag #fakeprotests che è un hashtag politicamente molto orientato. La sua affermazione si era basata su una rapida ricerca su google e sulla mancanza di tempo per fare verifiche più approfondite. 2. Il tweet viene poi condiviso da un gruppo di supporter di Trump attraverso Reddit (@the_donald), a sostegno della teoria che le manifestazioni anti-trump sono sostenute dai democratici. 3. Il post di Reddit passa ad un'altra piattaforma ancora e finisce all'interno di un forum di conservatori di Free Republic, al quale hanno accesso anche diversi personaggi politici americani. --> ormai la "notizia" sta viaggiando in modo indipendente dal suo autore. Si creano 3 flussi: Dopo 3 giorni, Turker smentisce la notizia su Twitter ma la notizia è ormai dilagata come fake news. Cosa traiamo da questa storia? • Flussi di condivisione • Omofilia delle reti (persone che la pensano allo stesso modo) • Logiche di credibilità FLUSSI DI COMUNICAZIONE A CASCATA Il fenomeno avviene attraverso diversi meccanismi: 1. Flussi di condivisione: Dalle attività di social sharing da parte di utenti le cui bacheche sono state raggiunte da post (o tweet) condivisi da profili e pagine differenti oppure da amici --> stratificazioni di credibilità I fenomeni di cascata all'interno delle reti sociali si attivano quando, la condivisione avviene a partire dall'osservazione delle attività degli amici connessi di cui vengono ulteriormente distribuiti i contenuti (Kumpel, 2015) 2. Omofilia delle reti: = l'attrazione tra soggetti dovuta alla presenza di tratti comuni e la tendenza di questi ad associarsi e a stabilire legami con altri simili Gli effetti dell'omofilia: • Percezione di somiglianza incrementale: • Più percepisco alcuni soggetti come simili, più interagisco con loro (like, share, mention) • Più interagisco con loro, più mi è evidente la loro somiglianza (Barnett e Benefield) • Sviluppo di sistemi di significati condivisi: Il circuito di relazioni tra soggetti che si percepiscono come simili genera sistemi simili di interpretazione dei fatti e degli eventi. • Incremento di credibilità: I contenuti condivisi da un "contatto social" che condivide le proprie posizioni culturali o narrazioni degli eventi acquisiscono un surplus di credibilità. "I contenuti diffusi all'interno di reti omofile acquistano particolare valore proprio in relazione al fatto che vengono ricevuti in modo selettivo in quanto corrispondono a interessi, temi e valori propri di una specifica rete sociale." (Baresh, 2011) 3. Logiche di credibilità: Credibilità= misura della certezza che un soggetto o più soggetti si comporteranno nel modo da me previsto --> si crea un rapporto di fiducia (so che quella persona mi dirà qualcosa di vero) Precondizione della comunicazione: • "Principio di carità" (o "principio di benevolenza interpretativa"): io sono ben disposto ad accogliere ciò che mi arriva dall'altro (Quine e Davidson) Confidare quindi che l'altro possa ascoltarmi e capirmi e che l'altro abbia qualcosa di significativo da comunicarmi. • Sincerità: fiducia reciproca nel fatto che l'altro sia come appare e sia quel che dice e mostra di essere • + viceversa --> Confidare che l'altro creda alla verità di quello che dico e alla verità della mia "faccia" 3 tipologie diverse di credibilità: i. Credibilità cognitiva: indizi per capire se la persona con cui interagiamo è competente e se ha una serie di conoscenze alle quali mi interessa accedere ii. Credibilità normativa: indizi per capire se il soggetto con cui sto interagendo è espressione di un insieme di valori o di uno status che per me sono desiderabili --> ti devi fidare perché noi abbiamo i tuoi stessi valori. iii. Credibilità affettiva: fiducia basata sull'identificazione e sulla familiarità col soggetto in questione --> questi 3 tipi possono coesistere insieme e avremo quindi il picco massimo della credibilità (gli influencer lavorano su questi 3 piani) La credibilità che viene messa in gioco meno, se usciamo dalla sfera dell'influencing, è quella cognitiva. 9. Dibattito sul ruolo degli algoritmi lunedì 19 dicembre 2022 10:48 Si tratta di un dibattito contemporaneo sul ruolo che gli algoritmi hanno sulla nostra società. I sociologi iniziano a chiedersi se non ci fosse un impatto di questa presenza costante degli algoritmi sulla società contemporanea. Ted Striphas nel 2015 è il primo ad usare il termine "cultura algoritmica" e spiega che gli algoritmi contribuiscono a 3 aspetti principali: 1. Intervengono in modo significativo a ridurre la quantità di contenuti (overload) che ci arrivano ogni giorno filtrandole. 2. Contribuiscono a un processo essenziale della cultura: quello di definire la visibilità e il valore di prodotti culturali (Striphas e Seaver) 3. Contribuiscono a "riassemblare il sociale", specialmente attraverso social media, sulla base delle affinità e connessioni individuate dagli algoritmi. --> gli algoritmi non hanno solo impatto tecnologico, ma anche culturale/sociale! Gli algoritmi hanno dunque un potere sociale legato: • Alla loro capacità di incidere sui processi sociali (Beer, 2017) • Al modellamento di visibilità e attenzione nei social media (Tania Bucher, 2012) Bucher fa riferimento ai media digitali contemporanei come "media algoritmici", che sono definiti come: "tecnologie mediali che si basano fondamentalmente su algoritmi per ordinare, filtrare, gerarchizzare e curare i contenuti" • Ai processi di costruzione di significato che vengono suggeriti dalle selezioni algoritmiche (Hayles 2019 e Introna 2011) • Alla capacità di individuare, catalogare e ordinare il mondo e le persone (Cheney- Lippold, 2011) --> raccomandazione selettiva di contenuti --> non è un processo del tutto automaticamente automatizzato! • Gli algoritmi come artefatti culturali: Gli algoritmi sono stati definiti degli artefatti culturali (Schellewald, 2022) prodotti e produttori di significati sociali. --> dentro l'algoritmo c'è una visione del mondo, dove alcune cose sono considerate più importanti e altre meno. 1. Gli algoritmi sono modellati sulla base di visioni del mondo sociale e di obiettivi da raggiungere (contenuti popolari). Sono prodotti all'interno di un contesto sociale e ne sono parte integrante (Beer, 2017) 2. Sono parte di una complessa rete di azioni e reazioni che coinvolgono tecnologie, gestori delle piattaforme e utenti. 3. L'interazione tra utenti delle piattaforme e gli algoritmi su cui si basa il loro funzionamento è spesso consapevole (es. Tiktok: sono stanca di vedere certi video e smetto di interagirci --> flessibilità dell'algoritmo di Tiktok + anche Netflix) --> Questo vuol dire che nella nostra società sta nascendo un immaginario algoritmico: l'algoritmo come soggetto che funziona in un certo modo. L'immaginario algoritmico circola sotto forma di storie (storie algoritmiche) ovvero discorsi informali e bottom up che vengono prodotti quando gli utenti comuni condividono le esperienze vissute con gli algoritmi sia in forma diretta, sia in forma mediata (Schellewald, 2022) Le narrazioni contemporanee ospitate dai media algoritmici sono prodotte all'intersezione tra: • Azioni degli utenti (like, commenti, post) • Elaborazione algoritmica delle tracce lasciate a partire da queste azioni che si traduce in una restituzione di contenuti predittivamente ritenuti interessanti • Intervento strategico degli utenti finalizzato a perfezionare questa restituzione di contenuti e "far agire" l'algoritmo secondo le proprie preferenze e i loro cambiamenti nel tempo. Narrazione algoritmica: • I media algoritmici mettono a disposizione degli utenti dei repertori discorsivi e narrativi in relazione a singoli eventi privati o pubblici • La tipicità algoritmica di queste risorse per la narrazione è legata al fatto che la loro selezione e distribuzione è basata su meccanismi predittivi e di conseguenza ripetitivi • Ogni utente ha la possibilità di accedere, in relazione a un singolo evento, a un repertorio di risorse narrative limitate e tendenzialmente coerente al suo interno su cui di conseguenza basare le proprie narrazioni --> gli algoritmi hanno scelto una rappresentazione (ovviamente stereotipata) della donna, che ne ha inevitabilmente penalizzate altre! 2022: donna forte e non come soggetto "fragile" oggetto di violenza e discriminazioni! Figure emblematiche a cui fare riferimento: attiviste (41%) e scienziate (59%) (caso Snowden, Pew Research Center) + Click speech, like e condivisioni possono essere strumenti per monitorare le opinioni della maggioranza + ruolo dei Bot --> agenti digitali usati proprio per creare effetti di spirale del silenzio all'interno dei social media (con loro definizione) NB: media digitali = social media!! • Teoria della coltivazione (Gerbner, anni 70): I media contribuiscono alla formazione dell'opinione pubblica attraverso il loro storytelling. Funzione bardica dei media (spiegare cos'è) Le funzioni dei media secondo Fisk e Hartley(?), oltre a quella bardica di Gerbner: Tema della violenza --> effetti di coltivazione che la violenza ha sugli utenti: livello di sfiducia nel prossimo, livello di alienazione e depressione degli individui. Fattori intervenienti --> forti consumatori, individui che vivono in contesti esposti a situazioni di violenza. !!!(NB): teoria della coltivazione applicata al nuovo sistema dei media: Quali sono i problemi della teoria di fronte a un sistema di media digitale: comunicazione non è più di massa --> lo storytelling è targetizzato, importante considerare come avviene il processo di selettività dei contenuti Effetti della selettività: --> ci si può chiudere in una bolla Echo chambers e filter bubble: gli individui si confinano in echo chambers in cui trovano conferma e continua ripetizione del medesimo punto di vista (sintonico con il proprio); le echo chambers sono potenziata dalla presenza delle filter bubble (meccanismi attraverso cui le piattaforme digitali e gli algoritmi filtrano i contenuti che ci arrivano) --> gli algoritmi ci propongono contenuti che ci piacciono, sulla base di quello che abbiamo già scelto, fatto, o che interessa persone simili a noi. Questi fenomeni si legano alla misinformation: circolazione di contenuti che contribuiscono a creare una verità condivisa che sono particolarmente favoriti da echo chambers e filter bubble. + si innescano meccanismi di forte polarizzazione (partisan - polarizzata) 2. PLATFORM SOCIETY Effetti sulla società dello sviluppo delle tecnologie digitali (network society e connective society) 2 grandi teorie: • Manuel Castells (1996-98) --> network society: Informazione, techno-socialità, network logic, cambiamento, convergenza. • Connective society: parte dall'osservazione del fatto che le persone sono always- on (sempre connesse) e si parla di networked individualism: (NB: il libro si chiama "Networked" ma parla della connective society)!! Social network revolution: cresce l'importanza di reti di legami deboli. Rivoluzioni che caratterizzano la connective society (anni 2000): • Mobile revolution • Internet revolution --> nuove tipologie di cintenuti • Mass self communication --> autogenerata • Platform society: Definizione --> ecosistema di piattaforme interconnesse governate da un particolare insieme di meccanismi che modellano le pratiche quotidiane. Big5 (FAMGA) e piattaforme di settore --> caratteristiche delle Big5 e cosa sono le piattaforme di settore con esempi (connettori tra utenti e imprenditori, es. AirBnB) • Elementi costitutivi della Platform Society: Dati (come vengono raccolti), algoritmi (a cosa servono), interfacce (x rendere visibili le opzioni, ruolo predittivo e di orientamento, si evolvono continuamente), status proprietario (proprietà, scopo, luogo), modello di business (come guadagnano), condizioni di utilizzo (TOS). Effetti sociali delle piattaforme: • Datificazione --> codifica dei comportamenti e delle emozioni per poterle standardizzare ed elaborare in forma di dati (es. emoticon, reaction..) Es. geolocalizzazione e pagamenti • Mercificazione --> trasformazione di contenuti ed emozioni in merci che possono essere scambiate all'interno e all'esterno delle piattaforme (no domanda specifica sulla mercificazione) • Selezione --> gli utenti vengono indirizzati verso specifici contenuti e oggetti secondo un principio data driven, ovvero alimentato dal flusso di informazioni generato dagli utenti + 3 tipologie di selezione: personalizzazione, reputazione e trend, moderazione. • Ruolo delle piattaforme nell'evoluzione del sistema dell'informazione: Processi di disaggregazione e riaggregazione (Nicholas Carr, 2008): Piattaformizzazione dell'informazione ha generato questi processi (lezione 7) Proposte di riaggregazione da parte delle piattaforme --> instant articles • Nuovo ruolo editoriale delle piattaforme digitali dopo il covid?