Scarica Statistica economica Mercatorum, Test + domande inedite. Aggiornato 24/25 e più Prove d'esame in PDF di Statistica Economica solo su Docsity! BANCA DATI STATISTICA ECONOMICA 1 La Statistica economica è la disciplina che si occupa di: La Statistica economica a Studiare i fenomeni economici utilizzando un metodo di analisi basato su ipotesi e idee b Studiare i fenomeni relativi all'impiego di risorse scarse in condizioni di incertezza c Studiare i fenomeni collettivi attraverso l'impiego di un metodo qualitativo d Applicare la Statistica ai fenomeni economici 2 Negli utlimi anni è cresciuta l'importanza attribuita all'articolazione territoriale dell'informazione statistica in campo economico, in relazione a: La Statistica economica a Rilievo delle politiche dell'offerta, incentrate sui fattori caratterizzanti la competitività e l'attrattività territoriale b Permanenza di squilibri strutturali fra territori appartenenti a zone del paese con uguale livello di sviluppo e diversa dinamica di crescita c Necessità di corrispondere con adeguate informazioni economiche alle politiche di coesione e sviluppo co-finanziate con fondi dell'UE d Rilievo delle politiche della domanda, incentrate sui fattori caratterizzanti la competitività e la redditività territoriale 3 La Statistica economica non si occupa di: 1 La Statistica economica è la disciplina che si occupa di: La Statistica economica La Statistica economica a Contabilità nazionale b Analisi di mercato c Analisi territoriale d Web marketing 4 La Statstica economica fa parte della classe delle: Il processo scientifico a Scienze esatte b Scienze non sperimentali c Scienze sperimentali d Scienze quantitative 5 Il metodo dell'analisi quantitativa dei fenomeni economici interviene: Il processo scientifico 1 La Statistica economica è la disciplina che si occupa di: La Statistica economica c Produce stime per alcune attività illegali quali traffico di droga, serivizi di prostituzione e contrabbando d Nelle stime delle attività che producono reddito ottempera al principio di esaustività diversamente dal Sec 95 10 Nel Sec 2010: Il Sec 2010 a Le novità introdotte non comportano un aumento della robustezza b Non emergono significative revisioni per i principali aggregati economici c Le innovazioni sono fondate sull'utilizzo più di nuove fonti informative, provenienti dall'integrazione tra basi di dati amministrativi e dati di indagine che sui nuovi metodi di misura d Le innovazioni di carattere metodologico hanno reso possibile ridisegnare la procedura di stima dell'economia sommersa 1 Il Sistan: Il Sistan a E' l'insieme di definizioni e classificazioni condivise dai produttori di statistica ufficiale b E' una rete che oltre all'Istat comprende enti e organismi pubblici d'informazione statistica di cui fa parte anche la Banca d'Italia c E' una rete che comprende gli uffici di statistica dei soggetti privati che svolgono funzioni di interesse pubblico d E' l'insieme di soggetti produttori di “statistica ufficiale” 2 Il Programma Statistico Nazionale: Il Sistan a Ha durata periodica b Produce solamente aggiornamenti annuali c E' predisposto dall'Istat e sottopsoto solo al parere della commissione per la garanzia dell'informazione statistica d E' predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico 3 I documenti di natura politica: Le informazioni orientate alla policy a Contengono informazioni di natura prevalentemente statistica 1 Il Sistan: Il Sistan b Contengono solo informazioni di natura macroeconomica c Contengono informazioni anche di natura territoriale d Sono prodotti da enti appartenenti al Sistan 4 Le informazioni orientate all'analisi: Le informazioni orientate all'analisi a Implicano un utilizzo ai fini di policy b Contengono informazioni strettamente statistiche c Contengono solo documenti prodotti dall'Istat d Hanno come finalità quella di presentare i dati 5 Il Rapporto Unioncamere: Le informazioni orientate all'analisi a Analizza al pari del Rapporto annuale dell'Istat anche il sistema delle imprese e la loro dislocazione territoriale b Si limita ad osservare le modificazioni strutturali in atto nei sistemi imprenditoriali locali 1 Il Sistan: Il Sistan 10 L'Atlante statistico dei comuni: Le fonti di livello sub-nazionale a Contiene le stesse informazioni dell'Atlante della competitività delle provincie b Non è pubblicato negli anni in cui si svolge il Censimento c E' prodotto dall'Istituto Tagliacarne d Contiene informazioni di natura sociale ed economica 1 L'errore campionario: Concetti, definizioni, classificazioni a E' connesso al processo di stima raccolta dei dati b E' connesso al contesto dell'indagine e alle modalità organizzative c E' connesso a errori di misurazione, di copertura o a mancate rispsote d Si commette in base al tipo di campionamento che si è costruito 2 La qualità delle statistiche economiche: 1 L'errore campionario: Concetti, definizioni, classificazioni La qualità delle statistiche economiche a Dipende dall'esistenza di dati certi b Dall'affidabilità delle stime c Dipende da quanto i dati sono utilizzati nei processi decisionali di operatori privati o collettivi in campo economico-sociale d Dalla presenza o meno di un margine di errore nelle stime dei dati 3 Le statistiche economiche: La qualità delle statistiche economiche a Soddisfano il desiderio di percezione dei fenomeni economici da parte di soggetti diversi b Sono prodotte occasionalmente c Possono rientare nell'ambito della produzione non ufficiale d Devono soddisfare determinate catatteristiche concordate a livello internazionale 4 La qualità della produzione statistica richiede: La qualità delle statistiche economiche 1 L'errore campionario: Concetti, definizioni, classificazioni a Un'elevata conoscenza dei fenomeni sociali ed economici da parte del ricercatore b Di evitare che l'informazione che giunge all'utente finale siia distorta c Di saper trasformare bene un dato statstico in conoscenza d Di saper valutare criticamente l'informazione finale che viene resa disponibile 5 La difficoltà nel definire la qualità dei dati statistici è: La qualità delle statistiche economiche a Riscontrata dagli utenti finali che sanno discernere tra produzione dei dati ufficiale e ufficiosa b Caratterizzata dalla complessità nel produrre informazioni economiche, sempre più articolate e dettagliate c Contraddistinta dalla mancanza di trasparenza circa i requisiti da soddisfare a livello internazionale d Agganciata ai processi produttivi posti in essere dalle fonti ufficiali di informazione statistica, ovvero i dati devono soddisfare determinate caratteristiche e requisiti 6 Quale tra i seguenti requisiti è essenziale per la qualità dei dati: Requisiti essenziali 1 L'errore campionario: Concetti, definizioni, classificazioni d Non esiste un ordine di preferenza tra le caratteristiche richieste 1 Il dato statistico: Dato statistico, informazioni e statistiche a E' sinonimo di metadato b E' un modo di presentare le informazioni mediante la costruzione di appositi indicatori di sintesi c Produce direttamente conoscenza e informazione d E' la materia prima da cui è ottenuta l'informazione statistica che si riferisce alla collettività 2 I dati secondari: Dato statistico, informazioni e statistiche a Sono dati sperimentali b Rappresentano una fonte di dati c Sono un sottoinsieme dei dati primari d Riguardano le informazioni dei competitors della propria azienda 1 Il dato statistico: Dato statistico, informazioni e statistiche 3 I dati primari: Dato statistico, informazioni e statistiche a Sono le informazioni contenute nei bilanci dell'azienda b Sono i dati che l'azienda ha acquisito da un istituto di ricerca c Le opinioni raccolte dall'azienda su un campione di clienti d Sono dati interni all'azienda 4 Nella produzione di informazione statistica, l'impresa: Dato statistico, informazioni e statistiche a E' produttrice di dati primari b Utilizza solo dati prodotti dalla Statistica ufficiale c Commissiona sempre analisi di mercato a società specializzate d Certifica la qualità dell'informazione prodotta 5 Il metadato: Metadati 1 Il dato statistico: Dato statistico, informazioni e statistiche a E' un tipo particolare di dato b Un tipo di rappresentazione grafica c E' il risultato di una misurazione su un'unità statistica d E' un'Informazione che consente di interpretare correttamente un insieme di dati 6 Il settore Ateco è: Metadati a Un esempio di metadato b Una classificazione delle imprese adottata dall'Istat c Una procedura con cui si classificano le attività economiche d Una classificazione delle attività economiche in cui ogni sezione è contraddistinta da un codice numerico 7 La sede legale di un'impresa: Metadati a Coincide con la sede di una delle sue unità locali b E' sempre diversa dalla sede delle sue unità locali 1 La Contabilità nazionale: Fonti esterne: Statistica ufficlale e statistica privata Fonti esterne: Statistica ufficlale e statistica privata a Le fonti sul comportamento del consumatore sono di indubbio interesse per le imprese per programmare la produzione b I risultati economici delle imprese aiutano l'azienda a comparare i risultati ottenuti nel corso degli anni c I Conti nazionali consentono di collocare le imprese in determinati ambiti territoriali d Troviamo solo le Statistiche prodotte da soggetti appartenenti al Sistan 3 Le fonti di dati esterne all'impresa: Fonti esterne: Statistica ufficlale e statistica privata a Soddisfano tutte i requisiti essenziali della qualità dei dati b Sono di potenziale interesse per costruire le informazioni su cui si basano le scelte strategiche dei manager c Sono in numero limitato rispetto alla domanda di informazione e conoscenza espressa dalle imprese d Possono essere reperite solo a pagamento 4 Le fonti di dati esterne all'impresa: 1 La Contabilità nazionale: Fonti esterne: Statistica ufficlale e statistica privata Fonti esterne: Statistica ufficlale e statistica privata a Possono essere costituite da statistiche territoriali dettagliate fino a livello comunale b Possono riferirsi ad analisi economiche effettuate su base trimestrale c Sono prodotte da soggetti pubblici e privati che appartengono al Sistan d Si riferiscono solo alle caratteristiche strutturali delle imprese 5 I dati provenienti dai bilanci delle imprese: Conti nazionali a Contribuiscono in misura rilevante alla stima delle grandezze presenti nei conti nazionali b Contribuiscono in misura rilevante alla stima delle grandezze presenti nei conti nazionali solo se provengono dalle medio-grandi imprese c Contribuiscono a sottostimare i principali aggregati della Contabilità nazionale perché non rappresentativi dell'intero universo delle imprese d Non risentono del contesto macroeconomico in cui le aziende operano 6 Il Pil: 1 La Contabilità nazionale: Fonti esterne: Statistica ufficlale e statistica privata Conti nazionali a E' utilizzato correttamente come sinonimo di Valore aggiunto b E' considerato un indicatore economico di progresso e benessere c Include una parte dell'economia sommersa d Non include gli ammortamenti 7 Le stime dei conti nazionali: Conti nazionali a Devono soddisfare i requisiti dei parametri di Maastricht b Forniscono alcuni indicatori macroeconomici fondamentali per la politica economica c Sono basate sulle indicazioni contenute nell'European System of National and Regional Accounts 1998 (ESA98) d Registrano i flussi economici reali che caratterizzano uno specifico momento del processo economico 8 Un incremento degli ammortamenti: 1 Le Caratteristiche strutturali delle imprese: Caratteristiche strutturali delle imprese Caratteristiche strutturali delle imprese a Collocano l'impresa nell'ambito di un territorio, di un settore economico e di una classe dimensionale b Collocano l'impresa in un contesto macroeconomico c Si riferiscono anche alle unità produttive che operano nell'Agricoltura d Si riferiscono solo alle imprese attive 3 Il Censimento dell'Industria e dei Servizi: Caratteristiche strutturali delle imprese a E' l'unica indagine che consente analisi fino a livello comunale b Consente di analizzare le tendenze evolutive del sistema produttivo nel breve periodo c Consente le analisi di dinamcihe di lungo periodo grazie alla poca variabilità delle stime prodotte d Produce stime tempestive se vengono svolti anche Censimenti intermedi 4 L'Archivio statistico delle imprese attive (Asia): 1 Le Caratteristiche strutturali delle imprese: Caratteristiche strutturali delle imprese Caratteristiche strutturali delle imprese a Si riferisce alle imprese che svolgono un'attività produttiva b E' costituito da un unico archivio c E' aggiornato occasionalmente d Comprende qualsiasi classe dimensionale delle imprese 5 L'Archivio statistico delle imprese attive (Asia): Caratteristiche strutturali delle imprese a Rileva caratteri complementari a quelli del Censimento dell'Industria e dei Servizi b Consente di costruire gli indicatori di demografia delle imprese c Consente un accesso illimitato ai dati d Fornisce informazioni sui bilanci aziendali 6 L'Archivio statistico delle imprese attive (Asia) per le unità locali: Caratteristiche strutturali delle imprese 1 Le Caratteristiche strutturali delle imprese: Caratteristiche strutturali delle imprese a E' aggiornato sulla base di una pluralità di archivi amministrativi b E' aggiornato annualmente: per le grandi imprese (500 e più addetti) si ricorre all'impiego di modelli probabilistici c Analizza le caratteristiche strutturali del sistema produttivo tra due censimenti d E' di proprietà del Registro Imprese 7 L'indagine PMI: Risultati economici delle imprese a E' campionaria per imprese con almeno 100 addetti b E' totale per imprese con addetti appartenenti alla classe 1-99 c Si rivolge a imprese attive da almeno 6 mesi d Consente di comparare il risultato economico della propria impresa con quello conseguito dalle imprese simili per caratteristiche strutturali 8 L'indagine SCI: Risultati economici delle imprese a Fornisce stime significative a livello territoriale 1 L'indagine campionaria viene effettuata da un'azienda: L'indagine campionaria e le sue fasi d Si svolge in tempi relativamente brevi 3 L'indagine campionaria: L'indagine campionaria e le sue fasi a Prevede solo il campionamento probabilistico b E' solo di tipo quantitativo c Utilizza sempre metodologie appropriate per la stima dei parametri di interesse d Prevede che sia identificata la popolazione obiettivo 4 La popolazione obiettivo: Alcune definizioni a E' identificata dalla popolazione di selezione b E' identificata dalla popolazione di indagine c E' la popolazione di cui vogliamo siano generalizzate le conclusioni basate sull'osservazione del campione d E' la popolazione effettivamente individuata dalla lista di campionamento 5 L'obiettivo di un'indagine campionaria: 1 L'indagine campionaria viene effettuata da un'azienda: L'indagine campionaria e le sue fasi Alcune definizioni a E' la stima dei parametri della popolazione b E' la selezione del campione con meccanismo casuale c E' individuare l'insieme delle unità del campione effettivamente osservate d Minimizzare la discrepanza tra campione teorico e campione effettivo 6 L'errore statistico: Alcune definizioni a Coincide con l'errore campionario b E' presente solo se il campione è selezionato con meccanismo casuale c E' indipendente dal tipo di campionamento scelto d Non è presente in un'indagine totale 7 Nell'indagine campionaria: Il campionamento probabilistico 1 L'indagine campionaria viene effettuata da un'azienda: L'indagine campionaria e le sue fasi a La selezione del campione avviene sempre con meccanismo casuale b E' necessario sempre disporre della lista di campionamento c Esiste sempre l'errore campionario d La selezione delle unità del campione può avvenire mediante schemi di tipo non probabilistico 8 Quando è impossibile disporre della lista di campionamento: Il campionamento probabilistico a Si ricorre a un'indagine totale b Si abbandona l'indagine campionaria c Si selezionano le unità in modo arbitrario in base a considerazioni di ordine pratico d Si costruisce nuovamente un campione teorico 9 Nel campionamento casuale semplice (CCS): Il campionamento probabilistico a Ogni singola unità della popolazione presenta una diversa probabilità di estrazione a seconda che l'estrazione avvenga con o senza ripetizione 1 Nel campionamento sistematico: Altri piani di campionamento probabilistico a E' preferibile al campionamento a grappoli per la precisione delle stime b E' preferibile al campionamento sistematico per la precisione delle stime c E' preferibile al campionamento a stadi perché più facilmente gestibile dal punto di vista organizzativo d E' meno gestibile dal punto di vista organizzativo del campionamento a grappoli e fornisce stime meno precise 4 Nel campionamento di comodo: Il campionamento non probabilistico a Le unità del campione sono selezionate in base al contenimento dei costi e ai tempi di esecuzione dell'indagine b Le unità del campione sono selezionate in base alla possibilità di reperire la lista delle unità della popolazione c L'intervistatore è imparziale nello scegliere chi intervistare d La scela della numerosità campionaria soddisfa il requisito di garanzia di rappresentatività della popolazione 5 Nel campionamento ragionato: Il campionamento non probabilistico 1 Nel campionamento sistematico: Altri piani di campionamento probabilistico a Estendere l'opinione di soggetti particolarmente esperti (campione di indagine) all'universo è un'operazione non rischiosa e statisticamente significativa b Le unità della popolazione vengono selezionate casualmente tra quelle ritenute depositarie delle informazioni più rilevanti per il buon esito della ricerca c La selezione delle unità viene stabilita in fase di progettazione sulla base di conoscenze a priori sulla popolazione e sul fenomeno indagato d Le stime prodotte sono più affidabili di altri schemi di campionamento non probabilistici 6 Il campionamento per quote: Il campionamento non probabilistico a E' l'analogo del campionamento stratificato per il campionamento non probabilistico b Presenta l'errore statistico come il campionamento stratificato c Presenta la stessa selezione delle unità al pari del campionamento stratificato d E' meno imparziale nella selezione delle unità rispetto ad altri schemi di campionamento non probabilistici 7 La tecnica di rilevazione dei dati: Tecniche di rilevazione 1 Nel campionamento sistematico: Altri piani di campionamento probabilistico a Definisce gli obiettivi conoscitivi di rilevazione b Influenza la messa a punto del questionario c E' influenzata da considerazione sui tempi e sui costi della rilevazione d E' connessa al tipo di schema di campionamento scelto 8 L'intervista diretta: Tecniche di rilevazione a E' supportata dalla tecnologia CATI b Presuppone che la risposta provenga dall'individuo effettivamente selezionato nel campione c Presuppone che l'intervistatore non può influenzare le risposte d Presuppone che l'intervistatore non può cambiare la formulazione delle domande 9 La tecnica dell'autocompilazione: Tecniche di rilevazione a Presenta una percentuale di mancati ritorni al pari dell'intervista diretta b E' economica più delle altre tecniche di rilevazione dei dati 1 Il requisito di qualità di un'indagine in un questionario: Complilazione del questionario 4 Per formulare efficacemente una domanda: Complilazione del questionario a Le domande devono poter essere interpretate allo stesso modo da tutti i rispondenti b Le domande devono indurre uno schema mentale che il rispondente può ritenere utile anche per le risposte successive c Le domande devono far riferimento a contenuti generali e non troppo specifici d Le domande devono essere suggestive 5 La struttura del questionario: Tipologia di domande a Dipende dalla natura del problema oggetto di indagine b Dipende dalla tecnica di campionamento c E' indipendente dalle dimensioni del campione d Dipende dal supporto logico con cui vengono raccolte le informazioni per gli scopi conoscitivi dell'indagine 6 Nella struttura di un questionario: 1 Il requisito di qualità di un'indagine in un questionario: Complilazione del questionario Tipologia di domande a Le domande filtro vanno sempre collocate dopo una domanda aperta b Le domande filtro vanno collocate a metà questionario c Le domande filtro servono a ridurre il tempo necessario per l'intervista d Le domande filtro sono utili per approfondire questioni delicate una volta stabilita una relazione di fiducia tra intervistatore e rispondente 7 Nella struttura di un questionario: Tipologia di domande a Le domande successive alle domande introduttive devono seguire una logica precisa b I quesiti che implicano una sforzo di memoria dovrebbero essere evitati per non stancare il rispondente c L'ordine degli argomenti deve essere casuale in modo da evitare che risposte successive siano condizionate da quelle precedenti d E' preferibile utilizzare più domande aperte che chiuse per cogliere fedelmente il pensiero del rispondente 8 Nel progettare una scala per la misura degli atteggiamenti: 1 Il requisito di qualità di un'indagine in un questionario: Complilazione del questionario La misura degli atteggiamenti a Bisogna inserire il maggior numero di item per coprire tutte le dimensioni del costrutto b Bisogna prima di tutto definire il costrutto da misurare c Bisogna generare gli item in base al grado di conoscenza che abbiamo del fenomeno oggetto di indagine d E' necessario che la scala sia bilanciata 9 Le scale di misura: La misura degli atteggiamenti a Sono utilizzate per misurare fenomeni direttamente osservabili b Consentono di cogliere i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori c Sono composte da item che consentono di rilevare dimensioni generali e non specifiche dell'atteggiamento che si vuole misurare d Non hanno metrica 10 La scala ordinale semplice: 1 Da una popolazione di 100 unità, è estratto un campione casuale semplice senza reimmissione di dimensione pari a 30 unità. Sapendo che la proporzione campionaria è pari a 0,6, l'errore standard risulterà pari: La media campionaria nel CCS d Il fattore di correzione 1-f non si annulla mai 4 Nel campionamento casuale semplice: La proporzione campionaria nel CCS a Se la distribuzione della variabile della popolazione è diversa dalla Normale, allora la distribuzione campionaria sarà anch'essa diversa dalla normale b Se la distribuzione della variabile della popolazione è diversa dalla Normale, allora la distribuzione campionaria tende ad Normale al crescere della numerosità campionaria c L'approssimazione della distribuzione campionaria alla Normale si ha per valori della numerosità campionaria maggiori o uguali a 25 d La varianza della popolazione non è mai nota 5 Nel campionamento casuale semplice: La proporzione campionaria nel CCS a Se il valore di p è ignoto, se ne imputa uno a caso b Se il valore di p è ignoto, si utilizza la proporzione campionaria P 1 Da una popolazione di 100 unità, è estratto un campione casuale semplice senza reimmissione di dimensione pari a 30 unità. Sapendo che la proporzione campionaria è pari a 0,6, l'errore standard risulterà pari: La media campionaria nel CCS c Se il valore di p è ignoto, si pone p=0,5 in modo tale che l'errore standard sia stimato correttamente d L'errore standard della proporzione campionaria nel caso di campionamento senza ripetizione aumenta all'aumentare della numerosità campionaria 6 La dimensione campionaria ottimale: Distribuzione della media e della proporzione campionaria a Non dipende dal tipo di informazioni richieste b Non dipende dal disegno campionario prescelto c Dipende solo dal vincolo sui tempi e sui costi d E' influenzata dalla presenza delle mancate risposte di cui è necessario fornire una stima 7 La numerosità campionaria ottimale: Distribuzione della media e della proporzione campionaria a Dipende dalla rilevazione di tutte le variabili oggetto della ricerca b E' direttamente proporzionale alla variabilità del fenomeno oggetto di studio 1 Da una popolazione di 100 unità, è estratto un campione casuale semplice senza reimmissione di dimensione pari a 30 unità. Sapendo che la proporzione campionaria è pari a 0,6, l'errore standard risulterà pari: La media campionaria nel CCS c E' direttamente proporzionale alla precisione delle stime desiderate d Dipende dalle modalità con cui è stata svolta l'indagine campionaria 8 Le informazioni sulla variabilità non nota del fenomeno oggetto di studio: Distribuzione della media e della proporzione campionaria a Possono essere recuperate dall'indagine pilota b Non consentono di determinare la numerosità campionaria ottimale c Non consentono di produrre stime dei parametri corrette d Costituiscono un problema per la stima della media campionaria nel caso di un campionamento con reinserimento 9 L'errore campionario: Distribuzione della media e della proporzione campionaria a E' uguale all'errore statistico b Esiste sempre in qualsiasi tipo di rilevazione dei dati 1 Rientrano nel concetto di produzione: Contabilità nazionale: una breve introduzione b E' realizzata dalle imprese che utilizzano lavoro e capitale, beni e servizi acquistati da altre imprese c E' ceduta sul mercato prevalentemente ad altre imprese perché venga utilizzata in successivi processi produttivi d E' ceduta sul mercato alle famiglie sotto forma di beni di investimento 4 Nello schema semplificato di un'economia chiusa: Le equazioni contabili a Si considera il mercato dei fattori primari, il mercato dei beni intermedi, il mercato dei beni finali b Si può cogliere la fitta rete di relazioni che si stabilisce all'interno del blocco dei produttori c Il mercato dei fattori primari e quello dei beni finali sono descritti dal circuito reale del reddito d Si ipotizza che le famiglie acquistino anche i beni destinati alla formazione del capitale 5 Nel circuito reale del reddito, nello schema semplificato di un'economia chiusa: Le equazioni contabili 1 Rientrano nel concetto di produzione: Contabilità nazionale: una breve introduzione a A fronte della cessione dei fattori produttivi primari ai produttori, gli utilizzatori finali ricevono salari e stipendi b Gli utilizzatori finali acquistano i beni di consumo e di investimento assicurando i relativi ricavi ai produttori c Gli utilizzatori finali cedono i fattori produttivi primari lavoro e capitale ai produttori d Si possono cogliere i flussi di scambi tra produttori 6 Dallo schema del circuito reale e monetario emerge quanto segue: Le equazioni contabili a La produzione finale, il reddito e la spesa che emergono in fasi diverse del processo economico assumono diversi valori monetari b Dalle identità contabili risultanti derivano le tre note equazioni keynesiane che costituiscono il nucleo della contabilità nazionale in un'economia chiusa c E' descritta la prima equazione contabile denominata conto della formazione delle risorse d E' descritta la seconda equazione contabile denominata conto del reddito che si riferisce allo stadio di accumulazione 7 In un'economia chiusa: Le equazioni contabili 1 Rientrano nel concetto di produzione: Contabilità nazionale: una breve introduzione a Il risparmio corrisponde al reddito non speso in beni di consumo b Le famiglie non prestano i beni capitali alle imprese c La contabilità nazionale è costituita da un insieme scollegato di conti d I consumi costituiscono l'aggregato principe della contabilità nazionale 8 Un sistema economico chiuso: Le equazioni contabili a Può essere visto come l'insieme di tre aziende integrate, ovvero agricoltura, industria e servizi b Non consente attraverso lo studio del circuito reale e monetario di dimostrare l'uguaglianza tra produzione e reddito partendo dai dati aziendali c Non consente di passare dalla contabilità aziendale alla contabilità nazionale d E' caratterizzato dalla preseza di tutti gli operatori che agiscono nel sistema economico 9 In un'economia aperta: Le equazioni contabili a Il conto di equilibrio delle risorse e degli impieghi viene modificato con l'aggiunta delle importazioni 1 Il territorio economico: Delimitazione dell'economia nazionale b Hanno solo la funzione di accumulare, produrre e consumare c Hanno tutte comportamenti e obiettivi simili d Non necessariamente devono essere residenti 4 Il sistema dei conti nazionali: Delimitazione dell'economia nazionale a E' uno strumento di rappresentazione dell'attività economica economica e finanziaria effettuata dagli operatori di un paese b Ha come obiettivo le transazioni poste in essere dagli agenti economci nei rapporti con le altre unità residenti c Ha come obiettivo la creazione, trasformazione o distruzione di valore economico d Non ha come fine l'osservazione delle transazioni con unità non residenti 5 La residenza economica di un operatore: Delimitazione dell'economia nazionale a Coincide con la sua residenza anagrafica b Coincide con la sua residenza giuridica 1 Il territorio economico: Delimitazione dell'economia nazionale c Può coincidere con la sua residenza giuridica d Non si estende alle zone franche extra-territoriali 6 Le unità produttive: Le branche di attività economica a Coincidono con le unità istituzionali b Hanno autonomia decisionale c Svolgono attività omogenee quanto a tipo di produzione d Possono essere identificate anche con i negozi 7 I flussi economici: Classificazione delle operazioni e degli aggregati economici a Misurano eventi che si verificano ad esempio nel corso di un trimestre b Misurano il valore delle attività in un determinato istante dell'anno c Sono generati solo dalle decisioni delle unità istituzionali d Non riguardano operazioni con il Resto del Mondo 1 Il territorio economico: Delimitazione dell'economia nazionale 8 Nelle operazioni correnti: Classificazione delle operazioni e degli aggregati economici a Sono illustrati i processi di formazione, distribuzione e redistribuzione del reddito b Viene misurata la modifica del patrimonio netto c Sono rappresentati i flussi che si verificano solo nel territorio economico di un paese d E' descritto anche il conto di equilibrio dei beni e dei servizi 9 Le operazioni effettutate per decisione delle unità istituzionali: Classificazione delle operazioni e degli aggregati economici a Costituiscono la causa più importante delle modificazioni di valore economico osservate nel sistema nel corso del periodo contabile b Non descrivono le operazioni finanziarie, ovvero l'attività di acquisizione o cessione di attività finanziarie c Non descrivono l'utilizzazione del reddito sotto forma di consumi finali d Descrivono le altre variazioni delle attività e delle passività 1 Rientrano nel concetto di produzione secondo il SEC: Produzione: definizione e classificazione Produzione e valore aggiunto a Aumenta le scorte di prodotti finiti b Aumenta la consistenza dei beni ancora in corso di lavorazione c E' rappresentata da beni intermedi reimpiegati nel processo produttivo d E' quella per la quale non esiste un prezzo di mercato 5 Il prezzo di mercato: Produzione e valore aggiunto a E' il prezzo di acquisto b E' il prezzo percepito dal produttore c Non comprende l'IVA d Comprende i contributi alla produzione 6 I contributi ai prodotti: Produzione e valore aggiunto 1 Rientrano nel concetto di produzione secondo il SEC: Produzione: definizione e classificazione a Rientrano tra i costi dei produttori b Rientrano nel prezzo di acquisto degli acquirenti c Servono a non far aumentare i prezzi di mercato d Non riguardano i beni importati 7 Nel metodo reale: Metodi di valutazione del Pil a Il Pil può essere determinato a partire dai dati aziendali b Il Pil è la somma delle remunerazioni dei fattori produttivi c Il Pil è la somma delle spese finali sostenute dagli operatori d Il valore aggiunto è valutato ai prezzi di mercato 8 Il metodo personale: Metodi di valutazione del Pil a E' sempre applicabile b Dipende dall'affidabilità dei dati fiscali di ciascun paese 1 Rientrano nel concetto di produzione secondo il SEC: Produzione: definizione e classificazione c Deriva le informazioni dalle indagini statistiche sulle imprese d Ha la stessa affidabilità del metodo reale 9 Nel metodo del bilancio: Metodi di valutazione del Pil a Bisogna apportare delle modifiche al Pil b Gli aggregati sono valutati ai prezzi base c Si valutano le stime degli aggregati della domanda d Le stime delle componenti della domanda sono tra loro dipendenti 10 Il Pnl: Metodi di valutazione del Pil a E' il Pil inteso come somma dei redditi pagati ai diversi fattori della produzione b Corrisponde alla quota che deve essere impiegata nella sostituzione di elementi del capitale fisso intaccato nel processo di produzione c Nel suo calcolo non contempla i redditi corrisposti a fattori non residenti d Non riveste a differenza del Pil particolare importanza ai fini dell'analisi economica 1 Nel conto di equilibrio dei beni e servizi: I conti della formazione dell'impiego delle risorse d Comprendono le spese effettuate dai liberi professionisti per la loro attività 6 Le spese di trasporto sostenute dai lavoratori dipendenti: Consumi finali a Rientrano tra i consumi finali b Rientrano tra i consumi intermedi c Rientrano tra i contributi elargiti dalla Pubblica Amministrazione d Sono rimborsate dai datori di lavoro 7 La spesa della Pubblica Amministrazione (PA): Consumi finali a E' effettuata solo per soddisfare i consumi individuali b E' costituita dal valore dei beni e servizi acquistati sul mercato e ceduti dalle PA c Riguarda sempre i consumi finali sebbene alcuni servizi prodotti possono avvantaggiare le imprese nel loro processo produttivo d Riguarda solo i consumi collettivi 8 La variazione delle scorte: 1 Nel conto di equilibrio dei beni e servizi: I conti della formazione dell'impiego delle risorse Investimenti, importazioni ed esportazioni a Rientra tra i consumi intermedi b E' valutata in termini monetari c Per la sua valutazione i prezzi medi da applicare devono essere coerenti con quelli applicati per la valutazione della produzione e dei consumi intermedi d Per la sua valutazione si applicano i prezzi di acquisto 9 Le acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore: Investimenti, importazioni ed esportazioni a Fanno parte degli investimenti fissi b Riguardano beni di rifugio utilizzati nei processi produttivi c Nei processi di compravendita contribuiscono all'aggregato solo i margini degli intermediari d Non concorrono alla formazione lorda del capitale 10 Le importazioni e le esportazioni: Investimenti, importazioni ed esportazioni 1 Nel conto di equilibrio dei beni e servizi: I conti della formazione dell'impiego delle risorse a Rientrano nel processo di formazione ed impiego delle risorse b Comprendono le spese delle famiglie residenti per viaggi all'estero c Escludono le spese nel Paese dei turisti stranieri d Sono valutate ai prezzi base 1 Il conto della generazione del reddito: Conto della generazione del reddito a Consente di calcolare a saldo il risultato di gestione b Consente di calcolare a saldo il reddito nazionale c Consente di calcolare il Pil al netto dei rediti primari che le unità residenti corrispondono al Resto del mondo d Consente di calcolare a saldo il reddito nazionale lordo disponibile 2 Le retribuzioni lorde: Conto della generazione del reddito a Comprendono compensi solo monetari 1 Il conto della generazione del reddito: Conto della generazione del reddito c Descrive l'acquisizione del reddito da parte dei soggetti titolari dei fattori di produzione purchè residenti in senso economico d Descrive solo i redditi interni da lavoro dipendente 7 Tra i redditi da capitale impresa rientrano: Conto dell'attribuzione dei redditi primari a I contributi della Pubblica Amministrazione b I fitti figurativi dei terreni c Gli utili non distribuiti e reinvestiti di società estere controllate d Non rientrano i titoli del debito pubblico 8 Il risultato di gestione e i redditi misti: Conto dell'attribuzione dei redditi primari a Sono attribuiti solo al settore istituzionale società b Sono attribuiti anche al settore della pubblica amministrazione c Consente di calcolare il reddito d'impresa, ovvero gli utili correnti dopo la distribuzione e al lordo dell'imposta sul reddito 1 Il conto della generazione del reddito: Conto della generazione del reddito d E' descritto nella sezione che mostra l'intera circolazione dei redditi da capitale 9 Il reddito nazionale netto: Il Conto del Paese e dei Settori Istituzionali a Esprime l'insieme dei redditi guadagnati, nel paese dai fattori produttivi posseduti daunità residenti b E' uguale al Prodotto interno netto c Comprende i redditi da capitale netti dall'estero d Non può essere calcolato per i settori istituzionali 10 Per le società finanziarie e non finanziarie, il reddito nazionale: Il Conto del Paese e dei Settori Istituzionali a Comprende i redditi da lavoro dipendente b Comprende le imposte indirette nette c Comprende il risultato di gestione attribuibile al settore della pubblica amministrazione d Comprende il risultato di gestione attribuibile al settore istituzionale società 1 Nella distribuzione secondaria del reddito, i trasferimenti unilateriali: Conto della distribuzione del reddito a Avvengono senza uno scambio sul mercato b Sono solo flussi di denaro c Sono definiti correnti perché destinati a finanziare gli investimenti d Non riguardano i contributi sociali 2 Nella distribuzione secondaria del reddito: Conto della distribuzione del reddito a La Contabilità nazionale registra tutti i flussi da settore a settore b Le modificazioni del potere d'acquisto dei settori istituzionali occorrono per l'impiego dei fattori produttivi c Si ottiene a saldo il reddito nazionale disponibile netto solo per l'intera economia d E' possibile ricavare il reddito disponibile netto per i settori istituzionali 3 Nella distribuzione secondaria del reddito: Conto della distribuzione del reddito 1 Nella distribuzione secondaria del reddito, i trasferimenti unilateriali: Conto della distribuzione del reddito a E' possibile redigere il conto per branche di attività b Il reddito disponibile netto per l'intera economia ha lo stesso significato a livello di settori istituzionali c Il reddito disponibile dei settori istituzionali è maggiore del reddito primario d Gli altri trasferimenti correnti sono flussi di natura fiscale 8 Il conto dell'utilizzazione del reddito disponibile: Conto dell'utilizzazione del reddito disponibile a Per le imprese il reddito disponibile coincide con il risparmio, rappresentando una forma di autofinanziamento b Il reddito disponibile è sufficiente a finanziare l'attività volta a soddisfare i bisogni pubblici c Il reddito disponibile è impiegato dalle famiglie a soddisfare solo i consumi finali d E' evidenziata la funzione dell'Amministrazione Pubblica e delle Istituzioni sociali private nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita 9 Il conto dell'utilizzazione del reddito disponibile: Conto dell'utilizzazione del reddito disponibile 1 Nella distribuzione secondaria del reddito, i trasferimenti unilateriali: Conto della distribuzione del reddito a Rientra tra i conti delle operazioni correnti b Il suo saldo è il reddito disponibile netto c A livello di settori istituzionali si ottiene come saldo il risparmio senza introdurre alcun fattore correttivo d L'unico settore che presenta un risparimio positivo è quello della Pubblica Amministrazione 10 Il conto dell'utilizzazione del reddito disponibile: Conto dell'utilizzazione del reddito disponibile a Descrive come il saldo dei redditi primari a livello dei singoli settori istituzionali si modifica per effetto delle operazioni di redistribuzione in denaro b Le voci economiche più rilevanti sono le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio, i contributi e le prestazioni sociali c Descrive l'impiego che di tale reddito decidono di fare le unità residenti d I flussi di redistribuzione operano un arricchimento del reddito primario dei settori definendo così il reddito disponibile 1 Nei conti delle operazioni correnti: I conti delle oeprazioni correnti a Il saldo finale è il valore aggiunto b Il saldo finale è il risparmio c Il saldo finale è il reddito disponibile lordo d Il saldo finale è il Prodotto interno netto 2 Il conto del capitale: I conti dell'accumulazione e i conti patrimoniali a E' un modo alternativo per indicare i conti dell'accumulazione b Il processo di accumulazione fa riferimento ad attività finanziarie c L'equazione contabile di riferimento è investimenti = risparmi d Il risparmio è la principale fonte di finanziamento degli investimenti 3 Le acquisizioni di brevetti: I conti dell'accumulazione e i conti patrimoniali a Rientrano tra gli investimenti b Sono attività reali prodotte 1 Nei conti delle operazioni correnti: I conti delle oeprazioni correnti 8 La Spesa in R&S: Le novità del Sec 2010 a Comprende tutte le attività che generano conoscenza b Comprende quelle attività che contribusicono all'accumulazione, tramite capitale intangibile, di capacità produttiva c Ha un impatto modesto sulla domanda aggregata e sul Pil d Comprende solo le spese per attività creative esercitate in via sistematica al fine di aumentare l'insieme di conoscenze 9 Tra le diverse rivalutazioni delle stime degli aggregati economici nel Sec 2010: Le novità del Sec 2010 a La spesa per consumi finali delle famiglie ha avuto la maggiore rivalutazione b La spesa per consumi finali delle istituzioni sociali private ha avuto l'incremento maggiore c La spesa per consumi finali ha avuto l'incremento maggiore d La rivalutazione della spesa per consumi finali è dovuta all'integrazione di nuove fonti tra cui quelle censuarie 1 Nei conti delle operazioni correnti: I conti delle oeprazioni correnti 10 Negli scambi con il Resto del mondo, secondo le modifiche introdotte dal Sec 2010: Le novità del Sec 2010 a Le importazioni illegali di droga e tabacco hanno avuto un forte impatto ai fini della rivalutazione delle risorse b Le esportazioni illegali dei beni non sono state conteggiate c Sono stati osservati i medesimi criteri di valutazione della versione precedente relativa al Sec 95 d La spesa per consumi finali delle famiglie è aumentata grazie anche al consumo di beni illegali prodotti all'estero 1 L'indagine sulle forze lavoro è un'indagine: Il lavoro a Eseguita dall'ILO b E' un'indagine totale sulle famiglie residenti armonizzata a livello europeo c Rileva le persone in cerca di occupazione d Rileva anche i lavoratori irregolari 1 L'indagine sulle forze lavoro è un'indagine: Il lavoro 2 Il tasso di occupazione: Il lavoro a E' pari al prodotto del complemento a 1 del tasso di inattività moltiplicato per il tasso di attività b E' l'indicatore più utilizzato a livello europeo c Comprende nel tasso di attività i lavoratori che risultano residenti dal punto di vista economico nel Paese dove lavorano d Non comprende gli occupati interni 3 La misura ottima per calcolare il livello di occupazione: Il lavoro a E' il tasso di attività b Prevede come input di lavoro gli occupati interni c Prevede come unità di misura dell'input di lavoro l'unità di lavoro equivalenti a tempo pieno d Non esiste una misura adeguata a causa della presenza dell'economia sommersa 4 Il metodo dell'inventario permanente: 1 L'indagine sulle forze lavoro è un'indagine: Il lavoro 8 Nella stima dell'input di lavoro nel Sec 2010: La stima dell'input di lavoro e dei redditi nel Sec 2010 a Vengono eliminati, tramite l'introduzione di modelli probabilistici, le coperture contributive deboli b Sono stati riscontrati problemi di distorsione associati alle singoli fonti che misurano l'occupazione c Si è evidenziata la tendenza degli intervistati a dichiarare le attività lavorative effettivamente svolte per le quali figurano coperture contributive significative d L'assenza di versamenti contributivi è stata interpretata come segnale di non regolarità dell'attività lavorativa, ovvero omissione di contributi da parte del datore di lavoro 9 La stima delle posizioni regolari nel Sec 2010: La stima dell'input di lavoro e dei redditi nel Sec 2010 a Ha incluso maggiori fonti informative a carattere amministrativo rispetto al passato b Consente di misurare dal lato dei datori di lavoro, l'occupazione in termini di persone fisiche c Assume la presenza di una copertura amministrativa come indicatore della condizione di occupato anche per le persone che non si dichiarano tali all'indagine campionaria 1 L'indagine sulle forze lavoro è un'indagine: Il lavoro d E' stata ottenuta prevalentemente dall'insieme delle fonti disponibili dal lato dei lavoratori 10 La principale innovazione nelle stime dei redditi da lavoro dipendente: La stima dell'input di lavoro e dei redditi nel Sec 2010 a Ha riguardato la remunerazione dell'input di lavoro irregolare b Ha riguardato la remunerazione dell'input di lavoro regolare c Consente di osservare come gli irregolari percepiscano una retribuzione pari inferiore ai regolari pur lavorando più ore d Non ha comportato una revisione nel livello della produttività del lavoro 1 Gli operatori considerati nella tavola input-output sono: Le tavole input-outpunt come modello del ssitema economico a I settori istituzionali b Le branche o i gruppi di prodotti c Le branche e i settori istituzionali 1 Gli operatori considerati nella tavola input-output sono: Le tavole input-outpunt come modello del ssitema economico d Il settore famiglie e le società non finanziarie 2 La tavola input-output letta nel senso delle colonne: Le tavole input-outpunt come modello del ssitema economico a Mostra branca per branca la formazione delle risorse disponibili b Indica nella parte superiore per ogni branca l'uso delle risorse nelle branche produttive c Spiega la fromazione del valore aggiunto d Mostra la formazione delle sole risorse disponibili interne 3 Quale tra le seguenti condizioni di equilibrio della tavola input-output risulta corretta: Le tavole input-outpunt come modello del ssitema economico a L'uguaglianza tra risorse disponibili e i loro impieghi b L'uguaglianza tra valore della produzione e impieghi finali c L'uguaglianza tra input primari e gli impieghi finali e intermedi 1 Gli operatori considerati nella tavola input-output sono: Le tavole input-outpunt come modello del ssitema economico d Il conto della produzione, della generazione dei redditi primari, il conto di equilibrio dei beni e servizi e il conto economico delle risorse e degli impieghi 8 Nell'analisi strutturale: Analisi e previsione a Per una valutazione rigorosa dei coefficienti di spesa i flussi delle tavole devono essere espressi ai prezzi della produzione b Si utilizza la matrice di attivazione c Si possono costruire due matrici dei coefficienti di spesa d Non si introduce l'ipotesi di tecnologia lineare 9 I coefficienti tecnici o di spesa derivati dai flussi della tavola input-output: Analisi e previsione a Sono calcolabili solo in termini di risorse totali b Sono calcolabili solo in termini di produzione c Sono calcolabili in termini di produzione e di importazione 1 Gli operatori considerati nella tavola input-output sono: Le tavole input-outpunt come modello del ssitema economico d Sono calcolabili in termini di produzione, di importazione e di risorse totali 10 I coefficienti tecnici o di spesa si calcolano sulla base di un rapporto in cui al denominatore: Analisi e previsione a Figura sempre la produzione b Figura sempre l'importazione c Figura sempre il complesso delle risorse totali d In un caso figura l'importazione 1 Nell'analisi di impatto, l'obiettivo è: Analisi di impatto: introduzione a Determinare il livello di produzione interna b Determinare il livello dei consumi finali c Studiare l'integrazione complessiva del sistema 1 Nell'analisi di impatto, l'obiettivo è: Analisi di impatto: introduzione d Misurare l'intensità a monte e valle tra i settori produttivi 2 Nell'equazione di bilancio scritta in forma matriciale compatta: Analisi di impatto: introduzione a Il generico elemento della matrice indica il fabbisogno globale diretto di beni e servizi prodotti dalla branca i necessari a sostenere una domanda finale unitaria generata dalla branca j b Almeno una soluzione esiste sempre c Ci si riferisce solo ai flussi di produzione interna d Non sono inclusi i prodotti finali importati 3 Nell'analisi di impatto: Analisi di impatto: introduzione a Si vuole misurare l'impatto derivato dall'aumento ad eempio della spesa pubblica b Se la produzione raddoppia gli input non ncessariamente devono raddoppiare c Gli input possono essere sostituiti tra loro d Il determinante della matrice I-a deve essere maggiore o uguale di zero 1 Nell'analisi di impatto, l'obiettivo è: Analisi di impatto: introduzione c Della fissità e linearità dei coefficienti tecnici d Dei redditi primari 8 La matrice dei coefficienti di fabbisogno diretto e indiretto degli input di risorse primarie: Il metodo iterativo a Si costruisce a prescindere dall'equazione di bilancio b Il suo determinante è sempre maggiore di zero c Considera solo come componenti del valore aggiunto il reddito da lavoro dipendente e il risultato lordo di gestione d Permette di calcolare ciascuna delle r voci del valore aggiunto in funzione delle domande finali rivolte alla branche produttive di origine interna 9 Il modello costo-prezzi: Il modello costo-prezzi a Ha come obiettivo quello di determinare l'effetto sui prezzi dei beni a seguito di un incremento dei costi avvenuti in una determinata branca b Per il suo utilizzo si ipotizza che possano esistere anche produzioni conginute 1 Nell'analisi di impatto, l'obiettivo è: Analisi di impatto: introduzione c L'incremento dei costi non riguarda l'aumento del costo del lavoro ma solo quello delle materie prime importate o di origine interna d Si costruisce a partire dall'equazione di bilancio 10 Nel modello costi-prezzi: Il modello costo-prezzi a Cij non indica il fabbisogno globale di produzione della branca j necessario a soddisfare una domanda unitaria che ha origine nella branca i b Cij è funzione diretta della matrice di attivazione di Leontief c Il generico elemento Cij indica la variazione del prezzo del bene i-mo a seguito di una variazione unitaria del valore aggiunto per unità di prodotto nella branca j d Se non si dispone dei coefficienti tecnici non è possibile utilzzarlo 1 I rapporti statistici: Introduzione ai rapporti statistici a Servono per comparare la variazione nello spazio di uno stesso fenomeno b Servono per comparare solo variazioni temporali di uno stesso fenomeno c Si applicano solo quando si analizzano fenomeni globali e/o complessi d Si utilizzano solo per comparare tra loro fenomeni aziendali 2 I fenomeni globali: Introduzione ai rapporti statistici a Riguardano solo i fenomeni aziendali b Sono definiti da un vettore di componenti elementari per il quale non esiste una misura diretta c Riguardano solo la dimensione spaziale del fenomeno osservato d Riguardano un fenomeno collettivo misurabile attraverso uno scalare definito funzionalmente a partire dalle sue componenti 3 Il rapporto generico: Definizioni a Non necessita per il suo calcolo di una tabella a doppia entrata