Scarica stili di apprendimento, stili cognitivi e stili di lavoro e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! SINTESI RAGIONATA N.2 - 2024 COGNOME______SESSA_______________________NOME____ANITA_____________________________ DISABILITÀ INTELLETTIVE STILI DI APPRENDIMENTO- STILI COGNITIVI – STILI DI LAVORO La conoscenza dei principali stili e del modo di apprendere dei propri allievi costituisce un importante elemento nel bagaglio delle competenze psico-pedagogiche di un insegnante. Gli alunni con bisogni educativi speciali non riescono spontaneamente a sfruttare appieno le occasioni di apprendimento che l’ambiente offre a causa di limiti estrinseci, oppure non hanno potuto fruire di opportune stimolazioni ambientali a causa di contesti deprivanti. Ai fini dell’apprendimento è quindi necessario attuare una speciale mediazione didattica che selezioni, organizzi e presenti opportunamente gli stimoli affinché siano accessibili all’apprendimento e consentano apprendimenti successivi. Tre sono le macroaree da individuare: - Stile di apprendimento: è la modalità preferita di un soggetto di avvicinarsi ai contenuti del sapere, il suo modo tipico e stabile di percepire, di elaborare, di immagazzinare le informazioni esterne. Sono quegli atteggiamenti caratteristici che fungono da indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscono l’ambiente di apprendimento, interagiscono con esso. A tal proposito è utile identificare il/i canali sensoriali privilegiati di input delle informazioni, che indicano quali sono i sensi implementati maggiormente da un soggetto, al fine di filtrare gli stimoli esterni. Gli stili di apprendimento costituiscono quindi i canali di accesso alle informazioni e possono essere: 1. Visivo verbale: preferisce vedere ciò che deve imparare e si basa soprattutto sul linguaggio verbale (preferisce studiare sui libri piuttosto che ascoltare una lezione) 2. Visivo non verbale: preferisce vedere ciò che deve imparare, basandosi però sul linguaggio non verbale (mappe, simboli, grafici, disegni) 3. Uditivo: preferisce sentire ciò che deve imparare (ascoltare una lezione piuttosto che leggere un libro) 4. Cinestesico: preferisce svolgere attività concrete (il movimento favorisce la veicolazione delle informazioni, le attività possono essere eseguite anche senza leggere o ascoltare istruzioni, i gesti sono usati durante la conversazione, vi è una spiccata preferenza per il lavoro di gruppo) - Stile cognitivo: è il modo in cui il cervello elabora le informazioni. Boscolo la definisce come la modalità di elaborazione dell’informazione che la persona adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi. L’approccio alla conoscenza può essere: 1. globale: attenzione al quadro d’insieme (memorizza in generale ma non ricorda i particolari) 2. analitico: proprio di chi presta attenzione ai singoli dettagli (suddivisione dell’argomento per step e memorizzazione analitica dei vari elementi dell’argomento: il limite risiede nella scarsa capacità di sintesi e di messa a fuoco dei punti importanti). -Stile di lavoro: 1. individuale: preferisce lavorare da solo e condurre uno studio individuale piuttosto che con un compagno o in gruppo. 2. di gruppo: preferisce lavorare in classe piuttosto che a casa, a coppie o in gruppo piuttosto che da solo. È importante considerare che dai diversi stili cognitivi dipendono anche gli stili di apprendimento, che riguardano specificamente come le persone apprendono. Quindi gli stili cognitivi sono propri di ogni soggetto e del suo rapporto con il mondo esterno, mentre gli stili di apprendimento ci dicono come quella specifica persona preferisce apprendere, come è più facile per lei apprendere, o quale sia la modalità di apprendimento preferita o prevalente. Lo stile di apprendimento è quindi non solo un comportamento cognitivo (⇒ uno stile cognitivo), ma anche affettivo e fisiologico di come viene "appreso" l'ambiente intorno a sé e vengono acquisite nuove informazioni. La maggior parte delle persone dimostra una certa preferenza per un determinato stile: ad esempio, una persona può preferire uno stile uditivo, globale e di gruppo; un'altra uno stile visivo verbale, analitico e individuale; e così via. Ciò non significa che non si possano usare più stili a seconda delle necessità: anzi, il modo più efficiente di imparare consiste proprio nel sapere usare, oltre al proprio stile preferito, anche modi diversi secondo le circostanze. La persona stessa può usare diversi stili a seconda della situazione. Gli allievi con DSA incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale basato sulla letto-scrittura. Pertanto, passano ad altri stili, processando molto bene le informazioni del canale visivo-non verbale. Se potenziate attraverso specifiche strategie, possono essere ben sfruttate le capacità uditive e cinestesiche.