Scarica STORIA DEL VICINO ORIENTE e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Storia del Vicino Oriente 1/3/2024 Quando parliamo di Islam pensiamo sempre a qualcosa di monolitico ma in realtà esistono diverse religioni e esistono anche vari modi per intendere la religione. Si dice che la religione è monolitica ma questo è uno stereotipo creato dalla parte occidentale del mondo. L’Islam è eterogeneo ed è diffuso in gran parte del globo e oggi si contano circa 2 miliardi di musulmani nel mondo. Nell’islam istituzionale c’è l’assenza di una comunità spirituale e il rapporto è tra il musulmano e il dio Allah e non viene esercitato il controllo da un’autorità spirituale ma il controllo è sociale e un altro aspetto è quello di riuscire a uscire dalla narrazione in cui gli arabi non sono musulmani e viceversa. Si confonde spesso perché il Corano è scritto in arabo e quindi è facile confonderli. Islam deriva dalla radice che significa rimettere qualcosa al giudizio di qualcuno in questo caso di Dio e quindi concreta e attiva sottomissione ad Allah. Importante all’interno di questa religione è l’intenzione che deve essere chiara e precisa detta nyya e questo è un altro precetto importante ed è in tutte le tre grandi religioni. nel Corano è costituito da elementi costitutivi in primo luogo l’onnipotenza di Dio, la missione dell’inviato Mohamed sulla terra e Mohamed non è figlio di Dio e i doveri del fedele rivolti verso Dio, il paese e la comunità e sono chiamati i diritti di dio. C’ è un rapporto personale tra Dio e il fedele e si diventa membri della umma cioè una comunità. Per poter essere musulmani bisogna pronunciare la professione di fede. Gesù Cristo è riconosciuto nell’islam come profeta e non come dio. I vari componenti sociali non sono costretti a seguire le regole ma si tratta delle tradizioni, quindi, è importante il concetto di umma. la umma era un modello di integrazione sociale basato sul concetto di collaborazione. L’Arabia era molto abitata e dedita all’agricoltura a partire dall’VIII secolo e gli studiosi classici hanno sempre narrato questo tipo di società, il resto della penisola era diversa gli uomini erano dediti alla pastorizia, i porti per i traffici che erano tra Africa, Mediterraneo e i mercanti portavano incenso, spezie e tessuti e il Coro menziona una tribù alla guida di questo territorio ovvero quella a cui apparteneva Mohamed. La comunità doveva la propria ricchezza al commercio carovaniero e l’Arabia preislamica era fortemente differenziata e il politeismo viene ripudiato dalla religione monoteista. L’Islam viene definito e nasce con la figura di Mohamed che è il profeta e soprattutto messaggero di Dio. È un commerciante che concepisce la sua missione in età adulta a 35 anni, la sua autorità viene riconosciuta dopo vari anni e la Mecca è importantissima perché fu la città da cui tutto parte. L’estasi è un concetto importantissimo e legato a una forma di formazione della realtà e si comprende che Mohamed si stacca dalla vita quotidiana e va acquisire una consapevolezza che lo lega alla nascita di questa religione. Mohamed entrò in contatto con altre religioni come il cristianesimo e l’ebraismo e trae il modello dalla religioni precedenti. In Mohamed matura questo movimento di natura religiosa e c’è la decisione di uscire dalla Mecca e di espandersi in altre religioni, Mohamed manda una serie di esploratori. Si costruisce il Corano testo sacro per eccellenza in cui la tradizione vuole che Mohamed abbia recitato verso Dio e descrive la realtà. Nel Corano c’è il riconoscimento delle due religioni ovvero del cristianesimo e ebraismo, l’idea che l’Islam vada a completare quello che non era stato definito elle altre due religioni. Gli elementi di novità: 1) Superamento del legame di sangue. 2) Vincolo di fedeltà a Dio. 3) Jihad è la conseguenza della trasformazione di un leader politico a carismatico. Mohamed è un commerciante e viene cacciato insieme alla famiglia per la sua idea di monoteismo, inizia la figura del martire e pone dei confini nei confronti di coloro che non credono a Dio e bisogna ricorrere al confine ed eliminare queste credenze e in questo senso prevale il concetto di jihad. Da un punto di vista etimologico questo termine non ha alcuna accezione con il concetto di guerra santa ma indica un impegno visibile e quindi è uno sforzo. Nel Corano vengono definiti i pilastri dell’Islam e sono dei doveri straordinari che non vengono controllati dall’autorità religiosa ma dalla società. La definizione dei pilastri si è compiuta gradualmente e devono essere seguiti da ogni musulmano e sono la credenza, la salat ovvero la preghiera e si deve pregare 5 volte al giorno ( preghiera del mattino, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera) si può pregare ovunque l’importante è rivolgere la testa verso la Mecca e nelle moschee c’è qualcuno che conduce la preghiera e che sia chiama imam e lui recita per primo e gli altri recitano io versetti del Corano, zakat l’elemosina manifestazione religiosa tra il credente e gli altri e il ramadan ovvero il digiuno che dura un mese che va dall’alba al tramonto e c’è l’astinenza dal cibo, bere alcolici e altre tipi di attività e solo al tramonto si rompono questi vincoli. È un mese molto duro ma ci sono delle deroghe per le donne in gravidanza e persone che prendono farmaci e chi non fa il Ramadan fa l’elemosina e il pellegrinaggio che deve essere compiuto da ogni musulmano alla Mecca una volta nella vita. I fedeli devono essere in purezza e ci si deve lavare prima all’interno del discorso di razionalità. È in questo contesto che si afferma il cosiddetto Islam radicale. Importante è anche il rapporto tra contesto arabo e impero ottomano che porterà alla nascita del nazionalismo arabo. Per ottomanismo è quel percorso che l’impero ottomano attraverso riforme e l’idea che esistano identità imperiale e l’unico modo per impedire il disastro è convincere i cittadini dell’impero dell’identità ottomana. All’interno di questo visone della rinascita politica e culturale vi è l’arabismo, cioè l’idea di essere si ottomani ma anche arabi di cultura, lingua e nazione araba. È un’identità che gli arabi maturano dalla seconda metà dell’Ottocento e inizia a estendersi in ambito politico. Tra fine Ottocento e inizio Novecento si afferma il nazionalismo arabo in cui l’idea autonomia politica e su questo ci sono una serie di passaggi importanti e che si intrecciano con il risveglio culturale arabo. C’è un fermento culturale. Ci sono tre pensatori due cristiani e uno arabo e ognuno contribuisce all’idea che l’impero ottomano non sia più lo spazio ma diventi un luogo indipendente arabo e di guardare alla Mecca e alla Medina come luoghi arabi questo però non vale per i primi due pensatori. Storia del Vicino Oriente 15/3/2024 La conseguenza dell’incontro con Napoleone ha una risposta istituzionale. Mohammed Ali(1805-1849) albanese che nasce in un villaggio dell’attuale Grecia, militare e chiamato dal sultano per andare in Egitto e si conclude con la sua vittoria. Instaura un regime indipendente e lui sarà il fondatore della dinastia della monarchia egiziana. Il suo grande lascito è la creazione dello stato moderno con il controllo centrale, istruzione, esercito e in aggiunta l’amministrazione e la gestione dei confini e tutto quello che riguarda la formazione dello stato e questo è un enorme che dà all’Oriente con tutta una serie di riforme. Lui vuole fare dell’Egitto una potenza anti- regionale e punta allargandosi verso il nord sconfinandosi e occupando parte della Siria e introducendo delle riforme che hanno dei benefici come maggiore controllo, sviluppo dell’agricoltura, arrivano i prodotti della moderna manifattura egiziana. Ma soprattutto la presenza egiziana nella Siria preoccupa le potenze europee e la presenza di Mohammed Ali è problematica e c’è una coalizione che sconfigge Ibrahim. Mohammed ali accetta di essere sconfinato dall’Egitto e acquisisce il titolo di khedivè e la Gran Bretagna firma un trattato nel 39. L’esperienza di Mohammed Ali ha un impatto sul territorio e il suo obiettivo è la creazione di un esercito efficiente e per fare questo ha bisogno di attuare altre riforme e ha bisogno di un’amministrazione centralizzata (schedare le persone, capire a chi appartiene cosa) e poi uno sviluppo del territorio e ha un costo finanziario notevole e questo porta al debito pubblico. Proseguono tutta una serie di riforme sia sul modello europeo che ottomano e il canale di Suez è la più nota e rappresenta un maggiore controllo sull’Egitto e la compagnia del canale ha maggioranza britannica e questo poi porta all’invasione. Altra cosa importante sono le Tanzimaat sono un trattato fatto tra la potenza europea e la Francia con cui le potenze europee ottengono di poter trattare i sudditi europei e ogni singola persona era autonoma. Questo dura a lungo tempo e con il trattato di kucuk si possono applicare alle minoranze cristiane e questo è un importante elemento perché inizia il lento cambiamento e si passa ad un’identità nazional politica e arriva al nodo verso la fine dell’Ottocento. Secondo concetto è la millet cioè l’impero ottomano eredita l’idea che ciascuna comunità religiosa sia protetta e l’impero ottomano prevede tre comunità religiose e sono la millet ortodossa, ebraica e quella cristiana armena in cui in quest’ultima prevale l’elemento religioso legate alle proprie istituzioni religiose e al diritto privato. Ottiene un controllo molto forte sia spirituale, economico e giuridico. Tutto questo arriva nell’Ottocento quando l’incontro con l’Europa spinge a riflettere. Nasce un movimento di opposizione politica i Giovani Turchi nel 1908. C’è circolazione di proposte rivoluzionarie e di mettere all’angolo le monarchie. I giovani turchi sono un gruppo e figli di tanzimaat e vengono legati al movimento dei giovani ottomani alla fine dell’Ottocento e credono nell’impero ottomano e dall’altro fanno riferimento alla cultura islamica. Ci sono una serie di elmenti che permettono di arrivare alla riforma dell’Islam. Ci sono tre gruppi che fanno parte dei giovani turchi il primo sono studenti in esilio tutto quel mondo che vede gli esiliati risorgimentali, tra cui gli ottomani e la loro richiesta è quella di avere una costituzione e emerge il comitato del progresso che si interroga sul futuro dell’impero ottomano e questa riflessione si accelera con le tesi dell’impero ottomano e c’è un riferimento alla lingua turca. Nel 1913 viene convocato il referendum arabo e questo arriva a compimento con la guerra Storia del Vicino Oriente 21/3/2024 Mappa impero ottomano nel 1914. L’impero britannico una volta che l’impero britannico entra in guerra la Gran Bretagna decide di metterlo in crisi, occupa Bassora e inizia la conquista della Mesopotamia e la Battaglia di Gallipoli fu un disastro. Questa campagna militare in Palestina prosegue fino ad andare nei territori fino a andare più a nord. La gran Bretagna nel corso dell’Ottocento ha l’obiettivo di mantenere stabilire l’impero ottomano però quando scoppia la guerra Londra pensa di poter usare il nazionalismo arabo e la scelta della Gran Bretagna è derogare con la classe dirigente e i primi due sono i guardiani dell’impero ottomano. Il secondo è un nazionalista e allo scoppio della guerra vengono riaperti i contatti, c’è un lungo scambio di lettere e la proposta è di avere un’armata araba. Parallelamente c’è un accordo con la Francia e la Gran Bertagna e Francia devono mantenere una zona di controllo e si può conciliare questo accordo e infine questo accordo viene condiviso con i russi. La Palestina che nel frattempo deve essere intersionalizzata e c’è una forte repressione della presenza armena ritenuta pericolosa dall’impero ottomano. Ci sono delle deportazioni ed espropriazioni di beni da parte degli armeni. Tutto questo porta alla morte di due milioni di persone all’interno del territorio dell’Anatolia. Nel frattempo, quelle istanze nazionaliste arabe proseguono e c’è una forte repressione delle truppe ottomane contro gli arabi e le truppe britanniche occupano il territorio della Palestina e alla fine della guerra la Gran Bretagna ha il controllo della Palestina e dell’intera Mesopotamia e Faysel libera Damasco e arriva fino alla costa. Quando viene firmato l’accordo dal sultano l’impero ottomano perda i territori arabi dell’impero e viene staccata la parte armena, questo trattato viene rifiutato da una parte degli ottomani e soprattutto che prova a liberare dal controllo militare mentre truppe greche rimangono. Storia del Vicino Oriente 22/3/2024 L’Egitto dopo mohamed Ali e la morte di suo figlio si chiude con la sconfitta dell’Egitto e dell’impero ottomano di rimanere indipendente. Prosegue tutto il riformismo egiziano nel campo legislativo e giudiziario e la più importante riforma è il canale di Suez e tutto il traffico navale passa dal canale di Suez e questo porta a un cambiamento enorme fino a che il canale di Suez passa in mano straniera. C’è un evidente differenza tra una classe colta e il tema del canale di Suez è importante.