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Storia dell'Arte Moderna in Spagna, Appunti di Storia dell'Arte Moderna

storia dell'arte moderna spagnola con approfondimenti sui suoi contatti e relazioni con Genova

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 17/07/2021

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tommaso-silvestri-2 🇮🇹

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Scarica Storia dell'Arte Moderna in Spagna e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! Storia dell’Arte Moderna nei Paesi europei lez. 13/04/21 Regni della penisola iberica ante 1469: - Regnodi Castiglia - Regnodi Aragona - Regnodi Navarra - Regnodi Granata - Regno del Portogallo Nel periodo “rinascimentale” dunque la Spagna non è un paese unitario da molto tempo e a seconda delle varie zone i modi di accesso in Spagna dell’arte più aggiornata sono differenti e dipendenti da vari fattori nella storia dell’arte spagnola non c'è nessun evento epocale nella storia dell’arte a definire l’inizio del rinascimento ---> si indica convenzionalmente il 1492 (data utile convenzionalmente per via di vari eventi storici ---> la scoperta dell'America e la caduta del regno di Granata, ultimo dominio arabo in Europa, in mano cristiana) Nel 1469 --> matrimonio dei re cattolici ---> Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona ---> porta alla formazione di uno stato unitario di grandi dimensioni (assorbirà anche il regno di Granata una volta riconquistato) ---> non da subito regno unitario, infatti all’inizio confederazione di regni uniti per legame dinastico Corona d'Aragona aveva anche territori in Italia (sud Italia, Napoli, Sicilia, Sardegna) il che gli dà importanti vantaggi sul piano commerciale e le rotte marittime Nel 1512 (per varie ragioni) anche Regno di Navarra assorbito 1580-1640 --> Regno di Portogallo si unisce al Regno di Spagna ---> periodo della cosiddetta unione iberica ---> poi si distaccherà Grande importanza ha l'importazione di arte dall'Italia (visione italo-centrica, di origine vasariana, che vede l’arte italiana più avanzata e “rinascimentale” d'Europa) soprattutto in Aragona Per gusto soprattutto di Isabella, la Castiglia ha gusto per l’arte fiamminga, altro importante polo dell’arte dell’epoca Bilinguismo (a volte anche trilinguismo) --> termine utilizzato per indicare linguaggi di origine diversa presente nell'arte spagnola (cultura moresca, arte italiana e fiamminga) Molti artisti si trasferiscono in varie zone della Spagna segnando la realtà locale CASTIGLIA - Juan de Flandes (linguaggio tipicamente fiammingo, ma con influenze italiane deboli allo sguardo) ---> realizza polittico per Isabella (46 piccole tavole originarie --> sopravvissute 27) - Pedro Berruguete (visita Italia ed è fortemente influenzato ma lavora anche con Giusto di Gand, tanto che a volte vi è sovrapposizione nelle attribuzioni) ---> secondo alcuni studiosi nella Pala di Brera di Piero della Francesca le mani e alcuni tratti dell'armatura di Federico da Montefeltro in vesti cavalleresche sarebbero proprio da attribuire a Pedro - Juan de Brogoha (origini spagnole con influenze fiamminghe tipiche della sua area di origine, ma aggiornamento presso la bottega del Ghirlandaio e periodo a Milano dove osserva le tendenze dell’epoca) Gusto tipicamente spagnolo per opere di grandi dimensioni, di grandi pale composite ARAGONA ---> da subito presenza di artisti dall'Italia - Paolo da San Leocadio (con Francesco Pagano in subordine) giunge per mediazione del cardinale Rodrigo Borgia (originario proprio dell'Aragona) e anche se era di origini emiliane (es. influssi della scuola bolognese e di Cosmé Tura) tutta la sua opera è in Spagna ---> cattedrale di Valencia (importantissimo porto dell’Aragona) ---> affreschi sulla volta con angeli musicanti riscoperta in seguito ai restauri del 2004 ---> prima coperto per aderire al gusto barocco - Gli Osona (padre e figlio) ---> hanno come mecenate una dama, anch'ella in contatto con i Borgia - DosFernandos (o Hernandos) ---> duo composto da Fernando Yafîez de la Almedina (individuato come uno dei collaboratori di Leonardo per la Battaglia di Anghiari --> non sappiamo bene come sia giunto a questo ruolo, probabilmente era già stato a Milano e a Firenze ---> tutte queste esperienze lo formano e gli danno sicuramente più riconoscimenti del compagno) e Fernando de los Llanos ---> Custodia della pala d'altare d’argento per la cattedrale di Valencia (opera di protezione per un opera di particolare pregio oggi perduta), con diversi rimandi a Leonardo (es. Adorazione dei Magi) ma anche a Michelangelo ---> prime ondate di ammodernamento in Spagna (da Italia e Fiandre) ---> prevalentemente in pittura, mentre architettura tarda e rimane a lungo legata alle realtà medievali Es. Cattedrale di Salamanca (costruita ex novo nel 1509) ---> moduli costruttivi sia all’esterno che all’interno ancora gotici Es. Cattedrale si Segovia (1525) ---> ricca di pinnacoli ed elementi gotici ---> unico esempio di modernità italiana è la cupola Es. Cattedrale di Burgos (finita nel 1568) ---> modelli gotici e arabi (nella decorazione geometrica della cupola ad es.) Nell’architettura palaziale si sviluppa prima che nell'architettura religiosa la volontà di innovazione rinascimentale anche se con qualche rallentamento dovuto al mantenimento della tradizione locale Es. Palazzo di Cogolludo a Guadalajara (vicino Madrid) per la famiglia Mendoza, dell'inizio del XVI, dove viene recuperato il bugnato rustico tipico dei palazzi 400eschi fiorentini anche se il termine superiore della facciata è scandito da finestrelle che richiamano alle tradizioni locali Es. Calahorra a Gaudiz, vicino a Granada ---> struttura molto più simile a una fortezza, dovuto alle necessità locali (scontri tra i nuovi cristiani convertiti ma di cultura e origine araba locale e i cristiani spagnoli) ---> internamente però assume i caratteri di un cortile all'italiana con porticato su due livelli (modello nella decorazione scultorea in marmi è Genova ---> i cosiddetti marmi di Genova erano dei marmi di Carrara appositamente lavorati dalle botteghe di Sottoripa per il mercato spagnolo) Es, Palazzo dell’Ambasciatore Vich (ambasciatore spagnolo in Italia ---> conosce ad es. Bramante e importa in Spagna al suo ritorno, nel 1519, opere di artisti italiani quali Sebastiano del Piombo ---> porta ad un aggiornamento artistico in Spagna in un momento successivo) a Valencia Es. Palazzo di Carlo V ad Alhambra ---> Carlo si trova ad avere sotto il suo dominio enormi possedimenti ---> diventa re di Spagna nel 1516 (figlio di Giovanna la Pazza e nipote di Isabella e Ferdinando) ma anche signore dei possedimenti degli Asburgo (figlio di Filippo il Bello) che comprendevano anche le Fiandre, la Borgogna dal 1506 l’Ahlambra (vera e propria cittadella composta da più edifici) era il palazzo del potere islamico ESCORIAL Complesso monumentale, avviato negli anni 60 del 500, fortemente voluto da Filippo Il (monastero, residenze del re, mausoleo, chiesa, ecc..) ---> insieme di ambienti con funzioni diversi (modello è il Vaticano) che vuole fondere la vita del sovrano e della sua famiglia con la devozione religiosa Vuole richiamare al Tempio di Salomone (come archetipo del luogo sacro) Grande predilezione della forma cubica utilizzata come elemento costruttivo e che ritorna nelle decorazioni ---> importante valore teologico negli scritti di Raimondo Rullo? (grande importanza e diffusione in Spagna) Monastero attribuito a S. Lorenzo --> la sua graticola viene richiamata dall'interconnessione degli edifici del palazzo Autori sono gli architetti Juan Bautista de Toledo e Juan de Herrera (collaboratore del primo di cui prende il posto alla morte nel '66) --> formazione di tipo italiano All’interno vi operano vari artisti italiani (es. Tibaldi, Cambiaso, Tiziano (che non va direttamente ma manda opere) ---> influenzano l'artista spagnolo al servizio di Filippo che vi lavora stabilmente, Juan Fernàndez de Navarrete detto El Muto Martirio di San Giacomo (figura centrale dal momento che si riteneva fosse il fautore dell'evangelizzazione della Spagna e che poi fosse apparso a guidare le schiere cristiane nella lotta ai mori ---> Giacomo Matamoros) Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 16/04/21 Velazquez ---> pittore dei pittori Tiziano realizza due ritratti per Filippo Il (uno nel 48 uno nel ’51) ---> noi ne abbiamo solo uno non sappiamo quale ---> principe in armatura preziosa, lo ritrae fedelmente ma mascherandone con la posa i difetti fisici (mascellone tipico degli Asburgo) durante viaggio di Filippo in Italia e nelle Fiandre ---> per conoscere e farsi conoscere come successore di Carlo V Leone Leoni ---> faceva parte dell’entourage di Carlo V, poi condannato alla galera (remare in nave), in tal modo giunge a Genova e Andrea Doria ne scopre le qualità di scultore e medaglista e lo libera, da lì poi a Milano dove ottiene diversi incarichi finché non entra a far parte dell'entourage degli Asburgo Leone e Pompeo Leoni --> Statua bronzea di grande levatura tecnica effigiante l’imperatore vestito all'antica al quale è sottomessa una figura (che potrebbe essere epitome di tutti i nemici dell'imperatore) identificata genericamente come il “furor” --> gioco di incastro tra le gambe del “furore” e di Carlo V e degli intrecci di manette e catene Leone realizzava abbozzi (sia di sculture bronzee che marmoree) e poi le lascia da finire al figlio Pompeo ---> lavorano anche a Genova dove realizzano soprattutto statue marmoree Rapporti pessimi con Cellino Cellini (per evidente rivalità in quanto operanti nello stesso ambito ---> forte competizione per ottenere le committenze) Alla costruzione dell’Escorial ---> chiamati numerosi artisti per decorarlo (soprattutto la chiesa, che è l’edificio più importante) Inchiesta sui migliori monasteri europei per avere modelli da seguire per il palazzo Esempi michelangioleschi e alessiani Alcune parti riccamente decorate e altre lasciate volutamente senza decorazioni ---> unico elemento a valorizzare queste parti sono i materiali preziosi e pregiati usati Grande parete d'altare a più scomparti ---> si pensava in origine di collocare come tavola principale il dipinto di Tiziano del martirio di S. Lorenzo già precedentemente richiesto ---> poi si decide di no perché non adatto in quanto visto da lontano e per i suoi colori scuri e le figure minute in un contesto di luce poco luminoso. Si decide di lasciare questo dipinto sull'altare della chiesa vecchia dell’Escorial (chiesa minore all’interno del complesso e dove era stato collocato in attesa di essere messo nella grande basilica) Alla fine per il retable (ovvero la parete di fondo dell’altare decorata) vengono interpellati diversi artisti (es. vi viene posta una tavola di Luca Cambiaso realizzata tra l'83 e l'85 ---> ma vi rimane per pochissimo, non soddisfacendo il sovrano, sostituita nell’89 da una tavola di Federico Zuccari a sua volta sostituita nel '92 da una serie di dipinti di Pellegrino Tibaldi) Pellegrino Tibaldi, artista originario della Lombardia dei laghi, formatosi a Bologna e poi trasferitosi a Roma (dove collabora con Perin del Vaga negli affreschi della sala del consiglio a Castel S. Angelo) dove poi ottiene importanti commissioni (matrice michelangiolesca manierista + influssi del Vaga) impiegato poi da Carlo Borromeo nella fabbrica del Duomo a Milano Chiamato in Spagna nell'86 --> prima ruolo subordinato poi sostituisce Zuccari come pittore di fiducia di Filippo Il è sua la tavola principale del retable --> Martirio di S. Lorenzo ---> più leggibile dalla distanza, più luminoso, masse muscolari evidenti Tabernacolo di Giacomo da Trezzo Tibaldi realizza anche diverse altre decorazioni nell'Escorial (es. pitture per la Biblioteca ---> vi si producevano anche codici miniati di altissimo livello) Filippo Il aveva avuto Erasmo da Rotterdam come insegnante per un certo periodo --> cultura umanistica molto estesa Ai fianchi del retable si aprono delle arcate scandite internamente da colonne all'interno delle quali sono inseriti i cenotafi della famiglia Asburgo ---> sculture di figure bronzee e dorate inginocchiate di fronte a degli altari con le mani giunte in preghiera (--> diventerà un modello importantissimo per la scultura funebre per le famiglie nobili e ricche in Spagna ma non solo) ---> ritratti di famiglia Continua ricerca di dipinti di area veneta (Tiziano ma anche Tintoretto e Bassano) Committenze dirette del sovrano o chi per lui oppure committenza su concorso (committente sceglie tema artisti fanno proposte e poi committente dà lavoro alla sua soluzione preferita) In Spagna particolarmente malvista e considerata disdicevole la compravendita di opere a bottega, commercio spicciolo di opere d’arte e simili (ovvero vendere quadri senza che siano stati commissionati) 2 poli principali Valencia e Siviglia, solo in seguito anche Madrid Arcivescovo Giovanni Ribera (poi anche canonizzato) --> personaggio di alta levatura, in contatto con i Borromeo e la loro cerchia, ed è l'interprete dell’applicazione rigorosa dei principi controriformati nella sua diocesi, quella di Valencia ---> commissiona diversa arte Francisco Ribalta ---> intorno al 1620 (anni degli esordi di Velazquez) a Valencia realizza opere di grande pregio sullo stile caravaggesco la cui conoscenza gli deriva dalla presenza in loco di copie Francisco Pacheco --> pittore né di grandissimo virtuosismo tecnico né di grande innovazione, attivo a Siviglia, ma fondamentale per aver scritto L'arte della Pittura (testo fondante dove esamina tra le altre cose della pittura indicando come debbano essere realizzate le figure, soprattutto le più importanti della iconografia spagnola) e per essere stato maestro di allievi geniali quali Velazquez e Zurbarante J. Roelas ---> stile tardo-manierista Diego Velazquez De Silva (nasce a Siviglia nel 1569 da un notaio e da una nobildonna della piccola nobiltà spagnola da cui prende il cognome Velazquez) ---> i genitori gli forniscono formazione accurata sotto tutti gli aspetti, entrando poi a 11 anni nella bottega di Pacheco (dopo un breve periodo presso u altro maestro) di cui poi sposerà la figlia (pratica comune ---> allievo più promettente sposa figlia del maestro proprietario di bottega per proseguimne i rapporti) è evidente che Pacheco non sia il solo modello di Velazquez ---> non chiaro quali siano nella sua prime fasi gli altri riferimenti (es. Caravaggio lo conoscerà solo dopo) (ragioni per cui in molte iconografie tra i tre magi ci siano uno dai tratti europei, uno dai tratti asiatici e uno di colore, risiede nel fatto che i Re Magi vengano interpretati come le tre parti del mondo che omaggiano il bambino in un'ottica di conversione universale) Botegones (ovvero scene di genere) ---> vi si cimenta Velazquez ventenne oltre alle scene religiose Spesso mescola le due tipologie (es. quadro con in primo piano scena si genere di cucina e in secondo piano Cristo in casa di Marta e Maddalena) Inizia a farsi conoscere poi a Madrid (forse prima fa tappa a Toledo) dove si trasferisce nel '22 ---> conte duca Olivares (gestisce la vita politica spagnola) lo mette alla prova su raccomandazione di Defonseca (per il quale Velazquez aveva lavorato a Siviglia) con vari dipinti fino a chiedergli il ritratto del giovane sovrano Filippo IV, salito al trono nel 21 ancora adolescente Filippo IV grande predilezione per le arti figurative ---> lui stesso prende lezioni ma capisce anche l'importanza politica delle immagini Così a 24 anni Velazquez diventa pittore ufficiale del re 1629-30 viaggio in Italia ---> spartiacque dal momento che prima non realizza quasi mai dipinti di storia In origine tavolozza molto scura e bruna 1628 arriva a Madrid Rubens (con funzione anche di diplomatico, in questo caso per l’infante Isabella, signora delle Fiandre) e vi soggiorna 7 mesi ---> si fa apprezzare anche come pittore a corte ---> Velazquez lo può conoscere e osservare lavorare ---> secondo le fonti è lui a spingerlo ad andare in Italia ad aggiornarsi Tema della cacciata dei moriscos spagnoli ---> lo realizza Velazquez vincitore di un concorso --> perduto in un incendio (era uno dei pochi dipinti di storia antecedenti al viaggio in Italia ---> strano poiché nella graduatoria delle tipologie figurative il quadro di storia era una delle più pregiate) Altro dipinto di storia antecedente è Il Trionfo di Bacco (1629). Detto altresì | Bevitori o Gli Ubriachi nomi con i quali era noto all’epoca dato il tono molto da taverna della scena Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 20/04/21 Velazquez giunge a Roma in un momento di incredibile fermento artistico (esplosione del barocco) Conosce comunque già per varie mediazioni le tendenze della scena romana ---> la conoscenza diretta però fa la differenza Inizia ad usare una preparazione chiara invece che scura e inizia a realizzare scene di storia Viaggia sulla stessa galea sulla quale era imbarcato Ambrogio Spinola ---> ne farà degli schizzi e poi in seguito lo ritrarrà ---> sbarca dapprima a Genova (di per sé fortemente realistica e teatrale --> Siviglia ne è un centro di produzione importante - importante maestro è Juan Martinez Mantafiez e Juan Sanchez Cotan) Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 22/04/21 2 moglie facoltosa ---> gli permette di ampliare la sua bottega --> si può permettere di assumere commissioni più sostanziose e dunque di aggiudicarsi maggiore fama Dipinti per il Convento di San Pablo (ordine dei domenicani) el Real a Siviglia (1626-27) 21 tele in totale 14 delle quali dedicate al fondatore dell'ordine, 1 al crocifisso (considerato uno dei primi capolavori di Zurbaran) ---> per lo più dispersi in seguito alle spoliazioni napoleoniche e post-napoleoniche ---> il padre guardiano del convento come da contratto aveva la facoltà di rifiutare qualsiasi dipinto non lo soddisfacesse Modello è anche il primo Velazquez Es. Scena del miracolo di san Domenico che compare a Soriano (Calabria) ai suoi confratelli in un convento ---> secondo la storia in seguito a un momento di crisi dell'ordine (es. vicenda ci Campanella) inizia la devozione per un immagine conservata nel convento considerata acherotipa ovvero di fattura non umana e portata ad un converso del convento da tre donne giunte dal cielo ---> questa iconografia diventa importantissima e suscita grandissima devozione tanto che è presente in tutte le chiese domenicane e anche di altri ordini Caratteristici sono i fondi scuri che lasciano le immagini ieraticamente isolate eliminando qualsiasi elemento di ambientazione creando un senso di sospensione, sacralità e misticità incredibili Attenzione al dato reale Es. Crocifissione ---> iconografia dei piedi non inchiodati con un solo chiodo ma separati, accostati e inchiodati singolarmente (---> desunta da Pacheco e diffusissima a Siviglia) bella anatomia apollinea Dipinti per la Chiesa dei Mercedari (in occasione della canonizzazione di San Pietro Nolasco) ---> 1628 ordine con scopo principale di raccogliere denaro per riscattare i prigionieri cristiani caduti in mano dei mussulmani nelle lotte di riconquista (a volte si offrivano loro stessi prigionieri in cambio --> vi sono anche alcuni martiri) ---> la loro opera continua anche a reconquista terminata S. Pietro Nolasco --> fondatore dell'ordine Serie di 22 dipinti per celebrare il fondatore ---> novità anche dal punto di vista iconografico (essendo un santo nuovo non ci sono precedenti importanti e dettagliati legati alla sua figura) ---> esistevano delle incisioni (Zurbaran le conosce e ne tiene sicuramente conto) Es. S. Pietro Nolasco gratificato dall’apparizione di S. Pietro apostolo ---> secondo la storia egli era devotissimo all’apostolo e voleva ripercorrerne i passi andando anche a Roma sul suo luogo di martirio l’apostolo gli sarebbe poi apparso dicendo che non era necessario che lui andasse da lui ma che essendo impegnato nelle sue opere in Spagna si presenta lui a lui Ampia cappa bianca ---> ordine dei mercedari Contrasti tra luci e ombre isola le figure dal fondo e le mette in evidenza Tradizione sivigliana dei fondi scuri Es. San Serapione (uno dei santi martiri dell'ordine dei mercedari di età medievale, partecipa alle crociate) ---> grande intensità espressiva ---> abbandono del corpo tenuto in piedi dalle corde legate ai polsi, vicino alla morte oggi in America dopo spoliazioni Invitato a ubicarsi a Siviglia lo fa fondando una bottega produttivissima Dipinti per la Certosa di Nuestra Seniora de la Defension a Jerez de Frontera (1638-40) Dipinti per il monastero di San Gerolamo a Guadalupe, Estremadura (1638-40) Oggi se si pensa alla Madonna di Guadalupe si pensa all'immagine considerata acherotipa del 500 impressasi nel mantello di un indios convertito e conservata poi a città del Messico A Guadalupe in Estremadura invece era conservata una Madonna nera più antica In questa fase il ciclo di dipinti viene affidato in buona parte ai collaboratori (---> si perde un po' di intensità e qualità) ---> solo 2 tele completamente autografe (es. tentazioni di S. Gerolamo) Serie di opere autonome dedicate alla devozione privata ---> perlopiù effigianti Santi in un trasporto di fede mistico, in meditazione sulla vanità del mondo che Zurbaran è capace di rendere in maniera intensissima Tra questi santi spesso S. Francesco ---> visione in stampo controriformista (diverso da quello di tradizione medievale ---> quello che ci è più conosciuto) dove è visto più come un santo mistico di visioni Tavolozze ridotte ai minimi termini basate su toni cupi e scuri che contribuiscono al ritratto ideale dell'essenza mistica di questi santi Serie di opere dedicate alle Sante Martiri ---> richiesta ben precisa e diffusa (tradizione delle rappresentazioni sacre sulle loro storie) spesso singolarmente ma a volte anche in serie Es. Sant'Agata --> estrema grazia, ricchezza cromatica delle vesti, presentazione dell'elemento suo distintivo legato al suo martirio Perizia nel rendere le stoffe e i loro panneggi Agnus Dei (1635-40) ---> totale essenzialità che mescola due generi differenti, da un lato quello religioso e mistico, ma dall'altro quello della scena di genere di incredibile realisticità nella resa dell'animale della sua posa ---> non è un semplice agnello ma Cristo ---> lo sappiamo con certezza perché vi sono 5 versioni di quest'opera alcune delle quali presentano l'agnello dotato di aureola Nature morte --> realizzate in diversi momenti della sua carriera da Zurbaran ---> comunque medesimo principio di base ---> oggetti semplici colti nella loro essenzialità, esaltati nelle loro forme e materialità contro un fondo scuro e vuoto Forse significati simbolici ma non ne siamo certi (almeno non per tutti) Tradizione delle nature morte in Spagna ---> molto spesse legate al concetto di vanitas ANTONIO DE PEREDA --> lavora a Madrid negli stessi anni di Zurbaran e Velazquez, di lui sappiamo poco, anche lui partecipa alla decorazione del Salone dei regni del Palazzo di Buenretiro (incontro tra doge di Genova e Alvaro de Bazan) A Madrid diventa una sorta di protetto del pittore Giovan Battista Crescenti che lavorava come gestore delle collezioni artistiche della corte Naturalismo post-caravaggesco (non caravaggismo in piena regola dunque) ---> si dedica soprattutto a nature morte o figure con nature morte (si dimostra capacissimo nella resa minuziosa dei dettagli) Es. Vanitas ---> figura alata (simile ad angelo) con una serie di oggetti volti a riassumere tutti i beni, i piaceri e glorie terrene considerate tutte vane Elementi richiamanti al concetto di Memento Morii (teschi, clessidre, orologio) Candela spenta ---> qualcosa che finisce velocemente piccola scritta “Omne Nihil” Es. Il sogno del cavaliere ---> figura cede al sonno su una sedia (si tiene la testa con la mano) maschera da teatro ---> elemento caratteristico ---> l'apparenza inganna con la piacevolezza, concetto ricollegato alla vanitas Figura alata --> cartiglio con scritto in latino “(il tempo) fugge, punge, vola veloce e poi uccide” Vari oggetti simbolo di vanitas e memento morii JUAN DE VALDES LEAL --> formatosi con vari artisti spagnoli ma conosce bene la pittura italiana, veneta in primis, lavora a Siviglia ma poi torna nella sua città natale Conosciuto per pittura dai toni cupi e dalle tematiche drammatiche Rifiuto del mondo --> particolare attenzione all'elemento del disfacimento fisico e agli aspetti raccapriccianti---> pittura tombale tradizione che parte dal medioevo Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 23/04/21 BARTOLOME' ESTEBAN MURILLO ---> lunga carriera sivigliana con però una mutazione di linguaggio importante. Era il pittore spagnolo più noto e di fama al di fuori della Spagna fino alla fine dell’800 e inizio 900 quando decadde un po’ per essere poi recuperato ma con interesse scientifico più che estetico Scene di genere soprattutto con fanciulli Scene religiose ---> commissionate da ordini regolari Formazione presso Juan de Castillo (non ottimo artista ma di buon mestiere) ---> durante questo periodo pensa di recarsi nelle Americhe dove il mercato pittorico è ricco (fa testamento e prepara tele di presentazione) ---> abbandona l’idea e probabilmente non lasciò mai la Spagna Prima produzione poco documentata ma ancora molto legata agli insegnamenti del maestro ---> rimane poco perché si dedica molto alla produzione di apparati effimeri Dalla metà degli anni 40 abbiamo molte opere Es. Dipinti (13 tele) per il chiostro minore del convento Casa Grande di San Francesco a Siviglia (oggi distrutto) 1644-46 11 opere su 13 sopravvivono sebbene poi dispersi tra vari musei e collezioni JUAN DE MESA ---> punto di incontro tra scuola andalusa (da cui riprende i panneggi più all'italiana e morbidi) e quella dell’area castigliana (da cui riprende il forte patetismo) Es. Testa di Giovanni Battista (--> ne realizza diverse) ALONSO CANO ---> sia pittore che scultore, molto versatile, lavora per la corona ma anche architetto NARCISO TOME' ---> Trasparente (1721-32), Cattedrale di Toledo ispirazione è Bernini e il barocco italiano ---> es. elemento delle raggiere dorate che diffondono la luce che cade da un apertura aperta sul soffitto vari livelli Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 27/04/21 Rapporti Genova-Spagna Proprio già per la natura di Genova nel medioevo, per il suo ruolo di rilievo nell’ambito del Mediterraneo, la portò a confrontarsi con diverse realtà che sul Mediterraneo si proiettavano ---> in Spagna diversi regni cattolici ma anche domini islamici Genova ---> ha un vero e proprio “impero” coloniale ed economico nel Mediterraneo orientale Tutto ciò rende da sempre Genova una città ricchissima Affreschi in cattedrale di S. Lorenzo (ne rimangono solo 2 scene) accompagnati da fregio dipinto con iscrizioni---> celebrano la coalizione Genova-Spagna nell’ambito della presa di Minorca, Almeria e Tortosa, tre importanti centri della Spagna meridionale in mano agli arabi (1146-48) ---> genovesi hanno apporto di grande rilevanza, mettendoci la loro flotta (c'erano anche alcune navi pisane ma hanno ruolo marginale) e collaborano con il Re di Castiglia e Leon e il duca di Barcellona impresa di Tortosa benedetta anche dal Papa Eugenio IIl che dà a chi vi partecipa gli stessi privilegi che venivano dati ai crociati rappresentazione simbolica dell'Islam come un’idra a molte teste ---> mostro associato da tempi antichi all’eresia (islam visto come eresia del cristianesimo) Queste conquiste ci vengono narrate da Caffaro (che vi partecipa pure con un ruolo non irrilevante) nel Annales genuenses e l'Historia captione Almare et Tortose (opera specifica) Palazzo di Antonio Doria (lungo tenete di Andrea Doria, con cui ha ovviamente legami familiari, è l’unico insieme al più celebre parente ad aver ricevuto il Toson d'oro, riconoscimento al valore conferito della corona spagnola) ---> libro sugli usi dei turchi --> trattato non di disprezzo ma di valorizzazione del nemico Sulla facciata del suo palazzo (quello in cima a Via Roma) ---> affreschi con le scene medievali di quella campagna (lui invece era legato alle campagne del suo tempo contro i turchi) Rapporti commerciali si stringono fino al punto che i catalani possono operare a Genova senza pagare tasse e viceversa rapporti si tenderanno quando poi gli aragonesi si insedieranno in Sardegna ma ciò comunque non interromperà mai i contatti Bottini di guerra ---> quasi totalmente andati perduti - Porte bronzee della moschea di Almeria ---> portate alla chiesa di S. Giorgio (sede del vessillo comunale) - Grande lampadario bronzeo con catenelle da cui pendevano lettere arabe ---> portato nella cappella di S. Giovanni Battista in cattedrale - Sculture a tutto tondo di Grifi (presenti sicuramente poiché copiato in bronzo nel 1226 e poi da questa riproduzione nuovamente in marmo) molto diffusi nella cultura araba - Oggetti preziosi di produzione cristiana penetrazione di orafi e argentieri genovesi (ce n'erano molti e tutti legati alle corporazioni -> non si poteva praticare se non all’interno) in Spagna --> molto apprezzati per manufatti suntuari documentati dalla metà del duecento in poi (forse però già da prima) GIOVANNI DA GENOVA esercitava la sua professione di orafo a Perpignano, la capitale di terra del regno di Maiorca, retto da un ramo cadetto della casa reale di Aragona se ne conoscono alcune opere stile e gusto moderno legato al raffinato gusto internazionale gotico (di origine borgognone e parigino) In pittura scambi anche più chiari ---> ruolo guida dell’arte italiana ---> ruolo di Genova fondamentale per il commercio di dipinti Isole Baleari sono la prima tappa nelle rotte genovesi verso occidente Diffusione dell’iconografia della Madonna dell'Umiltà (matrice è un’opera perduta di Simone Martini) ---> diffusasi poi nella produzione gotica aragonese e spagnole che trova un primo esempio nella pala d'altare trecentesca di Bartolomeo da Camogli BARANABA DA MODENA ---> originario di Modena ma opera per lunghissimo tempo a Genova (1330-1386) Stile di stampo bizantino ma ammorbidito nella resa plastica e più dolce, affettuoso (di derivazione emiliano e toscano) Coniuga il suo retroterra con la cultura pan-mediterranea di Genova Genova crocevia per le arti e artisti di diversa provenienza es. nel 400 è il polo principale di arrivo dei pittori fiamminghi e dei loro dipinti poi ridistribuiti a livello internazionale (es. anche aree spagnole o legate alla sua corona) ---> principale mercante genovese è Anselmo Adorno Vi erano proprio delle delegazioni di famiglie/mercanti genovesi fisse nelle Fiandre (Bruges in primo luogo) che fungevano da mediatori con la madre patria Azulejos (laggioni) ---> parola di origine araba che significa in origine piastrella o tessere di mosaico produzione tipica della parte di influenza araba della Spagna Monocrome con colori intensi ---> se accostate sapientemente creano motivi decorativi Completamente decorate (decori floreali, fitomorfi, zoomorfi, geometrici, ecc) ---> decori studiati già a priori sulla base di composizioni plurime formano veri e propri tappeti colorati ceramici che si confanno perfettamente al gusto arabo Importate in occidente e a Genova più che da qualunque parte (addirittura alcune scodelle decorate inserite nelle murature in nome della loro bellezza) --> es. cuspide del campanile di S. Agostino --> uso di piastrelle importate dalla Spagna islamica (base bianca con decorazioni dipinte in blu) Tecnica “a cuenca” (ovvero a stampo) --> compresenza di cromie accede e della tridimensionalità data dagli stampi sulla ceramica Diversi palazzi 400eschi le presentano all'interno (per lo più negli atrii e vani scale) Santa Maria di Castello ---> Cappella di S. Antonino Nel 500 si stabilisce una manifattura nei pressi degli Horti Sauli (area di Via S. Vincenzo nelle terre dei Grimaldi ---> famiglia legata al commercio con la Spagna ---> probabilmente quando la produzione di questi oggetti subisce una flessione in seguito alla conquista di Granada e la cacciata dei mori i genovesi decisero di collocarsi in questo vuoto nell’offerta)---> produzione di ceramica con tecniche di produzione di stampo italiano (presenti anche in altri centri, es Savona che in tal senso ha una tradizione più lunga) ma che si discosta da queste nelle decorazioni ispirate a quelle delle piastrelli ispano-moresche (non con la tecnica a cuenca, solo dipinte) contaminazione nel gusto ---> decorazioni figurative di stampo occidentale (es. quelle di S. Maria di Castello) Dal 500 dopo l’arrivo di Perino e la realizzazione del Palazzo del Principe in un nuovo stile di stampo classico, dove il colore viene portato dagli affreschi, le decorazioni piastrellate tendono a scomparire Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 29/04/21 Spagnoli (che passano da Genova e vi vengono ospitati) o che conoscono anche solo semplicemente la produzione genovese portano alla commissa di incarichi talvolta direttamente a Genova molto spesso invece tramite atti notarili (particolarmente dettagliati su ogni aspetto: i riferimenti da cui prender spunto, i materiali, i modi per imballare e far viaggiare in sicurezza questi prodotti, ecc.) Produzione soprattutto di marmi scolpiti (di Carrara) Migrazione in Spagna di scultori o marmorari genovesi (o che lavoravano a Genova; infatti molti erano di origini lombarde, dell’area dei laghi secondo una tradizione secolare) Es. la famiglia-bottega dei Porelli ---> rimangono stabilmente in Spagna fino a cambiare in nome in Perola (spagnolizzato) Genere scultoreo più richiesto è quello del monumento funebre (nobiltà spagnola dava incredibile valore al ruolo dei sacelli funerari sede anche di celebrazione del potere e della ricchezza della famiglia ---> attraverso l’uso del marmo materiale prezioso e duraturo che pochissimo se non in alcune grandi produzioni islamiche era stato usato in precedenza in Spagna) Importanza come modello della serie di monumenti funerari dello scultore fiorentino DOMENICO FANCELLI Es. Tomba di Diego Hurtando de Mendoza (Siviglia, cattedrale, 1508-10) commissionato da un committente colto che ha vissuto ai massimi livelli in Italia è il trampolino per il successo di Fancelli acquista marmo a Carrara ---> 500 carrate trasferite via mare fino a Genova dove l'artista scolpisce le varie parti di questo monumento complesso che poi lui stesso va a montare nella sua sede finale impostazione architettonica molto rinascimentale (tema dell'arco di trionfo --> addossato alla parete e sostenuto da colonne che sono esse stesse scolpite fittamente nel fusto alle quali si affiancano 3 nicchie per lato con copertura in valva di conchiglia contenenti figure di santi) Sopra l’urna con la figura del giacente ---> 3 scene e nella lunetta ascensione di Cristo Fontane ---> sono un filone importante della produzione di questo periodo ---> oggi però conservate poche e molte dio quelle sopravvissute hanno subito modifiche o sono mutile anche in questo caso modelli genovesi ---> es. Fontana dei Delfini di Palazzo del Principe che trova una risposta (forse coeva forse successiva) nella Fontana delle Aquile Sculture da giardino ---> Bottega degli Orsolino vi lavora molto e invia spesso fontane scolpite con temi e personaggi mitologici in Spagna 80 statue da giardino per la regina di Spagna Marianna d'Austria ---> realizzate da più artisti vista la mole della commissione in marmi mischi e bianchi ---> oggi tutto perduto Ultimo trentennio del 600 arrivano in spagna opere di artisti suggestionati dal barocco romano (teatralità), in particolare la lezione di Puget e Filippo Parodi, come Francesco Maria Schiaffino e il Ponzonelli Cappelle delle Nazioni Genovesi (ovvero gruppi fissi di genovesi insediati un po’ ovunque nel Mediterraneo: Napoli, Palermo, Spagna, ecc.) ---> avevano le loro chiese e cappelle decorate con apparati per lo più fatti realizzare in madre patria Particolari tematiche, spesso importanti per Genova (es. la Madonna Regina di Genova) Cappella nella Chiesa dio Santa Cruz a Cadice3 (presenza genovese particolarmente forte ---> posizione strategica dopo Gibilterra, tappa verso e dalle Americhe) ---> attestata già dal 500 (e assume sempre più importanza fino al 700) Lavori di rinnovo a metà del 600 --> ad opera di Tomaso e Giovanni Tommaso Orsolino ---> modello dell’altare barocco genovese ---> colonne tortili, materiali diversi (marmo di carrara, verde del Polcevera, portoro e rosso ---> importati ad hoc dalla Liguria), nicchie laterali con statue dei protettori di Genova (S. Lorenzo, S. Giorgio, S. G. Battista, San Bernardo) Francesco Maria Schiaffino ---> Visione di S. Caterina (scultura con tema tipico della visione col Cristo porta- croce), sala capitolare della cattedrale nuova di Cadice Anton Maria Maragliano ---> Virgen de Portacoeli, Chiesa di Nostra Signora del Carmine a Cadice Questi artisti genovesi dunque tanto famosi in patria da arrivare pure con la loro fama in Spagna (tecnica dell’estofado applicato ad un panneggio ricchissimo tipico di Maragliano) Storia dell’Arte Moderna nei Paesi Europei lez. 30/04/21 Palazzo del Marchese di Santa Cruz (ciudad reale, mancha) Alvaro de Basan (primo marchese di Santa Cruz) ---> fa costruire palazzo alla maniera genovese in questo feudo dell'entroterra spagnolo 1526-1588, uomo di mare, ammiraglio di grande rilievo sotto Filippo Il 1554, nominato da Carlo V capitano generale dell'armata 1564, varie imprese di successo contro i turchi sul mare, ottiene fama A Lepanto guida la retroguardia delle galee e si distingue Alvaro de Basan stretti rapporti con Giovanni Andrea Doria (si schiera al suo fianco nel dibattito dopo Lepanto che accusava il Doria di aver comandato male) Alvaro de Basan fu centrale nell'impresa della realizzazione dell’Invincibile Armada (progetto fallimentare ma che lui non vide fallire) Entrambi gli Alvaro de Basan (in famiglia si chiamano tutti uguali), sia l'amico di Andrea Doria sia quello amico di Giovanni Andrea Doria, visitano Genova ---> forte influenza, non solo Palazzo del Principe ma anche Palazzi di Strada Nuova (in costruzione in quel periodo) Il primo Alvaro fa venire opere realizzate sul modello di quelle viste a Genova ---> solo singoli oggetti ---> fa arrivare Niccolò da Corte (es. Camino) Palazzo costruito ex-novo nel feudo (acquisito solamente nel 1538 dal padre, quindi non lunga tradizione di dominio, acquisito indebitandosi molto) Primo palazzo usato dal primo Alvaro era la ex sede del maestro dell'ordine religioso che era insediato nella città sin dal medioevo Secondo Alvaro acquisisce il palazzo e dopo un momento di crescita economica lo rinnova sia all'esterno ma soprattutto all’interno Fonti coeve vogliono come architetto di una prima fase di rinnovamento di questo palazzo Giovan Battista castello il Bergamasco (artista estremamente duttile detto il bergamasco per la sua origine e soprattutto per distinguerlo dal miniatore genovese col medesimo nome) ---> modello è l’Alessi o il Castello (nelle forme ideate in quanto influenzato dall’Alessi) Altre fonti ci indicano il Bergamasco assente da Genova dal 1566 ---> giustificherebbe la sua presenza nel cantiere di Alvaro ma solo per poco tempo dal momento che poi dal 1567 è attestato come a servizio della corona per la realizzazione di residenze reali Battista Perolli da Crema ---> carriera genovese (prevalentemente in campo scultoreo anche se lavorava anche come architetto e decoratore, quindi pittore), rimane protagonista della vicenda del palazzo ---> ha poi contatti sporadici con la Spagna fino al suo definitivo trasferimento nel 1574 Decorazione pittorica secondo i modelli italiani e genovesi (es. quadri riportati + riquadri minori intorno), temi mitologici (es. Nettuno---> dio del mare, Alvaro ammiraglio, es. Ercole, es. Storia Romana ---> modelli nel palazzo del Principe), battaglia di Lepanto (nel salone principale insieme ad altri successi militari del committente), serie di vedute di città e di allegorie di luoghi e città importanti per il committente (es. allegoria dell’Itali, allegoria di Genova) A questa data Genova non aveva una sua allegoria ben definita con simboli ben riconoscibili (come invece Venezia) ---> questo forse per motivi politici identificabili nella mancanza di un potere centrale stabile (ci sono i dogi biennali, per evitare che accumulino troppo potere) ---> simboli allegorici sviluppati solo in seguito Cornici a stucco bianchi e dorati, grottesche hanno precedenti nel Bergamasco (e in Perin del Vaga) In questo ciclo troviamo dunque tecniche disposizioni iconografie tipicamente genovesi (vi sono inoltre rappresentati Giovanni Andrea Doria e Carlo Spinola ---> modo per sottolineare i legami stretti con Genova ---> pratica attuata anche a Genova al contrario) Decorazioni del Monastero di S. Lorenzo dell’Escorial ---> luogo dove la pittura genovese trova alcuni tra i suoi più importanti brani fuori dalla città due maestri diversi in due momenti diversi: il Bergamasco (giunto nel 67 e morto nel 69) e Luca Cambiaso (giunto nell’83 e morto nel 85) entrambi accompagnati da equipe di aiuti che rimangono in loco ad operare o poi ritornano a Genova dopo la morte dei maestri Intorno al 1585 la prima fase principale dal punto di vista architettonico viene completata aggiunta di nuove parti completate a metà 600 mentre le decorazioni vanno avanti fino al 700 Mancavano maestri locali specializzati nell'arte dell'affresco ---> ciò giustifica l’arrivo delle varie ondate di decoratori italiani all’Escorial Temi mitologici+ grottesche ---> per il palazzo (il Bergamasco è particolarmente rinomato in questo tipo di produzione, ce lo dice anche Lomazzo) Di Bergamasco di decorativo non è rimasto nulla, rimane solo la sua opera architettonica Con l'arrivo di Cambiaso le maestranze degli affreschi rimangono tutte italiane alla morte di Bergamasco la commissione passa ai suoi collaboratori che ne continuano l'opera (stilisticamente ne riprendono prevalentemente i tratti più soavi e raffaelleschi che erano solo una minima parte del suo stile --> passaggi tonali morbidi) seguendone i modelli Questi collaboratori sono Niccolò Granello (suo figliastro, figlio della sua prima moglie) Fabrizio Castello (suo figlio) e Francesco da Urbino (insieme al fratello Giovanni Maria, che però ha un ruolo ben minore) Dalla metà degli anni 70 eseguono anche gli affreschi dell’Escorial (prima completano decorazioni di altri palazzi reali) francesco poi muore e le decorazioni vengono portate avanti fino all'82 dai soli Granello e Castello ---> nell’83 chiamato Cambiaso che aveva grande fama sia come pittore di affreschi sia di pittura da cavalletto (in quel periodo era inoltre morto il Navarrete, pittore di dipinti mobili per la corte) tecnica tipica di Cambiaso del disegno cubico ---> utile per lo studio preparatorio di luci e ombre e della geometria dei corpi---> poi trasposto nell'opera finale con forme bene più morbide prima fase michelangiolesca, virtuosismo manierista (-->Correggio, Parmigianino, Veneti) fase dei notturni (figure e composizioni più semplici e meno manierista, riduzione e scurimento della tavolozza) ---> scene di maggior pathos e più paratattiche Affreschi dell'Escorial Cambiaso vi fa anche pale d'altare ---> è proprio una pala d'altare la prima opera che gli viene commissionata prima dell'arrivo in Spagna ---> Pala con il martirio di S. Lorenzo ---> ottiene reazioni controverse, c'è chi la apprezza molto e chi no, ritenuta non propriamente adatta all'ambiente (causata dal fatto che l'artista non vede con proprio occhio il luogo dove sarebbe stata inserita) del presbiterio di S. Lorenzo dell’Escorial, stessa vicenda della pala di Tiziano, sostituita poi da una pala di Zuccari, oggi persa, sostituita in breve tempo da un'altra pala di Pellegrino Tibaldi connotata da figure più grandi e luminose, meglio leggibili da lontano Accompagnato dal figlio Orazio Cambiaso e da Lazzaro Tabarone (maggior allievo, definito come il maestro, pittore del re, anche se su un piano minore ovviamente) e dallo scultore Gaspare Orlandi e aiuti minori Affresco della grande volta del presbiterio della basilica di S. Lorenzo ---> effetto di horror vacui, grande quantità di figure ma ben divise tra le figure principali divisi da un evidente disparità di scala (rifacimento alla tradizione medievale) e da una linea di nuvole dalle figure minori di angeli e santi tali scelte probabilmente riconducibili alla presenza particolarmente invadente della cerchia di teologi ed esperti del sacro di cui il fedelissimo Filippo Il si era attorniato Figura del cubo ---> inserita secondo la sua interpretazione filosofica e teologica di perfezione dati i suoi lati tutti uguali Scelta di raffigurazione arcaicizzante di accostamento delle figure minori riconducibile anche all'ultima fase stilistica di Cambiaso a Genova (figure paratattiche) qui però poi esasperata e portata a nuovi livelli Scene anche nelle pareti del presbiterio con stesse tendenze di monumentalità ritrae l'infanta sia da bambina che da giovane donna (quest’ultimo approntato a palazzo del principe durante questo viaggio e poi terminato in Spagna) Giovanni Contarini ---> realizza ritratto di Giovanni Andrea Doria in armi come eroe di Lepanto Pitture di grandi commissioni commissionate a Luca Cambiaso da Giovanni Andrea Doria (6 tele con tutti i grandi momenti degli antefatti, dell’epilogo e della battaglia stessa di Lepanto) ---> mandati poi a Antonio Perez (segretario per il re Filippo per gli affari italiani), uomo potente e appassionato collezionista (Tiziano, Correggio e altri artisti di altissimo livello raccolti nella sua villa nei pressi di Madrid) ---> intendo di Giovanni Andrea Doria è quello di farsi concedere il titolo di Grande di Spagna, titolo che Andrea aveva avuto e che lui invece ancora no (non era figlio di primo letto di Andrea, per ciò non eredita il titolo di Principe di Melfi anche se eredita i beni materiali) ---> lo otterrò alla morte di Marcantonio Doria (figlio di primo letto di Andrea) di cui aveva sposato la figlia Zenobia Se per gli arazzi sappiamo la data precisa data la registrazione del pagamento per i cartoni a Cambiaso, lo stesso non vale per questi dipinti Nel 1579 il Perez cade in disgrazia, accusato inizialmente di omicidio, poi l'accusa cade e viene accusato e condannato per corruzione (proprio anche per via di tutti questi donativi ricevuti) Quindi dipinti per forza mandatigli prima di questa data Sappiamo che questi dipinti arrivarono nella collezione del Perez non da documenti genovesi ma dai documenti del processo per corruzione che elenca i donativi ricevuti indebitamente (erano stati mandati effettivamente per velocizzare le pratiche di nomina a Grande di Spagna) Alcune di queste opere sequestrate dalla corona di Spagna ---> quelle di Cambiaso ancora oggi appese all'Escorial Scene delle battaglie di Cambiaso ---> ribaltate rispetto alle composizioni degli arazzi, che si rifacevano alle incisioni e che effigiavano la realtà dei fatti ---> questione del perché? ---> forse Cambiaso si basa sui cartoni degli arazzi che per motivi tecnici di realizzazione del manufatto finale sono forniti ai tessitori con le immagini ribaltate, o forse per la semplice necessità di fare veloce Regina d'Ungheria ---> viaggio a Genova, ospitata a (Palazzo del Principe non faceva parte del circolo dei Rolli in quanto avente uno status suo unico, ospitavano in quanto Doria e non per conto della Repubblica) Cardinale Infante, diretto verso le Fiandre (di cui assume il governo) passa da Genova, ospitato a Palazzo del Principe nel 1636 ---> eretto arco in via Balbi, con dipinti di artisti importanti (es. Domenico Fiasella) Tema di Cristoforo Colombo ---> debito di gratitudine che la Spagna ha con Genova (Genova ha dato uno dei suoi figli alla Spagna alla quale ha dato un nuovo regno, un nuovo mondo) Ambrogio Spinola (grande rivalità con i Doria ---> motivi anche molto concreti quali la proprietà del Palazzo Doria-Tursi in Strada Nuova ---> Ambrogio credeva di avere una sorta di prelazione sul palazzo in quanto costruito da un suo parente, ma non riesce ad acquistarlo come invece fa il Doria che lo dona al figlio) Giovanni Andrea Doria nell'83 gli viene concesso il titolo da Filippo Il e nel 94 viene fatto entrare nel consiglio di stato spagnolo (privilegio che veniva conferito solo di rado ad aristocratici spagnoli) ---> ha potere su tutto ciò che concerne i rapporti con la Spagna e il mare ---> per questo sembrerebbe che Ambrogio Spinola si sia specializzato nella guerra di terra (ipotesi poco credibile visto che il fratello invece diventa comandante della flotta delle fiandre) Ottiene importanti vittorie (espugnator delle piazze ---> conquista le città anche più difficili da conquistare) Alla sua epoca è il più importante genovese Es. Velazquez, La resa di Breda, 1625 (dipinto del 34-35, dipinto dunque post-mortem di Ambrogio morto nel 33) —--> una delle più importanti vittorie di Ambrogio - raffigurazione di Ambrogio come magnanimo Es. Jusepe Leonardo, Resa di Julich, 1634 Entrambe queste imprese erano collocate al palazzo del Buenretiro (unico genovese con due imprese) Anche a Genova dipinti di questo tipo Andrea Ansaldo, Presa di Ostenda, 1604, prima vittoria di carattere internazionale di Ambrogio (raffigurata in un momento particolare, il dopo battaglia, quando l'arciduca Alberto e la consorte visitano il sito della conquista)