Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Storia della filosofia antica - La nascita della filosofia, Appunti di Storia della filosofia antica

Dispense complete sulla storia della filosofia antica, da Talete al Neoplatonismo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 12/10/2022

sofi_costa
sofi_costa 🇮🇹

4.5

(4)

9 documenti

1 / 21

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Storia della filosofia antica - La nascita della filosofia e più Appunti in PDF di Storia della filosofia antica solo su Docsity! la nascita della filosofia RICERCA DELL’INIZIO→ definito per la prima volta da Aristotele insieme ad altri, che però lavoravano in un’altra direzione. Aristotele distingue i filosofi (= chi ricerca le cause) da chi non lo è (=cercano il significato delle cose). La filosofia nasce cona la ricerca del perché= , ricercata da Aristotele nei suoi predecessori. Le cause sono di tipo: 1) MATERIALE 2) MOTRICE 3) FINALE 4) FORMALE Per Aristotele la filosofia è la ricerca delle cause. La prospettiva sulla storia della filosofia è Aristotelica, attraverso essa si può lavorare in termini storici. Aristotele grazie a questo lavoro riesce a elidere alcuni autori che parevano importanti nella storia della filosofia. Aristotele dipende da moltissime questioni da PLATONE, questo viene evidenziato in un suo scritto accademico “METAFISICA”, in cui però va anche contro Platone. Lo scritto è risultato di un’edizione pubblicata dopo la sua morte da un autore, esso è anche uno dei suoi primi scritti. Per Aristotele prima viene il tema che è legato alla ricerca delle cause, dopo viene il tempo cronologico. Altro scritto molto importante è di Diogene Laerzio, che riguarda i suoi predecessori partendo da Talete. Laerzio è molto dipendente da Aristotele, nonostante ciò non parte dalle cause (come Aristotele) ma dalla vita dei filosofi. “LA VITA DEI FILOSOFI ANTICHI” opera scritta da lui. Identificazione del filosofo con il sapiente in età tardo antica, specialmente presso i romani. I SOFOI sono quelli che credono di sapere e si vantano, mentre i FILOSOFI sono chi desidera di sapere, chi ama la sapienza (ragionamento di Socrate o Platone). Il SOFOI inoltre è pieno mentre il FILOSOFO è vuoto e brama il sapere, questo segna anche la differenza tra i SOFISTI (chi si fa pagare perché sanno) e i FILOSOFI (che trasmettono senza farsi pagare). “DISPENSE” pag. 4-15 - Dalle dispense “METAFISICA”: l’uomo ama il sapere a partire dalle sensazioni, in particolar modo la VISTA perché in un certo senso ci fa conoscere le altre sensazioni. Gli animali sono forniti della vista, ma non ne hanno memoria o partecipano poco all’esperienza e per questo non possono arrivare all’arte. L’uomo può ricordare e può usare queste conoscenze e l’esperienza per produrre ARTE, per Aristotele la conoscenza è dell’universale e non particolare. Il sapere e l’intendere sono vicini all’arte. Chi possiede l’arte possono insegnare, invece chi possiede l’esperienza no. (es. dicono che il fuoco è caldo per esperienza ma non sanno dire il perché). = tutte le discipline che agiscono sulla realtà. Il vero sapere prescinde dall’utilità immediata, la sapienza è la ricerca delle cause e dei principi quindi ciò che ci fa comprendere la realtà. Varie caratteristiche delle conoscenze per causa: 1) UNIVERSALE= sono le più difficili da conoscere, perché astratte. Lontane dalle apprensioni sensibili, esse sono composte da pochi principi (es. matematica). Più una scienza è universale più può essere insegnata. I primi filosofi sono i primi che hanno filosofato, per conto contemplativo e non pratico. Meravigliarsi di qualcosa è riconoscere di non sapere, il mito è un esempio perché provocano meraviglia. La filosofia è utile per sé stessa e basta, se è MERCOLEDì 29 settembre2021 utile per altro non è più filosofia. La meraviglia è ciò che ci fa porre delle domande e a sua volta ci fa cercare le risposte nelle cause. Giovedì 30/09/2021 Quattro tipi di cause, esse ci permettono di studiare e confrontare le cause: 1. FORMALE= essenza, l’idea di un oggetto, il logos (= per definire l’essenza di qualcosa). Trovato una traccia in Parmenide e spiegato bene in Platone. 2. MATERIALE= principio 3. MOTRICE= principio che muove. Essa può comprendere anche una causa finale, ma i filosofi iniziali non se ne resero conto quindi si fermarono alla causa materiale e motrice, essi hanno colto degli aspetti senza averne scienza. Es. La medicina può far bene ma per capire il motivo ci vuole scienza, come questi filosofi hanno trovato qualcosa (il bene della medicina) ma senza consapevolezza (scienza). 4. FINALE= più interessante è in Anassagora, L’INTELLIGENZA. Esso è un principio finalistico che porta verso il bene. TELOS= scopo finale. Se tutte le cose vanno verso un stesso fine vuol dire che c’è un’intelligenza che regola tutto. Principio che regola la natura, che non muta mentre la natura lo fa e spiega tutto ciò che accade. Per alcuni il principio (archè) può essere uno (Monista, es. Talete) per altri più di uno (Pluralista, es. Democrito). Tanto più un filosofo cerca di spiegare le cause della natura quanto più lui li apprezza e viceversa. I primi filosofi posero come principio un materiale, essi credevano che nulla si genera e nulla si distrugge ma muta. 1) Talete→ ACQUA (causa materiale), l’acqua riesce a spiegare ogni cosa perché la terra galleggia su di essa. Il seme di tutte le cose ha una natura umida. Talete viene messo a confronto con alcuni teologici, che legano il suo pensiero al mito, ma egli dice che questa visione non è in grado di spiegare le cose (le divinità non danno un perché a tutte le cose). Aristotele è interessato a Talete solo per il fatto che egli è il primo che cerca una causa e lo mette a confronto con il mito. 2) Diogene e Anassimene→ L’ARIA (causa materiale) 3) Eraclito e Ippaso→ FUOCO (causa materiale/motrice) 4) Empedocle→ 4 ELEMENTI (causa motrice/finale) essi si aggregano si disgregano secondo l’amore o l’odio. Uso inappropriato delle cause= 4 elementi che vengono aggregati e disgregati dall’amore e odio, per Empedocle l’amore aggrega e l’odio disgrega cosa su cui Aristotele concorda, ma con l’aggiunta che l’amore aggregando disgrega da un’altra parte come l’odio disgrega ma aggrega da un lato. 5) Anassagora (prima di Empedocle ma per Aristotele più evoluto)→ ATOMI (infiniti principi, causa finale) si aggregano e disgregano secondo l’intelligenza (= causa finale, scopo secondo il quale avvengono le due azioni). Es. conservazione della specie. L’intelligenza (es. come un deus ex machina= strumento usato nel teatro per far apparire un attore dall’alto) riesce a spiegare tutto, cose che gli altri filosofi non sono riusciti a spiegare. 6) Parmenide→ ESSERE (causa formale) il non essere non esiste, tutto è. Aristotele dice che esistono altre due cause di cui parla Parmenide, oltre all’essere: − contrapposizione tra LUCE e TENEBRA / VERITÀ e OPINIONE (carattere conoscitivo). L’uomo può scegliere tra due percorsi, uno verso la luce e uno verso l’oscurità. − FUOCO che è materiale ma anche una NATURA MOTRICE (muove la materia). 7) Esiodo→ AMORE (causa motrice finale) 8) Pitagorici→ NUMERI (causa formale), per Aristotele confondono idea con applicazione. 9) Atomisti→ ATOMI (causa motrice), per Aristotele non analizzano il movimento. Tutti questi filosofi non vengono da Atene ma dalla periferia dalla sponda ionica o dalla magna Grecia. Per Aristotele il problema è che nonostante si avvicinassero alla fine i filosofi scorsi si focalizzarono solo su una causa motrice e non finale (come si muovono?), per la prima volta introdotto da Empedocle e Anassagora. − PASSAGGIO DA UN ELEMENTO MATERIALE AD UN ALTRO= Aristotele identifica l’unico elemento che funge anche da causa motrice nel fuoco, mentre la terra è l’ultimo che crea movimento. ESIODO→ l’unico che parla della TERRA, che è il principio generatore dell’universo ma esso viene posto solamente da un poeta che si presta a spiegare il divenire. − LA CAUSA MATERIALE NON PUÒ ESSERE UNICA= bisogna presupporre più cause materiali per spiegare il movimento da un elemento a un altro. Esiste un elemento come il fuoco che genera movimento, ma per Esiodo la terra genera; quindi alcuni elementi riescono a spiegare una parte mentre altri l’altra parte. Per tale motivo entra in gioco l’Amicizia e la Disgregazione con Empedocle, Aristotele critica ciò perché Empedocle non espone mai il passaggio da un elemento all’altro. Aristotele includerà per questo un elemento neutro che può essere composto da vari elementi anche contrari. Anassagora tratterà di un mescolamento originario, esistono 2 principi della realtà l’INTELLETTO che regola le OMEOMERIE, Aristotele va contro perché non può esserci una mescolanza se in origine erano distinte, deve esserci per forza un elemento attivo che lo permette ma Anassagora non lo introduce. I pitagorici trattano di enti sensibili e non, inoltre di enti privi di movimento. Essi vengono utilizzati per spiegare la realtà sensibile e non sensibile, questi elementi sono i NUMERI. CRITICA→ identificazione tra realtà e numero, Aristotele con il numero non trova una spiegazione alla realtà. Essi considerano inoltre la realtà celeste e quella terrestre, mentre per Aristotele il celeste è legato all’eterno mentre il terreste al finito. Quindi i numeri possono aiutare per spiegare il mondo terrestre ma non quello sovra terrestre. Inoltre i numeri non spiegano il movimento, ma solo i fenomeni nella loro staticità, essi dispongono di una matematica e una geometria ma non della fisica. Il numero non è soggetto al divenire ma non è in grado di spiegare i fenomeni che fanno parte della materia. PLATONE= distinzione tra NUMERI REALI e SENSIBILI, mentre i PITAGORICI no. Inoltre Platone riesce a spiegare la realtà con il numero mentre i Pitagorici no. CONCLUSIONE (10)→ i suoi predecessori si pongono 4 elementi da cui bisogna partire, ma balbettano come dei bambini sulle cause perché non riescono a spiegarle tutte. Empedocle trova elementi che attraverso dei rapporti che rientrano nelle cause formali, ma questo lo fece senza accorgersene. “Libro della Palumbo” pag. 19/23/24/38/39/46/47/48/52/56 − A15, Talete→ la terra galleggia sull’acqua e viene scossa da essa, per questo motivo essa è il principio. − B1, Anassimandro→ Polarità tra creazione e distruzione, la prima fa nascere qualcosa di determinato grazie alla seconda che ha portato un limite all’indeterminato. − A5 e B2, Anassimene→ il principio è il PNÈUMA (aria), essa è vitale e viene considerata il respiro dell’universo per analogia con il corpo umano. Il pnèuma mantiene la coesione tra le varie parti del cosmo. − B15-B23-B24-B25, Senofane→ Critica all’antropomorfismo greco che mette in ridicolo la forma umana degli Dei, perché simili per aspetto e carattere agli umani. − A26, Zenone→ Achille e la tartaruga, paradosso sul movimento che è difficile da pensare. − B50-B17-B53-B67-B80-B8-B88, Eraclito→ Pòlemos (guerra), il mondo è strutturato in opposti (ARMONIA DEGLI OPPOSTI) e il movimento non esiste (“Il Fiume”). − B17, Empedocle→ Principio di aggregazione e Disgregazione. − B4, Anassagora→ Semi che si mescolano e costituiscono una forma, l’Intelletto che regola tutto ciò non ha partecipato mai a questa mescolanza. giovedì 7 ottobre 2021 I preplatonici parlano della natura ma anche dell’uomo che è connesso con il cosmo. I sofisti parlano del soggetto, dell’individuo→ essi parlano dell’uomo e non del mondo esterno, arrivano addirittura a negarlo. I Sofisti fanno apparire quello che vogliono in maniera diversa per i propri scopi, per fare ciò utilizzano le PAROLE. Essi insegnano la tecnica della PERSUASIONE a pagamento, senza tener conto dell’educazione e quindi dello sviluppo dell’individuo (non lo aiutano ad autorealizzarsi), questo li differenziano da tutti gli altri filosofi. PROTAGORA→ uomo come punto di riferimento, esso diventa MISURA DI TUTTE LE COSE quindi può modellare il proprio stato d’animo, il proprio rapporto con sé e la realtà circostante. “LIBRO DELLA PALUMBO” pag. 70 PROTAGORA→ Il sofista attraverso la parola persuade l’ascoltatore e provoca un mutamento, come la medicina data a un paziente da un medico. Il “sapiente” può produrre varie apparenze creando infinite realtà possibili. − A21, Protagora→ parole usate come veleno o medicinale, usate per modellare la realtà e indurre mutamenti. GORGIA→ allievo di Empedocle. Rimase impresso nella mente degli atenesi per le sue capacità di improvvisazione, scrisse un’opera “Sul non essere o sulla natura” con 3 tesi: − NULLA ESISTE= esiste solamente ciò che è e ciò che non è, ovvero dovrebbero esistere insieme per questo nulla esiste, è assurdo che una cosa sia e non sia. Se esistesse l’essere dovrebbe essere eterno o generato, ma dato che non è nessuna delle due non esiste. − SE QUALCOSA ESISTE NON È COMPRENSIBILE= impossibile pensare e comunicare l’essere. Se quello che è pensato esiste allora qualsiasi cosa esiste ma non è così. − SE ANCHE FOSSE COMPRENSIBILE SAREBBE INCOMUNICABILE= anche se riuscissimo a comprende non si potrebbe comunicare perché le cose sono visibili e udibili, le percezioni mutano e la parola non è oggetto. Come il visibile non può diventare udibile, l’oggetto non è parola. L’uomo comunica parole e non cose, attraverso esse si può modellare l’illusione e creare molte realtà. “Encomio di Elena”→ Elena non è colpevole, per ciò crea un’opera per difenderla perché ciò che ha fatto è stato per sorte o per volontà degli dei o per rapimento o per amore. Colpevole è colui che ha persuaso Elena e in particolar modo la usata per persuadere. PLATONE→ Tutta l’OPERA PLATONICA è di persuasione, egli sente la necessità di trasmette la sua filosofia persuadendo anche per andare contro alla persuasione dei sofisti. Platone a tratti è speculativo e razionale e in altri inserisce insegnamenti tramite la teoria della persuasione. Polemica di Platone e Aristotele contro i SOFISTI che porta alla eliminazione di essi dalla storia della filosofia, perché considerati non filosofi. Affiancato da molti critici a un sofista perché utilizza la tecnica della CONFUTAZIONE, egli era considerato da Apollo e Delfi l’uomo più sapiente di tutta la Grecia, per tale motivo utilizza la tecnica per dimostrare a tutti quelli che si credevano sapienti che in realtà non lo erano. Il suo metodo consisteva in una prima fase chiamata MAIEUTICA che consisteva nel fare tirare fuori tutto ciò che il suo interlocutore credeva vero e poi attraverso l’IRONIA, seconda fase, demolirle completamente in modo tale da far ammettere la propria ignoranza. Questa tecnica è simile a quella dei sofisti ma opposta perché Socrate demoliva ogni verità mentre i Sofisti ne creavano varie. Aristofane, critico che va contro Socrate, tramite una commedia cerca di censurare Socrate per tornare ai vecchi valori greci, per fare ciò arriva addirittura a bruciare un’intera scuola socratica. Pag. 75 Pag. 74-75 Alcibiade, a causa dei suoi continui scambi di schieramento, viene accusato della perdita di Atene nella guerra contro Sparta, egli venne considerato corrotto dal suo maestro Socrate. “Libro della Palumbo” pag. 80/81/82 − C1, Ippia→ Superiorità del diritto naturale sul diritto positivo. − B25, Crizia→ La religione è un’invenzione degli uomini per garantire l’ordine laddove non arriva la legge. − B44, Antifonte→ La natura è superiore alla legge, l’uomo deve guardare essa per orientare i suoi comportamenti e non alla legge. Socrate viene condannato a morte per 2 motivi: − Corruzione dei giovani ad andare contro i valori della patria. Tra i suoi allievi vi erano Crizia (zio di Platone) e Platone, che dopo l’arresto di Socrate cercano di scagionarlo con l’obiettivo di scagionare loro stessi. − Per non aver venerato gli dei della città, Socrate chiama spesso in causa gli elementi religiosi in particolare Apollo. mercoledì 13 ottobre 2021 − Nasce nel 428 − Uno degli allievi di Socrate, tra i più giovani. Scrive dei dialoghi sul suo maestro e segue i suoi corsi soltanto per 9 anni. Crea una sintesi di tutto un genere del dialogo socratico, per questo per recuperare l’idea di Socrate ci si basa principalmente sulla sua opera. Filosofo e uomo politico→ compie dei viaggi, importante in Sicilia (3), per mettere in atto le sue idee politiche rischiando anche di diventare schiavo. Atene→ fonda la prima vera scuola dell’Occidente chiamata “Accademia”, (ripresa da Accademmo) in cui viene coltivata la memoria di Socrate tramite gli scritti di Platone “CORPUS PLATONICUM” (36 libri)→ scritti in cui ci sono dei personaggi che dibattono diverse questioni, gli scritti assomigliano alla letteratura teatrale per questo essi possono essere rappresentati a teatro. Tra i personaggi Socrate è il principale, ma verso gli ultimi dialoghi egli inizia a sparire. “Apologia di Socrate” → opera con un insieme di discorsi filosofici. Questi dialoghi sono collocati in precisi momenti della storia di Atene, gli scritti presentano una data che per Socrate è stato un momento triste. Per determinare la cronologia si può fare in vari modi: - DATE DRAMMATICHE - TEMI E DOTTRINE - STILOMETRICO= riferimento ai vari stilemi di Platone, più un’opera platonica diverge dalle leggi quanto più è lontano dal periodo giovanile. Grazie a questo metodo ha permesso di collocare il “Fedone” nel periodo tardo della vita di Platone e non all’inizio come si credeva. Tre gruppi di dialoghi: 1. Giovanile= non ha ancora teorizzato il mondo delle idee. Anima unica e si contrappone al corpo. Contrapposizione tra Socrate e i sofisti. 2. Intermedio (Socratico)= “Apologia di Socrate”. Pone l’immagine del filosofo ideale partendo dalla morte di Socrate, il sapiente verrà condannato a morte e respinto dalla società→ TEMA DELLA MORTE 3. Tardo (Simposio)= serie di dialoghi tematici. “La Repubblica”, 10 libri→ TEORIZZA LA DOTTRINA DELLE IDEE, già implicita nel “Fedro”. A questa teoria si collega la questione dell’anima tripartita. tra l’UNO (formale) e la DIADE (molteciplità) che messi in contrapposizione formano la realtà. → dalla materia vengono molte cose mentre dalla forma dovrebbe provenire un’unica cosa, l’uno è principio di unità e la materia di molteciplità disomogenea perché essa produce un tavolo mentre la forma ne produce molti. Platone quindi entra in contraddizione perché il principio di unità e molteciplità non si articola nel modo posto da Platone nella dottrina dei principi. Platone ha utilizzato solo due cause: 1. FORMALE= Uno 2. MATERIALE= Diade Le idee sono cause formali di altre cose e l’uno è la causa formale delle idee. Pag. 30 Platone e i suoi seguaci cercando di cogliere le cause dei sensibili hanno introdotto gli enti sovrasensibili dello stesso numero (es. per il cavallo crea l’idea di cavallo, portando ad aggiungere un altro cavallo al numero dei cavalli sensibili). La teoria delle idee complica la comprensione della realtà, perché aggiunge enti sovrasensibili agli enti sensibili che già creano da soli delle difficoltà, il problema comprende il mondo terreste e celeste. Abbiamo idee anche di tutti i pensieri e quindi anche delle negazioni (per esempio posso pensare a qualcosa che non c’è più), questo porta a una molteciplità infinita. Idee delle RELAZIONI (es. uguale, diverso)→ per Aristotele le idee delle relazioni sono generi a sé e nasce anche il “terzo uomo”, l’idea deve essere sempre in sé e per sé (in quanto forma contemplata) e mai relativa ad altro secondo la teoria delle idee. Se io ho un’idea di uguale, esso è sempre uguale a qualcos’altro e quindi perde la funzione di idea. TERZO UOMO→ Gli uomini molteplici partecipano del singolo uomo, sia l’uomo concreto e sia l’idea di uomo sono entrambi uomini quindi deve esistere qualcosa che mi permetta di parlare della coppia di idea di uomo e uomo concreto e quindi bisogna parlare di un TERZO UOMO, ma il pensiero di esso porta a una nuova di idea e quindi di un quarto uomo. Ho bisogno di una quantità infinita di nozioni di cavallo per parlare delle coppie di un’idea. Solo l’idea è trascendente, la terza copia serve solo per parlare della partecipazione dei cavalli sensibili all’idea di cavallo. mercoledì 20 ottobre 2021 − Vicino alla casata reale→ precettore di Alessandro Magno − Atene→ allievo di Platone per 20 anni, poi si allontana e forma una scuola Peripatetica, ripreso dal suo piacere per le passeggiate. − Costruisce una scienza del sapere che abbracci ogni suo ambito. − Come Platone anche Aristotele ha una fase in cui è legato al suo maestro e un’altra dove si distacca. − Definito il lettore, leggeva ogni libro della sua epoca. “CORPUS ARISTOTELICUM”→ opera aristotelica che però non conserva tutte le sue opere, abbiamo solo gli appunti delle sue lezioni. Non è costituita da titoli per il fatto che non era dedicata a un pubblico di lettori. L’edizione che ci arriva è del I secolo a.C. e non dell’epoca di Aristotele e lo stesso vale per l’opera “METAFISICA”. LOGICA→ indaga su qualsiasi elemento, ne fa un’opera “ORGANO” composta da 6 scritti. Pone le basi del suo pensiero e spiega come avviene un ragionamento corretto, secondo delle regole. Non ci dice nulla rispetto alla realtà. TEOFRASTO→ allievo di Aristotele che si occupa dei caratteri degli umani. SI CONOSCE ATTRAVERSO IL CONOSCERE UNIVERSALE= Esiste qualcosa che è vero in sé che però è lontano dalla nostra conoscenza, mentre l’esperienza sensibile è più vicina a noi. Alla fine unendoli si conosce una DEFINIZIONE (ciò che è immediato), che si divide: per genere (es. animali) e differenza specifica (es. determinato animale, razionale)→ punto di arrivo è l’universale dal singolo. − Genere= universale − Specie= singolo Dopo aver definito il genere e la specie devo interrogarmi su cosa sia: − ESSENZA= sostanza − ACCIDENTE= ciò che si predica dell’uomo Dieci categorie, predicazione dell’essere quindi non di qualcosa che è probabile, ma che è: 1. Sostanza= qualcosa di determinato che definisco 2. Quantità 3. Qualità 4. Relazione 5. Luogo 6. Tempo 7. Essere in una situazione 8. Avere 9. Agire 10. Patire L’universale esiste in quanto conoscenza, risultato di una situazione in cui mi domando su quale sia l’essenza dell’uomo. Determina tutte le affermazioni che diciamo come vere o false. Relazione tra soggetto (sostanza) e predicati (accidenti), linguaggio che afferma se la realtà è vera o falsa. Pag. 152 Devo conoscere le regole del logos (logica) per sapere se un discorso è vero o falso − CONTRADDITORIETÀ= due giudizi differenti per qualità e quantità, non possono essere entrambi falsi. − CONTRARIETÀ= due giudizi aventi lo stesso soggetto e lo stesso predicato, qualità. Possono essere entrambi falsi. − SILOGISMI= tre giudizi, le prime due dette premesse e l’altro è la conclusione, essa risulta necessariamente dalle promesse e porta qualcosa di nuovo. Vengono dati dei nomi latini a tutti i sillogismi, in base alla struttura: − Proposizioni universali affermative→ A − Proposizioni universali negative→ B − Proposizioni particolari affermative→ I − Proposizioni particolari negative→ O ANALITICI SECONDI= trattano silogismi dimostrativi, ciò di cui si è appurata la realtà. Si parte da singoli principi primi indimostrabili (assiomi, qualcosa di evidentemente vero per chi è in grado di coglierlo ma al tempo stesso è la verità “PALUMBO” - pag. 144 Predicati della sostanza PREDICAZIONE= tutto ciò che la sostanza può venire ad essere più complicata da comprendere per chi non conosce la disciplina). Gli assiomi sono il punto di arrivo di ogni conoscenza. Pag. 156 Esistono sensazioni che rimangono in alcuni animali e in essi persiste dell’impressione sensoriale che produce la definizione, poi le unisce, si sviluppa dalla sensazione il ricordo e l’esperienza sensibili che alla fine porta a una conoscenza universale di ciò che diviene (arte) o la scienza di ciò che è ed è immutabilmente. Percorso che va dal singolo all’universale. Logica con ambiti di rigore assoluto “TOPICA”→ le premesse più autorevoli che non hanno una verità assoluta ma considerate le più plausibili, ci permettono elaborare una strategia volta a ricercare in ambiti dove non vi è una verità già data. Tre principi logici del pensiero nella “METAFISICA”: − Identità= identità di un determinato ente di cui si parla − Contraddizione= non posso scambiare ciò che ho identificato con un altro ente − Terzo escluso= si danno solo due possibilità e non tre. STUDIO DELLA FISICA= natura, parla di 4 cause − MATERIALE − MOTRICE − FINALE − FORMALE Dedica molti scritti a questo argomento, la fisica è quell’ambito del sapere che si occupa del mutamento, essa presuppone 3 principi: − SOSTRATO= Qualcosa che muta − PRIVAZIONE= Qualcosa che viene meno − FORMA= Qualcosa che acquisisce grazie al mutamento Questi mutamenti non avvengono per casualità, esiste un fine perché essi si ripetono portando a essere intellegibile e addirittura bello, per l’eccellenza i mutamenti del piacere sono quelli celesti. LA MATERIA IN POTENZA può subire dei mutamenti e poi abbiamo la forma che fa diventare (atto) la materia qualcosa. Pag. 161 L’atto è ciò che è già essere La potenza non è ancora qualcosa, per essere pensata presuppone l’atto. Viene prima l’atto della potenza. Il puro atto è qualcosa che è sempre in atto cioè una causa motrice, che muove e fa muovere, il primo motore immobile che mette in movimento la realtà. Esistono cause diverse che ci fanno capire tutti i mutamenti, ma tutto passa dall’atto e dalla potenza, cioè i due principi. Non sono dimostrabili La materia è tante cose mentre la forma no. La potenza che è nella materia può essere molte cose mentre l’atto può essere solo sé stesso. Predicazione nei “Topici”: Definizione, genere, proprietà e accidente. Ambito del probabile e verosimile ETICA SCIENZE: − Teoretiche= tutto ciò che l’uomo è in grado di pensare − Pratiche= tutto ciò che l’uomo è in grado di fare dal punto di vista etico − Poietiche= tutto ciò che l’uomo è in grado di produrre dal punto di vista artigianale L’ETICA PER ARISTOTELE È L’AMBITO DELLE SCIENZE PRATICHE= trattano il problema dell’Etos cioè il carattere della persona che in base alle scelte di carattere etico possono essere virtuose o meno. Noi possiamo scegliere per eccesso o difetto del nostro modo di essere caratteriale, la scelta di azione virtuosa è il giusto mezzo (es. virtù del coraggio che è intermedio tra la viltà e temerarietà)→ MISOTES= medietà. TEMA CENTRALE: FELICITÀ Obiettivo è la felicità in sé e per sé, che si raggiunge tramite il CONTEMPLARE (virtù diano etiche) quindi è una virtù del pensare. Nel puro pensiero si può raggiungere la felicità (eudemonia) al massimo grado, contemplazione della vita virtuosa → vicino a Platone. L’azione virtuosa diviene virtù solo se viene ripetuta nel tempo diventando un’ABITUDINE. Da ciò trae piacere→ tema fondamentale è l’esercizio. L’uomo è animale politico perché tende a compiere azioni virtuose ripetute che comprendono anche una vita collettiva (OIKOS= casa) che va dalla casa (più attenzione all’organizzazione di essa, dal rapporto con la famiglia a quello con gli schiavi, che sono così per natura) alla città. Alla politica dedica uno scritto. Pag. 186 Capacità dell’uomo di dar vita attraverso l’imitazione della realtà a veri e propri prodotti con finalità estetica e alla vita pratica, scrive la “Retorica” e la “Poetica” (criteri per produzione letteraria). “RETORICA”→ tratta del carattere logico e rigoroso di un’argomentazione persuasiva, gli strumenti usati sono: − l’individuazione del carattere della persona che parla e il pubblico a cui si rivolge − i sentimenti di chi parla e chi ascolta − validità interiore dell’argomentazione La trama deve essere verosimile quindi al centro deve esserci l’intrecciamento dei fatti. Fa degli esempi con la drammaturgia di Sofocle ed Eschilo. La tragedia non si limita all’intreccio ma trascina il pubblico a livello emotivo suscitando pietà e paura (suo scopo) che determinano un’identificazione nel protagonista e infine porta alla purificazione definitiva da quelle passioni. “FISIOGNOMICA”→ non certi che sia di Aristotele o dei suoi allievi. Se “l’etica” e la “retorica” si soffermano sul carattere (aspetto interiore) la “fisiognomica” si ferma al PATHOS, affezioni dell’anima che si notano nel comportamento di una persona (aspetto esteriore) che ci permette di comprendere la situazione in quel momento della persona perché essa muta e con essa anche le affezioni. “DISPENSA” – pag. 498 Aristotele era il più platonico di tutti gli allievi anche se poi fonderà una sua scuola. Descrizione di un personaggio molto diverso dal filosofo tradizionale, venne definito il PASSEGGIATORE. PER L’EDUCAZIONE SERVE: natura, apprendimento ed esercizio. Pose l’esercizio della virtù secondo tre beni, quelli relativi: al corpo, esterni e all’anima. Pag. 185 Pag. 513 mercoledì 27 ottobre 2021 Aristotele è il precettore di Alessandro Magno per un periodo e la sua morte porta un mutamento nella storia greca, con l’avvento dei macedoni la Grecia conosce un periodo di espansione e cambia la percezione della vita politica. Nascono dei sotto imperi, ciascuno di essi è governato da diverse persone, e questo porta a una serie di conflitti fino alla conquista di Roma e l’espansione verso l’Egitto. → Tutto ciò cambia l’ideologia greca che si sentono GOVERNATI DALLA CASUALITÀ portando la filosofia a cercare qualcosa di sicuro e quindi di confortare. Nasce così la DISCORSO DI SENECA→ La città viene conquistata e si domanda se avesse perso tutto o se qualcosa fosse rimasto, egli risponde che non ha perduto nulla perché lui ha tutto dentro di sé. Questo è l’ideale del filosofo che gli permette di prescindere dalle fortune. (periodo storico) = cercare un’autosufficienza in sé stessi, interiorizzazione della filosofia per sfuggire alla negatività del caso. Il pensiero ellenistico si conserva in frammenti, le opere sono andate per lo più perdute. Per gli stoici abbiamo solo alcune citazioni, dell’Accademia ci sono solo alcune testimonianze di autori successivi e per Epicuro solo alcuni testi. CHE COSA è L’ELLENISMO IN QUANTO PERIODO STORICO? Modo di leggere l’antichità che nasce con la morte di Magno (323 a.C.) ed è caratterizzata da: − INSTABILITÀ= mondo governato dal caso − CULTURA UNIVERSALE= espansione del pensiero greco e la lingua in tutti i regni frammentati. La filosofia greca diventa centrale prima della conquista romana che influenzerà un po' tutte le popolazioni. Tutto ciò pone la filosofia greca come base della cultura romana. L’Ellenismo quindi non conosce una fine perché il processo di espansione greca continua fino ai giorni nostri, ha un inizio ma non una fine. EPICURO→ cerca di trovare un modo di vita per sopravvivere al caso, tratta della questione del PIACERE che è una ricerca di evitare tutti i momenti di dolore. Sviluppa un pensiero posto anche come scritto per rendere la vita meno dolorosa. Fonda una scuola e poi la trasferisce ad Atene in un giardino privato, essa è molto legata alla figura di Epicuro. Filodemo allievo di Epicuro scrisse dei papiri da cui sono stati tratti alcuni scritti che riportano il pensiero di Epicuro, ma essi sono molto rovinati poiché vennero seppelliti dalla lava nell’eruzione del vulcano. Massime epicuree e 3 lettere hanno lo scopo di confortare di fronte alle avversità della vita, il punto di arrivo è quello di una condizione priva di dolore che porta a non lasciarsi turbare. → FINALITÀ TERAPEUTICA, come una medicina più si assume e più si sta meglio, quindi più leggi queste massime e più si starà meglio. TETRAFARMACO→ 4 massime che vanno ripetute 3 lettere − A ERODOTO= parla del cosmo − PITODLE= fenomeni celesti − MINECEO= vita pratica Se uno dei mali mi colpisce anche solo il fatto di averlo pensato mi rafforza→ PREMEDITAZIONE DEI MALI = realtà composta di atomi e vuoto, per Epicuro tutto è fatto di atomi (comunanza con lo stoicismo), per questo motivo non dobbiamo preoccuparci di enti immateriali. Gli atomi si muovono in modo regolare e questo porta alla creazione di un movimento regolato che viene influenzato da una perturbazione che gli sposta e determina le aggregazioni e disgregazioni, il moto degli atomi quindi è imprevedibile. Il movimento casuale porta al fatto che il cosmo non è prevedibile, non ha senso quindi occuparsi della fisica e del movimento. Se quindi non possiamo studiare la realtà dobbiamo concentrarci su quello interno per imparare a vivere nel mondo esteriore. QUESTIONI E SOLUZIONI: − Ci sono divinità che nel mondo greco creano situazioni difficili, ma essi non ci devono preoccupare perché anche esse sono composte da atomi ma nonostante questo essi non vivono nel mondo umano e non intervengono su di esso (primo greco a pensarlo). Tutto il male proviene dalla casualità. − La MORTE è disgregazione degli atomi quindi noi dopo non esistiamo più, perciò non è un problema che ci si pone. − La VITA è composta da sensazioni che possono essere piacevoli o spiacevoli ed esse sono dovute ai movimenti degli atomi. Tutto parte dalla percezione e successivamente arriva alla sensazione, tutto questo arriva attraverso atomi poiché tutto è materiale. La sensazione proveniente dalle cose stesse è sempre vera, quindi la conoscenza proviene dalla materia. − Il MALE proviene da ciò che pensiamo, dalle opinioni errate sulla realtà che ci procurano angoscia e preoccupazione. − L’ANTICIPAZIONE proviene da una memoria frequente che ci permette quindi di prevedere alcune esperienze. Tutti i piaceri proveniente da un movimento di atomi sono dannosi e quindi porta a una infelicità, questi piaceri dunque sono da evitare perché portano a una sensazione di insaziabilità. Noi abbiamo bisogno di piaceri e di stabilità in qui non veniamo turbati da piaceri esterni, servono piaceri privi di movimento che non ci fanno dipendere dal mondo esterno. Questi piaceri sono 2: − AMICIZIA= tra Epicuro e i suoi allievi a cui dedica le lettere. − FILOSOFIA − SPECIFICAZIONE ULTERIORE= quinta essenza del sapiente, cioè quella figura che è grado di compiere le scelte giuste. “L’ESERCIZIO DELLA RAGIONE NEL MONDO CLASSICO”→ nemmeno la tortura può turbare il sapiente, massime capitali (dispense) SCUOLA DELLO STOICISMO→ la Stoà che prende il nome da un colonnato ad Atene dove passeggiavano gli stoici. Lo STOICISMO nasce da Zenone che da Cipro (fenici) va ad Atene, questa scuola è fatta propria dai romani che si riconducono in particolar modo al circolo dei Sipioni. Questo pensiero filosofico è particolarmente diffuso in tutto il mondo antico e diventa il pensiero filosofico più importante in tutti i secoli successivi, grazie anche al fatto che esso influenza anche i generali e uomini politici. Zenone nella scuola insegna un sistema molto articolato, abbiamo 3 generazioni: 1. Stoà antico: Zenone, Cleante e Clesippo 2. Capi scuola: Panezio e Poseidonio 3. Stoà nuova: Seneca, epiteto e Marco Aurelio Tratti in comuni tra stoicismo e ellenismo: − FIGURA DI RIFERIMENTO CHE È IL SAGGIO COME IL SAPIENTE= eliminazione del dolore considerato come necessità e non come il sapiente con il movimento degli atomi, ma il concetto è lo stesso. Tutta la realtà è razionale e sono organizzate da una previdenza assoluta a differenza degli ellenisti. Il mondo come un essere vivente finirà in un fuoco. La concatenazione degli eventi in questo mondo si ripeterà nel prossimo, il saggio quindi vive secondo natura seguendo la concatenazione perché ne è consapevole mentre il non saggio non segue essa e la natura, ma dato che tutto è determinato viene trascinato negli eventi prestabiliti. La libertà sta nello scegliere di seguire o non seguire la provvidenza, ma anche se rifiuto verrò trascinato da essa perché il corso degli eventi è già stabilito. − La REALTÀ è fatta di materia ma essa è animata da una razionalità che è in tutte le cose, in alcuni è più presente mentre in altre meno, questa razionalità si chiama LOGOS (ripreso da Eraclito) cioè ragione e parola, entra così in gioco il linguaggio che una volta presa la realtà la muta in parola (opposto a Platone). “DISPENSA” - Pag. 1293 vita a sé stante, questo porta a un aumento della molteplicità. L’uno produce per affiliazione l’intelletto che come il primo è eterno così anche l’anima lo è, creata anch’essa per affiliazione, mentre tutte le cose sono mortali. Proclo→ scuola di Atene, vive nel quinto secolo d. C. è il maggior esponente del neoplatonismo. Egli sviluppa il concetto di Plotino, si cimenta sull’uno, anima e intelletto e il processo che le unisci. Considera il processo di Plotino troppo semplice perché l’intelletto e uno sono troppo diversi quindi non può raggiungerlo solamente per sottrazione, quindi aggiunge degli enti intermediari (metafisica) che permettono di collegare le varia ipostasi. L’uno è ineffabile ma producendo delle ENADI (entità con caratteristica di essere uniche), un intelletto universale che produce quelli particolari e poi esiste un’anima unica che costruisce quelle particolari e poi esistono i singoli oggetti. Abbiamo una partecipazione di un livello in un altro ad esempio quello dell’uno nell’intelletto e quest’ultimo nell’anima. Grazie all’inserimento delle enadi io posso in un certo senso pensare all’uno, grazie a una mescolanza di limite e illimitato perché le enadi sono limitate perché singole ma sono infinite e quindi sono illimitate. I livelli dell’essere contengono in sé in maniera concentrata il livello inferiore → coincidenza tra atto e potenza. Le forme di casualità sono quelle del processo. Lo schema del processo viene ripreso anche per la teologia. “DISPENSA” – Post-It 1 mercoledì 3 novembre 2021 LA BIGA= veicolo trainata da due cavalli e guidato da un auriga (uomo). L’immagine serve a dire in un linguaggio umano più semplice l’idea di anima→ processione di bighe che va verso l’iperuranio, alcuni aurighi sono dei e altri sono umani. Nei primi la biga è guidata da dei cavalli buoni mentre per i secondi sono uno buono (bianco) e uno cattivo (nero) e per questo motivo l’uomo ha più difficoltà nell’andare verso l’altro. : “FEDRO” (pag. 246) – Platone L’ALA (= teros - eros)→ la sua potenza tenta per sua natura di portare in alto ciò che è pesante, l’anima è tutta dotata di ali e non la biga. : “LA REPUBBLICA” (441d12) – Platone → istanze (= non è possibile una divisione dell’anima, essa nasce come unificata) sull’anima 3 istanze: − RAZIONALE (auriga)= deve governare in quanto sapiente e regolatrice dell’anima, perché vede le cose. → eccellenza: SAPIENZA − IRASCIBILE= deve ascoltare l’anima razionale ed esserle alleata. → eccellenza: CORAGGIO − CONCUPISCIBILE= cavallo nero che cerca di governare anche se non gli compete, ella lega l’anima e il corpo quindi segnala i bisogni legati ad esso (mangiare, bere, ecc…). Non ha una capacità di auto-controllo ed è la natura a portare a questo. → eccellenza: MODERAZIONE Vuole chiarire che cosa sia la GIUSTIZIA= competenze che l’uomo deve fare per natura. Ogni essere, animato o inanimato, ha una funzione propria che si fa con esso soltanto o esso nel modo migliore e quando accade la seconda situazione dell’essere esprime una virtù; così anche l’anima. : “LA REPUBBLICA” (442b11) – Socrate La ragione deve governare ed essere sapiente perché lei ha la capacità di guardare. Le altre due parti dell’anima devono accettare che a governare sia la prima e questo accordo va ritrovato ed esercitato ogni giorno. : “FILEBO” (47d5) – Socrate Le varie istanze possono entrare in conflitto l’una con l’altra. L’anima genera delle commissioni mescolando dolore e piacere: − Rabbia − Paura − Nostalgia − Cordoglio − Amore − Gelosia − Invidia Questi conflitti accadono anche perché i vari cavalli hanno piaceri diversi. “REPUBBLICA”→ Come sono 3 le parti dell’anima sono 3 anche: i piaceri, i desideri e i modi di governi. La parte nera richiede il piacere, la parte bianca ha bisogno di riconoscimento e la parte razionale necessità di successo. : “LA REPUBBLICA” (558d9) – Socrate Desideri: − NECESSARI/ NATURALI= che non possiamo eliminare e ricorrono, la natura è costretta ad appagarli. es. pane e acqua. − SUPERFLUI= Desideri che si possono allontanare se si impara ad allontanarli fin da giovani. − NON NECESSARI= quelli che insorgono durante il sonno mentre la parte razionale dorme, prendono il controllo. Essi possono insorgere in ognuno. Per questo motivo c’è bisogno di norme (ragione) e desideri migliori per dominare la parte oscura presente in noi. Alcuni dei I desideri migliori sono: − Compassione − Fiducia : “LA MARIONETTA” (644c4) - Ateniese Noi siamo proiettati nel presente, nel passato e il futuro nel piacere. Siamo delle marionette gestite dalle passioni che ci tirano in vari punti ma la ragione ci deve portare a sceglierne una. Bisogna sempre cooperare con la spinta della legge, perché poiché il ragionare è bello, mite e privo di violenza deve avere dei collaboratori che la supportano. Dolori dell’anima