Scarica Storia di Roma: La Fondazione e l'Ascesa della Repubblica e più Dispense in PDF di Storia Romana solo su Docsity! Fondazione di Roma • 814 a.C. - storico greco Timeo di Taormina – data anche della fondazione di Cartagine • Notte fra il 20 e il 21 aprile del 753 a.C. - storico latino Marco Terenzio Varrone • Enea che fugge da Troia incendiata e arriva nel Lazio Cacciata di Tarquinio il Superbo – 509 a.C. Numitore, Romolo, Amulio, Remo e Faustolo e Tito Tazio, Numa Pompilio a Anco Marcio (Veridicità: Onomastica e Funzione svolta) 3 tribù gentilizie: Tities, Ramnes, Luceres 1 tribù divisa in 10 curie (curia = ko-viria = insieme di uomini) 30 curie = comizi curiati (cum ire) 616 a.C. - ascesa dei Tarquini (dominazione etrusca di Roma) – 509 a.C. - PRINCIPIO EREDITARIO TARQUINIO PRISCO (616 – 578 a.C.) Rivoluzione tecnologica, Canalizzazione delle acque, Sedentarizzazione delle comunità rurali, Monumentalizzazione delle abitazioni private, Cloaca Massima (rete fognaria), Foro e Tabernae (negozi), lastricamento della Via Sacra (dal Foro al Campidoglio), edificati i primi templi (dea Fortuna, Mater Matura, Giove Ottimo Massimo – Minerva – Giunone), aruspicina, trionfo, giorni fas e nefas. SERVIO TULLIO (578 – 534 a.C.) Aumento dei membri senatori (da 100 a 300), minores gentes, senatores conscripti Nuova definizione amministrativa (4 tribù territoriali: SUBURANA, ESQUILINA, COLLINA e PALATINA) Riforma dell’esercito (fanteria oplitica, formazione di linea) (Veridicità: A favore SUCCESSI MILITARI del VI sec. a.C., A Sfavore MANCATO RINVENIMENTO DI PANOPLIE, set completi di armamento di fanteria, BATTAGLIA contro gli abitanti di Veio, presso il fiume Cremera nel 477 a.C.) La guerra era un valore positivo Censimento con un pane di bronzo (aes signatum) Nuova assemblea: i comizi centuriati (dell’esercito) Sul colle Aventino, al di fuori della cinta urbana, CULTO DELLA DEA DIANA (traduzione in ambito religioso dell’egemonia sulle città) e fu istituito un PATTO DI ALLEANZA con la Lega Latina TARQUINIO IL SUPERBO (morì nel 495 a.C.) (534 – 509 a.C.) Controllo militare e notevoli progressi in ambito diplomatico Successo bellico a Suessa Pomezia contro i VOLSCI 29 29 Influenza sulla città di TUSCOLO Alleanza con la città greca di CUMA Relazioni diplomatiche con Cartagine Completamento del tempio dedicato a GIOVE OTTIMO MASSIMO (Cuore religioso e simbolo del potere militare) sul Campidoglio 509 a.C. – matrona romana Lucrezia, moglie del cugino di Tarquinio il Superbo, Lucio Tarquinio Collatino, venne violentata da Sesto, figlio di Tarquinio il Superbo, e si suicidò. Rivolta capeggiata da Collatino e Lucio Giunio Bruto, nipote del re Allontanamento dei Tarquini e caduta della monarchia (POST REGES EXACTOS, gli anni dalla cacciata dei RE) I Tarquini a Tuscolo Lars Porsenna, lucumone (re) di Chiusi Muzio Scevola si bruciò la mano destra perché riteneva di non essere riuscito ad uccidere il re nemico Vergine Clelia Arrunte, figlio di Porsenna, nel 508 a.C. Roma di nuovo sotto il dominio etrusco, ma per poco tempo, perché le città latine animarono una reazione anti-etrusca con Aristodemo di Cuma, tiranno greco. ROMA di nuovo latina nel 507 a.C. (DE-ETRUSCHIZZAZIONE – la pietra di SATRICANUS) ASSETTO REPUBBLICANO Nell’ultimo decennio del VI sec. a.C. Lotta per la rotta tirrenica tra Etruschi, Fenici-Punici e Greci. Patto siglato tra la città etrusca di Cere e la città fenicia di Cartagine. 509 a.C. - Anche Roma patto con Cartagine. DE-ETRUSCHIZZAZIONE Reazione aristocratica – monopolizzazione dei Valeri e dei Fabi prima, dei Postumi e dei Semproni dopo. Giuramento della comunità romana – MAI PIU UN RE Lungo di sperimentazione istituzionale (VI – V sec. a.C.) REX SACRORUM Depotenziata è la figura del kalator MASTARNA (dall’etrusco, magister populi – capo del popolo in armi) Nuova la figura del pretore (prae ire) CONSOLE (potere esecutivo) – una coppia di magistrati – parlavano nelle assemblee informative (CONCIONI) Separazione dei poteri (carica militare, giudiziaria e religiosa a consoli, pretori e collegi sacerdotali) Durata temporanea delle cariche (solitamente 1 anno) 29 29 444 a.C. – il potere consolare non più ai due consoli, ma ad alcuni dei 6 tribuni militari (anche plebei) 367 a.C. – il potere consolare di nuovo a due consoli, ma uno dei due era plebeo 450-440 a.C. – introduzione di nuove magistrature 447 a.C. – questori (4 eletti dalle tribù, collaboratori dei consoli per affari e gestione dell’erario) 443 a.C. – censori (2 ex consoli, in carica per 18 mesi – redigere ogni 5 anni la stima del patrimonio cittadino) (dopo poco anche la stesura e la revisione delle liste senatorie) (il censo era preceduto e concluso da una cerimonia di purificazione sacra, la lustratio, lustrum = periodo tra una registrazione e l’altra) 367 a.C. – da SECESSIONE a INTEGRAZIONE – Leggi Licinie Sestie • Schiavitù per debiti –> ridotta e rateizzata • Spartizione dei bottini di guerra –> a nessun romano più di 500 iugeri (125 ettari di ager publicus) • Accesso al consolato –> uno dei 2 consoli doveva essere plebeo (il primo fu Lucio Sestio Laterano nel 366 a.C.) Introdotti gli edili curuli (accanto agli edili plebei), dovevano allestire i giochi in occasione delle festività e occuparsi dell’approvvigionamento alimentare di Roma. 356 a.C. – accesso dei plebei alla dittatura, 351 a.C. – accesso alla censura, 337 a.C. – alla pretura. Contrazione demografica dei patrizi – espansione territoriale –> distribuzione di terre a proletari anche plebei 326 a.C. – Legge Petelia Papiria (abrogazione della schiavitù con valore retroattivo, tutti gli schiavi in libertà) 312 a.C. – censura di Appio Claudio Cieco (introdusse per la prima volta nell’albo dei senatori alcuni plebei e figli di liberti, e unì patres e conscripti) ai patres conscripti fu riconosciuto il diritto di voto – costruì un nuovo acquedotto, l’Aqua Appia, edificò il tempio di Bellona, divinità che celebrava la guerra e la vittoria –> la guerra come scelta consensuale, costruzione della via Appia (collegante Roma con Capua, in Magna Grecia), complesso intervento di ingegneria ambientale e lastricazione (=pavimentazione durevole) delle grandi arterie militari. 304 a.C. - Gneo Flavio rese pubbliche le procedure processuali (legis actiones) (ius Flavianum), pubblicò il calendario, assicurò norme giudiziarie omogenee. Lex Valeria de provocatione – Legge Ogulnia (consentì ai plebei l’accesso al pontificato e all’augurato, i pontefici 5>9) Ultima secessione - 287 a.C., Legge Ortensia (i plebisciti vincolanti anche per i patrizi) IV sec. a.C. – Roma da città-stato a complesso sistema statale – Patrizi al vertice, seguiti dai plebei, in carica di pretori e consoli (nobiltà senatoria = nobilitas) VS Homines novi 390 a.C. – occupazione di Roma da parte di un contingente di Galli Sènoni con il capo Brenno 18 luglio 390 a.C. - Sconfitta dell’esercito romano da parte dei Galli (dies Alliensis) (PRIMO SACCO) I Galli alleati del tiranno greco di Siracusa Dionigi I – tumultus Gallicus 29 29 Crisi tra Romani e Latini (vennero meno alla prima clausola del Foedus Cassianum) Innalzate le mura serviane Perdita dell’egemonia sul Lazio Antico –> colonizzazione –> distribuzione dell’ager publicus in 2 modalità: 1. ADSIGNATIO e 2. DEDUCTIO –> Colonia (da colere = coltivare) IV sec. a.C. - fine del proletariato indigente (povero) –> alleviare le tensioni sociali e incrementare gli effettivi dell’esercito FONDAZIONE DI UNA COLONIA – (1. sia in luoghi non abitati in precedenza sia in centri preesistenti ristrutturati, 2. Responsabilità del Senato: una commissione di 3 membri, solitamente ex consoli, 3. delimitava i confini, 4. divideva e assegnava per sorteggio i lotti ai coloni, i sortes, 5. Giudicava circa le dispute tra coloni e nativi 6. Dava la costituzione alla nuova comunità 7. Nominava i primi magistrati e sacerdoti. 8. Gli agrimensori determinavano la mensura degli agri. ORGANIZZAZIONE RURALE DELLE TERRE DELLE COLONIE –> disboscamento delle aree di pianura, bonifica attraverso la colonizzazione delle acque, creazione di un efficiente rete viaria. FORMA COLONIAE e LEX COLONIAE incise su tavole di bronzo ed esposte nel foro della città. Riti di purificazione della nascente città. IV sec. a.C. – fondate 13 colonie 340-338 a.C. – grande guerra latina – Roma VS Lega Latina, Volsci, Aurunci e Sidicini – vittoria romana a Suessa Aurunca – console Decio Mure (devotio) Disgregazione della Lega Latina –> nuove strumenti egemonici giuridico-diplomatici romani Fallimento del Foedus Cassianum – imposizione di strumenti federativi di differente natura, flessibili ed efficaci (DIVIDE ET IMPERA) –> CONFEDERAZIONE ITALICA (Roma e i suoi alleati) 4 categorie di comunità: • MUNICIPIO: un’antica città libera vinta e sottoposta al dominio romano, autonomia interna, amministrazione agli abitanti (municipes = coloro i quali erano tenuti a munus capere, assumere un obbligo), eleggere proprie magistrature e osservare proprie leggi, ma gli stessi obblighi dei cittadini romani. Soggetti alla giurisdizione legale romana, prestavano servizio militare, pagavano le tasse, ma politica estera nelle mani dei Romani. I municipes godevano di piena cittadinanza (civitas) e avevano 1. ius suffragii, 2. ius commercii, 3. ius conubii, 4. ius migrandi. • CIVITAS FOEDERATA (alleata): foedus di alleanza, indipendente, ma forniva auxilia all’esercito romano. • COLONIE LATINAE: avevano 1. ius commercii, 2. ius conubii, 3. ius migrandi. Non avevano 1. ius honorum. Potevano esercitare solo in città nei comizi tributi 1. ius suffragii. Potevano ottenere la piena cittadinanza individualmente, grazie al favore di un magistrato romano o in virtù dei servizi resi. Obbligati al servizio militare agli ordini di Roma. • COLONIE DI DIRITTO ROMANO: cittadini a pieno titolo, godevano di tutti i diritti. Cittadini residenti lontano dall’Urbe –> colonie amministrate direttamente attraverso prefetti, ma ben presto proprie istituzioni: assemblee popolari, magistrature e senato. 29 29 • COMUNITA’ SENZA DIRITTO DI VOTO (civitates sine suffragio): città autonome, con istituzioni tradizionali, 1. ius commercii e 2. ius conubii, ma politica estera in mano ai Romani, come nel caso del municipio, prestavano obbligatoriamente servizio militare per Roma, e se insediamenti marittimi, dovevano fornire la flotta. Seconda metà del IV sec. a.C. – Scontro tra Comunità di pianura (si schiera Roma) VS Comunità di montagna Affinità culturale tra Roma e Magna Grecia (sedentarizzazione, urbanizzazione, economia agricola) 343-341 a.C. – PRIMA GUERRA SANNITICA – Roma intervenne a favore di Capua, e a causa dell’alleanza siglata con i Sanniti, espediente di natura diplomatica (deditio di Capua) –> legittimazione del conflitto (bellum iustum). 326-304 a.C. – SECONDA GUERRA SANNITICA - Napoli attaccata dagli Osci – liberata Napoli e respinti i nemici dalla pianura, Roma si spinse nell’interno per attaccare i Sanniti –> Sconfitta romana nella valle di Caudio (321 a.C.) – esercito romano intrappolato nelle strette montane, costretto alla resa, passaggio sotto il giogo (evento delle FORCHE (patibolo, valico) CAUDINE) La colonizzazione aveva spaventato i popoli dell’Italia centrale, minacciati per l’autonomia 298-290 a.C. – TERZA GUERRA SANNITICA – Roma VS Sanniti, Galli Sènoni, Umbri ed Etruschi –> battaglia campale presso Sentino (295 a.C.), nel paese dei Sènoni –> gli Umbri e gli Etruschi si ritirarono –> i Romani sconfissero i Galli e i Sanniti –> morì il console Publio Decio Mure (devotio) –> negli ultimi 5 anni rastrellamenti nelle valli appenniniche. • Territorio dei Galli Sènoni divenne ager publicus • Umbri ed Etruschi ottennero condizioni favorevoli di resa • I Sanniti mantennero la loro integrità territoriale, ma non più contesa con Roma per l’egemonia dell’Italia centrale. I nuovi strumenti di conquista: 1. Fondazione di colonie (per circondare i Sanniti e assicurare rifornimento alle legioni) 2. Nuovi insediamenti di diritto latino dal Tirreno all’Adriatico. 3. Lungo il litorale tirrenico, deductio di colonie di cittadini romani, con distanza di un giorno di navigazione l’una dall’altra. (per rifornire l’esercito impegnato contro i Sanniti, che bloccavano i collegamenti via terra con la Campania) 4. Efficiente viabilità marittima e terrestre (per la conquista) 5. Strade lastricate (passaggio di truppe e rifornimenti anche in cattive stagioni): Via Salaria (Roma-Veio), Via Latina, Via Appia (Roma-Capua, prolungato poi fino a Benevento e fino a Brindisi), tracciata in Apulia (Puglia) la Via Erculea verso Venosa. 6. Adeguamento dell’esercito alle esigenze belliche (numero di effettivi, strategie e armamento). Tra la fine del IV e l’inizio del III sec. a.C. – Riforma dell’esercito (esercito manipolare) – Articolazione orizzontale per funzioni e verticale per unità – 10 manipoli, 30 formazioni e coorte (unione dei diversi manipoli) – linea di comando della legione, flessibile ed efficiente – i consoli comandavano le legioni – i tribuni militum, 6 per legione, eletti ogni anno dai comizi centuriati, detenevano l’ufficialità dell’esercito (uno era alle prime armi, di rango senatorio, assistente del comandante) (gli altri 5 con notevole esperienza militare, mantenevano l’ordine in campo), coadiuvati dai centurioni (figura tra ufficiali e sottoufficiali), scelti tra i soldati e in carica a vita, 10 per legione, uno per ogni coorte (il centurione della prima coorte era detto primipilo, capo dei centurioni) – a fianco delle legioni, le truppe ausiliari, all’inizio di ogni anno richieste dai consoli ai magistrati delle città italiache III sec. a.C. – IMPERIALISMO ROMANO 29 29 annualmente allestito un tribunale con prefissato calendario di udienze, distribuito nei distretti giudiziari fissati dallo statuto provinciale) Il governo dei territori extraitalici cadde nelle mani di appalti privati a causa della mancanza di un apparato burocratico –> gravi abusi sui provinciali. 197 a.C. – Spagna Citeriore (costa orientale) e Spagna Ulteriore (costa meridionale), nuove province. 146 a.C. – Macedonia, Africa, nuove province 133 a.C. – Asia, nuova provincia 121 a.C. - Gallia Transalpina, nuova provincia 118 a.C. – Gallia Transalpina rinominata in Gallia Narbonense Sicurezza sui confini, stabilizzazione di determinate aree, ampliare e consolidare reti di affari, tutela di interessi personali (prima guerra macedonica) 215 a.C. – alleanza di Annibale con Filippo V, re di Macedonia, per impegnare Roma su più fronti I Romani intercettano il testo dell’accordo sulla nave e si preparano – nuove relazioni diplomatiche con le città-stato greche–>coalizione della Lega Etolica,partner romana (212-211), contro Filippo V. 205 a.C. – pace di Fenice, siglata in Etolia – equilibri di forze 200 a.C. – coinvolgimento del regno di Pergamo e Rodi, fedeli a Roma – azione diretta dell’Urbe – > ultimatum del Senato a Filippo V per cessare le ostilità e accettare l’arbitrato romano per risolvere le ostilità tra Macedonia VS Pergamo e Rodi – era già deciso il conflitto, ma così i Romani liberatori della Grecia. (seconda guerra macedonica) 200 a.C. – intervento romano nel mondo greco –> i Romani varcarono l’Adriatico col console Publio Sulpicio Galba, ma non eventi decisivi 198 a.C. – comando delle operazioni affidato al console Tito Quinzio Flaminio, artefice di una propaganda vantaggiosa per Roma –> per la pace Filippo V doveva sgomberare la Tessaglia – furono avviate le trattative di pace – prorogato il comando a Flaminio 197 a.C. – battaglia di Cinocefale, in Tessaglia – truppe macedoni sconfitte dai Romani – pace, Macedonia rinunciò alla flotta, si ritirò dalla Grecia e pagò una grossa indennità 196 a.C. – giochi Istmici, - Flaminio dichiarò libera la Grecia –> comunità greche, un tributo da pagare e presidio romano fino al 194 a.C. – la Lega Etolica non aveva ottenuto l’ampliamento territoriale promesso (l’accordo del 212-211 prevedeva che le comunità fossero transitate agli Etoli) per il patto stipulato dagli Etoli con Filippo V nel 206 a.C., durante la prima guerra macedonica, costringendo i Romani alla pace di Fenice. –> gli Etoli strinsero un accordo con Antioco III –> pericoloso asse antiromano. 192 a.C. – Antioco III contestava l’ingerenza di Roma in Asia Minore, e guerra contro Roma (GUERRA SIRIACA) – i Romani, garanti dell’autonomia greca, intimarono invano di liberare le città di Eolide e Ionia – Macedonia a fianco dei Romani – 191 a.C., console Manio Acilio Glabrione vinse alle Termopoli – 189 a.C., romani sconfitti dagli eserciti siriaci a Magnesia sul Sipilo – 188 a.C. pace con il re di Siria ad Apamea – 1. Distruzione della flotta siriaca, 2. Pagamento di una consistente indennità di guerra, 3. Sgombero dei territori a ovest e nord della 29 29 catena del Tauro (divisa in due: Lidia e Caria passarono a Rodi, tutto il resto ad Eumene II di Pergamo), 4. Città schieratesi con Roma, liberate. – Scipione l’Africano legato del fratello Lucio, console del 190 a.C., VS Annibale affiancò Antioco –> Annibale fuggì, trovò riparo in Bitinia e si suicidò nel 183 a.C. 179 a.C. – morì Filippo V e succedette il figlio Perseo – si adoperò per sottrarre a Roma il ruolo di garante della libertà della Grecia – Eumene di Pergamo spingeva Roma all’intervento, per tutelare gli interessi del regno. 171 a.C. – (TERZA GUERRA MACEDONICA) – varie operazioni militari – 168 a.C., trionfo del console Lucio Emilio Paolo a Pidna –> fine del regno di Macedonia –> 1. creati 4 distretti territoriali indipendenti, dovevano versare un tributo perpetuo alla Repubblica, 2. Perseo condotto prigioniero a Roma, 3. la Lega Achea, fianco della Macedonia, consegnò 1000 esponenti politici sgraditi ai Romani per il conflitto, 4. Rodi, alleata di Roma, si macchiò di mediazione e privata di territori acquisiti con la guerra siriaca e privata di introiti perché Roma costruì il porto franco di Delo (traffici commerciali senza dazi), 5. Illiria, principale partner della Macedonia, divisa in 3 repubbliche. – Valorizzati i temi della fides, abitudine a combattere guerre giuste, tutela dei diritti propri e degli alleati e moderazione verso il nemico sconfitto. 148 a.C. – Andrisco, dichiaratosi figlio di Perseo, promotore della riunificazione della Macedonia sotto il suo comando – vinto da Quinto Cecilio Metello e Lucio Emilio Paolo. 146 a.C. – la Lega Achea mosse guerra a Roma, ma sconfitta da Lucio Mummio –> Corinto, la città più importante della Lega Achea, fu rasa al suolo –> istituite le province di Macedonia e Acaia. 149 a.C. – (TERZA GUERRA PUNICA) – Cartagine riprese le sue mire espansionistiche – Casus belli furono le tensioni tra Cartagine e il regno di Numidia, ampliate dai Romani che volevano premiare la fedeltà la fedeltà del re Massinissa – i Romani non grandi capacità – 147 a.C. il comando fu affidato a Publio Cornelio Scipione Emiliano, figlio di Lucio Emilio Paolo vincitore di Perseo di Macedonia – 146 a.C., 1. Cartagine cedette all’assedio, saccheggiata e rasa al suolo, 2. il territorio acquisito dallo stato romano e trasformato in provincia d’Africa, 3. i Romani mantennero l’alleanza con il re di Numidia, Micipsa, figlio in di Massinissa, che avrebbe lasciato il regno ai figli Aderbale e Iempsale e al nipote Giugurta, futuro nemico di Roma, 4. Ebbe fine il metus (paura) hostilis (forse anche gli antichi mores, perché non ci sarebbe più comportati rettamente per essere pronti all’azione), 5. Prese avvio il degrado morale. 197 a.C. – province di Spagna Citeriore (costa orientale) e Spagna Ulteriore (costa meridionale) – affidate a due pretori – giacimenti d’oro, argento, rame, stagno, piombo, ferro e mercurio – difficoltà romane: 1. Geomorfologia del territorio, 2. Ricorso degli iberi a guerriglie, 3. Tribù indipendenti, più attacchi, no pausa – i Lusitani attaccarono i Romani (147-139 a.C.), diverse strategie 137 a.C. – i Romani assediarono Numanzia, ma tentativo fallito – accettata pace disonorevole dal console Gaio Ostilio Mancino – negoziatore romano era stato Tiberio Sempronio Gracco (tarda Repubblica), questore di Mancino – nel 134 a.C. comando conferito a Publio Cornelio Scipione Emiliano, console per la seconda volta –> conquista di Numanzia–>133 a.C. Numanzia rasa al suolo II sec. a.C. – colonia di Piacenza espugnata dai Celti – dopo veloci campagne di assoggettamento, tribù celtiche a nord del Po (Insubri e Cenomani) trattati di alleanza e autonomia – a sud del Po, confische, deportazioni e stermini di massa di Liguri e Celti cispadani – requisizione di territori di pianura, mete di numerosi coloni dell’Italia centro-meridionale – Marco Emilio Lepido lastricò la via Emilia –> nuove colonie latine (Bologna) e romane (Modena e Parma) – progressivo 29 29 incremento di popolazione –> promozione di municipi (Forlì, Imola) – la colonia latina di Aquilea, fondata nel 181 a.C., rinforzata da nuovi cittadini nel 169 a.C., fu caposaldo degli interessi economici e militari dei Romani, sia contro i celti, sia contro gli Istri a partire dal 177 a.C.– >Aquileia terminale di nuovi assi viari: via Postumia (148 a.C.), via Annia, via Popillia – 120 a.C., colonia di Tortona, capolinea della via Emilia Scauri (Pisa-Genova). 122 a.C. – deduzione della colonia di Aix en Provence (Aquae Sextiae) 118 a.C. – deduzione di Narbonne 121 a.C. – istituzione della provincia di Gallia Transalpina–> 118 a.C. Gallia Narbonense (Narbonne) Dopo la distruzione di Cartagine, Corinto e Numanzia, nuova crisi di conquista per le difficoltà dell’esercito romano. Espansione e Slancio economico –> evoluzione dell’ordinamento aristocratico, con una stratificazione piramidale –> aristocrazia patrizio-plebea con molti benefici III sec. a.C. – senato in due: 1. Ammessi elementi appartenenti a famiglie provenienti da città di area tirrenica (apertura geografica), 2. Homines novi, come Gaio Flaminio e Marco Porcio Catone (apertura verso il basso) (2 requisiti: 1. Legame con famiglie aristocratiche 2. Disponibilità di un cospicuo patrimonio) – solo i magistrati potevano convocare le assemblee, avevano diritto propositivo nei comizi – un solo tribuno della plebe diritto di veto, e quindi facili tentativi di pressione o corruzione – magistrati con consolidate clientele – no regime tirannico Aristocrazia che soddisfa i profitti dell’espansione – ricchezza grazie alla proprietà terriera – 218 a.C., legge Claudia (navi commerciali dei senatori, non più di 300 anfore, perché arricchimento improprio, diverso dalla ricchezza fondiaria) – legge approvata nonostante i senatori –> chi voleva intraprendere la carriera politica, doveva rinunciare a patrimoni mobili, ma non agli immobili (terra e proventi agricoltura) – i senatori, con prestanome o i liberti, a volte aggiravano la legge, e impegnavano i capitali in attività commerciali –> esclusione dei senatori dai profitti mercantili –> nuovo ceto con patrimonio consistente, derivato e alimentato dal commercio, dalle iniziative finanziarie e da attività imprenditoriali –> rafforzamento di tale ceto con Roma una potenza marittima e una economia monetaria –> nuovo circuito monetale per le spese militari e finanziamenti di infrastrutture (monete romano-campane) 225 a.C. – introduzione del quadrigato (al diritto testa di Gian bifronte, al rovescio la quadriga) 211 a.C. – nuova moneta: il denario –> 1. Emissione di regolare moneta argentea, 2. Progressione nella conquista delle rotte, 3. Cospicua presenza di mercanti al seguito degli eserciti, in Africa e sulla costa orientale dell’Adriatico –> numerosi traffici bellici per approvvigionare le truppe romane e fare incetta, accaparrarsi bottini, 4. Presenza di artigiani specializzati con ottime conoscenze tecniche e capacità imprenditoriali, 5. Numerosi successi militari –> affermazione dei prodotti romani nel Mediterraneo occidentale e meridionale (ceramica a vernice nera soprattutto) In Italia sempre più piccoli e medi proprietari terrieri –> terre individuali e deduzioni coloniarie –> aumento della consistenza della classe contadina –> aumento delle potenzialità delle legioni 241 a.C. – ultime tribù romane fino a 35 Crebbe il numero dei liberti per gli obiettivi politici delle famiglie eminenti – abolito il nexum, e non più vendita dei figli, manodopera acquisita con la guerra – in età arcaica prigionieri rilasciati dietro riscatto perché non utili all’agricoltura, nel III sec. a.C. resi servi in massa e venduti sul libero mercato – molti schiavi liberati in età avanzata – gli alleati, esterni alla piramide, iniziavano 29 29 133 a.C. – Aristonico, figlio naturale di Eumene II di Pergamo, fratellastro di Attalo III, fomentò la rivolta – 129 a.C., ribellione repressa nel sangue da Marco Ebuzio Perperna, che nel 135 a.C. sedò come pretore l’insurrezione schiavistica in Sicilia –> resa di Aristonico Odio contro gli abusi dei Romani –> Mitridate, ampie adesioni nella provincia d’Asia II-I sec. a.C. – grave crisi delle istituzioni romane – soluzione attraverso il principato – nuova forma clientelare: clientela militare (con Scipione l’Africano, ma piena maturazione con Mario e Silla poi con Pompeo e Cesare) – plebe coinvolta in politica tramite clientela La seconda guerra punica (219-202 a.C., v. p.9) determinò profonde devastazioni nell’Italia centro- meridionale –> abbandono di estese aree di pianura coltivabili – permanenza degli eserciti annibalici –> forte calo demografico –> tramonto dell’agricoltura di sussistenza –> 2 nuovi sistemi di sfruttamento agricolo: 1. Allevamento transumante, 2. Villa schiavistica (prodotti per autoconsumo, ma anche per vendita) (la manodopera servile negli ergastula) II sec. a.C. – Italia peninsulare con economia pastorale – aree di pianura per i pascoli invernali di greggi – guadagni con la politica espansionistica – disponibilità di capitale da investire nell’acquisto di schiavi per la pastorizia, il bestiame e forniture militari –> in molte zone d’Italia riconversione delle colture cerealicole ad arboricole –> coltura di viti, ulivi, alberi da frutto (4 capitali disponibili per la riconversione: 1. Capitali, 2. Manodopera, 3. Nuovi mercati, 4. Terra) – dopo aver ceduto il lotto di terra 1. o si inurbava (viveva di piccolo commercio, artigianato, attività edilizia, rapporti clientelari) 2. o prestava servizio militare in provincia (dopo il congedo, nei territori extra-italici dove aveva combattuto) – piccoli proprietari terrieri che non avevano venduto la terra (braccianti salariati preso agricoltori facoltosi –> introiti per il continuum dell’attività agricola) Tiberio Sempronio Gracco colse il rapporto tra Ridefinizione assetti agrari VS Crisi dell’esercito romano (Spagna e Africa): a causa di 1. Calo demografico, 2. Scomparsa della piccola e media proprietà terriera, 3. Diffusa proletarizzazione dei cittadini soggetti alla leva, ma senza requisiti – fine III-inizio II sec. a.C., primo tentativo di soluzione –> 1. progressivo abbassamento del limite censitario da 11.000 a 1.500 assi, 2. Potenziamento dell’apporto degli Italici alla politica espansionistica –> accrescimento del peso delle truppe ausiliari rispetto alle legioni Tiberio Sempronio Gracco (ricca famiglia plebea, la Sempronia, di rango consolare – la madre Cornelia, figlia di Scipione l’Africano – sofisticata formazione culturale – apprendistato in Spagna e consapevolezza delle gravi condizioni) –> iniziativa legislativa per il ripristino delle condizioni socio-economiche – dopo l’apprendistato, a Roma si candidò al tribunato della plebe –> riforma agraria (legge Sempronia) per ricostituire un ceto di piccoli proprietari terrieri da poter arruolare e risolvere la crisi dell’esecito –> rivitalizzazione di una delle leggi Licinie Sestie (367 a.C.) per l’occupazione dell’ager publicus (limite di 500 iugeri, 125 ettari) > (250 iugeri in più per figlio maschio, fino a 1000 iugeri) – quote concesse in proprietà a quanti le detenevano, non più dello Stato –> terreno pubblico in più espropriato ai latifondisti e suddiviso in lotti di 30 iugeri (7,5 ettari) ai cittadini proletari che lo chiedevano –> pagamento di un canone d’affitto simbolico allo Stato (lotti inalienabili) – garantito il diritto di trasmissione ereditaria ai figli (morte senza prole > lotto di nuovo allo Stato) –> opposizione dei senatori alla legge Sempronia (diritto all’ager publicus acquisito per continuità d’uso – usucapione –) – aiuto a Marco Ottavio, tribuno della plebe, per imporre il veto – Tiberio propose di deporre il collega – legge agraria approvata – complesso lavoro di verifica, ridefinizione di diritti proprietari, assegnazione di nuovi lotti di terra – lascito testamentario del re Attalo III di Pergamo a Tiberio –> popolo romano erede del regno di Pergamo –> insegne regali ospitate in casa di Tiberio – commissione triumvirale preposta all’assegnazione delle terre – Tiberio si ripropose come tribuno della plebe per controllare l’attuazione della riforma 29 29 – sospese le operazioni di voto (le legge Villia vietava il riproponimento prima di 10 anni) dai consoli – baruffe, tafferugli – Tiberio ucciso (133 a.C.), corpo gettato nel Tevere e privo di degna sepoltura, perché accusato di aspirare al regno Approvazione delle leggi tabellarie –> novità nell’espressione di voto nelle assemblee popolari: non più votazione per alzata di mano, ma scheda cerata–> affermazione del voto segreto-139 a.C., legge Gabinia (tabelle introdotte nelle assemblee per l’elezione dei magistrati), 137 a.C., legge Cassia (tabelle nei comizi di tribunale popolare), 131 a.C., legge Papiria (tabelle nelle assemblee legislative), 107 a.C., legge Celia (tabelle nei comizi per il giudizio di casi di alto tradimento) –> compromesso il controllo dei membri della classe dirigente sul popolo tramite i rapporti clientelari –> stesura di programmi politici per ottenere le candidatura alle cariche 123 a.C. – Gaio Sempronio Gracco, fratello di Tiberio, eletto tribuno della plebe – i comizi tributi legittimarono l’iterazione delle magistrature –> 122 a.C., Gaio di nuovo tribuno della plebe –> valorizzazione della memoria del fratello –> promozione di un programma articolato e innovativo 1. per risolvere le criticità dello stato romano, 2. Soddisfare le esigenze dei ceti subalterni (proletario urbano, piccoli proprietari terrieri, cittadini-soldati), 3. Premiare l’ordine equestre, forza economica dello stato romano, 4. Assicurare garanzie ai provinciali contro gli abusi – proposto un pacchetto legislativo di 17 provvedimenti legislativi (tutti approvati, tranne 1 circa l’equiparazione giuridica degli alleati italici ai cittadini romani) II sec. a.C. – Roma una metropoli – 1. Difficoltà di approvvigionamento militare, 2. Indisponibilità di alloggi, 3. Scarse occasioni di lavoro, 4. Sistema clientelare non più in grado di mantenere i nullatenenti-clienti –> nuova legge agraria per migliorare le condizioni di vita – riproposizione dell’iniziativa di Tiberio per ricostituire il ceto di medi e piccoli proprietari terrieri, ma integrazione con: 1. Dopo le confische dei territori, ridistribuzione in piccoli lotti ai nullatenenti Approvazione della legge Sempronia frumentaria – per il propletariato urbano, amministrazione centrale per provvedere mensilmente a distribuzioni di grano a prezzo politico alla plebe della città –> edificazione di silos (edifici in muratura) per lo stoccaggio (magazzinaggio) del grano. Legge Rubria (da uno dei sostenitori di Gaio Gracco) – riavviata la politica di deduzioni coloniarie –> nuove comunità in territorio italico ed extra-italico Legge militare – lo Stato non poteva reclutare giovani sotto i 17 anni e fornitura dell’uniforme ai soldati Legge sulla pratica giudiziaria – un cittadino romano poteva subire la pena capitale solo dopo il pronunciamento popolare e processo al cospetto dei comizi. Legge sulla provincia d’Asia – attribuzione alle società di pubblicani dell’appalto per la riscossione delle tasse in Asia, gestita dai Gracchi come un possedimento personale per i rapporti intrattenuti da Attalo III (che gliel’aveva ceduta) con la loro famiglia –> i provinciali vittime, perché gli appaltatori saccheggiarono le ricchezze dell’ex regno di Pergamo Legge Acilia (da Manio Acilio Glabrione, tribuno della plebe con Gaio Gracco) – legge giudiziaria che interveniva nella composizione del tribunale permanente per i processi di concussione (abuso di potere per far pagare) nelle province e per giudicare i governatori macchiatisi di malversazione (approprio indebito di denaro) – tribunale presieduto da un pretore e affidato a giudici di rango senatorio – inasprimento delle pene per i governatori giudicati colpevoli (dovevano restituire il doppio di quanto estorto) 29 29 Emanazione di un senatusconsultum (provvedimento legislativo del senato) – il governatore di una delle province spagnole doveva rimborsare alle città locali i costi di grano illegalmente riscosso e inviato a Roma Non approvata la concessione di cittadinanza romana ai Latini e del diritto latino agli alleati italici – per questa proposta Gaio VS i suoi bacini clientelari (temevano la privazione dei privilegi recentemente acquisiti, 1. Terre, 2. Frumentazioni) Gaio Gracco boicottato dal collega tribuno Marco Livio Druso per 1. Sottrargli il favore di ampi settori dell’opinione pubblica e 2. Fomentare la reazione del popolo per la proposta di estensione dei diritti di cittadinanza. 121 a.C. – Gaio Gracco non riuscì di nuovo nel tribunato –> privo dell’inviolabilità, esposto alle ritorsioni dei danneggiati dalle sue leggi –> emanazione di un senatusconsultum ultimum (provvedimento di emergenza, i consoli in città con le armi per placare le sommosse) dal senato –> seguaci di Gaio armati –> scoppio di tafferugli –> Gaio morì ucciso da un servo volutamente –> fallimento in parte della riforma agraria dei fratelli Gracchi – una nuova legge, i destinatari di lotti pubblici potevano vendere i lotti loro assegnati 119 a.C. – interrotte le operazioni di ripartizione e ridistribuzione della terra 111 a.C. – nuova legge agraria –> abolito canone di affitto dei lotti –> i lotti proprietà privata e presto rivenduti –> ridiffusione del latifondo Nell’aristocrazia senatoria 2 schieramenti contrapposti: OTTIMATI (i migliori, interesse dell’oligarchia conservatrice e delle sue clientele – consolidamento dei privilegi del vertice e mantenimento della situazione politica, economica e sociale esistente), POPOLARI (interessi del popolo, forti pressioni presso le sedi istituzionali romane – tutela dei ceti emergenti e degli alleati italici – programma di trasformazione della Repubblica –> attivazione di una politica di frumentazioni per la plebe e per le masse popolari affamate e alleanza con il ceto equestre –> Lucio Apuleio Saturnino, tribuno della plebe nel 103 a.C., venne ucciso nel 100 a.C., mentre Marco Livio Druso nel 91 a.C. Fallimento delle riforme agrarie – riattualizzata la questione dell’esercito (carenza di effettivi) –> provvedimento d’emergenza di Gaio Mario (homo novus, da una famiglia di equestri, 1. rapporto clientelare stretto con la famiglia dei Cecilii Metelli –> favore dei populares, - 2. Matrimonio nel 110 a.C. con Giulia, futura zia di Gaio Giulio Cesare, matrona di una delle più antiche e prestigiose famiglie patrizie, da cui nacque Mario il Giovane) – 3. Straordinari capacità militari) – consacrazione sulla scena politica di Gaio Mario con la guerra giugurtina (112-105 a.C.) Il console Quinto Cecilio Metello volle Gaio Mario come legato nella campagna contro Giugurta di Numidia – 118 a.C., Giugurta succedette al trono allo zio e padre adottivo Micipsa, uccise il cugino Iempsale, mise in fuga il cugino Aderbale che chiese aiuto ai Romani – 116 a.C. nuova ripartizione della Numidia (ad Aderbale l’oriente più prospero economicamente, a Giugurta l’occidente) – 112 a.C. Giugurta assediò il cugino a Cirta (attuale Algeria nord-orientale) –> caduta di Cirta –> sterminio dei Romani e degli Italici –> in pericolo gli interessi commerciali con l’Africa per l’olio e il grano – accusa di corruzione dal re numida di Gaio Memmio ai senatori – 112 a.C. inizio della guerra – grave disfatta dell’esercito romano, e questi sotto il giogo – 109 a.C., comando dell’esercito nelle mani di Quinto Cecilio Metello –> buoni risultati sul campo –> soprannome di Numidico – 108 a.C., Mario a Roma per la propria candidatura al consolato –> accesso alla nobiltà senatoria – l’assemblea popolare affidò a Mario la conduzione della guerra in Africa –> 107 a.C. Mario in Africa, dove era questore Lucio Cornelio Silla (esponente di una famiglia aristocratica in dissesto finanziario) – Giugurta, vittima di un raggiro del suocero Bocco di Mauretania –> 105 29 29 stato federale autonomo con capitale Corfinio (nel territorio dei Peligni), rinominata Italia o Italica – consoli, pretori e senato come la Repubblica – moneta d’argento come il denario – i Romani promossero una serie di concessioni giuridiche –> successo degli alleati – 90 a.C., legge Giulia (riconoscimento della cittadinanza a Latini e Italici non ribellatisi) – 89 a.C., legge Calpurnia (i comandanti militari romani potevano concedere la cittadinanza agli alleati meritevoli), legge Plauzia Papiria (cittadinanza romana a tutti i ribelli che avessero deposto le armi), legge Pompeia sui Transpadani (diritto latino concesso a chi stava a nord del Po –> 89 a.C., diritto romano a tutta la penisola e alle colonie latine della Cisalpina che assunsero la veste giuridica di colonie romane o municipi Aumento dei cittadini –> in pericolo influenza dei rapporti clientelari –> votato un provvedimento di circa 10 anni –> i nuovi cittadini iscritti in solo 10 tribù – 84 a.C. Cinna ottenne l’approvazione per l’iscrizione dei nuovi cittadini italici in tutte le tribù Gli schiavi, ancora un problema – già tensioni in Etruria e Puglia – 135-71 a.C. vere e proprie guerre (GUERRE SERVILI) • 135-132 a.C. – (PRIMA GUERRA SERVILE) – in Sicilia – promotori gli schiavi-pastori – comando delle truppe ad Euno, un indovino siriaco –> conquista di città e sconfitta di 4 pretori romani – 132 a.C., il console Publio Rupilio espugnò Taormina ed Enna e uccise i capi rivoltosi • 104-101 a.C. – (SECONDA GUERRA SERVILE) – a causa di: 1. Emancipazione promessa agli schiavi militanti nell’esercito di Mario, 2. Emancipazione di quelli transitati in condizione servile, perché, nati liberi in città alleate, erano stati rapiti dai pirati – i proprietari non concessero loro libertà –> insurrezione degli schiavi – guida dell’esercito dall’indovino siriaco Salvio – il console Manio Aquilio soffocò la rivolta • 74-71 a.C. – (TERZA GUERRA SERVILE) – ribelli appartenenti alla scuola gladiatoria di Capua – a capo dell’esercito, il trace Spartaco con l’ausilio del gallo Crisso – insurrezione di schiavi e liberi di condizione sociale disagiata ed emarginati –> razzie tra Campania e Lucania – prima a Nord forse per ritornare in patria (Germania e Gallie), poi a Sud – accordo tra Spartaco e pirati cilici (traghettamento dell’esercito in Sicilia) –> i pirati presero i soldi, ma non rispetto dell’accordo – i ribelli in Puglia contro Marco Licinio Crasso – 71 a.C., scontro decisivo in Lucania –> 1. Spartaco morì, 2. Superstiti crocifissi lungo la Via Appia (Capua-Roma), 3. I pochi scampati, in fuga verso Nord, intercettati da Pompeo rientrante dalla Spagna e sterminati, 4. Non eliminata la schiavitù, ma idea che la schiavitù era antieconomica –> incremento delle emancipazioni –> ora solo rari casi di ribellioni II-I sec. a.C. – regolamentazione dell’amministrazione provinciale – in età repubblicana i territori provinciali saccheggiati delle loro risorse – il governatore con 3 gruzzoli: 1. Spese per la campagna elettorale, 2. Corrompere i giudici del tribunale per i reati di concussione, 3. Trascorrere serena vecchiaia – istituzione di un tribunale permanente per giudicare i governatori circa la concussione – > 149 a.C., legge Calpurnia (dal tribuno della plebe Lucio Calpurnio Pisone) (istituzione di tale tribunale, la quaestio perpetua de repetundis) (giuria presieduta dal pretore urbano, composta da senatori, voto a maggioranza) (i provinciali dovevano presentare le proprie istanze mediante patroni) (imputato condannato, pena risarcimento) –> impunità ai governatori –> incoraggiati gli abusi di potere - 123 a.C. – il tribuno della plebe Manio Acilio Glabrione fece approvare la legge Acilia –> modifica della normativa circa la concussione (1. la giuria ora composta da cavalieri, 2. Prima della sentenza definitiva una sorta di appello a disposizione dell’imputato, 3. I provinciali senza la mediazione di patroni, 4. Corresponsione dal patrimonio personale dei governatori del 29 29 doppio rispetto a quanto estorto) –> i governatori ostaggio dei cavalieri e copertura degli abusi delle societates publicanorum – Silla riaffidò la giuria del tribunale ai senatori 70 a.C. – approvazione della legge Aurelia giudiziaria (la giuria, una composizione mista: 1 terzo di senatori, 1 terzo di cavalieri e 1 terzo di tribuni erari, cittadini con un censo pari a quello dei cavalieri) 46 a.C. – legge Giulia sulla concussione (legge di Giulio Cesare) (1. ripartizione equa della giuria tra senatori e cavalieri, 2. ai governatori vietato ricevere doni e imporre tributi in provincia, 3. I governatori colpevoli versavano il quadruplo di quanto estorto e radiati dal senato, 4. Restituzione del denaro estorto spettante agli eredi I popolari (Cesare fautore), porre rimedio allo sfruttamento dei provinciali – Cesare durante la dittatura promosse alcuni provvedimenti a favore della provincia d’Asia (1. modifica della riscossione dello stato: non più ai pubblicani, ma diretta dallo stato, 2. ridotto 1 terzo delle tasse) II-I sec. a.C. – inadeguatezza delle istituzioni repubblicane – reiterate violazioni della legge Villia annale (180 a.C., disciplina della successione delle cariche) – eterogenee esigenze gestionali dello stato – apparato burocratico-amministrativo deficitario – ridefinire gli equilibri di potere nella classe dirigente – rinnovare le modalità di politica - notevole mobilità sociale –> rimpasto nella classe dirigente – ceto senatorio e ordine equestre pesantemente ridimensionati – 82 a.C. Silla e le proscrizioni – 43 a.C. triumviri cesariani e le proscrizioni –> numerosi omicidi e confisca di patrimoni – Silla e Giulio Cesare, aumento del numero dei senatori da 600 a 900 – opportunità di carriera a Roma per le élite italiche e le province occidentali (immissione nell’ordine dei cavalieri e accesso al senato) – esponenti di classi dirigenti romane e di alcune province alle magistrature come homines novi –> valore crescente alle capacità individuali e alle doti militari profonde trasformazioni e lacerazioni istituzionali – consolato conferito a uno stesso individuo senza soluzione di continuità anche per 5 anni di seguito – il senato concesse comandi straordinari per missioni militari specifiche conferiti a un magistrato e non cittadino privato – accordi extraistituzionali tra leader politici per la gestione dello stato a vantaggio personale (triumvirati del 60 a.C. e del 43 a.C.) – i governatori potevano amministrare la provincia in assenza (stando a Roma e delegando l’incarico ai propri legati) – dittatura utilizzata in forma nuova (PRIMA: magistratura eccezionale, semestrale, per emergenze – DOPO, I sec. a.C.: autoconferita e successivamente legalizzata dai comizi, per esigenze di guerra civile, più di 6 mesi, giustificata per un riassetto costituzionale, scrivere leggi e ridisegnare la costituzione dello stato) importante trasformazione nell’ideologia romana – la storia di Roma non era frutto dell’azione di singoli individui, ma di uno sforzo collettivo; ora, nella tarda Repubblica, politica gestita da grandi personalità (attraverso i rapporti clientelari o accordi privati, si assicuravano un eccezionale ruolo di potere) –la nobiltà senatoria perse gradualmente il controllo delle truppe -professionalizzazione delle truppe attuata da Mario –> milizie personali dei più rappresentativi esponenti politici sulla scena – l’aristocrazia, dopo aver sostenuto Silla, identificò Pompeo, un cavaliere, come candidato al potere – Cesare e Pompeo, un programma autocratico – in Pompeo speranza e aspettativa di tutela dei privilegi della nobiltà conservatrice Ultimi decenni della Repubblica – clima di illegittimità e di disordine istituzionale –> affermazione personale con progetti sovversivi di alcuni protagonisti della scena politica – tentativi di sovvertimento delle istituzioni di Lucio Sergio Catilina e Publio Clodio Pulcro 63 a.C. – Lucio Sergio Catilina (patrizio decaduto e in passato partigiano di Silla) intorno a sé una clientela composita (schiavi fuggitivi, plebe rurale impoverita e inurbata, veterani dissoluti, giovani in difficoltà economica per la campagna elettorale) – Catilina voleva acquisire una posizione di 29 29 potere nello stato – 65 a.C., Catilina candidato console, ma respinto per indegnità – 64 a.C., ricandidato console, ma di nuovo fallimento – 63 a.C., ripresentato console (magistratura nelle mani di Marco Tulllio Cicerone e Marco Antonio Ibrida), e buone relazione con Gaio Giulio Cesare – adottò la via dell’illegalità –> sfruttò il malcontento diffuso e organizzò un’azione eversiva per uccidere Cicerone e numerosi senatori – congiura scoperta con una delazione (denuncia segreta) – emanazione di un senatusconsultum ultimum –> Catilina nemico pubblico –> 62 a.C., Catilina morì in battaglia presso Pistoia –> Cicerone fece strangolare i complici di Catilina senza regolare processo –> abuso di potere –> 58 a.C., Cicerone esiliato su iniziativa di Publio Clodio Pulcro (esponente del patriziato) Strumentalizzazione delle masse popolari alla violenza –> affermazione politica di Clodio –> transitò dalla sua famiglia Claudia alla plebe per adozione –> aspirazione al tribunato –> disporre dell’iniziativa legislativa –> attuare il suo disegno di trasformazione dello stato – 58 a.C., Clodio tribuno della plebe –> proposizione di numerosi leggi filopopolari –> legge Clodia (distribuzione gratuita di grano alla plebe e abrogazione di un decreto del senato del 64 a.C. che aveva sciolto le associazioni professionali) –> rivitalizzazione dei collegia (1. corporazioni private, e durante le guerre civili, 2. Gruppi di pressione politica), bande armate al servizio di Clodio–18 gennaio 52 a.C., Clodio assassinato lungo la via Appia in tafferugli con le di Tito Annio Milone, sostenitore di Pompeo 60 a.C. – PRIMO TRIUMVIRATO tra Pompeo, Cesare e Crasso – si decideva delle sorti della Repubblica Gneo Pompeo, eccezionale carriera –> soprannome di Magno – 83 a.C., per la guerra contro i Mariani, pose ai suoi ordini i reparti arruolati di sua iniziativa nel Piceno – guerra vittoriosa contro i mariani in Africa –> 81 a.C., primo trionfo su concessione di Silla – 78 a.C., Pompeo (senza magistratura e con un comando propretorio) evitò un colpo di stato del console Marco Emilio Lepido – 77-71 a.C. Pompeo con un comando proconsolare in Spagna contro Sertorio (vince Pompeo) – poi in Italia contro Spartaco – 70 a.C., Pompeo eletto console (suo collega, Marco Licinio Crasso, sillano distintosi a Porta Collina) 67 a.C. - legge Gabinia per la guerra contro i pirati (Pompeo con comando proconsolare di 3 anni) (i pirati con basi dislocate lungo la costa africana, in Asia Minore e Creta) – Marco Antonio sconfitto presso Creta – 74 a.C., istituzione della provincia di Cirenaica – 67 a.C., istituzione della provincia di Creta - Pompeo poteva utilizzare i proventi delle province, attingere all’erario e reclutare legioni e navi (altro comando militare straordinario) – sconfitti i pirati in 1 anno 66 a.C. – legge Manilia (comando proconsolare a Pompeo per sconfiggere Mitridate, re del Ponto, e Tigrane, re dell’Armenia – Pompeo ebbe la giurisdizione civile di alcune province) – 74 a.C., istituzione della provincia di Bitinia – (TERZA GUERRA MITRIDATICA, 74-67 a.C.) Mitridate invase la Bitinia –> Roma inviò 2 consoli, Marco Aurelio Cotta e Lucio Licinio Lucullo, per contrastarli –> Lucullo costrinse Mitridate ad evacuare –> Mitridate riparo in Armenia presso il genero Tigrane – 69 a.C., Lucullo occupa la nuova capitale, Tigranocerta, e nel 68 a.C. l’antica capitale, Artaxata – truppe contro Lucullo (generale romano) – Pompeo sostituì Lucullo –> Pompeo nel Ponto e mise in fuga Mitridate (il genero Tigrane impegnato contro i Parti) – Mitridate nel Bosforo Cimmerio (attuale Crimea) si suicidò – Pompeo confermò il regno di Armenia a Tigrane, ma no influenza sulla Siria – 64 a.C., la Siria una provincia romana – 62 a.C., Pompeo a Roma, ma non immediato trionfo (1. Riorganizzazione dell’Oriente, 2. Concessione di terre ai suoi veterani), perché tutti preoccupati del suo crescente prestigio 60 a.C. – PRIMO TRIUMVIRATO, Cesare, Crasso e Pompeo (ripartizione in forma privata e segreta del governo della Repubblica) (di durata quinquennale) 29 29 assassinato nella curia di Pompeo –> Ottaviano Augusto erede di Cesare – Marco Antonio, suo collega e braccio destro, trattenuto fuori –> inizio di una nuova stagione di guerre civili Gaio Ottavio (23 settembre 63 a.C. nato) (homo novus) (solido patrimonio e relazioni di amicizia e parentela a Roma) – 44 a.C., accettò l’eredita cesariana (3/4 del patrimonio) –> diretto coinvolgimento nella politica del tempo, ma oppositori di Cesare più esperti –> assicurarsi un consistente e fedele esercito per credibilità nel partito cesariano – si pensava al console Marco Antonio come erede – all’indomani delle idi di marzo, Antonio mediazione con Bruto e Cassio –> celebrazione di funerali pubblici per Cesare e riconoscimento di validità di tutti i suoi provvedimenti – partito cesariano appoggiava la successione di Antonio VS cesariani antiantoniani, Aulo Irzio e Gaio Pansa – alla guida del partito cesariano Ottaviano –> 3 iniziative: 1. Intesa con Cicerone, 2. Pagamento al popolo del consistente lascito testamentario del dittatore, 3. Arruolò a proprie spese un esercito Primi mesi del 43 a.C. – Ottaviano si alleò contro Antonio con il senato (politica favorevole alla causa dei cesaricidi) – Bruto e Cassio, per mancanza di consensi dell’opinione pubblica, via dall’Italia verso l’Oriente 43 a.C. – GUERRA DI MODENA – Ottaviano pro Decimo Bruto (cesaricida) contro Antonio – Antonio assediava Modena, dove era asserragliato Bruto – Antonio combatteva Bruto per ottenere il suo governatorato in Gallia Cisalpina (geograficamente più vicina a Roma) – legge sulla sostituzione delle province, emanata dal popolo – Ottaviano, schierato con il senato e a fianco dei consoli Irzio e Pansa, vinse Antonio –> Antonio nella Gallia Narbonense (di cui proconsole il cesariano Marco Emilio Lepido – a Modena morirono Irzio e Pansa –> Ottaviano si impose alla guida della fazione cesariana ostile ad Antonio – Ottaviano abbandonò la causa del senato (non gli aveva concesso il consolato) e accordo in via di definizione con i cesariani Lepido e Antonio – 19 agosto del 43 a.C., Ottaviano marciò su Roma e con intimidazione ottenne il consolato – legge Pedia contro gli uccisori di Cesare (avvio alla vendetta contro i cesaricidi) 27 novembre del 43 a.C. – (SECONDO TRIUMVIRATO) legge Tizia –> per 5 anni potere supremo nello stato ad Antonio, Ottaviano e Lepido, triumviri per la ricostituzione dello stato –> 1. Ad Antonio il controllo della Gallia Cisalpina e Gallia Comata, 2. A Lepido la Gallia Narbonense, la Spagna Citeriore e la Spagna Ulteriore, 3. A Ottaviano l’Africa, la Sicilia, la Sardegna e la Corsica – i triumviri potevano nominare candidati alle magistrature e convocare senato e comizi Nota bene: PRIMO TRIUMVIRATO (soltanto un’intesa privata fra 3 potenti personaggi politici) – SECONDO TRIUMVIRATO Emanate dai nuovi magistrati nuove liste di proscrizione –> 7 dicembre 43 a.C., vittima Marco Tullio Cicerone per la sua animosità politica e per contrasto contro Antonio a causa delle sue orazioni Filippiche – tutto per incamerare patrimoni per la guerra in Oriente – i cesaricidi in Oriente per denaro e forte esercito – gennaio del 42 a.C., Cesare divinizzato e Ottaviano “Divi filius” – (2 BATTAGLIE DI FILIPPI) ottobre del 42 a.C., a Filippi, in Macedonia, campagna condotta da Antonio e Ottaviano – Lepido, console, in Italia per presidiare le sedi della politica – suicidi Cassio e Bruto – Antonio vinse – Ottaviano vendicatore di Cesare Acquisizione del controllo delle province orientali –> spartizione del potere fra Ottaviano e Antonio – volontà di estromissione di Lepido –> Lepido accusato di collusione (accordo fraudolento per fine illecito) con Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno – Sesto Pompeo accolse i proscritti e costituì una flotta per bloccare in Sicilia le navi annonarie provenienti dall’Africa e dirette a Roma – 43 a.C., Sesto Pompeo prefetto della flotta –> controllo dei mari – Ottaviano in Italia per assegnazione delle terre promesse dai triumviri ai soldati – Antonio in Oriente per riorganizzare un territorio, 29 29 precedente del controllo dei cesaricidi e gestione delle Gallie – Lepido al governo dell’Africa – Gallia Cisalpina non più provincia e annessa all’Italia – incontro di Antonio e Ottaviano a Brindisi 41-40 a.C., GUERRA DI PERUGIA – Lucio Antonio (console e fratello di Antonio) e Fulvia (moglie di Antonio) non d’accordo con modalità di reperimento e assegnazione delle terre italiche ai veterani da parte di Ottaviano – Lucio e Fulvia sconfitti a Perugia –> 40 a.C., a Brindisi, territorio romano ripartito tra Ottaviano (Occidente) e Antonio (Oriente) e confine nella città di Scodra (nell’attuale Albania) – Fulvia morta –> matrimonio tra Antonio e Ottavia, sorella di Ottaviano – 39 a.C., incontro dei triumviri a Capo Miseno per un accordo con Sesto Pompeo circa la risoluzione dell’approvvigionamento – Antonio si accingeva a una grande campagna contro i Parti – rientro dei proscritti – a Sesto il diritto di controllare Sicilia, Sardegna, Corsica e Peloponneso – Antonio non consegnò il Peloponneso a Sesto – Ottaviano ottenne da Menecrate, ufficiale infedele di Sesto Pompeo, Corsica e Sardegna – Ottaviano sposò Scribonia (parente acquisita di Sesto Pompeo) per un ipotetico asse antiantoniano con Pompeo – deteriorarsi delle relazioni tra Sesto e i triumviri –> altre strategie matrimoniali di Ottaviano (1. ripudio di Scribonia dopo essere padre di Giulia, 2. 38 a. C., matrimonio con Livia Drusilla, figlia di un autorevole esponente repubblicano, già moglie del proscritto Tiberio Claudio, e già un figlio, il futuro imperatore Tiberio, e in attesa di un secondo, Druso Maggiore: matrimonio durato fino alla morte di Augusto) 31 dicembre 38 a.C. – fine del primo quinquennio del secondo triumvirato –> triumvirato rinnovato per altri 5 anni a Taranto Fine estate del 37 a.C. – incontro a Taranto tra Antonio e Ottaviano (triumviri per il riordino dello stato in carica per la seconda volta) 36 a.C. – Ottaviano, con l’amico di Marco Vipsanio Agrippa, sconfisse a Nauloco, presso Messina, per mare, Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno – Sesto fuggì in Oriente e morì nel 35 a.C. per ordine di Antonio e per mano del suo luogotenente Marco Tizio – Lepido (favorito la sconfitta delle truppe pompeiane in Sicilia) rivendicò l’acquisizione dell’isola – Ottaviano non accettò – Lepido presso il Promontorio Circeo, dove morì nel 12 a.C. Ottaviano a Roma con la sacrosanctitas (prerogativa dei tribuni della plebe = inviolabile) – titolo di imperator – 35-34 a.C. – campagna vittoriosa contro gli Illiri 39-38 a.C. – il luogotenente di Antonio, Publio Ventidio, sconfitto 3 volte i Parti per la loro invasione della Siria e dell’Asia Minore –> PRIMO TRIONFO ROMANO SUI PARTI – a partire dal 42 a.C. Antonio istituì una proficua rete di alleanze con i sovrani locali orientali – rapporto passionale con Cleopatra – Egitto, importante partner romana – Antonio raccolse cospicui fondi –> politica fiscale assai severa per campagna – forte esercito 36 a.C. – inizio della spedizione di Antonio – partenza dall’Armenia e assedio di Fraata –> ritiro di Antonio con pesanti perdite – 34 a.C., ripresa della spedizione –> conquista dell’Armenia – celebrato una sorta di trionfo ad Alessandria (moneta con legenda Armenia sottomessa) – Antonio, 3 figli da Cleopatra: gemelli Alessandro Elios e Cleopatra Selene, e Tolomeo – a Cleopatra Selene e a Cesarione (figlio di Cleopatra e Giulio Cesare) alcuni territori di Roma nell’area orientale riorganizzata da Pompeo (DONAZIONE DI ALESSANDRIA) –per Ottaviano, Antonio ormai un nemico – per l’opinione pubblica occidentale, Antonio traditore del mos maiorum – Ottaviano scoprì il suo testamento: 1. Antonio voleva essere sepolto ad Alessandria, 2. Ai figli nati con Cleopatra lasciti di territori di Roma – 35 a.C., Antonio rimandò in Occidente la moglie Ottavia (per Roma, ripudio della moglie legittima) – l’Occidente, giuramento di fedeltà ad Ottaviano – 1 29 29 gennaio 32 a.C., Ottaviano senza più copertura istituzionale del triumvirato – 32 a.C., in Oriente un senato esule – 2 settembre 31 a.C. – BATTAGLIA DI AZIO – acque prospicienti le coste dell’Epiro – Ottaviano VS Cleopatra – vittoria della flotta ottavianea, veloci imbarcazioni (liburne) sotto il comando di Marco Vipsanio Agrippa – Antonio e Cleopatra in Egitto – 1 agosto 30 a.C., Antonio nelle mani di Ottaviano –> Antonio e Cleopatra si suicidarono – Cesarione ucciso – Egitto proprietà privata di Ottaviano Augusto = Ottaviano dal 27 a.C. – azione di Ottaviano in 2 periodizzazioni: 1. prima e 2. dopo Azio (= 1. Scontro tra le clientele dell’aristocrazia oligarchica VS clientela interclassista di Ottaviano, 2. Instaurazione del principato) – trasformazione dell’assetto politico statale –> nuova modalità di governo – sperimentalismo costante – il nuovo governo come prosecuzione dell’esperienza repubblicana e rivitalizzazione del mos maiorum – nelle mani di Augusto tutti i poteri attraverso un consensus universorum – accorta azione propagandistica 28 a.C. Ottaviano di nuovo a Roma dall’Oriente e abrogò le norme assunte in età triumvirale – 13 gennaio 27 a.C., restitutio rei publicae –> al senato e al popolo romano i poteri eccezionali contro Antonio –> restaurazione delle istituzioni repubblicane, ma mantenne il consolato –> titolo di Augustus (augeo = idea di superiorità) (40 a.C., titolo di imperator) – 28 a.C., titolo di princeps – 2 a.C., titolo di pater patriae Augusto console dal 31 fino al 23 a.C. (prima nel 43, poi nel 33 a.C.) – 27 a.C. al princeps un esteso comando provinciale (Spagne, Gallie, Siria, Cilicio e Cipro) per 10 anni – comando delle legioni presenti nelle province – ripartizione delle province in 2 categorie: 1. Province non pacificate (sede di reparti legionari non sicure nei confini) (gestite dal princeps) (province imperiali) (proconsole Augusto), 2. Province pacificate (prive di eserciti al proprio interno) (gestite dal senato) (province pubbliche o del popolo romano) (governo di proconsoli o propretori, 1 anno) In Egitto, prefetto d’Egitto (funzionario equestre di nomina imperiale) – ai senatori vietato l’accesso all’Egitto senza l’autorizzazione del princeps Augusto scisse i poteri dalle cariche che li esprimevano –> rispetto dei criteri di collegialità, annualità ed eleggibilità delle cariche fissati dal mos maiorum 23 a.C. – amministrazione di Augusto dei 3 poteri fondamentali: 1. potestà tribunizia perpetua (prerogative dei tribuni della plebe: diritto di veto, iniziativa legislativa, convocare popolo e senato) (potere vitalizio, rinnovato annualmente) – 2. Potere proconsolare superiore , 23 a.C. (comando militare superiore a quello degli altri proconsoli – 3. Pontificato massimo, 12 a.C. –> numerose riforme in ambito religioso –> rinascita di antichi culti non più utilizzati – primato di Augusto garantito dalla summa dei 3 poteri e dalla sua auctoritas 23 a.C. – gestione collegiale dell’Impero –> condivisione del potere militare e della potestà tribunizia con un collega, in primis 1. Marco Vipsanio Agrippa, dopo la sua morte nel 17 a.C. 2. Tiberio, futuro imperatore nel 14 d.C., 3. Druso Maggiore (fratello di Tiberio, conquistatore della Germania), 4. Gaio Cesare (figlio adottivo di Augusto, che perì nel 4 d.C.) – tutti, tranne Tiberio, morirono prima di Augusto Età AUGUSTEA (31 a.C. – 14 d.C.) – istituzioni repubblicane stesso funzionamento del passato – senato riportato a 600 membri – ridotto il numero degli effettivi – prima soglia per senato pari a 400.000 sesterzi, ora 1.000.000 di sesterzi – ruolo del senato ridimensionato – consilium principis con competenze e ambiti d’azione scelti di volta in volta dall’imperatore – la domus principis (famiglia, amici, parenti acquisiti e intellettuali) nuovo luogo del potere – stesse magistrature della carriera senatoria rispetto alla Repubblica, ma svuotate dei poteri tradizionali – questura, ancora prima tappa della carriera senatoria – sopravvissuti edilità o tribunato della plebe (ordine pubblico 29 29 insegne rimpatriate a Roma e custodite nel tempio di Marte Ultore (= vendicatore) – sicurezza del confine orientale garantita dai rapporti stretti con re alleati – rinuncia alla soluzione in armi, strategia augustea – i generali di Augusto e l’opinione pubblica sollecitavano Augusto alla soluzione militare contro i Parti – la soluzione diplomatica celebrata come una vittoria militare –> innalzamento di un arco ad Augusto e attribuzione ai Parti (in realtà partner di un accordo) il ruolo di supplici – commerci agevolati dalla scoperta dei monsoni –> raggiungimento dell’India via mare, sfuggendo al controllo partico e proficui rapporti commerciali con Etiopia, Arabia, e India Fallimento della politica espansionistica di Augusto lungo il fronte settentrionale –> brusco arretramento dell’avanzata in Germania e assestamento lungo la linea del Reno – 9 d.C., Arminio, capo dei Cherusci, alla guida di una coalizione di tribù locali, dopo tempo di alleanza romana, imboscata alle legioni romane (queste stavano raggiungendo i quartieri) –> legioni romane massacrate nella foresta di Teutoburgo (STRAGE DI VARO, clades Variana) –> territorio riconquistato da Germanico, figlio di Druso Maggiore - Tiberio imperatore –> il Reno, confine definitivo Augusto rinunciò all’espansione a Oriente contro i Parti e a nord contro i Germani per paura di non riuscire a imporsi in armi su questi popoli – la vera direttrice di Augusto: accogliere in pace chi disponibile alla sottomissione, distruggere chi avesse opposto resistenza –> applicazione di strumenti preventivi e attuazione di una severissima azione repressiva –> pax augustea, una pace insanguinata (pax cruenta) –> molteplici rivendicazioni degli oppositori politici VS il princeps – obiettivi: 1. eliminazione fisica di Ottaviano e 2. Ritorno effettivo alle istituzioni repubblicane – congiura del figlio del triumviro Lepido, Marco Emilio Lepido – promotori della congiura, conservatori filorepubblicani, espressione della nobiltà senatoria – dopo il 27 a.C., nuove congiure antiaugustee – carattere accentratore del potere augusteo –> congiure per eliminare il principe e ritornare all’antico – fallimento dell’opposizione antiaugustea, grazie al tempestivo intervento della polizia segreta del principe e scarsa coesione interna dei dissenzienti –> arbitraria squalificazione sociale e morale dei dissenzienti Questione centrale nella politica romana: la successione al soglio imperiale – 3 possibilità di successione: 1. Criterio del legame di sangue: successione di un erede diretto del principe individuato tra i consanguinei, 2. Criterio della soluzione dinastica: individuazione dell’erede tra i membri della famiglia imperiale e il prescelto diventava figlio del princeps per adozione (Tiberio), 3. Criterio della scelta del migliore: coinvolgimento nella politica successoria di soggetti estranei alla famiglia del principe, ma depositari di particolari meriti presso Augusto, l’opinione pubblica, specifici potenti gruppi politici – Augusto, non figli maschi, ma solo Giulia –> adozione del criterio del legame di sangue e della soluzione dinastica Adozione e conferimento dei poteri fondamentali (potestà tribunizia e potere proconsolare), condivisi con il principe: modalità attraverso le quali Augusto preparò la successione di coloro che sceglieva come suoi eredi –> armonizzazione del diritto privato e pubblico – POLITICA DINASTICA: giustificata da Augusto nel nome della pace (come Augusto rappresentava la sola garanzia certa di sicurezza all’interno dei confini nel presente, così nel futuro i suoi discendenti, che con lui condividevano una stessa visione politica e identiche modalità di azione, avrebbero assicurato la pace nei secoli successivi) Assunzione del potere da Tiberio (14 d.C., morte di Augusto) –> inizio della DINASTIA GIULIO- CLAUDIA – si pensò per la guida dello Stato non un singolo individuo ma un organismo collegiale – alcuni senatori sostennero l’iniziativa antitiberiana di Clemente – 16 d.C., cattura e uccisione di Clemente – sommossa delle legioni in Germania e Pannonia (aumento dello stipendio dei soldati e riduzione degli anni di servizio militare) – 4 d.C., Germanico (figlio adottivo di Tiberio) erede 29 29 ideale di Augusto – 19 d.C., Germanico morì in circostanze oscure in Oriente, mentre cercava di dirimere la questione partica – ceneri di Germanico rimpatriate e nel mausoleo di Augusto Processo contro Pisone –> questi si suicidò (colpevole di interferenza nell’azione orientale di Germanico) Druso Minore, figlio naturale dell’imperatore, erede di Germanico – 23 a.C., Druso Minore morì – successore un personaggio esterno alla dinastia, Lucio Elio Seiano(prefetto del pretorio 16-31 d.C.) – 27 d.C., Tiberio residente a Capri –> gestione di Roma nelle mani di Seiano e dei pretoriani – legamenti tra Seiano e importanti esponenti della famiglia imperiale – eliminazione di chi avrebbe potuto ambire alla successione (in primis moglie e figli di Germanico, 29 d.C.) – 31 d.C., condanna a morte di Seiano da Tiberio - in politica estera Tiberio (14-37 d.C.) artefice di importanti successi militari – 14-16 d.C., sul fronte settentrionale Germanico – in Oriente, politica tiberiana di consolidamento dell’egemonia romana attraverso i regni clienti – Germanico impose Zenone in Armenia, e accordo Artabano, re dei Parti – istituzione di nuove province: Commagene (attuale Turchia sudorientale), Cappadocia (attuale Turchia centrale) – parte della Cilicia (attuale Turchia costiera) annessa alla provincia di Siria – gestione tiberina interna dello stato: alcuni 1. Ipocrisia, altri 2. Capacità di buon amministratore – utilizzo oculato delle risorse pubbliche – politica di confronto dialettico con il senato (non più negli ultimi anni, intensificazione dei processi al suo cospetto) – 37 d.C. morte naturale di Tiberio Caligola (37-41 d.C.), successore di Tiberio (prima interferenza dei pretoriani nella successione –> preferenza dei soldati) – Caligola, espressione della famiglia in discussione –> il principio dinastico non veniva messo in discussione – 2 orientamenti di potere: 1. Politica di concertazione e accordo con il senato (perdono degli esiliati e reintegro a Roma, onori al predecessore per apertura verso il senato), 2. 38 d.C., Caligola colpita da grave malattia – il prefetto del pretorio Macrone, in accordo con i senatori, propose la successione di Tiberio Gemello – interpretazione di una prevaricazione di Caligola – il cognato Lepido nominato erede –> prima lacerazione di Caligola nei rapporti con il senato – Tiberio Gemello eliminato – 39 d.C., discorso di Caligola in senato (perdita dell’antica dignità) – Caligola, favore di cavalieri e popoli –>1. assemblee popolari ricompensate con il controllo delle elezioni magistratuali e 2. Ordine dei cavalieri rinvigorito – 39 d.C., Caligola mancata una congiura di personaggi a lui molto vicini (successore figlio di Agrippina, Lucio Domizio Enobarbo, futuro imperatore Nerone) – congiurati messi a morte o costretti al suicidio – le sorelle Agrippina e Livilla condannate all’esilio – nuova frattura: con i familiari (prima con i senatori) – 39-40 d.C., campagna per sottomettere la Britannia –> ma nessun ampliamento dei confini dell’impero – il senato gli offrì più volte onori divini –> Caligola rifiutò fino al 40 d.C. – 40 d.C., istituzione di un culto di Caligola –> erezione nel tempio di Gerusalemme di una statua con le sue sembianze –> forti tensioni con gli Ebrei – 41 d.C., Caligola assassinato (congiura organizzata da un tribuno di coorte dei pretoriani) –> damnatio memoriae, condanna all’oblio –> Caligola nemico dello stato romano Claudio (41-54 d.C.), successore di Caligola – interessi in ambito storico-letterario – nominato imperatore dai pretoriani – imperatore di mediazione – miglioramento dell’efficienza statale – rimpatrio degli esuli – promozione di campagne di conquista – realizzazione di opere pubbliche e iniziative di beneficenza pubblica – riorganizzazione burocratico-amministrativa – apertura del senato alle élite delle province romanizzate – 43 d.C. campagna di conquista vittoriosa in Britannia (2 obiettivi: 1. Acquisire prestigio personale in ambito militare, 2. Assicurare compimento di un progetto coltivato, ma mai portato a compimento) – trionfo –> il Canale della Manica chiamato Oceano = confine settentrionale del mondo fino ad allora conosciuto – attuazione di un articolato programma di opere pubbliche – riforma dell’apparato burocratico-amministrativo dello stato –> istituzione di nuove cariche affidate ai liberti imperiali – espulsione dall’esercito dei cavalieri 29 29 indegni attraverso la censura – istituzione di nuove cariche civili e militari per gli equestri – accelerazione del processo di integrazione dei provinciali –> concessione della cittadinanza romana – 4 mogli: le ultime 2, Messalina (pronipote di Ottavia, sorella di Augusto) (2 figli: Ottavia, futura moglie di Nerone, e Britannico, assassinato per l’affermazione di Nerone) e Agrippina Minore (nipote di Giulia, figlia di Augusto), condizionarono la sua politica – rapporto amoroso tra Messalina e Gaio Silio, l’uomo più bello di Roma –> matrimonio tra i due –> Messalina e Silio condannati a morte – Claudio sposò Agrippina, che voleva garantire la successione del figlio Nerone – 49 d.C., fidanzamento tra Nerone e Ottavia, figlia di Claudio – 49 d.C., rientro del filosofo Seneca dall’esilio e Afranio Burro prefetto del pretorio –> guida di Nerone nei primi anni di principato – 50 d.C., imposizione di Agrippina al marito Claudio dell’adozione di Nerone – 53 d.C., matrimonio tra Nerone e Ottavia – 54 d.C., morte di Claudio Nerone (54-68 d.C.), successore di Claudio – 54-59 d.C., rapporti positivi tra principe e senato (QUINQUENNIUM NEORNIS) – 59 d.C., 1. progressivo deterioramento delle relazioni tra Nerone e senato, 2. Assassino della mamma Agrippina per ordine del figlio – 62 d.C., la moglie Ottavia relegata e uccisa dal principe – 62 d.C. morte di Afranio Burro e allontanamento di Seneca dalla vita politica – nuove feste –> 60 d.C., istituzione dei Neronia (ogni 5 anni, spettacoli teatrali e gare ginniche) – estesi consensi presso l’opinione pubblica, ma opposizione presso il senato a Nerone – 64 d.C., importante riforma monetaria –> 1. Ridotto il peso della moneta d’oro, l’aureo, 2. Denario, moneta d’argento, prodotta con un quantitativo minore di metallo prezioso –> svalutazione del denario, 3. Aumento delle emissioni monetali –> incremento degli scambi commerciali – politica estera con esiti in parte positivi (campagne in Armenia, Giudea, Britannia) –> consolidamento del credito del principe presso i bacini clientelari – politica aggressiva contro i Parti per mano di Corbulone –> pesante sconfitta dei Romani –> soluzione diplomatica: solenne cerimonia a Roma– > Tiridate, fratello di Vologese, re dei Parti, incoronato re d’Armenia da Nerone –> Nerone, consenso presso i Parti – 66 d.C., rivolta in Giudea degli Zeloti per la confisca del tesoro del Tempio di Gerusalemme da parte del procuratore romano – 60-61 d.C., rivolta degli Iceni di Boudicca nell’area orientale della Britannia per 1. maltrattamento delle figlie del re di Britannia, 2. Restituzione dei prestiti elargiti dai creditori romani ai locali, 3. Prospettiva del controllo diretto del territorio da parte di Roma – ribellione repressa nel sangue – luglio del 64 d.C., esteso incendio –> distruzione di 10 delle 14 regioni di Roma (fuoco per 6 giorni consecutivi) – 65 d.C., congiura dei Pisoni (complotto contro Nerone), ma sventata – 66 d.C., Nerone in Grecia – partecipazione di Nerone a importanti gare tradizionali greche – avviamento di opere pubbliche di proporzioni colossali – soggiorno orientale interrotto dalla scoperta di una congiura ordita da Viniciano, genero di Corbulone –> ribellione di alcuni governatori di province – Nerone dichiarato nemico pubblico – 9 giugno del 68 d.C., Nerone si suicidò –> fine della dinastia giulio-claudia – nessun erede – 68 d.C., nuova modalità di successione: arcana imperii (segreti del potere) –> il principe poteva essere nominato fuori Roma e all’esterno della dinastia regnante Il principato, dall’età augustea, una summa di prerogative magistratuali – auctoritas Da Tiberio la successione dei principi giulio-claudi trovò la propria legittimazione nella comune discendenza da Giulio Cesare e da Augusto 68 d.C. – nuove guerre civili – rifiuto di obbedienza a Nerone da parte dei governatori occidentali –> proclamato imperatore il governatore della Spagna Tarraconense: Servo Sulpicio Galba – Nerone nemico pubblico –> Galba principe – nomina rispettata da tutte le province – fonte del potere imperiale la scelta del senato – adozione da parte di Galba del trentenne Lucio Calpurnio Pisone (esponente dell’aristocrazia senatoria) – scelta non gradita dai pretoriani –> Galba linciato e proclamato principe Marco Salvio Otone (governatore della Lusitania) – giorni prima, le legioni sul Reno avevano nominato imperatore il governatore della Germania Inferiore, Aulo Vitellio – 29 29 del futuro imperatore Lucio Vero), che morì prematuramente – seconda scelta di adozione: senatore Arrio Antonino (famiglia originaria di Nimes, nella Gallia Narbonense, odierna Provenza) Antonino Pio (138-161 d.C.), successore di Adriano – Pio (devozione verso Adriano) – scarsità di fonti relative al periodo – continuità con Adriano – rinuncia all’espansionismo esterno – consolidamento delle linee di confine – costruzione del vallo di Antonino in Britannia – assenza di campagne militari e di grandi scontri armati – vita sedentaria – preferenza della carriera politica a quella militare – residenza quasi esclusivamente a Roma – numerose opere edilizie in Italia e a Roma (es. ai margini meridionali del foro repubblicano, tempio in onore della sua augusta consorte, Faustina Maggiore) – Adriano, prima della morte, ordinò ad Antonino Pio l’adozione di due giovani: Marco Aurelio (17 anni, nipote di Antonino) e Lucio Vero (7 anni, figlio di Lucio Elio Cesare) – 145 d.C., matrimonio tra Marco Aurelio e Faustina Minore (figlia di Antonino) 161 d.C. – morte di Antonino Pio – Marco Aurelio (161-180 d.C.) successore di Antonino Pio – il senato, per sua volontà, doveva associargli a parità il fratello adottivo Lucio Vero (161-169 d.C.) (per la prima volta nella principato il potere condiviso da due augusti) – nascita di una diarchia (richiamo del precedente principato doppio di Augusto e Agrippa) – dal 161 al 166 d.C. Lucio Vero in Oriente –> guerra all’impero partico (causa: sul regno di Armenia, i Parti scelsero un membro della propria dinastia) – buoni successi – saccheggio di Ctesifonte – 167 d.C., sul fronte danubiano, 2 popolazioni germaniche: Quadi e Marcomanni – nell’Italia nord-orientale e incendio di Oderzo e assedio di Aquileia – avvenimento epocale per Roma (metus Gallicus) –> peste antoniana –> decimazione della popolazione di diverse regioni dell’impero – 169 d.C., morte di Lucio Vero con un ictus alle porte di Altino (città romana presso Venezia) – Marco Aurelio ricacciò le tribù germaniche e spostò la controffensiva oltre il corso del Danubio – vittorie immortalate nella colonna antonina eretta in Campo Marzio – adesione allo stoicismo –> definito l’imperatore- filosofo – durante le guerre marcomanniche composizione della sua opera: “I Ricordi” (in lingua greca, dubbi e riflessioni sul suo ruolo di responsabilità, e concezione del potere di uguaglianza e libertà) – religione eclettica – negli ultimi anni di regno, persecuzione locale contro i cristiani –> la popolazione di Lione linciò decine di credenti con false accuse di incesto e cannibalismo – nell’ultima fase di regno, Marco Aurelio associò a se stesso con il rango di augusto il giovane figlio Commodo (di nuovo il principio dinastico a prevalere su quello meritocratico) – 180 d.C., Marco Aurelio muore a Vienna Commodo (180-192 d.C.), successore di Marco Aurelio – trattato di pace con le popolazioni germaniche –> vanificati gli sforzi di Marco Aurelio sul fronte settentrionale – abbandonate le aree del Danubio conquistate – campagne successive senza vittoria sostanziale e ulteriori annessioni – condotta di Commodo invisa al senato – favorita l’ascesa da parte dell’imperatore alla prefettura del pretorio di personaggi cruenti e dispotici – anni di crescente corruzione dei costumi e della politica – anni di negligenza – consenso della plebe urbana ottenuto con un incremento degli spettacoli e dei giochi circensi (forse l’imperatore in prima persona come gladiatore) – deriva autocratica di Commodo con la considerazione di divinità vivente (Ercole romano) e rifondare una parte di Roma, a causa di un incendio, con il nome di Colonia Commodiana – numerose congiure di palazzo (ultima ordita da Marcia, sua cugina e amante di fede cristiana –> lo avvelenò e lo fece strangolare) – cadavere di Commodo fuori Roma e abbandonato – damnatio memoriae – fine della dinastia degli Antonini I-II sec. d.C. – grande fioritura della vita economica – economia romana, continuum della tradizionale vocazione agricola – lavoro schiavile – incremento della produzione dei manufatti – circolazione su scala globale dei beni – le città favorirono la crescita economica – incremento della presenza umana – sostanziale assenza di conflitti sociali –> accresciuto il mito della pace romana – perfezionamento del sistema viario romano 29 29 agricoltura, ruolo di spicco – diffusione delle proprietà fondiarie di dimensioni medio-grandi (sul modello della villa schiavistica, poi ricorso al lavoro stagionale di contadini di stato libero) – deterioramento delle condizioni di vita degli schiavi –> diminuzione degli schiavi – contrazione dell’economia di piantagione –> trasformazione delle modalità di gestione della proprietà terriera – > affermazione del colonato (da “colonus”, contadino) –> stipula di contratti di conduzione fra proprietari terrieri e lavoratori liberi – notevole espansione dell’industria mineraria (Spagna, Dalmazia, Danubio, Dacia) –> in tutto il Mediterraneo, estrazione della pietra e dei marmi colorati (es. porfido, “pietra degli imperatori”, perché colore della porpora) condizioni di lavoro disumane – crescita demografica e fondazione di nuove città (centri di produzione, di consumo e di spesa) –> fioritura, nelle province occidentali, della produzione artigianale gran parte dei manufatti in materiali deperibili (legno, pelle, cuoio), ma breve durata – reperti fittili (in terracotta) ancora oggi – alcuni manufatti ceramici, veri e propri fossili-guida (es. lucerne di terracotta) – ceramica da mensa a vernice rossa denominata terra sigillata I-II sec. d.C. – massima espansione del commercio di breve e lungo raggio – diffusione dell’economia monetaria – denario – compagnie di navigazione protagoniste dei traffici marittimi e fluviali In epoca del principato, premesse per la formazione di un nuovo sistema economico, caratterizzato da una serie di condizioni paleo-capitalistiche – alta disponibilità di materie prime e innumerevoli centri produttivi urbani – sistema bancario e creditizio I sec. d.C. – imperatori, posizione liberista nei confronti dell’economia –> non intervento nei processi produttivi – il complesso equilibrio del sistema economico non esente da sperequazioni (disuguaglianze nella distribuzione, difformità, differenze) – i proprietari terrieri italici (con esenzione fiscale) destinarono i loro fondi al pascolo estensivo o a colture arboricole specializzate (vite e ulivo) – il suolo di alcune province utilizzato per produrre cereali –> Egitto, principale granaio dell’impero – le autorità centrali dell’impero con una politica pacatamente dirigista Traiano, un sofisticato piano di riequilibrio economico (rivalutazione del suolo italico e diminuzione della dipendenza di Roma dal prodotto cerealicolo delle province) –> i senatori obbligati a investire almeno un terzo del loro patrimonio in beni terrieri ubicati in Italia –> aumento del prezzo dei beni terrieri – programma di assistenzialismo statale (alimenta, i sussidi alimentari) – > investimento di parte delle risorse acquisite dal fisco (cassa privata dell’imperatore) – capitali imperiali prestati a proprietari terrieri in Italia – corresponsione di un interesse pari al 5% annuo, senza restituzione del denaro ricevuto in prestito – riconversione delle colture da arboricole in cerealicole – pagamento del prestito non all’imperatore, ma ai municipi italici presso cui erano ubicati i loro terreni –> finanziamento da parte dei municipi di sussidi mensili a ragazzi e ragazze nel loro territorio –> distribuzioni mensili di frumento o denaro – numerose epigrafi su tavole di bronzo a testimonianza di ciò – gestione del programma dei sussidi assegnata ai prefetti dei sussidi alimentari (prefetti di rango senatorio) – procuratori dei sussidi alimentari (controllo dei prestiti elargiti dalla cassa imperiale) – questori dei sussidi alimentari (gestione del provvedimento presso i municipi) – diverse finalità degli alimenta (militari, agricole, assistenziali, amministrative) – creazione di un onere fondiario per aggirare l’immunità fiscale – più maschi che femmine beneficiavano degli alimenta –> facilitare reclutamento legionario e formazione dei quadri dell’ufficialità militare e della burocrazia imperiale In Italia cittadini di pieno diritto, nelle province individui privi della cittadinanza romana – estensione della cittadinanza romana nelle province –> urbanizzazione capillare (2 obiettivi: 29 29 1. Favorire il processo di romanizzazione, 2. Delegare ai notabili locali l’onere della gestione delle comunità) – città dell’impero circa 1000 (1. Colonie, in età repubblicana insediamenti ex novo, in età imperiale titolo onorifico concesso dal sovrano anche a comunità già costituite – 2. Municipi) – in molte province ancora città o comunità alleate con una propria autonomia – municipi e colonie con ordinamenti simili e uniformi: • Cittadini, pieno diritto di appartenenza alla comunità locale per nascita, naturalizzazione o emancipazione, detti coloni o municipes • Incolae, appartenenti alla popolazione indigena, cittadinanza parziale con un domicilio a tempo determinato • Visitatori occasionali (hospites) Popolazione suddivisa in curie e raduno nei comizi locali (controllo dell’amministrazione finanziaria ed elezione annuale dei magistrati) – il consiglio o senato locale era l’organo di governo delle città – i consiglieri detti decurioni (Decurioni + loro famiglie = ordine dei decurioni) (revisione della lista ogni 5 anni con censimento) – sedute del consiglio svolte nell’edificio della curia (validità: presenza di 2 terzi dei consiglieri; assenti multati) – voto per iscritto (le tabelle) – varie competenze nell’amministrazione locale (operazioni finanziarie, deliberazione relative a giochi, spettacoli e feste, elezione dei sacerdoti e dei commissari con incarichi speciali, nomina dei patroni) i magistrati supremi detti duoviri nelle colonie e quattuorviri giurisdicenti nei municipi (2 individui, come consoli: conferivano il loro nome nei calendari locali, presiedevano le assemblee e il senato, davano in appalto e collaudavano le opere pubbliche, giurisdizione penale e civile, presidio alle operazioni di censimento con il nome di quinquennali o censori) edili per le colonie e quattuorviri con potere edilizio per i municipi (approvvigionamento idrico delle città, dirigenza della politica annonaria, sorveglianza delle città e degli edifici pubblici) – questori (amministrazione dell’erario) Le circoscrizioni amministrative rurali e i quartieri cittadini avevano propri rappresentanti (magistri = capi) Contesa elettorale molto accesa – i magistrati con una toga listata di porpora, la pretesta (toga praetexta) – i magistrati assistiti nelle loro mansioni da personale subalterno Collegi dei sacerdoti locali presenti nelle colonie e nei municipi – seviri augustali addetti al culto imperiale e reclutavano tra i liberti in cerca di promozione e riconoscimento sociale – altri collegi di natura professionale reclutavano chi esercita lo stesso mestiere (1. Lavoratori dei metalli, 2. Dei tessuti, 3. Del legno) con il compito di vigilanza notturna anti-incendio – collegi cultuali e funeratici con lo scopo di fornire una degna sepoltura ai propri membri La città intera sceglieva i patroni urbici (autorevoli personaggi di rango senatorio o equestre che dovevano sostenere gli interessi delle comunità soggette presso il governo centrale) Bilancio modesto delle città (né introiti di tasse locali, né uscite di nettezza urbana, illuminazione) – entrate ordinarie da redditi di case, terre, prati, pascoli, boschi, laghi, multe, donazioni, ecc. – evergetismo (libera offerta di prestazioni materiali da parte di singoli, a favore della propria comunità o di suoi gruppi più ristretti) –> esplicitare la propria appartenenza al gruppo dirigente della comunità e il proprio patriottismo – I-II sec. d.C., buone situazioni patrimoniali dei diversi nuclei urbani dell’impero e delle élite locali 29 29 Roma ratificò l’acclamazione di Macrino – contro Macrino complottarono le potenti donne della famiglia dei Severi, tra cui Giulia Mesa (sorella di Giulia Domna, zia di Caracalla) –> incitamento dei soldati ad elevare al trono imperiale un suo giovane nipote (figlio di sua figlia Giulia Soemia), dicendo che fosse figlio illegittimo di Caracalla – il 15ne Avito Bassiano, noto come Elagabalo (sacerdote del dio della montagna a Emesa, odierna Homs, in Siria) – 218 d.C., malcontento delle legioni orientali –> abbandono di Macrino dopo 14 mesi di regno e proclamato imperatore Elagabalo Elagabalo (217-222 d.C.) – condotta contraria al tradizionalismo romano, soprattutto in campo etico e religioso – assunzione della piena titolatura imperiale – a Roma, cercò di sostituire il culto di Giove Ottimo Massimo con quello del dio Sole –> costruzione di un tempio sul Palatino – scandalo sessuale (5 mogli e numerosi amanti maschi) – scarsa popolarità di Elagabalo –> sua nonna Giulia Mesa, gli affiancò un altro suo nipote, Alessiano Bassiano (figlio dell’altra sua figlia Giulia Mamea) – deterioramento dei rapporti fra i cugini – 222 d.C., insurrezione di pretoriani –> Elagabalo e sua madre Giulia Soemia uccisi –> il giovane Bassiano acclamato imperatore con il nome di Alessandro Severo Alessandro Severo (222-235 d.C.) – nei primi anni, riavvicinamento con le posizioni del senato – processo favorito dal ruolo-cardine del giurista Ulpiano (prefetto del pretorio) – riduzione del carico delle imposte e moderazione delle spese di corte – cambiamento fondamentale in politica estera sul fronte orientale – contesto di sostanziale equilibrio – 224 d.C., dinastia degli Asarcidi sconfitta da quella dei Sassanidi – i Sassanidi vollero fondare un nuovo impero persiano –> iniziatore della nuova dinastia, Ardashir I (Artaserse I) –> attacco ai Romani sul confine orientale –> obiettivo: sbocco al mare sul Mediterraneo – Alessandro Severo contrastò i nuovi nemici – un nuovo pericolo sul fronte settentrionale –> alcune popolazione germaniche varcarono il limes, e arrivo in Gallia e nell’Illirico –> imperatore rientro in Occidente – 235 d.C., morte di Alessandro Severo a Magonza III sec. d.C. – momento di radicali modifiche nella storia dell’impero romano (IL SECOLO DEL COLLASSO, soprattutto a livello economico) – diffusione delle carestie – frequenti pestilenze – crescita generalizzata dei prezzi – aumento delle incursioni – veri e propri tentativi di invasione da parte delle popolazioni esterne all’impero – diversi motivi per lo scoppio di questi fattori di crisi: IPOTESI DI STUDIOSI DI TENDENZA IDEALISTA: • Motivi etico-religiosi: 1. Diffusione del Cristianesimo, 2. Crollo dei valori tradizionali, 3. Affermazione di dottrine soteriologiche (finalizzate alla salvezza individuale) IPOTESI DI STUDIOSI DI MATRICE LIBERALE: • Conflitto tra la grande borghesia urbana e le masse popolari rurali, alleate con l’esercito –> crisi delle città –> fenomeno di deurbanizzazione STORICI DI SCUOLA MARXISTA: • Svolta determinata dal tracollo dell’economia servile, basata sulla produzione schiavistica – improduttività dovuta alle difficoltà di reperimento di nuove forze produttive (no espansione –> no schiavi) Non una sola causa – già anticipati i primi segnali di crisi (es. peste antoniniana, invasione di Quadi e Marcomanni, ecc.) – nuovo reclutamento della difesa dei confini e aumento degli stipendi delle principali componenti dell’esercito –> impennata delle spese militari – ampie confische operate dai Severi contro coloro i quali si erano schierati contro nella guerra civile del 193-197 d.C. – conquista di grandi bottini con le campagne partiche e acquisizione del tesoro regio di Ctesifonte – svalutazione del denario attraverso la riduzione del titolo (percentuale in argento in esso presente) 29 29 già ai tempi di Nerone – esaurimento di alcune miniere –> diminuzione nei rifornimenti di metalli preziosi – riduzione del 50% di argento nel denario –> politica controproducente –> aumento dei prezzi –> instaurazione di una spirale inflazionistica –> monete migliori tesaurizzate (accumulate, senza destinazione ad alcun investimento) – Caracalla coniò una nuova moneta, l’antoniniano (poco più pesante del denario e doppio valore rispetto al denario) – aumento delle imposte per i ceti produttivi – richiesta di forniture coatte per sopperire alle esigenze dell’esercito e requisizione dal governo di prodotti alimentari, materie prime e servizi di trasporto – grandi confische –> accrescimento dell’estensione delle proprietà imperiali –> creazione di un apposito dipartimento, la proprietà privata dell’imperatore, per la gestione di tali nuove acquisizioni – nel privato, grave carenza di manodopera –> progressiva scomparsa della schiavitù – interruzione del commercio a causa della guerra – difficili condizioni economiche delle classi dirigenti cittadine dell’Italia e dell’impero Quindi: CONCORSO DI CAUSE INTERNE ED ESTERNE –> grave crisi – la provincia d’Africa, immune da invasioni, visse al contrario una stagione di grande floridezza economica e culturale Dopo la morte di Alessandro Severo (ultimo della dinastia dei Severi) – instabilità politica – 235-284 d.C., Cinquantennio di anarchia militare – 25 imperatori, detti signori della guerra in diversi gruppi di appartenenza con diversi orientamenti politici e diverse istanze socio-economiche III sec. d.C. – politica di Roma verso i barbari: 1. Accoglienza da parte dei senatori (abitanti in terre disabitate dell’impero), 2. Rifiuto sostenuto dai militari e da alcuni esponenti del ceto equestre – opposizione accentuata fra i membri dell’apparato militare romano – scontro fra le diverse componenti geografiche dell’impero 235 d.C. – imperatore l’ufficiale di rango equestre dei soldati renani, Massimino, detto il Trace per le umili origini (figlio di pastori) – una serie di offensive belliche –> sconfitta degli Alemanni in Germania e dei Sarmati al centro dell’area balcanica – aumento delle spese militari –> incremento della pressione fiscale –> immediato malcontento di ampie fasce della popolazione – contro Massimino e la sua politica finanziaria, insurrezione dell’Africa – nuovo conflitto civile –> contesa del potere a Massimino da parte di diversi sovrani di estrazione senatoria – Massimino, nemico pubblico – in Italia con le sue truppe per sedare la rivolta – 238 d.C., abbandonato e ucciso dai suoi soldati nell’assedio di Aquileia 238 d.C. – Giordano III, successore di Massimino – ancora minorenne, guidato dal suocero Timesiteo, prefetto del pretorio – temporaneo successo sui Carpi, popolazione di etnia dacica che premeva sul basso Danubio – il nuovo sovrano sassanide Shapur I (Sapore I), subentrato al padre Ardashir I, sconfisse l’esercito di Giordano III – 244 d.C., Giordano III morì nella battaglia di Misiche, sul medio corso dell’Eufrate Filippo (244-249 d.C.), detto l’Arabo (perché nativo d’Arabia), successore di Giordano III – resa disonorevole con i Persiani –> i Romani pagarono un consistente tributo ai Persiani – 248 d.C., celebrato il millenario della fondazione della capitale dell’impero (21 aprile 753 a.C.) – l’imperatore Filippo forse aveva personalmente aderito al cristianesimo, ma nessuna prova certa della sua conversione 249 d.C. – Filippo spodestato dal senatore Decio, acclamato imperatore dalle legioni danubiane – nel settore balcanico, i Goti avevano lanciato una grande offensiva contro le province romane della Mesia e della Tracia – 250 d.C., emanazione di un editto da parte di Decio –> obbligo dei sudditi di dichiarare la propria adesione al paganesimo (religione ufficiale di stato) –> tutti i cittadini dell’impero in un determinato giorno dovevano compiere i sacrifici pubblici (chi lo faceva, riceveva un certificato) – l’editto, la prima persecuzione di Stato attuata sistematicamente contro i cristiani – 29 29 molti cristiani, preferenza della morte piuttosto che la rinuncia al proprio credo religioso –> i martiri (dal greco martyres = testimoni) della propria fede – dopo circa un anno, fine della persecuzione –> domanda dei cristiani sul comportamento con coloro i quali avessero abiurato, i lapsi (dal latino labor = cado, i caduti) – i lapsi, dopo una penitenza pubblica, di nuovo nella comunità cristiana – a più riprese, battaglie contro i Goti sul basso fronte danubiano – 251 d.C., Decio ucciso nella clamorosa sconfitta dei Romani ad Abritto nella Mesia Inferiore (odierna Bulgaria) 251-253 d.C. - 2 governatori provinciali provenienti da Abritto, Treboniano Gallo ed Emiliano, acclamati imperatori dopo Decio e avvicendamento in un biennio Continue guerre civili – 253 d.C., il senatore Valeriano diventa imperatore (253-268 d.C.) – intensificazione dei problemi alle frontiere – nel settore settentrionale, infiltrazioni di popolazioni barbariche – nel settore orientale, continua minaccia delle province asiatiche da parte dell’impero sassanide (puntava all’espansione nel Mediterraneo) – i Persiani volevano uno sbocco sul mare – Valeriano si affiancò il figlio Gallieno, prima come cesare e poi come augusto – a Gallieno le province occidentali, Valeriano rimase in Oriente – ai due augusti, associati 2 figli di Gallieno, con il titolo di principi della gioventù –> potere condiviso dagli appartenenti a 3 generazioni della stessa famiglia – in politica interna, Valeriano con un atteggiamento filo-senatorio e tradizionalista – nel 257 d.C. e nel 258 d.C., 2 nuovi editti contro i cristiani (il precedente da Decio nel 250 d.C.) –> colpite le gerarchie ecclesiastiche per sradicare la chiesa come istituzione – i Goti, il gruppo etnico più pericoloso –> incursioni a cadenza annuale – i Persiani invasero la Siria – 260 d.C., battaglia di Edessa (esercito di Valeriano VS esercito persiano di Shapur I) –> sconfitta dell’esercito romano – Valeriano catturato e in prigione il resto dei giorni –> fragilità del sistema di difesa dell’impero romano – secondo i padri apologisti (dal greco apologìa = difesa), difensori del cristianesimo, disfatta dovuta alla politica persecutoria di Valeriano Gallieno, solo al potere, ritirò gli editti del padre (del 257 e del 258 d.C.) – aumento delle minacce delle popolazioni esterne – separatismo territoriale interno –> vere e proprie forze centrifughe nelle Gallie e in Oriente – nelle Gallie, 1°episodio secessionistico noto come impero delle Gallie (258-274 d.C.) (promotori alcuni ufficiali dell’esercito sul Reno, interpreti dell’insoddisfazione degli abitanti delle province occidentali, che pagavano forti tasse, ma non abbastanza protetti da Roma) (regno autonomo, con un proprio imperatore, una propria capitale l’odierna Treviri in Germania, un proprio senato e propri consoli) – a disposizione dell’impero delle Gallie le miniere d’argento della Britannia e della Spagna grazie al governo delle province occidentali –> con la zecca di Lione, coniate monete di qualità superiore rispetto a quelle battute dalla zecca ufficiale dell’impero–2° episodio secessionistico (260-272 d.C.) nella provincia romana di Siria – centro propulsore era la ricca città di Palmira, in un’oasi nel deserto – vuoto di potere dopo Valeriano – i Persiani bloccati in Siria da Odenato, un senatore palmireno – per la controffensiva e la scongiura del pericolo sassanide, Odenato comandante di tutto l’esercito romano stanziato in Oriente (corrector totius Orientis) – le azioni tutte improntate alla massima libertà –> autonomismo dei territori orientali -Secessioni (258-274 d.C. e 260-272 d.C.) –> minacciata l’unità dell’impero, ma garantita la sopravvivenza di esso – Gallieno lungo il corso del Danubio contro i Goti e altri barbari – riconquista del controllo delle frontiere –> di nuovo un ruolo attivo in politica estera – alcuni territori abbandonati, ma impero salvo 268 d.C., congiura di un gruppo di ufficiali equestri –> ucciso Gallieno – acclamato imperatore Marco Aurelio Claudio, noto come Claudio II (della cerchia dello stesso gruppo di ufficiali equestri) (nativo della Pannonia) (il primo degli imperatori illirici, circa 10 - gli imperatori illirici, condivisione di 1. Provenienza geografica, l’area balcanica, 2. Appartenenza sociale, il ceto 29 29 vittorie su tutti i fronti (Diocleziano sedò una rivolta in Egitto – Galerio sconfisse i Goti sul basso Danubio e i Persiani lungo l’Eufrate – Massimiano represse una ribellione indigena in Mauretania – Costanzo riconquistò la Britannia) – residenze dei tetrarchi nelle 4 capitali tetrarchiche (centri fortificati, punti strategici per ognuno): Diocleziano in Nicomedia, Galerio a Sirmio sul fiume Sava (nell’odierna Serbia), Massimiano a Milano, Costanzo Cloro a Treviri sul fiume Mosella (nell’odierna Germania) – Roma esclusa per ragioni geografiche-strategiche, per evitare che uno primeggiasse sugli altri 3 – processo di deromanizzazione (graduale passaggio dell’asse economico dell’impero dalla zona mediterranea a quella settentrionale e orientale) – Diocleziano, forte impronta teocratica al proprio regno, e anche gli altri –> valorizzazione della religione tradizionale – quella dei tetrarchi una politica religiosa duplice: 1. Da un lato il conservatorismo (privilegio degli dei tradizionali del pantheon pagano), 2. Dall’altro sottolineata la condizione di semi-divinità (i 4 tetrarchi sotto la diretta protezione delle divinità) Tolleranza verso i cristiani –> quarantennio della piccola pace (260-300 d.C., circa) – a partire dal 303 d.C., campagna di governo contro i cristiani da parte dei tetrarchi –> 303-305 d.C., 4 editti (individuare i cristiani e obbligo di ripudiare la loro fede – chi obbediva, in cambio un certificato di abiura (libellus) – chi restava fedele al cristianesimo, incarcerato e giustiziato –> 1. eccidio dell’intera comunità cristiana, 2. Chiusi i luoghi di culto, 3. Confiscati i beni della Chiesa Cause del cambiamento dell’atteggiamento di Diocleziano nei confronti dei cristiani: • Di ordine religioso e sociale: i cristiani dissenzienti all’esecuzione di riti e sacrifici collettivi –> minati i rapporti fra lo stato romano e le sue divinità –> turbamento della pax deorum – > perdita della protezione divina • Di ordine economico: i beni di proprietà dei cristiani ormai consistenti –> confisca dei patrimoni delle comunità cristiane 1° maggio 305 d.C. – durante 2 cerimonie parallele a Nicomedia e a Milano, Diocleziano e Massimiano abdicarono ufficialmente – diverse ipotesi (1. Volontà di codificare la successione, 2. Possibili cattive condizioni di salute di Diocleziano, malattia o depressione) - Abdicazione di Diocleziano e Massimiano, una regolamentazione del meccanismo successorio – Diocleziano e Massimiano a vita privata – Diocleziano sulla costa dalmatica a Spalato – Massimiano in Italia meridionale – subentro di Galerio e Costanzo come augusti – 2 nuovi coreggenti come cesari: 1. Flavio Severo in Italia e in Africa, 2. Massimino Daia nelle province orientali (prevalso il principio del valore militare, a scapito di quello dinastico) 25 luglio 306 d.C. – Costanzo Cloro morì a York – successione come cesare del figlio di Costanzo Cloro, Costantino, e Flavio Severo il nuovo augusto – le coorti pretoriane acclamarono come imperatore Massenzio, figlio di Massimiano – nuova guerra civile –> Massenzio e il padre Massimiano sconfissero e uccisero Flavio Severo –> al posto di Severo, Licinio nelle province balcaniche – 308 d.C., invano una conferenza di pace presieduta da Diocleziano, indetta a Carnuntum in Pannonia – 311 d.C. morte di Galerio – 312 d.C., completa affermazione di Costantino in Occidente – armate di Massenzio sconfitte a Torino e a Verona –28 ottobre 312 d.C., armate di Massenzio sconfitte definitivamente da Costantino in località Saxa Rubra (BATTAGLIA DI PONTE MILVIO) – morte di Massenzio nelle acque del Tevere – Costantino fece erigere un monumentale arco a 3 fornici nei pressi del Colosseo - forse alla vigilia della battaglia di ponte Milvio, Costantino ebbe una visione –> conversione di Costantino e convinzione di combattere Massenzio nel nome di Cristo (continuo dibattito tuttora sulla veridicità di ciò) – 310 d.C., a Costantino, apparizione di Apollo, durante una visita a un tempio di quella divinità in Gallia – 313 d.C., Costantino e il suo collega Licinio si incontrarono a Milano ed emanarono un editto –> 1. Riaffermazione della completa libertà di culto, 2. Garantire la pax deorum (ora inclusa anche la 29 29 divinità cristiana nel pantheon delle divinità), 3. Restituzione alle comunità cristiane dei beni confiscati da Diocleziano (PRIMO ACCORDO ECONOMICO TRA STATO E CHIESA) Rapporti successivi tra Costantino e Licinio: collaborazione e aperta ostilità – dopo un primo conflitto, entrambi augusti – 317 d.C., trattato di pace –> ai 2 augusti si associarono 3 cesari: 1. Crispo, 2. Liciniano, 3. Costantino II –> rinnovamento del principio della condivisione del potere in ambito dinastico – 324 d.C., ripetuti scontri tra Costantino e Licinio –> definitiva sconfitta di Licinio a Crisopoli, sul lato asiatico dello stretto del Bosforo –> Costantino unico sovrano dell’impero romano 325 d.C. – primo concilio ecumenico (universale) della Chiesa Cristiano a Nicea, in Asia Minore (CONICLIO DI NICEA) – partecipazione di circa 300 vescovi – 2 obiettivi: 1. Dirimere le controversie interne al mondo cristiano, 2. Condannare come eretica la dottrina del sacerdote Ario, che sosteneva la diversa natura di Cristo da quella di Dio – i vescovi riuniti a Nicea redassero per iscritto una professione di fede o simbolo (dal greco symbolon, raccolta di istruzioni per i fedeli) – Costantino presiedette e gestì le sedute del concilio, e si dichiarò “vescovo di quelli di fuori” (guida dei laici e di portavoce delle loro istanze) – 326 d.C., Fausta (moglie di Costantino) e Crispo (figlio maggiore di Costantino) giustiziati in circostanze oscure – 324 d.C., a Costantino II, affiancato Costanzo II (secondogenito di Costantino e Fausta) – 326-333 d.C., Costantino II e Costanzo II gli unici cesari in carica – 333 d.C., il fratello minore Costante si unì – 330 d.C., fondata Costantinopoli (sul sito dell’antica Bisanzio), nuova capitale dell’impero romano – Costantinopoli, una nuova Roma con 7 colli, delimitata da un pomerio e divisa in 14 regioni, ma priva di templi pagani Costantino sconfisse i Goti lungo il basso Danubio e con loro un foedus –> i Goti obbligati a fornire contingenti armati – poi campagna contro i Persiani – 22 maggio 337 d.C., Costantino ricevette il battesimo e poco dopo morì dopo 31 anni regno Tra i decenni a cavallo tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C. – azione riformatrice dello stato – Diocleziano riorganizzò l’esercito con unità militari mobili e indipendenti, che affiancassero le guarnigioni fisse di frontiera – vessillazioni (reparti di cavalleria di retroguardia) – reparti di cavalleria + reparti di fanteria = comitatensi – limitanei (unità stabili lungo i confini) – Costantino abolì le coorti dei pretoriani, sostituite dai palatini – imbarbarimento delle truppe – presenza sempre maggiore delle truppe ausiliarie – grave onere finanziario per le spese militari – pagamento delle tasse su unità astratte, dette capite (teste) (calcolati per ogni contribuente i beni tassabili in suo possesso) – stilato un bilancio di previsione – nuovo dispositivo fiscale strutturato su cicli annuali di imposizione, le indizioni – imposte ordinarie + tassazione addizionale – parte delle imposte riscosse sotto forma di servizi o pagate direttamente in natura – nuova riforma monetaria per bloccare la spirale inflazionistica – coniata una nuova moneta d’oro da Diocleziano, il solido – 301 d.C., emanato un editto dei prezzi dai 4 tetrarchi (fissato il costo massimo di una vasta gamma di prodotti, prestazioni lavorative e servizi) – riforma amministrativa-territoriale per facilitare l’applicazione del nuovo sistema monetario e fiscale – impero diviso in: province, raggruppate in diocesi (a capo delle diocesi i vicari) – Italia divisa in due vicariati: a Nord, Italia Annonaria, a Sud, Italia Suburbicaria – agli inizi del IV sec. d.C., 12 diocesi e un 100 di province – diocesi raggruppate da Costantino in 4 macro-aree geografiche, le prefetture del pretorio –> mantenuta la carica dei prefetti del pretorio – aumento della burocrazia – la corte imperiale subì alcune modifiche – l’impero, da un orientamento centralizzato e autocratico ad un orientamento ideologico – i palazzi pieni di personale subalterno, es. i cubiculari (dal latino cubicularius, addetto alla camera da letto) (inizialmente schiavi o liberti per la stanza dell’imperatore, poi alti funzionari di corte) – elaborate cerimonie protocollari, es. l’adorazione della porpora (genuflessione dei sudditi di fronte all’imperatore – l’antico gabinetto (concilium principis) cambiò nome e divenne il concistoro (dal 29 29 latino consistorium, consisto = sto in piedi, i membri in piedi davanti all’imperatore in segno di riverenza) – nuove espressioni formulari, incarnazione di virtù astratte (Nostra Serenità, Nostra Maestà, Nostra Eternità) Alla morte di Costantino – il regno ai 3 figli: Costantino II (province occidentali, Britannia, Gallia e Spagne), Costante (Italia, Africa e Pannonia), Costanzo II (in Oriente, Asia Minore, Siria, Egitto, Grecia e Tracia) – governo collegiale e frazionamento territoriale dell’impero – 340 d.C., Costantino II, il più anziano dei 3, mosse guerra a Costante –> Costantino II ucciso in un’imboscata ad Aquileia e condanna alla damnatio memoriae – Costante sostenitore della dottrina stabilita dal concilio di Nicea – Costanzo II seguiva l’eresia ariana – 350 d.C., Costante ucciso perché poco amato dai sudditi, in un episodio di usurpazione in Gallia il cui protagonista fu un ufficiale della guardia imperiale, Magnenzio (ampio consenso fra gli eserciti) – 351 d.C., scontro tra Magnenzio VS Costanzo II, a Mursa, in Pannonia – vinse Costanzo II – 353 d.C., Magnenzio definitivamente sconfitto in Gallia e si suicidò –> Costanzo II, imperatore unico – necessità di successione –> affiancamento di suo cugino Giuliano, fratello di Gallo 355 d.C., Giuliano nominato cesare e governatorato nelle Gallie – vittoria di Giuliano sugli Alemanni – patti con i Franchi e cessione di alcuni territori – 360 d.C., Giuliano acclamato augusto dalle truppe – 361 d.C., morte di Costanzo II – Giuliano, progressivo distacco dal Cristianesimo –> Giuliano l’apostata (dal greco apostasia), cioè artefice dell’abbandono della religione cristiana – ripristinati gli antichi culti politeistici ma no persecuzione dei cristiani – curiosità intellettuale – filosofia neoplatonica – culto del dio Sole – operato filantropico – questione orientale irrisolta – controffensiva militare –> assedio invano di Ctesifonte – ritirata –> 363 d.C., morte di Giuliano Gioviano (solo 8 mesi al potere), successore di Giuliano – pace onorevole con i Persiani – restituzione dei territori a Est dell’Eufrate – 364 d.C., morte di Gioviano 364 d.C. - Valentiniano I (ufficiale di origine pannonica), successore di Gioviano – Valentiniano si affiancò come augusto suo fratello più giovane, Valente – Valentiniano, in Occidente – Valente, in Oriente – Valentiniano di fede cattolica nicena – Valente seguace dell’arianesimo (bipartizione religiosa) – Valentiniano estremamente tollerante – Valente persecutore dei pagani – gestione delle frontiere (pressione e incursione di popolazioni esterne) – Valentiniano contro i Burgundi e gli Alemanni, sul confine renano-danubiano – Valente contro i Goti e poi contro i Persiani (ai quali cedette parte del regno di Armenia) – incremento delle spese militari –> crescita della pressione fiscale – 375 d.C., morte di Valentiniano in Pannonia durante una campagna contro i Quadi I figli di Valentiniano, imperatori riconosciuti dalle truppe: Graziano già augusto dal 367 d.C., e Valentiniano II (un bambino di 4 anni, sotto la tutela della madre Giustina) Crisi nei territori di Valente – invasione della Scizia (odierna Ucraina) da parte degli Unni (popolo nomade e guerriero di origine asiatica) – i Goti fecero richiesta di rifugio nell’impero, e Valente accettò per potenziare l’esercito romano – i Romani non fornirono il vettovagliamento previsto e i Goti reagirono con saccheggi e rapine – 9 agosto 378 d.C., esercito romano annientato dai Visigoti in Tracia ad Adrianopoli (odierna Edirne, nella Turchia europea) – Valente morì in battaglia –> vuoto di potere nel settore orientale dell’impero 378 d.C., al governo Graziano (Valente era lo zio) e Teodosio (esperto comandante militare spagnolo) con il rango di augusto – evitato lo scontro campale con i barbari – istigazione dei barbari gli uni contro gli altri – 382 d.C., stipula di un trattato di alleanza –> i Goti nuovi terreni in Mesia e in Tracia, e regime di autonomia (esenti da imposte, e propria struttura politica e sociale, ma fornivano solo contingenti militari di rinforzo –> i Goti foederati, una sorta di stato nello stato) – adesione al cattolicesimo di Nicea da parte di Graziano, cosa già evidente per Teodosio – entrambi 29 29 451 d.C., QUARTO CONCILIO ECUMENICO della Chiesa cristiana, celebratosi a Calcedonia, città prospiciente a Costantinopoli sull’altro lato del Mar di Marmara –> sancita 1. La superiorità del patriarcato di Costantinopoli su quelli di Antiochia e di Alessandria, e 2. La parificazione di Costantinopoli con la sede apostolica romana fondata da San Pietro –> l’impero d’Oriente il legittimo erede del mondo romano – storia romana conclusa con la conquista ottomana di Costantinopoli (1453 d.C.) – in Occidente scomparsa dell’autorità imperiale e sostituzione con i regni romano-barbarici Onorio (395-423 d.C.) (al trono occidentale a 11 anni) – per volontà di Teodosio, affiancato dal generale vandalo Stilicone (comandante in capo della fanteria e della cavalleria) – Onorio regnava (esercitava le funzioni di re), Stilicone governava (guidava, conduceva, manovrava) – Stilicone sposò Serena (nipote di Teodosio e cugina di Arcadio e Onorio) –> Stilicone ammesso nella famiglia imperiale – ancora complicato il rapporto con i Goti Dopo la morte di Teodosio – i Visigoti, capeggiati da Alarico, verso l’area balcanica meridionale e occuparono gran parte della Grecia – 396 d.C., i Visigoti distrussero il tempio di Demetra ad Eleusi –> interruzione definitiva dei riti misterici – Arcadio pose fine ai saccheggi e regolarizzò la posizione di Alarico –> ad Alarico conferito il comando delle truppe romane nell’Illirico A Costantinopoli, accresciuto il potere dei Goti con ingerenza nei ruoli di comando della politica e dell’esercito –> nascita di un diffuso sentimento anti-germanico (perché i Goti perlopiù di fede ariana) – 400 d.C., reazione anti-barbarica –> popolazione di Costantinopoli VS Goti –> pulizia etnica – i Goti foederati espulsi dall’esercito orientale – 402 d.C., assedio di Milano, capitale dell’impero d’Occidente, e la corte di Onorio trasferì la propria residenza a Ravenna, città fortificata Presto in Italia una grande armata barbarica, gli Ostrogoti (seguaci del paganesimo) – gli Ostrogoti attaccarono la pianura padana e l’Etruria – 406 d.C., Stilicone fermò gli Ostrogoti nella BATTAGLIA DI FIESOLE – 406 d.C., una più ampia coalizione di genti barbariche (Burgundi, Vandali, Svevi e Alani) attraversò le acque gelate del Reno e invase la Gallia e occuparono la Spagna – l’esercito romano iniziò ad abbandonare le province non più difendibili – in Britannia, gli Angli e i Sassoni – nel continente diversi gruppi di popolazioni esterne in qualità di foederati (Burgundi, Vandali e Svevi) – Stilicone tardò a intervenire contro l’invasione al di là delle Alpi – Onorio, sobillato da alcuni cortigiani, abbandonò il suo antico tutore –> 408 d.C., Stilicone giustiziato a Ravenna – nuova ondata di sentimento anti-barbarico – molti soldati di origine si posero sotto Alarico, che invase di nuovo l’Italia – Alarico tentò invano di ottenere un riconoscimento ufficiale da Onorio, ma questi rifiutò –> Alarico pose più volte sotto assedio Roma – agosto del 410 d.C., Roma saccheggiata per 3 interi giorni (SECONDO SACCO DI ROMA , il primo 18 luglio 390 a.C.) e rapita Galla Placidia, la sorellastra minore di Onorio (prigioniera per 6 anni) Galla Placidia in sposa ad Ataulfo, il nuovo re dei Visigoti (Alarico era morto nei mesi finali del 410 d.C.) – i Visigoti nella Gallia Meridionale e poi nella penisola iberica – intorno al 418 d.C., i Visigoti in qualità di foederati in un vasto e fertile territorio dall’Aquitania alla Spagna –> regno visigotico (con capitale Tolosa) (sopravvissuto fino all’avanzata degli Arabi nell’VIII sec. d.C.) –> vita ad una fiorente cultura romano-barbarica Ultimi anni del regno di Onorio – predominio politico del generale Costanzo (cristiano e di origini non barbariche) – ordine riportato in buona parte delle province occidentali – Costanzo sposò Galla Placidia (ritornata dalla sua lunga prigionia presso i Visigoti) –> nasce il futuro imperatore Valentiniano III – 421 d.C., Costanzo associato al trono imperiale come Costanzo III –> 29 29 Galla Placidia ottenne il titolo di augusta – Costanzo morì pochi mesi dopo – 423 d.C., Onorio morì per una malattia Situazione di disordine – l’imperatore d’Oriente Teodosio II e sua sorella Pulcheria sostennero l’ascesa al trono di Valentiniano III – 425 d.C., Valentiniano III imperatore, sotto la tutela della madre Galla Placidia e dall’abile generale gotico Ezio 406 d.C. - In Spagna, nella parte meridionale, i Vandali di Genserico – 429 d.C., i Vandali attraversarono lo stretto di Gibilterra e sbarcarono in Mauritania – conquistarono Ippona e Cartagine – il regno vandalico indipendente dalla corte di Ravenna Nelle Gallie, il generale Ezio e gli Unni, una federazione per contrastare i nuclei barbarici attivi –> scacciata dei Burgundi dall’area renana e ridimensionamento del regno dei Visigoti – Ezio assegnò agli Unni una fertile pianura (odierna Ungheria) sotto il comando del re Attila – ben presto rotta l’alleanza tra Romani e Unni –> politica aggressiva degli Unni - 451 d.C., gli Unni sconfitti ai Campi Catalaunici (presso Troyes, nella Francia settentrionale, non lontano da Parigi) – 452 d.C., Attila invase l’Italia –> lungo assedio e conquista di Aquileia e Milano – incontro presso il fiume Mincio di Attila e gli emissari di Valentiniano III –> Attila abbandonò il suolo italico – 453 d.C., morte di Attila e dissoluzione del regno degli Unni – settembre del 454 d.C., uccisione di Ezio– marzo del 455 d.C., uccisione di Valentiniano III 455 d.C., nuovo SACCO DI ROMA per 2 settimane ad opera dei Vandali di Genserico, giunti via mare dall’Africa (il precedente sacco dei Visigoti, 410 d.C.) –> l’impero romano d’Occidente in una situazione di totale fragilità Inizio della formazione dei regni romano-barbarici, eredi dei meccanismi giuridici e amministrativi dei Romani – per il sovrano barbaro lo stato era come un patrimonio personale – il concetto di cittadinanza non più legato alla fruizione di diritti politici e civile, ma all’esercizio delle armi – caduta senza rumore dell’impero romano d’Occidente 475 d.C. – il comandante Flavio Oreste scacciò l’imperatore Giulio Nepote, legittimamente riconosciuto dal collega d’Oriente Zenone – al posto di Nepote, il figlio adolescente di Oreste, Romolo Augusto (detto anche Augustolo per la sua giovane età) – 476 d.C., Odoacre, il capo degli Eruli, fece uccidere Oreste e depose Romolo Augustolo, inviando le sue insegne imperiali a Costantinopoli – Odoacre sotto la protezione di Zenone con il titolo di re delle milizie barbariche – 480 d.C., Giulio Nepote, che si era rifugiato in Dalmazia, venne ucciso Nell’impero tardoromano, tensioni sociali molto acute – nei contesti urbani numerose rivolte – per buona parte del V sec. d.C., nelle campagne delle Gallie e della Spagna continuò il movimento insurrezionali dei Bagaudi (Bacaudae, dal celtico = vagabondi o combattenti) – nei decenni a cavallo fra il IV e il V sec. d.C., in Africa settentrionale si diffuse il movimento di resistenza contadina dei circoncellioni (inizialmente, i braccianti stagionali che si spostavano da una tenuta fondiaria all’altra) – caduta dell’impero romano d’Occidente determinata dall’allontanamento fra stato e società – inadeguate difese militari e pressanti richieste fiscali –> nuovi fenomeni di reazione alla decadenza –> insolite alleanze fra i vertici e la base della piramide sociale – nascita di proprietà private protette – diffusione del patrocinio (sotto la protezione di una persona influente) – per evitare l’assoggettamento all’autorità imperiale, molte persone fuggivano nelle regioni governate dai barbari –> spopolamento di vaste aree dell’impero d’Occidente – esenzione di diversi gruppi sociali dalla leva –> reclutamento militare sempre più difficile 29 29 Cristianesimo da un lato, e adesione dei gruppi barbarici alla dottrina eretica dell’arianesimo dall’altro – all’interno dell’impero forti differenze religiose – la cristianizzazione, un fenomeno tortuoso e graduale – il cristianesimo, un fattore di coesione –> caduta della barriera ideologica dei barbari come nemico naturale – processo di osmosi –> non più i barbari i veri nemici, ma gli apparati statali – Romani e Germani all’insegna della nuova fede cristiana nei nuovi regni territoriali – il mondo medievale non nacque da un cesura netta con l’epoca precedente – il tardoantico, un lungo periodo di transizione che portò alla genesi, fra continuità e innovazione, dei nuovi stati nazionali – processi multiformi e disomogenei hanno portato alla formazione dell’Europa medievale 29 29